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LETTERATURA SPAGNOLA 2

SETTIMANA 2

Fray Luis de Leon, oda. Nella poesia di ascetismo ci si allontana dai piaceri per avvicinarsi alla vita
ultraterrena in modo progressivo, (mentre il mistico esperimenta un incontro con il divino). Luis de Leon
utilizza la lira che mischia versi di 7 sillabe con versi di 11, la sua poesia si rifà alla tradizione classica di
Virgilio e Orazio. Ed è evidente che la tradizione latina ebbe un ruolo determinante in Leon. Egli lavora
molto il linguaggio, lo stile e l’armonia della parola. Tra le sue opere abbiamo los nombres de Cristo, nelle
sue odi espressa la sua concezione dell’esistenza e di progressivo allontanamento dal mondo per un
cammino di ascetismo. Questa ode (què descansada vida) è di ispirazione Oraziana di miglioramento
progressivo della persona, è anche un momento per dialogare con se’ stesso e scoprirsi. Questa espressività
sembra come se producesse musicalità. Analisi: dice che vita riposata quella di chi si allontana dalle cose
mondane. A questo individuo che si è allontanato non gli duole il petto e non gli importa il potere, el
dorado techo si riferisce agli edifici ricchi che a questo saggio non interessano, ci descrive l’autore un
palazzo con il tetto dorato. Continua elencando le cose che non interessano a questo saggio. Riesce a
difendersi dalle falsità questo uomo grazie al cammino che sta intraprendendo. La fama non gli
cambierebbe niente e non sarebbe felice se fosse famoso. Nella prima lira parla del concetto mentre nelle
strofe seguenti fa degli esempi. Inizia a descrivere il cambio di situazione che si raggiunge allontanandosi
dal mondo. Fa un paragone con un navio roto dopo una tempesta. Vuole vivere un giorno felice e tranquillo
libero dai pensieri e da tutto ciò che ci condiziona, non vuole vedere le ciglia aggrottate in segno severo e di
superiorità e si riferisce a chi si sente superiore per l’appartenenza sociale o per i soldi. Vuole vivere con sé
stesso in una dimensione interiore e apprezzare le cose positive della sua esistenza. Sottolinea la necessità
dell’individuo di mantenere una dimensione individuale dove si possa stare tranquilli per crescere come
individui. Con “del monte..” si rifà ad una situazione bucolica, necessitiamo questo contatto con la natura
che dobbiamo recuperare ed è un’altra forma di allontanamento dal mondo. Il fluire dell’acqua è uno
spettacolo bellissimo che dovremmo contemplare, che permette la nascita dei fiori e la crescita delle
piante. Risulta che siamo così distratti dal mondo che non ci accorgiamo di queste cose semplici. L’aria
profuma di vegetazione, tutte esperienze che stiamo perdendo. Il legno della strofa successiva è la
metafora di un’imbarcazione che rappresenta l’individuo che naviga nell’esistenza. Quelli che vivono per la
ricchezza che si tengano tutte le cose che l’autore ha elencato nelle prime strofe che a lui non interessano.
Mentre egli si dirige verso un altro cammino. La combattita antena è l’albero della nave. Per l’autore è
sufficiente un tavolo di pace e non vuole una vita ossessionata dalla ricchezza. “Y mientras
miserablemente..” significa che l’enjambement è già stato assimilato perfettamente. Disprezza la
perversione dell’incontro delle persone dove è un gioco di potere, chi comanda sopra chi?

Santa Teresa De Avila- è una monaca carmelita come san juan de la cruz ed è la fondatrice dell’ordine delle
carmelite descaldas, si trovò in situazioni problematiche per questo. La sua opera riflette il suo ruolo di
fondatrice, poi c’è un’altra parte che concreta la sua esperienza ascetica di cammino di perfezione che lei
percorre verso Dio. Le sue opere furono pubblicate postume alla sua morte da Fray Luis de Leon. Si
fondono l’ascetismo e il mistico nelle sue opere. Santa Teresa descrive 3 fasi: purgativa,illuminativa e
unitiva. Nella prima fase bisogna purgarci di tutto ciò che è male per avvicinarci a Dio, la via illuminativa è la
fase successiva dove si può capire in modo più chiaro questa illuminazione, questo è ascetismo, il passo
successivo, quello unitivo, è mistico che è il momento in cui l’individuo esperimenta questo incontro con il
divino. Santa Teresa ha una cultura religiosa e biblica ma non molto approfondita in quanto donna e quindi
non ne aveva possibilità e anche per questo viene accusata dalla Santa Inquisizione perché una donna non
può avere i mezzi per incontrare Dio. Una delle sue opere è il libro de las fundaciones in cui Teresa racconta
la sua esperienza di fondatrice, le difficoltà che incontrò, è un racconto molto dettagliato e concreto,
sostenuto dall’entusiasmo per questa missione da realizzare. Ne “el libro de la vida” anche lì racconta tutto
ciò che le è successo durante la sua esperienza. La nostra anima è come un castello edificato da qualcuno,
l’anima è edificata da Dio e l’individuo vi entra per conoscersi meglio scoprendosi poco a poco. Analisi di
alcuni versi di Santa Teresa: “vivo sin vivir en mi…” questo linguaggio si allontana da quello di Fray Luis de
Leon, e significa che la ragione della mia stessa esistenza è fuori di me che sarebbe l’amato. Vivo fuori di
me perché muoio d’amore. È prigioniera di Dio e anche egli lo è in quanto hanno un collegamento
amoroso. L’unione con Dio è così desiderata che la vita le appare troppo lunga, sta aspettando di salire al
cielo da Dio. Come mistica Teresa ha momenti di estasi e tutto ciò che le impedisce questa unione per lei è
una molestia. Così spera di morire perché solo così arriverà la vera vita.

Bernal Diaz del Castillo, “Verdadera historia de la conquista de nueva Espana” racconta la storia della
Spagna e la storia generale. C’erano 3 categorie di storiografie nel medioevo gli annales (anno per anno), le
storie particolari di precise situazioni, le opere storiografiche di tipo universalistico che iniziavano dalle
origini dal libro della Bibbia e continuavano per i romani fino ad arrivare ai loro giorni. Bernal è un soldato
al seguito di Cortes, vuole raccontare le vicende così come sono successe senza filtri retorici o aulici perché
vuole riportare solo la verità. Analisi del testo: descrive tutte le minuzie, i casiques si erano vestiti bene per
incontrare l’imperatore e Cortes.

“La cronica burlesca del imperador Carlos V” di Fransecino de Zuniga (1532) che gustò per molto tempo del
favore dell’imperatore e ciò gli permise di fare questa opera in cui si burlava dell’imperatore. Da un punto
di vista stilistico è interessante perché per descrivere in maniera comica questo personaggio usa delle
tecniche di formazione grottesca zoomorfizzandolo e cosificandolo cioè trasformandolo in animale o
oggetto. Con la scoperta del nuovo mondo una serie di autori iniziano a scrivere storiografie.

Hernard Cortes conquista Messico e distrugge l’impero azteco e la sua è una prospettiva da conquistatore
e scrive lettere di relazione.

Altra opera è scritta da Bartolomè de Las Casas che tratta della distruzione dell’India, sottolinea che è una
relazione e denuncia tutti gli abusi commessi durante la Conquista.

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