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甄 野

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TRAGICOCOMEDIA di Califto : cMe

libea de Lingua Hifpana In Idioma Itali


co Traducta & Nouamente Reuiſta:

eCorrecta : ca piu lucida Véuſtate

Reductaper Hieronymo Cla


rício Immo
... lefe .

(Frale)
Pajero

K
Ala Illuftriflima Madonna :madonna gentile Feltría de
Campo fregofo Madonna fua obferuandiſſima.
Lluftriffima Madone Come ío fon certo che.V.S.

multiffime uolte hahíaíntefo che a ueruna pfonafa

ingiuria chihoneftaméte uſa ſua ragione.Natural

coſa e aduc de cíaſchuno che naſce/ſua uíta quátúq puo

aiutare & cóferuaf. e/qlla difendere co ogni aftutia & folli

citudie/guardadofi da li aduerfi cafi/chei qſta não hũana

uíta có afſaí noſtro dáno uedemo ognigiorno fuccedere: e

qfto fi cócede tato;che alchuna uolta e gía aduenuto.chep


guardalaſenza culpa alchuna fi fon comeffi affai homici

dií: &cócedédo cío le leggi (ncle folicitudini dele qli eil bé

uíuere de ogni mortale quato maggiorméte ſenza offeſa


dalchuno/anoi/& a qualúq altro e hōeſto ala cóferuatío

ne noſtra prédere qllicōgrui remedii/che noipoffiamo: &


Laude
de lopa , quãto fia la prefente opa fpecchio & chiaro exépio/e/uír
tuofa doctría a noftro bé uiuere,il noſtro auctore per qfta

chíaraméte cel dímoſtra infegnadocílí aguati & ígani dico

Joro che poco amor ci portão:qli p ogni minimo loro utile


no curão a chi di loro fi fida/co affai lorobiaſmo lofenghe

uolemente inganare:cõe nel proceffo di qſti amáticōpare.

Nōp qſto ali fraudulětí dala díuía prouidétia fu/e/ne fa


ra lor pdōato moſtradoce aptaméte quãta iuftitiafua bōta

cōparte:c/cõe fu inpiacíméto alo uniuerfal creatore:che li


Ciel deffeno influentia nel mondo e teneffeno domíniofo

pra la humana natura/donãdoci diuerſe iclinationi dipec

care et uitíofaméte uiuere:nop qfto ne ha tolto il libero aR

bítrio:cheſe qllo e ben gouernato/ uiuédo uírtuoſaméte.


• Sepuo mitigare & uícere fe ufar uolemo diſcretióe. Onde
ío moffo da tal cofideratione : e/uedédo la neceffitate / che

1 tutti/o/la magíor pte de qfto prefente tractato hauéo : qle


BT címoſtra aptaméte uía/p la quale ci fapião guardare / e di

1 fendere de lingani e/lofenghe de mali/e/trifti huomini &


ງ anchora.V.S.quale moffa da uirtuofo defiderio nop miei
I merítíma p ſua uirtu fe degnata uolerme pregare doueffe
2 io tradure la prefente tragicocomedía intitulata di Caliſto
e & Melibea/ de língua caſtigliana in italião idioma acío che

P V.S.infieme con qfta degna patría doue qſta opa non e di

uulgatafepoffa alegrare dítate/ e/ cofi degne fentétie &


auifi/chefotto colore de piaccuoleze uífōno. Io adúque

3 dedo che legítima obligatioe/ di ubídire foipreghímico


0 ftringe:quali a me fonno ſtati acceptabili comādamēti;e/p
R ſatiſfare in parte al defiderio che di feruir qlla contínoua

méte míſprona: meritaméte me hanno obligato a la execu


2 tione di qfta impreſa : quãtuq fia tenuta máifeſtare ogni o
0 pera uirtuofa/magíorméte/chep il prefente tractato aqlli
le che lo legeranno/retenédo pfe le fentétic neceffarie , &le

16 lafciuie laffando/grade utile ne uéga : como gía fia cófide

C rata mía infufficiétia /e /le curíalí e familiari occupationí.

Qualí obſtano ale aduerfita de la mobile fortua/che non


}
a dan rípofo a mící pefieri, che di qfto trauaglio iuſtamente

liifcufar mipoffa, Ma confidãdomí nel fupno ídío donatore

V de tutti líbení / quale aiuta a líboí defiderii & fuppliſce alí

C diffecti di coloro che bé far difião e porta bõi ppofitifpef

feuolte nele méte: & in.V.S.qualep fua uirtu coportara lí

Co erroricofi inſtilo como in ordiefep mefuffeno poſti in ad


2700-00
A ú
uertetemete ne la prefente traductioe: che ueramete no ne
gonouifene poffa trouare : fiado itrato in labirintho/del

qualemeſteſſo a pea nefotrar: p laqual coſa ſupplico huil


Ercufa
tione del méte.V.S.uoglia accertarla como & feruitore affectiōato
tranfla⚫ Chefe faliméti alcûí uí ſonno/ certaméte Madona pte tica
toze,
colpa la dicta ligua Caſtiliana:quale íalchue partite cipof
fibile pofferbétradure li uocaboli fecodo la affectioce/ de
fiderio che ho deferuir.V.Illuftriffima.S.Non hauédo ío

riguardo ala rudita de la ordíatione/e/ differétia di ſcntétie

afinecheper uoftra uirtu fi commuíche tra uoftra pareti

amicie/feruitori a cío poffano trarne il fructo che fapticne

mouéde lor corí a exqre ogni opera uirtuoſa.Sprezado la

iniqta de lí uitii:e/la ferocita de li moſtruofiactí/predendo


honoreuolí ptítí a conferuatione di lor uíta & honore: Et a

cío che di queſta tragico Comedía lo prío auctorene altrí

con epfonon poffa ellere rimproperato . Se errori alcunili

fuffeno(Come non dubito).V.S.uoglia farli coregger,


& amédarli attribuédo la culpa di quelli amio poco fapere

& rude ingegno/& non al macameto dímía uoluta defide

rofa fempre di uoftro feruitio & acío che li auctori p diffe


o de mici fallí non fiano biafmatí io folo uoglio portarne

il carico come p me folo fia ſtata traducta al commando đí.

V.S.ala cuígratia humilmete mírícommãdo Vale.

Eco erequito donna il tuoprecepto Ingant:inuidia:beffe:arte: e difpecto


Ecco ilLomico tuo:tuo fernítoze Lenoni : fdegno : buona:e mala : iotte >
Etinfua copagnia il dia damoze Equelchal fin dilui fol fi guadagna
Bratia:beita:diho:ſpeme:eſuſpecto Inimicitic: vanno : infamia: e morte
Sede:perfida:fuon : canto : dilecto Con altrieffecti affaiche non fparagna
Suipt : vigilia : lacrime: doloze Abafenel fuo parlartiparrafozte
Laido:freddo:pzegion:fozza:furoze Scufalchenquamête vich diſpagno

1.
RAGICOCOMEDIA de Calífto & Melibea

nouamente agiontoui /quello che fín a químã


chaua:nel proceffode loro innamoramento: nel

quale fecontiene/ ultra il fuo gratiofo / & dola

ceftilo : affaíphilofophice fententie: & aduifi affai neceffa

tiiper giouení . monftrando loro línganní : che ſon ren


chiufi nefalfi feruitori e rofianep Alphonfo Hordognez
0 famíliare.De la fanctita di noftro fignore Iulio papafecon Alphon
fo Hooz
do Ad ínftantía De la Illuftriffima Madona gentilefeltría ' dognes

de campo fregofo Madonna fua obferuandiffima De lín tranfla


toze de
me gua caſtelíana in Italiana nouamente per lo fopra dicto lopera.
a Traducta.
Lo Autore ad unfuo amico

Oglíano confiderare coloro che abfentideloro ter

refetrouano ; de che cofa quel luogo donde fe par

1 teno/maggior ínopía o manchamento patífca/a


re cío che de lafimíle poffano feruire alí conterraneí : de chi

alcun tempo benefício receuuto hanno . & uedendo.che

legitima & degna obligatione ad inueftigar el fimilemí co

‫לך‬ pelle: per pagare inparte le molte gratie : che de uoftrame

ra liberalita ho receuute; affai uolte retracto in mia came

ra:appoggiando la teſta ſopra la míapropría mano: &ge

ctando ímeifenfi prouétori:& mio giuditio a uolo: mí uen


nea lamemoría nonfolamente la neceffita che queſta com

mune patría ha de la prefente opera: per la multitudíne de

galanti/ & inamorati giouani:che poffede:ma anchora ín


TH pticulare uoftra medeſma perfona :cui giouentu de amo
B
re: me reprefenta hauer uiſto effer prefa : & da lui crudel

menteferíta:permancamento de arme defenfiue:per refi

fte read fuefiamme : lequali trouaí fcríptein queſte car,

tha : non gía fabricate nelle grande ferraríe de Vulcano :

mane lichiariingegni de huomíní doctí Spagnoli forma

te.Et como ío confideraffe loro ingegno : lorofottile artífi


cío : loro forte/& chiaro metallo:loro uía/& modo de la

uoro:loroterfo /& eleganteftilo : mai in noſtra Caſtiglia

na língua, uiſto :ne odito . io lo leffe tre / & quattro uolte:

& tanto quanto píu lo leggeua : tanto píu neceffita mípo

neua dítornarlo a leggere:& ogni uolta piu mi piaceua &


infuo proceffo noue fententie fentiuo : uídí nonfolamen

te effer dolce in fua principale hiſtoria/o / uogliam dir fi


ctíone tutta ínfieme : ma anchora de alcune fua partícula

rita/uſciuão deletteuole fonti de philofophia:de affai gra

Lantho tiofe piaceuoleze : ricordi, & configli contra lufinghie


redilo
perain ri/e mali feruitori:& falfe donne facto chiare.uidi che non

hauea fugiello ne fubfcripta de lo auctore:lo quale fecun


do dícono alcuni fo Giouaní dímena:& fecondo altri Ra
Biolas
nidime
na. derico cotta : ma qual fiuoglia che foffe fo degno de im

Roderi mortale memoria : per la fubtile inuentione , & gran co


co cotta
pía de fententie che ui fonno inſerte : cheſotto color dí pía
ceuoleze era grandiffimo Philofopho : & poíche ello per

tímore de detractori / & nocibili lingue ( píu apparechia

te ariprendere ; afaper ínuentare ( uolfe celare / ecoprire

fuo nome : non mein culpate fe nel fine de fotto ( chio la

Jometto ) non exprimo:il mio magiormente/che eſſendo

io iuriſta ancora che lopera diferta fia; e alíena de míafa


culta : & chil fapeffe direbbe che non per recreatione del

mio prícipaleſtudio(del quale in uerita píu me alorífico)


io el feceffe:anzzi extracto de le legge in queſto nuouo la
Di uoro me intramecteffe ma anchora che non affronteno:fe
‫נר‬
ría pur pagamento del mio ardire.Simelmente penfareb

beno che non quindici giorni de uacatíone(mentrímeífo



cíí erano in loro terre / adfornirla meríteneſſe( como ela
3
ueríta ma anchora píu tempo/& manco accepto: per di

fcolpa de lo quale:tutto non folo ad uoí:ma a quantílo leg


‫וּב‬
geranno offerifco li prefenti metri/&per che cognofciate
& doue cominciano mie mal compofto ragioni : prefi partí
n/ }
to che tutto qllo delo antíquo auctore : foffe diuiſo in uno
facto/o/fcena inclufo:Fine al fecundo acto doue díce / Fra

tellimei/Vale.

Lo auctorefcufandofi del error fuo in queſta operache

fcripfe contra ſe medefimo argue e/fa comparatione Melica


on pi verfi
Te legge
un Lantbo
El fielntio ripara e fuol coprire re
Lo dífecto de lingue e/ de lingegno
Bíafmo anchor fi fuole attribuíre.
a

0 A quel che uuol parlarſenza ritegno

Come formica quando a tropo ardire


ct Chelaffa el nidofuo che eterra o/ legno &

Iactandofi de lefue debile ale

re Lecuípíume la fan tornar mortale


‫ܩ‬

o Ecercando goderfi laríaſtrana


ม Rapína e facta dogni uccel uolante
Bii
Fugír non deuela terreſtre tana

E/tentar quel che tropo e/ difcrepante


Ragione e che la lingua míauillana
Non díca/mala mía píuma arrogante

Ala qual per hauertroppo creduto


Nelaría alzami/e/a terrafon caduto

Doue fi crefe triumphar uolando/

Oíofcriuendo guadagnar honore

Dirfipuo cadauamo el mal cercando


Epfae morta/& io ſon ſenzafauore/

Riceuo fcorní/obrobrii/incarco:e quando

Obſtar defidro:a qualche taxatore

Iporti alhor ficurítutti ueggio


Adríeto rimanerper lo míopeggio

Sebenueder uolete oue chio arríuo

Fede preftate a queſto parlamento.


Ouefe fuffe alchun de lalma príuo

Recuperarpotralla ín un momento/
Nonpenfi alchun effer tanto cattíuo
In amar/che credendo al documento

Líbero nonrítornípíu chepríma


Anzi de altrui amor non faraftíma
ཏི ཙྪཱི ཏཱ

Comelínfermo chepílola amara

O/laſchífa/o/non puo ben deglutire


Mette la dentro auna uíuandacara
Most La
El guſto inganna/e/trouafe guarire.
Decti lafciuií mía penna declara

Inquefto modo/e/fagli homin gioire

Attrahe glíorecchi de dogliofi amanti

De/fcioglie quelli da li affannie/pianti

Effendo auuolto inpenſiero/e/in martoro

Compofi el fín díqueftopra fublime


Aben che accoftar uolfi el ramealoro

Límar diamanti con mie debíllíme

Io prego quelliche diſcreti foro

Sopportino el mio fello/proſe/e/rime


Tenendo ligroffier di non ſparlare

O/uero línuídiofi a non latrare.

Effendo in Salamanca la preſente


Balamā
Matería/fornita hoper doi riſpecti

El prímochee compoſta daprudente La ca


gion per
Laltro per far fchiuarí altrui difecti cbe lopa
fuffe tra
Io uchgio la piuparte de lagente Aatata
Berfi el uenen degli amorofi effecti

E/quelche fa tra noimaggiori errori


Afidarfi ín rufiane e/ſeruitori.

E/fioprendeffi in cío troppo lícentía


Lopera: el fache emolto alta e gentile

Vedo cheportapíu duna fententia


Intextura dexempli/ e/ dolceftile
B iii
Foderata digratia e/intelligentia
Velata dun uelame affaifottile

None cofa píu utile/e/piudegna


Attento che aſchífare e laci infegnas

Troppofarebbelongo a racontare

Ognílaudo che merita queſta opra


Nel greco nel latín porría baſtare

Exprimer quanto un uelo quírícuopra

Laudítorípotranno adunque ftare


Attenti/infin che tantobenfi ſcopra
Poílauctore ringratiar difua fatica

Vedendo i documenti che gli explica.

Exemplopigliquilo innamorato
Benedicendo lalto Creatore

Laudí quel chel príncípio a lopra ha dato


A quel che la fíni rendafi honore

Dapoíchunfpechio tal nhan dimoſtrato


Enfegnato aſchíuar il dol damore

Molto util coſa fía preſtaruifede


Queel uítío damor tutto fi uede,

Notate uoiamanti giouenetti


Tenete quefto a gliocchiper unfpechio

Acío che amando fiate men decepti

Legetela píu uolte/e/date orechio

Buona cofa uífía queftíprecepti


Ategiouene dico :&a te uechio
4 Notatei decti de lauctor prudente

Que damareinſegna cautamente.

Ice Eraclito che tutte le cofe in qſto modo fon crea Opinióe
bera
;
tea modo de lite/o/bataglia/doue dice . Omniafe clito in
creatiõe
cundum littem fiunt,Sententia digna de immorta veleco

lememoria(al ueder mío) & como fenza dubio fía certif fe

fima:fe po díre demolto gonfía: & piena uoglia fcoppiare

gettando daſe ficreſciuti rami : & foglie : che de la minor

címafe porría cauar afſai fructo tra perfone difcrete . Ma

comeilmio poco faperenon baſte per píu : che per rode


re fuefecche ſcorze de li dicti de coloro:líqualiper clarifi

careloro ingegni:meritoron effere approbati.de quelpos

co cheio de elliporro comprendere : ſatiſfaro al prepofi

to dequefto breue prologo . Trouaí queſta ſententía cor


roborata per quello laureato pocta Franceſco petrarca : Francis
Tco pee.
qual dice . Síne lite atqg offenfione nil genuít natura pa trar
ca
rens.Senza lite & offenfione /niffuna coſagenero lana

turamatre dognicofa , anchora díce píu auantí . Síc eft e

ním &ficpropemodum uniuerſa teſtantur . Rapido ſtel Att. 1


le obuiant firmamento.contraría inuicem elementa confli

gunt/terre tremut : maría fluctuant:aer quatitur : crepant


Aammę:bellű immortale ueti gerunt: Tépora tpibuscon

certat:fecum fingula/nobifcum oía.che uol dir cofi:in ue

rita cofi/e/tutte le cofe de queſto dáno teftimonio.Leſtel


lefefcontrano nel fubito firmamento del cielo : líaduerfi

elementi luno contra laltro /rompeno / & combatteno :


Bíííi
leterretremano.limari rompenoloro onde luna con lal

tra.laere ſe ſcote.ſonano le fiamme.líuentí portano trolo

roppetua guerra.li Tempi cotempi:litigano - & cōtende

no con loro ogni cofa. & tutto con Noi.Noíuedéo chela

eftate femo affannati con fupchío caldo . &lo ínuerno co


freddo · & afprezza.in modo che queſto ne pare reuolu

tíone téporalc. quefto e quello con che noi ci fofteneno:

quefto e quello coche noi ci creamo & matenemo & uí

uemo. &ſe píu del coftuato ſe comícía ad ínfupbíre, nō e

altro che guerra.& quãto ſe debbia temere ſe manifeſta p


lígraterremoti & ruiue:p lí naufragii & incédíí;cofi cele

ftí:como terrení : per la forza delí aqueductí:per quel bra

uaméto de troní:per qllo ípeto timorofo de fulguri:tépe

fta & Lapi.per quelli curfi & recurfi deléuuole ; de quali

apertí mouímétí:per faper la fecreta caufa da che pcedão


La dif no e minor la diffenfioe de Philofophi nelle fcole che de
fenfione
be pbilo le Onde in mare, & achora tra lí aímali niffun genere mã
fopbi, cha de guerra :Pefci:Fiere:Volatilie: Serpetí dle quali tut

te una fpecie laltra perfequita . Lo lone illupo : lo lupola


capra.lo canelo lepore. & ſenōpareſſe coſeglio deretro al

elephan fuoco : ío portaría píu al fine queſto conto.lo Elephante


te temes
re il fozt anímale fi potete & forte:fefpauenta, & fugge de la uiſtas
ce duno/ímbratuzzo/forice:& folo afentirlo mentuaretre

Bafili , ma.traliſerpenti el Bafilifco lo creo la natura fi uenenofo:


fco,
& conquiſtator de tutte le altre : che folo col fifchio le ad

ombra :& confoauenuta lefparge, & mette infuga & con

Alpera foa uiſta le occide.la Vipa reptile/ o /ferpente uenenofa:


ferpéte, al tépo del coito: lo maſchio mette lateſta nelabocca de la
femina & leiper la grade dolcezza loftrenge tanto che loc
lo
cide:& in quel modo refta grauída.& lo prío figliolo rom

pe li fianchi dela matre : per lo qual loco eſconotutti li al


la
trí:& ella reſta morta.effofaquefto quafi comeuendicato

ire de la paterna morte.Q_ual po/eére maggior lite?Qual


14
po effermaggior conquiſta neguerra ? che hauere genera
Of toin corpo chí díuore linteriorafue ? Duncha nonman
Ú cho diffenfioni naturali credemo che fiano nellipefci : per
l che ecofacertachel mar gode de tante forme depefcí/ &

píuchenonfalaere:& la terra:de uolatilie e animali, Ari


ele ftothele:& Plinio contano miraculí de unpefce/quale/e/

chiamato.Echíneis:quáto fia apta fua proprieta per diuer Ecbinei

e fi modi de battaglie.fpecialmente a una : cheſeſe appreffa pifcicu


ali a una naue:la rethiene che noſe puo mouere:anchora che 3
18

uada forreper lacque.dela qual cofa lucano fa mentione Lucano


de dícendo : Non puppí retinens curo tendente rudentes.in

ná mediís echeneis aquis,non limanca lo pefce dicto echene


is:che ríthienelenaue/quando el uentoftende le foe cor

la dem mezzo el mare/o naturale lite digna de admiratione

chepoffa píu un piccolo peſce che nonfa un gran nauílio


contutta laforza delí uenti in mare , Anchora feuolemo

ta far difcurfo/tra lí uccelli:e loro míníme nimefta: beni con

TO firmaremo chetutte le cofefon créate / a modo de líte.co


2x5
fa mofia che la maggior parte uiuono de rapínacomofon
no falconi:Aquile : Sparuieri:& li diffutili nibbiíínſulta

00 no nele caſe noſtre li domefticipolli: &fotto le ale de loro nce


roccbo
llo in
matrelíuengano a prendere . & anchora de uno uccellos mare in
dico gra
chiamato Roccho nelo indíco mare de oriente fe dicefia dis
b
de in eftímabile grandezza : & checol fuobecco porta fi
no ale nuuole/non folaméte un homo- o/decí: ma ancho

ra un nauílíocarco de tuttefue farcie : & gente::: & como lí

miferi nauigantiſtano cofi fufpenfi ne laere colmenar de


fuo uolo cafcano/& receuono/crudel morte.donchache

diremo de lí homíní:ali qualitutto lo fupradicto/ c/fubie

ato:chifpianera lor guerre loro nimiſta loro inuidie? lo

rofceleragine lorofcontenteza/ & mouímétí: quello mu


tar de foggequello buttare/erenouare de edificii : & altri

aſſaí,& diuerfi effecti & uarieta: che de queſta debíle no

Atra uíta neperuene: & poíchela/e/antiqua querela :& ufi

tata per longhi tempi:non mi uoglio marauigliare; ſe que


Itaprefente opera/ efuta inftruméto/de lite/o/contentio

de neadfoilectori:per metterli in differentie : dando cíafchu


In dich

ad fapore de loro uolonta alchúí di


opera no fententía fopra efla
La prefen
te
ceuano che la eraprolixa:alchuni breue : altri gratiofa/&.

piaceuole: multi obfcura de forte : che uolendola tagliare


a mífura de tante; & fi defferenti conditioni afolo dio ap

partiene Maggiormente che lei contutte le altre cofe che

al mondo ſonno : uanno fotto labandiera de queſta nota

bilefententiache anchora la medefima uíta de gli homíni

febenponemomente da laprima eta : fin che glicanutí ín


bianchifceno e battaglia gli mammolicon gli giochi : gli
Diffimi Garzonicon le lettere:gli Giouani con gli dilecti: gli Ve
litudine

bele
ti. eta chicon mille fpecie de infirmita combatteno. & queftecar
te con tutte le eta.la prima le caffa/& rompe la feconda no

lefa bene intédere: laterzache/e la alegreza/& uirilegio


uentu ; e difcordante : alchuní lí rodeno loffa dicendo che
i non/ha/uirtu: & chee tuttala hiftoria infieme : noacomo

dandoſe ne le particularitafue : facendo locontoa limpre


I fcíafenzapenfar píu auante : molti uan cappando le piace

uolezze/& prouerbii communi laudando quelli con tut


ta loro attentione : laffando leggermente paffare quello
pinare
tói o
che fapíu al cafo & utilitaloro ma a quelliper liquali/ ue lectozi

ro piacere e tutta ; cacceráno lo fubiecto de la hiſtoria per

contarla; &reteríanno la fummaper loro utileridendo de

lecofepiaceuoli:& le fententie, & dicti de philofophifer


uaranno in lor memoría : per tranfporliin luochi conue
fi níentí a loro actí : & prepofiti . In modo che quando díece

e perfonefe conueníranno in fieme per udire queſta come


día :ne líquali fia queſta differentia de conditíoní ( como

u! fuole interuenire chi negarache tra loro non fia differen

Hi tie/ín cofache de tanti modife intende ? che anchora lím

S preffori: hanno dato loro ponture ponendo rubriche: &

e argumenti fummarii al príncípio de ciaſcheduno acto :

/ narrando ín breue quello chedentro fi contiene : cofa be

Le rie excufata fecundo lí antiqui fcriptorí uforno : & moltí

hanno litigato foprafuo nome/ dicendo che nofe doueua

‫וד‬ chiamare comedia poíche finiua intristezamachefe chia

maffe Tragedia : Lo prímo auctore liuokle dare denomi

natíone del príncípio che fo piacere & chiamolla Come


día: io uedendo quefté difcordie/tra queſti extremipartí

Er pmezo la queftioe. & chiamaila.Tragicocomediaí modo La cas

ὁ cheuedédo qfti diffentioni : & difcordatie,& uariííudícií: side off


noeTra
Fo Guardaía qual báda la maggior parte fé acoftaua.& Tro sicoco
media
ze uai che uoleão feflongaffe nel proceffo del dilecto de que
Primo.

ftíamanti. Sopra la qual coſa fuí afſaí importunato in mo


doche prefepartito : anchora che contra mía uolunta fof

femettere la fecunda uolta mía penna in cofi ſtrano lauo


ro :ecofi alíeno damia faculta/robbando alchunitempi al

mío príncipal ſtudio:con altre hore deſtinate a recreatiōe:


conciofia che non debbiano mancare noui detractorí alla

noua addíctíone.

Equita la Tragicocomedía de Caliſto;& Melibea

copoſta in reprenfione delli pazi innamorati: qua

líuinti in loro diffordinato appetito : a loro inna


moratechiamano & dicono effere lordíno : facta fimelmé

te in aduífo dellíínganni:delle ruffiane : & mali, & luſen


ghieriferuitori:

Argumento.

Alíſto il quale fu di nobile natione de chiare inge


gno de gentile difpofitione dotato de molte gra

te fu prefo delo amore de Melibea donnagioue

ne molto generofa : de alto: & fereniffimo fangue:fubli

mata inprofperoftato:una ſola herede afuo patre Plebe,


río:& da ſuamatre Alifa molto amata:p follicitu del pun

toCaliſto:uinto el caſto propofito di lei:intrauenédocí Ce


Jeftinamala,& aftuta donna: con duiferuitori deluinto Ca

lifto ingannati:&per queſta facti diſleali:prefa loro fidelta


con amor de cupidita: & dilecto uennero liamantiinfieme

con líminiftriin amaro/ & dolorofo fine: per principio de

la quale diſpoſe la aduerſa fortuna luogo oportuno : doue


a laprefentia de Califto fe reprefento la defiata Melibea.
Acto
32

¶Argumento della prima pte de la Tragicocomedia.


Ntrando Calíftoinuno horto de dríeto un fuo fal
10)
cone : trouo lí Melibea de cuí amor prefo lí comín
Sid
cío a parlare ; & da leírigorofamete fu expulfo el
lotorno adfua cafa molto turbato parlo con unfuoferui→

tore chiamato Sempronio : el quale da po molti ragiona


mentílo induffe ad una uechia chiamata Celeſtína ín cui
be cafa lo dicto Sempronio hauea una ínamorata chiamata :

qu Elítía la quale como uíde uenire Sempronio a cafa de cele


na ſtína con la imbaſcíata del fuo patrone tenea unaltro huo

mo in caſa chiamato Críto : el quale elícia aſcoſetra quel


0

mezzoche Sempronio parlo con celeftina.Caliſto in quel

mezzo ſtaffirogionando con unaltro fuo feruo chiamato

Parmeno.lo qual ragionamteo duro per fin che arriuaro

Sempronio/& Celeſtína a cafa del fopradicto Calífto.Par


50
3
3
2

ing menofo cognofciuto da Celeftina: la quale líricordo el co


85

gnoſcimento che hebbe confuamatre : inducendolo alo

amor/& concordía de Sempronio.

Caliſto:Melibea: Sempronio:Celeſtina : Elícia:


CCríto:Parmeno. Califto. M

‫ש‬ 1528

N queftouedo Melibea la grandezza de díos

‫ا‬ ME.in che cofa Califto : CAL.per hauer da Belleza

d 25
ta potentía ala natura che de cofi pecta bellez, di
beameli
r
en zate/dotaffe: &fare ameindegnodetantagratia cheue

ideretepoteffe : & incofi conueniente luogo chelmío ſe


1
creto dolorete poteffimanifeſtare:ſenza dubío incompa

arabileemaggior tal gratia;chel


44-BAG feruitio;facrificio:deuotio

i.
Primo.

ni:& ope pie:chep arriuare a qfto luogo/ho/a dío offerto


piacere
somo di chi uidimaiin qfta uita corpo glorificato fi como.adeffo il`

Laluto, mío :p certo gli gloriofi fanctische fe dilectão nella uifion

díuína:nogodeno píu che fo io adeffo nel tuo confpector


Mao/mífero me chefolo in quefto femo differenti:chelo

ro puramente ſeglorificano :fenza timore di perdere quel


? la: & io miſto me ralegro con tímore del futuro tormen,
to:che tua abfentía me deue caufare. ME.pcofi gran gra

tía hai tu queſta Caliſto ?CAL.io lo per tanto in uerita :

chefe dío me deffe la fedia fopra tutti li foifancti : non lha

rei a maggior felícita.ME.anchora píu equale merito te


daro fe perfeuerí.CAL.o/benauenturate orechie mie che
indignamente fi gran parola hauete odíta.ME.anzi fu

enturate da che mabbiano finito de odire : perche lo paga

mentofara fecondo merita tua paza prefumptione : & lo in

tento de tue parole/e/futo:che de homo de tale ingeno co

mo tu doueffeno ufcire:accio fe doueffen pdere nella uir


tu de tal donna : como ío : ua uía ignorante che mia patien

tía non pofuffrire : che fa falito in cor humano che meco


in illicito amore:doueffe communicarefuo dilecto.CAL.

andarocomo colui contra ilquale folamente laduerfa for

tunapone ogniífuo ftudio con odio crudele ) ( Sempro

nio: Sempronio : Sentpronio doue po effere : queftopol


trone.SEM.eccome quifignore che gouerno queſti ca
uallí.CAL.como efcí dela fala ? .SEM . e fe abbatuta

logírífalco : & fon uenuto a meterlo fopra laſtanga.CA

LI.cofili díauoli te guadagneno : o perpetuo & intolera

bile tormento confeguií : el qualeingrado in comparabi


Actos

to le ala dolorofa & trifta morte: qual io fpccto te facciapire

Vauía ua uía maluaggio apri la camera/ & racconcía lo le


30 cto.SEM.fubito ſerra facto.CAL.ferra le finiſtre/& laſſa

이 le tenebre acompagnare lo mífero ffortunato : che meitri

ftipenfieri nonfon digni de luce;o ben auenturata morte/ tion


Deſpae de
quella che defiata a lí aflicti uiene:o ſe ueneſti adeffo Crea Laftilo,
DA to/ & Galieno.fentírefte mío male:o pieta celeftiale / fpira

ra nel plebeico core:acío che ſenza ſperanza de falute : non


2: uada lo perduto ſpirito con quello delí ſfortunati Pyra
ba mo /eTifbe.SEM.checofa /e /? CAL.Vauía nonmi

te parlare /fenon /forfe prima che fíal tempo demía rabio


famorte/meímanícaufaranno tuo ultimo fine . SEM.an

daro poíche folo uoi patir il tuo male, CAL.Vacol gran


díauolo.SEMPRO.non credo feio ben penfo:cheme,

couenga coluí : che teco refta/o/ difauenturata/o/ fubi

CO tomale: e quale po effe ſtato fi contrario caſo che colipre


ragutes
ゴノ fto ha robbato ogni alegrezza di queſthomo e quello sa oi se
che peggio /e /glíha tolto in fieme con effa el cerucllo , pronto
ch
debbolo io laffar folo ? / o / intraro dentro ? fe ío la laf
CO
fo fe uccidera :fe ío entro me amazzara : reſtiſe non mi
L
curo : che meglio / e / che mora colui/acuí / e/ ín o
Fof

04 dío la uíta : che io che me prendo piacere con effa : an


chora che ío per altro non Defideraffe uiuere : Saluo
ol
che per godere la mía Elícía me douerei guardar de pe
d
rícolí Ma fe in queſto mezzo fe amazza fenza altro te
to
ftimonio : ío reſto obligato a dar conto de fua uíta uo
A
glio intrare ma poſto caſo chío entri : non uole confo
3/
latione /ncconfiglio ; affai/e/fegno mortale ; a nonuo
Primo.

lerguarire . Con tutto uoglio lafciarlo um poco : fbraue:


Simili
tudiebel maturi : che ſempre ho intefo dire : che e/pericolo aprire/
la. o/ftringerele poſtememal mature : p chepiu fin durano :

Lelagri ftíafe umpoco : laffiamo piangere a chi a dolore:per che le


meri all
ſpi fue e lachrime /& lífofpíri molto ffocano el doloríto core ; e

nare il anchorafe denazi a fe me uede : píu meco fincendera: che


doloze
lofolepíu arde douepiu po reuerberare.lauíſta ala qua
le obiecto nofantípõe:fe ftracca: e quando apreffo a quel

la/e/faffottiglia : per quefto me uoglio un po /foffrire: &


fe pure in quefto mezzo fe amazza ? che mora : forfe che

In moz qualche cofamí reſtara caltri non fi penfa : conchíío por


te dal,
trui
fi non romutare el pelo cattíuo :anchora che fia pazzia afpectar
deuere
perare, falute/in morte dalruí: & forfe che lo díauolo mínganna:

che ſe effo more/ío poífero morto chela Iuftitia la fune


& loboía faran loro officio:Dalaltra banda dicono li fauíí
comuni
cafil do che/e/grade rifrigerio a li aflicti:quãdo hano con chipof

to me fano piagere loro anguftie:& che la piaga íteríore/e/ men

nocíua:ſe queſto /e/uero p qualcagioneſto io prolixo in


queftí extremí:meglio/etpiu fano fera/cheio entrí : efof

frirlo/e/cofolarlo:p chefe poffibile/e/che ello poffagua

rire/fenza arte ne medicina:piu prefto porrafanare:p arte

& cura.CAL.Semproío : SEM.fignore.CAL. da mequa

lo leuto.SEM.eccol quí.CAL.ql dolor/po/effer tale/che

feaguagliecol mio male: SEM.ſcordato me parcheſtía


qftoleuto.CAL.come accordara lo fcordato? como fenti
effecti 8
amante ralarmoía coluíqlfeco e cofi difcorde? colui al quale la uo
appafio
nato lúta a la ragioe no obedifcerche a detro al pecto coltelli:pa

ce:guerra tregua amore;nemiſta:igiurie:peccati;ſuſpecti


Acto.

&tutto ad una caufa:pero tiprego Semproniocheprendi


Te
queſto leuto:&ſona/ & canta:lapiu pictofa canzona che
0
R
tu fappi.SEM.Guarda Neron da turpea/a/ Romacomo Roma
el fe ardea:piangeano piccoli/& grandi:&luideniente ſe do arla ipte
da Mes
lea.CAL.maggiorfuogo e lo mío : & minor lapieta de.co rotte

Jei decui adeffo dico, SEM.io ho pur de dtto el uero/etno

minganno chequeſtho a perfo el ceruello.CAL.checofa


mormori Sem? SEM.non dico altro.CAL.dício chaidí

14 cto notemere.SEM.diffi como po effere maggiore lofuo

go che tormēta un uíuo:che qllo che bruſo tal cíta: et táta


multitudíne di géte.CAL.como ? io tel diro:maggiore la la fama
fiama:che dura octata ání; che quella che nungiorno paf fema

fa:et maggiorquella che amazza unaía:che quella che ce giof cha


dil
tomilia.corpi abruſcía:cõe della apparétia/ala exiſtétia co foco.

me del uiuo alo depinto: cóme de lõbra a la ppria cofa:Ta

pta differétia/e/del fuogo che adeffo hai dicto:a quelloche

al prefente/me/abbruggia: p certo che ſe quello dlo pur

igatorio/e/tale:piu prefto uorría chel mio fpirito foffe : co

qllidelibruti aiali:che pmezaita di quello adar ala gloría

deliSacti.SEM.io ſtopuri ceruello, béſocio chio


, mí dí
co:apeggio habbião auéíre qſto facto no baſta chefia paz
zo:che ácorefia heretico : CAL.no tho io dicto chetu parli

dalto:quádo parlí? che cofa hai dicto? Sem.dico che dio no

colenta tal cofa.pchecio che adeffo hai dicto/e/ſpecie de


ent
herefia,CAL.pche? SEM.p che quel che tu díceftí:lo con

tradicelachriſtiana religiõe . CAL.che mifaquefto ame


SEM.& tu nofeichriftião ? CAL.io Melibea fono : & Me

✰ LibeaadoroaMelibea credo: e Melibea amo.SEM, tul dis

с
Prímo

raipurecomo Melibea e grade:non cape nel core del mio


patronc:chepla bocca gliefce borbottado : Non bifogna
Principiu:befo da qual pie zopíchíío tefanaro.CAL.incredibi

pio defa le cofa pmetti.SEM.anzze facile : p che princípio de la fa

lute/e/cognofcerelhomo la malatia dlo ífermo.CAL.ql

cōfiglio po gouernare qllo che in feno/ha/ne/ordie/ne/

cofeglio. ( SFM.ha:ha :ha)qſto/e/lo fuogo de Caliſto: q


fte fonfue fiame/& ãguftie:come fe folaméte amor cotrà
lui haueſſe aſſeſtatiſoiſtrali:o altiffio idio/ comofon gra

dituoímiſterií:che poneſtítāta forza ne lo amore: che/e/


.

amos neceffaria turbatioe ne li amatí :loro límite põeſtip excelle


potétia
se, tía:ſempre pare a lí Amanti che adrieto rimangano: & che

ogníhomo paffare loro auate:tuttí rompeo pontícomo le


gieritori:fenza freno faltão p lefbarre comadaftí alhuo

mochep la dona laffaffe lo patre/& la madre: adeſſo nōſo

Iaméte qllo;ma te & tua legge abadōano; como al preſéte


fa Califto del quale non me merauiglio : poíche li fauíí : li

Sanctí : & glíProphetip lui de tefe fcordono.CAL.Sem.

SEM Signore.Cal.nomílaffare.SEM.dunaltro tuo no

ftaquefta Cythara.cal.cheti pare dl mio male? SEM.che


tu amí Melibea.cal.non amo altra cofa.SEM, aflaí male

e/tenerfua uoluntaí unfolo luogo fubiecta , cal. poco fai

defírmezza.SEM.la pfeueranza nel male:non/e/conſta

tía : madurezza / o/pertínancía la chiamano in miaterra:

uoi altri ( liPhilofophi de cupido chiamatela como ui

píace.cal.brutracofa/e/ mentire coluiche inſegna altruí:


poíche tu te prendí piacere de lodare la tua Elícia , SEM

PRO, fatucío cheio ben dico / & non quello chíomal


Acto

fo.cal.dunquache me reprobí.SEMPRO.chetu fotto

g metti la dignita del huomo alla imperfectione de la fragi

le donna.cal.donna ? /o / groffieri ? dío : dio.SEM.ecofi

credi/ o /brufi.cal.che brufo ? per dío la credo: per dío la


Lif confeffo:per dio ladoro : ne credo che altro dío fia in cielo

De anchora che habíte tra noi.SEM.ha/ha/ha : hauete odí


10
ta blafphemia ?cal.de checofaride.SEM.io merido / che

non credea che fuffe peggior inuentione de peccato che in

fodoma.cal.perche ? SEM . per che quelli pcurorno abo

A minabile ufo con lí Angeli non cognofcioti/ & tu con Me


libea/che confeffi effere dío.cal.maledecto fia quefto mat

to chefacto mharidere/quel chio non penfaua queſtan


no.SEM.como tutta tua uita doueuí píágere.cal.fi.Sem.

perche:cal. per che amo colei dela qual fi indegno metro

uo/ chemai credo hauerla.Sempro.o pufillanimo o fí


-
figlio delatrifta.cche nembrotto : e- chemagno Alexan nemb2ct

11: dro:líquali non folamente del domínio del modo : ma del to


Com cielo fi íudícorno cffere degni.cali.non ho ben intefo cío dromas

Of che ai decto:tornalo adire:e non pcedere.SEM.diſſeche gno.


tu che hai maggior cor che nébrotto ンne Alexando : te de

al fperi de hauer una donna : multe de le quali ingrandiftati Arguife

ofi conftitute :fe fottomiffero alipecti & fiati de uilimula nó effere


difficile
nf cticri e altre a uili animali:non hai tu lecto de Pafiphæ col banere
toro & de Mierua col cane?cal,non lo credo che tuttafon vnaoon
I na
fabule.Sem.feqllo de tua auola col baboío fo fabula ;teſti
01
monio me falo coltello de tuo auolo che lo occife.cal.

maledecto fia qito matto e che bastonate forde da . Sem .


M
o útocco douete duole, leggelhiftorie:ftudia li Philofo.
19
C íí
Prímo

guarda liPoetipienifonno li libri: de loro uili,&maliexe

pi/e deleruine chebero quelli che i qualche cofacomotu

ne
salamo lereputorno:odí Salamone doue dice : che le donne/& lo
Seneca uínofanno lhomo renegare : cofeglíate con Seneca/& ue
Ar isto
sbele, deraicheftíma ne fafcolta Ariftothele:guardaBernardo:
Getili: iudei Chriftiani & mori.tuttiiquefta cócordía ftẩ

no:macio che de effe ho dicto/& qllo che de loro díro/nổ

predeffi errore piglialoín comune: che molte ne forno/&

fonno fancte/& uirtuoſe :cui refplendentícoron e- leuano

elgenerale uítupío.Ma de qftaltre chi teporría lorotrafi

chí cótare:loro cabíí:loro leggerezze : loro lachrime ficte

loro alterationi:che tutto qllo che péfano mettono ad effe

Defcris cto ſenzza altra deliberatioe loro diffimulatioi & maluag


ptíone8 gía língua:loro ingnai/ & difamore:loro ingratitudine/&
donne p
nerfe. in conftantia: loro falfo teftimoniare/& negare : loro pre

funtíõe, & uana/gloria:lor pazzia/efdegno : lorfupbía/

hiarie
Contra & fufpitione loro luxuria/& brutezza : lorfactocc
donne: rofíanie/& pocauergogna. Cofidera che ceruelluzzofta J
2
fotto quelligrandi & fottili ucli:penfa chepéfierifon qlle

giorgiere/fotto quel grá fauſto: che íperfectione/ſta/ſor

to quellefupbe/& alterizzatueſte : che tutte pareno figu


re detempli depintip loro/e/dicto:arma del díauolo : Ca

po depeccato:& deftrutioe del paradifo.non hai tu lecto


nella feftiuita de fan Giouani:doue díce quefta/e/la don

na antíqua malatía : che Adamogitto de li dilecti del para

dífo quefta fpregio Eliapropheta & cetera . Caliſto.dím

me queſto Adam: queſto Salamon;queſto Dauid:queſto

Ariftothele.quefto Vergilio:queftiche tu dí : come fe fot


Acto

tomifero adeffe:fon io piu fufficiente diloro ? SEM.acolo


troche leuinforo/uorrei che te aflimíglíaffi: e / noa quelli

che da loroforon uinti:fuggi loro ingání/coſe fanno/che


fon difficiliad íntenderle : non hanno modo/ne ragione
Affectio
fenzzauergogna dicono uillania per leftrade/inuitano/ done na
fti & danno licentia :chiamano:negano: fannofegno de amo rie,
ire/efubítofe fcorruciano :prefto fe appacificano : uoglia
8 no chefubítoſenza dilatiõe feídouine loro uoluta/o/che

píaga/o/chenoia/o/che faſtidio:e/coferír:colorofaluo í

quel breue tépo:chefonno apparechiate ha dilecto.CAL.

uediquanto píume dirai:e píu ínconuenienti me poní:píu

filamo:io nofogía da che ſe proceda. SEM.no e queſto co


Biouétu
figlio da giouani/como io uedo:che non fe fiano a ragio garan
fenza
nefottomettere:non fe fanno gouernare: miferabile cofa/ sione

ee/péfar effere maeftro/colui/che mai fu difcipulo. CAL.


etu che faí? chí ta mostrato questo ? SEM.chi ? loro : che

da poíchefi difcoprono : cofi perdono la uergogna /che


ta tutto questo, & piua li homini manifeſtano :ponite adun

equa/nelamífura de honore/& penfa effere piu degno che


0 non te reputí:cheſenza alcun dubio:& peggior extremo/ Senten
rd lafſarſe lhomo cadere de fuo grado che metterfeípíu alto tia aures

luogo che non deue.CAL.ma che homo io per queſto?

/
" SEM.chí:la principal cofafeihomo de chiaroigegnio: & Beni de
natura
V píu a chíla natura doto de gli megliori beni che habbia:
4 couíene ſapere/belleza:gratia: gradezza de membri : for

za : Dextrezza : &ultra queftofortuna mediocramente

0 ha/partito teco ilfuo:in tal quatita che li beni che hai den

uro ; con gli exteriori


Ax's refplendono:p che fenchza glíbení
Cái
Primo.

Sesabe
de temporali deli qualifortuna/e/patrona :a níuno interue
fatavi nein quefta uita effer ben a uenturato/e/píu a conftellatio
ta
Hobeato ne datuttifei amato.CAL.fi/ma non da Melibea: & intut

to quello chetumaí glorificato Sempronio:ſenzapropor

tíone/ne comparatione ella ne porta lo uantagio. Riguar

do la nobílíta e lantíquíta defua natione : el grandiflimo

Landto patrimonio.fuo excellentiffimoingegno : fue refplenden


melibea, tíuírtulalteza & in extímabilegratia:lafuperna fuabellez

za.de la qual ti prego : che me laffium poco parlare : acío

che io prendí alchuní refrigerio/e/ quel chio te díro : fera

de lo fcoperta : che feio delo occulto / tiſa / peffi parlare:


nonfería neceffario contendere in quefti miferabili ragio

namětí.SEM./o/chebufie/ e/chepazzie/díra adeffo que

fto cattíuo de mío patroe.CAL.che/cofa hai detta? SEM.

diffe che tu díchí che gran piacere hauero de udírte. Tan

to te aíute dío / quanto meferagrato tuofermone.CAL.

che ? Sempro.che cofi maiuti dío como mefera grato de


udírte.CAL.acío chetu prendi piacere: io tel uogliofigu

rareperparti affai per extenfo.SEM.guaí hauemo.que


fto/e/apunto quello che io andaua cercando:díauolo che

Capilli & paffemaípíu:queſtaimportunita.CAL.comícío per lica

melibes, pelli:haitu uiſto le mataffe de oro fottile che ſe fila in Ara


bía:piu gentilífono/e/non refplendono manco: loro lon

ghezzafine alultimo extremo defuo píedí : da poícrina

ti & ligati con la fottille benda.come ella fe li aconcía

non biſogna piu /per far conuertire gli homini inpietre.

SEM.main afiní píupreſto.Cali, che hai dicto dillo forte


chío tintenda, SEM , diffe che queſtitali nonferríano ca
Acto.

pilli dafino.Cal.guarda ignorante/e ehemata compara


k tíone.SEM.etu fauio)tanto te aíutí dío quantío lo credo.
landede
Cu
P

Cal.Gliocchi negri/& ftefi/le palpebre longhe : lecíglía occbij : e


20 nafo : e
fottile/& in archate: el nafo mediocre : la bocca picolina:li ciglia
121 denti minutí/& bianchi:lelabre groffette/& roffe:la phí Lande
vniuerfa
D
lofomía del uifo poco píu longa / che ritoda:el pecto alto: ti
le ide
metut
m
en la rotundíta & forma de le piccole zinne chí te la porría co bụi,
0-2

e tare la pelle lífcía/luftra/e biancha.chefcurifcíe la neue. S

lo color cotéperato:qual el la ſe ſeppe préderepſe.SEM.


Ta infue trediciſta queſto matto.Cal.le mano piccole inmez
Wo

zano modo:de dulce carne accompagnate . le deta longe.

0/ leonghie anellate;&roffe/che pareno rubíni tra perle : ql


Lie la proportione/chio uedere non pote: ſenza dubío/per la

forma exteriore íudíco in comparabilmente effer meglio:

1/ che quella che parís íudíco trade tredee.SEM.haí tu anco

Lradecto:Cal.piu breuementeche ho poffuto Sempro.po


He ſto caſo che tutto queſto fia uerita : per eſſere tu homo ſei Femina

píu degno:Cal.per che: Sempro.per che ella/e/imperfe, effere im


perfecto
A cta/per lo qual defecto/apetiſce/te / & ognialtro minore ate

e díte.no hai tu lecto doue dice lo philofopho.cofi come la

A matería apetiſce la forma/cofi fa la dōna lhuomo? Gal.o, Labona


appetere
fuenturato/e/quando uedro ío qſto/trame/ & Melibea. pin Ibo e
mo,
11 Sem.poffibile fera / & ancora porría effere che te ueniffe
infaſtidio:tanto quanto adeffo lami:hauendola & ueden

dola con altri occhi liberi dingano: in che adeſſo ſtai.Cal.


con che occohí? Sempro.con occhichiari . Cali. & adeffo Simili
tudine &
3 conche occhi la uedo ? Sempronio con occhi di fpechio di occbifal
fi al tudí
fuogo:co el quale lo poco par molto,& lo mezzano gran cio,
C íííí
Primo.

de:& per che no habbi cagione/adifperarte : ío uoglio pré


der queſtaímprefa/& finire tuo defio.CAL.dío te día cío

che defideri:che gloriofo/mee/udírte.ancora chio creda

chemai lo potraifare.SEM.ázelo faro certo. CAL.dío te

día cófolatioe lo giupõe déborcato che hieri me ueſtí . pré

dílo p te che io teldono.SEM.dío te pfperíper qſto: e per


32
molti píu cheme darai . Dela burlaío mene portoilme

glío.ma fe di queste fimile botte me da fpeffo io ne lamena

Remu ro fino al lecto : benua el facto mío quello che ma datto el

neratiõe padronene e caufa.per che impoffibile e chefe poffa ope


fa il tuts
to. rare ben níuna cofa ſenzza remuneratioe.CAL.fap amor

mío Sempronio che tu no fií negligéte.SEM.no effertu

cheípoffibile/e/chel patron pigro:poffa far:feruo dilige

te.CAL.cõe hai tu peſato/a/far qſta pieta : SEM, tel díro

molti difonno chío cognofco/al fín di queſta cótrada una


uecchiabarbuta chefe chiama celeftia facto chiara . Aftu

Leleftia ta.fagace:inquate triftitiefon al modo.E credo che paffa


rufiana
no de cinq; mílía uirginita quele che ſe ſon facte/& diffa

cte/per lauctorita fua in queſta terra : coſtei/li duriſcogli

pmouerebbe aluxuría fe uoleffe.CAL. potrebegliiopar


lare,SEM.io te la menaro fín quip tanto apparechiae e

fache gli filiberale.fa che li fiigratiofo.fa che íquel meg

zo chío uo pleiche tu ftudií adirli tuapena : fi ben come

leitefapra dare il remedio.CAL . etardiperchenon uaig

Ofe 8 ca SEM.gía uo dio refte teco . CAL .& effo taccompagní, o


luto acto uero/& omnipotente idio: tu che guidigliperduti/e live

orientali per laftella precedentein bethelem guidafti: &

a glireduceſti;humilmete teprego cheta gui


in loropatrí ag
Acto

dímio Sempronio:in modo che conuerta mía pena e⁄trí


ftezza in gaudio:e/ioindegno meríte uenire al defiato fi
red ne.CEL.bone noue/bone/noue Elicia! Sempronio Sem
fat
pronío.ELI.Fitto Fitto parla píano.CEL.per che?Eli,per
P cheftaquí Crito.CEL.mettilo nela camaretta dele ſcope

P preſto.e dílle che uiene tuo cufino / e/ mio familiare. Eli


ne Críto nafcondite qua dentro : che mío cufino uiene mor
CB ta fon fe te uede.CRI.píaceme madonna nō prendere af
100

fanno:che a tutto fera remedio.SEM.omatre mía bene

邛 decta rengratiato fia dío:che me ta laffato uedere.CEL. Fí

10 glíolo mío/re/mío / turbata me haí : de alegrezza non tí

poffo parlare.torna & abrazzame unaltra uolta como tre meretrie


giornipoteſtiftare ſenza uenire ad uedere. Elícia ? Elícia? ali

FO eccol quí.ELI.chímía madre.CEL.SEMPRO.ELI .


SPA

oíme trifta chefaltí me da el core: douefta ? Cel.eccol quí

t che io melo abraccio bafo/e/godo/ che non tu.ELI.ma

1 ledecto fiítu traditore poftema & angiote occída:& amão


fa de tuo nemící poffimorire:& in crimine de crudel morte paffion fi
me
inpoter deiuftitia te uedia quefto modo maluafio : SEM, retrici

hi/hi /hí : che haí Elicia mía ? de che coſa prendí malín

t conía ? Elícia.tre dífa che non mhaí uiſta:dío non te ueda:

ne uífite / ne día confolatione : guaí de la triſta/che inte

t ha poſta tutta fua fperazza e fín de tutto fuo bene . SEM.

tací aníma mía / peñfi tu che la diftantia del luogo / poſſa


mai diftorre lo cordiale amore / & fuoco che ſta nel mío

core ? douio uo mccco uieni e/ mecoftai : non te affatiga

3 re/ neme dar piutormento / di quello che io per teho

patito ; ma dimme chepaffi fon quelli che iofento difo


Primo.

pra?ELI.chi?un mío ínamorato.Sempro.credolo.elí.tul

poben credere:ſalí dífopra/e/uedrailo.Sem.fon eōtento

fpectame cheadeffo uo.Cel.uie qua figliol mio laffaque

fta pazzachella/e/leggiera /e / turbata de tua abſentía :


cauíla adeffo de fenno:dírra mille pazzie :
torna qua/par

liamo/& no laffiamo paffare el tempo in darno . Sempro,

dimme lo uero matre/chi/e/colui/ che ſta diſopra ? Cel.

uolo pur ſapere.Sem.uorría.Cel.una giouane/chemha,

rícommedata un frate.Sempro.per amor mio madre dim


4
Lande be meche frate.Cel.non te curare de fapere píu auantí.Sem
frati de. pronio fe tume ami madre dimme chi/e? Celeſtína tu mo

S.fraci ríreftife non lo fapeffi : e lo miniſtro graſſo de ſanfrance,

fcho.Sempronio o fuenturata lei/e/che ſoma aſpecta.Ce


leſtína tutte queſte/ e de maggiorine portiamo: pochigui
Lociles
pídi darefchi haitu uíftí fopra le pance dele donne. fempronio
guidarefchinon/ma callí fi.Cel. ua uía cheſei un burlato
k
re.fempro.laffa fi fon/ un burlatore/ e/ moſtráela elícia a

maluafio che ueder la uorrefti: locchi te crepono : che a te

non baſta ne una/ne quatro.ua uedí lei/e poílaffa/me/p

fempre.Sem.tace dío mío e di queſto prendi faſtidio ? che


non uoglio uedere lei ne donna nata amia madre uoglio

parlar refta con dío . Elícia ua uiaingrato eſta tre altranní

chenome uenghí a uedere.Sempro.bene hauerai fede in

memadre mía/ecrederaí chío non te burlo: prédítuoma

to & caminando per la ſtrada faperaí deme : quello cheſe

químetardaffe adirlo : daría impedimento a lutile tuo/e


mío.CEL.andíamo Elícia refta con dío: e ferra benla por

ta:fín chío torní . Elícia mafenza ritorno . Sempro.madre


Acto

mía dolze laſſata ogni altra cofa da parte: folamente ſta at


ent
tenta/e/penſa ben a quel chío te diro. & gittar tuoipenfie

ríínmolteparte , per che chiín diuerfi luoghi fi pone : in


tú neffuno gli tiene:faluo per caſo in breue de termína lacer Att

tezza.uoglioche fappi da me quello che anchora non hai

fapputo.&/ e/ che giamhaí non poffuto defiare bene( da


‫ار‬
poíchemiafede con teco ho poſto del quale non te facef
12
fe parte.Celeſtína parta dio del fuo figliol mío coteco:che

non lo farafenzza caufa /feper altro nol feffe : faluo per


en
che haipieta di queſta pouera uecchia fauía con ragione
100 cío di quanto uorraíche lamiſta che trate /e/mefaf
perc
ferma : non ha biſogno preambuli ne modí per guada
80R

Cgnar uolunta abbreuia & uiene al facto che uanamente ſe

díceper multe parole : quello che per poche ſe po intende


110 re.Sempróío cofi/e / fappiche Califto arde delo amor de
to
Melibea:dite/e/díme ha gran bifogno:poíche de noíínfi
21 me/ha/neceffita ínfieme pigliamo lutile:chel cognofcere
te
lotempo:& ufar la opportunita:fa effer gli homini profpe

P ri.Celefti.ben hai dicto iofon alfín de tueparole:bafta per


1 mefolamente mouere locchio:dico che mi ralegro coque

jo fte noue.come fanno glí. Cyrurgici con quelli che hanno


마 rotta la tefta : & come quelli corrompeno nel príncípio le

píage/& mancano la promeffa de la falute:cofi faroio co

á Califto:iogliallongaro la certezza del remedio:p che(co


C modicono la fperanzza longa affligel core /e/quanto
e píu la perdera:tanto nilla promette:ben me intendi, Sem

pronio tace che la porta fiamo:e come dicono le mure han

no orecchie.Cele . picca tu aluſcio Sempronio.SEM.ta


Príma A

ta/ta/CAL.Parmeno.PAR.Signore.CAL.non odíma :
ledecto fordo.PAR.checofa/e:Cal.la porta e piccata cor

rí.PAR.chí/ela ? SEM.aprice ame : & a queſta reueréda

madonna.PAR.Signore una puttana uecchia ftrifciata:e


Sempronio dauano quelle gran botte.CAL. tace imbría

cochella /e/mia zia : corrí preſto ua loro aprire.fempre

tho udito dire cheper fuggir lhomo dun pericolo : cade

in unaltro maggiore : per uolere ío cuprire queſto facto a


parmeno:a cuí amore : fidelta/o / timore hanno pofto fre
A
no : Soncadduto in indignatione di coftei / che non ha

mancho potentia in mía uíta : che dio . PAR.percheta

mazzi fignor mio per qual cagione te afliggi ? epenfitu


che fia uituperio nele orecchie de cofteí / elnome píl qua
lelho chiamata nol credere : che cofife glorifica effa qua

do lode/ come tu quando e dicto dextro caualieri / e/Calí

gloziade
puttana fto/e/piu per queſto e nomíata : e per tal título cognofcíu
vechia ta :fe ua tra cento donne & alchuno díca putana uecchía::

fenza neffun ipaccio:uolta fubito la tefta / e/rífpode con

alegro uífo:ne li conuiti:e feſte:ne le noze/ & compagnie:

in tutti luoghi doue gente fe raduna con effa paffano el


tempo.fe paffa doue fonno cani qllo fona loro abaíare.ſe

fta apreffo ali uccelí ; altra cofa non cantano.fe appreffo le

pecore belãdo lo bádiſcano.ſe ua appreſſo agliafini ragiã

do dícano putana uecchia:le rane delí pantai altra cofa no

cantano :feua tragliferrari quello dicano loro marteglí.

maſtríde legna me & armarolí: e tutte artí deftruméto for


man nelaere fuo nome : tutto le cofe chefuono fanno /in

qlle uoglia luogo che ella fta tal nome fe reprefenta: li fal
Acto.

ciatori/meditori /ne li caldi capi con effa paffano laffano


a cotidiano.o che comandator deboni arroſti erafuo mari •

to euoífcía per píu : che ſe una pietra con faltra fintoppa :

fubíto fono putana uecchia.CAL.como facognofci/ ela

faí?PAR.io tel díro:affai giornifon paffati de mia madre

donnapouerahabitaua nelfuo uicinato, la qual a prieghi


diquefta Celestína megli dette perferuente.p benche ella

o nonmicognofca per lo pocotempo chío la ferui , & anco


fra per la mutatione che in mehafacto la eta.CAL.i checo

al falaferuíuí?PAR.ãdauaalapiazza/e/portauagli da mã
giare:accopagnauala/e / fuppliua in qlli miſtieri chemei

to tenereforze baftauano:ma di quel poco tépo chío laferui

ricolfia la noua memoría.quelo che la uecchiezzanoha


090

poffutu euitare, Ha queſta bona dōna/al fin de queſta cí


ta/infulariua del fiume una cafa ſeparata da laltre mez Set are
zo caduta poco compoſta/emanco fornita/ella ha fei arti tide cele
ftina rus

ja che ti conuien faperlo ricamatrice:prefumatrice:Maeſtra fiana,

00 de fabelletize raconciar le uirginita pdure:Tabacchina:&

it unpocofactocchiara:Era larte prima/coperta de tutte la¶

tre : foto fpecie dela qualc/ multe giouanneferuente/in

trauão ínfuacaſa a lauorarſe/ & allauorarcamiſe/gorgie

re/fcuffie/ & altre coſe affai,niffuna ueniua fenza puifro


ne:como/e/preſutto / grão faría boccali de uino:& alte

cofechealoro patrõe:potcuão robare ancora altrifurti de


maggior qlita/& life recopriua ogni cofa.Era affai amica

or de ſtudianti:de defpenfieri:canouari/ & famigli de preci.a


qſti tali uédeua ella'lo ſangue delepouere miſchinelle , le

quale legíérméte lo auéturauano cola fperanzache ato


‫ر‬
Prímo.

ro dela noua reftitutione promettea ando quefto facto tan

to auantí: che per mezzo di quelle communi caua con le

píurenchíufe:fínche portaua ad executione il ſuo propofi

to:& a queſte in che tempo tepenfi in tempo honeſto : co


mofono ſtationi:deuotioni miſſe delanocte de natale - &

altrefecrete deuotioni multe uídio intrare in fua caſa ſtra

uetifte: & apreſſo loro homíníſcalzi contrití & ¿ſtringatí ,

cheintrauão lí a píangere loro peccaí : che trafichi te pen


fiméaua colteí?faceuafe fifica de mammolí : pigliaua líno

in un loco & daualo afilare in unaltro:p hauer ſcuſa dín

trareper tutte le cafe :alchune la chiamauauo madre qua:

altre madre la ecco la uecchia uiene patrona de tutte mol

to cognofciuta : con tutti queſti affanní maí laſſauane miſ

fe neuefpero: ne laffana conuétí de fratí:ne de monache

quefto per che li faceua ella fue alleuie / & foi accordí:

coltei facea pfumíín ſua caſa :falfificaua.ſtorace/bengioi


Ambra/zíbetto/Mofco/ Poiuere de cipri/& altriprofu,

Inftrue mi affai.Tenea una camera piena de Lambícchi / dampol


mentid
amoze luzze/& Barattoli: de creta di rame di uetro di ſtagno fa
ctí de mille factíoní . Faceua certe aqqne in corporate con

fulímato:Faceua belleti cocti/luftri/& chiarimětí : & mil

lealtre brutte unture.faceua aqque affaiper lo uifo.Dera

fure de lupíní/ de fcorzze de fpanta lupo / de taragunzia


de felle de mille animali.da grefta & molto ſtillati , & zuc

charate : afottigliaua lepelle con fucco de limoni / & con


turuíno / & medolla di Garza , & altre confactioni affai : 3

cacciaua acque odorifere / de roſe & fiori de melango


Li ; de Gifmini & Matre Siluía de garofoni in corpo
Acto.
ta
rate con moſco/& zíbetto/& poluerizate con uíno. face
al
ua líxíua : per far bíondii capelli de uite de Ruuera de

Marrubio de Paglía de fpelta/con/Salnitro/ Alume/ &


CO
Mílífolía/& altre cofe affai mefcolate/Liunti,& buturi/
8 che hauea/e un faftidio adirlo & uacca/de cãello/ de orfo

de Cauallo de Serpe/de Coiglio/de Garza/de Daino/ de
a
Gatto Saluatico / & di Taffo/de Riccio/& di Nottola . Li Bagnt

apparecchi che ella hauea per bagní quefto / e/ unmíra meretri


cali,
OCI
culo /de lherbe/& Radici/che tenea apíccate, ala ſoffít
n ta del tetto/defua cafa de Camomilla/de Rofmaríno/de
2 Maluauifco:& fiore de Pítartíma fiore de Sambuco: & dí

o Senapro/fpíco/& Lauro bianco/Torta rofa & fíor Sal

uatico · Pizzo doro - & Foglia tinta - Líoleiche cacciaua oli odo
riferi, $1
eper lo uífo e una cofa ín credibile de Storace, de Geffi
míní de Limoni de Seme de Meloní , de Viole de ben

gioi de fíor de Melangoli & Pignioli de Lupini, & zen»


1
zole & unpoco de balſamo tencua íu una ãpolluza chel
llaguardaua.per quel fregio che glíatrauerfa el nafo.Lar, Arte de
restituie
fate de racconciare le uergíníta perdute alchune raccon re la pia
virgini
1 cíaua con líxíua alchue curaua con puntí teneua in una ta

fua cafetta depinta certe aguccie fottile da pillicciari & fi


-1 lí de fetta fottili incereti Anchora tenea fopra una tauoler

a ta molte radíce appropriate aquefto de foglia Plaſma de

cfuftofanguigno/decipollafquilla & zeppa cauallo.face


1 ua miracoli con qſtotal che quando paffo per quí lo Am puttane
toco
bafcíator francefe íre uolte uendette per uergine una fua ico.

fua creata cheteneua.CAL.cofi narebbe poffuto ueder ce


Incanti
to.Par.fi.dío/& remediauap carita/a/molteorfane erran Pam oze
Primo.

teche fi recomadauano a leí: & in unaltro luogo haueafoi


aparecchi per dar remedío al amore:& per farfe bé uolere

hauea offi de cor de ceruo;Ligue de Vipere /teſte de Qua

glie/Ceruello dafino/quella tela/che portano li Mãmolí:

quando naſcano:& de quella delí Caualí/Faua moreſca

Gíara marina/Fune dímpicato/Fíor dellera ochío de lu

po fpina de Riccio/pie de Taffo/ la pietra del nido delaquí


la:& altre cofe affaí: ueníuano a leímolti homíní/& done.

