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l’identità ispano caraibica nella poetica d’av

La poesia innovatrice di Luis Palés Matos

Relazione d’esame

Corso di Lingua e letteratura Ispano-americana


Corso di studi in Lingue e Letterature moderne Europee e Americane (LM-37)
Matricola 32/15/65467

Valentina Carta
Indice

1. La diffusione delle avanguardie a Porto Rico

2. Luis Pales Matos

3. La poetica Afro-Antillana

4. Lingua cultura e identità é sulla lingua e letteratura latino-americana (e non solo)

contemporanea

5. Bibliografia

6. Allegati

i
1. La diffusione delle avanguardie nell’isola di Porto Rico

Le avanguardie latino-americane sono un ampio fenomeno letterario derivato dall’assimilazione delle


principali caratteristiche delle avanguardie europee. Si affermò tra la fine del XIX secolo e la prima
metà del XX secolo come risposta artistica a importanti cambi sociali, marcati da eventi come la
Prima Guerra Mondiale, la Guerra Civile Spagnola e la Seconda Guerra Mondiale. Si diffuse
soprattutto all’inizio del XX secolo, in particolar modo sotto forma di poesie e arte figurativa. La
corrente letteraria si sviluppa ponendosi in contrasto con le linee e principi del modernismo, nel quale
tra i massimi rappresentati, in America Latina troviamo Ruben Darìo. Nasce quindi un tipo di poesia
più immersa e impegnata nel sociale includendo la politica, le condizioni sociali e altri aspetti della
società del periodo. Si creano nuovi “ismi” ulteriori a quelli europei già esistenti (surrealismo,
dadaismo, futurismo etc.), ad esempio il Negr -ismo e la poesia negrista nelle Antille oggetto di
approfondimento del nostro lavoro). Le avanguardie sia in Europa che in America latina sono state
una ventata di novità trasformazione sia nel campo dell’arte che nello spirito umano. In questo lavoro
ci concentriamo sulla diffusione delle avanguardie nell’arcipelago Caraibico e in particolar modo
nell’isola di Porto Rico.

Jorge Schwartz, nella sua antologia “Las vanguardias latino americanas (1991)”, distingue quattro fasi
delle avanguardie portoricane. La prima è il “Diepalismo”, il cui nome deriva dai suoi fondatori, Luis
Diego Padró e Luis Palés Matos. Il movimento nacque con la pubblicazione del poema “Orquestaci ón
diepalica”1 del diario El imparcial de l7 novembre 1921. Tale poema presenta una forte presenza di
suoni onomatopeici e effetti sonori della poesia dadaista. 2 In una nota spiegano i tratti del movimento
sotto forma di manifesto che intende mettere in risalto una poetica di espressione sintetica basata sui
suoni onomatopeici e il ritmo. (si vede appendix 1) Successivamente nel poema “Fuga diepalica”
pubblicata da Diego Padrò, precursore del tema afro-antillano che verrà sviluppato ampiamente da
Luis Palés Matos attraverso quella che verrà definita poesia “negroide” grazie alla presenza di suoi e
ritmi di origine africana.

Il secondo movimento avanguardista, l’Euforismo è stato lanciato da Vicente Palés Matos, fratello di
Luis Palés Matos e di Tomas L. Batista. Questi firmarono il primo manifesto euforista 3 nel novembre
1922. Il manifesto segue l’impronta di Marinetti in quanto si basa su temi come l’esaltazione della
macchina, la velocità, la rottura con il passato, l’opposizione alla forma tradizionale. Il secondo
manifesto, firmato nel 1923 dagli stessi autori, si distingue dal primo manifesto ma anche dagli altri

1
Si veda allegato 1 nella sezione “allegati”.
2
Corrente artistica e letteraria d'avanguardia nata a Zurigo e sviluppatasi tra il 1916 e il 1922. Il movimento ha interessato
soprattutto le arti visive, la letteratura (poesia, manifesti artistici), il teatro e la grafica, incarnava la sua politica antibellica
attraverso un rifiuto degli standard artistici, come dimostra il nome dada che non ha un vero e proprio significato, tramite
opere culturali che erano contro l'arte stessa.
3
Si veda allegato 2 nella sezione “allegati”.

ii
manifesti avanguardisti latino-americani, in quanto, da un lato presenta un’opposizione alle forme
tradizionali, dall’altro mostra un richiamo all’unione di tutti i popoli americani mostrando un tono
politico panamericano di una certa originalità. Dunque se da un fronte, vediamo delle forme di
opposizione alle correnti dell’epoca, “abajo los poetas que beben en Londres y digieren en Paris”,
dall’altro fronte l’unione tra America del nord e del sud dà luogo a un ideologia “mestiza” di base
nietzschiana, ossia il “super-uomo”, metà latino e metà “sassone” (“sajon”). Inoltre, è importante
menzionare Evaristo Rivera, Cheveremont, poeta e scrittore che partecipo al movimento “ultraista” in
Spagna. Questi, una volta rientrato nell’isola di Porto Rico nel 1924 scrisse “El Hondero Lanzo la
Piedra” testo che introduce la distinzione tra il concetto di” modernità”, ossia una moda passeggera
che cambia di stagione e epoca e quello di “novità” ossia la scoperta e la rivelazione di cose nuove.
La poesia di Chevremont è ricca nell’uso di metafore, immagini visuali e lingua irriverente.

