Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Epitelio
Lamina propria (tessuto connettivo)
Muscolaris mucosae
(rughe, pliche, villi)
Sistema nervoso enterico
È la terza divisione del sistema nervoso autonomo.
Il sistema nervoso enterico è una rete di neuroni che determina in maniera
autonoma tutte le funzioni dell’apparato digerente, regolandone la motilità
(contrazione strati muscolari parete), regola le secrezioni (di ghiandole
esocrine e endocrine), regola la perfusione e quindi l’apporto di sangue.
Il sistema nervoso enterico funge praticamente da stazione di controllo, per
coordinare le attività motorie e secretorie dell’apparato gastrointestinale.
Il sistema nervoso enterico si suddivide in due plessi (reti di neuroni che
fanno sinapsi a livello dei gangli):
-plesso sottomucoso (perché i corpi cellulari dei neuroni si trovano tra lo
strato della sottomucosa e lo strato circolare muscolare).
-plesso mienterico (perché si trova tra i due strati muscolari).
Innervazione
estrinseca
(trasmette segnali
dal SNC al tratto
digerente)
gangli prevertebrali
Inibitori
Eccitatori
Piccole fibre a forma di fuso (singolo nucleo centrale). La disposizione obliqua permette all’actina di scorrere sulla miosina per lunghe distanz
Fibre contrattili non organizzate in sarcomeri (assenza di La
bande).
miosina possiede teste per tutta la lunghezza quindi lo scorrimento dei filame
L’actina e la miosina sono disposte in fasci irregolari tenuti assieme
avviene da corpi
senza interruzione densiuna
mantenendo ditensione
natura continua.
proteica presenti nel citoplasma e da placche o zone dense della membrana plasmatica.
Il reticolo sarcoplasmatico è ridotto e la funzione di deposito di Ca2+ è integrata dalle caveole,
piccole invaginazioni della membrana cellulare. Mancano i tubuli T.
Manca la troponina, c’è la tropomiosina.
Elevata comunicazione meccanica (connessioni cellula-cellula e cellula-matrice) ed elettrica (gap
junctions).
Le fibre muscolari lisce o cellule muscolari lisce hanno una forma a fuso,
sono le più piccole, sono mononucleate con il nucleo posto al centro, non
sono organizzate in sarcomeri e quindi non presentano bande, non
posseggono i tubuli T (perché le distanze da percorre sono minime), hanno
un reticolo sarcoplasmatico (con funzione di deposito di calcio) molto
ridotto perché il calcio che da avvio alla contrazione è soprattutto
extracellulare e quindi non servono immagazzinamenti interni di calcio.
Le cellule muscolari lisce hanno la tropomiosina ma non hanno la
troponina (che è la proteina legante il calcio) e al posto di quest’ultima
hanno la calmodulina, un altra proteina legante il calcio.
Il meccanismo di regolazione della contrazione principale consiste
nell’aumento della concentrazione di calcio nel citoplasma che da avvio al
ciclo dei ponti trasversi e quindi alla contrazione, avviene una attivazione
della miosina, a livello delle teste di miosina ci sono catene proteiche e una
di queste entra in gioco in questo meccanismo di contrazione.
Il calcio che entra si lega alla calmodulina e questo complesso attiva un
enzima: le chinasi (enzimi che fosforilano, che attaccano un gruppo
fosfato) che fosforila questa catena proteica leggera che si trova nella testa
della miosina.
Quando la fibra si rilascia, il calcio viene riespulso all’esterno ella cellula
quindi la concentrazione di calcio nel citoplasma scende la chinasi viene
inattivata e viene attivato l’enzima che fa l’opposto, l’enzima che
defosforila (enzima che rimuovono il fosfato) che è la fosfatasi della testa
della miosina, quindi la miosina defoforilata non ha più affinità di legame
per actina e non può più avvenire il ciclo dei ponti trasversi.
I filamenti spessi e sottili sono disposti obliquamente sul citoplasma e
questo permette di far scorrere questi filamenti in lunghezze più lunghe e
con una tensione prodotta costante.
La contrazione si basa sulla teoria dello scorrimento, quindi c’è sempre il
ciclo dei ponti trasversi che fa scorrere i filamenti spessi sui filamenti
sottili.
Il muscolo liscio si contrae e rilascia molto lentamente e richiede meno
energia di quello scheletrico a parità di tensione sviluppata.
Il muscolo liscio può sostenere contrazioni per lunghi periodi di tempo
senza affaticarsi e con basso consumo di energia.
