Sei sulla pagina 1di 41

Corso di Impianti Meccanici – Laurea Magistrale

Modulo 0
Caratteristiche di funzionamento dei
compressori

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Dott. Ing. Michele Gambuti

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna


Agenda
Equazione energetica del moto dei fluidi

Generalità

Soffianti

Compressori volumetrici

Esercitazione: lavoro di compressione

2/41
Equazione energetica del moto dei fluidi
Con riferimento alla figura sottostante, si consideri un condotto fisso in cui un fluido sia in moto
stazionario e siano C1 e C2 le velocità medie nelle due sezioni, z1 e z2 le quote dei baricentri
delle sezioni stesse.
Con riferimento all’unità di massa del fluido, l’equazione energetica del moto dei fluidi in forma
meccanica si scrive:
𝟐
𝐂𝟐 𝟐 𝐂𝟏 𝟐
− + 𝐠 𝐳𝟐 − 𝐳𝟏 + 𝐯 𝐝𝐩 + 𝐑 + 𝛅𝐋 = 𝟎 [J/kg]
𝟐 𝟐
𝟏

In forma differenziale:
𝐜 𝐝𝐜 + 𝐠 𝐝𝐳 + 𝐯 𝐝𝐩 + 𝐑 + 𝛅𝐋 = 𝟎 [J/kg]

R rappresenta l’energia specifica dissipata a


causa delle resistenze interne al fluido nel
tratto di condotto considerato.
L rappresenta il lavoro specifico scambiato tra
il fluido e gli elementi meccanici in moto
presenti nel condotto (ad L è attribuito il segno
positivo quando risulta ottenuto dal fluido,
uscente).
3/41
Equazione energetica del moto dei fluidi
Dalla forma meccanica alla forma termica:
definizione di entalpia) h = u + p v → dh = du + p dv + v dp
1°principio termodinamica) δq = du + p dv
𝐝𝐡 = 𝛅𝐪 + 𝐯 𝐝𝐩 (𝟏)

Inoltre:
𝐪 = 𝐐𝐞 + 𝐑 (𝟐)
Mentre Qe rappresenta l’energia termica specifica, scambiata dal sistema solo con l’esterno
(irraggiamento, convezione ,…), q rappresenta l’energia termica specifica totale ricevuta o
ceduta dall’intero sistema, ovvero data dalla somma algebrica del calore scambiato con
l’esterno Qe e dalle dissipazioni in calore R dovute alle trasformazioni interne.

Dalla (1) e dalla (2) si ottiene l’espressione: 𝐯 𝐝𝐩 = 𝐝𝐡 − 𝛅𝐐𝐞 − 𝐑.

Introducendo tale relazione nell’equazione energetica del moto dei fluidi in forma meccanica, si
ottiene la forma termica di tale equazione.

c dc + g dz + v dp + R + δL = 0 → 𝐜 𝐝𝐜 + 𝐠 𝐝𝐳 + 𝐝𝐡 = 𝛅𝐐𝐞 − 𝛅𝐋 [J/kg]