Facetle Ad alchuní domandaua el pan doue mordeuano/ad altri


magice defue uefte: ad alcuí de foi capelli a multi multí píngea lít

tere con zaffarano/nele palme dele maní:ad alchuni daua

certi cori de cera/pieni de agucie rotte : a parte daua/certe

cofe:facte in creta/& ipiombo : molto fpauentoſe a ueder

le.Pingeua figure;Diceua parole interra. Chíte porría co


tare/quello che queſta uecchia faceua ? e tutte erano cían

cie/ebugie.CAL.Bafta peradeffo Parmeo:e lafla queſte


cofe per tempo píu oportuo . affai da te fono informato de

la qualcofa te ringratío affai;no perdiamo píu tempo quí:

per che la neceffita fcaccía la tardanza, guarda che quella


uienpregata/e/ſpectapíu cheno deue:ãdíamo/acío cheł

tanofeíndíngne: ío temo.elotímore reduce la memoria

ea la prouidentia fueglia:fu andiamo ; & prouediamo:pe

ro/típrego Parméo che la inuidia che tu hai cô Sepronio

chein queftomeferue & conpiace:noponga impedimen


to nel remedio de mía uita chefeplui ce fu giuppõe : per

tenōmancara faío : nepenfare che me fia maco caro il tuo

cofiglio/&auifo : che fua fatica/& opera;come fia certo

chelofpirituale
... precede alo temporale , e/poſto cafo/che

B
Actoni

lebeſtie faticano corporalmente/píu cheli huomíní : per

queſto ſon gouernate /e /procurate : ma non amiche lo


1
ro: &in tal differentia ftarai meco : a rifpecto de Sempro
:
nio.e /fottofecreto figello/pofpofto el dominio . per ta
le amico a te mi conceddo.PAR.io mi ramaricho Signo

re del dubbio che tu hai dela miafidelta/e /feruitio : per

lepromeffe / e/monitionítue.dimme quando me uedeſti


tuínuídíare /o per alchuno mío intereffe lutile tuo ftorce
re:CAL,non tefcandalizzare.chefenza alchun dubbio, laude di
feruo
I
toicoſtumi / e/gentil creanza negliocchi mei/e dauante:
3
tuttiimei feruitori me ſtano.Ma fi come in cofi arduo ca/
e
fo/tuctol mío ben/e/uita pendere neceffario puedere.pe
I
ro/puedo a tutto quello che po interuenire.con cíafia co

fa/& ío certo fia/che tuoi coſtumiſopra bon natural fíorí


n
fcano : cofi com el bon naturale fia pricipio dellartifício.e
C
note dícópíufaluo/che andíamo/a/ uedere el prícípio de
e
lafalute mía.CEL.paffiodo , qua deſcéde Caliſto fa fem
bíante Sem.chenolifenti aſcolta/ e/laffa ameparlare /ql
a
che ate & a me cōuiene.SEM.dí cío che te piace.CEL.no

1. me dar fatiga ne me in portunar che a uoler dar fopra fo

ma ali penſieri:e far caminare imprefcía lo animale angu


C
ftiofo:qual andara píu adagio & manco fecuro Cofi fenti

la pena de tuo patron califto che par che tu fia/effo: e/ effo


1
tu:e/che li torméti fião in un medeſmo fubiecto. fappi cio
t
nonfon uenuta quí:p laffar queſta lite indecifa o chegliot
1 tera lintento o uero io moriro in quelta imprefa.CAL.par
1
meno:fermate: zitto : afcolta/cío che coftorparlano:uedía

mo cõe;ua el facto noftro, o/ notabile dōna/obení mũda


D
Primo.

ni:indigni deffere poffeduti da fi alto core : ofidele/e/ue


ro Sépronio:hai tu uifto Parmeno ? hai tu ben intefo? Ho

io ragione che me dirrai?chiaue de mio fecreto:configlio

& aníma mía?PAR.Proteſtando mia innocentía nela prí

maſuſpitione/e/uoledo ſatiſfare con lafidelta :per chetu


mhaí conceffo parlaro:odime: e / fa che lo effecto nontín

fcordene la fperaza del dílecto ti robbe el uedere . fache

te tempri/e/non hauertanta preſcía:che molti con uolun


ta de dar nel ſtecco : falliſcono el bianco : ancora cheio fia

giouene ho uifte cofe affai.Lamemoria/e/uiſta:de multe

cofe/moſtranola experientia, per che coltoro te hano ſen

tito e uiſto uenír giu per laſcala hano dicto quello:che co

fintomodo hanno parlato.in cui falfe parole:metti el fine


de tutto tuo defio.SEM.triltamente fonano le parole che

puerbio Parmeno a dicte.CEL,tace/ che per la mía intemerata:do

ne/e uenuto lafino:uerra el baſto lafſa la fatiga, a/me/de


I Parmeno: cheíotel farro effer de noftrí : e / de quello che

guadagniaremo/donamogli parte per che li beni che non


X
fonocomunicati non fon beni.guadagniamo tutti/ cpar

thiamo tutti/e/prendiamoce tutti piacere . ío tel faro ueni


se/manzzo/e/benigno:comun Sparuieri a beccare la car.

neal pugno:e/fereo/uno aduno/e/ dui ad dui.ecoe dícco

ali trecotenti.CAL.Sempro.SEM.Signore CAL.chefai

chíaue de mía uita ? apri/o/Par.gía la uedo gia fon guari

to:giafon uiuo:guarda che reueréda perſona/e/ confpe

Blandi to uenerabile : per lámaggior parte a la philofomía/e/ .


menti de cognofciuta la uirtu interiore:o/Vecchiezza uirtuofa/ o
Lal, alla
rufiana uirtuinuicta;o gloriofa fperaza de mío defyato fine: o/fa
Acto

Jute demi epaffioni/o/Fin de mía delectoſa ſperanza Ri

paro de míe tormenti:Reſurrectione de mía morte. defy

dero arríuare a te/e baſare quelle mani/piene di remedio.


la indígníta demía perfona nol confente.da hora innanzi

adoro laterrache tui piedi toccano / & / in reuerentia tua

bafo.CEL.Q_ucſto/e/apunto quello chío andaua cerca


do:le offa che io ho roficato:fepenfa qſto ignorate de tuo

patrone:darmele amágiare.dilliche ferre la bocca: & apra serra la

laborfa:che dele ope dubito/quanto píu dele parole. arri boccaa

inanzi chí tífrego afina coppa . píu a bona hora te douíuí fa

leuare qſta matina.PAR.Guai de orechie che tale parole


odono:perduto e chi apreffo a lo pduto ua:o/Caliſto fu

enturato abattuto/e/ceco.in terra ſta adorado alla píu an

tíqua puttana uecchía: chabía frecate ſue ſpalle per tutti li


Bordelli del modo:deffacto/e/uinto/e/caduto/e/no/e/

píu capace de alcũa redétíone/fforzo/ne configlio.CAL.


checofa a dicto lamadre:credo che ſepenfa che io li offeri

fcaparole infcábío de remueratione.SEM, cofi:o/intefo.

CAL, donqua uien meco/e porta le chiaue chio chiariro


fuo dubbio.SEM.hor farai/& andamo fubito che non fe

deue laffar crefcere la triſta herba frali graí/ne maco la ſu

fpitioe ne li corí deli amici:ma nectarla ſubito cola ſcopet

ta dele bone ope.CAL.aftutamete hai parlato:uíene/enō


tardião.CEL.píaceme Parmeno che haueo hauuta opor

tunita :a cío che cognofchí lamor che tiporto.e lapte che

meco imerito hai:dico ímerito:p quello che tho odito:dí

re:delaqual cofano focafo.per che uirtu moſtra fuffrir le forzade


virtu
tentatíoní.e/nodar male/p male/fpecíalméte quádo ſe
Dˇii
Prímo

mo tentati p Giouani/e/ no bene inſtructí nele cofe mun

dane:quali con ignorante lealta pdono fe/ e/loro patronis


coetu faí adeffo de Califto ,ío te ho beneítefo: e/nopenfar

che lodírecoglialtri exteriorifenfi había mía uechieza p


dutí:che nonfolamente qllo chio uedo:odo/e/cognofco:

ma ãcora lo intrífeco coliítellectuali occhi penetro.tu def

fape Parmeno che Caliſto arde de lo amor de Melibea ep

qfto nol íudícare p huomoifano: p chelo impuíoAmore

tutte le coſe uínce:e/ uo chetu fappi/fenolfaíche due com

Atre co clufioifonnouere.La prima che/e/fforzato lhomo amar


felbomo
fforzato la dona.e/ la donna lho.La fecúda che colui che ueraméte
effere,
ama: e/ neceffario che fe turba con la dolceza dei fumo di

lecto.chep lo factor de tutte cofe/fu pofto.acío che la na

tion humana ppetuaffe : fenzacl quale pirebbe.e/ nofolo


nela huana fpecie:maneli Pefcincle Beftie: ne li Vccellís

ne le.reptilie: &ácora ne lo uegetatiuo alchue piante han

no qito riſpecto . Se fenza iterpofitiõe de qualúq altra co


fa in poca diftatía di terra ftano pofte. Douefono determi

natioi dherborarii,& agrículatori/effere maſchize/fèmie

Che dirraitua qito Parmeo Frafchetta/Pazzarello: Am

geluzzo:Per luza dela Vecchia Celeſti. Simpliciotto:Lu

po /e/ che moſtachíuzzo . Víen qua da me Bardaffola

cheno fai coſa de quefto modo /ne de foi dilecti.Mamala

rabbia me occida che fio metiapreffo ancora che fia ucc

chiap che hai la uoce arrocata/e/la barbate apûta :credo

che dei haueremal ripofata la pota del bellico.Par. coeco

da de Scorpione.CEL.et ancorapeggio che quella morde

fenzagonfiare;e/latua gonfiap nouemcfi , PAR,hi/hi


Acto.

hi.CEL.Angio figliol mio/e come ride.PAR.tacemadre


: míanonmeculpare/ne me tenere per ignorante, anchora
A che fia Giouene, Amo Califto per che li deuo fidelta : per

creanza per Benefícií da luíreceuuti /per che fon da luí


honorato/e/bentractato.che/e/la maggior cathéa/che

i lo amor del feruitore a lo feruitio del Signor préde.Quã

dolo contrario/e/da parte io lo uedo perduto / e/nonce


I
e almodo peggiorcofa che andare apreſſo al defyderio ſen
n zafperanza de bon fine . Specialmente penfando dar re
medío alfactofuo fi arduo/e/difficile/con uani cofigli de

e quelbrutto Sempronio :che/etato come cauar pedicelli

cōpala/e/zappone:no lo poſſo ſoffrire dícolo/e/piango.


CEL.No oedí tu Parmeno :cheleignoratía/ e/ fimplicita

02

píágere quello lo qual p piangere nofi po/remediar.Par.

Per qfto píango:chefe col piager/fuffe poffibile dare re

medío amio patrone fi grandefería la legrezza de tale ſpe

ranzache de piacere no porría piangere Maper che uedo

i perduta la ſperaza.perdo lalegrezza/e/piango.CEL.pía

e geraifenza utile per quello che piangedo euitare no por

n raime preſumereſanarlo.Non/e/ interuenuto queſto ad


altri Parmeno ? PAR.fi.maio no uorría infermo mío paź

trone.CEL.no/e/infermo : ma acora che fuffe porría gua


1
ríre.Par.io no curo de cío chetu hai dicto : per che neli be Senten
1. tia diui
nímeglio/e/lacto/che la potétia :e/nellimali meglio /e/ na,

0 la potétia che lacto.demoche meglio/e/effer fano:che po

terlo effere.e/meglio / e/poter effere a malato/ che effere Argumē


1 ti leggi
infermo pacto.ep táto/e/meglio tener la potétia nel male adri.
C
che lacto.CEL.o/maluagio, che tu nol intédí,tu nonfen
! D iii
Prímo.

tífua infirmita ?che hai tu dicto fíno adeffo? de che cofate

lamenti?ma burla/o/dillo falfo puerita . & credo cío che

uorraí:che lui/e/ífermo per acto.e poter guarire: ſta nele

mani de qſta fiacca Vecchia.PAR.ma de qfta fiacca put


tana Vecchia.CEL.Domie fal trifto : frafchetta como li

baſta lanímo.Par.pche te cognofco.CEL.chifeítu ? Par.

chirParmeo figliolo dal berto tuo copare cheſtette cō te


counpo ditepo.che mia madre me te de quádo habitauí
nela cotrada de le Tenerie:fulla ríua del fiue . Cel.iefu/ie

fu.Tufi Parmeno figliolo dela Cládína?Par.alla fe ío fon

deffo.CEL.Fuogomal te abbruſgie che cofi gran Putta


na Vecchia eratua madre : como ioper che me perfequítí

Parméuzo fraſchetta ?effo/e effo/e/plí Sácti de dio.acco

ftate ame uiequa:che milleſtaffílate/e- pugna tho dato in

qſto modo & altre tati bafi. díme pazarello note ricordí:
Biochi
feftiut. quãdo dormiuí/a/mieipiedi Par.fin uerita che me ricor

do;& alcúe uolte ácora che ío era piccolo me faceuí uení

re a capo del lecto/e/me reftringeuiteco / & io pche odo

rauí de uecchia me fuggiua date.Cel.peſte male te occida


e/como lo diceſenza uergogna la frafco.Malaſſate e bur

le/e/paffa tépí odí adeffo figliol mio/ &/afcolta:cha anco

1 rafia ad un fine chiama:a/ad unaltro fon quí:& ancor che

hofacta uiſta no cognofcerte tu fei la caufa de mía uenuta


verfutia bete dei ricordare como labona méoría de tua madre:me
acutiff.
te dono in uíta de tuo padre:el qle como da me te fuggiſti
coaltra ãfieta nomori:faluo che la ín certeza de tua uíta

e/pfona.p la quale abfentia:alchuní ani de fua uecchieza

fufferfe anguftiofa/e / péſoſa uita & al pucto extremo de


Acto. !
e
fuamorte eímando per me/& me te racomando in fuofe
e
creto,e diffeme Senza altro teftimonio.faluo qllo che/e/:
teſtimonio de tutte le bone ope . el qle poſefra lui/ e/me:

pregandome chiote cercaffe/e/ gouernaffe: e quando de


li
compita eta fuffitale che da te medeſmote fapelli gouer
I,
nare.te deſcopriffe doue eſſo a laſſato riſerrata tal copía do
ro/e/dargéto : che baſta píu che la intrata de tuo patrone.

Calí./e/p cheio nel pmiffe/comía pmeſſa morí cōtento


ie
la fedefe deue guardare píu alímorti che alí uíuí.p che no
on
hanno chiprocuri per loro.in farte cercare ho ſpeſo affai
a
" tepo.fínadeffo che e piacciuto a coluí : elquale tutti lí cori
10
degliomíníſa. e-remedia le iufte petitioi:e/lepietoſe ope
20 radírízza : chío te trouaffe qui douefolo tre giorni fa che
in
S

ío fo che habítí : ſenza dubbio alcuno apatíto gran dolor

mío core:p cheſei andato uagabúdo p tante bade : che tu


+
haí perduto el tépo/e/non hai guadagnata ne roba/ne a
i
miſta.e/cōe fe dice.Lipelegríni hano molti allogíamětí Prouer
0
e/pochíamící.che in breue tépo con níſuno fepo cofirma bio vera
ciffimo
re amicitia/ecolui cheſta í multi luoghinō e in alcuno.
11
Nepo far utile ali corpi el cibo:chefubito chano magna, " S ététle
uc ullen
0
to lo rebuttão.nece cofa che píuípedíſca la fanita : che la tiffime.
e
diuerfita/mutanza / e/ uariatiõe de euiuãde: & mai la pía

gauíene a bon porto:ne la quale multe medicine feproua


Le no:Ne maife conualefce la piata:che mulle uolte/e/tran

fpofta:p táto figliol mio laffa lo ípeto dela gíouétu : e/tor


1 nate cola doctrina de toi maggiori ala ragione.repofate in
2 alchuapte:& doue meglio:che i mía uolūta/animo/e/co

figlio:achítuo pre/e/matre-te ricomadorno!& ío cofico


Diíii
Primo.
mo tua uera matre te dico : fotto la maledictione cheloro

te laforno:ſe tu me fuffi difobediente:chep lo prefente tu

ferui/e/fofferi qſto tuo patrõe qual te hai pcurato:finche

haraí nouo cöfiglio:ma non gía con matta lealta: p


vani díme
Löfegli
non
ponendo fermezza fopre le cofe mobile: Comofonnoli fi

gnori diquefto tépo ./e/fin chepoiguadagna amici, che


ecofa durabile : habbi con loro conftantia: no uiuer ſem

prefuil fiori:lafla leuane pmeffe delípatroní.Qualiſcac

Lötra li ciano la ſubſtátia deli Seruitori: couane pmeffe: como fa


patroní, la Sanguifuga íníuríano: Scordanſe li feruitíí. Negano la

Pzoners remuneratione : Guai de colui che in corte in uecchia per

bio
la otra che in paglia more como fefcriue de la pbatica piſcina che
cozte
de cento che intrauano fanaua uno.Lífignori dequeſto té

Lótra fi popíu amano ſe:che li foí:& no errano che equalmente lí


i
tépíde foi doueríanfare lo fimile:perdute fonno le liberalitat : le
gnozi

Magnificentie : & actínobílí : ognuno di coſtoro procura


cactiuamente fuo intereffe coglifoí : dunque quelli nodo
J
ueríano far manco : come fiano in facultamínorí: faluo ui

uere aloro legge io dico quefto figliol mío Parmeno : per

che quefto tuopatrone/me pare un rompe mactí : dogn


aftuta fe homofeuol fcriuere fenzaremuneratione ueruna, Guar
ductioe.
da ben ecredíme:efache in Cafafua guadagni amici : che

e/lomagíor pregío mundano: che con lui non penfar ha

uer amiſta :como per la differentia degliſtati/e/conditoni


poche uolte interuenga.Gafofe offerto:cometu faí: doue

tutti porremo guadanare : e/tu per lo prefente te poffi


mediare:che quello chetuopatre te laffo:al fuo tempo no

tepomancaregrade utile haueraiſe tu feiamico de Sem


Acto .

PAR.Celeſtína folo odendote tremo:io non fo che mi fa

ſto in gran penfieri:per una parte te ho per madre /per


re :
:
laltra ho Caliſto per fignore.Ricchezza defydero:ma chí Senten

bruttamente ſale in alto:píu tofto cade:che non falle:iono le


tiamoza
.
i
uorrei beni mal guadagnatí.CEL.& io fi a torto &/ adrít
E to noftra cafa fino al tecto.PAR. & io con effi non uíuaría

cōtento:hop honeſta coſa la pouerta alegra.e/píu te díco


= chenon quelíche poco hanno fon pouerí:ma quelli che Sététia
1 molto defyão.per qfto ancora che piu medichi : in queſta eractis.
3 parte note uoglio credere.Vorrei paffar la uita ſenzain Defide
I uídía:li boſchi/& afpre Seluefenzatimore: lo Sonno fen cto
rioperfe
i vita
E zapéfieri:le ingiurie con rifpofta: e/le forze corefiftentía.

CEL.figliol mio ben dícono che la prudentia nopo effere


faluo ne liuecchi/ e/tu fei molto giouene.PAR.molto/e

fecura la manffa pouerta.CEL.ma di come maggiore:che vita non

alí audací aiuta la fortuna, & ultra qſto chi/e/che habbia za


effere
amicfeni

bení ín la republíca che uoglia uiuere fenza amící?lodato


1 fia dío chebení hai: e nofaí tu che bifognía hauere amící p

• conferuarlí? & non péfare che lo fauore che tu hai con q

ftotuo patrone te faccia fecuro:che quãto/e /maggior la

fortuna táto e máco fecura:pertanto nelí infortunii el re


1
medio/e/ne li amici: e/ doue poi meglio hauer queſto:che
Tremos
douelitremodí de amifta concurrono conuien faperep dive ami

bene/p utile/ e /p dilecto.per bene/ guarda la uoluta de citta

Sem.conforme a la tua:la grade fimilitudine che tu e/effo


nele uirtutenete.Per utile in mão lhauete.fefite concordi

p dílecto fimile/como fiate in ecta difpoftip tutto genere

de piacere.Nel qlepiu li giouai che li uecchifaccompa


Primo.

gnão como/e/p giocare/per ueftire/p burlare/ per ma


gnare/e/beuere/p tractare le cofe de amore infieme di co

pagnia/o/parmeo/e/che uita godíríão ſe tu uoleffi:Sem.

ama Elícía cufina de Areuſa.par.de Areufa?CEL.de areu

fa.par.de Areufa fíglíola de Elifo ? CEL.de areufafigliola

de elífo. par.certo ? CEL.certiffimo.par.fingular coſa mi

pare.CEL.piacete?par.io no fo cofa/che meglio mia paía

CEL.poíche tua bona fortua uole:quiſta Celeftina/che


telafara hauere.par.per mía fe madre chio non credo a al

Lõecres cuno.CEL.extreo/e/credere a tutti:& errore/e/no crede


dere fide
ne re aqualchão.par.dico che ti credo / malaſſame ſtare che

non me baſta laío.CEL. /o/mífero de ínfermo core/e/co

lui che non fa patíre el bene:da dío faue a chínō - a/dentí/

Fortuna o/ homo fimplice bé dice il uero lo puerbio:che doue ma


ímen fci
enter gior fciétia/e/li/e/minor la fortuna.doue/e/mãco: lí/e/

maggior.Tutte fon uenturepar./o/Celeſtína ſempre ho

udito -dire/a/mei maggiori : che uno exépío de luxuria/

o/auaritia fa grãmale.e/che con qlli deue lhomo couer,


2
fare:con líqualife poffa íparare alcua uirtu. eglialtri laſ

farli:Sem.nelo exépio fuo:nomi fare effere meglio cheio


me fia:ne io aluí fanaro fuo uítío.epoſto caſo /che aqllo

chetu hai dicto me incline:io folo uorría faplo:che al ma

coplo/exépio fia occulto lo peccato.e -fe.lho uinto dal di


Lecto ua cótra la uirtu :
non habbía ardire de maculare lho

neſta.Cel.ſéza prudétia plí:che ne niũa cofa /e/allegra la

poffeffione:féza copagnía:non prédere affáno figliol mio


Tristeza
nemica ne melínconía.p che la natura fuge la triſtezza/e/ lipiacé
natura le cofe deleteuole;el dilecto/e/cogli amici ne le cofeféſua

1
Acto

lefpecialmete i recontare coſe de amore-e_commũicarle Lōmuni


cando il
con loro.qfto/o facto - qfto me diffeí ğftaforma la prefe: piacere
cofi la bafaí:cofi la bracciai:cofi me morfico/o che parlar crefce,

e-grãtãdía la/tornían q facciali una matíata: fcríuaolíun

fonetto;trouão alchua galate inuétione.Voléo gioſtrare:

che díuífa faréo?una líttera me ha mãdata; andíão la que

fta notte:domãe uſcira fora:tieme forte queſta ſcala fam

mela guardía ala porta:paffião per fua ftrada : eccolo cor


nuta de fuo marito:che fola la laffata:tornão unaltra uol

ta/e/per queſto crediparme.che poffa effere dilecto fenza no effere


fenza có
compagnia ala fe/ala fe:che colei chele fa, lefona ín que pagnia

ſto fi préde el dílecto : che lo reſto/megho lo fano li Afini


nel prato.par.madre ío non uorrei che tu meíuítaffi a con

figlio:con amonition de dilecto,como fecero quelíchema

corno de conueneuole fúdaméto. qualí credédo fecero ſe Exéplo

cteí uolte in dolce uenéo.per guftare- e/prédete le uolūta


deglíhomíní debílí: e con poluere de dolce effecto cecor

no gliocchi della ragione.Cel.checofa- e- ragione afino? pruden


tía.
checofa/e/effecto matto la difcretione che non hai lo de Erpiétia

termía e dela diſcretione maggior-e- la prudétía: e-lapru

détía non po eére/féza la experiêtia.e/la experíetía non po

eer maggior che negli Vecchi.e/líuecchi per queftofo, vecbiezs


zafage
no chiamatipatrí.elí bon patrí bon confeglio dano alor fi gia

glíolí.fpecialméte como io ate: cui uita/ et honore/piu che

lamíapropria defydero.dimme par.quãdo mepagaraitu

queſto non mai:duque alí patri/& alímaeftri fepo farfer

uítío equalmente?parmeno.gran paura ho madre de re

ceuere dubiofo configlio . CEL,tu non uoi ? maío te díro


Acto

Sététia quello che dice el fauio Alhuomo che con dura ceruíce
mozale
colui/chel caftiga fpergia:ſubito male hauera/e/maíſa

níta alchuna porra confeguire:/e/cofi Parmeno me expe


difco díte/e/dí quefta materia.PAR.fcorroccíataſta mía
madre :ío dubito forte del fuo configlio:& errore/e/anon

uolerlí credere.mahuano /e/confidarſe / maggiormente

in coftei che doue e intereffe promette utile & amore.Sem

preho intefo dire che deue lhomo credere a foi maggiori.

Li paci
fici beati coftei cheme configlia ?pace con Sem.la pace non fe deue
recufare: per cheben auenturati fonno lípacífici : perche
figlioli ₫ dío ſon chiamatí , amore e charita a lí fratelli non

Le deue denegare/utile pochi lo refutano.dunque uoglio


compiacerla/& aſcoltarla.Madre non fe deue ſcorruccía

re lo maeſtro dela ígnorantia del difcipulo . faluo rare uol


te/per lafcientia che de fuo naturale/ e / communicabile.

che inpochilochi feporrebbe infhndere: per tanto perdo

name/parlame:che non folamente uoglio udírte/e/ cre

Lelaudi derte:mainfingular gratia receuero tuo configlio: & non


egratie a
chi fe de merengratiare per quefto.poi che le laudí / & gratie dela
néo atrí
buire actione:piu al dante ; che al recipiente fedeueno dare : per
cío commandamische a tuoi commandí mío confentimen

Bama tofehumilia.CEL.de li homini e/errare:ma beſtíal cofa/


na cofa e
errare, e la perfeuerantía : gran piacere ho Parmeno : che habbí

nettate le turbíde tele de tuoi occhi: /e/reſpoſto a la reco

gnofcétia/diſcretione/& igegno futtile: de tuo patre.cuí


pfona adeffo reprefantata in mia memoría : íntenerifce li

occhi piatofi:p li quali fi abundante copía de lachrime ue

díuerfare;effo alcue uolte duri propofiti/ come tudefen


Secundo.

deua:ma fubíto ſe reduceua ala ueríta. ío te giuroper que

ſtanima peccatrice : che auedere adeffo quello che tu hai


2 contraſto ./e/como fubito fei , ala uerita reducto : me par
1
che uíuo lhabbía dauanti/o/che perfona e confepecto ue

nerabile:Maftíamo ficti:e/non parlamo /che Califto uíe


e ne:ínfieme col tuo nouo amico Sempronio.col quale tua
11
conformita per píu oportunita laffo.che uiuedo duíín un
i
ſubiecto.ſon piu potenti de far/& intédere.(CAL. ) Gran
le dubío ho hauuto madre fecundo límeíínfortunii, detroz
Je
uarte uiua ma maggior merauiglia /e / fecundo el defio
on cheporto:che io arríue uiuo:receue el pouer dono:de co
Tio lui che con effo la uita te offerifce.CEL.como loro mol
Lópara
to fíno/ lauorato ple man del fottile artefice lopera auan, tione dis
ol za Lamatería.cofi auanza tuo magnífico dono: la gratía/ gnift.
1e eforma detua dolce líberalita: & féza dubbio alcão el pre
283
28

do
28

fto dare haradoppiato lo effecto fuo.p che colui che tarda Senten
res tia aurea
cío che pmette : moftra negare/e/petírfe del don pmeffo, palliche
100 Par. chee cofagli ha data Sépronio:SEM, céto moete do pette
no
ela ro.PAR.hi/hi/hí.SEM.ate parlato la uecchia? PAR.ta

ce che fi/ha/.SEM.dunqua : comoftiamo ? PAR.como


tu uorraí ancora chefto fpaucntato de le cofe chio houí

fa fto/e/uedo.SEM . hortace che io té faro ſpauentare duí


uoltetanto:PAR./o/uero idio:non ce al mondo píu effí
60
cace pefte/che lo nímico de cafaper nocere.CAL.ua hora peitegrâ
daine
madre mía da confolatione ad tua cafa/e/poi torna/e/co mico de
el fola famía/e/preſto.CEL.dio refte coteco . CAL.effome cala

teguarde/e/fiatuaguida.
103
Argumento del Secundo acto,
Acto.

Artendolí Celeſtína da Calíſto per andarſene að


cafa fua Califto refto parlando con Semproío ſer

uo el qual como colui che in qual chefperanza /e


poſto ognipreſcía li par tardanza comanda aldicto Sem

pronio che andaffe ad follicitar Geleftina:ſopra la conce


-
pta matería.Reftorno in quel mezzo Caliſto/ e /parme

no infieme ragionando.

Caliſto.Sempronio:Parmeno.
Ratelli Mei cente monete a la madre ho facto be

ne: SEM.equato chehaifacto bene.ultra che hai

dato remedio a tua uita:hai guadagnato grandiffi

verufitia mohonore:/e/perche cofa e la fortuna fauoreuole/ e/p


fallace 6 fpera in qfto mondo:faluo p ſatiſfarealhonore:che/e/lo
ferní maggior delí mundani beni:che qfto/e/falario/e/guidar

Liberali
tate qua don dela uírtu:ep tanto la donano adío : p che non hauéo
tofia J
mena maggior cofa/che darli.lamaggiore pte dela qle confiſte

ne la liberalita/e/ franchezza.a qſta lí durítheſori in cō


munícabílí/la obſcurifcono/e/pdono :e la magnificétia,

e/libalita la guadagniamo/e/fublímão:che.uale tener ql


Lötrari lo:che poffendédo lo no fa utile ? ſenza un folo dubbio te

cbiauari dico:che/e/meglio lufo dele ricchezze : che la poſſeſſion

deffe./o/che gloríofa coſa e il donare/e/cōe e miferabile


Argume
toplido lo receuere:quãto/e-meglio lacto:che la poffeffioe táto/
natozi
Fuocoele e piu nobile el dáte che lo recipiéte.lo fuogo tregli elemé
méto
moper tip effere píu actiuo-e-piu nobile, & pofto i piu degno lo
fublime . go - fra le fpere e dicono alcuí che la nobílíta/e/una laude

Che fia che puiene da li meriti & - antiquita delí patrí.& io te dico
nobilita. che laluruí luce mai te fara chiaro; fela propria nohai.e/ p
Secundo.

d tanto non te ftímare ne la clarita de tuo patre che cofi ma

2 gnífico fu :ma ne la ppríatua.e- cofi ſe guadagna honore:


we quale lo maggior bene/de qlli che fon da píu che huomo

7 de lo quale no lícactiui:mali boni como tu:ſon degni dha

2, uerepfecta uirtu.e piu te dico che la pfecta uirtu/non po

e ne che fia facto con digno honore.per tanto godi /che fei
ftato fi liberale/ e/magnifico:-e-de mío configlio tornate

a tua camera:e- rípofate poi che tuo negocio - e/íntal ma

ní depofitato che ti pmetto poichel príncípio eſtato buo

2 no lofíne fera molto migliore : & andiamo fubito che fo

pra qſta matería :uoglio.parlar teco piu adagio. Calí, non

mepar bon cofeglio Sepronio che io refti accompagnato


P
e /che uadafola colei : che cerca il remedio de mio male/

dar meglio ſera che tu uadícō effa/e- la ſolliciti :poíche tu fai:

Co che difua diligentia péde mía falute, e di fua tardanza mía


Are pena.- e-defuo ſcorda mía defperatioe.Sauio fei:fa in mo

O do che uedédote lei:giudiche la pena che mereſta:-e/fuo

go/chememe tormenta.cui ardore me cauſo non poterlí


a

moſtrare :laterzza parte de mía infirmita , de tal forte tene

te mía língua e fenffi/occupati- e- cofunti : -e/tu como ho

01 molibero de tal paffione :plaraí con effa -a briglia fciolta.

ile Sem,figno.uoría andare per ubedirte:uorrei reſtare p alle

geriretuoi péfieri.tuo timore me da prefcía :tua folitudine


22

me rítene.ma uoglio preder cofiglio con la obediétia.che


e-adare-e follicitare la uecchi a:ma como andare ? checo
lo

de moteuedíſolo - ſtaí dícedo mille paci e como homo ſézas

CO ceruello,fufpirado: mal componendo:prendédote piace,


04

recolla obfcurita :defyderado folitudine, doue fetu per


Primo.

feuerí de morto/o pazzo non porraífcampare.fefempre

non hai chi te accompagní/ e/ día piacere: dicendo mottig


Placeri fonando cantíoni:recitando hiftorie:fingédo nouelle , gio
da paffa cando afcacchi.finalmente che fappía trouare ogni modo
retempo
de dolce pafla tepo.acío che non laffino tranſcorrere tuoi

penfieri,in quel crudo errore che receueſtí, de quella ma

dōna:nel príncípio de tuo amore.CAL.come fimplice?no


Il lamé
tarfi cos faitu che ſe allegeriſce la pena píangedo la caufate como
fa dolce e/dolce cofa/aliafflicti lamentar lor paffioni ?/e/quanto
a dolėti.

rípolo portano confeco li derrotti fofpírí?/e/ quanto rele


uão/e diminuiſcono li lachrimofi gemiti/il dolore? qua
tíſcrípfeno de confolatione non dicono altra cofa ? SEM.

Mullafe leggipiu auátí/e/uolta el foglio :trouerai che dicono:che

dei cofe fidarfe nelle cofe temporalite/cercar matería de tristezza


tépozali.
che/e/equale ſpecía de pazzia.quel mazias ídolo de lo ob

idolo de líoperche ſe ſcordauano fi lamentaua:nel cotemplare ſta


lo oblío.
la pena damore:nelo fcordarfe la qete :fuggi de tirare cal
cí al muro:finge alegrezza/e/porra effere :che molte uol

te la opinione mena le cofe doue uuole : non per che hab

bía/a / mutate la uerita:ma per moderar noſtro ſenſo/ e/

gouernare noſtro íudítío.CAL.Sempronio amico poíche


tanto te increfce cheftia folo:chiama Parmeno che reſta

rameco.e /dehora innanci , fa che tu fiíleale como fuolí .

chenel feruitio del feruitore fta la remuneratione del Si

gnore.PAR.eccomo qui Signore.CAL . & io no/ poíche

non te uedea,nonte partire da lei Sempronio: nete ſcorda


redíme:e ua con dío.etu Parméo:che te par di quello che

hoggihabbianfacto ?mia pena/ e/grande.Melibea/e/al


Secundo.

ta: Celeſtina/e/ſauía/e/ bona maeſtra de queſte coſe : tu


D
2-3

melhaí approbata con tutta tua nimiſta: & íolo credo:che Laforza
deverita
tanta/e/la forza della uerita:che le lengue de liínímícíme te.
naaſuo comãdo.de forte che felei/e/tale : píupreſto uo
OV

glío hauer dato a queſta cento monete;che ad unaltra cín,


124
que.PAR.gia lepiangi guai hauemo:in caſa ſe digiunera
no queſtefrancheze . CAL.io domando tua opinione : fa
10/
chetumefiapiaceuole , e non abaſſar lateſta a la riſpoſta :
to ma comela ínuídía/e/triſta:/e/la triſtezza/ e/ſenza len
ele
gua.po píu có teco.fua uolúta chel mío tímore, che cofa/
e/qlla che tu haiadeffo refpofto con ira ? PAR.Dico Si
M gnorecheferíão meglio fpefe tue liberalita/e/frácheze: í

ch prefenti/e/feruitii,a/Melibeache hauer dati danaríaco


1

leicheío be cognofco.e/qlchepeggio/e/ te faiſuoſchía


ob uo.Cal.comofuoſchíauo pazzo ibríaco? PAR.fuofchia
‫سے‬

Ita uo/pcheachí tu dituo fecreto dai tua liberta . Calí.qual


al checofaha dicto el macto.mauoglio chefappiche quan

do/ce/molta diftatía de colui che prega.acholuíche/e/


by pregato/o/pgrauítade obedientia/o/per dominio deſta

-el to: o:ſchifeza de genero come/c/tra qita mía madonna


the e/mi/e/neceffario interceffore/o/mezano:cheporti mía

Ambaſſata demão in mãofin che aríue aleorecchie diql

la.a chiparlarla ſecúdauolta/ho/ pimpoffibile duquafe


11
DIA cofive/dimefequello chio ho facti reprobí.Par.reproui
‫ܝܪ‬

lo il grá díanolo.Calchehai dicto . Par.dico fignoreche

de mainno errore uíeneſcompagnato:/e/che uno inconue


The niente/e/caufa/eporta de mille.CAL.cio che hai dicto ap
4
prouo : ma ilpropofito non intendo ? Parmeno. Signore.
E
Acto

per chelaltro giorno perdeftí lo falcone fu caufa che tu ín


>
Ragiõe traffínelhorto de Melibea/a/cercarlo.tua intrata fo cau
climate fa de uederla/eparlarli.tuo parlare caufo amore;elo amo
ríade as

moze. re ha parturita tua pena:la pena fera caufa :che tu perderai

el corpo laníma/e/la robba : /e / quel che piume duole


e/che tu feí uenuto a le mani de quella trotta cōuentimi

pur díre:da poíche /e /ftata tre uolte fcopata.CAL.hor

cofi me fa Parmeno:dí pur di queſto che me faraípiacere:


fappi che quanto peggio me dirai:píu me piace : attenda

mecío chemapromeffo : & manchari la ſcopeno la quar


ta uolta:huomo feí de ceruello : / e/ parlífenza paffione :

nonte doue ame:Parmeno : PAR.Signore piu preſto uo

glio che adírato me reprendí per che te ho dato faftidio :


cheſepentuto me condami:che non te ho da dato confe

glío:poíche tu haiperfo el nome deliberta :quandoímper


fonafti tua uolunta.CAL.Baſtonate uorra queſto imbría

Erederfi co:dimme mal creato : perche di tu male de quello che io


Tauto pai adoro che faítu de honoredímme che cofa e amore? ín
mo gras
do opas che confiftona bon conftumi : che me te uoi uendere per
sla
fauío ? nonfaítu chel primo grado depazzia/e/ crederfe
efferefciente.fe tu fentiffimio dolore:con altra acqua ba

gnare /refti quella ardentepiaga che la crudelſaggitta de


cupído me ha caufata : quanto remedioporta Sempro

nío confoípíedí: tanto faí tu fuggir con tuarealíngua:

e/uane parole.fingendote fidele fei la propria lufengha.

pieno de malítíe :fei il proprio albergo de la ínuídía.che


per diffamar la Vecchia atorto/ o/ adritto : poni fconfi

danzzanelo amor mio faper lo che queſta mía ;/e/flu


Secundó,

Autolo dolore : non fe gouerna perragione , non uolauí


1 fi / mancali conſeglio : e fe alchun fe gli dara ? fia tale che
10 fenza le interiore non fepoffa fpiccar dal core . Sempro

2 nío hebbe paura de fua andata / e / del tuo reftar quí ÷ ío

2 uolleognicofa: /e/ cufi me patífco la fatiga de fua abfen

tia/è tuaprefentia.deforte che meglio feria ſtato folo/


Of chemale acompagnato , Parmeno . Signore.debile/ e/la fidelta
3
fidelta chetimor de pena la conuerte in lofengha : mag dele
ha, al
giormente con fignore al quale dolore/ & afflictione prí
uáno/e/tengono alieno de fuo natural íudítío . leuaratefi
107

e aduelo dela cecíta paffaranote queſti momentanei fuoghi


00

cognofcerai che mei agre parole /fon meglio per ftutare:


10: tue fiamme:chelle morbide/e/ficte de Sempronio.che cō:

k tínuo le aticíano & ad giongono legna:che ſempre le fac

Det cíano abbrugíare fin che teporta nefa fepultura.CAL, ta

ce:tace:huomo perduto:ſto io penado:e / tu philofophan


10

do non te afpecto piu quí.fame trare un cauallo/e/fache

In fia bene necto falli ftrenger la cengía : pche uoglio paffar

et per la ſtrada de mía madonna/ e/mío dío.PAR.ola ? fofia

feruí?non credo che alcuno fia in cafa : ame mel cōuien fa


‫ܝ‬

24 re:che apeggio habíamo auenire di queſto facto:che effer

defamiglio diſtalla : patientia in malhora : mal me uole / e/

JA peggio uorra : per che io li dico lauerita.anítriſcicauallo ?

non baſta un gelofo in caſa oforfi fenti Melibear Caliſto .

2 Vien queſto cauallo/chefaí Parmeno ? Parmeno.Signo

20 reeccol quí:che folía non era in caſa.Calífſto thien queſta

ſtaffa/ & aprípíu queſta porta, e ſe uene Sempronio con

la Vecchia : di loro che aſpecteno : che ſubito tornaro .


E ii
Acto

PAR.anzimai poffi tornare : la andraí con gran díauolo

che fiacar te poffi el collo a queſti pazzi ditegli el uero no

uíporran uedere.io giuro adio che fe adeffogli defféo una


3
lanciata nel calcagno lufciffeno piu ceruella che della te
ſta.ua pur uía a tuapofta inpacito:che a carico mio Celefti

na/e/Semproniote cauaranno le penne maeftre/o /fuen

turato/me/cheper uoler effer leale patiſco male altri fe

guadagnano.pertrifti: & iomeperdo per buono, el modo

etale:uoglio andar al filo dela géte :poíche litraditorifon


chiamati difcreti:e li fidelimatti:feio haueffecreduto a Ce

leftína : con fue feí dozene danni adoffo, non me heuería

mal tractato Calíſto como ha.ma de hora innanzi:quefto

me fara exempio con lui.chefe díra magiamo:& io ancho


ra,ſe uorra rouinare la caſa. & io aprobaro che fiaben fa

to.feuorra abrugiare fua robba:& io currero per fuogo.


&

Prouers Guaſte/rompa/done a ruffiane:che mía parte ne hauero.


bio
poídícono/a/fiumeturbido guadagnío de peſcatori, mai
píu cane almolino.

Argumento del Tertio acto.

Empronio ando per trouar Celeſtina : la quale re

prendeperfua tardanza:diſputão infieme che mo


do debbono tenere:ſopra lo amore de Caliſto.con
Melibea.al fine Celeſtína ando/a/caſa de Pleberío . Sem

prouío reſto in cafa conElitía.

Sempronio: Celestína: Elítía.

Varda Como uaadagio la barbuta:mancoripo

pofo portauano fuoi piedi alla uenuta : a denari


&&&
pagati :braccifpeczati,/ola ? madonna Celeſti
Terzo.
0
na:poco hai caínato? CEL.che ſei ueuto affar figliol mio?
10
SEM.Q uefto noftro infermo nofa che fi domandare: de
12
4 22

fu cpropriemani non fefida : nonfelipo cuocere el pane.

temetua negligentia: et maledice ſua auaritia:perche ta da


Da tifi pochi danarí. CEL.non/e/ piu propria cofa de colui. Impatie
tia de a
28

20 che ama che la impatientia:tutta tardanza/e/ alloro paf mantl.


fe fione,nifuna dilatione glipiace.in un momento uorrebbo

do 2
no mettere ad effecto loro cogitationi.píu preſto le uorría
ПО
no ueder conclufe che principate.maggiormente queſti
nouelli amanti.checontra qualfe uoglia fegnuzzo : uo
ria lanoſenza alchuna deliberatione./o/fenzapenfare el dá

to no.chel cibo de loro defyderio:portameſchiato in loro ex


Tho ercítío /enegatione per loro perfonc/e /feruitori.SEM.
checofa ditu di Seruitori.pare per tueragioni che nepof

ſa uenire anoí altrí dáno de queſta cofa ? e abrufarſe colle


TO fauille:che refultano del fuoco de Calífto ? prímo daro io

al díauolo fuo amore.al primo ſconcio cheio uedo in que

ſta materia:non mágiopiufuo pane.meglio fera perdere

loferuitio:che lauita per recuperarlo.lo tépo me díraí co Ingan!


6
e mo debbia gouernarme:che prima che in tutto cafche: da fallaci

110 rafegno di fe:como cafa : che uol rouinare .fete pare ma

on dremía:guardamo noftre perfone da pericolo,facciafe tut

E to quello:che fepo.fela porta hauere queſto anno ſe non


laltro anno: e/femaí non la porrahauerefuo ferail dano, Lol tem

che non ce cofa fi difficile a foffrire in fuo prícípio che col poft tut
cangi
tempo noſe maturi/e/faccia comportabile/e/nífuna pia arfe
ga tanto fenti dolerfe che col tempo non lentaffefuo tor

mento.e nífun piacer fu fi grande:che perfpatio di tempo


E iii
Acto!

nonmancaffe.el male/el bene/la profperita / laduerfita

Seten , lagloria/e/pena.tutto perde col tépo la forza de fuo fce

tie ona
tiff.oil te lerato principio.dunque le cofe de a miratione/e/ue nute
po. con grá defiderio: cofi presto comofon paffatefonnoſcor

date.ogni giorno uedemo/& udimo cole noue.e lepaffa

mo/e/laffamo indríeto : el tempo le deminuifce/e /fa in

contingibili.chetanto te farrefti meraueglia : fete diceffe


no. la terra ha tremolato/o/unaltra fimile cofa/che fub

to nonte fcordaffive/alchuno te diceffe agghiacciato-o/lo

fiume:/o/ un cieco uede:/o/tuo patre:e/morto/o/un tro

no/e/caduto dalcíelo:o doman fera eclipfe:o lo tale/e/fa

cto uefcouo./o/Agnefe fe appiccata:che me dirai Saluo

che de li/a/tre giorni/o/a lafecunda uíſta:non ce piu per

fona che neprenda admiratione ? ogni coſa ſe ſmetica/e/


remãe in dríeto.duque cofi fera lo amore de mío patrone.

Loftumi che.Q_uấto píu andaracaminado , táto píu andara dímí

po nuédo.per che lo longo coftuc amazza lí dolorí: e allenta


logoaqua
tofi
tete. e diffaidilecti:e fa manchare le cofe de admiratione. pro

curão noftro utile mentre pende la lite . efe a piede afciut

to lo porremo remediare del meglio:meglio:ſera/e/ ſenō

apoco/apocolídíremo lo prouerbio in difpregio de Me

libca contra lui.e fe queſto non giouafi:meglio/ e/ chepe

nelo patrone:che fe pericolaffe il Seruitore.CEL.Singur

lamente haiparlato.io teho ben coprefo.aſſai meſon piac

cíute tue pole:non potemo errare,ma tutta uia figliol mio


Offitio eneceffario : chel bon procuratore metta alcuna fatiga de
debon p
curatoze fuacaufa : alcun fínco ragionamento : alcuni ſophiſtichi

actí:ire/euenire a gíudício:acora che riceua cactiue paro


Terzo.
V
le dal íudíce.per rifpecto de li prefenti chel tedeno,che no
e
díão che fenza fatiga/fe guadagno ilfalarío.e a qfto mo
Itt
do ognhomo uerra alui confua lite.ea Geleftina con lo
30
ro amore.SEM.fapur quelche ti pare/e piace, che non ſe

ra queſta la príma materia:che tu hai preſa , a tuo carrígo.

CEL.la prima figliol mio poche uergene hai tu uiſte in q


Facetif
fta cíta che habíão aperta botega auédere: dele quale io no gradero
E
había guadagnata la primafenfalía como nafce la mamo fana
ལུ་

la fubito la fo fcríuere nel mio regiſtro:e/ qfto fopfapere


,

quate me ſcappano de le recte , checredí tu Sépronio deb


A biome mátenere del uéto o io ereditata altra roba de mío

10
patre ho/io altra caſa/o/uígnia:faluo queſtarte dela qua
pa
le ío magno/e/beuo ? dela qual ueſto/e/calzo?in queſta
Je cíta nata/e/creata:mantenendo honore como tutto el mo
ne
dofa./e/forfiche io non fon cognofciuta ? chí non ſa mío
AL
nome/e/mia caſa:tien per certo che fia foreſtieri.Sempro
nío.dímmemadre che feſticonmio compagnio Parme
0
no:quando Caliſto & io andammo fufo per li denari? Ce
ut leftína ío li diffe elfogno/e/la interpretatioe.e/como gua
no
dagnaría piu con noftra copagnia : che cole luſenghe che
&
che dice a fuo patrone /e / comofempre feríapouero/ e/

pl mendico fe non mutaua altro conſeglio e che noſe feſſe


uf
facto a tal cagna uecchia:como io pría li ricordai chi era
2
1 fua madre . per che non depregialle ne me/ ne mía arte.
10
che uolendo dír mal dime/fcappucciaffe prima in lei. Sé

pronío dimme madre tatí giorniſono che lo cognofcí? Ce

le.eccco quí Celeftia chel uide naſcere: & untépo fe alleuo

in mía caſa,ſua madre/&/io/erauão/ogna/e/ carne;daleí


E íííí
Acto .

imparai tuctol meglioraméto de larte mía.infieme magna


uamo/e/beueuamo:tutte due dormíuamo in un lecto.in

fieme prendeuamo noſtripiaceri / & acconcí. erauamo in


cafa/e/for de cafa/come due Sorelle.como guadagníaua

un quatrino:fubito lo partiuacon lei.Ma ionon uiueua in


exclama gannata fe miafortunahaueffeuolfuto che lei mefoffe du
tiōestra
mozte rata.o/morte/morte a quantí príuí de dolce campagnía :

quanti fai defconfolatí con tua tríſta uifitatione . per uno


che tronchi maturo / tagli mille in agreſta.cheſe lei foffe

uíua non ferrião adeffo fcompagnati i miei paffi. dio li día

ripoſo a laníma:la doue ſta,che leale amica/e/bona.com.


pagna me fu.chemaí níuna cofa me laffo far fola : ſtando

ella prefente.fe ío portaua el pane:e ella la carne:fe ío met

teua la tauola : e ella la touaglia.non era pazza / ne fanta

ſtíca:ne preſuntuofa/come quelle de adeffo.io tegiuro p

queftaníma peccatrice:che fenzza manto/o/pannicello

andaua per tutta laterra:con un boccale in mano/che mai


1 Landis trouaua perfona / che li díceffe mancho de madonna Cla
vna com
pagnaro dína/& baldamente che altri cognofccuamancho el bon
fiana. uino/& qual fi uoglia mercãzia che ella/e/quando pen

fauíche non era gionta:gía era tornata:doue ella arríuaua.

oghnomo laínuítaua : per lo grande amorcheli portaua

egiamai tornaua a cafasfenzahaueraffagiato fei/o/

octo maniere de uino.una mefura portauanel boccale/e/


laltra incorpo.cofili harebbono fidatí dui/o/ trebarili de

uínofopra fua fede : comofe haueffe laffato una tazza de

argento.fuaparola era pegno doro per tutte le tauerne de

queſta cíta ſe noi caminauão per le ftrade ; in qualfeuo


Terzo.

glia luogo:che ce prendeffe lafete : intrauamo ne la prima


S

tauerna:e fubíto fena trar un boccale de uíno per bagnar

fe la bocca.ma baldamente che maigli fu leuato lo uelode

tefta per quefto ,faluo quanto lo fignauano in fua taglia.


uoleffe dio che tal foffe adeffo fuo figlio Parmeo:qual era

du ella baldamente che tuopatrõe resterebbeſenza piu ma :


17

e/noi altri con effa.ma ſe non prendo errore /ío tel faro ef
fer de noftri, e lo fcriuero nel numero delimici.SEM.que

Alle ftofera impoffibile farlo per chele/un traditore . CEL.a

quefto tale io lí faro hauere Areuſa /e/fera de noſtra com


m pagnía darace luogo atendere noſtre rete fenza impaccio
Ado alchuno per quelli ducati de Califto.SEM.dimme credí,
et hauer honore del facto de Melibea ? haí tù qualche bon

ramo doue repoffi ataccare ?CEL, noce alcun Chyrugíco


12

che ala príma cura íudíche la ferita.quello che al prefente

0 cognofco te diro.Melibea/e/ bella.CAL.ricco/pazzo/e

liberale:ne offo fecurera defpendere:ne ío de íre/ e/uení


ដ68

Denari
ing

re/corra moneta/ e dure la lite quato uoglia.ogni cofa po ponno il

N el déaro.rompe lífcogli paffa li fiumi in fecco.nocefi alto tutto.

11/ luogo:che unfomaro carico doro/ no falga di fopra. e q-,

fto/e/qllo cheio cognofcoiqfta materia.qfto/e/qllo che


fi bifogna tacere.quefto comprendo in noftro utile de lui

O edilei/qfto/e/quello che ceporra giouare.ío uo a caſa ¿


Pleberio:reftati con dío, che ancora che ſtía braua Melí,

non e queſta la pría(ſe adio/e/placiuto a chi ho facto per


dere el cicalare tutte temeo el foletico:ma poíche una uol

l ta confenteno:la fella a ríuerfo dela ſchina mai piu ſe/poſ

fonoftraccare : per loro refta uinto el campo,reftão mor


Acto.

te:maſtracche no.fe de nocte camínano maí uorríano che

Affecti fefeffe giorno : maledicono li galli : per che anncião el dí.


di dóna & ácora el relogio per che cofi appreffa cámína : guardão
amante .

ale ſtelle facédoſe aſtrologhe:quado uedeno ufcire la ſtef


la díana pare che li uoglia ufcire laníma : ſua chiarezza li

obfcurifce el core .Camino/e/figliol mío : che mai me ui


dífatía de andare : nemai me uidiftracca . & anchora/co

fi uecchía como fono : dío fa mía bona uolunta.quáto píu

coſto che bulleno fenza fuogo : fubíto ſe fanno ſchia,

ue del prímo abracciamento:pregaro chí loro prego:pena

no per chi per loro peno.fannoſe: ferue de chi erano ma

donne laffano dícomádare/e fon comadate:rompeno mu

ra:apreno fineſtre:fingo effere inferme , fanno alí cancaní


delluſcí con olio ufare loro arte ſenza rumore : non te fa

perei dire/quanta opera fa in loro: quella dolcezza/che li

reſta dellíprímí bafi de loro amatí.fōno:nemíche delmez

zo:contínuoftanno pofte neli extremí . Semproío. ionon

te intendo madre cío che ſe uoglia dire queſti extremí.CE


LE.dico che la donna: /o / ama molto colui:da chi/e/re

chieſtave/lí porta grade odio . de forte che ſe una uolta da

bcentia : nonpoffono tenere/le redíne/al diſamore : e/co


quefta certezza cheho/:uo piu confolata a caſa de Meli

liea : che fe io lhaueffe nel pugno.per che io fo/che anco

ra de al prefente la preghí : al fin ella me ha da pregare quí

porto un poco de filato : in queſta mia taſca; co altri appat

recchi chefempre porto meco : per hauer ſcufa de intra


re la prima uolta/doue no ſon cognofciuta: como ſōno ue

Lí: Gorgieri/Scuffie/Frage/Bindelle/ Belleto/Sollima


Terza.

le to:Aguchie/Spilletti/che tale/e/che tal uole. per cheſe/

a/cafo in luogo alcão me trouaffe:che ftía aparecchiata p



dargli efca :& richiederle ala pría uolta SEM.madre guar

da ben cío chefaí : perche quado al príncípiofe erra : mai


V

?
fepofequire bon fine:penfa in fuo padreche/e/nobile.et
huomofforzato.fua madre gelofa ebrauatu fei lapro
E

priafufpitione : Melibea/e/unica loro.machandogli el


E

Ja glímacha ognibene :folaméte a penfarlo tremo.guar


1433

da che nōuadí per lana/e/uenghitofa/o/chete interue, ceti


motti fa
EL
ga como alzago de pier ben uenuto . CEL.como alzago?

as o/tofafigliol mio? SEM.como alzago/o/tofa/o/Scopa

10 ta che e peggio CEL.alla fe in malhora tu fcí proprio el bí


fogno mío.con male andarebbe ogni coſa ſe tu uoleffiím
123

pararea Celeſtína larte fua, quádo tu naſceſtigiaio magia


ua pãe cólaſcorza.proprio per guida ferreftibuono.cari

co de augurii / & paura. Sempronio non te marauegliare


85

on del mio timore poíche comun conditione humana/ e/che

quello che moltofe defydera.mai nonſe penſa ueder con

e clufo.magiormente che in quefto cafo temo tua pena:/e/

mía:defydere utile uorrei che questa matería haueffe bon

fíne :nogía perche Califto ufciffe di pena:ma per che noi


altri ufciffemo de pouerta . & per quefto guardo píu coue

níentícon mía poca fperanza:che nofaí tu come maeſtra

uecchia.ELI,far me uoglio el fegno dela croce Sempro


u
níozuoglio fare una riga nelacqua che nouita e ſtata que
1
fta che hoggi fiuenuto qua doi uolte . Celestína tace mat
V
ta laffalo ftare.che altri penfieri portamo : con che píu utí
e.
le ne ua,madíme e defoccupata lacafa? ando uía coleiche
Acto.

afpectaua : allo miniftro de fan francefco ELI.madonna


fiteda poí/e/uenuta unaltre/e/fene ãdo . CEL, fi ma non

indarno ? ELI.per mía feno/ne dío el confenta.che anco

racheuennetardo.meglio/e/tardo/chemaí.CEL.dun
queuadefopra nelafofficta del tecto troucraí el barato

lo delolío ferpentino.chefta appiccato de quel pezzo de


Appara
de fune:che leuaí allímpiccato laltra fera: quãdo pioua/ e/fa

nitatima ceafi gratempefta.e/apríla caffa delí lifci/e/ala mão dex


tra trouarai una carta fcripta con fangue denottola : e por
ta unpoco di quella ala dí drago : che herí cacciamo le o

gne:e/guarda non uerfaffi lacqua lampha : che ogi me fu


portata a confectionare.ELI.madre non ſta douetu haidí
cto.maíte ricordí de níuna cofa cheferui.CEL.non me re

prendere ín mía uecchiezza ; ne me tractar di queſta forte

neprender ſuperbía per che Sempronio ſtía quí : che piu

preſto uorrame per confegliera:che teper amica. quantú

quetu lamimolto.ma intra nela camera delí unguenti : e/


nela pelle del gatto negro(doue te fece merter lochi de la

lupa lo trouerai.e porta el fangue del becco : e/ un poco


delle barbe che litagliaſti . Elícia , piglia matre eccol quí:

reſtatu:che Sempronio/& io/ uolemo andare in camera.


CEL.io te fconíuro trifto Plutone/Signore dellaprofun
Loinra
tione de díta ínfernale imperatore dela corte damnata/ Capitão ſu
celeftina
ilopera perbo delí condanati Angeli: Signore deli fulphurei fuo

magica, chi che líbulléti/e/iniqui monti gittano.Gouernatore/e/

uedítore delítormenti/e/tormétatori delle peccatrice aní

me/miſtro de le tre furie infernale . Tefiphoe : Megera;&

Alecto : aminiſtratore & tutte le cofe negro der regno dfty


Quarto.
na ge/e/dite:con tutti foi lachi/& ombre infernali,& litígio
On fo chaos.Mantenitore dele uolante Arpie. con tutte laltre
0 copagnie dele pauroſe/e/Spauenteuole hydre.io Celeſti
In na tua píu cognoſciuta Clientulateſcōgiuro per la uirtu/e
Sto forza de quefte uermiglie littere:e/per lo fangue de que
de ſta nocturna aue con cheſon fcripte.& p la grauita de que

ftinomi/e/fegni:che in queſta cartafe contengano./e/

per lafpero uenéo delleuipere con che quefto olio e facto:


JOC

col qual ungo quefto philato.che uengíalprefente/ ſen


0 za níuna tardanza a obedíre mio comando.e/ín epfo tere

uolgi:e/con effoſta ſenza un momento partirte , fintanto

cheMelibea con apparecchiata oportunita che io habbia.


1
el compre : e/ con effo in tal modo reſte prefa:che quanto
ofte píu ſpeſſo el guarde tanto píu fuo corefe humilie a conce

D10 dere mía petitione./e/gelaprí/e/feriſchí del crudo amo

tu rede Calífſto/e/fia de forte che laffata tutta honeſta ſe dí


2

Ee/ ſcopra a me.e/me remunere mía fatiga/ & imbaſciata/e/

ch ſe tu farraí queſto dōanda poí dí me a tua uolunta; efenol

CO faraí con preſto motíuo me hauerai p capitale inimica:feri


ro con luce tuetrifte/e/ofcure carcerí:accufero crudelmé

te tue contínue bufie : conftringero con míe afpere parole

1 tuo horribile nome.una/e/unaltra uolta tefconíuro, e co

6 fidandome nel mio moltofapere : meparto col miofilato:

J doue credo portarte in uolto.

Argumento del Quarto acto.

