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“KIDS+”
613242
Erasmus
Sports
MANUALE
del
PADEL
1
Partners
Progetto
“KIDS+”
PARTNER
PAESE
FOLLONICA
SPORTING
CLUB
ITALIA
TENNIS
CLUB
BARLETTA
ITALIA
PADEL
PADOVA
ITALIA
ESPACIO
HERRERIA
SPAIN
RACKET
PRO
PORTUGAL
2
INDICE
A. La
Storia
B. Il Minipadel
3
A.
La
Storia
Come
nasce
il
Padel
Il
Padel
è
uno
sport
relativamente
giovane,
che
si
è
diffuso,
e
si
sta
diffondendo,
con
una
rapidità
incredibile
per
le
sue
caratteristiche
di
gran
giocabilità
e
per
essere
favorevole
a
tutte
le
fasce
d’età
senza
distinzione
di
sesso.
Il
gioco
del
Padel
nacque
negli
anni
'70
in
Messico,
quando
Enrique
Corcuera
noto
imprenditore
messicano
appassionato
di
giochi
da
racchetta,
decise
di
sfruttare
lo
spazio
disponibile
nella
sua
residenza
per
costruire
un
campo
da
tennis.
Lo
spazio
a
disposizione
era
tuttavia
più
piccolo
di
quello
necessario
per
costruirne
uno
con
misure
regolamentari,
ed
era
per
di
più
limitato
in
alcuni
lati
da
strutture
in
muratura.
Ecco
perché,
venne
creata
un'area
di
gioco
limitata
rispetto
alle
dimensioni
di
un
campo
di
tennis,
completamente
circondata
da
una
opportuna
combinazione
di
pareti
in
cemento
e
rete
metallica,
che
aveva
il
compito
di
impedire
alla
palla
l'uscita
dal
campo
di
gioco.
Questa
combinazione
particolare
aveva
l'indubbio
vantaggio
di
creare
un'area
di
gioco
in
cui
la
palla
era
sempre
in
movimento.
4
Alfonso
Hohenlohe
decise
di
realizzare
altri
campi
di
padel
ma
con
alcune
modifiche
e
miglioramenti.
Il
Padel
rimaneva
tuttavia
un
gioco
d’élite
fino
all’inizio
degli
Anni
’80,
quando
alcuni
turisti
americani
decisero
di
esportare
tale
disciplina
nel
loro
paese
ove
costruirono
diversi
campi
da
gioco.
Progressivamente,
il
gioco
cominciò
a
convertirsi
in
un
vero
e
proprio
sport
e
a
diffondersi
in
vari
paesi:
dall’Argentina
(dove
i
giocatori
sono
ormai
qualche
milione)
alla
Spagna
-‐
paese
d’adozione
con
migliaia
di
giocatori
-‐
alla
Francia,
agli
Usa,
al
Brasile
In
Italia
il
Padel
fece
il
suo
ingresso
ufficiale
nel
1991,
quando
venne
realizzato
un
campo
di
esibizione
durante
la
manifestazione
dello
Sport
Show,
presso
la
Fiera
di
Bologna.
Su
questo
campo
si
svolsero
incontri
fra
le
rappresentative
di
Spagna,
Argentina
ed
Italia.
“Il
debutto”
riuscì
magnificamente,
lo
sviluppo
avvenne
velocemente,
e
l’interesse
fu
subito
elevato,
tale
da
vedere
incrementate
rapidamente
le
richieste
di
informazioni
sulla
costruzione
dei
campi
e
sulla
possibilità
di
poter
praticare
tale
sport.
Da
quel
momento
in
poi
la
crescita
del
Padel
in
Italia
è
stata
inarrestabile.
Il
2008
sarà
l’anno
più
importante
per
il
Padel,
finalmente
e
definitivamente
riconosciuto
dal
C.O.N.I.
attraverso
l’inserimento
nell’ambito
della
Federazione
italiana
Tennis.
Oggi
si
contano
migliaia
di
campi
in
tutta
Italia
ma
soprattutto
molte
scuole
padel
stanno
nascendo
e
questa
è
la
cosa
più
importante
per
ogni
sport
…...I
RAGAZZI.
B.
Il
Minipadel
5
Qualità
e
responsabilità
dell’Insegnante
di
Padel
Essere
stati
degli
ottimi
giocatori
e
avere
ottenuto
una
qualifica
non
basta:
l'efficacia
dell'opera
dell'insegnante
di
padel
è
fortemente
condizionata
dalla
sua
capacità
"didattica",
indispensabile
per
svolgere
la
sua
professione
e
tanto
più
decisiva
quando
ha
o
che
fa-‐re
con
gli
allievi
più
giovani.
Una
capacità
didattica
che
è
somma
di
una
serie
di
competenze,
quelle
che
deve
acquisire
perché
la
sua
azione
abbia
successo.
Per
svolgere
con
efficacia
la
propria
azione
didattica,
l'insegnante
deve
porsi
delle
domande
fondamentali:
6
Ultimo
elemento
di
successo
dell'insegnante
è
la
propria
capacità
di
analizzare
e
gestire
efficacemente
il
contesto
dove
opera.
Gli
elementi
di
contesto,
che
l'allenatore
dovrà
analizzare,
vanno
dall'analisi
del
tipo
di
struttura
dove
egli
esercita
la
propria
funzione
dell'ambiente
relativo
alla
disciplina
praticata.
Dell'organizzazione
deve
identificare
la
tipologia
(club,
associazione,
polisportiva,
centro
federale,
ecc.)
rilevandone
obiettivi,
strategie
e
rapporti
tra
i
vari
attori
coinvolti.
