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Sommario
283 Bibliografia
Prefazione
Antonino Colajanni
P
a rnma omanda e nsponde affermativam ente alla seco d
artir dal
e
di · ·
punto ,,sta mterno a un gruppo cli ricercatori che 51.
n a, a i ~ he e lo stile cli azione dell'esercito amencano, mtro?ucendo
e p~ao~ 'd e obiettivi cli carattere " sociale" accanto a quelli consue-
ti cli tipo bellico. Vi è anche un a~~eru_io ~~ _non ~ca .s~s~tare
son? recentemente . o rganizzati per discutere il problema e tr ova- nozmru, 1 e , di ·
r;Vle per ~ta.bilire una "presenza" dell'antropologia al cli fuori del-
alcune perplessità rispetto alle pos1Z1oru ~ei pi~ acernnu nemJCl cli ~ue-
~ accaderma.1"? st~so autore, recentem ente, aveva già affrontato . · · · mili' tan· soci·ali come David Pnce e Roberto Gonzalez.
ste w z1at1ve - , . .
il tema
. della
ali . ddiffus10ne presso il gr·ande pubblico cli tenu·, pro bl e- Questi ultimi, in effetti, pur propon~ndo criti~he sostanziali e ~o~-
mi e an _ SJ ~ila co~cemporanei_tà, riportando anche esempi cli ri- date, si lasciano andare a un linguaggio ag~ess1vo~ sprez~~te, liqui-
cerche-m~en ento di antro~ologia applicata, in un buon libro (una datorio, dal quale vediamo trasparire una vzs pol~i:ruco~polinca che la-
racco!~ di saggi)_ curaro assieme a Nicoletta Landi: Goingpublic. Per- scia poco spazio alla "comprensione" e all'analisi ~o~o-~~tural~ ~e
com dr antropologia p11bb/ica in Ita/ia 1• dovrebbe - a parere di molti cli noi - precedere il ~~d_iz10 polioco,
Severi sYolge il suo compita mostrando idee chiare e abbastan- anche nei casi in cui si identifichino forti responsabilita.
za c~nvinc~n~ ma anche e soprattutto - come detto - basandosi su
un sist~ma mtormativo e documentario intenso, aggiornato ed effi-
cac~- l_{i~~strUISce b~ne gli anaJoghj dibattiti che si sono svolti negli Insomma , un'attenta analisi di significativi episodi della storia. re-
Scao Uruo sulla _,4pp!ie.dA nthropok;gy, valorizza e analizza accuratamen- cente dell'antropologia internazionale (compresa una den~a sinte-
t~ i! contributo di Robert Borofsky, l'inventore della fo rtunata defi- si dei problemi suscitati dallo studio dell'antropologia dell'età ~o-
ruz1o ne della Public Anthropology, tiene conto accuratamente dei con- loniale nell'impero britannico) fa da premessa e da costante n fe-
cri~u~ critici e "separatisti" (rispetto ail'accademia) della Nationa/As- rimento per i resoconti e le riflessioni sLùle recenti vicende dell'an-
soaahonJor the Pradice of Anthropob!J (NAPA), che si sono sforzati con tropologia italiana, che appare molto lon tana dalle preoccupazio-
buoni successi, ~ co~~uire u~ " professionalità antropologica;' au- ni per la "comunicazione" al di fuo ri dell'accademia, e anche per
to~oma dalJ~ uruv~rs1ta; e analizza anche, con cura e sobrietà, gli ac- le "azioni" di interven to sulla realtà sociale, che invece all' estero
ces1 contrasn che s1 sono verificati negli Stari Uniti attorno al "caso hanno impegnato per decenni il m o ndo antropologico.
~anom~"-:- a~cus~ m olto gravi _all'antropologo Chagnon, ind agi - 11 libro, dunque, si colloca bene - e con una sua autorevolez-
ru, Co m rruss1orn delJ .AAA (Amencan Anthropological A ssociation), di f- za - tra il saggio introduttivo di Roberto Maligh ettì, Dal nativo che
fusione presso il grande pubblico della controversia - . Ma ci sono sia cambiando al mondo ibrido:gli antropologi egli uomini pratici, prem es-
altresì, in questo volume, densi e ricchi riferimenti critici alle cLifficol-
10
Quick and l) ·
trty
11
Prefa zio ne
so alla importante antologia da lui curata, Antropologia applicata D
nativo che cambia al mondo ibri.drl, e il recente volume di Berard_i al Bisogna osservare che nel quadro di ques_to c~ma f~rte1:1ente
Palumbo, Lo strabismo della DEA. A ntropologia, accademia e societ. ~? polemico, sia negli Stati Uniti che - seb~ene m rrusura mfenor~ -
Italia\ che esamina con grande accuratezza e brillanti osserva ~
111
in Italia il libro di Ivan Severi conserva invece una grande sobrie~
ni, e con da~ qua~titativi e dis~r~buzione are~e nel nostro pa:~~~ tà anche se il punto di vista critico e l'intenzione di difen?ere gli
l~ stat~ _degli ~tudi an~ofol~gic1 e d.elle carnere disponibili per i in~eressi e i punti di vista delle generazioni più giovani degli. antro-
!e
g1ovam m It~a. Infatu, 1_ ultimo cap1t~lo_ e c~~clusioni di que. pologi " non strutturati" è evi~ente e chiaro. Ma .l'aut?re s_1 ~ffida
sto volume di I van Severi sono dedicati at dibattiti italiani tra "an- piuttosto, e in questo bi~ogna n_conoscere un pregio, ali a~~s1,pun-
tropologi teorici" e "antropologi pratici", alle forme, anche tuale della documentazione esistente e soprattutto alle v1rtu del-
energiche, di critica delle giovani generazioni formatesi nelle uni- l'argomentazione", senza invettive o accuse ~g~ressive. So~o in _al_-
cuni rari casi appaiono giudizi critici abbreviati e appros~m:iat1v1,
versità, in possesso di titoli accademici che dovrebbero consen-
più "accuse" che non critiche argomentate. Ne è _u n_es.empio, il pas-
tire la costruzione di una "professionalità" spendibile nel mon-
saggio in cui l'autore sottolinea che spesso la disciplina ha opera:
do delle istituzioni e della società più ampia Oauree magistrali, dot-
to al servizio di qualcuno, e in particolare al servizio del potere. In realta
torati specifici), e che invece hanno lasciato senza possibilità di
le critiche che si possono fare all'antropologia dell'età coloniale sono
assorbimento, né nell'accademia né nelle istituzioni esterne, alcu- tante, ma i casi di antropologi "al servizio" dei poteri sono assai
ne cen~aia di giovani antropologi. In questo senso, qualcuno po- rari. Si tratta invece di numerosi casi di studiosi che " non hanno
treb?~ dire che le generazioni più anziane dei professori delle uni- visto ciò che avrebbero dovuto vedere e contrastare", o che pur
v~rsi_ta eh~ ~ann~ c~ntribuito alla formazione antropologica di que- avendo notato alcune delle perversità dei sistemi coloniali non han-
s? giovaru cosmwscono una categoria che non è riuscita ad as- no avuto il coraggio di contrastare le forme di potere delle colo-
sicur~e ~futuro~ p~opri eredi". Le forme organizzative di que- nie ' o che ' infine , hanno elaborato una "difesa" della loro autono-
ste giova~ generazioru (gruppi di lavoro, associazioni riconosciu- mia e una divisione netta dei propri compiti e delle proprie respon-
te come 1ANPIA) hanno clic . .l . sabilità da quelli dei funzionari . E una buona conoscenza del mon-
. 1eso con energia questi oro mteres-
si ed hanno anche turb t O , .