Aminando Celeſtina per la ſtrada ua parlando fra


femedefma finche arríuo a caſa de Pleberiotrouo
+
1 fulla porta Lucretia ferua de Melibea ; mettefe a
Acto

ragonare conleí:fentute da Elífa madre de Melibea: & fa

puto che era Celeſtína la fece intrare in cafa : elífa fo chía

mata per parte de fuaforella: Celeſtina reſto infieme con ›


Melibea:e dícelí la caufa de fua uenuta. I

Celeſtína: Lucretía: Elifa: Melibea . t

Deffo che io uo fola : uoglio penfar in quello che


non erra Sempronio hebbepaura di quefto mio uiaggio: p
cbibé er
che le cofeche nonfon ben examinate/ancora che
mnina,
alchune uolte habbiano bonfíne:Communamente crea

nouaríí effectí : de modo che la molta fpeculatione : mai


non manca dí bon fructo.che anchora cheio habbia diffi

mulato con lui:potrebbe effere che accorgendofe el patre›

de Melibea : che io fuffe pagata con pena : che non fuffe


manco che la uíta :0/molto fuergongnata reſtaſſe. quan
do occidere non mi uoleffeno / facendome fbalzare / o /

fruſtare:/o/mettere in berlina/doue che fuffe battuta af

faí uergognofamente conlloua che auazano alle biocche

dunque/amare cente monete ferião quefte. o tríſta me ſu

enturata/e/ín cheſtrano laberinto me fon meſſa : che per


moſtrarmefollicita/e/ diligente/metto mía uita/a/peri
culo.chefaro trifta mefchina ? chel tornarfe indríeto non/

e/utile?nella perfeueraza máca de pericolo:chefaro anda

Warieta ros/0/debbio tornarme? /o/dubbiofa/e/dura prolixita:


de delibe io non fo qual mí prenda per piu fano.nelladare/e / maní,
ratione
fefto perícolonela pufillanimíta faro fuergognata : inche

luogo andara elbo che no a refogni caíno ſcoprefuo dane

uole/profunde ripe ſecolfurto fon trouata/ua rípara tu la


furia in quela fiata : /o /fio non uo : che díra Sempronio?
Quarto.
i
che tutte queſta erão mie forze/e/animofita? míoſapere/
‫טו‬
& ardíre?mía promeffa/aftutia/e follicitudine? / e/fuo pa
COD
trone Caliſto che dírá ? che fara ? che péfara faluo che fia
in me nouo ingano? /e/cheio ho difcoperta queſta trama

a Pleberico per hauer píu utile da lui comefufiſticapreua


rícatrice/e/fe pure non haueffe péfierí fi odiofi:crídara co


0:0
mo un pazzo.dírací mío uifo uillaie rabíofe: pporta mille obectio
che
in conuenienti che mia prefta deliberatione limiffe: dicen ni tacite
cótr a ce
Tea
dome/tu puttana uecchia:per che hai crefciuta mia paffio leitina

ne co tuepromeffe ? roffíana falfa che tu fei : che per tuttel

mondíhai piede/e/per mehailíngua : per tutti hai opera:


att
e/per me parole:per tutti remedio/ e/per me pena.per o

gníhomo hai forza/e/per me te machata:per tutti hai lu


an ce:& per me hai tenebre dunque uecchia falfa factochía
10/
raper che me te fei offerta : chel tuo offerire me dete fpera
ral za:laſperáza dílato mía morte : ſoſtene mía uita: miſſeme
che título de huomo alegro : ma poi che tua promeffa non ha
Lefa hauuto effecto :ne tu macaraí de pena.ne ío de trifta deſpe .
23

pa ratíone.fiche male'in qua peggio in la. paffione/ e/atutte

due le parte. quádo alí extremímáca elmezo appogíarſe


on Ihomo a lo píufecuro:me par difcretione.piu tofto uoglio
Inหนึ่งda offendere Pleberio che far danno a CALISTO.uoglio

andare:che maggiore/la uergogna di reftarp paura: che

an lapena:fupplendo como aimofa qllo che io promife: che


che mai alí audaci fu cōtraría la fortua.gia uedo la caſa de Me
libea í maggior picoli de qfti me fo uiftafforzafforza cel.
Löfirma
nohauer paura.che mai machão pregatori per mitigar le tione di
cófeglio.
pene tutti li auguriiífefon moſtratii mio fauore;o/ionofo
Acto.

Bona o niente de quefte:quattrhomíní o trouati per la uía li treſe


minatio, chiamão Ianni : eli duifon cornutí . la prima parola cheo
ne.
udíta p la uía :eſtata de amore:maí ho ſcappucciato como

o/facto altre uolte:pare che le pietrefe fcanfano/e/me día

noluogo che io paffi.neme danno impaccio le falde/co


mefoleno.emancho mifento ftracca nel camínare , ogní
Haguri huomo meſaluta ne maí cane me ha abaíto.ne Vccello ne

aducift, gro ho uiſto.neftornome coruo:ne cornacchia:ne merlo:


ne altra natura de Vccelli negri.elo meglio de tutto / e/

cheío uedo Lucretia cufina de Elicía/ infula portade Me

libea.iofoncerta/che nome fera contraría.LV.chí díauo

lo/e/queſta Vecchia : che cofi uien ſtraſcinando la coda?

CEL.la pace de dío fia in queſta cafa.LV.madre Celeſtía;

tufilaben uenuta./e/qual dío teha menata per queſte co

trade:non coſtumate? CEL.figlia & amor mío/el defyde

río de uederui tutti:e te porto recomendationí de tua cufi

na Elícía.e anchora per uifitare tue patrone Vecchia, e ,


gionene.che da poíche andai ad habítare nel laltra contra

da nonſon ſtate da me uífitate. LV.aqueſto ſolo ſei uſcita

detua cafafgrãmaraueglia me fo de facti tuoí.perche non

e/queſto tuo coſtumechenon/e/tua uſanza dar paſſoſé

zautíle.CEL.maggior utile uoi matta:che mettere ad exe


cutionefuo defio:& anchora comenoi altre Vecchiemai

noncemanchano neceffita : maggiormente achi gouerna

figliole daltri:fon uenuta a uendere un poco defilato. Lu.


in mioceruello fto.che mainon daipaſſo ſeprima non fei

certadel guadagnío . Niente dimeno mia patrona la uec


chíaha ordíca una tela ,ha neceffita dehauerlo; etu de uen
hai
Quarto,

ederlo intra /e / afpectame qui che non farete indifcordia.


24

ALI.cochí parli Lucretia.LV.co quella uecchia che hai


O
lacortellata per lo nafo : cheſoleua habitare in queſta con

trada appreffo el fiume.ALI.hora la cognofco meno:fe tu


CO meuoidar ad íntender lo incognito/per lo non cognofciu
3

to:e comeportar aquaín un cefto, Lucretia . íefu madōna:


50

Facto
píu cognofciuta/e/quefta uecchia che la ruta.io nofoco chiara

the me nonte recordi di lei che fo meſſa in berlína / per factoc

" chiara./e/che uedeua le giouene ali preti : /e/che guafta

Mua millematrimonii.ALI.che arte/e/ la fuaforfi p queſta

20 uía la cognofcero.LV.epfumatrice/fa Belletti? Sollima

to/ephífica demammoli/ha trentaltre arte/cognſcemol

toín herbe,& alcũe la chiamão la uecchia lapidaría.ALI.

edi tutto cío che me hai dicto no me la fa cognofcere : dímme


fuo nome felfai ? LV.fe io lo fo madona non ce mammo

lone uecchio in qfta terra chenol fappía: e debbio ío ígno


rarlo ? ALI.duncha perchenoldi?LV.per che ho uergo
2

gna.Alí.ua uía matta dílo non me indígníar con tua tarda


"
8

Cit za.LV.Celeſtína/e/ſuo nome ſaluando lhonor della/ fi,

1200 gnoría uoſtra.Alícia hi/hi/hi : mala peſte me occidaſe de

of rifo poffoftare.confyderando lo difamore che tu deí tene

CO rea queſta uecchia: chel ſuo nome haí uergogna/menzo


nare.gía me ricordo di lei te fo dire che ella e una buona
1
creatura:qual dío la poſſa adíutare.nome dir píu che qual
che cofa me uorra domandare, dilliche uenghafufo.lu

16 cretía uien qua fu fotía.Cele, madōna mía buona la gratía

00 de dío/ſtía tecco:/e/con la nobile figliola:mie paffioni/e/ Rofia


na fimus
AC infirmita;me hanno impedita a uifitare tua cafa:como era latrice
F
Acto.

hocfto:ma dío cognofce la purita del mio core./e/mío ue


ro amore: che la diftantia dele habitationi/non tolle lo a

more delí aními . de modo che quelo che molto defyato/


neceffita melha facto mettere ad effecto con tutte le lal

tre mie fatiche aduerfe : me fon uenutí mancholi danarí.

non ho faputo prender meglior remedio/ che uendere :

un poco de filato che per far certí uelí hauea feruato.

ſeppí da tua ferua che haueuí biſogno de efſo. e/ an


40
chora che fia pouera ( ma non gía dela gratía de dío )
eccolo quí a tuo comando fe de lui/ e/ de mí te uorraí
feruire . ALICIA . Vícína mía cara tue parole e corte/

a me fan commouere a compaſſione , e / dí tal forte che

píu preſto hareí uolfuto trouarme in tempo per poffer re


medíare/tua pouerta.chemancharetua tela.de tua offer

tete régratio affai , e fe lo filo e talche fia il mio biſogno te


fara ben pagato.Celeſtína tale madonna ? tale fia fiamia ui

ta./e/mia uecchiezza / e/de chíuorra parte de mío íura

mento :fottile comepel de tefta : equale forte como cor


de delluto.bianco como un fiocho dineue, filato per que 1
1
fte deta.nafpato / &/acconcio : eccotel qui in mataffle :

cofi poffio godere de queftanima peccatrice como tremo


nete me dauano hieri per loncia . Alícia figlia Melibea re

ſteſi queſta donna da ben teco:che gíame par che fia hora,
de andare auifitare mia forella : la moglie di Cremes : che,

da hierino lho uiſta/e/fuo fameglio uiene a chiamarme.

che da un horaín qua lihe rinforzato el male: Celeſtína de,

quí ua adeffo el díauolo apparecchiando oportunita al fa,

cto mío : re inforzando el male aquellaltra, ſu ſu bon amí


Quarto.
de
co:tienforte:che adeffo/e/mío tempo.ola a chi dico ío: fa
2
chemhabbíííntefa. Alícia che haitu dicto amica?Celeſti

na.díco madonna che maledecto fia el díauolo/e / míafor


L
tuna:perche in fimil tempo/e/rinf forzato lo male/a/tua
forella:che non ce fara tépo per expedire il facto mío : ma
Tel
chemal po effereil fuo? ALI.mal di ponta:e tale che fecon
0
do che io feppe dal famiglio che lei reſtaua : temo che fia
20
mortale:prega tu uícína mía per fua falute a dío ín toe ora
•)
tíoní.Celeftina.io timprometo che come de quiefco : de
M
andare per lí Monaſterií : doue io ho frati afſai deuoti./e/
thi
daro loro la medefima commiffione che mhaí data.e ultra
ch
quefto prima che io mangi fcorrero quattro uolte mieipa
TI
ter noftri. Alícia.Melibea contenta la uícína in tutto quel
C
loche ragion fara pagarlí per lo fílato , e tu madre perdo
of
name/che unaltro giorno uerra/nel qualepíu adagio ce
20 porremo uífitare.Celeſtína madonna lo perdono auanza

rebbe/doue lo errore manchaffe.da dío poffi effere pdo


Of
nata:che bona copagnia mi reſta.dio la laffegoder ſua no/

bile giouentu.che/e/tempo/con chepiu piacere/e/ mag


With de
OL gior dilecto fi prende:che per mia fe : la uecchiezzanon e vecbieze
altro :che hoſtaría de infirmita , allogiamento depenfieri; 34,
14
amica de queſtioni:affanno cōtínuo:piaga incurabile : do

lor dele cofe paffate:pena dele cofe prefenti. Penfierí triſti


1 delecofe future:Vicína de la morte:uinchíaſtro de uíchío

che con pocafoma fe piega.ME.madre per che ditu tanto

mal di quello che tuttol mondo con tanta efficacía gode:

e ueder deſya?CEL.defiano aſſai mal per loro: deſyano af

faifa iga : defiano arríuar la : per che arriuando uíuono; e


Eii
Acto.

lo uiuere/e/dolce: e/uiuendo deuentano uecchi : de forte

chel mámolo defya effer giouene:/e/lo giouene uecchio:

& lo uecchio molto píu:ancora che fia con fatiga ogni co


:
fafe patiffe per uiuere: chí te porría contar madonna líín
Incōues
nienti de couenienti/e/danní dela uecchiezza:loro fatiche: loroín
vecbieze
30, firmita:loro penfieri:loro fredo/& caldo: loro fcontentez

za:lorograueza:qllo arriuare de uifo: qlla mutatioe de ca

pellie/de loro prímo/e/ freſco colore : loropoco udíre: e

debilitato uedere:quello rintrare delli occhiitefta : quella

pfundíta della bocca:quel cafcar de denti:quel mãcamen


to de forza:el fíacco caminare.quel ftétato magiare/oime

oíme madōna mía:che fe quello che ho dicto uiene accom


pagnato de pouerta.orli uederaí tacere tutte laltre fatiche:

quando auanza la uoglía/e /maca la prouifione:che mai

ho fentito peggior habitoche de fame?MEL.bencogno

fco che parli dela fiera:fecundo te ua inefla; tu uoíínferire


bivera che unaltra cantíone cantarano li poueri.CEL.madonna
méte e ri
sbo. e/figlia:inogni luogo fon tre miglia de trifta uía:ali ricchi

fugge la gloria e quiete :e/fempre uiuono infufpecto.co

lui/e/riccho/cheſta ben co la gratía de dío.piu ſecurta:e/


400
effer ſpregiato:chetemuto.píu repofato dorme el pouero
che non fa coluíche guarda con follicitudinee : quello che

confatica guadagno./e/con dolor de laffate.lo amico del

pouero nofera diffimulato/ e/ quello de lo riccho fi.íopo

uerafomno amata p mía perfona:/e/lo riccho per fuaro


non odeno uerita : ogni homo parla loro con lufen
Lötrari ba:maí
cbte ri ghe:ogního ua col loro a beneplacito:ognihomoliporta
cbezza
inuidiaperper miraculo trouarai un riccho /che confef
Quarto.
fe che fería meglio effere in mediocre ſtato:/o/uero impo

C uerta honeſta:per che le ricchezze non fanno lhomo ric

D cho, ma occupato:no fan Signore/ma maeſtro dícaſa píu

I fonno li poffeduti dale ricchezze che quelli che le poffe,


deno, la Ricchezza a molti fu caufa dela morte;a tutti rob

I ba el piacere, & bon coſtumi : nífuna cofa e piu contraría. 3a caufa


di gran
nohatu odíto dire che dormendo gli huomini fefognor mai
a
123

no le ricchezze / enífuna cofa ſe trouorno in mano : ogni

ríccho ha una dozzena de figli,& nepoti , che nonfano al

‫אר‬ tra oratíone/o/petitione/a/dio:faluo che ſe mora:noue

M deno lhora dhauerlo fottoterrato p hauer la robba in ma

no:&darlícopoca ſpeſa ſempiterna habitatiōe.MEL.ma


BOU

dre granpenna hauerai per la eta che hai perdutatuorreſti

☛ tornare ala príma ? CEL. gran pazzia fería figlia al camí,

nanteche affannato della fatiga del giorno:uoleſſe torna


re dal príncípio la giornata. per douer uenír unaltra uolta
E

ín quel medefmo luogo.per che tutte quelle cofe cuípof


23

feffione non/e/grata : meglio e poffederle che afpectarle.

CO p che piupreſto/e/loro fine:quãto piu auante ſe trouano


pricipio.no-e/cofa píu dolze/e/piu gratiofa/a colui che be cofa


2:0 grata
हड

fe troua ftracco per longo camino : che lhoſtaría . de forte al frac

che achora che la giouetufia cofa molto alegra: colui che co

e/ uero uecchio:non la defidera, per che quello a chiman

cha lo ceruello/e/la ragione.quafi altra cofanon amaſal

uo cío che haperduto. MEL.ſe per altro non fuffe : faluo


TO
per uiuere.e meglio defiare cío che io dico.CEL.cofi pre
fto mortelo agnello como lo caftrato.nifuno e fi uecchio

che non poffa uiuere unanno . ne cofi giouene/che hogí


છે '

Fiii
Acto.

pucbij, non poffa morire ,de modo che in quefto poco auantag

gio ne tenete.Melibea Spauentata- me hai con tue uere ra


gíoní.índítio me danno tueparole : che thabbia uiſta altre

uolte , dimme madre ſei tu Celeſtína ? quella che ſolea ha

bítarein queſta contrada appreffo il fiume ? Celeſtína ío


fon defla fin che dio uorra.Melibea in Vecchiata fei : ben

dícono cheli giorni non camínano indarno, cofi dio maíu

tíchío non te recognofcea : faluo per quefto Segnuzo/


chetu hainel uifo , allhora eri bella: unaltra me affomigli

adeffo, molto te ſei mutata.LVCRETIA, hi/hi/hí; mu

tata feil díauolo con quelfuo dio uífalue : cheli trauerfa

él nafo.MELIBEA.che parli pazza?checofa/ e/quella/


che hai dicta? de che ridí ? LVCR ,ío me rido de como nō

cognofccuí la matre Celestína, CELISTINA, Madonna

tíen tu cl tempo che non camine / terro ío míaforma che


nonfc mute.non hai tu lecto doue dicono : ucrra el dí che

non te recognofccraí alofpcchio; & anchora per mía def

gratia ho meffi lícanutípíu per tempo che non douea/e/


moſtro doppia eta:che cofi poffio goder de qſtanima pec

catrice;e tu de quel corpo gratiofo/che de quattro fígluo


le:che hebbe miamadre/io fon la piu giouane. guarda co

comoio non fo fi uecchia; come altrimeíudíca.MELIB .

Celeſtína amica io ho preſa grandiffimaalegrezza de ha

ucrte ueduta e/cognofciuta. /e/ anchora me hai datopia


ccre contue parole:piglia tuoi danari/ e/ua co dío: che me

pareche anchora non hai mangiato.Celefti./o/angelica

figura70/gemmapreciofa/e/ come lhai dicto con gratias

gran piacer prendo a uederte parlare; /e/non fai tu / che


Quarto.
g
per la díuína bocca fu dicto contra quel ínfernal tentato
De folo
er pane nó
re :chenon de folo paneuiue lhomo.poíchecofi / e/ che viuit bo
l mo.
non el folo mangiaremantenga : maggiormente me .che
ah
qualche uolta:ſto uno/e / doi giorni digiunafollicitando
ay
facendc daltri./e/per che cofa credi chefa la uirtu in que
ba
fto mondo faluo per faticarle lhuomo per li boníte morir
12
per loro quefta fu fempre mia conditione : uoler píu pre
20
ito faticar/miferuendo ad altri/che ſtar in rípofo conten

tando me:ma ſe tu me daí lícentía te diro la neceffitata cau


명품

fa de mía ucnuta che/ c/altro che quel che fino adeſſo hai

odíto.& tale che tutti perderíamo ſe io me tornaffe indrie

to ſenza chetul fapeffi . MEL.dí madre mía tutti toibiſo

gni:che io lí porro remediare lo faro de boniffima uoglia


Do
per la paffata recognofcenza/c/uicinanza : che da obliga
S

tione ali buoni.CEL.mei bifogni madonna ?anzidaltríco

mo te ho dicto:chele mei í mia caffa melli paffo : che later

ranon lifente.mangiando / quando io poffo : & beuendo


‫انا‬
quando io lho : che con tutta mía pouertaper la gratia de
CC
dio:maime/e/manchato un quatríno per pane: nefcíper
10
uino:da poíche io reſtaí uidua: che prima non haucaío pé
30 fier de cercarlo:che in caſa me auanzaua unabotte: quan
IE
do la una era uota/laltra era piena:gía maime andai ador

mire:che prima non magiaffe una roſtita dipane: & a ogni


boccone me beuca un bicchier de uino . queſto faceua ío
DC
per rifpecto della matre.ma adeffo ( como ognicofa per
12
meipeccati) emacata : in un fiafcuzzo mel portano : che
B

non capetre boccali . fci uolte el giorno me biſogna uſcir

de cafa ;con mei canuti adoffo : atarlo impire alla tauerna:


Fiiii
Acto.

ma dío nonme día la morte/fin che non habbía unabotte

píena ín mía cantina/che per mía fe io non cognofco la mí


puerbio
glíor cofa:che come dicono pane/e/uíno fanno andar a ca
míno:che non huomo indouío:demodo che doue non ce

homo :ogniben ce mancha :com male ſta el fufo : quando


puerbio
la barba non anda de fufo.queſto / o/ dicto madonna per

quello che tu díceſti dele altrui neceffita:/c/non mie.Me

libea.domada cío chetu uorraí: & fia per chi ſe uoglía. Ce

leftí,donzella gratiofa/e/ di nobile fãgue:tuo fuane plare


& alegro uifo:inficme conlli apparecchi de liberalita : che

moftricon queſta pouera uecchia.mí danno ardire/adir


te la caufa de mía uéuta.io laffo un imfermo ala morte: che

con folo una parola:che eſca de tua nobile bocca e/che ío


Ja porti mefla in mio pecto/a fermafede: chel fanara.Me

lí.honorata uecchia io non te intendo fe píu no mí dechia

rítua domanda:per una parte me daí alteratione; cme pro

uochi a faftidio:per laltrame comouí a compaffione , non

tefapreirendereconueniente refpofta ; per cheio nonho

Bificio comprefatua domanda.ío receuero queſto a grandiſſima


cbifa fi uentura:femie parole poffono dare falute a qualche chrí
mile e a
Dio ftiano:per che afar beneficii/e/affimilíarfe adio;e ancho

ra che colui che fa beneficio lo receue:quando lo fa a per

fonachel meríta.e colui che po fanare chipatifce:non uo

lendol fare/c/caufa de fua morte:pertãto non ceffaretua

petitione per impaccio ne timore: Celeſti.io ho perfoilti

moreguardando tua belta che non poffo credere/che in


laude & darno feffe dio: un uifo piu perfecto dunaltro:/ c/píu do
belt a
tato de gratic/e belta ;faluoper farlo Cácra de uirtu ; de mí
Quarto

fericordia/e/compaffioe:miniſtro defua liberalita/e/gra


mosalita
tía comoha facto a te.ma como tuttifemo humainatíper refutile
a
morire :/ e/fia certo che nonfe po díre nato:colui che per
C
fe folo nacque per che fería fimile ali brutí anímali ne
Unicozo
liqualíachora/e/alchuna pieta:como fe dice delo unicor no

no:/el quale fe humilía a ogni uergine donzella e lo cane Lane,

contutto fuo impeto/e/brauezza:quando uiene a/mor Ballo.

dere : fe il gitano interra non famale.equeſto depíeta/e/


BO콩트

dele uolatile :nífuna cofa mangía cl gallo : che no chíame:


35

e/facciapartícipe legalline : per qual cagione noi huomi

ní doucmo effer píu crudeli:per che non faréo parte de no

ftregratie/eperfone aliproximi.maggiormente quando


C fono in uolti ín fecrete malatie; e tali che doueftala medí


Ma cína:e ufita ia caufa dela infirmita.Mel.p dío te prego:che

tu me dichiche/eqlto infermo:che cofi graue malatia fi


ſenterchefua infermita/e /remedio efcono dú medefimo

not fōte CEL.béterícordarai madōna/& haucraí notitia in q

ſta cita:de un caualicrígiouãe depreclaro fague chiamato

Califto.Pelicano rope fuo pecto p dar:alli figli le proprie pelicão.

iteríora per cibo:e/le cicogne mategono el patre/e/la ma


Licogna
tre uecchi nelnído : táto tempo, quáto effi receuettero cí

bo da loro effendo picolini/poi che tal cognofcíméte det>


Do te la Natura allí áímali/e/ucelli;che deue far aglhomíní.
2

Mel.no.píu/nō píu bõa uecchia; no paffar piu auati qito :


i tua domada?
e/loifermo p chítu hai facte tatepremiffe-

pcheícíučuta a cercarlamorte . p chí hai dati fi dãncuoli


è

paffiofuergognata barbuta , che mal po fentire qfto ho


515

CO pduto che con tata paffioe fei uenuta? credo chefiad paz
Acto

zia fua infirma:che te parefe me haueffe trouata ſenzaſu

Lingua fpecto de quel matto ?guarda con che parolette mitraua?


bumana non fe dícc índarno : che lo píu nociuo membro de lhumo
membzo
nocino e/lalíngua.Abrufciata pofi tu effere roffiana/falfa factoc

chiara nemica dhonefta:caufatrice di fecreti errori.icfu/ie.

ſu Lucrctía :leuamela dauati che mi moro.goccia de fans

gue noma laffataí corpo.ben felmerita qfto/c/peggio/

chi a qfte fimili da orecchi : p certo che feio no guardaffe

alhonor mío:ío te harei facto ribalda/che tue parole/e/ uí

ta haueſſéo hauuto fine in un tépo.Cele,in malhora/ e/ín


mal/punto fon qui uenuta:fela fcoiuratione me uícn man

co.o la chefairche fpecti?ben fo io a chí díco ma tu no me

uoííntendere : fu buon amico no tardar píu che ogni coſa

ua in pditioni.Mel.ãcora parli tradēti in mia preſentia:pcr

agumétar mío coruccio:e/reddopiar tua pēa.uorreſtidã


nare hōelta p dar uíta/a/ un pazo & laffare me dolorofa/

pfar lui alegro:eportarti tu lutile de mía pditiōe.crcmue

ratioe de mío errore , uorrefti pdere. & diffipare la cafa de

mío patre:p refare una uecchia falfa come tu.penfi che nō

habbia cognofciuto toi falfi paffi:e/compreſa tua daneuo


le imbafciata :ma io te afficuro chel guadagno :che tu cac

4 ceraí de quí:nonfara(faluo euitare che tu non offendípíu

dío)dãdo fíne atuoi giorni:refpondi ríbalda falſa : dimme

fia manegolda :como te balto lanimo parlarme ne mai?CEL.


verfutia
dero
na. il tuo timore madona te ne occupata mía difculpa.mía in

nocétia mi da ardire:tua prefentia me turba/ucdédo.ctco .

fiadírata.cquel che piu mincrefce/ e/duole/c/ che tu rece .

uifaftidio :fenza alcuna:ragione:p dío progo madonna ;


Quarto

che laffi concluderemía petitione:che effo non reftera cul

pato:ne ío condemnata?e uederaí como píu preſto/e/fer

uitío dedio:che paffi def honeſti.e píup dar falute a limfer


: mo:che per maculare la fama al medico : fe ío haueffe pen
C
fato:che cofi legíermente / doueuicõiecturare delpaffato
nocibile fufpitione.no laría baſtata tua lícétía/adarme ar
dire deparlare in cofache/a/ Calífto ne ad altrhomo toc Defor
2 caffe.MEL.iefu no oda : píu mentouare qfto pazzo falta múate.
foflatí:fantaſmata di nocte: lungo como una grua : figura

1 dípano de razza mal facta:che cadero químorta.quefto/


n e/quello che laltro giorno me uide:e/ comizio/a/ ferní
e tícare mcco in parole.facédo molto del galante conſua za
zera pectíata/e/poca ucrgogna: díraili bona uecchía: che

I fefe penfo che gia io era tutta al fuo comando: che gia re
ftaua uinto el campo plui:p che io me prefi piacer piu pre

fto de confentire fua ignoratia:che de caftigarefuo errore k

C píu preſto uolſe laffarlo per pazzo : che publicare fuo ar


díre:Dunque auífalo che ſe leui de qfta imprefa/e/ ferálí

ů fano:& fenol fara:potrebbe effere che non habbia copato


píu caropalare in fua uita : e fappí che non/e/ uinto faluo

colui che fel péfa effere/c/io reftai ben fecura; & ello mol

to altícro.ſempre/e/ delipazziſtimare tutti quelli chefon

deloro qualita.e/tu tornate con fua medefima imbafciata:

chaltra riſpoſta da me non haucraí :ne mancholaſpectare:


chefuperfluacofa/e/fpectar mifericordia a colui che ha
19
uer non la po.e/rengratía di poi che cofi libera uai de que
.0
fta fiera:benme haueano dicto chí tu eri : & aduifaiame
30 ཌཎྜཱ་

de tue proprieta : Anchora che adeffo non te recogno


Acto.

fcea CEL.píu forte ftaua troia: & altre piu braue díte hofa

ctemanze/nífuna tempefta dura troppo.MEL. che cofa

dí tu nemica parla chio te poffa intendere hai tu difculpa

alchuna per fatiffare al mio corrucio : /e/far fcufa de tuo

errore/& ardire? CEL,mentrepiu duraratua íra/ piu con


demnata mía fcufe percheftai rigorofa ma non mi mera
Att
ueglio che al fangue nouo , poco caldo bifogna per farlo

bullire.Melibea poco poco lo poi ben dire poíche rafta


ftí uíua : & io con affanno de tua grande prefumptione :

che parola poffeuí uolere per queſto tal huomo che a me

ben miſteffe?refponde poíche di che non hai concluſo? e

for/pagaraí lo paffato.Celeſti.una oratíone cheglie ſta


Biocofa
aftutia to dicto che tu faí de fancta Appollonia.chee appriata al
sofiana dolor de denti/& anchora el cordon che porti cento:chee

fama che ha tocchi/tutte le Reliquie de Romae Hierufa

lem quel caualierí chío to dicto:pena/e more de dolore de

denti : queſta/e/ eſtata la cauſa de mía uenuta.ma poíche


in mía dolorofaforte ſtaua tua trifta/e adírata reſpoſtapa

tíſcaſe fuo dolore/in pagamento dhauer cercata cofi fuen

turata imbaffatrice : chepuíche in tua molta uírtu me/e/

manchata la pieta : anchora me ſería manchata laqqua ſe

per eſſa me haueffe mãdata al mare , ma ben faítu madon


contêtia na chel dilecto de la Vendecta paffa in un moento: & quel
Diuina
lo dela mifericordía durafempre.Melibea, ſe queſto uole

uíperche non me lo diceuí fubito per cheme laitu dicto

per fimileparole? Celeſtí.madonna per che mio necto mo


tíuo mefece creder : che ancora che in qualfi uoglia altre:

lo haueffe prepofto : non fe douea prendere catíua fufpi


Quarto.
fa
tione.che ſe macaí del debito preabulo : fup che ala pura fenza
derita
ola co
uerita/nō e neceffario habúdare de uarií colorí.la compaf lozi,

fone de fuo dolore/e fiducía de tua magnificentía al prín


110
cípio ferorno in mia bocca la expreffione di la cauſa : e poi
Con
chetu madonna mía cognofci/chel dolor turba : elatur, Lalin
ra, guatur
F
batíone liga/& altera-la língua.Ja qual fempre douería ef barfe eli
Flo garfeper
fere ligata colceruello:p la mor de dio tiprego:cheno me doloze
a
doní culpa.e/ſe colui erro fa che no uega in mío dáno.poi
ne: chio noho facto altro errore:faluo cer ambaffatrice dl cul

me
pato.noncofentire/chefi ropa la fune plopíufottile:non
te aflomigliare al ragno:chenomoſtra fue forze. faluoco

tra lí debili anímalí: no uolere che pagéo iufti- p peccatori.


al
imita la diuina iuſtítía:che dice laníma che peccara:quella
Simili
tudiedil
medefma morira.comofano li húaní:che mai codanano ragno

el patre/plo error del figlio.ne lo figlio/ per lo delicto del Parola

padre:ne maco eragiōe madōna/che fua pfumptione: fia vinina


he
caufa de mía pditiōe , acora che fecúdo fuo merito nonmi
curareíche lui foffe el dlinquéte:& io la condenata, che nō
en
e/altro mio coſtúe : faluo feruire a li fimili par foi . di qito
el micōtento:mai fu mía uoluta dar faftidio a uno: p far pía
le
cer a unaltro.ácora che in mia abfétia/thabião dicto male

díme.í fíne madona:ala ferma uerita : la língua dlo uulgo


18
mal parlate:no lípo fardano.apochifo difpiacere in que
k
fta cita ad ogníhuomo attedo :cio che prometto : maggior

méte a quelli:che qualche cofame dano.como ſeio haucf


010
feuintipiedi & altre tate mano.Mel.no mifo meraueglia
Ta
p che un fol macftro duítií e baltate p corrupe ogni gran

popul.p certoche tate e tale laude merão dicted toimodis


Acto.

chio non fofe mi creda che dōandauí oratíone.CEL.mai

70-41 la poffa ío díre :e fela díco non me fia udita:fe mai dime/al

tracofafeporrafapere ancora che mi deffeno mille torme

tí.MEL.la paffata alteratione a rider meimpediſce detua


innocentía:che ben fo io/che facramento ne torméto mai

tefarano confeffare el uero:per che dirlo, non ei tua liber

ta.CEL perche feímía madonna:te debbio riguardare.io


te ho a feruire:e/tume ha a comandare . tue afpreparole/

mefarano uigilía & una Camorra.MEL. permai fe che tu

te lhai ben guadagnata.CEL. fe non la ho guadagnata co


la língua:non la ho perfa colla intenríone.MEL.tato affir

mítua ignoratía:che mefarai credere/ quel che po cffere::


uoglio dunque laffare in tua dubíofa ſcuſa la fententía fu

le bilancie:nemancho uoglio difponere de tua petitione/:

afapor de legiera interpretatione:e non tepar grácoſa: ne›

Este merauigliare/de mía paffata alteratione : perche in tue

parole me co curfero doí cofe:che qual ſe uoglia deffe:era

fufficiente per farme uſcire de mío uero íudítio . La prima


nomínarme queſto tuo Caualieri : chemeco líbaſta lani,

moparlare . Lafeconda domandarme parolaſenza faper

píu caufa:che nonfe potea fufpicarefaluo danno per mío

honore.ma poíche ogni cofa/uien de bona parte:del paſſa

to tídomãdo perdono: che alcun poco e allegerito mio co


re:uedendo che la/ e/ operapía:e Sancta, ſanare linfermi

appaffionati.CEL.etale infermo madonna mia, ío te giu


ro per dio/chefe tu lo cognofceffi bene: non lo íudícarefti

per quello che tu hai dicto / e/ monſtrato con tua ira. per

Laudio dio/e/per queſta anima 1 che non ha felein corpo ha do


Quarto.
22

milia gratie.e/in liberalita un Alexandro, in forza un He caluto a


mel.pla
ctore/ello ha afpecto de un Re.Magnanimo /Gratiolo/ rofians

né Alegro.in luí non regna mai Triſteza/e/de nobíleſãgue

como tufaí.e gradíffimo Iuſtratore : Vederlo armato ac

‫ג‬ cauallo pare unfã Giorgio.forza/ & animo nohebbe táta


· Hercule.de fua Prefentía/e/Factioní/non te dico. Difpo

ſto Ardíto altra língua che la mía/bifognoría per cotarlo.

meffo ogni cola infieme pare unangelo de paradífo. uera


1
méte credo che non era fi bello quello Narcifo : qual fin- Marcife
D

fo.
B
S.

namoro de fua propria figura.quãdo fe uide ne laqua del


Fonte, Adeflo madonna la rouinato un fol déte:che maire

Erc ſta nocte/e/dí de lamétarſe.Mel.quáto tempofa che ello

fo patífce queſto dolore: Celefti.porra effere de uinti cinque

ne ání:che qui ſta Celefti.che lo uide nafcere.MEL.nete do


20
mãdo queſto:ne mãco uoglio faper fua eta:faluo che qua
201
to tempo fa che eſſo ha male.CEL. hoggi fanno octo gior

ní/che par che fia unanno in fua magrezza.e /lo meglior


END

remedío chello ha e de prédere un leuuto/ efona táte /eft

píatofe canzoni / che non credo che foffero talí . Quelle


Lanzoni
che copofelo Imperatore e gtan mufico Adrião dela ptíta: beladri
SE

ano im
de laníma.p poffer foffrire ſenza tíore/la gía uící a morte. patoze

che ancora chio no fappía Mufica / me par che uoglia far

200 parlare lo leuuto e fe a cafo canta de mcglior uoglia fefer Laudi 8


caliſto in
fonareune
mano lí occelli per ascoltarlo:che non faceano aquel anti fait

quo del qual fe dice:che mouea li arbori e pietre:quando cantare.


ello cantaua.effendo coltui uiuo : non feríano date le lau
豆豆

dead Orpheo.guarda madonna ſe una pouera uecchiaco Obes


moio ;feme debbio chiamare ben auenturata : adar la ui
Acto.

ta á chí tante gratie poffede: nífuna donna el uede che non

lode de dío:che cufi bello il dipinfe:e fe a caſo parlano con

lui non/e/piu în loro liberta/faluo quel che ello comáda

epoíche io ho tanta ragione.Iudica madonna p bono mío

propofito : emei paffi effer falutiferi : enon de fufpitione.


MEL.o como me increfce che col mancamento de míapa

tíentía:effendo eſſo in culpato:etu innocente:hauete patí

to le alterationi de mía írata lígua ma la gran ragione : che

ío haueua/merileua de culpa : chel tuofufpectofo / per

larme caufo: & in muneratione de tua patiétia uoglio fup

plíre a tuapetitione:& darte fubito mío cordono: eper che


adeffo nonetempo:per fcríuere la oratíone : feprímanon

príma non uienmia madre:fc lo cordon non baſtaffe:uíen

doman per effa.e fa che uenghiſecreta.LV.non píu/non

più perduta/e/mía patronaſecreta uol che uenga Celeſti


na:fraude e:cpiu liuorra dar che non díce.MEL.che di tu
Lucretia?LV.dico madonna:chebaſta: eío che tu haí dí

cto:perchehormaí/e/tarde.MEL.madre non dirniente

a quel Caualíerí de cío che habbiamo parlato per che non


mitenga per crudelefubbíta & diffhonefta.LV.béfo cío

che me dicoche có mal ua queſta trama.Celi.gramaraue

glía mefo madonna Melibea del dubbio che tu haid mío


fecreto.non dubitare/ che ogni cofa fofoffrire/e/recopri

reche becognofco io/chel grafofpecto : che de noi haue

uitefece prender mie parole a la piu trifta parte: io uo con

tuocordon fi alegra: che me figura : che gia a lui li dice el


-core la gratia che ce hai facta/ eche lo debbio trouare mi

gliorato.MEL.piu fero per tu infermo febifognera;ínre


Quarto.
0 muneratione de tuo fuffrimento.CEL.piufarrai : epíu bi
CO
fognera:e note daremo gratie.MEL.che coſa hai tu dicta
a
de gratie?CEL.dico madonna che tutti doi te régratiamo:
eferuiremo :e tutti doi te reftamo obligati: echel pagame

ne to:e píu certo:quáto lhuomo e piu obligato a la fatiffatio


Aftutia
ne.LV.ríuoltame alcótrario qfte parole. CEL . fíglía Lu , callidas
celeftina
cretiauie qua:uerraí domane a mía caſa.che te daro un po
co de líxíua/co che farai deuentar quelli capelli biondi co
253
10 22

meoro.enolo díre a tua madona/e acor te daro certa pol


23

uere: pleuarte qlmalo odore dela bocca che te puzza un

poco:cheno cecofa che peggio parganele donne : e fappi


101 che intutto qfto regnono ce perfona:che lo fappia fare.fe
‫טו‬ noío.LV.dío te diabōauecchiezza :che piu neceffita ha
103 uca di qſto che del mágiare . Cel.dunque p che murmuri
cotra me pazzella? tace che ácora non fai;fe haucraí bifo

gno di me in cofe de maggioriportátia : no puocar ad íra


tua patroa:píu chella ſe ſia ſtata: e laflame gire in pace.Me
ni lí.che cofali hai dicto matre?Cel.tra noi ceítédemo . Mcl.
NOC

dímmelop dio:cheme prédo malécôía, quãdo in mia pre

fentia:feparla cofa:de che ionofia pticipe . CEL.diffe che


8
BHT

te recordaffi la oratíoep che la feffifcriuere:c/che iparaf


fe dame a préder patiétia nel tépo d tua ira:ne la qle io ufai

qllo chefe dice:che da lhomo adírato.fe uole ſcaſarfippo


co:e da lo inimico p ſépre , ma tu madōnamia navsuiira

CO colla fufpitioe d mie parole:manohaucui néiſta, & acora

chefoffeoftate qlle che tu péfaui:no crão in ſc cattiue.che

ogni di/ce fō hoini apaffioatip done, e donephōiní.e qita neRagio


&
à

de na
S
2
8

copa de natura,e la natura dio la ordino , e dio nofece co, tre


150
G
Acto.

fa cattíuate cofi reſtaua mia petitione.como fu fle in felau

deuole poíche de tal tronco procede: & io libera di pena :e

píu efficaci ragioni te direi de quefte.faluo che la proliní


& xita/e/faftidiofa a quelli che odéo e daneuole a coluí: che

la díce.MEL.ín ogni coſa hai hauuta grandiſſima meſura

cofi nel poco parlar nel tempo de mía ira : como nel gran
foffrimento. CEL , madonna io te fofferfi con timore : per

che te adíraftí con ragiōe, che poſſendo habbítar con la ira


R
none faluo una fulgure . & per questo fofferſe io tuo rigo
rofo parlare:finche fue forze fe foffeno humiliate , MEL

grande obligationetha quel Caualieri.CEL.piu merita; e

fe cofa alcuna con miei preghiſe/e/ hauuta ſe guaſta con

mía tardanza.efelicen ia me dai;uoglio andar da lui . Me

life píu preſto lhaueffi dōandata: piu prelto/e/de miglior


uogliate lharci data, e ua con dío : che tua imbafciata non

mha portato utile : ne de tua andata me porra uenir dano,

Argumento del Quinto acto.


Refalicentia Celestina da Melibea ua ínfraſepar

lando/per la ftrada: & arriuata a fua caſa trouo Sé

pronio che lafpectaua:uanno parlando tutti duí ín


fieme : tinche arríuorno a : cafa de Cahito./e/uedutí per

Parmeno, lo dice fuo patrone: el qual li comiffe : che li a


cub
priffe la porta.
Celeſtina. Sempronio. Califto. Parmeno.

Rigorofi modi de donzella braua : o ſauío ardí

celeftina re de uecchia:o gradiſſima patientia/efuffrimé



trafi par Ο o:e/comofonotta
ta proxima alamorte, ſe mía
laz exul moka aftutia non haueffe recto col tempo le uele dela peti
ta
J
Qinto.
au
tione.o crude minacce de femína . o gran díauolo el quale
23 coníurai:come me haí attefo cío che ti dimandai:in gradif
1
fima obligatione ti fono, che cofi hai amázata la inpia, dō
3

na col tuo poteres e deſti oportuo luogo al mio parlare col


UN
ZEZ

la abſentía de ſua madre.alegrate uecchia Celeſtína fap Chi ben


pricipia
B

piche lamitta è facto.quando :hãno bon princípio le cofe mezzo


ba il fa
pa oferpentino oglio.o bianco filato : como ue fite appareccto.

chiati in mio fauore , oío harei guaſti tutti imiei incanta


menti facti e da fare.ne hareí crefo in herbe: ne inpietre/
EL
ne maco in parole.dunque allegrati Vecchia:che piu gua
tal
dagnarai di queſta lite : che de quídící uirginita chehauef
CO firínouate :o maledecte falde prolíffe/elonghe/come me

impedite:ad arriuare: doue ha a ripofar mía imbasciata.o


323

bonafortuna:ecome aíutí lí audací : & alí tímidí ſei contra


S

ría.chemai fuggendo fugge lamorte al paurofa:o/quan


no te haríano errato in quel che adeffo ho affrontato, che mo

do haríano tenuto queſte noue maeftre delarte mía faluo

refpondere alchúa parola/a/MELIBEA con la quale fe

feríano perfe:quãto io con bon tacere ho guadagnato.per


‫טור‬ quefto fe dice:che quella che le fa:le fona: & che/ e/piu.cer

to Maeftro/lo experimentato : chenon/e/lolitterato.per puerbij.

14 che lauera experíetía/e/Maeſtra dele cofe: & la Vecchia erpiëtia ,

como ío:che alzefue falde al paffar del guado: como uera


11

maeſtra/o/cordon/Cordon :ío te faro portar perforzafe

uíuo: coleíche non uolfe darme fua bona parola de uolun


ta.SEM.o/io non uedo bene/o/colei/ e/Celeſtí. diauolo

aiutala: eche menar de coda che porta : parlãdo uíene tra

denti . CEL, de che te fai il fegno della croce Sempronio ?


Gíí
Acto.

Admira credo che auederme.Sem.io tel díro : la rarita dlecofe/e/


tione fis
glia ono matre dela admiratione : ladmiratione cóceptancli occhi:
uee rare
cofe. per loro defcende ne lanímo.lanimo/e/fforzatoſcoprir
lop quefti exteriorifegní . chí te uide maí p laſtrada colla

telta baffa :pofti li occhi in terra/e/no guardare/a/uerão

como adeſſo fai?chi te uide maip lauía parlar tra denti: e


uenire imprefcía/como chí ua ad impetrar beneficii? uedi

che queſta nouita/e/per far merauigliare chi tc cognoſce

ma laffata ogni cofa da parte:dimme per dio:che noue por

tífefe hauemofiglio/o/figlia che da poi che lhorelogio

ha date le dodící hore:te ho afpectata quí:e/non hofenti

tomiglior fegnoche tua tardanza.CEL.figlio queſta re

gula de ignoranti/no/e/ſempre certa. chepíu unaltra ho

rame poffca tardare/e/ laſſarui il naſo:& altre doe píu : e/

Jaffaruí el naſo/c/la língua.de modo che métre píu haueſ

fe tardato :píu caro me fería coftato.Sem.pamor mío ma


drenōpaffar de quí:fenza prima contarmelo.CEL.Sem

pronío amicone ío me potreifermare:nemachoilluogo/


e/conueniente.uien tu meco dinanzi a Cali,& udíraí mí

racoll :che qui farebbe ffiorire mia imbaſciata communi


cãdola con molti che de mía bocca uoglio che fappía quel
lo:che io ho facto.che anchora che tu habbíí ad hauere al

chuna particella del guadagno : uoglio io hauere tutte le

gratie dela fatica.SEM.particella Celeftina?maleme pa


recio che to dí.CEL.tace pazarello cheparte/o/particel
la:tutto cío che uorraí te daro:tutto lo mío/ c tuo.godíamo

infieme:eguadagniamo ífieme : che al partíre mai faremo


coſtíone, e anchora tu fai quanto hãno piu neceffita li ucc
Quinto.
t

10
chi cheli gioueni.maggiormente tu che uaí a tauola ap
A

parcchiata ,SEM.altre cofe ho bifogno ultra el mangiare


7
2

Gel.dchecofa hai bifogno figliol mio de una dozena de


223

ftrighe/o/ una bidellap la baretta/ o /unarcho:per andar


22

decafa in cafa:tírando ali pafferi : & ad occhiando paffere


ale finestre:femine díco babione:de quelle che non fanno
uolare:benfo che me intendi che non ce al mondo lo me

glior tabacchino p loro che unarcho: con la fcufa del qua

leper ogni cafa lepo intrare:ma guai Sempronio de colcí;

a cuíbifogna mantener honore: e conínza ad in uecchiar

Le comoío . Sempronio olofonghiera uccchia : ouecchia


ITG
ཁ་ pica dimale.o cupida/ & auara gola.cofi uolíugannar me

como mío patrone:fole per farfe richa ,poíchecofi malua


gía e:non lí uoglio a locare el guadagnio.che chi brutame

teſale in alto:píu prefto cade che nofale.o come e duraco Att.

fa de cognofcere lhuomo.ben fe dice el uero : che nífuna


E
EnÈ

mercantía/ne anímale/e fi difficile a cognofcere como luí


E

mala uecchia falſa/e/ queſta.el diauolo me fece impaccia

recoleípíu fecuro me feria ſtato : fugire queſta uenenofa

uípera:che hauerla prefa:mio fuil difecto , ma guadagne

affai:che per bene o/male : non negara la pmeſſa . CEL.


ed
che coſa dí tu Sempronio? con chi uieni tu parlado? tu me
ch uenírodendo el falde borbotãdo infra dětí:per qual cagio

ne non camíní? SEM.quello che io dico madre Celeftina


d eiche non me meraueglio che tu fia mutabile/ e /chefe

guile ueftigie dele piu.tu me haueui dicto: che prima dif

ferireftíquelta trama:/e/adeſſo uai ſenza ceruello : p dire


# quanto ha facto/a/ Caliſto, non fai tu che quello e, affai
G ííí ;
Acto

Quel ftimato:che affaí tépo fe/defiato:e che ogni giorno/chel


pin fe de
fia ·che lo penaffe:era doppio noftro guadagnio . Cel.el fauia mu
píu fe efti
ma ta el prepofito:e lo ignorate pfeuera ineffo.a noua materia

nouo cofeglio fe richiede.ne maco pefaí Sem . che cofi me


Senten
tia aure, douea refponderemía bona fortua . deli diſcreti ambaſcia

tori e far quello:che lo tempo richiede: de forte che la qua

lito/dequel/chefe/e/facto nonpo recoprire tempo diffi


A
mulato.maggiormente cheio fo:chetuo parrõe(fecundo

meeſtato dictoJe liberale:e qualche poco lúatico píu do


neraín un dí de bone noue:chenon fara ín cento:che uaga

penádo:e che io uaga:euengaftraccãdomí.per che lífcele


Att.
rati/e fubitipiaceri creão alteratioe.la molta alteratioe im

pedifce el deliberare:duque in che porra fermarle il bene:

faluo ínbreue.equel che/ e/ de nobile fangue : ſaluo nele


debite gratie.tace babione e lafla fare ala tua uecchia Ce

leftína, SEMPRONIO . dunque dimme quel chehaifa

to con quella? donzella dímme alchũa parola de fua boc


&

ca:chío te giuro p dío:che cofi peop faperlo : como el mío


proprio patrõe penerebbe.Cel.tace matto . alteratefi la co

plexíone ío el uedo ínte:ché uorreſti ſtare piupreſto al fa


pore:che alo odore di qſta materia , andíão írato che Cali.

fara ípaccito:pmía molta tardanza.SEM.efenza effa me

pare uſcito del fenno.PAR.Signore : Signore ? CAL.che


uoimatto ?PAR.Sem.Celestína uedo uenire uerfo cafa

fermandofe per la ſtrada da hora in hora, e quando fe fer


mano fanno righe in terra côla fpada : e nonfo a chefine.
CAL.hofmemorato negligente uedílí uenire : e non uaía

baffo ad aprir loro/o/alto dio/ofuperna deítareche noue


--y marb

1
Sexto.*
-

Lel meportano coſtoro checofi grantepo fonno tardatí? che

giamai penfaí doueffeno uéire.apparecchiatiue triſte orec


chie:per odir el fin de mía falute/o/morte.che imbocca de

Celeſtína e aloggiato al prefente el repofo/o/pena de mío


Ccia core.ofepoteffi paffar in fono quefto poco tempo : per fin
23
23

Bena
al pricipio e fine defue parole.adeffo credo che e maggior Deliqué
pena al delinquente: Spectar la cruda/e/capital fententia , temagio
re.
che lacto dela gía ſaputa morte.opigro Parmeno mano de

morto:aprihormaí queſta faſtidioſa porta:che poffa intra


requeſtahonorata madonna.in cui linguaſta mía uíta.Ce

Jeftí.odiSempronio ? de unaltro tuono ſta adeffo tua patro


ne,ben differiſcono adeffo queſteparole:a quelle che lal

enc tro giorno/o diffemo/da Parmeno.gía ello alla prima ue

nuta de male in bene me par che ua.non ce parola de quel

le che dicechenon uaglia ala Vecchia Celeſtína píu duna

Camorra.SEM.dunque quádo tu entrí:fa uiſta che no ue


dí Califto.e di qualche cofa de buono CEL.tace Sem.che

ancora.cheio habbia meſſa mia uíta a pericolo:píu meríta

Cal./etuoipríegi:e piu gratie afpecto io da lui.


Argumento del Sexto acto.

"
Ntrata Čeleftina in cafa de Caliſto con grandiſſi
Call
ma affectione,& defy derío Caliſto la domãda de
WAHU
343

quello:che hauea facto co Melibea.in quel mezo:


che loro ftanno parlando.Par.odendo Celeſtina fauellare

de fua parte con Sem.ad ogni parola li da un motto: repre


hendendolo Sem.al fine Cel.ognicofa difcuoprete un cor
222-1

don deMeli,prefa licétia CEL.da Caliſto; fene/ua adfua

cafa incompagnia de Parmeno.


Giiii
Acto.

Calífto. Celeſtína. Parmeno. Sempronio

He cofa dí tu madonna & madre mía? CEL, ho Si


verfuted
de cele, a gnormio Califto equiſtaí?ho mío nuouo amante.
cal
dela belliffima Melibea, e con grādiffima ragione.

conchepagaraí tu la uecchia Celeſtína:che hogi hameffa

fua uita a pericolo in tuo feruitio ? qual donna ſe uide mais

in fi facto punto:como mefon uiſta ?che apenfarlo mema


cano e/uotano di fangue tutte le uene del mio corpo . mía

uíta hareí data per minor prezzo:che io no darei adeffo: q


fto manto rafo: e uecchio.PAR.tutte diraiil tuo:tra cauli

e/cauli/hai piātate Lactuche.falita ſei un ſcalon píu ſuſo.


píu auátí te afpecto:tu hai dicto del mato:uorraí ancora la

camorra : o coli me fa in tua malhora/ogni cofapte : & no

domãdare nulla de che ne poffi far pte . guarda coche mo

dí uol pelar qſta uecchia.tu me cacceraíme uero:& mío pa


tronepazzo.ſta attento Sem.e uederaí che no uole doma

dar danaríp che founo diuifibili.SEM.tace huomo defpe


Darole rato chefe Calí . te odete amazzara.CAL.madre mía dol
Impatie
tia de ca
liiafco l. ce abbreuia tue parole/o/prédí queſta ſpada/e/ damela
morte.PAR.tremante ſta eldíauolo como una foglia.non

ſe po tenere in foipiedi: fua ligua uorría preſtar lí acío che

parlaffe piupreſto nofara molto ſua uita.corrotto guada


gnaremo de queftofuo innamoramento. CELESTINA

fpada Signor mio mala ſpada amazi chí maltíuol: che io

la uíta te uoglio dare co bonafperaza cheio tiporto de co

leiche tanto amí.Cal.bona fperanza madōna? Cel.buona

fepodire:poichereltão aperte le porte: p mía tornata :píu

preſto me receuerame/coqueſta camorrarotta/ eſtraceía


Sexto.

cheunaltra cofeta/o/broccato.PAR.Sem.cufime queſta


S
bocca:chio no la poffo foffrire.príma ha dicto del mato .
Shant

adeffo/ce/ha meffa la camorra.SEM.tu taceraí ín malho

ra:o/ío te cacciaro col díauolo:che fella cerca modo de ha

uerefue ueſte fa bene:poi che ha/neceffita deffe:che il pre


te doue canta:delí uefte.Par. & ancora uefte como canta: e

qſta puttana Vecchia uorría in undí : (per tre paſſi che ha


facti mutar el pelo cattiuo.quato in cinquanta anní noha

poffuto guadagnare, SEM.tutto queſto e quello che leite


amaeſtro:e la cognofcentia che haueuate infieme:e la oblí

ga ion che tu li hai:p quel tépo/che te alleuó . Par.ben pa


ala tiro ogni cofa:che domadi e pelí.ma no tutto perfe. SEM.
Facett
no noha altro uítio faluo effere cupida . ma laffala pur pelare mottico
tra cel
110 a fuo modo:che da po la pelareo noí.o in mal pōto/ce/co

gnobbe.Cal.díme p dio madre mía:che faceua: quádo tu


itraftiche ueftiti haueua in doffofache bada dela caſaſta

ua?che uifo che moſtro al principio ? CEL.quel uifo che Simi


li
moftrão li brauítorí ne lo fteccato: cotra quelli cheli tirão tudie bel
le de gio
acuti dardí.quelo che fole no moſtrare li faluaticchi porcí uenedog

O cōtra lífaufi :che molta fatica lí dãno.Cal. qſti chiami tu fi nazrist

gnali de uita dunque quali farrebbono mortali?nopcer


d to la propria morte: che qlla feria allegerir in tal cafo mío

tormento:qualemaggiore/duole piu, Sem . queſti fon

no li fuochi paſſati del mio patroe:che po effer questo ? no


0
hauera queſthuomo patientia:per udire quello chefem ,
na pre ha defyato ? Parmeno e uoi tu Sempronio che ionon

parlisma fel noftro patron te ode cofi caftigara tecom me.

SEM.Omal fuoco te poffa brufare che tu parli in danno


Sh
Actor

detutti:& io/a/niffuno offendo, o intolerabile/e/mortale

pefte/teconfume inuidiofo/malítiofo/e maladetto.tutta


quefta e lamalitia che con Celeſtina/emeco haueui rein

tegrata?ua uía de quí ín tua mala uéuta Cal.ſe non uoí Re

gína e Madona mia che mora defpato? breueméteme cer


tifica:fe nohebbe bon fine tua peritione gloriofa: e la cru

da/e rigorofa moftra de qluifo ágelico:& occídítore : che

tutto cío che me hai dicto se píu fegno de odio che de amo

Arta fe re.Cel.la maggior gloria che ala fecreta arte dele ape feda
de
de leapt. (le quale li difcreti doueriano imitare)/e/che tutte quel

lecofeper effe to che couerteno in meglíorde quelchefon


no.Dequeſto modo meinterueuto colle adírate/ e /fchife

parole de Melibea.tutto fuo rigore porto conuerfo in me


je:fua íra:ín manfuetudine:fuafcelerita:ín rípofo.dunque

che péfauí che andaffe a far la/la uecchia Celeſtína ? achi

tu píu defuo meríto magníficamete remuneraſti ſaluo per


húílíar fua ira/& ſofferire fuo accidéte : & ad effere ſcudo

percbele detua abfentia,& receuere in mia mato lí colpi/e uariatiõi


donnein lifpergi/e defdegni:che moſtrão quelle che nel principio
pzicípio
be amor de amorefon rechiefte:acio che fia loro hauuta obligatio
refuno fi
rigozof . ne dela gratia che fanno:che a quelli che piu amano:peg
gioparlano:e/fecofi non fuffe:nífuna differentiafarebbe
tralepubliche che amano:alle nafcofte donzelle de hono

re:ſe tutte diceffeno de fi nelo pricipio che ſon rchieſte;ue

dendo che de qualche uno fon amate, lequale achora che

ftiano abrugíate/& acceſe de uiuí fuoghi de amore per lo


ro honeſta moſtrano un fredo exteriore : un repofato uul

to:un piaccuole
‫۔‬ uariere;un conſtate animo - e/caſto ppoſi
Sexto.
125

to.dícono parole agre: chelapropria líguafe meraueglia


SCM

de loro gran foffrimento:che laffannofforzatemenre.con


11
feffare el contrario:de quello che uorrico.maació chetu

prendí rípofo/in tui affanni:in quel mezochete cotarop


ca
extenfo el proceffo de mie parole : e la caufa che io hebbe
224

ru
ad intrare in la caſa de Melibea : fappichel fine fo bono/ e
23

OLL pfacto CAL.adeffo madonna che me hai factofecuro:per inftaura


cheio poffa fpectare tutti lírigori de fua refpofta:díquato toede fë
fig nous
comadi e uorai. & io ateto te afcoltaro:che gíaprederipo bona

fo míocore:gíafonno allegeriti imiei péfieri: gía le ueneri

ceuéo loro perfofangue:gia ho pfo ogni timore.gíapren

do alegrezza, andíão di ſopra ſetu uoi:che i camera me di


FEED

rai per iftéfo quello chequi ho faputo in fumma, CEL,an



diamo Signor mío doue tu uorraí.PAR.ho gloriofama


238

£
dre da dío:guarda che modí ua cercando queſto pazzo:fo
23

Ochite
lo per fuggire da noi altri:e/per poffer píanger de alegrez villate 8
zacon Celeſtína : e/per pofferli difcoprire milleſecreti de feruo al
patrono,
fuolíeue epazzo appetito.e per domādarla/e/ refponder
lifei uolte ad ogni cofa.ſenza che ſtía prefente alchuo che

To poffa accufare de prolixita.maua puruía a tua poſta im

g pazzito:che appreffo te andiamo:che una penfa el giottos


elaltra el tauernaro,& cetera . CALISTA.guarda madre

200 mía como/uien PARMENO: ecome uiene facendofeel

fegno dela croce.fpauentofo fta de tuagrá diligentia:guan

da che per mía fe unaltra uolta fi fegna, Sali : fali. Efede


h quí,Che in genocchioni uoglio afcoltare tua fuaue ref

poſta . E dimme fubito qual fu la Caufa de Tua intrata,

afte . uendereun poco de filato col qualho


CELESTINA
Acto?

gía hauuto piu de trenta del ſua ſtato :ſe a dío e piaciuto in

questo mondo:e alchune de maggiori.CALL.queſto ſa

ra de corpo/manon de gentilezza : ne de ſtatomon de gra


tía:e defcretioneme de natione : non de prefumptione con

Lópara dígno merito:nonin uirtu:non in eloquentia , Parme , gia

tione de fernetica el perduto.gía ſe ſconcia fuo horilogio: mhai da


pbzeneti
Co. mancho de dodící:fempre e facto relogio : de mezzogior

no.conta/conta Sempronio che ſtailí como un matto ſcol


4. •
tando da luípazzie e da lei bufic . SEM.ho maledicente/

euenenofo:eper cheferrile orecchie a quello:che tutto el

mondo le aguzano ?tuſeiproprio el ferpente che fugge la

uoce delo incantatore.chefolo /per che ſonno de amore

questeparole(anchora che fuffino bufie ) le douereſti af

coltare de uoglia . CEL. O díme Signor Caliſto: euederai

tua uentura: emía follicitudine cio che hano operato : che

como ío.comíncíaí.auendere/e/far el patto del mio filato:

fu chiamata la madre de Melibea:per cheandaſſe auífita


re unaſua ſorella infermate como a lei fu neceffario abſen

tarfi:laffo in fuo luogo Melibea per CAL.hogaudio fen

zacomparatione./o/fingulare opportunita.o/che oppor

tuno tépo.ochi foffe ſtato li fotto il tuo máto.ſcoltádo qly


che diceua fola:coleiin cui dio fi degne gratie miffe? Cele.

