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pbotophone, dando poi vita, nel 1928, a una nuova casa cinemato-
grafica, la Radio Keith Orpheum, nota come RKO. Per contro, le cin-
que n1ajor, allora MGM, Universal, First National, Paramount e Pro-
ducers Distributing Corporation, in attesa della definizione di uno
standard unico si muovono con maggiore prudenza, adottando infi-
ne quello perfezionato dalla Western Electric. Con la diffusione di
uno standard tecnologico, gli studios procedono poi ad attrezzare le
sale cinematografiche; e se, in concomitanza con !,inizio della de-
pressione, le sale minori continuano per alcuni anni a proiettare ver-
sioni n1ute di film sonori, nel 1932 la riconversione al sonoro può dir-
si del tutto realizzata.
In generale, la rivoluzione del sonoro, nei suoi aspetti tecnologici,
stilistici ed estetici suscita reazioni contraddittorie, che hanno risvol-
ti significativi anche in sede teorica. Se negli Stati Uniti, ad esempio,
tra i registi sarà Chaplin a esprimere, inizialmente, un clamoroso ri-
fiuto, il dibattito si estende in ambito internazionale, coinvolgendo
registi e studiosi di estetica (da René Clair a Ejzenstejn, da Béla
Balazs a Rudolf Arnheim), in una nuova riflessione sul linguaggio ci-
nematografico che ne possa prendere in carico la dimensione audio-
visiva (cfr. cap. 5). In questo contesto l'industria statunitense proce-
de con determinazione e slancio, affrontando e superando piuttosto
rapidamente le difficoltà iniziali (riprese complicate con cineprese
multiple, prima dell'introduzione di microfoni direzionali, pesanti
cabine di insonorizzazione intorno alle macchine da presa che condi-
zionano lo stile di ripresa, necessità di preparare gli attori sul piano
della dizione ecc., come racconta, per esempio, in chiave comica il
musical Cantando sotto la pioggia, Singing in the Rain , 1952, di Stan-
ley Donen e Gene Kelly).
Nel giro di pochi anni, in conclusione, il sonoro si integra piena-
mente nei modi di produzione e rappresentazione, offrendo nuove
possibilità al linguaggio del cinema. L'apporto non riguarda solo il
piano estetico, ma anche quello ideologico. Si pensi, in questo senso,
a come l'introduzione del sonoro sostenga la produzione di cinegior-
nali d'attualità e di documentari che accompagneranno in tutto il
mondo i film di finzione, doppiati nelle lingue di ciascun paese, eser-
citando un'influenza e una propaganda capillare, la cui portata è sen-
za paragoni, almeno fino ali' awento della televisione.
·,one alla storia del cinema
lntroduZ
106
. ma americano classico 1930-1 945 _
2 11 c1ne ·
4 . produzione, generi, t t
«s ar sys em»
·
Questa logica sintattica trova poi un forte fattore di pot~nz!amen_to nella ~o~
lonna sonora che, sia a livello di diegesi e racconto, con I d1alogh1 o suoni d1
116 Introduzione alla storia del cinema
. stacchi di man-
. d' petto deg I1 ·
an, btente, n1antiene la progressione narrativa a 15 tm.zzando "ponti"
taggio (all'interno di una stessa sequenza, o tra sequenze, ~ r collegare le se-
sonori che anticipano o prolungano un determinato s~on~i accompagnamen-
quenze), sia con l'architettura extradiegetìca della ':1usrf: strategie testuali e di
to che, con motivi e temi conduttori, può raddoppiare
scrittura condotte ad altro livello.
11 codice Hays . .
. . . 22 l'industria hollywoodiana attui un si-
S1è visto nel cap. 2 come, fin dal 19 , . . • olosi interventi censori dal-
. · ·t ben p1u pene
sterna d, censura interna, per ev, a~e . p od cers and Distributors A _
,esterno. La cost·t, uz1one
· deIla Mot,on P1cturew·ir~ u Hays va vista come s
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sociation (mppda), alla cui guida vien~ po5to 1 1~m co , una
1 1934 1
strategia di autocensura che si perfeziona, a partire da , . n emana-
zione di un vero e proprio Codice di Produzione, noto come Codice Hays, de-
stinato a restare in vigore fino all'inizio degli anni ~essanta. .
Il Codice stabilisce una serie di standard morali per la rappresentazione di
tematiche sessuali, scene di violenza, o crimini, basandosi su tre principi fon-
damentali: rispetto della legge della natura e degli uomini; condanna del cri-
mine, dell'immoralità e della licenziosità; rappresentazione del male solo se
giustificata dalle necessità drammatiche dell'azione. 11 risultato è che se l'omo-
sessualità, ad esempio, viene del tutto bandita, addirittura non si possono mo-
strare coppie regolarmente sposate dormire nello stesso letto.
Per prevenire errori e trasgressioni a monte, Hays istituisce il Production
Code Office, che affianca i produttori, dall'ideazione al montaggio finale. Per
tutti gli anni Trenta e Quaranta, il potere del pco è assoluto. Una sua messa in
discussione awiene dopo la guerra, quando diversi produttori iniziano a rifiu-
tarlo o a eluderlo, finché, nel 1950, viene apertamente violato da Otto Pre-
minger che fa distribuire il suo film La vergine sotto il tetto (The Moon /s Blue)
senza il visto di censura. Preminger vince la causa che ne segue, creando un
precedente che indebolisce il potere del pco. Altre sfide e provocazion i (anco-
ra di Preminger, con L'uomo dal braccio d'oro, The Man with the Golden Arm I
1955, che affronta senza reticenze il tema della droga, e di altri) portarono,
nel corso degli anni, a una trasformazione radicale del sistema censorio, at-
tuata intorno alla metà degli anni Sessanta.