.d . a - com era giusto che accadesse - al- do sociale e culturale dell'Ottocento e della prima metà del No-
curu egli accademici più "tradizionali" h l . dib .. vecento dimostra chiaramente che le imprese coloniali erano con-
hanno f tt •e . c e a vo te, ne1 attm,
a o nienmento alla" . .fi . , ,, " . siderate come "parte costitutiva" della storia e delle politiche eu-
rica" li' . . scienti cita e alla propensione teo-
come a uruco indie li
"antropologo" li atore va do per meritare la qualifica di ropee; nei migliori dei casi si pensava che le politiche coloniali po-
, sotto neando a h h . tessero essere " corrette" sulla base delle esperienze concrete de-
pologia applicativa e 1, ne. e c e - a loro avviso - l'antro-
antropologia " bbli ,, gli antropologi. Nello stesso capitolo, appare in nota una menzio-
tamente il difetto di tr . pu ca avevano consue-
,, p ascurare O ignora l'" . . ne del saggio che Bronislaw Malinowski inviò al "Convegno Vol-
ca . er mettere in disc . re antropo1ogia teor1-
. ussione questo di . ta" dell'Accademia d'Italia, dedicato all'Africa, svoltosi a Roma nel
ricordare almeno una rie d punto vista basterebbe
. ca e efficace bbli . 1938 (Malinowski non partecipò poi al convegno anche se il suo
ncana NAPA a cura di' C 1 pu cazione della ame-
. ' aro e E Hill M . saggio Modern Anthropology and European &Ile in Afn·ca venne, nel
tolo The Umry or TIJeory dP . · e arietta L. Baba dal ti-
J an ractice · A ,t '
tured Synthesì.t, la quale mo tr hi zn ntfJropology: F.ebuildina a Frac- 1940, pubblicato negli Atti) 5. Il saggio di Malinowski viene defi-
. ., s a e ararne t h 6
z10natJ e possibile stabilire uno n e e e tra i due livelli men- nito un "saggio razzista", il che non corrisponde affatto alla veri-
stretto contatto. tà. Infatti, in quell'occasione l'antropologo polacco-inglese, assìe -
12
Quick and Dirty
Prefazio ne
13
me al nostro Pettazzoni, è l'unico a presentare documenti· e ·fl
· • n es
s1~ru sagge, ~rudenti, ben argomentate e per nulla coerenti con Ù ton.io L. Palmisano, A ntropologia A pplicata', che raccolgonp i con-
on~nt~mentt prevalenti fr~ gli org~nizzatori del convegno. se!_ tributi presentati al primo Congresso nazionale della SIAA a Lec-
ce nel 2013. È utile, inoltre, fare riferimento alla rivista A ntropolo-
ma.1, ce qualche accenno ru caratten - che sarebbero in buona ·_
sura ".ac~ettabili" -_della ~clitica colo~ale britannica nella qu~~' gia Pubblica, il cui primo numero è stato pubblicato nel 2015 .
proprio tn quel penodo, s1 stavano venficando sostanziali modi-
fic~zioni e ~iforme. Ce~to, il resto dei saggi pubblicati in quell'oc-
Mi sembra opportuno, in conclusione, soffermarsi un poco sulle
ca~10ne (pnmo fra tuttl _quello di Lidio Cipriani, un antropologo
questioni di teoria e di metodo che il libro di Severi affronta più
fisico completan1ente allineato al razzismo fascista che proprio nel volte nelle sue pagine. Non mi pare ci sia dubbio sul fatto che l'an-
1?38 aveva emanato le scandalose "Leggi razziali") sono, in ma- tropologia pubblica e l'antropologia applicata cerchino cli affron-
°:1era totale o parziale, in connessione con gli orientamenti politi- tare (e in qualche modo contribuire alla loro soluzione) alcuni pro-
ci del governo dell'epoca. Bisogna infine ricordare che a Malinow- blemi della contemporaneità, sulla base di una propria, specifica,
ski dobbiamo un suggerimento metodologico (che ha anche rilie- competenza e professionalità; questo per guadagnarsi un'affidabilità da
vo teorico) nato dall'analisi dei contesti coloniali del cambiamen- parte del pubblico più ampio e delle istituzioni, anche al di fuori
to s~ciale e culturale, ed espresso con una certa ironia: quello di dell'università. E quindi si dovrebbe pretendere dai cultori di que-
~tu~ar~ attentamente entrambi i fronti dell'incontro diseguale tra sto nuovo orientamento che posseggano titoli specifici inerenti
indigeru ed europei, analizzando attentamente i comportamenti, (come almeno una laurea magistrale, o meglio un dottorato). Ma
gli interessi e le strategie di azione "dei selvaggi bianchi, assieme corre l'obbligo di osservare che - di fatto - molti di questi sog-
a quelle dei selvaggi africani". Suggerimento che è stato applica- getti, di questi studiosi-pratici, haru10 ricevuto una formazione non
to nelle decadi successive da quasi tutti gli studiosi del "social chan- sempre adeguata; infatti, i temi qui presentati sono raramente og-
ge". In ogni caso, un'informazione ben documentata, e molto equi- getto di corsi e seminari e i nostri dottorati non sempre fornisco-
librata nel suo impianto critico, sull'intero Convegno dell'Accade- no - e pretendono - quegli approfondimenti e quelle intense com-
mia Volta del 1938 si può trovare nell'utilissimo saggio di Marian- petenze che i temi accennati impongono. Di fatto, quindi, la mag-
nita Lospinoso, Etnologia efascismo: il caso del convegno ''Volta'\ gior parte dei cultori di questi nuovi orientamenti sono auto-didat-
Il presente volume, dunque, affronta con buoni argomenti e inec- ti: si sono - in fondo - "fatti da sé" sul campo, attraverso le espe-
cepibile informazione documentaria i grandi problemi della dif- rienze concrete. Una "verifica di qualità" non sarebbe inopportu-
fusione~ comunicazione del sapere antropologico presso il gran- na, in un certo numero di casi, e anche una gestione " in proprio"
de pub~~c~ e_que~o ~elle i~ti~zion_i; ma fornisce anche esempi ap- della formazione approfondita e specifica. Quanto all'opposizio-
~rezzabili di ~fless1~ru e az~oru_prattch~ c~~seguenti nel campo del- ne tra antropologia teorica e antropologia applicata, mi sembra che
1 antropologia applicata. S1 allinea quindi m parte con i lavori e ]e si tratti di un contrasto artificiale e senza molto senso. Infatti, non
ricerche-intervento dei membri della Società Italiana di A ntropologia c'è azione pratica, di intervento sul sociale, che non abbia - di ne-
Applicata (SIAA), fondata nel 2013, che sta approfondendo e sem- cessità - un retroterra e una ispirazione teorica. Basterà , forse ' un
p1 re. pi ùBqualifi:a~dodques~o discusso ca°'.po deUa ricerca antropo- esempio fra i tanti: in Brasile negli ultimi decenni si è stabilizzata,
ogica. astera ncor are il numero speciale della rivista DADA1 con il contributo della Associafào Brasileira de Antropologia (ABA), una
dedicato proprio all'antropologia applicata, e il libro a cura di An~ forma originale di " applicazione" del sapere antropologico a que-
Quick a.nel Dirty
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Prefazion e
stioni pratiche m l1 ·
d , . ' a c e impone una conoscenza teorica intensa e
a_ eguata. E il caso delle "perizie antropolooìche" riguardanti prin- iJ cuore di ogni applicazione possibile del sapere antro~ol~gico ~-
c1palment 1· di · · · d ' • b" ' · siede soprattutto nella capacità di studiare afondo l'agen~ta dt camb1a-
.ali . e ntn_in 1geru sulle terre, fornite da antropologi spe-
Cl
st1 sulla b ase di un accordo con il Ministero della Giustizia. Sa- tJ1ento, l'istituzione che propone e gestisce mutamenu nel campo
educativo, sanitario, agricolo e della gestione dei processi migra-
rebbe ~ene che circolassem anche in Italia alcuni d ei libri fonda-
tori; oltre che, per aggiungere altri esempi, nella capacità di pro-
mentali su tali ini ziative: A p e,icia antmpoidgica em processos j udiciais
porre soluzioni ragionevoli per il problema delle mutilazioni ge-
(1994t ~ Laudos p ericiais ant,·opologicos em debate (2005) 10 e Laudos an- nitali femminili, partecipare al dibattito sulle biotecnologie e sul-
trop~~ogi~os em p erspectiva (2015)11. Ma l'argomento citato, che sta in l'eutanasia, studiare le soluzioni per i problemi della percezione del
equilibno tra l'antropologia giuridica e l'antropologia applicata, ha rischio e della insicurezza, e temi analogru. Questo lavoro di ricer-
a~t~ successo anche in Colombia, dove ha impegnato antropo- ca preliminare è indispensabile: può consentire di analizzare la lo-
logi importanti delle università e antropologi "non-accademici": gica, la grammatica e la retorica delle istituzioni che gestiscono il
si veda ad esempio Sanchez Botero e Valencia (2008) 12 e Sanchez cambiamento. Ma tutto ciò non basta; c'è anche da tenere nel mas-
Botero (2010) 13. simo conto il necessario esercizio di influenza sulle decisioni e azio-
Ma conviene anche cercare di stabilire un certo numero di "con- ni dell'istituzione pertinente, sulla base della competenza e affida-
dizioni" che giustifichino fino in fondo i nuovi orientamenti. Per bilità professionale sopra menzionata. Infine, credo che l'attività
quanto riguarda l'antropologia pubblica, mi pare necessario cono- di ricerca-consulenza e di ricerca-azione dell'antropologo applica-
scere a fondo i meccanismi della comunicazione e diffusione, trami- to debba garantire una nuova produzione di conoscenza, proprio nel cor-
te un linguaggio adeguato, dei modi in cui l'antropologia affron- so dell'intervento. O gni intervento nel sociale è - infatti - la co-
ta o gestisce alcuni problemi fondamentali della condizione uma- struzione di una "relazione" tra soggetti, che va analizzata con cura
na, cercando di suscitare l'interesse del grande pubblico e diffon- per trarne insegnamenti di carattere generale e suggerimenti per
dendo l'essenziale di una disciplina che ancora oggi è spesso al di successivi interventi. È evidente, da quanto detto, che le antrop o-
fuori dei "disco rsi pubblici". Per quanto riguarda invece l'antro- logie applicative portano inevitabilmente con sé la necessità di una
pologia applicata, mi pare che il campo privilegiato nel quale lo spe- critica delle istituzioni, di una critica delle politiche, che tuttavia dov reb-
cialista deve mostrare approfondita e solida conoscenza sia quel- be essere realizzata affidandosi essenzialmente alle "virtù della co-
lo dei cambiamenti sociali e culturali come problema generale, dei loro noscenza approfondita" e alle "virtù dell'argomentazione".
