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TEMA DANNO
Docente: Studente:
Prof. Ing. Antonio Paolo Carlucci Antonio Tricarico
n matricola: 20009708
INDICE
2
1.1 Considerazioni preliminari
Lo scopo fondamentale di un compressore quello di aumentare la pressione del fluido di lavoro:
ci pu avvenire in modi differenti, ossia attraverso macchine di tipo rotativo, alternativo,
centrifugo e assiale.
Il compressore assiale una turbomacchina operatrice a flusso assiale, nella quale il flusso scorre
parallelamente allasse di rotazione: tale macchina gestisce maggiori portate rispetto al
compressore centrifugo, con un minore rapporto di compressione per ogni singolo stadio.
Lo stadio di un compressore assiale costituito dallinsieme di una palettatura mobile (rotore) e di
una palettatura fissa (statore), come mostrato in Figura 1.1, la quale permette di constatare come
avvenga laumento di pressione attraverso le schiere rotoriche e statoriche.
Le prestazioni di un compressore assiale sono descritte mediante un grafico che esprime la
relazione tra la portata elaborata ed il rapporto di compressione: tale grafico costituisce la mappa
(o caratteristica) di funzionamento del compressore (Figura 1.2).
In questa trattazione verranno prese in esame le condizioni operative dei compressori assiali, con
particolare riferimento allo studio dei limiti operativi cui sono soggetti.
3
analisi pi complesse per i progettisti che, a partire dalla geometria del compressore, determinano
i margini operativi della macchina al variare delle condizioni nominali.
4
Figura 1.2: Caratteristica di funzionamento di un compressore assiale.
5
Figura 1.3: Mappa tipica di un compressore assiale e curve di rendimento.
6
Tuttavia, scopo del progettista quello di garantire al compressore un funzionamento in
condizioni di sicurezza, inibendo linsorgere di fenomeni di stallo e/o pompaggio, da cui la
necessit di definire un margine di sicurezza operativo.
7
che non riesce ad essere elaborata si ripartisce tra il canale interpalare precedente e quello
successivo.
In particolare, lo stallo rotante costituisce un fenomeno di instabilit locale, il quale ha inizio con lo
stallo di una paletta che, successivamente, si sviluppa in direzione opposta a quella di rotazione:
ci implica che lincidenza sinistra aumenta a scapito di quella destra, che si riduce, e la
frequenza alla quale lo stallo interessa ciascuna paletta pu essere prossima alla frequenza
naturale che caratterizza il moto vibratorio della paletta stessa, causandone la rottura.
La modalit con la quale sopraggiungono condizioni di stallo rotante possono essere di tipo
progressivo o improvviso (Figura 1.6).
Qualora si consideri una riduzione graduale del rapporto di compressione globale in seguito
allavvio dello stallo, le tipologie rilevate solo le seguenti:
part-span (Figura 1.7): soltanto una porzione dei vani interpalari, generalmente lapice
(tip-span), risulta in condizioni di stallo;
full-span (Figura 1.8): laltezza dellannulus risulta completamente in condizioni di stallo;
8
small/large scale: in questo tipo di stallo rotante, una porzione pi o meno estesa dei vani
in cui transita il flusso risulta bloccata (deep-stall).
Linfluenza dei fenomeni suddetti sulla mappa di funzionamento mostrata in Figura 1.9.
9
Figura 1.8: Stallo rotante di tipo full-span.
Linversione del flusso provoca una riduzione della pressione di mandata ed il ciclo di
compressione riprende normalmente.
La frequenza di questo fenomeno pu raggiungere valori prossimi a quelli della frequenza naturale
dei componenti della macchina, causando danni sensibili alle palette e alle tenute.
Il pompaggio strettamente connesso allaumento di fenomeni vibratori, spostamenti assiali
dellalbero, fluttuazioni di pressione e variazioni di temperatura in mandata.
10
Un ulteriore fenomeno instabile di interesse il blocco sonico, il quale si verifica nel momento in
cui si realizzano condizioni di flusso sonico nella sezione ristretta delle palette: in tal caso la
pendenza della curva di funzionamento diventa infinita, per cui la portata non pu essere
incrementata ulteriormente.
11
Figura 1.10: Identificazione del pompaggio sulla curva caratteristica.
Figura 1.11: Triangoli di velocit al raggio medio per un generico stadio di un compressore assiale.