Dal 1924 in poi le proposte dei movimenti avanguardisti portoricani continuano ad evolversi e
divenire sempre più consistenti. Nasce il noismo (1924-1927) il cui rappresentante principale è
Vicente Pales Matos (fratello di Luis Palés Matos), il quale già presente nei movimenti precedenti. I
poemi noisti sono caratterizzati da una certa carica burlesca e carnevalesca oltre che a presentare
elementi del dadaismo.4 *La componente NO rivela il nihilismo del dadaismo e deriva dalla
negazione NO, in altre parole la negazione di tutti i valori irrazionali e l’esaltazione di quelli istintivi.
La corrente si diffuse in riviste a durata breve per esempio “Faro y Vortice” di Emilio Delgado, che
verso la fine degli anni 20 si stabilisce una propensione per il marxismo e alla diffusione della
letteratura russa. Aggiungi elementi di pag 22 (black poetry)

L’ultimo movimento, detto “atalaysmo”, si sviluppa nel 1929 che attraverso il suo manifesto firmato
da Clemente Soto Velze possiamo notare una forte componente conservatrice, in quanto presenta le
caratteristiche principali del Manifesto del Futurismo di Marinetti. Soltanto con la rivista “El alma” di
Miranda Achilla assistiamo a delle innovazioni in cui si imprime un sentimento politico e
nazionalistico. Qui si ha una concezione delle avanguardie come una “esaltazione, etica filosofica e
artistica degli individui”. (Shawartz, pp 183-198)

Come si può notare, i movimenti avanguardisti nell’isola portoricana sono diversi e presentano
elementi originali e interessanti. Per motivi di spazio affronteremo la poetica avanguardista di un
autore portoricano considerato se non il tra i padri fondatori della poesia afro - antillana. Luis Palés
Matos.

4
Per i dadaisti, il dadaismo non era arte, era anti-arte. Tentava, infatti, di combattere l'arte con l'arte. Per ogni
cosa che l'arte sosteneva, Dada rappresentava l'opposto. Se l'arte avesse prestato attenzione all’estetica, Dada
avrebbe ignorato l'estetica; se l'arte doveva lanciare un messaggio implicito attraverso le opere, Dada tentava
di non avere alcun messaggio..

iii
2. Luis Palés Matos

Luis Palés è considerato uno dei maggiori esponenti della poesia afro-antilleana e insieme a José Isaac
de Diego y Padró fondò il "diepalismo", un movimento d'avanguardia basato sulla musicalità e sul
suono dei versi.(Cervantes, 2016). Nato a Guayana, Porto Rico, il 20 marzo 1898 e scomparso il 23
febbraio 1959 a Santurce, Porto Rico, fu scrittore, poeta e giornalista portoricano. Crebbe in una
famiglia di letterati. Sia i suoi genitori che fratelli scrivevano poesie. Abbiamo visto precedentemente
come il fratello Vicente Palés Matos fosse coinvolto nella scrittura e rappresentanza dei movimenti di
stampo modernista e avanguardista. Questo fattore, portò Matos a immergersi nel clima letterario fin
dalla giovane età. Infatti, già all'età di 16 anni, pubblicò il suo primo libro di poesie intitolato
"Azaleas" influenzato da scrittori modernisti come Rubén Darío, Leopoldo Lugones e Julio Herrera
Reissig. In effetti, si può dire che questa prima raccolta di poesie si può collocare all’ interno della
fase modernista latino-americana della sua produzione letteraria. Le sue prime composizioni, quindi,
presentavano lo schema lirico armonioso tradizionale modernista i cui temi tipici vertevano sulla
solitudine, la noia, il misticismo, l’esotismo. Palés studiò da autodidatta e svolse diversi lavori, tra cui
impiegato, redattore, postino, insegnante rurale e divenne segretario del presidente del Senato di Porto
Rico. Nel 1915 scrisse le poesie che appartengono al suo ciclo "Programa Silvestre", che riflettono le
sue esperienze di insegnante. Lavorò anche come attore, interpretando il ruolo principale in "El Grito
de Lares", dello scrittore portoricano Luis Llorens Torres 5, nel 1929, del quale ottenne un gran
successo. Nell'ultimo decennio della sua vita, fu legato all'Università di Porto Rico, come poeta
residente. Fu riconosciuto come un grande oratore politico e negli anni '20 collaborò con l'Alleanza
portoricana che chiedeva l'indipendenza di Porto Rico. Proprio in questi anni la sua poesia venne
riconosciuta come “poesia negra” o “verso negro”, esercitando una grande influenza su altri autori
come il poeta cubano Nicolás Guillén. Nel 1937 pubblicò il libro di poesie "Tuntún de Pasa y
Grifería" che vinse il primo premio di letteratura dell'Istituto di Letteratura portoricana. Inoltre, il
romanzo incompiuto, “Litoral” ottenne successo e venne pubblicato sul settimanale dell'Università di
Porto Rico e sul quotidiano "Diario de Puerto Rico". Nel 1954 apparve la sua prima antologia, creata
da Federico de Onís con poesie scritte tra il 1915 e il 1956.

