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1.
2.
2
Lp
ucu uwu
2
2
Per aumentare il lavoro scambiato sembrerebbe da subito conveniente aumentare cu o wu , ma ci si potrebbe avere solo con un aumento dellangolo ossia, con una maggiore inclinazione delle palette (strutturando il
compressore come una turbina), ma ci , poich si sta lavorando a gradiente di pressione avverso, potrebbe provocare il distacco della vena fluida, con generazione di zone vorticose.
Ricordando i triangoli di velocit dei compressori centrifughi appare subito evidente la differenza di deviazione del flusso da cui discende, a parit di velocit periferica, il minor valore di lavoro trasmesso.
1
w1
w2
wa c a
c2
c1
Si noti che se la sezione di passaggio decresce in proporzione allaumento di densit del fluido, laltezza dei
triangoli di velocit (pari alla componente assiale dei vettori velocit) costante.
Si ha:
w12 w12u wa2
w22 w22u wa2
da cui
e analogamente
essendo
ucu uwu
2
2
Hr Hs H
Lp
g
si ha:
Hr
1
( w1u w2u )(w1u w2u )
2g
Hs
1
(c2u c1u )(c2u c1u )
2g
dalle quali, considerando le velocit che si avrebbero nelle palette se non ci fossero limiti dati dalle pareti (condizione di flusso indisturbato):
w1 w2
2
wu
w1u w2u
2
1
wu wu
g
si ottiene:
Hr
ma essendo:
wu cu
c1 c2
2
cu
Hs
c1u c2u
2
1
cu cu
g
wu cu u
H Hr Hs
1
1
( wu cu ) wu uwu
g
g
GRADO DI REAZIONE
E un indice che ci dice in quale parte si ha la massima conversione di energia potenziale, se nello statore o se
nel rotore.
R
Quando
wu cu
u
2
Hr
wu wu
wu
w
u
H r H s wu wu cu cu wu cu
u
R = 0,5
con
w1 c2
w2 c1
Per tale valore del grado di reazione, si ha una configurazione simmetrica del triangolo delle velocit, cui corrisponder una altrettanto simmetrica disposizione delle palettature nello statore e nel rotore, perch R = 0,5, significa che il contributo relativo del rotore deve essere pari al contributo assoluto dello statore, e questo si pu
avere solo se rotore e statore hanno stessa palettatura.
Per gli altri valori del grado di reazione, non si avr pi simmetria, poich, dovendo essere comunque uguali
le altezze dei triangoli delle velocit assolute e relative, ma essendo diversamente inclinate le palettature, si avranno palette pi lunghe nel rotore o viceversa.
R 0,5
w1 w2 wa c a
c1
c2
2
u
0,5 R 1
w1
wa c a
w2
c2
c1
R 1
w1
w2
wa c a
c2
c1
In questo caso la pala statorica ha funzione puramente deviatrice; tale soluzione non ha, in realt, pratica applicazione.
R 1
Hs 0
w1
w2
c2
c1
Con tale configurazione si realizza una leggera espansione nello statore, favorevole per rendere congruenti i filetti fluidi (Escher-Wiss) e per consentire, nella soluzione che antepone statore a rotore, unuscita assiale del
flusso, molto conveniente nella progettazione delle soffianti (ventole).
0,5 R 1
ed uscita assiale dallo statore
w1
w2
c2
c1
I massimi valori di velocit che si ottengono per R 0,5 sono maggiori che per R 0,5 , ci importante per
le perdite che sono proporzionali al quadrato della velocit, quindi la soluzione con R 0,5 la favorita. Inoltre
si hanno alte portate quindi alte velocit: a parit di portata, aumentare la velocit pi facilmente pu portare alla velocit del suono, creando una condizione favorevole perch si verifichi il bloccaggio della portata. R 0,5
minimizza ( w c) max quindi se aumento la portata, sicuramente aumenta la velocit, ma difficilmente raggiunwa
ge quella del suono. Le macchine che lavorano con questo grado di reazione possono avere rendimenti pi elevati delle radiali, in cui sono inevitabili brusche deviazioni, se si progetta la palettatura in modo idoneo, evitando gli urti di ingresso.
A-B
l
h
f
B
l
corrente, con un asse perpendicolare alla direzione dei filetti fluidi indisturbati, un solido prismatico di lunghezza infinita.
Il flusso che investe il solido creer un campo di moto intorno al profilo di natura bidimensionale. Solo a distanza teoricamente infinita la velocit relativa al solido raggiunger asintoticamente il valore di quella iniziale w .
Nellipotesi di fluido perfetto (assenza di viscosit) vale il teorema di Joukowsky:
quando un fluido perfetto investe con flusso traslo-circolatorio un solido cilindrico di lunghezza indefinita, la
risultante di tutte le azioni fluidodinamiche, su una lunghezza unitaria dellostacolo, si riduce ad una forza
(portanza) di grandezza proporzionale al valore della circolazione
Se il solido cilindrico ha una sezione (profilo) dissimmetrica o dissimmetricamente disposta rispetto alla direzione dei filetti della corrente indisturbata, le traiettorie seguite dalle particelle di fluido e la distribuzione delle
velocit nei pressi delle due facce sono diverse.
La distribuzione delle velocit quella che, con un ipotetico fluido perfetto non viscoso, si avrebbe se ad un
semplice moto uniforme traslatorio si supponesse sovrapposta una corrente circolatoria.
Questa sovrapposizione di moti fa s che, per la concordanza del senso del moto, la velocit cresca sul dorso
(o stradorso) e diminuisca sul ventre (o intradorso) del profilo. In modo inverso, naturalmente, risultano essere
distribuiti i valori della pressione. Nel caso di profilo simmetrico disposto simmetricamente, essendo il moto del
tipo a potenziale delle velocit, si verifica che la circolazione o circuitazione della velocit sia nulla:
c cosds 0
8
w
A
Nel caso di moto traslo-circolatorio di un fluido perfetto, interessante un solido cilindrico dissimmetrico (o disposto dissimmetricamente rispetto alla direzione dei filetti fluidi), landamento delle velocit non pi simmetrico rispetto agli assi di riferimento essendo 0 . In questo caso si ha un moto a potenziale la cui funzione
potenziale di velocit non che la somma dei rispettivi potenziali dei due moti componenti.
Si genera una distribuzione di pressione che, secondo il teorema di Joukowsky, fa nascere una forza normale
alla direzione di w il cui verso si ottiene ruotando di il vettore w in senso opposto alla circuitazione.
2
P w
Che mostra come per un dato fluido il valore di w pu essere ottenuto in infiniti modi.
Nel caso reale di fluido viscoso, oltre alla portanza, la risultante di tutte le azione del fluido sullostacolo ha
una componente che ha la direzione ed il verso di w , detta resistenza R . Tale risultante agisce in un punto detto centro di pressione, la cui determinazione importante per il calcolo delle sollecitazioni a cui sottoposta
lala.