13
Sotto lipotesi che le velocit assolute e le direzioni del flusso alluscita da uno stadio siano le
medesime in ingresso nello stadio successivo e che la velocit assiale si mantenga costante
attraverso ciascuno stadio, possibile esprimere il grado di reazione come [1.1]
ca
r [1.1]
ca
= [1.2]
U
c2u c1u
= [1.3]
U
[1.4]
spessore, t;
lunghezza della corda, c;
passo interpalare, s;
altezza della pala, h;
angoli geometrici di ingresso e di uscita, 1 e 2;
angoli cinematici di ingresso e di uscita, 1 e 2;
solidit, =c/s;
angolo di stagger, ;
angolo di camber, ;
angolo di deflessione, = 1-2;
angolo di incidenza, i = 1-1;
angolo di deviazione, = 2-2.
Langolo di incidenza i rappresenta dunque la differenza tra langolo di ingresso del flusso e
langolo di ingresso della paletta (Figura 1.13) e rappresenta un parametro di notevole importanza
qualora si voglia prevedere il comportamento del compressore in differenti condizioni operative.
In Figura 1.14 sono mostrati i triangoli di velocit in ingresso e in uscita da rotore e statore.
Al fine di stimare le prestazioni di un compressore assiale e di analizzare i parametri dai quali
queste dipendano, si prenda in considerazione quanto mostrato in Figura 1.14.
Il rapporto tra la variazione della componente tangenziale della velocit assoluta e la velocit
tangenziale rappresenta un parametro di notevole importanza nellanalisi in esame.
Un qualsivoglia cambiamento della portata e della velocit di rotazione di progetto influenzer,
rispettivamente, la velocit assiale ca e quella tangenziale u.
Di conseguenza, variazioni di ca e di u produrranno un differente valore di 1 e ci consente di
affermare che le prestazioni sono fortemente influenzate dal rapporto ca/u.
Inoltre, anche i parametri e sono indicativi della performance del compressore, a causa della
loro dipendenza dalle componenti di velocit suddette.
In sintesi, si otterr che la performance di un compressore pu essere espressa come una funzione
f tale che [1.5]
15
f = f ( , , ) [1.5]
Poich la portata una funzione crescente con la velocit assiale, fissata la velocit di rotazione si
pu considerare il coefficiente di flusso come un indice di portata, essendo questultimo
proporzionale alla portata stessa.
Analogamente, a parit di portata, una variazione della velocit di rotazione causa un differente
valore di .
16
Figura 1.13: Angolo di incidenza.
Si prendano ora in esame tre differenti triangoli di velocit, dei quali il primo sia relativo alle
condizioni di progetto ed i restanti a condizioni di off-design (Figura 1.15).
17
Se viene ridotta la portata (caso b), a parit di velocit di rotazione, si riduce (i.e. si riduce ca), il
che comporta un aumento dellangolo 1 che ha come risultato una separazione del flusso per
incidenza positiva.
Il caso opposto (caso c) consiste nel verificare che, ad un aumento della portata corrisponde una
diminuzione di 1 e, conseguentemente, una separazione del flusso per incidenza negativa.
a) b) c)
Figura 1.15: Triangoli di velocit di progetto (a) e fuori progetto (b), (c).
18
Ad una riduzione della velocit assiale corrisponde un aumento dellangolo che caratterizza il
flusso in ingresso: ci causa un aumento delle perdite della schiera ed il rapporto di compressione
decresce in maniera progressiva.
19
Ci ha luogo fino a quando la riduzione della portata volumetrica determina valori di incidenza tali
da provocare il distacco della vena fluida dal dorso delle pale, comportando un calo del rapporto di
compressione sviluppato dalla macchina: in tale condizione che si verifica lo stallo.
Allaumentare della portata, la velocit assiale aumenta, provocando una diminuzione dellangolo
del flusso in ingresso: questo fenomeno si verifica con un aumento proporzionale delle perdite,
sino al raggiungimento di un valore critico di portata, oltre il quale un ulteriore aumento della
portata stessa non possibile.
In tale situazione, in alcune sezioni si hanno velocit pari alla velocit del suono ed il compressore
interessato dal choking (blocco sonico), che si associa allaumento delle perdite e alla drastica
riduzione del rapporto di compressione.
20
c1 w1
u
c1 w1
c1 u w1
u
1 = 3 = 1 D
2 = 2D [1.6]
mentre per lequazione di continuit si riduce la componente assiale di velocit ca, con
conseguente riduzione delle componenti c1 e w2, con questultime che, per i motivi suddetti,
mantengono la medesima direzione.
