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N-cPGl&6a-"€) 6-Iftt+sl g11 1
La corazzata PorcmHn,
. Primo piano (p.p.; inglese: Close up, C.U.; fran- ji determinati campi e piani di
ln definitiva si pud affermare che la scelta di
cese. Premier plan, P.?,)t la figura umana viene dpresa d conseguente al appartiene: una comedy userit
tagliata all' altezza delle spalle. molti campi medi e piani delle eslgenze d'ana-
lisl psicologica delle cosi al linguaggio televisi-
vo, un kolossal non certo ai (che sono sempre fun-
zionali alle esigenze ampiamente ai campi
lunghi e ad ampi produttivi.
).7
L'ABC del ltnguaggio cfr.enutogrojco
Inquadratura e spazio Iilmico
agisce dentro di essa, nel caso di storie a flashback raccontate da un perso-
nagglo della storia (di solito il protagonista), che si scinde cosi in due narra-
tori: (a) il "narratore-voce" che racconta la storia, che appartiene at presente
dell'enunciazione; (b) il "narratore-immaglne" che noi vediamo sullo scher-
mo, narrato dal primo ma da lui distinto, perche appartiene allo spazio-
tempo del passato. E questo il caso di fieDecca, ta pina mogtie (Hitchcock,
R. Bresson, Picr(pocrct
La ctasstca inqufo-ratum in M€zza rigura dt
l94O) che nel prologo inizia a mccontare la storia in voice over e che noi
Bresson. vediamo, nello stesso tempo, ayanzare nella scena del sogno.
fare per o,rrtor" oo* ru p..*r"n_T
3::X^o,j::::^-:"::.f.
un piaro di rtpresa pud costituire h "ir"-u
;il;;;iiJiil'ij
Dsiste, ancora, una lerza modaliu del punto di vista, quella, cio€, rappre-
es€mpio i campi runghi .sdrammarizzanti- irlii_. v.oi ua sentata dal modo dell'autore di raccontare la storia e isuoi personaggi;
nette cui oper€ scarseggiano o
ai A;i;;;;' mi;osuchi, ozu, , quella da cui capiamo la posizione rnorare assunta dall,autore rispetto a
o.i irtro-r;;;;;;il;"il;i, vedi ta questi, definita come il
ptevalenza de ytezza
a "o.o
figura, con i personaggi tagtiati ;ll,atk;z; de a 5) punto di vista ideologico scelto dall'autore nella narrazione, per cui
tola, net cinema di Robert Bresson. veoi la scEiia stitisti"u cin-
O"fi;r-iii^o or"y.. egli pud raccontare imparzialmente, senza prendere posizione, senza-
di girare certrud senza ricorrere ar p.imo pi"no
o, ;;;p;J",
';i
bergman
h giudicare, narratore impersonale, narrazione oggettiva: qualcosa di
che ha fatto de o studio Dsicotogico oer rlorro rilreso
irif,"riiio"piuno ts
degli elementi essenzlali della sua cinematografia persona,
- generale, una certa omotoqazione tt vono1.
(
,no h simlle al narratore onnisciente del grande romanzo ottocentesco.
L'autore, cioe, pud intervenire facendoci intravedere il suo modo di
In
mondiare e nera ricerca di nuo"vi moai ""tr";ir;;;ffiZi'
Ji!p-p-.}J?"di51i j#ln*o #i'u ,rn"^u ft giudicare quanto vediamo, cosa che awiene, ad esempio, nel ,,cine-
pio. te cinematogralie emergenti, .rr. p.o ma civile" o nei migliori esempi di commedia all'italiana dove il sarca-
Eoduttivi con la tensione esp-ressiva d€r"uppii"c"no
aii-iioJii'a.i _"ra smo e il filtro grottesco con cui d lrattata la materia lasciano intrave-
li;duaggio.'veoiadlsl;;o it caso di dere il suo punto di vista ideologico.
Abbas..Kiarostami e de a cinematografi, i.rii"r?.t.
allo stile spoglio e ai lunghi pianiselquen; ;;i ;i";;;;;;;;rii"iiIl,,"r".
