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Chimica

Corso di Laurea in Ingegneria

• Ipotesi di De Broglie. Principio di indeterminazione di Heisenberg.


• Modello atomico ondulatorio. Equazione d’onda di Schrödinger
• Orbitali atomici e numeri quantici. Energia degli orbitali atomici
• Principio di esclusione di Pauli. Regola di Hund. Aufbau
• Aufbau: costruzione della tabella periodica
• Proprietà periodiche degli elementi

1
Dualismo onda-particella
Ipotesi di De Broglie

Fenomeni fisici:
di carattere corpuscolare di carattere ondulatorio
(fenomeni connessi con l’esistenza di (fenomeni che mostrano proprietà
particelle discrete) continue proprie delle onde)
•leggi classiche del moto •diffrazione della luce
Meccanica classica Teoria ondulatoria classica

di carattere dualistico onda-corpuscolo

Moderna teoria quanto-meccanica


(Il carattere corpuscolare o il carattere
ondulatorio di un fenomeno sono due aspetti
di una stessa realtà)

✓ natura dualistica delle particelle microscopiche


✓ natura dualistica della luce Ipotesi di De Broglie
a qualsiasi particella di massa m e di velocità v può
c essere associata un’onda di lunghezza d’onda pari a:
Relazione di Planck E = h = h
 h h
= =
mc mv
Relazione di Einstein E = mc 2
•Diffrazione di un fascio di elettroni ad opera di un
reticolo di diffrazione costituito da un cristallo di Ni
2
Dualismo onda-particella
Ipotesi di De Broglie 1924

Per i fotoni: A. Einstein M. Planck


c (1879-1955)
E = h = h
Relazione di Planck (1858-1947)
Nobel 1921

 h Nobel 1919

=
Relazione di Einstein
E = mc 2 mc
Per un qualsiasi corpo in movimento:

h
= L. De Broglie
(1892-1987)

mv Nobel 1929

• Effetto fotoelettrico e termoelettrico: natura corpuscolare


dell’elettrone
natura dualistica dell’elettrone
• Davisson e Germer, 1927: Diffrazione di un fascio di elettroni ad
opera di un reticolo di diffrazione costituito da un cristallo di Ni
3
Dualismo onda-particella
Ipotesi di De Broglie 1924
•Davisson e Germer, 1927: Diffrazione di un fascio di elettroni ad opera di un reticolo di
diffrazione costituito da un cristallo di Ni

Raggi X Elettroni

Un fascio di elettroni era diretto verso un cristallo di nichel, che poteva essere ruotato per
misurare la distribuzione angolare degli elettroni. Si trovò che a certi angoli si aveva un picco
nell’intensità degli elettroni diffusi, in accordo con la condizione di interferenza costruttiva tra
le “onde elettroniche” riflesse da diversi piani reticolari, in maniera identica a quello che accade
con i raggi X.

4
Principio di indeterminazione di Heisenberg

Il prodotto tra l’incertezza x della misura della posizione x di una particella, e


l’incertezza (mv) della misura della sua quantità di moto non può essere inferiore ad
una quantità minima, pari a h/4p
W. Heisenberg
(1901-1976)
h = 6,626·10-34 J·s (cost. di Planck) Nobel 1932

(un modello atomico in cui l’elettrone compie orbite ben determinate intorno al nucleo
perde ogni significato scientifico)

✓ nessun limite apprezzabile alla possibilità di misurare posizione e velocità di una particella
macroscopica (es. un pallone da calcio)
m=500 g
x= 10-6 m 6,626  10 −34 ( J  s)
= 2,1  10 − 28 (m / s )
h
v  =
2pmx 2p  0.500 (kg)  10 (m )
−6

✓ limiti alla possibilità di misurare posizione e velocità di una particella microscopica


melettrone=9,1·10-31 kg
x= 10-12 m
6,626  10 −34 ( J  s)
= 1,16·10 8 (m / s )
h
v  =
2pmx 2p  9,1  10 (kg)  10 (m )
−31 −12

5
Principio di Indeterminazione di Heisemberg

E’ possibile conoscere con E’ possibile conoscere con


precisione arbitraria la posizione di precisione arbitraria la sua
una particella velocità

Non è possibile conoscere simultaneamente


queste variabili con precisione qualsiasi.

