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MANIPOLAZIONE: COME CREARE UNA CRITICAL THEORY SU QUALSIASI COSA

Oggi viviamo in un’epoca in cui gli strumenti della propaganda e della manipolazione vengono utilizzati
sempre di più, questo atteggiamento è andato crescendo con l’evolversi sempre più subdolo delle tecniche
di manipolazione di massa e oggi in scenari di guerra ibrida gioca un ruolo importante nel conseguimento
di obiettivi strategici di conseguenza, questo aspetto riguarda la sfera della difesa da qui la necessità di
riconoscere questi fenomeni e attuare le dovute contromisure a nostra tutela. Ormai risulta sufficiente
sfogliare tra i quotidiani e i dibattiti social per vedere quanto teorie del complotto e credenze
antiscientifiche stanno entrando sempre più all’interno delle nostre vite e rimangono una questione aperta
con cui dobbiamo fare i conti.

Il potere della manipolazione delle masse è conosciuto da tempi immemorabili ma fu principalmente sotto
i regimi dittatoriali del XX secolo primo tra tutti il nazionalsocialismo con la propaganda di Goebbels a
diventare il maestro del raggiro e dell’inganno delle masse, ben presto con l’avvento della guerra fredda
ci si è resi conto del potere di quest’arma culminando poi nella dottrina Makarov della Russia, stato oggi
riconosciuto come uno dei maestri in questo tipo di operazioni di disinformazione.

Oggi ci concentreremo su un tipo specifico di tattica manipolatrice che nel mondo occidentale ha visto
una grande espansione specie negli Stati Uniti d’America, cercheremo di osservare questa metodologia
dal punto di vista operativo, tracciarne le basi filosofiche per ripercorrere brevemente la sua evoluzione
fino ad oggi infine concluderemo con tecniche utili ad individuarla e combatterla. Questa riflessione ha
uno scopo introduttivo vista la vastità dell’argomento dovremo dedicare diverse puntate in questo
dominio della guerra ibrida.

Introduzione alla Manipolazione

Ora proviamo a domandarci che cosa sia necessario attuare dal punto di vista strategico per manipolare un
gruppo di individui portandolo a credere una falsità, come una teoria del complotto o qualche idea
pseudoscientifica.

Per rispondere a questo è fondamentale capire che le nostre principali vulnerabilità degli individui sono
fondamentalmente la curiosità e l’ignoranza (al giorno d’oggi vista l’espansione della ricerca scientifica
culturale risulta impossibile conoscere ogni cosa) e molti altri bias cognitivi che non andremo a trattare
ora [1]. Solitamente per colmare questa curiosità e ignoranza l’individuo esegue un accesso al mondo
reale tramite gli strumenti della scienza e della razionalità, quindi per poter manipolare le persone di
conseguenza si deve imperativamente tagliare questo accesso dell’individuo alla realtà in modo da
sostituirla con la contraffazione utile al raggiungimento dell’obiettivo strategico.

Quindi di base per inserire la propria manipolazione bisogna negare l’accesso alla realtà per sostituirla
con un simulacro dove i manipolati avranno subito il cosiddetto lavaggio del cervello dopo il quale
diventa molto difficile riguadagnare il contatto con la realtà del mondo. I termini che devono rimanere a
mente in questa trattazione sono: negare la realtà e instaurare il simulacro in cui intrappolare gli individui
spostandoli dalla realtà al simulacro. Non a caso regimi totalitari, sette, teorie del complotto puntano
sempre a portare oltre le apparenze sensoriali e i dati di fatto i propri adepti indirizzandoli verso
conoscenze più elevate.

