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CAPITOLO 1 – COS’È UNA POLITICA PUBBLICA

ASPETTO DINAMICO delle


istituzioni pubbliche.
pone l’accento sul SOGGETTO che
DUE DEFINIZIONI guardano alle politiche FORMULA E METTE IN ATTO le politiche
pubbliche partendo da un PUNTO pubbliche
D’OSSERVAZIONE DIVERSO (il soggetto che le POLITICHE PUBBLICHE →
produce e il loro oggetto). Però, questi due tipi di AZIONE PUBBLICA
DEFINIZIONI sono COMPLEMENTARI

GOVERNI: insieme delle ISTITUZIONI che


contribuiscono a definire l’AZIONE PUBBLICA
(organi esecutivi, assemblee legislative,
1 magistratura, pubblica amministrazione, ecc).
Thomas
«Le politiche pubbliche sono Dye, 1976
ciò che i governi
decidono di fare o di
non fare» POLITICHE PUBBLICHE sono per lo più ogni singolo CITTADINO è DESTINATARIO DI
INTERGOVERNATIVE o MULTILIVELLO, POLITICHE PUBBLICHE che sono DECISE O
ossia il frutto di scelte compiute da più MESSE in atto da GOVERNI diversi, che
istituzioni, spesso poste a livelli agiscono entro il proprio TERRITORIO e entro
territoriali diversi. la propria sfera di COMPETENZA

il NON FARE, il non scegliere molti altri SOGGETTI


produce risultati sul problema. (associazioni, esperti, media, GOVERNANCE
L’INERZIA dei governi genera cittadini, ecc) CONTRIBUISCONO
conseguenze in termini di alla formazione e all’attuazione
politiche pubbliche delle politiche pubbliche

in contrapposizione a GOVERNMENT
(ossia le istituzioni di governo)

1
CAPITOLO 1 – COS’È UNA POLITICA PUBBLICA

2 Bruno Dente
Una politica pubblica è l’insieme di azioni in (1990)
qualche modo correlate alla soluzione di
un problema collettivo che sia le POLITICHE PUBBLICHE non in base al
generalmente considerato di interesse soggetto che le produce, ma IN BASE AL
pubblica LORO OGGETTO, ossia in che cosa
consistono

le POLITICHE PUBBLICHE sono la


RISPOSTA AD UN PROBLEMA che viene
SOGGETTI ESPOSTI a tale problema lo hanno percepito come COLLETTIVO.
RIVENDICATO COME UN PROBLEMA
COLLETTIVO meritevole di essere
AFFRONTATO MEDIANTE MISURE DI
INTERVENTO PUBBLICO
POLICY MAKERS: Gli ATTORI che
fanno o contribuiscono a fare le
politiche pubbliche

Definizione Knoepfel
di sintesi et al. 2011
Le politiche pubbliche una serie di decisioni o
attività intenzionali e coerenti prese e messe in
atto da diversi attori pubblici e, talvolta, privati,
con l’obiettivo di risolvere in modo mirato un
problema che è stato definito come problema
collettivo

2
CAPITOLO 1 – COS’È UNA POLITICA PUBBLICA INDIVIDUAZIONE DEL
PROBLEMA P
R
O
C
POLITICA POLITICHE E
PRODUCE - DETERMINA S
(POLITICS) (POLICY)
S
O

PRODUZIONE DI
RISULTATI
Il triangolo delle politiche
pubbliche
Formulano le politiche
pubbliche
Le LEGGI possono rappresentare
uno STRUMENTO delle politiche
Obiettivo è la MODIFICA DEI POLICY MAKERS
TO

COMPORTAMENTI che
EN

determinano il problema
RV

collettivo
TE
IN

PR
DI

DE LEM
OB
I

FIN A
ES
OT

IZI DA
IP

ON RI
Terze parti che

E SOL
subiscono l’intervento

DE V
L ERE
Terze parti avvantaggiate
dall’intervento

GRUPPI IPOTESI CAUSALE GRUPPI


DESTINATARI BENEFICIARI
MODIFICA DEI COMPORTAMENTI

ATTORI TERZI beneficiano o sono


3 svantaggiati indirettamente da
una politica
CAPITOLO 1 – COS’È UNA POLITICA PUBBLICA

POLITICHE COME
CICLI 6 FASI
solo alcuni riescono
ad essere affrontati

si VALUTA la FATTIBILITÀ e si stima Si sceglie una SOLUZIONE tra


l’EFFICACIA delle possibili misure e quelle esaminate. MIX DI Produzione
si arriva a SCEGLIERNE alcune STRUMENTI (normativi, dei RISULTATI
comunicativi, informativi, etc...)
FORMAZIONE
DELL’AGENDA

EMERGERE DI UN FORMULAZIONE
PROBLEMA DELLA POLITICA ADOZIONE ATTUAZIONE VALUTAZIONE
COLLETTIVO PUBBLICA

RETROAZIONE O
FEEDBACK giudizi relativi all’attuazione
e ai risultati della politica

PROCESSO DI
APPRENDIMENTO
4
PROSPETTIVA PRESCRITTIVA
CAPITOLO 1 – COS’È UNA POLITICA PUBBLICA

Aiutare i policy makers a


mettere a fuoco i
Lo STUDIO DELLE POLITICHE PUBBLICHE è sempre più PROBLEMI e a
diffuso in quanto gli interventi pubblici oramai riguardano FORMULARE POLITICHE
qualsiasi aspetto della vita collettiva e individuale UTILI, efficaci e
rispondenti ai bisogni dei
cittadini

(1945-1975), l’INTERVENTO PUBBLICO nell’economia PROSPETTIVA DESCRITTIVA-


divenne una delle principali STRATEGIE DI POLITICA INTERPRETATIVA

DAL DOPOGUERRA AI GIORNI NOSTRI


MACROECONOMICA delle democrazie (WELFARE STATE,
pensioni pubbliche, sanità pubblica e assistenza sociale)

COMPRENSIONE e
SPIEGAZIONE DEI FENOMENI,
ossia come e perché le
politiche nascono, si
1975-1990, avvento delle POLITICHE NEOLIBERALI, si aprì evolvono, chi le produce e
una fase di CRITICA AL BIG GOVERNMENT, che portò a un mediante quali processi
progressivo DIMAGRIMENTO DELLO STATO e al
RAFFORZAMENTO DEL MERCATO

PARAMETRO GIURIDICO, azioni


pubbliche valutate su
In Italia CONFORMITÀ alle norme di legge
1990- … NUOVI PROBLEMI PUBBLICI hanno richiesto
l’adozione di nuove politiche, anche attraverso APPROCCI
TRANSNAZIONALI (come i problemi ambientali, i problemi PARAMETRO FINANZIARIO, azioni
legati ai flussi migratori, la crisi economica, la criminalità pubbliche valutate su CAPACITÀ
organizzata, la tutela delle coppie omosessuali, ecc.) DI CONTROLLARE LA SPESA
(sprechi)