Sempre dai triangoli di velocit raffigurati, si nota come si registri inoltre un aumento della
componente tangenziale cu2 e una contemporanea riduzione di cu1.
In formule, si pu scrivere [1.7], [1.8], [1.9]:
Il salto di pressione che ne deriva aumenta rispetto al caso di progetto, osservazione che
compatibile con laumento dellangolo di incidenza i, avente come effetto una migliore portanza
della schiera, fino a che non si giunge a riduzioni di portata tali da causare condizioni di stallo.
Laumento di incidenza coinvolge anche lo statore, portandolo analogamente in condizioni di stallo
per ulteriori riduzioni di portata.
Dividendo primo e secondo membro per u si ottiene infine [1.10]
cu
= 1 + a (tan 2 tan 1 )
c [1.10]
u u
da cui [1.11]
22
= 1 + (tan 2 tan 1 ) [1.11]
tg 2 tg1 = t [1.12]
= 1 + t [1.13]
t rappresenta dunque la pendenza della retta descritta dalla [1.13] e pu essere calcolata a partire
dai valori di progetto D e D [1.14]:
D 1
t=
D [1.14]
23
Variando la velocit di rotazione, mantenendo costante la portata ed utilizzando nuovamente
lapprossimazione di Eulero, si ottengono i triangoli di velocit mostrati in Figura 1.21.
Si ha [1.15]
ca
= > D [1.15]
u
dal momento che diminuita la velocit tangenziale u, a fronte di una portata che stata
mantenuta costante.
Inoltre, anche cu risulta essere diminuita: il decremento in oggetto pi rapido di quello subito
da u, per cui [1.16]
24
cu
= < D [1.16]
u
Il salto di pressione sviluppato dallo stadio varier fortemente con la velocit di rotazione: ad
esempio, dimezzando la velocit di rotazione, tale salto diminuir di allincirca quattro volte, il che
spinge a concludere che unelevata velocit di rotazione propedeutica per lottenimento di salti
di pressione rilevanti.
Nei paragrafi successivi verr esaminato un metodo semplificato per la stima delle prestazioni di
un compressore assiale multistadio che operi in condizioni di off-design e, di conseguenza, con
velocit di rotazione, portata e rapporto di compressione differenti da quelli previsti in fase di
progetto.
B > A [1.17]
out , B > out , A [1.18]
. .
mB < m A [1.19]
A velocit di rotazione ridotta (spostamento dal punto A al punto C), si riduce la componente
assiale di velocit in aspirazione, con il corrispondente aumento dellangolo di incidenza (Figura
1.22, dettaglio b): tuttavia, negli stadi successivi si registra un incremento della velocit assiale,
causato dalle diminuzioni di pressione e densit, ed una diminuzione dellangolo di incidenza.
25
In sintesi, lecito affermare che, per basse velocit di rotazione, il pompaggio deriva
dallinstaurarsi di condizioni di stallo nel primo stadio del compressore, contrariamente a quanto
accade ad elevate velocit di rotazione, alle quali il comportamento opposto.
[1.20]
[1.21]
26
[1.22]
Si supponga invece di dimezzare sia la velocit di rotazione che la portata (i.e. dimezzare u e ca), in
modo tale da garantire che si abbia [1.23]
[1.23]
[1.24]
27
[1.25]
[1.26]
e [1.27]
[1.27]
[1.28]
[1.29]
In sintesi, il coefficiente di carico del secondo stadio inferiore a quello di progetto, ossia [1.30]
II < II D
[1.30]
28
Lo stadio I sottocomprime il fluido a causa della dipendenza quadratica da u, mentre nel secondo
stadio tale sottocompressione accentuata anche dal pi basso valore di : questo effetto si
amplifica negli stadi successivi (Figura 1.24).
Figura 1.24: Effetto delle condizioni di off-design sugli stadi del compressore in esame.
Se, alle basse velocit di rotazione, si riduce la portata, mantenendo N costante, il coefficiente di
flusso del primo stadio risulter pi basso e consentir un rapporto di compressione pi elevato,
tuttavia tale aumento sar inferiore a quello ottenibile alla velocit di rotazione di progetto.
Di conseguenza, lo stadio I sottocomprimer il flusso, mentre gli stadi successivi saranno
caratterizzati da coefficienti di flusso pi elevati, il che comporta che lo stallo si verificher a
partire dal primo stadio.
