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Corso di Impianti Meccanici – Laurea Triennale

Modulo 2
Dimensionamento di una rete di distribuzione
di fluidi

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Dott. Ing. Michele Gambuti

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna


Agenda

Perdite di carico

Cavitazione

Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi

Dispersioni termiche

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Perdite di carico
Equazione di Darcy-Weisbach per il calcolo delle perdite distribuite lungo un condotto:

Δp = perdita di carico lungo il condotto [Pa]


𝚫𝐩 𝐥 𝐯𝟐 ρ = densità del fluido all’interno del condotto [kg/m3]
=𝛌 λ = fattore d’attrito
𝝆 𝐃𝟐 l = lunghezza del condotto [m]
D = diametro equivalente del condotto (diametro interno) [m]
v = velocità del fluido all’interno del condotto [m/s]
Il fattore d’attrito λ è ricavabile dal diagramma nella slide seguente, realizzato grazie alle esperienze di
Nikuradse e di altri:

λ viene fornito in funzione del numero di Reynolds :


𝜌vd
Re = , μ = viscosità dinamica del fluido [Pa s]
μ

Sul diagramma si distinguono tre diversi regimi di moto:


64
1) Regime di moto laminare dove vale la relazione λ =
Re
2) Regime di transizione
3) Regime di moto turbolento dove il fattore λ risulta costante e viene fornito in funzione della scabrezza
relativa del tubo ε/D

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Perdite di carico
Arpa di Nikuradse

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Perdite di carico
Diagramma per il calcolo della scabrezza
relativa media dei seguenti materiali:

da1 a 3: acciaio variamente lavorato;


da 2 a 4: calcestruzzo variamente lavorato;
da 3 a 6: legno più o meno grezzo;
5: ghisa;
7: ferro galvanizzato;
8: ghisa bitumata;
9: tubo in ferro saldato;
10: tubo in ferro trafilato.

Tratto da:
A. Cocchi, ‘‘ Termofisica per ingegneri’’,
Ed. Libreria Editoriale Petroni 1974, pag. 375-376

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Perdite di carico
Esistono comunque alcune espressioni che con diverso grado di approssimazione
descrivono l’andamento di λ:

64
Per regime laminare: λ=
Re

Per tubi lisci: λ = 0,0032 + 0,221Re−0,237 per 105 ≤ Re ≤ 2 ∙ 107


λ = 0,316Re−0,25 per Re < 105

1 2
Oppure per l’intero campo: λ= ⩝ Re
2 log Re λ−0,8

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Perdite di carico
In caso di fluidi incomprimibili, le perdite di carico si esprimono come:

l v2 l 16 Q2 8 λQ2 l 𝜌
Δp = λ 𝜌=λ 𝜌=
D2 D 2 π2 D4 π2 D5
v πD2 4Q
essendo Q= → v=
4 π D2

In caso di fluidi comprimibili, le perdite di carico si esprimono come:

l v2 l 16 G2 𝜌m 8 λG2 l
Δp = λ 𝜌 =λ =
D2 m D 2 π2 D4 𝜌m 2 π2 𝜌m D5

v πD2 4G
essendo: G = 𝜌m , 𝜌m = densità media → v=
4 𝜌m π D2

Facendo riferimento alla densità media 𝜌m , ovvero se sono note la densità iniziale e
finale del trasporto, il diametro del condotto rimane l’unica variabile da cui dipendono
le perdite di carico, essendo la portata un dato di progetto.

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Perdite di carico
Calcolo delle perdite di carico concentrate lungo un condotto
Valori indicativi per il coefficiente ξ:
In questo caso, per analogia a quello delle
perdite distribuite, si utilizza un coefficiente di
perdita di carico ξ che lega la caduta di
pressione al quadrato della velocità del fluido.

𝚫𝐩 𝐯𝟐

𝝆 𝟐

Δp = perdita di carico concentrata [Pa]


ρ = densità del fluido [kg/m3]
v = velocità del fluido [m/s]
ξ = coefficiente di perdita

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Perdite di carico
Lunghezza equivalente

In alternativa al coefficiente di perdita ξ, si può associare ad ogni accidentalità una


lunghezza di condotto equivalente.