4/41
Agenda
Equazione energetica del moto dei fluidi

Generalità

Soffianti

Compressori volumetrici

Esercitazione: lavoro di compressione

5/41
Generalià
I compressori sono macchine operatrici che agiscono su
fluidi comprimibili.
Sul diagramma in figura vengono messi in evidenza i campi
di applicazione dei diversi tipi di compressore con
riferimento alla pressione di mandata e alla portata
volumetrica aspirata.
I compressori alternativi presentano una o più cilindri con
relativi pistoni, mossi da un manovellismo e muniti di valvole
automatiche. In conseguenza delle dimensioni e delle
velocità dei componenti, severamente limitate dalle forze di
inerzia alternative, realizzano portate piuttosto modeste, mentre sono in grado di sottoporre il
fluido a pressioni abbastanza elevate, stringendolo tra le parti fisse e le parti mobili.
I compressosi rotativi dinamici presentano una o più giranti, solidali ad un albero di
trascinamento e munite di pale che delimitano condotti più o meno estesi, percorsi con
continuità dal fluido. Le portate elaborabili sono piuttosto elevate (in particolare nei
compressori assiali) grazie all’assenza di forze di inerzia alternative ed al flusso continuo in
condotti aperti, ma proprio perché il fluido sfugge così bene, non si riesce a raggiungere
pressioni elevate.
6/41
Generalià
In definitiva, passando da un compressore alternativo a un
rotativo dinamico centrifugo e da questo a un rotativo
dinamico assiale, la portata aumenta, ma l’energia specifica
conferita al fluido diminuisce.
I compressori rotativi volumetrici (a capsulismi, a palette,
a viti, ecc…) hanno caratteristiche intermedie rispetto ai
rotativi dinamici e agli alternativi: sono di tipo rotativo per
quanto riguarda il moto delle parti e il fluido viene isolato in
vani a volume decrescente delimitati tra parti mobili e fisse.
Il problema principale di questi compressori è rappresentato dalle tenute, attraverso le quali
sfugge buona parte della portata con conseguente riduzione anche della pressione raggiunta.
Quando il rapporto tra la pressione di mandata e di aspirazione risulta limitata (molto vicina
all’unità) sicchè la macchina agisce sul flido con portate anche notevoli ma con modesti apporti
energetici, non si parla più di compressori, ma di più modeste soffianti o anche di ventilatori. Le
soffianti più in uso sono di tipo centrifugo, assiale o a capsulismi.
Infine si sottolinea come spesso, nel campo dei compressori, si utilizzano macchine multiple
con più cilindri, con più giranti, con più palettature.

7/41
Agenda
Equazione energetica del moto dei fluidi

Generalità

Soffianti

Compressori volumetrici

Esercitazione: lavoro di compressione

8/41
Soffianti
L’equazione energetica del moto dei fluidi in forma meccanica si esprime come:
2
c2 2 c1 2
− + g z2 − z1 + R + v dp + L = 0 [J/kg]
2 2
1

Nel caso di una macchina operatrice (come una soffiante o un compressore) il lavoro viene
fornito al fluido dall’esterno e pertanto il termine L (che rappresenta il lavoro compiuto dal
fluido) è negativo.
Per comodità si preferisce ragionare in termini di lavoro speso: L assume il significato di lavoro
compiuto sul fluido e si aggiunge il segno negativo davanti a L.
2
2 2
c2 c1
− + g z2 − z1 + R + v dp − L = 0 [J/kg]
2 2
1

La prevalenza è quindi pari a:


2
c2 2 c1 2
H=L−R= − + g z2 − z1 + v dp [J/kg]
2 2
1

105
9/41
Soffianti
Ipotesi: soffiante

1) Poiché il salto di pressione realizzato dalla soffiante è modesto, è lecito utilizzare l’ipotesi di
2 2 p −p
fluido incomprimibile: 1 v dp = v 1 dp = v p2 − p1 = 2 𝜌 1

2) Trascuriamo il termine di energia specifica potenziale g z2 − z1


3) Solitamente la soffiante aspira aria da un locale con aria in quiete e l’energia specifica
𝑐 2
cinetica 1 viene fornita al fluido a spese della prevalenza H. Estendiamo idealmente la
2
macchina ad una sezione di ingresso attraverso la quale l’energia specifica cinetica risulti
𝑐 2
trascurabile rispetto a 22 .
c2 2 p2 −p1
La prevalenza della soffiante risulta pari a: 𝑃 =L−R= + [J/kg]
2 𝜌

Si può anche scrivere: 𝑃 = 𝑃𝑑 + 𝑃𝑠 [J/kg]

c2 2 𝑝
con: 𝑃𝑑 = [J/kg] prevalenza dinamica e 𝑃𝑠 = [J/kg] prevalenza statica
2 𝜌

Da cui:
c2 2
𝑝𝑑 = ρ [Pa] pressione dinamica e 𝑝 = [Pa] pressione statica 106
2
10/41
Soffianti
Curva caratteristica

A fianco viene mostrata la curva caratteristica di


una soffiante.
Sull’asse delle ordinate è riportata la le pressione

PRESSIONE TOTALE
totale della soffiante.