"iti"-riJ.""p'ri.l^r-.nt" Dopo questa chjarifrcazione, occupiamoci ora del punto di vista sotto il profi-
lo dello spazio filmico, come strumento fondamentale non solo per struttura-
re e articolare, coi cambi di angolazione e inclinazione, la geometria di que-
sto spazio ma soprattutto, costruendo un sistema di segnali che guidano lo
Spettatore all'interno della storia, per portare avanti lo stesso racconto.
respressione pu, to di vista ar cinema pud essere I punto di vista al cinema, espressione del lavoro di produzione dell,istan-
l) punto di vista in senso strettam;nte ,r."rr", interpretzta
q;;ii;;;
in tre modir
plr cut ci.i za narrante, d determinato dalla particolare posizione de a mdp rispetto al
chieder dov_e d, piazzata ra mdp? Da d;;"ai;;;;itJrr"e rappresentato, Vi sono tre variabili che concorono a determlnarlot angola-
mostrato sullo schermo? ci viene zione, altezza ed inclinazione della mdp.
2) punto di vista in senso narrativo. Da chi A raccontata l$izzand,o un piano-base dove la mdp sia piazzala esattamente di fronte
punto di vista di quale personaggio? Ia stoda? Dal
- due
- agli assi orizzontale e verticale del soggetto rappresentato e si trovi alla
l€ concezioni si fondono quani6 cl si pone una terza sua stessa alLezza (angolazione frontale/oizzonta.le), possiamo inferire una
vede (cio che noi vediamo)? Un personaggio ile domanda: chi
a storiua-iE-irif,r""ro .uro, molteplicita di posizioni possibili rispetto ad esso, spostardo la mdp lungo
se vediamo atlraverso i suoi occhi, l,i-rfigin"-s*i'irl l'asse orizzontale, verticale e nel senso della profondita, Rispetto dunque
un narratore estemo a|a stoi,d? L,inquadraiura d Jig.ojii.r o**" al piano-base possiamo ottenere una serie quasi innumerevole di varia;ti,
gio
rappo.t"Liffi
_della storia o al fitm, a,o sguardo aellistanza'fianarirJ tln3ia".urao
"nlr"rsorug- riconducibili a tre grandi famiglie di piani:
anche dei casl in cui vediamo ,""u gi o".rriaii"i"ii"lgsio .lr" . da destra, da sinistra: ovvero riprese ottenute angolando la mdp
"t".iu "on rispetto al set lungo l'asse orizzontale (ingl. Canted ang e);
. dal bassot ottenuta ponendo la mdp a un'altezza inferiore a quella del-
l'occhio e inclinando i'asse ottico verso l'alto (ingl. Ipw angle shot);
. dall'alto: quando la mdp e situata a un'alLez-
za maggiore del soggetto rappresentato, con
l'asse ottico rivolto dunque verso il basso
(lngl igh angle shot\.
LE€,gm n, Persrna.
Un htenso ftimo Aano (sinistra) e compostzione pp rtflesst L Betgnla., Settimo sigi io:
a due ln uno specchlo (destra). un'hlquadratula angolata dall'atto.
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I
L'ABC det linguaggio cinemcltogrqfico
Inquadratura e spazio lilmico
Vi sono poi angolazioni estreme, da usare con parsimonia proprio percha
frnalizzate a patticolafi effettil
. a piombo {plongee): la mdp riprende dau'alto il soggetto rappresenta-
to, trovandosi con l'asse ottico sulla perpendicolare di esso (ingl.
Bid's high yieri4. Esempi di inquadrature in plongee sono la.,sogge[ti-
va" degli uccelli su Bodega Bay nell'hitchcockiano The Birds, le inqua-
drature vertiginose datl'alto dei grattacieti di Matrix, le riprese dei bal.
lerini trasformati in forme grafiche nei fllm musicali di Busby
Berkeley;
. supine (o contre.plongee)t quando la mdp, pun-
tata verso l'alto con l'asse ottico perpendicolare
al suolo, riprende da terra o da una buca il sog-
getto posto sopra di lei. Vedi la scena della balte-
rina, ripresa da sotto un vetro, in Entr'acte
(1924) di Rene Clair o l'inquadratura del rosone
della doccia che spruzza direttamente sull'obietti-
Yo ir\ Psycho Hltchcock, Psycroi
tl96o) di Hitchcock.
