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Antropologia per la Società I ·14

QUICK ANO Dlii,1. . . · ··=,--,.,...

0P0LOGIA PUBBLICA, ...


APPLICATA EPR0FESSIONAI!

,Il

ed ib editpress
Sommario

7 Prefazione, di Antonino Colqjanni

21 Introduzione. Etnografi stanchi di scrivere

33 Il gioco delle parti. Il dibattito attorno all'uso pubblico


dell'antropologia

77 La difficilissima arte. La riflessione sul metodo in


antropologia applicata

129 Servitore di due padroni. Il difficile rapporto tra etica e


antropologia applicata

177 La falena e la fiamma. Riflessioni sul ruolo


dell'antropologo sul campo

223 Fuori dalla fortezza. Passato, presente e futuro


dell'antropologia pubblica in Italia

275 Conclusioni. l(eep Calm and Do Anthropology

283 Bibliografia
Prefazione

Antonino Colajanni

L'antropologia culturale e sociale attraYersa~ og__gi. una difficile situa-


zione, non solo in Italia, ma anche nei paesi nei quali si era maggior-
mente sviluppata tra gli anni Ottanta-!\o\'aflta del secolo scorso e ì
primi anni del 2000. ~folri sono gli aspetti che hanno contribuito a
cktcrminnrc: yuesta situazione: i proct:ssi cli gloh.1lì:,7:11ione e la ne-
cessità di date rispo~t!l ai ci ,1npt~~~, pri >l>lt:ni dl'lla n1odcrrùrò e post-
n1odc:rni tà, la \ e,r.1ndc) ~u c,r<:fhtnni \'tu_gr,1tìt ht: n1olto 1mpic, anche
usando mctodt St3Òst1c1 e <4u.uu1t.UI\ 1, I.i e, )OC< )rrt:nzn dì alcun,e altre
discipHnc sociaJj (c:rH11<.~b ,ocio}og1a, h1ptXL1l!Of!l l:i psi cc,le >gia), 1t'n:-
1

dit~ - a volte pcs.:inrt: e :neo1nbr:u1 tc: - dc~h .u1uch1 ~tudi fondativi


incentrari ~u cornun1t,_ 1 ti , tlt th. <. J',olnte .1U.1 lurt" ddla ncrrca e i11t<.·r
pret11zinnt' Jdb '" d,, erqm c:ultur., 1t .. Inoltrc, -., ,nr1tt u tto u1 Itali.a, e
stata rilevante h1 forte dduzh. 11H dd nun1t: ro Ju doc<.:nti universit a-
ri dì queste disciphnc, d, et r;n1nnm d:ul.t n1.1nc.1t:1 ~<)~titw.ic ,ne dei do ·
ccnti che andav:1no in pt n~ionc L dnJht "h-nn1n1.uica riduzione delle
risoni<: fin.1n,i.1rit: cJj5,ponJb1h per l'un1vt'rs1tà, che ha con5cntiro l,as--
~t>rhìrncnto nd n1onJo .1cc.1dl"n11r(, di uno ~cars1ssimo numero eh ri -
cercatori forniti dì dottnrnò spcci fic1 o dì lauree magn;trali. E non va
tacìutn, infu1e~ fa sord.1 resistenza d1 mola degli accadcn1ici della gc-
ne~izionc più anzi3.fla nei contr()nti dei ··problemi del prc~cntc", del -
la ~X)ssibik Jpplic.vit )n(; del sapere dcU'antrr_.,pt,l< ,gia alle qucsti(Jni po-
s~e d.111.a n1odtT!lJtà e dalla '"post-mo<lt:rn1tà", oltre che ai proo:s~i di
nfonna econornica e sociale e al}e trasforrnJ.1;cJni tt.:cnichc. (con i loro
effetti ~ocio-culturali) pn >\·t:nienri dalla società pnhcica.
,Questo libro di 1van Sc\·eri affronta con piglio agile <..: ,con un~i
scritturi piana e faciln1tnte accc:5s1bilc, b,isata su u1la e< n10,ccnza
rrioltn approfondita deU:1 docume.nta:òonc pcrt1nc:ntc\ ti pn ,bk1na
~ 9
Quick and D·
• . lr1 y
PrcL111unc
costituito
• dal rapp orto tra un ,accademia che vede rid .. . . . . . . n le o olazion.i locali) della ricerca s~
s1vam .
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e nte la s ua ma
bbli
· 'cl enza numerica no nché la r·i'le ur~1pro~.
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gies.
' . van:t.'l 11 1
tà e UJ rischi (ncJ rapporti CO , _P. r" .
-. certo c1uell atttvtta soe
ntifica" oagettivante e di-
r-, • •
b . 0 pu co delle scienze sociali e un crescente ., ~ di- carnpo, ehe non e . . · henti per il n-
vani (e · • . ' numero d1 · ., ~ I ,, aradiso" d1 relazJOnl umane arncc
. . meno giovani) mteressatì ai problemi de.I present 6 gio. sracc,tta ne quc p . di- . etorica sottolineava con cura.
tls1 nelle n?s~e università in cliscipline antropologiche i e, ~rma- ccrcaror_e: ~hc u~a :ecch1a.~a z.(1 ~n:rB ·n J. Spillius, M. Griaule,J.
1 casi crttJCI studiati e analuzao . ai . , ,, . . bre-
n? en ormi difficoltà ad a,·ere udienza tra le innumere;o lì~1.u.. · h~n- ono illuminanti in proposito. E e e, mfme, una_
ru pubblich st1n1 z10 Saa J a)
pavrct-intensa S • dib .. d 11 spon-
. . e e a trovare un lavoro retribuito. Aleggia quindi la n - e documentata trattazione del. ato~ e _e e re .
ve ma . . 1 · encaru nel tentatl-
mclifferente domanda: <<.A. che può servire l'antropologia? p , on sabilità assunte da parte cli alcuru antropo ogi_ an: . -
vare un suo posto a1cli tuon - · deU ,umvers1tà?»
. . al tempo della guerra in Iraq, cli coinvolgere un grup
. uo tro-
ali · cl . _ · · Severi· da' nscontro vo promosso, •
o cli .ovani studiosi con lo scopo cli " modific~e Ln ~u e e
,, · al h modo

