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COSTRUZIONI METALLICHE 2
Relazione di calcolo
Docente:
Prof. Ing. Claudio Bernuzzi
Assistente:
Ing. Riccardo De Col
Studente:
Francesco BETTERLE
1 Introduzione 1
1.1 Oggetto della relazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.2 Descrizione della struttura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.3 Descrizione tecnica dell’edificio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.4 Descrizione della tipologia strutturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.5 Analisi dei carichi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
4 Verifica dei cordoni di saldatura dei sostegni alla via di corsa del
carroponte 23
ii
Indice
iii
Capitolo 1
Introduzione
1
Capitolo 1. Introduzione
2
Capitolo 1. Introduzione
superiore si lega alla colonna a quota 11, 70 m. Alla quota di 9, 20 m è collocata una
mensola adibita a sopportare il peso del carroponte . Si considera che la fondazione
sia sufficientemente rigida da poter assumere che il telaio sia incastrato alla base; la
connessione tra colonna e trave è invece da considerarsi incastro non perfetto.
Sull’intero edificio sono posti degli arcarecci che hanno la funzione di sorreggere
la copertura della struttura realizzata in pannelli di lamiera grecata. Alla base
dell’edificio, per i primi 0, 80 m viene realizzato un muro in blocchi intonacato allo
scopo di proteggere la struttura.
3
Capitolo 1. Introduzione
Figura 1.5: Carichi per unità di lunghezza determinati tramite analisi dei carichi.
4
Capitolo 2
5
Capitolo 2. Riferimenti normativi e bibliografici
II. Capitolato.
6
Capitolo 3
Si effettua la verifica delle unioni bullonate del diagonale più sollecitato e del
corrente inferiore della capriata; le sollecitazioni di progetto sono state ricavate dal-
l’analisi del telaio trasversale del capannone tramite l’ausilio del software di calcolo
Telaio 2D, assumendo che la capriata si comporti come una struttura reticolare,
ovvero con componenti soggette a sola azione assiale. La progettazione e verifica
delle bullonature viene basata sull’ipotesi di pressioni uniformemente distribuite sui
fori e sul gambo dei bulloni, trascurando la deformazione delle lamiere sotto carico,
l’inflessione del gambo e la concentrazione di tensioni in corrispondenza dei bordi
dei fori.
Si riportano in Figura 3.1 la numerazione delle aste della capriata e in Tabella 3.1 i
valori delle azioni assiali massime ottenute tramite inviluppo dei risultati provenienti
dalle diverse combinazioni di carico analizzate.
7
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
Tabella 3.1: Valori di azioni assiali e momenti flettenti nelle aste della capriata,
derivanti dall’inviluppo delle azioni interne.
8
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
L’EC3 (UNI EN 1993-1-8, capitolo 3.5) fornisce delle prescrizioni relative alle
geometria dell’unione bullonata, ponendo limitazioni sul passo tra i bulloni e sulla
distanza dei bulloni esterni dai bordi liberi; si riportano in Figura 3.4 i disegni
illustrativi e la tabella riassuntiva proposta nell’Eurocodice.
Con riferimento alla figura 3.4 (a), nel caso in esame si definiscono le seguenti
quantità:
e1 = 40 mm (3.1)
e2 = 45 mm (3.2)
9
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
(a)
(b)
Figura 3.4: Limitazioni geometriche nei giunti bullonati (da UNI EN 1993-1-8, 3.5 ).
10
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
p1 = 60 mm (3.3)
Si procede quindi alla verifica delle limitazioni previste dalla normativa: nelle
seguenti formule con t si indica la piu sottile tra le piastre collegate, ovvero t =
10 mm.
e1 = 40 mm ≥ 1, 2 d0 = 1, 2 · 21 = 25, 2 mm (3.4)
e1 = 40 mm ≤ 4 t + 40 mm = 4 · 10 + 40 mm = 80 mm (3.5)
e2 = 45 mm ≥ 1, 2 d0 = 1, 2 · 21 = 25, 2 mm (3.6)
e2 = 45 mm ≤ 4 t + 40 mm = 4 · 10 + 40 mm = 80 mm (3.7)
p1 = 60 mm ≥ 2, 2 d0 = 2, 2 · 21 = 46, 2 mm (3.8)
1. Verifica a taglio;
2. verifica a rifollamento.