Prima
di
tutto,
la
sicurezza.
Chi
si
occupa
di
giovani
è
chiamato,
per
prima
cosa
a
garantire
la
sicurezza
dei
propri
allievi
.
La
loro
incolumità
deve
essere
assicurata
dall’attenta
predisposizione
dei
campi,
delle
attrezzature
e
dalla
valutazione
del
contesto
in
cui
si
opera.
E’
però
altrettanto
fondamentale
la
conoscenza
dei
carichi
fisici
della
preparazione
che
viene
proposta
loro.
Gli
esercizi
scelti
dall'insegnante
hanno
l'obbiettivo
di
produrre
miglioramenti
tecnici
e
fisici
negli
allievi
ma
bisogna
valutare
attentamente
che
questi,
al
contrario,
non
comportino
rischi
e
non
generino
danni
negli
allievi.
Alimentare
la
motivazione.
Un
altro
compito
importante
dell'insegnante
è
far
sviluppare
un
interesse
sempre
maggiore
verso
la
disciplina
del
padel.
Chi
è
chiamato
a
insegnare
non
può
sottovalutare
il
ruolo
della
motivazione
nel
processo
di
apprendimento.
Anche
l'atleta
più
dotato
non
è
in
grado
di
apprendere
se
non
è
animato
da
un
forte
interesse
e
non
è
spinto
da
un
impulso
ad
apprendere.
Responsabilità
dell'insegnante
è
promuovere
e
sostenere
la
pratica
del
padel
come
una
risposta
ai
diversi
bisogni
degli
allievi.
Saper
organizzare.
Per
chiudere
il
cerchio,
appaiono
sempre
più
rilevanti
compiti
di
tipo
organizzativo
e
gestionale.
GIi
insegnanti
per
poter
svolgere
efficacemente
la
loro
professione
debbono
programmare
le
loro
7
attività,
produrre
e
Conservare
la
documentazione
sui
loro
interventi
didattici.
E
valutare
l'adeguatezza
de'
mezzi
e
dei
metodi
utilizzati.
8
9
In
questo
secondo
caso
la
motivazione
non
è
davvero
profonda
e
quindi
esiste
un
rischio
particolarmente
forte
di
abbandono
o
di
caduta
di
interesse.
Naturalmente
l'insegnante
ha
un
compito
più
facile
con
coloro
che
presentano
motivazioni
intrinseche,
ma
per
essere
davvero
efficace
deve
poter
interagire
con
successo
soprattutto
con
coloro
che
sono
animati
da
motivazioni
più
deboli
e
indotte
dall'esterno.
I
comportamenti
tenuti
dall'insegnante,
il
suo
modo
di
proporre
il
padel
e
di
comunicare
risulta
infatti
decisivo
quando
le
motivazioni
degli
allievi
sono
meno
solide
e
soggette
a
cambiamenti
che
possono
indurre
a
un
possibile
abbandono.
I
cambiamenti
relativi
alla
motivazione
non
sono
quasi
mai
repentini
e
improvvisi:
fa
parte
delle
competenze
del
buon
insegnante
saperli
riconoscere
e,
se
possibile,
contrastare
o
assecondare.
Gli
aspetti
sociali.
Infine
l'insegnante
dovrà
tener
conto
anche
di
alcuni
aspetti
di
natura
sociale.
Ciascun
allievo
appartiene
a
uno
status
sociale,
possiede
dei
riferimenti
propri
e
proviene
da
contesti
familiari
diversi.
Il
valore
e
il
significato
che
si
attribuisce
alla
pratica
sportiva
può
essere
completamente
diverso
e
questo
può
compor
tare
una
diversa
interiorizzazione
dei
comportamenti
richiesti
a
uno
sportivo
e
comunque
un
diverso
approccio
all'apprendimento
e/o
all'allenamento.
Alla
pratica
sportiva
sì
avvicinano,
intatti,
bambini
e
giovani
con
caratteristiche
molto
differenziate.
Alcuni
hanno
notevoli
esperienze
sportive
in
famiglia
o
personali;
altri
invece
non
conoscono
affatto
la
disciplina
che
stanno
per
praticare
ma
possono
aver
maturato
altre
esperienze
sportive.
Altri
ancora
sono
sedentari
e
magari
non
sono
del
tutto
convinti
di
praticare
sport.
10
possedere
conoscenze
e
competenze
che
lo
mettano
in
grado
di
poter
prendere
decisioni
e
realizzare
azioni
efficaci
a
più
livelli.
Costruire
l'empatia.
E’
evidente
come
l’azione
dell'insegnante
non
possa
avere
alcuni
probabilità
di
successo
se
non
è
condotta
tenendo
presente
alcuni
elementi
relativi
agli
aspetti
relazionali
con
gli
allievi.
Non
vi
può
essere
intervento
efficace
se
non
sì
dimostra
un
elevato
livello
di
empatia.
II
saper
comprendere
le
difficoltà
dell'allievo,
riconoscendone
emozioni
e
sentimenti,
mantenendo
la
consapevolezza
della
propria
individualità,
è
certamente
un
atteggiamento
che
facilita
la
comprensione
di
ciò
che
gli
allievi
sentono
durante
il
loro
percorso
sportivo.
In
questo
modo
si
creano
le
condizioni
affinché
si
sviluppi
un
rapporto
di
fiducia
reciproca
tra
insegnante
e
allievo
nel
rispetto
del
proprio
ruolo.
Insegnante
e
manager.
Infine,
l'insegnante
di
padel
deve
possedere
delle
competenze
di
tipo
manageriale.
