dell'economia
Obiettivi >
sapere saper fare
• I caratteri dei beni e dei servizi • Cogliere Je differenze e le
pubblici. connessioni fra l'attività economica
• La ragion d'essere e i caratteri della Pubblica amministrazione
dell'economia pubblica. e quella del mercato.
I bisogni pubblici- ——
I bisogni economici sono avvertiti dall'uomo in quanto singolo o in quanto
membro della.colletti vita. Nel primo caso sono individuali, nel secondo
caso collettivi. ,
Sono bisogni tipicamente individuali quelli che l'uomo sentirebbe anche se
vivesse isolato e fuori della società; si pensi alla necessità di alimentarsi o
a quella di ripararsi dalle intemperie.
N o n sempre i bisogni Il concetto di bisogno pubblico non coincide con quello di bisogno colletti-
collettivi sono bisogni vo. Infatti non è detto che tutte le esigenze d i benessere della collettività
pubblici
debbano essere realizzate dallo Stato; i n buona parte, esse vengono soddi-
sfatte mediante l'attività di imprese e organizzazioni private.
Spetta agli organi politici che governano i l Paese stabilire quali interessi
debbano essere qualificati come pubblici e quali debbano essere lasciati
alla libera iniziativa dei privati. A seconda dell'indirizzo politico che pre-
vale in un determinato periodo lo Stato può estendere o ridurre i l campo
dei suoi interventi e, di conseguenza, ritenere pubblici bisogni che in pre-
cedenza erano considerati privati, o viceversa.
Pertanto i bisogni pubblici sono diversi in ciascun Paese e, nello stesso Paese,
variano nel tempo. Tuttavia si possono ricondurre ad alcuni tipi fondamentali.
Sono bisogni V i sono, anzitutto, alcuni interessi collettivi che, per loro natura, devono
tipicamente pubblici essere necessariarriente soddisfatti dallo Stato in quanto corrispondono a
quelli attinenti
(unzioni essenziali ed esclusive dello Stato stesso. È i l caso dell'ordine
a funzioni pubbliche
essenziali... pubblico, della difesa esterna, delle relazioni internazionali, della repres-
sione dei reati ecc. Questi interessi, i l più delle volte, non vengono neanche
avvertiti dai singoli individui come "bisogni" (ossia come situazioni di i n -
soddisfazione derivanti dalla mancanza d i un bene). Infatti, i n condizioni
normali, lo Stato deve garantire alla collettività condizioni d i sicurezza i n -
terna ed esterna prima che i cittadini ne avvertano la mancanza.
... quelli riguardanti Altri interessi collettivi vengono soddisfatti dallo Stato e dagli enti pubblici
le infrastrutture... perché questi sono in grado di provvedervi con minori costi sociali. Ne sono
un esempio i bisogni attinenti alla creazione di infrastrutture, ossia opere
pubbliche necessarie allo sviluppo del Paese (vie di comunicazione, porti,
acquedotti, aeroporti, impianti di telecomunicazione ecc.).
... e i bisogni V i sono, infine, alcuni bisogni individuali che potrebbero essere soddisfatti
" d i merito" dai privati, ma la Pubblica amministrazione vi provvede per renderne i l
concetti di base-
Bisogno economico Stato di insoddisfazione o di desiderio che può essere soddisfatto con l'impiego di
beni economici. Sono economici i beni accessibili che hanno utilità e sono dispo-
nibili in quantità inferiore al fabbisogno.
* GLOSSARIO I-
soddisfacimento accessibile a tutti: è i l caso dell'istruzione, del-
Bisogni di merito la sanità, dei trasporti ecc.
Bisogni il cui soddisfacimento è Con terminologia di derivazione anglosassone sono detti anche
agevolato o addirittura imposto bisogni "di merito" (merit wants), perché particolarmente merite-
dallo Stato, essendo ritenuto parti- voli di tutela. In taluni casi i l loro soddisfacimento è considerato
colarmente importante per il benes-
talmente essenziale da essere imposto obbligatoriamente: si pensi
sere o la sicurezza dell'individuo e
per l'interesse della società. all'istruzione obbligatoria, alle vaccinazioni obbligatorie, alle va-
rie forme di assicurazioni sociali obbligatorie ecc.
2 I servizi pubblici
A l concetto d i bisogno pubblico corrisponde quello di servizio pubblico.