VALUTAZIONE DEGLI PARAMETRO MANAGERIALE,


EFFETTI ?????? azioni pubbliche valutate su
EFFICIENZA e RAZIONALITÀ
5 dell’AZIONE AMMINISTRATIVA
CAPITOLO 2 – GLI ATTORI INDIVIDUALI

COLLETTIVI
NON sono considerati ATTORI le ENTITÀ
PRIVE DI INTENZIONALITÀ, costituite da coloro che agiscono, ossia
individui che perseguono i propri dicono o fanno qualcosa per
obiettivi e agiscono autonomamente mettere a fuoco un problema o
(es. opinione pubblica)
promuovere una soluzione

PRIVATI PUBBLICI
LOGICHE DI AZIONE
CONTINUA INTERAZIONE SCALA TERRITORIALE
PORTA A
POLITICI
POLITICHE PUBBLICHE EUROPEA, NAZIONALE,
MODERNE REGIONALE O LOCALE
BUROCRATI
DOVUTO A:
POLITICHE PUBBLICHE
MULTILIVELLO
CRESCENTE INFLUENZA DEGLI ATTORI PRIVATI PORTATORI DI
favorita dall’emergere degli ORIENTAMENTI INTERESSE
NEOLIBERALI che hanno valorizzato la
CULTURA IMPRENDITORIALE PRIVATA

ESPERTI
CRESCENTE COMPLESSITÀ DEI PROBLEMI PUBBLICI
che richiede la formulazione di politiche che
tengano conto di VARI PUNTI DI VISTA e che
necessitano di RISORSE PROVENIENTI DA VARIE
FONTI MEDIA

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cariche pubbliche negli organi
legislativi e di governo
CAPITOLO 2 – GLI ATTORI POLITICI
LEGITTIMAZIONE
DEMOCRATICA DIRETTA
DIRIGENTI E DAI LOGICHE DI AZIONE (Sindaco) o INDIRETTA (es.
Assessore)
FUNZIONARI DELLE P.A. BUROCRATI MEDIA
molto SENSIBILI alle oscillazioni
ATTUAZIONE e dell’OPINIONE PUBBLICA
FORMULAZIONE delle STAKEHOLDERS Influenzano le politiche (cercano il CONSENSO)
politiche pubbliche influenzando l’opinione
pubblica
Organizzati in PARTITI che
ASIMMETRIA DI Attività di pressione orientano il consenso e
INFORMAZIONI E chiamata LOBBYING propongono programmi di
CONOSCENZE con governo
politici
INFLUENZANO le politiche
pubbliche per tutelare gli
La utilizzano per orientare decisioni INTERESSI LEGITTIMI che
a favore di proprie SPINTE rappresentano. ESPERTI
EGOISTICHE (accrescere potere,
ottenere risorse per proprio settore)
GRUPPI DI INTERESSE CITTADINI ANALIZZARE i
La utilizzano per orientare decisioni SETTORIALI (sindacati, PROBLEMI pubblici
affini alla propria CULTURA organizzazioni datoriali) e STUDIARE e
ORGANIZZATIVA e alle proprie Processi
partecipativi valutare specifiche
PROCEDURE E ROUTINE GRUPPI DI INTERESSI DIFFUSI Formati ibridi SOLUZIONI
(assoc. Ambientaliste, (dibattito
Burocrazia volontriato, comitati) pubblico)
Collegati ai diversi
fine a se attori
stessa
MAGISTRATURA Processi deliberativi
Tengono poco in
considerazione
CONTRIBUISCE ALL’ATTUAZIONE implicazioni sociali o
delle politiche pubbliche entità INFORMALI, VOLONTARIE etiche delle loro
ma non alla loro formulazione e SETTORIALI agiscono a livello raccomandazioni
diversi a seconda del problema
INFLUENZA il contenuto delle politiche POLICY L’analisi degli attori che fanno parte del policy
(INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE, NETWORKS networks è molto importante perché ci dice TECNOCRAZIA
ANALOGIA, COSTITUZIONALITÀ)
chi governa e come, fotografa quello
specifico sistema di governance
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CAPITOLO 3 – TIPI DI POLITICHE

Classificabili a CONTENUT
Lowi O
le politiche determinano seconda di:
la politica
LIVELLO DI
GOVERNO
TIPOLOGIA DI
LOWI

DISTRIBUTIVE REDISTRIBUTIVE REGOLATIVE COSTITUTIVE

finalizzate a RIEQUILIBRARE Definiscono REGOLE, REGOLE DI FONDO


assegnano RISORSE LE RISORSE all’interno della OBBLIGHI E DIVIETI. del sistema politico
(contributi, esenzioni fiscali) società (ROBIN HOOOD)
A FAVORE DI CATEGORIE DI
SOGGETTI (es. contributi attribuiscono
l’applicazione di SANZIONI
agricoltura) POLITICHE MOLTO POTERI o FUNZIONI
CONFLITTUALI
NUMERO DI ATTORI per CONFLITTUALITÀ
definizione di tali politiche è NO SANZIONI
POLITICA FORTE in grado di
relativamente ESTESO reggere in ARENE
FORTEMENTE CONFLITTUALI. ATTORI: gruppi di interesse riguardano la
NO CONFLITTUALITÀ che rappresentano INTERE COLLETTIVITÀ
CATEGORIE

NO SANZIONI

Un SISTEMA POLITICO PIÙ DEBOLE sarà


propenso verso politiche distributive
8 per NON SCONTENTARE NESSUNO
CAPITOLO 3 – TIPI DI POLITICHE
presupposto che ogni politica
crea VANTAGGI (o BENEFICI) e
SVANTAGGI (o COSTI)
TIPOLOGIA DI WILSON

CONCENTRATI
Riguardano specifiche DIFFUSI
categorie individuabili di riguardano la collettività
cittadini nel suo complesso
POLITICHE CON COSTI E
BENEFICI CONCENTRATI

POLITICHE REDISTRIBUTIVE DI LOWI,


ossia sottrarre risorse a gruppi ben
individuati per favorire altri gruppi. Il
CONFLITTO sarà dunque molto ACCESO POLITICHE CON COSTI
CONCENTRATI E
POLITICHE CON COSTI BENEFICI DIFFUSI
DIFFUSI E BENEFICI
CONCENTRATI
POLITICA CON COSTI E
BENEFICI DIFFUSI POCHI PAGANO PER IL
corrispondono alle VANTAGGIO DI TUTTI
POLITICHE DISTRIBUTIVE DI
L’insieme della SOCIETÀ LOWI
SOSTIENE I COSTI per averne
benefici. CONFLITTO
FORTEMENTE RICHIESTE da
NO CONFLITTO coloro che ne ricevono
benefici LIMITATA MOBILITAZIONE
da parte dei soggetti che
NO INCENTIVO a sostenere e NO CONFLITTO perché costi ne avranno vantaggi
partecipare attivamente alla
politica diffusi