Refpo fotto el mio mãto ditu fignor mio ?oime meſchina che ſar

ta .de
tiff ce reftiftato uifto :per trenta bufiche ui fonno . fe dio perfua
aitu

leftina. bontano lo remedia ? PAR. ío me efco fuora Sempronio

gía no dico píu altro uoglio che tu te afcolui ogni cofa . che

fequefto perduto de mio patronc no mefuralle con la mé


te : quantipaffifonno de quí a cafa de MELIBEA ccon

1
Sexto.

templaffe infua figura : c confyderaffecomoſtaua facen


oft do el patto del filato.tutta ſuamemoria poſta /& occupa
50

ta in lcíel uedería chemie configli erano píu falutiferí:che


130
queftiinganni de Celeſtína, CAL.che cofa/e/queſta im
S hriachito io afcoltando attento in cofa che ua lauíta.e
1
ald qui altrifufurrate:como/e/de uoſtra uſanza.ſolo per dar
menoía/e/faſtidio.per amore mio:che ſtate attenti ad af/

coltare:/e-morireti di piacere con queſta donna.Secudo

nte fua molta diligentía: dimme madonna che faceftiquando,


toe te uedeſtí fola ? CEL.receuetti Signore tanta alteratiõe de

piacere:che qualfeuoglía/che me hauiffi uiſta me lo har


R

non rebbe cognofciuto nel uíſo Calí, adeffo la receuo ío quan

to píu chí de nancí fe contemplaua tal figura: ío me mera

Hera ucglio como non reſtaſtímuta / con la nouíta ímpenſata.


ch Celeſtína anzi me dette píu audacía a parlare.io non cerca


ua altro faluo uedermefola con lei : alhora lí aprímío co

re : e diffe la mia imbaffata:como penauí tanto per una pa

rola uſcita de fua bocca in fauore tuo . per fanar cofi gran
252

dolore: e como ella fteffe fufpenfa guardandome aſpecta


23

do dela noua imbaſciata, attenta aſcoltando per ueder chí

potría effer coluí el quale per neceffita de fua parola pena


ua :o cuípoſſea ſanar ſua língua : fubíto cheio te nominai

taglio mic parole; detefe delle man/nela fronte : como chi

cola de granfpauento haueffe odita . dicendo che ceffaffe

mia imbaſcia : e/me leuaffe denancí a leí : fcio non uolea/

che ſuoi ferui fuſſeno manegoldi de mio ultimofine.ag omt


0

obrob210

DX grauando mía audacía: chiamandome factuchiara/ruffía five ro


fiana
na: Vecchia falfa:barbuta/ malfactrice ; & altri affai igno
COD
Acto.
"
miniofi nomi: con qual títolife adombrano límãolí de cu
na : & oltra queſto caſco tramortita molte uolte : facendo

mille miracolí píení de fpauéto : con lo fenfo turbato: fbat

segnide tendo forte tutti foi membrí:da una parte e da laltra: feríta
to. da quella dorata fagitta : che del fuon de tuo nome la toc

co:eftorcendo el corpo : con le man in cauicchiate : eftira

dofe comofe haueffe dormito: che parea ſe leuoleffe ftra,

zare:guardando con lí occhi a tutte partí: f bactendo li pie

díin terra:& ío a tutto queſto affa contenta me tiraí da can

to:racolta tacendo con grandiffima alegrezza defuofero

cita:e metre píu arrabía/io piu me re alegraua: per che piu

proxima era/a/renderfi :& io uenire al mio diſegno.ma in

quel mezochelleíſtaua fi adírata :io non laſſaua miei pen

fierí uagi/ne occíofi; de modo che hebbi tempo perfaluar

quel che io diffe.CAL.hor queſto me dí tu madonną/ej

marremía ? per che io ho ríuolto in mia fantaſia ( in quel

mezochete/o/afcoltata ) e/nífuna diſculpa/ o/trouata:

che buona/ne conueniente fia:con chefepoteffirecoprire

e/colorire quello che haueui dicto : ſenza reftar terribile

fufpecto.de tua dimada : che in ogni coſa me parípíu che


dona.che comofua refpofta prenoſticafti : prouedefticol

tempo/tua replica:che piu facea/o/ harrebbe facto quel


Electra la tufca eletra:cui fama effédo tu uiua:fefaría perfa la qua
tbufca
vate. le tregiornínanzifuo fine pnoftico la morte del fuo uec
chío marito:e de doi figli che lei hauea.hormai credo/ cío
La femi chefe dice,che il fragile genero femineo : e piu acto plepre
4 napin
pmpta cautele:che qllo de li huomini.Cel.che Signor miofio
a cautele fte
cba tbo, i diffiche tua pena;c male;cra de dolor de déti;e/che la pa
Quinto.

rola:che da effa uolea/era una oratíõe : che ella ſapea mol


n
to appropriata per loro.CAL.ho/mirabile aftutia./ho fin landa la

gular donna nellarte fua.ho medicína preſto.ho/cautelo, geniofa


rofianai

fa/e diſcreta ambaſciatrice.equal humano ceruello fería méte.


Co baſtato/ a/penſarfi alto modo de remediofío credo certa
Aenea
mente che ſe in noſtra eta fofleno ſtati quelli Aenea e Di Dido

fore do noharebbe prefa tata fatiga Venus perfare hauere al enete,


1 All
Tips fuofigliolo lo amore de Elifa : facendo prender a cupido
CA Afcáica forma :peringanarla :anzi per euitar prolixita: ha

ría meffa te per mezana . Adeffo do io per benauenturata

mía morte poſta in fimile mano.e/ credero chefe mío de


il
fyderio non hauera effecto:qual io uorrei che non fepof

pen futo operar píu:(fecundo natura) in mia falute, che ucne

pare a uuí altri ſeruí? che piu fe feria poffuto penſare? nac

que mhaí tal donna al mondo como coltei ? CEL. Signor

Jaffami dire no interrumpere mieparole . che hormai ſe fa


nocte:e/gia fai:che chi mal fa: lí/e/in faftidio la chiarezza La luce
odiata
On & andado io a cafa mía me poteri imbatter in qlche malo danoci
ui.
3 -8

fcontro.CALL.cherche per la gratia de dio famiglie/tor

ce/ce/fonno:chete farrano compagnia.PARMENO fi fcożnafa


1
100 fitper che non fia fforzata la Mammola : tu andrai con lei ceto,
O
510

Sempronio :che ha paura deli grilli : che cãtano con lo ob


fcuro.CALIS FO che cofa hai tu dicto figliolo mio Par
201

meno :PAR.dico Signore che Sempronio/ & io fara buo

CO no/cheli faccião compagnia: fin a cafa fua per che ta mol

to obfcuro.CALI.ben hai dicto :da poi fera procede Ma

donna in tueparole.e dimmc che cofa piu li domandalti?


che te refpofcala domada dela oratioe? CEL,chela daria
ap

.|
I

Acto.

de boniſſima uoglia.CALI. De boniſſima uoglia ? o dio,


mío:e/che grandiffimo dono . CEL.anchora lí domanda

píu.CAL.che Vecchia mía honorata?CELE, un Cordon

chefempreporta cento:dícédo che era buono per tuo ma

le:per che hauea tocche molte reliquie.CALI.dúque che

tériſpoſe:CEL.dammeel beueragio/e/dirrotelo.CALĮ.

Prodiga prende per dío tutta queſta caſa:& cío che in eſſa/e/ : edí
mante, ( melo:ho domanda cío che tu uuoí,CELE, per un manto

che tu doni ala Vecchia te daraín tue mão quello chel leí

cento portaua.CAL.che di tu de manto ?mato/e/ Camor

ra:e/cío che io hote daro.CEL, de un máto ho io bifogno


Ebitros
po offeri al prefente:e/queſto me parera affai:non far fi liberale of,

scenega, ferte:non metter fufpecto dubbio ; in mio dimandare. per

chefe dice:che offeriſce troppo a colui : che poco diman

da:e fpecie de negare ? CALI.curre Parmeno ua chiama


míofartore:cfalli fubito tagliare un manto/& una camor

ra: de quel panno Venetiano : che io preſe per me. PAR.


orchofi in malhora : ala uecchia ogni cofa/percheuenga

carga debufie.cameche me ímpicheno : ella non cercaua


altro tutto il di dhogi con fue girauolte.CALI.guarda de
I
che uoglia ua el díauolo:p certo chenon ce al mondo huo
T
mopeggio feruito di me:dãdo amangiare a famegli indi

uini:e tingardi inimící dogni mio bene, che uaitu parlan


doínfra dentíímbriaco?inuidiofo cha uai tu dicendo che

io non te poffo íntédere? ua doue ío te comando in tua mal


hora:enomi dar piu noía:che affai douería baftar mia pe

na/per darme fine: che ancora cefara faío per te in quella


pezza.PAR.no dicoaltra cofa Signore:faluo che/ e/tar
Sexto

disper far uenire el fartore.CAL.non dico io che tu indiui Sētētis


2
ní? dunque reſteſi per domatína.e tu madonna harai patië
13
tía per amor mío.che no fi perde cío che ſe dilata.e/moftra
00

míper dío quel Sancto cordon che fu degno de cengereta

limembrí:emiei occhi goderanno infieme collí altrifenfi:

poíche infieme fonno ſtati /a paffionatí.godera mío core


C
afflicto : coluíqual mai ha receputo momento de piacere.

da poíche cognobbe quella Signora tutti li ſenſi ſe appref


d.
forno:e concurfero a lui confuoí nuncii de fatiga, ogníun
21
delloro lo feri quanto píu poffetteno.li occhi a uederla : le Sogni
ಹೌತಿ

orecchie ad ascoltarla:e le mano atoccarla . CEL.chelhaí de amati

toca colemano?molto me fpauenti. CAL.in Sogno díco.

CEL,ín fogno:CAL.ín Sogno la uedo tante uolte.chete,


ma Sogno
mo non me intrauega como ad Alcibiades ; che fogno che de lcis
feuedea coperto del manto de fua ínamorata.elaltro di fe biade ca
marau
am
quente fu amazzato: e nofu nifuno che lo leuaffe dela ftra gliofo
AS
da.nemanco el copriffe:faluo ella co fuo mato;ma in uíta
300
o/in morte alegro farebbe io aueftir fue uefte.CELE, affai
B 32

fatica hai:poíchequando li altri repofano in loro lectípre


parí la fatiga per poffer foffrire el di fequente.fforzate Si

gnore che nonfece dío alchuno per habandonarlo.da luo

go al tuo defyderio:e/prende quefto cordone:cheſe io no


parole 8
Fla moro tefaro hauere fua patrona. CAL. ho nouo hofpite, de cal, al
cozdone
33

o/ben auenturato cordone che tanto potere, emerito tene dmeti.

ftí a cengere quel gloriofo corpo:che io nonfondegno fer


3

uíre.ho nodí demía paffione uuí altri allacciaſte imei defii

dítemefe ue trouafte preſentí : in quella fconfolata refpo

Ita dí coleiga chí uoi altriferuite: Áo adoro perben chío


H
Acto..

puerbio fatiche nocte/e/ giorno non mi uale ne fautíle. CEL.pro


atiquo uerbio Vecchio e: cha chí manco procura píu bene ha ma

íote faro procurando hauere:quello che, effendo neglige

tenon porreſti obtenere:confolatí Signor mío : che in una

samoza , horanon ſeguadagno Zamora:e per queſto non fe fcon


fidorno lícombattenti ineffa.CAL.ho/fuenturato che le

Abethas cita fon murate con pietreze a le pietre / pietre le uenceno :

pbozadil
coze de ma qfta mía Signora ha el cor de azaro.non ce metalo che
fna dina con lui: poffa:& fe uoi metter fcale afuemure,ha certíoc

auna cit chí:con che tra faggitte:doi miglia da lontano . e fituata in


ta,
at "
partechenofelipo mettet campo un miglio appreſſo.Ce>
Trota leftína,tace fignore che lanimo e , unfolo huomo guada

gnío troia non te ſmarríre che una donna po guadagna


reunaltra poco me haípraticato tu nofaí anchora cío che

io poffo fare.CALISTO quanto tu díraiteuoglio crede

affectio respoíche tal zoía como queſta mhai portato.omía gloría


fupcbio
amore e/cordon de quella angelica figura : io tíuedo e non lo cre
do:dímme cordon feme foftíínímico?dillo chefefuffi : io

teperdono.cheuirtu/e / delíhoni perdonar alí culpantí.


maío nol credo:per chefe me fuffi ftato inimico: non fare

fti uenuto fi preſto in mio potere.faluo ſetu uiei a far ſchu


fa del tuo errore,ío tefcongiuro me refpondi: per la uirtu
e/gran potere.che quela Signora in me tene.Celeſtina cef

fi Signore el tuo ferneticare.cheio fon ftracca de ascoltar>


te:e lo Cordorotto de bafarlo. Califto,o mífero me che af

faigratia mefaría ſtata conceffa dal cielo : che demící pro

prii bracifoffiſtato teffuto e non de fetta como fei:per che

loro ogni giorno haueffimo prefo piacere de rivolgere;e


Sexto..

h cengere con debíta reuerentia quellimembri che tu fenza

Tentire ne godere de tal gloría: Sempretiení abrazzatí : họ

quanti fecreti haraí uifto de quella excellente figura. CE

LESTINA píune uederaíe meglio li goderaí: ſe non lo


L perdíparlando/e/ferneticando como fai CALISTO ta?

cemadonna che ello :& io ce intendemo/o/ occhi mieire parole &


cal.agli
Y cordatiue che foffi caufa e porta per la qual fu mío cor pía occhi
gato / e/che colui/e/uifto far el male che da la caufa : re

X cordatíue che uoifiti debitori dela falute : guardate la me

1 dícína che ue uiene a cafa.Sempronio Signor per prender

tipiaceredel cordone:non uorraí goder de Melibea . Calí


ftochecofamattoféza ceruello:guafta follazzi: como po

na effer queſto Sempronio che molto parlando amazí te:e


a quellicheteodeno :de modo che perderai la uita/o/il cer

uello:e qual fe uoglio de quefti che te mache baſta per far


Dra tereftar albuío:abbreuia tueparole:e daraí luogo a quelle

de Celeſtína Calí, fotefaftidio matre con mie parola ? ofta


103

imbríaco queſto famiglio . Celeſtína anchora che nolfia Admoni


tióe galā
ETA

tu dei Signor ceffar toi lamenti : e dar fín a toelonge quere teplaaro

art le:e tractar el cordon/como cordon:per chefappi far diffe, cal.

h rentía de parole quando con MELIBEA teuederaí:no fac


EEA

cía tua língua equali la perfona col ueftito Caliſto homa

donna mía laffame al prefente godere con queſto amba

21 fciatore/de mia gloria/o/lingua mía :per che prendíímpe


dimento in altri rafonamětí laffando de adorare al preſen
言语

tela excellentía dechi per uentura gía maí non uederaíín

tuopotere:ho manímíe con quata preſunptione conquã

tapoca/reuerentia tenete ; e toccate la teríaca demía pía


Hii
Acto.

ga.gia non mi porrafar píu danno el medicame : che quel

la cruda fagitta de cupido portaua in uolto infua acuta pō

ta.hormaiſon ſecuro : poíche chi me dete la ferita la cura:

ho tu madonna alegrezza de le uecchie donne: gaudio de

le giouane:rípofo delí affaticatí como ío:no mi dar più pe

nacōtuo tímore.che me díamía uergogna:a lenta le rendi

ne a mící contéplationi laffamí uſcire per leftrade con que

fta gioia:per che quelli che me uederanofappiano che no


ce huomo píu benauenturato dimme.CEL.non infiſtolír

Trafla tua piaga caricandola de píu defyo:chenon/ e/ Signor el


tióe bels
la de la cordon folo dal qual pende tuo remedio.CAL.ben lo co

piaga agnofco : ma non/ho/fuffrimento per abftenerme de non

adorar fi alta ímpreſa.CEL.imprefa quella/ e/imprefa:

chefi da dibuōa uoglia che gía faí : che ella il fece plamor

de dío:e/per guarire il mal de toi denti : e per fanar tue pía


ghe:& non pertuo rífpecto:ma fe io uiuo ella uoltara il fo

glio.CAL.e la oratíone ? CEL.nommela data per adeffo.

GAL.qual fu la caufa? CEL.Ja breuita del tépo: ma noi re

ftammo daccordo:che fetua pena non macaffe:che io an

daffe domane per effa.CAL.manchare ? allhora mancha


ra mía pena:quádo manchera ſua crudelta CEL.affaí ba

fta Signore quello che- e/dicto/e/facto:obligata reſta/ſe

condo moſtro/per tutto qllo che per queſta infirmita uor

ro domādarli:e/ aleiſera poffibilefare: guarda fignor mío


fequefto bafta per la pría uifitatioe.io uoglio andarmene :

bifogna che ſe domane uſciraí de caſa te lighi un panno a


1
torno le guancíc: per che ſe da lei feraí uifto : non accufe p

falla miapetitioe , CAL,non cheuna ma quattro; ſe bilo


Sexto.

gno fera per tuoferuitio.maío te prego per dío: che tu me


dichife haifacto altro : che moro per udír parole diquella
2 dolce bocca.como te baſto lanímo che ſenza cognofcerla

te moſtraſti cofi famigliare in tua intrata/c/domanda?CE

LE.fenza cognoſcerla:quattranní habitaíín ſuo uicinato

prathícaua con lei:parlaua/erideua de dí/e/de nocte.me

glio me cognofce fua matre:che fue propriemaní :ancho


ra che Melibeafe fia facta grande difcreta/c/gentille.Par

meno odí Sempronio chío tí uoglio parlare allorecchia


d SEM.che uoi?PAR.quello attento fcoltare de Celeſtína
CO damatería/a/noſtro patrone/e fa che fiano lunghefue pa
200 role.ualliappreſſo/e/thoccala col pie falfi ſegno chefene
uada/chenon/e/cofi pazzo huomo nato:cheſtando ſo,
AOP

lo parlaremolto,CALI,Gentil dí tu madonna che fia Me lande be


belle

libearpar chetu lhabbi dicto da beffe: nacque maí tal don sademe
libea
na al mondo creo dio un corpo píu perfecto del fuo :po fe

dopingere fimile figura!non uedí tu che ella/elo proprio


belena
paragone de belleza?fe al prefentefuffe uiua Helena per
cuí tanta morte degrecí/e/troianifu.o/ la bella Polifena; poliſena,

tutti harebbono obedita Coſtei:per la qualío peno:e fella

ſe fuffe trouata prefente nela queſtione del pomo cole tre pomo de
le tre dee
Dee: maífopra nome de difcordia lharíano pofto.per che
fenza alcuna contradictione tutte haríano conceffo:e/fes pomo of

tíano ſtati coformiche Melibea lo haueffe portato : de mo cordia.


do chelharíanno chiamato pomo de concordía.quante

Dol donnefonnate:che de lei habbiano notitia.maladícono lo


S

rouentura:lamentanfc adío per chenon fe ricordo di loro


quando fecequefta miamadonna confumano loro uíte ;
H iii
Acto.

Inuétio mangiano loro carní con ínuídía dãdolíſempre crudimar


ne da fas
re crefce tírí:penfando con artifício aguagliarfe con la perfectione:
rebelles
38 che a leí fenza fatíga doto la natura:alchune pelano lor cí

glía contenagliette:fanno certa miſtura con pece/cera/e


millebruttureper pelarfe.molte cercano le odorate herbe

radící ramí/ e /fiori per far líxíua conla quale loro Capilli
faffomiglieno a quelli de coſtei.martellano loro uifi : ím

bratandogli de diuerfe brutte: con unguenti/c/untiōi : có

aqueforti/e/miſture bianche/eroffe:che per prolixita nỏ


díco:duque colei che de tutto queſto doto la natura, guar
dafemeríta effer feruita:de un trifto huomo comoío.Ce

leſtína ío to ben inteſo Sempronio.laffalo pur dire che el


la cagios lo cadera del fuo Afino:/e/fornira.Cal . ín coleiche diofe
necbena
rura fece remiro:per farla piu perfecta:chele gratie/e/bellezze che
fibella
meli, ne le altre ha compartire:infieme le miffe in coſtei: e/life
cero parangone acío che cognofceffeno colo che la uede

uano la grandezza del fuo factore.folo un poco daqua cổ

un eburneo pectine:baſta per excedere ale nate in gentilez

za queſte fon fue arme:con queſte amanzza/e/uence.có

queſte mefe fuo pregione:co quefte me tene ligato/ e/po


fto in dura cathena.CEL.tace: e/non te difperare : chepíu

taglíamía líma:che non/e/forte queſta cathena che te tor

menta.io la tagliaro con effa:acío chetu reſtífcíolto.per ta


to damme lícentía che e molto tardí /e / laffame portareil

Cordon che comofaí/o/bifogno de lui.CAL.ho/fuen

turato me:che la fortuna aduerfa me perfequíta : che cō te


co/o/col cordon/o/co tutti doí ínfieme hareíuolfuto ſtar

acompagnato queſta noctelunga/ e/obfcura; mapoíche


Septímo
nonce ben finito in queſta miſera uíta . uenga integrala ſo

lítudíne./0/la:ferui? Parmeno? PAR.Signor.CAL.aco


1 pagna queſta madonna fín a caſa ſua e uada con leítanto
L
piacere:/e/Alegrezza:quanta meco reſta pena: e/triſtez
b
za.CEL.dío reſtiteco Signor mío: e/doman fera mía tor
1
nata:doue il manto conla refpofta uerrão in un tracto: poi
3335

che hogginon ceftato tempo:e/foffrite Signore: e/penfa


in altre cofe: CALL.quefto non chefería herefia;chio me

fcordaffe di colei:per cui la uita me piace.

Argumento del Acto Septimo.

Ndando Celeſtína a ſua caſa parlo affai con Par


meno:inducendolo a lo amore: e/cócordía de Sé
A
pronio.Parmeno lírecorda la promeffa /che life
fo ce:cío e de farli hauere Areuſa:la qual molto amaua: ínfie

me ſenádorno a caſa de Areuſa:doue quella fera reſto Par

meno.CELESTINA fenando a fua ceſa : picchiando la


R

porta ELICIA lí aperfi : reimproperandolí fua tardanza.


-B

Geleftina.Parmeno.Areuſa.Elícía.

Armeno Figliolo : dopo lepaffate parole: nonho


BE

hauto oportuno tempo:per dirte / & moſtrarte el


2-

P
grandiffimo amore : che io te porto:como da mía
propria bocca:tuttol mondo fín adeffo ha intefo : cheio dí

coben in abfentía dite : La ragione non bifogna repetírla:



10

per che io te hauea in luogo de fíolo . Almanco quafi a


doptíuo . De modo che io me credea che doueſſi imitar
0

al naturale:tu me daí hora trifto pagamento in mía preſen

tía :parend otímale cíio che io dico :fufurrando / e / mur


Hiiii
Acto.

murando contra me in prefentia de califto:ben micredea:

che da poíchetu concedeftiin mio bon cofiglioche non te

fareſtí tornato indríeto . tutta uía me pare che te reſtano le

prime reliquie uane :parlando píu a uolunta : che co ragio


nextu fcaccilutile per cotentar la língua:o díme ſenō mhai
1
udita:e guarda chío fon uecchia:che el bon configlio neli

gofeglio
necs Vecchi habitate deli gioueni e proprio el dilecto:ben cre
cbío ?
dilecto d do che del tuo errorefolo la eta ne ha culpa: ío fpero in dío
giouene, che tu faraímeglio perme de hora ínanzi: che non ſeiſta

1 to:per il paffato.emuteraí el catiuo prepofito : con la tene


ra eta:che como dicono lícoftumife mutano:con lamuta
Licoftui
fecaglas za deli cappelli:e uariatione: dico figlio creſcendo: e ueden
no cổ
pelli. do cofe nuoue ogní dí:per che la giouentu ſolo a guarda
sététie e
Limate , reil prefente fe impedifce : e occupa:ma la matura eta non
Jaffa prefente ne paffato:ne da uenire:fe tu haueffi hauuta

memoriafiglio mio PARMENO del paffato amore:che

ío te hebbi: el prímo aloggiamento che tu pigliafti:quan


1
repreffio do ueneſti in queſta cita;douea effere in cafamia ;mauoíał

ne gioue tri giouaníue curate poco deli Vecchi : eui gouernate afa

pore de uoftra/giouentu :mai non penfate hauer bifogno

de noí:mai non penfate ne le infirmita : mainopenſate che

ue debbia paffare queſto fioretto dela giouentu ; dunque

guarda amico: che per tal neceffita comofon queſte : bon

captatio recupero/e/una Vecchia cognofciuta:amica:matre:epíu


ne artifi
ciosa de chematre:bona hoſtaría perripofarfi fano :bon Hofpida

beneuole
tia. le per fanar ínfermo :bona borfa per la neceffita;bona caf

fa per guardar danarí: improfperita : bon fuogo de ínuer

no :círcundato de fpiti e bon arrofto ; bona ombraper le


Septimo.

eſtate : bona tauerna per mangiare/e/ bere.cherífponde


raí tu pazzarello a tutto questorben fo io cheſtai confufo

per quello che hoggi hai parlato ma io non uoglio píu da


te ; che dio non dimanda alpeccatore : faluo chel fepenta :

& amendí de fuo errore : guarda a SEMPROMÃO : da


dío ínfuora:ío lho facto huomo:uorría che foffi come fra

12 telli:per che ſtando ben coluí con tuo patrone ; e contutto


to il mondo ſtarai bene:per che ello e ben uolfuto/e/diligen
110

te/e/bon cortegiano: gratiofo feruitore : uoletua amiſta:


10 dandouí íneffa la fede : crefcerebbe lutíle de tutti doí : poí

Lita chetu fai chel bifogna amare:chí uole effere amato ne mã


da cho SEMPRONIO te debbe amare:fenolifai opere da puerbio

cío.Simplícita/e/anon uolere amare ; & afpectar deffere sététia


clara dep
200 amato:pazía/e/pagar lamícítía con odío.Parmeno madre amicitia
ATX -

míofecundo errore tí confeffo/e/con perdonanza del paf

fato:uoglio che ordini edifponghi quello che ha da uení

re:macon Sempronio me pareche/e/cofa impoffibilepo


11
OLA terſe mantenere noſtra amicitia.ello / e/huomo ſenza dí

cretione:& io non patifco in groppa:acconcia me tu adeſſo


53

queſti amici.Celeſtina no era gía queſto tuo coſtume.Par

me.per mía fe madre:che quanto píu fon creſciuto: píu la


3-3

príma patiétia ſe ſcordata :non fon píu quello che io folea:


& anchora Sempronio non ha faluo il culo e li denti:ne co la prona
dil vero
fache utile mefaccia, CEL.el uero e certo amico ne le co amico

ſe in certefe cognofce:ne le aduerfita fe proua; alhora fe al

legra/ecopíu defyderio uifita la cafa:chela profpera for


WOD

tuna habandono./o/quante cofe te direí: deli boni amici;


CEL

non cecola píu amata;ne píu chara ; nífuna ſoma refiutão


Acto

uoialtrifite e qualinela qualita delí coſtumhi.ela Similitu

dine delicori / e / quella che piu la foftene. guarda figliol


mío chefe alchuna cofa te laffo tuo patre ben guardato te

ſta:bon rípoſo habbia laníma ſua : che con faticha lo gua

dagno : ma non tel poffo dare : fin che tu non uíuí ín píu ri
pofo:euenghíín eta perfecta.PARMENO a che chiami

tu rípofo /tía? CELESTI.figlio a uíuer da ſe ſteffo:e non

andare per cafe de altrui : per la qual coſa ſempre andaraí:

fenon fapraiprendere utile de tua faticha:cheper compaf

fione che io hebbi hoggi di uederte cofi rotto ſtrazato do

mandí íl manto como tu uedeſtí a Caliſto : noper bifogno

che io ne haueffe : ma per che ſtando lo fartore in cafa e tu


Aerſuta denãzíſéza Saío,haueſſe cauſa Cal.a fartelo.dmodo che
de vec
chiaro non per mío utile.como io te fenti dire : ma folamente per
Fiana
lotuo.che ſe tu aſpecti alordinario de queſtígalantí.Sap

piche e de tal forte che cío che caueraí ín diece anni porrai

ligar nella manica.godí tua giouentu : el bon dí/ e/ labo

na nocte.El bon mangiare : el bon beuere : quando porrai

hauerlo non lo laffare : perdafe cío che perdere ſe uoglía.

non píanger tu la robbache tuo patrone heredito.poíche


noínon la hauemo/p píucheper noftrauita.ho figlio mío
PARMENO : che ben te poffo dir figlio.poíche táto tem

po te alleuaí:prendímio confeglio : poíche eſce con necto

defyderio duederte in alchuo honore: ho/ como me chia

marei ben auenturata:quando: tu/e/ Sempronio fufficon

formi/e boní amící:fratelli in ogni cofa uedendouí uenire

in mía pouera caſa a uífitarme:& ad prenderue piacere in

fiemecon una garzoneper uno, PARMENO , garzone


Septímo.
matremia.CELESTINA . ala fe garzone díco che uec

H chie:affaí uecchia me fon ío./e/tal giouene como fe thie


OR neSEMPRONIO : econ manco ragione:e fenza hauer
200

lila mita affectíone che io te ho : che del core mi eſce chío


CT

chete dico.Parmeno tu non uíuímatre mía ingannata Ce

leftína anchora chío uiua nome curo:che ãchorail fo per


not amor dí dío:e per che io te uedo folo interra ſtrana: e perri
fpecto de quelle offa: de chime te recommando : chetute

faraí huomo:e uera ricognofcentia :e/ dírai;la Vecchia Ce

leftína bon confeglio mi daua.Parme . adeffo lo cognofco

anchora chío fia giouene: che quantunque hoggi dicea

et quelleparole:no erano per che mepareffe mal quello :che


3

tufaceuí : ma per che uedea che li configliaua a luííl uero:


.

e/me dauamale gratie: ma de hora inanzi díamolí dentro:

fatu dele tue che io tacero:che gia fcappuccíaí; a non pren

Dit dere tuo configlio in queſta matería con luí , CELESTI .

círcaquefto/e / altro fcappucciaraí/e /caderaí : fin che tu

no credi a míeí confeglí : che fonno de uera amíca,Parme.

adeffo benedíco el tempo:che io effendo mammolote fer

uíspoíche tanto fructo porta per lamaggiore eta : e prega


ro díoper laníma de mío patre : che tal nutrice mí laffo.ed

mía madre chea tal donna me rícomando . Celeſtína per

ed dío fíglíolo no me lamentouare : chemefaraí uenire glíoc


chíín acqua : e doue hebbíío in quefto mondo unaltra fi

míle amica ? unaltra fimíle compagna quale allegeríuatut


14
tímíe fatiche e che fuppliua a tutti mie falli:che fapea tutti

ímíeífecreti:cōchíío apriua il mio core:& tutto mio bene:


emioripofo;faluo tua matre?píu che mia forella/ecoare!
B
Acto

ho como era gratiofa:prefta/necta/e / baronile.cofi an


landi de
rofiana e daua fenza pena ne tímore : amezza nocte da cimiterio

incatatri
ce, in cimiterio : Cercando apparecchi per noſtrarte : Como
de giorno chiaro : Ne laffaua chriftiani /mori / ne iudei

cuífepulture non haueffe uifitate:di giorno lí apoſtaua : e

la nocte li cacciaua: e/prendea ſuoi biſogní.cofi ſe prédea

píacer colla nocte obfcura:como tu col giorno chiaro; dí


La ' nocte
cappa ceua che quella era cappa de peccatori , e forfe non hauea
8
fcelefti daxtrezza con tutte le altregratie : una cofa te dírro:p che

cognofchíchematrehai perfa:anchora che nonfia de dir,


6
la:maconteco ogni cofa fe po díre:fecte dětí leuo adun ím

píchato:con certe tenagliuzze di pelare le ciglia : in quel


mezzo che io li cauaí leſcarpe.eper intrar in nun círculo
meglio cheio/e con maggior animo: ancora che alhora ío

hauea affai bona fama:meglio che adeffo:che per mícípec

vanitati cati:ognicofa mefcordaí cofua morte:che uoifaperepiu :


magice faluo chelli medefimí díauoli haueuano paura díleí:ſpa

uentatí/& impaurítí lí tenea: colle crude crída : & horren

Daga direbuffiche lor daua:cofi era cognofciuta da loro/como


obedit a
dademo tu íntua cafa :afuria ueniano un fopra laltro pobedirefuoi
ni
commandí:che beato il primo a nifun baſtaua lanimo dír
lebufia;fecondo la forza con che ella lícoſtringea : da poi

chíola perde:maí non ho intefo dír uerita alloro.Parméo.

cofi laíutí dío a queſta puttana uecchia come ella mefapía

cere cole laude de fue parole.Gel.che di tu honorato mío

Par,mio figlio:e/piu chefiglio? PAR. dico che come ha

uea quefto auantaggio mia matre? poíche le parole che el

la/e/tu diceuate erão tutte una cofa: Cel.coe/e/diquefto


..
Septímo

te merauigli nonfai tu che dice el prouerbio:chegran dif puerbio


ferentía e de íanní/a/ianni, quella gratía de mía commare

nola poffeamo hauer tutte:non hai tu uiſto fralí arthefani


593

un bono/elaltro meglio ?cofi era tua matre(che dío hab

bíalanímafua) la prima de noftrarte : epertal titolo de tut


P

tol mondo amata/e/cognofciuta.cofi de gétilhuominíco


B 0
=

mode preti:de maritati e de uecchie:giouei/emámoli:e/

done e donzelle : cofi pregauão dio p fua uíta come de lo


-8 ==

to ppríeperfone:con ogni huomo hauea facende:fe anda

uamo plaftrada:quanti noi ne fcotrauamo:tutti erão fuoi

figliani:che la fua príncipal.arte fu effer mammana.de for

te che ancora chetu nofapeuí fuoifecreti:per la tenera eta

chetu haueuí adeffo/e/ragion che li fappíí:poíche ella/e


rax morta/etuſeihuomo.PAR.dímmematte? quando la íu

ftítía te preſe:ſtando ío con teco:haueuate grande amicitia

infieme ? CEL.fe noi erauamo amiche?par che tu me labii


dícto da ſcherzo.infieme feffemo el dílicto : infieme ſe ſen
2

tírono. & accuforono : ifieme fumme prefi/e/datene la pe


85

OR na:quella uolta che credo fuffe la prima ma molto erípíco

lo alhora:ío me fpauento como poí recordarteneche non

ce cofache píu ſchordata fia in queſta cita:patientiafigliol


mío/che coſe ſon cheinteruegono in queſto mondo.ſetu pfenera

eſcí al mercato:ogní dí uederaí chl pecca /e/ paga . PAR. sa pegio


oil pecca
uero/e/ma del peccato peggio/e/la perfeueranza:che co to.

fi como el primomotiuo no/e/nelemão de lhuomo: cofi

e/lo prímo errore: doue dicono:chi pecca e fe amenda: zc.

CEL.abbrufaftíme pazzarello? dunque afpecta chio tí to


charo doue ti doglía :Par.che cofa-dí tu madre mía? CEL.
Bad
Acto

figlio dico chefenza qlla íprefa quattro uolte tua matre fo


Bun
la.e/una uolta fu accufata pftriga:p che la trouorno dí no
te con certe Cádelette:cogliendo terra de una capocroce:

ela tenero mezzo giorno poſta ſoprũa ſcala nella piazza

del mercato : eglímífero intefta una come mitría depinta :

ma tutto queſto fu niente:che qualche cofa hanno apatíre



gli huominiin queſto modo p fuftétare loro uíte/& hono

reeguarda chepoca ftíma ne fece co fuo bon ceruello:che

per queſto no laffo delí auate de ufar meglio larte fua:que

Landi fto ho dicto:p quel che tu díceuí del pfeuerare:in qllo che
facete
mozdaci una uolta fi erra : in ogni coſa hauea gratia che io te iuro p

dío:ep qftanima :che i qlla ſcala ſtaua : eparea che tutti qf


li de fotto/no liftimaffe un quatrino:fecúdo fuo modo:e p

fentia:de forte che qlli:che da qualche coſa ſon come ella:

Airgilio efano:eualéo:fon qlli che piu prefto errão: guarda chífu

ad vna
tozre fus uergilio:equato feppe:ma gía hauerai udito/ como ftette

ſpelo
amo2c per impiccato in un ceſto:a una torre guardádolo tutta roma :

map qſto/nolaſſo de effere honorato ne perfeíl nome de

uirgilio PAR.cio che hai dicto e uero:ma queſto nonfu p

iuftitia.CEL ,Taccíígnorate:che poco fai de modí de chie


fia:equanto e meglio per mano de iuftitia ; che de níunoal

tro modo : meglio lo fapea el píouão : che dio habbia la


níma fua : che uenédola a cofolare li díffe che la Sacta ſcri

ptura dícea:che benauéturatí erano quelli che patiuano p


Patire
nelmon fecutioe per la iuftitia : e che qlli poffederebbono el regno
doe ti delícieli:guarda fi le molto patire in quefto mondo qual
pbare in
celo, che coſa per triumphare nela gloría delaltro : e píu :che ſe

condo ognihuomo dicea atorto;efenza ragiōe ; e con falfi


Septimo.

teftimonii;eforti martirií: la feceno quella uolta cofeffare


L

quello che noera ma col bon animo fuo : e coelo core/ e/


K
ufato a patire:fan le cofe píu lieuíche nofonno ogni cofa

PO Hi parueniéte:che mille uolte la o udito dire.fi me ruppí el

" piefop mio bene:p che fon píu cognofciuta:cheprima: d


ATS

modoche tutto queſto interuene a tua bona matre; in que


010
ſto modo:noi debíamo aduc credere che dio li dara bon
20
merito in quellaltro:fe uero/ e /qllo che diffe il noftro pio
uano;econ queſto ſto di miglior uoglia: dunque fa che tu

me fia come lei uero amico ; e fatiga p effer buono:poichè


2

tu hai/achite a fimigliare che qllo che tuo pre te laffo :bé


guardato tefta.PAR.laffiamo adeffo li mortise le heredi

ta/eplíamo ne li prefenti negocií:neli quali ne ua piu utile

che de ricordare lipaffatí a la memoria ben hauerai ammé

te:chetume prometeſti de farme hauer areufa?quando in


Cett cafa de Califto te diffi:como io uiueua apaffionato per leí.
MA
CELE.feio tel promiffe non me fono ſcordata;ne credere

chabbía perfacoglíání la memoria : che piu de tre fcacchí

hareceutída me fopra queſta matería : in abſentía tua. gía


credo chefera matura,andíamo a caſafua :che adeffo non

porraſcappare deſcacco matto.c fapiche queſta e lamini


b macofa/chíofaroper te Parme.giaio no hauea píu ſpera
la Za dhauerla.perche mai no ho poffuto opteneregratia da

‫בג‬ lei:cheme uoleffe fcoltare:p pofferli dire una parolase co Segno


moſe dice.malſegno/c/de amore fuggire/e/uoltar ilui deamo
re
fo,de queſto predea in me gra diffiduciaAR , CEL.non me fo

gran maraueglía de tua poca fperanza: non cognofcendo


menefapedo como adeffo:che tu hai táto
→→→ a tuo comando :
!

1
Acto.

la Maestra de quefte opere;cha hora uederai quãto p mia

caufa poí;equanto colle fimiliuaglie:e quãto io ſo fare in

cafi deamore.camína piano che noifemo afua porta: aper

taſta : ítraſenza ftrepito:che noce fentano fuoi uicine;e af

pectameſotto:queſta ſcala:che io andaro di fopra:e uede

cío chefe porra fare fopra quello che habbiam parlato : e

per ueutura faro píu che ne tu /ne io haueuamo penfato.

AREV.chiela:chi fale aquefthorain camera mía? CEL


chí non te uol male.chimai non da paffo che prima nopen

fenelutile tuo chí ha píu memoria de te: che di ſe medeſi


ma:una ínamorata tua/anchora che fia uecchia. AREV.

Díauolo aiutala queſta uecchia ftrega : como ua dinocte/

che par una Phanthaſma(Madonna tía/che bonauenuta

e/queſta cofi tardi?) giamera ſpogliata per andarme ador


míre:CEL.co legalline figlia or cofife fara la roba:patien

puerbio tía:paſſe pur uía:altri ſon quelli che piangerano tue neceſ/
fita:herba pafce chil fupplifce:tal uita como queſta ogní

homoſela uorría : AREV.iefu uogliome riueſtire che fa

fredo.CEL.per míafe non faraí : faluo che entrarai nel le


cto:che liparlareo píu adafio.AREV.cofidio maiuti che

ne/ho/benbifogno.che tutto il di dhogime ſon ſétíta ma

le:de modo che neceffita píu che uitio mha facto prendere

le lenzolap faldiglia.CEL.non ſtar affifa: colcatíve mectí,


Simili
dine leg teforto lípání che tu me affomigli a una ſerena ; ho como
giadra
ole ogni cofa quando te mouí baldamente, che ogni cofa

ſtain ordine:ſempre mepiacceno tue cofe : tua nectezza/


epolítía:ho como ftai freſca dío te benedíca: ho chelenzo
la/ecoltra,che coffini e che bianchezza,tal fia mía uita-e
-
Septimos
A mía uecchiezza:ĝl ogni cofa me pare: perla gratíofa guar
T da ſe te uol bene chíte uifita/a queſta hora: laſſamete guar

Er dare a mío modo:che me prédo gran piacere atocharte / e

cōtemplarte.AREV.pião matreno me tochar chemefol Dolor 8


matre
lectíchi;e puochime aridere: e/lo riſo accrefce mío dolo
10: re.Celefti, che dolor amor mio:burli/o/dí da bon fenno?

AREV.mal fínfia dimefe io uí burlo:faluo chefon qttro

hore;che moro del mal dela matre:che mefalita fulpecto : bimes


23

e me da táto affáno:che par me uoglia cauar de queſto mō


3

do:nofon cofi uitiofa como tu péfi.Cele.duque dáme luo

gochio ti poffa tochare che p micipeccati qualche cofa ín


tédo de quefto male:che ciaſcuna fitenefua matre e le paf
13

fioni defla. Areu.Píufufolafento: fulloftomacho.Celefti bladime


tidebela
na Dío te benedíca:e/ Sancto michele Archangelo : ho co lezza
OB

mefei graffa/e/frefcha:che pecto/eche gentilezza:pbel

Ca la thauca fin adeffo uedendo quelo che tutti poffeano ue

dere:mamote dico che noſon in tutta qſta citatre corpift

he mílí al tuo:in quato io cognofco nopar che paffi quindici

ani:/o/che io fuffe adeflo huomo: e tata pte haueffe hauu


*admonis
ta in te:eche grá piacere mepigliarei de factítoí: p dio che tion.and
pdere in
tu guadagni gran peccato:a no dar parte de quefte gratie vano la
tan
attutti quelli che ben te uogliono : che no te le ha date dio giouenez
za
pchefefteffeno indarno;e la freſcheza de tua giouétu:for

to ſei doppii de pano e tela;guardanoeffere auara de quel


CO
loche poco te colto:no far equaletua gétilezza allí nafco
700
fti thefori:poíche de fua natura e cofi comunicabile.come
fon li denari : non effere el can de lhortolano : epoíche tu

non poípredere piacere di te medefima : godadire chipo.


I
Acto.

Mafcen e/non credere che indarno fufti creata : che quando nafce
dolcina
fce lui. lei:nafce lui :/e/quando lui/lei, Nifuna cofa al mondo fu

"Aietefu
pfluo cre creata fuperflua:che con accordata ragione/no prouedeſ
ato
fe di lei la natura: Guarda che/e/gran peccato dar faticha
Peccato
ano aún &pea aglhuomini poffendoli aiutare . Areu. Matre tu me
tare vn
bomo. daiparole : enomíuole nífuna dame alchun remedio per

miomale:chemefera meglio:che darme la berta como tu

Marie de
litate ä fai.Celeftina De queſto commun dolore tutte ſiamo mae,

varie o ftre:quello che a molte ho uifto fare:e quello che a me fa


peratióe
de medi cea píu utile te diro. per che come fon diuerfe le qualita de
cine
leperfone:cofile medicine/fanno diuerfe/e/ differenti lo

to operationi ogni hodor forte/c/buono : como/ e/pole

dedict gio/Ruta/afcenzo/Fumo de píume deſtarna / e/deRo


neper la
matre . Imarino Fumo de fole de ſcarpe Vecchie:& incenfo:rece

puto congraudiffima diligentia fa utile & allenta il dolo

re/e/apoco/apoco:la matre torna a fuo luogo :Maunal


tra cofa trouauaío che era meglio che alchuna di quefte:e

quefta note uoglio dire poíche cofi Sáctame tefai.areu.

fe diote guarde matre dimme che coſa e ? uedíme morire/

puerbio e neghime la falute.CEL.ben mintendí ma non uoí : no


I'
# 6.7te far cofi groffa che noce il peggio fordo : che quello che
20000
nouolcodíte.Areu.fi/ fi/fi:mala peſte me occida : fe te in,

tendeua:mache uoi tu chio faccia tu fai che ſe parti hicri

quel mio amicho per andare in capocol ſuo Capitão:uoi

tuchio lífazzatriſtítia? Cel.Guarda gran danno: eschetti

Atítía?AREV per certo fi feria che luime dacío che me bi


fognariene honorata/e/fauoríta : tractame comofe io fuf

Le fua patrona.CELESTINA.achor che tutto queſto fias


Septímo.

fin che tu non parturiſcí :mai te manchera queſto mal de á


0

deffo:del qual luí debbe effere cauſa: e/fe non credí ín do


lore:credí ín colore, e/uederaí cío che te interuene dunafo
2
B
:

la compagnia.AREV.non e altro faluo: mía mala uentu


.
CTO 중륨

ra:/e/la maledictíone che mio patre/e/mía matre me laf


forno:che non ho laffato de prouare tutto queſto fín adeſ
mot
fo.ma laffamo queſte parole che/e/tardí:& dimme la cau
ſa de tua buona uéuta.Celeſtína gía faí quello che de Par
4971

meno te diffi : luíme fe lamenta che non lo uoí uedere : ío

102:
non ſo per che :faluo per che tu fai che lo amo/e uogliobe
BTC

ne:e lo tengo in luogo de figliolo : baldamente che daltro


22
.

modoguardo le cofe tue:che per fin a tuoi uícíne me par


gono bene e me feralegrail core ogni uolta chio le ueggo
13308 per chefochogní dí praticão teco.AREV.tu non uíuatía
Hak
mía ingannata.Celeſtína.nol fo/ale opere credo :che le pa

roleper uentofeuendeno in ogniluogo:che lo amore mai Amor fe


Paga có
che fepagafaluocon uero amore:e le opere cole opere: giafai amore.
ard laparentelache/e/tra Elícia/e te: la qual Sempronio tene

in mía caſa/Parmeno/& effo fon compagni, ferueno a ql


AB

gentílhuomo che tu cognofcí:dal qual porraí hauere gra


50 fauore:non negare quello che afarlo pocotí coſta : Elicia/

etu parenti e loro duí copagní:guarda como uíene accon

cío meglio che noi uolero.qui/e/uéuto meco ; guarda ſe

uoíche uenga dífopra.AREV.triſta la uita mía ogni cofa

nd hauera íntefo? CELESTINA.non hauera che abaffo e ri

maſto uoglio chiamarlo che uenga diſopra ? receua tanta

gratia date che tu líparli/e/uoglicognoſcerlo/e/moſtra

libuona uifa/efe te pare al ppofito/goda ello di te:e tu de


I íí
Acto.

luí.che anchora chè ello guadagní aſſaí; tu non perdí cofa


alchuna.arcu.ben cognofco matre mía : come tutte tue pa

role:quefte/e/lepaffate ſe radirizzano in mio utile:ma co


me uoi tu chío faccia fimil cofa: che come faí: ho achí ren,

der cuonto díme: e fe effo il ſame amazzara:ho uícíne ínuí

díofe:chefubito il diranno: de forte che anchor chenōfuf

femaggior male che perder lui : fara píu che non guada
gnaro a far piacere a coluícheme commandi.Celeſtina de

quel chetu haípaura príma lho proueduto : che affaípía


no fiamo íntratí.areu.nol dico per queſtaſera ma per altre
affai.Celeſtína como :de quefte fei ? de quefto modo te go

uerni? mai fara caſa aduí folari;abféte hai paura di luí hor:

chefarrefti fe fteffe in la cita:in uetura mícape: de dar fem

pre conſeglio a babioni;e ſempre trouochi erra: manō mi

fomerauiglia:per che il mondo/e/grande/e/ſonpochí lí

experimentati : ho figlia figlia;ſe tu fapcffi il ceruello de

tua cufina: e quanto li hanno facto utile miei conſegli: e/co


treama, moe deuentata fauía : baldamente chella nonfi troua mal
tozi ban
no lebo con mic reprefioi:che uno/ ha/in lecto : & unaltro ala por

ne corte ta:& unaltro che ſoſpira per lei in fua caſa:& a tutti attēde:
giare
& contenta; &a tutti moſtra bon uífo: ognun fi penfa effe

repíu amato: & ognun penfa chel fia el primo : e/piu fauo
admonis
tio. oiro rito :e tutti da perfi li danno cío che li fa bifogno : e tu pduí
fiana che habbi:tepenfi che letauole dela lectiera thabbíão a

ſcoprire:ſe deuna fola goza te manthícne non te auanzara


Aberetri no molte uiuande non uoglio gia che me afflicti li tuoi a
ce fcals
taovno uanzíperche non ce faría guadagno : maí un folo non mí
noe côté
ta. piacque:mai in un folo poffe mia fperaza, píu poſſon dui
Septimo
Ed
che uno:e píu quatro che:e/piutegono/ epíu damo :e píu
8 ce tra loro da capparenonce cofa piu perfa figlia;che ilſo
Siili
rice quando non ha píu che un pertufo:fe quello live/ftop tud ie ga
10

pato non ha doue fuggir dal gatto:chi non ha faluo unoc, late er
emplare.
chío:guarda/a/ quatopericolo camína : unaníma fola ne

canta neprola:unfolo actonon fa habíto:un frate folopo


'Mieme
che uolte lo uederaí andare per le ſtrade: una ſtranafola p ro Ŏvna

daneuo
miracolo uola:mangiar fempre de un cibo:preſto fa fafti le,

导,

dío:unafola rondine/non fa príma uera. un ſolo teſtimo


nío no/e/ creduto.chí fola una uefte ha preſto la rompe .
SHE

ché uoípíu fapere de quefto numero de uno.píu conuenie bil Lauda


cofa
tite díro:che io no ho anní adoffo.tiene al macho doí: che baner
duí amā
ecompagnia laudeuole.come tu hai/duí orecchie : duí oct
S 32

chi:quí mão:dui piedi:duílenzolain lecto . duí camiſe per

mutarteze fepíu de dui uorraí:meglio fara pte:che mentre


Tod píu ínímícífonno piu guadagno ce , che honor ſenza utile
32

00 ecomo anello in dicto/epoíche tutti duí no capeno in nun

facco:recogli il guadagno :fali fu figliolo mío Parmeno.a


233

reu.no falga:angío meoccída:che io me moro: chenol co

tea gnofcomefochife fia:femprehauuto uergogna di lui.Ce


leftina iofto quí:che te la leuaro:e/copríro:e parlarop tut
tí duí.Par.madonna dío falue tua gratiofa prefentia , areu.

Gentilhomo fiate el ben uenuto.CEL.appreffate a leí afi,


8-39

01 no : doue teuaí afedere alcantõe:no effereimpiccato che omo


vgogno
Ihuomo uergognofo el díauolo el fe uegnir íncorte : odítífo
3

me tutti duí quello che io ue díro : gíafai tu figlio Parme

DE no:cio chío tepromifi: etu fíglía quel che tho pregata:laf

fata da parte la difficulta coche melhaí cocceffo:poche pa


I iii
Acto

role fon neceffariep chel tépo nol patifce:ello euiffo fem

prepenato per te dunque uedendo fua pena ben foío che

nol uorraí: & anchora cognofco che effo te piace; nonfera

captiuo che fi reſtí queſta ſera teco.AREV.pmía uíta ma


tre che tal cofa non fe faccia :íefu/non mel comandare.Par

meno matreper la mor de dío:che io non efca de quíſenza


buon accordo:cheme ha morto damor fua uiſta: offeriſce

lícío che mio patrep metilaffo:& dilli che li daro cío chío

ho/hor fu dínnílo pamor mio che par che non me uoglía

guardare.areu.che te ha ditto qfto gétilhomo allorecchia


crede chío farro niente de cío che me hai dicto.CEL.figlia

non díce altro:faluo che ſe prende gran piacere de tua ami

ſta:per che ſeiperfona tanto da bene, nela quale qual fi uo

glia feruitio feríaben facto:appreffate a leí negligente:uer

gognofo:che uoglio uedere da quanto fei:prima che de q


meparta:cheſtaí quí como un pezzo di legno : ſcrizzaco
leiin queſto lecto.areu.nonfera lui fi uillano/e/diſcorte

feche intre nel luogo uetato fenza lícentía Celeſtina in cor

tefie/& licentie ſtai:non uoglio afpettar píu quí : ío fero fe


curta:chetu te leuaraí domatína fenza dolore: & luífſenza

colore.macõe ello/e/una bardaffola ungalluzzo depría

barba:credo che intre noctí non felí mutara la creſta :de q

Lafciut ftitali/uoleano lí medicíchio magiaffe in mio tempo:qua


meretri
cale. dío hauea meglíor denti che adeffo.areu , oíme fignor mío

non me tractare de tal modo:mefurate per cortefia:habbii

respecto a lí canutí de queſta honorata uecchia che e qui

prefente:fatte in la:che non fon de quelle chetupenfi:non

fon de coloreche publicamente uendenoloroperfone per


Septimo.

Fa danari.per mía feche de cafa me efca:fe tu tochimeipanni


fin che Celeftinamía/tía/ſenne fia andata CEL.checofa e
3

ich

afe queſta Areuſa che uogliono dire:queſte ſtraneza?queſte

cam ſchifezza : qſta nouita:& ſdegni ? credífíglia che io noſap


píche cofa/e/queſta ? & che mai non me fia intrauenuto a

me? eche mai non habbia goduto / de quel che tu godí?e

che io nofappia cío chefe po fare/e/dire guai de orecchie

chetal parole odono: como io.dí queſto:te auifo che fono

ſtata errante como tu :& hebbi amici aſſaí: perho mai ne ¿l

uecchio ne dela uecchia hebbi uergogna ne maílí ſcacciai

dal mío lato; ne me defpíacqueno loro configli : ne impu

blico:neimpriuato te giuro per quella morte che adíofon

16 debetríce:che piu prelto harreí uolfuto un buffecto nel uí

tew fo cheleparole cheme hai dicte.par che hierínaſceſti.ſe, puerbio

condo el modo che parli:per farte honefta :mefaíígnoran

te : e/uergognofa: e de pochofecreto:e ſenza experientia.

e/faí manchaméto a larte mía per alzar la tua:ſappí che da


corfaro ad corfaro:non fe guadagnano faluo li barili . píu
bendico:dí te/in tua abfentia:chetu non te ftími ín tua pre

fentía.AREV.matre ſe ío erraite dimando perdono : e ap

preffate ame : e ello faccia cío che uole : che piu preſto uo

glio côtentar teche me:píu preſto me rompero un occhio

che farte defpiacere.CELESTINA non fo píu fcorozata :


ma ío teldíco per lauenire : e dio uí día la bona fera : cheio

me ne uo andare:folo per che me fate ligar li denti:col uo


ftro bafare; & zanzare:che achora me/e/reftato el fapor.

nele zenziue:che no lo perfi infieme collí anni Areu ,dio te

accopagni.PA R.matre uoi che te faccia copagnía ? CEL.


I íííí
Acto.

farrebbefpogliare un Sancto per ueftínre unaltro.díoue


accopagní:che io uecchia fono/non ho paura che me ffor

zeno per la ſtrada.ELI.el cane abbaía: fi uiene qftò díauo

lo de uecchia.Celeſtí.tha/ tha.ELL.chi/e la ? chi chiamag

CEL,uíen abaſſo ad aprirme figlia . ELI. qſte ſon ſempre

tue uéute;caínar de nocte/e/il tuo piacere: p chel faí ? che

lõga dimora eſtata queſta mía matre? mai effi de cafa prí

tornare:femprelaí habuto p coſtume:attédí/a/uno: e/ laf

fi cento di mala uoglia:chehoggi fiftata cercata dal patre


dela ſpoſa:che menaftí el dí de pafqua al canonico : che la

uolmandar a marito : de qui a tre giorni:e bifognía che tu

Jídoniremedio:poíche gelhai promeffo:acío che nonfen

ta fuo marito el fallo della uirginita.CEL.non merecordo

figlia per qual tu dí ELI.come non te ricordi?per certo fen


za memoria feí:fubíto te fcordi:tu me dicefti:quádo la me

nauí:chelhaueuí renouata ſepte uolte: Cele. non te far me

rauigliafiglia:che chi in molti luochi pone la memoria: ín


nífuo la tiene , ma dimme fi tornara ? elícía gran facto fi tor

nara:ate data una máíglía doro ín pegno de tuafatica:e no


debbe tornare. Celeſtina quella dela maniglia ? gía ſo chi

tu uoí díre:per che non prendeuitu le cofe neceffarie;eco

míncíaui/a/far qualche cofa:fappiche in quelle fimile do

uereſtíimparare:/e/ far proua : de quante uolte melhaí uí


ſtofare:altramente;lite ſtarai tutta tua uíta : come una bes

ftía ſenza arte:ne intrada:e quando ferai de mía eta : piage

Senten raila pigritia prefente:che la giouentu ociofaimena la pen


tie galan
le de ro tuta/e/fatigofa uecchiezza:meglio facea io quando tua a
fiana uola che dio habbia laníma fua memoſtraua queſtarte;
;
Octauo.
30

ín
cheincapo de un anno píu fapea ío di lei.elícia non mifo efña
fciétia fé
5 merauiglia:che molte uolte:come fi dice al buonmaeſtro 3a affe
1

auanza el buon diſcípulo.e no e quefto faluo nela uoglia: cctõe fin


31 para
con chefe ímpara:nífuna fcientia/e/ben meffa: ícoluíche
13

non li ha affectione :io potto odio a queſtarte:e tu moríper

effa Celeſtína tu te dirai ogni cofa:pouera uecchiezza uoi

hauere tu tepenfi che io mai te debbia manchare, elícia.p


boggivi
dío laffiamo el faſtidio: & a tempo prendiamo el configlio ; nerefide
S

nene pen
e díamofi piacere:fin che hoggi habbiamo da mágiare:no fare
penfiamo adímane:che cofi more colui: che molto radua: mane
hea cmoo colui chepoueramento uiue:& lo doctore : come el mozte có
mune a

paftore.& lo Papa:como/el Sacriſtano. & il gran Signore ognuno,

como el Seruo , e coluí de alto fangue :como colui de baffa


códítíone:e tu co tua arte/come io fenza alchunache hab
OP

bíamo uíta per ſempre:godíamo/e/ prendiamoſe piacere.

Er che la uecchiezza pochi la uedono.e dequelli che uíarri

uano:nífun more di fame:che uoglio io píu ín queſto mo

do: Saluo uitto :e ueftito; e parte inparadiſo:per ben che li


ricchi habbiano meglio el modo: per guadagnar la gloría
! neffuno
od eterna che nonhanno lipoueri.nifun di loro /e /côtento: cótéto ef
nocenífuno che dica tanto ho che mi bafti no ce nifuno di fere.
ec

Ted loro:col quale io cambiaffe imiei piaceri:p iſoi danarí : ma Bona e


laflíamo li penfieri daltri:& andiamoſe ha dormire che/e/ gete fo
2013
pza ogni
tardi:che piu meingraffara: unbuonfonno ſenzatimore; thefo20,

che quanto theforo poffe de uenetia.

Argumento dela Octauaparte.

Enuta la matina Parmenofe fueglioprefe licentia

da Areufa ;efen uaa Califtofuo patrone:trouo Sé


Acto

pronío ín fula porta dano ordine loro amícítía: andorno ₫

copagnia ala camera de Calíſto : trouorno che parlaua fra

fifteffo:leuato poí Calífto:ando in Chieſia.

+ Areufa . Sempronio.
Parmeno, Calífto?

