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La seconda generazione augustea, che aveva vissuto poco le guerre civili, nutriva una gratitudine minore
verso il principe che aveva restaurato la pax.
Per questo, non vedeva di buon occhio la letteratura che invece appoggiava quel programma di
restaurazione morale e politica. Ovidio costituisce un esempio di questo rifiuto della poesia alta, e della
preferenza di una letteratura leggera di gusto ellenistico.
Questa indifferenza si nota anche con Tiberio, il quale ha un gusto per la poesia leggera e
“alessandrineggiante” (particolare attenzione per l’arte e specialmente alla forma; temi particolari;
contenuto meno forte).
POESIA MINORE
Durante l’età giulio-claudia, mancano nuove figure di letterati come punti di riferimento. Acquistano
importanza i generi letterari “minori” come la poesia didascalica e bucolica, l’epigramma, l’epillio (piccolo
èpos: diminuzione), la favola, praticati dalla poesia alessandrina.
APPENDIX VERGILIANA
Nel quadro della poesia minore nel I sec., ci sono anche dei piccoli componimenti attribuiti a Virgilio. I
componimenti però, non possono essere attribuiti a un solo autore e a un solo periodo di composizione.
Ricordiamo un carme in particolare: Il Catalepton ( dal greco κατά λεπτόν “alla spicciolata”).