Tali
competenze,
molto
utili
anche
nella
conduzione
delle
lezioni,
sono
assolutamente
necessarie
per
poter
compiere
altre
mansioni,
talvolta
richieste
all'insegnante
nei
rapporti
con
le
strutture
per
le
quali
lavora
o
che
addirittura
gestisce
personalmente.
11
Nel
padel
si
privilegia
un'alternanza
delle
due
forme
di
pratica.
Si
può
prevedere
per
esempio,
una
fase
iniziale
realizzata
globalmente,
dove
l'allievo
si
orienta
con
movimento
nella
sua
interezza
e
ne
capisce
fondamentalmente
l'obiettivo.
In
seguito,
si
può
utilizzare
la
pratica
per
parti
per
evidenziare
alcuni
passaggi
chiave
del
movimento
o
correggere
alcune
incertezze
per
poi
tornare
ad
eseguire
il
movimento
globalmente.
La
pratica
globale
appare
più
efficace
per
le
abilità
tecniche
non
troppo
complesse
e
per
garantire
una
rappresentazione
mentale
del
movimento
eseguito.
L'utilizzo
invece
della
pratica
per
parti
sembra
più
appropriato
in
fase
correttiva
o
per
semplificare
iI
processo
dì
apprendimento
delle
abilità
più
complesse.
In
ogni
caso
il
numero
di
ripetizioni
proposte
nella
pratica
per
parti
non
dovrà
mai
essere
eccessivo
privilegiando
un
approccio
globale
alla
tecnica
da
apprendere.
Un
ulteriore
approccio,
utile
nell'insegnamento
di
azioni
complesse,
evitando
il
ricorso
a
modalità
più
analitiche,
è
la
semplificazione
riducendo
la
difficoltà
del
compito.
La
semplificazione
può
essere
ottenuta
attraverso:
•
riduzione
delle
difficoltà
strutturali,
con
modifiche
degli
spazi
e
degli
attrezzi
per
renderli
più
facili
da
controllare
12
•
diminuzione
delle
richieste
motorie
e
attentive
per
mezzo
dell'assistenza
anche
manuale
dell'insegnante
•
introduzione
di
accompagnamento
ritmico
all'azione
•
riduzione
della
velocità
di
esecuzione
•
orientamento
dell'attenzione
su
punti
chiave
dell'azione
attraverso
suggerimenti
verbali
da
parte
dell'insegnante.
DA
FONDO
CAMPO
● Servizio
● Dritto
● Rovescio
● Pallonetto
13
14
SERVIZIO
A
lezione
da
Gustavo
Spector:
il
servizio
E’
il
colpo
che
dà
il
via
al
gioco,
deve
essere
effettuato
in
diagonale
(destra-‐destra,
sinistra-‐sinistra)
e
con
i
piedi
dietro
la
linea
bianca
di
fondo
campo.
La
palla
deve
effettuare
un
rimbalzo
a
terra
prima
di
essere
colpita
al
di
sotto
dell’anca
del
giocatore.
Difficilmente
il
colpo
al
servizio
dà
origine
ad
un
punto,
quello
che
viene
chiamato
“ace”
nel
tennis
nel
padel
è
difficile
da
replicare;
più
probabile
che
si
riesca
a
mettere
in
difficoltà
l’avversario
con
una
battuta
molto
tagliata
e
angolata.
Il
servizio
può
essere
di
2
tipi
:
piatto
con
uscita
della
palla
veloce
e
in
back
spine
o
slice
con
molto
effetto
.
15
DRITTO
A
lezione
da
Gustavo
/
il
dritto
Il
dritto
è
il
colpo
più
comune
e
naturale,
viene
effettuato
mettendosi
lateralmente
o
frontalmente
alla
palla
e
colpendola
con
la
racchetta
che
diventa
un'estensione
della
nostra
mano.
Può
essere
un
dritto
piatto
con
preparazione
lineare
e
breve
con
maggiore
velocità
e
controllo
.
Il
concetto
di
tempo
disponibile
per
colpire
la
palla
è
fondamentale
nel
padel
dove
la
velocità
di
gioco
essendo
elevata
non
concede
molti
margini
di
correzione.
Il
dritto
piatto
facilità
al
massimo
l’impatto
sulla
pallina.
16
ROVESCIO
A
lezione
da
Gustavo
rovescio
Il
rovescio
è
un
colpo
opposto
al
dritto
e
po’
più
difficile
da
effettuare.
Richiede
un
movimento
del
corpo
meno
naturale,
può
essere
effettuato
tenendo
una
mano
sul
manico
della
racchetta
o
tutte
e
due,
ed
è
come
colpire
la
palla
con
il
dorso
della
mano.
17
PALLONETTO
“GLOBO”
A
lezione
da
Gustavo:
il
lob
Il
pallonetto
in
spagnolo
chiamato
“
Globo”
è
un
colpo
“tattico”
prevalentemente
di
difesa
ma
che
può
essere
utilizzato
anche
per
conquistare
la
rete
.
Si
può
effettuare
sia
di
dritto
che
di
rovescio
e
può
essere
un
colpo
diretto
o
eseguito
su
una
palla
che
torna
dopo
il
rimbalzo
sul
vetro.
Con
questo
colpo
si
scavalca
l’avversario
il
quale
sarà
costretto
a
retrocedere
verso
fondo
campo
per
recuperare
la
palla
permettendoci
di
avanzare
a
rete
pronti
a
rispondere
in
attacco.