Sono pubblici i servizi erogati dallo Stato o dagli enti pubblici per soddisfare
i fini di pubblico interesse.
I servizi pubblici possono avere carattere indivisibile o divisibile.
I servizi indivisibili sono I servizi indivisibili (o generali) non danno luogo a prestazioni individuali
destinati alla collettività né vengono forniti a richiesta di persone determinate, ma sono destinati alla
nel suo insieme collettività considerata nel suo insieme. Ne sono esempi la difesa, l'ordine
pubblico, la punizione dei reati, le relazioni internazionali, la tutela dell'am-
biente, la realizzazione di infrastrutture ecc.
Non è possibile determinare la parte di utilità goduta dai singoli cittadini,
perché ciascuno, come membro della collettività, finisce dell'intero risultato
del servizio.
I servizi divisibili danno I servizi divisibili (o speciali) sono prestati dalla Pubblica amministrazione
luogo a prestazioni ai singoli cittadini, i quali ne fruiscono individualmente. Il servizio si sud-
individuali... divide i n tante prestazioni, rese a chi le richiede e nella misura richiesta. D i
conseguenza è possibile individuare gli utenti del servizio e determinare la
parte da ciascuno utilizzata.
Sono servizi divisibili l'istruzione, i servizi sanitari, i l rilascio dei certifica-
ti, i trasporti pubblici, i l servizio postale ecc.
... e oltre a soddisfare i Nella maggior parte dei casi la distinzione fra servizi divisibili e indivisibili
bisogni dei singoli hanno non è così netta. I servizi pubblici speciali, oltre a soddisfare i bisogni di chi
anche utilità collettiva l i richiede, hanno anche effetti utili per i terzi o per l'intera collettività.
con effetti di esternalità
Tali effetti si definiscono esternalità, appunto perché si riflettono all'esterno
< GLOSSARIO ^ * della cerchia degli utenti che hanno richiesto il servizio.
Esternalità
Benefici, inerenti a un bene o a un servizio, dai A d esempio, i l servizio della pubblica istruzione è uti-
quali traggono vantaggio, senza compenso, i le a coloro che frequentano la scuola, ma avvantaggia
terzi (cioè persone diverse da quelle che pro- anche le aziende, che possono disporre di personale
ducono o consumano il bene o il servizio) o
qualificato, e giova alla collettività, che ha interesse
l'intera collettività.
alla diffusione della cultura.
Il settore pubblico dell'economia i- * 17-
L'attività economica
della Pubblica amministrazione-
Non sempre l'attività economica che si svolge sul mercato è idonea al sod-
disfacimento dei bisogni pubblici.
Non sempre il mercato Il mercato funziona mediante gli scambi e la formazione dei prezzi, secondo
è idoneo a soddisfare la legge della domanda e dell'offerta e in base a calcoli di convenienza i n -
i bisogni pubblici
(fallimento del mercato)
dividuale. Questi meccanismi non reggono di fronte alle particolari caratte-
ristiche dei beni e dei servizi pubblici (con un'espressione di origine anglo-
sassone si parla, i n questi casi, di "fallimento del mercato").
Nel sistema economico • i l settore del mercato, nel quale'le imprese producono beni e servizi
nazionale coesistono destinati allo scambio e l i offrono sul mercato in corrispettivo di un prezzo;
il mercato e il settore
pubblico • i l settore pubblico, nel quale la Pubblica amministrazione produce beni e
servizi non destinabili alla vendita, l i mette adisposizione della collettività
e ne pone i l costo a carico di tutti i cittadini mediante il prelievo dei tributi.
Fra i due settori vi sono Le attività che si svolgono nei due settori presentano caratteri profonda-
molte differenze... mente diversi e, nel contempo, sono strettamente connesse fra loro.
• . . . ma anche connessioni • Il settore pubblico presuppone quello privato, poiché le risorse finanziarie
e interdipendenze necessarie alla realizzazione degli interessi pubblici derivano dall'attivi
economica dei privati; non si può avere una sana finanza pubblica se non
si ha una fiorente economia privata: segreto della finanza pubblica è pre-
cisamente i l saper attingere alle economie private senza distruggerle.
• L'attività del settore pubblico può costituire uno strumento di intervento
in grado di favorire lo sviluppo e la stabilità del sistema economico di
mercato.