La determinazione dellazione aerodinamica del fluido reale sul profilo in genere effettuata sperimentalmente e lentit della portanza e della resistenza vengono individuate tramite le definizione del coefficiente di portanza ( c p ) e del coefficiente di resistenza ( cr ), anche detto numero di scivolamento, con le relazioni:
cp
cr
1 2
w S
2
R
1 2
w S
2
Il valore numerico di tali coefficienti determinabile sperimentalmente in apposite gallerie a vento, quando
noti e l , si misurino contemporaneamente la velocit relativa del vento e le componenti P e R dellazione di
questultimo sul profilo alare in prova. I valori di c p e cr dipendono essenzialmente da:
Forma del profilo
Posizione del profilo rispetto alla direzione di w
Per individuare lassetto del profilo alare rispetto alla corrente che lo investe si assumono come valori di riferimento:
Langolo di incidenza relativo i , angolo per cui si ha portanza nulla se la w diretta lungo la retta inclinata di un angolo i rispetto allorizzontale
Langolo di incidenza assoluto i0 .
i0 i i
i0
Il fattore i dipende dalla geometria del profilo solamente, sar quindi noto, fissato che sia il profilo.
I valori di c p e cr vengono quindi rilevati, per unassegnata forma del profilo, variando lassetto del profilo ed
individuando, in tal modo, differenti valori di i o di i0 .
0,02
1,2
cp
cr
Flusso diretto come la
corda
i
i0
Per un assegnato profilo, c p =0 se la direzione del flusso coincide con quella di portanza nulla, mentre cr 0
sempre.
10
Per valori di w alquanto elevati ( Mc 0.3 0.35 ) il valore di c p influenzato anche dal numero di Mach.
Per elevati valori di Re, cr praticamente indipendente dal numero di Mach, fino al suo valore critico.
Mentre cr sempre crescente con i (con i aumenta la RESISTENZA perch aumenta la sezione retta), c p
cresce fin quando non si instaurano fenomeni di distacco delle vene fluide dal dorso della pala (stallo) che comportano un brusco decadimento delle prestazioni (portanza) del profilo. Si noti come le condizioni favorevoli al
distacco, e quindi alla verifica dello stallo, sono caratterizzate da valori elevati di w e da una maggiore incurvatura del profilo. La stessa superficie ha pi portanza se estesa in lunghezza che in profondit per la distribuzione
non lineare della pressione.
Si pu anche definire lefficienza del profilo dal rapporto E
cp
cr
profilo ricavata riportando in diagramma i valori di c p e cr ottenuti per ciascun valore dellangolo di incidenza
assoluto:
cp
c p massimo, ma cr elevato
E tg
7,3
buon compromesso
i0 0
cr
Per le applicazioni civili si punta a risparmiare, ossia, ad avere portanza minimizzando la resistenza, mentre in
applicazioni militari (aeronautiche), interessano le prestazioni, quindi si punta ad avere il massimo della portanza, anche se aumenta la resistenza e quindi i consumi.
11
w1
1
t
1c
l
w2
2c
l
= solidit della schiera
t
2c 1c = deviazione geometrica
= angolo di calettamento
Un flusso attraversante una schiera di profili in numero finito e disposti con una determinata geometria subisce una deviazione definitiva cui corrisponder una variazione di direzione di w se misurata sufficientemente
lontano dai bordi di attacco e di uscita dei profili. Il teorema di Joukowsky pu utilmente essere esteso anche al
caso di profili in schiera se si considera ancora il fluido privo di viscosit e se si assume come velocit
allinfinito w , il valore medio tra w1 e w2 . Per il calcolo della circuitazione si assumano allora le linee costituite da due filetti fluidi distanti tra loro del passo t .
12
w1
B
t
w2
C
w d s w d s
D
Per cui, se lungo A-B e C-D si ha w1 cos 1 cost e w2 cos 2 cost, si ha ad una certa distanza della schiera
B
w1 w2
si ha che la portanza per un profilo alare inserito in schiera :
2
Ps w tw wu
1
Essendo anche Ps c p s w2 l (formalmente la portanza in schiera uguale al profilo isolato), si ha che il co2
efficiente di portanza del profilo inserito in schiera (nellipotesi di corrente ideale per la quale si ricavato il
valore di ):
c ps 2
wu t
w l
che stabilisce uninterazione fondamentale tra coefficiente di portanza in schiera e deviazione, una volta stabilite le grandezze t e l .
13
Un profilo investito da un fluido reale di velocit w , subisce oltre lazione della portanza P anche quella della resistenza R (diretta nel verso del moto).
Lefficienza del profilo E
cp
cr
P cos
Rsen
T1
centro di
pressione
Psen R cos
Pt z u T1 z u ( Psen R cos )
Ricordando che il grado di reazione R
Hr
1
wu wu
g
Hs
Hr
wu wu
wu
w
u e che
H r H s wu wu cu cu wu cu
u
1
cu cu
g
Pr , d zwu ( Psen R cos ) , che rappresenta la potenza teoricamente disponibile per lincremento di pressione.
La componente assiale : N P cos Rsen , essendo in genere Pcos Rsen , la componente assiale risulta positiva ed il suo verso contrario alla direzione assiale del moto del fluido come appare logico dovendo il fluido spostarsi verso un gradiente avverso di pressione.
Lincremento effettivo di pressione nel rotore allora:
p
e per h 1 , si ha
1
p ( P cos Rsen )
t
14
N
t h
1
Pr ,u ztwa ( P cos Rsen ) zwa ( P cos Rsen )
t
Avendo ricavato la potenza disponibile e quella utilizzata, si pu esprimere il rendimento del rotore, come:
Pr ,u
zwa ( P cos Rsen )
Essendo wa wu tg , sar:
R
tg
1
P
r
cot g tg R
P
1
ricordando che E
P
, allora:
R
1
1
1
tg
E
1
cot g
E
Analogo procedimento conduce alla definizione del rendimento dello statore s che per coincide con
r e quindi si ottiene il rendimento dellintero stadio dalla semisomma dei due: stadio
Vp r Vp s
P P
d ,r
d ,s
Per altre configurazioni rotore e statore avranno differenti rendimenti anche a parit di efficienza aerodinamica.
Si osserva che per
0 0
1
1
tg 0 0 e Pcos Rsen
E
1
2
E
E
arctg
15
45
Per gli usuali valori dellefficienza tuttavia (per come la funzione f (E ) ) il valore ottimo di si ha per
45 .
Nel caso di 45 si ha che:
max
1
E
1
1
E
1
0.9
E 20
10
7
Risulta quindi, in generale, conveniente adottare valori di 45 che corrispondono alla configurazione simmetrica di triangoli di velocit ( R 0,5 ).