effetti e delle possibili reazioni da parte dei soggetti interessati. Una In fin dei conti, quello che dobbiamo attenderci è una riforma
enorme letteratura antropologica di sostegno, ben padroneggiata, della forma zione specifica dei giovani antropologi, che introduca
consentirebbe dunque di fare i primi passi in questo campo mol- stabilmente i temi qui affro ntati, ma anche un maggiore impegno
to complesso. E assieme a questo grande problema generale, l'an- degli antropologi delle generazioni più anziane e stabilizzate nel qua-
tropologo con vocazione applicativa dovrebbe possedere una co- dro accademico nei confronti del futuro delle giovani gen erazio-
noscenza molto approfondita d-el settore nel quale intende lavorare O è sta- ni: una pressione costante sui ministeri e sulle agenzie di finanzia-
to chiamato a farlo (educazione e scuola, cooperazione internazio- mento che stanno sempre più lesinando all'università e alla ricer-
nale per lo svil_up~?• produzione a~ricola e scambi, organizzazio- ca i fondi necessari, una disponibilità a proporre programmi in-
ne e gestione di_ un "?presa, pr~venzi~ne e _gestione della salute pub- ternazionali di ricerca congiunta e attività di scambio con istituzio-
blica, problemJ socio-culturali delle immigrazioni, e così v ia). Ma ni estere, e infine una m aggiore flessibilità e attitudine ad accetta-
Quick and Diny
16 Prefazione 17
sto libro di Ivan Se,·eri, che va salutato come un buon contribu- pli, 2001.
3
to nella direzione del superamento dello stato attuale, assai preca- Palumbo B., / .I! strabismo della dea. A ntropologia, accademia e società in Italia, Paler mo, Edizioni Museo
Pas9uali no, 2018.
rio, della nostra disciplina. 4 Hill C.E., Baba 1\il.L. (editecl by), The Uniry of Theory a11d Practire in A nthropology: Reb11ildi11g a Frac-
t11red Sy11thesis, NAPA Bulleti n, 18 (1), 2000.
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pologia applicala: dal nativo che cambia al mondo ibrido, ì\Wano, Unico pli : 93-119, 2001 (edizione origi-
nale: Modem A nthropology a11d I!..11ropea11 Rule in Africa, in «Reale Accademia D 'Imlia», 18: 880~901,
1940).
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le», Speciale 2, 2014.
Palmisano A. L. (a cura di), A ntropologia A pplicala, Sa□ Cesario di Lecce, Pensa editore, 2014.
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9
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ciais, Floriané polis (BR), UFSC, 1994.
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2005.
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Oliveira J.P., Mu ra F., Barbosa Silva A. (o rganizaçào), La11dos a11lropol6gicos em perspectiva, Brasilia
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cial, Bogotà (AU q , In stituto Colombiano de Antropo logia e Historia, 2008.
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Sanchez Botero E., e.I peritaje a11tropol6gico. Juslicia m clave cu/tural, Bogotà (AU C), D emsche Gt:-
sellschaft fiir Technische Z usammenarbeit (GTZ), 2010.
Quick and Dirty
AntropoJogia pubblica, applicata e professionale
(Franco La Ceda e Piero Zanini, Una morale per la vita di tutti i giorm)
-~
'\,- i.
~
Introduzione. Etnografi stanchi di scrivere
"Che cosa fa l'etnografo?'': scrive f.. ,l. I ~eco quindi le tre caratteristiche della descrizione
et nn~rafica: è interpretativa; quello che interpreta
è il flus so del di scorso sociale; e l'imerpretazione ad essa inerente consiste nel tentativo di
preservare il "dettr/' di questo djscorso dalle possibilità
che esso svanisca e di fissarlo in termjnì che ne consentono una lettura.
(Ch fford Gcertz, Interpretazione di culture)
Il tmto celebrato scenario del "combattimento tra galli" di Clifford Geertz si è sviluppato nel contesto
più ampio di un'emergenza politica nazionale che è sfociata nel massacro di quasi 750.000 indonesiani.
G sono voluti tre decenru a Geertz prima di parlare degli ammazzamenti che avevano inghiottito il
suo campo giavanese, per sempre associato nella nostra mente alla semiotica di quei galli da
combattimento. Gli antropologi dovrebbero, credo, essere ritenuti responsabili per ciò che vedono e
ciò che non riescono a vedere, per come agiscono o non riescono ad agire .in situazioni critiche.
(Nancy Scheper-Hughes, Commenls lo The Primary of the Ethital.· Prapositions far a MJ/itant Anthropoiogy)
Quick and D· 23
22 lrty
In trodu zione. Etnografi stanchi di scrivere
comunque cercato di rendere, se non accattivanti 1
fronto. Ho . il h ,a- •d · · · ma ciò che man-
meno accessi
'bili i temi qui trattati, ne a speranza c e possan 0
. . " . ,, il dib . su. leghi può sfociare in sostegno e soli aneta reaproca,
· ul al
al h
qu cosa c e
li
ca per un reale riconoscimento è una po t1ca c ~r e, .
scitare l'interesse anche di _chi n~n masuca . att:J.to discipU.
no convinto che gli stess1 antropologi conoscano poco di l'antropologia italiana non ha probabilmente mai ~raoca~o, se non
nare. So . h h in casi estremamente sporadici. Finché non sono gli ste~s1 antrop~-
quanto mi appresto a raccontare, una stona c e a lo scopo di at-
tenuare il senso di spaesamento che ha colto me quando mi so logi a riconoscere l'utilità e l'importanza_del ruo~o pubblic~ della di-
sciplina, come possono pretendere.che sia la socie~ a ~ar~o . .P~r que-
avvicinato ai miei campi di studio. Non la cl~~sica "Storia dell'a:~
sto motivo la richiesta è rivolta pnma che alla soaeta ai ~e1 colle~
tropologia" con la S n_1aius.c~la, quella che. s1 m_segna agli studen.
hi _ in modo particolare alla generazione che ha costrwto le bas!
ti dei primi anni di uruvers1ta, ma una stona minore, sotterrane
. he. Una " contro-stona . " c h e non si cura, !er una presenza dell'antropologia n~ll'univers~tà italiana- affinche
che risiede tra le sue p1eg
questo riconoscimento p~ssa ess~re il Pw:1to ~ ~artenza per garan-
del succedersi di teorie e paradigmi interpretativi, ma che segue/
tirne anche il futuro. A noi spetta il compito di dimostrare la n?stra
cracce nascoste nel sottobosco della disciplina. Sono andato a cac~ utilità, ma la battaglia si fa impari se le rivendicazi:oni che por_oamo
eia di esempi etnografici e rivendicazioni politiche, di istanze por- avanti vengono costantemente sconfessate sul piano operauvo ed
tate avanti da chi riflette da decenni sul posto che l'antropologia epistemologico. A retoriche formule di apertura finora ~ raramen-
può occupare nella società. te corrisposto un impegno concreto, lo stato delle cose e ~ostante-
Questo testo può essere letto anche come una battaglia per il ri- mente reificato in pratiche e modalità relazionali talmente incorpo-
conoscimento, seppur i termini della querelle risultino per certi ver- rate da rasentare la naturalizzazione.
si invertiti rispetto al modo in cui sono solitamente posti. Da anni, Altrove, a differenza di quanto accade nel contesto italiano, gli
antropologi e antropologhe che hanno, o almeno tentano di ave- antropologi si confrontano con la società e con il mercato del la-
re, contatti con la società, lamentano una chiusura, un'incapacità di voro da decenni. Non sempre il dibattito si svolge alla luce dei ri-
riconoscere il loro ruolo. L'antropologo viene confuso con lo psi- flettori, ma dall'inizio del nuovo millennio una serie di eventi l'han-
cologo, con il sociologo e con il giornalista; le persone non sanno no rianimato, facendo emergere posizionamenti diversi e spesso in
o non capiscono di cosa si occupi: «Quei pochi poi che pensano contrasto tra loro. Il primo capitolo di questo volume servirà pro-
di sapere chi sono [gli antropologi], li associano al.misuratore di cra- prio per fare una carrellata delle posizioni in campo. Nel contesto
ni, ~ cu~t~d~ di musei, o tuttalpiù allo studioso di superstizioni o antropologico statunitense è Robert Borofsky ad avere ravvivato,
fa~ s.o ctali bizzarri» (Biscaldi, 2015: 13) . Chi riesce a ritagliarsi una poco meno di vent'anni fa, il dibattito in merito a questi temi, at-
pos~z10ne e .una credibilità lavorativa manca comunque dell'adegua- traverso la sua proposta di Public A nthropology. Quella di Borofsky
to riconoscimento professionale non esistono forme contrattua- è solo l'ultima delle incarnazioni della disciplina nel suo tentativo
i
li.che 1~ consi.derino, così co me assolutamente arbitraria qualsia- di confrontarsi con la realtà extra-accademica. L'obiettivo di Borof-
sky è quello di riconquistare quel vasto pubblico che in passato ave-
s~id~a In m~nto a un piano tariffario in g rado di distinguere man-
siom e ru,Jli diversi. La laurea M-DEA/ 01 continua ad essere as- va dimostrato di apprezzare autori oggi considerati classici, come
Margaret Mead o Claude Lévi-Strauss. Secondo l'antropologo ame-
sente . . gran parte cl ci· concorsi,· persino
. dalla · da quelli· che preve d o-
no mdistmtamentc l'acce"s o a tutte Ie al tre scienze . ricano, non sono cambiati i gusci dei lettori ma è scesa notevolmen-
•
0
soci.al.1.