• Il terzo settore È da osservare infine che nel settore delle attività economiche private non
dell'economia è quello operano soltanto le imprese, ma anche organizzazioni senza scopo di lucro
delle aziende non profit
private... che erogano servizi d i utilità sociale e coprono le spese mediante risorse
proprie e contribuzioni volontarie: è questo i l settore non profit dell'eco-
nomia privata, detto anche terzo settore p e r c h é ha caratteristiche proprie
che lo distinguono sia dalle imprese lucrative sia dalle Pubbliche ammini-
strazioni.
...che si distinguono A differenza delle imprese lucrative, le aziende non profit producono beni
sia dalle imprese e servizi non destinati alla vendita e quindi svolgono la loro attività al di
sia dalla Pubblica
fuori della logica del mercato; a differenzadelle Pubbliche amministrazio-
amministrazione...
ni, esse si fondano sull'autonoma iniziativa dei privati e agiscono in base a
principi di libera e spontanea partecipazione.
... e hanno una La loro attività è di grande importanza per la realizzazione di servizi di inte-
importante funzione resse generale e per la promozione di fondamentali valori della vita civile
(assistenza sociale e sanitaria, tutela dell'ambiente,ricercascientifica, conser-
- < LE NORME t , vazione dei beni culturali...)
; Autonoma iniziativa dei cittadini J e, nel nostro ordinamento, è
J Art. 118 co. 4 CosL - Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni \ espressamente valorizzata a
j favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgi- j \ [\ tituzionale (art.
lve 0 cos
'• mento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. '
1 1 0/^ *\
L i J H o Cosi., comma 4).
1 soggetti
1 O p e r a t o r i d e l settore p u b b l i c o sono gli Il settore p u b b l i c o c o m p r e n d e q u i n d i :
organi d e l l o Stato e d i altri enti p u b b l i c i • gli organi amministrativi centrali e
del settore c h e s v o l g o n o l'attività amministrativa periferici d e l l o Stato;
pubblico e c h e , n e l loro insieme, c o s t i t u i s c o n o • g l i enti territoriali;
la P u b b l i c a a m m i n i s t r a z i o n e (in senso • g l i enti istituzionali a carattere n a z i o -
Nel nostro ordinamento soggettivo). nale;
la cura degli interessi • gli enti istituzionali a carattere r e g i o -
pubblici si svolge a diversi Lo Stato è u n a persona g i u r i d i c a e, nale e l o c a l e .
livelli, facendo capo allo c o m e tale, agisce per m e z z o d e i suoi
Stato, agli enti territoriali o r g a n i . Si definisce " o r g a n o " la strut- All'interno del settore pubblico si distin-
e a vari enti istituzionali tura o r g a n i z z a t i v a attraverso la q u a l e gue il settore statale che comprende s o l -
che nell'esercizio della si e s p l i c a l'attività di u n ente; titolare tanto gli organi amministrativi dello Stato.
funzione amministrativa d e l l ' o r g a n o può essere u n a persona f i s i -
svolgono le attività c a (organi individuali) o un i n s i e m e d i S o n o escluse d a l settore p u b b l i c o le
necessarie a soddisfare i persone fisiche (organi collegiali), le c u i a z i e n d e c h e p r o d u c o n o beni e s e r v i z i
bisogni della collettività: volontà e attività si c o n s i d e r a n o volontà destinati a l l a vendita, c o m e le Poste
sono questi gli operatori e attività dell'ente. italiane, le Ferrovie d e l l o Stato e c c .
del settore pubblico. G l i organi d e l l o Stato ai q u a l i spetta Q u e s t i soggetti (che in p r e c e d e n z a a v e -
l'esercizio dell'attività amministrativa v a n o la forma g i u r i d i c a di a m m i n i s t r a -
s o n o gli organi amministrativi centra- z i o n i statali dipendenti dai M i n i s t e r i
li (ministri, comitati interministeriali o q u e l l a d i enti e c o n o m i c i d i diritto
ecc.) e periferici (uffici territoriali d e l p u b b l i c o ) h a n n o subito un processo d i
G o v e r n o , uffici scolàstici r e g i o n a l i , p r i v a t i z z a z i o n e mediante la trasforma-
sovrintendenze per i beni culturali...). z i o n e in società per a z i o n i e a g i s c o n o
L ' a m m i n i s t r a z i o n e svolta d a l l o Stato c o n gli strumenti propri dell'attività d i
attraverso i propri organi centrali e impresa. D i c o n s e g u e n z a , anche se i
periferici prende il n o m e d i amministra- loro capitali appartengono in tutto o
zione diretta statale. in parte a l l o Stato, non possono essere
inquadrati nei sistemi d i contabilità
Per il conseguimento d e l l e m o l t e p l i - propri d e l l a f i n a n z a p u b b l i c a .