L'auberge rouge (L'albergo rosso, 1923), adattamento del regista, poeta e tg(,jo, di schiacciarlo verso il basso incombendo su di lui. Ma pud ser-
filosofo Jean Epstein da un racconto di Balzac, introduceva per la prima anche ad esprimere un senso di oppressione interiore provato dal per-
volta nella storia del cinema inquadrature angolate dall'alto verso il basso owero pud introdurre u\o sguardo, elevato e distaccato, che
che riprendevano particolari significativi in prese rawicinate, confer€ndo le cose dall'alto inducendo nello spettatore, proprio per la sua
alle cose una sorta di vita autonoma, di impronta quasi animistica. per l,e- , un senso di spaesamento, o di minaccia misteriosamente
poca si trattava di un'assoluta novita, infatti .prima di questo film Ie ripre. i il caso di certe inquadrature dei film di llitchcock che, non
se dall'alto ver6o il basso e viceversa si realizzavano solo sotto angolazioni alla visione soggettiva di un personaggio, corrispondono alla
relativamente deboli e quasi semprc in campo lungo: da un picco si osser- di un naratore onnisciente che guardi le cose dall'alto
vava la carovana in cammino in fondo alla valle, dalla valle i montanari sul che d stato definito "l'occhio degli def'). l,a memoria cofie a certe
fianco della collina. Sia che fossero vlsti di fronte, di spatte o di profllo, i in interni di Marnie o all'inquadratura plongee dell'assassino (Per-
piani rawicinati o i piani di particolai erano sempre ortzzontajl Anche in ) preso sul pianerottolo mentre esce dalla stanza e si avventa sull'in-
Oance o Oriffith l'obiettivo era sempre'ad altezza d'uomo', Non ci si sape- in Psycho.
va distaccare da questa convenzione per osseryare le cose vicine sovra- ieffetto dell'inquadratura angolata verso il basso pud essere fortemente
standole o facendosi dominare da esse, Epstein per primo liberd la mac- dallo saorrere di una carrellata, come nel f\nale di Taxi Driver
china da presa da que€ta costrizione. In L'auberge rouge mo\trd degli Ia mdp, compiuta una mezza rolazione su se stessa, si muove in
oggetti visti a 45a "dal dl sopra" o "dal di sotto". cdlegando questo modo anti inquadrando dall'alto lo scena o della strage provocata da Travis, e
di vedere allo sguardo di uno dei personaggi del dramma o a quello anoni. agenti di polizia con le pistole puntate conho dl lui.
mo dello spettatore, e I'oggetto assumeva sempre un senso allusivo, sug- : inquadratura angolata verco l'alto serye invece ad enfalizzate il soggetto
gestivo o simbolico deteminato dalla natura del contesto,.4 , ad ingigantirns l'importanza all'interno della scena, llei western,
Quel che e da sottolineare d che l'invenzione dell'inquadratura rawicinata cinema epico, bellico e mitologico, l'attore inquadrato dal basso che si
e rnolto inclinata dall'alto non nasceva come frutto di un'esigenza natvraJi- scultoreo conho lo sfondo del cielo d stato a lungo uno stereotipo
stica di racconto ma costituiva la filiazione diretLa dalla concezione impres. ficolaente. Si pensi alle mezze tiguve o ai primi piani di EI Ad, Ben
sionista detla fotogen.la, secondo cui il cinema poteva rivelare la vita segre- o Sierra Charriba in cui sull'ampio schermo panoramjco si rileva la
ta delle cose in un nuovo linguaggio: un linguaggio di oggetti. Ora, queste monumentale di Charlton Heston, sempre inquadrato dal basso i)l
inguadrature dall'alto erano o soggettive dei personaggi o, identificandosi ravvicinate per staccare il personaggio dalla realtA ordinaria e conno-
con l'occhio impersonale della macchina da presa, espressione dell,istan- come apparienente ad un'altra realtd, a una sfera mitica dell'essere.