𝚫𝐩 𝐯𝟐 𝚫𝐩 𝐥𝐞𝐪 𝐯 𝟐
=ξ oppure =𝛌
𝝆 𝟐 𝝆 𝐃 𝟐

Δp = perdita di carico concentrata [Pa]


ρ = densità del fluido [kg/m3]
v = velocità del fluido [m/s]
ξ = coefficiente di perdita
𝐥𝐞𝐪 λ = fattore d’attrito
ξ=𝛌 leq = lunghezza equivalente dell’accidentalità [m]
𝐃
D = diametro equivalente (diametro interno) [m]

Dove ξ è proporzionale a λ ed alla lunghezza del condotto, espressa in numero di diametri.

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Perdite di carico

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Agenda

Perdite di carico

Cavitazione

Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi

Dispersioni termiche

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Cavitazione
La cavitazione è un fenomeno che consistente nella formazione di bolle di vapore (’’cavità’’) a seguito
dell’abbassamento locale della pressione sino a raggiungere la tensione di vapore.
Il collasso delle bolle da cavitazione sulla girante della pompa, genera un urto meccanico molto intenso
e provoca una notevole perdita di efficienza, emissione di rumore e danneggiamento dei componenti.
Si vuole quindi evitare di raggiungere la pressione di saturazione prima dell’imbocco della girante.

Con riferimento alla figura a fianco, scrivendo l’equazione


energetica del moto dei fluidi tra la sezione di ingresso nella
girante e quella rappresentata dal pelo libero, si ha:
C 2 − Ca2 p − pa J
+ g z − za + R c + R a + =0
2 𝜌 kg
Dove Rc rappresenta le perdite subite dal fluido nell’arrivare alla
pompa (imputabili quindi all’impianto), mentre Ra (a: accidentali)
rappresenta la parte delle perdite interne alla pompa che il fluido
subisce tra la sezione di ingresso nella pompa e quella di ingresso
nella girante.
Posto h = z – za e trascurando Ca si ottiene:
C2 p − pa
+ g h + Rc + Ra + =0
2 𝜌

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Cavitazione
Si ha pertanto all’ingresso della girante una depressione tanto più
elevata, quanto più elevati sono: il dislivello, le perdite, l’energia
cinetica del liquido. La pressione p del liquido non deve
abbassarsi sotto il valore ps (pressione di saturazione).
pa 1 + c ps C2
− − g h − Rc > Ra +
𝜌 𝜌 2
dove c è un coefficiente di sicurezza (circa 0,3÷0,5).
A sinistra appaiono solo termini dipendenti dall’impianto, mentre a
destra quelli dipendenti dalla pompa. L’impiantista sa a che quota
installa la pompa (quindi conosce pa), a che temperatura lavora (e
quindi ps), il dislivello che deve vincere h, la portata Q e le
caratteristiche della condotta (e quindi Rc). Non conosce invece il
termine:
C2 C2
Ra + NPSH = (R a + )/g
2 2

che prende il nome di indice di cavitazione o NPSH (Net Positive Suction Head) e lo chiede al costruttore
della pompa.

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Catalogo di una pompa
Cavitazione

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Cavitazione
NPSH
Trascurando la pressione di saturazione e le perdite
nel condotto si ha:
pa
− h > NPSH [m]
𝜌g

Esempi:
1) Q = 100 m3/h  NPSH ≃ 3 m
Posso installare la pompa a non più di 7 metri
d’altezza dal pelo libero del bacino da cui sto
pescando. Infatti:
pa 101300
h< − NPSH = −3≃7m
𝜌g 1000 ∙ 9,81

2) Q = 380 m3/h  NPSH ≃ 10 m


La pompa va installata allo stesso livello del pelo
libero (in realtà, servono ulteriori 1÷1,5 m di battente
per tutelarsi dalla cavitazione. La pompa andrebbe
quindi installata sottobattente).

3) Q = 410 m3/h  NPSH ≃ 12 m


La pompa va installata almeno 2 metri sotto il
battente.