c i finalità c h e gli sono p r o p r i e , lo
Stato si avvale, oltre c h e d e l l a p r o p r i a
o r g a n i z z a z i o n e amministrativa, a n c h e
d e l l ' a u s i l i o d i altre persone g i u r i d i c h e ,
separate e distinte d a esso, c h e svòlgo-
n o l'amministrazione indiretta; v i s o n o
c o m p r e s i g l i enti p r e v i d e n z i a l i , gli enti
di ricerca e c c . (enti istituzionali).
Inoltre l o Stato, p u r e s e r c i t a n d o la
propria sovranità su tutto il territorio
n a z i o n a l e , r i c o n o s c e e garantisce Vau-
tonomia degli enti territoriali (Regioni,
Province, C o m u n i ) , i q u a l i , nei limiti
stabiliti d a l l e norme e n e l l ' a m b i t o d e l H ATTIVITÀ (•
proprio territorio, p r o v v e d o n o a s o d - 1. C o m e si caratterizza l'amministra-
disfare i differenziati bisogni collettivi z i o n e statale?
delle rispettive p o p o l a z i o n i .
2. Q u a l i s o n o gli organi d e l l ' a m m i -
G l i enti territoriali s v o l g o n o attività
nistrazione centrale d e l l o Stato?
amministrativa direttamente m e d i a n t e
i propri organi (amministrazione diretta 3. C o m e è organizzata l'amministra-
regionale, provinciale o comunale) e zione periferica dello Stato?
possono a n c h e avvalersi d i enti istitu-
4. Q u a l i tipi d i enti esercitano l'am-
z i o n a l i ausiliari (aziende sanitarie l o c a - ministrazione non statale?
li, enti regionali d i s v i l u p p o ecc.), c h e
nel loro insieme costituiscono l'ammi- 5. Definisci i concetti di settore sta-
nistrazione indiretta regionale o locale. tale e d i settore p u b b l i c o .
20 > -iLa scienza delle finanze
1
} Il fenomeno finanziario L'insieme delle operazioni che costituiscono l'attività finanziaria prende i l
presenta diversi profili nome di fenomeno finanziario. Si tratta d i un fenomeno complesso, che può
essere esaminato da diversi punti di vista: economico, politico, giuridico.
Profili politici (scelta I fini da realizzare e gli strumenti con i quali provvedervi sono stabiliti dagli
dei finì da attuare organi d i governo secondo una valutazione politica dell'interesse collettivo;
e scelta dei mezzi
negli Stati democratici, tale valutazione.rispecchia l'orientamento espresso
per provvedere)
dai cittadini, a maggioranza, mediante i l voto elettorale.
Così gli organi politici, a seconda del programma che intendono attuare,
possono ritenere opportuno soddisfare alcuni bisogni pubblici anziché altri
(la difesa nazionale o l'erogazione d i servizi sociali, la costruzione d i auto-
strade o i l potenziamento della rete ferroviaria ecc.); far gravare i l carico
tributario su alcune categorie di cittadini piuttosto che su altre (tassare in
misura maggiore i redditi delle famiglie o quelli delle imprese, i beni di
largo consumo o quelli di lusso ecc.); ampliare gli interventi del settore
pubblico o lasciare più spazio all'iniziativa dei privati.
1
^ • Profili economici Il fenomeno finanziario, per sua natura, ha carattere economico. L a Pubbli-
(impiego di risorse ca amministrazione deve provvedere al soddisfacimento di una pluralità di
per soddisfare bisogni
£ bisogni pubblici mediante l'impiego di mezzi che sono limitati; tale attività si
pubblici)
C
ce
rivela economicamente razionale se garantisce una efficiente allocazione
i-
C delle risorse, in modo da ottenere i l maggior vantaggio per la collettività
c senza sacrificare gli individui più del necessario.
t-
d
Dal punto di vista economico (che è oggetto del nostro studio), le scelte
pubbliche sono considerate più o meno convenienti a seconda che produ-
cano effetti positivi o negativi sul sistema economico nazionale.