È importante perchè consente alla parete degli organi di mantenere una
tensione muscolare costante a lungo (sfinteri vescica-intestino sono
tonicamente sempre contratti).
Contrazione:
aumento [Ca2+] citopl.
Rilasciamento: riduzione
[Ca2+] citopl.
Ca2+ ATPasi,
scambiatore Na+/Ca2+
Regolazione miosina Regolazione actina
dipendente nel muscolo liscio. dipendente nel muscolo
Il controllo del Ca2+ si esplica scheletrico e cardiaco.
a livello dei filamenti spessi. Il controllo del Ca2+ si
esplica attraverso i
filamenti sottili.
manca troponina
effetti antagonisti
Forza graduata:
fosforilazione/attivazione della miosina ∝ [Ca2+] citoplasmatica
v. accorciamento ∝ ai livelli di fosforilazione
Sistema di controllo della contrazione del muscolo liscio molto più complesso:
SNA simpatico e parasimpatico,
Ormoni e sostanze paracrine,
Attività meccanica ritmica spontanea.
Le cellule muscolari lisce hanno un attività autoritmica, perché possono da
sole eccitarsi e contrarsi in maniera spontanea e ritmica (ripetitiva).
L’attività autoritmica spontanea e ritmica delle cellule muscolari liscie è
dovuta al fatto che a riposo hanno un potenziale a onde lente o ritmo
elettrico di base, quindi a riposo si depolarizzano e quando il potenziale di
membrana torna ad essere più negativo.
Il potenziale a riposo di queste cellule spontaneamente genera queste onde
lente che sono dei cicli ritmici di depolarizzazione e ripolarizzazione,
quando la depolarizzazione di queste onde lente supera un determinato
valore soglia si genera il potenziale d’azione e questo potenziale d’azione
genera l’evento meccanico e quindi fa contrarre la fibra che produce forza.
Potenziale d’azione—> evento tutto o nulla
Tipi di contrazione:
-Tonica: contrazioni di lunga durata. es: sfinteri e parte prossimale
stomaco
-Fasiche: contrazioni intense e di breve durata. es. parte distale stomaco,
intestino.
Funzioni motorie del canale alimentare:
A seconda della modalità di contrazione della muscolatura liscia del canale
Tipi di motilità: SEGMENTAZIONE
alimentare possiamo distinguere:
• Segmentazione: alcuni segmenti si contraggono, altri si
rilasciano, in maniera da rimescolare il cibo.
Contrazioni e rilasciamenti ritmici finalizzati al mescolamento
dei cibi con le secrezioni digestive.
Alternanza di segmenti propulsivi e recettivi (mescolamento). Tipi di motilità: PERISTALSI
Contrazioni e rilasciamenti ritmici finalizzati al mescolamento dei cibi con le
Caratteristico della fase digestiva, materiale spinto in entrambe le direzioni.
Deglutizione
Processo caratterizzato da una fase iniziale volontaria (fase orale) e una
fase successiva involontaria sotto il controllo riflesso (fase faringea ed
esofagea).
La lingua spinge il bolo verso l’epiglottide, la quale chiude l'accesso alle
vie aeree superiori, permettendo quindi il passaggio del bolo verso
l'esofago. A questo punto parte il processo peristaltico del tutto
involontario.
Come avviene?
Abbiamo masticato, quando il cibo è della giusta consistenza viene
bloccato il centro della masticazione e viene attivato il riflesso della
deglutizione quindi la lingua spinge il bolo contro il palato molle dove ci
sono una serie di meccanocettori (recettori tattili che vengono stimolati in
maniera meccanica) che inviano al bulbo, al centro della deglutizione
questa informazione, quindi attivo le fibre sensoriali afferenti che vanno al
bulbo che poi attiva tutti i motoneuroni che vanno ad innervare i muscoli
della faringe e tutti i muscoli dell’esofago e che quindi fanno partire il
riflesso della deglutizione, viene rilasciato lo sfintere esofageo superiore e
vengono chiuse le vie aree per impedire al bolo di andare in trachea.
Se si perde il controllo del centro della deglutizione possono insorgere
problemi, il bolo potrebbe prendere la via sbagliata e quindi causare
polmonite ab ingestis.
Normalmente il bolo è condotto dall'orofaringe sino allo stomaco dalla
peristalsi primaria, tuttavia se questa non è stata sufficiente (nel caso di
boli troppo densi che sono rimasti bloccati), interviene la peristalsi
secondaria che è notevolmente più potente della prima.
Bocca
Per consentire una digestione adeguata è necessario che la saliva impasti
adeguatamente il cibo (oltre ad essere necessaria per la masticazione).