Affi Giorno.ho che cofa po effer quefta ? che tan

ta clarita/e/inqueſta camera ? Areuſa che giorno?

dormi/& ripofache adeffo ce collegamo :cheio no

ho anchora chíufi gliocchi : cofi prefto uo tu che fia gior

no ? apríqueſtà feneftra:che e da capo allecto,& uederaí


lo . Parmeno per dío madonna che io fto in ceruello : che

gía/e/giorno chiaro:ben lo cognobbe ío quando uídí in


trar:la chíaríta per le fiffure dele finestre: ho tradítore me:

ecomofoncaduto in gran fallo:con mío patrone meríto

río fono de grãdiffima punitione : ho dío mío : e como e tar

dí,Areu.tardi?Parmeo.epíu che tardi. Areuſa cofi dío me


P
aíutí:che anchora non me ſe leuato el male ; dela matre nō

fo comofeuada queſta cofa.Parmeno.che uoítu che io te

faccia? uita mía ? Areuſa che parliamo nel remedio de mío

male.PARMENO aníma mía fe quello che habbiamo

parlato nonbaſta:quello che/e/piu neceffario me perdo


na perche/e/giamezzogiorno/e/feuo píu tarde: nonfe

roben uiſto da mio patrone:ío uero domane:& tante uolte

pcbe cau quáte tu uorraí.che per queſto fece dio un giorno appreſ

ce do
Ta vn di
te fo laltro:perche quello che in uno non baſtaſſi : ſe ſupplif

appreffo fe nellaltro : e acío che noíce habbiamo aueder píu fpeffo


Laltro
fametata gratia:che tu ucngi hoggi ale díece hore adifnar

con noiaitri in caſa de CELE , Areu, de boniffima uoglia


Octauo.
1
e/ua con dío:chíuderai la porta quando efcí.Parmeno dío
Exulta
reftíteco.ho/Singular piacere /ho/grande allegreza: e/ tione di
par.pla
quale huomo/fu/nefara píu auenturato díme? quale ho poffedue

mo di me fu píu contento che cofi excellente donna fiap ta amata


& me poffeduta.che quanto píu lontano me credea effere : ta

to piu preſto/lho/hauuta . per certo che ſe io poteffi patir


The con mio core lí tradimenti di queſta uecchia: ingenocchio
NO

ní douerreí andare per farlipiacere : con chelípagaro mai


fimileferuitio ho/fuperno ídío.& a chí contaro queſta al

legrezza! achí diſcopriro fi gran fecreto ? achi daro ío par


Placere
te demía gloría?ben mediceua il uero la Vecchia, che dni effere nul

funaproſperita/ e/buona la poffeffione/ fenza la compa la fe có


munic a

gnía.el piacere che non/e/communicato non/e/piacere. ne to novie


.:
TTP

ho/chifentiffe queſta mía uentura;como ío lafento . Sem

pronio uedo fula porta de cafa.molto ha bonhora fe leua,


30

to.guaíhauero comio patrone:fefor de cafa/e/andato.no

Ten fera/chenon/e /fuo coftume.ma como adeffo non ſtain


601

fuo ceruello no mí merauiglio che habbía perſa ſua uſan


za.SEMPRONIO fratel Parmeno feío fapeffe : cheter

ra/e/quella doue fe guadagna el falatico dormendo :affai terra do


uefe gua
P

maffaticherei per andaruí ; & non dareí uantaggio/aueru do2m


dagna
ens
no:che tento guadagnerei como cíafchuno.como/p piace do.
rete fifcordato dtornar a cafatio no fo che me díca de tua

tardáza.faluo che queſta ſera ſei reſtato preſcaldar la pan

za aceleſtína/o/grattarlíípiedí como quando erí píccolo

PAR.ho Sempronio amico/&píu che fratello per dío te


prego/che no uogli corrompere mei piaceri,ne uoler me

D ftigar tua ira/col mio foffrimento , ne reuolgere tua ſcon


Acto .

tentaża col mío rípofo.non bagnar co cofi turbída aqqua

el chiaro líquore del piacere chío porto.no ín turbídare co

tuoi caſtighi inuidiofi & odiofe reprenfioni mio piacere.re

chiedíme con allegrezza/e/cōtarotte miracolí de míabo

na andata.SEM.dillo:dillo : e qualche coſa de Melibea


·
PAR.che Melibea ?/edunaltra che io píu amo e tale che

feío non prendo errore non fe degnaría tener Melibea per


ferua in gratía/& gentileza.no credere che in Melibea fia

no tutte le bellezze del mondo.SEM.chepo effer queſto


fmemorato ?rídere uorrei ma io non poffo.elmodo e gua

Sepay fto:poíchetutti uolemo amare, Califto Melibea: io Elícía


zia fuffe
Doloz in & tu dínuídía haí cerchato con chi perdere quel pococer
ogni cas
fa pían ? uello:che haí.Parmeno duque pazzia/e/amare: & io fon
geriafe pazzo ſenza ceruello fappi che ſe la pazziafoffe dolore in

ogni caſafería pianto Sepronio Secondo tua opinione paz

zofei:per chío tho udito dare confegli uaní a Caliſto : eco


tradíre a CELESTINA : ínquãto parlaua folo per impe

díre mío utile:& fuo:te prendí piacere a no goderetua par

te.fappi chemo meſei uenuto alle mani; ín cofa chete por

ro far danno e lo faro per certo Parmeno None uera for

za/ne pontentía SEMPRONIO: damnare/ne far male:

ma far utilo:&guarire : e/maggiore uolendolo fare,fem

pretho hauuto in luogo de fratello : per dío tí priego che

non te interuenga quel che fe dice che piccola caufa fa dí


fcordia tra coformi amici:tu me tracti male: ío no poffo pé

fare dondeproceda tal difcordía : non me indignar con fi

mílíparole.guarda che molto rara/e/lapatíentía:che acu

ta ira non penatre/& trapaffi, SEMPRON,non díco mal


Octauo.

qu
in quefto.faluo chefe mecta unaltra farda ad arroftíre per
et lo famiglio deſtalla.poíche tu hai innamorata . Par.p che
‫تو‬

ſtaí corrocciato te uoglio foffrire : acora che me tracti peg

gio:poi che dicono che nefuna humana paffione/ e/perpe


tua/ne durabile.Sempronio peggio tracti Califto : dando paffion.
bumana
23
29

líuaní confegli in quello che per te fuggi . & feiproprio co nó


bile.dura
3
3
2
38
3

moſegno dhoſtaría; che per fe non ha allogíaméto: & dal


2

lo a tutti.O/Parmeno adeffo porraí uedere como /e/faci giadro


motto le

le cofa reprendere la uita daltri:e/como/e/duro acíaſchu


no guardar la fua.non te díco píu :poíche tu fei teftimonio

de queſto: & de hora ínnanzi uedero che portamenti faraí

poíche hai tuafcudella como ciaſchuno.ſe tu me fuſſiſta


ວ to uero amico;nel tempo che io hebbíneceffita dite me do
ueui fauorire,& aiutar Celeſtína ín mío utile : enoficchar
Simili
ad ogniparola un chiodo de malatía , fappiche como la fe la tudiebel
defal
ce dela tauerna da lícentía a límbríacchi:cofi fa la neceffita fi amici .

al finto amico.ſubito fe difcuopre el falfo mettallo dorato


per difopra.Par.Sempre lho udito dire: &per experientia piacere

il uedo.che mai uiene piacere in queſta uíta ſenza cotraríe za


río.ptra
ta.alliaHegriſereni/& chiari foli.nuuole obfcure : & piog

ge contempefta uedemo fuccedere, ali Sollazzi / e/piace


03

rí:dolore/& morte:li occupão.ale riſe/ & dilecti;piãti/ Su

fpiri, & paffioni mortali li fegucno finalmente amolta qe

te & ripoffo:molto dolore:et tristezza:chi ſería poſſuto ue

nire:fi allegro como io? qual fo mai fi triſtamente recepu

to qualfe e uifto como ío ín tanta gloría: con la mia areu


fafchife uide fi fubito cadere: eflendo fimal tractato come

io fon date : O quáto te uoglio fauorire in ogni cofa:hoco


1
Acto.

memípento del paffato errore:he quanti configli: & buo


nereprenfioní ho receuutí da Celestína: ín tuo fauore / &

utile de tutti:adeffo che habbiamo quefto gioco de noftro

patrone: & de MELIBEA nele mano ufciremo de pouer

ta non ho/maí.Sempronio ben mi piaceno tue parole:fe fi

mílí haueffi le opere:alequali te expecto per hauerte a cre

! dere:ma dimme per dío:che coſa e quella:che diceſti de as


reufa cufina de Elícia,Parmeno checofa/e/tutto il piacer

chío porto :faluo/ che la ho hauuta.Sempronio come fel

díce el babione:de rífanon poffoparlare , che coſa chiami

tu hauerla hauuta?haí te la meſſa nel pugno: ho íſeno? ho


checofapo effer quefta.Parmeno che? ametterla índubío

Lötinua
za molto fireſto prengna:ho no.Sempro . Spauentato me hai:mol
poffere , topofare la contínua fatíga :una contínua gozza fuora un
faſſo.Parmeno.uederai come contínua:che hierí lo penſaí
8
&gía la ho per mía.SEM. la Vechia Celeſtína ce deue ha

uer meffe le mani.Parmeno a che te ne accorgi?SEM.che

puerbio leíme haueua dicto:che te amaua molto e che te la fareb

be hauere.p queſto ſe díce:che piu ual a chí dío aiuta : che


coluí:che abuonhora feleua: ma tal Sanctolo haueſti in q

ſta matería.Parméo dí/Sanctola:che ſera piu certo. de for


te che tu ooí díre:che chi ha buon arbor fe appoggia : buo

na ombre il cuopre.tarde andaí:ma ha buonhora riſcoffe:

ho fratello/echite contaffe le gratia de qlla dōna : del fuo

parlare e bellezza di corpo : ma reftefi per píu oportuita.

Sem.po effer faluo/cufina de Elícia ? no me dírai tu tato di

lei:che queſtaltra no habbia píu.ogni cofa uoglio creder


te:ma dímme che ti coſta?hailítu dato coſa alchuna? Par.
Octauo

br nocerto:ma, ancora che lhaucffidato farebbe ben dato ín

lei:che de ogni cofa/e/capace in tanto fon le fimile eftíma

te:quantofónno chare comparate : tanto ualono quatoco


OUR ſtano:maitroppo chofto pocho: Saluo choftei ame: a man

giar lho ínuítata in cafa de Cel.fel te piace adíamo che pré


C deremo piacere.Sem.chí fratello.PAR.tu & leí:& laſtala

uecchia con Elícia préderemo un pezo difolazzo.SEM.


odío/e/come me haí rallegrato liberale feí:mai non te mã

charo:he/adeffote ho per huomo:ueraente credo che dio


bia te fara dilbene :tutto lodío che de tue paffate parole hauea

fe conucrtito in amore:non dubito píu tua confederatione

con noi altri effer quella che deue.abbrazzarte uoglio:uo

che fiamo come fratelli: & uada el díauolo per un trilto:fia


Fre dea
Dra Ja paſſata coſtione de fan giouaní : e cofi paceper tutto lan micirein
no:che le íre delí amicifemprefole effere: reintegratiõe de tegratõe
damoze

amore:mangiamo:& prendiamoce piacere: che noſtro pa 4

tron degíunera per tutti.PAR.checofa fa il diſperato ? Sé


pronio lífta fopralo lecto del rípofo doue tu lo laffaſtí hor

fera:che non dorme ne ucgía:fio entro détro rompha : fio

‫ט‬ efcofuora/canta/o/fernetica :non lo poffo coprendere ſe

coquello pena/o/prende piacere : Par.che di tu ? che mai


ma domandato ne manco hauuto memoria dime ? Sem
4.6. $
1 pronio.mai fi no ſe ricorda difericordarſeha/ dítí.Parme

noguarda chep fín in quefto me corfabuona fortuna:poi

679 che cofi/e/inqlmezo che ello fe fucglía:uoglio madar la

robba p difnare:acío che habían tempo/p cocinare.SEM.

che coſa haí penſato madare:acio che qlle pazzarelle te të


gano perhuomo compito ben creato & liberale.PAR,ín
Acto

cafa píena:preſto ſe troua da cena . de quello che ce nela di

fpéfa :baſta perfarce honorepan bíancho: uínrazeſe: mo

fcatello di taglia:un buon prefucto de montagna: e piufei


paradepollastri:che portorno hierí lí contadini dele deci
Rapine mede noftro patrone : e fe effo lí domandaffe farollícrede

de ferui re chefelhabbia mágiati:e le tortore che lui fecè feruare p


rapaci
trailpa hoggi:diro che puzauão; e tu farai teſtimoio; terremo mo
trono do:che quello che deloro magiera:non li faccia male; e no

ſtratauola ſtía fornita:come/e/ ragione, e poiparlaremo

la píu longaméte in fuo dáno:& utile noftro/ colla Vec


chía fopra queſto fuo amore ? SEM,ází dolore: che ferma

méte credo che de morto/o pazzo non porraſcampare :

poíchecofi/e/ſpazzati preſto: & adíamo diſopra a ueder


cío chel fa.Calífto inpericolmi uedo io;al morir no e tarda
căzon di
cali. za:poíche me chiede il difio:quel che nega la ſperáza Par
me.fcolta/fcolta Sempronio:uerfi compone noftro patro
patrono ne. Poeta / e/deucntato, SEM, ho fíglíoi della trifta e che
derifoda
suiche Poeta.e/ che grande antipr/Sydonio :clo grade poeta ouí
p amoze
fe fa poe dío:li quali allímprouifo lí ueneano li ragionamentimetri
ta
fícatí a la bocca.fi/fi tu lhaí a punto trouato : Poeta fera el
díauolo:fernetica infogno ; e tu uoíche componga . Calí.

Canzon. Bétiſta qlche cuor hai:che tu uíuíípene meſte poíche pre


dicali,
fto tarrendeſte;nelamor dí chí tu fai . Par.nontho io dicto

che compone: Cal.ola/ ferui? chiparla in fala.Par.che ui

piace Signore:Cal.e molto noctete anchora hora pandar


adormire? Par.anzie tardiper leuarſe? Calí. che coſa di tu

pazzo chetutta la nocte e paffata:Par, e ancora affaipar

te del giorno,Cal.dimme Sempronio ? mente queſto pol


Octauo
MAU
trone che me fa creder che fia giorno? SEM.ſcordate Sí
Mis
gnor de Melibea;e uedraí el dí:che con la gran claríta: che

nel uífofuo contéplí:non poí uedere dimbarlugato.CAL.


adeffo il credo.che fonto fonar la meffa grande.dáme mía
ACT
HEEL uefte che uoglio adare alla madalena pregaro dío che gui
de Celeſtína:e metta ín cor a Melibea mía falute : ho uero
O!
in breue día fíne a mei triſti giorni . SEM.noprender tan

to affanno non uoler ogni cofa in un hora che non e cofa


re
de difcreto:defiare con gran efficacía/quello che po finire
ali tríſtaméte:ſe tu uoíche ſe cócluda in un giorno : cioche in
un anno faría affai:nonfara molto tua uíta.CAL.tu uoíín

Empa ferir che io fon facto come el fameglio del Scudiergallicía


au
no:che prima chel poffa hauer un par de calze;ſta un ano ;
eta & quando elpatrone nele fa tagliare : uorrebbe cha in un
quarro dhora fuffeno facte, SEM , non commade dío che

0 io díca tal cofa:per che feí mío Signore: & ancora fo che co
;
fac mome remunerí el bon configlio : cofi me caftigareſti cio
eta chio mal parlaſſe;& anchora dicono:che non/e/ equale la
titte laude col feruitio:ho/el buon parlare:con la reprenfione/
Ilea e/pena de cío che/e/malfacto:e/parlato.Califto ,io nofo

Sempronio douetu thabbi ímparata jata philofophia. Se


pro.Signore non e tutto biancho quello : che di negro no

ha fimilitudine:mancho e tutto horo quello: che giallo lu

ch ce.tuoiſceleratí defyderií non menſurati con ragione / te

20 fanno parer clarí mei confegli:hareftíuolfuto ; che hiería

la prima parola:te haueffeno portata Melibea ligata/ e/ri


uolta in fuo cordone;come ſe haueffi mandato per qual fi
5

uoglia mercantía ala piazza;


Pr doue nonfaría piu fatica che
Κ
Acto.

arriuare:e pagarla.ha Signore ripofo a tuo core.che inpo


cha brcuíta di tepo :non cape grande bene auéturanza che

un fol colpo non butta ínterra un arbore:uoglite ſoffrire p


che laprudétia/c/cofa laudabile: e col buon ordie :fe refi

fte al forte cobattere.Cal.tu hai ben dicto:fela qlíta de mío

male el conſentiſſe,Sem.p che cofa Signore e lo ceruello?

fe la uoglia príua la ragione.Cal. ho pazzo/pazzo.dice el


fano allínfermo dío te díafanita:no uoglio piufpectar tuoi

configline afpectar píu tue parole:per che piu incendo : &


auíuano le fiamme che me confumano , io me andarofolo

ameffa:e non tornaro a cafa: fín che non me ueníte a chia

mare domandandomiel beueragio de mio gaudio : con la


buona uenuta de Celeftina:ne uoglio mangiare fín alhora

anchora che pría fiano lícauallí de phoebo apafcere in q1

líuerdíprati che foléo :quando han dato fine alo giornata


SEM . Jaffa Signor queſte girauolte : laffa quefte poefie :

che non/e/parlar conueneuole quello che a tutti non/ e

commune:quello che tutti non partícipano:e/che tutti nō


íntédo:e dí/fin che tramota el Sole: e ogni huomofapera:

quello che tu haí dicto e mangia un poco de confectione:


conchetepoffifuftentare fín a tua tornata.Cal,buon con

feglier mío:leal/feruitore : fia come te piace:che per certo


credo che fecondo tuo leale feruitio:che amítanto mía uí

ta/cõe la tua.Sem.credílo tu Parméo ? íofon bé chetu nol

giurarcfti:recordate feuaíp la cofectione: che rampíní un


baractolo p quella gente che tu fai , & a buon íntendítore

nella manica capera. Cal.che haitu dicto Sempronio. Se

pro.Signore diffe a Parmeno che andaffe punpoco decy


Nono

dro: PAR.Signor eccol quí.CAL.damel qua.SEM.ue

draíche ſtrangolar farra íl díauolo.ítegro el uole mangiar

pfarpíu prefto.CAL.la uíta me ha data:reſtatíuí con dío:


& andate a folícítar la uecchia, e ueníte preſtopil beuerag

gio.PAR.ía andaraí con gran díauolo.in tua mala uetura


d
Ital hora haueffímangiatoil cidro , come fece Apuleio cl veneno
apulcio .
ueneno chel conuertíín afino.

Argumento del Nono acto.

Empronio e Parmeno fenandorno parlando ínfie


of mea cafa de Celestína ? aríuatí trouorno Elícía &
d Areuſamiffefi adeſnare.emangiando.Elícia e Sé
CO pro.fefcorrocciorno ,leuatefi Elícia dala tauola.Celeſtia
Th & Arcufa li apacíficorno.ſtando a parlare tutte ífieme uen
ne lucretia ferua de Melíbca, a chiamar Celeſtia per parte

OF defuapatrona.
Sempronio. Parmeno. Elícía, Celeſtía.
300

Areufa. Lucretia.
&
Orta Abaſſo Parmeno noſtrefpade / & cappe. &
23들
.

andiamo amangiare ,fel te pare che fia hora.Par.


P
Jandiamo prefto.che gía credo.che coloro fe lamé

taranno de noſtra tardanza.non paffiamo p queſta ſtrada.


3

perqueſtaltra fera meglio.che ítraremo per la chicfia.eue


deremo fe Celeſti.hauera fíníte fue oratioi, e mcnaremola

conoí de compagnia , SEM. a conueniéte hora uoichella


:
díca oratíoní, PAR.non fepuo dire effere facto ſenza tem

po.quello chein ognítépo lepo fare Sem.ucro e/matuco Atepoe in o


gnofcí male Cele. che quando ella ha da fare,non ferecor gní tépo
fe puo fa
dade dío,nefecura de fanctimonie.quando hai cafa daro re
Kii
Acto.

natura 8 dere faniſtanno lí fancti : quãdo ella ua ale chiefie con fuí
rofiana .
pater noftríín mano:no lí auaza in cafa íl mágiare:ancora
chellei thabbía alleuato : meglio cognofcofue proprieta:

che nofaí tu :fappiche le orationi/che effa in fuoi pater no

ftrí díce:fonno le uerginita/che ha adoffo allanima; e qua


tíínnamoratifonno in la cita: & quate garzone tene reco

C mandate:e quatí defpenfierifon quelli che gli danno puí


fione:e quale díloro gle la da meglio : e come fe chiamano

natura 8 per nome : per che quando glifcontra non parli con loro/

rofiana comeforeftiera : e/qual canonico/ho/prete/epíu gioue


vecbía
ne/e·líberale: quando ella mena le labra :alora finge bufie:
& ordína cautele:per hauer danari:inquefta forma comín

ciaro:qftome reſpondera: qſto gli replicaro: & in qſto mo


do uíue coftei che noi altrí tato honoramo. Par.píu che q

fto foío dilei:ma per che te fcorrocciafti laltro giorno:qua

do il diffe a Calíſtomon uoglio parlare SEM.anchorache

noílofappiamo per noftro utile:non lo publícamo:per no


ftro danno:che adírlo a noftro patrone : fería cacziarla per
trista.come e/& chenofecurafie dilei : e laffando coftei ſe

ríaforza che ueniffe unaltra: de cui fatiga non guadagna

ríamo cofa alchúa : come faremo de coftei la quale per bo

nauoglía:o/per forza ce dara parte del guadagno Parme.

ben hai dicto:tafi che ſta la porta aperta :in caſaſta:chiama


príma cheintramo:cheper uentura ftaranno diſconze : &
non uoranno effer uiſte cofi.Sem.intra:non te curare : che

vecbia tuttifimo dícafa:gía apparecchiano la tauola.CEL.ho in

lufengbe namoratimei/operle mie polite:tal miuengael buonano


derofias qual mipar uoſtra uenuta , PARMENO guarda che pa
na
Nono.

rolette/ tene la nobíle : ben cognofcifratello queſte fincte


carezze.SEM.laffala in fua malhora : che di queſto uíue:

pouerta
io non fo qual díauolo gli moftraffe tante triftitie.Parme maestra

no.chí ? la neceffita : pouerta :e fame:che non ce al mondo, enutrice


Ŏigegui
01 lamiglior maeſtra:non ce la migliorefuigliatrice:& auiua
gaze epa
tríce de ingenii dilei : chi moftro ale gazze /e/ pappagalli pagallip
che pare.
T imitar noftra língua:con fue frappate lingue : noftro orga lano.
no/e uoce:faluo coftei? CEL.citelle citelle ? Arcufa? Elí

of cía?babione matre? uegnite abafſo preſto :che ſonno q doi


giouení che meuoglionofforzare.Eli.ma maifoffeno ue

out nutí:con loro molto ínuítarp tempo : che gía fon tre hore;
off cheſta qui aſpetado mía cufina; ma queſto pigro Sem.fa
10

ra ſtato cauſa dela tardanza:che nō ha occhi con che pati Att

ch fca uederme.SEM,tace aníma mía; uita/& amor mío :che


chí ad altriferue:non e libero:de modo che ſubiectiōe/me

ríleua de culpa:non prediamo faſtidio : & aſettamoſe a mã

NCT giare.ELL.perquefto feí tu buono: per federte amangiare


58

molto diligente:a tauola apparecchiata con tue mano laua

te:& poca uergogna.Sempronio da poífarremo queſtiōe:


So

mangiamo adeffo impace:e tu matre Celeſtína aflidete prí


ma.ČEL.fedete uoi altri figlioli miei : che affai logo ceper

tutti ringratiato fia dío:tanto ce deffeno del paradiſo:quan


do la andaremo:poítíue in ordine cíafchuno apreſſo laſua

&ío chefon fola:mettero aprello dimme queſto bocale : e


taza:che tanta /e/mía uíta : quanto con loro parlo : da poí
chemefon facta Vecchiamofo la meglior arte che metter Arte de
2.
2

vecbia
uín ín tauola.p che chi tracta el mele:ſempre felli appiccía miniftra
395

de cffa,& de notte in ínuerno:no ce lo meglior fcaldalecto reelvio,


` K ííi
Acto.

1 díqueſto che con doíboccalectí de quefti che io beua:qua


do me uoglio andare adormire: non fento fredo in tutta la

nocte:de quefto fodro io meuefto:quando uíene el natale

qfto me fcalda el fangue: qftomefoftene cotínuo de uno

eer qſto me fa ſempre adare alegra : qfto me fa freſchacõe

Quante
laude ba unarofa, de quefto : ueda ío fempre auanzare in mía cafar
bia il vio che mai non hauería paura del malanno : che unaſchorza

depan duro;me baſta per tregiorni.quefto leua la triſteza

del core piu chenon fa loro/ol Corallo.queſto da anímo


al giouene:& aluechio forza: dacolor al difcolorito:e cor

al paurofo alhuomo lento dílígentía ; conforta el celebro:


caccía el freddo de lo ftomaco: leua la puzza de lo anheli

3. to:fa potenti glifredi huomini:fa foffrire le fatiche delíla

uori/alíftrachímetítorí : fa fudar ogni aqua cactiua : fana

la refredatione:e buon per gli denti: queſto ſe ſuſteneſen

zapuzzarininare :la qual cofa lacqua non fa: piu proprie


ta te dírei de quefto : che uoi altri non hauete capelli ín te

fta:de modo chío non ſo chínon feprendeffepiacere in me


toarlo.manon ha faluo un dífecto : che lo buono uale caro

& lo cactiua fa danno:de modo che quello che ſana la míł

Abotto za:inferma laborfa:ma con tutte miefatiche : fempre cer


galante
bilbonyi ého delo meglio : per quel poco chío beuo:folamente do
no
decí uolte me baſta ad ogni defnare ; e nífſuno mifara paf

gioco in far/diquelle:faluo fe ío fon inuitata :como fon adeffo.Par


beuere 8
vecbia meno matre la commun opinione de tutti/e:che tre uolte:

Trevol e honeſto ad ogni defnare tutti quelli che fcripfero no di

ua cono altro.CEL.figlio fera corrupta la fcriptura:e guarda

benche de direper trestredeci, Sem,madōna zía a tutti ce


TI
71L A
Nono.

fabuono:magiamo & parliamo per che da poínon ce fara


·

tempo : de intender de lo amor de quefto pazzo de noſtro


patrone:e de quella gratiofa/e gentil Melibea,Eli, farte in

CO la mala gratia:faſtidiofo : mal pro te poffa fare/cío che má


Co

gi:che tal defnar mhai dato:per míafe de angoſcía mí uíen


uoglía gittar cío che ho in corpo : afentire chiamare colei

C gétile:guarda/he/e/chie gétilefiefu/iefu.che noía/efaſti

dío/e/haueder tua poca uergogna:a chiamarla gétile:mal parole i


mefaccía dío fela e/nemaco e parte de quefto:ma che fon uidiofes
eli ,dela

xec no occhi che de ogni triftitia ſe innamorano:farmíuoglio belta


mel, de
elfegno de la croce : de tua grade ignorantía e poco uede

re:0/chiſteſſe adeffo díuoglia per difputar coteco/ſua bel

leza/egentileza : poíche gentile tipare Melibea: allhora

fara: & allhora díraí el uero:quando andarano a doía; doi

lí díece comandamenti: quella belleza che ella ha:per una


BE

mõeta ſe compra nele boteghe. per certo che cognofco ne


Topf
la contrada doue ella habita. quattro donzelle : in cui dio/
1 ha compartito píu fua gratía : chenon ha facto in MELI
LTT

AEA: chefe cofa ha di belleza : eper gli buoni ornamen


ec
ticheporta : Metite li ſopra un legno : Anchora uí parera
chefiabello . per mía fe chio nol dico per laudarmí : maío
ect
credo effere fi bella como uoftra MELIBEA.AREV.ho argutes
3ai vítu
forella míafe tu lhaueffi uifta come ío:dío non maíutí:che perare la
belta de
fedegíuna me ſcontraffe fe quel di poteffimangiar /de an mel
gofcia:tutto lannoſta chíufa in cafa :comille mute de brut

ture in fuluifo . Per una uolta che de uſcire :in luogo do

ue po effer uifta : imbratta fuo uifo defele / & mele : con

uue Abrufticate : / E /Fíghi fecchi ; E con altreBruttu


K íííí
Acto.

re/cheper reuerentia dela tauola no dico le ricchezze fan

no coſtoro belle:& effer laudate : eno le gratie del loro cor

po.che cofi dío me aíutí : certe cinne ha : per effere dōzella:

cõefe treuolte haueffe parturito noparéo faluo doi grade


areuſavi zuchezel uentrenogle lho uifto : maíudícado p le altre co
tupa las
mozdca fe : credo che labbía fi léto como uecchia de cinquãta anni
Kusto.
non poffo coprendere che cofa habbia uiſto in lei Caliſto:

per la quale laffi damare altre:che piu legermente potreb

be hauer: e cochiello fi prederebbe piu piacere:faluo chel

gufto perduto:molte volte íudíca el dolce per lo amara Sé


pro.Sorella amepare/che qui ogni mercadáte loda la ſua

mercanzia:ma el cótrario de quefto fe dice in ogniluogo.

areu.neffua cofa/ e / píu lōtana dal uero che la uulgare opi


opinioni
vulgare níoe;maino uiuerai alegro fe per uoluta de multi te gouer
lóge dal
vero ní.per che qſte ſon uere conclufioi:che qual fi uoglia cofa

chel uulgo penfa : euanita:e cio che parla e falfita: cío che

reproua e bonta:e qllo che approua e maligníta : epoíche

quefto e fuo certo ufo/e/coſtume:noníudícare la bellez

za/ egentileza de Melibea per quello effer quella che affir


mí.Sem.Sorella mía:eluulgo mal parlante : non perdona

gli dífectí de loro Signori:de modo che io credo:che fe al


chun dífecto Meli.haueffe:gía faría paleſe.per quelli che

con leípíu chenoi hanpraticato:&ancora che io concedef


fe cío che tu dí.Calífto/ e/nobile :e cauaglieri:Meli.e gene

rofa: de modo che gli huomini pernatiõe fe ricerchão lun

laltro.per tanto non e daprendera admirationc/ fello ama


píu preſto coſtei:che unaltra.AREV.trifto fiachi trifto fi

tene: le operefanno natione; che al finetutti


J~ fimo figli de
Nono.

fa Adammo : &de Eua.ognun procure ad effer bon per fe se nefun fe


cófide
CO non uada cercado nela nobílíta de foi antecefforila uírtu, a virtu
8 foima
d
CEL.figli per amor mio che refteno adeffo queste parole o
de faftidio:etu Elí.torna te ala tauola/e laffa la maléconía.

Elí,con tal condition ío tornaffi : che mal pro mefaceffe : e


200

che io ſchiattaffi mágiando : uoitu cheio mangie con que

fto maluagío che me ha uolfuto mátenere nel uifo che fia


d piu bello fuo ftraccio de Melib , che io.Sem.tacci uita mia ogni cos

che tu feſti la Coparatione:et ogni cóparatione e odiofa:de paratioe


effere

modo che tu haí la colpa :& nonio.areu . uien a mágiare fo diora

rella per amor mío:non far queſto piacere a qftímattiper


នត

0 fidiofi.e/fe non uerraí ío me leuaro da tauola.Eli,neceffita

de farte piacere:me fa contétar qfto mío nímíco : eper ufar

uírtu con tutti.Sempronio he/he/he: Elícía de che te ridí:


800

che mal cancaro poſſa mangiar queſta boccha difgratiofa


D
e faftidiofa :Cel.non gli refponderfiglio : per che mai non
"
G finiremo;attendiamo a quello che fa al prepofito de noſtra
matería:dítemi? como refto Cal.como lhauete laffato coft

folo comouífete partiti tutti doi da effo : Parmeno ameffa

e andato;ala madalena in ſua maledictione gettando fuo


a

la co como un defperato/perduto; e mezzo pazzo : & apre


O

gar dio che tu poffi bérodere le offa de queftipollaftri:e p


teftado de non tornar í cafa :fin che non fei tornata con Me
33

lí.íngrembo:tua Cãorra/emáto: & ancora mío faío certo

fta:quádo lo daranol fo:el reſto uaga/e/uéga,Cel.fia quá


dofera:che buone fon maníche da po pafqua.tutte quelle

cofe alegrano che con poca fatiga fe guadagnano : mag

gíorméte quádo efcono de luogo che fi poco dánofanno,


Acto

a cofi rícchohuomo: como/e/coftuí: che con la mondez,

za de caſa fua/uſcirebbe ío de pouerta.fecōdo la gran rob


bache li auanza non duole a gli fimílícío che fpedeno.e fe

cundo la caufa per chel danno:no lo fenteno:colla cecíta d

amore:ueuedeno:ne odeno:la qual cofa giudico per altri.

che ho cognoſciuti maco appaſſionati/ emefliin qſto fuo


affecti
appaffio co de amore:doue Cal.e.che non magiano/ne beueno :no

ti ama crídano/nepíágeno.non dormeno/ne uegliano , noparla


nati

no/ne taceno.non penano/nepredeno rípofo. non ſtanno

contentí: ne ſe lamentano.fecundo la plíxíta dela dolce pía

ga de loro corí.e fe alchua cofa de queſte la naturale necef

fitagli fforza afare : ſtano nellacto ſi ſmentícatí:che man

giando ſe ſcordala mano di portare il cibo a la bocca : e/ſe

coloro parlão/maí coueniente reſpoſta rédono. lí hấno li

corpiecon loroinnamorate:fuoifenfi/e/cori.grãdiffima
forza halo amore:chenofolo la terra:ma anchorail mare

trapaffa.fecondo fua potentia : ha equale comandamento


in tutte natíoní dhuomíní.ogní difficulta rompe:molto an

fiofa/tímorofacofa/efollicita e.da : eguardaſe atorno.de

forta che ſe uoi altri feteſtatí ueri innamorati : giudicarete


effer uero/cío : chío dico.SEM.madre in tutto concedo a

tuo ragionamento:chequí/e/prefente:chí me caufo un te

po effere unaltro Calí.col fenfopfo:col corpo ſtracco : col

la tefta uana:lígíorní mal dormendo:e tutte le nocte uigila


do:facendo matinate : faltando mura : mettendo ogní díín

perícolo mía uíta per lei.fracaffandole defenfiue arme.rō

pendofpade.fpectando torima ogni fatiga fia bene decta.

poichetalgioia guadagnai,Eli, ben te credi hauerme gua


1

Nono.

dagna.maío te fo certo, che non haíuoltato la tefta,quan fictioni


daf mar p
do e unaltro ícafa, chepiu che te amo.epíu gratiofo/ ebel tello
lo/che non feitu.e baldamente chenon ua cerchando uía
36

darme malínconía , al fín de unanno che me uící auífitare.

tardo/e/conmale.Celefti. figlio laffala dire che fernetica.

métre píu de qſte parole li oldiraí díre.píu fe ferma nel tuo


10%
ãore.ognícofa/e.p che hauete q laudata Mel . nonfa con

cheteípagare.faluo coqfto.credo che non ueda la hora de


88

haueremagiato.per quel che io me uoglio tacere. eque/


Exbozta
Ataltra fua cufina bé la cognofco ío/ godete uoftre frefche toc ano
tee pdere la
giouentu.che chi tempo ha & meglio lo expecta . Tempo louétu
11
uiene che fi pente . Como ho facto ío.per alchune hore , te in dar
no.
che ho laffate perdere in mia giouentu.quando ío ſtaua í

reputatione , e quando era amata . che gía per mío peccato


fon uecchia, e niffun me uole.che benfa dío mía bona uo
WM

parolez
lunta.bafatíue. & abracciatíue.che ame non me reſta altro actilafci
uidevec
em
101 faluo prederme piacere auederlo , mentre farete alla tauo chia

la dala cintola ín fu ogni cofa fe perdona, quando ſaretí da


104 parte non uoglio metterui taffa.poíchel re no la pone, che
iofo che queſte garzone.maída importuníue accufaran

no.e la uecchia Celeſtina magiera le mollíche del pan che


=

fon in fu la touaglia:confue trifte gengíue:per che li fare

te ligar li denti a fapor de uoftri piaceri: dio ue benedíca.e


come uela rídete :fcrízate bardaffole / pazarelli: in queſto

doueão feníte le nuuole della queſtione : che hauete hau


ਦੇ

titatfate piano che buttarete la tauola interra. Elícia.matre


13

ála porta e chiamato noftro piacere e guafto. CELESTI


པ་

NA.guarda figlia cheper ueturafera chil racconce, Elio


Acto .

la uoce me inganna:o e mia cufina lucretia.CEL.apríli : ín


tre ella/& buona uentura: che ancora effa qualche coſaſe

intéde de queſto:che qui parlamo:ancora che lo cffer ren


chíufa:lí ímpedífca el piacere de fua giouentu . Areu.cofi

dío me aíutí como/e/ucrita:che queſte cheferuono ama

donne:non godeno dílecto: ne cognofcono lí dolci piaceri


de amore :maí non tractano con parenti : ne confoi èqualí;

con le qualipoffano díre tu/e tu : con lequale dícão che ce

naftítu?ſtai tu pregna : quate galline:hai in caſa ?uoime tu


dar ameréda ín tua cafa?moftrame el tuo ínamorato ? quã

to tempo fa chetu no lhaí uiſto como te uol bene ? chifon

tue uícíne? & altre cofe de equale fimilitudine.o/tía mia/e

che duro nome:graue/eſuperbo : e/hauer contínuo quel


nome de madonna in boccha : per quefto io uíuo da p me:

poíche ho hauuto cognofcíméto.che mai me piacq chía


marmí daltrí:faluo mía/magíorméte de qſte madōne:che

Lötra le al preſente ſonno:perdeffe coloro el megliore tempo de la


madone giouétu : e co una camorra de quelle che loro ſmantão.pa
po. gano el feruitio ₫ díece anní:dicédogle mille uillanie : mal

tractãdole contínuo:le tengono fubiugate : che parlare di

nanzi aloro no olfano.equãdo uedono che fe appreffa el

tempo dela obligatione che hanno a marítarle:opponemo

aloro qualche falſo teftimonio; e dicono che hãno hauuto


qual fião da fare col fameglio/o col figlo:domadan loro gelofie del
meritle
1
premio marito :ho che mettéo huomíní de nafcofo in cafa:e danlí
ancelle
p quefto cento ſtaffilate:e caccian le fora di cafa.collípan
níínfu la tefta:dicendo gli:ua uía puttana : che non guaſte

raípíumía cafa:e/honore:de modo che fpectano remuera


22

Nono.

tione;e cacciamo in gratitudíne: e ſpectão uſcirne marítate

& eſcono fuergognate:ſpectano ueſte: e zoie maritale : & e


ren fcono nude e con mancaméto : queſteſonno loro remune

ratíoní:queſtiſon loro benefícíí : & pagamenti : obliganfe

adarlímarito:e togliouo loro il ueftito.el maggior honore villanie


parole
208
che in loro caſe hano;e ad effer meſſagiere de madonna:ín che dico
nole pas
madona: e de cafa ín cafa;cofue imbaffate adoffo.emaí dí troe afa
tefcbe
the bocca loro odenofuo proprio nome:faluo puttana la: put
me
tana qua:doue uaí tígnoſa?che hai tu facto poltróa ? pche
haítu mangiato queſta gulofa:per che non hai ben lauate

lefcutelle porca ?per che non mhaí netta la Camorraga,


glíoffa: per che hai tu dicto queſto bufarda ? chí ha perfo


:

300 lo píacto fmemorata come emancato el pannicello ladra?


1
al tuo ruffian lharraí tu donato;uíen qua mala donna : do

ue/e/la gallína padoana;che non ſe troua? cercala preſto.

hoío tela contaro neli primi danari de tuo ſalario ; & apreſ
. fo quefto gli dáno mille botte con lepíãelle.pugni:baſto

ap nate.ſtaffilate:non ce alcuna che la fappia intédere: ne che

le poffa foffrire tutto lor piacere/ecridare : e far queſtiõe:


arc de quello che meglio e facto mãco fi côtentano per queſto

L matremía/ho uolſuto piu preſto uiuere:in mia piccola ca

24 faabfente/epatroa:che in loro gran palazzifubiugata/e:

captiua.CELE, ín tuo ceruello feíftata:ben haífaputo go

100 uernarte p che li fauíí dícono . che uale píu unamollica de un poco
paneimpace:che tutta la caſapíéa deuiuade:in coftioe.ma in pace

laffiamo adeffo quefti ragiōaměti:p che intra Lucre. LV . affat


cha vno
i lis

bon puifaccia.tía e la copagnia dío benedíca : táta gente/ te

efi honorata,CEL,tanta figlia molta te pareche fia qſtag


Acto

ben pare chetu nomhabbi cognoſciuta in miaproſperita.


hoggifa uíntíaní:cheme uide: e chí adeffo me uede : ío no

fo como nofi fpezza ſuo cor di dolore:ío ho ueduto amor


mío dolce in queſta tauola:doue adeffo ftano tue forelle a

fife:nouegiouaní de tua eta:che quella che piu tempo ha


uea/nonpaffaua defdotto anni:e niffuna hauea manco de

niételilo quattordice: el mundo e cofi facto :laffiamolo paffare.cai,

so effere nefua rota.giréo foi acqueducti: alcuni pieni/& altri uodí


pmãente
legge/e de fortua/cheniffuna cofa longo tépo/ín un effe

rerimãe:ſuo ordine/& mutatioe.no poffo díre ſenza lacrí

me: el grade honore che io alhora hauea: ancora che pmeí

peccati:emala uentura:facědomí uecchia : apoco/apoco e


uenuto índímínutione:como declínauano mei giorni: cofi

puerbio diminuiua/e/mancaua mío utile . Prouerbio antiquo/e/


Ogni co che quate cofe al mondo fonno:crefcono/o/ decrefcono .
fa
la crere ogni cofa ha fuo límite:ognícofa ha foigradi:mio honore
fee
arríuo in culmie;ſecondo mío grado/e chí ío era. neceſſa

río/echemache;e fe abaffe : & a qfto cognofco effer pxía

gradibel a mio fine.& in qfto uedo/che epoca mía uíta :ma ben ſep
lidel vis
ucrento píío:chefalip deſcédere:fiori: pſecharme.e ho goduto p

iterſtirme nacqp uiuere:uiffe p crefcere:crefcípíuechiar

me.íuecchiai/p morire.Poíche tutto queſto pría che adef


ſome colta.fuffriro comaco pena mio male.quãtuq io no

poffa leuarme dala méoría el paffato fentiméto : poíche io

ſon & carne ſéfibile formata, LV.fatiga doueuí hauere ma

tre mía con tate giouene:p chee beftiame fatigofo aguar



dare.Cel.fatiga amor mio?ázi repolo/ e piacere : tutte me
obedíuão:tutte me honorauão, de tutte era feruita nífuna

1
Nono.

ufcíua dmía uoluta.a qllo che io diceua era bono/e perfe implode
rofiana
D cto.a cíafcua daua recapito. nefuna pretería mei comandi. fopra fue
fâciulle ,
0 fe ío gelo haucffe dato zoppo:cíecco:o/ftroppiato: quello

prédeano pfano:chi piu danaríme daua:qllo era il primo


era lutile:e loro la fatiga, e forfi chep cã loro io non hauea
feruítorí:Caualíerí:Vecchi;Giouei:Pretí:Fratí: Vefcouí:

Sacriftai:d ognun de coſtoro eraſeruíta ; & honorata:co

mo ío entraua í chieſa : uedea píufberettatíí mío honore;


chefe ío fuſſe ſtata una ducheffa. coluife credea effere píu
trifto:che maco haueffe da fare meco.fubito che me uede.

30 uano;laffauano loffício díuío; & uno a uno:e/duía duíue

níão doueio ftaua : pueder feío uolca cōandar niéte loro:

0 & adomádarme cíaſchun pla fua, fubito che me uedeano


100

ítrare ſe turbauano:che no fapeão/ne díceano cofa be det


ta:alchuíme chiamauano madonna alchunítía: altrí ínna
CO
morata:multí Vecchi Honorata.liprédeuamo ordie:quã

do loro doueano uenire i caſa mía: & quandío dohea man

darle ale loro / límerano proferti danari, gli merano facte


affaí pmeffe:ifieme con prefetí bafandome il manto: & al
chuinel uifop tenermepíu contéta : adeffo la fortuna ma
ea
Re

conductaítal grado;che tu mhabbíí adíre buon p te fac

cíano lefcarpe Sem.madre ſpauétatí ne hai con le coſe che


ce haí conte de qſta religiofa gente: e benedecte chieriche,

che non doucano cer tutti.Cel.no figliol mío:ne dío confé


the
tache ío díca tal cofa,che molti uenerão uechí:che io colo
rem
roguadagna.poco: e che nopatíuão uedermc.maío credo

chel feuão píuídía dglialtri che meplauão che como uera

dogniforte;alcui erão caſti;e molti che fuſtétauão qle d'ar


Acto .

te mía:e tutta uía credo che de queftino machi.coſtoro co

mádauano a loro fcudieri/& famigli.che maccompagnaf

feno la doue ío uoleffe.appea era arriuata in caſa.quádo in


trauão p mía porta affai prefenti Pulli: Galline: Anítre : o

che:Pernící.Tortore e boprefucti: Capretti:ſtaia di grão e

boPorchette.ogníhuomo meprefentaua:como lo receue


uão dele decíme defacta Chiefia : acío che io lo godeffe in
fieme coloro deuote.e forfiche no mauazaua il uino : del

migliore che ſe trouaffe nella cíta : ueuto de díuerſe parte:


nomi de Corfodilota:Razzeſe:Moſcatel di Taglia:de Riuiera : ₫
vinipres
ciofi
Cãdía:& de mille altri luogi e tatíachora che io habbia la

differétia &fapori de liguſtine la bocca;no ho la diuerfita


deloro terre nela memoria:che affaí e che una uecchia co

mo ío:a odorare folaméte il uío:ſappía dír fubíto de che lo

go/e/telo píouão: a pea lera fata la offerta del uino/e/chel

prochíão hauea bafata la ſtuola:quãdo al príofbalzo fu


bíto era ímía cafa:efpeffi/como herbaí prato intrauão ra

gazzií mía ſtatía carchi de puiſiōe : no focomo mepoffa


uíuere:effédo caduta dí taleſtato.Areu.matre no píágere:

1 poíchefimo ueutí p prederfi piacere,e note deſperare:che

dio puedera il tutto CEL.figlia affaicaufa o da p:agere:re


cordadome de cofi alegro tempo:e tal uíta como io godea

ecõe eraferuíta da tutto il modo : che giamai fruta nouela

fu:dela quale io nogodefi.prima che altri fapeffi/che foffe


nata;fe trouaua maturaímía caufa : feper qual donna pre

gna qualcão la cercaua . SEM, matreníiffúo utile porta la

memoría del buon tépo fe recuperare non fepo:anzitriſte

zącomofa adeffo ate;che ce hai guasto noftro piacere, le


Decimo.
OC 50-3

uefi la tauola :e noi altri adaremoícamera/aprederfi pia Déozia


dilbő té
cere.etu daraí refpofta a qfta donzella : che/e/quíueuta. po futile
effere
Cel.figlia Lucretia laſciati qſti ragionamětí uorrei : che tu
NOA P

me díceffi: a chefu adeffo tua boa uenuta LV.pcerto gía

merafcordata mía prícipale imbaffata.co la méoría & cofi


alegro tépo: como me hai cotato : cofi me fareiſtata ſenza

magíarefcoltadotí:pefando i qlla uita alegra: che qlle gio

ueue godeão:cheme pare affomigliare che io ſtía al preſe

121 tei effa.míauéuta/e/pquello chetu fapai.adomandartííl


Cordõe.& áchora te prega Mel.che fiap te uífitata, e pre

ſtop che fi féte molto affatigata de dolor decore.Cel.de q


fte fimili doglie/píu eil ruore:che nofōno le uocí: grame

raueglia mifo che ſe ſenta díl core:dōna fi giouene.lu.cofi


fiatu ſtrafinata uecchia traditora :cõe tu nofaí/qllo :che/e.

fa queftaftregha foe factocchiarie:e/uaſene/efa poi uiſta


chenofa cofa alchúa.Cel. che haitu dicto fíglía:lu.matre

che ãdíão preſtore damí el cordõe Cel, andião cheio li por


taro. Argumento del Decímo acto.
25

Nquel Mezo che andaua Cel.eLV.plauía.Mel.


U

parla ífrafe:arriuate ala portaítro príma LV.epoí


303

fece Cel.da poímultí ragionaméti,Mel. diſcopre a


Cel.como arde pamor de Cal.uedédo uenír fua matre Eli

fa prédelícetía Cel.domada Elífa & Mel, cío che ha dafar


con Celeftína defendendolí fua conuerfatioe,
mel.fe pê
Melibea. Celeſtína. Lucretia. Elífa. te no ba
uere das
Mifera Me.o mal proueduta donzella : o come taboare
fpoita a
mefarebbe statomeglio:hauer conceffo fua pe cali

títíone e domanda;hieri a Celeſtina , quando da


L
Acto

parte di quel gentilhuomo meprego ( cuíuiſtamiperſe)


& contentar ello:& fanare mei : che effer uenuta per forza

a diſcoprire mia piaga: quando non me ſara hauuta agra

do : quandoluifconfidãdoſe de mía buona reſpoſta hab


bía meffofuo core nelo amor de unaltra:o quãtopiu auan
P
tagio harrebbe hautamía pmeſſa quãdo fiu pregata : che
al prefente non hauera míof forzofo offerire : 0/mía fidel

ferua Lucretia:che dírai tu díme che péfaraí tu del mio po

co ceruello:quando me uederaípublicare:quello:che mai

ate noho uolfuto ſcoprireto come te fpauentarai:del rom

pímento de mía poca honeſta/euergogna : che fempre co


mereínchiufa dozella/ho coftumato hauere,non ſoſetu

haí hauuto indícío de dode proceda mío dolore : o fe tu ue

pregbio níffial prefente conquella mezzana demía falute: o fuper


meladio no ídio a te che tutti lí tribulati chiamano : e li apaffiōati di

potantia
de madano remedio:e li piagati medicina:a teche li cieli terra
& mare:con lí ínfernali cétrí obedífcono: a te il quale tutte

le coſe aglíhomíní fubiugaſtí : humilméte te fupplico che

doni almío ferito corepatiétia: e fuffríméto : con che poffa


diffimulare mía terribile paffioe :e non fe macchie quella

foglia de caftita che ho meſſa ſopra queſto amoroſo difio

publícando fe daltro mío dolore: eno di quello chemetor

menta:ma cõe porro farlo:miſera/meche fi crudelméte fu


il uenenofo boccone : che dela uifta dela preſentía de quel

Caualier me dette.o/genere feminco trifto e fragile: pche


mel.duol
feo la pe nonfua le donne anchora conceffopoffer difcoprire loro
na ibia
dil gene ardente fiamme de amore comefu ali huomini ? che Cali
re temiz fto dimenon fefaría lamentato , ne ío fería reftata in pena,
neo
Decimo.

$
LV.tía fermate un poco quí de dríeto a queſta porta . & ío

intraro auedere con chiparla mía madōna íntra : intra:che

8 infraſemedefima parla.MEL . Lucretia laſſa andar gíu ql

la ptiera:o uecchia ſauía & honorata: tu fia la ben uenuta:


cheteparecomo a uolfuto mía uentura:& mía fortuna a rí

uolto:che io haueffe neceffita deltuo fapere per che fi pre

tomehaueffia pagare/de la medefima moneta:il benefi

cío cheper te me fu domandato per quel gentilhomo che


201 tu curauícola uírtu del mio cordone. CEL.che male po ef

fereiltuo che cofi moſtra li fegni de fuo torméto nelífco


lorítícolori de tuo uifo, MEL,matreferpéti cheme magía
S

no il cor détro al corpo.CEL.ben ua: or cofi uoglio:tu me

pagaraimatta tua ſuperchia ira.MEL, che hai tu dícto ?ha


tufentíto a uederme alchuna caufa da laqual mío mal pro

cede. CEL.tu non mhaí dechiarata laqualíta del mal ; uoi

tu chío índíuíe la caufa?quello chío dico e:che receuo gra

diffima péa:per che uedo meſta tua gratiofa prefentia Me

Libea Vecchia mía honorata alegramela tu : che aſſaí me

ftrato dicto de tuo fapere . CEL.madonna ſolo dío e coluí


chefa:ma comeper falute/e remedio dele infirmita:forno

copartite le gratie neglíhomíní/p trouar le medicine.ad al

chuníp experientia:ad altriparte a molti p natural inſtin

tto:alcuna particella de qſte haqueſta pouera uecchia, dela

quale al prefente porraí eſſere ſeruita . MEL.ocomomee

charo/& gratiofo odírte graade refrígerío e alínfermo, lo


SO

alegro uífo de colui che il uifita:mi par ueder mío core ſpe

C zatoin tuemaní : il qualecon poca fatiga/e con la uirtu de


tualinguafetu uoleffi porrefti reintegrarlo ; Non daltro

Lii
Acto

alex.mas modo/che uide Alexãdro magno Re di Macedonia la ſa


gnofano
proloco lutífera herba nella bocca díl dragone;con la ĝle fano fuo
con ber allcuo Ptolomeo del morfo dela uípe : p dío teprego/che
ba

te ſpoglí:acío che piu diligenteméte poffi intédere nel mio


male:& dame alcun buon remedio.Cel.gran parte dele fa

níta e defyarla:p la qual cofafera maco tuo dolore/ map


darte(mediate dio cögrua/& falutifera medicína; e necef

faríofaper tre cofe/date:la pría aqual pte de tuo corpo píu

declína:& apreffa il fentimento.laltra fe nouamete lhaíſen

títo:p che piu prefto fe curão letencre infirmita /in fuíprí


le ifirmio
ta piupe cípíí:che quado han facto corfo nela perfeuerantía del lo

o neli ro officio meglio fe domano li anímalíín loro tenera eta :p


to fecus
ran
pzicipij . uenire manzifotto al íugo:che quando gia loro pelle e ín

duríta,meglio crefcono le piate/che tenere / & nouelle ſō

tranfpofte:che quelle chefructificando fon píantate.me

glio fifcaccia il nuuo peccato:che quello che per coſtume


Setetle antiquo.commettemo ogni giorno, laterza e/fetuo male
dinine, e pceduto de alcun crudel pefiero:el qual fefermo in quel

luogo /& como queſto hauero faputo uederaíben opare


mía curap laql cofa bifogna che al medico/como al cofef

fore/aptamete fe gli díca il uero.Mel.Amíca Cel, dōna ſa

uía:& gramaeſtra:molto hai apto il camino : perlíquale/


mio male ti poffa fpecíficare : p certo tu maiinterrogata co

modonna ben experta/in guarire fimili infirmita: mío ma


mel.fco
piel a pía le e dícore:fuo allogíamento /e/inſula finiſtra zinna : ſpá
sa fna a defuoírazí a tutte parte:Secondario che/e /nouaméte na
mozofa . to inmío corpo:che mai penfaí dolore poteffi priuare il cer

uello:como queſto fatu turba mío uifo:leuame il mangia


Decimo.

renon poffo dormire : níun modo de ridere uoreíuederc: le


qualfião
turba
la caufa e penfieri : qual e
la final cofaper te domandata tioni de
amoze
delmío male : queſta non tefaperei dire : perche ne morte

deparentine perdita de temporalíbení: neſpauento de uí


fione : nefongno timorofo : ne altra cofa poffo penfar che
fia:faluo alteratione chetu me caufafti:cola domada dela
D quale io prefiſuſpecto:da partedi q1 Caualieri Cal.quan
豆豆
乾豆

do medomādaſtila oratióe.Gel.como madonate cofi mal

huomo eqfto.coli captiuo noe/e/il fuo, cheſolo a nomi

narlo portauenéo feco :nocreder che queſta fia la cauſa de


82 tuo male:anzi unaltra che io prefumo:epoíche cofie:fetu

ad me daraí lícetía ío tel diro piftéfo Mel.como Cele.cheuol


Tec dír queſto nouo falarío che cofa domadí? de licétía haítu

De biſogno :per darme lafanita ? che medico níſuno: no domá

tel do tal fecurta :per curareil patiéte?di:di:cheſempre haili

centía di me:compacto:che tu no tochí mío honore; co tue

parole.Cel:figliaper una bada te lamēti del dolore:per lal parole


BOTTE

tra temí la medicína:tuo tíore me fa paura:la paura me met ſaggite

te filentio,il filentio tregua fra tua piaga/e mía medicina.d


modo che fara caufa:che non ceffe tuo dolore , ne mía ue

nuta fara utile . Melibea quãto piu dílatí la cura:tanto píu

mefai creſcere/& multiplicare la pena/& paffione : 0/tue


Bn
BE

medícínefonno poluerizate deinfamia :o/ líquore de cor

ruptione:confectionati con altri píu crudi dolori:che quel


liche da parte del patiente fi fenteno.o/iltuo fapere/e/nul
3.
B.
R

lo.percheſe luno /o /laltro non te impediſce: qualunque


altro remedio díreſti ſenza timore: poi che te domãdo mel
moſtrireſtando libero lhonor mío.CELESTINA.mai

Liii
Acto.

donna no hauer p coſa noua: che ſia piu forte de ſoffrire al

ferito la ardete tremétía:& lí afprípoti:che fan doler al pia


gato:duplicado la paffione:che no la pría lefione; che heb

befoprafano:efetu uoi effer fana:e chete diſcopra lapos


ta de mía fottil agucchia ſenza tímore: faatue mani & pie

díun lígame de riſpoſo:& p toi occhi una binda depieta:p


tua língua un freno defilentio, aturati le orecchie defuffri

méto:&patiếtía, e uederai che opation fara lática maeſtra:

de queſte piaghe.MEL.o como mímoro con tua dilatiōe.

dip díocío che uorraí:fa quanto fai:che nōporra effer tuo

remedio fi afpro che fe aguaglie con mía pena/& tormen


to: anchorache tocchí mío honore; e faccia dáno a mía fa

ma:o faccia languir mío corpo:anchora che ſe ropano mie


carne p cacciar mío core:te do mía fe che faraifecura: efe

io me fentire allegerita de tal dolore: ferai da me ben remu

nerata.LV.elceruello hapfo mía patrono:gra male e que


8
fto.captiuatalha quefta fattuchiara. CEL.maime macha

undiauolo qua: &laltro la: ha me fcapata dío de Parmeno


efonnomíſcotrata có Lucretia.MEL. che coſa di tua ama

tamaeſtra che coſa te ha dicto qfta ferua ?Cel.nola ho pof

futointédere:ma dica cio chelipiace:e fappiche noce cofa

píucotraría nele grade cura dínazi ali aíofi Cyrufgící:che


fonno li debilicori: líqua lícoloro grá copaffione : coloro

doloríte parole:coloro fenfibili modi:pogono thiore a loí


fermo:e fannolofcofidare dela falute; & turbão il medico:
exemplo
De bochi e/fanli faftidio: e la turbatõe da alteratōe ala mão: qlereg
rugico, gefenza ordie lagucchia:p la ql cofa fe po cognofcef chia

ramente;che e molto neceffario per tua falute;che non te


1:
Decímo,

ftía pfona denanzí:de modo chetu la dei far ufcire; e tu fi


ਫਟ

\
glia Lucretia pdona.MEL.eſcí fora preſto.LV.nópíu nō
píu:ognicofa fepde: gíamí efco madonna.CEL. anchora
印5

meda ardiretua gran pena:cheme par uedere:che con tua

fufpitione hai ingiottita alchuna parte de mía cura: ma tut

ta uía e neceffario portare píu chiara medicina:& piu faluti


ferorífpofo. de caſa de ql nobile Cauaglieri Caliſto.Mel.

tace matre per lamor de dío:non portar defua caſa cofa per

mío utile:nemel nominare píu quí. CEL.ſoffrite madon


30

na con patientia : qual e il primo ponto : e principale ; acío

che nonfi rompa che tutta noftra fatigha fería pduta : tua
piaga e grande: & ha neceffita de afpra cura:íl duro/col du
Dot fensa
ro:fe morbidiſce piu efficacemente: e dicono lífauii: che la cu pie
lo no n
Tax cura del crudel medico fa magiore fignale : e che maipe ſevice,

ht rículo:fenzaperículo fe po uencere; habbiípatientia : cherpzoner


bij leggi:
Ca poche uolte lo molcfto féza moleftia fepo curare:un chio adri

do con unaltrofe expelle , & un dolore con laltro non po :


DAT
concipere ne odío: ne dífamore.ne conſentire a tua lín

22 gua dír mal de huomo fi uirtuofe: come Calilto.che fetu

101 lo cognofcefidaltromodo ragionareſti.MEL , odío e co

me me amazí.e non teho io dicto : chenon mi lodí que


fto huomo : nemel nomíní in bene : nein mala . CELES

TINAmadonna queſto e unaltro fecúdo ponto: el qual


fetu con tuo mal foffrimento non confentí : Poco utile te

fara Mia uenuta/e / fecomo tu prometteffiel foffriture/


fteraifana : e ſenza debito : e CALISTO fenza pena : e

pagato . Príma te auiſai ſe mia Cura : E de queſta inui

100 Libile agucchia : Qual fenti ſenza appreffarfea te : folo


Liiii
Acto.

metouandola con mía boccha.Mel.tate uolte me nomína

rai qfto Cauaglieri:che ne mia pmeſſa fera baſteuole nela

fechete ho data a foffrirtue parole.de che coſa deuereſtar


pagato diche lífonoí debito a lui? de che lifonno io obli

gata che cofa ha mai facto per me che neceffita habíã qui

de lui perlopropofito de mío male ? piu grato meſarebbe


che tu rompeffimie carne:e cacciaffi fora mío core:che dir

in mía prefentia fimílíparole.Cel.ſenza romper le ueſteſe


miffe in tuo pecto lamoremon ropero tue carne p curarlo.

Mel.como ditu chefe chiama quefto mío dolore che cofi


appreffo domínío/nela miglior parte del mio corpo ..Cel

amor dolce ha noe.MEL.hor quefto me dechiara che cos

02 cbe faet chefolo a odírlo me ralegrí ? CEL.eunfuoco nafco


cofa fia .
fto:una piaceuole piaga.unfaporíto ueneo:una dolce ama
rítudie:una delecteuole infirmita:uno alegro tormeto una

dolce/e/fiera ferita:& un dolce morire.Mel. hoime mife,

rame:che fi uera e tua relatiõe.dubiofafaramíafalute:per

chefccúdo la cotrarieta che queſti nomi tra lor moſtráno

quello che aduna coſa fara utile:alaltra dara píu paffione.

Celeſtína non fepda danímo madōna tua nobile giouētu.


ne dubitar & falute che quãdo ídio dala piaga appreffo má

dala medicína:magíorméte che iofo doue/e/nato unfio/ I


reche detutto quefto tefara libera.Mel.comé fe chiama?
Cel.no mebafta lanímo dirtelo.Mel.dillo no hauerpaura

CEL.Caliſto a nome.Ho per lamor de díomadonna Me

libea:echepocofforzoe queſto che uol dir q (to tramor,


tíreso/poucrettame:alza/alzalateſta: o malauenturata

uecchia : &in quefto doucano finir meipafli:fcmore : me


Decima.

amazarano. & ancora che uiua:farofentita.che gia nopor abel.tra


-moztisce
rafoffrire/de non publicar fuo male:nemía cura.madon pamoz d
namía?Melibea? Angelo mio che hai ſétíto ? doue/e/tuo cali,

I
gratiofo parlare,doue e tuo alegro colore ? aprítui chiari:
occhi.LV.Lucre.intraítra preſto qua. uederaí tua patroa

ſtramortita in mie brace.ua preſto abaffo punbronzo da


qua.Mel.zitto/pião cheio mefforzaro.nonſcádalizar la

cafa.CEL.ho/miferame non te laffar uegnir meno: perla


13

me cor mío comefuolí, Meli.e molto meglio : tace/nome


ec dar affanno.Gel.dunque cheme commadi chefaccia per :
.‫ن‬ la gratíofa: deche/e/pceduto quefto tuofueníméto ? cre

18 do che meíputi ſe uannoropendo.Mel.ruppeſe miahōe


fta:ruppele mía pudícícia e cóe molto naturalize molto do
meſtici:nopoffetero fi legermente abfentarfe damiouifo :

to che none portaffero fecho mío colorete per alchunpoco


E

fpatio mie forze mia ligua /e/ gran pte de miofentiento.e


P
TECH poiché gía mía bona maeſtra:e fidel ſecretaría : qllo che fi
Neg

aptamête cognofcítín uão fatico coprirtelo, fappichemol

tiemoltigiornifon paffati:che qfto Cauaglieri me parlo ₫


BS

áore;e táto mefu alhora ſuo plar noiofo:quato da poi che

tuſei tornata:anōinarmelo:me ſtato piacevole.contuípú


tihaiferrata mía piaga:ueuta fonno in tuo uolereanel mio

cordoportaſtiin uolta la poffeflion de mía liberta:fuò do

lor de detí era mio maggior torméto :fuapéa ame era píu
BG

grade.ringratio/e/lodotuo bonfoffriméto:e/fauio ardi


SET
*# 9131
re/tua liberale fatiga:tuoifoliciti efidclipaffituro gration

直 CACAD
foplare:tuobuoniapero:/ & fupchia Sollicitudieltuanti
*******
leiportunita.grade obligatioc tha quel gentilhuomo: cui
d
Actori

uiſtamefefua ferua.& imaggior te fonno ío : chemaípof

fetemía ira húiliare,& allétare tuofollicito pfeuerare: con


fidandoti in tua molta aftutia :anzicome fidelferua:quato

píu erifuillanegiata : tato piu diligente te moſtrauí.quan

topiu diffauore haueuí : tanto píu ſ forzó teneuí, quando


A
tí dauapeggior riſpoſta: mcglior uifo moſtraui.Quando

io era piu adírata :alhora erí píu humile: pofponendo ogni

timore.hai cacciato de mio pecto:quello che mai ate:ne ad


alcunopenfaí dífcoprire, Celeftia amica/e/ madonna mía!

non predere admiratione :p che qito fine con effecto/me

da ardire/a ſoffrire liafpri:e fcropulofi uariationi dele ren -


chíufe donzelle como tu :bé/c/uero che pría cheio me de

terminalli : cofi per la uía:come in tua cafa; ſtette in grandi

dubbií fe te douea difcoprir miapetitione : o/no: uiftoel :


J
grapoterdetuopatre haucapaura.guardado ala gétileza I
de Califto me baftaua lanimo:uiſta tua difcretione meati

morízaua guardando tua uirtu/ e difcretione me ſforza

ua:nelluno trouaua la paura : & nel laltro la fecurta.cpoi


checofimadonna haíuolfuto difcoprire la gra gratia che

ne haifacta:al prefente dechiara tua uoluta : réchiudi tuoi

fecretiimiopecto :metti in mie mão el modo de queſta ma


tería & ío darro forma: como tuo defío : e quel de Caliſto:
fiano í breue finiti, Meli.omío Cal emio Signore mía dol

ce/e fuaue alegrezza:fe tuo corefentiffecío che fa adeffo


ilmio.grämerauiglia mi fo : como labfentia te confente ui
Mitte ef
fere im uerecho matre/e/patrona mia fa ſe mia uita defyderi : che
poffibile
albomo fubito el poffa uedere,Celeſt,tu lo uedraí e parlaraí Mei

volte. li.parlarlifera ípoflibile. Cel.nifuna cofa ali huomini:qua


Decimo.

do lauoleno fare:e impoffibile.Melibea. dímíneíche mo

do?Cel.ío lho péfato:e tel díro :per le feffure delle porte de

tua cafa.Meli.quando ?CEL.queftafera ,Melib . gloriofa

me faria fequefto fai:ma díme a che horaſera.Cel, ameza


nocte.MELL.ache hora/e/meza nocte : CEL.de ignora

te domāda me faí.fecondo ragule dil noſtro relogio ado

decí hore/e/mezza nocte.Meli, dunque ua patrona mía:


1
& mia regale amica : e parla con quel gentilhomo : & dilli
che uega aflaípíano:a quella hora che tu hai ordinata , &
delli darremo ordíne fecondo fua uolunta.Celeſti , reſtatí
2
con dío p che uíen in qua tua matre: MELI.amica Lucre

03 tía? leale ferua mía / & fidel fecretaría : gía hai uiſto :como
30 cío che ho facto :non eſtato piu in mia liberta : lãor di quel
20

Caualierí mha tolta la liberta.ío te prego p dío: che me uo


13

glírccoprire con fecreto fuggello : acío chio poffa godere


defífuaueãore.e tu ferai tenuta die inquel grado: che me

rita tuo fidel feruitio.Lu.madonna affaí pría che adeffo ho


33

fentitatua piaga, e celato tuo defio , forte me dolfuta tua p


ditione.che quanto piu uoleuí coprirme il fuoco che te ab

rufaua : tanto píufe manifeſtauano fue fiama nel color de

a tuo uifo.nel poco rípofo:de tuoímébrí & core: & nel tuo
mágiarſenza uoglia:& non poter dormire. d modo che co

tínuo moſtrauí fegnichiari de paſſione: ma come nel tépo


Forza ef
che la uoluta regní neli Signori :o/ difmefurato appetito e oa er
neceſſario ali Seruitiori obedire con diligétia corporale:& no obedi
te real Si
non con artificiofi configli de lingua.p queftofotkriva con gnoz et
nó cenfi
pena:tacea con tíore:rícópriate con fidelta.de modo che fe liarlo.

rai ſtatomegliolafpro cofiglio :che la morbida loſaga.ma


Acto

poi che gianon ce altro remedio.faluo móríre / o/ amare.


e affai ragione che ſe prédap meglio: quello che da fe me

defimo/e/ ALI.die uicina che hai tu daffare ogni giorno

quí? CEL.maco hierimadonna un poco de filato al pefo

& hoggifon uenuta a ſatiſfarlo:p attédere mía promeſſa.e


poíche lo portato uoglio andarmene.dío reltiteco . Alicia

& luíte accompagne.figlia Meli.che uolca la uecchia ? Me

libea uederme delo ftrifcio.ALI.hor quefto credo piu pre


la cóuer
fatióe di fto che qllo:che la uecchia falſame diffe.fe crefce chio me
cel.rofia
fa
na effere fcorrucciaffe/e/diffeme la bufia, guardate figliola mía di

infame lei.chela/e/una uecchia ribalda.perche lo ladro fottile fé

preua dintorno alle ricche habitationi : cofteifa mutare li

Caftiprepofiti con fuoí tradimenti: e/ falfe mercatie;& cor

rōpe la fama/a tre uolte che entra in una caſa genera ſuſpi
tíone.LV.tardofe ne a corta noftra patrona Alícia per ãor

mio figlia che fe qua uiepiufenza chio la ueda;che te non

habíí per béſua uenuta; ne fia da te receuuta có piacere , fa


che leitroue honeſta in le/& mía tornera.p che la uera uír

tu píuſe teme/che la fpada, Meli, de queſte/e/coſtei ?mai


píu : grápiacere o/preſo madonna che mhabbií auiſata.p

faperhormai da chi me debbia guardare.