Se, di contro, si passa ad analizzare velocit di progetto superiori a quella di progetto,
considerazioni analoghe portano a concludere che ciascuno stadio sovracomprime il fluido e la
componente assiale di velocit diminuisce stadio per stadio e, con essa, anche il coefficiente di
flusso: in tal caso saranno gli ultimi stadi ad essere interessati per primi dallo stallo (Figura 1.25).
29
Figura 1.25: Effetto dellaumento della portata per elevati valori di N.
Quanto detto nel paragrafo precedente porta a concludere che se lincidenza diventa troppo
elevata, la schiera soggetta a stallo.
Inoltre, ci si aspetta che il rendimento dello stadio sia massimo quando le schiere rotorica e
statorica operino in condizioni di progetto (Figura 1.26).
Generalmente, il calcolo analitico delle prestazioni di uno stadio di compressore per differenti
condizioni operative avviene mediante la teoria enunciata precedentemente, la quale permette di
calcolare la mappa del compressore mediante una procedura denominata stage stacking, discussa
nel Paragrafo 2.3.
Tale computo consente di rilevare gli scostamenti rispetto alle specifiche definite in fase di
progettazione e, di conseguenza, modificare alcune scelte effettuate nel corso delliter
progettuale: ci costituisce un complesso studio che dovrebbe condurre ad una soluzione
progettuale accettabile dal punto di vista aerodinamico, strutturale e aeroelastico e che operi con
la massima efficienza lungo la linea operativa.
I risultati presentati nel prosieguo derivano dallutilizzo dei dati reperibili in letteratura, i quali
sono stati ottenuti da complesse procedure iterative e che si riferiscono a soluzioni progettuali
verificate mediante analisi fluidodinamiche di tipo tridimensionale, basate su modelli numerici
avanzati.
30
Figura 1.26:Punto di progetto e rendimento massimo.
31
Figura 1.27: Identificazione delle regioni di instabilit sulla mappa di un compressore.
. T1
portata corretta, m ;
p1
p2
rapporto di compressione, ;
p1
N
velocit di rotazione corretta, ;
T1
rendimento isentropico, C .
Vi sono differenti tecniche che possono essere utilizzate per la previsione della performance di un
compressore assiale in differenti condizioni operative, tra le quali si distinguono lo scaling e lo
stage-stacking.
Riguardo a questultima opzione, le difficolt che la caratterizzano derivano dalla condizione per la
quale il flusso nel compressore di tipo tridimensionale, mentre i dati reperibili in letteratura sono
relativi ad un flusso bidimensionale.
32
Inoltre, secondo quanto riportato in8, tale metodologia potrebbe essere implementata dal ricorso
alla tecnica blade-element, un approccio comunemente usato in analisi di questo tipo e basato su
equazioni non facilmente reperibili in letteratura, caratterizzate da complessit computazionali
rilevanti.
Il metodo stage-stacking richiede, inoltre, la conoscenza dei punti operativi del compressore per
vari regimi di rotazione, e tali informazioni possono essere rilevate esclusivamente da prove
sperimentali: per illustrare il metodo in oggetto, verr fornito un esempio di calcolo basato su un
modello di compressore assiale multistadio reperito in letteratura, del quale siano noti i dati
richiesti di cui si detto.
Per lapplicazione delle tecniche previsionali sopra menzionate stata progetta uninterfaccia
grafica in ambiente Matlab, rappresentata in Figura 1.28, la quale consente di stimare le mappe di
funzionamento di un compressore assiale.
Il codice di calcolo utilizzato e i files di estensione *.txt su cui si basa linterfaccia grafica utilizzata
sono disponibili in allegato alla trattazione in oggetto.
33
Figura 1.28: Architettura dellinterfaccia grafica utilizzata per lanalisi delle performance
fuori progetto di compressori assiali multistadio.
34
1.12 Scaling method
La conoscenza delle caratteristiche di ciascuno stadio del compressore risulta propedeutica per la
definizione della mappa del compressore e, ad ogni modo, possibile ottenere stime ragionevoli
attraverso la scalatura di dati adimensionali reperibili in letteratura, i quali possono essere
particolarizzati alla specifica situazione di progetto da analizzare.
Tra i metodi che consentono di prevedere il comportamento fuori progetto di un compressore la
tecnica di scaling quella che si configura come la pi semplice, purch sia disponibile una mappa
di riferimento adeguata.
Inoltre, tale tecnica non risulta adatta per lapplicazione su compressori a geometria variabile e
qualora lintento del progettista sia quello di valutare il comportamento dei vari stadi che
compongono il compressore.
