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Fontana inserisce le fake news all’interno di un quadro di riferimento cognitivo, sociale e geopolitico
perché sono condizionate da queste variabili. La nostra diffidenza nei confronti delle istituzioni
sociali ci fa credere che tutto ciò che viene da esse sia falso o manipolato, per questo sono un
fenomeno complesso.
È necessario capire perché condividiamo una visione improntata al “realismo ingenuo”, ovvero
pensare che tutto quello che vediamo e ascoltiamo sia reale e veritiero.
FAKE ABILITY PATH: ci aiuta a comprendere meglio i fenomeni che viviamo (sentiero della
finzionalità).
La realtà è il modo in cui traduciamo gli stimoli esterni, rendiamo quel significato un comportamento
e simuliamo di conoscere noi stessi e gli altri. Noi associamo il reale alla verità. La comunicazione
intorno a noi è reale ma non per forza vera.
Se vogliamo imparare a riconoscere e gestire le fake news la prima cosa da fare è comprendere
come la realtà diventa verità fatta di significati. La verità può essere allo stesso tempo sia la coerenza
a un dato o a un fatto, sia il significato consensuale di quel dato o quel fatto. L'essere umano tende a
sovrapporre realtà e verità, sbagliando.
Anna Maria Lorusso (libro PostVerità) scrive che la verità si pone tramite 4 condizioni:
E’ IL NOSTRO CERVELLO A ESSERE UN FAKE: il cervello crea simulazioni continue di realtà. Pensare
vuol dire mescolare informazioni e credere ad alcune e non ad altre. L'uomo è affetto dall’effetto
spinoza: è il nostro cervello a essere una macchina di creazioni di mondi inventati.
L’ILLUSIONE DELLA CONOSCENZA: realismo ingenuo, blending, credenze personali e effetto dunning-
kruger ci portano al centro della questione delle fake news, false o deformate conoscenze (es. La
mappa della metro è la finzione del tragitto). Sloman e Fernbach sostengono che siamo ignoranti su
tutto, ma non ce ne rendiamo conto. Non possiamo trattenere la conoscenza ma solo prenderla in
prestito dal serbatoio di memoria collettiva, ovvero la cultura e la tradizione storica.
LA DECADENZA DELLA VERITA’ E LA PERDITA DI FIDUCIA: la bassa fiducia nelle istituzioni e nei media
porta a una condizione -> decadenza della verità. Rich e Kavanagh hanno fatto una ricerca
evidenziando che il momento storico in cui stiamo vivendo è caratterizzato da 4 trend correlati tra
loro:
Se la verità oggettiva cade perché considerata merce, cosa rimane? Restano la verità soggettiva e le
opinioni personali che alimentano la mis-informazione: diffusione involontaria di notizie
deformate/falsate che vengono propagate senza dolo.
TRE VARIABILI DELLE NOTIZIE NEL CONTENT CONTINUUM: le notizie e le informazioni nel content
continuum (flusso dove siamo costantemente sotto assedio testuale e visivo. Il tutto in uno spazio
simbolico in cui contenuti di ogni genere e forma competono tra loro), vengono create e fruite
all’interno di sistemi: sociali, economici e politici. Tutte le notizie, anche quelle fake, esistono perché:
- C’è una domanda sociale di informazione e intrattenimento
- C’è una possibilità di arricchimento economico
- Ci sono interessi politici
Alle fake news o alle notizie in generale, bisogna approcciare con una logica sistemica (rapporto che
c’è tra gli elementi), in base a tre variabili:
LE NOTIZIE? PRODOTTI CULTURALI CON BIAS COGNITIVI (costrutti fondati su percezioni errate,
utilizzati per prendere decisioni in fretta e senza troppa fatica).
Per evitare il sovraccarico di informazioni, il nostro cervello filtra milioni di input per concentrarsi su
ciò che è oggettivamente più utile:
- Notiamo solo le cose che sono già memorizzate io ripetute (BIAS OMISSIVO)
- Il bizzarro spicca di più (EFFETTO BIZZARRIA)
- Notiamo quando qualcosa è cambiato (EFFETTO FRAMING)
- Siamo attratti da dettagli che confermano le nostre convinzioni esistenti (BIAS
CONFERMATIVO)
- Notiamo molto di più i difetti degli altri (BIAS DEL PUNTO CIECO)
2. Creare un senso là dove esiste poco significato
Dopo aver filtrato le informazioni, riempiamo gli spazi vuoti con quello che già sappiamo e che ci
sembra giusto:
Per Buster, dunque, una NOTIZIA è uno stimolo sensoriale e conoscitivo; è un prodotto culturale
costruito ad hoc da qualcuno e quindi mai neutrale, è portatrice di un campo di realtà.
Nell'epoca della decadenza della verità, è il vissuto personale di un individuo o di una piccola
comunità che vale più della conoscenza generalizzata di una istituzione (truth decay, deperimento
della verità).
Chi crede alle fake news? Noi, tutti creduloni: non è vero che chi ha poca cultura crede alle fake
news. Il soggetto medio che crede alle fake news è uomo/donna con un’età compresa tra i 25/54
anni e con un’alta scolarizzazione.
La conoscenza personale crea nuove forme di oggettività, l’informazione è un prodotto che sfocia
nelle biografie di tutti noi.
CAP. TRE- SIAMO TUTTI JASON BOURNE: LA CONDIZIONE GEOPOLITICA, FAKE NEWS E
DISINFORMAZIONE
Le operazioni psicologiche sono attività militari che rappresentano l’insieme di prodotti o azioni che
condizionano o rafforzano attitudini, opinioni ed emozioni di specifici target. Le operazioni
psicologiche possono fare uso di qualsiasi media; sono attività militari portate avanti con appoggio
politico e governativo, che hanno accesso ai media pubblici, usati come strumenti di comunicazione
strategica mirata.
Le PsyoOps (fonti) possono essere bianche, conosciute/ grigie, ambigue/ nere, coperte da segreti
militari.