PRESSIONE SONORA
NUMERO DI GIRI
Sull’asse delle ascisse sono riportate portata
elaborata, pressione dinamica e velocità di uscita
del fluido dalla soffiante. Tali grandezze sono infatti
correlate tra loro una volta note e fissate le
caratteristiche geometriche della macchina.

PORTATA

PRESSIONE DINAMICA

VELOCITÀ DI USCITA
108
11/41
Soffianti
Dimensioni e orientamento:
Nella figura a fianco sono riportate le dimensioni di una
soffiante.

La soffiante può essere orientabile e nella figura in basso


sono riportate configurazioni con diversi orientamenti della
soffiante. L’orientamento va scelto in funzione della
morfologia dell’impianto in cui la macchina sarà installata al
fine di ridurre le perdite di carico

107
12/41
Soffianti
Livello di pressione sonora 2
p
Il livello di pressione sonora è una misura logaritmica della pressione Lp = 10 log10 [dB]
p0
sonora efficace di un’onda meccanica rispetto ad una sorgente sonora di
riferimento. Viene misurata in decibel dB (sottomultiplo del Bel, ormai in 1dB = 10B
disuso).
La macchina deve rispettare valori limite di emissione rumorosa secondo quanto stabilito dalla Direttiva
2006/42/CE (direttiva macchine) e dal D.Lgs.81/2008 e s.m.i. (testo unico sulla salute e sicurezza sul
lavoro).

La somma/differenza di due livelli di pressione sonora (Lp1 e Lp2 in dB) vale:

In particolare se i due livelli di pressione sonora sono uguali si ha:


2 2 2 2
p p p p
LpΣ = 10 log10 + = 10 log10 2∙ = 10log10 2 + 10 log10 = 3 + Lp [dB]
p0 p0 p0 p0

L’orecchio umano non ha una sensibilità lineare al rumore ma risponde in maniera differente alle varie
frequenze (campo dell’udibile 20Hz÷20kHz circa).
Si utilizzano pertanto delle curve di compensazione del livello di pressione sonora a seconda delle
frequenze emesse, assegnando un peso maggiore alle frequenze meglio percepite dall’apparato uditivo
(1÷2÷3kHz circa). Si parla di pesatura A, da cui deriva l’unità di misura decibel in scala A (dB/A)
109
13/41
14/41
110

CONFRONTO TRA DUE DIVERSE SOFFIANTI


Soffianti
15/41
111

CONFRONTO TRA DUE DIVERSE SOFFIANTI


Soffianti
Agenda
Equazione energetica del moto dei fluidi

Generalità

Soffianti

Compressori volumetrici

Esercitazione: lavoro di compressione

16/41
Compressori volumetrici
Compressori a lobi

In figura è riportato un compressore a lobi con il lobo inferiore trascinato da un albero.

17/41
Compressori volumetrici
Principio di funzionamento:

1) Si inizia ad isolare un volume di gas


2) Il volume di gas è isolato e si sposta a seguita della rotazione del lobo
3) Il volume di gas si affaccia allo scarico dove incontra altro gas spinto dall’aspirazione alla mandata dal
secondo lobo e si comprime.
4) Il gas viene scaricato (difficilmente si supera 1bar all’uscita)

18/41
Compressori volumetrici
A fianco è riportata la curva caratteristica di
un compressore a lobi riferita ad aria
aspirata a 20°C e ad una pressione di
aspirazione di 1bar.

Su questa scala si legge la pressione di


mandata. Per conoscerla è necessario
conoscere le perdite di carico.
La portata e potenza assorbita, variano a
seconda del carico.

Il trascinamento avviene quasi sempre con


pulegge.

19/41
Compressori volumetrici

A fianco è riportata la curva caratteristica di un


compressore a lobi riferita ad aria aspirata a 20°C
e ad una pressione di mandata di 1bar.