16
Dalla relazione c p s 2
wu t
, noti i triangoli di velocit e le caratteristiche del flusso e della schiera si pu
w l
ricavare il valore di c p s .
Tale valore , tuttavia, diverso dal c pi relativo al profilo isolato per le interazioni che si verificano tra le pale e
per la mancanza della scia vorticosa laterale caratteristica del profilo isolato (che influenza il valore dellangolo
di incidenza i ).
Si definisce quindi effetto schiera il rapporto:
k
Che tende a 1 per valori molto elevati di
dellandamento di k con
c p ,schiera
c p ,isolato
t
, studi teorici del Weinig portarono alla determinazione
l
t
e con langolo di calettamento nelle ipotesi di fluido privo di viscosit e di palette
l
piane e sottili.
La strada seguita , tuttavia, quella di effettiva sistematica ricerca sperimentale sulle schiere piane misurando
direttamente, per diversi tipi di profili e per diverse combinazioni di rapporto passo/corda e dellangolo di incidenza, il valore di wu ed il valore della deviazione angolare realizzabile.
17
La schiera progettata in modo da assicurare che almeno nella sezione centrale (nella quale si effettuano le
misure) il flusso sia bidimensionale.
Il flusso nella schiera pu, in tal modo, costituire un ragionevole modello del flusso nella macchina (a meno
degli effetti 3-D per pale molto lunghe).
La funzione del tratto accelerante quella di ottenere un flusso allingresso della sezione di prova, avente un
diagramma rettangolare delle velocit con il minimo sviluppo dello strato limite che, in genere, viene auspicato
per evitare effetti 3-D.
Tra i pi completi e accurati risultati ottenuti con prove su schiera sono quelli relativi ai profili della serie
NACA 65, caratterizzati da un profilo base simmetrico (con c p 0 ) ed uno spessore massimo pari al 10% della
lunghezza della corda e da una serie di profili ottenuti da quello base incurvando opportunamente la linea dei
centri.
Le caratteristiche di una schiera sono:
Geometriche:
profilo
curvatura equivalente (arco di cerchio che passa per gli estremi della linea mediana)
rapporto passo/corda (solidit)
Funzionali:
angolo di incidenza
angolo di deviazione
18
l
i risultati relativi ad una serie di prove condotte al variare della solidit e della curvatura del profilo per un
t
assegnato valore dellangolo 1 sono condensati nel diagramma:
1 45
1,25
1.5
=cost
1.00
0.75
c
Nel quale risulta evidente l effetto schiera, dovuto alla curvatura del profilo, c, e al numero di pale.
Elevati valori di causano:
aumento della resistenza e quindi diminuzione dellefficienza del profilo.
Valori troppo piccoli causano:
un comportamento da profilo isolato e quindi basse deviazioni
Elevate curvature comportano:
aumento del carico palare ( c p )
bassi valori del Mach critico
In genere:
0,75 1,25
19
STALLO.
Al diminuire della portata una maggiore inclinazione della w1 fa aumentare langolo di incidenza oltre le condizioni di massimo valore di c p oltre il quale si ha distacco dello strato limite dal dorso delle pale con conseguente formazione di vortici.
In tali condizioni si ha un crollo della portanza ed un forte incremento della resistenza.
Nel caso di stallo totale (verificato e studiato su schiera di pale) si ha una brusca diminuzione della pressione di mandata e, a causa delle forti perdite instauratesi, anche della portata.
Nel caso di riferirsi ad una macchina reale, prima dello stallo totale si verifica il fenomeno dello stallo rotante, caratterizzato da una pulsazione ciclica della pressione, dovuta ad una deviazione locale del flusso rispetto
alla cella in stallo che trasmette queste condizioni alla cella seguente nel verso del moto con una velocit pari a
circa la met di quella angolare della macchina.
Se la frequenza dello stallo (prodotto della velocit di propagazione per il numero delle celle) si avvicina a
quella naturale delle pale si pu avere un fenomeno di risonanza dannoso per lintegrit della pala stessa.
7.2.
POMPAGGIO.
D
M
Dovuto al differente comportamento della legge che lega le pressioni alle portate nel circuito esterno tra le
condizioni di moto stazionario e quelle di moto vario che genera condizioni di instabilit per valori della portata
elaborata dal compressore molto piccoli rispetto alla massa di fluido contenuta nei condotti esterni e negli organi circuitari (ad es. serbatoio di mandata).
La massa accumulata nel circuito esterno ha uninerzia a mantenere le proprie condizioni di pressione rispetto
alla rapida variazione della caratteristica interna.
20
La differenza si esalta al diminuire della portata fino allannullamento della portata. Si ha quin di un riflusso
rapidamente contrastato dalla macchina (dato landamento della caratteristica interna nel quadrante delle portate
negative) che genera una pressione crescente con legge pi rapida rispetto al valore di pressione che si ha nel
circuito esterno. Il punto di funzionamento si riporter in M, instaurando cos un regime stabile di pressioni variabili. Sperimentalmente si verificata u'nanalogia con lequazione dei di Helmots per determinare la frequenza del fenomeno:
f
1
2
4 pS 2
Vm
S= sezione tubazione
V=volume capacit
m=massa mediamente presente nel circuito
Ma<1
Ma<1
Ma<1
Ma>1
Ma>1
21
Ma>1
Rendimento
Salto entalpico totale htot
Potenza di compressione P
m = portata massica
1 = densit in aspirazione
a1 = velocit del suono in aspirazione
k = esponente dellisoentropica
Dato lelevato numero di parametri funzionali difficile prevedere le prestazioni della macchina in condizioni
diverse da quelle di progetto. Per verificare le prestazioni dei compressori al di fuori di tali condizioni, si deve
trovare una metodologia di confronto dei risultati con quelli garantiti.
La metodologia pi seguita basata sulla teoria della similitudine dinamica di flusso tra le due condizioni di
funzionamento di progetto e di prova.
In tal modo si pu stabilire in quali condizioni i due flussi, in condizioni diverse, possono considerarsi dinamicamente simili. Note le caratteristiche di progetto si possono ricavare le corrispondenti caratteristiche del
flusso similare (prova). Lo studio in similitudine di fondamentale importanza per lutilizzo di misure sperimentali ottenute su modelli della macchina.
Si verifica la similitudine dinamica del flusso tra due campi di moto quando:
Si verifica un rapporto costante tra due velocit in punti corrispondenti della corrente e tra le velocit
in punti corrispondenti e la velocit di uno stesso organo della macchina (ad es. velocit periferica della girante).
Le velocit in punti corrispondenti hanno stessa direzione rispetto ad una qualsiasi direzione di riferimento.
22
Stessa trasformazione subita dal gas nelle due condizioni di flusso (stesso esponente della trasformazione).