P
a rnma omanda e nsponde affermativam ente alla seco d
artir dal
e
di · ·
punto ,,sta mterno a un gruppo cli ricercatori che 51.
n a, a i ~ he e lo stile cli azione dell'esercito amencano, mtro?ucendo
e p~ao~ 'd e obiettivi cli carattere " sociale" accanto a quelli consue-
ti cli tipo bellico. Vi è anche un a~~eru_io ~~ _non ~ca .s~s~tare
son? recentemente . o rganizzati per discutere il problema e tr ova- nozmru, 1 e , di ·
r;Vle per ~ta.bilire una "presenza" dell'antropologia al cli fuori del-
alcune perplessità rispetto alle pos1Z1oru ~ei pi~ acernnu nemJCl cli ~ue-
~ accaderma.1"? st~so autore, recentem ente, aveva già affrontato . · · · mili' tan· soci·ali come David Pnce e Roberto Gonzalez.
ste w z1at1ve - , . .
il tema
. della
ali . ddiffus10ne presso il gr·ande pubblico cli tenu·, pro bl e- Questi ultimi, in effetti, pur propon~ndo criti~he sostanziali e ~o~-
mi e an _ SJ ~ila co~cemporanei_tà, riportando anche esempi cli ri- date, si lasciano andare a un linguaggio ag~ess1vo~ sprez~~te, liqui-
cerche-m~en ento di antro~ologia applicata, in un buon libro (una datorio, dal quale vediamo trasparire una vzs pol~i:ruco~polinca che la-
racco!~ di saggi)_ curaro assieme a Nicoletta Landi: Goingpublic. Per- scia poco spazio alla "comprensione" e all'analisi ~o~o-~~tural~ ~e
com dr antropologia p11bb/ica in Ita/ia 1• dovrebbe - a parere di molti cli noi - precedere il ~~d_iz10 polioco,
Severi sYolge il suo compita mostrando idee chiare e abbastan- anche nei casi in cui si identifichino forti responsabilita.
za c~nvinc~n~ ma anche e soprattutto - come detto - basandosi su
un sist~ma mtormativo e documentario intenso, aggiornato ed effi-
cac~- l_{i~~strUISce b~ne gli anaJoghj dibattiti che si sono svolti negli Insomma , un'attenta analisi di significativi episodi della storia. re-
Scao Uruo sulla _,4pp!ie.dA nthropok;gy, valorizza e analizza accuratamen- cente dell'antropologia internazionale (compresa una den~a sinte-
t~ i! contributo di Robert Borofsky, l'inventore della fo rtunata defi- si dei problemi suscitati dallo studio dell'antropologia dell'età ~o-
ruz1o ne della Public Anthropology, tiene conto accuratamente dei con- loniale nell'impero britannico) fa da premessa e da costante n fe-
cri~u~ critici e "separatisti" (rispetto ail'accademia) della Nationa/As- rimento per i resoconti e le riflessioni sLùle recenti vicende dell'an-
soaahonJor the Pradice of Anthropob!J (NAPA), che si sono sforzati con tropologia italiana, che appare molto lon tana dalle preoccupazio-
buoni successi, ~ co~~uire u~ " professionalità antropologica;' au- ni per la "comunicazione" al di fuo ri dell'accademia, e anche per
to~oma dalJ~ uruv~rs1ta; e analizza anche, con cura e sobrietà, gli ac- le "azioni" di interven to sulla realtà sociale, che invece all' estero
ces1 contrasn che s1 sono verificati negli Stari Uniti attorno al "caso hanno impegnato per decenni il m o ndo antropologico.
~anom~"-:- a~cus~ m olto gravi _all'antropologo Chagnon, ind agi - 11 libro, dunque, si colloca bene - e con una sua autorevolez-
ru, Co m rruss1orn delJ .AAA (Amencan Anthropological A ssociation), di f- za - tra il saggio introduttivo di Roberto Maligh ettì, Dal nativo che
fusione presso il grande pubblico della controversia - . Ma ci sono sia cambiando al mondo ibrido:gli antropologi egli uomini pratici, prem es-
altresì, in questo volume, densi e ricchi riferimenti critici alle cLifficol-
10
Quick and l) ·
trty
11
Prefa zio ne
so alla importante antologia da lui curata, Antropologia applicata D
nativo che cambia al mondo ibri.drl, e il recente volume di Berard_i al Bisogna osservare che nel quadro di ques_to c~ma f~rte1:1ente
Palumbo, Lo strabismo della DEA. A ntropologia, accademia e societ. ~? polemico, sia negli Stati Uniti che - seb~ene m rrusura mfenor~ -
Italia\ che esamina con grande accuratezza e brillanti osserva ~
111
in Italia il libro di Ivan Severi conserva invece una grande sobrie~
ni, e con da~ qua~titativi e dis~r~buzione are~e nel nostro pa:~~~ tà anche se il punto di vista critico e l'intenzione di difen?ere gli
l~ stat~ _degli ~tudi an~ofol~gic1 e d.elle carnere disponibili per i in~eressi e i punti di vista delle generazioni più giovani degli. antro-
!e
g1ovam m It~a. Infatu, 1_ ultimo cap1t~lo_ e c~~clusioni di que. pologi " non strutturati" è evi~ente e chiaro. Ma .l'aut?re s_1 ~ffida
sto volume di I van Severi sono dedicati at dibattiti italiani tra "an- piuttosto, e in questo bi~ogna n_conoscere un pregio, ali a~~s1,pun-
tropologi teorici" e "antropologi pratici", alle forme, anche tuale della documentazione esistente e soprattutto alle v1rtu del-
energiche, di critica delle giovani generazioni formatesi nelle uni- l'argomentazione", senza invettive o accuse ~g~ressive. So~o in _al_-
cuni rari casi appaiono giudizi critici abbreviati e appros~m:iat1v1,
versità, in possesso di titoli accademici che dovrebbero consen-
più "accuse" che non critiche argomentate. Ne è _u n_es.empio, il pas-
tire la costruzione di una "professionalità" spendibile nel mon-
saggio in cui l'autore sottolinea che spesso la disciplina ha opera:
do delle istituzioni e della società più ampia Oauree magistrali, dot-
to al servizio di qualcuno, e in particolare al servizio del potere. In realta
torati specifici), e che invece hanno lasciato senza possibilità di
le critiche che si possono fare all'antropologia dell'età coloniale sono
assorbimento, né nell'accademia né nelle istituzioni esterne, alcu- tante, ma i casi di antropologi "al servizio" dei poteri sono assai
ne cen~aia di giovani antropologi. In questo senso, qualcuno po- rari. Si tratta invece di numerosi casi di studiosi che " non hanno
treb?~ dire che le generazioni più anziane dei professori delle uni- visto ciò che avrebbero dovuto vedere e contrastare", o che pur
v~rsi_ta eh~ ~ann~ c~ntribuito alla formazione antropologica di que- avendo notato alcune delle perversità dei sistemi coloniali non han-
s? giovaru cosmwscono una categoria che non è riuscita ad as- no avuto il coraggio di contrastare le forme di potere delle colo-
sicur~e ~futuro~ p~opri eredi". Le forme organizzative di que- nie ' o che ' infine , hanno elaborato una "difesa" della loro autono-
ste giova~ generazioru (gruppi di lavoro, associazioni riconosciu- mia e una divisione netta dei propri compiti e delle proprie respon-
te come 1ANPIA) hanno clic . .l . sabilità da quelli dei funzionari . E una buona conoscenza del mon-
. 1eso con energia questi oro mteres-
si ed hanno anche turb t O , .
.d . a - com era giusto che accadesse - al- do sociale e culturale dell'Ottocento e della prima metà del No-
curu egli accademici più "tradizionali" h l . dib .. vecento dimostra chiaramente che le imprese coloniali erano con-
hanno f tt •e . c e a vo te, ne1 attm,
a o nienmento alla" . .fi . , ,, " . siderate come "parte costitutiva" della storia e delle politiche eu-
rica" li' . . scienti cita e alla propensione teo-
come a uruco indie li
"antropologo" li atore va do per meritare la qualifica di ropee; nei migliori dei casi si pensava che le politiche coloniali po-
, sotto neando a h h . tessero essere " corrette" sulla base delle esperienze concrete de-
pologia applicativa e 1, ne. e c e - a loro avviso - l'antro-
antropologia " bbli ,, gli antropologi. Nello stesso capitolo, appare in nota una menzio-
tamente il difetto di tr . pu ca avevano consue-
,, p ascurare O ignora l'" . . ne del saggio che Bronislaw Malinowski inviò al "Convegno Vol-
ca . er mettere in disc . re antropo1ogia teor1-
. ussione questo di . ta" dell'Accademia d'Italia, dedicato all'Africa, svoltosi a Roma nel
ricordare almeno una rie d punto vista basterebbe
. ca e efficace bbli . 1938 (Malinowski non partecipò poi al convegno anche se il suo
ncana NAPA a cura di' C 1 pu cazione della ame-
. ' aro e E Hill M . saggio Modern Anthropology and European &Ile in Afn·ca venne, nel
tolo The Umry or TIJeory dP . · e arietta L. Baba dal ti-
J an ractice · A ,t '
tured Synthesì.t, la quale mo tr hi zn ntfJropology: F.ebuildina a Frac- 1940, pubblicato negli Atti) 5. Il saggio di Malinowski viene defi-
. ., s a e ararne t h 6
z10natJ e possibile stabilire uno n e e e tra i due livelli men- nito un "saggio razzista", il che non corrisponde affatto alla veri-
stretto contatto. tà. Infatti, in quell'occasione l'antropologo polacco-inglese, assìe -
12
Quick and Dirty
Prefazio ne
13
me al nostro Pettazzoni, è l'unico a presentare documenti· e ·fl
· • n es
s1~ru sagge, ~rudenti, ben argomentate e per nulla coerenti con Ù ton.io L. Palmisano, A ntropologia A pplicata', che raccolgonp i con-
on~nt~mentt prevalenti fr~ gli org~nizzatori del convegno. se!_ tributi presentati al primo Congresso nazionale della SIAA a Lec-
ce nel 2013. È utile, inoltre, fare riferimento alla rivista A ntropolo-
ma.1, ce qualche accenno ru caratten - che sarebbero in buona ·_
sura ".ac~ettabili" -_della ~clitica colo~ale britannica nella qu~~' gia Pubblica, il cui primo numero è stato pubblicato nel 2015 .
proprio tn quel penodo, s1 stavano venficando sostanziali modi-
fic~zioni e ~iforme. Ce~to, il resto dei saggi pubblicati in quell'oc-
Mi sembra opportuno, in conclusione, soffermarsi un poco sulle
ca~10ne (pnmo fra tuttl _quello di Lidio Cipriani, un antropologo
questioni di teoria e di metodo che il libro di Severi affronta più
fisico completan1ente allineato al razzismo fascista che proprio nel volte nelle sue pagine. Non mi pare ci sia dubbio sul fatto che l'an-
1?38 aveva emanato le scandalose "Leggi razziali") sono, in ma- tropologia pubblica e l'antropologia applicata cerchino cli affron-
°:1era totale o parziale, in connessione con gli orientamenti politi- tare (e in qualche modo contribuire alla loro soluzione) alcuni pro-
ci del governo dell'epoca. Bisogna infine ricordare che a Malinow- blemi della contemporaneità, sulla base di una propria, specifica,
ski dobbiamo un suggerimento metodologico (che ha anche rilie- competenza e professionalità; questo per guadagnarsi un'affidabilità da
vo teorico) nato dall'analisi dei contesti coloniali del cambiamen- parte del pubblico più ampio e delle istituzioni, anche al di fuori
to s~ciale e culturale, ed espresso con una certa ironia: quello di dell'università. E quindi si dovrebbe pretendere dai cultori di que-
~tu~ar~ attentamente entrambi i fronti dell'incontro diseguale tra sto nuovo orientamento che posseggano titoli specifici inerenti
indigeru ed europei, analizzando attentamente i comportamenti, (come almeno una laurea magistrale, o meglio un dottorato). Ma
gli interessi e le strategie di azione "dei selvaggi bianchi, assieme corre l'obbligo di osservare che - di fatto - molti di questi sog-
a quelle dei selvaggi africani". Suggerimento che è stato applica- getti, di questi studiosi-pratici, haru10 ricevuto una formazione non
to nelle decadi successive da quasi tutti gli studiosi del "social chan- sempre adeguata; infatti, i temi qui presentati sono raramente og-
ge". In ogni caso, un'informazione ben documentata, e molto equi- getto di corsi e seminari e i nostri dottorati non sempre fornisco-
librata nel suo impianto critico, sull'intero Convegno dell'Accade- no - e pretendono - quegli approfondimenti e quelle intense com-
mia Volta del 1938 si può trovare nell'utilissimo saggio di Marian- petenze che i temi accennati impongono. Di fatto, quindi, la mag-
nita Lospinoso, Etnologia efascismo: il caso del convegno ''Volta'\ gior parte dei cultori di questi nuovi orientamenti sono auto-didat-
Il presente volume, dunque, affronta con buoni argomenti e inec- ti: si sono - in fondo - "fatti da sé" sul campo, attraverso le espe-
cepibile informazione documentaria i grandi problemi della dif- rienze concrete. Una "verifica di qualità" non sarebbe inopportu-
fusione~ comunicazione del sapere antropologico presso il gran- na, in un certo numero di casi, e anche una gestione " in proprio"
de pub~~c~ e_que~o ~elle i~ti~zion_i; ma fornisce anche esempi ap- della formazione approfondita e specifica. Quanto all'opposizio-
~rezzabili di ~fless1~ru e az~oru_prattch~ c~~seguenti nel campo del- ne tra antropologia teorica e antropologia applicata, mi sembra che
1 antropologia applicata. S1 allinea quindi m parte con i lavori e ]e si tratti di un contrasto artificiale e senza molto senso. Infatti, non
ricerche-intervento dei membri della Società Italiana di A ntropologia c'è azione pratica, di intervento sul sociale, che non abbia - di ne-
Applicata (SIAA), fondata nel 2013, che sta approfondendo e sem- cessità - un retroterra e una ispirazione teorica. Basterà , forse ' un
p1 re. pi ùBqualifi:a~dodques~o discusso ca°'.po deUa ricerca antropo- esempio fra i tanti: in Brasile negli ultimi decenni si è stabilizzata,
ogica. astera ncor are il numero speciale della rivista DADA1 con il contributo della Associafào Brasileira de Antropologia (ABA), una
dedicato proprio all'antropologia applicata, e il libro a cura di An~ forma originale di " applicazione" del sapere antropologico a que-
Quick a.nel Dirty
15
Prefazion e
stioni pratiche m l1 ·
d , . ' a c e impone una conoscenza teorica intensa e
a_ eguata. E il caso delle "perizie antropolooìche" riguardanti prin- iJ cuore di ogni applicazione possibile del sapere antro~ol~gico ~-
c1palment 1· di · · · d ' • b" ' · siede soprattutto nella capacità di studiare afondo l'agen~ta dt camb1a-
.ali . e ntn_in 1geru sulle terre, fornite da antropologi spe-
Cl
st1 sulla b ase di un accordo con il Ministero della Giustizia. Sa- tJ1ento, l'istituzione che propone e gestisce mutamenu nel campo
educativo, sanitario, agricolo e della gestione dei processi migra-
rebbe ~ene che circolassem anche in Italia alcuni d ei libri fonda-
tori; oltre che, per aggiungere altri esempi, nella capacità di pro-
mentali su tali ini ziative: A p e,icia antmpoidgica em processos j udiciais
porre soluzioni ragionevoli per il problema delle mutilazioni ge-
(1994t ~ Laudos p ericiais ant,·opologicos em debate (2005) 10 e Laudos an- nitali femminili, partecipare al dibattito sulle biotecnologie e sul-
trop~~ogi~os em p erspectiva (2015)11. Ma l'argomento citato, che sta in l'eutanasia, studiare le soluzioni per i problemi della percezione del
equilibno tra l'antropologia giuridica e l'antropologia applicata, ha rischio e della insicurezza, e temi analogru. Questo lavoro di ricer-
a~t~ successo anche in Colombia, dove ha impegnato antropo- ca preliminare è indispensabile: può consentire di analizzare la lo-
logi importanti delle università e antropologi "non-accademici": gica, la grammatica e la retorica delle istituzioni che gestiscono il
si veda ad esempio Sanchez Botero e Valencia (2008) 12 e Sanchez cambiamento. Ma tutto ciò non basta; c'è anche da tenere nel mas-
Botero (2010) 13. simo conto il necessario esercizio di influenza sulle decisioni e azio-
Ma conviene anche cercare di stabilire un certo numero di "con- ni dell'istituzione pertinente, sulla base della competenza e affida-
dizioni" che giustifichino fino in fondo i nuovi orientamenti. Per bilità professionale sopra menzionata. Infine, credo che l'attività
quanto riguarda l'antropologia pubblica, mi pare necessario cono- di ricerca-consulenza e di ricerca-azione dell'antropologo applica-
scere a fondo i meccanismi della comunicazione e diffusione, trami- to debba garantire una nuova produzione di conoscenza, proprio nel cor-
te un linguaggio adeguato, dei modi in cui l'antropologia affron- so dell'intervento. O gni intervento nel sociale è - infatti - la co-
ta o gestisce alcuni problemi fondamentali della condizione uma- struzione di una "relazione" tra soggetti, che va analizzata con cura
na, cercando di suscitare l'interesse del grande pubblico e diffon- per trarne insegnamenti di carattere generale e suggerimenti per
dendo l'essenziale di una disciplina che ancora oggi è spesso al di successivi interventi. È evidente, da quanto detto, che le antrop o-
fuori dei "disco rsi pubblici". Per quanto riguarda invece l'antro- logie applicative portano inevitabilmente con sé la necessità di una
pologia applicata, mi pare che il campo privilegiato nel quale lo spe- critica delle istituzioni, di una critica delle politiche, che tuttavia dov reb-
cialista deve mostrare approfondita e solida conoscenza sia quel- be essere realizzata affidandosi essenzialmente alle "virtù della co-
lo dei cambiamenti sociali e culturali come problema generale, dei loro noscenza approfondita" e alle "virtù dell'argomentazione".
effetti e delle possibili reazioni da parte dei soggetti interessati. Una In fin dei conti, quello che dobbiamo attenderci è una riforma
enorme letteratura antropologica di sostegno, ben padroneggiata, della forma zione specifica dei giovani antropologi, che introduca
consentirebbe dunque di fare i primi passi in questo campo mol- stabilmente i temi qui affro ntati, ma anche un maggiore impegno
to complesso. E assieme a questo grande problema generale, l'an- degli antropologi delle generazioni più anziane e stabilizzate nel qua-
tropologo con vocazione applicativa dovrebbe possedere una co- dro accademico nei confronti del futuro delle giovani gen erazio-
noscenza molto approfondita d-el settore nel quale intende lavorare O è sta- ni: una pressione costante sui ministeri e sulle agenzie di finanzia-
to chiamato a farlo (educazione e scuola, cooperazione internazio- mento che stanno sempre più lesinando all'università e alla ricer-
nale per lo svil_up~?• produzione a~ricola e scambi, organizzazio- ca i fondi necessari, una disponibilità a proporre programmi in-
ne e gestione di_ un "?presa, pr~venzi~ne e _gestione della salute pub- ternazionali di ricerca congiunta e attività di scambio con istituzio-
blica, problemJ socio-culturali delle immigrazioni, e così v ia). Ma ni estere, e infine una m aggiore flessibilità e attitudine ad accetta-
Quick and Diny
16 Prefazione 17