Non a caso quando capita di interfacciarci con vittime della manipolazione si rimane colpiti perché queste
persone sono affascinate da un comune denominatore che potremo chiamare potere esplicativo, una volta
entrati in questo circolo vizioso la credenza riesce a spiegare qualunque cosa ed ogni fatto reale sembra
un ulteriore conferma della validità della teoria il mondo stesso appare come una grande conferma al
tutto. A questo punto il simulacro appare come manifesto e coloro che non credono o non capiscono
vengono visti come individui in malafede o semplicemente stupidi, non a caso la scienza procede
basandosi sul principio di falsificabilità ideato da Karl R. Popper [2]

Origini Filosofiche

Quando si tratta di rintracciare le origini di alcune idee odierne dal punto di vista operativo non vi è cosa
più consigliabile che rovistare all’interno del mondo della filosofia, ricercando queste origini si tende ad
andare parecchio indietro secondo alcuni studiosi bisogna risalire alle origini stesse della filosofia e del
pensiero umano [3] probabilmente agli inizi proprio del pensiero umano quando si svilupparono le
credenze religiose e andarono a delinearsi teologia catafatica e teologia apofatica. Queste due linee in
contrasto affrontano la teologia con due modus operandi ben distinti, la teologia catafatica o positiva
sostiene che Dio sia conoscibile tramite la ragione e il contatto col mondo reale dei fatti (il creato) quindi
in sostanza si può descrivere dio in termini affermativi attribuendo a lui delle specificità ben precise ad
esempio Dio è buono, la teologia apofatica al contrario sostiene che la realtà e Dio stesso non possano
essere espressi in termini affermativi e descrittivi siccome affermare attributi sul creatore sarebbe
riduttivo mentre egli è per natura illimitato. Egli trascende quindi dalla realtà fattuale e dalle capacità
cognitive umane ma è conoscibile tramite la ragione, si ammette quindi la possibilità di avvicinarsi a Dio
tramite un esercizio mentale affermando dialetticamente ciò che non è.

Questo approccio apofatico ha delle implicazioni molto concrete quando ci si approccia al creato quindi la
realtà secondo i credenti, questo nella realtà quotidiana pone un problema logico e di comunicazione
piuttosto serio siccome risulta impossibile descrivere un dato oggetto procedendo per via negativa quindi
per ciò che non è. Il discorso che andrò a instaurarsi tra queste due linee era principalmente basato
sull’affermazione degli apofatici secondo cui le religioni catafatiche fossero riduttive e non riuscissero a
cogliere interamente l’essenza del creatore e del creato, questa linea nei secoli della storia della filosofia e
della teologia è andata evolvendosi verso sette eretiche tra le più famose gnosticismo ed ermetismo (cfr
storia del demiurgo e satanismo) e in filosofia si è espresso tramite un contrasto tra una linea evolutiva
tramite tre grandi rivoluzioni quali quella di Platone il quale è riuscito ad unire un monismo e un
relativismo dando vita all’idealismo metafisico, Kant il quale ha sciolto il razionalismo a priori con
l’empirismo a posteriori dando vita all’idealismo epistemologico infine Scheiemacher che diede origine
all’idealismo ermenutico. Per la necessità di andare al punto senza dilungarci troppo a scandagliare la
storia della filosofia tematica che potremo affrontare prossimamente, basti sapere che questo modus
operandi quindi della teologica apofatica che andrà a riversarsi in varie sette specialmente nei primi secoli
d.C. andrà ad evolversi in quello che oggi viene chiamato oggi negative thinking oppure critique, non a
caso vediamo oggi la critica della ragion pratica, il rutheless criticism of all that exhists ma molto più
attuali sono le critical theories.

Modus Operandi

Che cosa significa sul piano operativo questa parola critica? Nel mondo odierno della manipolazione si va
ad indicare uno specifico modo di denunciare un fatto reale in modo tale che si possa annunciare un
qualcosa senza dover argomentare, qua salta agli occhi la differenza con la critica intesa nell’accezione
scientifica in cui si vanno a porre delle obiezioni fondate ad una tesi con l’intento di proporre un
miglioramento argomentando infatti, qua risalta proprio la differenza tra scienza e manipolazione, se la
prima è interessata a conoscere la realtà come fine ultimo, la seconda è interessata al successo operativo
quindi ad aumentare il proprio potere. Non a caso procedendo questo tipo di argomenti artificiosi non si
procede con argomenti positivi quindi affermazioni ma esclusivamente con tecniche da argomentazione
negativa come accadeva agli albori con la teologia apofatica. In questo modo si riesce quindi a tagliare il
contatto tra individuo e realtà facendola rigettare criticandola per quanto sia malvagia e deprecabile in
modo da sostituire in un secondo momento, dopo aver portato l’individuo alla disperazione, con una
soluzione apparente: il simulacro.