La scienza delle finanze La disciplina che studia l'attività finanziaria pubblica sotto il profilo econo-
studia le scelte della mico è la scienza delle finanze.
finanza pubblica sotto
il profilo economico In passato essa aveva come oggetto soprattutto le fonti di entrata, ossia i l pre-
lievo d i mezzi finanziari da parte della Pubblica amministrazione; oggi i l suo
campo d i studio si estende anche all'impiego di tali mezzi e comprende quindi
tutta l'attività economica del settore pubblico, con lo scopo di individuarne gli
obiettivi, gli strumenti, i caratteri e gli effetti sull'equilibrio economico generale.
Per questo, alla denominazione tradizionale di "scienza delle finanze" molti
autori preferiscono quella di economia finanziaria o economia pubblica.
L a scienza delle finanze ha stretti rapporti con le altre scienze che studiano
la società sotto i l profilo economico:
• con l'economia politica, poiché per poter analizzare gli effetti dell'attività
economica pubblica è necessario tener presenti i principi che regolano i l
sistema economico in generale;
• con la politica economica, poiché le scelte finanziarie si collegano a tutto i l
sistema di interventi che lo Stato attua nei confronti dell'economia nazionale;
• con l a statistica, sia metodologica sia economica, in quanto la finanza
pubblica è un fenomeno di massa e, per conseguenza, i problemi che
essa pone non possono essere risolti senza avvalersi dell'osservazione d i
grandi masse d i dati, oggetto di elaborazione statistica.
Profili giuridici (l'attività L'attività economica del settore pubblico si realizza concretamente attra-
finanziaria pubblica verso un insieme di rapporti e di atti regolati dalla legge.
è regolata dal diritto)
Le scelte d i politica finanziaria, tramutandosi in norme di legge, acquistano
carattere coattivo e sono imposte all'osservanza dei cittadini.
A loro volta gli organi della Pubblica amministrazione, nello svolgimento
dell'attività finanziaria, non possono esercitare arbitrariamente i loro poteri,
ma devono agire in modo conforme alla legge ed entro i limiti da essa stabiliti.
• Il diritto finanziario // complesso delle norme che disciplinano l'attività finanziaria pubblica co-
è un ramo del diritto stituisce il diritto finanziario. Questo è un ramo a sé stante del diritto
pubblico
pubblico e regola l'attività svolta dalla Pubblica amministrazione per l'ac-
quisizione delle entrate, la gestione dei mezzi finanziari raccolti e i l loro
impiego mediante l'erogazione delle spese pubbliche.
•Il diritto tributario Una branca specifica del diritto finanziario è i l diritto tributario, che re-
è una branca del diritto gola i rapporti fra i cittadini e la Pubblica amministrazione inerenti all'im-
finanziario
posizione dei tributi.
-concetti di base-
Diritto pubblico Il diritto pubblico regola i rapporti nei quali interviene lo Stato (o altro soggetto
giuridico pubblico) per la tutela di interessi generali, con il potere di imporre com-
portamenti e farli osservare coattivamente.
M
J2 *— —
* 1
^ a
scienza delle finanze 1
Ila fine dell'Ottocento Ma già nella seconda metà del X I X secolo cominciarono a farsi strada poli-
'boero inizio forme tiche aventi finalità di sviluppo e redistribuzione del reddito nazionale.
istematiche d i
ntervento pubblico
Assistiamo, così, da un lato, a interventi dello Stato in settori nuovi (la-
sciati, cioè, in passato, all'iniziativa privata), quali l'istruzione e la sanità,
allo scopo di avvantaggiare le categorie meno abbienti; dall'altro lato, alle
prime forme sistematiche di intervento nel campo della produzione con
L a politica finanziaria * < 27
Nel Novecento P o i , n e l periodo compreso fra l a prima e l a seconda guerra mondiale, e so-
si è affermata prattutto per effetto d e l l a gravissima crisi economica d e l 1929, è venuta meno
la concezione
l a fiducia riposta nella capacità dei sistemi economici d i raggiungere sponta-
della finanza funzionale
neamente posizioni d i equilibrio d i piena occupazione d e i fattori produttivi.
Si sono allora affermate nuove concezioni d i politica economica, legate p r i n -
cipalmente a l pensiero dell'economista inglese John Maynard Keynes (1883-
1946), che hanno portato a una svolta l'attività finanziaria pubblica, attribuendo-
le una funzione attiva nei confronti del sistema economico {finanzafunzionale).