18
USCITA
DI
PARETE
DI
FONDO
CAMPO
A
lezione
da
Gustavo:
uscita
di
parete
L’uscita
di
parete
di
dritto
o
di
rovescio
è
un
colpo
che
si
effettua
dopo
il
rimbalzo
della
palla
sul
vetro.
Ci
si
posiziona
lateralmente
rispetto
alla
palla
e
la
si
colpisce
al
volo
dopo
il
rimbalzo
sul
vetro.
Da
un'uscita
di
parete
possono
avere
varie
soluzioni
tattiche
prevalentemente
difesa
ma
sempre
pronte
a
diventare
situazioni
favorevoli
per
conquistare
la
rete
e
attaccare
l'avversario
,
pallonetto
,
uscita
tesa
veloce
,
uscita
lenta
corta
a
rete
(
chiquita
)
.
19
LA
CONTROPARETE
A
Lezione
da
Gustavo
:
La
Controparete
La
Controparete
è
un
colpo
non
facilissimo
da
realizzare,
richiede
potenza
e
il
giusto
impatto
con
la
palla.
Consiste
nel
colpire
la
pallina
facendola
impattare
contro
la
parete
del
proprio
fondo
campo,
il
rimbalzo
deve
generare
una
parabola
in
grado
di
far
arrivare
la
palla
nel
campo
avversario.
E’
un
colpo
che
viene
fatto
in
situazioni
di
gioco
in
cui
siamo
sotto
la
pressione
dell’avversario
e
dobbiamo
giocare
una
palla
in
prossimità
della
parete
di
fondo
sulla
quale
siamo
in
ritardo
e
quindi
non
avendo
né
il
tempo
né
lo
spazio
per
effettuare
una
giocata
differente
è
preferibile
liberarsi
con
un’”uscita
di
parete”.
20
VOLÉE
A
lezione
da
Gustavo:
la
volée
Si
esegue
un
movimento
molto
simile
al
dritto
di
fondo
campo,
ma
la
palla
qui
si
colpisce
al
volo.
La
posizione
è
circa
2/2,5
metri
dalla
rete
e
l'obiettivo
è
quello
di
superare
la
rete
tenendo
vivo
il
gioco
con
colpi
che
possono
essere
veloci
e
potenti
per
indurre
in
errore
l’avversario
o
lenti
e
precisi
al
fine
di
creare
le
condizioni
per
arrivare
ad
un
colpo
seguente
definitivo
per
la
conquista
del
punto
.
Le
stesse
indicazioni
valgono
anche
per
la
Volée
di
rovescio.
21
SMASH
A
lezione
da
Gustavo
Spector:
lo
smash
Non
facile
da
effettuare,
richiede
coordinazione
e
potenza.
E’
un
colpo
spettacolare
che
si
effettua
quando
l’avversario
tenta
di
scavalcarci
con
un
pallonetto
ma
senza
riuscirci.
In
questo
caso
abbiamo
la
possibilità
di
colpire
al
volo
la
palla
con
forza
cercando
di
chiudere
il
punto
facendo
rimbalzare
la
palla
lontano
dal
giocatore
avversario
facendola
tornare
nella
nostra
metà
campo.
Guardando
le
partite
dei
professionisti
non
è
difficile
vedere
scene
in
cui
un
giocatore
recupera
una
palla
“smeshata”
che
rimbalzando
esce
dal
campo.
Vedrete
i
giocatori
uscire
dal
campo
da
gioco
tentando
recuperi
davvero
spettacolari!
Alcuni
giocatori
che
hanno
fatto
e
fanno
ancora
recuperi
straordinari,
li
trovate
in
questo
articolo
dedicato
ai
giocatori
più
forti
nel
padel.
Lo
smash
può
essere
effettuato
piatto
(
veloce
e
potente
)
di
solito
eseguito
in
direzione
del
vetro
di
fondo
campo
a
dritto
oppure
con
effetto
il
kick
al
fine
di
far
uscire
la
palla
dal
campo
lateralmente
dalla
parte
della
rete
alta
3
metri
“
sacarla
por
tres
“
22
BANDEJA
A
lezione
da
Gustavo:
la
bandeja
In
spagnolo
‘vassoio’,
la
Bandeja
è
un
colpo
importante
nel
gioco
del
padel
per
riuscire
a
recuperare
la
rete.
In
questa
azione
è
il
corpo
che
si
sposta
in
avanti
per
colpire
la
palla.
Il
punto
d’impatto
è
all’altezza
dell’occhio
per
un
colpo
slice
e
preciso.
E’
un
colpo
molto
tecnico
e
caratteristico
del
padel,
è
consigliabile
quando
dobbiamo
gestire
un
pallonetto
corto,
con
la
palla
che
rimbalza
circa
a
metà
del
nostro
campo.
In
questo
caso
diventa
rischioso
attaccare
la
pallina
con
uno
smash
e
allo
stesso
tempo
offriremo
troppi
vantaggi
all’avversario
se
aspettassimo
il
rimbalzo
della
pallina.
La
Bandeja
nascendo
dal
pallonetto
dell’avversario
è
già
un
colpo
carico
di
velocità,
quindi
non
sarà
consigliabile
caricare
ulteriormente
la
pallina
di
velocità,
piuttosto,
sarà
importante
controllare
il
più
possibile
la
racchetta
direzionandola
verso
le
pareti
esterne
per
rendere
ancora
più
complicata
la
risposta
dell’avversario.
.
23
VIBORA
A
lezione
da
Gustavo
Spector:
la
vibora
Tecnicamente
è
simile
alla
bandeja
ma
con
la
differenza
che
la
racchetta
parte
da
una
posizione
laterale
e
il
colpo
risulta
essere
tagliato.