Il concetto operativo base, come detto sopra, il manipolatore deve in qualche modo recidere il legame
individuo-realtà in modo da indirizzarlo nella cerchia del guru, quindi si deve scalzare la competizione
dove fede religiosa, scienza, filosofia occupano uno spazio nella vita delle persone quindi risulta
necessario scalzare una o tutte e tre queste realtà quindi si punta da una parte a screditare questi mondi ma
contemporaneamente a creare un simulacro che assomigli a una filosofia, a una scienza o a una religione
a seconda dell’intento finale a cui si vuole arrivare e in quale settore si vuole operare. Il manipolatore
andrà quindi a creare una contraffazione del reale per poi sovvertire la realtà oggettiva in modo da rendere
il suo mondo più appetibile, questo però necessita di tempo e tattiche manipolative per guadagnarsi la
fiducia della vittima, insomma una vera e propria truffa, questo è un processo da setta o guru, una vera e
propria operazione parassitica sulla realtà. Non è affatto un caso che in queste cerchie si faccia spesso
affidamento a principi di autorità che non sono affatto propri del mondo scientifico.

Si tratta di un vero e proprio processo parassitico dal momento in cui la persona manipolata non si rende
conto di essere stata raggirata anzi sembra illuminata di fronte a questa nuova consapevolezza che le
permette di capire molto meglio il mondo e inizia a trovare conferme in innumerevoli eventi.

Come creare una critical theory su qualsiasi cosa?

L’intento dell’articolo non è fornire una guida a potenziali manipolatori di masse bensì portare alla
conoscenza di più persone i meccanismo operativi di questo tipo di manipolazione in modo tale che gli
individui possano identificare quando vengono truffati riconoscendo alcuni sintomi e meccanismi, detta
questa premessa doverosa immergiamoci in questa trattazione.

Una C.T. è una sofisticazione evoluta molto subdola per lamentarsi di un fatto reale in modo tale da
recidere quella connessione tra individuo il mondo in modo tale da portarlo a rifiutare la realtà (o un fatto
reale in se) e distruggerla per indirizzarlo ad abbracciare il simulacro.

Vorrei partire da un esempio che mi colpì molto durante il periodo dell’elezione di Joe Biden dove il dr.
James A Lindsay propose una esempio su come creare una critical election theory insomma una specie di
teoria del complotto sulle elezioni USA in modo da mostrare come è facile applicare questo modus
operandi in vari contesti per guadagnarsi il consenso della massa. Questa dottrina operativa va ad unire il
pensiero per sistemi o sistemico nato col marxismo in seguito col post modernismo per unirlo al pensiero
negativo creando un connubio diabolicamente subdolo. Il pensiero C.T. ha anche il vantaggio di far
apparire come esperti persone di scarse competenze e con poche idee originali facendoli sembrare ultra
competenti, intelligenti.

Passiamo ora al procedimento teorico per poi continuare con un esempio pratico.

La prima fase consiste nel utilizzare un approccio sistemico, quindi vedere la realtà in termini di strutture
di potere e sovrastrutture sistemi di potere, ogni qual volta si può individuare un problema o una cosa
negativa nel mondo reale, insomma qualcosa che sembra non funzionare o non adattarsi alla nostra
volontà, che voglio rendere politicamente sfruttabile per creare coinvolgimento da cui guadagnare
qualche cosa come il potere o il consenso.

Il pensiero sistemico ha il vantaggio di rendere immediatamente l’argomento politicamente sfruttabile


siccome in questa visione essendo un problema sistemico tutti quanti possono essere incolpati per il
problema da qui la necessità di agire per cambiare la situazione possibilmente al più presto.

Immaginiamo una situazione reale dove stiamo guidando per strada e lasciamo attraversare un bambino
che si incammina senza prestare attenzione alla circolazione automobilistica, purtroppo una macchina
proveniente dalla corsia opposta non si ferma e accade la tragica fatalità dove il bambino viene ferito. Di
chi è la colpa?