· · · · mutan1 enti di orientamento che nascano spon-


re le mnovaz10ru e 1 . . . . Note
tane1· dall' · 'ta'
attivi e dalle esperienze
· ~ delle g10vani generazioni.
. Tut-
to ciò è largamente discusso, acc~nn~to, pro~osto con t_o~1 pru- 1 Severil. , Landi N. (a cura di), Coing Public. Percorsi di antropologia pubblica in ltalia, Bo logna, CIS -
Dipartimento di Filosofia e Comuni cazione, 2016.
denti ma fermi , e con argomentazioni coerenti ed efficaci, m ~ue- 2 Malighetti R. (a cura di), A ntropologia applicata: dal natiw che cambia al mondo i/1rido, Milano, Unico-

sto libro di Ivan Se,·eri, che va salutato come un buon contribu- pli, 2001.
3
to nella direzione del superamento dello stato attuale, assai preca- Palumbo B., / .I! strabismo della dea. A ntropologia, accademia e società in Italia, Paler mo, Edizioni Museo
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rio, della nostra disciplina. 4 Hill C.E., Baba 1\il.L. (editecl by), The Uniry of Theory a11d Practire in A nthropology: Reb11ildi11g a Frac-
t11red Sy11thesis, NAPA Bulleti n, 18 (1), 2000.
5 Malinowski B., L 'antropologia moderna e il dominio inglese i11 Africa, in Malighetti R. (a cura di), A ntro-

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1940).
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Quick and Dirty
AntropoJogia pubblica, applicata e professionale

La morale ordinaria ha questo limite, il limite segnato da


chi testimonia che c'è un modo di andare oltre.
"Il bastian contrario", il testimone dell'eccezione, l'amorale,
secondo i più, che però apre nuove vie alla morale di tutti i giorni,
indica altre possibilità, fa muovere la morale ordinaria
verso una dinamica che le sembra propria,
ma che poi le è essenziale se vuole davvero essere vitale. (...]
L'impertinente non cerca l'applauso, ma piuttosto l'essere pietra di scandalo,
ostacolo al pecorume, resistenza al tutto va bene.

(Franco La Ceda e Piero Zanini, Una morale per la vita di tutti i giorm)

-~
'\,- i.

~
Introduzione. Etnografi stanchi di scrivere

"Che cosa fa l'etnografo?'': scrive f.. ,l. I ~eco quindi le tre caratteristiche della descrizione
et nn~rafica: è interpretativa; quello che interpreta
è il flus so del di scorso sociale; e l'imerpretazione ad essa inerente consiste nel tentativo di
preservare il "dettr/' di questo djscorso dalle possibilità
che esso svanisca e di fissarlo in termjnì che ne consentono una lettura.
(Ch fford Gcertz, Interpretazione di culture)

Il tmto celebrato scenario del "combattimento tra galli" di Clifford Geertz si è sviluppato nel contesto
più ampio di un'emergenza politica nazionale che è sfociata nel massacro di quasi 750.000 indonesiani.
G sono voluti tre decenru a Geertz prima di parlare degli ammazzamenti che avevano inghiottito il
suo campo giavanese, per sempre associato nella nostra mente alla semiotica di quei galli da
combattimento. Gli antropologi dovrebbero, credo, essere ritenuti responsabili per ciò che vedono e
ciò che non riescono a vedere, per come agiscono o non riescono ad agire .in situazioni critiche.
(Nancy Scheper-Hughes, Commenls lo The Primary of the Ethital.· Prapositions far a MJ/itant Anthropoiogy)

La questione non è se gli antropologi dovrebbero essere


engaged o meno, lo siamo tutti in un modo o nell'altro.
(David Price, Comments to Diversi!)! and Dilemma.r)

Da tempo mi occupo del ruolo pubblico dell'antropologia, anche


se in Italia, come scrive Federico Scarpelli, il terreno è decisamen-
te inospitale (Scarpelli, 2012a). Negli ultimi anni mi sono speso come
antropologo in diversi contesti, confrontandomi con rappresen-
tanti politici, amministratori comunali e di quartiere, enti del ter-
zo settore, dipendenti di servizi socio-sanitari, educatori, psicolo-
gi e architetti. Contemporaneamente mi sono impegnato in vari pro-
getti associativi, sia a livello locale che nazionale. E sperimenti, più
o meno riusciti, che mi hanno portato all'urgenza di scrivere que-
ste pagine, la cui intenzione non è quella di attaccare l'antropolo-
gia che si occupa di ricerca "pura", quanto piuttosto di ribadire la
necessità - e la legittimità scientifica - della sua controparte ap-
plicata, Da qui il paradosso: per affermare l'importanza dell'antro-
pologia "pratica" mi sono inerpicato in una ricerca di tipo stori-
c?-e~is~e°:ologi~o, un lavoro che riconosce come interlocutori pri-
vilegiati gh stessi antropologi, in una logica di apertura e di con-
r .,., . . - --

Quick and D· 23
22 lrty
In trodu zione. Etnografi stanchi di scrivere
comunque cercato di rendere, se non accattivanti 1
fronto. Ho . il h ,a- •d · · · ma ciò che man-
meno accessi
'bili i temi qui trattati, ne a speranza c e possan 0
. . " . ,, il dib . su. leghi può sfociare in sostegno e soli aneta reaproca,
· ul al
al h
qu cosa c e
li
ca per un reale riconoscimento è una po t1ca c ~r e, .
scitare l'interesse anche di _chi n~n masuca . att:J.to discipU.
no convinto che gli stess1 antropologi conoscano poco di l'antropologia italiana non ha probabilmente mai ~raoca~o, se non
nare. So . h h in casi estremamente sporadici. Finché non sono gli ste~s1 antrop~-
quanto mi appresto a raccontare, una stona c e a lo scopo di at-
tenuare il senso di spaesamento che ha colto me quando mi so logi a riconoscere l'utilità e l'importanza_del ruo~o pubblic~ della di-
sciplina, come possono pretendere.che sia la socie~ a ~ar~o . .P~r que-
avvicinato ai miei campi di studio. Non la cl~~sica "Storia dell'a:~
sto motivo la richiesta è rivolta pnma che alla soaeta ai ~e1 colle~
tropologia" con la S n_1aius.c~la, quella che. s1 m_segna agli studen.
hi _ in modo particolare alla generazione che ha costrwto le bas!
ti dei primi anni di uruvers1ta, ma una stona minore, sotterrane
. he. Una " contro-stona . " c h e non si cura, !er una presenza dell'antropologia n~ll'univers~tà italiana- affinche
che risiede tra le sue p1eg
questo riconoscimento p~ssa ess~re il Pw:1to ~ ~artenza per garan-
del succedersi di teorie e paradigmi interpretativi, ma che segue/
tirne anche il futuro. A noi spetta il compito di dimostrare la n?stra
cracce nascoste nel sottobosco della disciplina. Sono andato a cac~ utilità, ma la battaglia si fa impari se le rivendicazi:oni che por_oamo
eia di esempi etnografici e rivendicazioni politiche, di istanze por- avanti vengono costantemente sconfessate sul piano operauvo ed
tate avanti da chi riflette da decenni sul posto che l'antropologia epistemologico. A retoriche formule di apertura finora ~ raramen-
può occupare nella società. te corrisposto un impegno concreto, lo stato delle cose e ~ostante-
Questo testo può essere letto anche come una battaglia per il ri- mente reificato in pratiche e modalità relazionali talmente incorpo-
conoscimento, seppur i termini della querelle risultino per certi ver- rate da rasentare la naturalizzazione.
si invertiti rispetto al modo in cui sono solitamente posti. Da anni, Altrove, a differenza di quanto accade nel contesto italiano, gli
antropologi e antropologhe che hanno, o almeno tentano di ave- antropologi si confrontano con la società e con il mercato del la-
re, contatti con la società, lamentano una chiusura, un'incapacità di voro da decenni. Non sempre il dibattito si svolge alla luce dei ri-
riconoscere il loro ruolo. L'antropologo viene confuso con lo psi- flettori, ma dall'inizio del nuovo millennio una serie di eventi l'han-
cologo, con il sociologo e con il giornalista; le persone non sanno no rianimato, facendo emergere posizionamenti diversi e spesso in
o non capiscono di cosa si occupi: «Quei pochi poi che pensano contrasto tra loro. Il primo capitolo di questo volume servirà pro-
di sapere chi sono [gli antropologi], li associano al.misuratore di cra- prio per fare una carrellata delle posizioni in campo. Nel contesto
ni, ~ cu~t~d~ di musei, o tuttalpiù allo studioso di superstizioni o antropologico statunitense è Robert Borofsky ad avere ravvivato,
fa~ s.o ctali bizzarri» (Biscaldi, 2015: 13) . Chi riesce a ritagliarsi una poco meno di vent'anni fa, il dibattito in merito a questi temi, at-
pos~z10ne e .una credibilità lavorativa manca comunque dell'adegua- traverso la sua proposta di Public A nthropology. Quella di Borofsky
to riconoscimento professionale non esistono forme contrattua- è solo l'ultima delle incarnazioni della disciplina nel suo tentativo
i
li.che 1~ consi.derino, così co me assolutamente arbitraria qualsia- di confrontarsi con la realtà extra-accademica. L'obiettivo di Borof-
sky è quello di riconquistare quel vasto pubblico che in passato ave-
s~id~a In m~nto a un piano tariffario in g rado di distinguere man-
siom e ru,Jli diversi. La laurea M-DEA/ 01 continua ad essere as- va dimostrato di apprezzare autori oggi considerati classici, come
Margaret Mead o Claude Lévi-Strauss. Secondo l'antropologo ame-
sente . . gran parte cl ci· concorsi,· persino
. dalla · da quelli· che preve d o-
no mdistmtamentc l'acce"s o a tutte Ie al tre scienze . ricano, non sono cambiati i gusci dei lettori ma è scesa notevolmen-

0
soci.al.1.
La li!,ta potrebbe te la capacità degli antropologi di occuparsi di argomenti all'o rdi-
li pr , · ·
osegu1re, ma credo che sia suffiacnte · a de-
ncare un (l7 uadru prclim 1·narc d e ll a s1·tuaz10ne.
· ne del giorno e di farlo in modo comprensibile e in grado di su-
Lamentarsi con I· co I-
24 Quick and !)'
ltty 25
In troduzione. E tnografi stanchi di scrivere
scicare interesse. A mettere in dubbio la portata innovativa dì .
•,
sto approccio sono gli stu~osi ap~ar~~nenti alla ~·adizione deu!:~ Licati non si sono mai rassegnati ai paradigmi dominanti,_eh~ h.an-
tropologia applicata a~encana _(~untt:l ne~a S~cte!J_~~ Applied A n. ~o dipinto la pratica etnografica come un'avventura so~tana im-
thropology), da _semp~:, tmp~ra~ m u~a-s_ene di ~t? Vtta pratiche in bevuta di positivismo - ma allo stesso tempo avvolt~ dall ajone ro:
contesti cons1derat1 caldi ' nei quali e impossibile non adott
. .
una prospettiva che assume una diversa p~s1Z1.o ne ~n base agli at-
. are
mantico del rito di iniziazione al campo - e, success1vame~te, han
no definito l'antropologo cor~e un_le~o~e. e interprete di cultu~e.
,
Il
tori coinvolti. Se la Public Anthropology e nusc1ta a incontrare 1,. D'altro canto, l'interesse degli applicati si e spesso i:noss~ s~l pia- I
teresse delle università e di autori più legati alla dimensione de~- no ptu mediatamente spendibile del
•• im·
. loro approccto,
. . e c1oe
. quel-
lo metodologico. L'idea d'intervento m luoghi ~oncrett e circostan-
ricerca pura, l'Applied A ntbropology lamenta una tradizionale diffi~
denza da parte dell'accademia. L'eccessiva attenzione per le situa-
ze specifiche, con l'obiettiv? della trasformazione del contesto ~ ••
zioni concrete viene letta dagli antropologi accademici come in-
capacità di contribuire allo sviluppo teorico della disciplina. Que-
sto, unito al limitato interesse degli applicati per la produzione di
non della semplice osservaz10ne, ha portato a elab~rare una gran
~!
de quantità di tecniche, che vanno .t re le po~he righe che le _m ~,-
nografie generalmente dedic~no ali . mtroduz10ne metodologica .
Per fare questo l'antropologia applicata ha cost~ntemente c~rca-
I
~J