3. La poesia afro-antillana o negrista

5
Poeta portoricano (Juana Díaz, Puerto Rico, 1878 - San Juan, Puerto Rico, 1944). Studiò diritto e lettere in
Spagna, ove pubblicò le sue prime poesie (Al fil del Alhambra, 1899). Tornato in America, si dedicò alla poesia,
pubblicando varie raccolte di versi ispirati a modelli modernisti, ma non privi di accenti originali: Sonetos
sinfónicos (1914); La canción de las Antillas y otros poemas (1929); Alturas de América (1940).

iv
Palés è dunque il precursore della così detta poesia afro-antillana o negrista. La sua poesia verrà poi
ripresa e rimodulata da Nicholas Guillén, autore avanguardista cubano di cui per motivi di spazio non
possiamo approfondire ma possiamo evidenziare come le sue opere “negriste” lo portano insieme a
Palés a diventare tra sé non il maggiore dei rappresentanti di una nuova forma di letteratura ispano-
caraibica che rivoluzionerà la visione finora realizzata in America Latina. (Perez, p. 285)

Alla base della poetica sta, come afferma Perez, la problematica del termine “regione Caraibica” che
si può definire in sintesi attraverso il dualismo “unità vs molteplicità”. Palés (ma anche Guillén) cerca
di interpretare e riformulare la molteplicità etnica caratteristica della regione caraibica 6, creando
l’unità nella molteplicità. Ciò avviene negli anni venti del novecento, quando Palés passa da una
poetica di stampo modernista (se pensiamo alle prime opere scritte dall’autore, ad esempio
“Azaldeas”1915), a una di matrice avanguardista. Infatti, proprio nel 1921, insieme a Diego Padrò
fondò il primo movimento avanguardista portoricano, “il diepalismo”, che dà luogo a una rottura netta
con le forme liriche tradizionali della poesia modernista, prediligendo i suoni alle parole, con l’uso di
suoni onomatopeici. La poesia, quindi, diventa come un’orchestra di suoni e ritmi rimandanti alla
cultura afro-antillana. Se vediamo il poema “Danza Negra” (1926) 7, assistiamo a una coloratissima
sperimentazione di suoni:

Calabó y bambú. Bambú y calabó


El gran Cocoroco dice : "tu-cu.tu"
La gran Corocora dice: "to-co-to"
Es el sol de hierro que arde en Tombuctú
Es la danza negra de Fernando Poo.
El cerdo en el fango gruñe :"pru-pru-pru"
[…](L. P. Matos, 1926)

La poesia di Matos, oltre alla forte componente ritmica, presenta altri elementi non- tradizionali che la
portano a essere definita una anti-poesia (Marzan, 1995). In effetti, nelle composizioni di Palés
emergono fortemente l’humor che appare attraverso l’ironia e giochi di parole.
Per esempio, in "Canciòn Festiva para Ser Llorada”, assistiamo alla personificazione delle isole
Antille maggiori e minori, Martinica e Guadalupe in due serve schiave domestiche:

"Martinica y Guadalupe/ Me van poniendo la casa./


Martinica en la cocina/ Y Guadalupe en la sala./ Martinica hace la sopa/ Y
Guadalupe la carnal Buen calalu, Martinica/ Que Guadalupe me aguarda"
[L.P Matos, 1937]

6
Le Isole dei Caraibi sono un enorme arcipelago situato nel Mar dei Caraibi, che può essere suddiviso in diverse regioni:
l’Arcipelago Lucayano, le Grandi Antille, le Piccole Antille e le Isole ABC. Ci sono 13 stati sovrani e 17 territori dipendenti nei
Caraibi, e le lingue predominanti sono l’inglese, lo spagnolo, il francese, l’olandese e il creolo delle Antille. I Caraibi si
estendono su oltre 1,06 milioni di miglia quadrate e si trovano principalmente tra il Nord America e il Sud America.
(Wikipedia)
7
Si veda poema intero nella sezione allegati, “allegato 3”.

v
Altro elemento interessante e la sintesi definitoria di Cuba, Haiti e Porto Rico attraverso l’utilizzo di
stereotipi:

"Cuba -fiariigo y bachataL/


Haiti -vodu y calabaza-/
Puerto Rico -burundanga"
(L. P. Matos 1937)

Ad esempio, Porto Rico viene associato alla parola “burundanga”, parola che allude a un miscuglio
confusionario, usato spesso in senso metaforico. (San Miguel, 2022)
I primi poemi della poesia Afro-antillana furono pubblicati nelle riviste e giornali di Porto Rico e
Cuba. Soltanto una decina di anni dopo furono raccolti all’interno del libro “Tuntún de pasa y
grifería”(1937) il quale chiameremo da ora in poi Tuntún La raccolta di poesie sta al centro della
poetica innovativa di Palés e sulla base di ciò che è stato detto in precedenza costituisce un tentativo,
si potrebbe dire riuscito, di costruzione e definizione della identità e cultura afrocaraibica. (Perez,
1987:287).