Ebbene proviamo a rispondere attuando un ragionamento sistemico la risposta diventa tutti tranne il
bambino, posta in questi termini schietti suonerebbe totalmente assurda ora però cerchiamo di abbellire
questa risposta con gli stratagemmi della manipolazione C.T. ad esempio potremo procedere
argomentando che tutti coloro che guidano la macchina, vendono automobili, le producono, insomma tutti
quelli che sono nel sistema automobilistico hanno una colpa, anche lo stato che aiuta i dipendenti delle
fabbriche e le aziende stesse quando guadagnano poco di conseguenza ogni persona che paga le tasse è
coinvolta nel problema dell’investimento dei pedoni per strada e incidenti stradali, insomma tutti coloro
che sono mischiati con l’economia del settore automobilistico hanno una responsabilità negli incidenti
stradali, ne consegue quindi che la colpa non è direttamente degli individui in se ma del sistema, una
sovrastruttura potentissima incontrollabile che opprime gli uomini e causa questi problemi di
conseguenza risulta necessario agire al più presto rovesciando il sistema.

Per screditare la realtà quindi si procede facendo leva sulle emozioni degli individui facendo notare che
ognuno, tranne il pedone, ha la sua colpa per non aver agito prima e sovvertito in tempo questo sistema.
Dal punto di vista operativo siamo di fronte a un evoluzione del pensiero sistemico che un tempo si
basava sulle classi poi sulle razze e ora può essere adattato su misura a qualunque problema ad esempio
oggi assistiamo razzismo sistemico dei bianchi, al patriarcato sistemico, al capitalismo sistemico ma
andando a sviscerare le dottrine operative ci si rende conto di aver a che fare con la solita tipologia di
manipolazione diventata più subdola e insidiosa.

Tornando al nostro esempio quindi viviamo in un sistema che porta la gente a guidare automobili che
richiede di guidare auto per vivere, per lavorare, per risolvere problemi di vita quotidiana, per far la spesa,
etc… In questo sistema alcune persone guadagnano un profitto con la vendita di automobili, estraendo e
raffinando petrolio, metalli, gomma, il benzinaio, il meccanico, l’operaio della ditta dell’asfalto,
l’ingegnere civile, l’università che forma ingegneri, la logistica, i negozi… quindi ora sembrano molto
chiari tutti i complici della produzione delle auto. Insomma si cerca di coinvolgere emotivamente il più
gran numero di persone possibili attribuendo loro delle responsabilità morali riguardanti il problema, in
questo caso l’incidente. Lo stato stesso che guadagna dalle tasse sui carburanti diventa coinvolto nella
faccenda oppure si può puntare il dito contro il capitalismo che ha creato questo sistema mentre lasciar
credere che se fossimo nell’utopia commie probabilmente non avremo questo problema.

Questo sistema crea dei problemi dovuti sia all’inquinamento, alle vittime di incidenti o gli impatti
psicologici sulle persone dovuti al fatto che non tutti hanno la stessa automobile, la mancanza di ferrovie
autobus etc… Lo scopo quindi non risulta essere analizzare una situazione per quello che è ma generare
una teoria del tutto dove ogni fatto reale non risulti essere altro che la prova ulteriore dell’ipotesi
formulata, in questo modo si guadagna credibilità e al contempo parlando di questioni apparentemente
complicate e multi settoriali come il sistema si fornisce implicitamente l’idea di essere un esperto della
questione.

Potrei continuare con questa argomentazione sostenendo che coloro i quali vivono in periferia o peggio
nelle zone rurali per stare lontani dal casino del centro cittadini e tutte le mattine guidano parecchio per
far la spesa o andare al lavoro sono anche parte integrante del problema, anzi potremo andare sul
problema climatico lasciando intendere che i mesocicloni siano causati da questo sistema di auto, tutti
sono colpevoli nel mantenere in piedi questo sistema e ognuno si porta il peso della responsabilità
dell’incidente che ha ferito il bambino.