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Cavitazione
Caratteristica della pompa centrifuga e variazione
del numero di giri

Un inverter è un convertitore statico di potenza che,


modulando la frequenza, modula la potenza elettrica
fornita al motore e quindi regola il numero di giri della
girante.
Senza inverter, per avere una piccola portata, dovrei
inserire un grosso strozzamento nel circuito (e quindi
perdite)
Il campo di funzionamento evidenziato a fianco va da
50Hz (curva 100%) a 12,5 Hz (curva 25%).

(Mentre la portata è proporzionale al n°giri, la


prevalenza è proporzionale al quadrato del n°giri)

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Agenda

Perdite di carico

Cavitazione

Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi

Dispersioni termiche

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Dimensionamento di una rete idrica con metodo del ramo principale
Dati di progetto:
– Portata richiesta dall’utenza
– Assonometrico e P&I della rete di distribuzione
(lunghezza, curve, valvole, …)

Obiettivi: F = filtro
P = pompa
– Scegliere la pompa e il motore elettrico. VM = valvola manuale di intercettazione
– Determinare le perdite di carico della condotta, VNR = valvola di non ritorno
la conseguente velocità dell’acqua, ovvero il
diametro della tubazione.

Il criterio per determinare la velocità all’interno dei condotti è quello riferito all’economicità
dell’intero impianto: a velocità piccole corrispondono tubi grandi e perdite di carico piccole (e
cioè tubazioni costose, pompa e motore elettrico più economici, consumo di energia elettrica
minore); viceversa a grandi velocità corrispondono tubazioni più piccole e maggiori perdite di
carico. Valutando l’andamento di questi parametri al variare della velocità si individuano quindi
le condizioni economicamente ottimali.

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Perdite di carico distribuite:
∆pd 𝜌 v2 Pa
R= = λD 2 (perdita di carico distribuita per unità di lunghezza)
𝑙 m

∆pd,tot = σi R i 𝑙i Pa (perdite di carico distribuite totali)


li = lunghezza del tratto i-esimo con perdite di carico distribuite Ri.

Perdite di carico concentrate:


v2
∆pc = ξ2𝜌 Pa (perdita di carico su una singola accidentalità)
v2j
∆pc,tot = σj ξj 𝜌 Pa (perdita di carico concentrate totali)
2

Perdite di carico totali:


vj2
∆ptot = ∆pd,tot + ∆pc,tot = ෍ R i 𝑙i + ෍ ξj 𝜌 Pa
i j 2

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Potenza elettrica assorbita. Sono possibili due casi:

1. Fluido incomprimibile:
∆ptot ∙ Q
P= [kW] → Si sceglie il motore elettrico commerciale di taglia immediatamente superiore.
η
η = ηpompa ∙ ηmeccanico ∙ ηmotore elettrico ∙ ηausiliari (rendimento totale)

Dove ∆ptot è la perdita di carico totale [kPa] e Q è la portata volumetrica elaborata [m3/s].

2. Fluido comprimibile:

2
‫׬‬1 𝑣𝑑𝑝 ∙ 𝐺
P= [kW] → Si sceglie il motore elettrico commerciale di taglia immediatamente superiore.
η
η = ηmeccanico ∙ ηmotore elettrico ∙ ηausiliari (rendimento totale)

2
Dove 1 e 2 sono gli stati reali di inizio e fine compressione, ‫׬‬1 𝑣𝑑𝑝 è la perdita di carico (dall’equazione
energetica del moto dei fluidi) [kJ/kg] e G è la portata in massa elaborata [kg/s].

Nel caso di fluido comprimibile, dunque, la potenza elettrica assorbita è strettamente legata al tipo di
compressore, di fluido elaborato e di trasformazione termodinamica realizzata.

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Dimensionamento economico:
Si sceglie la velocità di attraversamento delle tubazioni in maniera tale da minimizzare il costo
totale annuo dell’impianto. Questo è dato dai costi fissi di investimento ammortizzabili
moltiplicati per il tasso di ammortamento (anche se l’esborso avviene subito, il costo va ripartito
sui diversi anni e quindi, moltiplicando i costi per t, si ricavano i costi relativi all’esercizio
corrente) sommati al costo dell’energia elettrica annua spesa.