Perception management: disciplina il cui scopo consiste nell’attivare e nel modificare le percezioni di
un pubblico a livello emotivo, fisico e cognitivo (change mindset). L'obiettivo è trasformare le
percezioni di un pubblico rispetto al suo vissuto degli eventi passati e alle proiezioni su eventi futuri.
Nel gennaio 1991, la guerra del Golfo era iniziata da poco quando le tv iniziano a diffondere
immagini di cormorani immersi nel petrolio. Era tutto falso. La prima guerra del golfo ha
rappresentato un momento di spartiacque nella storia della comunicazione: fu la prima guerra ad
essere trasmessa e fu il primo esempio di guerra in cui l’informazione diventa un’arma militare e
geopolitica offensiva o difensiva. Da questo momento le teorie e pratiche di guerra si sono evolute
fino ad estendersi alla guerra senza limiti, dove informazione, propaganda e disinformazione
diventano parti costitutive delle realtà sociali e politiche contemporanee.
Disinformazione -> manipola a livello razionale o emotivo portando a conclusioni false e contrarie
all’interesse pubblico sottoposto ad attività disinformativa; una strategia tipica è quella di mescolare
verità e menzogne, spacciando il quadro complessivo per vero e unico.
LE GENERAZIONI DELLA GUERRA: DALLA CONQUISTA DEI CORPI ALL’OCCUPAZIONE DEGLI ANIMI
- Armi da fuoco
- Uccisione a distanza con pistole o cannoni
- Trincee
- Combattute soprattutto da Nazioni
- Manovra/informazione/tecnologia
- Conflitti post- industriali
- Fusione battaglia cinetica (scontro a fuoco) con quella non cinetica (disinformazione e
propaganda)
- Tipologia di guerra combattuta da Stati o super potenze
Guerra di quinta generazione: secondo alcuni studiosi sarebbe già in corso, per altri sta per arrivare
- Saranno combattute tra forze multiple come stati, meta gruppi, strutture sovranazionali,
società civili, gruppi di cittadini, gruppi terroristici, lobby.
- Saranno conflitti difficili da comprendere perché non dichiarati, camuffati e smascherati.
- Si combatterà attraverso: guerre economiche/cyber-attacchi/story-war/ contro-
informazione e fake news/ destabilizzazioni cinetiche camuffate in loco/uso di tecnologie
sconosciute/ possibile impiego di miniarmi nucleari tattiche controllate.
Oggi stiamo tra la quarta e la quinta generazione. Il terreno di battaglia siamo noi.
VIVERE NELLA BATTAGLIA: la guerra ibrida è il coinvolgimento nel conflitto di fattori che sono stati
tenuti fuori come l’economia, la società civile e l’informazione. Le regole di questa guerra ibrida (tra
la quarta e la quinta) puntano a destabilizzare i propri avversari dall’interno senza dichiarare guerra
ma colpendo in ogni modo tutti i livelli della società: cultura, economia, informazione. Lo scopo è
abbattere il nemico a partire dalla sua identità e dai suoi sistemi di relazione.
Chi si batte in una guerra ibrida non lo dichiara, mira alle infrastrutture, fa uso di agitatori locali
(politici), utilizza armi di nuova generazione, impiega in modo massivo attacchi economici, usa cyber
attacchi, usa forme di propaganda per condizionare la percezione, usa in modo continuo tecniche di
disinformazione, strumentalizzazione, deformazione conoscitiva e generazione di fake news, infine,
manipola tutte le piattaforme di contenuto sociale e no.
IL RUOLO DELLO STORY- WAR E DELLE BATTLE OF NARRATIVE NELLE GUERRE IBRIDE
Alla base di ogni psicologia individuale o tradizione sociale c’è sempre una narrativa, costruita da
credenze valoriali, temi esistenziali, emozioni biografico- sociali e msg chiave per affrontare la realtà
per saper rispondere alla vita.
La creazione di narrative mirate è al centro delle moderne tecniche di comunicazione strategiche sia
negli affari (la narrativa pro/ contro sull’olio di palma), sia nella geo-politica (la narrativa dell’ISIS è
incompatibile con la narrativa dell’UE), sia nelle scienze militari o medico-politiche (la narrativa
pro/contro i vaccini). Quando le narrative si confrontano tra loro possono entrare in conflitto e in
competizione perché sono anti-etiche.
L'ingegneria sociale è lo studio del comportamento di una persona al fine di capirne informazioni
utili:
1. Ambito della sicurezza informatica: attività che porta a capire info attraverso lo studio del
comportamento individuale o di un gruppo sociale.
2. Ambito delle scienze politiche e sociali: si riferisce al tentativo di influenzare atteggiamenti e
comportamenti sociali su larga scala.
3. Ambito dell’attività dell’intelligence: qualsiasi operazione di cambiamento della percezione e
dell’opinione pubblica a fini militari.
Queste operazioni manipolano la percezione degli individui sfruttando la loro vulnerabilità a livello
psicologico. La guerra globale delle narrative per rimodellare le percezioni è anche al centro delle
“strategie dei net troll”: sistemi o bot che avviano discussioni e inviano commenti mirati in modo che
i contenuti ritenuti offensivi o dannosi per le organizzazioni siano sepolti da opinioni amichevoli e di
supporto.
DAI FATTI ESTESI ALLA CONTRO FATTUALITA’ ALTERNATIVA: CAPIRE IL FANTASTICO: il fantastico e il
contro- fattuale (pensiero che ci permette di immaginare un esito alternativo per un evento passato,
presente o futuro) oggi sono ovunque. Il pensiero contro- fattuale amplifica ed esalta il reale di
partenza e lo trasforma nell’ideale desiderato. Nella guerra ibrida si fa uso del pensiero contro-
fattuale (forma di pensiero che usa l’immaginazione, la fantasia, la creatività e la narrazione per
creare scenari alternativi della realtà stessa). Può essere:
- Up-ward: paragone o modifica di una realtà tramite inserimento in uno scenario migliore.