Essendo la pressione di mandata pari ad 1 bar,


in aspirazione siamo ad una pressione
inferiore.
Sulla scala evidenziata sono riportati i mbar di
vuoto.
Ad esempio, se si considera la curva a
450mbar di vuoto, in aspirazione si ha una
pressione assoluta di: 1000mbar - 450mbar =
550mbar

20/41
Compressori volumetrici
Confronto tra caratteristica con condizioni di aspirazione note e caratteristica con condizioni di
mandata note:

21/41
Compressori volumetrici
Confronto tra caratteristiche di diverse soffianti, con condizioni di aspirazione note:

22/41
Compressori volumetrici

Architettura a lobi uncinati:

I volumi nocivi si riducono.


Il costo è di un ordine di grandezza
superiore rispetto alla normale
architettura ma ha il grande vantaggio che
non necessita di olio per funzionare (ad
esempio in un trasporto di semola non si
vogliono tracce di olio o sarebbe
necessario un sistema di ultrafiltraggio)

23/41
Compressori volumetrici
Compressori a palette
L’aria viene aspirata attraverso un filtro, compressa da un rotore (mosso da un motore esterno) eccentrico
in uno statore mediante la riduzione dei vani formati dalle palette, passa quindi attraverso un separatore
d’olio che filtra e purifica l’aria. La lubrificazione del gruppo mediante iniezione d’olio, è comandata dalla
pressione dell’aria stessa, senza pompa di circolazione.

Valvola a due vie di regolazione

Le palette strisciano sulla carcassa dello statore


24/41
Compressori volumetrici

25/41
Compressori volumetrici
Compressori ermetici
Il fluido refrigerante da
comprimere, investe il motore
elettrico raffreddandolo

mandata

Aspirazione

Contatti elettrici

26/41
Compressori volumetrici
Compressori a viti

Come in tutti i compressori volumetrici, si isola un volume di gas, si riduce il


volume a disposizione del gas e si apre una luce allo scarico.
In questo caso si hanno un rotore maschio e uno femmina: un volume di gas
rimane intrappolato dentro il principio femmina. Quando i due rotori girano (uno
mosso da un motore, l’altro trascinato), il punto di innesto maschio-femmina
avanza nella direzione della mandata e il volume che sta nel principio femmina si
riduce, comprimendo il gas contenuto.
La lunghezza dei rotori determina il rapporto di compressione. Solitamente si ha
una regolazione a cassetto: è presente una valvola a scorrimento (slide valve)
che, mossa da un volantino, permette di regolare la posizione della luce di scarico
(aumentando o diminuendo in lunghezza la parte di rotori utilizzata).
Gli elementi di un compressore a viti si innestano l’uno nell’altro e, teoricamente,
non si ha strisciamento tra le parti (a differenza del compressore a palette ad
esempio).

Lo sviluppo di questi compressori si ha da fine anni ‘60 inizio anni ‘70 perché,
essendo di dimensioni notevoli (si possono avere lunghezze di 1m), sono
necessarie macchine a controllo numerico che realizzino basse tolleranze di
lavorazione (se ci fossero dei grossi meati tra maschio e femmina, si avrebbero
trafilamenti significativi e quindi i rendimenti volumetrici andrebbero a scadere)

27/41
Compressori volumetrici
Raffreddamento di un compressore a viti: Raffreddamento di un compressore alternativo:

Per lubrificare i componenti della macchina e Il raffreddamento viene


per realizzare una migliore tenuta è necessario realizzato asportando calore
introdurre dell’olio. tramite l’acqua di
L’olio introdotto svolge inoltre il ruolo di raffreddamento che scorre in
refrigerante: dato che è possibile introdurre camicia
grandi quantità di olio (a differenza di un
compressore alternativo: qui il raffreddamento
del cilindro avviene introducendo acqua nella
camicia del compressore), non è pertanto Fasce elastiche e raschiaolio
necessario frazionare la compressione e
realizzare un raffreddamento intermedio.
La manovella si tuffa nell’olio
e realizza una emulsione di
olio per la lubrificazione

28/41
Compressori volumetrici
Il radiatore è uno scambiatore intermedio
Circuito dell’olio Lato NDE = lato Not Drive End
acqua-olio a piastre sottoposto ad
elevate pressioni.
Lato DE: Se la pressione di mandata è molto
lato del compressore elevata può essere difficile trovare un
che si affaccia alla radiatore adatto a reggere le pressione.
macchina che lo
trascina (Drive End)