La li!,ta potrebbe te la capacità degli antropologi di occuparsi di argomenti all'o rdi-
li pr , · ·
osegu1re, ma credo che sia suffiacnte · a de-
ncare un (l7 uadru prclim 1·narc d e ll a s1·tuaz10ne.
· ne del giorno e di farlo in modo comprensibile e in grado di su-
Lamentarsi con I· co I-
24 Quick and !)'
ltty 25
In troduzione. E tnografi stanchi di scrivere
scicare interesse. A mettere in dubbio la portata innovativa dì .
•,
sto approccio sono gli stu~osi ap~ar~~nenti alla ~·adizione deu!:~ Licati non si sono mai rassegnati ai paradigmi dominanti,_eh~ h.an-
tropologia applicata a~encana _(~untt:l ne~a S~cte!J_~~ Applied A n. ~o dipinto la pratica etnografica come un'avventura so~tana im-
thropology), da _semp~:, tmp~ra~ m u~a-s_ene di ~t? Vtta pratiche in bevuta di positivismo - ma allo stesso tempo avvolt~ dall ajone ro:
contesti cons1derat1 caldi ' nei quali e impossibile non adott
. .
una prospettiva che assume una diversa p~s1Z1.o ne ~n base agli at-
. are
mantico del rito di iniziazione al campo - e, success1vame~te, han
no definito l'antropologo cor~e un_le~o~e. e interprete di cultu~e.
,
Il
tori coinvolti. Se la Public Anthropology e nusc1ta a incontrare 1,. D'altro canto, l'interesse degli applicati si e spesso i:noss~ s~l pia- I
teresse delle università e di autori più legati alla dimensione de~- no ptu mediatamente spendibile del
•• im·
. loro approccto,
. . e c1oe
. quel-
lo metodologico. L'idea d'intervento m luoghi ~oncrett e circostan-
ricerca pura, l'Applied A ntbropology lamenta una tradizionale diffi~
denza da parte dell'accademia. L'eccessiva attenzione per le situa-
ze specifiche, con l'obiettiv? della trasformazione del contesto ~ ••
zioni concrete viene letta dagli antropologi accademici come in-
capacità di contribuire allo sviluppo teorico della disciplina. Que-
sto, unito al limitato interesse degli applicati per la produzione di
non della semplice osservaz10ne, ha portato a elab~rare una gran
~!
de quantità di tecniche, che vanno .t re le po~he righe che le _m ~,-
nografie generalmente dedic~no ali . mtroduz10ne metodologica .
Per fare questo l'antropologia applicata ha cost~ntemente c~rca-
I
~J
letteratura scientifica, ha portato a una forma di ostracismo nei loro to il dialogo con altre discipline, tanto che mol~ ~ntrop?logi ap-
confronti. Un'esclusione che lascia del tutto indifferenti gli antro- plicati sono stati da esse assorbiti. ~tudiosi spe~1alizz~t1 ~n un de-
pologi professionali della National Association far the Practice ojA n- terminato settore tendono a cercare mterlocuton pross1m1, a scam-
thropology (l\APA), che hanno definitivamente tagliato i ponti con biare con loro informazioni, arrivando a un progressivo abbando-
l'università e che, negli Stati Uniti, sono rappresentati da una di- no della disciplina di origine, dei suoi canali di comunicazione e
visione specifica dell'Amen'can AnthropologicalAssociation (AAA). A dei suoi linguaggi.
fare da contraltare all'articolato panorama americano c'è quello eu- Il lavoro dell'antropologo al di fuori dell'università porta con
ropeo, dove non si è mai avuta una massiccia diffusione della fi- sé una riflessione costante in merito all'etica, problematica che, in
gura del "practice man", alla quale è stata preferita quella dell'in- modo diverso, è stata condivisa anche da ricercatori puri. La dimen-
tellettuale p~bblico come naturale sbocco dell'antropologo inte- sione etica è connessa alle origini stesse dell'antropologia, vista come
ressato alla ncaduta sociale della propria ricerca. scienza al servizio degli imperi coloniali. Padri nobili della disci-
_ Da ques~ panoramica sembra emergere in modo chiaro come plina, come E dward Evan Evans -Pritchard, non si sono tirati in-
siano tre le dimensioru· · · dibili' dietro quando c'è stato da usare le proprie competenze anche in
tmprescm per la comprensione del ruo-
lo dell'antropologo che cerca · all'' . , ambito amministrativo (Evans-Pritchard, 1946). Se l'università è
. . uno spazio Interno della societa: me-
todologia euca e rapporto il I . . . . riuscita a scindere i suoi legami con i datori di lavoro (che posso-
'. . con campo. tre capitoli successiVI sa-
ranno dedicau ad affronta . no coincidere anche con lo stato o l'impero) e rendersi autonoma,
.
1o npercorrero , re uno per uno questi. grandi temi. Per far-
tre volte la storia della disci li al fi . .. i ricercatori che lavorano al di fuori di essa hanno compiuto il mo-
mi sempre clip', 11 b d P na, me di avv1c1nar-
1U a a ase el lavar0 d li' . ,. vimento contrario: i loro servizi sono offerti in modo sempre mag-
oggetto di studi . l' e antropologo, e eme il suo
o. essere umano l giore a committenze. Per un lungo periodo, soprattutto a cavallo
Il secondo capitolo sarà dedi ca ato ne.1contesto sociale.
tropolooia applicata alle di~ato alle nsposte fornite dall'an- delle due guerre mondiali, per gli antropologi assunti dalle univer-
e.· accuse scars · .fì . , sità è stato assolutamente normale lavorare a diverso titolo p er lo
state mosse dal ramo ac d . a scienti 1c1ta che gli sono
ca emico Da 1 . Stato. Nel corso degli anni Settanta l'antropologia ha vissuto una
· un ato gli antropologi ap-
t
~.,..~~i..
.
-<♦>-•;~ ..-,. ~· · r _.•J V - ~
26 Quick and D· 27
lt~,
ln troduzio.ne. Etn ografi stanchi di scrivere
serie di scandali da cui sono scaturiti i vari codici etici O . .
sci a qualsiasi soggetto collettivo. Non _è solo sulla basf! Uchie. ,.,..;amente tradurre in un'accurata riflessione sul ruolo del-
no necess<W-,1 . ••
che è possibile identificare due tendenze mterne alla disciplin 9Liesti l'antropologo sul campo, e ]a storia ci fornisce num~ros1 esem~1 m
la t'111bt'ddtd e quella engaged Secondo una diffusa autorappr a, 9Uel- merito. Anche questa dimensione va letta alla l_uce di po~ture ~ff~-
zione, gli antropologi embedded sono al servizio dello st es~nta- renti, che uniscono l'aspetto pratico e quell~ epistemologico. ~ ori-
e di .. tì di ato Jnt gine di queste considerazioni c'è la dimensione corporea ?e~ anrro-
so come il potere 1orte, sposmvo arte tee azioni viole e-
ologo, che costituisce anche lo strumento stesso su cw s1 basa la
sparità sociali. In generale, questi antropologi hanno avut:te e di-
~ua possibilità d'interazione. La ri_cerca s~ campo ha a che f~r~ con
no a che fare con operazioni a carattere militare O di spio e ha_n- l'emotività con la condivisione di luoghi e prattche, con pos1z10na-
Al contrario, le diverse sfwnature dell'antropologia engaged~aggio, menti sco~odi; è impossibile pensare che questi aspetti non ab~ia~
tano a prendere posizione, in modi che vanno oltre il sem lia P?r- no ripercussioni dirette sul lavoro svolto. A lungo l'an~opo~ogia s~
. 'fi . di . p ce in-
teressamento se1ena 1co, in supporto mmoranze e so . è interrogata su questo argomento senza trovare una smtes1 tra gli
rivestono ruoli subordinati in situazioni di squilibrio di poJgetCtt che oltranzisti del distacco scientifico e i fautori di un'immersione tota-
'd li I . re. ome
, e remo meg o ne terzo capitolo, queste categorie sono l le nel contesto. Ancora una volta, l'antropologia applicata esige un
.d li . . . so amen-
te 1 ·ue l · di un gradiente che vede posizionam
' po estremJ · eno· mo! livello di implicazione che non è comune alla gran parte degli an-
to· prn• . comp essi e sfaccettati,
. . i quali tendono però ad essere ap-· tropologi. La stessa comprensione delle situazioni passa attraverso
p~atoa a. una . di netta
. oppos121one nel dibattito. E ntra . m b.l gli atteg- la particolare posizione assunta dall'antropologo, in concerto con
~~entJ s1 staccano da quello che è il comportamento del! una dimensione cognitiva su cui non è possibile esercitare control-
di~1o~ale figu_ra dell'antropologo e in alcuni casi si sposanoa tra- lo. Allo stesso modo non è possibile controllare iJ ruolo che gli in-
liun, evidente
di dimens.1·~ne _app li cata. Una volta accettata la possibi-
con terlocutori sul campo attribuiscono al ricercatore: l'i,nplication dell'an-
ta assumere
l'aJ . . pos1z1oru
. netta mente connotate m . un senso o nel- tropologo è inevitabile; si tratta quindi di accettarla, sfruttarla come
un'opportunità e non vederla come un limite (Althabe, Hernandéz,
gia:~~:;~it:~::;~~t::~1~,:sib~e so~t~nere l'esiste?za dj un atteg- 2004). Forse è proprio qui che possiamo trovare quella specificità
roblematiche mbtto di ncerche che si scontrano con
p concrete. La di hi ., . che l'antropologia sembra aver smarrito.