6
Modello atomico ondulatorio
Equazione d’onda di Schrödinger

 operatore caratteristico del sistema atomico E. Schrödinger


(1887-1961)

 autofunzione (descrive l’elettrone dal punto di vista ondulatorio: Nobel 1933

 =   2(x,y,z) rappresenta la probabilità che l’elettrone si trovi nel


punto di coordinate x,y,z)

 autovalore (energia dell’elettrone)

Tra le soluzioni dell’equazione di Schrödinger, le funzioni d’onda  fisicamente accettabili devono


soddisfare particolari condizioni al contorno imposte dalla natura del sistema:
1) finite, continue e ad un solo valore in tutto lo spazio
2) tendere a zero a distanza infinita dal nucleo
3) normalizzate

Le condizioni al contorno imposte fanno sì che ognuna delle infinite funzioni d’onda  che
rappresentano le soluzioni dell’equazione d’onda, dette orbitali atomici, viene ad essere caratterizzata da
quattro numeri quantici:
n=1, 2, 3, … numero quantico principale
l=0, 1, … (n-1) numero quantico secondario
m =0, 1, … l numero quantico magnetico nlm nlm
ms=1/2 numero quantico magnetico di spin
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Modello atomico ondulatorio
Significato fisico dei numeri quantici orbitalici

n Definisce lo strato e da esso dipende l’energia dell’orbitale

nlm l Definisce il livello, e quindi la forma dell’orbitale. Da esso


dipende (in piccola misura) l’energia dell’orbitale

m Definisce l’orientazione nello spaio degli orbitali.


Orbitali col medesimo m sono degeneri

numero quantico magnetico di spin

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Modello atomico ondulatorio
Significato fisico dei numeri quantici orbitalici
Equazione di Dirac: L’elettrone ha un
momento angolare
Descrive il intrinseco : spin
comportamento di
particelle relativistiche

P. A. Dirac
Nobel 1933

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n=1, 2, 3, …
l=0, 1, … (n-1)
Orbitali atomici e numeri quantici m =0, 1, … l

n l m nlm n l m nlm y

1 0 0 1s 4 0 0 4s x
z 1s

2 0 0 2s 4 1 -1

2 1 -1 4 1 0 4p y

4 1 +1
2 1 0 2p
2 1 +1 4 2 -2
x
4 2 -1 z 2s
3 0 0 3s 4 2 0 4d
3 1 -1 4 2 +1
y
3 1 0 3p 4 2 +2
2py
3 1 +1 4 3 -3
4 3 -2
3 2 -2
4 3 -1
3 2 -1 4f
4 3 0 x
3 2 0 3d
4 3 +1 2px

3 2 +1
4 3 +2 z
3 2 +2 4 3 +3
2pz

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Forme degli orbitali

L’orbitale viene rappresentato


graficamente in modo tale che
nel suo volume vi sia una certa
probabilità (95%) di trovare
l’elettrone.

Sulla superficie dell’orbitale la


probabilità di trovare l’elettrone
è costante

Il segno dell’orbitale
rappresenta il segno della
funzione d’onda .
12
L’orbitale 1s
La funzione 1s dipende solo
dal raggio r  l’orbitale 1s è
sferosimmetrico

consideriamo l’orbitale 1s come


una sfera all’interno della quale
la probabilità di trovare
l’elettrone è pari al 95%

probabilità di trovare
l’elettrone in un guscio
sferico di volume dr a
distanza r dal nucleo 
probabilità radiale 4pr22

