Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Roma e l’educazione
L’educazione ellenistica a Roma:modelli e figure.
Nel momento in cui Roma entra in contatto con la Grecia,riorganizza la propria identità
culturale incorporando gli elementi di quella cultura,accogliendo il greco come lingua colta,e
rimodellando la propria letteratura,l’architettura e la stessa filosofia sul modello greco.Anche
la pedagogia ne risente e si ristruttura intorno alla figura dell’uomo romano legato al mos
maiorum (agli antichi usi)e alla politica.Già con Cicerone,la pedagogia nasce come
disciplina autonoma,universale e razionale. Anche qui è forte l’influsso dello stoicismo,ma
soprattutto si tratta di una pedagogia che,su un impianto non originale ma derivato dal
mondo greco,innesta un sapere pratico fortemente vicino alle problematiche dell’attualità.A
Varrone(116-27 a.C.)va il merito di aver fissato lo schema delle arti liberali e del processo
dell’istruzione, comprendenti
grammatica,logica,retorica,musica,astronomia,aritmetica,geometria e anche medicina e
architettura.Lo stesso intento enciclopedico è presente nelle teorizzazioni di Plinio,che esalta
l’importanza dell’osservazione e della raccolta delle fonti.Ma il manuale per l’insegnamento
per eccellenza è la Institutio Oratoria di Quintiliano(35-96 d.C.),un’opera rivolta agli
insegnanti di retorica ma che tratta anche dell’educazione in generale.Lo scopo è la
formazione del ciceroniano vir bonus dicendi peritus,cioè del buon cittadino,moralmente
formatosi attraverso la retorica; le tappe di questo percorso educativo comprendono la
preparazione in tutte le discipline retoriche e grammatiche,ma anche in quelle
scientifiche,nella matematica e nella musica.La particolarità di Quintiliano sta però
nell’attenzione che presta alla prassi dell’insegnamento vero e proprio che egli cerca di
illustrare sia dal punto di vista del maestro che da quello del bambino del quale si deve tener
presente la psicologia e su quella misurare la tecnica di insegnamento;in
particolare,l’insegnante deve sollecitare nel ragazzo la memoria e stimolare la plasticità della
sua mente.Il riferimento alla filosofia stoica è presente poi nel Manuale di Epitteto(50-138)
mirante ad insegnare all’uomo a raggiungere l’imperturbabilità,unica condizione della
felicità,mediante l’auto-controllo.Sono gli stessi temi che ritroviamo in Seneca(4 a.C.- 65
d.C.)grande letterato e filosofo latino che,nelle sue diverse opere morali e filosofiche,espone
gli elementi basilari dello storicismo e delinea la figura del perfetto sapiente,in grado di
controllare le proprie passioni e intervenire nella propria vita per indirizzarla alla felicità.E
ancora:gli stessi temi,arricchiti dell’apporto di una forte coscienza individuale,si riscontrano
nei pensieri dell’imperatore Marco Aurelio, l’imperatore filosofo,portatore di una sensibilità
problematica e moderna che vede la formazione dell’individuo come un percorso da
costruire giorno per giorno
mediante un processo educativo costante e autogestito.È evidente,in questa carrellata
sommaria e superficiale dello sviluppo del pensiero antico,il cambiamento che si è avuto
dall’antichità greca,fino al maturo impero romano.
La scuola,il lavoro,le “corporazioni”.
A Roma,le scuole sul modello greco vengono organizzate a partire dal II sec. a.C. e ben
presto si stabilizzano e si dotano di un apparato didattico e di specifici manuali. Le scuole
sono divise per gradi in:
1.elementari,miranti all’alfabetizzazione primaria;esse sono situate in locali presi in affitto e i
fanciulli vi sono accompagnati dal pedagogus;imparano le lettere dell’alfabeto,a scrivere,a
leggere e fare i conti.I ragazzi trascorrono qui buona parte della giornata e sono sottoposti
ad un magistero severo,che non esclude le pene corporali;
2.secondarie,in cui si apprendono tutti gli aspetti della cultura(musica, geometria,
aritmetica,letteratura, oratoria)anche se l’insegnamento grammaticale e filologico è
prevalente;
3.scuole di retorica in cui si approfondisce la retorica e ci si allena a sostenere i dibattiti,e a
declamare le orazioni.