maticamente in una p c . arata neutralita s1 traduce auto- Alla luce dj questo tortuoso percorso, nel quinto capitolo farò
. ostura ambigua se 11•· li .
gto allo status quo e agli . . .b . . ' non ne 1mp ato appog- il punto sulla situazione italiana che, per cause interne ed esterne
squ111 n di pot · . .
resta controversa inte d . ere vigenti. La quesaone aUa disciplina, negli ultimi dieci anni ha visto una trasformazione
. , rsecan osi con . . . .
p1 morali. L'emanazione d' d' . . . pos1z1001 politiche e princi- radicale. Dapprima ricostruirò un'approssimativa scoria, basata sul-
re ccatto chiarezza ha . 1. co 1c1 ettci e d.1 con dotta, lungi· dall'ave- le tracce di antropologia applicata disseminate nella tradizione na-
' u1tenorment - .
tropologo con il prop · e comp 1icato il rapporto dell'an- zionale, per poi concentrarmi sul presente. La nascita de!Ja Socie-
no campo
Nel quarto capitolo s1·andra, anco
. ·, · tà Italiana di A ntropologia A pplicata (SIM) e, al termine di un sen-
senza stessa deJ lavoro etno fi ra piu 10 profondità verso l'es- tier~ più accidentato, dell 'Associazione Nazionale Prefessionale Italia-
~~ tessitura di relazioni um!:a Alcol, chle si ~aduce, in definitiva, nel- na d1 A ntropologia _(A~ P~A), ha segnato in modo ma.reato il pano-
w. collabor
. .·
azione e lavoro str· . a uce di metow .J : b
asatl• su forme
s1bile prop . . a etto comatt . rama antrop~logico italiano. Le occasioni mancate, i passi avanti
Q orre una rilettura del P . . o con I soggetti è pos- e le battut~ cl arresto che hanno condotto alla nascita dell'AN PJ A
ueste due dimensioru, quclJ ·. os1z1onamento deU'antrop' ologo?
a eaca e queUa metodologica, si devo- sono state mterpretate da alcuni come tentativi di- accendere 1a mie• .
28
29
. ..J : Quick and D·
eia w u 1rt1, Inm 1duzionc. E tnografi stanchi di scrivere
no scontro . ,
sto risulter b gen_c raz1onalc; è scontato afferm ,
scettici sm. e be dcleteno per tutta la disciplina. Cionoare _eh e 9uc. si ambiti di applicazione sono sterminati e non è stato possibile ci-
tarne la totaLità, si veda ad esempiu l'assenza della ricca letteratura
no e cere~ s~ rocesso di professionaUzzazione in . ~Ostante, gli
~ro renderne conto, alJa luce del p o persisto. in merito alla Business A nthropology, settore in rapidissima espansio-
ne e prassi • . ercorso t . ne2. Altre scelte sono state fatte con l'intento cli privilegiare ambi-
I il mc pagine. Una ricostruzione di uesto . , racciato,
a pr~~esa cli essere esaustiva; mj sono lim 1't 9
rettr1c1 . .
□p~ e lungi dal.
ato a tracciar d 1
ti meno conosciuti, per questo motivo lo spazio dedicato all'antro-
pologia della cooperazione e dello sviluppo è marginale, nonosta~-
, supportate da esempi ritenuti p articolar e e le di- te risulti tradizionalmente un settore privilegiato per l'antropologia
stessa .estensione
. del dibattito è tale d . mente
a mentare un vol calzanti. La
applicata3• Questa analisi si propone come un'introduzione al tema:
no d e1 punt1 sollevati. urne per ognu. ha come obiettivo quello di fornire uno spaccato dei lavori cli mol-
. 11 tipo di antropologia a cui queste pagine sono am . ti autori che sono poco letti o pressoché sconosciuti in Italia, af-
dica
. te. denota uno scarto , nel mod o di concepire . la dipiamente
· li de- finché il loro contributo possa essere utile alla repentina trasforma-
s1 articola allo stesso tempo sul piano etico uell .sc1p na, che zione che sta avvenendo anche nel nostro paese.
e quello metodoloaico. L'uso di l ,q o epistemologico Occorre fare un'ultima precisazione riguardo allo stile di scrit-
. . o· una etteratura per la g .
di ta 1n Italia ha portato cru scr1·ve ad assumere anche il ran parte
1 .. me- tura adottata. Sono convinto, assieme a molti altri che avranno voce
terprete, pertanto in tutti i casi in cui vengono n· nelle pagine a seguire, che al fine di costruire una disciplina acces-
· · portati stral o· didi m-
. ruo
sibile da parte di un pubblico non specialista sia necessario pre-
d uz1oru nel testo è da ritenersi del sott . l c1 tra-
l'eventuale incorrettezza o . oscrd1tto a responsabilità del- stare una particolare cura a1 linguaggio. Sarà il lettore a valutare quan-
al . . . . 1naccuratezza ella versione itali I
c~~ sporadici casi sono state utilizzate le edizioni or1· . liadi~a. n
to chi scrive sia riuscito in tale intento. Da parte mia ho cercato
cli ridurre al minimo l'uso di termini specifici e di gergo accade-
ter1ali - d · d gina ma-
tore tr~:e~ase:i a ?t~ndo lo stesso principio, in ogni caso il let- mico, e allo stesso tempo cli costruire il testo in modo che man-
Ho d . ~re _1ndicato ove la traduzione sia stata fatta da me. tenesse un forte impianto narrativo, con l'intento di consentirne
le lad~ciso, altres~, di mantenere alcuni termini nella lingua origina- una più facile lettura; con la ferma convinzione che scrivere in modo
: . ove_n~n esisteva un corrispettivo accettato (si vedano ad esem- non complicato non significhi scrivere cose semplici o banali e che
pio 1 ternuru enaaoed b' b . O em beuu&,,;
JJ ,1-. o l add ove una traduzione avrebbe adoperare gli strumenti per quello che sono, senza diventarne schia-
comportato . la perdita di s f umature connesse al contesto (si veda vi, non significhi rinunciare alla scientificità. In queste pagine si è
a d esemp10 la categoria. di pubr ttc A nwropo,ogy,
1-1. 1 la cw· vers10ne
• italia-
· • cercato cli mettere in pratica lo stesso tipo di approccio di cui ven-
. o: . ,
na, Antropolo01a Pubblica n on puo- essere considerata . un cornspet-. gono tracciate le coordinate.
tivo,
. . ma. va . anzi. analizzata
. nell e sue d'ft:
1 terenze) • In al tr1. casi. s1. sono
1 Il cammino per il riconoscimento dell'utilità dell'antropologia
utilizzat11
. , ternuru
. nelle · due vers10ru, · · f:acen d o pero, attenzione . a spe- al cli fuori dell'università è appena cominciato, in Italia stiamo muo-
cificare
. . l accezione
. . paru·colare a cui· ct· s1• n1er1sce •r: . (ad esempio . 1m-. vendo i primi timidi passi, comprendere cosa è stato fatto altro-
ve da chi si è trovato a compiere questo percorso prima di noi co-
pltca!1on e implicazione).
E stato necessario fare delle scelte e tracciare dei confini che han- stituisce, se non altro, un punto di partenza.
no. ~ort~to a. circoscrivere all'ambito statunitense ed europeo lato-
tahta dei ~as1, n~nostante ci siano altre importanti tradizioni di an-
tropologia applicata che si sono confrontate con questi temi - un
esempio significativo è costituito da quella latino-americana. Gli stes-
Quick and Dirty
30 Introc.luz io n e. Etnog rafi stanch i di scrivere 31
Ringraziamenti Note
• di . sta ricerca, e dd ,·olume che .ne è scaturito, non sareb -
La reali zzaz1one que . 1 Durante il seminari o Professione antropologo, tenutosi nel 1989, Pietro Clemente pro po n eva anche
be stata possibile senza In preziosa coJJ0bora~one di ~olte ~er~on~ che, in un «di di stingu ere tra uso sociaJe della capacità di ricerca e ciò che in passato si definì "antro pologia
modo O nell'altro, hanno fomiro il loro conm buto. Ringrazto, m rigoroso or- app licata"» (Clem ente et al. , 1991: S).
