COMPRIMIBILI.
VI-1) Lavoro di compressione e d'espansione.
Dall'equazione dell'energia per sistemi aperti:
v 22 v12
+ g( z2 z1 )
2
si possono dedurre alcune espressioni comunemente usate nel campo delle macchine operanti con
fluidi comprimibili.
qe le = h2 h1 +
Ventilatori.
E' nullo, o comunque trascurabile, la variazione d'energia potenziale gravitazionale e la variazione
di pressione generalmente contenuta, s da poter trascurare la variazione di densit. Analogamente
a quanto visto per le pompe e nell'ipotesi di trasformazione adiabatica, energia cinetica all'ingresso
della macchina trascurabile, il lavoro scambiato con l'esterno sar dato da:
v2 l
le = le = h2 h1 + 2 = m
2 i
2
p p1 v 2
+
dove con lm = 2
si indicata la prevalenza del ventilatore e con i il rendimento
2
idraulico. Per quanto riguarda la differenza di pressione ottenibile con un ventilatore, essa limitata
a 10 4 Pa per i ventilatori ad elevata prevalenza ( 1.1 a pressione atmosferica) ed inferiore
per quelli a media e bassa prevalenza. Per alcune applicazioni non inoltre trascurabile rispetto a
p2 p1
il termine relativo all'energia cinetica allo scarico della macchina, che costituisce, al
contrario, l'effetto utile, com' per le soffianti degli scambiatori a fasci tuberi, con aria a
circolazione forzata all'esterno del fascio, o in altre applicazioni.
Trasformazioni isoterme reversibili.
Trascurando le variazioni d'energia cinetica e potenziale gravitazionale, ed essendo per un gas
perfetto l'entalpia funzione della sola temperatura, per una compressione isoterma si potr scrivere:
(VI-1)
lc = le = qe = RT ln c
p
dove si introdotto il rapporto di compressione c = 2 .
p1
Mentre, per un'espansione ideale sar:
1
lt = le = RT ln
(V-1')
e
p
dove con e = 2 si indicato il rapporto d'espansione. Spesso nella pratica si definisce come
p1
p
rapporto d'espansione il suo inverso e = 1 , ed in tal caso sar, ovviamente, lt = le = RT ln e .
p2
Trasformazioni adiabatiche reversibili (isoentropiche).
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k 1
dove =
. Il lavoro d'espansione varr:
k
RT
ltid = le = h1 h2' = c p (T1 T2' ) = 1 (1 e )
(VI-2'')
Dall'osservazione delle relazioni (VI-1) e (VI-2), si pu dedurre che il lavoro scambiato lungo una
trasformazione isoterma equivalente all'energia termica scambiata durante la trasformazione,
mentre, per una trasformazione adiabatica, il lavoro scambiato con l'esterno equivalente
all'energia termica scambiata lungo un'isobara che evolva tra le stesse temperature iniziali e finali
dell'adiabatica.
In fig. VI-1 sono rappresentate in un piano termodinamico (T, s) trasformazioni isoterme e
isoentropiche e i relativi lavori di compressione o d'espansione.
Fig. VI-1
In particolare, per una compressione (fig. VI-1 a), il lavoro per una compressione isoterma sar pari
2
all'area AAB1C = 1 Tds , mentre per l'isoentropica 1-2' sar pari all'area AAB 2'C = AAB1C + A1B 2' ; l'area
triangolare A1B 2' rappresenta il lavoro aggiuntivo rispetto all'isoterma dovuto all'aumento di volume
specifico del gas che si riscalda durante la compressione. In modo analogo si pu osservare che, a
causa del progressivo raffreddamento del gas durante l'espansione, il lavoro ottenibile da
un'espansione isoentropica inferiore al lavoro d'espansione di un'isoterma.
Trasformazioni reali. Lavoro di recupero e di controrecupero.
Pur nei limiti della rappresentabilit di una trasformazione reale su un piano termodinamico ed
attribuendo alle trasformazioni 1-2 solo un significato qualitativo, in fig. VI-1 sono rappresentate
anche le trasformazioni adiabatiche reali. Per una compressione, si pu osservare che:
lc = h2 h1 = c p (T2 T1 )
(VI-3)
e, in termini di aree sottese:
lc = AAB 2 D = AAB 2'C + AC12 D + A12' 2 = lcid + l p + la
Analogamente, per un'espansione sar:
lt = h1 h2 = c p (T1 T2 )
(VI-4)
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e, ancora:
(VI-5)
(VI-6)
m lc
m lcid
ml
(VI-7)
Pac =
=
= cid
mv mvis
gc
Dalle relazioni tra i lavori scambiati con l'esterno ed i salti entalpici, per una trasformazione
adiabatica si deduce immediatamente:
h h T T 1
compressione
(VI-8)
is = 2' 1 = 2' 1 = c
h2 h1 T2 T1 T2 1
T1
T
1 2
h h
T T
T1
is = 1 2 = 1 2 =
(VI-9)
espansione
h1 h2' T1 T2' 1 e
Si ricava ancora:
RT
lt = 1 is (1 e )
(VI-10)
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da cui conseguirebbe che una macchina reversibile avrebbe un rendimento inferiore ad uno, il che
non pu essere imputato al comportamento fluidodinamico del compressore, avendo supposto nulle
le dissipazioni.