I secoli dell’Impero manifestano un'attenzione per la scuola e,benché essa venga sempre
concepita in funzione della preparazione della classe dirigente,non vengono trascurate,nelle
scuole secondarie,le attività manuali che invece in Grecia erano state disprezzate,infatti,nel
mondo romano si sviluppano le tecniche artigiane e si specializzano ad un punto tale da
richiedere luoghi di apprendimento appositi. Nascono allora le prime vere scuole
professionali(il pedagogium),una
palestra di formazione per liberti e schiavi in cui si apprendono le tecniche
dell’artigianato,ma anche l’alfabeto e la scrittura,e si crea un rapporto intenso sia tra i
discepoli che tra gli stessi e i maestri.Questi ultimi,peraltro,hanno delle proprie corporazioni
in cui vengono preparati e sono sottoposti a verifiche professionali e a controlli disciplinari
per essere formati e avviati all’insegnamento.Inoltre,a Roma, esistono anche scuole
sacerdotali(collegia) in cui si preparano i sacerdoti che col tempo assumono anche incarichi
di tipo giuridico:essi,infatti,sono anche uomini di legge e di lettere,oltre al fatto che
presiedono agli auspici,ai sacrifici e a tutti i riti pubblici.Altri collegia sono poi quelli per i
soldati,cittadini normali o militari di professione,che qui imparano l’esercizio delle armi e i
valori militari della devozione al servizio e della fedeltà all’imperatore.Questo tipo di scuole
rappresenta un vero e proprio mondo a parte,chiuso,isolato,con un proprio linguaggio (il
sermo militaris),i cui membri hanno un diverso livello di alfabetizzazione.Il servizio militare
riveste un ruolo importante per l’omogeneizzazione culturale di tanti giovani provenienti dalle
più
disparate province dell’immenso impero romano.
L’età imperiale:diffusione e declino dell’educazione antica.
Le scuole romane sono disseminate in tutto l’Impero,e in questo modo contribuiscono a
creare una unità spirituale legata alla lingua e alle tradizioni letterarie,pur essendo l’Impero
un insieme di elementi diversi e anzi difformi tra loro per etnia,fede religiosa, costumi e
lingua.Si attua così la romanizzazione delle province e di tutti i territori dell’impero,e anzi
gli imperatori considerarono questo come un compito indispensabile per le scuole e
l’educazione.Infatti,proprio il fatto di leggere i medesimi testi,studiare i medesimi classici e le
medesime lingue(greco e latino)crea,soprattutto a livello della classe dirigente,un fondo
culturale comune,sul quale verrà poi a formarsi il sostrato dell’Europa.Questa unità viene
infranta dalla diffusione del Cristianesimo che svaluta la retorica e la cultura dei pagani in
genere per diffondere valori diversi.Tuttavia,gli stessi cristiani si servono di quella cultura e si
formano su di essa,fino a riconoscerne finalmente il valore e ad introiettarla entro la propria
paideia, dopo averne modificato alcuni aspetti e averli “cristianizzati”.Ma nel IV secolo d.C.
lo scontro fra questi due modelli culturali è inevitabile,e vede la cultura pagana soccombere
anche per la stanchezza con cui ormai si tramandano pratiche e teorie concepite in un
contesto sociale e storico ben diverso.A ciò si aggiunga l’impoverimento delle scuole
causato dalle invasioni barbariche e dall’impatto,quindi, con popoli ignoranti e poco legati
alla cultura scritta.Le scuole cominciano a declinare e sopravvivono solo i grandi centri
culturali di Oriente,come Atene ed Alessandria,ma anch’essi sono destinati al tramonto,alla
fine del VII secolo
Il Cristianesimo
Roma è una città che ha costruito un impero che ha avuto una grandissima estensione
territoriale e nell’ambito dell’impero romano abbiamo anche la nascita e lo sviluppo del
cristianesimo.L’insegnamento di Gesù si sviluppa proprio quando nel medio oriente è
fortissima l’influenza romana.La questione del cristianesimo è importante perché quando
l’impero romano entra in crisi l’unica cosa che rimane in piedi è la chiesa.Il libro principale
del cristianesimo è la Bibbia,che è divisa in due parti principali.In una parte abbiamo il testo
di riferimento della religione ebraica,qui una parte della Bibbia è dedicata alla tradizione
più antica(antico testamento)e poi c'è quello che viene chiamato Nuovo Testamento che
continente 4 vangeli e lettere di Paolo,quindi testi che mostrano qual è stata la diffusione
dell’insegnamento di Gesù .Queste lettere sono indirizzate a nomi di popoli,di tribù,e questo
testimonia il fatto che dopo la lezione di Gesù avviene la diffusione della religione Cristiana.I
Vangeli parlano della vita di Gesù,sono delle testimonianze scritte dai discepoli,questo è
importante perché la pedagogia cristiana che si sviluppa proprio dagli anni 30 d.c.,così
come nel mondo antico vediamo che gli uomini sono degli esempi,anche la pedagogia
cristiana segue un modello,ovvero Gesù.Gli apostoli in alcuni momenti chiamano Gesù
“maestro".La vita di Gesù rappresenta il modello per il mondo occidentale che ha dominato
ininterrottamente per circa 1000 anni.Nel 476 d.c abbiamo la caduta dell’impero romano
d’Occidente.Nel cristianesimo abbiamo delle correnti,le prime correnti più importanti sono
quelle che danno vita ai monasteri,ritenevano che il messaggio di Gesù doveva essere