7h, narrante ma, nell'un caso come nell'altro, esse conferivano agli oggetti inquadratura d tipica anche dello stile di ripresa di Orson Welles, cor-
una misteriosa aura simbolica. all'uso della ripresa con l'obiettivo grandangolare in profondita di
Nella pratica corrente l'angolazione dall'alto - quando non e immediata- l,e inquadrature dal basso di welles e del suo operatore Cregg
metlte riferibile allo sguardo di un personaggio posto in posizione soprele- d hanno una funzione peculiare, solo in apparenza simile a quella
vata- ha come funzione prevalente quella, connotauva, di diminuire per- a milizzare il personaggio, Esse, da una pate, ci riportano alla
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2l
L'ABC del tinguaggto ctnrlmaltagrctfrco
Inquadratura e spazio Iilmico
mondo circostante. Significativa la succitata scena iniziale dello sciopero
che inquadra prima gli operai con focale normale e poi Ciuliana in tele,
dove gli operai sono ridotti a ombre sfocate.
Ma del teleobiettivo viene sfruttata a fini espressivi un'altra peculiadtai
quella dl comprimere iplani spaziali in profondiu, annullando praticamen-
te la distanza fra le coser "Avevo molto lavorato col teleobiettivo - dichia-
rera il regista - per ottenere delle prospettive appiattite, per comprtmere
e^e6eri e co6e e costringerll ad adeire gli uni agli altri'.
. E quanto a!1/iene nella scena della nave che sembra entrare direttamente
in mezzo al bosco; owero l'altra nave, quella messa in quarantena che,
inquadrata dall'interno della baracca dove avviene la scena dell'orgia,
sembra quasi incombere addosso ai personaggi.
ta disamina di questo film ci permette di rilevare dunque una svolta nell'o-
pera di Antonioni, con un significativo abbandono. negli anni '60, dello
stile di ripresa che l'aveva reso celebre nel'50, caraLleizzato da elaborati,
coreografici movimenti di macchina in piano-sequenza, e la conseguente
adozione di uno stile pifi secco e vaiato, che accoglie parzialmente la tec-
ffiU_*:,?r"J:llj*l j",f:f=e-na
nuca mentre il volto del mariio e ot.
si chiude cor p.p di rei ripresa di
p-nlo, s"_in"r""&; ;;;rXJ fiiffi # nica classica dei raccordl in campo-controcampo, ma che cerca d'altra
parte una via centrifuga di narrazione alternativa che valorizzi icampi
macchina fa un tieve movimenrq.
.l'p7r.r"rr-i.,
riore del quadro viene riemDita.lrllo ul,'l]:urio- ,rp"_ vuoti, le macchie di colore, la frammentazione dello spazio in base ad
sfondo "riu''_.ta
forma astratLa, La scena successiva si apre della stanza, sfocato, ridotto a aree cromatiche, e che soprattutto, inseguendo una nuova visualita trami.
urta chiazza di cotor rosso mattone,.sjmit,e con l,immagine ben a liJoco di te le risorse poetiche del teleobiettivo, spinge al massimo I'immagine
a ,, q;;;;i;;;
o Fautrie, su cui ta macchina i"drgi" c"mpili;ii} "qri,"ilI".oroo,
di Dubuffet ver6o l'astrazione.
Ci siamo soffermati in particolare su questo film perch6 C indicativo di un
esegue una vetoce e br€ve carrelata irailtro
rivela per quelo che e: ir muro .i,il-_lliiJ.inilcirrauiteo", si mutamento di stile non solo interno alla retorica di Antonioni, ma di gran
posteggiata l,auto da cui scende -sbrecciato oi una cas'a ioiiJ'r, qrur" a parte del cinema d'autore degli anni Sessanta che o abbandonera la tecni-
Corrado. I_a;dp;";il;; una ca del piano sequenza, o la ridimensionere comunque notevolmente adot-
panoramica tarerate e ooi t,inorraclra,
fir..,-;;;iI"';gt"i:il,.o"nln, ,breve
stradina di cui viene acientuati-ta prospettiva ,ru tando anch esso le risorse esprsssive offerte dai teleobiettivi con funzioni
campo vuoto con cui si aDre Ia in pioio-naitali.I_po. Or"l zoom (e la conseguente possibilita di effettuare sia carrellate ottiche sia
r
movimenti combinati, meccanici e ottici) la cui introduzione rivoluzionera
""t:,;;i;;;#;"-.'[ifi #ii,:1i1,##fl:"J[:l[:lL?J:J,,"H.
re' ;';';; .,";;b;;;i;e rgia
il modo d, rappresentazione negli anni a venire.
