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STORIA DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA

DIFFERENZA TRA NOBILI E PATRIZI – nobile vive di rendita mentre il patrizio vive di
commercio (non proprietari terrieri ma mercanti) – la loro attività principale è la
mercatura e per cominciare ci vogliono le navi
Arsenale: risale al 1200 – poi subisce degli ampliamenti successivi nel 300 e nel 400
– ci sono anche adeguamenti 600eschi e 700eschi
Con l’attività mercantile potevano avvenire arrichimenti rapidi = ricaduta sulle
istituzioni perchè c’è più fluidità
Commercio è un fattore di divisione ma anche di coesione sociale
Legata a questa attività è lo stato da mar (precede lo stato da terra – è solo 400esco
per assicurare difesa militare e strade verso l’europa continentale) – studioso Arvel
(e altri storiografi) parla di impero vero e proprio - articolo recente: the venetian
empire = articolo di luciano pezzolo – dal punto di vista giuridico nello stato da mar
non vi è una forza significativa del diritto romano (come nello stato da terra) – nelle
isole ionie fino alla prima metà dell 800 si è usato il diritto veneziano perchè nel 800
si inizia a rivendicare di non utilizzare un dirritto inglese o francese – per le classi
dirigenti locali era un autolegittimazione – caratteristiche dello stato da mar:
territorio molto variegato che si estende lungo l’adriatico orientale ma si spingeva
anche verso il mediterraneo orientale – territorio che mutò la sua fisionomia nei
secoli – dalla grande espansione 400esca alla progressiva riduzione dei secoli
successivi – importante perchè esprime la natura stessa di Venezia – specificità che
assume presto delle precise connotazioni politiche enfatizzate dallo scontro con gli
ottomani – presenza veneziana nello stato da mar era caratterizzata da una rete
fissa di rappresentanti inviati a reggere le città o le isole ritenute importanti =
definiti rettori – si trovano anche come podestà conti o provveditori – caratteristica
di durare in carica massimo un biennio – continua rotazione delle cariche – funzione
di mediazione fra la realtà locale e la Dominante – in realtà il ceto dirigente
veneziano diffida dei propri rappresentanti – preferiva intrecciare un rapporto
diretto con i sudditi – ce lo rivela delle suppliche inviate da queste realtà locali a
venezia ma anche la presenza di soggetti chiamati nunzi e procuratori che stavano
stabilmente nella città di venezia – rapporti privilegiati di protezione anche dopo la
scadenza della carica fra suddito e rettore = rapporti di patronaggio – presenza
veneziana diventa più chiara dalla fine del 500 quando vengono nominati dei
provveditori generali che sono eletti e segnano però un ruolo più attivo all’interno
delle realtà locali (es. provveditore in dalmazia e in albania o provveditore
estraordinario di cattaro – rendono meno sfaccettata la realtà istituzionale) – se la
struttura repubblicana dello stato nel dominio da terra segna il rapporto con le elite
aristocratiche della terraferma (es. Ingresso al patriziato) sono prive di un reale
potere decisionale, nello stato da mar il rapporto con le elite è diverso perchè più
dinamico e più attivo – cosa determina questa differenza? Stratificazioni sociali
diverse, lontananza geografica, presenza ottomana ai confini – terraferma = elite
senza poteri e rifugiate nei municipalismi, stato da mar = elite più dinamiche e attive
– come si forma lo stato da mar? Penetrazione inizialmente di tipo economico, si
creano i fondaci (significato diverso fra venezia e città dello stato da mar –
inizialmente sono delle comunità di mercanti di veneziani rette da un console che si
occupa di giustizia civile attraverso il diritto veneto – a venezia il fondaco è diverso
perchè sono dei luoghi dove i mercanti abitavano ed effettuavano scambi
commerciali – vengono a crearsi anche architettonicamente delle piccole venezie) ci
sono degli scali navali e le così dette mude = sistema di convogli fatti da navi
mercantili con rotte ben precise organizzate dallo stato – obbiettivo = tutto ciò che si
