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In questa Unità si esaminano le teorie psicologiche maggiormente attinenti agli ambiti con cui
ha a che fare l’operatore socio-sanitario e più funzionali ai compiti che gli sono richiesti. In
particolare: le teorie psicologiche della personalità, quelle sulla relazione comunicativa e sui
bisogni e le indicazioni provenienti dalle psicoterapie.
Le teorie dei bisogni distinguono i bisogni omeostatici, funzionali alla sopravvivenza, e i bisogni
innati specifici, che rappresentano esigenze di adattamento all’ambiente da parte dell’individuo.
L’impossibilità di appagare dei bisogni genera frustrazione, una condizione che può determinare
comportamenti aggressivi o autolesionistici. Il need for competence è invece il bisogno di affrontare
ostacoli per mettersi alla prova ed esercitare il proprio controllo sulla realtà.
L’operatore socio-sanitario ha a che fare con persone che manifestano dei bisogni: suo compito
è comprendere in che modo l’evoluzione delle situazioni modifichi i bisogni dell’assistito,
stabilendo nuove gerarchie e differenti priorità.
La psicologia clinica studia e tratta i problemi del comportamento. Essa si differenzia dalla
psichiatria perché non si occupa degli aspetti organici del disturbo, ma si concentra su quelli che lo
identificano come un problema psicologico. I trattamenti del disagio psichico possono essere di tipo
psicoanalitico – freudiano, adleriano, junghiano, kleiniano… –, cioè centrati sulla storia individuale
del paziente e sui suoi aspetti psichici rimossi, o di tipo sistemico-relazionale, cioè volti a
individuare le problematiche del soggetto in relazione al gruppo sociale in cui vive.