Lxfl irT:';::'.:f" f l.:tx %x:T m usica "' oe,-
ru i,orri ii.,lii,ilii,"#f,J#-.,1j..f;:."1'Elr"J?;fl;;1ru;:;:l,l:
"." all'astrazione,
creta ""s,i,je da quesra attatelinizione oi TECNICIIE DELLA CONTII{UITA VISIVA
Rinveniamo dunque in opera net nr_ st -*,1#O,".,rJnn,.
rtiura.-ioii'f,ir
saro tongitudinatmenre tiarco narrativo: ta oiailiiica
ii,iiiJ1]" *,_*._
';;1;;;;;:i;L, Il montaggio narativo classico d improntato da una ideologia, che d quella
dell'illusione di realta, della "trasparenza": un montagglo che, celando i
te atrinterno delta singota inquadratura .",
trc sfocato (il rapporto fra < essi e, come ;r;;;"; i;;;; i,,loco,p"r^r_ r,ur- propri artifici tecnici, vuol presentare il mondo narrativo come un universo
"
ga dialettica che si riscontra net rapporto si d visto, reversibile); e un,analo- naturale, omologo a quello reale, privo di soluzione dl continuita; come
nano, come abbiamo detro. campiiunghi i, re i.q;;;;;'i;;uali
fra arrer- un'unita spazio-temporale ininterrotta, omogenea e compatta facendoci
a."p rL", i'irirni-piant in soR
foc.rs. euindi it contraslo che regota- iirapp"rl;.r_ cosi dimenticare che, In verita, Ia fiction e una produzione dell'immagina-
;il#;iriri non ,o,o
fla 'a ruoco' e flou ma anche fra"profondiid p,"iiirza'j"ffi#nlo,r". fio, la cui materia e frammentada e discontinua.
Film di comporlamenli Diu che ai psicotogie," Nei primi tre decenni dalla sua nascita, il cinema ha elaborato una serie di
utre f e potenziat ira d;l,obief f i v;, ii.i"rr"-rJrrr'l,iirlL orrqr" regole, di convenzioni narative che costituiscono propriamente la sua
t
del ""
i' i sliiit *:*Iii#i.r.^.,",u._ grammatlca, una grammatica, beninteso, ln cui contano pii le eccezioni e
lxtutto:.la {r-roprigta teleobietttvo dl creare un,immag ine artificiosa, che
p€rmette di conferire non solo le infrazioni alla norma che Ia forza vincolante della stessa.
T, ."o1ta
sonaggio di ciuliana isotata dal co.,testo grazie
oi """gg"niuu-r';J.riii*- ur p.._ Per garantire l'impressione di continuitd temporale (che il ftazionamento
catura dello sfondo. ma ancne ai sottorin-eir-n" i-uri ""i'i"Jo.io"o.rn della scena in campi e piani differenziati ha in realla dlsgregato) il cinema
i"?JJoii]ill,"rzione "ro_
dal dispone di un numero ristretto di regole:
J5
I
[*
L'ABC d el linguoggio cinenwtogrqfrco
Inquadratura e spazio fflmico
namento dal personaggio, passando ad esempio da un primo piano a
un campo medio, gli consentiremo di muoversi nell'inquadratura
senza uscire fuori campo.
15. Oeorges Sadoul, 1960, Le mevel es du cihema, ?arjgi; t. it. Manuale det cinema, gnaudi,
Totitlo. 1987, p. 127-2A.
16. A proposito del nuEito campionario di effetti speciati dispiegati da Weles e dai suoi co abo,
ralorl ln Quarto potere cfr, Robert L. CaringeL Come We es ha realizzato euarto poterh, ctt., tn
particolare Cap. 5. ?(Et-pto<luzione e distibuzlone, paragt. dli effetli speclaji.
17. Per la tecnica.det Eultet Ttnrc photography e det FIo, ,y, (che mescola sapientemente €ffetti
speciall meccanici e digitall), cfr. Claudio MaEenza, "llusioni mofta[", C/ak, ;. S, maggio 1999,
P. al.
18. Un'esauriente descrizlone detla modalita dl reatizzazione d€na sequenza a contenuta ln
Stephen Rebelo, 1998, Come tiitchcock ha reatlzzato psycho,ll Castoro, jel ano, p.l5o e segg.
19- Cfr. Tina Porc€fli, 2OOt, tars Von Tder e D(Ena ll C;Lstoro Cinema, Irtitano, p. Zj.