La
vibora
se
fatta
nella
maniera
corretta
diventa
un
colpo
davvero
ostico
per
l’avversario
che
si
ritroverà
a
rispondere
ad
una
palla
tagliata
che
avrà
una
traiettoria
“a
incrociare”
e
un
rimbalzo
minimo.
24
D. La
Lezione
di
Padel
Struttura
Generale
Fase
introduttiva
1) Accoglienza
emotiva
degli
allievi
determinando
le
condizioni
affinché
avvertano
un
clima
adatto
e
favorevole
all'apprendimento
attraverso
il
gioco.
2)
Attivazione
dell'allievo
attraverso
esercita-‐zioni
a
carattere
ludico
che
favoriscano
oltre
al
riscaldamento
muscolare,
anche
la
corretta
disposizione
mentale
al
lavoro
successivo
e
di
conseguenza
all'apprendimento.
3) Dimostrazione
(in
primo
luogo
stimolare
il
processo
di
apprendimento
attraverso
il
canale
visivo)
e
successiva
spiegazione
dei
contenuti
della
lezione
(si
ricordi
di
definire
in
maniera
sistematica
gli
obiettivi
rilevanti
in
termini
di
apprendimento)
attraverso
in-‐formazioni
semplici
e
concise
che
catturino
immediatamente
l'attenzione
degli
allievi.
N.B:
si
ricordi
di
dimostrare
le
abilità
tecniche
in
forma
corretta
e
semplificata
e
di
associarle
sempre
a
un
obiettivo
di
tipo
tattico.
Fase
centrale
L'insegnante
proporrà
esercitazioni
a
carattere
multilaterale
(integrazione
delle
quattro
aree
rilevanti
per
garantire
un
apprendimento
ottimale
delle
abilità)
tenendo
conto
che
gli
allievi
affrontano
una
fase
di
coordinazione
grezza
con
tutte
le
difficoltà
che
la
stessa
comporta
in
termini
di
controllo
motorio
e
cognitivo
delle
abilità.
Gli
elementi
fondamentali
da
considerare
sono
i
seguenti:
1) Semplicità
e
conseguente
attuabilità
dette
esercitazioni
proposte.
2) Attenzione
costante
nei
confronti
dell'o.
attraverso
un'adeguata
comunicazione
verbale
e
non
verbale.
3) Interattività
maestro-‐allievo
(rispettare
il
principio
di
gradualità
fornendo
prima
la
palla
con
la
mano
disponendosi
accanto
all’allievo
e
allontanandosi
gradualmente
fino
ad
arrivare
a
proporre
le
esercitazioni
in
fase
di
palleggio).
4) Interattività
allievo-‐allievo
(mentre
due
allievi
interagiscono
con
l'insegnante,
altri
due
eseguiranno
l'esercitazione
in
forma
autonoma).
Ad
esempio,
un
allievo
fornisce
la
palla
con
la
mano
mentre
l'altro
colpisce
eseguendo
le
differenti
abilità
tecniche.
L'insegnante
alternerà
gli
allievi
in
tale
compito
e
presterà
attenzione
affinché
le
esercitazioni
siano
il
più
possibile
conformi
agli
obiettivi
indicati
all’inizi
della
lezione.
25
5) Attività
proposta
essenzialmente
in
forma
ludica
e
naturalmente
integrata
con
esercizi
di
apprendimento.
Fase
finale
L'insegnante
proporrà
delle
gare,
preferibilmente
a
squadre,
con
obiettivi
mirati
al
divertimento
degli
allievi
e
progressivamente
all'applicazione
delle
abilità
tecnico-‐tattiche
in
situazioni
reali
di
gioco.
E’
opportuno
che
le
gare
proposte
nella
fase
finale
abbiano
sempre
alcuni
elementi
di
CO
legamento
con
gli
obiettivi
fissati
nell'ambito
della
lezione.
Struttura
della
Lezione
Fase
introduttiva
" Familiarizzazione
palla-‐racchetta
nello
spazio
di
gioco
dedicato
" Dimostrazione
e
Spiegazione
" Esercitazione
con
palla
fornita
dall’insegnante
Fase
centrale
" Esercitazioni
svolte
a
carattere
interattivo
sviluppando
gli
obbiettivi
didattici
della
lezione
Fase
finale
" Esercitazioni
svolte
sotto
forma
di
gara
richiamando
gli
obbiettivi
della
lezione
Situazioni
di
gioco
reali
" Sviluppo
situazioni
di
gioco
" Interattività
" L’insegnamento
della
tecnica
nel
contesto
del
gioco
effettivo
" Introduzione
dell’argomento
“Problemi
del
Gioco”
per
far
trovare
agli
allievi
le
soluzioni
migliori
" Specificità
dell’apprendimento
" Maggiore
Coinvolgimento
da
parte
degli
allievi
26
E. Gli
stili
dì
insegnamento
Il
concetto
di
stile
Il
modo
di
condurre
la
lezione
di
presentare
le
diverse
esercitazioni,
le
modalità
di
relazione
e
gli
interventi
con
gli
allievi,
finiscono
con
definire
uno
stile
di
insegnamento,
che
sarà
personale
e
differente
per
ogni
istruttore.
Ma
esiste
uno
stile
di
insegnamento
più
efficace
di
un
altro?
Esistono
relazioni
tra
la
velocità
e
la
qualità
d’apprendimento
e
lo
stile
adottato?