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Confronto fra la teoria di Bohr e teoria ondulatoria

teoria di Bohr teoria ondulatoria


meccanica quantistica, concetto di
meccanica Newtoniana
basi teoriche probabilità e principio di
deterministica
indeterminazione di Heisenberg
particella puntiforme dotata di particella dotata di massa a cui è
elettrone
carica negativa associata un’onda
orbitale: funzione matematica  che
orbita: traiettoria definita seguita
descrive l’onda associata all’elettrone a
dall’elettrone a cui corrisponde un
localizzazione cui corrisponde un definito valore di
definito valore di energia
dell’elettrone energia

probabilità di trovare l’elettrone in un


raggio dell’orbita
punto dello spazio dipende da 2

distanza dal nucleo a cui è massima la


raggio della prima orbita probabilità di trovare l’elettrone in un
r0 = 0,53 Å
dell’atomo di idrogeno elemento di volume infinitesimo
nell’atomo di idrogeno
numeri parametri fisici valori dei coefficienti della funzione
quantici (ad es. forma delll’orbita) d’onda
E = -1/n2 · E0
energia E = -1/n2 · E0
autovalore della funzione d’onda
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Orbitali atomici

15
Energia degli orbitali atomici
Atomi idrogenoidi Atomi polielettronici


E E …

… 4p
3d
4s 4p 4d 4f ··· ··· ··· 4s
3p
3s 3p 3d 3s

2p
2s 2p
2s

1s 1s

1s

Energia dei livelli


2s 2p
1s < 2s = 2p < 3s = 3p = 3d <
< 4s = 4p = 4d =4f < 5s = 5p … 3s 3p 3d
4s 4p 4d 4f
Livelli energetici in ordine crescente di energia
5s 5p 5d 5f …
6s 6p 6d 6f … …
7s 7p … … … …

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Principio di esclusione di Pauli. Regola di Hund
Principio di esclusione di Pauli
In uno stesso atomo non possono esistere due elettroni caratterizzati dalla stessa quaterna di
numeri quantici n l ml ms.
Se due elettroni sono descritti dal medesimo orbitale, essi devono possedere diverso numero
quantico di spin (spin opposto)  un orbitale può contenere al massimo due elettroni

ms = +1/2
orbitale di numeri quantici n, l, m
ms = -1/2

l’attrazione fra gli opposti momenti magnetici di spin compensa la repulsione elettrostatica

Regola di Hund (principio di massima molteplicità)


Nel riempimento di orbitali degeneri, gli elettroni ne occupano il maggior numero possibile
disponendosi a spin parallelo

orbitali di numeri quantici


n, l,
m1 m2 m3

la repulsione è minore nel caso di 2 elettroni in due orbitali con spin paralleli
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Il principio dell’Aufbau
Aufbau = costruzione
Si possono “costruire” idealmente le configurazioni elettroniche degli atomi di tutti gli
elementi:
▪ si parte dall’idrogeno
▪ si procede in ordine di numero atomico crescente
▪ si aggiunge un protone nel nucleo
▪ si aggiunge un elettrone nell’orbitale a più bassa energia disponibile rispettando il
principio di Pauli e la regola di Hund
❖ si sistemano sulla stessa riga gli elementi con lo stesso numero quantico
principale n (stesso livello)

❖ gli elementi che presentano elettroni nel livello 3d vanno sistemati su una riga tra
gli elementi che riempiono l’orbitale 4s e quelli che riempiono gli orbitali 4p

❖ gli elementi che presentano elettroni nei livelli 4d, 5d e 6d vanno sistemati su altre
tre righe in corrispondenza degli elementi che presentano elettroni nel livello 3d

❖ gli elementi che riempiono gli orbitali 4f e 5f vanno sistemati su due righe a parte

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Il principio dell’Aufbau
1s
1 2s 2p 2
H 3s 3p 3d He
1s1 1s2
3 4 4s 4p 4d 4f 5 6 7 8 9 10
Li Be 5s 5p 5d 5f … B C N O F Ne
2s1 2s2 2s22p1 2s22p2 2s22p3 2s22p4 2s22p5 2s22p6
11 12 6s 6p 6d 6f … … 13 14 15 16 17 18
Na Mg 7s 7p … … … … Al Si P S Cl Ar
3s1 3s2 3s23p1 3s23p2 3s23p3 3s23p4 3s23p5 3s23p6
19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
K Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr
4s1 4s2 3d14s2 3d24s2 3d34s2 3d54s1 3d54s2 3d64s2 3d74s2 3d84s2 3d104s1 3d104s2 4s24p1 4s24p2 4s24p3 4s24p4 4s24p5 4s24p6