Sono uguali, nei due sistemi, i rapporti di due tipi di forze agenti su masse elementari di fluido in punti
corrispondenti (forze dinerzia, viscose, gravitazionali, elastiche).
Similitudine geometrica delle superfici di contatto del fluido nei due sistemi (cio rapporto costante tra
lunghezze omologhe e angoli omologhi uguali).
Perch si verifichino queste condizioni, occorre imporre le uguaglianze di alcune grandezze dimensionali, derivate dalle stesse relazioni funzionali, valide per le due condizioni di flusso. In tal modo possibile prevedere
le prestazioni per una famiglia di macchine simili e funzionanti in similitudine.
I parametri prestazionali pi ricordati possono quindi, in funzione delle variabili prima citate, , essere espressi
dalle relazioni:
f1 htot , , N , D, m, 1 , a1 , k 0
f 2 , , N , D, m, 1 , a1 , k 0
f 3 P, , N , D, m, 1 , a1 , k 0
Mediante il teorema di Buckingham, le tre relazioni tra otto grandezze possono essere trasformate in altrettante in gruppi dimensionali in numeri inferiori ad otto.
Trattandosi di fenomeni meccanici, descrivibili con le tre grandezze fondamentali L , M , T , possiamo ridurre
le otto grandezze derivate a cinque gruppi dimensionali e quindi scrivere (in funzione delle tre grandezze fondamentali o altre tre dipendenti o da esse derivate):
f1' 1 , 2 , 3 , 4 , 5 0
f 2' 1 , 2 , 3 , 4 , 5 0
f 3' 1 , 2 , 3 , 4 , 5 0
1 D x N y 1z (htot ) LT M
23
Dimensionalmente
T M
L T
N LT 1M
D L1T M
htot
Sostituendo si ha
L T M LT
x
M L3T M 1
L T
z
M LT M
y20
x 2
y 2
da cui
z0
z0
Per cui
1 D 2 N 2 1 htot
htot
D2 N 2
Analogamente
D N1
2
m
3 3
D N1
a1
DN
5 k
Si ha quindi:
m
tot
f '1 2 2 , 2
, 3
, 1 ,k
D N D N1 D N1 DN
ovvero:
D 2 N D 3 N DN
htot
1
f
, 1,
,k
a1
D2 N 2
D 2 N D 3 N DN
htot
P
1
, ,
=f
, 1,
,k
1 N 3 D 5
D2 N 2
a1
24
che esprimono tre relazioni funzionali tra gruppi dimensionali che caratterizzano le prestazioni di una famiglia
di macchine funzionanti in similitudine di flusso.
Perch si verifichi ci devono essere uguali
htot
P
, ,
2
2
D N
1 N 3 D 5
Ma
D 2 N1
uD
Re
w
wA
m
1 3 m
3
u
D N 1 1 D N
ND u
Ma
a1
a1
htot
L
2
2
2
N D
u
2
coefficiente di pressione
, =
f Re,, Ma, k
E quindi:
a parit di pol 1 , si ha similitudine di flusso se si hanno:
Stessi coefficienti di pressione e di portata
Stessi esponenti isoentropici e politropici
Stessi numeri di Mach periferico
Stessi numeri di Reynolds di macchina
Verificandosi tali condizioni risultano uguali anche i numeri di Mach e di Reynolds locali.
25
k 1
k
k 1
k pol
1
1
dove:
cs kRT1
D diametro della girante
k1 costante
p
densit del fluido allaspirazione
1 1
RT1
sostituendo cs e 1
p1
si ha:
RT1
Mc k1D 2 kRT1
p1
RT1
da cui:
M eff
M eff RT1
M 2 R2T2
Mc k1D 2 k p1
portata adimensionalizzata rispetto alle condizioni di aspirazione, per cui uno stesso punto dellasse delle ascisse pu rappresentare:
M 1 R1T1
k1' D12 k1 p1
k2' D22 k2 p2
cost
D1 D2
k1 k2
R1 R2
e lespressione si riduce a:
M T1
p1
tale relazione, non pi dimensionale detta parametro corretto, unitamente allaltro, ricavabile con procedimento analogo, per la velocit periferica:
u
k ' Dn
che d luogo al parametro corretto:
cs
kRT1
n
T1
Luso di tali parametri corretti consente di studiare il comportamento funzionale della macchina al variare delle condizioni di aspirazione.
26
I dati ricavati dalle prove sperimentali vengono infatti riportati in diagramma dopo averli corretti, tenendo
conto delle condizioni ambiente, se si pu ritenere costante il rendimento che dipende, per velocit elevate, dal
numero di Mach e, per velocit basse, dal numero di Reynolds.
In particolare Re pu esercitare notevole influenza sulle perdite se Re < 2 105 .
In tal caso si ha infatti che il rendimento decade notevolmente ed allora conveniente tracciare due famiglie
di curve caratteristiche relative a valori rispettivamente elevati e bassi di Re.
n
T
alti Re
bassi Re
0.8
10.0 x 104
Re
m T
p
27
1.
macchina (assenza di componente radiale), il che significa asserire che: la componente meridiana del
flusso c m giace su una superficie cilindrica non essendovi componente radiale.
direzione di r
termine
Fu
andrebbe
sommato
il
termine
cm2
Fm dm , che provoca unulteriore variazione di
R
apice
cm
sione).
ca
radice
R
28
2.
Ipotesi di assialsimmetria del flusso che implica il ritenere condizioni di moto identiche in ogni punto,
giacente nellintersezione di una superficie cilindrica coassiale allasse della macchina con un piano ad
essa ortogonale per qualsiasi valore del raggio (lo spessore delle pale considerato nullo).
3.
cu
a
per una generica serie di particelle di massa dm perch si verifichi equilibrio radiale si deve verificare che:
Fu dm
p
d
cu2
c2
abdr u
r
r
La particella fluida considerata come elemento anulare e non come un parallelepipedo per cui la superficie
ab (verso lesterno) maggiore della superficie rivolta verso linterno e, pertanto, le forze che agiscono sulle
superfici bdr hanno componenti che tendono a spostare le particelle verso lesterno, ma i due effetti (superficie
e pressione) si compensano.
La forza centrifuga che agisce sulle particelle, Fu, deve essere equilibrata dalle forze di pressione in modo da
avere:
( p dp)ab pab Fu
e quindi:
cu2
dpab abdr
r
cu2
dp dr ;
r
1 dp cu2
dr r
Che si ottiene trascurando i termini del II ordine nellequazione dellequilibrio scritta completamente.