Nelle UNI EN 1993-1-8, capitolo 3.5, è fornita una tabella che riassume le ve-
rifiche da effettuare per i diversi tipi di bullonatura; essa è riportata in Figura
3.5.
11
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
scomposta in una coppia di braccio pari alla distanza tra i centri dei bulloni estremi.
L’azione tagliante si ripartisce invece equamente tra i tre bulloni.
Il contributo dovuto direttamente alla forza tagliante su un singolo bullone risulta
quindi:
NEd 242, 6
FT = = = 80, 9 kN (3.10)
3 3
Per individuare il contributo torcente è necessario invece determinare la distanza
tra l’asse di truschino e l’asse baricentrico degli angolari accoppiati: con riferimento
alla Figura 3.7, il baricentro della membratura si trova sull’asse di simmetria verti-
cale, a distanza d dallo spigolo tra le due ali del singolo profilato a L. La distanza
del baricentro vale d = 28, 2 cm.
Si ottiene quindi la forza che moltiplicata per la distanza tra i due bulloni estremi
eguaglia il momento torcente Mt generato dall’eccentricità appena determinata:
Mt NEd · e 242, 6 · 26, 8
FM = = = = 54, 2 kN (3.12)
2p 2p 2 · 60
Si ottiene quindi la forza tagliante risultante agente sul singolo bullone:
q p
FV,Ed = FT2 + FM 2
= 80, 92 + 54, 22 = 97, 4 kN (3.13)
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
• Bulloni di estremità.
e1 40
αd = = = 0, 635 (3.19)
3 d0 3 · 21
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
Quindi:
fub 800
αb = min {αd ; ; 1, 0} = min {0, 635; ; 1, 0} = 0, 635 (3.20)
fu 430
e2
k1 = min {2, 8 − 1, 7 ; 2, 5} = min {4, 6 ; 2, 5} = 2, 5 (3.21)
d0
La resistenza di progetto a rifollamento di un bullone di estremità risulta quindi
essere:
k1 αb fu d t 2, 5 · 0, 66 · (430 · 10−3 ) · 20 · 15
Est
Fb,Rd = = = 163, 8 kN (3.22)
γM 2 1, 25
• Bulloni interni.
p1 1 60 1
αd = − = − = 0, 702 (3.23)
3 d0 4 3 · 21 4
Quindi:
fub 800
αb = min {αd ; ; 1, 0} = min {0, 702; ; 1, 0} = 0, 702 (3.24)
fu 430
p2
k1 = min {1, 4 − 1, 7 ; 2, 5} = 2, 5 (3.25)
d0
La resistenza di progetto a rifollamento di un bullone interno risulta quindi
essere:
k1 αb fu d t 2, 5 · 0, 702 · (430 · 10−3 ) · 20 · 15
Int
Fb,Rd = = = 181, 1 kN (3.26)
γM 2 1, 25
15
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
La sollecitazione torcente può essere scomposta in una coppia di braccio pari alla
distanza tra i centri dei bulloni estremi:
MT 3710, 7
FM = = = 30, 9 kN (3.34)
2 · 60 120
L’azione tagliante risultante agente sul singolo bullone dell’ala verticale risulta
quindi: q p
FV,Ed = FT2 + FM 2
= 34, 52 + 30, 92 = 46, 3 kN (3.35)
Per determinare la resistenza di progetto a taglio FV,Rd del bullone si applica la
formula fornita nelle UNI EN 1993-1-8, capitolo 3.5, e riportate in figura 3.8.
fub · ARes 800 · 245
0
FV,Rd = 0, 6 = 0, 6 = 94, 08 kN (3.36)
γM 2 1, 25
nella quale fub = 800M P a è la tensione di rottura del bullone.