2 Si veda l'interessa nte .Journal of Bu1ine1.r A nlhmpology, pubblicat0 regolarmente dal 2012.
dine alfabetico: ~fichd :\gier, Elisabetta Capelli, Miriam Cas taldo, Alessandra
3 Su questo tema esiste co munque una ricca letteratura anche in lin gua italiana, si ved a ad esem-
Cerea, Riccardo C1amlella. Rita Gccaglione, Antonino Colajanni, Umberto Co-
pio Colajanni (1994) e Declich (2012).
scarelli, Alessia De Brnse, Caterina D i Pasquale, Irene Falconieri, Ferdinando
Fava,Jeanne Favrer-Saada,Jonatha.n Friedman, Luca Jourdan, Elisa Mencacci
~arolina .Mudan ..\farelli. :\"icolerra Landi, Jean-Pierre Olivier de Sardan, Giu:
li~no Pan~al~, Bruno Riccio, Cristina Rossi, Chiara Scardozzi, Carolina Vesce,
Piero Zamru, ~roncesco Zanotelli e il reV1sore anonimo che ha fatto le pulci a
quanto .ho scorro.
Il gioco delle parti. 11 dibattito attorno all'uso
pubblico dell'antropologia
canza segnerebbe la sconfitta del sistema fom:ativo in general_e. La Nelle prossime pagine mi soffermerò s~a pro~os~a di ~oro f-
scienza è forgiata nel mondo reale ed è defi~_ta d~ parametri sta- sky, la quale non si limita a definire un ambito m~ s1 arttcola m u?a
biliti da una comunità, parametti figli dei te1:1p1 _JD _cw _ve~go~~ stan- serie di azioni concrete che ne consentano lo sviluppo. A segwr~
dardizzati. Ogni ricerca deve sottostare a cn~er~ di sci~n~fiata, pro- si focalizzerà l'attenzione sulla ri sposta del gruppo di ricercatori
dotti storicamente e interconnessi con la societa, con il sistema eco- provenienti dalla tradizione dell'~ntr~p~logia_applicata a1:1erica-?a,
nomico ed i vaiati dominanti. Un'epoca nella quale la ricerca si svol- di cui Singer fa parte. La presa di pos1z1one di Borofsky li ha spin-
geva solamente all'interno delle .uni:er~i~à ha por~ato alla de~~- ti a compiere un lavoro di riscoperta a posteriori di una ricca tra-
zione di determinati criteri di sc1ent1fic1ta che oggi sono messi in dizione sommersa. Infine, si darà conto anche della posizione de-
crisi dalla mole di ricerche svolte al suo esterno e in modo indi- gli scettici, coloro che non valutano di buon occhio la volontà, ma-
pendente. In questo scenario_vediam~ tre posiz~o~ schierarsi sul nifestata sia da Borofsky che dagli antropologi applicati, di inter-
campo: da un lato ci sono i ncercaton a~cade~tci m se~s~ sri:et- ferire con la dimensione pubblica. Dedicherò infme un paragra-
to che rivendicano la titolarità assoluta di definire questi crtten di fo alla situazione europea, che ha vis to un recente intervento del-
scientificità; in mezzo ci sono un gruppo di ricercatori che si muo- l'antropologo norvegese Thomas H. Eriksen in merito alla fun-
vono in una terra di confine, che si estende tra l'accademia ed il zione dell'antropologo come intellettuale pubblico.
mondo, dove troviamo fazioni in lotta (come la public e l'applied
anthropology negli Stati Uniti) per la definizione di nuovi criteri
dì scientificità che tengano conto di altri parametri. Queste due po- 2. Il Center for a Public anthropology
sizioni manifestano in modi diversi la necessità di interfacciarsi sia
con la società che con l'accademia, essendo quest'ultima la comu- Il termine public anthropology si è diffuso grazie all'impegno cer-
nità da cui comunque tutte le parti in causa provengono. Infine al- tosino di Robert Borofsky che diede vita al Centerfora Public A n-
l'es tremità opposta sono schierati gli antropologi che hanno rot- thropology e ad una serie di iniziative pubblicizzate attraverso il web 5 •
to completamente i ponti con l'università e non sentono più il bi- Nel 2011, David Vine fa il punto della situazione sullo sfaccetta-
sogno di sottostare al giudizio di una comunità scientifica e di cri- to lavoro di Borofsky, mettendo a confronto quelle che erano le
teri di scientificità che svalutano il loro lavoro. Nel quinto capito- aspettative dell'oceanista con i risultati ottenuti in dieci anni di co-
lo mi occuperò più concretamente della situazione italiana, dove stante impegno (Vine, 2011). I progetti attorno a cui si è concen-
questo dibattito è esploso negli ultimi anni, facendo emergere in tra_ta l'attività del centro sono sostanzialmente quattro; il primo, da
maniera molto chiara come sia in atto un subbuglio generaziona- cw è scaturita l'intera riflessione sul tema, è la California Series on
le causato dall'assenza di una prospettiva lavorativa - che si tradu- Public Anthropology, collana che Borofsky fonda nel 2001 assieme
ce anche in uno scontro per il riconoscimento di competenze che a Naomi Schneider per la University of California Press:
deviano dalla tradizionale parabola accademica. Come afferma Ro-
saldo, _«nella ricerca _s~ciale non esiste alcun punto di Archimede Alla fine degli anni Novanta Naomi Schneider çd io eravamo alla ricerca di
a partire dal quale c1 s1 possa sottrarre al mutuo condizionamen- u~ nome per la serie che stavamo sviluppando per la Universi cy o f Califor-
to esistente fra rapporti sociali e conoscenza umana: le culture e nia Press. Tra le varie possibilità scegliemmo Public Anthropology perché
i loro "soggetti posizionati" sono legati al potere, e questo a sua sem_brava rappresentare al meglio quelli che erano gli obiettivi che aveva-
volta è modellato da forme culturali» (Rosaldo, 2001: 240). mo 111 mente: affrontare una serie di questioni sociali con forte ricaduta pub-
sAr&~ nm•ru,,,,
"-!4.1
42
Quick and Dirty 43
Il gioco delle parti
blica, con un taglio accatti,·ante e in modo non accademico. Public, in que.
sto senso, si vuole co ntrapporre al tipico stile con cui l'accademia presen.
Sulla base di questi stimoli, dal 2008 viene indetto_un_~on~or-
ta e d efinisce i p roblemi ... (Borofsky, 2007, traduzione mia). so a.nnuale con l'obiettivo di dare spazio a pubblicaz10ru
. . in linea
con l'approccio public. Originariamente la s~lez1one era nser~ata a
scritti di carattere strettamente antropologico, ma dal 20~ 1_~ ~ta~
Questa serie cli pubblicazioni si pone l'obiettivo cli sopperire
to rimosso questo vincolo allargando a chiunque la posstbilita di
alla clifficoltà cli comunicazione tra gli antropologi e la società at-
traverso volumi dallo stile clivulgativo ma senza rinunciare all'ap- partecipare. . . . . . .
Il riconoscimento previsto per lo scntto medito che mcarru al
profondimento scientifico. Vengono evitate le note e ridotte al mi- meglio lo spirito della collana è costituito dalla pubblic_a~io?e.de~-
nimo le citazioni, considerate parte di quel linguaggio esoterico che l'opera e da un premio di 5.000 $7 • N~nost~te m terrruru di_distn-
costituisce l'ostacolo principale alla fruizione della ricerca univer- buzione - e di compenso offerto agli auton - non possa rivaleg-
sitaria da parte del grande pubblico. Allo stesso tempo vengono giare con le offerte di editori più blasonati, l'esistenza stessa de~-
scelte tematiche connesse alla dimensione dell'impegno civile o alla la California S eries on Public Anthropology e del suddetto concorso ri-
politica delle società contemporanee6• Vine ci riporta stralci di un'in- sultano essere, a parere di Vine, un passo importante sulla strada
tenrista realizzata allo stesso Borofsky in cui emergono persisten- della semplificazione del linguaggio della disciplina e della sua mag-
ti difficoltà nella diffusione dei volumi al di fuori dell'accademia, gior fruibilità (Vine, 2011: 338). Dall'Europa giungono giudizi più
con evidenti ripercussioni sulle vendite: critici, che non ritengono sufficiente il lavoro di semplificazione
svolto:
Nonostante rre dei volumi di Paul Farmer apparsi per la serie abbiano vendu-
to qualcosa come 70.000 copie, ed altri si siano assestati tra le 5.000 e le 10.000, Esistono tentativi seri e ben fatti di comunicare al mondo esterno ciò che
a sentire Borofsky la gran parte delle uscite non superano le 1.500-3.000. «Mol- realmente facciamo ma generalmente falliscono l'obiettivo. C'è un ottimo
ti di questi libri finiscono ancora nelle aule di studio», afferma, «ma stiamo cer- sito curato da Robert Borofsky, accompagnato da una serie di volumi de-
cando di fare sempre meglio» (Vine, 2011: 338, traduzione mia). finita di Public Anthropology, e mi è capitato di sfogliarli di tanto in tanto,
ma onestamente non riesco a vedere come possano attirare chicchessia a
Sul sito del centro, Borofsky spiega in modo molto chiaro cosa parte altri antropologi o persone con particolari interessi regionali (Eriksen,
intenda con "fare sempre meglio": 2006: 32, traduzione mia).