L'adeguato apporto di saliva è garantito dalle ghiandole salivari:
• Parotide: secrezione acquosa (sierosa)
• Sottomandibolare: secrezioni liquida/vischiosa (mista), produce circa il
70% della saliva.
• Sottolinguale: secrezione molto vischiosa(mucosa)
Il secreto salivare è rielaborato a livello dei dotti salivari, dove troviamo
cellule attive che lo arricchiscono. Le cellule del dotto (duttali) producono
bicarbonato, ottenuto dalla fusione di anidride carbonica con acqua,
reazione catalizzata dall'enzima anidrasi carbonica.
Nel secreto, riversato nella cavità boccale, troviamo acqua, K, Cl, Na,
carbonati ed enzimi (il più importante è l' -amilasi).
L' -amilasi è responsabile di effettuare una prima grossolana di gestione
dei carboidrati, funziona però solo a livello salivare se circondata da
bicarbonati è in ambiente neutro (pH 7).
Inoltre troviamo albumina e immunoglobulina A che fornisce una prima
risposta contro i patogeni introdotti con il cibo, svolge quindi la funzione
di abbattere la carica batterica.
Nelle ventiquattro ore produciamo più di 1 l di saliva, le cui funzioni
fondamentali sono:
• Lubrifica facilitando la progressione del bolo in sicurezza
• Protezione da batteri e quindi favorisce l’igiene del cavo orale
• Digestione (lipasi)(= La lipasi salivare non è potente, incomincia quindi
ad agire in maniera blanda sugli acidi grassi)
La secrezione è regolata a livello nervoso (SNA) da stimoli che agiscono
sulla porzione basale delle cellule componenti gli acini ghiandolari (i
neurotrasmettitori coinvolti sono l'acetilcolina e i - adrenergici). Gli stimoli
che causano l'aumento della secrezione salivare sono elaborati da nuclei
appositi (nucleo della salivazione), a loro volta innescati da stimoli
provenienti da olfatto, gusto, vista.
Esistono però anche fattori in eventi come la fatica, il sonno, la
disidratazione, la febbre eccetera.
Nuclei salivatori - nervo vago (parasimpatico) - acetilcolina - ghiandole
salivari – secrezione abbondante ad alto contenuto proteico ma a basso
contenuto in potassio e bicarbonato.
L'innervazione simpatica arriva invece dai gangli cervicali T1 e T3 e
stimola una minore produzione salivare ma con una composizione
differente.
Esofago - motilità esofagea
L’esofago è costituito da un tubo.
L’esofago è costituito da uno sfintere esofageo superiore costituito da
muscolatura scheletrica tonicamente contratto.
L’esofago è costituito da uno sfintere esofageo inferiore costituito da
muscolatura liscia.
Gli sfinteri rimangono in continuo stato di contrazione. Il rilasciamento
transitorio dell’inferiore è realizzato tramite l’attivazione dei motoneuroni
inibitori in risposta alla peristalsi primaria.
L’esofago deve prevenire l’entrata di aria alla sua estremità superiore e il
riflusso dei suoi succhi gastrici alla sua estremità inferiore.
La sua muscolatura striata e liscia (innervata dal nervo vago) fa si che
contraendosi e quindi restringendoFUNZIONE ESOFAGEA
le pareti dell’esofago, il bolo venga
spinto in avanti fino allo stomaco.
• L’esofago deve prevenire l’entrata di aria alla sua estremità superiore e il riflusso dei succhi
gastrici alla sua estremità inferiore (sfinteri esofageo superiore ed inferiore).
• Muscolatura striata e liscia innervata dal nervo vago (fibre motrici somatiche e viscerali).
muscolatura striata
muscolatura liscia
Stomaco - motilità gastrica
La motilità gastrica ha la funzione di:
Serbatoio gastrico: regione prossimale dello stomaco. Specializzata per la ritenzione e l’a
• Permettere l’accumulo di cibo del cibo ( contrazioni deboli).
Pompa antrale: regione distale dello stomaco. Specializzata per lo sminuzzamento e il
(stomaco come serbatoio) mescolamento del cibo (contrazioni vigorose).
Ricca innervazione: nervi parasimpatici (stimolano motilità e secrezione),
nervi simpatici (le inibiscono), plessi mienterico e sottomucoso con archi riflessi intrinseci
• Frammentare e mescolare il cibo con le secrezioni gastriche = chimo.
(informazioni su pressione intragastrica, distensione, pH, stimoli nocivi).
Pepsine
Endopeptidasi prodotte dalle cellule principali (digestione ≅ 20%
proteine).