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CAPITOLO 4 – I PROBLEMI PUBBLICI E L’AGENDA
Una politica pubblica si definisce a
partire dal problema che intende
affrontare (Dente, 1990).

politica pubblica

APPROCCIO APPROCCIO
OGGETTIVISTA COSTRUTTIVISTA
condizioni sociali e
Fino agli anni ’60 del ‘900 problemi pubblici
A partire dagli anni
’70 del ‘900
● ANALISI DEI FATTI
● RIGOROSA MISURAZIONE comprensione della COSTRUZIONE
DEI FENOMENI SOCIALE delle problematiche e del
RUOLO DEGLI ATTORI SOCIALI
PROCESSO DI SELEZIONE E
EFFETTI PRESENTAZIONE DI INFORMAZIONI
in modo da INFLUENZARE LA fenomeni non sono autoevidenti e
PERCEZIONE e l'INTERPRETAZIONE di univocamente misurabili e la loro
tendono a SELEZIONARE ALCUNI ASPETTI DEFINIZIONE DIPENDE DA
dei problemi trascurandone altri un determinato FENOMENO da
parte del pubblico PROCESSI COGNITIVI CHE SONO
SOGGETTIVI (FRAMING)
INTERPRETAZIONI DIVERSE del
medesimo PROBLEMA, che all’inizio può
essere INDEFINIBILE FATTORI Aiutano ad AFFRONTARE LA
COMPLESSITÀ attraverso una sua
Attori NON HANNO CONSAPEVOLEZZA di parziale SEMPLIFICAZIONE in
essere toccati dal fenomeno componenti più circoscritte e
comprensibili

RUOLO DELLE ROUTINES E DELLE


COMPETENZE PROFESSIONALI o disciplinari
entro cui gli attori pensano e agiscono Consentono ai policy makers
di confrontare PROSPETTIVE
INTERPRETATIVE DIVERSE
RUOLO DELLE CREDENZE CONSOLIDATE che
circolano in un certo periodo nelle comunità
di riferimento dei vari attori di policy
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CREDENZE SOLIDE STABILI E RESISTENTI di
CAPITOLO 4 – I PROBLEMI PUBBLICI E L’AGENDA fronte a pressioni esterne dissonanti,
consolidate e rafforzate nel tempo attraverso
PROCESSI DI CONDIVISIONE E
RICONOSCIMENTO RECIPROCO DEI MEMBRi
DIFFUSORI DI IDEE NELLA SOCIETÀ
ai fini delle politiche pubbliche
COMUNITÀ EPISTEMICHE CONTROLLO DELLA CONOSCENZA
(ÈLITE DI ESPERTI) GRAZIE A su un certo tipo di fenomeni,
interpretazioni più autorevoli su
problemi

Influiscono su POSIZIONI STRATEGICHE,


MEDIA, che possono selezionare,
enfatizzare o trascurare alcuni aspetti (membri comunità scientifica,
di una questione pubblica, burocrazia e politica)
influenzando l’opinione pubblica e FRAMING
l’agenda politica
L’insieme delle CONDIZIONI SOCIALI
che l’OPINIONE PUBBLICA
I problemi definiti in maniera PIÙ A seconda del tipo di framing (DIBATTITO PUBBLICO) considera
CONFLITTUALE da parte degli attori, avranno emergeranno DIVERSI TIPI DI come PROBLEMI PUBBLICI E
MAGGIORE RILIEVO PUBBLICO, in quanto SOLUZIONI nell’arena di POLICY. PRIORITARI
mobilitano OPPOSIZIONE/SOSTEGNO

FENOMENI STRAVOLGENTI E INATTESI (crisi, La DEFINIZIONE DEL PROBLEMA


pandemie, disastri naturali) hanno maggiore PUBBLICO INFLUISCE sul tipo di ATTORI AGENDA PUBBLICA
probabilità di essere CONSIDERATI COME (POLICY NETWORKS) che prendono parte
URGENTI DALL’OPINIONE PUBBLICA al PROCESSO DECISIONALE


OUTSIDE MODELLI D’INIZIATIVA AGENDA
INITIATION ISTITUZIONALE
L’AGENDA PUBBLICA INFLUISCE SU QUELLA
ISTITUZIONALE. Le POLITICHE sono la PROBLEMI su cui i policy makers
RISPOSTA ALLA MOBILITAZIONE, proteste CORPORATIST FORMULANO SOLUZIONI E
popolari da parte dei policy-makers INSIDE PRENDONO DECISIONI
INITIATION INITIATION
L’AGENDA POLITICA INFLUISCE l’AGENDA ISTITUZIONALE è
SULL’AGENDA PUBBLICA. I l’esito di RAPPORTI
policy makers mobilitano PRIVILEGIATI tra attori
11 opinione pubblica pubblici e stakeholders
CAPITOLO 4 – I PROBLEMI PUBBLICI E L’AGENDA

John
1 Kingdon
I policy makers si concentrano su LA TEORIA DEI FLUSSI MULTIPLI
un PROBLEMA se in CONNESSIONE
CON QUALCHE SOLUZIONE
COMBINAZIONE tra CASUALITÀ
2 e INTENZIONALITÀ
Il CASO gioca spesso un RUOLO
IMPORTANTE nei fenomeni sociali

3 L’elemento di CASUALITÀ si
Per rendere EFFICACE l’azione chiama FINESTRA DI POLICY
individuale bisogna saper
SFRUTTARE LE OCCASIONI che si
presentano IL LORO INCONTRO
DIPENDE DAL CASO

FLUSSO DELLE POLITICHE UN PROBLEMA ENTRA NELL’AGENDA


Indipendenti SE QUESTI 3 FLUSSI SI INCONTRANO
FLUSSO DEI PROBLEMI fra loro

insieme di condizioni che attira


l’attenzione dei policy-makers STRUMENTI DI INTERVENTO E MISURE che
sono in un certo periodo riconosciuti dagli
attori di policy come FATTIBILI FLUSSO DELLA POLITICA l’AZIONE MIRATA E
(finanziariamente e tecnicamente) e INTENZIONALE di un
Eventi focalizzanti o critici ACCETTABILI. IMPRENDITORE DI POLICY
per poter PATROCINARE un
Mutamenti repentini o problema pubblico
consistenti degli indicatori
MUTAMENTI dell’assetto dei
Informazioni sul RAPPORTI DI POTERE fra attori
funzionamento e sugli politici e sociali (POLITICS)
effetti delle politiche
esistenti (retroazione o
feedback)
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CAPITOLO 4 – I PROBLEMI PUBBLICI E L’AGENDA

conflitto fra frames

2 APPROCCI

EVIDENZE EMPIRICHE DELIBERATIVO O


ARGOMENTATIVO

la DEFINIZIONE DEL PROBLEMA deve Punta a far DIALOGARE FRAMES DIVERSI facendo
avvenire sulla base della CONOSCENZA E BASI emergere ARGOMENTAZIONI DIVERSE, lavorando
INFORMATIVE SOLIDE che devono essere sulla COSTRUZIONE DI UNA DEFINIZIONE
ESPLICITE, TRASPARENTI e REPLICABILI CONDIVISA DEL PROBLEMA per la necessità di
INTEGRARE VISIONI COGNITIVE DIFFERENTI.