𝒄𝒕𝒐𝒕 = 𝒄𝒕 + 𝒄𝒑 + 𝒄𝒎 ∙ 𝒕 + 𝒄𝒆 [€]
ct = costo delle tubazioni [€]
cp = costo della pompa o del compressore (fluidi comp.)
cm = costo del motore elettrico [€]
t = tasso di ammortamento annuo
ce = costo annuo di energia elettrica [€]
ve = velocità economica [m/s]

𝒄𝒆 = 𝐏 𝐧 𝒄𝒌𝑾𝒉 [€]
P = Potenza assorbita dal motore [kW]
n = ore di funzionamento annuo [h/anno] ve
ckWh = costo del kWh [€/kWh]

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Velocità consigliate
Esistono valori consigliati di velocità. Questi dipendono dal materiale, dal diametro
della tubazione e dal tipo di fluido. Nelle tabelle si riportano i valori di velocità
consigliata per l’acqua.
Allontanandosi dai valori di riferimento, si incontrano inconvenienti quali rumorosità e
vibrazione dei condotti (mettendo in vibrazione un condotto in pressione, si rischia di
entrare nel campo della sollecitazione a fatica).

Velocità consigliata per tubi d’acqua


(dipendenza dal materiale)

Ferro: tubazioni principali 1,5 ÷ 2,5 m/s


tubazioni secondarie 0,5 ÷ 1,5 m/s
tubazioni derivazioni 0,2 ÷ 0,7 m/s

Materiale polimerico: 1,5 ÷ 1,6 m/s

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Stima semplificata delle perdite di carico:

Un dimensionamento di massima può essere effettuato supponendo la perdita di


carico concentrata pari al 20% del totale.

∆pc = 0,2 ∆ptot → ∆pd = 0,8 ∆ptot → ∆𝐩𝐭𝐨𝐭 = 𝟏, 𝟐𝟓 ∆𝐩𝐝

Si stimano perdite di carico totali maggiorando del 25% le perdite di carico distribuite.

Bisognerà comunque verificare l’ipotesi di partenza che Δptot sia effettivamente uguale
a Δpc+ Δpd iterando il calcolo fino ad un’approssimazione ritenuta sufficiente.
Se ad esempio Δptot > Δpc+ Δpd , considero Δpc > 0,2 Δptot.

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Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi
Dimensionamento di una rete idrica a più rami

Il metodo di dimensionamento a cui viene fatto


riferimento è il metodo del ramo principale.
Si individua il ramo avente maggiori perdite di carico
AD (ramo principale). Lo si dimensiona come già
visto, trascurando il resto della rete.
Si trova quindi una velocità ottimale per il ramo
principale e il diametro dei tratti di condotta (del ramo
principale) in funzione della portata. Ad ogni nodo,
infatti, la portata di progetto diminuisce perché
ripartita su altre derivazioni.

Successivamente, si dimensionano i rami secondari imputando ad essi una perdita di


carico uguale a quella del restante tratto del ramo principale (partendo dal nodo comune):
ad esempio il tratto BE si calcola ammettendo per esso una perdita di carico ∆pBE = ∆pBD .
Se le velocità trovate sono troppo elevate si inserisce uno valvola di regolazione o uno
strozzamento.

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Agenda

Perdite di carico

Cavitazione

Dimensionamento di una rete di distribuzione di fluidi

Dispersioni termiche

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Dispersioni termiche
Dispersioni termiche λ = coefficiente di conduzione [W/(mK)]
S = superficie di scambio [m2]
dt t = temperatura [K]
Conduzione (mezzo stazionario): Q = −λ S [W] s = spessore [m]
ds

Per lunghezza unitaria del tubo, vale:


dt dr 2πλ r dr t λ2π r2 2πλ
Q = −λ ∙ 2 π r ∙ 1 ∙ → − = dt → − ‫׬‬r 2 = ‫׬‬t 2 dt → ln = t1 − t 2
dr r Q 1 r 1 Q r1 Q

𝐫
𝐫
𝐥𝐧 𝐫𝟐 𝐥𝐧 𝐫𝟐
𝟏
𝐐 𝟐 𝛑 𝟏𝛌 = 𝐭 𝟏 − 𝐭 𝟐 , 𝐑= [K/W] resistenza termica
𝟐𝛑𝛌

Convezione (tra una superficie e un fluido in movimento): Q = α S ∆t [W]


α = coefficiente di convezione [W/(m2 K)]

Per lunghezza unitaria del tubo e considerando lo


scambio con l’ambiente esterno a temperatura ta, vale:
1
Q = 2 π r2 α t 2 − t a → R= [K/W]
2 π 𝑟2 α

Considerazioni analoghe valgono per la convezione interna.