All’interno di Tuntún è presente una ideologia complessa che rimanda al concetto di circolarità e
ciclicità di Spengler8 che incide sulla sua struttura. In sintesi, per Spengler la storia della cultura di
ogni individuo segue un processo di ciclicità o circolarità come avviene per la ciclicità della vita
(nascita, crescita, maturità e invecchiamento). Inoltre, sulla base di ciò Spengler afferma che non
esistono culture superiori ad altre. Al contrario, ciascuna di esse segue il suo ciclo storico
predeterminato “like a wheel in a larger and more mysterious cycle of cylce which comprised
Universal History” (Spengler in Perez, 1987:288). Perciò, ciò che emerge in Tuntún è che la regione
Caraibica è il luogo di nascita di una cultura derivante dalla fusione della cultura Europea (in
particolare spagnola, francese e inglese) e quella africana presente nel suolo Antillano. Questa fusione
da origine a una razza “mestiza” o “mulatta” in cui culture lontane e divergenti di uniscono in un
processo ciclico armonioso. (Perez, 1987:288) Nel poema intitolato “majestad negra” 9 troviamo un
tentativo da parte di Palés di rappresentare quell’idea di fusione di due culture i cui orizzonti
temporali si scontrano tra orizzontalità e circolarità. La linearità temporale propriamente Europea si
trasforma in circolarità che si manifesta attraverso la musica e la danza nella cultura afro. Così
assistiamo a una simbiosi della danza con la produzione, del rituale con il lavoro. (Perez, 1987:289).
Secondo Dominguez (1970:13), l’uso di suoni onomatopeici e Jitanjafore suggeriscono la possibilità
di una nuova espressione poetica dovuta alle formazioni di nuovi effetti acustici dentro la lingua. Ad

8
Oswald Spengler (1880-1936), fu storico filosofico tedesco noto per la sua opera “Il declino dell’Occidente
(1918-1922), in cui espose la sua teoria secondo cui tutte le civiltà sono soggette a un inevitabile processo di
crescita e decadimento, concludendo che la civiltà occidentale stava finendo.
9

vi
esempio, alcuni suoni onomatopeici che inventa sono tu-cu-tú, “pru-pru-prú,” “ñam-ñam,” “coquí,
cocó, cucú, cacá,” and “tum-cutum. La jintanjáfora è invece un altro modo di creare parole con una
forte componente musicale che vengono scambiate per parole vere. Si vedano come esempio queste
parole somoglianti alla lingua africana, “Mussumba, Tombuctú, Farafanga, in “Pueblo Negro” 1937)
“Manasa, Cumbalo, Bilongo,” “Sosola, Babiro, Bombassa/ Yombofré, Bulón o Babissa (in
“Candombe”).
Detto ciò, adesso si può vedere con più chiarezza come l’ideologia di Palés di base Spengleriana, si
rifletta nella struttura della raccoltà di Tuntùn. In effetti, i poemi sono raggruppati in 4 sezioni:
“Tronco”, “Rama”, “Flor”, “Otros poemas”, rispettivamente “Tronco”, “Ramo”, “Fiore”, “Altri
poemi”. I poemi in “Tronco” riguardano e trattano soprattutto le origini africane degli antillani di
colore. La sezione “Rama” è dominata dal tema del viaggio, in particolare “Kalahari” e “Pueblo
negro” descrivono viaggi immaginari in Africa; “Canciòn estiva para ser llorada” racconta di un lungo
viaggio trascorso nelle Antille. “Ñañigo al Cielo” rappresenta invece un viaggio sincretico di un
membro di una setta afrocubana. E con la raccolta “Flor” si presenta il tema di sintesi e fusione
culturale la cui massima rappresentazione si ha con il poema “Mulata-Antilla” simbolo per Palès di
quella ricercata armonia ritrovata nel mestizaje della razza caraibica. L’ultima sezione “otros poemas”
si concentra principalmente sull’idea della “decadenza culturale”, caratterizzata dal declino della
cultura bianca creola nelle Antille. (Perez, 1987:288)
In sintesi, attraverso Tuntùn possiamo con più trasparenza evincere la complessa definizione di una
nuova, distinta cultura “ispano-caraibica”, la quale, nonostante la sua intrinseca natura multietnica si
trova nella sua diversità ne trae un elemento di forza per dar voce alla sua unicità.

