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GENERAZIONE DEL 27

Formata da un gruppo di artisti ,soprattutto poeti, ma anche pittori (S. Dalí per esempio). Altri poeti sono
“Alberti” (andaluso), “Salinas”, “Gerardo”, “Diego”. Una generazione di poeti che si raccolgono intorno alla
Residencia di Estudiantes e attorno ad una nuova idea di poesia, che doveva essere diversa, rispetto al
romanticismo e anche rispetto al modernismo. Doveva guardare di più alle avanguardie e quindi rinnovarsi.

Rinnovare lo stile, la capacità di costruire immagini e qui è importante il concetto dell’immagine per capire
la denominazione di generazione del 27.

Nel 1927 ricorreva il terzo centenario della morte di Gongora, poeta straordinario (poema de Soledades)
incompreso dai suoi contemporanei, per giunta deriso , censurato. Caratterizzato dalla complessità di
contenuto.

I poeti della generazione del 27 rivalutano la figura di Gongora, proprio per questa sua capacità di creare
immagini nuove, forzare il linguaggio, costringendo l’intelligenza umana a uno sforzo di comprensione. Che
era quello che dava eternità alla poesia, che la rendeva qualcosa di imperituro, qualcosa che non finiva ,
che non si esauriva mai. Questa esaltazione della virtù gongorina di rinnovare il linguaggio (arcaismi della
lingua spagnola) è ciò che questi giovani della generazione del 27 vogliono esaltare. Nel 27 organizzano a
Sevilla una commemorazione in cui ricordano la morte di Gongora ed esaltano la sua capacità poetica.

“la imagen poetica de gongora” una conferenza, in cui lui parla della capacità di Gongora di creare immagini
poetiche.

Il luogo in cui risiedette a Madrid per 10 anni fu importante per la sua crescita letteraria e artistica.

Nel 1920 scrive la sua prima opera teatrale (slide) che però riscosse uno scarso successo di pubblico. Aveva
una struttura e contenuto che ad un pubblico borghese abituato a commedie facili, risultava ostico da
comprendere e difficile da accettare, nelle sue componenti scenografiche. Attori mascherati da insetti =
opera molto innovativa ed eccentrica. Tuttavia con un significato profondo.

1921: pubblica la sua prima raccolta di poesie, libro de poemas. Nel 27 canciones e mariana pineda.

Nel 28 pubblica nella Revista de Occidente “romancero gitano”. Rappresenta la fase cruciale del primo
periodo di formazione letteraria di Lorca ed è una raccolta fortemente impregnata di temi andalusi ed è
ambientata in Andalusia, che Lorca conosceva ed amava. È un’opera di cui andava fiero e sulla quale aveva
lavorato almeno 4 anni. Dal nome dell’opera intuiamo che è costituita da romanzi, una successione di versi
ottosillabi. Gitano = rappresenta l’Andalusia gitana, di questi rappresentanti di una cultura antica,
emarginati e di cui Lorca propone una sorte di trasfigurazione, stilizzazione all’interno dei suoi testi.
Nel 29 parte per New York fino al 30. Lì si reca per superare una crisi letteraria, è un’occasione di
distrazione, crescita e cura di alcune ferite sentimentali. Ma in realtà fu un’esperienza dura e pesante. Lì
conobbe una società, un mondo diverso rispetto a quello che conosceva. Un paese pieno di disuguaglianze
sociali più forte di quelle che aveva notato nella terra d’origine, e per questa ragione , il contatto con questa
nuova realtà gli causa angoscia. “poeta en Nueva York” raccolta scritta durante il soggiorno americano. È
una raccolta che non poté vedere stampata perché morì prima, viene pubblicata nel 40, mentre lui viene
assassinato nel 36.

Nel 31 pubblica “poema del cante jondo”, intriso di cultura andalusa. Il canto jondo è un canto gitano.

Nel 32 scrive altre opere teatrali e fonda “la Barraca” con la quale gira la spagna. Essa è importante prima
come organismo storico, perché fu costituita da un gruppo di persone per lo più studenti universitari (non
attori professionisti) che avevano una missione politico culturale= far conoscere il teatro classico anche alle
frange più povere della spagna, dove la cultura non era arrivata. Mossi da uno spirito democratico di
diffusione della cultura, dove non poteva arrivare (analfabetismo altissimo). Il teatro diffuso in questo
modo era qualcosa di molto sentito da parte di chi aveva il privilegio di saper leggere. Questa passione di
Lorca del teatro è proprio per la sua rappresentazione.

Tutto ciò era finanziato dal governo della seconda repubblica (1931 si afferma un governo repubblicano,
altamente progressista)

1933: scrive “bodas de sangres”, “Yerma”34 e “la casa de bernarda alba”36 hanno come protagonista la
terra andalusa. Tutti e tre i drammi nascono dalla rappresentazione delle angosce e frustrazioni di
protagoniste femminili.

Nel 34 termina anche il “divan del tamarit”, divan in arabo significa raccolta poetica, ed è improntata alla
poesia arabo andaluse.

Nel 35 pubblica “Llanto por Ignacio Sanches Mejias” è un componimento in morte di un torero, morto nel
34, incornato a morte da un toro. Fu una morte molto sentita , altri artisti dedicarono elegie a questo
torero, che aveva una grande virtù, ovvero essere un uomo di grande cultura, amico di poeti e scrittori. Per
questa sua sensibilità letteraria si era creato un circolo di amicizie tra cui Lorca, che parteciparono in modo
molto sentito alla sua morte. È costituito da 4 sezioni, nella prima dove c’è la descrizione del momento in
cui nell’arena il torero viene colpito dal toro, si ripete un ritornello “al cinco de la tarde” dove il poeta
rappresenta con pathos il momento in cui il torero affronta il toro e purtroppo soccombe in questo scontro.

Nel 18 agosto del 36 viene catturato e fucilato a Viznar, provincia di Granada. Viene catturato a casa di
alcuni amici, della famiglia Rosalez, una famiglia di falangisti, che lo avevano raccolto in casa per
proteggerlo. Nonostante tutto i falangisti lo catturarono, lo portarono in un posto isolato e lo fucilarono
insieme a molti altri prigionieri oppositori o persone scomode . venne sepolto in una fossa comune e solo
molti anni dopo furono riesumate le ossa.

Fu fucilato ? egli non aveva mai fatto politica, non era un politico professionista e nemmeno gli interessava.
Certo è che era una persona molto impegnata socialmente, anche soltanto con “la barraca”, non era ben
visto dai conservatori. E poi c’era la sua vita personale. Era omosessuale e non lo nascondeva. Questo era
un altro elemento di libertà e innovazione che non era gradito da una certa parte politica. Lui aveva una
forte presa sui giovani, li coinvolgeva, impartiva insegnamenti e quindi era una figura scomoda. (stava per
scoppiare la guerra civile e c’erano delle tensioni molto farti da parte della destra fascista). Fu una morte
tragica. Nefasta, proprio per la storia della cultura spagnola. Un genio così avrebbe prodotto tanti altri
capolavori.

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