- Down-ward: paragone o modifica di una realtà tramite inserimento in uno scenario
peggiore.
Dobbiamo diventare esperti nell’uso per rompere l’ordine costituito e permettere l’apertura a nuove
e diverse interpretazioni del reale: in questo momento storico il pensiero contro- fattuale e quello
fantastico vengono usati per alterare i fatti.
Un fatto è sempre esteso e si misura e valuta in termini di rilevanza (quanto è importante per chi lo
vive), impatto (quanto cambia le vite delle persone che lo sperimentano) e significato (quale senso
ha o può avere per chi ne fa diretta o indiretta esperienza).
CAP. QUATTRO- FAKE NEWS: DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE: modi in cui una notizia può essere
inventata (finzionalità strategica).
Le fake news possono essere suddivise in alcune categorie di contenuti che generano:
AMBITI DI IMPATTO DELLE FAKE NEWS: ci possono essere molti modi di inventare e progettare il
fake, ma ognuno sarà indirizzato verso una specifica area di impatto. Le notizie errate, false,
deformate, modificano la percezione dei consumatori, elettori, investigatori o cittadini. Gli ambiti di
impatto sono:
a. Alimentazione: il falso gode della confusione- le fake news prendono la forma della notizia
deformata o sbagliata. Questa dimensione di deformazione delle notizie si muove su:
- Il problem solving esistenziale: hai un problema e attraverso il contenuto della notizia lo
risolvi (l’ananas fa dimagrire).
- Sull'ingiunzione negativa: hai un problema e attraverso il contenuto della notizia che si
presenta sotto forma di proibizioni lo eviti per stare meglio (non mangiare la pizza perché fai
ingrassare).
b. Salute: le fake news prendono la forma di notizie errate. L'errore informativo funziona cos’è:
- Da un lato c’è il danno provocato dalla medicina tradizionale che si interesserebbe della
reale sofferenza dei malati.
- Dall'altro la nuova opzione, un sistema diverso per risolvere un problema.
c. Economia: basta una piccola fake news per mandare all’aria un’azienda o l’economia di una
regione. Nell'agosto del 2017 uscì la notizia che il prosecco danneggia i denti, da alcuni
medici inglesi. Notizie del genere si configurano come attacchi informativi per modificare la
percezione di un brand o di un prodotto; le notizie inventate prendono l’aspetto di
informazioni deformate:
- Allarmiste, urlano al disastro e all’apocalisse
- Eccessivamente prudenti, spingono all’indifferenza, come se non succedesse mai nulla nel
mondo.
d. Politica: le fake news sono notizie ostili che si diffondono per:
- Diffamare: info o notizie che screditano un individuo o una comunità.
- Ledere una reputazione: info o notizie che cercano di distruggere la fama e la stima
personale o istituzionale di individui e organizzazioni.
- Modificare la percezione: sono quelle info o notizie che provano a generare nuovi campi di
realtà intorno a un leader o gruppo/movimenti sociale e/o politico.
Il fact checking è un’attività di verifica della fonte o dei fatti che giornalisti, ricercatori, scienziati,
praticano o dovrebbero praticare prima di diffondere una notizia o svolgere un’attività di ricerca.
Non è sempre efficace perché può aumentare il consenso a favore di chi propone false informazioni.
Chi decide cosa è falso? Facebook da un lato tenta di educare gli utenti a riconoscere notizie false;
dall’altro da loro gli strumenti per segnalare le fake news che vengono diffuse sui social.
L'autoregolamentazione c’è ma scarseggia.
L'ultima strada che si può percorrere per contrastare le fake news è la regolamentazione pubblica
(intervento).
Fake news= informazione rivelatasi falsa, imprecisa o fuorviante, concepita, presentata e diffusa a
scopo di lucro o per ingannare il pubblico che può arrecare un pregiudizio pubblico.
LEGGE E CONOSCENZA DEFORMATE: in Italia esistono sanzioni penali per chi diffonde notizie errate,
strumentali ed ostili. A seconda del livello di deformazione che la notizia implica potremmo
denunciare chi sta creando il danno per diffamazione/ procurato allarme/ truffa/ atti di concorrenza
sleale.
I DIRITTI DELLA PERSONALITA’: le fake news ledono i diritti della personalità -> al nome/
all’immagine/ allo status familiare/ alla salute/ alla riservatezza/ alla libera manifestazione del
pensiero/ all’oblio/ all’idoneità della persona. Questi sono tutti diritti non patrimoniali e assoluti
(erga omnes): inalienabili, intrasmissibili, imprescrittibili e irrinunciabili.
Diversi governi hanno in agenda la regolamentazione delle fake news: in Italia, con l’articolo di Catia
Maietta ci sono probabili sanzioni sia nel caso in cui venga provata la consapevolezza della falsità
della notizia e la sua volontaria divulgazione, sia nel caso ci siano commenti che spingono fino a
integrare gli estremi della diffamazione.
Nel mondo invece, Macron ha annunciato che depositerà in Parlamento una legge contro le fake
new, pubblicate online nel periodo della campagna elettorale.
La storia di Matteo e del termine “petaloso” è la storia di un errore che è diventato un neologismo.
Con l’hastag #petaloso si diffonde a macchia d’olio sul web e nella vita di tutti i giorni per aiutare il
bambino a far entrare la nuova parola nel dizionario. Non è un errore ma qualcosa che oltrepassa la
dicotomia “vero” o “falso” perché mette insieme il veritiero e l’infondato.
CONFEZIONARE NOTIZIE CONFUSE: possono essere molto insidiose, non è facile smentirle perché
contengono un po' di verità che crea malintesi che a loro volta creano campi di realtà.