strategie per facilitare


IMPORTANZA DEL RUOLO l’avvio di una politica
DELL’IMPRENDITORE DI pubblica
POLICY

RISVEGLIARE L’ATTENZIONE
DELL’OPINIONE PUBBLICA su un Mettere in luce le AREE DI
determinato problema, EVIDENZIARE CONSENSO DELLA COMUNITÀ
NEL DIBATTITO GLI IMPATTI GRAVI E SCIENTIFICA SUL PROBLEMA, per far
IMMEDIATI del problema, in modo da emergere un FRAME CONDIVISO
avvicinarlo a un EVENTO FOCALIZZANTE VENUE SHOPPING, portare il PROBLEMA
PUBBLICO IN DIVERSE ARENE → aumenta
la probabilità che un FLUSSO DI POLICY SI
Mettere in EVIDENZA I COSTI del NON INCONTRI CON GLI ALTRI
FAR NULLA per far percepire le
SOLUZIONI FATTIBILI COME PIÙ URGENTI

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CAPITOLO 5 – GLI STRUMENTI “...è attraverso l’uso di strumenti
che il governo stabilisce un ponte
tra un’aspirazione e la sua
realizzazione” (C. Hood)
INSIEMI DI TECNICHE mediante le quali si cerca di
INDIRIZZARE UN MUTAMENTO SOCIALE volto a
STRUMENTI intervengono sulla RISOLVERE, almeno in parte, UN PROBLEMA PUBBLICO
SOSTANTIVI sostanza dei problemi
CLASSIFICAZIONE
CLASSIFICAZIONE ORDINATA secondo:

Massimo
TIPO DI RISORSA REGOLAZIONE
SCOPO: individuare quali UTILIZZATA
MECCANISMI possono indurre
i destinatari a CAMBIARE I GRADO DI
LORO COMPORTAMENTI COERCIZIONE
GRADO DI
INTRUSIONE

REGOLAZIONE COMMAND Massimo GEST.


AND CONTROL PUBBL. DIRETTA

mediante l'IMPOSIZIONE
DI OBBLIGHI O DIVIETI E Opposta a DEREGULATION CAMPAGNE DI
RELATIVE SANZIONI, e in
questo caso si fa leva
(pensiero neoliberale anni INFORMAZIONE E DI
sulla RISORSA AUTORITÀ
‘80) SENSIBILIZZAZIONE
INCENTIVI O
DISINCENTIVI NUDGE O SPINTA
GENTILE RISORSA
Opposta a PRIVATIZZAZIONI e COMUNICAZIONE
LIBERALIZZAZIONI (pensiero
neoliberale anni ‘80) GESTIONE mediante
PUBBLICA l'ATTRIBUZIONE O LA
DIRETTA STIMOLARE lievemente i
SOTTRAZIONE DI destinatari perché
RISORSE FINANZIARIE a adottino, senza
Forma ibrida: specifici gruppi di accorgersene, UN CERTO
ESTERNALIZZAZIONI Mediante la PRODUZIONE DA destinatari, in questo COMPORTAMENTO
PARTE DEL SETTORE PUBBLICO, DI caso si fa leva sulla
SERVIZI e in questo caso si fa leva RISORSA DENARO
14 sulla RISORSA ORGANIZZAZIONE
CAPITOLO 5 – GLI STRUMENTI

intervengono INDIRETTAMENTE
SUI PROBLEMI
STRUMENTI
PROCEDURALI RINVIANO LA DECISIONE SOSTANTIVA, e
la delegano ad un percorso che essi
AGIRE SUL NUMERO E stessi delineano
LE CARATTERISTICHE
DEGLI ATTORI

AFFIDARE LA DEFINIZIONE DELLA adottano strumenti procedurali per STABILIRE


POLITICA PUBBLICA AL PREVENTIVO A GRANDI LINEE IL PERCORSO SUCCESSIVO.
PARERE DI ESPERTI O DI STAKEHOLDERS

Per altri i COSTI SONO OCCULTI


e il GRADO DI INTRUSIVITÀ È
MENO COSTOSO per la finanza MAGGIORE perché grava sulle
pubblica e MENO INTRUSIVO fasce più deboli NON DECISIONI: Il NON FARE per
tenere fuori dall'agenda politica
PROBLEMI E TEMI SGRADITI

SITUAZIONI DI STALLO: NESSUN ACCORDO tra due coalizioni


che sostengono SOLUZIONI OPPOSTE → NESSUN
Lasciar fare Derivare da: INTERVENTO PUBBLICO e PROBLEMA NON RISOLTO

MANCANZA DI RISORSE: anche se


problema è importante e urgente,
DIFFIDENZA VERSO L'AZIONE PUBBLICA: SOLUZIONE È RINVIATA perché MANCANO
il non intervento sostenuto da COLORO RISORSE FINANZIARIE O ORGANIZZATIVE
CHE DIFFIDANO DELL'AZIONE PUBBLICA
(approccio neoliberale → mercato libero)
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CAPITOLO 6 – LA FORMULAZIONE

individuare la misura o l'insieme di misure POLICY DESIGN


Sull’efficacia delle politiche che si ritengono appropriate per affrontare
pubbliche applicate un determinato problema collettivo
formulazione di qualsiasi
politica è accompagnata da
OSTACOLI controversie e divergenze
INCERTEZZA

CONFLITTO
Due STRATEGIE per
affrontarla

CONVIVERE CON L'INCERTEZZA


RACCOLTA DI INFORMAZIONI
AFFIDABILI E COMPLETE
2
1 RAZIONALITÀ
RAZIONALITÀ LIMITATA
OMNICOMPRENSI
VA
Impossibilità di esplorare
1. Fissare i propri OBIETTIVI tutte le alternative possibili
2. Esplorare le ALTERNATIVE
3. VALUTARE GLI EFFETTI delle alternative
4. SCELTA dell’alternativa migliore Si valutano ALTERNATIVE
IDENTIFICABILI o DISPONIBILI,
sapendo che possono esistere
LIMITI: alternative migliori
● Costi in tempo e risorse VALUTAZIONE EX-ANTE:
● Chi analizza deve decidere ANALISI COSTI-BENEFICI
o ANALISI MULTICRITERI
16 BEST PRACTICES
CAPITOLO 6 – LA FORMULAZIONE