vissuto pienamente.Questi monasteri sono importanti a livello pedagogico perché sono
proprio delle comunità che si basano su un modello.Tra le varie fonti del cristianesimo
abbiamo il Vangelo,le lettere,gli atti degli apostoli (ne manca uno)questi sono i testi che
vengono considerati principali e vengono insegnati.La prima cosa che si trasmette attraverso
la pedagogia cristiana è la Bibbia,già dai vangeli possiamo capire alcuni aspetti fondamentali
dell’educazione cristiana,abbiamo una figura centrale che è quella del maestro profeta,il
maestro parla contro le abitudini correnti cercando di lasciare qualcosa a chi lo
ascolta,attraverso questa crisi spirituale si arriva ad un rinnovamento dello
spirito,l’insegnamento di Gesù reinterpreta quelli che erano gli insegnamenti della cultura
ebraica.Uno dei momenti principali che dimostra Gesù come maestro è il discorso alla
montagna( cercare di cosa parla).Una delle parole fondamentali della pedagogia Cristiana è
l’amore,l’amore verso Dio e verso il prossimo che viene ritenuto come noi stessi.L’amore è
AGAPE si tratta di una parola greca che vuole indicare questa unità che oltrepassa la
concezione classica di amore ,perché l’amore verso Dio non è l’amore fisico ma un amore
spirituale.Nelle lettere di Paolo abbiamo invece la diffusione del messaggio Cristiano anche
risolvendo dei problemi su cui discutevano le varie popolazioni,e le prime sette religiose cioè
quelli che affermavano che il bene e il male avevano la stessa radice,c’erano molte
controversie sull’origine del male,quando la religione Cristiana si inizia a diffondere,e San
Paolo risolve queste problematiche.Gli aspetti fondamentali che emergono sono i problemi
del dualismo(già affrontato con Platone)e il rapporto tra anima e corpo,il corpo solitamente
viene inteso come un limite nei confronti dell'animo,è fonte di sofferenza,turba l'equilibrio
dello spirito,quindi la pedagogia cristiana è anche la pedagogia del corpo,abbiamo infatti in
primo piano l’anima che prevale sul corpo.
- nell’apocalisse di Giovanni invece abbiamo il tema della fine dei tempi cioè l’arrivo del
giudizio divino,per questo si dice che il cristianesimo aveva una visione escatologica cioè
volta verso un fine,cioè l’idea dei cristiani e che la vita ha una linearità,si vive il momento
terreno ma in realtà il momento terreno è una preparazione alla vita nell’aldilà,quindi anche
la storia è indirizzata verso la salvezza. Dunque il messaggio Cristiano spinge da un lato
verso l’educazione dell’altro ma è anche una autoeducazione,perché seguendo
l’insegnamento di Gesù ci si educa alla vita,si apprende qual è la vita che deve essere
vissuta.Negli atti degli apostoli invece si trova l’azione educativa delle prime comunità
cristiane,anche qui i valori sono quelli della rigenerazione interiore,ma anche quelli
dell’uguaglianza,cioè considerare anche i più poveri come destinatari del messaggio
divino,anche i poveri di salveranno anzi come dice Gesù gli ultimi saranno i primi.Quindi
questo grande ideale consente al messaggio Cristiano di diffondersi,di portare speranza
nelle comunità che erano rimaste orfane dello stato romano,infatti bisogna considerare che
quelli che facevano parte della chiesa,i sacerdoti,i vescovi,erano loro stessi che svolgevano
la funzione di educatori nell’età romana.Dunque tra pedagogia e cristianesimo abbiamo un
forte legame.La chiesa primitiva lotta contro le persecuzioni che avvenivano verso i cristiani
e poi contro le eresie,abbiamo già infatti delle divisioni sull’interpretazione del messaggio di
Gesù,si stabiliva una visione ufficiale e se non rispettavano questa visione venivano
condannati come eretici.Tutto questo fa unire sempre di più la comunità cristiana,anche il
fatto che venivano perseguitati,molti santi che oggi veneriamo sono stati anche dei martiri
del cristianesimo.Quindi il messaggio Cristiano si diffonde,entra in contatto con popoli e
culture diverse ma con la capacità di mantenere l’originalità del messaggio.Dunque il
cristianesimo rappresenta una vera e propria rivoluzione educativa/pedagogica perché
sono proprio gli ideali che vengono cambiati.La teologia( deriva da teos e da logos)che è lo
studio della divinità diventa una disciplina che è quasi equiparata alla filosofia,cioè capire
attraverso la ragione come si determina ma divinità.L’altro pilastro della pedagogia cristiana
è la fede che accompagna la ragione,la ragione non è infallibile,esiste comunque una
differenza tra l’imperfezione umana e la perfezione divina quindi la fede consente di
superare l’indeterminatezza della ragione.La pedagogia Cristiana si basa sul modello del
maestro,però è forte l’influenza della cultura greca e ellenistica( un esempio è il dualismo).Il
cristianesimo si diffonde quando viene meno il modello educativo romano,in un primo
momento si affianca infatti abbiamo detto che a Roma i membri del clero educavano,nel
momento in cui l’impero romano viene meno in occidente la chiesa romana sostituisce lo
stato e impone il suo modello.L’importanza della chiesa romana è anche la sua posizione, si
trovava infatti al centro dell’impero romano,infatti per questo il messaggio della chiesa
romana si diffonde rispetto ad altri.