Un es. Di confusione è il caso di “fallimento Trony”, notizia pubblicata a fine febbraio 2018. Non è
fallito tutti il gruppo ma solo una società (DPS) che valeva il 15% degli incassi. Le notizie confuse
come questa, generano degli effetti spiacevoli: sono armi devastanti che possono danneggiare la
reputazione di persone, istituzioni e aziende.
Oggi le notizie confuse e malintese dominano la nostra realtà quotidiana. Due sono i motivi per
comprendere il perché siamo immersi in questa confusione dove vero e valso si mescolano insieme:
- Il yellow journalism: cercare di proporre le notizie con titoli esagerati, scandalistici che vanno
a modificare la percezione e il senso della notizia di partenza. Questo fenomeno risale al
1898, legato alla concorrenza tra il quotidiano “new york world” e il “new york journal”, per
attrarre più lettori iniziarono una guerra a colpi di titoli sensazionalistici.
Per un editore sarà più conveniente dare una notizia corretta con un titolo chiaro o una notizia
corretta ma con un titolo un po' sensazionalistico? Nella seconda opzione troveremo una verità
fattuale.
- La conoscenza egoriferita: siamo noi che a volte contribuiamo a creare mis- informazione.
Ci sono le eco- chamber= fenomeno per cui i profili social e la nostra navigazione web ci regalano
sempre gli stessi circuiti di conoscenza. Le dinamiche della costruzione di informazione e conoscenza
passano per una dimensione individuale, egoriferita e biografica: profili social, blog, siti web
personali. Siamo noi i primi a creare confusione e giornalismo giallo senza accorgercene. Tendiamo a
dare fiducia a quel conoscente follower perché simile a noi, omofilo a noi, ovvero connessi per
similitudine in cui si condividono aspetti della medesima identità valoriale o comportamentale,
imitandosi a vicenda. Tutto diventa allo stesso tempo falso e vero. Ci fidiamo e finiamo nel circuito
della mega-folla (percezione di verità perché molti ci credono).
Fenomeno della mis- informazione= situazione comunicativa in cui ci troviamo comunemente, una
diffusione involontaria di notizie deformate e/o falsate che vengono propagate senza dolo, per
leggerezza o per mancanza di verifica delle fonti.
Perché le storie vere ci fanno innamorare: l’avvento del web ha rinnovato l’interesse e il desiderio
autobiografico di persone portate a produrre contenuti. L'autobiografismo è diventato il cuore delle
narrazioni digitali più coinvolgenti a patto che ispiri, coinvolga, metta in circolo contenuti utili o
divertenti e ci aiuti a identificarci in modelli aspirazionali. La nostra vita digitale si basa sulla
narrazione che facciamo della nostra vita, sulla narrazione che gli altri fanno di noi e sul ruolo che
assegniamo alle persone della nostra community. Quando si sceglie di seguire qualcuno lo si eleva a
ruolo di influencer investendolo della responsabilità di dare voce ai nostri bisogni.
Kaiser viene obbligato ad andare in campo ma non era molto bravo quindi simula una rissa con
alcuni spettatori dicendo che lo avevano insultato e si fa mettere in panchina.
IL DESIGN DELLE NOTIZIE ERRATE: tutte le notizie errate sono fake news ma non tutte le fake news
sono notizie errate o false.
Cosa sono le notizie errate? Sono opposte alle notizie vere. Il design delle notizie errate, cioè false
sta tutto nella trasgressione del fatto. Se si vuole progettare e far vivere fake news intese come falsi
bisogna inventare al di là dei fatti.
Cosa direbbe Cirenga? Gennaio 2013, Legge per i parlamentari in crisi che prevede un fondo di 134
miliardi da donargli a fine legislatura. Post esemplare per la letteratura fantastica che contiene 3
notizie false, quindi errate:
Le tre notizie false hanno aiutato il post a rendere più realistica la notizia centrale: il fondo per i
parlamentari in crisi.
CLICK ECONOMY e DAYDREAMING: sia la notizia di Cirenga sia le innumerevoli morti del Papa sono
entrambe notizie inventate e nascono per il bisogno di vendere click e comprare la nostra attenzione
e, il bisogno del cervello di sognare, anche a occhi aperti.
IL BISOGNO DI SOGNO E DI CONTRO- FATTUALITA': queste fake news si diffondono perché la nostra
psiche ha una forte esigenza di intrattenimento fantastico e spesso siamo in uno stato di coscienza
che gli scienziati definiscono daydreaming: sognare ad occhi aperti e ci aiuta a riflettere su aspetti
della nostra vita, alimentare nuovi progetti e migliorare il nostro stato d’animo.
Il nostro modo di pensare comune ci porta a concludere che il vero è ciò che ha valore mentre il falso
non ne ha.
FAKE NEWS E SOCIAL MEDIA, UN PROBLEMA DI REPUTAZIONE: i social sono strumenti che ci
rappresentano, che fanno sapere agli altri che siamo e che cosa sappiamo fare, sono strumenti per
comunicare e anche per fare il personal branding (strategie che vengono utilizzate per promuovere il
profilo personale di una persona).
Strumentalizzare significa sfruttare qualcosa o qualcuno come strumento per conseguire propri fini
particolari e anche con le notizie è così.
Le notizie strumentalizzate sono notizie de-formate (modificare la forma originale), modificate e mal
interpretate a proprio uso e consumo. 3 sono i motivi che stanno dietro alla diffusione di notizie
deformate:
1. Interessi economici: notizie deformate che danneggiano gli interessi finanziari di aziende,
settori o nazioni;
2. Interessi politici: riprendere e commentare notizie deformate fa gioco ai vari schieramenti
politici che vogliono affermare e rimarcare la differenza rispetto agli avversari;
3. Interessi reputazionali; dove si possono intersecare anche gli interessi politici ed economici;
Le notizie ostili, le fake news, quelle che vanno a danneggiare qualcosa o qualcuno, quelle che hanno
alla base della notizia l’offesa, l’oltraggio o il torto, possono prendere due forme:
1. Il flamming, offesa pura e semplice, fatta sui social, brutale e volgare, mirata o no, che può
avere ricadute molto gravi per la salute psicologica e relazionale di ognuno di noi.