E …
4p
3d
4s
3p
3s

2p
2s

1s
20
Il principio dell’Aufbau: la tavola periodica
1s
2s 2p
1 2
H 3s 3p 3d He
1s1 1s2
4s 4p 4d 4f
3 4 5 6 7 8 9 10
Li Be 5s 5p 5d 5f … B C N O F Ne
2s1 2s2 2s22p1 2s22p2 2s22p3 2s22p4 2s22p5 2s22p6
6s 6p 6d 6f … …
11 12 13 14 15 16 17 18
Na Mg 7s 7p … … … … Al Si P S Cl Ar
3s1 3s2 3s23p1 3s23p2 3s23p3 3s23p4 3s23p5 3s23p6
19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36
K Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr
4s1 4s2 3d14s2 3d24s2 3d34s2 3d54s1 3d54s2 3d64s2 3d74s2 3d84s2 3d104s1 3d104s2 4s24p1 4s24p2 4s24p3 4s24p4 4s24p5 4s24p6
37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54
Rb Sr Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I Xe
5s1 5s2 4d15s2 4d25s2 4d45s1 4d55s1 4d55s2 4d75s1 4d85s1 4d105s04d105s1 4d105s2 5s25p1 5s25p2 5s25p3 5s25p4 5s25p5 5s25p6
55 56 57 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86
Cs Ba La Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At Rn
6s1 6s2 5d16s2 5d26s2 5d36s2 5d46s2 5d56s2 5d66s2 5d76s2 5d96s1 5d106s15d106s2 6s26p1 6s26p2 6s26p3 6s26p4 6s26p5 6s26p6
87 88 89
Fr RA Ac
7s1 7s2 6d17s2

58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71
Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb Lu
4f15d16s2 4f25d16s2 4f35d16s2 4f45d16s2 4f55d16s2 4f65d16s2 4f75d16s2 4f85d16s2 4f95d16s2 4f105d16s2 4f115d16s2 4f125d16s2 4f135d16s2 4f145d16s2
90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103
Th Pa U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Lw
6d27s2 5f25d17s2 5f35d17s2 5f45d17s2 5f67s2 5f77s2 5f76d17s2 5f86d17s2 5f107s2 5f117s2 5f127s2 5f137s2 5f147s2 5f146d17s2
21
La tabella periodica degli elementi
blocco s blocco d blocco p
nsX (n-1)dXns2 ns2npX
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
Gruppo
IA IIA IIIB IVB VB VIB VIB VIIIB IB IIB IIIA IVA VA VIA VIIA 0

1 H He
2 Li Be B C N O F Ne
3 Na Mg Al Si P S Cl Ar
Periodo

4 K Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr
5 Rb Sr Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I Xe
6 Cs Ba La Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At Rn
7 Fr Ra Ac Gruppo degli alogeni
Gruppo dei calcogeni
Gruppo dell’azoto
Gruppo dei metalli
alcalini 6 Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb Lu Gruppo del carbonio
Gruppo degli el. terrosi
7 Th Pa U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Lr
Gruppo dei metalli
alcalino-terrosi blocco f
(n-2)fX(n-1)d1s2 Serie dei lantanidi
(terre rare)
Gas nobili Serie degli attinidi
Elementi tipici
Metalli di transizione
Elementi di transizione interna 22
Tavola periodica degli elementi,storicamente,
nasce nel 1869:

Nel 1869 il chimico Mendeleev (russo)


trovò che ordinando gli elementi in
ordine di peso atomico e disponendoli
in file orizzontali una sopra l'altra, gli
elementi di ogni colonna avevano
proprietà simili.