Nel
concetto
di
stile
confluiscono
molti
elementi,
tra
quali:
• il
tipo
di
decisioni
che
l'insegnante
prende
• le
strategie
didattiche
adottate
• la
responsabilità
e
il
grado
di
autonomia
che
viene
sviluppato
tra
gli
allievi
• i
metodi
di
controllo
sociale
e
di
mantenimento
della
disciplina.
In
linea
generale,
gli
stili
di
insegnamento
possono
dividersi
in
due
grandi
gruppi:
• quelli
basati
sul
comando
e
sull’autorità
dell'insegnante
• quelli
invece
basati
sulla
partecipazione
e
sull'autonomia
degli
allievi.
I
primi
hanno
un
accento
direttivo
e
prescrittivo
mentre
i
secondi
valorizzano
il
coinvolgimento
e
la
scoperta
da
parte
degli
allievi.
Molti
sono
gli
approcci
allo
studio
degli
stili
di
insegnamento,
ma
quelli
che
hanno
avuto
una
significativa
ricaduta
didattica
analizzano
le
tre
fasi
più
importanti
nel
processo
insegnamento/apprendimento
relative
alla
conduzione
delle
lezioni,
che
sono:
• pianificazione
del
processo
• decisioni
sul
come
eseguire
i
contenuti
(difficoltà,
intensità)
• valutazione
delle
esercitazioni
in
funzione
di
chi
decide
le
caratteristiche
delle
tre
fasi
della
proposta
didattica
si
identifica
uno
stile
di
insegnamento.
Ad
esempio
se
è
l’insegnante
a
decidere
cosa
fare
gli
esercizi
(fatica
intensità
),
ed
è
sempre
l’insegnante
a
valutarne
l’esecuzione
siamo
in
presenza
di
uno
stile
del
comando.
Proseguendo
nell’esempio,
se
l'insegnante
decide
l’esercizio
da
eseguire
ma
l'allievo
decide
con
quale
di
difficoltà
o
come
organizzare
l’esercitazione,
ma
è
l'insegnante
che
ne
valuta
l’efficacia
e
ne
fornisce
eventuali
correzioni,
siamo
in
presenza
di
uno
stile
denominato
"stile
della
pratica”
27
Probabilmente
tale
stile
è
quello
più
utilizzato
in
quanto
l'insegnante
definisce
dei
compiti
motori
specifici
illustrando
agli
allievi
ciò
che
debbono
fare
e
ciò
che
non
debbono
fare.
Gli
allievi
però
possono
gestire
autonomamente
gli
aggiustamenti
e
le
modifiche
durante
l'esecuzione
e
decidono
quindi
anche
le
modalità
di
esecuzione
dei
movimenti.
Ma
è
l'insegnante
che,
durante
la
pratica,
fornisce
dei
giudizi
e
valuta
l'esecuzione
degli
allievi.
Questo
consente
di
eseguire
per
un
tempo
adeguato
le
diverse
esercitazioni
assicurando
un
efficace
carico
di
lavoro
e,
al
tempo
stesso,
dì
coinvolgere
gli
allievi
nella
costruzione
del
percorso.
Uno
stile
ancora
più
collaborativo
si
adotta
se
agli
allievi
si
demanda
anche
la
funzione
di
valutare
l'esito
delle
esercitazioni:
l'insegnante
sceglie
l'esercizio,
gli
allievi
decidono
le
modalità
e
danno
un
giudizio
su
come
è
andata.
Questo
stile
viene
definito
"stile
della
reciprocità".
Man
mano
che
le
responsabilità
degli
allievi
aumentano,
si
adottano
stili
che
combinano
le
decisioni
dell'insegnante
con
quelle
degli
allievi.
Un
maggiore
coinvolgimento
degli
allievi
nella
conduzione,
se
non
anche
nella
progettazione
delle
lezioni,
favorisce
il
raggiungimento
di
una
maggiore
autonomia
e
indipendenza
degli
allievi.
Questo
costringe
però
l'insegnante
a
un'attenta
e
competente
gestione
della
situazione
didattica:
un
istruttore
che
adotta
uno
stile
partecipativo
e
collaborativo
non
delega
responsabilità
agli
allievi,
ma
aumenta
le
proprie
perché
deve
poter
gestire
una
situazione
che
non
controlla
in
maniera
diretta.
L'adozione
di
uno
stile
rispetto
a
un
altro
è
comunque
influenzata
da
diversi
fattori,
tra
i
quali:
• l'obiettivo
didattico
• le
caratteristiche
degli
allievi
• il
Contesto
dove
si
opera
• le
condizioni
operative
• il
tempo
a
disposizione
Per
quanto
riguarda
il
Minipadel,
io
stile
più
appropriato
sembra
essere
lo
"stile
della
pratica”.
L'insegnante
dimostra
l’azione
di
gioco,
ne
illustra
gli
elementi
chiave,
indica
il
risultato
da
conseguire;
gli
allievi
hanno
però
la
facoltà
di
poter
aggiustare
e
modificare
le
esercitazioni
con
una
certa
libertà,
provando
così
le
soluzioni
possibili.
Tutto
ciò
porta
in
modo
naturale
e
con
una
sufficiente
motivazione
l’allievo
a
passare
dalla
fase
di
coordinazione
grezza
a
alla
fase
di
coordinazione
fine
dei
movimenti.
Un
maggiore
coinvolgimento
degli
allievi
nel
decidere
gli
elementi
costitutivi
della
lezione
identifica
stili
come
quello
"dell’autoverifica
e
della
scoperta
guidata".