Se sono note (a monte e a valle delle pale) cu (r ) e (r ) pu allora essere determinata la variazione radiale
della pressione lungo le pale che soddisfa lequazione scritta.
r2
29
dr
r
dr
r
1
h0 h (c m2 cu2 )
2
e quindi che al variare del raggio deve essere:
dh0 dh
dc
dc
c m m cu u
dr
dr
dr
dr
ricordando che:
dh Tds
dp
si ha (considerando T (r ) = cost):
dh0 Tds 1 dp
dc
dc
c m m cu u
dr
dr
dr
dr
dr
essendo
1 dp cu2
dr r
si ha ancora:
dh0 Tds cu d
dc
( r cu ) c m m
dr
dr
r dr
dr
Se supponiamo che lungo il raggio sia s(r) = cost , il che, in altre parole, significa dire che tutti i filetti fluidi subiscono le stesse perdite (per qualunque valore del raggio, supponendo adiabatica la macchina) e che sia anche
h0 (r ) = cost (costanza dellenergia specifica del fluido lungo il raggio) si ha:
cu d
dc
(r cu ) cm m 0
r dr
dr
valida per un rotore nel quale sia costante ad ogni raggio il lavoro scambiato con il fluido.
Infatti, se il fluido supposto incomprimibile invece dellentalpia di ristagno si pu considerare la pressione di
ristagno, tale che, essendo:
p0 p
1
(cm2 cu2 )
2
30
si ha:
dc
dc
1 dp0 1 dp
c m m cu u
dr dr
dr
dr
2
che fornisce, ricordando sempre lipotesi di equilibrio 1 dp cu , la relazione:
dr
dc
1 dp0 cu d
( r cu ) c m m
dr
r dr
dr
Lipotesi di costanza di lavoro trasmesso ad ogni raggio ( L ucu
p20 p10
so, a monte del rotore, con un valore uniforme di p 0 , tale valore dovr essere uguale anche lungo il raggio a
valle della pala. In altre parole si ha p10 ( r ) = cost e p 20 ( r ) = cost, se si impone che sia costante, lungo il raggio,
il lavoro trasmesso. Qun ato detto vale nellipotesi che il trasferimento di lavoro avvenga lungo le pale sempre
con la stessa efficienza e cio che pal (r ) = cost, il che significa dire che le perdite di pressione totale (correlazioni di perdite con le prove su schiera) siano costanti lungo il raggio.
In questo caso lequazione si riduce a:
EQUAZIONE DELLEQUILIBRIO
cu d
dc
( r cu ) c m m 0
r dr
dr
rcu = cost
Lequilibrio radiale costituisce unequazione che, integrata a monte e a valle della palettatura pu fornire la
distribuzione della velocit assiale (meridiana) se viene assegnata la distribuzione delle velocit tangenziali cu (r ) (problema di progetto, o indiretto)
31
Nel caso di correnti decelerate lo svergolamento delle pale deve essere calcolato e realizzato in modo pi accurato che nel caso di correnti accelerate, a causa della maggior facilit con cui si pu verificare il distacco della
corrente dalle superfici di guida.
In generale, per lo stesso motivo, necessario che siano imposte al fluido solo moderate deviazioni, che, unitamente alla condizione L ucu cost, mostra come al raggio interno, la variazione cu , e quindi, la deviazione del flusso debba essere pi elevata a causa del piccolo valore della velocit periferica u .
La variazione cu, la cui distribuzione resta fissata dallaver imposto L ucu cost per da determinare in
termini di valori delle componenti c 2 u e c1u , in grado di realizzare la voluta deviazione.
Diversi sono i criteri adottati per calcolare, in funzione della variazione cu, lo svergolamento delle pale, che
dipender, naturalmente, dai valori assoluti di c 2 u e c1u .
r cu k = cost
cu+dcu
Si consideri un elementino di fluido ideale non viscoso che ruota intorno ad
r+dr
cu
cds
A
32
La vorticit in un punto definita come il limite della circolazione rispetto allarea A per A 0 , si ha
quindi che la vorticit
d
dA
c
dc
d (cu dcu )(r dr )d cu rd u u rddr
r
dr
Se si ignorano i termini del II ordine.
In tal caso, essendo dA rdrd si ottiene:
d 1 d rcu
dA r dr
se la vorticit 0 , deve allora essere:
d rcu
0
dr
e quindi :
r cu k = cost
33
Ricordiamo che nelle ipotesi precedentemente dette e per L = cost si ha che lequazione dellequilibrio radiale
si riduce a:
cm
dcm cu d rcu
0
dr
r dr
cm
dcm
0
dr
che fornisce la condizione cm (r ) = cost come condizione particolare di distribuzione della componente assiale
(incognita del problema di progetto o indiretto) corrispondente alla condizione imposta derivante dallipotesi di
vortice libero. Per risolvere completamente il problema occorre naturalmente assegnare le condizioni iniziali
(valore di c m1 ) ottenibili semplicemente dallequazione di continuit.
In definitiva, imponendo la costanza del lavoro trasmesso, lipotesi di vortice libero consente di progettare
uno svergolamento delle pale che consente di mantenere costante anche la componente assiale (altezza dei
triangoli di velocit in ingresso e in uscita).
La condizione appena trovata , tuttavia, strettamente legata alla considerazione gi fatta di ritenere costante il
rendimento di palettatura con il raggio e di ritenere adiabatica la macchina.
In caso diverso non potr essere esattamente soddisfatta la condizione L(r) = cost e quindi, anche supponendo
nulla la vorticit non sar esattamente costante la componente assiale.
Con lo svergolamento operato a vortice libero non si conserva il valore del grado di reazione lungo le pale,
dovendo essere al variare di u , cu u = cost, che diminuisce verso la radice dove aumenta la deviazione subita
dal fluido e quindi la curvatura delle pale.
34
APICE
R 0.5
rotore
c2
w1
c1
wa=ca
w2
statore
cu
RAGGIO MEDIO
R 0.5
rotore
w1
c2
c1 w =c
a
a
w2
statore
cu
RADICE
R 0.5
c2
c1
rotore
w1
w2 w
wa=ca
statore
u
cu
35
36
COMPRESSORI CENTRIFUGHI
=cost
(comportamento pi graduale)
COMPRESSORI ASSIALI
15.1.
37
Alla mandata
Allaspirazione
mx T1
p1
m x T1
m T1
p'1
p1
m T
p
38
c2
c1
w1
w2
wa
Apertura
minima
c2
c1
w2
w1
wa
Apertura
intermedia
u
c2
c1
w2
w1
wa
Apertura
massima
Si modifica lorientamento delle pale statoriche conformemente alle variazioni di portata richieste. Al diminuire della portata decresce langolo di calettamento in modo da imporre al fluido una deviazione tale da mantenere costante le direzioni delle velocit relative. In queste condizioni la prevalenza decresce con la portata e la caratteristica tale da avere (per ovvi motivi) sempre condizioni ottimali di rendimento come per la regolazione a
numero di giri variabile.
Si possono tracciare curve parametrate nellangolo di calettamento a numero di giri costante.