Tuttavia, il metodo di scaling pu fornire risultati apprezzabili nel momento in cui si consideri la
macchina come una scatola nera, concetto che ben si presta per compressori a geometria fissa.
Lidea di base del metodo di scalatura che la portata (mdes), il rapporto di compressione (PRdes) e
il rendimento della macchina (des) in condizioni di progetto siano noti.
Le equazioni che consentono di ricavare le curve di funzionamento per differenti regimi di
rotazione sono le seguenti [2.1], [2.2], [2.3]:
PRdes 1
PR = (PRmap 1) + 1 [2.1]
PR
map ,des 1
.
.
m des .
m= . m map [2.2]
m map ,des
isen = des isen ,map
isen ,des
[2.3]
dove
La mappe di riferimento possono essere scelte a partire da quelle rilevate sperimentalmente in1,2,3
Il metodo di scaling applicato generalmente a compressori di nuova progettazione, i quali
abbiano una palettatura simile a quella di un compressore esistente e che siano caratterizzati da
valori di portata, rapporto di compressione, velocit di rotazione e numero di stadi non molto
lontani da quelli relativi al compressore la cui mappa sia stata scelta come riferimento.
1
Converse, G.L. and R.G. Griffin, 1984. Extended parametric representation of compressor fans and turbines.
Volume 1: CMGEN User's Manual. NASA-CR-174645.
manual.http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19860014465_1986014465.pdf
2
Johnsen, I.A. and R.O. Bullock, 1965. Aerodynamic design of axial-flow compressors. No. NASA SP-36.
http://openlibrary.org/books/OL5965028M/Aerodynamic_design_of_axial-flow_compressors.
3
Saravanamuttoo, H.I.H. and B.D. MacIsaac, 1983. Thermodynamic model for pipeline gas-turbine diagnostics. Trans.
ASME J. Eng. Power, 105: 875-884.
4
Saravanamuttoo, H.I.H, 2009. Gas Turbine Theory. Pearson Education.
36
Tabella 2: Dati geometrici del compressore assiale multistadio in oggetto.
rm,in Ain
STADIO
[m] [m2]
1 0,169 0,120
2 0,169 0,103
3 0,169 0,079
4 0,169 0,067
5 0,169 0,058
6 0,169 0,050
7 0,169 0,044
La mappa che meglio si presta ad unanalisi di questo tipo quella relativa al progetto originario
del compressore5: per ciascuna curva sono stati rilevati, tramite il software Smooth-C , sei punti
caratteristici, i quali sono stati successivamente salvati in un file di estensione *.txt.
Linterfaccia grafica progettata provvede a caricare i dati di cui sopra e, adoperando le [2.1], [2.2],
[2.3], consente di ottenere le curve di performance del compressore (Figura 1.29).
I dati ottenuti sono riportati in Tabella 3.
5
I. Gonzlez, M. Toledo, L. A. Moreno and G. Tolentino, Analysis of the Performance of a Seven-Stage Axial
Compressor Carried Out with a Numerical Simulation.
37
Figura 1.29: Applicazione del metodo di scaling compressore assiale multistadio in oggetto.
38
Tabella 3: Applicazione del metodo di scaling: risultati
N=10000 rpm
39
che si possano stimare la pressione e la temperatura di uscita per ciascuno stadio del
compressore.
In particolare, la pressione e la temperatura totale in uscita da uno stadio sono considerate come
grandezze in ingresso per lo stadio successivo e quelle relative alluscita dellultimo stadio sono
considerate come quelle proprie del compressore.
Le equazioni relative al coefficiente di flusso, ai coefficienti di pressione e temperatura e al
rendimento isentropico sono le seguenti [2.4], [2.5], [2.6], [2.7]:
ca
= [2.4]
u
c pT0 s kk1
= 2 PR 1 [2.5]
u
c T
= p 2 0s [2.6]
u
c pT0 s kk1
= 2 PR =
[2.7]
u
dove
I parametri cos descritti possono essere definiti rispetto ad un punto operativo arbitrario,
ottenendo le cosiddette caratteristiche generalizzate: tale punto definito nel prosieguo con il
pedice ref e corrisponde al punto di massimo rendimento dello stadio.
La Figura 1.30 mostra la curva di rendimento generalizzata sviluppata da Howell e Bonham6 e
riporta landamento di * al variare di *7.
6
Howell, A.R. and R.P. Bonham, 1950. Overall and stage characteristics of axial flow compressor. Proc. IMechE, 163:
235-248.