3. Cultura e identità Ispano caraibica

Abbiamo visto come la poetica innovatrice di stampo avanguardista di Palés faccia da sfondo
a un complesso ed intenso dibattito sulla definizione del vasto e eterogeneo universo
caraibico. L’arcipelago delle Antille di cui fanno parte Porto Rico, Haiti, Cuba, Jamaica e
Repubblica Domincana (Grandi Antille) Anguilla, Antigua, Martinica, Guadalupe, Barbados,
Saint Martin (Piccole Antille), nel corso dei secoli ha sviluppato una cultura di origine
spagnola, inglese, tedesca e francese, arricchita da elementi di origine africana. La presenza
africana deriva dall’importazioni di schiavi provenienti dalla Guinea. Questi hanno portato

vii
elementi del folklore africano, come suoni e danze rituali, i culti di “Don Pedro” e il
“Vodoo”10. La cultura primitiva africana importata nel suolo caraibico ha suscitato un fascino
non indifferente agli occhi dell’uomo bianco Europeo. Palés nutriva un distinto interesse e
vedeva nel “negro” una fonte di arricchimento estetico di immaginazione per la sua
produzione incentrata sulla musica e la danza. Dunque, possiamo notare come l’elemento
“nero” che riflette la cultura africana sia, come abbiamo visto in precedenza una componente
chiave all’interno dell’ideologia Palesiana che porta alla luce una ambivalenza secolare su
quella che è l’identità ispano caraibica. Si tratta della distinzione tra bianco e nero colori
associati alla razza europea occidentale e alla razza di origine africana. È importante
sottolineare che Palés non utilizza il bianco o nero per definire o prediligere una razza
rispetto all’altra. Al contrario, la sua poesia mette insieme il colore nero e il colore bianco,
l’afro e l’antillano. Scavando ancora più in profondità assistiamo a una decadenza della
“creolizzazione”. Ossia, non risulterebbe adeguato limitarsi a dire che l’origine degli abitanti
di Porto Rico e delle Antille sono il prodotto della unione delle colonie spagnole, francesi e
inglesi. Gli abitanti delle Antille sono il frutto dell’unione dell’imperialismo europeo e delle
popolazioni di origine africana: (Perez, 1987)

For the first time the criollo stops being the main character of a national literature and the myth of the rural jíbaro shows a
clear decline as Puerto Rican society becomes more urban and the population moves to the coastal areas where black and
mulattos predominated. Therefore, the latter substitute an already disappearing image of the model white Puerto Rican,
descendant of Spanish culture. (Dominguez, p.9)

Se osserviamo il titolo di "Tuntún de pasa y grifería” di Palés oltra alla evidenziazione


onomatopeica, con la parola “"Tuntún” in paragonano metaforicamente le poesie a una
comunicazione tramite tamburo (il libro è un "Tuntún”). Altri concetti rivelatori sono "Pasa",
che denota i capelli crespi, e "griferia", derivato da "grifo", un altro riferimento ai capelli ricci
e stretti, sono epiteti razziali. In origine il "grifo" era un incrocio tra un mulatto e un nero, o
un meticcio. In sostanza come dice Ruben del Rosario "un grifo" è una persona bianca con
tratti fisici africani."(Torres, 1970)
La visione Pancaraibica traspare in tutta la sua intensità nel poema Mulata – Antilla. La
mulatta assume l’immagine femminile di un’eroina, associata a sua volta all’immagine
dell’isola.

10
Culto sincretistico di origine africana, praticato ad Haiti prevalentemente dalla popolazione nera discendente
dagli schiavi deportati nell’isola dopo lo sterminio nel 1533 della locale popolazione india.

viii
¡Oh, Cuba! ¡Oh, Puerto Rico!
Fogosas tierras líricas…
¡Oh, los rones calientes de Jamaica!
¡Oh, el aguacate de Santo Domingo,
¡Y el caldo denso de la Martinica!
Ahora eres, mulata,
Glorioso despertar en mis Antillas.
“¡Antillas,
mis Antillas!Sobre el mar de Colón,
aupadas todas,sobre el Caribe mar,
todas unidas,soñando y padeciendo
y forcejeando/contra pestes, ciclones
y codicias,y muriéndose un poco por
la noche,y otra vez a la aurora, redivivas,
porque eres tú,mulata de los
trópicos,la libertad cantando en las
Antillas.
[…]

La sua è una visione utopica, profetica che si distanzia dalla realtà. Come dice Perez, “[...], if
Pales preferred to speak in grandiose (and Spenglerian) terms about the "spiritual
physiognomy" of "dark forces of the black soul” (Perez, 1987), altri autori che abbracciano
la poesia negroide, come Ortiz e Guillen, affrontano il tema con un approccio materialistico
legato alle circostanze storiche, economiche e politiche. Ciò nonostante, bisogna riconoscere
l’operato di Palé, come una prima vera forma di autocoscienza e autodefinizione dell’identità
ispano caraibica che ha rivoluzionato la visione del continente Latino-americano e
influenzerà gli autori successivi.