Essendo l’unione interessata da due piani di taglio la resistenza di progetto a
taglio del bullone in esame diviene:
0
FV,Rd = 2 · FV,Rd = 188, 2 kN (3.37)
La verifica a taglio risulta quindi soddisfatta:
FV,Ed ≤ FV,Rd (3.38)
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
Tabella 3.2: Dati necessari al calcolo della resistenza a rifollamento nell’ala verticale
del corrente inferiore di capriata.
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
p2
k1 = min {1, 4 − 1, 7 ; 2, 5} = 2, 5 (3.53)
d0
La resistenza di progetto a rifollamento di un bullone interno risulta quindi essere:
20
Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
e2
k1 = min {2, 8 − 1, 7 ; 2, 5} = min {4, 6 ; 2, 5} = 2, 5 (3.59)
d0
La resistenza di progetto a rifollamento di un bullone di estremità risulta quindi
essere:
k1 αb fu d t 2, 5 · 0, 79 · (430 · 10−3 ) · 20 · 12
Est
Fb,Rd = = = 163, 9 kN (3.60)
γM 2 1, 25
Procedendo alla verifica:
Est
FV,Ed ≤ Fb,Rd (3.61)
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Capitolo 3. Verifica dei collegamenti della capriata
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Capitolo 4
Il carroponte si muove sulle vie di corsa, a loro volta sostenute da delle mensole
saldate alle colonne del capannone. Nella progettazione si è deciso di realizzare
tali mensole tramite dei conci di trave di lunghezza L = 57, 5 cm, aventi profilo
HEA 360; il collegamento è realizzato saldando alla flangia della colonna il concio
di trave con funzione di mensola. Si riporta in Figura 4.1 lo schema del giunto tra
mensola e colonna.
Figura 4.1: Giunto tra colonna e mensola di sostegno della via di corsa del
carroponte.
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Capitolo 4. Verifica dei cordoni di saldatura dei sostegni alla via di corsa del carroponte
Figura 4.2: Condizione che massimizza il valore dell’azione di taglio R sulla mensola
al variare della posizione del carroponte sulla via di corsa.
5, 00
R = 81, 25 · 1 + = 135, 4 kN (4.2)
7, 50
Il momento flettente risultante agente sulla saldatura della mensola si calcola
come:
Ms = R · L = 135, 4 kN · 575 mm = 77855 kN mm (4.3)
Si verifica che il momento sollecitante è inferiore al momento resistente plastico:
Wel · fy (1890 · 103 ) · 275 mm3 N
Mpl,Rd = = = 495000 kN mm (4.4)
γM 0 1, 05 mm2
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Capitolo 4. Verifica dei cordoni di saldatura dei sostegni alla via di corsa del carroponte
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Capitolo 4. Verifica dei cordoni di saldatura dei sostegni alla via di corsa del carroponte
fu
σ⊥ ≤ (4.8)
γM w
nelle quali:
Figura 4.4: Rappresentazione della sezione di gola e delle componenti di sforzo agenti
in un generico cordone di saldatura.
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Capitolo 4. Verifica dei cordoni di saldatura dei sostegni alla via di corsa del carroponte
Ms 77855
T =C= = = 222, 5 kN (4.9)
h 350
dove con h si è indicata l’altezza della sezione del profilo di acciaio.
Si ricava quindi lo stato tensionale nei cordoni d’ala (A e B in Figura 4.3):
Ms
σ⊥ = (4.10)
(lA · aA · hA ) + 2 (lB · aB · hB )
77855 kN kN
σ⊥ = = 0, 048 2
= 4, 8 (4.11)
(300 · 8, 5 · 362) + 2 (135 · 8, 5 · 303) mm cm2
N N
46 2
< 404, 7 (4.16)
mm mm2
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Capitolo 5
I giunti di base sono le unioni che consentono di collegare la struttura alle fonda-
zioni; essi sono realizzati tramite una piastra di base, saldata al piede della colonna,
e collegata tramite i tirafondi ai plinti di fondazione in calcestruzzo armato.
• concio di trave di altezza 220 mm con profilo HE 200 A posizionato nella tasca
di taglio per contrastare gli effetti dovuti al taglio.