Arguento del Vndecío acto.
Refalicentia Celeftina da Melibea , ua folapla

ftrada parlado frafe : uede Sepronio/ & .PAR.


P che uano ala Madalena per trouar loro patrone

Sépronio parlado.con Caliſto : in quellomezo fopragion


fe Celeſtína.ádorno tutti infieme a caſa de Caliſto Celeſti

na de chiaro fua imbafiata/& ordine dato con Melibea, in


Vndecimo.

quelmezo che leifta in quefti ragionamenti : SEM.ePar .


13 palão fra loro Celeſti.preſe licentia da CAL. & uafene a ca
30

fa fua.picchio alluſcio Elícia li uiene ad aprire.cenano/ &


uannofene adormire.

Celeſtína . Sempronio.Calífto . Parmeno.Elicía.

Ime Dío mío:efe arriuaffe a mía cafa comíamol

ta allegrezza adoffo:Parmeno/e Sempronio ue

do ire ala madalena:uoglio loro andar apreſſo; e


100 fe Califto fara li andaremo a fua caſa de compagnia : edo

mandarolí il beueragio di fua gloria.SEM.Signore guar


3.2

da che con tua tardaza daí/ da/ dire ad ogníhuomo : fugge


B

per lamor de dío de effer menato per lingue mal parlanti : bipochi
S che lo molto díuoto chiamano hipochrita : che dirão quel ta
líche te uedono faluo che uaí rofegado lífanctite ſe tu hai

paffione : foffríla ín tua cafa, fa in modo che la terra non te.

te fenta, non diſcoprír tua pena ali ſtrani : poi che fta immane

ered il Gymbalo de chíl fa ben fonare.Caliſto in che mani ? Se

Eras pronío de Celeſtia Celefti.che nomíate uoi altri Celeſtia?

che cofa díte uoi di queſta ſchiaua de Caliſto ? tutta la ftra,

da del arcídíacono fon uenuta dríeto a uoi altri : píu che di

paffo per arriuauí. & mai non ho poffuto co queſte mie fal
de longhe/& plíxe.Gal.o gioia dil modo foccurfo de mía

paffioe:fpecchio de miei occhi : el cor mefereallegra aue


deretna honorata prefentia:& nobilefenectu : dímme che
2

tre noue meporti ? che te urdo alegra:& io nofoínche pende


Eకావ

mía uita?CEL.ín mía língua, Cal.che ditu allegrezza / &


rípofomío :dechiarãe piu auatício che hai dicto. Celeſti

14 na andíafora della chiefia; et metre anderco a tua cafa:p la


Acto

uía te cōtaro cofa:con che te faro reallegrare da buon fen

no.Par.fratello allegra uiene la uecchia;recapito deue ha

uer hauuto.Sem.fcolta ;& odícío che dira.Cele.tutti que,


ftigiorni Signore mefon affatigata í tuo feruitio : & ho laf

fatepdere molte facende mie : de affai importantía: e molti


tego fcotenti:p tener te di boa uoglía:più ho laffato de gua

dagnare che tu nopéfi:ma ogni coſa ſia benedecta:poi che

cofi buon recapito teporto. & odímme cheinpoche paro


letel díro Mel.laffo al tuo feruitio.CAL.checofae/que

ſtacheío odo ? CEL.che la/e/piu tua:chefua propriapíu

ſta al tuo commãdo che díl fuo patre Pleberío : Cali.parla

corteſe matre: non dír tal cofa ? che queſti ferui dirranno/

chetu ſei pazza,Meli.emía fignora: Mel./emio dio : Me


libea/e:mía uita: & io ſon fuoferuo, e ſuo ſchíauo Sem.co

tua fconfidáza fignore:col tuo tenerte da poco /parlí que

ſte coſe:con che tagli fue parole a Celeſtína , tutto il mōdo

turbi dicendo mille pazzie : de chete fai il fegno de la cro

ce dalli qualche cofa per fua fatiga : &farai meglio.cheq

fto afpectano queste parole . Cal, ben hai dicto.matre mía

benfo io certo che giamai fe aguagliara tua fatiga/ có mía

lieue remuneratiōe.& in luogo di Mato: e cãorra, acío che

non habíano parte li artefaniprende qfta cadenuzza: e po

tila al collo:eprocede in tue parole:& mía allegrezza.Par

me.cadenuzza lípare che fia qlla ? non lhaitu odito.Sem.

noeftímacío che ſpende ; io tecertifico : che non dareí mía

partep mezo marcho de oro.p mal che la uecchia la repar


tífca.SEM.fe te ode noftro patrone:haueremo affaí fatiga

arepacificarlo/& ite affanarte ;fecondofta gonfiato dituo


Vndecímo.
c molto murmurare.per amor mio fratello:odi & tací.chep oldire fe
dene pin
quefto te dette dío/doí orecchie: & una língua fola.PAR che par
ødíra íl díauolo:ſta appícato ala bocca dela uecchia: fordo lare

Muto/eCieco :facto una ſtatua ſenza ſpíríto:che anchora


che lífeffemo le fiche: dirai che alzamo le mano adio: pre
李尚

gando per buonfín díl fuo amore.Sempronio tace/ ode: &

afcolta ben Celeſtína:per mia fe:che ogni coſa merita; efe

píu li deffe :per che ha facto bene/& prefto : CEL.Signor


Califto grádiffima liberalita hai ufata.con una fi uile don

na come ío,ma come prefente/o /dono :fe íudíche grande

o/piccolo: aríſpecto de colui chel da:non uoglio peropor


100 tare a confequetíamío poco merito:benche auanza in qua
$ líta & quantita , ma meſurare ſeha con tua magnificentía.

auantí dela quale queſto e nulla in pagamento di effa te re

ftituifco la falute. quale andaua í perditíone,tuo core : che

mancaua:tuo ceruello che ſe alteraua.Melibea pena p te:


a píu chetu per lei:Melibeate ama/& defia uedere.Melibea

péfapíu hore in tua pfona,che nofa dela ſua ppría. Melí.


FED

Le chiama tua e quefte tene p títolo delíberta, e con quefto


BUD

fmorzael fuogo:che piu che te la brufa. CAL.feruifto q

the o/altroue ?fcrui? odoio quefto /o/no ? ferui? guardate fe fegno de

fto fueglato o/fedormo ? e de/ di/ o/de nocte:o fignor dío to amate
boneno
Patreceleſtiale:pregote/che qito:non fia fogno.fuegliato ue, ¿
APE

mepar che chioftia.díme matre fai tu burla/díme :per pa


E È

garme inparole ? dimme il uero / & non hauer paura.che


píu merítão tuoi paffi:che qllo/che da me hai hauuto. Ce

le.maíil cortiorofo de defio non préde la buonanoua per

certa;ne la mala p dubiofa:ma feio burlo/onō tu il uedraí


Acto .

andando queſta nocte a ſua cafa: fecondo ho laffato ordie

con leí:come dara il relogio le dodece hore:aparlar con eſ

fatra le feffure dele porte:de cuíboccha ſaperai píup exté


fomía follicitudie : efuo defio:e lo amor che teporta. echi

ne/e/ſtato cauſa.Calí.no piu :non píu.tal coſa aſpecto: tal


cofaepoffibile.cheme debbia intraueire, morto fonno de

quía queſta fera.non fon capace de tanta gloria , non meri


torío de tanta gratia non degno de parlar con tanta madon

la pipe, na qual dífua uolunta me fa queſta gratia Cel.fempre lho


ra foztua
pin oiffi udito díre,che piu difficile/e/a foffrire laprofpera fortuna

for cheno/e/laduerfa:per:che la una no ha ripofo: e laltra tie


cilea che
frire
Laduerfa neconfolatioe.come fignor Caliſto:& non guardaraí chi

tu fia?non guardaraííl tempo che hai perfo infuoferuitio

non guardaraí chí haipoſta per mezana ? & píu che per fi
no adeffo:ſeiſtato indubío de hauerla & haueuifoffrimen

to ?adeffo che te certifico il fin de tua pea, uoí dar fíne a tua

uita:guarda che ſta Celeſtína da tua parte . & anchora che

ogní cofa te máchaffe : & quello che ad un ínamorato ſe ri

chiede:te uenderei per il piu fornito galáte díl mondo:& te

fareí píáí lífcogli doue haueffi a caminare; et te farci le píu

currente/& creſcente aqque paffar ſenza bagnarte:tu co

gnofcimalea chi daí tuoi danarí . Calí . Guarda matre che


tumhaí dicto?che lei uerra de fua uolunta. CEL, & ancho

raingenochione.Sempronio pur che non fia qualche tra

to doppio per uolerſe tuttiprendere alatrappola.guarda


matre che cofifefolemo dare le pillole in uolte in zuccaro

acío che lo infermo noſentail guſto . Parmeno mai non te

odíto dír miglior cofa:gran fofpecto me da il preſto conce


Vndecimo.

der de Melibea:ad effer uenutafi preſto/in tutto fuo uoler

de Celeſtína gabado noſtra uolūta con fueprefte : & dolci Simita

parole:per robbar da unaltra banda:comefanno li zingari sigarira

quando ceguardano la uétura nele mano.Sappimatrímía pact.

checon dolci parole.Sefon uedícate molte.iniurie.il falfo cópatiōi


contadino/con fua arte : &laterna/e/fuon de campanelle Syrena

fa uenire le ſtarne ala rethe. la Syrena inganna li Simplíci


marínarícola dolcezza defuo cato.cofi fara coſteico fua

mafuetudine:&preſta conceffione, uorta pigliar amanſal


ua:una brigata dínoí altri:purgara fua innocentía con no
ftra morte: & honore de Gal, come fa languello manfueto

che zinna lo lacte de fua matre : & quello dalttuí: coſtei ce


208

uorra afecurare per prender la uendetta de Caliſto ſopra

tuttínoí.de modo che con la gran gente.che hanno in caſa:


porraprender el patre. & figlioli infieme al nido : & tute ſta

raígrattandote la panza al fuogo , dicendo in faluo ſta chí

fono alarmele cápane a martella.CALL.tacete matti/ím

briachipieni de fufpitione : & mali augurií:uoi altri me uo

‫شیم‬ lete dar ad intendere/che li angeli fappiano far male.Sap

píate che Melibea e angelo diffimulato/e/che habíta tra


noí.SEM.tutta uía te ritorni con tuo herefie.fta attento
100
Parmeno : che fi tracto doppia fara : luipagara ognicofa:

and che noibuone gambe & piedi hauemo. CEL.Signore tu

lea haí cognofciuta la certeza:& uoialtri Site cargchí de uani


Ka

fufpecto. io ho facto tutto cío che a me fe rechie dea , alle

CC grotilaffo.dío te difenda & fia tua guida , che io miparto

200 affaícontéto . &fe bifogna di me haraí/per queſto/& per

altre coſe ; incaſa me trouerai : per feruirte con tutte mie


M
Acto .

poffe.PAR.hí: hi:hí: Sempronio fe dio te guardi fratello


de che cofa haí rífo ? PAR.dela preſcía dela uecchia tene

per andarfene : non uede lhora de hauer portata la cadena

for de cafa.non po credereche anchora lhabbia in fuo po

tere:ne che glelhabbía data da buon fenno.per che nonſe


troua dígna de fimel dono.maco che Califto de Melibea

Sem.cheuoítu che faccia una puttana uecchia roffíana co

mecoſtei?cheſa/& intende quello che noi tacemo.e fuole

reacconciare fette uirginita p duí monete.faluo da poíche


feuede caríca doro:metterfi al fecuro con la poffeffioe def

fo.con paura che nogle la repíglie.da poíche ha ſupplíto

dafua parte / aquello che era neceffaria.maguardefi del

díauolo : che noi non lí cauamo lanima fopra la diuifione.


CALI.matre dío te accompagní : che io me uoglio repofa

re/& dormire:per fatiffare ale paffate nottí:& a quella che


deuenire.Celeftína.tha / tha /tha / Elícía . chí díauolo chứa

mala? Celeſtína aprime figlia Elícia. Elícia che uol dir che

uíení fi tardi?nol douerefti fare per che ſei uecchia:& in zã

paraí doue porreſtí caſcar/e morire.Celiſtína, non ho pau

ra di questo: che de giorno prendo auífo per donde camio

la nocte:che mainonfalgo per poggi ne camina per lafale

gíata faluo per mezzo della ſtrada.per che il prouerbio di

puerbio ce.che non fa paffoficuro chí corte per lo muro e che colui

ua píu fano:che camína per lo piano. píu preſto uoglio im


brattare míe ſcarpe nel fango : che infanguinar mei ueli p

lí cantoní, ma a te non duole in quefto luogo . Elícia.e che


cofame de dolere ? Celeſtína che fenando la compagnía /

chetelafſai;e reſtaſtiſola,Elic, fon paffate quattro hore da


Duodecímo.

poi: e doueamene ricordare adeffo . Celeſtína.quanto píu

preſto te laffo:píu con ragione il ſentiſti : ma laffiamo fua


ita/e/mía tardanza:& attendiamo a noftra cena/e dormí
re.
1100
Argumento delduodecímo acto.
Riuata la mezza nocte Caliſto Sempronio. & Par

meno armatí/uano uerfo caſa de Melibea , Lucre

tía/ & Meli.ſtanno appreffo la porta ſpectando Ca


‫טוק‬ Lifto.uenuto Cali.parlo prima con Lucretia. chiamo Meli
100% bea.Lucretia ando da parte: parlanfi ínfra le porte Califto

& Melibea.Parmeno & Sempronio parlano infieme , ode

ne uenír gente per la ſtrada:miſerfi ínordieper fugire . pre


felicentía Cal, da Mel.laffando ordine ala tornata per laſe

quente nocte Pleberío al fonno del rumore che hauea in

tefo per laftradafefueglio.chiama fua donna Elífa.chía


mono Melibea domandadola:chí caminaua per fua came

irra.refpofe Melibea a fuo patre fingendoſe hauer hauuto

fette.Califto confoi famegliua a fua cafa parlando . & mif

Boy fefi adormíre, Parmeno & Sempronio uano a caſa de Ce

leſtína, domandorno lor parte del guadagno . Celeſtína ne

golaconuentione facta : per la qual cofa uenero infieme a

queftione.Sempronio la occife.Elicia crído forte: e uenne


laiufticia/eprefeli tutti doí,

Galífto.Sempronio.Parmeno.Lucretia.Melibea. Plebe,
río. Alífa.Celeſtína.Elícia.

All Lafferuischehora e Sép. credo chefião le diece

Cal.o como me difpiaceo li famegli fméoratí: dl


O
mio affairicordose tuo fcordo :in quefta nocte ſe
Mii
Acto.

porría far unamediocre meoría dimme huomo fenfa cer

uello :fapendo quanto me importa ad effer díece/o/unde

ce : me refpondeſti ala uentura : quello che piu preſto ala

bocchatí uenne.oſuéturato me/e/ ſepcaſo me fuſſe ador

mito : & haueffefpectato peder mía domãda de fua reſpo


ftap farme de undeci diece; & de díece undeci. fería ufcita
puerbio Melibea. & io no ce faría andato:ella fefaría tornata.dmo

doche:ne mío male harebbe hauuto fine:nemío defio exe

cutíone.non fe díce índarno.che il male daltrui de pelo pe

de.SEM.tanto errore me parefaper la coſa/e/domandar

la como ignorando refpondere : meglio fara Signore: che


fpendiamo queſta hora:che ne reſta:in reacconciar noftre

arme: che auoler cercar queſtioe . Caliſto ben me dice que

ftomatto:non uoglío ínfimel tempo cercar faſtidio : nō uo

gliopenfar in quello:che fería poffuto uenír. faluo in quel


lochefu : nonel danno che fería refultato defua negligen

puerbio tía.faluo nelutile/che uerra de mía follicitudie.uoglio dar


luogo ala íra : quale feno andara : ofe humiliare.etu Par

meno ſpícca mía corazza : &uui altri armateuí: & in que

fto modo andaremo prouedutí : che como díco no : lhuo,

moproueduto ha mezo combattuto Parmeno Signore ec


cola quí.CALI.aíutamelo/aueftire:etu Sempronio guar

da fepaffo alcunoper la ſtrada Sempronio.Signore nifun


huomocompare;& anchora che ne fuffe: la grande obfcu

ríta priuaría il uedere:e cognofcimento/a quelli che ne ſcō


trafeno.CAL. dunque andiamo per queſtaltra ſtrada per

che andaremo piufecreti , odi le dodici toccano abonhora

aríuano , PAR.apreffoftamo, Califto,ua horaParmeno:


Duodecímo.

eguardarai fraleporte fe Melibea/ e/uenuta.PAR.ío Si

gnore?dío noconfento tal cofa:che uoglia guaftare ql che

io no acocciai: meglio fara che tua preſétia fia ſuo príoſco


trop chenofe turbe uedédo me:e crede che da tantífia fa

puto:quello che fi occultaméte fa.op che forſi péſara chel


feffe per beffarla.GALISTO.o como hai ben parlato:la/
uíta mhaí data con tuo fottile auífo.no biſognaua altro per

portarmi morto a caſa . faluo che ella ſe ne fuffe tornata p


de mía mala prouidétia :ío uoglio andar la reſtatiui uui altri q

PAR.chete pare Sempronio como queſto matto de no

ftro patrone:penfaua prenderme per ífcudo : per loífcôtro

del prío pericolo:che poffio fapere chi ſe ſtía driete le por


terche poffio faperefe Melibea ha ordínata alcun tradímé
cec

CON to che foío fella ha cercata queſta uíaper pagar noftropa


539

trone de fua gran prefumptione?magiormente che noi no


fiamo certi/che la uecchia habbia dicto il uero:ua non ſa

per parlar Parméo tí farebbe cauata laníma : & noſapere


fti da chí:no effere lofinghieri come tuo patron uole, e maí
24

píagerai mal daltruí : nopréder in quel che te biſogna il co

figlio de Celeſtína:e te trouerai albuío : uoglio far cuonto

che hoggi fia nato:poi che de tal pícolo fono ſcápato.Sem

proniopiano/piano Parmeno:non faltar ne far queſto ru


more dalegrezza:che daremo caufa che faremo fétítí. Par

meno tace fratello che io no trouo luogo &piacere del mo

do che io lího facto intédere;chep lutile fuo laſſai dãdarui

& io il fecep mía fecurta : chí harebbe ſaputo cercar lutile

fuo in qfto modo come io ?molte cofe fimili a qſte me uede

raí da horaí anzi fare:ſeſtai attento; che ognihuomo nole


#1

Miii
Acto.

fentíra come al prefente/o/facto con Cal . & acora con tut

tíquelliche in quefto fuo amorefe impacciaranno : pche

focerto che queſta dōzella ha da effere per lui eſca damo:

Larne 80/carne di trappola deauoltori.che foleno pagar lo fcotto

auoltio quelli che deffa mangiano.Sem.no hauer penfieri di que


ſtone te díano fatiga queſti ſuſpecti : anchora che reſcano

uerí.ſta pure attento :& ala príma uoce: che odirai;moftra,


mo ad ogníhuomo lí calcagní.PAR.tu hai lecto in mio li

bro.unfuggetto hauemo í duí corí moſtraro li calcagni: &


anchora laſchiena:píacemi fratello che me hai hauífato de

quello:che ío:non haría facto per uergogna dite:che feno

ftro patrone e ſentito: no temo che poffa ſcampare dela gé

te de Pleberío:perche poíce poffa domadare:como ſe por

taffemo nela briga:& incufarne noſtra fuga Semproío ho

Parmeno amico/e/como e allegra la coformíta nelí amící:


ancore che per altre cofa/non ce fuffe ftata buona. Celeſti

na faluo per queſto :e affai utile : quello chepſua cauſa ne


"
uéuto.PAR.níuno porra negare quello che per feſteſſo fi
moſtra manifeſta cofa/e/che uergogna lun delaltro : & p

non effere odiofamente accufato de pufillamíníta : haría


f
mo fpectata quílamorte con noftro patrone/ effendo ello
C folo meritorio deffa.SEM . ufcita credo che fia Melibea:

fcolta che me paro/che parlão píão.PAR.io ho gran pau

rachenofia effama qualchuno che finga fua uoce.SEM.

‫را‬ dío ce aíutí/& difenda de mane de tradítorí:ío temo che ce

habbíãoprefa la ſtrada per la quale douemofugire:che io

noho ſuſpecto daltra coſa . Calíſto.queſtoſtrepito piu de

unaperfona il fa uoglia chiamare e fia chife uoglia; holas


Duodecímo,

madonna mía? Lucretia. queſtame pare la uoce d Calíſto:


-9

uoglio andar la:per meglio chiarirme.chichiama ?chic co

lui che fta difuora.CALISTO quello che e uenuto ad es


525
300

xequír tuoicommandi.Lucretia. per che non te acoftíqua


madonna? uien preſto non hauer paura : che quel gentil

huomo e quí.MELIBEA.parla píano matta : guarda ben la Lali.par


co me
chefia luí . Lucretia uien qua madonna per dío che lui/e/ libea

che io il cognofciuto ala uoce . CALISTO.certaméte fon


66.8

beffato.che non era MELIBEA quella che me parlo :

ftrepito odo:perduto fonno : ma uiua o/mora:che non me

ele partíro de quí:fe príma no li parlo.Melibea fcoftate un po


coin la Lucretia : & laffa fara ame che io il chiamaro : ola?

gentilhuomo chifei tu ?como hai tu nome ? chí te ha facto


fep
OLD! uegnir quí ? Califto colei che merita commandare tutto il

mondo quella che io non merito degnaméte feruire , nō te

matua fignoria palefarfi: a queſto ſchíauo de tua gétileza.

che il dolce fuon de tue parole : maí de mía orecchie non e


caduto.Qual me certifica effer tu mia fignora Melibea:&

Oif iofon tuoferuo Caliſto.MELI.Signor Califto il fupchio beli-re


fpondea
ardire detuoi meſſagii.me hanno f fozata douerti parlare: Lalito .
chehauendo tu hauuto díme la paffata reſpoſta a tue paro

Leio nofo che te penfi cacciar de mio amore/píu che alho

ratemoftrai:fugiqueftiuani:et pazipenfieri di te.acío che


mía perfona/& honore : ftiano ſenza detriméto fecuri/de

mala/& fofpectofa infamia:a qfto folofon quí uenuta:per

dar ordie a tua partita : & mio ripoſo:no uoler metrere mía

fama/&honore fu la bilancia dele lingue mal parlate . Ca


li.alicoriapparecchiati con forte átíuedere côtra la aduerfi
M iiii
Acto.

ta dela fortuna:nífuna difgratia po uenire che paffi da ba›


da:ín bando la forza de loro muro : mail mífero difamato

cheſenza hauer proueduto a li aguati/& inganni ſe meſſo


ple porte de tua fecurta:qlfi uoglia cofach cín côtrarío ue

da:erafon che la tormente:& paffi:rompendo la memoria


nela quale la dolce noua era alloggiata:/o/fuenturato Ca
Laméto lifto:ecome tetrouí beffato datuíferui/o/maluagía dōna
d.cal.
Celeftia:al mancomhaueftu laffato fínir mía uíta : e noha

uefli facta reuiuificar mía fperanza:acío che haueffe píu le

gne/il fuogo : che in breue me dara fine:p qual cagioe hai

tu falfatalaparola de quefta mía fignora ? per che hai tu da

ta cauſa a mía tríſta difperatione ? tu mhai facto uenir quí:


acíomefuffe moftrato il diffauore.elo interdito : lafconfi

daza:per la meſima bocca di quella che ha lechiauí de mía

perdítíone/& gloría, o nemica tu non me dicefti/che que

ſta mía fignora mera fauoreuole ? non me haueuítu ditto:

che defua uolunta comandaua ; che ueiffe qito fuoferuo

al prefente luogo non p mandarme nouamete in exilio.de

fua preſentía:ma príuocar il bando gía perunaltroſuo co


Mefuna
fede res mandonanzi poſto:ín chítrouato piu fede ? doue non ha
gnare bítan falfarií ? che colui che fia chiaro nemico chi e colui

che/e/uero amico? in che luogo nofe fabrica tradimentí?


chí hebbe ardíméto di darme fi cruda fperaza de pditione

Mel.ceffeno fignor mío tue uere qrele che miocorono /e

bafteuoleper foffrirle,nemei occhip diffimularle.tu píág

gídítriſtezza giudicado me crudele:ctiopíago di allegrez


zauedédote fidele.o animamia/ & Signore:mío quanto fa

reípíu allegra/a ueder tuo uifo:che odir tua uoce, mapoí


Duodecímò .

cheal prefentenon fepo far píu :péde lafofcripta/ & fugel

lo per fede dele parole che te mandai fcripta nella língua di


&
qllafollicita ambaſatrice:tutto cio che te diffe concedo /&
hopbenfacto:necta Signor mío tuoi occhi lachrimofi : &

commanda dimme atua uolunta . Calífto: ho Signor mía:

of fperáza/&rípoſomio : equal língua faría ſufficiente/pré



dertí e qual laude: dela ſupchia & in cóparabile gratia:che
in queſto ponto de tanto affanno uerme hai uolſuto uſare

a uoler che unfiuile huomo:como io/poffa goder dil tuo

fuauiffimo amore : del quale anchora che affai il deſyaſſe

fempre me íudícaua indigno guardado tua grádeza:confi

derando tuo ftato,reguardando tua perfectione : contépla

dotua gentilezza:confiderando mío poco ualere : con tuo


30

alto meríto.tue fingulariffime gratie:tue laudeuole/ e/ma


རྞྞ༔
nifeſte uírtu.O alto dío/e/cõete porro effere ingrato : che
B

cofi mirabílméte hai adoperato meco tuoi altí myſterií. O

quanti giorniprima che adeffe me uene qfto penfier nel co


Lio re,& pcofaimpoffibile il caccia ua de mía memoria :fín che
10
hora lí luftrí razzí díl tuo chiaro uifo han dato luceamei

occhi:hanno aperto mío core hanno fuegliata mía língua.

hãfacto fpader mío merito: hãno ſcorzata miapufillaími

100 ta:hano duplicate mie forze:hano ſciolti mieipiedi & ma


8.

no:finalmente me dettero táto ardíméto / cheme hanopor


B

tato cofua grapotétia in queſto ſublime ſtato : doue alpre


fente me uedo :uedédo de uolúta tuafuaue uose.laqualfe
B. En

prima che adeffo no haueffe cognofciuta: & nofétille e co

gnofceffe tui falutiferíodori : non portia creder che fuffe


34

nofenzainganotue parole,ma como foncerto:che fonno


Acto.

ufcite de tuo puro / e/nobilefangue.meſto riguardofe ío


fon Califto:a chí tanto ben fi fa.MEL. Signor Califto tuo

merito /& fingulariffime gratie:& alta natione : hanno ha

uuta tal forzaimme:che da poi che dite/ho hauuto ítegra

notítíanífun méméto de mío core tefei poffuto partire : &

ancora che molti giorni habbia pugnato p diffimularlo :

non ho poffuto far tãto/che come qlla dōna me torno tuo

dolcenome alla memoria :non defcopriffe mío defio. & ue

niffe a questo luogo/ & tempo:doue te fupplico :che ordí

ní:& uogli difponere de mía perfona a tua uolunta.queſte

íníqueporte impediscono noftro piacere:le quale maledi

coconfuoí fortí ferrami:& mie piccole forze: che tu nō re

ftereſti di mala uoglia:ne ío fcontéto . Cal.come madonna

mía : commádí cío confenta/ che un legno ípedíſca noſtra


par ole 8
cal. otra alegreza: maí non péfaíchaltro faluo tua uoluta ne hauef

la pozta fe poffuto impedire.O moleſte/& noiofe porte :prego dío

chetal fogo ue abrufe:come a meda guerra: che con la ter

zia pteſarreſte in un mométo conuerfe ícínere:p dío te pre


go madonna che uogli confétire che io chiai mei ferui: che

lerompão.Par.non odi /non odi Sem, a cercar ne uol učí

repchecedíão il maláno:ío credo chel díauolo ce ha con

ductiftafera qin mal ponto ſe comezato queſto ínamora


méto:ql credo chefera caufa de noftra morte :ſe tu uoí ue

nir/uiene:che io non uoglio ftar píu q.Sem.tace :tace/che


teínon confente che andião la Mel , uoitu amor mío pder

me:econdanar mía fama : per contentar tua uolunta ? non


allentar le rendíne al tuo defio:che la fperanza e certa : & il

tempofara breuc: quanto tu uorraí;tu fenti tua pena ſem


Duodecímo.

pía:& io quella de tutti doi: tu il tuo folo dolore: & io il tuo:

&íl mío.contentatí de uenír doman aqueſthora/per le mu

ra díl mío horto : per che Se al prefente Rompeffi le cru

7 del porte : Ancora che non fuffemo adeffo fentítí: Dom

antína fería in caſa de mío patre terribile fufpecto dil mio

errore & poiche tu fai:che tanto e maggior il fallo :quanto

e maggior colui che erra : in un momento fería per la cíta

publicato.SEM.ín malhora fiamo uenutí queſta fera:che magioze


fal
quíce prendera il giorno : ſecondo lafio che noftro patron lo quato
magioze
tene: & anchora che affaíla uentura ce aiute:feremo fentítí chi pece

led in caſa de Pleberio:o da lí uícína.Par.gía fon doíhore: che cª

te o ditto che ce nádíamo: andíamo pur con dío:& attédía


no a noſtra ſalute:che con luí mal manchera ſcuſa. Cailft.

ho/madonna mía/e per che chiamí errore:quello :che per

lífancti de dío me fu conceffo.ftando hoggi in oratione di


nanzilaltare dela madalea :míuene con tua ibafciata quel

lafollicita ; & antíqua donna. PAR . fernetica pur Calífto pa330


man dep
fernetica : ío credo fermamente fratello/chel non fia chri notaio,

ftíano.ueramente quefthuomo e pazzo per man de notaio

quello che la uecchia/tra dítore con fuo peftifere factucía

200 ríehatramato/& facto.dice che li fancti de dío ne lan con


PO
ceffo:&ipetrato: & con queſta fiducia uol romper leporte
ex
&non hara dato il prío colpo/chel ferafentito/&prefo/p

li ferui de fuo patre de Melibea : che dormenoli appreffo


SEMPRONIO non hauer paura Parméo che affai difco

ftiſtamo : cõe fentiremo ruore:il buon fuggir bifogna che

a ce aíutí:laffalo pur fare che femal fa:lui il pagara,Par, ben

parli, in mio cor ſtai;hor cofi faccião,fugião la morte p che


Acto

Mo vos fiamo giouení:che no uoler morire:ne manco occidere:no


leremozi
rene oc /e/pufillamíníta:faluo buon naturale: qfti fcudieri de Ple

cidef nó berio fon pazzi fcatenatí :non de fiano tanto mangiare/o/


effere vil
tate dormire:como far rumore/ecoftione : dunq ; piu pazia ſa
Infideli
ta de fer rebbe lanoftra : che fpetíamo de cobatter con inimící : che
uí cótra
il patro non amano táto lauíctoria/o/uíncíméto: como fano la co
no
tínoua guerra/e contétione: Ofe me uedeffi fratello nello

modo chío fto : grã piacere harefti.ho aperte le gambe/a/

mezo lato:col pie mácíno dauátí poſto in fuga: le falde del


vilta o fa faío ligate ala centura.la targaſottol braccio p che non me

miglij día impaccio quãdo curro:che per dío teiuro: che io fugge

Argutes ría como un ceruo:tata e la paura che ho de ſtar quí.SEM.


za cótra
Laiuto de megliofto io che ho ligato il brocchierri/ & la ſpada con le
ferui ne
li piculi corregie:p che non me caſche quado fuggo:& ho meſſa la

ol patro celata nel cappucío dela cappa. PAR . e le pietre cheporta


no
uí ín effo : SEM.tutte le gettai p andar píu lígiero:che affai

fatiga ho aportar qita corazza : che mhai facta ueſtir p ím

portunita:che affai fece per non portarla:per che meparea


pfugiremolto graue:fcolta/ſcolta/no odí tu Parmeo ? mal

ua el facto noftro.mortífimo:ua uía preſto/p lamor dí dío

Fuga de fugião uerfo cafa de Califto:pria che ce prédano/ la ſtrada

fugge/che corrí poco: omifero me che ne


fé Parmeo fugge:
Terui vis
liffimi
3a caufa agiongerano , laſſa il brochierri & ogni coſa per lamor de

dío. & fugge quáto poí.SEM.credí tu che habíano morto

noftro prone.PARío noſo;nō me dir altro corre/&tace;

cheil minimo péfier chio habbia/equeſto.SEM.zitto pía

nopíão/pião parméo:tornano hauer paura.chel cauaglie

rite/che paffaua p laltra ſtrada facendo rúore.par. guarda


Duodecimo .

chcfia cofi:non te fidar de tuoi occhi; che molte uolte pare.


3
#

una cofaperunaltra.per mía fe fratello: chenomera rema


ICA
ſta gotta di fangue in doffogía me hauea ſtrangolato la
CRAS
morte:ſempreme parea riceuer colpí ín queſteſpalle: non
ERR

me rícordo ín mía uíta hauer fi gran paura.ne hauermí uí

fto intanto perículo:anchorache io fia andato affaítempo

per cafe de altrui : & in luogi de afſaifatiga : che noue anni


hoferuito ali fratí de Sancta María noua & mille uoltefa

ceuamo ale pugna ío infiemi con altrí: ma mai hebe paura

como queſta uolta . Semp. & iono ho feruito il piouano di


fancto Michele; & ancora alhofte dela piazzade fan Do

menico & afigatello lhortolano dil Signore & fimilmente


CO íohauea mie coltiono con quella che tírauão pietre alípaf

faríchefedeuano fopra dunolmo grande/cheuera : p che

faceuão dano alherbe delhorto: ma dío te guardi di ueder


te con arme:che quello/e/il uero tímore:nofe dice ídarno

carigo diferro: & carigo de paura;torna/torna/cheil caua

Ep líerí/e/certaméte.Mel.Signo Caliſto che rumore/e/quel puerbio


lo che ſento nella ſtrada:me parfentír uoce de géte che ua
-8 da ín fuga:p lamor de dío habbíte ben cura: per cheſtaí a
fa perículo Cal.Madonna nohauer paura che benfecuroue
Sh go:límiei debbono efferecheſono matti ſcathenatí:pren
20 dono/&/diſarmano quanti paſſano:ſeralifugito qualcão
‫דט‬ &feralícorfidrieto:p difarmarlo . Meli.fon molti qlliche
1 mení.Cal.non fon piu de doí : ma anchora che fuffeno fei

lorocontrarii fecodo loro fforzo no haríano molta fatiga

4 apréderlí:torlilarmé:& farlifuggire.huomíníprouatifon

Madonna:non penfar che io fia uéuto


und allume de paglie:ſe
Acto

nofuffe per quelo che tocha alhonor tuo:mille pezzi far

rían di queſte faftidiofe porte: &fe fuffemo ſétítí: te/& me

defenderíão de tutta la gente de tuo patre.Mel. per lamor

de dío Signor:che no fe cometta tal cofa :ma molto mepía

ce che de cofi fídel gente /uenghi accompagnato, benede

eto fia il pane che cofi fideliferuitori mangiano per lamor


mío Signore poíche tal gratía la naturalí ha conceffa : che

fiano date ben remueratí:acío che in ogni coſa te obferue,

no lealta :& quando lícorregerai lor adminenti/& cōmef

ſe coſtíoní:fa che infieme col caftigo:li meſſedí alchúa uol

ta fauore:per che li aními fforzati non fiano con la repren


fione dímínuítí/& retractí:nel ufar alhortépílardire Par.

ola?ola: Signore leuatí delí preſto: che uiene molta gente

con dopíeri/& ferai uiſto/& cognofciuto:che noce luogo

douete poffi naſcondere.Cal.o fuenturato me ecome me

e/forza madonna che io me/parte de quí : per certo timor

demorte non harebbe operato tanto in me:quanto quello

detua honore:e poíchecofi/e/li Angelí reſtano in tua cu

ftodia : /e /mia uenuta fara per lhorto come hai ordínato.


MELIBEA.ecofi fia : ua Signor mio che dio taccopagní:
PLEBRIO.Alifa ?dormitu donna mia? Alícia.Signor no

PLEBE.no odí tuftrepito nela camera de tua figlia.ALI.

fiodo:nogliolachiamar : Melibeat Melibea? MELI.ma_

donna che uípíace.ALI, chi camina/& fa rumore in tua ca


mera?MELIB.madonna Lucretia/e/che/e/ufcita fuora

per un bromzo daquaper me che hauea fete, ALL.dorme

figlia miache io me penfai:che fuffe altro . Lucretia.poco


Atrepito li fueglio:con timore parlano Mel, non ce fi mázo
Duodecímo.

animale: checon amore:o/timore deli figliolinōfe faccia

brauo:pefa che haríano facto fi mía certa uſcita fapeffeno.

Califto figliferate queftaporta: & tu Parm. porta un dop

píeríte uigilaremo difopra.SEM.tu die Signore repofar

te / & dormire:quel poco tempo che refta final giorno : &

Jaffa ftar il uigilare per tempo píu oportuno CALISTO.

píaceme cheben me bifogna : etu Parmeno che te pare de


Ja Vecchia:cheme bíafmauí ? che opera te par che ſia uſci
am ta de fua mano che ſe faría facto ſenza leí? Parmeno , ne ío

ப் fentíua tua gran pena : nemancho cognofcea la gentilez

za/& merito di melibea:de modo che non/ho/culpa.Co


gnofceua CELESTINA/& fuoí falfi modi hauífauatí co

mo patrone/& Signore.ma gía non mipar píu deſſa.de o


gni cofa fe/e/mutata de male in bene, Califto comomuta
ta ? Parmeno , tanto che feío non lhaueffe toco con le ma

ní :non lo hareí maí crefo ( ma tanto te aíutí dío : quanto


酒窖

a/lauerita ) . CALISTO.hauete udíto uoí altrí cío chío



ho /parlato con MELIBEA che faceuate ? haueuate pa

ura ? SEMPRONIO.paura Signore? per certoche tut


to il mondo non celhauería meffa:ne mancho ce harríano

tolto un palmo de terreno : tu hai apunto trouatí lífpauro

filifteffemo fpectandote : ben apparecchiati con noſtre ar


me ben in ordine.CALISTO.hauete dormito Níente ?
Ja
SEMPRONIO . dormir Signore ? dormitorifon li gio
uaní ? mai non me miffe a federe:ne mancho gíonfe lipie

díinfieme : guardando attento a tutte parte ſe ſentíuaru


more: per pofferfaltar prefto, & far tutto quello che mie

forze fuffeno baſtatí, ePARMENO, anchora che parea


Acto.

che non te feruiffe de buona uoglia : cofife perfe piacere:

quando uíde uenir quelli dele torce como il Lupo quãdo


fente poluera de beftíame:péfando poffer torfe la fame.fin

che da poí uíde che erano molti.CAL,note farmarauiglia

cheprocede de fuo naturale effere ardito:& anchora che p

míorefpecto non fufferelfap che non poffano lífimílí ue


nírecontralor ufo : che anchora che la uolpe muta il pelo:

non difpoglia fua naturale : per certo che io diffe a mía Si


gnoría Melibea:quello che in uoi altri era: e comeío tenea

fecure le fpalle mie/couoftro aiuto/& cuſtodía. fratelliin

grandiffima obligatione ui fonno : pregate dio per faníta :

che io ue remuneraro piu compiutameto uoſtra leal ſeruí

tío.&andate condio aríſpoſarue.Parmeno , donde uoglía


mo noíandar Sempronio fin lecto adormire/ho/in cocí

na a far colatiōe? SEM.uapur doue uorraí:cheprima che

fia giorno uoglio andar da Ccleſtína : a recupar mía pte de

la Cathéa:p che la e una puttana uecchia: non uoglio dar

li tempo:che poffa fabricare alchúa triſtitia : con la qual ſe


excluda;PAR.ben hai detto:gía mera uſcito dimente: au
díamo tutti doí:e fe nonfara ildebito:fpanuétamola: ín mo

sopa de dochelíícrefca:che ſopra dínarínonce a míſta.SEM.zít


narinon
camista, to parla píano:che ella dorme appreffo queſta feneftra; laſ

famechiamare ame.tha/tha/tha. aprice madonna Celeſti

naCEL chíchiama SEM.apriche


femotoifigli.CEL nô
hoio figliche uadano a queſthora.SEM.aprice chefimo

Parmeno/& Sempronio : che uenimo a far colatione con

teco.CEL.ho/pazzi ſchathenati/intrate : intrate.como

uenite/a/queſthora , chehormai ſe fa giorno?che haue


Duodecimo.

te uoifacto:che ue intrauenuto?/e/achora expedita la ſpe


ranza de Calífto? ouiue tutta uia in effa ho como reſta: Sé

pronio.como matreffe per noi altri non fuffe: gia lanía fua

andaría cerchando allogíamento per Sépre.che ſe ſtímar

fepoteffe:quello cheper queſto ne reſto obligato : non ſa

ría fua robba baſteuole per ſatiſfar il debito.Si uero/ecio Aitaplu


degna de
chefe dice:che la uita & perfona/e píu degna: & de píu ua lozoege
lorechenon/e/lorommelegemmene altra cofa.CEL.Iefus me,
ota cheincofi gran perículo ue fití uíftí ; contamelo per lamor

de dío.SEM. guarda quanto : che permia fe il fangue me

bulle in corpo folaméte apenfarlo. Celeſtína. repofate per


dio & contamelo . Parmeno, longa cofalí domandi : de tal

20 modo uenimo ftracchi;& alterati dela malenconía cheha


OPP

uemo hauuta : meglio farreſti de dar ce afar colatíone/a/


1
tutti duí/e/forfine paffera lalteratione che portamo.certa

mente tegíuro: che io non uorría ſcontrare hoggíhuoma


che pace uoleffemía gloria farrebbe adeffo:trouar con chi

uendícar míaíra.che no potemmo quelli:chene lhan cau

DIC fata:per lor molto fugire.Celeſtina.angio me occida fio no

mifpauento auedertefi fiero:credo cheburlí;dímme adef

foper amor mio:che ue intrauenuto? Sempronio . permía


fechio uengo defperato : & fenza ceruello.anchora che te

Ca cofia fuperchia cola a non téperar laira/& faſtidio.e mon


ftrare altro fembiante : che con lí huomini : maí non mo

ftraipoter molto con quelli chepoco poffono.porto ma


re mía tutte mie arme rotte/& frachaffate : il brocchíerrí

tenza cerchio , laſpada come una fega : portola celata nel

Jan Lappuzo de la Cappa tutta acciacchata/&píena de botte:


N
kom
Acto.

chenonho con che poffa ufcír unpaffo / afar copagnia a

mío patrone:quando bifogno mauerra : che fon reftati da

cordo ello/& Mel.de andar queſta fera:che uiene a ueder

fe perlhorto de Pleberio: efe io uolefficõprarle porría ca

ſcar morto per un quatríno.Cel.domandale tu figliol mio


atuo patrōe:poíche tu lhai guafte in fuo feruitio.che ben

faí tu che lui/c/Huomo: che fubíto lo fara:che non/e/de

quelli:che dicono:uíuemeco:& cercha chí te mantengha.


luí efi liberale:chete darap quefto e per píu. Sem.gnaffe

fi tu hai apunto trouata la chiauede larpa porto anchora.

Par.rotte/& guafte lefuea queſto modo in arme ſpedería


mo tuttala robba de Cal.per che uoítu Çelefti, che io li fia

cofi ímportuno? adomandarlí píu che de fua propria uolu


ta ha facto ? ello ce ha dato le cento monete hace dato da

poíla cathena;a tre fimile botte.non li resterebbecera nel

lorecchia.chara lícofterebbe queſta rama.contentamoſe

con le cofegíufte:& non uogliamo perderlo tutto:per uo

ler píu della ragiōe.che chimolto abraccia:pocofuole ſtré

puerbio gere.Cel.gratiofo mepare queftafino:per mía uccchieza:

chefe queſte parole fuffero ftate da podifnare:ío díría che

chetutti haueuamo carigato ad orza : dimme Sempronio


feifuora de ceruello/o/no?che ha da faretua remueratío

ne:con mío falarío? e tuo Soldo:con le gratie: che a me fon

facte:fonio obligata da comprar uoftre arme? & fupplir a


uoſtre neceffita?baldaméte che io fia appicata:ſe tu non te

fei afferato ad una paroletta:che io te difle laltrogiorno:ue

nendo per la ſtrada che in quanto io podeffe con mie picco


leforze mainon tefaríamanchata , & che fe dío me deffe
25.4

Duodecímo.

buona manderíta con tuo patrõe : che tu non perdercftico


fa alcuna,dunque ben faí Sempronio / che queſto offerte

& queſte parole de buono amore:non lígáno : ne dãno ob

ligatione:no ha da effer oro tutto quel che luce:p che a me

glior mercato faria.díme Semp.fe io ſto io tuo core? & ue


draí ancora chio fia uecchia : fe indouíno quello che tu poí
D/C
péfare.io ho figliol mio fi gran ſtízza : che par me uoglio
ufcír laía de malincoía:dette a queſta matta de Elí.como ío

uenne di cafa de Cal. la catenuza p che ſe prendeffe piacer

coneffa/& noporecordarfe doue fe lhabbia meſſa ; che in


2

tutta queſta nocte no hauéo poffuto dormír ſonno de ma


€101
linconia:non gía píl ualor dela cathéa :che non era molto;
AC1
maper fuo mal recapito di lei : & per mía mala uentura in

quel tempo introrono certi cognofciuti:& familiari mei q:


temo che non felhabíano portata.dicédo fe cogle:cogle:fe
20
non haueſtipaura.de forte figlioli mei chio uoglio adeffo

parlar contutti doi:che ſe coſa alcũa me ha dato uoſtro pa


10% trone,douete péſar che/e/mio : che dil gioppõe dibrocha
to:che ello te dono:nōte ho domandata parte:ne manco la
uoglio:feruamo tutti:che a tutti dara: fecondo uedera che

il merítão: che fe qlche cofa me ha dato ducuolte homef

fapluimia uita apericulo.piu ferri ho guafto in fuo ferui

tio:che uoi altri.e piu materiali ho/fpefi:douete penſar fi

glioli:che ogni cofame coſta danari.& ancora mío ſapere:


15 chenolho íparato gratadome la paza ma con granſpeſa/
&fatiga:dela qual cofa la matre de Parméo me faría buon

4 teſtimonio benedecta fia laníma ſua la doue fta, queſto ho

io/guadagnato con mía íduſtria; che de uoſtra fatica Ca


Nii
Acto.

lifto ue reſta obligato , queſta tengo io parte/&/p exercí,

tío:& uoi altrip dilecto/ & recreatione:poiche cofi- e/non

douete hauere a equal meritofollazzádo :qualíopenado.


ma anchora che tutto qfto fia. fon cotetaſe mia cathenaſe

troua:de daruí un pa rodícalce dírofato puno.che/e/ habi

to/che meglio neli giouani copare:& fe noſe trouaffe; pre


dete la buona uoluta:che io tacero con mía pdíta:& tutto q

ſto faro de buono amore.p che haues te piacere che io ha/


ueflípíu preſto lutile de qfti paffi;che unaltra, &fenōferi

vecbiez, tí contětí fara uoftro dano Sem.no eqſta la pría uolta che;
34 effere
auara, ho/udito dire : quãto regna nelí uecchi queſto uitio de cu
pídíta:quádo era pouera eraliberale.e/ quãdo ríccha aua

ra.demodo che aquiftádo crefce il defiderio, & la pouerta

defiãdo. Veruacofa fa pouero lo auaro faluo la richezza,


Huaro'p Odio/e/como creſce la neceffita con lhabundatía.chíha
r.chezza
pouero ueffe udito dire a queſta uecchía:che io me portaffe lutilita

de queſta matería.peſandofi che ſería poco.horache ues


deche/e/affaí, non ce uol dar niente . p far ueroilprouer

puerbio, bio deli mamolí:che dicono de lo poco aucraípoco; & des

lo molto niente.Par.díatecío che ta pmeffo: o predía moli

ogni cofapforza affaite diceua io le triftitiede queſta ucc


chiaribalda.fe tu me haueffi crefo, Cel.femoltaíra porta

te couoi altri;& cóuoſtro patrone;& arme:non la rompa,

tefopra:me che benfo ío doue naſce qſto errore: chebein


douíno da qual pie zoppecate : non gía de la neceffita che
habbiatede quel che domandate:ma che ue péfate:che ue
debbía tenere tutta uoftra uíta ligati/& captiui:con Elíc. &

Arcufa, & cheio nouiuoglia cercar dele altre ; & p queſto


Duodecimo,
A

mimouete queſte minace de danari : & mefate queſta pau

20 ra dela partitiōe.ma tacete matti che chiquefte ui ſeppe da


re:ue dara afſaí dela altre.adeffo che ce maggior obligatio

ne:&ragione:&píu meritato de uoftra parte: e feio fo met


of tere ad effecto cío che prometto infimile trame: dígalo qui

Parmno.dillo-dillo:non hauer paura/a contarlo:como ce

interuenne/quando a coleí dolea la madre: SEM.io lí dí

coche caga/& lei ſe alza la braga; non dico ío queſto Ce

leftina per quello che penfi.non metter in zanze noſtra do


manda : checon quefto leuoríerínon pigliaraí píu lepore:

100 fe ío poffo :
non ufar meco queſte lufenghe : a cane uechío
puerbio
nobifogna cus/cus/dance le doí parte per coto de quanto

CO da Caliſto hai hauuto. & non uoler che ſe diſcopra : chítu

t ſeí,ali altri uecchio con queſte parole, Cel.chite credí chío

Afia Sempronio? hareſtime tu mai tolta dal burdello ?ponfi


lentio a tualíngua.& non far manchamento a míeí canutí.

ch che ioſon una uecchia qual dio me fece , non míga peggio
de le altre: uíuo de larte mía affaínectaméte, come cíalcun
CO
arthefano delafua,chí non me uoleno lo cerco, ín mía caſa

meuengono a trouare.ín mía cafa mepregano.fi bcne/o0/


male uíuo.dío ebuon teftimonio de mio core, & nopenfar

mal tratarme con tua íra, che iuftitia ce per tutti:& a tutti/e
equale:cofi faro udíta anchora chio fia dōna:como uuí al
con
trímolto pectinatí.laffateme ſtar ín mía caſa con míafortu

na. &tu Parmeno non te penfar che io fiatua ſchíaua.j


•per

chetu ſappi ímcí ſecreti / & uita paſſata.e li caſi che ce ſon,
no intrauenutí ame / & ala ( fortunata de tua matre quan
8
BOG

tumq ella me tractaua in quefto modo quando dío uolea.


Niii
Acto

Darmão PAR.non me gonfiar il nafo con queſte memorie: ſe non


7 semp.
fanno preflo temadaro con nououelle alleí , doue meglio te por
Trione có raílamétare.CEL, Elicia: Elícia?leuate de quel lecto, & dã
rofiana .
me preſto il mio manto , che per lí fancti de dio ala íuſtítía

uoglío andare bramado como una pazza. echecoſa po ef


fer queſta che uoglion dire queſte fimile miace ? ín mía ca

fa hauete mano & braueza con una pecore manſa ? cò una

gallina ligata con una uecchia de fectantanní:la/la/con lí

huomíní como uoí altri moſtrare uoſtre ire con quelli:che

vilta effe cengono fpade, & non comía fragile conocchia: fegno/e/

cổ mí de gran pufillanímíta brauar contra ímíoríte quelli che po


re bzaua
re
nozí copoffono.per che le fozze/& brutte moſche.maí no mor

dono faluo li bouí debili/& magri . li Cagnoli abaíatorial

lípoueriperegrini baiano/ & dan faſtidio comagíor ípeto.


fe quella cheftaíquel lecto maueffe crefo:maidinocte no

reſtaría queſta caſa ſenza huomo . ne dormiriamo allume

de paglie; ma per refpecto tuo & peffer-te fideli patío que

ftafolítudíne . & per che uoi altri cognofcete che noifimo


puerbio donne:parlate/& domandate fuperchiarie : qual cofa non
harrefte facta:fe huomíní hauefte fentití: che come fe dice

il duro aduerfario :índolcifce le ire/& corrocci. Sempro.o

uecchia auara/& morta de fete p danarí:nōfara tu cōtenta

dela terza parte del guadagno . CEL, che terzapte:ua uía


de mía cafa ín tua malhora :tu/& queftaltro; nomefate cri
dare:nofate cheferadueil uicinato:nomefate ufcír díl cer

uello,non uogliate che eſcano in piazzale cofe de Califto

& uoftre : SEM.ocrida /o/ tempefta: chetu ne attenderai

cio che ne haipromeffo ;o hoggi finirai tuoi giorni, ELIC


Tertiodecimo.

remettiper dío la ſpada:tíenlo Parmeno: tienlo per dío che gele.r os


fiana oc
nola amací quefto impazzito.CEL.iuftitia :iuftitia: Signo cifada s
ri uicini/iuftitia che me occideno quefti roffiani inmíaca, ui decal.

fa.SEM.roffíaní;oche? afpecta uecchia falfa factocchiare


2 che íote faro andar co líttere allínferno : Gel.oíme chema

morta:oíme:oíme:confeffione: confeffione : mifericordía .

COO
PAR, dalli:dalli:amazala finifcila: poíche hai comícíato:
12 acío/che non ce fentano lí uícíní:mora /mora che huomo
H morto non fa guerra.CLE.confeffione.ELI . o crudelííní

mícíín mal poter de iuftitia ue poffiate uedere: e per chi ha


ucte hauute mano ?morta/e/mía matre/& mío bene.Scm

pronio.fuggi fuggi Parmeno :che uiene molta gente:guar


da guarda:che uiene il Cauaglieri. PAR.ofuenturato me

chenon ce luogo da fuggire : che gía e prefa la porta falta

moper le feneltre no uogliamo morire in poter de iuftitia,

SEM.falta che appreffo te uengo.


Argumento del Tertiodecímo acto.

Vegliato Cali.fta parlando infra ſe medeſmo deli

ad unpoco chiamo Triftaico :et poiſe torno ad dør

mire Tri.fene ando abaffoala porta.uide ucnir fo

fiapiagendo :Tri.li domado la caufa pche píágea : fofia lí


cōta lamorte de Sem./& de Par.uano ínfieme adír le noue

a Cal el qual fapédo la uerita fa una gran lamentatione .


Califto . Triſtanico . Sofia.
6

Como hoben dormito ad mío piacere ; dopo ql


poco/& dolce tempo :dopo quel angelico ragio
namento.gran refrigerio e alí afflicti la contétez, Refrige
rio de li
za ;il repofo/& qete pcedéo demía allegrezza/o/hacau afflicti
Niiii
Acto

fata la corporal fatiga mio molto dormire:o la gloría, & qe +

te delanímo:ma non mi meraueglio ; che luno / & laltro ſe

giofeno infieme; aferare lepalpebre de miei occhi : poíche

tatígaicol corpo/& perfona.e prefe piacer la paffata nocte

con lo ſpirito/eſenſo:certa cofa/e/che la triſtezza cōduce


onde câ
impedí péfieri, e molto penfar impediffe il fonno.cõe me intrauéu

mento of to a me in queſti paffati giorni : co laſcōfidanza che io ha


fonno

uea dela maggior gloría:chegiapoffedo.o/Signora/ & a_

mor mío Meli .in che cofa penfi tu adefſo: ſe dormi:o/ſtai

fuegliata:fepenfiín me/o/in altrui?/o/fortúato/ & bene

andante Cal.che ben tepoichiamare auenturato: ſe uero/


affecti 8
imamora e/chenofiafogno ilpaffato.o/lo io fognato?ono?fu fanta
to
fia/o/paſſo in uerita? ma io no andai folo : chemeifamegli
meaccopagnorno:duí erão:fe lor dicono:chefu uero iolo

credero:che cofi uol ragiõe:uoglio farli chiamare:p mag

gíor cöfirmatione de mía gloria: Triſta.ola:ferui? Triſtaní

cofleuate fufo.TRI,Signor leuato mi fonno.CAL.corrí

preſto chiamame Sépro, & Parme, TRI.adeffo uo.CAL.

Dorme & repofate penato fín de hora: poíche tama tua Sí

gnora: Defua uoglia uenzza il piacere al penfieri e no uea

poíche ta facto fuo priuato Melibea,TRI . Signor non ce

níſun fameglio in caſa.CAL , dúque apre quelte feneſtre:


eguarda chchora/e/.TRI.giorno chiaro.CALI.tornale
aferare;e laffame dormire.finche fia hora de difnare.Trí.

uoglio andarmene dabaffo per che dorma mio patrone; &

a quanti il domandaranno diro/che non ce:acío che non lí

diano ímpaecio:ho che gran rumor fento nel mercato:che

cofa po elfer queſta? alchuna iuſtitia fifare, /o/ſefon leua


Tertiodecimo.

tía bonhora percorrer torífio non fo cheme dírei difigrã

grida como ſento.dela uedo uenir ſoſia ſtaffier de mio pa


trone:luí me dírra che cofa po effere.Queſta : guarda co

mo uene il poltrone: in qualche tauernefefara imbríacha


R

to:ma ſe Caliſtoſene acorge farali dar cento baſtonate:che

anchora che fia un poco pazo:la pea il fara effer ſauío: ma

píangendo mepar che uenga:dimmefofia per che piangi?


che uol dir quefto de dōde uieni ? SO.ohffortunato me:

oh che gran perdíta:oh grã díf honore dela cafa de mío pa


trone:oh che mala matina eſtata queſta : ohfuenturatigio

CUE uaní,TRI.checofa efche diauolhaí ? pchete occidí? che

mal po efferqueſto : SO.Sempronio/ & de Parmeno . Trí

fta.che di tu de SEMPRONIO. / de Parmeno ? che co

fa po effer queſta matto ? dechiaramel píu auấtícheme tur

bí.SO. noſtri compagni , & noftrifrateli.TRI.ho tuftaí Semp.e


parméo
ímbríacco:o hai pfo el ceruelo: o/qualche mala noua por decapita
ti
tí.Non me dirai che cofa e queſta che uoi dirme di queſti mpte de
famigli?SO.che reſtão in piaza ſcannatí,TRI.o mala for cel

tuna la noſtraſe queſto/e/uero:ha lí tu uíftícerto? hanno

te parlato ? SO.gia andauano ſenza fentiméto , ma lun dif

fe/con affaí difficulta:come mefenti:che con piato il guar

daua meguardo fifo in uifo.alzando le mani al cielo:quafi

O rengratíando dío:e coe lui me interrogaffe: & poífe recor

1 daffe dela morte ; inſegno de trifta partita: abaſſo la teſta/


côle lachrime agliocchi : dadome ben dintendere che no
JOC
douea uederme píu;fin al dí díl íudício.TRI. tu nolcôpré
deftibene:che lui te uolea domandare:fe GALISTOfta

uapreſente;confperanza;che fuffe uenuto per aiutarlo;&


Acto.

poíche cofi chiari fegni porti di queſto dolore íncoporta

bile:andiamo preſto con le trifte noue a noſtro patrone.So

fia,Signor?Signore? Caliſto, che coſa e queſti pazzi ? non


ue ho commandato : che non me date impaccio : fín ahora

dipranfo.Sofiafuegliate/& leuate.chefetu no aíutí lí toí:

tutti andiamo in ruína, SEMPRONIO ./& Parmeno re

3 ſtano de capítatí nela piazza dil merchato : come publichi


malfactorí:con bando che manifeftaua loro dilecto.CA

LISTO.o gloriofo dio/e/che cofa/e/quefta/ che tu mai

dictatio non fo fime creda fi acerba/& triſta noua : hailí tu

uíftí?SQ.benfai/che io lí o uifti . Caliſto guarda ben chio

che aí dicto che queſta nocte ſon ſtatí meco.Sofia fe fonno

ſtatí tecofefon leuatí ha buon hora per morire, Caliſto oh


meilealiſeruí:ohmei fideli/& fecreti confeglieri . po effer

uera tal cofa?/o/male aduenturato Calisto :e come refti fu

ergognato fín che uiuerai ; che ſara díme:poíche ho perfa

talcopía de feruitori? dimmeper lamor de dío Sofia ? qual


fulacaufa dílormorte? che cofa dícea il banditore ? ín che

luocofuorono prefi :qualiuftitia li ha de capítatí . SOSIA


Signore la caufa dilor morte /publícauail crudo boía a
gran uocí:dicendo.commanda la iuftitia:che morão líuío

lentí occídítorí.Caliſto chi hanno morto fi preſto che cofa

po effer queſta che non fon ancora quattthore:che da me

lefon partiti come ſe/chiamauail morto.Sofia.e una don

na/che hauea nome Celeſtína, Caliſto.che/e/quello che.

mhai ditto ? SO.cio che tu odí, Cal.ſe queſto/ euero : occi

dítu me chío te pdono.che píu malce che nõ penfi:ſe quel

lacheano
--- morta e Cel, dela coltellata.SO.lei ppría/e/che
Tertiodecimo

depiu detrenta ftocchate la uídí : paffata : ſteſa ín ſua caſa

piangendola una fua creata.CAL.of fortunati giouani;e/


como andauano ? hannote uifto ? parlonotí, SO.o Signor

ah mío:che ſegli haueffi uiſti ; te ferebbe fpezato il col dí do

lore:luna portaua tutto il ceruello fuor di tefta:fenza níun

CO fétíméto:laltro rotti tutti doi libracci/& tutto lo muſtaccio

peſto tutti erão pieni di fangue:p che fugédo díl Caualieri


1.0 faltornop certefeneftre alte ; e cofimezimortí: fu loro ta

gliate le tefte.credo che no lo fentifféo.Cal.ío béfento mía

uergogna.uoleffa ídio cio fuffe loro : & haueſſe pfa la uíta


& no lhonor.nelafpanza defequítare mio comícíato pro

pofito:che e quello che piu in quefto ffortunato cafo fén

to:o míotrifto nome/& fama.e come andate per lí tauolie

DOG ri de bocca in bocca.Omeífecretí / & píu che fecretize coe

rot farete publícatíp le piazze:& mercati, che fia dime ? doue

debbio andare.che/fe ío efco fora acoſtoro chegíafomor

tí :no poſſo piu remediarli:che io me ſtíaícaſa : parerachel

el faccia per pufillanimita:che cofiglio debbio predar:che

OS bon fia, dimme Sofia qual fu la caufa per che la occifeno.