F. Come
si
gioca
a
Padel
28
Il
Padel
è
un
gioco
divertente
giocato
a
coppie,
due
contro
due,
come
il
tennis,
con
lo
stesso
punteggio
ma
con
varie
differenze:
! la
racchetta
non
ha
il
“piatto
corde
“
ma
è
costituita
da
un
telaio
rigido
in
carbonio
(esterno
)
e
materiale
espanso
(
interno
)
forata
per
renderla
più
leggera
,
la
cui
lunghezza
massima
non
supera
i
45,50
cm.
! le
strategie
e
le
tattiche
di
movimento
sono
diverse
in
quanto
ci
sono
molte
traiettorie
che
la
pallina
può
seguire
e
subire
durante
gli
scambi
soprattutto
per
l’utilizzo
delle
pareti
laterali
e
posteriori
(prima
in
muro
ora
prevalentemente
in
vetro
)
e
per
la
griglia
metallica,
che
circondano
il
campo
.
! i
campi
sono
sia
all'aperto
(outdoor)
che
al
coperto
(indoor).
IL
PUNTEGGIO
Si
calcola
come
nel
tennis
(15,
30,
40,
gioco,
set)
e
si
gioca
al
meglio
dei
tre
set
(vince
la
partita
chi
vince
due
set).
In
caso
di
40
pari
(
parità
),
da
inizio
2020,
nel
circuito
professionistico
del
World
Padel
Tour
è
stata
inserita
la
novità
del
punto
de
oro
(o
killer
point)
al
posto
dei
classici
vantaggi.
A
livello
amatoriale
è
ancora
comune
utilizzare
la
vecchia
regola
dei
vantaggi,
come
nel
tennis.
Il
set
si
vince
al
raggiungimento
di
6
giochi
(con
almeno
2
giochi
di
vantaggio
sugli
avversari).
Sull’eventuale
6-‐6
si
gioca
un
tie-‐break
al
7
(o
ad
oltranza,
fino
ad
avere
almeno
2
punti
di
vantaggio).
RIMBALZI
E
PARETI
La
palla
può
essere
colpita
indifferentemente
da
uno
(e
solo
uno)
dei
due
giocatori
della
squadra,
in
qualsiasi
zona
del
campo,
al
volo
o
dopo
un
solo
rimbalzo
per
terra.
Affinché
la
palla
rigiocata
sia
buona,
deve
rimbalzare
per
terra
nel
campo
avversario
prima
di
colpire
le
pareti
di
fondo
o
le
pareti
e
la
rete
metallica
laterali.
Se
l’avversario
non
colpisce
la
palla
prima
del
secondo
rimbalzo
per
terra,
è
punto.
29
È
possibile
rimandare
la
palla
nel
campo
avversario
facendola
rimbalzare
su
una
o
più
pareti
del
proprio
campo
(ma
non
sulla
rete
metallica),
sempre
che
il
rimbalzo
successivo
avvenga
per
terra
nel
campo
avversario.
Se
la
palla
rimbalza
nel
punto
di
unione
tra
il
pavimento
e
la
parete,
si
considera
buona
e
si
continua
a
giocare.
È
obbligatorio
impugnare
la
racchetta
facendo
uso
del
cordino
di
sicurezza.
È
proibito,
oltre
che
pericoloso,
colpire
la
palla
lanciando
la
racchetta.
La
palla
può
essere
colpita
solo
ed
esclusivamente
con
la
racchetta.
Se
la
palla
tocca
qualsiasi
parte
del
corpo
o
l’abbigliamento
di
un
giocatore,
è
punto
per
l’avversario.
È
permesso
un
solo
tocco:
se
accidentalmente
si
colpisce
la
palla
due
volte
prima
di
mandarla
nel
campo
avversario,
è
punto
per
i
rivali.
Se
il
rivale
colpisce
la
palla
e
questa,
dopo
il
rimbalzo
per
terra,
esce
dal
campo,
la
palla
è
ancora
in
gioco.
È
possibile
rigiocare
la
palla
verso
il
campo
avversario
prima
del
secondo
rimbalzo,
facendola
passare
dalla
porta
o
al
di
sopra
delle
pareti
laterali:
Se
la
palla
colpita
dall’avversario
rimbalza
nel
nostro
campo
e
torna
nel
campo
avversario
senza
che
nessun
altro
la
tocchi,
è
punto
dell’avversario.
Elementi
esterni
come
soffitto,
luci
e
i
sostegni
delle
stesse
non
fanno
parte
del
campo.
Se
la
palla
rimbalza
direttamente
su
uno
di
essi,
è
punto
dell’avversario.
Se
la
palla
rimbalza
in
campo
e
successivamente
colpisce
un
elemento
esterno,
è
punto
di
chi
ha
effettuato
il
colpo.
INVASIONI
Non
è
permesso
toccare
la
rete
con
la
racchetta,
con
parti
del
corpo
o
indumenti.
Se
si
tocca
la
rete,
il
punto
viene
assegnato
all’avversario.
IL
GRANDE
DUBBIO
Si
può
colpire
la
palla
oltrepassando
la
rete
con
la
racchetta
?
dipende
!
Nei
colpi
al
volo,
non
si
può
colpire
la
palla
nello
spazio
al
di
là
della
rete.
Ma,
dopo
l’impatto
con
la
palla
nel
proprio
campo,
la
racchetta
può,
nell’inerzia
del
movimento,
invadere
lo
spazio
del
campo
avversario,
purché
questo
non
disturbi
gli
avversari
stessi.
Quando
si
può
colpire
la
palla
invadendo
lo
spazio
del
campo
avversario?
Solo
ed
esclusivamente
quando
la
palla
ha
precedentemente
effettuato
un
rimbalzo
nel
nostro
campo
e
torna
verso
il
campo
avversario.