Non è necessario l’utilizzo di


una pompa di circolazione Orifizio tarato per definire la
dell’olio perché l’olio è portata (il radiatore viene
mosso dalla differenza di dimensionato per una portata
pressione che c’è tra ben nota che va rispettata)
mandata e aspirazione
dell’aria compressa.
La valvola termostatica è
necessaria per fare in modo
che al radiatore arrivo olio
sufficientemente caldo (nel
radiatore è richiesta una certa
fluidità dell’olio)

29/41
Compressori volumetrici
Curva caratteristica di un compressore a viti:

η rappresenta il rendimento di compressione, ηv rappresenta il


rendimento volumetrico (rapporto tra la portata reale e quella
calcolata sulla base dei dati geometrici e della velocità di rotazione
della macchina ideale)
Il diagramma riporta η e ηv in funzione del rapporto delle pressioni
e del rapporto di compressione volumetrico (rapporto tra il volume
racchiuso tra parti fisse e mobili alla chiusura della luce di
aspirazione e quello racchiuso tra le stesse all’inizio dell’apertura
della luce discarico).
Si nota che il rendimento volumetrico ηv va decrescendo,
all’aumentare del rapporto delle pressioni e all’aumentare del
rapporto di compressione, in conseguenza ai trafilamenti.
Il rendimento η presenta valori massimi apprezzabili ma piuttosto accentuati. In effetti se le luci di scarico e
aspirazione sono fisse il compressore funziona con un determinato rapporto di compressione. Se invece è
possibile sfasare l’apertura della luce di scarico, o la chiusura della luce di aspirazione in modo da variare la
lunghezza del tratto delle viti impegnato dalla compressione (regolazione a cassetto), si può variare il
rapporto di compressione volumetrico, mantenendo elevato il rendimento, passando da una curva di
rendimento all’altra

30/41
Compressori volumetrici
Curva caratteristica di un compressore a viti:

In 30 anni sono stati guadagnati circa +6% di


rendimento

31/41
Agenda
Equazione energetica del moto dei fluidi

Generalità

Soffianti

Compressori volumetrici

Esercitazione: lavoro di compressione

32/41
Esercitazione: lavoro di compressione
Esercitazione: lavoro di compressione
Di seguito verranno prese in considerazioni le seguenti trasformazioni:
1) Compressione isoentropica di aria con compressore alternativo (1stadio)
2) Compressione reale di aria con compressore alternativo (1stadio)
3) Compressione isoterma di aria con compressore alternativo (1stadio)
4) Compressione isoentropica di metano con compressore alternativo (1stadio)
5) Compressione di aria con compressore a viti

Si ricorda che: karia = 1,4 kmetano = 1,3 kR134a = 1,6


(Per il fluido R134a occorrere riferirsi, normalmente, ad una temperatura di inizio compressione pari alla
temperatura di evaporazione (Tevap≃ 0°C), mentre a fine compressione il fluido frigorifero viene raffreddato
con acqua (Tcond≃50°C). Pertanto, la compressione che sarebbe da considerare per l’R134a, è molto
diversa rispetto a quella di aria e metano a temperatura ambiente e non verrà riportata).

Dati (aria)
Temperatura all’aspirazione: T1 = 20 °C
ρ1 = 1,2 kg/m3
Pressioni all’aspirazione: p1 = 1 atm = 101300 Pa

Portata elaborata: Q = 1 Sm3/s (all’aspirazione, a 20°C e 1atm) → G = 𝜌1 ∙ Q = 1,2 ∙ 1 = 1,2 kg/s

Pressione di mandata: p2 = 9 bar = 900000 Pa (valori tipici del serbatoio di accumulo: 6-9 bar)
33/41
Esercitazione: lavoro di compressione
1) Compressione isoentropica di aria con compressore alternativo (1stadio)

Equazione energetica del moto dei fluidi in forma meccanica, dove il segno meno per il lavoro è
conseguenza del fatto che si tratta di una macchina operatrice che assorbe lavoro e non lo fornisce:
c dc + g dz + v dp + R − dL = 0 [J/kg]