letteratura scientifica, ha portato a una forma di ostracismo nei loro to il dialogo con altre discipline, tanto che mol~ ~ntrop?logi ap-
confronti. Un'esclusione che lascia del tutto indifferenti gli antro- plicati sono stati da esse assorbiti. ~tudiosi spe~1alizz~t1 ~n un de-
pologi professionali della National Association far the Practice ojA n- terminato settore tendono a cercare mterlocuton pross1m1, a scam-
thropology (l\APA), che hanno definitivamente tagliato i ponti con biare con loro informazioni, arrivando a un progressivo abbando-
l'università e che, negli Stati Uniti, sono rappresentati da una di- no della disciplina di origine, dei suoi canali di comunicazione e
visione specifica dell'Amen'can AnthropologicalAssociation (AAA). A dei suoi linguaggi.
fare da contraltare all'articolato panorama americano c'è quello eu- Il lavoro dell'antropologo al di fuori dell'università porta con
ropeo, dove non si è mai avuta una massiccia diffusione della fi- sé una riflessione costante in merito all'etica, problematica che, in
gura del "practice man", alla quale è stata preferita quella dell'in- modo diverso, è stata condivisa anche da ricercatori puri. La dimen-
tellettuale p~bblico come naturale sbocco dell'antropologo inte- sione etica è connessa alle origini stesse dell'antropologia, vista come
ressato alla ncaduta sociale della propria ricerca. scienza al servizio degli imperi coloniali. Padri nobili della disci-
_ Da ques~ panoramica sembra emergere in modo chiaro come plina, come E dward Evan Evans -Pritchard, non si sono tirati in-
siano tre le dimensioru· · · dibili' dietro quando c'è stato da usare le proprie competenze anche in
tmprescm per la comprensione del ruo-
lo dell'antropologo che cerca · all'' . , ambito amministrativo (Evans-Pritchard, 1946). Se l'università è
. . uno spazio Interno della societa: me-
todologia euca e rapporto il I . . . . riuscita a scindere i suoi legami con i datori di lavoro (che posso-
'. . con campo. tre capitoli successiVI sa-
ranno dedicau ad affronta . no coincidere anche con lo stato o l'impero) e rendersi autonoma,
.
1o npercorrero , re uno per uno questi. grandi temi. Per far-
tre volte la storia della disci li al fi . .. i ricercatori che lavorano al di fuori di essa hanno compiuto il mo-
mi sempre clip', 11 b d P na, me di avv1c1nar-
1U a a ase el lavar0 d li' . ,. vimento contrario: i loro servizi sono offerti in modo sempre mag-
oggetto di studi . l' e antropologo, e eme il suo
o. essere umano l giore a committenze. Per un lungo periodo, soprattutto a cavallo
Il secondo capitolo sarà dedi ca ato ne.1contesto sociale.
tropolooia applicata alle di~ato alle nsposte fornite dall'an- delle due guerre mondiali, per gli antropologi assunti dalle univer-
e.· accuse scars · .fì . , sità è stato assolutamente normale lavorare a diverso titolo p er lo
state mosse dal ramo ac d . a scienti 1c1ta che gli sono
ca emico Da 1 . Stato. Nel corso degli anni Settanta l'antropologia ha vissuto una
· un ato gli antropologi ap-

t
~.,..~~i..
.
-<♦>-•;~ ..-,. ~· · r _.•J V - ~

26 Quick and D· 27
lt~,
ln troduzio.ne. Etn ografi stanchi di scrivere
serie di scandali da cui sono scaturiti i vari codici etici O . .
sci a qualsiasi soggetto collettivo. Non _è solo sulla basf! Uchie. ,.,..;amente tradurre in un'accurata riflessione sul ruolo del-
no necess<W-,1 . ••
che è possibile identificare due tendenze mterne alla disciplin 9Liesti l'antropologo sul campo, e ]a storia ci fornisce num~ros1 esem~1 m
la t'111bt'ddtd e quella engaged Secondo una diffusa autorappr a, 9Uel- merito. Anche questa dimensione va letta alla l_uce di po~ture ~ff~-
zione, gli antropologi embedded sono al servizio dello st es~nta- renti, che uniscono l'aspetto pratico e quell~ epistemologico. ~ ori-
e di .. tì di ato Jnt gine di queste considerazioni c'è la dimensione corporea ?e~ anrro-
so come il potere 1orte, sposmvo arte tee azioni viole e-
ologo, che costituisce anche lo strumento stesso su cw s1 basa la
sparità sociali. In generale, questi antropologi hanno avut:te e di-
~ua possibilità d'interazione. La ri_cerca s~ campo ha a che f~r~ con
no a che fare con operazioni a carattere militare O di spio e ha_n- l'emotività con la condivisione di luoghi e prattche, con pos1z10na-
Al contrario, le diverse sfwnature dell'antropologia engaged~aggio, menti sco~odi; è impossibile pensare che questi aspetti non ab~ia~
tano a prendere posizione, in modi che vanno oltre il sem lia P?r- no ripercussioni dirette sul lavoro svolto. A lungo l'an~opo~ogia s~
. 'fi . di . p ce in-
teressamento se1ena 1co, in supporto mmoranze e so . è interrogata su questo argomento senza trovare una smtes1 tra gli
rivestono ruoli subordinati in situazioni di squilibrio di poJgetCtt che oltranzisti del distacco scientifico e i fautori di un'immersione tota-
'd li I . re. ome
, e remo meg o ne terzo capitolo, queste categorie sono l le nel contesto. Ancora una volta, l'antropologia applicata esige un
.d li . . . so amen-
te 1 ·ue l · di un gradiente che vede posizionam
' po estremJ · eno· mo! livello di implicazione che non è comune alla gran parte degli an-
to· prn• . comp essi e sfaccettati,
. . i quali tendono però ad essere ap-· tropologi. La stessa comprensione delle situazioni passa attraverso
p~atoa a. una . di netta
. oppos121one nel dibattito. E ntra . m b.l gli atteg- la particolare posizione assunta dall'antropologo, in concerto con
~~entJ s1 staccano da quello che è il comportamento del! una dimensione cognitiva su cui non è possibile esercitare control-
di~1o~ale figu_ra dell'antropologo e in alcuni casi si sposanoa tra- lo. Allo stesso modo non è possibile controllare iJ ruolo che gli in-
liun, evidente
di dimens.1·~ne _app li cata. Una volta accettata la possibi-
con terlocutori sul campo attribuiscono al ricercatore: l'i,nplication dell'an-
ta assumere
l'aJ . . pos1z1oru
. netta mente connotate m . un senso o nel- tropologo è inevitabile; si tratta quindi di accettarla, sfruttarla come
un'opportunità e non vederla come un limite (Althabe, Hernandéz,
gia:~~:;~it:~::;~~t::~1~,:sib~e so~t~nere l'esiste?za dj un atteg- 2004). Forse è proprio qui che possiamo trovare quella specificità
roblematiche mbtto di ncerche che si scontrano con
p concrete. La di hi ., . che l'antropologia sembra aver smarrito.
maticamente in una p c . arata neutralita s1 traduce auto- Alla luce dj questo tortuoso percorso, nel quinto capitolo farò
. ostura ambigua se 11•· li .
gto allo status quo e agli . . .b . . ' non ne 1mp ato appog- il punto sulla situazione italiana che, per cause interne ed esterne
squ111 n di pot · . .
resta controversa inte d . ere vigenti. La quesaone aUa disciplina, negli ultimi dieci anni ha visto una trasformazione
. , rsecan osi con . . . .
p1 morali. L'emanazione d' d' . . . pos1z1001 politiche e princi- radicale. Dapprima ricostruirò un'approssimativa scoria, basata sul-
re ccatto chiarezza ha . 1. co 1c1 ettci e d.1 con dotta, lungi· dall'ave- le tracce di antropologia applicata disseminate nella tradizione na-
' u1tenorment - .
tropologo con il prop · e comp 1icato il rapporto dell'an- zionale, per poi concentrarmi sul presente. La nascita de!Ja Socie-
no campo
Nel quarto capitolo s1·andra, anco
. ·, · tà Italiana di A ntropologia A pplicata (SIM) e, al termine di un sen-
senza stessa deJ lavoro etno fi ra piu 10 profondità verso l'es- tier~ più accidentato, dell 'Associazione Nazionale Prefessionale Italia-
~~ tessitura di relazioni um!:a Alcol, chle si ~aduce, in definitiva, nel- na d1 A ntropologia _(A~ P~A), ha segnato in modo ma.reato il pano-
w. collabor
. .·
azione e lavoro str· . a uce di metow .J : b
asatl• su forme
s1bile prop . . a etto comatt . rama antrop~logico italiano. Le occasioni mancate, i passi avanti
Q orre una rilettura del P . . o con I soggetti è pos- e le battut~ cl arresto che hanno condotto alla nascita dell'AN PJ A
ueste due dimensioru, quclJ ·. os1z1onamento deU'antrop' ologo?
a eaca e queUa metodologica, si devo- sono state mterpretate da alcuni come tentativi di- accendere 1a mie• .
28
29
. ..J : Quick and D·
eia w u 1rt1, Inm 1duzionc. E tnografi stanchi di scrivere
no scontro . ,
sto risulter b gen_c raz1onalc; è scontato afferm ,
scettici sm. e be dcleteno per tutta la disciplina. Cionoare _eh e 9uc. si ambiti di applicazione sono sterminati e non è stato possibile ci-
tarne la totaLità, si veda ad esempiu l'assenza della ricca letteratura
no e cere~ s~ rocesso di professionaUzzazione in . ~Ostante, gli
~ro renderne conto, alJa luce del p o persisto. in merito alla Business A nthropology, settore in rapidissima espansio-
ne e prassi • . ercorso t . ne2. Altre scelte sono state fatte con l'intento cli privilegiare ambi-
I il mc pagine. Una ricostruzione di uesto . , racciato,
a pr~~esa cli essere esaustiva; mj sono lim 1't 9
rettr1c1 . .
□p~ e lungi dal.
ato a tracciar d 1
ti meno conosciuti, per questo motivo lo spazio dedicato all'antro-
pologia della cooperazione e dello sviluppo è marginale, nonosta~-
, supportate da esempi ritenuti p articolar e e le di- te risulti tradizionalmente un settore privilegiato per l'antropologia
stessa .estensione
. del dibattito è tale d . mente
a mentare un vol calzanti. La
applicata3• Questa analisi si propone come un'introduzione al tema:
no d e1 punt1 sollevati. urne per ognu. ha come obiettivo quello di fornire uno spaccato dei lavori cli mol-
. 11 tipo di antropologia a cui queste pagine sono am . ti autori che sono poco letti o pressoché sconosciuti in Italia, af-
dica
. te. denota uno scarto , nel mod o di concepire . la dipiamente
· li de- finché il loro contributo possa essere utile alla repentina trasforma-
s1 articola allo stesso tempo sul piano etico uell .sc1p na, che zione che sta avvenendo anche nel nostro paese.
e quello metodoloaico. L'uso di l ,q o epistemologico Occorre fare un'ultima precisazione riguardo allo stile di scrit-
. . o· una etteratura per la g .
di ta 1n Italia ha portato cru scr1·ve ad assumere anche il ran parte
1 .. me- tura adottata. Sono convinto, assieme a molti altri che avranno voce
terprete, pertanto in tutti i casi in cui vengono n· nelle pagine a seguire, che al fine di costruire una disciplina acces-
· · portati stral o· didi m-
. ruo
sibile da parte di un pubblico non specialista sia necessario pre-
d uz1oru nel testo è da ritenersi del sott . l c1 tra-
l'eventuale incorrettezza o . oscrd1tto a responsabilità del- stare una particolare cura a1 linguaggio. Sarà il lettore a valutare quan-
al . . . . 1naccuratezza ella versione itali I
c~~ sporadici casi sono state utilizzate le edizioni or1· . liadi~a. n
to chi scrive sia riuscito in tale intento. Da parte mia ho cercato
cli ridurre al minimo l'uso di termini specifici e di gergo accade-
ter1ali - d · d gina ma-
tore tr~:e~ase:i a ?t~ndo lo stesso principio, in ogni caso il let- mico, e allo stesso tempo cli costruire il testo in modo che man-
Ho d . ~re _1ndicato ove la traduzione sia stata fatta da me. tenesse un forte impianto narrativo, con l'intento di consentirne
le lad~ciso, altres~, di mantenere alcuni termini nella lingua origina- una più facile lettura; con la ferma convinzione che scrivere in modo
: . ove_n~n esisteva un corrispettivo accettato (si vedano ad esem- non complicato non significhi scrivere cose semplici o banali e che
pio 1 ternuru enaaoed b' b . O em beuu&,,;
JJ ,1-. o l add ove una traduzione avrebbe adoperare gli strumenti per quello che sono, senza diventarne schia-
comportato . la perdita di s f umature connesse al contesto (si veda vi, non significhi rinunciare alla scientificità. In queste pagine si è
a d esemp10 la categoria. di pubr ttc A nwropo,ogy,
1-1. 1 la cw· vers10ne
• italia-
· • cercato cli mettere in pratica lo stesso tipo di approccio di cui ven-
. o: . ,
na, Antropolo01a Pubblica n on puo- essere considerata . un cornspet-. gono tracciate le coordinate.
tivo,
. . ma. va . anzi. analizzata
. nell e sue d'ft:
1 terenze) • In al tr1. casi. s1. sono
1 Il cammino per il riconoscimento dell'utilità dell'antropologia
utilizzat11
. , ternuru
. nelle · due vers10ru, · · f:acen d o pero, attenzione . a spe- al cli fuori dell'università è appena cominciato, in Italia stiamo muo-
cificare
. . l accezione
. . paru·colare a cui· ct· s1• n1er1sce •r: . (ad esempio . 1m-. vendo i primi timidi passi, comprendere cosa è stato fatto altro-
ve da chi si è trovato a compiere questo percorso prima di noi co-
pltca!1on e implicazione).
E stato necessario fare delle scelte e tracciare dei confini che han- stituisce, se non altro, un punto di partenza.
no. ~ort~to a. circoscrivere all'ambito statunitense ed europeo lato-
tahta dei ~as1, n~nostante ci siano altre importanti tradizioni di an-
tropologia applicata che si sono confrontate con questi temi - un
esempio significativo è costituito da quella latino-americana. Gli stes-
Quick and Dirty
30 Introc.luz io n e. Etnog rafi stanch i di scrivere 31