4. L’influenza di Palés sulla lingua e letteratura latino-americana (e non solo)


contemporanea

La creazione di un linguaggio nuovo, unitario, che mette insieme culture africane e ispaniche grazie
anche alla spinta avanguardista protagonista degli anni venti del XX secolo, ha indubbiamente
prodotto un certo impatto negli scrittori della letteratura ispano americana contemporanea. Nel nostro
caso, essendoci soffermati sulla situazione Porto Ricana nel panorama avanguardista e post-
modernista possiamo innanzitutto notare come l’attività di Palés sia stata di peso nella produzione
letteraria e negli studi latino-americani contemporanei. Innanzitutto, vediamo come le poesie di Palés

ix
siano state registrate e incise in un disco e pubblicate nel 1998 a cura dell’istituto di studi portoricani e
dall’ attore- narratore Leopoldo Santiago Lavandero.11

Per quanto concerne lo sviluppo della letteratura contemporanea nella seconda metà del XX secolo,
nasce una vasta e complessa letteratura influenzata dalla notevole presenza di ondate migratorie per
motivazioni politiche, economiche, sociali.12 Si tratta fondamentalmente di una letteratura di
migrazione dai paesi dell’America Latina agli Stati Uniti e viceversa. Tutte le opere all’interno di
questa tipologia narrativa presentano i temi della lingua, cultura e identità latina all’interno del
panorama pan-americano. Nel caso di Porto Rico, troviamo lo scrittore Tato Laviera 13 nato a Porto
Rico ma emigrato negli Stati Uniti all’età di 10 anni. Nella città di New York, in cui vive, porta con se
il suo patrimonio culturale ispano-caraibico e rende omaggio alla poesia di Palés, riprendendo le
tematiche della poesia negrista o afro-antillana, attraverso il forte uso di suoni onomatopeici e
jitanjafore; Nella sua raccolta di poesie “Carretera made U-turn”(1979), si nota la presenza di parole e
ritmi africani attraverso la ripetizione, le pause, schemi ritmici e vocabolario afro-antillano utilizzato
da Palés:

Tucutú pacutú tucutú pacutú


Tucutú pacutú tucutú pacutú
[…]
pito que pita
yuca que llama
salsa que emprende
llanto que llora
última llamada sin fuego
tumba que le tamba
tumba que la bamba baja
que pacheco se inspira
que ismael la canta
oh! Y el baquiné […]
(Tumbao, 1979)

Inoltre, dovuto sia al processo migratorio sia a una forte identità culturale di matrice afrocaraibica, nel
corso 80- 90 del 900, si assiste a un’evoluzione della lingua verso una lingua “bastarda” (Dominguez,
1970:19), ibrida, chiamata Spanglish. Si tratta di una varietà linguistica dalle caratteristiche
multiformi e ambivalenti; da un lato seguendo la linea di Palés, vediamo una lingua unitaria, poiché
riunisce culture differenti, quella angloamericana e afrocaraibica, quindi i suoni, i colori, il ritmo

11
Per maggiori dettagli si consulti l’archivio al seguente link: https://www.archivoicp.com/icpl2-poesia-de-luis-
pales-matos
12
Si pensi alla guerra ispano-americana e il regime militare statunitense a Porto Rico e gli effetti della grande
depressione. I regimi dittatoriali di Batista e Trujillo rispettivamente a Cuba e nella Repubblica Dominicana.
13
Esistono altri autori noti del genere che per motivi di spazio non possiamo approfondire, ad esempio Piri
Thomas, Sandra María Esteves, Giannina Braschi, Zoraida Santiago, Esmeralda Santiago, Edwin Torres, Daniel
Dumile, Willie Perdomo, Bonafide Rojas e Shaggy Flores.

x
caratteristici del folklore afro-antillano. Anche qui l’unione di differenti culture ha lo scopo sia di
identificarsi e distinguersi dall’altro e trovare la sua voce nel continente panamericano, sia utilizzare
l’unione di questi elementi non come elemento di separazione o superiorità ma come elemento di
forza per convivere pacificamente allo stesso livello all’interno di una pluralità di voci.

Tuttavia, simultaneamente, l’unione di due sfere culturali differenti può, quasi inevitabilmente creare
una collisione. È proprio frutto di questo incontro-scontro, si ha un senso di smarrimento da parte di
coloro che parlano Spanglish.14 Uno smarrimento dovuto a un senso appartenenza e non-appartenenza
alla cultura e alla lingua d’origine e di quella ospitante:

[…]hablo lo ingles matao


hablo lo español matao
no se leer ninguno bien
so it is, spanglish to matao
what i digo
¡Ay, virgin, yo no se hablar!
(Latero Story, 1979)
-------------------------------------
[…]A blackness in Spanish
A blackness in English
Mixture-met on jam session in central park,
There were no differences in
The sounds emerging from inside
(“the salsa of Bethesda fountain”, 1979)