2. La character assassination, vero attentato alla reputazione di un individuo o di una
istituzione, che tocca da vicino personaggi pubblici, leader di opinione, influencer politici,
gruppi istituzionali.
Il caso pizzagate, tra flamming e character: campagna elettorale per le presidenziali del 2016. Clinton
contro Trump. Insieme alle e mail diventate di pubblico dominio a seguito di un attacco hacker per
chi seguiva la campagna elettorale della Clinton, iniziò a circolare una teoria secondo la quale queste
mail contenevano msg in codice dietro le quali si nascondeva un giro di prostituzione minorile nella
pizzeria ‘comet ping pong’, traffico gestito dai coniugi clinton e dai vortici del partito democratico. La
notizia ha dato vita ad un vortice di fake news fino a sfiorare la tragedia quando un ragazzo è entrato
in pizzeria armato di pistola in cerca di prove del traffico.
Una fake ha generato un episodio reale, considerato fake da alcuni: nell’era della post- verità, il
confine tra fake e non fake non esiste più.
Perché queste notizie ostili? Contano gli effetti che questa notizia ha sul nostro ambiente sociale.
Quando le notizie ostili fanno mercato: ristoranti, hotel B&B, tour organizzato hanno potuto
usufruire delle recensioni su TripAdvisor. Non è possibile verificare che chi scrive un commento
abbia veramente usufruito dei servizi offerti dalle aziende e perché il portale mette a disposizione
tre tipi di frode come il boosting (inserire recensioni positive alla propria attività per scalare le
classifiche); vandalism (pubblicare false recensioni negative a danno dei concorrenti); optimization
(appoggiarsi ad agenzie per pubblicare recensioni false a proprio favore).
ISTITUZIONI, AZIENDE E HATE SPEECH: quando riguardano istituzione e aziende, le fake news
possono creare danni rilevanti perché vanno a nuocere la reputazione dell’impresa o
dell’organizzazione istituzionale in questione.
Da una ricerca del 2018 condotta dalla Italiana SWG, che progetta e realizza ricerche di mercato,
emerge che per l’81% dei dirigenti le aziende sono bersaglio di odio e di fake news.
MANIFESTO DELLA COMUNICAZIONE NON OSTILE PER AZIENDE: la creativa Rosy Russo e Annamaria
Testa, con la collaborazione di importanti imprese ha realizzato un progetto sociale per la
sensibilizzazione contro la violenza nelle parole. Parole o- Stili, manifesto contenente 10 principi, è
un’iniziativa che nasce per arginare e combattere i linguaggi negativi, per promuovere i principi di
rispetto e cittadinanza che dovrebbero guidare la comunicazione di imprese e pubbliche
amministrazioni nell’interazione dei social media.
IL MALE OPERA CON CURA. LE NOTIZIE OSTILI NON SONO FATTE DA NAPALM 51(si ispira al mondo di
internet il nuovo personaggio della serie ‘crozza sulle meraviglie’, hater, odiatore che attacca e
critica il prossimo): nel caso di aziende ed istituzioni, gli attacchi provengono da esperti di media
communication, con il preciso intento di portare avanti fortissime aggressioni mirate. Le notizie ostili
sono quelle più riconoscibili e si basano su un linguaggio aggressivo, urlato e accusatorio.
FAKE DESIGN: in psicologia esiste il termine “gaslighting” per intendere una forma di violenza
psicologica tale per cui false informazioni sono presentate alle vittime come reali. Nell'era della post-
verità (argomento che si basa su credenze diffuse e non fatti verificati, influenza l’opinione pubblica),
siamo tutti sotto questo effetto e non riusciamo a comprendere se ci sono notizie inventate, capaci
di agire sulle nostre percezioni e di condizionare ciò che proviamo e vediamo.
COME FARE FAKE DESIGN: ogni regime di verità ha un suo codice di espressione, con linguaggi,
competenze specifiche che è bene conoscere prima di intervenire. Le azioni che possono essere
intraprese sono generare malinteso e fraintendimento, creare e alimentare fatti alternativi e
contraffare una notizia piegando il senso originale a nostro vantaggio.
Viviamo in una dimensione sociale dove utenti influenzano gruppi di consumatori che influenzano
società e aziende che persuadono individui e gruppi sociali attraverso stili di vita e narrazioni sociali.
La percezione è il processo, selettivo e costruttivo, mediante il quale traiamo informazioni sul mondo
nel quale viviamo. La nostra mente seleziona tra le varie sensazioni quelle che sono per noi
importanti, organizzandole per poi interpretarle secondo l’esperienza personale e culturale. Ciò che
osserviamo, ascoltiamo o tocchiamo, fanno parte del realismo ingenuo; tendenza a credere che
vediamo il mondo in modo obiettivo ed entra in crisi quando viene messo di fronte a situazioni che
mostrano i limiti del modo in cui percepiamo.
Ogni percezione sensoriale in pochi istanti viene codificata (attraverso i sensi), organizzata
(cognitivamente, fisicamente ed emotivamente), riconosciuta (resa accessibile alla nostra
comprensione) e interpretata (collocata nel nostro vissuto biografico). Questo vuol dire:
- Una percezione non è solo una questione che riguarda il corpo fisico
- Una notizia non può mai essere una verità di fatto
Le parole, le immagini, i suoni che colleghiamo ad una news sono delle percezioni che stiamo
codificando, organizzando, riconoscendo e interpretando in uno spazio linguistico, semantico e
narrativo.
COME UNA NOTIZIA MODIFICA IL CAMPO DI REALTA’: la percezione dipende dal contesto fisico,
psicologico, identitario e culturale in cui avviene. Una notizia modifica sempre le nostre percezioni e
i nostri campi di realtà. Pertanto, una notizia può modificare le nostre percezioni attraverso i media,
le condizioni psicologiche, sociali e grandi temi che orientano le decisioni, le scelte e le prese di
posizione di individui e gruppi sociali.