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Dispersioni termiche
Isolamento di un condotto

L’isolamento di una condotto è molto importante per evitare le dispersioni di calore, o evitare la
formazione di ghiaccio all’interno delle tubazioni.

Q R i = t i − t1
i = interna
Q R t = t1 − t 2
t = tubo
Q R is = t 2 − t 3
is = isolante
Q Re = t3 − ta
e = esterna

Sommando i contributi si ha:

r r
1 ln r2 ln r3 1
1 2
Q + + + = ti − ta
2 π r1 αi 2 π λt 2 π λi 2 π r3 αe

I test per il calcolo della conducibilità di un materiale sono normati dalla EN ISO 8497
[relativa a manufatti a forma cilindrica (tubi)]

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Dispersioni termiche

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Dispersioni termiche
TIPI DI ISOLANTI PER TUBAZIONI:

•Elastomero espanso usato tra -40°C e 150°C (1)


•Lana di vetro e di roccia (temperature di fusione 1000°C) usate tra 100 e 450 °C
•Fibre vegetali: fibre di cellulosa, di legno etc da - 20°C e 100°C (igroscopiche)
•Per tubazioni lunghe si applicano in sito con fascette elementi prefabbricati di corpi isolanti
(coppelle 2 e 3).
•Poliuretano espanso ricoperto da PVC (4), da 0 a 250 °C. Il poliuretano spesso viene inserito
direttamente in loco.

3 1
2

4
I fogli di alluminio facilitano i lavori
di manutenzione riducendo le
quantità di polveri rilasciate
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Dispersioni termiche
λ non dipende dalla geometria del corpo ma
Conduttività termica λ W/mK
solo dalla temperatura e dalla densità

Densità dell’isolante, kg/m3

Andamento del coefficiente di conduzione Andamento del coefficiente di conduzione


termica λ in funzione della temperatura di termica λ della lana di vetro in funzione della
esercizio densità del materiale

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Dispersioni termiche
Tabella caratteristica lana di vetro

Vediamo come da 50°C a 250°C il coefficiente può


anche raddoppiare il proprio valore

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Dispersioni termiche

LANA DI VETRO

LANA DI ROCCIA

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Dispersioni termiche
metodo della piastra calda con anello di guardia in
metodo radiale secondo UNI EN ISO 8497
accordo alle norme ISO 8302, UNI EN 12667

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Dispersioni termiche
COEFFICIENTE DI CONVEZIONE 𝜶

𝛼 dipende in prima analisi dal numero di Nusselt, secondo la seguente dipendenza:

Nu= Numero di Nusselt (adimensionale)


Nu∗λf
α= λf= coeff. Di conduzione termica W/mk
D
D= diametro equivalente (m);

A sua volta il numero di Nusselt dipende dal regime di moto del fluido, se laminare o
turbolento.

Nella convezione forzata il regime di moto viene stabilito dal numero di Reynolds:

w = velocità media nella sezione del condotto (m/s)


Re = wDρ /µ ρ =densità del fluido (kg/m³)
µ = viscosità dinamica (kg/ms)

se Re < 2100 si ha moto laminare


se 2100 < Re < 3100 siamo in regime di transizione
se Re > 3100 si ha moto turbolento
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Dispersioni termiche
Ed il Numero di Nusselt viene calcolato come:

Nu = a (Re)b (Pr)c a,b e c = coefficienti sperimentali in funzione del materiale, del


diametro e di Reynolds
Pr= numero di Prandt

Con Pr = ʋ/β² ʋ = viscosità cinematica (m²/s)


β² = diffusività termica (m²/s)