Per concludere il discorso, è importante sottolineare che la letteratura dei Latinos negli Stati Uniti, si
basa sull’ tema del ritorno al passato, un ritorno alle origini, da dove si è venuti. E in questo ritorno
alle radici culturali si esprime l’ambizioso tentativo di creare un cerchio che connetta Porto Rico, I
Caraibi, l’Africa e gli Stati Uniti attraverso la congiunzione tra lingue sconosciute, ovvero la lingua
del paese ospitante, in questo caso, l’inglese, e anche quelle conosciute, lo spagnolo, poiché
strettamente connessa alla cultura d’origine.15 (Domínguez, 1970:11)

14
Modalità di discorso di alcuni gruppi ispanici negli Stati Uniti in cui si mescolano elementi lessicali e
grammaticali dello spagnolo e dell'inglese. (RAE.es)
15
Si veda il poema “Spanglish” in allegato 6.

xi
BIBLIOGRAFIA

Testi:

Schwarts Jorge, Las Vanguardias Latino Americanas: textos programáticos y críticos, Ediciones
Catedras, Madrid, 1991

Articoli:

Arias David Diaz (2008), “Ceremonia y memoria en Tuntún de Pasa y Grifería de Luis Palés Matos.
Una lectura desde las teorías del rito, la memoria y la teatralidad”, inter.c.a.mbio, año 5, n. 6, [ISSN:
1659-0139] pp, 15-41.

Domínguez Antonia Miguela (1970), “Kalahari” or the Afro-Caribbean Connection:


Luis Palés Matos’ Tuntún de Pasa y Grifería and Tato Laviera’s La Carreta Made a U-Turn.
University of Huelva, AMERICAN@, ISSN:1695-7814, Vol. I. Issue 1.

Marzán Julio (1995),“The Poetry and Antipoetry of Luis Pales Matos: From Canciones to Tuntunes
Author(s)”, Callaloo , Spring, 1995, Vol. 18, No. 2 (Spring, 1995), Johns Hopkins University Press
Stable, pp. 506-523. URL: https://www.jstor.org/stable/3299096

Pérez Aníbal González (1987) “Ballad of the Two Poets: Nicolás Guillén and Luis Palés Matos
Author(s), Source Callaloo, Spring, , No. 31, pp. 285

San Miguel Yolanda Martínez (1998) “Cartografías pancaribeñas: presentaciones culturales de los
enclaves caribeños en puerto rico y Estados Unidos”. Revista de estudios Ispanico, Vol. XXV Nùm
1,2, pp 65-90.

Torres Lucy, (1970) “1937- the black poetry of Luis Palés Matos and its sources”, Indiana University,
University microfilm, Xeros company. URL: https://www.jstor.org/stable/2930747

Siti web:

Centro Virtual Cervantes.es:


https://www.cervantes.es/bibliotecas_documentacion_espanol/creadores/
pales_matos_luis_cronologia.htm

Interno poesia; https://internopoesia.com/tag/luis-pales-matos/

xii
(Post)modernidad puertorriqueña:
https://postmodernidadpuertorriquena.blogspot.com/2013/02/vanguardismo-en-tuntun-de-luis-
pales.html

Archivo Virtual Instituto de Cultura Puerto Riquena: https://www.archivoicp.com/icpl2-poesia-de-


luis-pales-matos

Britannica: https://www.britannica.com/biography/Luis-Pales-Matos

Enciclopedia Treccani: https://www.treccani.it/enciclopedia/antille_%28Enciclopedia-Italiana%29/

Biblioteca Virtual Universal- Luis Palés Matos: https://biblioteca.org.ar/libros/512.pdf

xiii
Allegati

Allegato 1

Orquestraciòn diepalica (1921)

Guay! Au-au, au-au,… hummmmm…


La noche. La luna. El campo… hummmmm…
Zi, zi, zi, -zi, -zi, co-quí, co-quí, co-quí…
Hierve la abstruse zoología en la sombra.
Silencio! Huummmmm…

Glu-glu-glu-ta-ta-ti-ta-to, ta-ta-ti-ta-to…
El agua negra corre: ta-ta-ti-ta-to… sus…
Y arriba pit-pit-pit, las estrellas, pit, imponderablemente
pican la luna. Mirad: pit-pit-pit-sobre los árboles;
y el viento, escoba bruja barre: flufffff…

¿Qué se aproxima si-gi-lo-sa-men-te?


Chaf, chaf, chaf, chaf: ohr-áu, ohrr-áu-ohrr-áu-au,
y un buey remoto y cósmico en la bruma
la emprende con los perros trasnochados.
Chrrr-áu-áu-mmmuuueee… en la
ultranoche
pasa humoso y tremendo como una
sombra astral.

Las últimas estrellas demacradas


danzan sobre la niebla vagamente,
y en los difusos pastos sumergidos
cunde un claror lejano y submarino.

xiv
Allegato 2

Manifesto Euforista

xv
xvi
Allegato 3

Luis Palés Matos

Danza Negra

Calabó y bambú.
Bambú y calabó.
El Gran Cocoroco dice: tu-cu-tú.
La Gran Cocoroca dice: to-co-tó.
Es el sol de hierro que arde en Tombuctú.
Es la danza negra de Fernando Poo.
El cerdo en el fango gruñe: pru-pru-prú.
El sapo en la charca sueña: cro-cro-cró.
Calabó y bambú.
Bambú y calabó.