Trascurando la variazione di energia cinetica, la variazione di energia


potenziale e le perdite interne alla macchina, si ottiene:
2is
dL = v dp [J/kg] → L= 1
v dp [J/kg]

Compressione isoentropica:
1
1 p1 k
k
pv = cost = p1 v1k → v=
𝜌1 p

1 1 1 1 p2 1 1 1
1 1− 1− 1−
2is 2is 1 p1 k p1 k 2is −k p1 k p k 101300 1,4 900000 1,4 101300 1,4
Lis = 1
v dp = 1 𝜌1
dp = 1
p dp = 1 = 1 − 1 = 256 kJ/kg
p 𝜌1 𝜌1 1−k 1,2 1−1,4 1−1,4
p1

Pis = Lis ∙ G = 256 ∙ 1,2 = 307 kW


In realtà a fine compressione il k
dell’aria varia rispetto al valore
iniziale di 1,4 34/41
Esercitazione: lavoro di compressione
Temperatura di fine compressione
La temperatura di fine compressione risulta elevata rispetto alle usuali condizioni ammissibili in rete
compatibili con il rispetto di norme di sicurezza (temperature solitamente inferiori ai 30°C).
Bisogna pertanto provvedere al raffreddamento dell’aria ottenuta e ciò comporterà un ulteriore costo.
Tale raffreddamento è indispensabile ai fini della sicurezza ma raffreddando, il volume specifico dell’aria
compressa diminuisce e, pertanto, diminuisce il lavoro fornito ad eventuali utenze come utensili pneumatici.

Compressione isoentropica:
p2 v2is RariaT2is p2 v2is
pv = RariaT → = → T2is = T1
p 1 v1 RariaT1 p 1 v1
1
v2is p1 k
pv k = cost → p2 v2is k = p1 v1 k → =
v1 p2

1 1
p 1−k 900000 1−1,4
T2is = T1 2 = 293 = 547 K = 274 °C
p1 101300

Potenza termica da asportare per avere una temperatura dell’aria compressa intorno ai 30°C:

kJ
QT = G cpa ∆T = 1,2 ∙ 1 ∙ 274 − 30 = 293 kW cpa = 1
kg K

35/41
Esercitazione: lavoro di compressione
2) Compressione reale di aria con compressore alternativo (1stadio)
Considerando che la compressione non è isoentropica, e che il sistema sconta un rendimento elettrico e
meccanico (cuscinetti,…) e che sono presenti macchine ausiliarie, si ha:

η𝑖𝑠 = 0,8 , ηe = 0,95 , ηm = 0,95 , ηa = 0,96

Pis 307
Preale = = = 443 kW
η𝑖𝑠 ∙ η𝑒 ∙ η𝑚 ∙ η𝑎 0,8 ∙ 0,95 ∙ 0,95 ∙ 0,96

𝑇2𝑖𝑠 −𝑇1 𝑇2𝑖𝑠 −𝑇1 274−20


ηis = → 𝑇2 = 𝑇1 + = 20 + = 338 °C
𝑇2 −𝑇1 ηis 0,8

QT = G cpa ∆T = 1,2 ∙ 1 ∙ 338 − 30 = 370 kW

Il costo relativo alla produzione di aria compressa non è pertanto trascurabile. Va inoltre sottolineato come i
regolatori pneumatici, le valvole pneumatiche sono componenti anch’essi costosi.

36/41
Esercitazione: lavoro di compressione
3) Compressione isoterma di aria con compressore alternativo (1stadio)

1 p1
Compressione isoterma: p v = cost = p1 v1 → v=
𝜌1 p

2′ 2′ 1 p0 p0 2′ 1 p0 p2 101300
LT = 1
v dp = 1 𝜌0 p
dp = dp = ln p p1 = 1,2 ln 900000 − ln 101300 = 184,4 kJ/kg
𝜌0 1 p 𝜌0

PT = LT ∙ G = 184 ∙ 1,2 = 221,3 kW (contro i 443 kW spesi per la compressione reale vista in precedenza)

Bilancio in forma termica:


cdc + gdz + dh = δQ e − δL [J/kg]

Trasformazione isoterma di un gas (aria) → dh = cp dT = 0

Pertanto: L = Q e → l’energia spesa come lavoro di compressione


è pari all’energia spesa per il raffreddamento che porta il fluido alla
stessa temperatura di partenza.