Fig. VI-2
Analoghe conclusioni possono essere tratte per l'espansione per cui un frazionamento in pi stadi
permette un lavoro disponibile maggiore che nel caso dell'espansione in un unico stadio.
Per caratterizzare il comportamento fluidodinamica del compressore preferibile, in alternativa al
rendimento isoentropico, utilizzare il rendimento politropico altrimenti definito come il rendimento
dh
dT
isoentropico dello stadio infinitesimo p = is = is , stadio per cui sono trascurabili gli effetti
dh
dT
dipendenti dalla natura del fluido. Attraverso i passaggi riportati nel cap. III, si perviene alla
relazione tra rendimento isoentropico e politropico:
c 1
(VI-12)
is =
p
c 1
da cui si deduce che, per una compressione e per un dato rendimento politropico, il rendimento
isoentropico diminuisce all'aumentare del rapporto di compressione. L'andamento della (VI-12)
riportato per un gas biatomico ( k = 1, 4 ) in fig. VI-3, l'opposto sar per l'espansione. Si pu notare
Fig. VI-3
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Fig. VI-4
L'area curvilinea tratteggiata in fig. VI-4 (b) rappresenta il lavoro di compressione risparmiato
rispetto al lavoro della compressione realizzata in un unico stadio. All'aumentare del numero di
inter-refrigerazioni tale lavoro risparmiato aumenta (il lavoro di compressione adiabatico tender al
lavoro isotermo per un numero infinito di inter-refrigerazioni), ma aumenta, evidentemente, anche
il costo dell'impianto. Per un dato rapporto di compressione, il numero di inter-refrigerazioni sar
stabilito in base ad un bilancio di ottimizzazione economica ed alla massima temperatura
ammissibile nel compressore, dipendente, quest'ultima, dal materiale impiegato.
Si pu osservare, inoltre, che per pi p1 , vale a dire per una inter-refrigerazione eccessivamente
anticipata, il lavoro di compressione risparmiato tende a zero, come pure tende a zero per pi p2 e
cio per una inter-refrigerazione troppo ritardata. La condizione ottimale per la scelta della
pressione intermedia deducibile per via analitica imponendo che sia massimo il lavoro risparmiato
o, il che lo stesso, minimo il lavoro di compressione. Facendo riferimento alla fig. VI-4 (b), per
trasformazioni isentropiche, gas ideali e nel caso di una sola inter-refrigerazione si ottiene
immediatamente:
1
p T 2
1 = i = 3
p1 T1
dove con si indicato il rapporto di compressione =
p2
. Per T3 = T1 si deduce:
p1
1 = 2 =
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Il risultato ottenuto con la (VI-13) del tutto generalizzabile, nel senso che per trasformazioni
reversibili e nel caso in cui le temperature di fine inter-refrigerazione siano ricondotte alla
temperatura iniziale, per n inter-refrigerazioni si ricava analiticamente:
(VI-13)
i = cos t = n +1
dove con i si indicato il generico rapporto di compressione parziale.
In quest'ultimo caso, il lavoro di compressione sar dato da:
n +1
RT1
RT
lc =
i 1) = 1 ( n + 1)( i 1)
(VI-14)
(
i= 1
I risultati precedenti valgono rigorosamente solo nelle ipotesi sopra specificate, e cio:
Gas ideali
Trasformazioni reversibili
Temperatura d'inizio compressione costante per ogni compressione parziale.
Nel caso reale l'ottimizzazione risulter alterata e quindi avranno solo valore qualitativo, ma, nei
limiti di una buona approssimazione, si potranno ritenere ugualmente validi.
Anche per le turbine sar possibile realizzare un'espansione frazionata mediante un interriscaldamento o una post-combustione, la scelta del numero di frazionamenti e dei rapporti
d'espansione parziali segue, in linea generale, i criteri sopra esposti.
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