20. Cfr..'Syberberg-, numero speciale dei Cahiets <tu Cinema llo.s S€rte, n. 6; febbraio lgao;
cit- in Ollles Deleuze, ,'immaglne-tempo, 19A5, Ubullbri, Milano 1989, flota p. 292.
21. Oeorges Sadoul, ae me4/eilles du cinefia, cft., p. tZ8.
22- Marlo Serenelllni, "Rebecca 'femme fatata,, una star per De palma-, intervista, /a
Repubbltca. 5 nj.agJio 2OO2,
25. l'1. Consoll, "L'albergo d€i mlsterj,,, intervista, Ctak n. I t, nov. 2OOt, p. t7.
Capitolo terzo
70 7t
L'ABC del tinguaggto cineflutogrqfrco Il dinamismo della macchina da presa
vamente della tecnologia cinematografica e come tale, dunque. non deri_ to al suo arrivo senza rendere percepibili le immagini intermedie. Se d rea-
vardo da a.ltoe forme di espressione, e peculiare solo del cinema. Il Ioro lizzala con un obiettivo a lunga focale (teleobiettivo), produce un'immagi-
c.uatt€re fondamentale e di non rompere l,unita spazio-temDorale della ne mossa, striata, dai contorni confusi, che si dice panorumica filata. ln
rappresentazione cin€matografica (su gu€sto punto e sulle implicazioni essa owiamente non conta tanto l'esplorazione dello spazio quanto l'effet-
che ha rispetto a un cinema di montaggio torneremo piil avanti), to di sorpresa derivante dall'apparlzione dell'immagine finale.
Un pammeho importante di definizione dell,inquadiatura (oltre alla sua Un esempio di panoramica filata si trova nell'incipit di, L'Inhumaine di
distatza, altezza, angolazione, al suo rinviare o no a uno spazio fuori Marcel L'Herbier dove ta citta, inquadrata dall'alto, C ripresa prima con un
campo e aI suo porsi come oggettiva o soggettiva), d cosiituito dal suo movimento rapido e poi con un effetto di "filato".
essere statica
-o dinamica. Il paradigma d qui rappresentato dal piano Convenzionalmente si attribuiscono alla panoramica due fvr].zionil
.fisso 0a mdp rimane immobile durante un iniero piino; il movimento, se 1. descittiva: quando un sempllce piano fisso non basta a descrivere
vi e, C quello degli attori od oggetti alt,interno del quadro) ovvero da l'ambiente, la mdp si mette in movimento per esplorare lo spazio (si
un'inquadratura unica che racchiuda in s6 un insiemq progressivameite d paragonato il suo movimento ad un ruotare di occhi);
mut€vole di piani derivanti dal movimento della stessamdp. Si parla in 2. rclazionale quando serve a raccordare due piani per "montaggio
tali casi di piano-leqaanza o inquadratura lunga [ingl. L;ng 6kind o interno", senza ricorrere dunque allo stacco. In tal caso essa assume
inquadratura seq uen za\. una rilevante funzione narratlva perchC stabilisce un rapporto fra
Si possono distinguere, a seconda del medium impiegato, tre grandi tipolo- piano di partenza e piano d'arrivo. che presentera un elemento
gie di movimenti: la panoramica, la caffellata ed il- trivelling. - nuovo nel racconto filmico.