Rompen los junjunes en furiosa u.


Los gongos trepidan con profunda o.
Es la raza negra que ondulando va
en el ritmo gordo del mariyandá.
Llegan los botucos a la fiesta ya.
Danza que te danza la negra se da.

Calabó y bambú.
Bambú y calabó.
El Gran Cocoroco dice: tu-cu-tú.
La Gran Cocoroca dice: to-co-tó.

Pasan tierras rojas, islas de betún:


Haití, Martinica, Congo, Camerún;
las papiamentosas antillas del ron
y las patualesas islas del volcán,
que en el grave son
del canto se dan.

Calabó y bambú.
Bambú y calabó.
Es el sol de hierro que arde en Tombuctú.
Es la danza negra de Fernando Poo.
El alma africana que vibrando está
en el ritmo gordo del mariyandá.

Calabó y bambú.
Bambú y calabó.
El Gran Cocoroco dice: tu-cu-tú.
La Gran Cocoroca dice: to-co-tó.

xvii
Allegato 4

Luis Palés Matos

Majestad Negra

Por la encendida calle antillana


va Tembandumba de la Quimbamba
-rumba, macumba, candombe, bámbula-
entre dos filas de negras caras.
Ante ella un congo -gongo y maraca-
ritma una conga bomba que bamba.

Culipandeando la Reina avanza,


y de su inmensa grupa resbalan
meneos cachondos que el gongo cuaja
en ríos de azúcar y de melaza.
Prieto trapiche de sensual zafra,
el caderamen, masa con masa,
exprime ritmos, suda que sangra,
y la molienda culmina en danza.

Por la encendida calle antillana


va Tembandumba de la Quimbamba.
Flor de Tortola, rosa de Uganda,
por ti crepitan bombas y bámbulas,
por ti en calendas desenfrenadas
quema la Antilla su sangre ñáñiga.
Haití te ofrece sus calabazas;
fogosos rones te dan Jamaica;
Cuba te dice: ¡dale, mulata!
Y Puerto Rico: ¡melao, melamba!

¡Sús, mis cocolos de negras caras!


Tronad, tambores; vibrad, maracas.
Por la encendida calle antillana
-rumba, macumba, candombe, bámbula-
va Tembandumba de la Quimbamba.

xviii
Allegato 5

Luis Palés Matos

Mulata- Antilla

En ti ahora, mulata,
Me acojo al tibio mar de las antillas.
Agua sensual y lenta de melaza,
Puerto de azúcar, cálida bahía,
Con la luz en reposo
Dorando la onda limpia,
Y el soñoliento zumbo de colmena
Que cuajan los trajines de la orilla.
En ti ahora, mulata,
Cruzo el mar de las islas.
Eléctricos mininos de huracanes
En tus curvas se alargan y se ovillan,
Mientras sobre mi barca va cayendo
La noche de tus ojos, como tinta.
En ti ahora, mulata…
¡Oh despertar glorioso en las antillas!
Bravo color que el do de pecho alcanza,
Música al rojo vivo de alegría,
Y calientes cantaridas de aroma
-Limón, tabaco, piña–
Zumbando a los sentidos
Sus embriagadas voces de delicia.
Eres ahora, mulata,
Todo el mar y la tierra de mis islas.
Sinfonía frutal, cuyas escalas,
Rompen furiosamente en tu catinga
. He aquí en su traje verde la guanábana
Con sus finas y blandas pantaletas
De muselina; he aquí el caimito
Con su leche infantil; he aquí la piña
Con su corona de soprano…Todos
Los frutos, ¡oh mulata! tú me brindas
En la clara bahía de tu cuerpo
Por los soles del trópico bruñida.
¡Oh, Cuba! ¡Oh, Puerto Rico!
Fogosas tierras líricas…
¡Oh, los rones calientes de Jamaica!
¡Oh, el aguacate de Santo Domingo,
Y el caldo denso de la Martinica!
Ahora eres , mulata,

xix
Glorioso despertar en mis Antillas.

Allegato 6

Tato Laviera

Spanglish

Pues estoy creando spanglish


bi-cultural systems
scientific lexicographical
inter-textual integrations
two expressions
existentially wired
two dominant languages
continentally abrazándose
en colloquial combate
en las aceras del soil
imperio spanglish emerges
control pandillaje
sobre territorio bi-lingual
las novelas mexicanas
mixing with radiorocknroll
condimented cocina lore
immigrant/migrant
nasal mispronouncements
baraja chismeteos social club
hip-hop prieto street salsa
corner soul enmixturando
spanish pop farándula
standard english classroom
with computer technicalities
spanglish is literally perfect
spanglish is ethnically snobbish
spanglish is cara-holy inteligenci
which u.s. slang do you speak?

xx

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