LA REALTA’ NON E’ SOLO LA’ FUORIGIOCO: la percezione dipende dai significati che possiamo dare
alle cose. Il “percetto” è l’oggetto percepito che identifichiamo linguisticamente, che possiamo
contestualizzare, che assumono un senso nella comunità culturale e che sono collegabili ad un
significato.
Lo stesso avviene per le notizie, che non sono una verità oggettiva in sé ma un set di informazioni:
scelte da qualcuno (news-making); contestualizzate dentro una cultura di riferimento (agenda
setting); poste in una comunità che ha costruito un sentire nel mondo (tematizzazione); che portano
sempre un significato selettivo (sense-making): questo è il perception management, la scelta del
percetto per orientare un destino.
La percezione degli esseri umani è organizzata secondo schemi di senso propri, Weirtheimer (1923)
descrisse sette leggi dell’organizzazione percettiva:
1. Legge della vicinanza: se vogliamo che il perception management sia efficace, dobbiamo
tendere a dare una sensazione di vicinanza.
2. Legge della Simmetria: senza conformità e regolarità semplificata, non esiste realtà
comprensibile e raccontabile per noi esseri umani.
3. Legge della somiglianza: il PM è una scienza esatta che tenta di trasferire nella simulazione di
realtà proposta lo scenario emotivo più consono per far appassionare il pubblico in modo
coerente agli obiettivi strategici.
4. Legge della forma chiusa: le rappresentazioni e le simulazioni del reale ci aiutano a
semplificare la realtà e a vivere meglio, ma non sono il reale stesso.
5. Legge del destino comune: davanti a una notizia confusa, noi uniremo sempre i puntini,
creando automaticamente un significato, anche se fake.
6. Legge della pregnanza della forma: tendiamo a riportare una notizia strana nell’ambito delle
nostre conoscenze, anche se non adatte alla nuova notizia appresa.
7. Legge di continuità della forma: di fronte a immagini forti tendiamo a percepire solo
l’elemento centrale e non la complessità.
FAKE ABILITY, TRA MANAGEMENT DELLE PERCEZIONI E COSTRUZIONI DELLE CREDENZE: siamo
manipolabili, spinti a percepire in un modo piuttosto che in un altro, dai contenuti, dalla
rappresentazione sociale, dalle diverse connessioni o relazioni e dalle percezioni che viviamo
all’interno di queste relazioni. Dobbiamo imparare a riconoscere le percezioni come la strutturazione
e l’invenzione di significato che poi diventano la nostra conoscenza.
IL POTERE DELL’AUT- AUT, O CON ME O CONTRO DI ME: è una fallacia logica che consente di
mettere alle corde qualcuno presentandogli due alternative come uniche e definitive, anche se ne
esistono altre.
AD HOMINEM, quando non sai, attacca: questa fallacia consiste nell’attaccare la vita e i tratti
personali dell’interlocutore nel tentativo di sminuire le sue tesi o argomentazioni, consentendo di
sminuire le ragioni di qualcuno senza dover discutere. Serve per mettere in cattiva luce l’avversario.
PERDI PURE IL FILO CON IL “CANE CHE SI MORDE LA CODA”: crea circolarità tra la conclusione di un
ragionamento e le sue premesse; è un modo di ragionare incoerente che si manifesta in situazioni
molto polarizzate. Questo tipo di circoli viziosi del pensiero produce confusione nell’avversario per
disorientarlo.
CONFONDI CON LE “FALSE CAUSE”: correla due argomenti facendo credere che uno sia la causa
dell’altro. La nostra mente ha un bisogno di causa e senso, spesso, quindi, li troviamo anche dove
non ci sono.
DOMANDA MALIGNA, SE VUOI AVVELENA IL POZZO: risulta utile per uscire da vicoli ciechi in cui
qualcun altro ci ha messo; serve per depistare un quesito “ad alta infiammabilità”. La domanda cela
un’argomentazione data per vera a cui bisogna dare risposta. Mettere sulla difensiva l’avversario è
una grande vittoria.
MADRE NATURA HA SEMPRE RAGIONE: viene spostato tutto il piano del discorso in una dimensione
divino- naturale. Far battere il cuore per qualcuno o qualcosa è un buon obiettivo strategico.
TU QUOQUE, ANCHE TU SEI COLPEVOLE: è impiegata per rispondere ad un’accusa con un’altra
accusa.
TIENI CECCHINO NEL GRANAIO: serve per dare l’impressione di essere sempre molto precisi. Questa
fallacia si basa sull’argomentare per poi provare a vedere se qualcuno degli argomenti trova
giustificazione agli occhi dei propri interlocutori.
FAKE ABILITY, FATTORI DI VERITA’ E TRUTH BUILDING: la nostra esperienza online è basata su
deformazioni di pensiero, forma e scrittura. La falla siamo noi con il nostro desiderio di trovare una
verità e di voler far combaciare il reale con nostre precise credenze. Dobbiamo sapere e vedere che
la verità viene definita quando è dichiarata (affermata da molti secoli), ripetuta (ribadita dai tanti
che la confermano sul web), e condivisa (dove ciò che si vede e si sente come prodotto informativo
diventa vero).
Volendo fare la verità, sarà necessario fare ricorso alle fallacie logiche, dichiarando e condividendo il
nostro contenuto strategico costruito sulla base delle leggi della percezione: la news diventerà
realtà.
Se vogliamo alterare un campo di realtà, dobbiamo considerare anche la percezione visiva di una
notizia; ogni notizia ci viene presentata all’interno di una specifica sceneggiatura visiva. Immagini,
foto, meme, video o svariati format, colorano e filtrano le nostre percezioni, le nostre relazioni ed il
vissuto dei nostri eventi e i fatti.