Nella convezione naturale invece Nu dipende dal numero di Grashof, definito come:
g= accelerazione di gravità (m/s2 )
Gr = g β D3 (Ts - Tf ) /ν² D= diametro equivalente (m)
Ts= temperatura della parete (K)
Tf = temperatura del fluido (K)
ʋ = viscosità cinematica (m²/s)
E viene calcolato attraverso la seguente formulazione:

Nu = C (Gr)a (Pr)b C,a e b = coefficienti sperimentali in funzione del materiale,


del diametro e di Grashof

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Dispersioni termiche
Riportiamo alcuni valori caratteristici dell’aria in funzione della temperatura

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Dispersioni termiche
𝛼 dipende quindi dal tipo di fluido e di moto. Riportiamo di seguito alcuni range di valori
caratteristici per alcuni fluidi maggiormente utilizzati e l’andamento del coefficiente
convettivo dell’aria in funzione della sue velocità.

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Dispersioni termiche
Recipiente a pareti piane

Come esempio, calcoliamo l’abbassamento medio di temperatura di un fluido contenuto


all’interno di un serbatoio nel tempo θ.

S
dQ = λ t − t a dθ [J] M = massa del fluido [kg]
s
dQ = −M c dt = −M c d t − t a [J] c = calore specifico del fluido [J/(kgK)]

S
λ t − t a dθ = −M c d(t − t a ) [prendiamo ta= cost ]
s
𝜽
d t − ta λS 𝑡𝑓 −𝑡𝑎
d t − ta λS
− = dθ → න − =න dθ
t − ta sMc 𝑡 −𝑡𝑎 t − ta sMc
𝑖 𝟎

λS ti − ta λS
−(ln(t f −t a ) − ln(t i −t a ) ) = θ → ln = θ
sMc tf − ta s M c

λS
−sMcθ
tf = ta + ti − ta 𝑒 [°C] i = iniziale
f = finale
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Dispersioni termiche
Variazione di temperatura di un fluido attraverso una condotta

Nell’ipotesi che il fluido ceda calore, vale:

2πλ
dQ = r t − t p d𝑙 = 2 π re α t p − t a d𝑙 [W]
ln re
i

t − ta t − ta
dQ = r d𝑙 = d𝑙 [W]
ln re 𝑅
i 1
+
2 π λ 2 π re α

Inoltre, essendo G la portata in massa di fluido che attraversa la condotta, il calore ceduto dal
fluido nel tratto dl, vale:

dQ = −G c dt [W] → dQ = −G c d t − t a [W]
𝑙
d t−ta 1 𝑑𝑙 t1 −ta 𝑙 −RGc
− = → ln = → t 2 = t a + t1 − t a 𝑒 [°C]
t−ta 𝑅𝐺𝑐 t2 −ta 𝑅𝐺𝑐

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Dispersioni termiche
Accumulatore termico
Prendiamo un accumulatore di altezza 1 m e raggio 0,5 m contenente 800 litri di acqua a 80 °C
ed una Te esterna di 20°C, rivestito con 1 cm di lana di vetro. Considerando trascurabile lo
spessore del metallo, quanto tempo impiegherà l’acqua a raffreddarsi fino a 50°C?

Coefficienti lana di vetro (ipotizzati fissi)


Coefficiente di conduzione λ 0,04 [W/mK] 𝑄22
Coefficiente di convezione con acqua αi 200 [W/m2K]

Coefficiente di convezione con aria αe 10 [W/m2K] 𝑄1

𝑄 = 𝑄1 +𝑄22 + 𝑄21 [W] con 𝑄22 = 𝑄21

2𝜋ℎ 𝑇 − 𝑇𝑒
𝑄1 = r ri
ln re 𝑄21
1 i 1 re
+ +
ri αi λ re αe 1 2𝜋ℎ 2𝜋ri 2
= r
ln re
+ 1 0,01 1 = 13,38 [W/K]
𝑅 + λ +α
2𝜋ri 2 𝑇 − 𝑇𝑒 1
+ i+ 1 αi e
𝑄2 = r i αi λ r e αe
1 𝑠 1
αi + λ + αe
R= 0,074 [K/W]
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Dispersioni termiche
θ 𝑇 −𝑇𝑒 M= massa acqua in
−Mcl RdT d(T − Te)
−𝑄dθ = Mcl dT dθ = න dθ = න −MRcl kg/m3
𝑇 − 𝑇𝑒 0 𝑇 −𝑇𝑒 T − Te cl= calore specifico
0

acqua [J/(kgK)]
T−Te 50−20
θ = −MRcl 𝑙𝑛 T −Te = −800 ∗ 4186 ∗ 0,074𝑙𝑛 80−20 = 𝟏𝟕𝟏𝟕𝟔𝟗 [𝒔]
0