L'attività finanziaria p u b b l i c a è considerata, c i o è , u n o strumento di politica
economica: u n mezzo d i c u i lo Stato può s e r v i r s i a l l o scopo d i promuovere lo
s v i l u p p o economico, correggere g l i s q u i l i b r i d e l mercato e attuare u n a più
equa distribuzione d e l reddito nazionale.
La politica fiscale L'insieme degli interventi i n campo economico effettuati con gli strumenti della
è strumento finanza p u b b l i c a prende i l nome d i politica finanziaria (o politicafiscale).
di intervento in campo
Naturalmente, l a p o l i t i c a fiscale non rappresenta u n a ricetta i n f a l l i b i l e per
economico
risolvere tutti i p r o b l e m i d e l sistema economico. C o m e i l mercato h a le sue
disfunzioni e i suoi s q u i l i b r i , così pure l'intervento p u b b l i c o presenta inef-
ficienze, difficoltà d i attuazione e altri aspetti n e g a t i v i :
Le concezioni Per questi e altri motivi, autorevoli scuole d i pensiero economico — facenti capo
neoliberiste sostengono principalmente agli economisti americani M i l t o n F r i e d m a n (1912-2006), R o -
un ridimensionamento
bert Lucas (1937) e James Buchanan (1919) — hanno rivalutato le concezioni
della politica fiscale
liberiste e, pur senza escludere l a funzione attiva della finanza pubblica, riten-
gono che l'intervento dello Stato nell'economia debba essere ridimensionato
per lasciare maggior campo a l libero gioco dell'iniziativa privata.
<CLOSSARIO>
S i c r i t i c a i l ricorso a frequenti manovre d e l prelievo e d e l l a spesa per rego-
Politica e c o n o m i c a
lare l ' e q u i l i b r i o economico a breve termine, e s i sostiene che g l i interventi
È l'insieme degli
interventi con i quali d i p o l i t i c a finanziaria dovrebbero l i m i t a r s i a favorire lo sviluppo d e l siste-
le autorità pubbliche ma economico mediante misure d i lungo periodo, finalizzate ad accrescere
indirizzano le attività l'offerta d e i fattori d e l l a produzione e l a produttività d e l l e imprese (sgravi
economiche verso fiscali o erogazione d i spese per incentivare l a formazione del risparmio, l a
la realizzazione di qualificazione d e i lavoratori, le iniziative e c o n o m i c h e , l a ricerca e l ' a c q u i -
determinati obiettivi. sizione delle risorse naturali, le tecnologie avanzate ecc.).
M
-I La scienza delle finanze •
1
i 2 Le condizioni di equilibrio
del sistema.—
Per ben comprendere quale sia la funzione della finanza pubblica come
strumento d i politica economica, sarà opportuno richiamare qualche con-
cetto essenziale d i macroeconomia e soprattutto ricordare quali sono le
condizioni che assicurano l'equilibrio del sistema economico.
Il sistema è i n equilibrio quando l'offerta globale è pari alla domanda
globale.
sistema economico L'offerta g l o b a l e è costituita da tutto l'insieme dei beni e dei servizi che
in equilibrio quando sono stati prodotti o importati nel Paese i n un determinato periodo d i
offerta globale...
tempo, e cioè d a l reddito nazionale.
Nel mercato interno i beni e i servizi sono prodotti dalle imprese, che a
tal fine devono acquisire e organizzare i necessari fattori produttivi (risor-
se materiali e lavoro umano), remunerandoli con una serie d i compensi
monetari.
ondizione essenziale Condizione essenziale per l'equilibrio del sistema è che tutto il denaro
un giusto rapporto risparmiato dalle famiglie affluisca al mercato dei capitali e venga investi-
ra consumo, risparmio
investimento to dalle imprese. Se i l risparmio venisse mantenuto i n forma liquida o
immobilizzato i n beni improduttivi (oro, oggetti da collezione) esso usci-
rebbe dal circuito economico e le imprese, trovando difficoltà a reperire i
mezzi finanziari necessari, sarebbero costrette a ridurre gli investimenti e
la produzione.
Per assicurare stabilità al sistema occorre che vi sia una certa proporzio-
ne fra la domanda per i consumi e quella per gli investimenti. Se i l livello
dei consumi è alto mentre quello degli investimenti è basso, le imprese
non hanno strutture adeguate per espandere la produzione e far fronte alla
domanda dei consumatori; d i conseguenza sul mercato i l livello dei prezzi
aumenta e si mantiene elevato.