Ringraziamenti Note
• di . sta ricerca, e dd ,·olume che .ne è scaturito, non sareb -
La reali zzaz1one que . 1 Durante il seminari o Professione antropologo, tenutosi nel 1989, Pietro Clemente pro po n eva anche

be stata possibile senza In preziosa coJJ0bora~one di ~olte ~er~on~ che, in un «di di stingu ere tra uso sociaJe della capacità di ricerca e ciò che in passato si definì "antro pologia
modo O nell'altro, hanno fomiro il loro conm buto. Ringrazto, m rigoroso or- app licata"» (Clem ente et al. , 1991: S).
2 Si veda l'interessa nte .Journal of Bu1ine1.r A nlhmpology, pubblicat0 regolarmente dal 2012.
dine alfabetico: ~fichd :\gier, Elisabetta Capelli, Miriam Cas taldo, Alessandra
3 Su questo tema esiste co munque una ricca letteratura anche in lin gua italiana, si ved a ad esem-
Cerea, Riccardo C1amlella. Rita Gccaglione, Antonino Colajanni, Umberto Co-
pio Colajanni (1994) e Declich (2012).
scarelli, Alessia De Brnse, Caterina D i Pasquale, Irene Falconieri, Ferdinando
Fava,Jeanne Favrer-Saada,Jonatha.n Friedman, Luca Jourdan, Elisa Mencacci
~arolina .Mudan ..\farelli. :\"icolerra Landi, Jean-Pierre Olivier de Sardan, Giu:
li~no Pan~al~, Bruno Riccio, Cristina Rossi, Chiara Scardozzi, Carolina Vesce,
Piero Zamru, ~roncesco Zanotelli e il reV1sore anonimo che ha fatto le pulci a
quanto .ho scorro.
Il gioco delle parti. 11 dibattito attorno all'uso
pubblico dell'antropologia

«Che?» rece subiro Memmo, afferrandogli un braccio.


«No n facciamo scherzi , Gigi, e non perdiamo tempo!
Tu non puoi tirarti indi etro, come non posso tirarmi indietro io.
Tu farai la tua parte, com'io faccio la mia».
(Luigi Pirandello, Quand(J .r 'è capito il giuoco)

Le condizion i che richiedono una Public Amhropology


sono la conseguenza di relazioni storicamente
prodotte di dominazione culturale e sociale e,
né dominanti né dominati sono esenti dalla
respo nsabilità cli impegnarsi in questo cambiamento.
(frevor Purcell, Public A nthropology: cm Idea Searchingfor a ReaLity)

In questo primo capitolo si cercherà di fornire un quadro esau-


riente del dibattito che si è sviluppato negli ultimi vent'anni, prin-
cipalmente in contesto americano, attorno al ruolo pubblico del-
l'antropologia. Nonostante la discussione in merito all'antropolo-
gia applicata, come vedremo in seguito, abbia una lunga tradizio-
ne, è stata la formulazione di Public Anthropology ad opera di Ro-
bert Borofsky a gettare nuova benzina sul fuoco del dibattito. La
proposta di Borofsky si regge sulla necessità di una maggiore
apertura alla divulgazione, da parte di una disciplina che rimane
comunque ben ancorata alla sua dimensione accademica. Gli an-
tropologi applicati gli hanno più volte criticato di non avere pro-
posto nulla di realmente innovativo rispetto a quanto da loro fat-
to fin dal secondo dopoguerra. Se il linguaggio utilizzato da Bo-
rofsky sembra più accattivante e accessibile, l'impatto che la sua
proposta ha avuto sul pubblico risulta essere inferiore alle aspet-
tative e replicare alcune forme di discriminazione che l'accademia
ha costantemente messo in atto nei confronti della ricerca appli-
cata. Prima di affrontare la storia di questa branca della discipli-
na, utilizzerò le prossime pagine per far emergere le questioni
34 Quick and D·
lt~, 35
n gioco delle parti
centrali e presentare le varie parti in gioco. Negli Stati Uniti e .
. f:attl. un' ultenore
m . pos1Z1one,
.. oltre a queila degli ~ntropo logi Pub,
siste zari da intellettuali di ogni sort~ p~r _la _loro vale~za ~nti-struttu-
blici e applicati, che restano comunque ancorati alla ricerca u . rale, non sono però partecipanti attlVl di questo dibattito» (Bor~~-
versitaria. A incarnarla sono i Practice Anthropologist, coloro Il!h- 006: 9 traduzione mia). Secondo l'autore la responsabili-
. ee sky, 20 ) ' . li '
hanno tagliato i ponti con l'accadernia e 1avorano. come profes Sio- • , di questa maro-inalizzazione è da ncercars1 tra g stessi antro-
ta o· • · ul
nisti, manifestando esigen~e comple_tamente ~ver~e. A latere di ologi, i quali passerebbero tropp_o poco tempo a interrogarsi s -
questa lotta per il riconoscimento es1~tono_ p01 posizioni di netta ia natura della disciplina, o meglio, sul modo cli fare cultura che
la contraddistingue. L'antropologia sembrerebbe trascurare le pro-
chiusura, che non accettano questo ?PO d1 approccio a nessuno
·e radici come se gli antropologi fossero un popolo senza sto-
di questi differenti livelli. Sulla base di tale panorama, è importan- pr l
' più rinchiuso in una nicchia · di· sopravv1ve~za
· d eli -
ria e sempre
te ricostruire le vicende che hanno portato alla situazione attuale
mitata da un linguaggio esoterico: «Mary Douglas defirure~be 1~
tema a cui saranno dedicati i capitoli successivi. '
natura oscura della nostra retorica nei termini di un tentativo di
mantenere una qualche forma di purezza intellettuale». (Borofsky,
20006: 10, traduzione mia), rifiutando di confrontarsi con la so-
1. L'avvento della Public Anthropology
cietà e con il mondo reale. Attraverso queste cattive pratiche, l'an-
tropologia avrebbe perso la capacità di confrontarsi ~o? i probl~-
Robert Borofsky, professore di antropologia alla Hawaii Pacific Uni- mi della società contemporanea e del mondo che c1 circonda; il
versit)', è conosciuto in Italia soprattutto grazie alla traduzione del tutto sarebbe poi aggravato dalla progressiva scomparsa di quel-
suo volume L'antropologia culturale oggi (2000a) ad opera della pri- le analisi comparative che caratterizzavano la disciplina ai suoi al-
ma incarnazione della casa editrice Meltemi 1• H suo incessante la- bori. A scapito di ciò, grazie al proprio carattere ami-sistemico,
voro per la costituzione e la diffusione della public anthropology l'antropologia ha un'audience già pronta che in alcuni casi ha tra-
ha spinto a una rilettura critica degli ultimi sessant'anni di storia sformato in best seller i lavori di alcuni studiosi che ne invadono
della disciplina; rendere conto di questo dibattito sarà il nostro in- i confini (esempio celebre è costituito dal geografo Jared Diamond)2;
tenr_o nelle pagine a seguire. ciò che le manca sarebbe il coraggio di affrontare le questioni cal-
E il febbraio del 2000 quando Borofsky inizia la sua battaglia de che interessano la nostra società. Il caso di Diamond, a pare-
votata alla denuncia della perdita di importanza dell'antropologia re di Borofsky, dimostra chiaramente quale sia l'alternativa attual-
e della sua pressoché assenza da qualsiasi tipo di discorso pubbli- mente in essere, e cioè come studiosi di altre discipline si stiano
c~; per farlo sceglie le pagine di Anthropology Ne1JJs: «Per molti anni impossessando del settore di studio dell'antropologia. A distan-
gli a~tropol~gi contemporanei si sono limitati a giocare un ruo- za di qualche mese Borofsky, sull'onda del successo riscosso dal
lo mmontano o di supporto nel dibattito che ruota attorno al con- termine public anthropology da lui ideato, ritorna sull'argomen-
c~tto di cultur'.1» (Borofsky, 2000b: 9, traduzione mia). Non solo to dalle stesse pagine: «Public anthropology è diventata una for-
gli antropologi non sono direttamente attivi in ambito pubblico, mula magica, non una delle più in voga come "Foucault" o "glo-
m~ que~to loro eremo volontario ha spinto studiosi di altre disci- balizzazione", ma comunque degna di una certa attenzione» (Bo-
pline a mvadere quello che tradizionalmente è stato il loro cam- rofsky, 2000c: 9, traduzione mia). Nella definizione del termine
po~ azione e ~d im~adronirsi del loro stesso linguaggio: «Anche eh~ lui stesso ci fornisce la public anthropology vuole occuparsi
se 1antropologia e gli antropologi sono abbondantemente utiliz- dei problemi e relazionarsi con un pubblico al di fuori dei limiti
36
Quick and D·
ltt)' 37
li g.iuco delle parti
autoimposti dalla disciplina. In, q~esto se~so il termine ''pubL ,,
indica esplicitamente la volonta d1 partecipare a un dibattit ~, . thro olo dalla tradizionale an-
Ma cosa distingue la public anB fp ky gya
mmette che leggendo
dell' Piu
0
ampio attraverso gli strumenti. e il· punto di Vls · ta specifico
. • li t ? Lo stesso oro s '
r: k . de, attraverso un post an.. tropologia app ca~ /." dA nthropology (SfAA), le due sem-
tropologia. Nel 2007 Borors y s1. cl11e la missi on della Soctetyf~r p teAf . il J A segnare la cesura sa-
O
tato sul sito del Centfffi r a Public Anthropology da lui fondato e spi. ccio piuttosto s1m e •
. . , 0 rne brano avere un apprdo dell'antropologia applicata a focalizzar-
sia stato possibile che questo termine abbia ottenuto un così rebbe una certa ten enza . .. ' lo .a pub-
sto successo in un lasso di. tempo cos1, breve: va. . . fo rmulati teoncamente da altn, l antropo gi . .
st .su problbebrru . la corza di resistere a questa differenz1az10-
blica avre e invece i, . , .
tti ratici e teorici: «La public anthropolog~ e onenta-
ne tra .aspe ti ~ causa della sua sensibilità nei confronti delle ege-
Sicuramente una delle ragioni della popolarità di questo termine sembr
. a es.
sere costituita dalla sua vaghezza. Public anthropology suona impegnato e
allo stesso tempo dinamico, ma senza specificare dettagli importanti come ta teo~ca;;njo stesso tempo è anche praticamente co?notata ver~~
chi, cosa, come o perché. Non c'è alcun canone di lettura ufficiale da rispet- morue, . 'ali li> (Borofsky 2000c: 9, traduzione e cors1v1
i problemi soci rea > • ' • ll'olismo che ha
tare per la public anthropology, nessun accordo formale su una definizio- . ') L'antropologo pubblico persegwrebbe que .
m1e1 . . 1 di · li to gli
ne, nessuna autorità ad essa associata. C'è, in altre parole, parecchio spazio . . a lu ngo una parola d'ordine
costituito . . per a .sc1p .na,•ques _
di intervento per gli antropologi perché possano farci quello che preferisco- permettere bbe di divincolarsi da facili gerarchizzaz1oru
. , • tra laspet
no (Borofsky, 2007, traduzione mia). ti pratici e teorici e, soprattutto, di rifuggire l ossess1on~ per. a sxe-
cializzazione che ha colpito la disciplina, rendendola di cosi ar ua
A titolo esemplificativo, Borofsky fa riferimento alle diverse de- comprensione da parte del pubblico. . .
finizioni, fornite da sei programmi di vari dipartimenti di univer- L'esplicito riferimento all'antropologia applica~ non tarda a pro-
sità americane, che utilizzano esplicitamente il termine da lui co- vocare effetti; è Merrill Singer, dalla stesse pagine ~ A nt~rop_ology News,
niato (Borofsky, 2007). a ribattere: «Per migliaia di antropologi applicati le te~1 di Bor?fsky
L'isolamento a cui l'antropologia è stata soggetta è definito da non hanno alcun valore. Lo dimostra quell'impegno pubblico che li vede
Borofsky una "storia insulare". Ma non è stato sempre così: nel occuparsi costantemente di questioni scottanti che si dispie?ano d~-
1930, scrivendo We, the Tikopia, Raymond Firth dichiarava aper- la A di "anzianità" alla Z di "zoo"» (Singer, 2000: 6, traduzione mia,
tamente di rivolgersi a un pubblico costituito solo in parte da spe- corsivi dell'autore). Certo, ammette lo stesso Singer, l'impatto .di que-
cialisti. «Il Ramo d'oro di James Frazer, L'adolescente in una società pri- sto tipo di attività sul pubblico non ha avuto la portata che tutti avreb-
mitiva di Margaret Mead e Modelli di cultura di Ruth Benedict ven- bero auspicato, ma è ben lungi dall'essere inesistente. ~'an~op.olo-
go americano prosegue snocciolando i risultati ottenuti grazie ai nu-
1evano migliaia e migliaia di copie» (Borofsky, 2007, traduzione mia).
merosi anni di lavoro nel campo della salute e delle conseguenze
E stata la diffusione della disciplina, avvenuta nel corso degli anni
sociali dell'abuso di droga, attività che gli hanno consentito di par-
Sessanta a costituire un'audience di antropologi vera e propria e
tecipare a numerose iniziative organizzate da associazioni e istitu-
a rendere quindi possibile indirizzare specificatamente ad essa i re-
zioni pubbliche. Da esperienze di questo tipo sono nate specifiche
soconti delle ricerche compiute. Negli anni Novanta ci sarebbe sta·
metodologie di intervento, come ad esempio il Rapid Ethnographic
to un ulteriore arroccamento, tanto ohe marcare la propria diffe-
A ssessment che propone un approccio innovativo al tema della pre-
renza con le altre discipline è divenuta la norma, con tutte le c0 ?: venzione dell'AIDS calato nel microcontesto sociale4 (Singer,
seguenze che ne sono scaturite, ad esempio l'utilizzo sempre piu 2000). Singer si domanda anche quanto possa essere utile (e auspi-
marcato di un linguaggio incomprensibile ai più.
38 Quick and D·
lt~.
39
Il gioco deUe par ti
cabile) la convergenza dei nuovi antropologi sotto il cappello d
la public anthropolog\'; «Forse ciò che dovremmo chiederci e/, tedra presso l'Università de] Connecticut. D 'altro canto n_o n son~
, . d .. . Vera
mente è perché mol ti antropologi acca .e1:1_ic1 appruano totahn · prive di fondamento nemmeno le perpJe~sità _so_llevate da Sm~er ne1
te inconsapevoli degli innumerevoli lavon di mteresse pubblico s en. confronti di Borofsky, il quale, al contrano di Smger, non puo van-
ti dagli antropologi applicati» (Singer, 2000: 6, traduzione mia). QVo/. tare anni di militanza sul terreno; questo sembra confermare che
· Ue.
sti ultimi lamentano da sempre una sorta di sagma che li isol . la sua proposta arrivi veramente da una torre d'avorio in cui lo _stu-
. . a~ dioso sarebbe rimasto rinchiuso per gran parte della sua carnera,
una posizione gerarchicamente svantaggiata nspetto agli accade .
ci e in questo senso la public anthropology non pare offrire n ~- evitando accuratamente di sporcarsi le mani con quella dimensio-
di nuovo, si configura anzi come un ennesimo sottosettore dell'u a ne pubblica che ora rivendica. . .
tropologia applicata. Secondo la retorica utilizzata da Borofsk/r Se non altro, la proposta del termine public anthropology ha ri-
scopo della public anthropology sembrerebbe quello di offrire' -~ scosso grande entusiasmo ed essa è veramente divenuta una p~-
rola magica capace di catalizzare l'attenzione. Ha inoltre a':'1"1to t1
sonanza pubblica a un gruppo di intellettuali di relativo impatto m:. merito di sollevare un dibattito che getta luce sullo stato di salu-
diarico ma solitamente interni alle università. Questi rappresente-
te di quel ramo della disciplina che ha sempre privilegiato la par-
reb_bero una_so~ di Intel!t~encija della_disciplina, "incaricata" di par-
tecipazione all'osservazione.
teapare al dibaraco pubblico su temi socialmente rilevanti. Lonta- Questo dibattito costituisce il punto di acceso ideale a qualco-
no dai riflettori rimarrebbe una sottoclasse di forza lavoro in ven- sa che ristagna più in profondità, un ganglio che connette una que-
~~ sul}nercaco, ; ostituita d~gli antropologi applicati. Singer con- stione prettamente accademica con l'aspetto etico-politico dell'an-
diVJde 11de~ che 1antropologia debba trovare una platea più ampia tropologia e con la dimensione di potere che ne determina lo stes-
per far _sen~e la pro_rna voce ma, allo stesso tempo, ritiene che il so statuto ontologico ed epistemologico. Non possiamo fingere che
m~loplicarsi delle eochette non faccia che spaccare e dividere ul- il contesto non condizioni la produzione delle retoriche, come di-
tenormente la .discip111:na , finendo per m · debo1ir1a mvece
. che raffor- mostra con chiarezza lo stesso Borofsky, affermando che uno de-
zarla. . Quella . che assume i traru· e 1· toru· di di
una atr1 a accademi-.
'b gli scopi della public anthropology è riportare gli antropologi alla
ca di scarso illteresse per un pubblico di non specia
1: •
. li stl. - e di ut1-. ribalta che hanno perduto: ogni istanza scientifica deve fare i con-
11ta quan tomeno dubbia p li · . . . ti con il mondo che la circonda. Altre discipline hanno già affron-
. . erg stessi antropologi non comvolt1 -
c1 permene 1n realtà di d . tato in maniera profonda, e talvolta con accesi toni polemici, que-
. , . compren ere cosa saa succedendo da qua-
si venr anru a questa part · li' sto argomento (vedi ad esempio Shapin e Schaffer, 1985), e sem-
.,,, 1 f: e 1n que area deil'antropoloo-ia interessa-
ca a con ronto aperto co la . - , o· bra essere arrivato il momento in cui anche l'antropologia è chia-
la ter,.,..,;nol ·
ogia usata Sing
da n_ societa. E sufficiente soffermarsi sul-
.
uu mata a farlo. Le rivendicazioni mosse dagli antropologi applicati
ne Borofsky d ffi er per comprendere come abbia ragto-
9 uan o a erma eh O b. . . . . arrivano quando il sistema universitario sembra ormai incapace di
plina deve essere 11
di . e lettlvo pnoritario della disc1- assorbire il numero di ricercatori - molti di essi in possesso di un
blico. generalista uni que o . ntrovare un lingu aggio . accessi'bil e al pu b-
dottorato di ricerca - che produce ogni anno. Studiosi altamente
sa di posizione ~; s1· ca via per to:nare al centro del dibattito. La pre-
. UJ nger contro 11P · · . . qualificati sono costretti a cercare all'esterno uno spazio di appli-
c1 suscita inoltre perpl .. osizionamento degli accadem.J·
ess1ta· anche s 1 fi . cazione di quelle conoscenze per raggiungere le quali hanno im-
considerazione riporta 1 ' ffi . e_a rma dell'articolo preso m piegato due lustri della propria vita. Queste innegabili competen-
ctl, non è possibile 1·gno a suah a. liaz1one ali'Hispanic Healtb Co11n- ze necessitano di un riconoscimento a livello scientifico, la cui man-
. rare c e il n • . .
ostro sia anche ordinano di cat-
40 Quick an d Dirty 41
li gioco de!Je parti