Vengono secrete sotto forma di proenzimi inattivi: pepsinogeno,
trasformato in pepsina per azione dell’acidità gastrica e della pepsina
stessa (processo autocatalitico).
pH ottimale per azione proteolitica delle pepsine ≤ 3 (inattivate nel
duodeno).
Pepsinogeni contenuti in granuli di zimogeno, liberati per esocitosi.
Muco e bicarbonato
Cellule epiteliali di superficie e cellule mucose del collo secernono muco,
costituito prevalentemente da mucine (glicoproteine), immagazzinato in
grossi granuli localizzati nella porzione apicale della cellula.
Le cellule epiteliali di superficie secernono anche un fluido alcalino
(elevata concentrazione di HCO3-).
Il muco protegge dai danni meccanici del cibo ed impedisce mescolamento
con il lume gastrico; secrezione alcalina protegge dall’azione lesiva
dell’HCl e della pepsina.
La velocità di secrezione del muco e del fluido alcalino aumentano in
seguito ad un pasto.
L’aspirina e i farmaci anti-infiammatori non steroidei inibiscono la
secrezione di muco e bicarbonato.
La secrezione acida dello stomaco
La secrezione acida (la secrezione di acido cloridrico riversato nel lume
dello stomaco da parte delle cellule parietali) dello stomaco è stimolata da
vie nervose e ormonali.
Il fattore nervoso è l’acetilcolina liberata dal nervo vago.
I fattori ormonali sono istamina (liberata dalle cellule enterocromaffini) e
gastrina (prodotta dalle cellule G, ha un azione sia diretta ma per la
maggior parte è indiretta).
Gli effetti di ciascuno di questi stimolanti rinforzano quelli degli altri.
• Trasporto passive
I carboidrati complessi sono aggrediti dalle Amilasi alfa che sono in grado
di rompere i legami alfa presenti tra i singoli zuccheri, ottenendo quindi
zuccheri di dimensioni inferiori (disaccaridi e monosaccaridi).
L'amilasi viene prodotta soprattutto nel pancreas e nelle ghiandole
parotidee (ptialina o amilasi salivare).
La digestione dei carboidrati comincia infatti nella bocca, grazie proprio
all'enzima ptialina che effettua una prima e grossolana scomposizione
degli zuccheri complessi.
Nello stomaco però la digestione dei carboidrati si blocca a causa
dell'ambiente acido ma una volta giunti nel duodeno la digestione riprende
grazie all'effetto tampone del bicarbonato presente nella bile e all'alfa
amilasi pancreatica. Quindi le catene di dimensioni ridotte sono
degradate nel lume intestinale, dove poi trasportatori specifici per ogni
monosaccaride li condurranno all'interno degli enterociti tramite un
trasporto secondario facilitato che sfrutta l'ingresso di Na. Una volta entrati
all'interno della cellula si avvieranno al sistema portale.
Esistono poi dei polisaccaridi (e derivati) come la cellulosa (insolubile in
H2O), pectine e mucillagini che non sono digeribili dall'organismo umano.
Questi non hanno valore nutrizionale ma sono importanti perché
favoriscono lo svuotamento gastrico, aumentano la massa fecale e il
metabolismo del colesterolo e inducono senso di sazietà perché assorbono
l’acqua.
É stato inoltre dimostrato che diminuiscono l'incidenza di patologie gravi a
carico del colon (anche neoplasie).
Se ne consiglia l’assunzione di almeno 30mg/die.
Gli zuccheri complessi o amidi contenuti in pane, pasta, legumi.. vengono
assorbiti lentamente e devono rappresentare la quota calorica più rilevante
della nostra alimentazione (sopra il 50%).
Mentre gli zuccheri semplici contenuti in frutta, miele, latte, zucchero..
vengono assorbiti rapidamente dall’organismo e devono essere consumati
con moderazione (non devono superare il 10-12% delle calorie tot.)
fisiologiche o patologiche)
• - Proteine incomplete: (non contengono tutti gli amminoacidi
essenziali) di origine vegetale: cereali, legumi, soia.
Vitamine
Sono sostanze necessarie in piccolissime quantità (mg- g) e hanno ruoli
vitali importantissimi perché sono BIOREGOLATORI del metabolismo
corporeo; la loro carenza porta a malattie. Possiamo distinguerle in
idrosolubili e liposolubili.