L'alterazione del contenuto può avvenire su almeno tre piani: testuale, grafico e visivo. Ogni gesto
comunicativo che produciamo o vediamo riprodotto ha un grande potere di influenzamento
attraverso il testo, la grafica ed il visual. Un meme ha sempre la capacità di costruire un mondo di
senso, fatto di parole, iconografie e immagini.
COME SI ALTERA UN IMMAGINE: un’immagine può essere modificata a diversi livelli creando effetti
psicologici e percettivi diversi, oggi postare una foto con un filtro e un hashtag significa creare una
notizia anche se non lo è.
Quando si mettono in atto operazioni di cross- testualità (scambio di testi), vengono prodotti dei
frame o cornici di riferimento visivo e concettuale. I frame permettono di elaborare le informazioni,
fissarle e richiamarle alla memoria; servono per valutare e colmare i vuoti quando mancano o sono
ambigue.
Un frame fornisce una guida interpretativa alla scelta, alla rilevanza e alla cognizione delle
informazioni. È socialmente costruito e condiviso. Attraverso il framing si attribuisce significato al
contenuto delle notizie al fine di dare uno schema unitario inesistente. L'attività di costruzione di
frame implica sempre una selezione (di temi, problemi, questioni) e una salienza (soluzione o
risposta).
Gli effetti dei frame nella fruizione dei media sono considerati il risultato dell’interazione tra tre
attori: i media, gli individui e i gruppi. A seconda della coincidenza o divergenza si produrranno
diversi atteggiamenti, comportamenti e opinioni. Sul lungo termine si produce una relazione tra i
frame, dove la percezione e il feedback del pubblico possono rafforzare le tendenze o influenzare un
nuovo tipo di cornice interpretativa.
GIUGNO 2018, IL G7, UN FRAMING CONTEMPORANEO: durante il G7 del 2018, ogni politico
attraverso i profili social del proprio gruppo politico ha pubblicato una foto dell’incontro. Ogni foto è
una cornice diversa della stessa realtà, ogni frame racconta una diversa storia.
FAKE ABILITY, DAL FRAMING AL SENSE MAKING: la messa in cornice di un campo di realtà può
trasformarlo in verità. Il sense making (cercare di dare senso alla complessità delle cose) ha delle
regole che dobbiamo imparare se vogliamo solcare il sentiero della fake ability;
BELIEF GOVERNANCE, erception Management e fake ability: oggi, dobbiamo capire e conoscere le
dinamiche di PM e di uso del framing e delle fallacie logiche.
Le narrative sono parti di “conoscenza preconfezionata” attraverso racconti nella cultura di una
comunità; la narrazione è un’abilità con cui nasciamo e senza la quale non potremmo stare al
mondo. Le narrative definiscono la prospettiva con cui contempliamo la società, l’habitat, la vita,
creando connessioni tra eventi e legittimando il nostro modo di vedere il mondo.
LA STRUTTURA DELLE NARRATIVE: sono sistemi di significato e modelli del mondo sotto forma di
racconti che mettono insieme grandi temi esistenziali di un individuo o di una comunità/ modelli di
azione o reazione emotiva/ morali euristiche, messaggi chiave semplificati sulla vita.
Una narrativa ci consente di ricordare il passato, motivare il presente, progettare il futuro all’interno
di una tracciabilità di senso (sense- making).
A seconda degli usi che ne vengono fatti a livello individuale e sociale, le narrative possono essere
benefiche o tossiche; esse ci dicono che cosa vedere e come vederlo, dandoci uno spaccato sulla
realtà che raccontano e applicando dei filtri. Inoltre, Sono strategiche perché ci fanno immaginare e
anticipare il futuro.
FAKE ABILITY, DAL SENSE MAKING ALLO STORY WORK: le narrative sono fondamentali per la
rappresentazione dell’identità e delle relazioni umane. Per calcolare il sentiero della fake ability
bisogna comprendere che identificare e far vivere nuove narrative individuali e sociali richiede di
dare risposte a questi quesiti: chi siamo?/ perché siamo qui?/ da dove veniamo?/ qual’è il nostro
destino?/ che lotta dobbiamo compiere per adempiere al nostro destino?.
Non importa che le risposte siano inventate, importa che rispondano alle esigenze di significato di un
individuo o di una comunità.
CAP. QUATTORDICI- LO STORY WORK, IL MECCANISMO DELLE NARRATIVE.
Gabriel sostiene che esistono sei modi diversi con cui una narrativa funziona e viene costruita: le “6F
dello story-work".
Non possiamo liberarci delle narrative. Il cervello, in presenza o assenza di stimoli esterni,
ricostruisce in tempo reale la realtà che l’essere umano conosce sulla sua scala di mondo.
1. “uccidere il mostro”- le narrative della lotta tra il bene e il male: il mostro assume tanti volti
perché è una maschera che tanti possono indossare. Questo crea senso attraverso il
conflitto con un malvagio che diventa il capro espiatorio di ogni tragedia o ogni vicenda. Il
mostro è un attivatore cognitivo, che ci informa dell’esistenza del patibolo. Ogni volta che
incontriamo un mostro siamo informati che c’è una forca che ci attende. La lotta con il
mostro si struttura con una trama specifica e dei personaggi: il mostro/ gli innocenti/ l’eroe e
l’elisir. In questo sistema di personaggi si intrecciano notizie vere e finte e noi ci troviamo in
mezzo.
2. “dalle stalle alle stelle”- le narrative di riscatto: racconti che producono significato attraverso
il grande viaggio in ascesa, come; nelle pubblicità abbiamo individui che vogliono essere
migliori; nella politica abbiamo leader che ci richiamano all’emancipazione; nel consumo i
prodotti sembrano tesi a proteggerci. Non importa che la narrazione sia vera o no, conta che
sia credibile e che ci dia il segnale di una speranza di potercela fare.