T
80 °C

20 °C

θ [s]
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Dispersioni termiche
Valutazioni economiche relative all’isolamento di un condotto

Il costo dell’isolante per unità di lunghezza per una tubazione, è proporzionale al volume:

ci = costo dell’isolante per unità di volume


Ci = 1 ∙ π R2e − R2i ci r [€] r = tasso ammortamento annuo

g = portata di combustibile
Costo del calore disperso: CQ = g cc [€] cc = costo unitario del combustibile
Q Q η = rendimento stagionale
η= → g= ki = potere calorifico inferiore
ki g η ki

2πλ 2 π λ ∆t 2 π λ ∆t A
Q= R ti − te → g= R → CQ = R cc = R
ln Re ln e ηki
Ri
ln e ηki
Ri
ln Re
i i

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Dispersioni termiche
A
Costo totale: CT = π ci r R2e − R2i + R [€]
ln Re
i
dCT 𝐴 𝐴
=0 → 2 π ci r R e −
2 Re
=0 → B Re − R =0
dRe Re ln R Re ln2 e
Ri
i
A
Re Ri 2 A
Si divide per Ri e si pone Re/Ri=X: B
Ri
− Re 2 R e =0 → X 2 ln2 X =
B Ri 2
ln
Ri Ri
Da risolvere per
tentativi (il secondo
membro è noto)
Euro/anno

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Dispersioni termiche
Stillicidio
È necessario verificare che non si abbia un gocciolamento costante
e continuo a seguito di condensazione sulla parete del tubo del vapor
d’acqua presente in aria.
La temperatura di parete esterna tp va confrontata con il punto di
rugiada tsat. Se risulta tp< tsat , occorre aumentare il diametro
dell’isolante, rinunciando ad avere il diametro economico.
Infatti l’isolante costantemente bagnato potrebbe andare incontro a
un processo di degradamento molto rapido.
2πλ
Q= t − ti = 2 π α Re ta − tp
Re p
ln R
i

ta − tp λ
=
t p − t i α R ln R e
e Ri

Si fissa tp e si ricava Re (o viceversa)

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Dispersioni termiche

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Dispersioni termiche
Stillicidio
Una condotta da DN100 da 4” in acciaio, con diametro interno pari a 100 mm e diametro
esterno pari a 114 mm, percorsa internamente durante tutto l’anno da un fluido freddo a 7°C,
si trova in un ambiente chiuso a temperatura Ta= 30°C e grado igrometrico φ= 0,65.
Si prevede l’utilizzo di un isolante in lana di vetro con conducibilità λi= 0,04 W/m*K e si
supponga che il coefficiente di convezione termica all’esterno dell’isolante sia pari a 𝛂𝐞 = 10
W/m2*K, mentre quello interno 𝛂𝐢 = 300 W/m2*K Trovare lo spessore minimo di isolante
necessario per evitare la condensa. Ipotizziamo inoltre λtubo= 17 W/m*K

r1
r2
re

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Dispersioni termiche
METODO GRAFICO PER IL CALCOLO DELLA Tsat ATTRAVERSO DIAGRAMMA
PSICOMETRICO
Tbsecco = 30°C
φ = 0,65
Asse delle ordinate (US): Titolo g/kg
La temperatura di rugiada
è la temperatura alla
quale l’aria raggiunge le
condizioni di saturazione
(U.R.=100%). Su ogni
elemento che si trova ad
A una temperatura appena
inferiore alla temperatura
di rugiada si forma
condensa