A questo punto per rinforzare la tesi non basterebbe spiegare che queste persone che beneficiano del
sistema hanno una complicità nell’incidente e nel problema che riescono a razionalizzare, normalizzare e
giustificare perché li avvantaggia la loro vita da automobilisti è vantaggiosa e confortevole per loro (cosa
che si trova in vari libri di critical whiteness study e altre cose simili [4][5]), ragionamenti simili della
CRT sono analoghi ai pensieri hitleriani sugli ebrei su come questi erano supposti mantenere il loro
status, idem per i capitalisti sotto al marxismo, analogo ragionamento sul confort fu proposto da Herbert
Marcuse.
Tornando a noi la vita da automobilisti è comoda, di conseguenza il sistema ha creato nelle persone una
coscienza fasulla e acciecata di fronte al vero problema della realtà questo per autosostentarsi nonostante
sia oppressivo e dannoso, siccome causa inuguaglianza economica, incidenti, inquinamento, guerre…
L’intero sistema ora diventa la realtà dove ogni persona che riesce a beneficiare da questo brutto contesto
capitalista basato sull’auto ha delle responsabilità, il sistema (= il mondo) sta beneficiando della buona
fede e della complicità inconsapevole degli uomini.

In questa ambiguità dove le persone vengono smosse dalle emozioni ma hanno anche l’attenuante del
sistema si sta creando appunto una logica a parte dove il capro espiatorio diventa il sistema in se mente le
persone vanno risvegliate da questa complicità inconsapevole, come suggerisce Barbara Applebaum
risulta fuorivante (perché controproducente alla manipolazione) pensare tramite le intenzioni, risulta
meglio parlare di complicità morale.

Tornando alla teoria critica sulle auto basterebbe osservare il numero di incidenti e proporre delle
correlazioni strampalate, provare ad inviare queste a riviste scientifiche accademiche che rifiuterebbero
all’istante tali articoli, questo sarebbe un bel grimaldello per creare una breccia nel mondo universitario o
una scusa per aprirsi la propria rivista “scientifica” dove pubblicare questi articoli pseudoscientifici. Il
fine di questa manipolazione poterebbe essere ad esempio creare un mondo senza auto, concentrare gente
in città, combattere il cambiamento climatico o semplicemente andare al governo.

Il punto di forza di questa strategia manipolativa è che non richiede particolari competenze, per
raggiungere un minimo risultato non è nemmeno sufficiente avere una considerevole padronanza nell’arte
retorica e tanto meno idee innovative, è altresì importante a scopi manipolatori memorizzare parole
tecniche e complesse da usare in modo approssimativo in un discorso allo scopo di apparire come esperti
del settore, dal lato della massa bisogna dire che questo modus operandi è altamente deresponsabilizzante
e autoassolutorio, tende altresì a creare o ingigantire problemi per fornire soluzioni molto intuitive ma
fallaci. Risulta quindi molto facile pubblicare materiale apparentemente scientifico sul tema, semplice
quanto ideare una critical theory.

Questa è la critical car theory una boiata che utilizzando un termine inglese potremo senza troppi
problemi classificare come bulls***

Proviamo altre applicazioni

Immaginiamo un ragazzino che purtroppo decede a causa di una miocardite dopo aver ricevuto una dose
di vaccino covid19.

Cerchiamo ora di produrre una critical vaccine theory procedendo coi passaggi sopra elencati ecco un mio
esempio, voi lettori potete tentare l’esperimento, tranquilli non è affatto complicato.

Questo incidente sarebbe classificato come impossibile, la spiegazione è molto semplice perché la colpa
di questo fatto sta in tutti noi che rimaniamo a guardare mentre la dittatura sanitaria di big pharma che
guadagna coi vaccini e soros la cia che hanno creato il virus appositamente per far guadagnare pfizer, voi
che pagate le tasse per la sanità che spende i soldi in vaccini bla bla bla… sarebbe poco complesso creare
una teoria simile a quella delle auto, spoiler: ce ne sono a migliaia basta aprire facebook o qualche canale
di ricercatore alternativo.

Altro esempio su un incidente in cui sono coinvolte le armi da fuoco, con casi di violenza dovuti ai
videogiochi, alla guerra in Ucraina.