canza segnerebbe la sconfitta del sistema fom:ativo in general_e. La Nelle prossime pagine mi soffermerò s~a pro~os~a di ~oro f-
scienza è forgiata nel mondo reale ed è defi~_ta d~ parametri sta- sky, la quale non si limita a definire un ambito m~ s1 arttcola m u?a
biliti da una comunità, parametti figli dei te1:1p1 _JD _cw _ve~go~~ stan- serie di azioni concrete che ne consentano lo sviluppo. A segwr~
dardizzati. Ogni ricerca deve sottostare a cn~er~ di sci~n~fiata, pro- si focalizzerà l'attenzione sulla ri sposta del gruppo di ricercatori
dotti storicamente e interconnessi con la societa, con il sistema eco- provenienti dalla tradizione dell'~ntr~p~logia_applicata a1:1erica-?a,
nomico ed i vaiati dominanti. Un'epoca nella quale la ricerca si svol- di cui Singer fa parte. La presa di pos1z1one di Borofsky li ha spin-
geva solamente all'interno delle .uni:er~i~à ha por~ato alla de~~- ti a compiere un lavoro di riscoperta a posteriori di una ricca tra-
zione di determinati criteri di sc1ent1fic1ta che oggi sono messi in dizione sommersa. Infine, si darà conto anche della posizione de-
crisi dalla mole di ricerche svolte al suo esterno e in modo indi- gli scettici, coloro che non valutano di buon occhio la volontà, ma-
pendente. In questo scenario_vediam~ tre posiz~o~ schierarsi sul nifestata sia da Borofsky che dagli antropologi applicati, di inter-
campo: da un lato ci sono i ncercaton a~cade~tci m se~s~ sri:et- ferire con la dimensione pubblica. Dedicherò infme un paragra-
to che rivendicano la titolarità assoluta di definire questi crtten di fo alla situazione europea, che ha vis to un recente intervento del-
scientificità; in mezzo ci sono un gruppo di ricercatori che si muo- l'antropologo norvegese Thomas H. Eriksen in merito alla fun-
vono in una terra di confine, che si estende tra l'accademia ed il zione dell'antropologo come intellettuale pubblico.
mondo, dove troviamo fazioni in lotta (come la public e l'applied
anthropology negli Stati Uniti) per la definizione di nuovi criteri
dì scientificità che tengano conto di altri parametri. Queste due po- 2. Il Center for a Public anthropology
sizioni manifestano in modi diversi la necessità di interfacciarsi sia
con la società che con l'accademia, essendo quest'ultima la comu- Il termine public anthropology si è diffuso grazie all'impegno cer-
nità da cui comunque tutte le parti in causa provengono. Infine al- tosino di Robert Borofsky che diede vita al Centerfora Public A n-
l'es tremità opposta sono schierati gli antropologi che hanno rot- thropology e ad una serie di iniziative pubblicizzate attraverso il web 5 •
to completamente i ponti con l'università e non sentono più il bi- Nel 2011, David Vine fa il punto della situazione sullo sfaccetta-
sogno di sottostare al giudizio di una comunità scientifica e di cri- to lavoro di Borofsky, mettendo a confronto quelle che erano le
teri di scientificità che svalutano il loro lavoro. Nel quinto capito- aspettative dell'oceanista con i risultati ottenuti in dieci anni di co-
lo mi occuperò più concretamente della situazione italiana, dove stante impegno (Vine, 2011). I progetti attorno a cui si è concen-
questo dibattito è esploso negli ultimi anni, facendo emergere in tra_ta l'attività del centro sono sostanzialmente quattro; il primo, da
maniera molto chiara come sia in atto un subbuglio generaziona- cw è scaturita l'intera riflessione sul tema, è la California Series on
le causato dall'assenza di una prospettiva lavorativa - che si tradu- Public Anthropology, collana che Borofsky fonda nel 2001 assieme
ce anche in uno scontro per il riconoscimento di competenze che a Naomi Schneider per la University of California Press:
deviano dalla tradizionale parabola accademica. Come afferma Ro-
saldo, _«nella ricerca _s~ciale non esiste alcun punto di Archimede Alla fine degli anni Novanta Naomi Schneider çd io eravamo alla ricerca di
a partire dal quale c1 s1 possa sottrarre al mutuo condizionamen- u~ nome per la serie che stavamo sviluppando per la Universi cy o f Califor-
to esistente fra rapporti sociali e conoscenza umana: le culture e nia Press. Tra le varie possibilità scegliemmo Public Anthropology perché
i loro "soggetti posizionati" sono legati al potere, e questo a sua sem_brava rappresentare al meglio quelli che erano gli obiettivi che aveva-
volta è modellato da forme culturali» (Rosaldo, 2001: 240). mo 111 mente: affrontare una serie di questioni sociali con forte ricaduta pub-