Charles 4 J. Mark e
J. Olsen
3 Lindblom
BIDONE DELLA SPAZZATURA
INCREMENTALISMO
In presenza di
AMBIGUITÀ
La nostra è SOCIETÀ
PLURALISTICA in cui le SCELTE
pubbliche sono il frutto TIPICA delle ANARCHIE
ORGANIZZATE, ossia di ogni OCCASIONE DI SCELTA è
dell'INTERAZIONE TRA ATTORI Ogni attore conduce bidone della spazzatura in cui i
organizzazioni poco strutturate
un'ANALISI SEMPLIFICATA partecipanti BUTTANO ALLA
SCELTA DI ALTERNATIVE con e PARZIALE del problema, (Gli attori non sanno RINFUSA PROBLEMI E SOLUZIONI
PICCOLI CAMBIAMENTI, più rinuncia ad una visione cosa vogliono)
facili da comprendere e globale
valutare
Importante anche il FATTORE
processo di ADATTAMENTO TEMPORALE: la soluzione SCELTE determinate da
RECIPROCO scelta è quella che si presenta CIRCOSTANZE CASUALI.
al momento disponibile

FINI
MATRICE DI THOMPSON CERTI INCERTI

1. APPROCCIO RAZIONALE 2. NEGOZIAZIONE


CERTI

Un modo per distinguere le Situazione chiara, alto Non accordo su obiettivi


SITUAZIONI in cui i policy-makers contenuto tecnico Necessario accordo politico
possono imbattersi No conflitto per risolvere il conflitto
MEZZI

3. RAZIONALITÀ LIMITATA O 4. BIDONE DELLA


INCREMENTALISMO SPAZZATURA O RIDEFINIRE
INCERTI

sulla base della CERTEZZA IL PROBLEMA


o INCERTEZZA dei FINI e
MEZZI approccio sperimentale approccio ALLA CAZZO!

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CAPITOLO 7- DECIDERE IN CONDIZIONI DI
CONFLITTO

conflitti di interessi conflitti di valori


tra destinatari, beneficiari, terze che riguardano le convinzioni
parti svantaggiate o avvantaggiate o le idee degli attori

PROCEDURE PER DECIDERE

Brian Barry, scienziato


politico britannico, ne LOTTA
ha individuato 7

VOTO
attori sullo stesso piano
procedure conflitti affrontati senza NEGOZIAZIONE
orizzontali ricorrere a interventi esterni

DELIBERAZIONE

AUTORITÀ
POLITICA
procedure
verticali Intervento dall’alto per la
risoluzione del conflitto AUTORITÀ
TERZA

GARA
procedure basate
su automatismi Il conflitto è risolto
applicando una
sequenza di meccanismi SORTEGGIO
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CAPITOLO 7- DECIDERE IN CONDIZIONI DI
CONFLITTO
dare la MASSIMA VISIBILITÀ PUBBLICA
LOTTA ALLE PROPRIE POSIZIONI, di ALLARGARE la
COMPORTAMENTI OSTILI (non propria BASE DI CONSENSO, di STRINGERE
necessariamente violenti) volti a ALLEANZE
mettere in difficoltà l'avversario

ALTRI PUNTI DI VISTA tendono a può avere EFFETTI POSITIVI PER LA SOCIETÀ
SI LOTTA PER VINCERE essere SCHIACCIATI DALLA nel suo insieme, spesso poter promuovere
CONTRAPPOSIZIONE PRINCIPALE nuove politiche e affermare nuovi diritti

Se nessuno prevale GIOCO


SITUAZIONE DI STALLO SOMMA ZERO

VOTO GIOCO
SOMMA ZERO
Chi ha più voti (a prescindere
2 CONDIZIONI più proposte alternative dalla maggioranza ottenuta)
vince
INDIVIDUARE UNA
SPECIFICA PLATEA rispecchia i VALORI VOTO A
DEMOCRATICI fondamentali di MAGGIORANZA
GIÀ STATE DEFINITE LIBERTÀ e UGUAGLIANZA >2→ NESSUNA
LE PROPOSTE SU CUI PROPOSTA MAGGIORITARIA
VOTARE IN TERMINI ASSOLUTI
SEMPLICE e PRATICO
Kenneth
Arrow
DIVERSO GRADO DI INFORMAZIONE TEOREMA
e CONSAPEVOLEZZA dei votanti DELL'IMPOSSIBILITÀ
NESSUN SISTEMA DI VOTO è sempre GIUSTO
DIVERSO GRADO DI INTERESSE dei e RAPPRESENTATIVO di tutte le preferenze
votanti degli elettori e non è soggetto a
19 MANIPOLAZIONI o DISTORSIONI
CAPITOLO 7- DECIDERE IN CONDIZIONI DI
CONFLITTO attori con POSIZIONI CONTRASTANTI cercano di
trovare una SOLUZIONE COMUNE che soddisfi
ALMENO IN PARTE LE ESIGENZE di ciascuno
TIPO DISTRIBUTIVO
NEGOZIAZIONE

trattativa prevalentemente
su un'UNICA DIMENSIONE PROCESSO LUNGO FATICOSO E
INCERTO
TIPO INTEGRATIVO
Accordo è un PUNTO INTERMEDIO
tra le posizioni iniziali l'ACCORDO FINALE non è un ALTI COSTI DI TRANSAZIONE
compromesso ma una
SOLUZIONE ORIGINALE Rispecchia DIVERSO POTERE
CONTRATTUALE DELLE PARTI
in considerazione i RECIPROCI GIOCO SOMMA
INTERESSI che sono ovviamente POSITIVA
diversi ma non necessariamente COMPROMESSO COME
incompatibili SCONFITTA
TUTTE LE PARTI ottengono qualche
MIGLIORAMENTO rispetto alla
situazione di partenza

DELIBERAZIONE DISCUTERE le proprie e le


3
CONDIZIONI altrui POSIZIONI ESPLICITANDO
LE RAGIONI che le sostengono
ACCESSO pieno,
libero e paritario
alle INFORMAZIONI VIRTÙ COGNITIVA Messa in DISCUSSIONE
FAVORITI attori con
decisioni migliori,
MAGGIORI CAPACITÀ delle PROPRIE POSIZIONI
POSIZIONI soluzioni innovative
ARGOMENTATE Discussione ARGOMENTATIVE e
nell’ARENA PUBBLICA INFORMAZIONI
V. DI GOVERNO POSSIBILE raggiungere un
PREDISPOSIZIONE A legittimità delle PIENO CONSENSO
ASCOLTO E decisioni Posizione DIFESA per
CONFRONTO INTERESSI OCCULTI,
V. CIVICA cittadini NON MANIFESTI. META-CONSENSO,
TRASPARENZA pronti ad ascolto e ossia un accordo sulla
20 NATURA DEL TEMA
confronto
CAPITOLO 7- DECIDERE IN CONDIZIONI DI
costituita da quei soggetti che hanno il
CONFLITTO potere di prendere la decisione finale
(DECISORI POLITICI)
AUTORITÀ
POLITICA
COSTI DI TRANSAZIONE MOLTO
BASSI (autorità decide, scelta rapida) Propria iniziativa Per regolare conflitto