Prima di procedere alla verifica di ciascuno degli elementi del giunto si definiscono
le caratteristiche di resistenza dei materiali.
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
0, 85 · fck
fcd = = 14, 1 M P a (5.3)
1, 5
L’acciaio S 275 della piastra presenta tensione di snervamento pari a:
fyd = 275 M P a (5.4)
L’ acciaio S 355 JR dei tirafondi presenta tensione di rottura pari a:
ftb = 510 M P a (5.5)
Si verifica quindi il giunto facendo riferimento alle azioni interne alla base dei
pilastri derivanti dalle combinazioni di carico con carico accidentale prevalente e con
vento prevalente. Le verifiche che devono essere eseguite sono molteplici:
1. Verifica della resistenza a compressione del calcestruzzo;
2. verifica della saldatura tra colonna e piastra di base;
3. verifica della resistenza a trazione del tirafondo;
4. verifica a taglio del giunto;
5. verifica della saldatura tra rostro e piastra di base.
Per comodità si considerano positive le forze di compressione e negative quelle
di trazione.
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
N M 343, 3 133, 6
Ft,Ed =− = − = −87, 3 kN (5.7)
2 d 2 0, 516
nelle quali d = 516 mm rappresenta la distanza tra le linee medie delle ali del
profilo HE 550 A.
30
Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
Figura 5.4: Area di di redistribuzione della forza di compressione prevista dal metodo
T-stub.
fj = βj · kj · fcd (5.9)
31
Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
33
Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
Per assicurarsi che la piastra non si rompa a trazione, si utilizza una formula
semplificativa basata sul modello a mensola:
s r
γM 0 · Ft,Ed 1, 05 · 87500
tp,min = 3 = 3· = 22, 4 mm (5.28)
2 · fyd 2 · 275
Lo spessore di piastra prescelto soddisfa i requisiti in quanto è pari a 50 mm.
Si ricorda come la Formula 5.59 si riveli spesso eccessivamente conservativa; in
altri casi è pertanto consigliabile riferirsi ad altre espressioni presenti in lettera-
tura o in altre normative: ad esempio si segnala una formula proposta nel docu-
mento SN043 a - NCCL: Design of Fixed Column Base Joints (reperibile sul sito
www.access-steel.com) . s
γM 0 · Ft,Ed
tp,min = (5.29)
2 π · fyd
r
1, 05 · 87500
tp,min = = 7, 3 mm (5.30)
2 Π · 275
Il valore minimo di spessore ottenuto cin la Formula 5.29 è nettamente inferiore
al valore ottenuto in precedenza.
Per la determinazione della lunghezza di ancoraggio rettilinea (ovvero il tratto
che precede la piegatura) dei tirafondi si fa riferimento a una formula empirica che
prevede:
L ≥ 40 · φ = 40 · 52 = 2080 mm (5.31)
Si realizza pertanto un tratto rettilineo pari a 200 cm, provvedendo a realizzare
un plinto di dimensioni adeguate.
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
Gli sforzi di taglio diretti longitudinalmente all’asse dei cordoni valgono quindi:
Ted
τ// = = 25, 5 M P a (5.37)
AT ot
Si esegue quindi la verifica:
fu
q
2
σ⊥ + 3 τ⊥2 ≤ (5.38)
βw · γM w
√ fu 430
3 · τ// ≤ = MP a (5.39)
βw · γM w 0, 85 · 1, 25
N M 126, 1 157, 9
Ft,Ed = − = − = −242, 9 kN (5.42)
2 d 2 0, 516
nelle quali d = 516 mm rappresenta la distanza tra le linee medie delle ali del
profilo HE 550 A.
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
L ≥ 40 · φ = 40 · 52 = 2080 mm (5.60)
Gli sforzi di taglio diretti longitudinalmente all’asse dei cordoni valgono quindi:
Ted
τ// = = 25, 6 M P a (5.66)
AT ot
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Capitolo 5. Verifica dei giunti di base
√ fu 430
3 · τ// ≤ = MP a (5.68)
βw · γM w 0, 85 · 1, 25
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