40
Entrambe le curve sono utilizzabili per una stima del comportamento fuori progetto del
compressore.
7
Muir, D.E., 1988. Axial Flow Compressor Modelling for Engine Health Monitoring Studies. Carleton University,
Canada.
41
si determinano i valori di riferimento corrispondenti a ciascun regime di rotazione, poich
in tal modo si tiene conto delle prestazioni del compressore in un punto che, idealmente, si
poggia su risultati reali e/o sperimentali;
successivamente, si determinano le prestazioni del compressore per ciascun regime di
rotazione, quando le condizioni operative differiscono da quelle nominali.
Nota la linea operativa della macchina e dopo averne selezionato un punto, il procedimento
consente di determinare i parametri di riferimento (ref, ref, ref) per ciascuno stadio.
Tale procedura porta ad ottenere le caratteristiche globali del compressore (rapporto di
compressione, incremento di temperatura e rendimento), che possono cos essere confrontate
con quelle di partenza: se tali valori non coincidono con quelli relativi alla linea operativa nota, si
assumono altri valori sino a garantire la convergenza.
Il metodo di stage-stacking opera secondo quanto segue: dopo aver determinato un punto di
riferimento per ciascun regime di rotazione, si calcola il coefficiente di flusso relativo alla nuova
condizione operativa e, tramite la curve generalizzate, si ottengono i valori corrispondenti al
coefficiente di pressione e al rendimento isentropico, da cui si ricava la curva di funzionamento.
Analogamente, selezionando gli altri punti operativi si determinano le curve di funzionamento
relative a regimi di rotazione differenti, ottenendo cos la mappa del compressore.
* = [2.8]
ref
* = [2.9]
ref
* = [2.10]
ref
* = [2.11]
ref
42
Dopo aver stimato il punto di riferimento dello stadio analizzato, possibile valutarne la sua
caratteristica.
A tal proposito, si preso in esame il compressore LM2500-30: la Figura 1.31 ne mostra la curva
*-*, derivante dallelaborazione di dati sperimentali reperiti in letteratura.
In particolare, la linea continua rappresenta la curva che meglio approssima il comportamento del
compressore LM2500-30 e lespressione di * data da [2.12]
[2.12]
La seconda curva utilizzata in questo tipo di analisi, ottenuta da Howell e Bonham (1950),
rappresenta la relazione *= f(*,*) (Figura 1.32), data da [2.13]
[2.13]
43
Figura 1.31: Relazione *-*.
Valgono le relazioni:
44
1.13.2 Caso di studio: compressore assiale a sedici stadi
La teoria esposta in precedenza applicata al compressore assiale a sedici stadi (LM2500-30), del
quale sono noti i dati relativi alla linea operativa (Tabella 4) e alla geometria degli stadi (Tabella 5).
Inoltre, lalgoritmo di calcolo richiede la conoscenza degli angoli di flusso assoluti in ingresso a
ciascuno stadio e, poich il compressore in esame presenta geometria variabile, essi dipendono da
un parametro 8, tale che
45
Tabella 5: Geometria degli stadi del compressore LM2500-30.
rm Ain
STADIO
[cm] [cm]
1 27.94 3567.73
2 28.35 3309.67
3 28.73 3038.70
4 29.13 2761.28
5 29.54 2470.96
6 29.92 2180.64
7 30.33 1877.42
8 30.71 1561.29
9 31.12 1374.19
10 31.22 1212.90
11 31.29 1058.06
12 31.39 929.03
13 31.47 819.35
14 31.57 722.58
15 31.65 651.61
16 31.75 580.64
46
p01,ref
1,ref = [2.14]
RT01,ref
.
m
c1a ,ref = [2.15]
1,ref A1
c1a ,ref
c1,ref = [2.16]
cos 1,i
Nota la velocit assoluta in ingresso allo stadio, valgono le [2.17], [2.18], [2.19]:
c1,ref
T1,ref = T01,ref [2.17]
2c p
k
T k 1
p1,ref = p01,ref 01,ref [2.18]
T
1,ref
p
1' ,ref = 1,ref [2.19]
RT1,ref
Se il valore di 1,ref non coincide con 1,ref, il calcolo viene iterato e si determina il nuovo valore di
c1,ref a partire da 1,ref.
Per dati valori di velocit di rotazione e portata, la tecnica in esame si articola nei seguenti passi:
p 01 = p01,ref
T 01= T01,ref [2.20]
e, qualora si operi con la portata di progetto, tali valori consentono di calcolare la velocit
assiale in ingresso, tramite le grandezze statiche di pressione e temperatura (p1, T1).