La soluzione a questo problema va oltre lo scrivere con un linguaggio chia- Oltre a queste pubblicazioni, sul sito internet del Centerfar a P1,1-
ro e accessibile anche ai non antropologi. [.. ,l Per emergere dal diluvio di blic A nthropology sono presentati gli altri tre ambiziosi progetti che
pu bblicazioni è necessario affrontare le questioni ch e interessano i lettori, hanno visto impegnato il centro in questi anni: l'A nthropology Jour-
Questo signifi ca ab bandonare i temi definiti in ternamente dalJa disciplina nal A rchive, il Pub/ic Outreach Assessment qf A nthropology Doctoral Pro-
in fa vore di guelli imposti dal mondo esterno. f... ] Per la maggior parte de- grams e il Comtmmiry Action Website Prqject fo r Undergraduates.
gli antrop ologi avere a che fare con gli interessi di un pubblico vasto, uti- Scopo dell'archivio (A nthropology JournalA rchive) è ancora una vol-
lizzando termini che ri sultino anche comprensibili, rimane un obiettivo mol-
ta quello di allargare la possibilità di accesso alla disciplina al più va-
to lontano (Boro fsky, 2007, traduzione mia).
sto pubblico possibile. Per questo Borofsky aveva pensato di realiz-
zare una banca dati di riassunti (tra le 250 e le 600 parole) degli arti-
44
Quick and D·
l"'. li ).{iuc:o delle parti 45
coli usciò a partire dal 1888 (primo anno di pubblicazione di .r1,,, .
can A11thropologis~ su quattro tra le più importanti rhiste americanee~. tività svolta al di fuori dell 'accademia e all'impatto pubblico e so-
antropologia. Questo compito imm_a.ne _anebbe d~vuto essere svoj. ciale ch e hanno le ricerch e svolte. Nell'ambito di una disciplina
to da studenti di antropologia amencam e canades1 e avre bbe avut come l'antropologia, alla luce del dibattito sollevato da Borofsky,
così, allo stesso tempo, W1a funzione didattica e form ativa: una sor~ è evide nte quanto questo metodo di valutazione risulti inadegua-
to. Nelle prime dieci posizioni di entrambe le classifiche compa-
ta di esercizio per lo S\-i.luppo della capacità di analisi e di sintesi. L'obiet-
iono solamente quattro università: Pennsylvania, UC Berkeley, Mi-
t:i\-o awn W1a portata molto rnsta, si trattava infatti di migliaia di ar-
chigan e Harvard 9 • Al momento in cui scriv iamo non è disponi-
ticoli di rui erano preY1sà non WlO ma due riass unti redatti da perso-
bile una classifica aggiornata poich é negli anni seguenti alla pub-
ne &.c:rse.. '\ ~me ritiene meglio riuscito l'intento didattico, mentre l'idea
blicazione la metodologia impiegata è stata modificata diverse vol-
di facilitare un reale anicinamento alla disciplina attraverso operazio- te e questo ha causato forti ritardi io _ La classifica aggiornata, pre-
ni simili sembra ancora lonrana dall'assumere concretezza. Gli studen- vista per il febbraio 2012, è stata successivamente annunciata per
ti coimulri hanno ottenuto attraYerso l'archivio un importante cana- il fe bbraio 2013, ma a causa di problemi e difficoltà di facile in-
le eh accesso alla pubblicazione, oltre a svolgere un servizio utile, an- tuizione non risulta ancora pubblica a distanza di cinque anni. For-
che se app:iremememe limitato a coloro che hanno già sviluppato un se un aggiornam ento decennale potrebbe essere un obiettivo plau-
interesse per la disciplina. L'organizzazion e dell'archivio non è di im- sibile, vista la m ole di dati da sottoporre a valutazione e l'ambi-
mediata comprensione, rimanda infatti a intere annate della rivista e zione dell'intera o perazione, sopratrutto se messa in rapporto alle
no n ai nu..rneri specifici, depotenziando n e n otevolmente l'accessibi- energie e alle risorse a disposizione del centro. A supporto del-
lità, inoltre ad oggi sono ancora assenti dalla catalogazione intervalli l'idea di public anthrop ology più volte ribadita, l'antropologo sot-
di pubblicazione molto vasti. Un ridimensionamento dell'obiettivo, tolinea co m e nel 2007 esistessero sei programmi di dottorato in
con una maggior concentrazione sulle pubblicazioni attuali, potreb- antropologia, fac en ti capo a sei diverse università americane, espli-
be forse rendere il rutto più semplice ed efficace (Vine, 2011 ). citamente ispir aci al concetto di " public", e come ognuno di que-
D al 2006 Borofsh ha istituito il suo Public Outreach A ssessfJlent sti presentasse p un ti in comune ma, allo stesso tempo, fornisse
of Doctora! Programs, ;na sorta di classifica alternativa a quella sti- una versione originale di tale concetto. In tutti i sei programmi era
sottolineata la necessi tà di istituire connessioni tra l'università e
lata periodicamente dal _.\_ ./ational Research Counci/ 8• Il NRC è un ente
il mondo al di fuo ri dall'accademia (Borofsky, 2007). Borofsky si
che si occup a di monitorare la qualità d ell'o fferta dei programmi
inseri sce in una tendenza ormai diffusa che propone una fo rma
dottorali delle università american e; allo stes so m o do i collabo-
di valutazione della ricerca basata sull'impatto di questa nella so-
ratori del C,ente~far a PublicAnthropology hanno impiegato due anni cietà. Com e docum enta lo studio recentemente svolto da Stefa-
per raccogliere 1 dati che riguardavano oltre 1.000 do centi e 80 pro- no P iazza, «eventi quali l'l mpact Exe ter awards, oppure il note-
grammi di dottorato. In questo caso i cri teri utilizzati si distanzia- vole sviluppo del P ublic engagement dell'università nella società
n_o dai metodi di valutazione standard e prend o n o in co nsidera- rappresentano elementi di assolu to interesse, e van no nella dire-
zmne la ~resenza di tematiche di pubblico interesse, second~ !a zio ne dj un n uovo modo con cui le università si relazionano con
fo r mula~ion e data dalla p ublic anthro p o logy. La principale cr ttt - il m ondo esterno. La ricerca sembra essere sem pre più al servi-
~a che \'len e mossa a sistemi di valutazion e co m e qu ello messo zio della socie tà» (Piazza, 2013: 152). Queste posizioni p rop o n-
m atto dal N RC riguardan o l'impo r tan za eccessiva assegn ata alle gono una possibile soluzione alla più volte lamentata difficoltà nel
pubblicazioni su riviste scienti fiche, unita all'i ndiffe ren za p er ]'at-
46
Quick and 1}
lt~,
Il gioco delle parti 47
valutare la qualità delle ricerche in campo umanistico e socia1
.
lo stesso metro utilizzato per 1e scienze "d ure " : e can
3. La feroce controversia
[Le Scienze umane] ~on prese~tan~ elem~n~ ~ ~ ag~ore difficoltà nella va. La scelta dell'obiettivo su cui indirizzare l'attività del primo grup-
lutazione d'impatto aspetto agli altn setton disctplinan, nella descrizi po di studenti, nel 2006, ricade sulla mancata restituzione di nu-
. . . onedeJ.
le attività di ricerca realizzate e nella presentazione di evidenze a su merosi campioni di sangue appartenenti alla popolazione degli Ya-
. .. . . S . PPott
dell'impatto della ricerca. Anzt, m taluru casi, 1e cienze umane risultano 0 nomami, trattenuti da alcune istituzioni americane tra cui la Penn
che maggiormente misurabili rispetto ad esempio alla ricerca di bas an. State University. Il caso ha suscitato sufficiente scalpore da otte-
solo a distanza di diversj anni riesce a mettere in evidenza i risultati rage, _cbe nere l'attenzione della stampa generalista e, comungue lo si inqua-
ti nella società e nell'economia (Piazza, 2013: 153). giun. dri, è stata l'attività che ha concesso maggiore visibilità mediatica
al lavoro del centro (fogneri, 2010).