- SANT’AGOSTINO:cerca di ricollegare il messaggio del cristianesimo alla filosofia
platonica,considera il dualismo anima e corpo,nella sua opera principale intitolata “le
Confessioni” parla di come sia difficile seguire in maniera fedele il messaggio
Cristiano,qual è il rapporto tra bene e male e parla anche del tema dell’ASCESI cioè una
pratica spirituale che consente all’uomo di meditare allontanandosi dai bisogni
immediati,privilegiando le riflessione sull’ interiorità,sulla sua anima,distaccandosi dalle
riflessioni terrene.Agostino si concentra poi sul tema della trinità e spiega il significato e poi
parla della morale cioè come fa l’uomo a condurre una vita morale. Sant Agostino è stato il
primo filosofo che stabilisce quali sono i punti fermi del messaggio Cristiano,come l’uomo
entra in contatto con questo messaggio e come deve risolvere queste problematiche difficili(
il peccato, la trinità ).Agostino nasce nel 354 anche lui si converte al cristianesimo ,lo studia
e legge i testi fondamentali e si converte nel 386,ponendo un grande accento sull’auto
riflessione,sull’indagine su se stessi perché per Sant'Agostino l’uomo nasce con la verità
,per questo si dice che lui aveva una concezione INNATISTA,infatti lui dice che se si guarda
bene in noi stessi è possibile trovare la verità riflettendo e meditando e utilizzando la
ragione,la verità è dentro di noi.Gli ellenisti dicono che la verità non si può raggiungere
mentre Sant Agostino affermava che la verità è dentro ognuno di noi.Per Sant Agostino
dunque ragione e fede vanno di pari passo,non abbiamo contraddizioni tra questi due
elementi.
- Sant Agostino parla anche di due città,la città degli uomini e quella di Dio,dalla città degli
uomini noi dobbiamo arrivare a quella di Dio,quindi anche lui mette in primo piano la
salvezza ma soprattutto stabilisce che le leggi della città non sono le stesse leggi di
Dio,quindi pone una differenza tra città degli uomini e città di Dio.Infatti proprio per questo è
importante l’ascesi,cioè il ritiro dalla vita civile per mettersi in contatto con Dio.
- Sant Agostino in un’opera intitolata 'il Maestro' parla del rapporto tra maestro e
discepolo,un’altra opera importante sono le Confessioni si tratta di un’opera autobiografica
cioè lui scrive un’opera in cui parla del suo avvicinamento al messaggio Cristiano,parla della
sua vita ,l’anima cristiana di forma estraniandosi dal peccato e muovendosi verso
Dio,pentendosi dei suoi errori,riflettendo sulle azioni commesse e mettendo l’accento sul
valore dell’autoeducazione.l riflettere su un proprio errore significa educare se stessi.
- Sant Agostino si collega molto a Platone,il ruolo della memoria in Platone infatti, vediamo
che secondo Platone la conoscenza risvegliava la memoria del passato e anche per Sant
Agostino l’uomo deve risvegliarsi per trovarsi dentro di sé.Dunque la ragione e la fede sono
come intrecciati nella coscienza umana e quando si scopre la verità avviene un
rinnovamento e un illuminazione dell’anima.L’anima porta l’impronta di Dio perché è fatta a
immagine e somiglianza di Dio per questo l’uomo la può scoprire,la può trovare,quindi
l’avvicinamento dell’uomo con Dio avviene attraverso l’anima,l’intelligenza quindi la
conoscenza e anche attraverso l’amore.Questi tre elementi stanno alla base della vita di
colui che vive separato dalla città.Una delle prime orme con cui si raccolgono le comunità
cristiane del Medioevo sono i monasteri.