OPPOSIZIONE degli attori RISCHIO COGNITIVO (decisioni prese


SFAVORITI DALLA DECISIONE su informazioni non sufficienti)
LEGITTIMITÀ FRAGILE
Decisori politici sottoposti alla
PRESSIONE DEI GRUPPI DI INTERESSE
(RICERCA DEL CONSENSO)

AUTORITÀ
TERZA POSIZIONE NEUTRALE SORTEGGIO FASE CONCLUSIVA del
(arbitro, giudice) processo decisionale

Conflitto RISOLTO in MODO GIOCO VALUTAZIONE delle


IMPARZIALE E NETTO SOMMA ZERO alternative COSTOSA e
INCERTA ALTERNATIVE DEFINITE E
SELEZIONATE
COSTI ELEVATI DI Principio UGUAGLIANZA
TRANSAZIONE DELLE ALTERNATIVE
(processi lunghi e costosi)

Conclusioni
GARA LOTTA+NEGOZIAZIONE

Condizioni simili al
sorteggio ma con diverse COMBINAZIONI di
DELIBERAZIONE+VOTO
COMPETIZIONE e procedure in sequenza
meccanismi di valutazione
OGGETTIVI e DICHIARATI AUTORITÀ
21 POLITICA+LOTTA
CAPITOLO 8 - ATTUAZIONE

PROCESSO che combina COMPONENTI TECNICHE


(risorse, regole, strumenti di intervento) con
COMPONENTI SOCIALI (attori pubblici e privati,
culture organizzative, relazioni).
PROBLEMATICHE
STRUTTURA DI IMPLEMENTAZIONE
catena molto lunga di rete di attori attuatori di una
AZIONI INTERCONNESSE politica pubblica

COMPLESSITÀ DELL’AZIONE CONGIUNTA: Ciascun attore ha una


coordinare e orientare le azioni DOPPIA APPARTENENZA
frammentate degli attori coinvolti per
conseguire gli obiettivi della politica

GRADO DI ADESIONE agli obiettivi


diverso tra tutti gli attori impegnati STRUTTURA GERARCHICA della STRUTTURA DI IMPLEMENTAZIONE
propria ORGANIZZAZIONE del PROGRAMMA

discrezionalità dei
burocrati LOGICA DELL’ORGANIZZAZIONE. LOGICA DEL PROGRAMMA. coerente
coerente con i suoi VALORI, con i VALORI DEL PROGRAMMA, con
persegue i suoi OBIETTIVI e i suoi OBIETTIVI, sviluppa RAPPORTI
in ASSENZA DI PRESCRIZIONI dettagliate INTERESSI, risponde alla sua PARITARI E INFORMALI all’interno
sul COMPORTAMENTO o in ASSENZA struttura gerarchica interna della rete
PROCEDURE UNIVOCHE

INCAPACITÀ ADDESTRATA
incapacità di adattare comportamento STRATEGIE
e procedure a problematiche BUROCRATI DI STRADA, dipendenti
forte domanda di SEMPLIFICATRICI
pubblici che erogano servizi a diretto
contatto con i cittadini servizi, interventi
RISPETTO FORMALISTICO e decisioni
DELLE NORME
TRIAGE CONTENIMENTO
DELLA DOMANDA
22
CAPITOLO 8 - ATTUAZIONE

strategie di azione

1. PROGETTAZIONE
DETTAGLIATA
2. FISSAZIONE OBIETTIVI E 3. CABINA DI REGIA
AUTONOMIA ATTUATORI

LIMITARE LA DISCREZIONALITÀ
DEGLI ATTUATORI PROGRAMMI DI SCOPO che
identificano gli obiettivi da PROJECT MANAGER
raggiungere
DEFINIZIONE DETTAGLIATE
DELLE PROCEDURE
(STANDARDIZZAZIONE) DEFINIZIONE REGOLE DI ascolto degli
FONDO attori impegnati
SISTEMA DI PREMIALITÀ E nell'attuazione
SANZIONI PER ATTUATORI
LIBERTÀ PROCEDURALE PER
ATTUATORI motivazione

MIGLIORE ADATTABILITÀ Individuazione dei


(CONTESTI DIVERSI, problemi e soluzioni
ES. provvedimenti di natura
distributiva o redistributiva che STRATEGIE DIVERSE)
assegnano o tolgono risorse
economiche ai soggetti che Risk assessment
presentano determinati
REQUISITI ES. Strategie
antinquinamento (obiettivi mediatore
riduzione inquinamento,
diverse strategie –
pedonalizzazione, ES. interventi complessi che
riscaldamento, etc) richiedono l'intervento e la
23 cooperazione di molti attori
CAPITOLO 9 – LA VALUTAZIONE

VALUTAZIONE EX-ANTE che cerca di prevedere


PRIMA ciò che potrebbe succedere in seguito VALUTAZIONE EX-POST che
all'attuazione di una misura interviene DOPO che una ATTIVITÀ DI RICERCA che
politica pubblica è stata attuata CARATTERISTICHE adottano le TECNICHE
QUANTITATIVE o
MISURA QUALITATIVE
identificare e descrivere i MECCANISMI
in grado di spiegare L'EFFICACIA o la obiettivo produrre GIUDIZI
MANCATA EFFICACIA delle politiche DETTAGLIATI su specifiche
misure programmi o
interventi pubblici

determinare RICADUTE
PRATICHE SULLA REALTÀ

INPUTS sono le risorse OUTPUTS, sono i OUTCOMES sono gli effetti


impiegate per l’attuazione prodotti che impattano che la politica pubblica
della politica pubblica sulla realtà esterna produce

INDICATORI DI EFFICIENZA RACCOLTA DATI IMPARZIALE


INPUT/OUTPUT BENCHMARKING
Valutazione delle
performance
ANDAMENTO STRUMENTI DI INDAGINE
INDICATORI SULLA ADEGUATI
QUANTITÀ DEGLI OUTPUT
controllare l'operato STANDARD E
delle organizzazioni OBIETTIVI MINIMI FISSAZIONE DI INDICATORI
INDICATORI SULLA SIGNIFICATIVI, REGISTRABILI
QUALITÀ DEGLI OUTPUT E VALUTABILI

24
CAPITOLO 9 – LA VALUTAZIONE
Solo su politiche non destinate a
tutti e che non costituiscono un
diritto
PROBLEMI PUBBLICI possono
MODIFICARSI anche per effetto di
DINAMICHE SPONTANEE,
INDIPENDENTI dalla politica attuata METODO
SPERIMENTALE