Partendo dal punto A


quindi ci muoviamo sulla
linea a tiolo costante fino
ad incontrare φ=1, da li
quindi scendiamo
trovando la Tsat= 22,6 °C
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Dispersioni termiche
METODO ANALITICO per la Tsat
4030,183
𝑝𝑠𝑎𝑡 𝑇 = exp 16,6536 − = 4,25 kPa
𝑇a+235
17,27∗𝑇
237,7∗[ 237,7+𝑇 +ln(φ)]
𝑇𝑠𝑎𝑡 = Calcolata mediante approssimazione di Magnus-Tetens = 17,27∗𝑇 = 22,68 °𝐶
17,27 −[ 237,7+𝑇 +ln(φ)]

Esplicitiamo quindi la quantità di calore dispersa dal tubo:


r r
1 ln 2 ln e 1
r1 r2
Q + + + = Ti − Ta
2 π r1 αi 2 π λt 2 π λi 2 π re αe

r r
lnr2 lnre
1 2
Analizziamo i vari contributi: ≪ in quanto 𝛌𝐭 /𝛌𝐢 = 𝟒𝟐𝟓 (Tale rapporto risulta
2 π λt 2 π λi
alto in quanto
1 1 abbiamo un liquido in
≪ 2πr in quanto 𝛂𝐢 /𝛂𝐞 = 30
2 π r1 αi e αe movimento all’interno
mentre all’esterno
Otteniamo quindi: aria ferma)
r
lnre 1
2
Q + 2πr = Ti − Ta
2 π λi e αe
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Dispersioni termiche
2 π λi Ta − Te λ
Andiamo a calcolare re : Q = re Te − T1′ = 2 π αe re Ta − Te =
ln Te − T1′ α re ln re
r2 e r2

Imponiamo la condizione Te =Tsat = 22,68 °𝐶

re 0,04∗(22,68 − T1′)
re 𝑙𝑛 =
0,057 αe(30 − 22,68)

𝑄 Ti −Ta 1 2 π λi
𝑐𝑎𝑙𝑐𝑜𝑙𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑇1′ = 𝑇𝑒 − 𝐫
𝐥𝐧 𝐫𝐞
= 𝑇𝑒 − re 𝐫
𝐥𝐧 𝐫𝐞
[In quanto Q = r Te − T1′ ]
lnr 1 lnre
𝟐 2+ 𝟐 2
𝟐 𝛑 𝛌𝒊 2 π λi 2 π r e αe 𝟐 𝛑 𝛌𝐢

E lo inseriamo 7 − 30 1
nell’ugualianza ottenendo: 0,04∗(22,68 −22,68 − re re )
ln 1 ln
0,057 0,057
re +
2 π 0,04 2 π re 10 2 π 0,04
re 𝑙𝑛 =
0,057 10(30 − 22,68)

Otteniamo una equazione con unica incognita re risolvendola per tentativi otteniamo che
re deve essere almeno 0,16 m
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Dispersioni termiche
Considerazioni generali:

Analizziamo i due fattori predominanti nel calcolo di Q, ovvero la resistenza dell’isolante e quella
esterna:
r
ln re 1
2
Q + = Ti − Ta
2 π λi 2 π re αe
r 0,16
lnre ln0,057
2
Risolante= = = 4,11 [K/W]
2 π λi 2 π 0,04
1 1
Resterna= = = 0,1 [K/W]
2 π re αe 2 π 0,16∗10

Non considerare l’apporto della resistenza esterna equivale quindi ad un errore di circa il
2,5%, tale valore può oscillare però, in caso di diametri di isolante minori, fino al 30%.
Inoltre la conducibilità termica varia in funzione delle temperature e della densità del materiale.
In caso quindi di abbassamento o di innalzamento della temperatura del fluido, la conducibilità
del materiale varia e di conseguenza la resistenza termica. Tali considerazioni devono essere
calcolate in fase di progettazione.

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Corso di Impianti Meccanici – Laurea Triennale

Modulo 2
Dimensionamento di una rete di distribuzione
di fluidi

Prof. Ing. Cesare Saccani


Prof. Ing. Augusto Bianchini
Dott. Ing. Marco Pellegrini
Dott. Ing. Michele Gambuti

Department of Industrial Engineering (DIN) - University of Bologna

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