sAr&~ nm•ru,,,,
"-!4.1
42
Quick and Dirty 43
Il gioco delle parti
blica, con un taglio accatti,·ante e in modo non accademico. Public, in que.
sto senso, si vuole co ntrapporre al tipico stile con cui l'accademia presen.
Sulla base di questi stimoli, dal 2008 viene indetto_un_~on~or-
ta e d efinisce i p roblemi ... (Borofsky, 2007, traduzione mia). so a.nnuale con l'obiettivo di dare spazio a pubblicaz10ru
. . in linea
con l'approccio public. Originariamente la s~lez1one era nser~ata a
scritti di carattere strettamente antropologico, ma dal 20~ 1_~ ~ta~
Questa serie cli pubblicazioni si pone l'obiettivo cli sopperire
to rimosso questo vincolo allargando a chiunque la posstbilita di
alla clifficoltà cli comunicazione tra gli antropologi e la società at-
traverso volumi dallo stile clivulgativo ma senza rinunciare all'ap- partecipare. . . . . . .
Il riconoscimento previsto per lo scntto medito che mcarru al
profondimento scientifico. Vengono evitate le note e ridotte al mi- meglio lo spirito della collana è costituito dalla pubblic_a~io?e.de~-
nimo le citazioni, considerate parte di quel linguaggio esoterico che l'opera e da un premio di 5.000 $7 • N~nost~te m terrruru di_distn-
costituisce l'ostacolo principale alla fruizione della ricerca univer- buzione - e di compenso offerto agli auton - non possa rivaleg-
sitaria da parte del grande pubblico. Allo stesso tempo vengono giare con le offerte di editori più blasonati, l'esistenza stessa de~-
scelte tematiche connesse alla dimensione dell'impegno civile o alla la California S eries on Public Anthropology e del suddetto concorso ri-
politica delle società contemporanee6• Vine ci riporta stralci di un'in- sultano essere, a parere di Vine, un passo importante sulla strada
tenrista realizzata allo stesso Borofsky in cui emergono persisten- della semplificazione del linguaggio della disciplina e della sua mag-
ti difficoltà nella diffusione dei volumi al di fuori dell'accademia, gior fruibilità (Vine, 2011: 338). Dall'Europa giungono giudizi più
con evidenti ripercussioni sulle vendite: critici, che non ritengono sufficiente il lavoro di semplificazione
svolto:
Nonostante rre dei volumi di Paul Farmer apparsi per la serie abbiano vendu-
to qualcosa come 70.000 copie, ed altri si siano assestati tra le 5.000 e le 10.000, Esistono tentativi seri e ben fatti di comunicare al mondo esterno ciò che
a sentire Borofsky la gran parte delle uscite non superano le 1.500-3.000. «Mol- realmente facciamo ma generalmente falliscono l'obiettivo. C'è un ottimo
ti di questi libri finiscono ancora nelle aule di studio», afferma, «ma stiamo cer- sito curato da Robert Borofsky, accompagnato da una serie di volumi de-
cando di fare sempre meglio» (Vine, 2011: 338, traduzione mia). finita di Public Anthropology, e mi è capitato di sfogliarli di tanto in tanto,
ma onestamente non riesco a vedere come possano attirare chicchessia a
Sul sito del centro, Borofsky spiega in modo molto chiaro cosa parte altri antropologi o persone con particolari interessi regionali (Eriksen,
intenda con "fare sempre meglio": 2006: 32, traduzione mia).

La soluzione a questo problema va oltre lo scrivere con un linguaggio chia- Oltre a queste pubblicazioni, sul sito internet del Centerfar a P1,1-
ro e accessibile anche ai non antropologi. [.. ,l Per emergere dal diluvio di blic A nthropology sono presentati gli altri tre ambiziosi progetti che
pu bblicazioni è necessario affrontare le questioni ch e interessano i lettori, hanno visto impegnato il centro in questi anni: l'A nthropology Jour-
Questo signifi ca ab bandonare i temi definiti in ternamente dalJa disciplina nal A rchive, il Pub/ic Outreach Assessment qf A nthropology Doctoral Pro-
in fa vore di guelli imposti dal mondo esterno. f... ] Per la maggior parte de- grams e il Comtmmiry Action Website Prqject fo r Undergraduates.
gli antrop ologi avere a che fare con gli interessi di un pubblico vasto, uti- Scopo dell'archivio (A nthropology JournalA rchive) è ancora una vol-
lizzando termini che ri sultino anche comprensibili, rimane un obiettivo mol-
ta quello di allargare la possibilità di accesso alla disciplina al più va-
to lontano (Boro fsky, 2007, traduzione mia).
sto pubblico possibile. Per questo Borofsky aveva pensato di realiz-
zare una banca dati di riassunti (tra le 250 e le 600 parole) degli arti-
44
Quick and D·
l"'. li ).{iuc:o delle parti 45
coli usciò a partire dal 1888 (primo anno di pubblicazione di .r1,,, .
can A11thropologis~ su quattro tra le più importanti rhiste americanee~. tività svolta al di fuori dell 'accademia e all'impatto pubblico e so-
antropologia. Questo compito imm_a.ne _anebbe d~vuto essere svoj. ciale ch e hanno le ricerch e svolte. Nell'ambito di una disciplina
to da studenti di antropologia amencam e canades1 e avre bbe avut come l'antropologia, alla luce del dibattito sollevato da Borofsky,
così, allo stesso tempo, W1a funzione didattica e form ativa: una sor~ è evide nte quanto questo metodo di valutazione risulti inadegua-
to. Nelle prime dieci posizioni di entrambe le classifiche compa-
ta di esercizio per lo S\-i.luppo della capacità di analisi e di sintesi. L'obiet-
iono solamente quattro università: Pennsylvania, UC Berkeley, Mi-
t:i\-o awn W1a portata molto rnsta, si trattava infatti di migliaia di ar-
chigan e Harvard 9 • Al momento in cui scriv iamo non è disponi-
ticoli di rui erano preY1sà non WlO ma due riass unti redatti da perso-
bile una classifica aggiornata poich é negli anni seguenti alla pub-
ne &.c:rse.. '\ ~me ritiene meglio riuscito l'intento didattico, mentre l'idea
blicazione la metodologia impiegata è stata modificata diverse vol-
di facilitare un reale anicinamento alla disciplina attraverso operazio- te e questo ha causato forti ritardi io _ La classifica aggiornata, pre-
ni simili sembra ancora lonrana dall'assumere concretezza. Gli studen- vista per il febbraio 2012, è stata successivamente annunciata per
ti coimulri hanno ottenuto attraYerso l'archivio un importante cana- il fe bbraio 2013, ma a causa di problemi e difficoltà di facile in-
le eh accesso alla pubblicazione, oltre a svolgere un servizio utile, an- tuizione non risulta ancora pubblica a distanza di cinque anni. For-
che se app:iremememe limitato a coloro che hanno già sviluppato un se un aggiornam ento decennale potrebbe essere un obiettivo plau-
interesse per la disciplina. L'organizzazion e dell'archivio non è di im- sibile, vista la m ole di dati da sottoporre a valutazione e l'ambi-
mediata comprensione, rimanda infatti a intere annate della rivista e zione dell'intera o perazione, sopratrutto se messa in rapporto alle
no n ai nu..rneri specifici, depotenziando n e n otevolmente l'accessibi- energie e alle risorse a disposizione del centro. A supporto del-
lità, inoltre ad oggi sono ancora assenti dalla catalogazione intervalli l'idea di public anthrop ology più volte ribadita, l'antropologo sot-
di pubblicazione molto vasti. Un ridimensionamento dell'obiettivo, tolinea co m e nel 2007 esistessero sei programmi di dottorato in
con una maggior concentrazione sulle pubblicazioni attuali, potreb- antropologia, fac en ti capo a sei diverse università americane, espli-
be forse rendere il rutto più semplice ed efficace (Vine, 2011 ). citamente ispir aci al concetto di " public", e come ognuno di que-
D al 2006 Borofsh ha istituito il suo Public Outreach A ssessfJlent sti presentasse p un ti in comune ma, allo stesso tempo, fornisse
of Doctora! Programs, ;na sorta di classifica alternativa a quella sti- una versione originale di tale concetto. In tutti i sei programmi era
sottolineata la necessi tà di istituire connessioni tra l'università e
lata periodicamente dal _.\_ ./ational Research Counci/ 8• Il NRC è un ente
il mondo al di fuo ri dall'accademia (Borofsky, 2007). Borofsky si
che si occup a di monitorare la qualità d ell'o fferta dei programmi
inseri sce in una tendenza ormai diffusa che propone una fo rma
dottorali delle università american e; allo stes so m o do i collabo-
di valutazione della ricerca basata sull'impatto di questa nella so-
ratori del C,ente~far a PublicAnthropology hanno impiegato due anni cietà. Com e docum enta lo studio recentemente svolto da Stefa-
per raccogliere 1 dati che riguardavano oltre 1.000 do centi e 80 pro- no P iazza, «eventi quali l'l mpact Exe ter awards, oppure il note-
grammi di dottorato. In questo caso i cri teri utilizzati si distanzia- vole sviluppo del P ublic engagement dell'università nella società
n_o dai metodi di valutazione standard e prend o n o in co nsidera- rappresentano elementi di assolu to interesse, e van no nella dire-
zmne la ~resenza di tematiche di pubblico interesse, second~ !a zio ne dj un n uovo modo con cui le università si relazionano con
fo r mula~ion e data dalla p ublic anthro p o logy. La principale cr ttt - il m ondo esterno. La ricerca sembra essere sem pre più al servi-
~a che \'len e mossa a sistemi di valutazion e co m e qu ello messo zio della socie tà» (Piazza, 2013: 152). Queste posizioni p rop o n-
m atto dal N RC riguardan o l'impo r tan za eccessiva assegn ata alle gono una possibile soluzione alla più volte lamentata difficoltà nel
pubblicazioni su riviste scienti fiche, unita all'i ndiffe ren za p er ]'at-
46
Quick and 1}
lt~,
Il gioco delle parti 47
valutare la qualità delle ricerche in campo umanistico e socia1
.
lo stesso metro utilizzato per 1e scienze "d ure " : e can
3. La feroce controversia