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L'ABC det Linguaggio cit Lematogrqfico
II dinamismo della macchina da presa
tffi
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. .11
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r26
/" L'ABC del tinguaggiD cinematografrco Il montaggio e la gestione dei tempi narrativi
mo esplode in una torrenziale cascata di immagini-elementi di meccani'mi sformato in una macchia astratta, t'immagine frastagliata di un insieme
di locomotiva, binai, fumo, segnali, alberl, in brevi apparizioni di persone, screziato di fogliame, resa palpitante e indistinta dalla ripresa a grande
in molte sagorne e fofine completamente irriconoscibili; e tutto tagliato velocita. Con queste immagini L'Herbier ci rende visivamente la tempesta
rapidamente, troppo veloce perche |'occhio riejca ad affera o. Inseriti in interiore ch€ agita l'animo del suo personaggio e, al contempo, celebra ulr
questo nontaggio ci 6ono poi fotogrammi con la macchina da presa in vio- inno furioso all'estetica della macchina. Il montaggio alternato potenzia
lento moyimento... Con questa rapida altemanza di immagini di\parate, l'effetto presentandoci ora la corsa dell'innamorato respinto, ora Clafue
Cendrars generava un impatto visivo potente, quasi cinestetico nel suo che si esibisce davanti a una platea di ammiratori estasiati, raccolti nel sa-
effetto di vertiginoso disoientamento. Passaggi del genere non si videro lotto culturale della sua casa ultramoderna. Quindi: Claire che canta/4'auto
piit nel cinema commerciale, fino al 1925. quando Djzenitejn mise alla s€mpre pii veloce/ancora Claire/Norsen che da apposta una brusca
proya le tecniche di montaggio rupido tn Sciopero, perfezionandole poi in sterzala/Claire/1'al,j1Lo che precipita nel burrone/gli amici di Claire che bal-
La corazzata ? olemlnn,.2a zano in piedi applaudendo entusiasti. Un crescendo visivo di forte impatto,
criffith va perd pii in la e scopre che variando la durata deUe inquadrature prodotto dall'abbreviazione progressiva delle inquadrature e dalla compa-
e possibile regotare la temperatura emotiva di una sequenza, quasi che il razione ffa due azioni simultanee che, anche se non vanno a confluire in
montaggio potesse essere usato come acceleratore drammatico. un unico spazio (come nelle sequenze "mozzafiato" di Criffith), vengono
comunque messe a paragone dat "montaggio parallelo".
L'Inhumaine (Francia 1924) di Marcel L'Herbier fa propria la procedura del
montaggio accelerato nella scena della corsa in auto del giovane inventore La scena della tortura nel Proces5o a Giovanna D'Arco (1928\ di Dreyer
Norsen il quale, vedendosi respinto dalla cantante concertista Claire presenta un incalzante succedersi di immagini: i volti dei giudici dell'In-
Lescot, si lancia in una folle corsa che si conclude con l'automobile preci- quisizione sono alternati all'inquadratura del boia che fa girare la ruota
pitante in fondo a un burron€. Norsen ha simulato il proprio suicidio per delta tortura e alle espressioni teftorizzale di Giovanna. A queste immagini
saggiare la soglia d'insensibilita di Claire, che gioca a fare l'indifferente di si alterna una progressiva accelerazione visiva prodotia dal mulinare, sem-
fronte alla passione alhuir d,lei, l'lnhumaine. pre piir veloce e vorticoso, della ruota della tortura i cui denti acuminati
L"Herbier dispiega tutto il suo virtuosismo tecnico utilizzando ogni sorta di diventano un tema figurativo astratto, tanto piri terrificante quanto pir)
effetti visivi per catturare le sensazioni di una macchina da corsa in fuga spersonalizzato. Due sono gli elementi che contribuiscono all'acceleraziG
nella notte, pilotata da un guidatore stravolto dalle emozioni. Al volto di ne visiva: uno, che pertiene alla sf€rc del profilmico, d quello appena
Norsen si sovrimprime, in una doppia esposizione, l'inquadratura della enunciato (il boia che imprime una vetocita di rotazione sempre maggiore
sfuada che sfreccia veloce (una straordinaria sovrapposizione, in un'unica alla ruota della tortura); l'altro d costituito dalla progressiva diminuzione
immagine. dell'inquadratura oggettiva di un personaggio e della sua visio- della lunghezza delle inquadrature, per cui pezzi sempre piU t r€vi e piri
ne soggettiva). Poi veniamo travolti da una rapida tempesta di frammenti veloci si rincoffono, fino al climax della scena al suo momento orgasmi-
visivi: motori, ruote in corsa, la suada, il paesaggio filante lateralmente tra- co, che corrisponde allo svenimento di Ciovanna.