Risulta [2.21]:
47
p1 = p1,ref
T 1= T1,ref
p1
1,ref =
RT 1
. [2.21]
m
c1a =
1 A1
c1a
c1 =
cos 1,i
p1,ref
1,ref = [2.22]
RT 1,ref
noto il valore di c1a, si pu iniziare ad utilizzare la curva generalizzata (Figura 1.33) a partire
dai valori [2.23], [2.24]
c1a ,ref
1 = [2.23]
u1
1
1* = [2.24]
1,ref
Dopo aver determinato *, dalla curva di rendimento generalizzata (Figura 1.34) si ricava * e,
ovviamente, per *=1 sar *=1 e, di conseguenza, *=1.
Infine, si ricavano le condizioni del flusso in uscita dallo stadio mediante le seguenti relazioni [2.25]
48
1 = 1* 1,ref
1 = 1* 1,ref
1 u12
T02 s = T01 +
cp
[2.25]
T02 s T01
T02 = T01 +
1
k
T k 1
p02 = p01 02 s
T01
49
Figura 1.34: Curva di rendimento generalizzata.
Per poter rappresentare la mappa del compressore necessario inoltre stabilire il range entro il
quale pu variare la portata, per ciascun regime di rotazione.
La Figura 1.35 mostra la mappa di un compressore, nella quale si evince come se il compressore
opera nel punto di progetto (a), il comportamento di ciascuno stadio individuato dal medesimo
punto sulla rispettiva curva caratteristica.
Di contro, se le condizioni operative si spostano sul punto (b), il primo stadio determina un
rapporto di compressione minore rispetto al caso precedente, e tale diminuzione diviene pi
marcata man mano che si procede sino allultimo stadio.
Nel caso in cui si consideri la situazione opposta (punto c), langolo di incidenza relativo allultimo
stadio sar maggiore di quello che si determina nel primo stadio, ed un ulteriore decremento del
valore di portata condurr al fenomeno del pompaggio.
In sintesi, alle alte velocit il pompaggio del compressore deriva dallincidenza limite (positiva)
instauratasi nellultimo stadio.
50
Una riduzione del coefficiente di flusso in ingresso ad un determinato stadio ha come effetto una
sua riduzione percentualmente maggiore in uscita, in modo tale che un aumento del coefficiente
di pressione rispetto a quello di progetto causa il pompaggio dello stadio successivo.
Per questo motivo si conclude che il pompaggio o il bloccaggio della portata degli ultimi stadi
stabilisce i limiti operativi entro i quali potr effettivamente operare il compressore.
Figura 1.35: Confronto tra gli stadi estremi di un compressore in condizioni di fuori progetto.
51
Il limite di choking valutato secondo le ipotesi di Spina, secondo cui i limiti della curva del
rendimento di stadio in funzione di */* sono quelli riportati in letteratura
ossia
La relazione precedente si esplica nella definizione di due rette le quali determinano, sul
diagramma */*, i valori di * per i quali il comportamento del compressore diviene instabile
(Figura 1.36).
Tali punti sono i seguenti:
In sintesi, qualora la portata abbia raggiunto un valore tale che * sia minore di 0,734, si ritiene
che il compressore operi in condizioni di incipiente pompaggio, mentre quando tale coefficiente
supera il valore di 1,336 si conclude che vi siano condizioni di flusso strozzato.
Una riduzione di portata a partire da quella di progetto provocher una variazione dellangolo di
incidenza del fluido allingresso delle palette rotoriche, il che determiner un maggior angolo di
deflessione, un maggiore coefficiente di pressione e, con esso, un pi elevato rapporto di
compressione: la progressiva riduzione di flusso porter ad incrementi di incidenza tali da causare
il pompaggio del compressore.
52
Al fine di determinare il limite di pompaggio, un efficace criterio consiste nel determinare un
valore massimo del range di incidenza (Figura 1.37) rispetto al punto di funzionamento nominale.
Figura 1.37: Variazione di incidenza al variare della portata elaborata dal compressore.
53
In dettaglio, nel punto di progetto langolo di incidenza di riferimento posto pari a zero, mentre
in qualunque punto non appartenente alla linea operativa esso si calcola mediante lespressione
[2.26]
iLIMITE = aN + b [2.27]
dove, nel caso in esame, risulta a=8,94*10-4 e b=9,948, mentre i valori di iLIMITE per i regimi di
rotazione considerati sono elencati in Tabella 6.