3. “amor vincit omnia”- le narrative dell’affettività ingenua e della commozione: è la narrazione
che ci porta a pensare che mettere nel carrello cibi o detersivi con la dicitura “bio” sia
meglio. Le narrative della commozione sono favole della buonanotte con un lieto fine, che ci
da un senso di compimento, di possibilità, di realizzazione.
4. “battaglie di dei e popoli”- le narrative del conflitto e dell’assedio: è una narrativa assoluta,
che sta investendo tanti dibattiti sociali e dinamiche di consumo e di informazione. È
presente nell’intrattenimento culturale, nel consumo, nell’economia, nella scienza e nella
politica. Non ci sono vie di mezzo, la comunità è chiamata a fare i conti con il comprendere
l’impatto che i sentimenti stanno avendo sui conflitti politici, sociali e culturali che
condizionano il mondo.
Sono narrazioni che creano significato attraverso l’aggressività, lo scontro tra due o più fazioni in
gioco; abbiamo un racconto interessante se la narrazione si oppone e si crea una frattura nel tessuto
della normalità, perché si palesa una grande posta in gioco.
5. “sacrificio di un Dio”- le narrative della caduta e risalita: viviamo in un tempo di caduta e di
crollo dei vecchi modelli. La caduta ci rende umani, ci accomuna e ci fa partecipi dello stesso
destino. La narrativa della caduta è molto diffusa, intesa come fine di un mondo culturale,
fatto di modelli e comportamenti, in favore di un altro e, diventando a sua volta una scusa
per fare character assassination. Vedere “dei sacrificati” è eccitante per l’umanità, ecco
perché settimanali di intrattenimento prendono di mira il politico di turno.
GLI ATTIVATORI COGNITIVI, perché preferiamo le narrative del vero al vero: un narratore cognitivo è
come la canzone del cuore, la senti e l’energia del tuo corpo e del tuo essere si orientano in un certo
modo. Siamo attratti dalle storie che ci raccontano di come gli individui poveri siano diventati ricchi
o persone malate siano guarite, di individui in disgrazia che hanno lottati contro l’oscurità, persone
in uno stato di ingiustizia che ha fatto valere i propri diritti e soprattutto di individui crollati che
hanno trovato il coraggio e la forza di rialzarsi.
Rispetto alle notizie vere, le fake news organizzate in narrative hanno viaggiato più velocemente,
perché la realtà non ci basta, abbiamo bisogno di racconti del reale, di contenuti organizzati che
diventano attivatori cognitivi: noi non viviamo nel reale, ma nel realistico che media e social creano
attraverso le narrazioni che facciamo -> creare una narrativa, benefica o tossica, significa validare o
ammettere fatti, vuol dire orientare le credenze verso un certo tipo di campo di realtà piuttosto che
in un altro.
TRUTH BUILDING E ORIENTAMENTO DELLE PERCEZIONI: le narrative ci dicono che cosa vedere e
come vederlo. Le narrative sono rassicuranti perché ci creano un contesto in un plot e continuano a
confermarci quel contesto.
IL NUOVO MODO DEL LETTORE, DALL’OGGETTIVO AL PERSONALE: oggi siamo chiamati a navigare
con prudenza tra le info online verificando fonti e firme, assumendoci la responsabilità, delle nostre
credenze e di quanto condividiamo.
Oggi, abbiamo bisogno di coltivare un nuovo tipo di cervello bi-alfabetizzato, capace di lettura bi-
fronte, sia online che offline; dobbiamo sapere cogliere tutti i contenuti e gli aspetti più profondi di
ciò che leggiamo, ascoltiamo o utilizziamo indipendentemente dal medium stesso.
IL COLLASSO DEL REALE: è come se tutti ci stessimo ribellando alla realtà che viviamo, siamo al
collasso della realtà in cui nessuno distingue più il vero dal falso e in cui le persone non sanno più
cosa credere.
Per vivere nel post- verità ci sono nuove abilità che dovrebbero praticare e saper destreggiarci nel
content continuum (flusso dove siamo costantemente sotto assedio testuale e visivo) sia come
individui sia come aziende.
Per fare data& intuizione culturale, saranno necessarie abilità di analisi e data, comprensione e uso
di bias cognitivi per definire cosa è vero, strategia organizzativa per definire i modi in cui modificare
un regime di verità e hacking media, per pianificare un eventuale attacco mediatico.
Per fare fake design (ideazione di false idee) occorreranno competenze di design contro- fattuale,
per definire i principi su cui costruire info e notizie inventate e, creazione di contenuti, per ottenere i
principi necessari basati su principi individuati.
Per l’area del perception management serviranno esperti di management delle percezioni, per
definire i nuovi modelli di percezione da far vivere; tecniche di framing, per definire le cornici
cognitive (testuali e visive); architettura delle credenze, per modificare eventuali cambiamenti e
intervenire.
Per l’area del truth building saranno necessarie capacità di strategia narrativa, per influenzare un
pubblico in base ai contenuti individuati; story editing per fare l’editing dei diversi racconti
individuati; narrowcasting, per adattare diversi contenuti narrativi.
Il fake ability path ( fatto+ contesto+ sogetto= campo di realtà) è un percorso di consapevolezza
mediatica e digitale che analizza l’informazione e che può darci una mano per vivere nella post-
verità, per comprendere il reale quando collassa o per decidere quale verità seguire; possiamo
costruire, inventare e saper leggere i mondi che vengono costruiti per noi.
Modificando ogni singolo fattore si possono determinare cambiamenti enormi nel risultato finale: Il
soggetto a cui si rivolge, le narrazioni e i frame che vengono proposti, per poter scegliere il regime di
verità in cui voler credere.
Deformiamo il reale in base ai fattori di verità che scegliamo di vivere o che qualcuno sceglie per noi,
il reale non è la verità ma è il risultato delle nostre relazioni che diventano significanti per noi e
quindi vere: il reale si forma quando lo deformiamo.