t2a t29
L'ABC det lingueggio citentqtogrqfrco I1 montaggio e la gestlone dei tempi narauvi
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L'ABC del Litglraggio cb@mc\togrqftco Il montaggio e la gestione del tempi narrativi
giorno alla notte, dall'estate all'inverno etc. Tuttavia, il mutamento Vi e nella storia del cinema l'esperimento slngolare, rimasto un hapax, di
della luce pud sottolin€are cromaticamente un cambiamento di tono un cortometraggio di 27' composto interamente da immagini fisse, /,a
drammatico o d'atmosfera psicologica. Ad esempio, da una sequenza Jetee (1965, di Chris Marker, in cui un uomo, ossessionato da un'immagi-
drammatica giocata su t,,ni azzurro.freddi si pud passare ad un,attra ne della sua infanzia (una donna in piedi sulla rampa di lancio dell'aero-
connotata gioiosamente da tonalita calde, porto di Orly) risalente ad alcuni anni prima della "lerza guerra mondiale
che ha distrutto Parigi, viene scelto come cavla per un viaggio nel tempo
Vi sono, inoltre, espedienti di scrittura che consentono di denotare il pas- che gli permettera di ritornare sul luogo del suo ricordo. Mentre nell'epilo-
saggio del tempo o il cambiamento d'ambiente. go corre verso la donna, suo miraggio di felicita finalment€ ritrovata, cade
A livello dei dialoghi, si pud prevedere che un personaggio ponga una fulminato da un proiettile: l'istante che lo ossessionava nel ricordo era
domanda a cui l'interlocutore risponda nella scena successiva, che si svol- quello immediatamente precedente la sua morte.
ge perd in un ambiente o in un tempo completamente diversi. Un procedi- Di questo singolare film a immagini fisse, collegate da una serie di dissol-
mento che pud dare risultati straordinari in quanto permette folgoranti sin- venze incroclate, a meta fra scr:-tr e meditazione filosofica, e importante
lesi spazio-temporali. sottolineare che non d composto da un assemblaggio di fotografie - non e
Una tecnica affine alla precedente e quella che contempla I'inquadratura pertanto l'equivalente cinematografico di un fotoromanzo - ma di foto-
di un oggetto, cui segue uno stacco e una nuova inquadratura dello stesso grammi "presi da un movimento", estrapolati ciod dal contirruum di se-
oggetto, situato perd in un altro ambiente. quenze precedentemente filmate, come se il regista avesse voluto conser-
Ancora a livello dei dialoghi, un altro procedimento per cambiare tempo e vare la quintessenza del movimento, congelando t'acme delle azioni, fer-
spazio consiste nella ripetizione di una parola, pronunciata due volte: una mando il tempo.
volta a chiudere una scena e la successiya ad aprirne un'altra, Una varian- La visione di questo film diventa cosi un'operazione di contemplazione di
te, di cui vedremo fra poco un esempio significativo, consiste in una frase quadri fissi in cui sentiamo debba aver precedentemente palpitato la vita,
di dialogo che il personaggia inizia a dire in una scena e conclude, in quasi vestigia di una esistenza affioranti dal fondo della memoria. Finche,
mutato conleslo, nella successiva. d'improvviso, l'immagine di una donna distesa a letto, prima perfettamen-
Il gioco alternato di inquadrature oggettive e soggettive pud consentire ful- te immobile in questo universo d'immagini pietrificate, si anima aprendo
minei e spiazzanti cambiamenti spazio-temporali. Inquadriamo l'attore che lentamente gli occhi in una slanza invasa da uno stridente cinguettio d'uc-
guarda, stacchiamo su cld che guarda (la sua soggettiva), che diventa l,am- celli: ed C, allora, come se per pochi attimi un mondo intero si spalancas-
biente della scena successiva. se e prendesse vita.
Sono tecniche, queste, che mirano ad assicurare la fluidita dei passaggi di
Iuogo o tempo seryendosi di elementi che possano assicurare una conti-
nuita visiva o sonora. Transizioni in una "s€qucnza di montaggio-
fiell'ambito dei procedimenti euittici e delle folgoranti sintesi temporali
uno straordinario e^sempio ci d offerto da una sequenza di Q.uarto potere,
I L M OV I I"I ENTO I M M OB I LE
Il fermo-fotogramma (ingl. Frozen frame\ e un procedimento per cui,
durante lo svolgimento di un'azione, d'un tratto il movimento si blocca in
un'immagine fissa. Si tratta non solo di un modo classico di chiudere un
film, di moda negli anni Sessanta ed oggi caduto in disuso, ma anche
d'una soluzione p€r concludere una scena o sequenza, "congelando,, un
movimento o l'espresisione di un volto.
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