L’importante per il successo di questa tattica è far leva sui sentimenti degli individui coinvolgerli di
fronte a un problema il più fatale possibile meglio ancora salvare il mondo perché no? Spendere
parecchio tempo per fingere di produrre un’analisi scientifica quando non si fa altro che incapsulare realtà
distaccate all’interno del sistema in modo da farlo sembrare grosso e pericolosissimo in modo da
chiamare all’azione immediatamente il più gran numero di persone. In fondo si tratta di una diretta
evoluzione della propaganda di Goebbels e Hitler, al tempo si propugnava l’idea malsana per cui si
dovesse salvare il mondo dal complotto giudaico massonico che avrebbe posto fine alla civiltà, oggi con
tecniche più evolute ci troviamo di fronte la nipote subdola di quella propaganda totalitaria.

Da qui risulta fondamentale questo procedimento di lavaggio delle idee che avviene con questa
manipolazione dove lamentele e critiche del tutto infondate una volta riconosciute dagli esperti del settore
come immondizia, siccome trattasi di pensiero sistemico prodotto da persone totalmente incompetenti in
materia, vengono mosse lamentele nei confronti della comunità scientifica bollata come parte del sistema
o del complotto.

Di conseguenza giungono critiche al mondo scientifico, come sappiamo benissimo il tipico argomento del
pensiero unico, del rispetto delle opinioni altrui etc

Ora mi piacerebbe lasciare spazio a voi, provate a sperimentare creando le vostre critical theories sul
primo problema che vi salta in mente, vedrete non sarà difficile anzi probabilmente noterete che non sarà
necessario portare a termine ricerche dettagliate e tantomeno studiare approfonditamente la questione, il
nocciolo fondamentale sta nel riuscire a vendere bene la vostra teoria potenziando abilità manipolative e
comunicative.

Conseguenze

Tra i danni causati da queste critical theories salta subito all’occhio un’incapacità sempre più diffusa di
ragionare in termini di efficienza ponendo al primo valori etico morali, supposti ideali di giustizia posti a
priori questo perché il terreno dei valori e dell’etica è molto più flessibile e aperto rispetto alle STEM che
di per se rimangono scienze dure con nessuna possibilità di dibattito con queste teorie che vengono
screditate siccome il loro metodo risulta interamente fallace.

Un’altra problematica riguarda l’editoria dove per ragioni di profitto non ci si preoccupa molto della
qualità del contenuto questa è una tragica verità che salta molto all’occhio in questo periodo di guerra in
Ucraina dove le librerie pullulano con volumi di propaganda russa totalmente in malafede che diventano
best seller. Altro rischio rimane la portata di questi fenomeni che se spinti a livello internazionale tramite
vari stratagemmi possono iniziare a infiltrare gli ambienti universitari creando nuove discipline come
accadde in passato con la razziologia e altre pseudoscienze.

Il vantaggio del C.T. è la sua versatilità infatti può essere utilizzato per criticare a sua volta altre C.T.
come vedremo in prossime puntate questo crea un problema siccome rischia di creare un simulacro di un
simulacro di un altro simulacro per condurci in una dimensione totalmente distaccata dal mondo reale dei
fatti oggettivi dove ci troviamo totalmente persi senza una qualche guida autoritaria che ci fornisca delle
direzioni, rimanendo intrappolati in questo wizard circle.

Conclusioni

L’intento di questa riflessione è sensibilizzare sulla propria difesa, saper riconoscere tecniche
manipolatorie intrise di fallacie da studi scientifici prodotti nel merito di una ricerca seria portata a
termine basandosi sul metodo corretto.

Oggi in uno scenario di guerra ibrida il campo dell’informazione e della cultura ricoprono un campo di
battaglia molto appetibile e tangibile che non viene riconosciuto come tale dalla cultura di massa quindi
molto più appetibile anche perché tende a non generare incidenti diplomatici quali un attacco al suolo di
uno stato sovrano. Risulta necessario per garantire la propria libertà di pensiero, la propria sovranità
nazionale essere capaci di identificare i tentativi di manipolazione di massa e adottare le dovute
contromisure iniziando a sbugiardare e non cadere in queste vere e proprie truffe.

FONTI

[1] https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cognitive_bias_codex_en.svg

[2] Karl R. Popper – congetture e confutazioni cap 1) La scienza: congetture e confutazioni p61

[3] Michael Fagenblat – Negative Theology as Jewish Modernity p4

[4] Robin Diangelo – fragilità bianca

[5] Barbara Applebaum – being white being good: white complicity, white moral responsibilit and social
justice pedagogy

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