Mendeleev, Dmitri Ivanovitch


1834 - 1907

Tale disposizione tabulare degli elementi è nota come tavola periodica

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24
25
26
Proprietà periodiche degli elementi
Raggio atomico

raggio atomico  si ricava dalla distanza


fra due atomi adiacenti nella molecola
dell’elemento r

Il raggio atomico
diminuisce lungo un
periodo e aumenta Effetto dell’azione attrattiva della carica nucleare
lungo un gruppo.

Effetto dello schermo


degli elettroni interni

28
Proprietà periodiche degli elementi
raggio ionico  si ricava dallo ione (positivo o negativo) formato dall’atomo
cedendo o acquistando elettroni

▪ r (Na+) < r (Na)  maggiore carica nucleare positiva, aumenta l’attrazione


esercitata dai protoni
▪ r (O2-) > r (O)  maggiore carica negativa, aumenta la repulsione tra gli
elettroni

29
Proprietà periodiche degli elementi
Raggi ionici
Sono riferiti alla regione sferica attorno al nucleo dello ione entro la quale è più
probabile trovare gli elettroni. La definizione è in qualche modo arbitraria come per i
raggi atomici (es. distanze tra i nuclei dei cristalli, diffrazione ai raggi X).
Un catione è più piccolo del corrispettivo atomo neutro perchè ha perso gli elettroni di
valenza o parte di essi. Rcatione < Ratomo

Al contrario un anione è più grande del


corrispettivo atomo neutro perchè ha
acquistato degli elettroni. Ranione > Ratomo

30
Proprietà periodiche degli elementi
In breve sui raggi ionici potremmo dire che:

31
Proprietà periodiche degli elementi
Energia di ionizzazione. Affinità elettronica.
EI

EA
EI

EA

Energia ionizzazione (EI) Affinità elettronica (EA)


energia necessaria ad allontanare energia rilasciata da una mole di
una mole di elettroni da una mole atomi gassosi quando acquista una
di atomi gassosi con la formazione mole di elettroni dando luogo alla
di una mole di ioni positivi gassosi formazione di una mole di ioni
negativi gassosi
A(g) = A+(g) + e- A(g) + e- = A -(g)

32
Energia di (prima) ionizzazione in funzione del numero atomico Z

L’energia di
ionizzazione
aumenta lungo un
periodo e diminuisce
lungo un gruppo

33
Affinità elettronica in funzione del numero atomico Z

L’affinità elettronica
aumenta lungo un
periodo e diminuisce
lungo un gruppo

Primi tre periodi

34
Proprietà periodiche degli elementi
Energia di ionizzazione e Affinità elettronica: Metalli e non metalli

E.I.

A.E.
E.I.

A.E.

METALLI: elementi con bassa E.I. e bassa A.E.


perdono facilmente un elettrone

NON METALLI: elementi con alta E.I. e alta A.E.

35
Proprietà periodiche degli elementi
Elettronegatività

Elettronegatività

Elettronegatività Numero di ossidazione

È la tendenza di un atomo ad È la carica che resta su un atomo


attrarre gli elettroni di legame quando si assegnano all’atomo più
elettronegativo i doppietti di
legame

Altre proprietà periodiche:


•caratteristiche acide e basiche degli ossidi degli elementi

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Elettronegatività, 
è la misura dell’abilità di un atomo, in una
molecola, ad attrarre gli elettroni di
legame verso di esso

Concetto proposto da
Linus Pauling (1901-1994)

Non confondere l’elettronegatività con


l’affinità per l’elettrone che è un dato
relativo all’atomo isolato

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Elettronegativita,  (Pauling)

Per poter disporre di valori di elettronegatività confrontabili per diversi atomi, si


è stabilito, per convenzione, di considerare come valore di elettronegatività di un
atomo quello che tale atomo assume nel legame con l’atomo di idrogeno.

aumenta
diminuisce

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PER CASA: studiare dal libro di testo

Terza edizione
Paragrafi 4.8 (tranne 4.8.3), 4.9, 4.10 e 4.11 e
tutto il capitolo 5

Seconda edizione
Da paragrafo 4.9 (tranne 4.9.3) fino alla fine
del capitolo 4 e tutto il capitolo 5

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