-concetti di base-
Macroeconomia È lo studio del sistema economico nel suo complesso, con riferimento agli aggrega-
ti che lo compongono (le famiglie, le imprese...) e alle grandezze globali (la
domanda complessiva, i consumi, gli investimenti, l'offerta complessiva, il livello
generale dei prezzi...). Si distingue dalla microeconomia, che studia il sistema
economico analizzando il comportamento dei singoli operatori economici.
a;
> Tabella 1 C o n t r i b u t i alla variazione del Pil
ce
In quali anni la crescita (Incidenze percentuali sul Pil dell'anno precedente)
del Pil è dovuta
esclusivamente alla
domanda interna mentre
il contributo delle
a; esportazioni è negativo?
c In quali anni la domanda
interna e quella estera
hanno contribuito
entrambe alla crescita?
Quale importanza hanno
le esportazioni ai fini
di un adeguato tasso di
crescita dell'economia?
Fonte: Ministero
dell'Economia 1992 1993 1994 1995 1 9 % 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
e delle Finanze B Domanda estera H Domanda intema
Se, invece, l'entità degli investimenti è elevata mentre quella dei consumi
è scarsa, le imprese si trovano ad avere impianti e attrezzature con una
potenzialità produttiva superiore a l necessario; perciò sono costrette a
produrre una quantità di beni che non può essere assorbita dal mercato,
oppure a lasciare inutilizzati i fattori investiti; nell'uno e nell'altro caso
entrano in crisi.
Il limite dello sviluppo Il limite alla possibilità di sviluppo del reddito è costituito dalla quantità
è dato dalle risorse di risorse materiali e umane d i cui dispone la nazione: la produzione d i
disponibili
beni e servizi non può in alcun modo aumentare se viene a mancare anche
soltanto uno solo dei fattori che sono necessari a produrre.
Se la domanda Entro questo limite, la produzione può espandersi finché i fattori produt-
è adeguata può aversi tivi disponibili siano tutti pienamente impiegati. Affinché tale espansione
un equilibrio di piena
effettivamente sisrerifichi è necessario che nel mercato vi sia un'adeguata
occupazione
propensione a investire e a consumare, in modo che le attività produttive
possano incrementarsi e le merci prodotte siano assorbite dal mercato.
Secondo la teoria keynesiana i l livello della produzione e dell'occupazio-
ne dipende dalla domanda effettiva del mercato.
Per quanto riguarda la domanda globale, vediamo che alla spesa delle fa-
miglie per i consumi e a quella delle imprese per gli investimenti si aggiun-
ge la spesa della Pubblica amministrazione, che è diretta sia a soddisfare i
bisogni attuali della collettività (consumi pubblici), sia a dotare i l Paese di
infrastrutture, impianti, beni durevoli, che arricchiscono tutto l'apparato
produttivo nazionale (investimenti pubblici).
Il settore pubblico, pertanto, crea un'offerta e una domanda aggiuntive che,
sommandosi a quelle del settore privato, concorrono a determinare l'offerta
e la domanda complessiva del sistema economico nazionale.
Y = C + I + G
Le scelte pubbliche Spetta agli organi politici dello Stato effettuare in proposito una serie di
competono agli organi scelte:
politici...
• se l'attività del settore pubblico debba svolgersi in funzione di tutti i sud-
detti obiettivi o soltanto di alcuni di essi;
• quali obiettivi, fra quelli che ci si propone di raggiungere, debbano con-
siderarsi prioritari;
• quanta parte della ricchezza del Paese è possibile e opportuno prelevare
per l'attuazione degli obiettivi prefissati.
la politica di bilancio Il bilancio è i l quadro contabile che registra in modo completo le entrate e
ordinamento fra la le spese dello Stato (o di altro ente pubblico). Esso consente di coordinare
litica della spesa e la
litica delle entrate)...
la manovra della spesa con la manovra delle entrate e di programmarne gli
effetti complessivi.
le imprese pubbliche Lo Stato, infine, può intervenire direttamente nei processi produttivi del
itervento diretto nelle mercato svolgendo attività di impresa. In questo caso non si avvale degli
Jvità produttive)
strumenti tipici della finanza pubblica, ma di quelli propri del settore privato:
le imprese pubbliche producono beni e servizi destinati alla vendita e l i
offrono in corrispettivo di un prezzo.