39
w2
c1
w1
c1
u
c2
w2=w1
u
La variazione di componente assiale (nel rotore e nello statore) comporta un dimensionamento delle palettature che non tenga conto della sola variazione di densit.
Lurto nel rotore ha un effetto compensativo sullaumento di densit, in tal caso quindi, larea di passaggio
non si riduce in proporzione allaumento di densit.
40
Nel caso di urto nello statore, gli effetti di aumento di wa nel rotore (in cui non vi aumento di pressione)
vengono compensati da una riduzione dellarea di passaggio.
T"/ T '
T "m / T 'm
T
B
T'
A
Tm
I
II
T''
dQ
A T
(I )
Tds
A
s AB
dQ
T
A( II )
Si definisce
1
1
T 'm
1
grado di reversibilit del ciclo.
2
1 2 1
2 1 1
41
Q'
A dQ T 'm
(I )
1
2
T "m
Q"
dQ T "
A( II )
Si ha, quindi:
Q"
T"
1 T"
1 2 m 1 m
Q'
1T 'm
T 'm
che permette di studiare il rendimento del ciclo in funzione delle temperature medie delle sorgenti anche in presenza di irreversibilit.
17.1.
ENERGIA. EXERGIA.
ENERGIA legata al primo principio della termodinamica fornisce informazioni circa lenergia termica trasformabile in energia meccanica.
La conversione di calore in lavoro in un impianto di produzione di energia meccanica a flusso continuo (a vapore o con turbina a gas) avviene a scapito di scambi di calore generalmente a pressione costante e, quindi, le
acquisizioni o cessioni di calore sono variazioni di entalpia.
Assunta una temperatura di riferimento T0 si pu definire allora lEXERGIA come:
T
dE 1 0 dQ Carnot dQ
T
pari al lavoro ottenibile con una espansione isoentropica del fluido dallo stato 1 alla temperatura T0 e riconducendolo allo stato iniziale 0 isotermicamente.
T
T1
T0
0
S
Risulta quindi evidente che una trasformazione che permetta uno scambio di calore con minore incremento di
entropia (i.e. isovolumica) exergeticamente pi efficiente.
42
T
1'
T'1
Confronto
1
T1
T0
0
Carnot 1
La frazione non utilizzata
Si definisce quindi
T"
T'
T"
1 Carnot
T'
ciclo
1 come rendimento specifico che indica lo scostamento del ciclo in esame ri Carnot
18.1.
ds
du pdv dh vdp
t
t
T2
p
R ln 2
T1
p1
k 1
k
s R ln
p2
p1
ci implica che nel piano T, s per un gas ideale le isobare sono costituite da linee sovrapponibili ed ottenute per
traslazione luna dallaltra di uno scarto isoentropico dipendente dal rapporto delle pressioni delle isobare. Tale
considerazione vale anche per un gas perfetto ( c p f (T ) ).
Non vale, invece, per i gas perfetti che ogni isobara sia ottenibile da quella di riferimento i cui punti vengono
moltiplicati per
p
rif
k 1
k
Per la invarianza di c p nei gas ideali (e supposto tale nei confronti della pressione nei gas reali):
h c p T
Te
= cost.
Tu
id 1
Te
Tu
Te
4
Tu
Tu
Te
k 1
k
Te
= cost
Tu
ds
44
( c p cost )
LAVORO MASSICO
Da un punto di vista termodinamico, il lavoro massico dipende dal livello iniziale di temperatura T1 , dalla variazione entropica s e dal rapporto di compressione .
T
Lid LTid LCid c p (T3 T4 ) c p (T2 T1 ) c p T3 T2 T4 T1 c p 3 1T2 4 1T1
T1
T2
ricordando che
T4 T3
T1 T2
T3
(trasf. isobara) =
T2
s
cp
T1
1
k 1
T2
k
s k 1
T
T
T
T2
T1
T2
Lid f ( , s, T1 )
si vede che
Lid 0 se
s 0
( T1 0 il caso banale)
Per esprimere il lavoro massico in funzione delle T estreme, oltre che di , si ha:
1
Lid id Qe 1 k 1
k
posto
T3
T1
Lid 0 se
si vede che
T1
1
c p T3 T2 1 k 1
T1
k 1
T3
c
T
p 1
T1
Lid f ( , )
Lid 0 se
k
k 1
k 1
1 1 k ovvero se massimo
k 1
k 1
1 k
k 1
se
min
k 1
k
45
1 1 0
da cui
1
2
Si verifica quindi
T2
T
3
T1
T1
Lid max se 1 2
essendo
T2
T1
T3
T1
T2 T1 T3
T3 T3 T1 T3
T1
T
T
T
3 1 3
T2 T1 T2 T1 T1 T3 T1 T3
T1
T2 T3
T1 T2
T3 T1 T22
essendo
T2 T1 T3 T4
Media aritmetica.
a1 a 2 ... a n
n
n
46
a1 a 2 ... a n
T1
c p T1 3 1
T
T
T3
T2=T4
T1
Lid
T1
T3
T1
T3 2
T1
Il lavoro massico presenta un andamento simmetrico rispetto alla posizione di massimo, una volta che siano
fissati i livelli termici estremi del ciclo T1 e T3 .
Posto ln si ha :
essendo
(L
id , maz )
1
2
si ha ln
1
ln
2
1
1
1 exp
ln c p T1 exp
ln
2
2
1 exp ln c p T1 exp ln
2
exp c p T1 exp
1
1
exp c p T1 1
exp
47
dalla quale si riconosce levidente simmetria in quanto e possono essere scambiati senza alterare il risultato per cui Lid una funzione simmetrica nei confronti di ln .
RENDIMENTO
T4 1
T4 T1
T1
T
T
LTid LCid Q'Q"
1
1
1 1 1 1 k 1
id
= 1
T3
T3 T2
T2
Qe
Q'
1 T2
k
T2
T4 T3
T1 T2
( c p cost )
id
1
id 1
d id
d
1
d id
d
k 1
k
Per applicazioni in cui siano richiesti ingombri e pesi contenuti si massimizza il lavoro massico e non il rendimento.
18.1.2. INFLUENZA DELLA NATURA DEL FLUIDO.
id
k 1 R
k
cp
un incremento di determina un incremento di id a parit di .
d id
aumenta con id cresce con maggiore rapidit, il che consiglia luso di gas monoatomici
d
48
Confronto tra ciclo ideale e ciclo reale a parit di lavoro di compressione e di calore potenzialmente introdotto nel sistema.
Indice di reversibilit del ciclo che consente di definire il rendimento in funzione della temperatura
media.