È
il
caso,
per
esempio,
di
colpi
potenti
che
rimbalzano
sulla
parete
di
fondo
per
tornare
verso
il
campo
di
chi
ha
effettuato
lo
smash,
o
di
colpi
con
effetto
come
per
esempio
una
volée
smorzata.
e
chi
serve
lo
fa
per
l’intero
game:
come
nel
tennis,
il
servizio
è
incrociato.
Il
giocatore
che
serve
comincerà
dal
lato
destro
e
dovrà
indirizzare
la
palla
verso
il
quadrato
di
sinistra
del
campo
avversario.
Il
servizio
successivo
sarà
da
sinistra
verso
destra,
e
così
via.
Il
servizio
deve
essere
effettuato
da
dietro
la
linea,
senza
calpestarla
e
senza
saltare.
30
Il
giocatore
che
serve
deve
fare
rimbalzare
la
palla
per
terra
prima
di
colpirla,
e
l’impatto
non
può
avvenire
al
di
sopra
dell’altezza
della
cintura
del
giocatore.
La
palla
è
buona
se
dopo
aver
rimbalzato
nel
quadrato
opposto,
colpisce
la
parete
laterale
o
di
fondo,
mentre
non
è
valida
se,
dopo
il
rimbalzo,
colpisce
la
rete
metallica.
Per
chi
risponde
al
servizio,
non
è
possibile
colpire
al
volo,
ma
bisogna
sempre
aspettare
il
rimbalzo.
Se
la
palla
rimbalza
due
volte
per
terra
senza
essere
colpita,
è
punto
di
chi
ha
effettuato
il
servizio.
Se,
al
servizio,
la
palla
tocca
la
rete,
si
possono
verificare
le
seguenti
situazioni:
Tocca
la
rete
e
rimbalza
al
di
fuori
del
quadrato
corrispondente:
non
buona
Dopo
aver
toccato
la
rete,
rimbalza
nel
quadrato
e
rimbalza
sulla
rete
metallica:
non
buona
Tocca
la
rete,
rimbalza
nel
quadrato
e
rimbalza
su
una
parete:
servizio
nullo,
si
ripete
Tocca
la
rete,
rimbalza
nel
quadrato
e
effettua
un
secondo
rimbalzo
in
campo:
servizio
nullo,
si
ripete
In
caso
di
errore
al
servizio,
il
giocatore
ha
a
disposizione
un
secondo
tentativo.
Un
secondo
errore
nello
stesso
servizio
assegna
il
punto
all’avversario.
A
proposito
di
servizio,
hai
già
letto
questi
consigli
su
come
allenarlo?
Queste
sono
le
regole
base
del
padel.
Seguendo
le
si
potranno
risolvere
alcuni
dubbi
e
giocare
evitando
discussioni.
In
caso
di
diverse
opinioni
rispetto
ad
un
punto,
la
soluzione
migliore
rimane
sempre
quella
di
ripetere
il
punto
stesso.
Ovviamente
le
regole
del
padel
sono
molte
di
più
ed
esistono
anche
altre
casistiche
ma
saranno
approfondite
durante
le
lezioni
didattiche
e
gli
allenamenti
31
Video
Elenco
Link
Canale
YouTube
“
A
Lezione
da
Gustavo
Spector
“
1. A
lezione
da
Gustavo
Spector:
il
servizio
2. A
lezione
da
Gustavo
Spector:
lo
smash
3. A
lezione
da
Gustavo
Spector:
la
risposta
al
servizio
4. A
lezione
da
Gustavo:
la
bandeja
5. A
lezione
da
Gustavo:
la
bandeja
6. A
lezione
da
Gustavo
/
il
dritto
7. A
lezione
da
Gustavo
rovescio
8. A
lezione
da
Gustavo:
uscita
di
parete
9. A
lezione
da
Gustavo:
il
lob
32
10. A
lezione
da
Gustavo
Spector:
la
vibora
11. La
tecnica
della
vibora
spiegata
da
coach
Spector
12. Le
regole
del
servizio
a
padel
(con
qualche
sorpresa)
13. A
lezione
da
Gustavo:
la
prima
volée
14. A
lezione
da
Gustavo:
le
posizioni
15. A
lezione
da
Gustavo:
la
difesa
su
doppia
parete
16. A
lezione
da
Gustavo
Spector:
vibora
vs.
bandeja
17. A
lezione
da
Gustavo:
La
controparete
18. A
lezione
da
Gustavo:
Passa
dal
centro
19. Q&A
con
coach
Gustavo
Spector
parte
I
20. A
lezione
da
Gustavo:
domande
e
risposte
parte
II
21. A
lezione
da
Gustavo
domande
e
risposte
parte
III
22. A
lezione
da
Gustavo
Spector
risposta
/
1
23. A
lezione
da
Gustavo
Spector
risposta
/
2
24. A
lezione
da
Gustavo
Spector
risposta
/
3
25. A
lezione
da
Gustavo
Spector
risposta
/
4
26. A
lezione
da
Gustavo
Spector
risposta
/
5
27. A
lezione
da
Gustavo
Spector
/
risposta
6
28. A
lezione
da
Gustavo
Spector
/
risposta
7
29. A
lezione
da
Gustavo:
il
servizio
/
special
tips
30. A
lezione
da
Gustavo:
il
servizio
piatto
31. A
lezione
da
Gustavo:
servizio
/
tecnica
32. A
lezione
da
Gustavo:
servizio
/
tattica
33. A
lezione
da
Gustavo:
Posizione
di
difesa
34. A
lezione
da
Gustavo:
formazione
all'australiana
33