VALUTAZIONE DI
IMPATTO COMPARAZIONE tra due gruppi di
VERIFICARE se i RISULTATI persone uguali che sono costruiti
riscontrati sono DA IMPUTARE prima dell'avvio della politica
ALL'INTERVENTO PUBBLICO pubblica

GRUPPO SPERIMENTALE GRUPPO DI CONTROLLO


sottoposto all’intervento escluso all’intervento
APPLICABILE solo per un
SOTTOINSIEME DI POLITICHE con
INTERVENTI CHIARAMENTE
IDENTIFICABILI E CIRCOSCRITTI

METODI QUASI
Su INTERVENTI ETEROGENEI E SPERIMENTALI 1. Simile al M. Sperimentale,
INTERCONNESSI, NON APPLICABILE GRUPPO DI CONTROLLO EX-POST
perché DIFFICILE INDIVIDUARE
RELAZIONE CAUSA EFFETTO
2. Se il GRUPPO DI CONTROLLO EX-POST ha
differenze iniziali, si assume che queste
differenze non sono influenzabili dalle
politiche

3. NO GRUPPO DI CONTROLLO EX-POST. Si


verifica andamento “variabile risultato”

25
CAPITOLO 9 – LA VALUTAZIONE
ATTIVITÀ DI RICERCA SOCIALE
INPUT
Consultazione
OUTCOMES documenti ufficiali
valutazione di
processo Precedenti studi
OUTPUT
Interviste agli attori che
hanno partecipato alla
progettazione e
IDENTIFICARE EFFETTI DESIDERATI attuazione
INDIVIDUARE della politica e MECCANISMI per
MECCANISMI CAUSA produrre questi effetti
EFFETTO

STUDIO dell’INTERVENTO, del interviste, focus groups,


CONTESTO e delle RECIPROCHE osservazione partecipante
INFLUENZE
REALIZZAZIONE DELLO
STUDIO EMPIRICO STUDIO degli ATTORI, del loro Uso del CASE STUDY
RUOLO, degli OBIETTIVI, dei
COMPORTAMENTI e delle
RELAZIONI che stabiliscono

INTERPRETAZIONE DEI
DATI RACCOLTI Valutazione e policy OBBIETTIVI
making
Scelta case study (SIGNIFICATIVITÀ)
DAR CONTO DELL'USO
TRASPARENZA DELLE RISORSE PUBBLICHE
LIMITI COSTI RISORSE per analisi
empirica approfondita
ACCOUNTABILITY ALIMENTARE IL DIBATTITO
COMBINAZIONI CONTESTO- SULLE POLITICHE
MECCANISMO-EFFETTO percezioni soggettive degli attori
(limiti osservazione partecipante CONTRIBUIRE A MIGLIORARE
L'ATTUAZIONE DELLE POLITICHE

26 CORREGGERE O SOSTITUIRE LE
POLITICHE MENO EFFICACI
CAPITOLO 10 – COME CAMBIANO LE POLITICHE
Definizione del
PROBLEMA, obiettivi,
Peter IPOTESI di intervento e
Hall PICCOLI AGGIUSTAMENTI al ipotesi causale
TRE GRADI DI triangolo della politica rimangono INVARIATI
CAMBIAMENTO I GRADO
pubblica (INCREMENTALE)

COME
MUTAMENTO RADICALE degli
II GRADO STRUMENTI e dei gruppi di
TEORIA DEL BENEFICIARI e o destinatari
RIMBALZO ELASTICO

III GRADO MUTAMENTO di PRINCIPI e


T. DELLE COALIZIONI TEORIE (PARADIGMATICO)
DI SOSTEGNO

T. DELLE TRAIETTORIE
CUMULATIVE

FENOMENI ANOMALI sono L'ACCUMULO DELLE ANOMALIE


TEORIA DEL PERIODI CRITICI capaci di sfidare i induce i policy makers a sperimentare
RIMBALZO ELASTICO fondamenti generali che MUTAMENTI DI I GRADO e in alcuni
giustificano una politica pubblica casi persino di II GRADO

Paragonato ad
un terremoto SE ANOMALIE SI ACCUMULANO
NONOSTANTE I CAMBIAMENTI

placche tettoniche come


corpi elastici che ad un certo PROCESSO DI DISCREDITO della POLITICI spostano velocemente INCAPACITÀ della
punto arrivano al punto di
rottura COMUNITÀ EPISTEMICA cui è attribuita l'AUTORITÀ EPISTEMICA IN CAPO AI coalizione dominante di
la paternità di tali fondamenti NUOVI SOGGETTI EMERGENTI rendere conto delle
anomalie
27
CAPITOLO 10 – COME CAMBIANO LE POLITICHE

T. DELLE COALIZIONI
DI SOSTEGNO GRUPPI OMOGENEI SOTTO IL PROFILO DELLE
CREDENZE DI BASILARI CONCEZIONI
CREDENZE che per un periodo agiscono FONDO
dell'uomo e della società (es.
all'interno delle ARENE DI POLICY IN MODO COESO libertà e uguaglianza)

Per ogni politica pubblica ALMENO


DUE COALIZIONI DI SOSTEGNO C. SU ASPETTI
PERIODI di relativa STABILITÀ di CENTRALI POLITICA
PUBBLICA
una politica → UNA COALIZIONE
DOMINA SULL’ALTRA
OBIETTIVI PRIORITARI da raggiungere,
RELAZIONI CAUSA-EFFETTO tra fenomeni,
INSTABILITÀ DIVISIONE DEI POTERI fra istituzioni pubbliche,
UTILITÀ ED EFFICIENZA DI CERTI TIPI DI
PROCESSO COMPETITIVO, STRUMENTI
CONFLITTUALE DI SOSTITUZIONE
PRESA DI COSCIENZA da parte DELLE COALIZIONI
della coalizione dominante C. SU ASPETTI
dell'INEVITABILE MUTAMENTO SECONDARI POLITICA
PUBBLICA
MUTAMENTO DI POLICY

COALIZIONE MINORITARIA sfrutta le TENSIONI della coalizione ESCALATION DEL CONFLITTO


DIVENTA PIÙ IMPORTANTE dominante per costruire CRESCITA DI UNA COALIZIONE • dialogo fra sordi
(aumento risorse o visibilità) COALIZIONI DI CONVENIENZA MINORITARIA • stallo decisionale e forti
tensioni