3'
3
LCr LCid
Q' r b Q'id
T'f
2'
T's
1
sQ f
stot
Noto che sia pC , dato il punto 1, e definiti c p e come valori medi
T2 T1
LCr
T2
; p 2 p1
cp
T
1
T2 T1 aC
pC
T2
LCr
; p 2 p1
T
cp
1
T3 T2
49
Q'id b
cp
s Q f
stot
stot sQ f sirr
4*
4'
4
4*
T 's 1
T'f
T4
T3
p3
p4
pT
T4*
T3
pT
p3
p4*
cp
mC
T2 T1
T4 T4*
cp
T3 T2
Lr
Q'id
c p f ( )
c p 23 f ( , )
LT , LC
lavori limite
mT a LT LC
T
mC
aC
Q'
mT aT
LC LT
1
Q'
LC mC aC mT aT
LT
LC
50
p2
p1
2
2'
1
s
Q' speso
aC
1
aC
imponendo
Q'
c p23 T3 T2
c p12' T2' T1
c p12 T2 T1
p2 ' 3
Lc
c p12 T2 T1
c p12 T2 T1
LC
22 '
1
;
T3 T2' c p T2 T2'
aC
c p12 c p12'
1
aC
c p12 T2 T2'
LC
Q' speso
c p12 c p22'
si ha:
Q
'
1
2 '3 C
b
aC
che fornisce:
b mT a T
C
mC
aC
mT
aT
T1 T4'
T2' T3
51
LC
1 aC
Q' 2'3 LC
aC
T
c p34' T3 1 4
LT c p34' T3 T4
T3 T3
LC c p2 '1 T2 ' T1
T T2'
c p2 '1 T2' 1 1
T2'
T3
1
T2' mC aC mT aT
se
T3
T2' mC aC mT aT
Q' 2 '3 1 aC
aC
LC
b mT aT
do conto anche per dei diversi rendimenti) per il quale il rendimento globale del ciclo si annulla.
3 mC aC mT aT
T1
Lu
Lu
kcal
kg
0,4
40
p 0,95
L mT aT c p T3 1
L0
0,3
30
p 0,85
20
b 0,96
mC aC
per
cio
mT aT mC aC
T3=1000 K
0,1
mT aT mC aC c pT3 1 c pT1 1
e
0,2
c p T1 1
T3
1
T1
1
10
Supposto costante o, uguale punto per punto
p 0,75
m 0,98
cp
T2=288 K
11
13
52
L0
se
L max
3 mC aC mT aT
T1
3 mC aC mT aT
T1
per
Nel caso reale L ammette un massimo per valori di inferiori rispetto al caso ideale per effetto del pro-
T
dotto dei rendimenti meccanici e adiabatici del compressore e della turbina. Lid ,max 3
T1
Dal lavoro massico dipende la portata daria per unit di potenza prodotta.
Il valore della temperatura T3 ha una gran-
g
0,4
80
Lu
Lu
kcal
kg
p 0,95
0,3
60
0,2
40
p 0,75
20
valori di p .
8
T1=288 K
0
600
800
1000
1200
1400
T3
imponendo
C aC mC
T aT mT
53
l 1
definendo
LCl
LCr
LTr
LTl
T LTl
i
l c p T3 T2 LTl LCl
LTl LCl T3 T2
T3 T2'
T3 T2
LCl
LTl LCl
T C
1
LCl
LTl
1
r i l 1
C
b r
LCl
LTl
LCl
LTl
1 T C
1
L
C
1 Cl
LTl
1 1 T C
L
1 Cl
LTl
T1
c p T2 T1 T2 T1 T2
T2 T2 T1
T4 T3
c p T3 T4 T3 T4 T3
T3
1
T3
1
1
r 1
C
1 1 C T
T1
1
T3
I
II
Il termine I una funzione crescente di mentre il termine II una funzione decrescente di .
1
54
vdp
I , II
LI , II
QI QII
Senzaltro inferiore a quello del solo II ciclo se si fa il confronto dei rendimenti I ed II al variare di (caso limite).
spansione virtuale.
2
3
2*
3*
s
Nel piano T, s, per un gas ideale, le isobare sono costituite da linee sovrapponibili, ottenute per traslazione luna dallaltra di uno
scarto isoentropico dipendente dal rapporto delle pressioni delle isobare. Tale considerazione vale anche per un gas perfetto
( c p f (T ) ). Non vale, invece, per i gas perfetti che ogni isobara sia ottenibile da quella di riferimento i cui punti vengono moltipli-
cati per
p
rif
k 1
k
55
T4 p 4
T3 p3
m 1
m
p
5
p2
m 1
m
T5
T2
da cui
T2 T5
T3 T4
e quindi s5 s 4 c p ln
T5
T4
per cui 3* e 2* giacciono sulla stessa isobara ed essendo le Tm 23 e Tm 2*3* uguali, risultano uguali i rendimenti dei
due cicli, essendo lindice di reversibilit 1 .
Il del ciclo limite equivalente al ciclo aggiunto maggiore di quello reale.
1
m
I QI II QII
l II
QI QII
r I
0
Per ottimizzare del ciclo aggiunto virtuale devo tener conto del prodotto II QII , perch se II elevato ma
QII molto piccolo, in definitiva lapporto non significativo.
a)
b)
c)
s
In ogni caso, da un punto di vista impiantistico, gli inconvenienti maggiori sono legati alla presenza degli interrefrigeratori che, oltre a richiedere notevoli portate di refrigerante (in genere acqua), che vanificano uno dei
vantaggi delle T.G. a circuito aperto, di poter funzionare in ambienti anche poveri di risorse idriche, introducono ulteriori perdite di carico ed una maggiore complessit e costi di realizzazione, insieme con una notevole riduzione delle caratteristiche di compattezza di questi impianti.
56
1 2
1 1
2
1
2 1
2 1' '
1 1' '
s
In entrambi i casi non si ha un aumento di lavoro utile, si deve avere quindi un massimo del lavoro utile. Il
massimo aumento di Lu si avr per quel valore di 1 che rende minimo il lavoro di compressione. Imponendo a
fine interrefrigerazione T T1 .
LC LC1 LC 2 c p T1'' T1 c p T2 T1 c p T1 1 T1 T1 2 T1
dLC
c pT1 1 1 1 1 0
d1
1 1 1 1
12
c pT1 1 2
1 1
1 1
Relazione, questultima, che individua il valore ottimale di 1 che minimizza il lavoro di compressione.
57
Nel caso di cicli a combustione interna il massimo delle ricombustioni va necessariamente considerato
in relazione alla quantit daria che necessaria per realizzare le combustioni che si susseguono.
Per quanto concerne il ciclo ideale valgono le stesse considerazioni espresse per i cicli interrefrigerati.
Per i cicli reali da sottolineare che il rendimento del ciclo addizionale funzione della temperatura intermedia e, quindi, dei rapporti di espansione intermedi.