[Le Scienze umane] ~on prese~tan~ elem~n~ ~ ~ ag~ore difficoltà nella va. La scelta dell'obiettivo su cui indirizzare l'attività del primo grup-
lutazione d'impatto aspetto agli altn setton disctplinan, nella descrizi po di studenti, nel 2006, ricade sulla mancata restituzione di nu-
. . . onedeJ.
le attività di ricerca realizzate e nella presentazione di evidenze a su merosi campioni di sangue appartenenti alla popolazione degli Ya-
. .. . . S . PPott
dell'impatto della ricerca. Anzt, m taluru casi, 1e cienze umane risultano 0 nomami, trattenuti da alcune istituzioni americane tra cui la Penn
che maggiormente misurabili rispetto ad esempio alla ricerca di bas an. State University. Il caso ha suscitato sufficiente scalpore da otte-
solo a distanza di diversj anni riesce a mettere in evidenza i risultati rage, _cbe nere l'attenzione della stampa generalista e, comungue lo si inqua-
ti nella società e nell'economia (Piazza, 2013: 153). giun. dri, è stata l'attività che ha concesso maggiore visibilità mediatica
al lavoro del centro (fogneri, 2010).
Ultimo tra i progetti del centro, non certo per importanza , Il motivo di tanto interesse da parte di Borofsky e della stam-
per impatto avu to sul pubblico, è il Communiry A ction rPebsi/ie pne pa è da cercarsi nella riflessione etica che attraversa la disciplina e
ro- per questo merita di essere brevemente riportato''. Tutto ha inizio
jectj or Undergraduates. Questo progetto si candida, probabilmen-
nel 2000 quando un giornalista di nome Patrick Tierney pubblica
te, ad essere ~ più grande successo in termini pedagogici di cui
il celeberrimo volume Darkness in El Dorado, che aveva l'eloguen-
p~ss~ v~ntarsi la s_toria della disciplina, avendo coinvolto in poco te sottotitolo How Scientists andJournalists Devasta/ed the A mazon. Og-
p1 u di cmgue anrn oltre 8.000 studenti provenienti da 66 diversi getto dei duri attacchi di Tierney è l'antropologo Napoleon A. Cha-
~ollege e_d u~ versità. L'iscrizione al programma è aperta a studen- gnon, autore nel 1968 dell'altrettanto celeberrimo Yanomamò:· The
tt staturu t~nsi e canadesi provenienti da tutti gli istituti aderenti, Fierce People. Chagnon ha dedicato tutta la vita a questi gruppi stan-
al co sto di 10 $ comprensivi del volume W~ a Public Antbropolo- ziati nella foresta tropicale tra Venezuela e Brasile; il suo approc-
~: d~llo stesso_Borofs~y (2011 ). Attraverso un percorso di poco cio al campo è stato sempre definito molto aggressivo, ma la quan-
piu di _due setttmane viene fornita agli studenti l'opportunità di tità di dati da lui raccolti, tra scritti e documenti fihnati, è impres-
partecipare a una s · di · · , h sionante. L'antropologia di Chagnon è molto vicina alla sociobio-
ene att1vita c e hanno lo scopo di farli con-
frontare con problem ti h di di . logia; in particolare l'idea di ferocia che caratterizzerebbe lo stile
. . . . a c e or ne etico e con alcune dpercus-
s10ru sociali concrete d l1 cli • li di vita degli Yanomamo viene strettamente legata all'aumento del
dent1· h ff . e a scip na. Gli scritti redatti dagli stu-
c e a rontano Il pere . . .. successo riproduttivo. Questo approccio, da sempre estremamen-
• d .
crociate, a cu1dovrebb
orso sono sottoposti a valutaz10ru in -
te minoritario nella storia della disciplina, ha portato Chagnon ad
mettere in circol . ero eme~gere documenti veri e propri da
o ne1mass media e t . . .. . . essere rispettato per la portata del suo lavoro Q'antropologo può
nali ' con 1o scopo d1. prom l ra 1 rappresentanti
. ist1tuz10-
vantare un quantitativo di tempo trascorso sul campo invidiabile)
men ti prescelti. uovere a sensibilizzazione sugli argo·
e per la sua ferrea dedizione, ma anche a non essere particolarmen-
La prima campagna ha coinv l te amato dai colleghi. La stessa dicitura ''Yanomamo", da lui uti-
certo scalpore anche · h , 0 to l 19 studenti e ha suscitato un lizzata per definire i nativi, ha assunto una valenza particolare nel
sia" per eccelle~a eh pherc e legata a doppio filo alla "controver- corso degli anni ed è oggi generalmente utilizzata dai sostenitori
f'r . nel pr? tiondo l'Amencan
pology Association iec a. scosso . th
An ro- dell'approccio di Chagnon, mentre la parte più ampia della comu-
' u1 e Letti non SI . .
sono ancora esaurm. nità scientifica predilige il termine Yanomami.
48 Q uick and D·
-
lr~ 49
I I gioco ddle parti
Altri obiettivi dell'attacco di Tierney sono James N ee1, iJ gene.
rista con il quale Chagnon ha a lungo collabo rato nel corso dei . la particolare missione e Ja presenza stessa~ Neel, a1J'epoca mem-
';
studi e l'antropologo francese Jacques .uzot. Q ues t 'ul timo
. sto,.suoi b della Commi ssione sulla bomba atom1ca.
' . , Ileo roA questo punto la vicenda deflagra es~ trasforma nella ~elebre
avversario di Chagno n, secondo l'autor~ ~el lib.r o-denuncia avreb.
be conswnato rapporti sessuali con alcW11 giovaru Yanomami offren. controversia che vede coinv~lta ~~ l'Arnencan ~~opological As~
· ·
sociaoon. Nonostante
· negli ultmu quaranr'anru s1 stano affastellaa
.
do in cambio abiti e armi da fuoco.
una sene · di epi
· sodi che hanno costituito
. la. base per la
. co ntroversia,
L'accusa mossa a Chagnon è quella di essere stato avventato fi
è solamente con il successo commerc1~e di ~arkness m.E l D_orado che
dal primo coma rto avuto con una popolazione fino ad allora iso~
l'AAA decide di muoversi. L'ass.oci~z1o~e s1 sente rr;.macciat_a ~a~a
lata, che avrebbe quindi necessitato di particolari cautele onde evi-
'bilità di uno scandalo che nsch1a di travolgere l mtera discipli-
tare il pericolo di diffusione di germi e malattie. In secondo 1uo.
~~:~ll'ambito dei rapporti con la BrazilianAnthropo/ogicalAssociation
go, Chagnon anebbe ricostruito un'immagine immotivatamente e agli occhi dell'opinione pubblica 12• Per prima cosa nel corso del c~n-
negatin del gruppo, descrivendolo come feroce e attraversato da vegno dell'AAA del novembre 2000, viene organizzata ~a s~ss10-
una generalizzata arrirudine alla violenza che lo manterrebbe in una ne speciale, incentrata sul volume,.durant~ la guale le pos121oru ven -
sorra di guerra permanente. Le accuse che hanno maggiormente gono messe a confronto. In segwto, Lowse L~phere,. allora pre-
colpiro l'opinione pubblica americana - e a cascata tutta 1a comu- sidente dell'AAA, prende la questione ancora prn sul seno, allesten-
nità scientifica - sono però quelle che riguardano la collaborazio- do una sorta di commissione di inchiesta (co nosciuta nell'ambien-
ne tra l'antropologo e il genetista, James Neel. Innanzitutto secon- te come E l Dorado Task Force) per verificare se, e in che modo, Cha-
d~ ~ìerney, l'equipe di cui entrambi facevano parte avrebbe som- gnon avesse violato il codice etico dell'associazione. Nel fra':empo
rruru~traro alla p opolazione, pur essendo consapevole della sua inef- Ja situazione si evolve e una serie di studiosi iniziano a mettere m dub-
ficacia, un vaccmo per il morbillo che avrebbe causato 1a morte di bio la verità di m olte affermazioni contenute nel volume di Tiemey 13 •
migliaia ~ persone nel corso deil'epidemia che colpì 1a zona del I risultati emersi dalla commissione di inchiesta saranno a loro vol-
Ba:so Onnoc~ n~l 1968. La questione è stata a lungo dibattuta poi- ta lungamente contestati e sottoposti a due differenti referendum in-
che, sec?ndo J difensori di Chagnon, senza la somministrazione terni all'AAA che li rigetteranno definitivamente nel 2005. La sto-
del vaccino J'epid · bb • rica Alice Dreger, nel 2011 , riporta una serie di informazioni con-
enua avre e avuto una portata ancora maggto·
re. L~ seconda accusa, che ha suscitato l'interessamento di Borof- tenute in documenti riservati o confidenziali che dimostrerebbero
sky, .nguarda la raccolta dei campioni di sangue Yanomami da par- come molti membri della task force fossero convinti, o per lo meno
te di Chagnon e Neel e· , . . persuasi, dell'in fo ndatezza di gran parte delle accuse di Tierney. No-
rn un epoca nella quale il consenso infor-
mato era un concetto str nostante ques to, nel rapporto conclusivo redatto sulla vicenda, v ie-
li s1. sull e malatt:1e
. e emamente vago) , al fine di compiere ana-
che l . l . . .
.. c~ pivano a popolazione locale. La tesi d1 T1er- ne m ani festata gratitudine per il ser vizio reso alla disciplina dall'au-
ney si 6asa sulla convrn · h ,. . tore del volume (Dreger, 2011). Il rapporto redatto dalla task force
no · ti zmne c e 1 incontaminato sang ue degli Ya-
mami osse un campio . . accoglieva alcun e delle accuse mosse da Tiemey contro Chagnon ed
quello irradiat d . . ne ~omparatlvo ideale da confrontare con
mico di u: ohime1 giapponesi sopravvissuti a1 bombardamento ato· è ri masto visibile sul sito dell'AAA fino al 2009, quando i legali di
rnros a e Nagasaki Ad ali quest'ultimo n e hanno ottenuto la rimozione.
tribuiscono due el .. . · . mentare guesto sospetto con·
l'eneroia atomica eme.nu. 1 finanziamenti della Commissione per lJ caso Chagnon continua ad essere oggetto di accesi dibattu-
o· americana che Ch J ti a vari livelli, in ques ta sede mi limito a riportare due tra i molti
agnon aveva ottenuto per que ·
50 Quick and Dirty
ll gioco deUe parti 51

esempi facilmente rintracciabili. Nel suo articolo del febbraio 2013


vengono distrutte. 11 Communiry A ction Website Pro/'ect far Undergra-
per il Ne1v York Times, E mily E akin scrive: «Alla luce dei fatti è pos-
duates diviene alJora un mezzo per invitare a una presa di posizio-
sibile immaginare come una disciplina in cerca di espiazione per
ne in favore della popolazione indigena; l'appello viene lanciato at-
i propri peccati p ossa avere esagerato il caso. Chagnon era una fi-
traverso un massiccio mailbombing (cartaceo e non) indirizzato agli
gura prominente e controversa, un sociobiologo c~e si_ è sempre
enti possessori dei campioni ematici. Ad essere travolto dalla mole
rifiutato di mettere l'attivismo al pari della ricerca sc1enttfica» (Ea-
di lettere della campagna orchestrata da Borofsky è stato Ken Weiss,
kin, 2013, traduzione mia). 11 secondo esempio riguarda una pe- professore di antropologia alla Penn State University, l'istituzione
tizione (chiusa a quota 1.180 firme, senza quindi raggiungere l'obiet- che conserva il numero maggiore di questi campioni (di cui Weiss
tivo prefissato di 1.500), promossa da alcuni antropologi brasilia- è formalmente responsabile). Weiss non ha preso parte in alcun
ni con l'intento di manifestare solidarietà a Marshall Sahlins, riti- modo alla raccolta dei campioni, se li è semplicemente trovati nel-
ratosi dalla Nationa/ Academy of Science a causa di due decisioni pre- le celle frigorifere dell'istituto al momento della propria nomina e
se da quest'ultima: quella di collaborare attivamente con l'eserci- ha dichiarato di essere il primo a volersene sbarazzare. A impedir-
to americano per aumentarne l'efficienza in missione (questione glielo sarebbero stati alcuni mancati adempimenti burocratici da par-
spinosa che sarà affrontata nel terzo capitolo) e quella di elegge- te del Brasile: essendo materiale organico, i campioni di sangue de-
re N apoleon Chagnon tra le proprie fila 14. vono essere maneggiati con estrema cura e adottando una serie di
Q ues ta breve digressione, che ha lo scopo di introdurre il con- procedure di sicurezza necessarie a evitare rischi di contaminazio-
testo in cui si inserisce il Community Action Website Pro/ectfar Under- ne di tipo patogeno o infettivo. Togneri riporta queste parole pro-
graduates, ha anche una seconda valenza. La vicenda presentata si nunciate da Borofsky nel 2006: «La mia sensazione è che loro Va
può annoverare tra i pochi casi in cui l'antropologia è salita alla ri- Penn State University] vogliano trattenere il sangue per eventuali
balta pubblica, mostrando chiaramente una serie di limiti. Avrei po- usi futuri, hanno i campioni e non vogliono restituirli. Gli accade-
tuto tacere la questione che ha visto coinvolti Neel e Chagnon ma mici hanno le loro particolari forme di possessività» (Togneri, 201 O).
in questo modo avrei omesso anche la descrizione di un caso in A tale affermazione è seguita la piccata risposta da parte di Weiss:
cui è emersa in modo esplicito la ricaduta concreta della discipli-
na, attraverso una riflessione pubblica sull'etica che la pervade e Questa è una forma di vessazione demagogica da parte di qualcuno intenzio-
sulle ri~er~ussi~ni che l'attività dell'antropologo ha sulla vita dei nato a giocare con i sentimenti e l'emotività di studenti che non possono co-
soggetti di studio e della società più in generale. noscere i fatti e con il solo scopo di orchestrare tempeste di lettere. [...1I fat-
I campioni di sangue raccolti negli anni Sessanta, durante le mis- ti sono sotto gli occhi di rutti e possono essere verificati sul web. La persona
sfo~ denunciat_e_in Da~kn~ss in El Dorado, sono stati congelati e stoc- che ha orchestrato questo schifo lo sa bene. Non c'è niente, nessuna forma
cati per 40 anrn 1n centmru.a di contenitori conservati nelle celle fri- di violazione etica e nessuna storia (fogneri, 201 0, traduzione mia).
go del m agazzino della Penn State University, dell'Università del-
la California di Irvine e del National Cancer Institute. La diffusio- Da questa complessa vicenda nasce il volume di Borofsky, Ya-
n e della notizia dell'esistenza di questi campioni ha turbato sia gli nomami: the Fierce Controver.ry and i-Phat We Might I...earnfrom It (2005),
Yanomami che l'opinione pubblica americana. Secondo le creden- pubblicato per la serie di cui si è precedentemente parlato, ancora
ze degli Yanomami, infatti, i defunti non possono entrare nel re- una volta con un intento fondamentalmente pedagogico: affinché
gli studenti possano fare esperienza della disciplina attraverso la con-
gno degli spiriti finché tutte le tracce della loro esistenza fisica non

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