D SO.Signore.quella fua creata cridando & piagendo pu


blícaua la caufa de fua morte:a/quãtí odire la uoleão ;dícé

do : che la occifero per che non uolfe partire con loro una
cathena doroche tu li deftí.CALISTO.O giorno de gran

de affanno : O gran tribulatione, & ache modo ua la rob


bamía de mano in mano; & mio nomede língua in linguas

W tutto fara publico quanto con loro/ & lei parlaua:&quan


to Dímme fapeano : & la matería : Cheio tramaua ? Non

me Baſta Lanimo Vfcir píu doue Gente fia./O/pec/


Acto .

catorigiouaní:che hanno patito perfi fubíto infortunio , o


pigran allegrezza mía:& come te uaí dímínuendo . Prouerbio an
de altu
ra gran tícho/e/che de grande altura gran chadute fidanno : mol
caduta .
* to hauea harſera guadagnato affaí ho perſo al preſente: ra
ra/e /labonaccia nel pelago : ío era in título de huomo ale

gro:femía fortuna haueffe uolfuto tener fermi li tempeſto


fiuenti de mía perditione. O fortuna/quanto : & per quan

tepartemhai combattuto . Ma anchora che piu per ſegui


mía habitatione:& fia píu contraría a mía perfona:nonlaf
il coz foz faro de exequire mío defio . Per che le aduerfita con equa
tele pua
in la ade le animo fe debbono afoffrire : & in effefe proua il cor for
uerfita
te / Odebile : non ce il miglior paragon di leí : per cogno
fcere il caractí dela uirtuofa difcretion che lhuomo ha:ma

per píu mal / O danno che mi uenga : non laffaro de fínire


il commandamento de coleí : per chi tutto queſto / e/cau

fato.che píu utile menha fequítar il guadagno dela gloría

chío afpecto : che dela perdita de quelli che fon mortí.lo


ro eranofforzati / ardítí : adeffo/o / ín altro tempo douea

no effere punítí . La Veechía era mala / & falfa : ſecondo


moftra che faceffe tractato con loro de modo che fecero co

ftíone fopra la cappa del iufto . Premiffion diuinafu.Che

çofi finiffeno.inpagamento de molti adulterii : che per lo


to commiſſione:& caufa lefon commeffi.uoglio fare met
tere in ordine Sofia : & TRISTANICO.uerranno meco

in queſto defiato camino portaranno ſcale per che ſon al


telemura.Doman faro uiſta/chio uenga di fuora. ſepor

Foucndicar queſti mortiil faro.e feno : purgaro mía ínno


contía co mía fincta abſentía; o fingero effer matto:per me
Quartodecimo .
H

glio poffergoder qfto ſaporofo dilecto díl mío dolce amo vliffe effe
re pazzo
re.comefece quel gran Capitanio Vlife : per euitar la bata infe
SOC

glíatroiana:& préderfe piacer co Penelope fua donna.


Argumento del Quartodecimo acto.

Tando Melibea molto afflicta parlando con Lu

cretía de la tardanzade Califto quale hauea facto

uoto duenír ad uifitarla : la qual cofameffe ad effe


to:con luí andorno Sofia & Triftanico, da poíche hebbe
$300 lattéto fuo fe ritorno.ad fua cafa. Califto fe retrarffeinfua

ne camera lamentandofi che fipoco tempo eraſtato con Me


양평동
3

libea: & pregaphebo che ferreprefto foi razi:acio poffa re


ftaurar fuo defio;

Melibea. Lucretia, Sofia. Triftaníco. Caliſto,


320

Olto fetarda quel Caualíerí chenuí afpectiãos


dimme Lucretiahai alcuna fufpition per fua tar
M danza LV.Madonna che uí hagíufto impedí

0 meto; & che non/e/infua poffanza uenir piu prefto .Meli

bea li Gloriofi Angelifiano in fua cuftodia :ſtíaſua perſo


co na ſenza perículo:che de fua tardanza non patiſcho pena,

CC ma/o/miferame:che io penfo molti in conuenienti che de

fua cafa fin quílíporríano intrauenire/chiſaſe lui con uo

Junta de uenire al luogo promeffo ne la forma che lifimi


ligiouani athal hora foglono andare:eftatofcontrato da

1 li Cauaglieri nocturni: & lorſenza cognoſcerlo lhabiano

uollutopredere: & luip difenderfili offcfero eftato da lor

offefo.o forfi per difgratia li abbaianti cani con lor crudi

artigli :chenifuna diferentia deperfonefar fanno Ihabía,

no crudelméte
443 morfo/o/file caſcato in qualche ripaofof
Acto.

fo:doue qualche danno li fia intrauenuto . Mao/fuentura

ta:che queſti ínconuenienti: fon quel che concepto amore

mípone dauantí : & lí atribulati penfierí meportano : non

píaccía a dío che ueruna de queſte coſe/ fia /piu preſto ſe

fía quato a lui piacera ſeza uederme:Mo: odi: odi:che paſ

fifon quelli cheio fento per la ftrada! & anchora me pa


re cheparlano da queſtaltta banda delhorto.Sofia.TRI

STAN appogía quefta fcala che questo mepar il miglior

luogo/anchora che fia alto .TRISTAN.fali Signore: &


io uerro teco:per che non poffemo faper chifta detro , che

parlando mepar cheftíano. CALISTO.Reftatíuí uuial

trí matti/che in entraro folo.che mia Signora e quella che

parla . MELIBEA.etuaferua:e tua fchíaua : & quella che

píu tua uita che laſua ſtíma.O Sígor mía non ſaltar cofi al
to chemi moro a uederlo: abaffa pían/piano per la ſchala:

nonuenír tanto imprefcía . CALISTO o Angelica figu

ra :o/preciofa gemma : dauantí la quale tutto il mondo/


e/brutto.o Signora /& gloria mía : inmei bracci te ue
Call.com
Deli, do: & non lo credo : habita al preſente in mia perfona tan

ta turbatíone de piacereche non me laffa ſentir la millefi


maparte de la gloria chio poffedo : MELIBEA.Signor

mio poíche io mefon fidata in tue mano : e poíche ho uol

futo exequir tua uoluta :no fia dipeggio coditioneper ef

fereíopietofa / che fe fuffeftata fchifa / & ſenza miferi

cordía : non me uoler perdereperfi poco dílecto: & in coff


pocofpatio per chelecofe malfacte da poíchefon com

meffe.piu preſto fe poffono reprendere: & amendarle, Go

dede quel chio godo : Chee uedere / & appreffarmí a tua


Quartodecimo

perfona:non domandar ne prédere : quello che prefo non Melt.re


322 faraín tua mano:apofferlo tornar.guarda Sígnor non uo da na

2013 ler guaftare:quel che con tutti li theforí del mondo:non fe virgines
3a a cali,
potrebbe/reſtaurare.Caliſto.Madonna poíche tutta mía

uíta ho fpefa per hauer queſta gratia da te:granpazzia ſez


ría la mía hauendola refutarla : netu madonna mel com

manderaí : ne ío da/memedefimo potreí obtenerlo . Non


mi domandartal pufillamíníta che non ecofa da farad al

chuno/che huomo fia magiormente amado come ío: ena

tando per queſto fuogo de tuo defio tutta mía uita,& ho>
"
ranon uoi chio me appogíal dolce porto : arepofarme de

miepaffate fatiche Melibea.Signor feme amiparla con la Abel.ne


galidol,
lingua cío che uorraí : & no adoperar con le mano quanto ci fructi
danos a
poí:ſta fermo Signore: de ſta ficto p amor mío : baſteti poi catt

che fontuo:godere delo exteriore:de quelto cheeproprio


fructo delí amantí : e non uoler robarme il maggior donos
Taf
che lanatura me ha dato: guardache/e/ coſtume de buon

Sit paſtore.rofare fue pecora/& beftíame: manon deftruerlo puerbio


ne diffiparlo.CALISTO percheuoímadonnachioftia foi buon
paftore .
cto per che non habbia acceffare mia paffione per farme

penar de nouo per tornar il gioco da príncípio perdoa a

mieſuergognate mão: che mai nopenforno toccartueue .

efte.coloro idignita/ & poco merito: & adeffo godeno de


àrríuar ad tuo corpo.gétili: & nobili,& delicate carne, Me

li fcanfate in la Lucretia , Calift.per chemadonná míatio

mío prédo piacere: che ſtiano prefenti teſtimoni di miaglos


Abel.co
ría . Melibea & iono del mio crrore:& fe haueffe penfato fente a

che cofi fenza difcretione te haueffe portato meco;noha call,


Acto .

rei fidata míaperfona de tua crudel conuerfatioe.SO.Tri


ftaníco ben odício che dicono ben uedíín che termíne ua

lamatería TRLío odo,& uedo tato che íudíco mío patrõe

íl píu ben auéturato huomo che nafceffi : & pmía fete giu

ro:che ancora che fia garzone;daría cofi buon conto dím

me:como mío patrone.SO.con fimile zoía : qual fi uoglia

harrebbemãi.mabuon plifaccía : che ben charo lícoſta :

che doífamegli fonítratí ín la ſalſa de qſto amore. Trí.gia


li ha diſmentícatí:laffatiuemorire'p ingrati/& fate pazzie
con confídáza díſua defenſfiōe,& uederete quello:che ue

intrauerra.ſtando col conte che no amazzaſlilhomo : me

daua mía matreper conſeglio:guarda loro alegrí: & abraz

zatí:& foiferuitori con affaí?uergogna fſcanati,Mel, ho uí


Delibea
buolfe & tamia & mio Signore , e como ha uolfuto che io pda il no
la pfa vir
ginezza , me/& corona de uergine:per cofi breue dílecto ? Omifera

temía matre:e fetal cofa fapeffi,& coe prédereftí de tua uo

lūta là morte:&mela darreſti ad mip forza.o comefareſti

crudel boía detuo proprio fangue : e como fería io fine de

tuoi dolorosi giorni . Omio honorato patre:e come ho fa/

tomanchamento/hatua fama : dandocaufa/e/luogo de

corrupe tuacaſa.O traditora me/ & pchenoguardaí pría

il grade erroreche ſe exeqa de tua intrata e il grã pericolo

cheio fpectaua.SO.pría te harrebbe ío uolfuto udír que

fimiracoli :tuttefapete queſta benedecta oratíone,da poí

cheilfacto nopotornar idríeto:fate mille miracoli; & quel


matto de Calí, la ſta aſcoltando . Cali.gía fiuol far giorno::

checofa e qſtal nopar che fião ſtati un hora quí:e da il re

logiolene Meli, Signorep lamor dedio teprego:poiche


Quatrodecímo

gia ogni cofa etuo.poí gía fon tua ferua.poí gía non poíne

gare il mio amore,non me negar tua uiſta almancho.leſe partita


Ŏcal, da
re/che ordinaraí tua uenuta per queſtoſecretoluogo : ala mel,
medefima hora: per cheſempre te ftía afpectando apparec

chiata del gaudio con me laffi. col defio dele uegnentíno

ctí & per il preſente ua con dío.che non faría uiſto. per che
fa molto obſcuro. Ne io in cafa fentíta:che anchora non fi

moſtralaurora.CALISTO ferui acconciate lafcala.Trí,

ftani.Signore eccola quí: deſcende piano.Melibea, Lucre,

tía uien qui:cheſon ſola : che quel Signor mío fene andato

conmeco laſſa ſuo core : feco ne porta ilmío, haicetu in te

17 fi.Lucretia Madonna non : cheſempre ho dormito Sofia

Triſtano douemo andarpian piano : & fenza rumore.per

chefogliono leuarfe a queſthora glíhuomini ricchi:lícu

pídí detemporalíbení,li deuoti de templi:e Monafterii : &


CO echiefe li innamoraticomo noftro patrone.lilauoratori de

campi:& lipaftorí:che in queſto tempo menano le pecore

a precoíoper mungerle,fe noí andamo parlando : potreb


beffere chefentiffeno alchuna parola : per la quale lhonor

10% de Calífto, & quel d Melibea:feper turbaffe.TRI.ho fim

plíceftriglia cauallitu di che non parliamo: &tu nomíní íl

nomefuo/& díleí tu fe apunto buon gouernatore: & gui/


da de nocte :con gente Chriftiana interra de morí: de modo natura8
fozfenna
cheprohibendo faí; coprendo ſcopri: aſecurando offendi: "to feruo
tacendo crídí/& bandifci ; interrogando refpondi : mapoí

che cofi fottile di ingegno fei:non me díra quantepara fan interoga


ceta a
trebuoí;eíche meſe uien fancta maría de agosto: p chefap vno fico
piãoficc aſſai paglia in cafa ;accio;che no temache da man morato .
O
Acto.

gíar qftanno.Cali.meipéfieri & lí uoftrí:no tutti una cofa:

intrate tacédo:& piano :che noce fentão in caſa:ſerate qſta


porta:& andíamoce ad repofare . uoglio adar folo í mia ca
mera:& damemedefmo me defarmaro: andateue uoí altri

in uoftrí lecti.O/meſchino me quãto me/e/graue de mío

naturale lafollicitudine filentio / & tenebre.non ſoſel cau

fache me/e/uéuto nela memoria il tradíméto / che io feci

apartirme da qlla fignora:che io tato amo: fin che fuffeſta

to píu chiaro il giorno.o/uer lo cã il dolor delhonor mío:

&la morte di mieiferui/Oime: oime:che queſto/e:qſta e/

la ferita chiofento adeffo;che fon refredato:hora chefe ge

lato il fangue:che eri bullea; hora che io uedo il machamé

to de mía cafa;e fallo de mío feruitio:lapdítioe di mio patri

monio : la infamia che ha mía pfona della morte che amici

ferui/e/exequita:checofa ho facto io?per cheme fon dete

nuto?Como mefon poffuto fofferire ?p che nōmemoſtrai


exclama
roeptra fubito preféte:como huomo íníuríato: uědicator fupbo: e
lafragili
tað vita fcelerato dala máífefta in iuftitia:che me fufacta? o mífera

bumana fuauita de quefta breuiffima uita : chi/e/coluí dítefi cupi

do:che non uoglía píu toſto ſubito morire : che godere un

Piu pito anno de uíta fuergognato ; ho prolongarla con defhonore


vitabze
uecbelo corrumpedo la buona fama deli fuoi ateceffori?magíormé
gae vitu te/che in queſto feculo no ce hora certa ne límítata; ne mã
pata
cho unfolo momento:tuttifimo ſenza tépo dbítorí : conti

nuo fimo obligati apagar fubito.p qual cauſa nofonno uf


cito al macho ad inueftigare la uerita dela ſecreta caufa de

mía manifeſta pditione?o/breue dilecto mondano: cõe du

--- dolceze;nonfi compra1704


rípoco:et coftano molto tue fi caro
Quartodecimo.

ipětírfe dafezo/ o/mífero me & quãdo ſe reſtaurata mía

granperdita:che faro io ?qual confeglio debbio prendere?


B

achí diſcopriro mío manchamento ? per qual cagione nol


SO

díco aglíaltri meiferuitori: & parenti?fon tufato nel confe

glio:e no fefa ín mía cafa,ío uoglio uſcire : mafe ío eſco: &

díco chefonſtato prefente:e tarde :fe io dico abfente:e trop

po prefto:& puoler pueder & amici:ſeruítorí:parétí ; & cō


gíunti:bifogna hauer tépo : & acorap cercar arme: & altri

apparecchide uédetta : o crudelíudíce; e che mal pagamen

to mhaí dato:del pan che d mío patre mangiaſti : io péſaua

tuofauore hauer poffuto amazzar mille huomini:ſenza tí parole 8


mor decaftigo:ho iniquo falſario:perſeqtor duerita : huo cal.irato
contra il
101

modí baſſa condítōe:bene uſcito uero il puerbio ínte: che giudice.


folti íudíce per machamento de huomíní buoni haueffi al
300

macho guardato che tu & quelli che occidefti : erate feruí


BMC

tori dimei anteceffori : & a me erauate compagnia : ma quá

dolhuomo uile/e/riccho :non ha parente/ne amico.chí


DA haueffe maípéfato: che tu me haueffi adeftruere:et diſcipa
Inimico
refcertamete nocepíu nociuole cofa : che lo ícogitato iní, icogita

míço.p qualcaufa uolefti che fe diceffe per te : dil bofco ef to


fe:cocheil bofco fe arde. & che creaí coruo chepoíme cac puerbij

cíaffilocchio :tu feipublíco delíngente: & occidefti quelli


Delicto
minoz il
chefon príuatí:ma fappiche mior delitto/e/il priuato:che pzinato :
chal pu
il publico:& míor fua utilíta fecondo le legge de athene di lico.

fpongono:le quale non fon fcrípte cofangue; anzímōſtra legge de


no : cheemacho errore:non condamnarlímalfactori; che athene?
tra delin
punir lí innocenti.O come/e/periculofa cofa :fequitar giu quéti

$ ſta cauſa dauanti iniufto iudice : Magiormente queſto

O íí
Acto.

exceffo dimei feruitori : che non manchaua di colpa : ma

guarda che ſe hai facto male : che e findicato in cielo, & in


terra: dmodo che adío:& al Re faraí reo :& a me capital íní

míco:che luno pecco p qllo chefece laltro :chepfolo effer


fuo compagno líamazaſti tutti doi:mache dicoío.con chí
incerteza fto parladoſto ío ín mío ceruello che po effer queſto Ca
demente

Scal.per
turbafe , liftoffognauí? dormi:o/uegi? ſtaíí píe:o colegato? guarda
che ſtaí ín tua camera:noguardítu/ che loffendítor no/e/

Ambele prefente con chi lhaí?torna ínte:guarda che mai liabſentí


pti oldi
ree infti fuoron trouatí íufti, odi tutte doi leparti:fe tu uoí dar uera;
tia recta &íuſta ſententía:non uedítu Cal.che lui per exequír la íu

ftítía:no douea guardare ne amicitia/debito/neparentela:

non faítu che le leggi debbono effer commune: & equale

ad ogni homo ?guarda che Romulo prío fundator de Ro


Romos
lo fratri ma:ammazzo fuo ppríofratello:perche uolfetranfferire
cida le ordínate leggiprendí exempio da Títo MálíoTorqua
Tito ma
lio toza to.che/fe/occidere fuo proptio figliolo :per che uolfe exce
to
dere la tribunítía conftitutione , & altri affai feceron il fimi

le.Cofidera Cal.chefel íudice fuffe preſente: refpõdercb


Agentie
cofentiés
tifotto e be infua difculpa:dícédo che agéti:et cofentiéti meritauão
gualpéa equal pena.quátúq
; habbia occifi tutti doi:p quello che lu

no pecco. & che ſe luí nohebbe alhora remiffione:fu pche


era crímíne notorio . Per la qual cofa non erano neceffaríe

multe proue:perche forono prefi in acto del homicídio: &

che gialuno era morto: per effere faltato gio dale feneftre:
& Anchora ſe de credere : chequella piangetrice Giouane

che Celeſtina teneua in fua cafa li dette fortepreſa con ſuo I

píanto:& luipernofarequel cafo ad ognuno paleſe; & per


Quatrodecimo.
non diffamarelhonor mío:non uolfe fpectare che la gen

te fe leuaffe :per che non fentiffeno il bando, del quale grã

diffima infamia me affequía.per queſto life iufticiare cofi


abuonhora.poi/che era fforzato il boía badítore farlo.co
2

COC moe de noſtra ufanza:per la executione del delicto, & di

ſculpa fua:la qual coſa ſe cofi como credo/e/facta piu pre


fto li debbio effer obligato:che lamentarme de lui:non gía
3D
C

comeferuo/& alleuo de mío patre : ma como uero & fidel

fratelle: & pofto cafo che cofino fuffe: o che io non uoleffí
I préder in queſto la miglior parte . Ricordate Cal.del gran
ATHTU

gaudio paffato:ricordate detua Signora; in cui confiſte o


13

gnituo bene:& poíche tula ppría uíta in fuo feruitio non e

ftímare la morte de alcuno : poíche nífun dolore ſe po a

guagliar col receuuto piacere: O Signora/ & uíta mía Me

libea.mai nonpenfaí offenderte in abfentia:e par chio hab


bía apoca ſtíma la gratia che mai facta:non uoglio piu pen

far in cofe faftidiofe : non uoglio hauer píu amicitia con la

tríſteza.O ben ſenza comparatione ; o ín fatiabile conten

teza.quando harebbe ío piu domandato adío per remune


ratíone demieimeríti:fe alcunice fonno in queſta uita pre

fente.per qual caufa nomi contento con la gratia che ho re

ceuuta:& poíche cofi/ e/no/e:raſon/ chío fia ingrato a chi

táto beme ha facto:uoglio duq recognofcerlo: no uoglio

confaftidio pder mio ceruello:acío che pdédolo: ío no ca/

da de fi alto dono:qual poffedo, nouoglio altro honor : no


altra gloría:ne altre riccheze:no altro patre/ne matre:non

altri amici:ne parétí.de giorno ſtaro in mia cãera : de nocte


al
iqldolceparadifo:in quel dolce uerzieritra qllefuaucpía
O ííí
Acto.

té:& freſca uerdura.O nocte de mío repofo/efefüffigiaue


parole d
calapbe nuta.olucido phebo da/preſcía al tuo coftuato camíno: 0

bo alle lucide ftelle moftratíue pría del uoftro coftuato ordíne: O


ftetle
píegro relogio arder te poffa ueder in uiue fiame damore.

chefetua fpectaffi quel cío afpecto con uoluta che fonile


dodící:maiſtareftí a uoluta/o/comãdo del maeftro/chete

cōpoſe.Ouuííuernali mefi che al prefete fite afcofti: p che

no tornate a cambiare con quefti plixi giorni : uoftre affai


longhe nocte:gía me par un ano chío no ho uiſto quel fua

uiffimo ripofo : ql dileteuole refrigerio de mie fatiche. Ma

checofa/e/quella chio dimando ? Io uoglio pazzo ſenza

feltrono ceruello:quello che gia mai nofu nefarra : che noimpara


Termini
mici mo lícorfi naturalí ad uolger ſenza ordine:per ehe tutti ha

no un equal corſo:& un medefimo fpatio: & p morte,& ui


ta/un límitato termine: & lifecretí mouímětí del alto firma

méto celeſtiale: deli pianeti & tramontana , & lo crefiméto:


& manchaméto dela menftrua luna : ogni cofe fe rege con

Ogni co freno equale: ogní cofa camína:p fuo corfo naturale : Cíe
fa al
cofonte lotterra/mare/fuogo:uento/caldo/e/fredo:tuttop fimel
ordie fe gouerna. che utile me fa/che día dodece hore il re

logío de ferro.fe non le ha date quello del cielo ? & p molto


chío me leuí abonhora/noſe fara giorno piu preſto:ma tu

o dolce imaginatiōe:tu che me poídar focorfoporta a mía


fantafia la prefentia angelica de quella lucida figura:fa ue
nír amie orechie:el fuauefuono defue parole:ql non uoler

fenza uoglia:quel modo con che lei diceua fate i la Signor

mío:non ta coſtare amí : quel dírme non effer ſcortefe : che


confoírubicundi labrifentiua dire ; quel dírme non uoler
E

Quartodecimo.

mia perditione:che dehora in hora proponeua;quellíamo

rofi abracci tra parola/e parola.quello laſſarme/& préder

me.quelfugir/& accoſtarmeſe:quelli dolci bafi:quella fi


S
nalfalutatione : con la qual prefe licentia ogni mio paffato
fat
affanno:O con quanta pena ufcí de fua bocca:& con quan Lagrime

tifofpírí & lachrime: che pareano graní de perle: che fenza de Del .

F fentirle líftílfauauo de quelli chiari:& refplendenti occhi.


ICA
Sofia. Triſtan chete par del bon dormire/che ha facto no
Atropatrone che giae uefpero:& anchora noce ha chiama
tine manco hadifnato : Tristan.Tace chel dormire nouol

prefcía:& acorap una parte ha malinconía ; & triſtezza de

lifuoiferuitori: per laltra lo alegra il gran piacere dela gra


tiache Melibea li ha facta: de modo che doue ftarano allo

giati doi fi fortícōtraríí: uederaí como te acconciaramo un

debile fubiecto.Sofia. pefi tu che lui fe cure molto de quel

lichefonmortifenopenaffe piu a colei: che de queſta fe

neſtra uedo andar per la ſtrada : non portarebbe li ueli ne


grícorrocciofi come porta. TRI.chi a fratello? Sofia uien
qua & uedraíla príma/chefuolti la ſtrada, uedí tu colei ue
ON ftíta de corrotto: che fe netta adeffo le lachrime delí occhi:

DA quella/e/Elícia creata de Celeſtína : & amica de Sempro

nío:&unapiaceuole giouene: & affai buona; robba: anco

rache adeffo:reſta la pouereta abandonata.per che teneua

Celeftina in luogo de matre. & Sépronio p il principal deli


fuoiamici:& in quella cafa doue intra : habíta una belliffi

ma/dōna/affaí gratiofa/& freſca/mezza corteſana:&/e/

benauéturato huomo colui che la po hauerep amica: & fa

fibenpagare;ethanome Areuſa: plaqualío ſo che ql mali


O íííí
Acto

auenturato di Parmeo : hebbe píu de tre male noctí; & bal


damente che nonfu leí contenta defua morte.

Argumento del Quintodecimo Acto .

Reufafta in fua cafa dicendo parole iniuriofe: ad


un roffíano chiamato centnríon : il qual prenda lí
A
centía de leíp lauenuta de Elícía:la dicta Elícía cō

ta ad Areuſa lí homicídií: che p caufa de Cal. & Mel.erano


comeffi: danno ordine infieme chel ruffian centurio faccia,

uédetta delí tre fopra Cal. & Mel . Vltimamente Elícia pré
de lícétía da Areu.no uolendo confentire a foi príeghí: per

nonpdereil bontépo chaueua ſtado ín fua confueta caſa.


Areufa. Centurione. Roffiano. Elícía?

He Vol dir quefto cridar de mía cufina ? ſe ha for

fefentite le trifte noue cheio lí porto: non hauero il

beueraggio de dolore : che per fimile imbaſciate ſe

fogliono guadagnare:píanga/pianga : uerſe lachrime.poi


che non fe trouano fimili amiciper ogni cantone : aſſai me

píace/che cofife fenta:tire foi capilli:cõe ío tríſta ho facto:

fappiache cofa/e/pdere uíta deleteuole: píu fatica/e/che

parole la ppría morte:O/quanto píu lamo:che per fín quí non la


trailcen maua : per lo granfentimento che mostra, AREV.uauía.
turi,fuo
rofiano . de mía caſa ruffian manegoldo:bufardo/ & zãzatore: che

memeníínganata/& paza con tue uane offerte: con tue lu


fenghe/& carezze mairobbato cío che io hauea.ío tho da,

to poltronfaío/ & cappa:fpada/& brocchieri: cãife/a due


a duelauorate alímille miracolí:ío te dette arme/& caual
1
lo.Io taccōcíaí con un Sígnofche tu non meritaui ſcalzar 1
lo: adeffouna cofa che io ti domãdo chefaccip amor mío
Quintodecimo.
mela neghí: &mettími mille in conuenietí . CEN.Sorella

mía comandame tu:cheio me occída con díece huomini in

tuo feruítío: & non mefar caínar un miglio apiede . ARE.

etup che giocaſtí il cauallo ? baractieri poltronche feío

non fuffigía fareſtíímpiccato :tre uolte tho fcapato dala íu

ftía : quatro uolte tho ſpegnato dale baratterie : pchefoío


13

C quefto perqual caufa credo a fue lufenghe? pche fonno.


3

Ex
io cofi pazarpehe ho fede con qfto pufillanimo ?p che cre
14

do a fue bufie?p che cofento/ che lui entre in caſa mía? che
R

díauolo ha de buon:ne bello ? ha li capelli crefpí: & il uifo


Ca frappato/& pien de cortellate:eftato doíuoltefcopato: &/

e/ſtropíato dela mão delaſpada : ha tréta dōne í bordello:


uafubíto fora & mía cafa:ruffian mãegoldo . fa che io non

UC te ueda píu íprefentía mía:non parlar/ne dír che me cogno


fcí:chep loffa del patre/chemefece:& dela matre/cheme

me parturi mille baſtonate tefaro dare in qlle fpale de molína


ro:che befaítu che non maca chíl fappía fare:et da poíche
fiafacto : te reſtarai col dano . CEN.pazzeggía frafchetta

i pazzeggia:ma ſe io mifcorroccio alcua piagera : ío me uo

ID glío andare e comportarte : che non fochi/e/ che intra da

baffo:e maco uoglio dar caufa/che ſeſenta il uicinato,Elí. F

T uoglío íntrare che non me par che fia fuon de buon pían
to;douefon mínace/& uillanie,AREV.oimetriſta la uíta
10
míafeítu la mía Elícía ? Domine aiutame che io nol poffo

=1 credere.checofae qfta? chí me tha copta cofi prefto de do


4
a lore ? che manto detriſteza eğſto ? guarda forellamía che
me
eſpapětí:díme preſto che cofa/escheiofto fenzaceruel

lo:non mhailaffata gozza defangue in corpo.Elíc.egran


Acto

dolore/et pdita:poco/e/qllo che io moftro: coqllo che io

féto/& copro.píu negro porto mío cof/che qſto mato:piu


líteriore/chemei ueli : oíme forella forella che io no poſſo

fauellare : non poffo de arrogata cacciar la uoce díl pecto .

Areu.oíme trifta che methien fufpeffa:dímelo & non tirar


tuoicapilli:note ftracciar tuo uífo:e díme fele comun & tut

tí doíquefto male: & fe metoca ame? Elí, aime cufina: et am

or mío:Par.et Sem.no uiueno piu:gía ſon fuora de queſto


modo:gía laníme loro purgano loro errore : gía fon libere

de qſta tríſta uíta.Areu.cheme contí? nome lo dire cheme

farraí cader morta . Elícía ancora ce piu mal che non fona:

odíla tríſta chete contara piu guai:Celeſtína quella che tu

ben cognofcefti:quella chio tencap matre : quella che me

facea tante carezze:colei che recopriui tutti ifallí mei:quel

la per la quale ío era frameí equale honorata:Colei per chi

io era cognofciuta per tutta la cita/& borghií:gía ſta dando


conto de foífallí adío:mille cortellate li foron date dauanti

gliocchi meiin mei braccíme fu occifa.AREVSA.o for

te tribulatione/o doloroſe noue: digne dimortal pianto.o

incurabile perdita:e como prefto auoltata fua rotta la for


tuna dimme/ chi fu colui che li amazati ? chio ſto atto

níta ſenza ceruello:como chicofa impoffibile ode.nonſo

no anchora octo giorni /che li ho uiſtiuíuí, e adeffo pote


mo direperdonali dio ? contame amica mía in che modo:e/

intrauenutofffortunato cafor Elícia ío tel diro: gía credo:

forella che tu habbiíntefo lo amore de Califto: & de quel

LapazzadeMelibea , ben uedefti come Celeſtia hauea tol

ta quella mprefa :pcr interceffione deSempronio ad effer

ř
Quintodecimo,

mezana remunerandolí ſua faticha: la qual uſo tanto ſollí

citudine,& diligétia : che alla fecunda botta caccio aqua, e

como Califſto uíde cofi buon princípío/& conclufione;de


fuo defiato fine;infieme con certe altre cofe/dette alla ffor
2M44

tunata de mía tía/una chatena doro;e comefia quel Metal

t lo de tal qualita:che quãto píu ne beuemo deffo: maggior la fete de

ſette ce dona : con facrilega fame : quando fe uide cofi ríc 020 infa
tiabile,
cha:alzoffe col guadagno: & non uolfe darparte deffa a Sé

pronio/ne a Parmeno: comegía infieme ſerano concorda


tí:de partíre cioche Califto li deffe, & uenendo lorſtracchi
14
H

unamatína de far compagnia tutta la nocte allor patrone:

&molto adíratíper certe coftione; che differo hauer hauu

Ch te :domandorno lor parte del guadagno/a /Celeſtína : leí

femiffe a negare la promeffa /& conuentione; con dir che

tutto il guadagno era ilfuo, & anchora ſcoprendo altre co

fe/&fecreti de importatía: de forte che loro molto adíratí:

per una parte li conſtrengea la neceffita :la qual príua tutto


amore:per laltra parte il grá faftidio/et la ſtracchezza:che

portauano li daua caufa dalteratione:per laltra uedeano la

fede rotta de loro magíor ſperanza : non ſapendo che farfi


fteteno cofi un gran pezzo a parole : al fin uedendola fi cu

pída perfeuerado ín fuo negare:mífero mano alhor ſpade:


2-3

e/donaroli mille ferite.AREV.Offortunata dóna in que


to douea finire fua uecchiezza ? de Parmeno / et Sempro

nío che me coti? qual fo lor fine? ELL.loro como hebbeno

facto il delicto per fuggire dala iuftitia:che a caſo paſſo per

lí:faltorno per le feneftre;et quafi morto foron prefi:et fen

za dilatione de capítatí, AREV, O amor mío Parmeno ; e


1 Acto .

quãto dolor fento de tua morte: increſceme díl grade amo

re:checon luíín fi poco tempo miffe : poíche cofi preſto ſe

douea perdere ma poi che gia quefto inrecupabile facto :

poíche qſta deſgratía/e/intrauenuta:poi che nonſe po co


lachrime recuperarlí: non te affaticar tanto / che accecaraí

píangendo.e ueramente credo che poco auantagío me por


tíín dolore:eguarda co quanta patiétía el foffro ELI.oime
che arrabbio:oíme mífera chío efco fora di ceruello : oíme

chío notrouo achi doglia cõe ame ; níun perde quello che

ío perdo.O comofarião ſtate meglio / & piu hōeſte mie la

chríme in paffione daltruí:che ne la mía propria , doue an


Lamenti
be elic.p daro/cheperdo patre/& matre:mato/& recuuero.perdo
la mozte
DeLel . amico:etale/che mai macaua de mio marito: O Cele.fauía
honorata ; auctorízata : e quanti fallímerecopríuí con tuo

buon ceruello:tu te affaticaui:& io mi prendeua piacerí:tu

efcíuí fora:& io ftaua in caſa:tu ſtauí rotta/& io ueftita; tuí

trauí cōtínuo í caſa cargga cõe le ape: & io deffipaua :che al


tro non fapeua fare:o/ben/& gaudio mondano :che men

treſeí poffeduto/mancho fei eltimato : & maíte laffi cogno

fcere:fin che thabbiamo perfo:o Caliſto/& Melibea/Cau

fatori de tanti homicídií ? mal fin poſſa far uoſtro amore in

amaro ſaporeſe conuertano uoftri dolci piacerí : conuerta

feinpianto uoftra gloría,& in faticha uoftro ripofo:lher

be deletcuole doue prendete uoftripiacerí : fe conuertano

tutti in ſerpenti:il canto ue torníín pianto; lí arborí umbro


fidelhorto fe fechino con uoftra uifta:lor odoriferífiori:ſe

conuertano in negro colore . AREVSA , Tace per dío

Sorella pon Silentio a Tuo lamento : Necta tue Amare


Quintodecimo.

lachrime:torna fopra tua uita:che quando una porta fefer puerbio


2

ra:unaltra fuole aprire la fortuna: & queſto male anchora

che fia duro ſe faldara : & coſe ſe poffon uědícare/ che e im


por poffibile remediarle: & qfto a il remedio dubíoſo :elauen,

detta nelle mano.ELI.de chí douemmo uídícarfe? per che

la/& li occiditorí ínfiemefon caufa de mía pea ? che no me

da mancho faticha/la punitione delli delínquétí : che lo er


TO
rorecommeffo:cheuoíche io faccia: che tutta lafoma pen
Iloc
de fopra me fuffepiacciuto adío che io fuffeſtata morta ín

fieme con loro:& non fuffi rímaſta p píangerlitutti: e quel


OU
33

lo chepíumípena / & maggior dolor fento / e/ueder che

per queſto non laffa/quel uile de poco fentimento : de ue

derfi:& follazarfe ogni nocte col fuo fterco diMelibea: &


Cont lei /e / affai altera adueder ſangue uerfato in ſuo ſeruitio.
Ce
3-8

AREV.fequeſto e uero de chi ſe po predere uendetta me

glio che de lui:de modo che chi magio paghilo ſcotto: laſ

fa por far ame: chefe ío poffo hauer indítio quando fe uan


C no a uífitare como/e/doue:& ache hora : non me tener tu

fíglíola dela paftiziara uecchia:chetu ben cognoſceſtí : ſe


lí fo coftar caro lor amore : & fe ío meto in queſta imprefa

10 colui/col qual tu uedefti che io facea coftione/quando tu


DER intraſtí:fe luíno e peggior boia p Cal.che Sem.per Cél.uo

glio chemetofino:o chepiacere prédería luí adeffo:che io


lí domadaffe alcúferuitio: che luifene ádo afſai & mala uo

glía:p chío lo tractaua fi male; lui uederaí lí celíaptíche io


lítornaffè aparlare/& cómadare:p tanto forella dimme tu

da chi poffo fapere/queſta trama come paffa:che io lífaro

SOC armare una trappola co la quale Melibe.píágera:quáto al


Acto

prefente gode.ELL.ío cognofco forella unaltro cópagno


de Parmeo famiglio di ſtalla: cheſechiama Sofia : il quale

fa compagnia ogní nocte a Cal.uoglio affaticarme per cac


cíarlí de bocca tutto il fecreto: e/quefta fera bono uía/per

uenír a lo effecto de quello che tu haí dícto, AREV.fam

me queſto piacer forella ; che tu me faccí uenir quí queſto


Sofia & io glifaro affaí carezze:& darogli mille lufenghe

& farogli molte offerte fin che io gli haro cauato de bocca
cío che hano facto/& ordíato da far:& da poí a lui/& al pa

trofuo faro uomítur il mangiato piacere:& tu Elící, anima

mía:non receuer pena/ne malíconía :porta tutta tua robba


& maffarícíe ín mía caſa : & uiene aftar meco ín copagnía:

tristezza che ho grãcopaffione de uederte fi fola: pche la triſtezza,


amicade
folicitu e/amica dela follicitudine: & con nouo amore te dífmética
dine. raí díl paffato : unfiglio che nafca reſtaura il macaméto de

tremortí: con un nouo fucceffore ſe perde la alegra memo

ría/&piaceri pfi díl paffato:& dun panche io había /tune


harai laita : che magíor copaffion ho/de tua fatica che de

quelli che ne fon caufa : uero /e/che dole piu la perdita de

quel che lhōtene: che no da piacer lafperaza dũaltro fimi

le acorache fia certo/& li mortifonno irrecuperabílízet co

me dicono.morão& /uiuamo:& confaníta lí ſepellião: de

Caliſt, et Mel.laſſa il péfier ame:chíogli daro fi amaro ſcí,


roppo abeuere:q1 loro lhon dato a te:O cufina:cufina:cõe

fo ío quãdo me crroccio far fimile trame:ãcora chio fia gio


uane:daltra cofa me uédiche dío:che de Cal, centuriōe me

uědícara.Eli.guarda chío credo / cheacor chio faccia ueir

qua So,non hauera effecto:cio che tu uoi ; per che la pena


Sextodecimo

de quelliche mofero per hauer diſcoperto il fecreto : dara

exempío a luí, de quello che tu mai dicto: che uenga tua ca


fa:ío terégratio affaí : dío te mantenga/ et alegre in tue ne

ceffita:che ben dimoſtri/che il parétato/ et fratelláza/ non


ferueno diuento : anzi fanno utile nele aduerfita:ma ancho

rachio uoglia per goder tua dolce compagnia : nol porrei

fare per lo dano che me uerría : la caufa non fa bifogno dír


tela: poícío parlo con chí míntede ; per che forellaío fon li

cognofciuta:fon líparrochiana : mai perdera quella cafa íl


7
LI noe de Cel.ql dio per fua fancta mifericordía receua in fua

beata gloría :ſempre uégono ligiouãe cognoſciute mezze


parete de quelle che lei creo. & li fanno ífacti loro.doue al

chun utile me porra exequíre, et anchora quellipochi amí


cícheme reſtão no , me fãno altra habitatioe.magíorméte

chetu faícomo/e/dura cofa laffare la ufanza.e la mutatio mutatio

一位 ne delí coſtuí / e/aparo della morte, et la pietra/chefpeffo nevecos


e es

21 fe moue mai la cuopre.líuoglio ftare fe per altro non fuffe mozte.


suale a

d faluo per che la pefon dela caſa/ e/pagata per qſta áno.de

modo che ãchora/che ogni cofa da perſe non baſtaffe.ifie

mefanno utile/et aiuto, gíame par che fia hora de adarme

ne.de quelche habían parlato laffa il penſier ame/et dío re


fte teco chíomeuo.ARE/et lui fia tua guída.
Argumento del SextoDecimo acto.

Redédo Pleberío/et Alífa,hauer conferuata Me

libea fua figliola nel dono dela uirgííta, la qual fe

condo appare/e/in contrario.ſtado ragionando "

infieme de uolerla marítare, la ql reccue fi grade alteratio

ne dele parole che da fuo patre ode,che fece adar Lucr.per


Acto .

dírrompere leparole nel prepofito che parlana.


Pleberío . Alífa . Lucretía . Melibea .

Fuga de LífaDonna mia fuegliamo noſtre anime adormi


tépo e vi
ta buma te/& contemplíamo:como fuge la uita : & uien la
па A
morte:che non penſamo: il tempo fugge/che noi

non ce accorgemo:fuggono li giorni come le corréte aque


de fíumí;non ce cofa/ chepiu legieramente fugga/che la

uita : & la morte ce ſequita fempre : ccome tu uedí/noía

ſue bandere ne apreffamo/ſecondo la natura : queſto ue


demo/per experiétia:fe ponéo mente intorno noſtri fratel

lí/& parétií:giafeli mágia la terra :& tutti fon tornati aloro

habitatioi ppetue: & poi che fimo incerti/ quãdo douemo

effer chiamatí:uedédo cofi chiari figní/douéo ſtare attětí:

e beglio & apparecchiar noftri fradelli:p che co manco tíore pofììa


re cbaer mo andare p qfto forzoso uiaggio:noce laffiamo prédere
ferepues
nuto alliprouifo:ne fubito a qlla crudel uoce dela morte: ac co

cíamo cotépo noſtre aie:che meglio e pueíre : che effer pre


uéutí: donamo nía robba adolce fucceffore ; acopagnano

nía unica fíglíola.co marito quale a não ftato ſe rechiede:

acío che andiamo repoſatí: & ſenza dolor de ĝſto modo; e

qfto con molta diligétia douemo metter al prefente íopa.


et qllo che altre uolte in qfto cafo haueo prícípíato: dona
molí adeffo exccutiõe : norefti per noftra negligétia nra fi

glía ín mão de tutorí:poíche lei e de tal eta :che meglio pa

rcraínfua ppría cafa : che nofa nela noſtra : eleuaremolaí


virtu nes
pina , qfto modo:dele ligue del uulgo.p che nífuna uírtu cfipfe

sa detra cta/che non habbia uítupatori : et maldicětí : non ce cofa/


cto.i
che piu conſerue la fama ne le uirgie:chel marítarlep tépo
Sextodecimo.

luíín queſta cita che refutaffe noftro parentato? chí non ſe


trouaría ben aduenturato/apredere Simel gioia incompa
Quatro
gnía?nela qual fōno le quattro coſe prícipale, che neli mą cofe pzín
trimoniífe domādano:Pría diſcretione:honefta:uirginita, matrimo
cipali in
-2

Secondario belleza. Tertio lalta origine de noftriparentis no

Quarta/& ultíma Ricchezza : de tutto queſto la doto na


2
.

tura cópíuta & ben fornita dauấtaggio.Ali.Dio la coferui


25

Signor Pleberio : acio chein noftra uita uedião cōpiuti no


ftridefiderii:chepiu preſto credo : che macara huomo eql


anoftra figlia ſecondo tua uírtu/& nobíl fangue: che non
credo che auazeno molti che la debíano merítare ma cõe

qfto fia officio de patre; &molto alíeno ale done: del modo
ICR
che tu lordinerai faro cótenta: & noſtra figlia obedíra ſeco
rec
do ſua caſtíta humile:& honeſta uita, Lu, ma ſetu fapeſſi íĮ

tuttoscoppiareſti:fi/fi : aponto che uoifete per la uia gia il


meglio epfo:malano ue faparecchia in uoſtra uecchiezza

Cal.fe a portato il fiore: non ce píu chí raccōciele uergíni

ta:chegia/e/morta Cel,tardí ue fití fuegliati: piu abonho


ra uí doueuate leuare: ola Madona Melibea :fcolta:fcolta

Meli.che faítu línaſcoſtapazza.Lu . uíen qua Madonnag


だい
odírai tuo patre:&tua matre la preſcía che menão ; per ma Rip
ritarte.Mel.Tace per lamor de dío:che te odírranno : laſſa
lipurparlare:& ferneticare : un meſe fa che altra cofa non

fanno.par cheil cor li dica il grade amor chío porto a Calí.


nonſe hano hauuto indicio dela pratica:che un meſe faho

hauuta colui:no focío che fia:che piu prefcia li da moque

topenfieri : che infíno adeffo habbia facto : ma faticheno

puralor pofta in uão: chefuperchiame parc lacichera ne .


P **
Acto.

molíno.chí fara colui che meleuímía gloría?chí me leuera

miei paiceri?Cal.elãíma mía:mia uita:& mío Signore:í cuí

homeffa tutta míaſpanza.cognofco de lui cheio no uiuoí

gannata:& poíche lui me ama:con qual altra cofa lo poffo


pagare:faluo che con uero amore:tutti li debbití del mon

do receueno compenfatione in diuerfi modi:lo amore non

admítte;faluo uero amore impagamento: folo apenfare in

luí me reallegro:auederlo/godo:uedendolo meglorífico.

con effo uoglio andare: faccia díme a ſua uolunta:ſe paſſar


at uorrail mare /O/andar per tutto il mondo meníme ſeco:
Deli, al
tromari che mai lo habandonaro : fi ben mi uoleffi uendere ínterra
to cha ca
li.non deturchi : mai uſcíro defua uolunta laffíme mío patrego
vuole.
dercluí.feloro uogliono godere díme : non peſenoín que

fte uanita/nein queſtimatrimonii; che meglio e effere ue


ra: & buona innamorata:che mal maritata : & fel contrario

faranno preſto porranno apparecchiare mía perditione/&

lorfepultura: non ho altro dolore faluo del tempo che ho

perfo:perche nolo goduto necognofciuto ; & poíche ame


medefimamefo cognofcere:non uoglio marito:ne uoglio
imbrattare línodí díl matrimonio . Ne uoglio repeftare le

matrimonialepeſte de altrui huomo como trouo molte ne

Abel.pli antichi libri/chefoleggo.Oche cofe fecero alchue: che

amoze P erano piu fauie dime:& in maggiore ftato che io fonno.Le

tiquí. quale alchune erano tenute deli gentili per dee : Como fu
Wenere, uenere matre deAenca:& de cupido ; che effendo maríta

ta/corrupela maritale fedepromeffa ; & anchora alchune

Abyre accefe de maggior fuoco de amore: commiſſeno nephan


ra diffimi:& brutti errori;como fece mirraconfuo patre; Se
-1---
Sextodecímo,

miramis con fuo figliolo: Canace confuofratello : & anco Semira


mís
We ralafforzata Tamar figlia del Re Dauid: & altri anchora Lanace.
Lamar
che piu crudelmente trapafforno le leggi de natura : come

fe Pafiphe col thoro:moglie del Re Minos, & queſte regi pafipbae

neerano:& grande madonne: fotto le cui culpe la conuene

uolemía:porra paffare ſenza uergogna: mío amorefu re

k chieſto con íufta caufa: fonnomi facta ſchíaua de fuo meri


to:follicitadome fi aftuta maeftra come era Celeſtia: & fer

uita perfi periculofe uifitatioi : prima che uolefficōcedere

nel amor fuo: & da poí un meſe fa como tu haí uiſto: maí e
manchata nocte:che noftro horto non fiaftato fcalato co

at mefortezzate molte uolte/e uenuto indarno : & fempre lo

01 trouato piu coftate : morfero per mío rífpecto fuoi feruíto

To rí.predendoſefua robba: finſe abſentía con tutti quelli de


10
la cíta :ſtando renchíufo tutti li giorni in cafa/cofperanza Delibe
ra altuto
de uederme la ſera:fuora :fuora ingratitudine:fuora:fuora beli.fe
O
guireLa
lufenghe. & ingání:co cofi uero amante:che/ne/io uoglio to

Che marito : ne manco patre:ne parenti manchãdomí Cali, me

Jew
mancha la uíta:la qual me piace per che lui gode deffa,Ple

be.Dunque che te pare alífa donna mía? uogliamo nuípar

lare con noftra figlia: douemoli fare intendere/ de quantí


e/domanda : acíoche de fua ulounta/ dica ql che piu lí pía

ce.alicíache/e/quello che io todo in che cofa pdííl tépo


Om
chí fara colui/che li uada adire fi grã nouita /a / Melibea

che non la fpauentí? come/penfi tu che fappía leíche coſa


fiano huomíní? nemancho che cofa fi marítarfi : & che de

la coníuntíone de donna & Maríto procedano Figliolig

penfi tu Chefua fimplice Verginitali Mene Bruto defide


Pii
Acto.

río de quello che non cognofce ? nemhai ha faputo/ che

cofa fiatpenfi tu che lei fappia errar folamente col penfie

rí?nol credere Signore mio Pleberío : che ſe alto/ O baſſo

de fangue:brutto/obello:lícommandaremo che prenda?

quellofarafuo piacere:quello pigliara per buono:cheben

foío/come/ho/alleuata mía honefta figliola, Melib.Lu

cretía:Lucretia ? corre preſto intrap luſcio dela ſala:&rom


pili loro ragionamento con alchuna fínta ímbaſcíata: ſe tu
non uoícheio uada crídando comunamatta: detal forte ío

fonno adírata delínganeuole concepto che hanno de mía


ignorantía.LV.adeffo uo.

Argumento del Septímodecímo acto.


Anchando Elícía dela Caftímonía dePenelor

determína dar lícentía al dolore/& corrotto per

M
caufa delímortí portaua : lo dando il configlio
de Areufa fu queſto prepofito /la qual ua ad caſade Areu

fa doue liuenne Sofia:al quale Areufa conparoleficte/da


Juífa tutto il ſecreto:che/e/tra Cali./e/Melibea.
Elícía . Areufa . Sofia .

Ale me ua con quefto corropto : poco / e / uifitata

mía cafa:poco/e fpaffegiata mía ſtrada: gía non ue


M
do píulemufiche :ne Mattinate:ne uedo píu le cor

tellate/ne coſtíoní:che per mía cauſa ſefaceão: & qllo che

píu meincreſce/& duole/e/che io non uedo intrarep mía

porta quatrino ne prefente : de Tutto qftoio fola ne/ho/

la culpa: chefi haueffe preſſo il configlio d quella che ben


míuole: quãdo laltro dílí portai le noue del trifto dolore :

qualefuto caufa di qfto mio mancamento : non me uede


Jest
Septímodecimo.
reiadeffo infra doinuuí/fola/come ío meuedo : che dan

gofcía noce nifuno chemíuoglia uedere , il diauolo me fa

hauer dolore:per chi ſe io fuffè ſtata morta : non ſo ſe laue


C fehauuto per me baldamente che Areuſa me diffe lauerí

‫טב‬ ta:lcíme diffe non mostrar mai forella:píu pena per male/

O/morte daltrui : che lui haueffe facto per te:fe ben fuffio
ལ་ ftata morta.Semp.non haría laffato/per quefto de préder

fi piacere: & per qual caufa io pazza/meprendo faftidio p


O luifcannato e che fo io fe lui mehaueffe occifa:pcr che era

huomo fcelerato & pazzo . cõe fece a quella uecchia che

io tenea p matre : uoglio in ognicofa prendere il configlio

deAreuſa:che fa píu che io del mondo:uífitãdo la ſpeſſo:p


d hauermatería de imparare coe debbiouiuere/o/ cheſua
77%
Juli uecouerfatione/ela fua:no ſe dice in uano:che uale píu un

giorno de couerfatione con un fauío, che cétanní chelhuo Dicto


vulgare.
mo pratiche cóun ignorate/e fimplice.dúque uoglio met

t teregíu il corrotto: & laflar triſtezza.edar licétia/a /mie la

chríme:che infino adeffo fi apparecchiate fonno ſtate . Ma Elícia.fe

coe fia il primo officio cõe naſcemo il piangere nomime, fteffa có

ut raueglio che fia fi leggiero dicomíciare: & dílaffar píu du fola.


ro:ma in queſto fi cognofce ilbuon ceruello delhomo ; ue

dendo la pdíta alíochi:uedendo che li ornamětí fanno bel


lala donna : & ancor che nofialafanno deucntar de uec

chía giouene:& de giouenepíu:no/e/ altra cofa il belletto

alle donne: che afferate uifcho : col qual fon prefi glíhomí

ni:alatrapola uada duq mio fpechio & belletti atorno : p

che/ho/guaſto mío uilo p troppo piagere;eſcano mei bia

chí uelimei gorgiere recamate;le mie uefte depiacere:uos


Pííí
Acto.

Cofeper gliofar leffia per miei capelli/che gia pdeuão loro biondo

la colore:& poíche io haro facto queſto: contaro mie galline


pozreda
canto
grames faro miolecto:p che la nectezza/ & pulitia reallegra ilco
38,
re:ſcoparo dauấtí míaporta:pche quelli:chepaſſeráno:ue
dãoche/ho/ data lícetía al dolore:maprima uoglio andar

auifitaremía cufina:p domādarla ſe Sofia/ e /andato/la

& cío che colui ha facto : che no lo uiſto da poíche io li dif

ſe:che Areu.líuolea parlare:dio uoglia che io la trouí ſola

che maiſole ſtare ſcōpagnata de galatí: cõelabuona tauer

na díbríachi;ſerrataſta la porta: no ce deue effere alcuno

uoglio chiamare:tha/tha:Areu.chie la.Eli. aprimeforella


míache iofon Elí, Areu, intra cufina tu fiala ben uéuta: dio

te uifite:chep míafe:gran piacere mai facto a uenire: o coe

mepiacechetu haí mutato lhabito de tristeza:adeffo gode


ríme infieme : hor mote uifitaro : ogni díce uederéo in mía

caſa/o/ín latua forfi che fu p ben de tutti duí lamorte de

Cel.perche io fento gía la meglioraza piu chepría:per q


puerbio
ftofe dice che límorti apréo líocchi/ a qlí : che uiuono.ad
alcúícoroba:ad altri con liberta: como/ha facto ate.ELI.a

tuaportafento piccare:poco tépo ce hãno dato da parlare:


che io te uolea domādare:fe Sofia era uenuto.Areu.anco

ranon ceftato:ſpectame che da poi parlaremo/o /che bot

te da uoglio andar ad aprire : che/o/ epazzo/o/fauoríto

colui che chiama.So.aprimadona;che io ſonſofiaferuo d

Cal.Arcu.perlífactí de dio cheil lupo/enala fabula:a ſcō

díte forella de drieto a la cortina de qfto lecto: & uederaí co

puerbio metel conzo pien dí uéto:& de luféghe:che peſe quãdoſe

pta da míche fia lui/e/alurinon;& caucrolí de bocca có ca


***
Septímodecímo .

rezza:qlchefa/& ql che no fa:cofi comelui cauala polue


recon la ftríglía ali cauali.E il mio Sofia : emio fecreto ami

co:lui/che amfo/ancorche qlo nol fappía : colui che defio

‫זם‬ cognofcer p fua buona fama:colui che e fidele a ſuo patro


ne:il buon amico de ſuoi copagni:abrazzarte uoglio amor

mío:che adeffo che te uedo/credo fião in tepiu uirtu cha

Itrínonman dicto:uié qua aníma mía andamo ícamera afe

dere:che io miprédo gran piacere/a uedette:che tu mere

prefenti la figura de qlo ffortunato Parméo: 0/per qſto fa


hoggi fi chiaro il giorno:per chetu doueuí uéírme a uede

re:díme amor mio cognofceuime tu pría: Sofia la fama de

tua gentileza madonna:de tua gratía : & fapere uolafí alto

pe. qſta cita:chenō te deimerauegliare: fifei da piu cogno

fcíuta:che cognofcéte:pcr che nifun parla in laude de belle


chepría non ſericorde díte;che de quate fonno Elio figlio
Som
dela trifta el pelíccione:e come ſe deffaffina :guarda chil ue

deſſe adar abeuerarefoi cauagli adeſdoffo : confuo fai lon


goaquattro qrti& a gabenude :& ora che fi uede con cal

ze/& cappa glie deſſeno/ale,& lingua.Areu.io prenderei


tue parole aluſengheſe alcão fteffe dauáte: odéde come te

burlí díme : ma come tutti glihuomini: portate prouedute


queſte parole: queſte commue/& inganeuole laude facte

aftapa per tutte noi altre : per qfto non uoglio fpauétarme
#
díte:ma ío te fo certo Sofía:che tu non hai de queste parole

neceffita:chefenza che tu me lodi/tamo : &fenza: che de

nouo meguadagní maí guadagnata:la caufa per che te ma

daí adire che me uegníffi auífitare/fon due coſe: le ğle ſen


zapíu lufengha/o/igano/inte cognofco te laffaro de dir:
P íííí
-Acto

anchora chefiano perlutile tuo.SO.non coſenta dío: ma


donna che iote faccia cautele : che affaífecurofon uenuto:

de la gratia che mepenfi fare:& faí: ío non mifento degno/

per difcalzarte:guida tu mia língua :reſpondiper me a tue


pole:che ogni cofa haro prato & fermo. AREV.tu deífa

per amor mío : quanto io amaua líffortunato Par, ecomo


dícono chíben uolabeltramo:tutte fue cofe ama : tutti foí

amicíme piaceo :lutile/&feruitio de Cal.coe il mio pprio,


defiderio: cõe ío uedea il danno de fuo patronefubito lo re

medíaua:& come tutto queſto fia uerita :ho preſo partito a

dirtelo:prímap che cognoſchi il grande amor che io tipor


verfutia to:&quanto cotua preſentía/ & uifitatione cotínuame real
de aftus legrarai:& dequeſto none perderai cola alcũaſeiopc

trice, anzine harai utile: fecúdario che poi che io pongo miei oc

chí/mía uolunta:& mio amore inte: uoglio auifatte;chete,

guardi da pericoli : & anchora che tu no diſcopri a nifuno


tuo fecreto:che benhai uiſto quanto danno/ e/uenuto/a/

Sem. & Parmeno:de quello chefeppe Celeſtia: per cheno

uorreíuederte morire:de morte uioléta como li compagni

tuoi:aſſai me baſta hauer piato luno; ío te fo intédere che


una pfona/e/ueuta dame: e me diffe che tu lihaucui difco

perto lo amore de Cal./& Mel, & &lmodo che lui la hauu

ta:&cometu andaui ognifera a farli compagnia : & anco


ra altrecofe affaima dicto:che de tutte nonte fapreifar re

Motene latione:guarda amicomio:che non potere tener fecreto :e/


refere proprio cofa de donne ma non gía detutte: faluo dele mat

cofa do te,& dele mãole:guarda amico Sofia:che di qfto te/poue


melca,
nir grandano:chep qfto tha dato dío:dui occhi;due orec
~

1
Septimodecimo.
47

chie & nopíu de una língua:p chefia doppio quato uede

rai / & odirai : manon gía il parlare.guarda non tefidare/


chetuo amico te debbía tenerfecreto/ cio che li dirai : poi
che ate medefimo nol faí tenere . & quando tu andaraí con
120

tuo patrone Gal,a cafa de Mel.non far ftrepito: fa chenon


3333

teſenta la terra;che ancora certi altrí mhanno dicto: chetu

uaí ogni nocte cridado coe unpazo dallegreza.SO.o.co.

mofonpfonefenza:ceruello:fenza fentiméto: et pocara


tob gione:qlli che fimile nouelle te portano : coluíche ta dicto
13

che demía bocca laitefo:non dice uerita:et qlli che dicono


1

che me fenítuão cridare: e/ pche io uo lafera conla luna a


ne beuerar miei cauaglícatando : et predendome piacerep de
‫ܝ‬

fmétícarmela fatica;e qfto fo pría/che fia meza nocte:et p

FALL ho/predeno cattiuafufpitione: et del fufpecto fanno certe

za:et affirmão qllo cheſe peſano :no creder madonnamía


che Cali.fia fia pazzo che a fimil hora andaffe in luogo de

10 tantaímportaza:fenza uoler afpectar che la géteſe foſſeri

poffata ; et che ogníhuomoſteffe nela dolceza del príofon


ES

no:et non péfar che lui uada ogni nocte:p che quello offi

cío non patifce cotidiana uifitatione ; et fetu uoi uederma

donna píu chiara lor falfita, &como fi prédono piu preſtor

libufardi:che li zoppi:ſapinon fimo andati octouoltei un


mefe:et li falfariicarichi de zizaia diconochenuí andíamo

ogni nocte : et tu odi adeffo il contrario.Areu.dúqueletul


mcamí amor mio: acíochelipoffa accufare :erpréderenel
lazodefalfita.laflame nela memorialenocte che hauete
ordinate dandare . Etfeloro errannofaro certade tuo fez

crcto, et chiara de loro falfita,per che quandononfiaucro


Acto

cio che loro me díranno:faro certa che tua perfona ferafu

cra dipericolo per che/ho/ſperanza : prender me piacere


dire longaméte.Sofia.madonna non ſlongamo lí termíní:
#
per queſtaſera/a/meza nocte hãno ordinato uifitarſe per
Ihorto. & domane domandarai loro cío che harannofapu

to : dela qual coſafeniſun te dara ueri ſegni uoglio chemi

tofino in croce, Areufia e per qualparte aníma mía? dímelo


acío che io il poffa meglio cotradír:fe loro andaffeno errati

uacíllando.Sofia per la ſtrada del uícarío graffo/ale ſpalle

de ſua caſa.Elícia tento ſeiſtráccio da nettar pignate : nobí


fognapíu:chefapemo/cío che uoleão: maledetto fia coluí

} che in fimile mulacteratiofe confida , guarda como/e/ue,


nuto al fifco il barbaíanni.Areu , fratello Sofia cío che hab

bían parlato baſta:p che io prendero accarico tua inocétía:

&lamaligníta delí aduerfarii tuoi:& al preſente ua con dío

pchefon occupata inaltra facéde:& meſon troppo detenu›


ta teco.Elícía o fauía dona:o proprio fpediente qual meríta

lafino che cofi legíermente ha /uacuato fuo fecreto: SO


SIA:Gratíofa/& fuaue madonna perdonameſe to dato fa

ſtidio con mía tardanza : & mentre préderai piacere di con

mádarme:mai trouarai nifuno: chepiu uolētieri metta ſua

uíta apericolo ítuaferuitio : che io al prefente me uo codio

li angeli reſteno in tua guardía.Areu.e loro taccópagneno


la andaraifacchímaccio:chemolto uaí altíero ma prendíp
tor
tuoiocchipoltroe/& pdoname fe ío le fpalle:ola?
achi dico ioforella? efci fuora Como te para che io lhabbia

accóciaga queſto modo tracto tutti li fimili parfo in queſta

guífa efcono lafini de miemão carchi de legnamecome co


Decimoctauo.

ftui et:li diſcretiſpauētati li deuoti alterati; & licaſtíífiama

tí:ípara cufinamía che altra arte/e/quefta che quella de ce


Jeftina : ancora che lei me teneffe per donna ignorante. era

per cheio me uolea efferlo : & poiche gia de quefto facto

fapemo la certeza:andiamo a caſa di quel uifo dímpiccato:


colui che giouedí cacciai de cafa í tua prefentía: & tu farraí
fembiate/che ce uoi fare amici.& che tu mhaí pregata che

andaffe/a/uifitarlo:& andiamo adeffo.