3 La politica di sviluppo
Il problema dello sviluppo economico si pone evidentemente in termini
diversi per i Paesi arretrati e per quelli industrializzati.
Nei primi si tratta, di uscire dalla povertà e porre le basi per l'avvio delle
attività produttive.
Nei Paesi sviluppati, invece, dove i l tenore di vita è già abbastanza alto,
l'obiettivo è quello di assicurare che l'attività produttiva sia sufficiente-
mente dinamica e si accresca di pari passo con l'incremento demografico e
con le innovazioni tecnologiche.
esupposto dello A questo scopo occorre che i l mercato possa disporre di tutte le risorse
iluppo è l'incremento produttive, in quantità adeguata alle esigenze della crescita economica.
Ile risorse
Poiché i fattori della produzione sono fra loro complementari, la carenza di
anche uno solo di essi limita la produttività di tutti gli altri e impedisce lo
sviluppo del sistema.
1.000,
Come si spiega il divario
fra il dato relativo al
reddito reale e quello ~ 100,00
relativo al reddito
T5
nominale?
= 10,00
—
10
oc 1,00
0,10
0,01
1930 1935 1940 1945 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000
Fonte: Istat El Pnl reale (a prezzi 1985) SI Pnl nominale (a prezzi correnti)
La politica di stabilizzazione
L'economia di mercato Il sistema economico, lasciato al libero gioco delle forze di mercato, tende a
ha un andamento ciclico svilupparsi con un andamento ciclico che alterna fasi di ripresa e di espansione
(congiuntura favorevole) a fasi di recessione e di crisi {congiuntura sfavorevole).
L'espansione economica è caratterizzata dall'incremento della domanda, della
produzione e dell'occupazione, e da un crescente e generalizzato aumento dei
prezzi. Nelle fasi di recessione si verifica una caduta dei consumi e degli inve-
stimenti e una contrazione delle attività produttive e dell'occupazione.
... per espandere Nei periodi di crisi lo Stato, per creare nuova d o m a n d a , da un lato espande
la domanda...
la spesa per consumi e investimenti pubblici e dall'altro incentiva i consumi
e gli investimenti privati mediante sgravi fiscali e sovvenzioni.
... o per frenarla Nei periodi d i ripresa economica, per frenare la domanda complessiva, con-
trae le spese del settore pubblico e aumenta il prelievo tributario in modo da
limitare la capacità di spesa dei privali.
Gli obiettivi e d i strumenti della finanza pubblicai-
3
lllLllllllli.il.IH
3
Qual è l'ampiezza media
2
dei cicli economici
il
V
>-2
-3
-4
-5
N K K K N N K N N C O C C C O C O C O C O C O C O f f i C O O > ^ O ^ ^ C r i ( T i a ^ l ^ c r > 0 > 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
^ " - ^ r - ^ i - r - t - i - ^ Y - r - i - t - r - i - r - r - i - i - r - r - r - T - r - ^ i - f - r - f N n N W r ^ N r N r N C N f N
Fonte: Istat, Fmi, Mef Variazioni di quantità del Pil
5 La politica di redistribuzione
II • Nella distribuzione Attuare un'equa distribuzione del reddito nazionale significa anzitutto evi-
I si verificano squilibri tare che si verifichino forti concentrazioni di ricchezza nelle mani di poche
persone, con conseguente stato d i povertà per larghi strati della popolazio-
ne (squilibri personali e sociali).
Significa anche evitare gli squilibri territoriali (fra zone sviluppate e zone
depresse), gli squilibri settoriali (fra i redditi dell'agricoltura, dell'industria
e delle attività terziarie), gli squilibri funzionali (fra capitale e lavoro).
... mediante il prelievo In questo senso la macchina fiscale è stata paragonata a una pompa che
e l'erogazione aspira e che preme. Da una parte aspira reddito nazionale sotto forma d i
di ricchezza
tributi (e anche d i prestiti pubblici); dall'altra preme questo reddito e lo fa
ritornare in circolo, sia mediante i l pagamento di stipendi, pensioni e sus-
sidi, sia con nuovi investimenti pubblici. Il reddito aspirato, però, non va
alle stesse categorie o classi sociali dalle quali è pervenuto (o non va nelle
stesse proporzioni), con i l risultato di una sua redistribuzione.