Ultimo tra i progetti del centro, non certo per importanza , Il motivo di tanto interesse da parte di Borofsky e della stam-
per impatto avu to sul pubblico, è il Communiry A ction rPebsi/ie pne pa è da cercarsi nella riflessione etica che attraversa la disciplina e
ro- per questo merita di essere brevemente riportato''. Tutto ha inizio
jectj or Undergraduates. Questo progetto si candida, probabilmen-
nel 2000 quando un giornalista di nome Patrick Tierney pubblica
te, ad essere ~ più grande successo in termini pedagogici di cui
il celeberrimo volume Darkness in El Dorado, che aveva l'eloguen-
p~ss~ v~ntarsi la s_toria della disciplina, avendo coinvolto in poco te sottotitolo How Scientists andJournalists Devasta/ed the A mazon. Og-
p1 u di cmgue anrn oltre 8.000 studenti provenienti da 66 diversi getto dei duri attacchi di Tierney è l'antropologo Napoleon A. Cha-
~ollege e_d u~ versità. L'iscrizione al programma è aperta a studen- gnon, autore nel 1968 dell'altrettanto celeberrimo Yanomamò:· The
tt staturu t~nsi e canadesi provenienti da tutti gli istituti aderenti, Fierce People. Chagnon ha dedicato tutta la vita a questi gruppi stan-
al co sto di 10 $ comprensivi del volume W~ a Public Antbropolo- ziati nella foresta tropicale tra Venezuela e Brasile; il suo approc-
~: d~llo stesso_Borofs~y (2011 ). Attraverso un percorso di poco cio al campo è stato sempre definito molto aggressivo, ma la quan-
piu di _due setttmane viene fornita agli studenti l'opportunità di tità di dati da lui raccolti, tra scritti e documenti fihnati, è impres-
partecipare a una s · di · · , h sionante. L'antropologia di Chagnon è molto vicina alla sociobio-
ene att1vita c e hanno lo scopo di farli con-
frontare con problem ti h di di . logia; in particolare l'idea di ferocia che caratterizzerebbe lo stile
. . . . a c e or ne etico e con alcune dpercus-
s10ru sociali concrete d l1 cli • li di vita degli Yanomamo viene strettamente legata all'aumento del
dent1· h ff . e a scip na. Gli scritti redatti dagli stu-
c e a rontano Il pere . . .. successo riproduttivo. Questo approccio, da sempre estremamen-
• d .
crociate, a cu1dovrebb
orso sono sottoposti a valutaz10ru in -
te minoritario nella storia della disciplina, ha portato Chagnon ad
mettere in circol . ero eme~gere documenti veri e propri da
o ne1mass media e t . . .. . . essere rispettato per la portata del suo lavoro Q'antropologo può
nali ' con 1o scopo d1. prom l ra 1 rappresentanti
. ist1tuz10-
vantare un quantitativo di tempo trascorso sul campo invidiabile)
men ti prescelti. uovere a sensibilizzazione sugli argo·
e per la sua ferrea dedizione, ma anche a non essere particolarmen-
La prima campagna ha coinv l te amato dai colleghi. La stessa dicitura ''Yanomamo", da lui uti-
certo scalpore anche · h , 0 to l 19 studenti e ha suscitato un lizzata per definire i nativi, ha assunto una valenza particolare nel
sia" per eccelle~a eh pherc e legata a doppio filo alla "controver- corso degli anni ed è oggi generalmente utilizzata dai sostenitori
f'r . nel pr? tiondo l'Amencan
pology Association iec a. scosso . th
An ro- dell'approccio di Chagnon, mentre la parte più ampia della comu-
' u1 e Letti non SI . .
sono ancora esaurm. nità scientifica predilige il termine Yanomami.
48 Q uick and D·
-
lr~ 49
I I gioco ddle parti
Altri obiettivi dell'attacco di Tierney sono James N ee1, iJ gene.
rista con il quale Chagnon ha a lungo collabo rato nel corso dei . la particolare missione e Ja presenza stessa~ Neel, a1J'epoca mem-
';
studi e l'antropologo francese Jacques .uzot. Q ues t 'ul timo
. sto,.suoi b della Commi ssione sulla bomba atom1ca.
' . , Ileo roA questo punto la vicenda deflagra es~ trasforma nella ~elebre
avversario di Chagno n, secondo l'autor~ ~el lib.r o-denuncia avreb.
be conswnato rapporti sessuali con alcW11 giovaru Yanomami offren. controversia che vede coinv~lta ~~ l'Arnencan ~~opological As~
· ·
sociaoon. Nonostante
· negli ultmu quaranr'anru s1 stano affastellaa
.
do in cambio abiti e armi da fuoco.
una sene · di epi
· sodi che hanno costituito
. la. base per la
. co ntroversia,
L'accusa mossa a Chagnon è quella di essere stato avventato fi
è solamente con il successo commerc1~e di ~arkness m.E l D_orado che
dal primo coma rto avuto con una popolazione fino ad allora iso~
l'AAA decide di muoversi. L'ass.oci~z1o~e s1 sente rr;.macciat_a ~a~a
lata, che avrebbe quindi necessitato di particolari cautele onde evi-
'bilità di uno scandalo che nsch1a di travolgere l mtera discipli-
tare il pericolo di diffusione di germi e malattie. In secondo 1uo.
~~:~ll'ambito dei rapporti con la BrazilianAnthropo/ogicalAssociation
go, Chagnon anebbe ricostruito un'immagine immotivatamente e agli occhi dell'opinione pubblica 12• Per prima cosa nel corso del c~n-
negatin del gruppo, descrivendolo come feroce e attraversato da vegno dell'AAA del novembre 2000, viene organizzata ~a s~ss10-
una generalizzata arrirudine alla violenza che lo manterrebbe in una ne speciale, incentrata sul volume,.durant~ la guale le pos121oru ven -
sorra di guerra permanente. Le accuse che hanno maggiormente gono messe a confronto. In segwto, Lowse L~phere,. allora pre-
colpiro l'opinione pubblica americana - e a cascata tutta 1a comu- sidente dell'AAA, prende la questione ancora prn sul seno, allesten-
nità scientifica - sono però quelle che riguardano la collaborazio- do una sorta di commissione di inchiesta (co nosciuta nell'ambien-
ne tra l'antropologo e il genetista, James Neel. Innanzitutto secon- te come E l Dorado Task Force) per verificare se, e in che modo, Cha-
d~ ~ìerney, l'equipe di cui entrambi facevano parte avrebbe som- gnon avesse violato il codice etico dell'associazione. Nel fra':empo
rruru~traro alla p opolazione, pur essendo consapevole della sua inef- Ja situazione si evolve e una serie di studiosi iniziano a mettere m dub-
ficacia, un vaccmo per il morbillo che avrebbe causato 1a morte di bio la verità di m olte affermazioni contenute nel volume di Tiemey 13 •
migliaia ~ persone nel corso deil'epidemia che colpì 1a zona del I risultati emersi dalla commissione di inchiesta saranno a loro vol-
Ba:so Onnoc~ n~l 1968. La questione è stata a lungo dibattuta poi- ta lungamente contestati e sottoposti a due differenti referendum in-
che, sec?ndo J difensori di Chagnon, senza la somministrazione terni all'AAA che li rigetteranno definitivamente nel 2005. La sto-
del vaccino J'epid · bb • rica Alice Dreger, nel 2011 , riporta una serie di informazioni con-
enua avre e avuto una portata ancora maggto·
re. L~ seconda accusa, che ha suscitato l'interessamento di Borof- tenute in documenti riservati o confidenziali che dimostrerebbero
sky, .nguarda la raccolta dei campioni di sangue Yanomami da par- come molti membri della task force fossero convinti, o per lo meno
te di Chagnon e Neel e· , . . persuasi, dell'in fo ndatezza di gran parte delle accuse di Tierney. No-
rn un epoca nella quale il consenso infor-
mato era un concetto str nostante ques to, nel rapporto conclusivo redatto sulla vicenda, v ie-
li s1. sull e malatt:1e
. e emamente vago) , al fine di compiere ana-
che l . l . . .
.. c~ pivano a popolazione locale. La tesi d1 T1er- ne m ani festata gratitudine per il ser vizio reso alla disciplina dall'au-
ney si 6asa sulla convrn · h ,. . tore del volume (Dreger, 2011). Il rapporto redatto dalla task force
no · ti zmne c e 1 incontaminato sang ue degli Ya-
mami osse un campio . . accoglieva alcun e delle accuse mosse da Tiemey contro Chagnon ed
quello irradiat d . . ne ~omparatlvo ideale da confrontare con
mico di u: ohime1 giapponesi sopravvissuti a1 bombardamento ato· è ri masto visibile sul sito dell'AAA fino al 2009, quando i legali di
rnros a e Nagasaki Ad ali quest'ultimo n e hanno ottenuto la rimozione.
tribuiscono due el .. . · . mentare guesto sospetto con·
l'eneroia atomica eme.nu. 1 finanziamenti della Commissione per lJ caso Chagnon continua ad essere oggetto di accesi dibattu-
o· americana che Ch J ti a vari livelli, in ques ta sede mi limito a riportare due tra i molti
agnon aveva ottenuto per que ·
50 Quick and Dirty
ll gioco deUe parti 51