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ACCONTO DEI TEMPI PASSATI

La Cronaca degli anni passati

Il Se pověsti vremjanĭnychŭ lětŭ [russo moderno Povest'


vremennych let] è una compilazione annalistica della storia della
Rus' kievana.
Opera di importanza capitale non solo per la nostra conoscenza
della storia remota russa, ma anche splendido incipit per la
letteratura slava in generale, la «cronaca nestoriana» tratta la
storia russa dalle origini al 1116 (nella sua seconda redazione).

Prende l'avvio dal Diluvio e dalla divisione del genere umano; con
la moltiplicazione delle lingue, sotto la torre di Babele, si
originano le genti slave, finalmente collocate nella scenografia
biblica del genere umano. La cronaca tratta quindi dell'arrivo dei
Variaghi, che sottomettono le tribù slave e impongono le leggi,
della fondazione di Kiev e delle imprese dei più antichi gran
principi: un materiale essenzialmente storico, in cui sono
incastonate molte tradizioni mitologiche, come si evince dal
confronto con racconti analoghi di altri paesi slavi.

Il tema dell'introduzione della religione cristiana in Russia, è


dominante, anzi, è il motore interno di tutta la narrazione.
Attingendo tanto alle saghe scandinave quanto alla storiografia
bizantina, il racconto prosegue narrando quindi le gesta dei
successivi gran principi, le loro lotte intestine e quelle contro i
nomadi della steppa; narra storie di santi, di eroi, di fondazioni,
disegnando un affresco corale di grande limpidezza e
suggestione definita, giustamente, «narrazione agiografica del
popolo russo».
Non per nulla, il completo titolo-incipit dell'opera è: Se pověsti
vremjanĭnychŭ lětŭ, otkudu, estĭ pošla ruskaja zemlja, kto vŭ
Kievě nača parvěe knjažiti, i oktendu ruskaja zemlja stala estĭ
«Questa la cronaca degli anni passati, di dove è derivata la terra
russa, chi a Kiev cominciò dapprima a regnare e di dove la terra
russa è sorta».

Pur prendendo atto della tradizione testuale che ne ha


consacrato la compattezza compositiva, lo storico della
letteratura non può non riconoscere nella Povest’ una grande
eterogeneità di temi, motivi, stili e livelli di lingua.
Un mosaico di forme e immagini di indubbio fascino.
In un certo senso, in questa ‘coralità’ risuona la voce
poeticamente più autentica della letteratura russa antica.
È tuttavia importante ricordare sempre la complessità di ‘mani’ e
le ricostruzioni storico-filologiche fornite da numerosi studiosi.
Storia, leggenda, polemica politica e ammaestramento religioso
convivono armoniosamente nella Povest’, ed è difficile spesso
distinguere ciò che è credibile nel senso letterale dai significati
simbolici.

POVEST’ VREMENNYCH LET


La cronologia seguita nei testi manoscritti è quella bizantina, che
muove dalla creazione del mondo, calcolata all’anno 5508 a.C.
Si propone qui una sorta di indice, ricostruito per facilitare la
memorizzazione della Povest’, ma ovviamente non presente nel
testo, che è invece organizzato, come detto, in forma annalistica,
e come tale deve essere letto e considerato, nella sua armonica
composizione. Per agevolare l’orientamento storico-culturale, si è
introdotta la datazione di alcuni eventi secondo il moderno
calendario, segnandola tra parentesi tonde

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