!Idrosolubili (gruppo B, vit.C):vengono assorbite dall’intestino tenue
mediante processi passivi e attivi e distribuite nell’organismo perché non
sono capaci di depositarsi, in quanto idrosolubili. Infatti, sono
metabolizzate velocemente e l’eccesso eliminate nelle urine, ma senza dare
alcun fenomeno di tossicità. L'unica vitamina che siamo in grado di
immagazzinare per molto tempo è la B12, le cui scorte possono bastare
anche per anni.
!liposolubili (A, D, E, K): vengono assorbite dall’intestino tenue
passivamente, solubilizzate nelle micelle, incorporate poi nei chilimicroni.
Possono accumularsi nel tessuto adiposo e nel fegato. Possono dare effetti
tossici per eccessiva assunzione e sono più resistenti a calore e
ossidazione.
VITAMINE IDROSOLUBILI
Vitamina C (Acido Ascorbico)
• Abbondante in frutta e verdure fresche
• Molto labile agli stress termici
• Fabbisogno di circa 60 mg/die, l'eccesso viene eliminato
• Viene assorbita dall'intestino tramite trasporto passivo secondario che sfrutta
l'ingresso di Na • Possiamo trovarla in forma ridotta o ossidata, in ogni caso ha
elevato potere antiossidante
• Funzione da coenzima delle idrolasi per la sintesi di carnitina, acidi biliari e
collagene
• Facilita l'assorbimento del Fe a livello intestinale
• Mantiene il glutadine allo stato ridotto
• La sua carenza causa lo Scorbuto che porta problemi cutanei ed emorragie.
• La sua carenza porta ad Aneima (perchè B12 serve al midollo osseo per la
sintesi di globuli rossi) o Demielinizzazione (B12 serve per la formazione di
mielina). La somministrazione in seguito a carenza porta l'anemia a regressione
ma non la demielinizzazione
Vitamina B1 (Tiamina)
• Molto abbondante in semi vegetali (cereali, legumi) e discretamente nelle
carni.
• Fabbisogno: 1mg/die
Vitamina B6 (Piridossina)
• Abbondante in cereali, legumi, carni e pesce
• La carenza porta infatti a difetti nell formazione del tubo neurale (spina bifida),
oltre che dermatiti, disturbi gastrointestinali e anemia megaloblastica
VITAMINE LIPOSOLUBILI
Vitamina A (Retinolo)
• Abbondante in latte, olio di pesce, verdure e nella frutta
• Fabbisogno di circa 700 g/die, in gravidanza 1100 g/die
• Forma il pigmento visivo Rodopsina e partecipa alla rigenerazione degli epiteli
• La sua carenza porta ad Emeralopia, ossia carenza di acuità visiva crepuscolare
• Ha azione antiossidante
• Grandi dosi sono embriotossiche, per cui non è indicata l'integrazione in
gravidanza Vitamina D (Calcitriolo, vitamina antirachitica)
Vitamina E (Tocoferolo)
• Abbondante in oli vegetali, frutta secca e cerea
L'acqua corporea
• Intracellulare (40% del peso corporeo) • Extracellulare
Interstiziale (15% del peso corporeo)
Plasma (5% del peso corporeo)
L'acqua presente nel plasma è quella interessata dagli scambi con i tessuti
di reni, intestino e polmoni. Il bilancio idrico è il risultato dell'acqua:
- In uscita respirazione 400ml/die
escrezione urina 1500ml/die Feci 200ml/die
sudorazione 900ml/die
- In entrata Dieta
assunzione di liquidi 1600 ml/die
Pancreas endocrino
Le isole del Langerhans costituiscono l’1-2% del pancreas totale.
Producono ormoni implicati nella regolazione dell’immagazzinamento e
dell’utilizzo delle sostanze energetiche nello stato di sazietà a digiuno =
potenti regolatori del metabolismo, costituite da 4 tipi di cellule:
• - Cellule beta (70%) producono insulina
aa (arginina)
acetilcolina
somatostatina
adrenalina
noradrenalina
L’insulina soprannominato l’ormone della sazietà: ‘ormone anabolico’,
facilita
acetilcolina
NA e A
ac. Grassi
Somatostatina
Insulina
(stato di digiuno)
chetonici.
in periodo a digiuno.
!La somatostatina è un ormone polipeptidico di 28aa e di 14aa.
La somatostatina è un ormone inibitorio sulle funzioni dell’apparato
digerente.
----
Dopo il pasto aumenta di 50-100 volte.
utilizzazione:
Inibisce motilità gastrica, duodenale, colecistica
Riduce secrezione HCl, pepsina, gastrina, secretina, succo interstiziale e
pancreatico
Determina inibizione assorbimento glucosio e TG da parte mucosa
intestinale
Potente inibitore sintesi insulina e glucagone