37/41
Esercitazione: lavoro di compressione
4) Compressione isoentropica di metano con compressore alternativo (1stadio)

Dati (metano):
Temperatura all’aspirazione: T1 = 20 °C ρ1 = 0,67 kg/m3
Pressioni all’aspirazione: p1 = 1 atm = 101300 Pa
Pressione di mandata: p2 = 9 bar = 900000 Pa
Portata elaborata: Q = 1 Sm3/s (all’aspirazione, a 20°C e 1atm) → G = 𝜌1 ∙ Q = 0,67 ∙ 1 = 0,67 kg/s
Valgono le espressioni viste in precedenza:
1 1 1 1 p2 1 1 1
1 1− 1− 1−
2is 2is 1 p1 k p1 k 2is −k p1 k p k 101300 1,3 900000 1,3 101300 1,3
Lis = 1
v dp = 1 𝜌1
dp = 1
p dp = 1 = 1 − 1 = 429 kJ/kg
p 𝜌1 𝜌1 1− 0,67 1− 1−
k p1 1,3 1,3

Pis = Lis ∙ G = 429 ∙ 0,67 = 288 kW


1 1
p2 1−k 900000 1−1,3
T2is = T1 = 293 = 485 K = 212°C
p1 101300
Compressione isoentropica
kcal kJ
8,64
kmol K
∙ 4,186
kcal kJ Lis Pis T2is QT (30°C)
cpCH4 = kg = 2,26 (Ref. Perry-Chilton) [kJ/kg] [kW] [°C] [kW]
16 kg K
kmol
Aria 256 307 274 293
QT = G cpCH4 ∆T = 0,67 ∙ 2,26 ∙ 212 − 30 = 276 kW Metano 429 288 212 276

38/41
Esercitazione: lavoro di compressione
5) Compressione di aria con compressore a viti

Nei compressori a viti viene utilizzata una grande quantità di olio sia per
sigillare al meglio i volumi isolati durante la compressione, che per
raffreddare il sistema. La compressione si avvicina pertanto ad una
compressione isoterma.
Le temperature dell’aria compressa prodotta sono dell’ordine dei
60÷80°C. Chiaramente questa temperatura dipende dalle condizioni e
dalle caratteristiche dell’olio utilizzato, e dalle condizioni ambientali di
partenza.

39/41
Esercitazione: lavoro di compressione
Troviamo l’indice n della trasformazione nel caso in cui la temperatura
di uscita sia pari a 60°C:

p1 v2′′ n 𝜌1 n
n
pv = cost → p1 v1n = p2 v2n′′
′′ → = =
p2 ′′ v1 𝜌2′′

Stato 1) p1 = 101300 Pa , ρ1 = 1,2 kg/m3

Stato 2’’) p2’’ = 900000 Pa , T2’’ = 60°C , R = 287,1 J/(kgK)


p 900000
ρ2’’ = R ∙T
2′′
=
287 ∙ (273,15+60)
=9,4 kg/m3
2′′

p1 101300
n = log 𝜌1 = log 1,2 = log 0,1277 0,1126 = 1,061
𝜌2′′ p2′′ 9,4 900000

2′′ 2′′ 1 1 2′′ 1 1 p2 1


1−
1
1−
1
1−
1 p1 n p1 n 1 p1 n p n 101300 1,06 900000 1,06 101300 1,06
L= v dp = dp = p −n dp = = − = 196 kJ/kg
𝜌1 p 𝜌1 𝜌1 1 1,2 1 1
1− 1− 1−
1 1 1 n p1 1,06 1,06

P = L ∙ G = 196 ∙ 1,2 = 236 kW

40/41
Corso di Impianti Meccanici – Laurea Magistrale

Modulo 0
Caratteristiche di funzionamento dei
compressori

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Dott. Ing. Michele Gambuti

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna

Potrebbero piacerti anche