3.2

Argumento del Decímo octauo acto .

Lícía De termíno far la pacefra centurione ruffía,

no/& Areu.per prececto de Areuſa uano inſieme


a cafa de centurione, & lor lo pregão che uoglía far
CAL
uendetta de límortí:ſopra Cal.Meli.& luí pmeffe farlo in

lor prefentía e como fía naturale/a/qſti ſimili/ non attéde


등등

recofache pmettéo , da poítrouofuafcufa come nel pcef


3

Lecompare. Elícia . Centurio , Ruffiano . Areuſa.

Dela Cafa.CEN.corre ragazo: guarda a chí ba


fta laníma íntrare fenza lícetía in cafa: torna/tor
SO
| na : chegiauedo chíemon te coprir colmatoma
donna/chegía nontepoí afcondere : che como io uídí che

intro príma Elí.cognobbichenon potea menar ſeco tríſta/


compagnia;ne noue de malinconia :ma che doueano dar

mepiacere , Areu. fe tumí uoibenforella non intramo píu


18
detro che gía fe diftende lo impiccato crededo che io lo ue

gaa pregare: píu píaecre fe haría lui prefo con la uifta dal

tre fimile/a lui:che con la noftra:tornamoceidrieto per la

mor de dío:che io mi moro a uedere fi bruttafigura :parte

forella;chetu maiméata
A p bõe ſtatiōi; noi tornão da ueſpe
Acto.

ro:&femo uenutí a uedere un ſcorticauifi:che qui fta?Eli. •


1
noandar uía/torna per amor mio forella: o tu laffaraí mez
zo il manto inmie mano.Cen. Thien la madona mía thien

lap amor mío che note ſcappe . Eli.io mimeraueglio cufi


na de tuo buon ceruello: e qualhuomo/e/fi pazo/e/fuora

díl fentiméto : che no ſe prenda piacere ad effer uifitato ma

giormente da donne?uien qua Miffer Genturion; che per


Abartel
lo putãe mía feío faro che per forza te abrazara: & io uoglio poipa ·
fco otra
itfuo ros gare la coletione.AREV.prímalo poffa ío uedereimpo
fiano co ter deiuftitia:& per le mano de línimici fuoi morire.che io
gran fin
cto faccía tal cofa:bafta/baſta lui mea aputo chíaríta: facto ha
o
meccop tutta fua uíta:& p qual foma dacqua che luimhab
hía donata lo debbio ío uedere ne abrazare : queſto inimi

co?per che lo pregai laltro giorno che andaffe una giorna

ta fuora díquíper una cofa:che mi importaua la uita e/ dif


feme díno.CEN.commadame tu madona cofa che io fap

pía fare:cofachefia de larte mía:como/e/ffidar tre huomi

bzanarte
del cens níínfiemi:& fepiu ueniffeno io nonfuggireiper tuo ferui
turione, tío.O amazareun huomo/o/tagliare unbrazzo / o /una

gamba.O/frappare il muſtazzio dalchuna che ſe fia uol

futa aguagliarecon tue pianelle: queſte fimile cofe piu pre


fto faranno factecheincominciate : Non micommandare

che io camíne a piedi: nemanchoche io te día danari :Che

benſaítu che non durano meco . Tre fáltí poffo dare / che
nonmecadera unquatríno.nefuno da:cío che non ha. Ha

bitoin una cafa qualtu uedí : Che uoltara un tagliereper

tutta eſſa / ſenzatrouare cofa doue in toppe. Le maſſaricie


che ho fonno un boccalefboccato / Vnfpíto ſenza pun
Decimoctauo.
SH

ta: il lecto doue ío dormo/e/armato fopra cerchi de broc


gloría d
chíerí:de quelí che ho rotti cobattendo: la tela di mei mata Rofão
razzi/e/tutta de maglia fína:che mha laffata mía ſpada alí céturio

piedí/quando mefon trouato nele forte battaglie : ho una

faccocía de dadi/e carte per guacíale: che ãchora che io uo

leffe darue da far coletíõe : no ho cofa alchuna da impigna

re:faluo queſta cappa frappata : & piena dicortellate/che

porto adoffo.Elícia cofi dio maíutí come fueparoleme con


tentano grandamente.luí parla como un Sancto: como un

Angelo fta obediente : A tutta ragione fappreffa : che cofa


di uoípíu daluí?per amor mío forella/che tu líparli; & uogli
B.

perdermalínconía con effo : poíche cofi liberalméte fe of

feriſce con fua perfona.Centu.cheio me offeriſco dítu ma


En

dōnatío te giuro per il fancto martilogío de A fín/a/rum/


che il brazo me trema de cío che io penfo far per leí : Con

tínuo penfo Modo per Tenerla contenta : & maí affronto


BTC

la notte paffata mí fognaua che io faceua arme con quat

ได้ tro huomíní:che lei ben cognofce/i fuo feruitio.luno ama

‫ا‬ zai: li altri tre/che fugírono: quello che piu fano ufcí dela

brígame laffo ali piedi il brazo mancino:meglio il faro fue

gliato:& dígiorno : quando alchuno hauefſe profumtione

200 detoccarfue píanelle.AREV.Hor quite uoglio/a tempo

16 fimo: ío te pdono con conditione/chetu me uindiche dun


Caualieri che ha nome Calisto:il qual ce ha facto defpiace
2
reamía cufina:& ame.Centu.Orenego la coditione dime Braua zenti
fubíto fel fe cofeffato: Areufia.no hauer tupenfieri de lani le oil cen
turio , có
maſua,Cētu , fia côe tu uoí:madamoloa mágiare a alinfer tra cali,

no ſenza cófeffione Areu,fcoltano tagliarmieparole:fe tu


P
T
Acto.

uoi/queſta nocte potrai farlo.Centu. nō mí dír píu auantí:


che gía ío fon al fin dogni cofa:tutta la trama ſo de loro ína

moramento:& qlli/chep caufa fua fon mortí:cío che auoi


altre toccaua;&fo ancora:p qual uía ua madíme quãtífon

quel che lo accopagnão. Areufia.doi famegli. Centu.pic

colaprefa/e/qfta : poco cibo hauera mía ſpada: meglio fe


faría fatíata in unaltro luogo/che haueuão ordinato qfta

fera Areufia tu lo faíp fcufarte:aunaltro cane daraí qftoffo

cheno/e/giap me qſta dilatione : qui uoglio uedere fe di

re:&faremangiano infieme a tua tauola. Centu.ſe mía ſpa

gloco de da diceffe cío che fa tempo li mancharía per parlare: chípo


la fpada
oil centu pula píu címíterií & fa ricchi li Cirufgící de qfta terra faluo
rione, lei?chí da contínuo da fare agliarmeroli;& frachaffa la píu

finamaglia:faluo effafchifpezali brochieri de barzellona


Borchie
ride bar & taglia le celate milanefe : faluo mía fpada?& le celate de
zellőa
tema ce monitione/cofile ffende coe fe foffeno di meloní; uintí an
mila
nefe ní fa che lei me da da mágiare:per effa fon temuto daglhuo

míní:& amato dalle donne:faluo date:per leífu dato centu

río per nome a mío auolo;& centurio fechiamo mio patre/

vāto leg &centurione me chiamo io.Elícia.che cofa fece tua fpada


sladro
centu per la quale tuo auolo guadagno queſto nomes díme fu ca
turione, pítanío de cento huominiper effa: Centu.nogía:ma fu ben
roffiano di cento donne,Areufia,nocuriamo de natíoní? ne

mancho de nouelle uecchie; e dime fe uoi far quelo cheio


tho dicto:determinal fubíto fenza dilatione; perche uole

mo andar uía. Centu.píu defiderio la nocte per tenerte con

tenta :che tu uederte uindicata: & per che ſe faccia ogni cos

fa píu a tua uolunta:guarda che morte uoi tu che io li día? li


Decímoctauo.

temoftraro un regiftro:doue fono fcrípte fettecento/& fe registro


delemoz
ctantafpecie de morte:capa qual píu te piace:che qla li dai che fa
río acétu
ro.Elícía per amor mío Areuſa : che noſe metta qfto facto; fare fol
in mano de cofi fiero homo :como coftui: meglio fera/che nemici
nofefaccia:e no díamo caufa de far fcandalizar la cita:acío

chenoce uenga píu dáno del paſſato. Areu , tace forella fa

cíamoce dír alchuna/che no fia de troppo ftrepito . Centu.

le morte che ufo dar al prefente/& piu maneſcheporto: ſō


no píatonate ſenzafangue O botte col pomo dela ſpada:re

uerfi maneſchí : ad Alchunípettufo le pfone/como un crí


uello con le pugna:fotaglio largo tiro ftoccata tímorofa: &

fotracto mortale: & alchun giorno/do/ baftonate per laffar

rípofar mía ſpada.Elícia, no paffe piu auate per lo amor de

dio.díalí/baſtonate: acio che reſte caftigato:& non morto.


AI!
Centu.ío giuro per lo corpofancto dela letanía:che tanto/
湯湯

e al mio brazo derítto dar baſtonatefenza occidere:che al



g

fole laffar de dar uolte al cielo. Areufia, Sorellanon fiamo

noi altri compaffione/uoli:laffiamolo far a ſuo modo, occí

dalo comeli piace.píanga Melibea como haí facto tu , & an

díamoce condío:& tu Centurio da buon cuonto/de quato

thabbiamoricomadato: dequal fi uoglio morte tu lo amaz

zi/haueremo piacere.e guarda che non te ſcampaffeſen

za alchun pagaméto.delo errore fuo. Cétu , dioil perdone

feper gambe non me fugge : affaireſto alegro madonna

mía:chefefia offerto cafo : quátumque pícolonel qual co


gnofcerai il defiderio che io ho deferuirte:& cio che ioſo
Pot
farper tuo amore,Areufia dío te día buona man derítta: &

alui taricomado;che cenandíamo, Centu, & luifia tua guí


Acto.

da:&te día piu patientia con lí tuoi:la andarete puttane col

gran díauolo:gonfie de parole. Adeſſo uoglio péfar: como


me debbio fcufare de cío che ho promeffo: de modo che lo

ropenfino che io ho meffa diligentia : aquel che io reſtaí


dacordo con effe:& non negligentía:per nometterme ape
rícolo:uoglio fingerme ínfermo :mache utile fara :che non

reſtaráno de ſollicitarme/como fia guarito:& fe io diro/lo

roche andai la/e cheli ho facti fuggire : domandaranome

chi erano;& quantí andauano; & in qualluogo litrouaí:&


che ueftião:io nol fapero dire : cccote quíognicofa perfa:

dunqueche cõfiglio debbio predere : che io attéde/a/mía

fecurta : & loro petitione ? uoglio madare achiamare attraf

fo/il Zoppo: & doifuoi copagni:e gli diro chep che io ſto

Occupato qftafera in altre cofe:& pcheme fu pregato: che

io feffe paura acertí giouani:che praticauano í un certo luo


go:che uogli andar per amormio in quella ſtrada: afare un
poco de rumore defpada/& brochiería modo di leuata;&

chetuttiqueftifaran paffifecuri doueno lipotra uenir dan


no faluo farli fuggire:& tornarſe a dormire.
Argumento del Decimonono acto.
Ndando Calífto con Sofia/& Triſtan alhorto de

Pleberio per uifitar Melibea:la quallo afpectaua


in compagnia de Lucretia : Sofia contar a Triſtan

quello: checon Areuſa gliera intrauenuto: ſtando Caliſto

nelhorto con Melibea:uenne attraffo con doi compagni

pcr comiffione di centurio per exequír la promeffa:che ha

nea facta ad Elicía : & Areufa: conli qualifaffronto Sofia:

odendo Caliſto dalhorto/doueftaua con Meli, lo rumore


Decimo nono.

2 A
uolfe uffir fuora per dar foccorfo allífoi : laquale uſcitafu
M caufa:& fine de fuoi giorni:per che li fimiliquefto dono re
13
ceuono in remuneratione:per la qual cofa lí amanti deno
DR imparar adíſamare.
O

Sofia . Triſtan . Califto . Melibea. Lucretia.

Ian/Piano Acio che non fiamo fentítí: finche ari


Fat

uamo alhorto de Pleberío:te uoglio cotar fratel


P lo Tristan quello cheme interuenuto hogí con
P

Areufa : de la quale cofa fonno lo píu allegro huomo del


22

mondo : fappiche lei per le buone noue: che dime ha inte

fe: e prefo del mio amore : & mandome Elícia per mezana:
rez
pregandome che io la uifitaffe ella ſando in difparte:molte
BOTE

ragione de buon confeglio, che infieme parlaffemo : mo


3.2

ftra al prefente effer tanto mia:quanto un tempo fu de Par


meno:pregomme che io la uifitaffe fpeffo :per che lei dicea

uoler prenderfepíacer de mío amor longamente : maío te


gíurofratello /per lo camino pícolofo doue noí andíamo:

& coffipoffio godere de mí medefimo: che ioſtetti duí/0/

tre uolte pauen tarmegli adoffo : ma la uergogna me daua


impaccio de uederla fi adorna/& bella: & ío me uedea con
STOO

una cappa uecchia ſtracciata : como lei fi miſſidaua/gitta

ua un Singulariffimo odore & Zibbetto : & io puzzaua di


ſtabbío:cheportaua dentro le ſcarpe: hauea bíache lema

no/como unfioco díneue : che quando le caccíaua dhora

in hora di un guato:pareachefe uerfaffe aqua lamphaper

cafa:coliper queſto : como per che lei ancora hauca un po


co dafare : laudatía mía fe refto per unaltro giorno : & an

cora perchene la prima uifitatione ; le cofe nonfon ben


Acto.
Att.
tractabile : che quanto píu fon conuerfate : meglio execu

tíone fe da in loro participatione.Triſtan.Sofia amico píu

90 maturo ceruello del mio:& piu fperimentato ſaría neceſſa


río:per darte confeglio in queſta matería: ma quel che mia

tenera eta:& mediocre natural comprende:te uoglio dir al


prefente : quefta donna fecundo mhaí dicto/e/una aſtuta
puttana : tu deicredere / che cio/che con lei te intrauenu

to none ſenza inganno tutte fue offerte fon falſe;Che ſe leí

te uoleffe amare per che tu fi bello /& gentile : quanti cre

dítu/cheleinhabía deſmeſſi de piu fufficentia dite: & fella


lo feffe per che tu fei riccho:ben faitu che non haifaluo la

poluere:che tefe apícca con la ftriglia, & fepur el feffe per

ricordo chetu fei huomo de buon parentato : Gía lei fapia che hai
amiche nommeSofia: & tuo patrefo chiamato Sofia : nato/& al
mole,
leuato : in uilla rompendo terra con un aratro : per la qual

artetu feípíu difpofto:Che per effer innamorato : guarda


Sofia /& arícordate bene fe lei te uolfe cauar alcun ponto

defecreto de queſto camino : doue adeffo andiamo : & poi


Inuidia
be cofa come lo haueffe faputo:mettere difcordia Califto/ & Ple
fia
berío : per ínuídía de Melibca fappi/ che la inuidia/e/una
incurabile infirmita lí;doue habita: e hofpite : che da fatica

al fuo allogíamento in luogo de remuncratioe : femprego


de de laltruímale : & fequefto/e/ueríta: a/o come credo

cheteuol ingannare quella mala femia confua mala aftu

tía: dela quale tutte fe adorno:con fuo uenenofo uítio : uor

ría condamnar laníma per dar fine afuo maluagio appeti

to : uorría metter difcordia infimile cafate per cotentar fua,

maluagía uolunta, O arofíanata donna;


20 c con che bíancho
Decimonono.

pane te uorría dar a mangiare occulto ueneno : uorría uen

derefua pfona acambio de briga.odími Sofia . efe tu credi

che fia cõe ío te dico.armalí un tracto doppio al modo che cbt


na loinga
ío te díro:per che chiinganna linganatore : non te dico píu ganato
re,
perchetu míntédí:et fe molte malitie fa la uolpe:molte píu
ne fa colui che la prende :uoglio che tu lí contaminili ſuoi puerblo

triſtipenfieri:gabbarai ſuoi triſtitie:quãdo ella fara píuſe,

cura:& poícatarai in tua ſtalla:una penfa el baío:laltraco


lui/che lo ínfella.SO.Triſtan giouane difcréto:molto píu puerbio!

haí/ditto che eta non commanda tu mhaí poſta aſtutaſu


60M

Ipíríone; et ueraméte credo/che fia/cometu hai dicto.ma

perche gía aríuamo alhorto : & noftro patrone ce aiunge:


Jaffiamo queſto ragionamento /per che/e/troppo longo/
8.3

per unaltro giorno. Cal. Serui accoſtate queſta ſcala í que

fta parte & non parlate : per che me par odir dentro mía Si

gnora :íofalíro fopra il muro:& deli afcoltaro ſeporo fenti


re alcunbuonfegno de mio amore inabſentía.Meli.canta

pían piano per amor mía Lucretia:in quel mezo, che mio

Signor uíena:per chemi prédo gran piacere daſcoltarte in


W

fra queſte uerde herbette:che noi nofaremo ſentute da ġli


Pos

Lanzon
che paffano per laſtrada.LV. delucre.
Ochíofufficontadina

deffefi uezzofi fiori


201

per píglíarne ognimatína

al partir di tanti amorí


ueftanfi nouícolori

tuttiígíglícon le roſe
fuor gitandofrefchiodori

& ᎥᎥ
Actor

de califto ferípofe.

Melibea.O come me dolcetuo canto: de alegrezame dif

ſe:Lucretia non ceffar per amor mio.LV.

ww
Alegro/e/quel fontechiaro

a chicon gran fete bea


ma píu dolce il uífo caro
de Calífto/& Melibea

eben che píu notte ſea

dífuauifta godera
equando faltar louea
ochebafili dara

Saltípíen digran dilecti

da quel lupo cha predato


con le zíne lí capretí
Melibeaconfuo amato

maínonfu píu dífyato


amatore dalafua amíca

nepíu horto uifitato


ne dímen notte fatica

MEL.amíca Lucretia dauati aliocchi me fi reprefenta cio

che hai dicto:procede per amor mio che ioteaiutaro

Odolci aborſcegli unbrofi

quando uengan honorate


A
quelli belli occhigratiofi ... 1.
de chítanto defiate TOHAT
euoíſteſſe che alumate

tuttel cielo di bellezza

deper che non lofuigliate


Decimonono,

fe dormiffe mía alegrezza

i MEL.afcolta per amor mio Lucretia:che io cãtaro ſola

Pagagali & ruffignolí Lanzõe


checantare fu laurora de meli .

datenoua in uoftrí uoli

aquel chelmío cor adora

che giapaffail punto/elhora


enofoper chenon uiene
forfi caltra amante il tiene

CAL.Vinto mha il tuono de tuo fuaue cato: nopoffo píu

foffriretuo defiato fpectare/o/madonna mía/et míobene

equal dōna naqque mai al modo che diminuiffe tuo gran


merito?o dolce melodía:

Ocor mío:perche no podeftípíu tempo foffrirte:p che hai


interrupta tua alegrezza che harreftifinito il defio de tutti

doí.MEL.ofaporofo tradimento o dolce prenderme alim parolea

prouifo:eil mio Signor? & mio corete lui?nol poffo crede mozofed
meli,a ca
re:et doueftauílucido folefin che luogo mhaueuítuo fplé lí.

dor aſcoſto ſeiſtato grápezzo ad aſcoltarme? per che me

laffauígíttareparole fenza ceruello al uento con mía afo


cata uoce de cígno grande alegrezza prende quefthorto

cō tua uenuta guarda cõe ſe moſtra chiara la luna: guarda

como fuggono le nuuole : fcolta la corrente aqua de que

fto fote:quanto píu fuaue murmureo porta: correndo a da


gio tra le freſce herbette:fcolta li alti cypreffi/come fe dan
pace lunramo con laltro:per interceffione dunfuaue uéto

chelimoue:guarda fue qete ombre cõe fon obfcure: appa


recchiate aricoprirenão dilecto: che cofa faí amica Lucre.

Q¨ííí
Acto.

feídouétata pazza de piacere:laffalo nomel toccare :no me


loftracciare:no liſtraccar foímébri con toígreuí abbracci:

laffame godere quel che/e/mío:no uoler occupar mío pía

cere.Cali.Madona & gloria mia ;fe tu amímía uíta: nō ceſ

fetuofuaue canto:nofia de peggior códítíone mia preſen


tía conlaqual te alegrí : chemia abfentía /chete da fatica.

ofio Meli pche uoítu che io cante Signor mío.como cantaro?


pebecan
fail
che tuo dfio era qllo che gouernaua mio tuono: &faceafo

nar mío cãto; coſecuta tua uiſtaſeſpſe el dfiofubitoſe ſcor

do el tuono a mía uoce:& poíche tu fignor miofeiil pprio

paragóde cortefia: & buon coftumi.pchecomadí a mía lín 1


1
gua che cãtí?& noa tue brazza/cheſtião ficte ?p che note
dífmétíchítuoi modi?comada atue mano:cheſtian ferme:

& laffeno fuo faſtidiofo ufo:& cóuerfatione in côportabile

guarda Signor mio che cõe me grata tua repofata uiſta: co


fimefon noiofe tue rigorolo forze : tuo hoeſtoſerizar me

dapiacere:tue diſhoneſte mão me dan fatica: quãdo uoglío

no paffare lí límiti dela ragiono : laffa lí paní mei nel fuo lo

co:&fetu uoí ueder felabito che ho di ſopra/e de feta :0/₫

panno:p qual cagione me tocchi la camifaffappichela e di


tela:díamoce piacere & burlamo daltrimilemodi:cheio ti

moſtraro:nomeſtracciare/ne rope:comefuolí: che non te

fa alcun utile guaftar mie uefte . Califto. Madonna colui,

che uol mangiar la ſtarna prima leue le pene.Lucrctía ma

la pefteme occída:fepiuliafcolto:uita/e/queſtache iopa


tífco/chemeftía confumando: come la neue al fole: & ella

giocode fchifando feper farſe pregare:fi/fi: í queſto deuano finir le


parole
Incre , an nuuole:pacificata e la coſtiōe no habéo biſogno d géteche
cilla
Decimonónó.

Hifpartiffeno:altro tanto me farrebbe io feqſtiſuoi ignorá


H

tifamiglime parlaffeno il giorno : ma forfi credono che io

uada atrouarli.Melibea Signor mio uoitu che io dica a Lu

cretia che porte alcuna cofa da far coletíone ?Caliſto io non

fola meglior colationepme:che tener tuo corpo/& bellez

zain mio potere:mangiar & beuere : p danaríſetrouaíno

gniluogo :in ognitempo fe po comprare: ogníhomo lopo


hauere: ma quello che/e/inuedibile quello che da lun po

loa laltro/non ce fura equale:faluo in quefthorto: come co

mandichepaffinifun mométo cheio no te goda.LV: amí


me duole gía la teſta daſcoltarlí : & allor/no/dí parlare:ne
líbrazzide fcrizaremelle bocche de baſarſe : patiétia/che

gía taceno:a tre uale me par/che uada la uencita.Caliſto io

non uorría madonna mia che maiſe feſſe giorno : fecondo


la gloría/& rípofo/che mio fenfo riceue dela nobíle con
-

uerfatione:de tuoi delicati membri.MEL.iofon/Signore

mío quella che godo:& qlla che guadagno: tu fei qlloche


me fai fúmagratía con tua uifitatioe.SO, aQueſto modo

poltroní Roffíaní:erate uenuti ad far paura a quelliche no

# uítemo:ma io ue giuro:che ſe haueſte afpectato : io ue har


reifacto andare:comeuoímeritauate: CAL.fcolta che So

fia meparcolui che grida : lafſame andar ad aiutarlo : che

non lo amazino:che non ce con luifaluo un ragazo: dáme


preſto mía cappa/che tu haifotto,Melibea.O trifta la uita,

mía non andar/la/fenza tua corazo : torna per amor mio


cheio thaiutaro ad armate.Caliſto.madonna qllo che non

fafpada cappa/& core:non lo farra coraza : celata:ne tímo

re.SO.ancora tornate manegoldi Roffiani:ſpectatemi un


& íííí
Acto .

poco che forfi učíte per lana/& andaretetofi.CALISTO

lafame andare per amor mío madonna:che acconcía laſca


la.Melibea offortunata me : & come uaimpreſcia/furio
I
fo/& difarmato:ad metterte intra quelli che non cognofci

Lucretia uien quapreſto:che Caliſto e/andato ad una que

ſtiōe:gettamoli ſua coraza pil muro:che la laffata quí.Tri

ftan.fa píano Signoremon defcendereche gíafonfuggiti:


& Sofia fe ritorna: che Trafo/il Zoppo era chepaffaua fa

cendo ftrepito:thien te tiete forte per lamor de dío Signo


recon le mano ala ſcala.Cal.o Gloriofa uergine Maria/ &
Dorte tume aiuta cheiofon morto:confeffione TRI.uien qua
ffortuna
ta de cal,prefto Sofia/cheil mal auenturato patrone noftro; e caſca

to dílaſcala/&nonfe moue/ne parla.SO.Signore/figno

reapropofito tanto/e/cõe gridar al muro:ello/e/píu mor


toche mio bifauo:chefon centání che morí.Lucre.fcolta/

ſcolta madōna gran male e quefto.Mel . Triſta me meſchi

na/echecofa/e/quella che io odo? TRI.omiofignor/ &


míobene:morto ſeifenza cofeffione: raduna Sofia queſte

ceruella deloffortunato de noftro patrone.Oſubito,& a


maro fíne.Mel.o Scofolata me/& che cofapo eer queſta ?

chepo effer fifubíto píanto come ío odo aiutame Lucretia

affalireper queſte mura/per ueder mío dolore: 0/ío pfun

daroconpianto lacaſa de mío patre:tutto mio bene/ & pía

cere:e gito infumo :tutta mía alegrezza/e/perfa/finita/e/

mia gloria.LV.Triftan che coſa di tu amormio ? per qual

cagione píangi cofifmeſuratamente . Trifta.píango iguai


mící : & mío gran male: e caſcato mío Signor Caliſto dela

ſcala:&/e/morto;fuateſta/e/frafcaffata intre parte;ſenza


Decimo nono.

S confeffione/e/perito díllo ala trifta & noua amante ; che

non afpecte píufuo nouo amatore:predí tu Sofia per lipie

dí:& io per le braccie:& portamo noftro patrone inluogo


che non patiſca detrimento lhonorfuo:ancora chefia mor

to in queſto luogo: & uenga con noi altriil pianto:accom

pagnicefollicitudine: feguacefconfolatione : coprací do

lor/& corropto.Melibea/ ho/piu dele triſte/triſta: e coe/

ho /poco tempopoffeduto il piacere;& come/ e/uenuto


ess

preſto il dolore.Lucretia madonna/non graffiare tuo uifo

ne tirar tuoi capelli:poíche a cofi arduo caſo non cereme

dío :O che poco core / e /queſto che moſtrí: leuate ſu per


lamor de dío:che tu nofia trouata da tuopatre inluogoco

fifufpectofo:non far queſte coſe che feraiſentita Madon

na? madonna ( non me odí ? Non te fmortíre per lamor de

dío : habbiforza per patír il dolore : poíche haueftí ardire

percommettere lo errore . Melibea non odícío che quelli lamento


de
famegli uan parlando ? non odi lor/triſte lamenti ? con pia pia moz

to/& dolore?feportano tutto mio bene:morta portano tut te decal.


ta míaalegrezza :non/e/piu tempo che io uíua:poíche me

tolto elpíu/poter/goder:dela gloria che io godea:o como

LOT ftímaí poco il bene chein miemano hebbi: o ingratímor

tali:che mai cognofcete li uoſtri beni per finche non uí ma


cano.Lucretiaſ forzate:fforza : che maggior macamento

fara/leffer trouata nelhorto:che no fu il piacere : che de la


uenuta de Cal.receueuine pena/chefentí defua morte.in
tramo in tua camera: & intraraíín lecto: &ío chiamarotuo

patre fingeremo che tu haí altro male:poíche qſto/e/im

poffibilerecoprirlo .
I
Acto. I

Argumento del Vígeffimo. Acto.

Veretia picchio alla porta de Pleberio: luí la domá

do cío che:uolea : Lucretia li da prefcía cheuada ad


Juedere fuafiglia Melibea: leuatofi Pleberío: ua a la

camera de fuafíglía: confolandola lí domāda del fuo male

lei fínge hauer doglía de core:& pregafuo patre che li cer


chíalchun ftruméto:& Muficí/ella/& LV.montorno fo

pra la torre:Mel.mãdo LV.a far un ímbaſſata a ſuopatre:


reftofolaí la torre:& ferofe détro Ple.uiene ad pie de la tor

repueder cío che uole fua figlia Mel.lí difcopretuttala tra

macõe era paſſata:ultimamete ſe laffo caſcar gíu dla torre.


Pleberio. Lucretia. Melibea.

Heuoitu Lucre. che cofa domandí ín contanta pre

fcía:& poco ripofo ?chemale e qllo che fento mía fi

glia che cafo fifubíto/e/cheio no habbia tépo per

poterme ueſtire?ne maco me daí fpatio che io me poffa le

uare?Lucretia,Signore ſpacciati preſto ſe la uoi trouate ui

ua:che ne ío/cognoſco fuo male tanto e grade: nemáco lei


parole 6
Pleb.alla che gia/e/diffigurata. Plebe.andiamo prefto/uala/paſſa
figliame auantí:alza queſta portira:& apri ben gite feneftrepetche

folata la poffa ueder nel uíſocon lume : che coſa/e/queſta figlia


mia:che dolor/& mal po effer il tuo che nouita/e/queſta?

che pocofforzo/e/queſto che moſtrí? guardame che io

fon tuo patre:parla me per lamor de dío.dimme la cagione

del tuo dolore:acío che prefto poffa remediarlo : non uoler

cofiprefto finire miei ultimi giornicotriſtezza : che gía ſai


cheio non ho altro ben/faluo te/apríqueſtocchi alegri &

guardame.MELIBEA aime/& che gran dolore PLEBE.


Vigefimo.

che dolore po effer chefe aguaglie col mio a uederte:de tal

forte?tua matre reſta fenza ceruello/per hauer intefo tuo

male:per grandiſſima perturbatione/non/e/poſſuta uenír


ad uifitarte:da animo atua forza:uíuífica tuo core:fforza

1
te de modo che poffiamo andar infieme auifitarla/ & dím
me aníma mía la caufa del tuo dolore . Melibea perito/e/

3 mío remedio.Plebe. Figlia mia amata/& ben uolfuta dal

uecchiopatre: per dío non predere defperatione del crudo


torméto de tua ínfirmita/ & paffione. pche il dolore afflig

geli debilicori :fetu me côti tuo male:fubito fara remedia


to:che non mancharano medící:ne medicine:neferuitori p
cerchar tua falute :hora che confifta in herbe:hora in pie

trehora íparole:ſe ben fteffefecreta in corpo danímali dun


q3 non mi dar píu fatica;non mi darpíu torméto:nome dar
2

caufa che ío efca del mio ceruello : & díme cío che tu fentí.
λ
Melibea.una mortal piaga in mezzo alcore: che non con/

fente cheio parle non/e/ equale aglíaltrí malí:bifogna ca


uarlo fuorap curarla : pchefta nella piu fecreta pte deffo.


ˋ

PLEBERIO.A buona hora:haí recuperati li fentimétí de

la uecchiezza : per che la giouentu femprefuole effere pía


cere/& alegrezza/nemica de faſtidio : leuatí de qneſto le
cto: & andaréo auedere laría frefcha dela marína:prende

raite piacere con tua matre:& daraí rípoſo a tuapena: guar

da figlia mía/chefe tu fuggiel piacere:non-e/cofa piu con


traría per tuo male.MELIBEA.andíamo Signor mío do
2
Boli
. En

ue uorraí : &ſe atepare Montano alla logía alta de lator


re/Perche delígodero della deleteuole uiſta delí Nauí,

/&forfe per uentura allentara qualche poco mío dolo


lii
Acto.

re.PLE.andiamo & Lucretia uerra con noi.Meli.ma fe te

piaceffe patre far uenire alchuniftrumétí de corde: con che


io poteffe fpaffare mío affanno fonando/o/cantando : de

modo che anchora cheme ftringa per una parte laforza d

fuo accidente lo mitigara : per laltra lí dolcifoní/ e/alegra


armoia.Ple.fubito fera facto fíglíamía: uoglio adar ad far

lo apparecchiare.Meli, Lucretia amico molto alto mepar

che fião:gía meicrefce hauer laffata la copagnia de míopa

tre:ua abaſſo da lui:edigli che uega apie dela torre: che uo


glio dirlí una parola/chemefcordaí che diceffe amia ma

tre.LV.adeffo uo.Melibea.oguíhuomo mhalaſſata fola:

bene/o/accomodato el modo del mio morire : alcun repo

fofento:auedere che cofi preſto ſero infieme col mio defia

to?& amato Caliſto:uoglio ferar la porta chenifun uenga

Darole a darme impaccio a mía morte : acío che non impedífcano

cópaffio miapartita:& non míprendano la uía:per la qual in breue


neuole
meli,pil tempo porro uifitare in queſto giorno coluíche me uífito
patre
la paffata nocte:ognicofafe/e/acconcia &facta a mía uo

lunta :ben haro tempoper contare a mio patre la cauſa de

mío defiato fine.grande ingiuria fu a fuoi canntí : gran of


fefa fua fua uecchieza : grande fatichalí apparechio / con

mío fallire:in gran follicitudine li laffo:& poſto caſo chep

míomorire /ameiamati padriſe diminuifcano lor giorni:


M

chí dubbíta che altrifigliolinon fiano ſtatípíu crudelí uer

burface fo lor patre/& matre:che non fonnoio.Burfiare de bítína


amasola
fenza alchuna ragione : non conftrengendolo pena come

Ptolo me: amazo ſuo proprio patre . Phtolomeo Rede egypto:


meo,
uccifefuopatre & matre/fratelli & donna:p poffer go
Vígeffimo,

idere defua concubina.Oreſte amazofua matreClitemne Ozette.


Merõe
ftra : lo crudel Imperatore Nerone fua matre Agrippina/

folo perfuo piacere la fece occidere . Queſti ſon degni de

culpa:queftifonueri paricide/& non ío: che con mia pena


& morte:purgo la culpa che meſe po attribuire de fuo do


园∵

lore:altri afſai ne furono piu crudelí:che occifeno fíglí/ & Philip


121 fratelli:fotto qualí errorí lo mío non parra gía grande.Phi po mace,
lippo Rede Macedonia Herodes Rede íudea ; Conftanti Loftanti
berodes

no Impator di Roma:laodíce regía de Cappadocia: & Me no impe.


Laodic e
dea incantatrice :tutti queſti hanno morti loro figlioli : fen
Dedea.
Phrates
za alcúa ragiōe :rcftando falue lor perfone: finalmenteme bozodes

occutrequella grande crudelta de Phrates Redeli parthí


che amazzo Horode fuo uecchio patre : acío che non re

Ataffe fucceffor doppo luí:& il fuo unico figliolo/ & trenta

fuoifratelli:quefti fuorono dílicti degni de culpeuole cul


3P

pache guardado lor perfone & pericoli:occifonolor mag

giori defcendenti/&fratelli ma ben/e/uero:che tutto che


queſto fia:non douea io/affomigliarmi aquelli in cio che

ரி mal ferno:ma non/e/piu in mia poffanza: / e/tuSignor/

che de mieparolefei teſtimōio:et copredí; & cognofcí mío


pocopotere:& uedícõe ho fubiecta mía liberta & uedi coe
DA

12 fon preffi mieifenfi: del potete amor dlmorto caualicri : q1


príua qllo che ho deli uiui patrí.Pleb.Figliamia Mel.che

cofa uotu dire che cofa faifola uoitu che iouenga difo

pra ?Melibea patre mio nopugnare : ne te affaticare perue


nir doucío fto : per che guaftaresti il prefente ragionamen

to/che io uo dírtí:Breuemente faraiputo di dolore con tua

unica figlia:giunto/e/miofine : giunto/c/mioripoffo/ &


Acto

parole tua paffione:mía allegrezza/e/giunta/infieme con tuape


dímelib.
nati che na:giunta/e/mía hora accompagnata/& tuo tempo de ſo
fe occida
alfuo pa lítudíne:non harai bifogno honorato patre de inſtrumen
tre
tí per applacar mío dolore: faluo de campane per ſepelír
mío corpo.Efetu maſcoltarai ſenza lachrime odírai la di

fperata caufa de mía f forzata & allegra partita: non la in

terumpere con píanto/ne con parole : per che reſtaraí píu


mal contento/de non hauer fapputa la caufa de mía mor,
te:che non faraí dolorofo uendendome morta non mí do

mandare coſa alcuna : ne refpondere píu che de mía uolun


a voloze ta te uorro díre:per che quando il core/e/occupato de paf

occupa il fione:le orecchiefon ferrate al confeglio : & in fimile tem

po fructuofe parole in luogo de pacificar il corrucio/argu

mentano la íra:odíuecchio patremie ultime parole:&ſe tu

lericeuícomo io penfo:non daraí culpa a lo error mío; ben

uedi/& odi qſto tríſto lamento/che fa tutta la cita :ben odí

queſta exclamatione de campane:quefto grande ſtrído de

gente: il contínuo abaíarde caní; & lo grandiffimoftrepito


darmeche tu odí:de tutto queſto fōno ío ſtata cauſa : ío ho

coperto de corropto la maggior pte delí Caualieri/& gen

tílhuomini de qſta terra:ío ho laſlatí aſſai feruitori orpha


ní de Signori;iofon ſtata cauſa de leuar affaí elemofine ad

moltipoueríuergognofitio fon ftata caufa : che li morti ha

ziDeli.na
la fua ueffíno compagnia/ del piu compito huomo ín úírtu/che
mozte maí nafceffe : io ho tolto alí uíuíilparagon de gentilezza/
lauda il
moto & de galantiinuentioni:legiadro/nel ueſtire:ornato in fua
cali.
loquela : gratiofo nel caminare; magnanimo in corteſia de

uírtu ſenza paro;ío fuí caufa che la terra godeffe ſenzaté


Vigefimo.

po:il piunobile corpo/& piu freſca giouētu;che al mondo

innoftra eta fuffe creato : & per che forfi tu ſtarai ſpauenta
to colfuo no dele miei no coftuati errori : te uoglio meglio

chiarirte la caufa de mía perditione:molti giornifon paffatí

patremio che ardea de mío amore un Caualieri che hauea Meli, di

nomeCalifto :qual tu ben cognofcefti:cognofcefti fuo pa patre la


htre: &madre: & ancora fei certo de fua nobile/e chiarapro morefo

genie:fue uirtu/& bonta/ad ogni huomo erano maifeſte; lifto.

erafi grandefua paffione/& pena de amore : & fi poco luo

go/& comodita per parlar.me:che diſcoperfe fua paffionc


aduna aftuta/& fagace uecchia:che hauea nome Celeftia:

qual uenne a me de fua parte : caccio mío fecreto amor de

mio pecto:difcoperfe a leí: quello che amía amata matre re


copriua:coftei hebbe modo come guadagno mía uolunta:
dette ordíne come el defiderio de Calífto/& mio haueffe ef

fecto:& fe lui me amaua non uiuea ingánato . Ordino il tri


to ordino dela dolze/& fuenturata executione de fua uo

Junta : & io uinta del fuo amore li dette uía/per la quale in


tro in tua cafa corrupendo con fcale lemura delhorto tuo:

corruppe mío cafto propofito:& pfimía uirginita : díquel

lo dilectofo errore de amore: godeffimo quafi un meſe : &

come qfta paffata nocte ueniffe cufi come era accoſtumato

a la retornata defua uenuta: come dala fortunafoffe difpo


to:& ordinatofecondo fuo in coueneuole coſtume: come
lemure erano alte:& la nocte obfcura: & la fcala foffefotti

le: & líferuíche lui menaua no deftri infimile modo defer

uitio:& lui uoleffe abbaffare iprefcía pueder certa coftioe

che foifamigli faceão nela ftrada:p lipeto che ello menaua


Acto,

per andar píu prefto non uide ben lipaffi dela ſcala miffe il

pie in fallo/& caſco; & dela triſta caduta/lefuepíu afcoſte

ceruella reſtorno fparfe per le pietre, & murc.cofifini ſen


za confeffione fua uita:alhor fu perfa mía ſperanza:alhor

fuperfamíagloría alhor perfi tutto mío bene/& compa


gnia/Dunquechecrudelta fería patre mío che morendo

luiprecipitato:doueffíio uiuer penata : fuamorte in uíta la

mia in uíta me/& eforza che io il feguite preſto ſenza dila

tíone:la ragione me moſtra cheio debbia morire precipita


ta:p fegítarlo in ogni cofa: acío chep me no fe diche li mor

tieli andati preſto fon difmentícatí : & cofiil contentaro in

puerbio morte poíche non hebbi tempo in uixa.O Signor & amor
mío caliſto aſpectame che io uengo :fermati non tincreſca

feme afpectí:non me accufare dela tardanze che io fo : dan

do queſto ultimo cōto a mío uecchio patrepoíche de mol

to píu lífon debitrice , Opatre mio molto amato ío tepre

go:fe amore in quefta paſſata/& doloroſa uíta mhai porta

to:che fiano infieme noſtre ſepolture:& infieme fiano facti

noftríexequíe : alcune confolatorie parolete dírei innanzi

lultimo mio agratabile fine:collecte & tracte de quelli átí

quilíbriche perpiu clarificare mio ingegno me faceuileg


geremagía la damnata memoría mele ha facte dimentica

re: & ancoraper che io uedo tue lacrime mal fofferte defcé

deregíu per tua arrugata faccía, Salutamepatre lamía cha

ra⁄& amata matre:fache ſappia dite piu diffuſaméte la tri

fta caufa per la qualío moro : gran piacer porto che io non
lauedo prefente:Prendí patre mío lí doní de tua uecchez

zafchein
சிங்கலகம் lunghi giorni:lunghe trifteze fe patifcono.Re.
- pl
Vigefimo Primo.

ceuígíu learre detua antiqua fenetu receuíla tua amatafis

gliolagrá dolor porto díme:maggior porto dite:molto piu beli.fe


maggiorde mía uecchia matre: dio refte in cuftodia de ín
precipita
ola torf
trambedui uoi:&alui offerifcolaníma mía:pon/tu/ricapi dipata p
la morter
to alcorpo:che giu deſcende! de cal,
10
pil. Argumento del Vigefimo Primo acto.
1
Ornando PLEBERIQ a fua camera con grandiffi

mo pianto : Alífa lí domāda la cauſa de fi fubito ma

le PLEBER IO lí conta lamorte de fua figliola Me


2
3
:

libea : &moſtraliſuo corpo in pezzi facédo fuo pianto con


clude.

Alifa. Pleberio,
BS

Hecofa equefta Signor mio Pleberio.Quale e


la cafua detuetrifteftrida? io mera tramortita fen

za ceruello del dolor che io hebbi/quandofenti

dire:che hauea figran dolor mia figlia:adeffo odendo tuoi

gemiti/& alteftrida : tue lamentationi non coſtumate ; tuo

pianto:& affanno de cofi grande fentimento in tal modo pe >


‫ ז‬netrorno lanimo mío/e/detal forte trapafforno mio core: LOSE

e cufi uíuíficorno miei turbatifenfi :che lo gía receuuto do

Jorefcacciaí díme de modo che fun mal fcaccio laltro : dim

melacaufa de tuo lamento : dimmeper cheſtai maldicen

do tua honorata uecchiezza ? Per qual caufa domandi fi

1 fouente lamorte! Perche tiri tuoi bianchi capelli? Per che


ferifcituo honorato uifo ? Dimmefile intrauenuto alcun

30 malea MELIBEA ? Dimeloper Dio per che ſe lei Pena


io non uogliopiu uiuere. PLEBERIO aime/aime donna

miatutta noſtra alegrezza e gita in fumo: poíche tutto no


R
Acto.Condo /

ftrobene/e/perfo non uogliamo piu uiuere : & acío cheil

nonpenfato dolorete día piu pena infieme ogni coſaſenza

péfarla:& acio che piu prefto uadí al fepulchro : & pcr che
ío folo napíanga la perdita de tutti dui : eccote colei che tu

lamente parturifti : & io generai:fracaffata :impezi la caufafeppiío


de
rio p la da lei/& piu diffuſamente daquefta fua trifta ferua. Aiuta

gliamel, me nobil donna a piangere noſtra ultíma uecchiezza. O/

gente che uenite ad mio dolore:o amici:& gentilhomíní.ío

uíprego che miaiutate ad piangere mio male:ofigliola/&


animamia:che crudelta feria che io uiueffe ſenza te.piu de

gní erão mei ſeſſanta anni de fepultura che li defdocto toí:

turboffe lordíne del morire : col grande dolore che tel fece

exequire.O canutí miei uffiti per hauer dolore: meglio ha

ría goduto de uoi altri la terra che de quelli biondi capelli

cheio uedo.Duri/ & incomportabili giorni me auanzano

per uiuercio melamentaro dela morte: & incufaro fua di

latíone per quanto tépo mi laffara folo dopo te.mãchemes

alifa ma lauita:poíche me macata/tua/dolce copagnia : leuate dō


tre deme
Libea na mía di fopra lei : &fe alchun poco de uita ti refta guafta
lameco in dolorofo piato:& amariſoſpiri : & fep calo tuo

fpírito repofa col fuo : & fe hai gia laffata queſta uita de do

lorerperche haiuolfuto che iofolo patiſcha ogni cofa? in

queſto hauete auantaggio uoíaltre femine aglihuomíní:


che ungran dolore:uipo cacciare del mondo fenza fentir

uene:Oyalmanco uífa perdere il fentimento: chè epure af

defpata faiparte de ripofo. Oduro core de padrese per che non te

bil re
pat vecio
di rompi de dolore:poíche tu feireſtato fenza tua amata he
meli. rede ? perchi haitu edificate torri per chihai tu acquifiti
Vigefimo Primo.

honori per chiho piantati arbori?per chi ho fabricati na

uílií?Odura terra/e/come me fuftiení? doue trouara ripo


fomíafconfolata Vecchieza: o fortuna uariabile miniſtra

deli beni téporaliper che non deftí executione con tua cru
deleira : emutabili onde :in quello che/efubiecto ate? per

cheno haitu deſtructo mio patrimonic ? Percheno hai tu

diffolata mía habitatione? per che no hai tu abrufatí & de

ftructimeigrandipoderi ; & haueffime laffata qlla florida

pianta:doue no haueuipotefta : haueffime data/o fottuna

fluctuofa trifta la giouentu con uecchieza alegra: enō ha


ueffi preuertito lordíne meglio harei fofferte le pfecutioni
deglingani tuoi nela forte/& robufta eta : che nofo adeffo

nela debile:&ultimafenectu.O uita piena de affáno/& de


miferieaccompagnata,Omondo mondo :multímolto dite grele có

hanno ditto :mula in tue qualita mífero le mano : de diuerſe tra frant

cofe de te fecero cóparatione:per odita: & iolo contaroper mondo.


trifta experientia :comecolui/che fa le compre, & uendite

de tuatriſta fiera:che profperamente non li fucceffero:co

201 me coluíchefino adeffo/non ha dite tue trifte/& falfe pro


prieta:per non incendere con odio crudele tua ira: acío che

fenzatempo/non mi fecaffi queſto bello fioro:che nel pre

fente giorno/haigittato de tuo potere; dunque adeſſo an

daro ſenzatimore : como quel che non ha/cheperder co

mo coluí acuí tua compagnia/e/noiofa & come lo pouero


caminante : che ſenza timore deí maluafií aſſaſſiní ua can

tando ad altauoce : ío penfaua in mia piu tenera eta : che tu

eri/& erano tuoifacti Gouernati per alchun ordine Adef

fo/o/uifto el pro el contra:De tue bone Auenturanze ; tu


Rii
Acton A

fimilitus me affomigliaun laberito de errori & Vnmodoſpȧučtoſo


dinedil
modo diferto habitatioe de fiere:& gioco dhuomini che uanno in

ballo:fei lago pieno di fango:Regiono piena de fpina :ſco

gligrãdiffimi/&afprí: Gampo pieno de Saxi.Prato pieno

de ferpeti,Horto florido/& fenzafructo.Fontode penfie


rí:Fiume de lachrime.Mare de miferie, Faticafenza utile,

Dolce ueneno.Vana fperanza:Falſe alegreza. Vero dolo


re:tu ce daí eſca mundo falfo col cibo de tuoi dilecti : & alo

megliofapore ce ſcoprilhamo & nol poffemo fugirep che


ce haiprefe le uolunta:affai prometti/ & nulla attédí: tu ne

fcacci da te:per chenon ti poffiamo domandare: che ce atté

ditue uanepromeffe: corremo/ad retine abandonate/per


lí Pratí detuoi uitiofi uitii:fenza piu penfare:tu cediſcopri

laguato : quando piu indrieto non poffemo tornare : molti


S
te lafforno con tímore delo fconueneuole tuo laſſare : ben
524
Conan auenturatí:ſe potran chiamare: quandouedranno laremu
baner cô neratione/che ame mifero uecchio hai dataper pagamen
pagnia i to de cofi lungoferuitio: Tune rompilocchio: & poice un
lapea efs
fere
fo. ripo giloffo de confolatione ; a tutti faimale ; acío che alchuno
afflicto nonfi trouí folo nele aduerfita.Dicendo che/e/riz

pofo alimifericome ío:hauer compagniala pena : ma odí


fconfolato uecchio cheiofonfolo io fon ftato ponto fen

za hauere compagno e quale de fimile dolore:quantumq

io piu reduca amia memoria li prefenti, &li paffatí : chefe


quella feuerita & patientia de Paulo Emilio me ueniffe

Panloo
aemili aconfolare conla perdita de doifoi Figliolimortiinfecti

giorni:dicedo che con lanimofitaſuo/o/pero che deffe luí

confolatione al populo romano: & non ilpopulo alui;qito


ii s
VigefimoPrimo.
nonme confta/che duí altri líreftauano datíín adoptione: Dericles

che compagnia metera ín mío dolore? Q_uel Pericles Capa respo


tc.
tanio ateníenſe: níl forte Zenophon/poi che loro pditetu
rono de figlioli abfentí de lor terre : ne fu molto aluno non

mutare ſua fronte / & tenerla fercna : ne alaltroche ripofe

acolui che liporto le trifte noue dela morte de fuo figliolo:


复活

che luinon riccueffepena : poi che effo non fcntía dolorc:

ma tutto queſto ben /e/ differente/ a/ mio male : dunque


mondo pieno de mali manco potrai dire:che fuffemo fimi

linela perdita Anaxagora/ & io;ne che fiamo equalí nel do anarago
ra
lore:ne che io riſponda a mía amata figlia:quelo che lui alu

nicofuofigliolo.che diffe:come io fuffemortale:fapca che


咁 douca morire cio che io generaua:ma Melibea dauāti miei

occhi fuccife fe medefima de fua uolunta : col gran dolore


de amore che acío la fforzaua;& quelaltro fu morto in lící

ta battaglia . O incomparabile perdita : o uccchio ponto dí.

dolore:che quanto píu cerco confolationc/manco ragione


trouop confolarme che feil Propheta & re Dauid pianſe Dauid

fuo figliolo nel tépo/che era infermo : & poíche fu morto

nolo uolfepiangere: dicedo che era pazzia piagere lo irre

cuperabilc:altri affai li reſtauão con lí quali poffeua faldar

fuapiaga: & io mifero no piango leiche/e/morta:ma la di


fuenturata caufa del fuo morire:Adeffo pdero infieme con

teco malauenturatafiglia:le paure & timori che ogni gior

nomefpaucntauano:tolo tua morte/e/quella cheme fa fe

curo defufpitione.O mífero ffortunato uecchio che faro


quando io intraro in mia caſa,& la trouarofola?che faro fe

tu nome refpondiquãdo io te chiamaro:chime porra mai


Riii
Acto .

coprire il gran machamēto che tu me faí?níun per ſe/quel

che el dí dhogího perfo : anchora che in qualche cofa me


Lambas parga cōforme: la grande aíofita de lanbas duca delí athe,

níenfi:che con fueproprie brazze il fuo figliolo ferito lan

zo in mare:ma tutte queste fon morte? chefe pure robano


la uíta:efforzato fatiffare con la fama : ma chifforzo amo

rire mia figlia:faluo la forte forza de amore ? Dung mon


do píéo de dolce lufenghe: che remedía darai ala fatichata

mía uecchiezza.come comand íche io reſti in te cognofcé

do tuefalfita/& finte carezze:tue Cathene e rete : conche

poderí noſtre debile uolunta díme come maíacconza mía

pleb.co
tinua il fíglía? chíaccompagnara mía Scompagnata habitatione?
grãoco2 chítera in carezzemei anni/che caducano? O/amore ama
doglio
roche non penſaua che haueuí forza de occidere tuoifub

iecti : ditefui ferito in mia giouentu per mezo de tue fiam,

me paffaí : per qual cagione me campafti ? Tu lo hai facto


per darme qfto pagaméto dela uíta í mía uecchiezza: ben

parole arriuai alí qua


cótra a> me credea effer libero detuoi laccí:quando
moze
rantanní:quando fuí côtento con mía coniugale copagnia

quando io me uíde col fructo che el dí de hoggimai taglia

to:mai harci penſato: cheprendeflinelli figli la uédetta de

lipatrizio non fo fe feriſci con ferro:o ſe abrufi cófuogo:ſa


ni laffi lípanní/& crudelmenteferifceelcore:faiche ame

nobrutto:& bello gli parga: dimme chithadata tanta poté


tía?chi te ameffoel nome che non te conuiene? Setu foffia

more amareſti li Seruitoi : Setu gli amaſſi non gli dareſti


pena : Se uiueffeno alegri non fe occiderebbeno : Come al

prefente ha facto mía amata figlia;che fine hãno facto tuoi


VigefimoPrímo,

ferui & miniſtrí la falfa tabbachína Celeſtina mori per le


3

mano delí píu fideli compagni che lei haueffe trouato per
fuo uenenofo feruitio:lor morferofcannati: Califto precí !... ..$

pitato mía dolorofa figlia uolfe prendere la medefima mor

te de lo amante fuo per feguitarlo.Oiniquo che de tutto


102 quefto tu feicaufa: dolce nome tefu dato: & amari factifaís
8-3

tu non daí equal merito : iniqua/e/ lalegge:che a tuttinon


equale:tua uoce alegra:tuoimodi dan triftezza:ben auen

turatifon quelli che tu non hai Cognoſciutí : o/de color/


2
che non hai facta ſtíma:alchuni te chiamano dío/io nonfo

quale error/& poco íudício lí mena : guarda che io amaza


20 quelli checreo;& cu occidí quelli che te fequeno fe inimi
221

co dogni ragione: a quelli che machote feruono/daimag

100 gior doni:finchetu gli hai meſſi nela danza de tue tribula pcbecas
gione as
tioní:tu feíínímico damící:& amico de inimici:& quefto/ e/ moze fia
pincto ce
per che tutegouerní fenza ordine:cieco te depingono/ gio co :cfans

uene:& pouero:pongonte unarco in mano col qual tírí al ciullo.

la uétura : ma piu ciechifon gli miniftri tuoi:che mhaí odo


no nefentono la dolorofa remuneratione/che de tuo ferui

tío effe: el fuoco tuo/e/ de ardente fulgure: che mhaífa fe


gnodoue arriua: le legne che tua fiamma confuma : fon

no anime : & uite de Humane creature de qualice figran

copía : Che appena me occurre da chí debbia comencíare:


che non folamente de chriftiani : ma de gentili & de Iu

deí : & tutto queſto daí impagamento de buon feruitíí; che Dacias

me dírai de quel macías de noftro tempo : ín che modo fíní paris


lena be
amando de cui trifto fine tu fufti caufa :cío che feceroper
Aegiſt o:
biperme
te Paris/ & Helena ; cio che fece Aegifto, & Hipermeftra ; ftra,
Acto

Sapbo, a tutto ilmondo enotorio : a Sapho : & Leandro :&Adría


leadro.
Adriana na:aqueftiche pagamento gli deftí?& anchora Dauid; &
Danid
falamo Salamonc non uolefti laffar fifenza pena per rifpecto de
ne:
tua amiſta Sanfonpago quelo che merito : perche crefca
Sanfo
Bic. chítulo fforzafti dar la fede: & molti altri che io taccio:per

che ho affai che contar nel mio male: del mondo mí lamé

to:perche infe me creo : per chenon hauédome data uíta :


non harci generatain effo Melibea : & non cffendo lei na
ta/non harebbe amato ; non amando non faría mío lamen

to:ín míafconfolata & ultima uccchiezza.Omía dolce cō

pagnia. Ofiglia fracaflata:&per che non uoleſtí chcio cuí

talle tua morte ?per che non haueſti pieta detua uecchia :&
amata matre?per che te moſtraſti fi crudel contra tuo ucc

chio patre per chemhaí tu laſſato in qſta dolorofa pena?


perche me laffafti trifto diſconſolato & in hac lacrimarű

Valle?
‫تانی کالی ہوکے‬

FINIS

Impreffo In Millano Per Zanotto da Caſtíone ad Inſtan


tía de Domino Io . Iacobo &fratelli da LegnanoA

dí. xxiii, de zugno.Del Anno del M.ccccc.xíííí.


Vigefimo Primo.
Poíche efeguito il fin trifto acoſtorou si acconiqr002
33

eche hanno mal guidato lalor danza 1 mana


il Ro

drízzamo noſtra mente al diuin choroơithalamiko

einluíponiamo ognihornoſtra ſperanzadomuɔ niɔ


23

AM che per dilecto humano oper lauorolodiningost


1
altro che eterna morte nonfauanza til spolomon

mentre fian dunque nel corporeo manto pasb


no fanctou buldoliko s
cerchiamo dacquiſtare il regno fancto

foupotor.T
133

Non dubbítar pero lector aftuto hanno nonp


1 chefe ben leggiquíuí error non fai unirnado
4

LE per che leggendo con lingegno acutoronpa uto


intra leſpine roſe cogleratologgatolib,pamiot
CA
quicorecto parlar quífar il muto Labaqmilium.p
applauder con dír uero impararaiko gliomed
echecofa elamante mafchio e femina vyniołomoo

ecomo el male el ben tra for fi feminaishołomosh

Dunque non michiamarpercio inhumano ongalib navi


fequeſtoprafihiimèza compoſta olus Toolslib

chefe benftendíínanzi latua mano brasgail and it


troueraí medicína arenafcoſta onnob licsimlobon

purche laffi la paglia e prendi elgranomosoms: p


poícheprender la poi/cnontigoſta impicily pad

mafete piace pur feguirglerroricinooongado il

non riprender che leggine gli authorioquod


Se Orpheo con la fua cetra emelodía. I
forzaua faffi/emontia fe uenire

eifiumi adrieto repigliar la uía


ela cuncha infernal tutta adolcíre
girima
fe ogni arbor hogni fera alharmoníaofa !!
atento facea far el fuonſeguire

dunque noti admirar ſel noſtro authored downt

a chi lobſerua da maggior uigore fordomAlianca

Perche queft opra hafi gentil natura

che amar e difamar alhuomo inſegna

echiunque haueffe el cor qual pietra dura


forzae/che lei leggendo molle uegna

quíuí fimpara ad uifo/e/coniectura


comefifpera facchiarezza efdegna

come fe finge lira e la legrezza

ecome ſe defia quel che fi ſprezza

Non difegno giamai la diua mano


di Plauto e Neuío a gli huomini prudenti

fi ben linganndi ogni feruoftrano


ne de linſtabil donne fraudolentia :65

quanto il comico noftro caſtegliano

che gliautiquie moderní auntracto ha ſpenti


fiche greco e fatin lingagnio fpronopod 69 M
chene porta dit pagna la corona 184
Como credo chefappio bon lectore
afar attento ognun al tuo Caliſto

bifogna a tempo legger con furore


eforte/e/pian/tradenti/e chiaro e místo

fpeffo con allegrezza/e/con dolore


contema/hor con difio/e/far il trifto

tal uolta anchor confpeme crídí e canto

e arte/e/mottie beffe/erifo/epianto

El debito non uol nela ragione


chel nome de lauthor fefcríua chiaro

peroche effo ne/e/ſtato in fuofermone

unpoco rífpectofo un poco auaro

mapur per dar dílui cognitione

incleprimeſtanze te limparo
giu per lícapi uerfi breuemente

con la fua digníta natíone egente

Nel mille cinquecento cinque apunto

defpagnolo in idioman ítalíano

eftato queſto opufcul tranfunto

dame alphonfo de hordognez nato hifpano


aínſtantía di colei cha infe rafunto

ognibel modo,& ornamento humano

gentil feltria fregofa honeſta e degna


in cui uera uirtu triumphaeregna
$ 67Anodoidulaksh soubo

ch.how inmungoshanwaja

around noongqələquɔs mapoli


chlinɔomitoyle Low asiqo

stolob zoo\o\sumungolls not

oflulitis pilib noored suntaco


cmmɔɔìbisɔom: dostotionss.bu

cm.iqayofhioyolladoinomo pamə

pashtpanion to 21111

omnirlo sulolatred walabarton ) rla


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