3'
4'
3' '
4' '
4
4' '
4'
1
s
Il rendimento del ciclo addizionale (in questo caso ottenuto con due ricombustioni) :
add
mT c p4 '3' T3' T4' c p3'' 4 '' T3'' T4'' c p44 ' T4 T4 '
p4 ' 3 '
58
2
1
sQ f
sTOT
sQ f
sTOT
T 's 1
T'f
Supponendo che la T3 sia, come usualmente , pari a circa 1200K, per un valore di T1 =300K il rendimento
del ciclo di Carnot sarebbe:
Carnot 1
T1
0,75
T3
Il calore introdotto nel ciclo Brayton, comincia ad essere scambiato, a fine fase di compressione, a temperature molto basse (intorno ai 400C).
Da tali considerazioni, valide anche per la fase di cessione del calore che inizia a temperature relativamente
alte, deriva la possibilit di eliminare quelle parti di scambio termico dannose per il rendimento:
1. cessione di calore al fluido appena dopo la fase di compressione;
2. raffreddamento del fluido appena dopo la fase di espansione.
59
T
4
1
s
La rigenerazione consente di utilizzare contenuti entalpici ormai perduti alla conversione in energia meccanica.
3
2
1
5
6
Qu
1*
p
s5 s3 s6 s 2 R ln 1
p2
p2 p3 p4
Q'e
p1 p6 p5
s5 s 6 s3 s 2
Per la congruenza delle isobare il tratto 6-1 traslato
6*
Qu *
Q'e
3
2
Qu
Q'e
Q'e
QRIG
re di
QRIG
6
Qu
Qu *
Qu
Qu *
60
T
T1
5
T2
T4
T1
T
1 1
Q
T T
T
T2 T6
T2 T2 T1
1 u 1 6 1 1
1
1 1
T
T
Qe
T4 T3
T4
1 5 T4
1 5 T1 T4
T4
T4
1
id , R
Tale espressione descrive il rendimento di un ciclo ideale semplice rigenerativo in funzione del rapporto tra
gli estremi di temperatura T1 del ciclo e del rapporto di compressione. Confrontando tale espressione con quella
T4
damento funzionale rispetto a del tipo opposto, infatti id , R crescente al diminuire di , sino al valore:
id , R 1
T1
T4
valido per 1
61
2
coincidente con le condizioni di
id
id , R
T4 max cost
Si noti che per un certo valore del rendimento id , R id si determinano i due valori del rapporto di
compressione 1 e 2 con 2 > 1 cui corrisponde lo stesso valore del lavoro massico Lid Lid , R ;
Il rendimento del ciclo rigenerativo ideale funzione oltre che di anche della temperatura massima
del ciclo;
Allaumentare della temperatura massima aumenta il valore di che realizza leguaglianza tra la
temperatura in uscita dal compressore e quella in ingresso alla turbina.
62
T
Per 1 il ciclo Joule rigenerato pu essere assi-
34
1 2
A
s
0.9
0.8
0.7
id
Tmax
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
10
15
20
25
30
63
3*
6
6*
T5 T6* T5 T6*
T5 T6
T5 T2
1
s
Tale efficienza, avendo considerato c p cost, pu essere interpretata come il rapporto tra il calore scamiato
con il rigeneratore e quello scambiabile in controcorrente e con superficie di scambio infinita se T6 coincidesse
con T2 e T3 con T5 .
Si pu definire il calore entrante nel ciclo a rigenerazione parziale Qep :
Qep QeR (1 R )(Qe QeR ) QeR R (1 R )Qe
id , p
Lid
1
1
Q
1
1
Qep QeR
1 R
R
R e 1 R
id , R
id
Lid
Lid
id , p
id , R
id
1 R
Il reciproco del rendimento del ciclo semplice a rigenerazione parziale pari alla somma pesata dei reciproci
dei rendimenti dei cicli ideali a rigenerazione totale e nulla aventi come pesi lefficienza R della rigenerazione.
id1, p
id , p
R
1 R
T
1
1 1
T4
1 T
1 1 1
T4
1 T
R1 1 1 1 R
T4
64
Noto T1 , vale per un assegnato valore di T4
Per 1 , id , p 0
1
1
T1
T4
id
R 1
R
R0
T 2
4
T1
T 2
T
Per 4 , id , p 1 1
T4
T1
Si pu dimostrare che per R 0,5 le curve di id , p presentano un massimo. Per R 0,5 un incremento di fa
aumentare sia il rendimento che il lavoro massico.
A titolo di esempio si pu vedere che per id 0.4 occorre che sia 6.3 per il ciclo semplice, mentre con
rigenerazione parziale con efficienza R 0.6 , il valore di scende a circa 2.95.
4
3*
2
essendo R
3
6*
1
s
65
T5 T6 T3 T2
T5 T2 T5 T2
Q eR c p T4 T2 Rc p T5 T2 c p T4 T1 Rc p 4 T1 c pT1 Rc pT1
T4
T1
R
c pT1 R c p T1 R R c pT1 1
1
Lu c p T4 T5 c p T2 T1 c pT4 1
1
c p T1 1 c pT1 1
da cui
id , p
1 R
1
1
L
u
QeR
R
1 1 R
id , p id 1
Analizzando lespressione cos scritta si pu anche vedere che dipende da T4 e non da R , per cui le curve a
diverso valore di R incontrano nello stesso punto la curva di id in assenza di rigenerazione.
Dallespressione di id , p , introducendo il rendimento di turbina pol ,T e del compressore pol ,C si ottiene con
semplici passaggi.
r, p
1
1 pol,T
pol ,T
66
pol,C
1
1 R pol,C
R 0.9
0.6
R 0.8
R0
R 0.6
R 0.9
0.5
id
T4 1573K
R 0.8
0.4
R 0.6
R0
T4 1073K
1
Per 1 ed R 1 si ha la forma indeterminata
0
che, applicando il teorema di De LHosptal diventa:
0
r 1, R 1 1
T1
1
T4 pol ,T pol ,C
da notare che nel caso reale si introducono, con la presenza di scambiatori rigenerativi, maggiori perdite distribuite in numerosi componenti tra luscita del compressore e lo scarico nellatmosfera (circuito aperto).
La curva dei rendimenti reali, a causa dei rendimenti di turbina e compressore, a parit di efficienza della rigenerazione, presentano un massimo pi accentuato, confluendo tutte in un punto pi basso rispetto allanalogo
corrispondente al ciclo ideale. Ci avviene soprattutto al crescere di T4 .
67
sommatoria:
N
LC LCn
n 1
LC c pT1 n 1
n 1
Avendo imposto che al termine di ogni interrefrigerazione si raggiunga la medesima temperatura T1 , essendo
N
n
n 1
n N
Nel caso reale, assumendo per tutti i compressori il medesimo valore dellindice m di compressione politropica si ha:
N
N
m 1
LCr LCr , n c pT1 n m 1
n 1
n 1
n 1
n N
Qe
3
Qu
2
69