N iLIMITE
[rpm] []
9450 1.50
9160 1.76
8971 1.93
8813 2.07
8660 2.21
8508 2.34
8364 2.47
8105 2.70
7772 3.00
. .
m ' = m surge
54
Incrementando la portata alla quale si verifica il pompaggio, la condizione di choking (mchoke)
si verificher in corrispondenza di *>1,336, mentre i valori compresi tra msurge e mchoke
garantiscono la stabilit della macchina, per il regime di rotazione analizzato.
Qualora * eccede il valore limite suddetto, lultimo stadio soggetto al bloccaggio della portata e
mchoke corrisponde a quello calcolato nelliterazione precedente.
La Figura 1.38 riporta lo schema a blocchi dellintera procedura.
1.13.3 Risultati
In questo paragrafo verranno enunciati i risultati del metodo di stage-stacking relativi alle
condizioni di progetto.
I valori di riferimento relativi al numero di giri di progetto (N=9160 rpm) sono indicati in Tabella 7.
In condizioni di fuori progetto, i valori limite ottenuti sono quelli presentati in Tabella 8.
Per N=9160 rpm, si ottiene
.
m surge = 64.7 kg / s
PRsurge = 18.6
.
m choke = 66.3kg / s
PRchoke = 11.2
La mappa risultante mostrata in Figura 1.39, unitamente alle curve di rendimento (il punto in
verde identifica la condizione di progetto).
Si riportano i punti caratteristici degli stadi 1, 8 e 16 per entrambi i limiti calcolati: in Figura 2.14
riportata la condizione relativa al pompaggio, mentre in Figura 1.40 si rilevano le condizioni di
blocco sonico.
55
START
msurge=m
Calcolo iLIMITE
m=m+m
STAGE-STACKING *>LIMITE ?
No
S
Calcolo
1 ultimo stadio mchoke=m-m
Incrementare
m=m+m
Calcolo Range di portata
i= 1- 1,DES [msurge, mchoke]
S No END
i>iLIMITE ?
56
Tabella 7: Parametri di riferimento (N=9160 rpm).
N msurge mchoke
PRsurge PRchoke
[rpm] [kg/s] [kg/s]
9450 66.4 67.9 19.3 11.6
9160 64.7 66.3 18.6 11.2
8971 61.8 63.5 17.7 10.5
8813 58.9 60.7 16.7 9.7
8660 56.1 57.9 15.7 9.6
8508 53.1 55.1 14.9 8.4
8364 50.0 51.9 13.7 8.1
8105 42.8 44.8 11.5 7.3
7772 33.6 35.7 8.7 5.6
57
1.14 Conclusioni e sviluppi futuri
In questo studio sono stati descritti i fenomeni che insorgono nelle situazioni in cui un
compressore assiale multistadio si trovi ad operare in condizioni differenti da quelle previste in
fase di progettazione.
Inoltre, sono state descritte due tecniche volte a prevedere i limiti di stabilit della macchina.
Tra i due metodi analizzati, il metodo di scalatura richiede grande accuratezza nella scelta della
mappa di riferimento, il che lo rende poco affidabile qualora non si abbiano dati relativi ad un
compressore avente geometria e rapporti di compressione simili.
Il metodo di stage-stacking si basa sulla conoscenza della linea operativa del compressore e di
caratteristiche geometriche, quali larea dellannulus, il raggio medio e langolo assoluto di flusso
in ingresso a ciascuno stadio: nonostante ci, il metodo di stage-stacking risulta essere
caratterizzato da unaccuratezza maggiore rispetto alla tecnica di scalatura, come riscontrato in
letteratura9.
Studi futuri potranno essere volti allapplicazione di entrambe le tecniche per la stima del
funzionamento fuori progetto di un compressore, onde apprezzarne le differenze e valutarne
laffidabilit, in relazione ai dati sperimentali di cui si in possesso.
9
A.L. Tamiru, F.M. Hashim and C. Rangkuti, 2011. Generating Gas Turbine Component Maps Relying on Partially
Known Overall System Characteristics. Journal of Applied Sciences, 11: 1885-1894.
58
Figura 1.39: Mappa e curve di rendimento del compressore assiale LM2550-30.
59
Figura 2.14: Evoluzione del punto di funzionamento per gli stadi 1, 8 e 16 (pompaggio).
Figura 1.40: Evoluzione del punto di funzionamento per gli stadi 1, 8 e 16 (blocco sonico).
60