C. DI CONVENIENZA C. DI CONVENIENZA offrono


RECIPROCHE CONVENIENZE FASE DI NEGOZIAZIONE
DIVENTANO MAGGIORITARIE attraverso NEGOZIAZIONI ● soluzione a SOMMA POSITIVA
CONDIVISIONE DEL che porti vantaggio a tutte le
POTERE FRA COALIZIONI parti
ATTORI DELLA COALIZIONE DOMINANTE ● Ruolo importante dei POLICY
modificano le proprie credenze, BROKERS (mediatori)
ADERENDO alla C. di convenienza
28
CAPITOLO 10 – COME CAMBIANO LE POLITICHE
ASSOLUTA: accumulo di RIFORME
INCREMENTALI NELLA STESSA DIREZIONE, a fronte
di un PROBLEMA PUBBLICO RELATIVAMENTE
la TRAIETTORIA CUMULATIVA STABILE
T. DELLE TRAIETTORIE (DIREZIONE DEI CAMBIAMENTI
CUMULATIVE INCREMENTALI)
RELATIVA: accumulo di riforme incrementali che lasciano
SOSTANZIALMENTE INVARIATA LA POLITICA PUBBLICA,
MUTAMENTO RADICALE DEL PROBLEMA PUBBLICO a cui
La SOMMA DEI MUTAMENTI deve rispondere
INCREMENTALI può MODIFICARE
RADICALMENTE la politica pubblica
NESSUNA categoria di attori
risulta ricoprire un RUOLO PIÙ POLICY DRIFT: situazione in cui la
RILEVANTE NEL CAMBIAMENTO politica pubblica va alla deriva

conclusioni
T. RIMBALZO ELASTICO
(I e II GRADO)
APPRENDIMENTO
GRANDI MUTAMENTI sono
GENERATI DA SEQUENZE
ossia catene di eventi Deriva da PROCESSI DI
RETROAZIONE
ENDOGENO O
ATTORI DETERMINANO DOMESTICO
LE SEQUENZE DI EVENTI ESOGENO Valuta l'EFFICACIA DEGLI
STRUMENTI DI POLICY in
essere

Valuta la VALIDITÀ
basato su EVIDENZA EMPIRICA: APPRENDIMENTO DELLE TEORIE che li
COMPRENSIONE dei FATTORI DI RIVOLUZIONARIO: BATTAGLIA CONFRONTO con giustificano
SUCCESSO O FALLIMENTO di una DELLE IDEE e della conseguente politiche adottate
politica pubblica PRESA DI CONSAPEVOLEZZA circa in ALTRI CONTESTI
la loro VALIDITÀ e CREDIBILITÀ

T. COALIZIONI DI T.. TRAIETTORIE


SOSTEGNO T. RIMBALZO ELASTICO
29 CUMULATIVE (III GRADO)
MAPPE CONCETTUALI
DEFINIZIONE POLITICA
PUBBLICA

THOMAS DYE BRUNO DENTE


(AZIONE) (PROBLEMA)

KNOEPFEL (SINTESI)

EVOLUZIONE DELLE
TRIANGOLO DELLE
CICLO IN 6 FASI POLITICHE PUBBLICHE
POLITICHE PUBBLICHE
DAL DOPOGUERRA

GLI ATTORI

INDIVIDUALI E PUBBLICI E
COLLETTIVI PRIVATI

LIVELLO
TERRITORIALE

STAKEHOLDERS
POLITICI BUROCRATI (SETTORIALI E MEDIA ESPERTI
DIFFUSI)

CONSENSO E
MAGISTRATI
LEGITTIMAZIONE

SPINTE
EGOISTICHE

INCAPACITA'
ADDESTRATA
DISTRIBUTIVE

REDISTRIBUTIVE
TIPOLOGIA DI
LOWI
REGOLATIVE

TIPI DI POLITICHE COSTITUTIVE

COSTI E BENEFICI
TIPOLOGIA DI
WILSON
DIFFUSI E
CONCENTRATI

PROBLEMI PUBBLICI
E AGENDA

APPROCCIO APPROCCIO
OGGETTIVISTA COSTRUTTIVISTA

COMPLESSITA' FRAMING

AGENDA PUBBLICA E
RUOLO DEI MEDIA E EMERSIONE DEL
AGENDA POLITICA
DEGLI ESPERTI PROBLEMA
ISTITUZIONALE

MODELLI DI
CONFLITTO
INIZIATIVA

TEORIA DEI FLUSSI


FENOMENO INATTESI
MULTIPLI

STRATEGIE PER
IMPRENDITORE DI
POLICY
REGOLAZIONE
(RISORSA
AUTORITA')

GESTIONE PUBBLICA
DIRETTA (R.
ORGANIZZATIVA)
RISORSA
INCENTIVI E
DISINCENTIVI (R.
FINANZ.)
STRUMENTI
STRUMENTI
PROCEDURALI
INFORMAZIONE E
SENSIBILIZZAZIONE
(R. COMUNIC.)
LASCIAR FARE

FORMULAZIONE

OSTACOLI

INCERTEZZA CONFLITTO

MATRICE DI
RAZIONALITA' RAZIONALITA' BIDONE DELLA
INCREMENTALISMO THOMPSON (FINI E
OMNICOMPRENSIVA LIMITATA SPAZZATURA
MEZZI)
PROCEDURE IN
CASO DI
CONFLITTO

P.
P. ORIZZONTALI P. VERTICALI
AUTOMATICHE

AUTORITA'
LOTTA SORTEGGIO
POLITICA

VOTO A. TERZA GARA

NEGOZIAZIONE

DELIBERAZIONE

PROBLEMATICHE

DISCREZIONALITA' DEI INCAPACITA'


BUROCRATI ADDESTRATA

TRIAGE

STRATEGIE
ATTUAZIONE
SEMPLIFICATRICI
CONTENIMENTO
DELLA DOMANDA

PROGETTAZIONE
DETTAGLIATA

FISSAZIONE OBIETTIVI
STRATEGIE DI AZIONE E AUTONOMIA
ATTUATORI

CABINA DI REGIA
VALUTAZIONE

ATTIVITÀ DI RICERCA
EX ANTE E EX POST SOCIALE (QUANTITATIVE
E QUALITATIVE

INPUTS, OUTPUTS,
OUTCOMES

VALUTAZIONE DELLA
VALUTAZIONE DI VALUTAZIONE DI
PERFORMANCE
IMPATTO (RISULTATI) PROCESSO
(ORGANIZZAZIONI)

METODO SPERIMENTALE
RICERCA SOCALE E CASE
E QUASI SPERIMENTALE
STUDY
(GRUPPI DI CONTROLLO)

COME
CAMBIANO LE
POLITICHE

TEORIA DEL TEORIA DELLE TEORIA DELLE


TRE GRADI DI
RIMBALZO COALIZIONI DI TRAIETTORIE INSEGNAMENTO
CAMBIAMENTO
ELASTICO SOSTEGNO CUMULATIVE

SOMMA DEI
ACCUMULO LOTTA E
MUTAMENTI TRAIETTORIA
ANOMALIE NEGOZIAZIONE
INCREMENTALI

ASSOLUTA

RELATIVA

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