ricava nelle diverse realtà di mare deve andare a venezia – stato organizza questi
convogli che trasportano merci a venezia – come si amplia lo stato da mar e come si
ridefinisce? L’espansione avviene dopo la quarta crociata (presa di costantinopoli) –
conseguenze di carattere politico perchè a venezia ci si rende conto che il sistema
dei fondaci non è più sufficiente – si pensa che sia necessario disporre di domini
territoriali più ampi e trapiantarvi delle strutture istituzionali, economiche e sociali
(modello: Venezia) – il vero e proprio consolidamento si ha nel 400 = ad esempio
1489 Cipro in cui viene posto un luogotenente – non ci sono più punti di appoggio
navali ma si inizia a pensare anche a boschi, agricoltura, erano comunque territori
molto limitati – poi verso la fine del 400 comincia una perdita progressiva dei
possedimenti in questo stato da mar (si perde l’Eubea, l’Albania nel 400 e nel 500 si
perde Cipro nel 1571, poi nel 600 e 700 altre perdite) – come si governa: si governa
attraverso il governo consuetudinario filtrato dall’arbitrium e dal diritto veneto –
ulteriore problema = due chiese e due religioni  problema principale è costituito
dal patriarca di costantinopoli che da metà 400 è riconosciuto dagli ottomani ed è
leader dei cristiani ortodossi – venezia deve studiare una politica che ne tiene conto:
adotta una politica del doppio livello = politica che non è figlia del patriziato
veneziano nel senso che i patrizi veneziani si fanno consigliare da figure non patrizie
ma dai consultori in iure che suggeriscono al collegio come comportarsi nelle
faccende religiose che riguardano il rapporto anche con roma – politica del doppio
livello: politica contro i vescovi ortodossi che erano più presenti sul territorio ma
contemporaneamente a favore della popolazione ortodossa contro le pretese della
santa sede cioè di roma = devitilza la funzione politica dei vescovi ortodossi ma
favorisce la presenza religiosa degli ortodossi (perchè roma spinge perchè quei
territori siano cattolicizzati – politicamente c’è una venezizzazione delle terre da mar
– i veneziani già dalla metà del 300 inviano i sindaci o sindici (sindici inquisitori in
levante) – ci sono anche in terraferma – questi sindaci sono così chiamati perchè i
veneziani che non si fidano dei propri rappresentanti (favoriscono legami locali) –
sono di solito tre – detti inquisitori perchè hanno un potere politico e di giustizia
importante (possono anche arrestare) – provveditori arrivano nel 500 e hanno un
ruolo più attivo – provveditori non sostituiscono i sindaci perchè questi ultimi hanno
altre funzioni ossia di controllo mentre i provveditori hanno funzione politica e
governativa – presenza dovuta alla necessità di coordinare l’azione dei rettori e
sorvegliarne l’azione e per creare una fisionomia politica del territorio (perchè ci
sono territori più ampi quindi la politica necessita di qualcosa di più) – provveditori
sono una sorta di ministri e hanno poteri superiori rispetto ai rettori delle singole
comunità – territori in perenne stato di incertezza a causa di ottomani e anche altre
realtà come i Morlacchi (sono soprattutto in terraferma – popolazione semi nomade
che dalla seconda metà del 400 dalla bosnia vanno in dalmazia a causa delle
incursioni ottomane) e gli Uscocchi (agiscono più nel mare con la pirateria)

VENEZIA E IL SUO DIRITTO

STATUTI

Diritto civile: statuti della città per lo più risalenti al ‘200 – il primo doge che pubblica
questi statuti è Iacopo Tiepolo (nel 1242) e questi statuti ci sono articoli di diritto
civile (sono cinque libri più un prologo) - prologo = non una promissione dogale ossia
norme tramite cui si fissavano i limiti entro i quali ogni doge si doveva muovere ed
era extra statutaria – in questo prologo tiepolo enuncia le fonti del diritto – circa un
secolo dopo si aggiunge una altro libro con il doge Andrea Dandolo (nel 1346)

Diritto penale: prime emanate a livello statutario sono del xii secolo = promissio
maleficiorum del doge Orio Malipiero del 1181 – anche lo statuto del tiepolo ha
norme penali

DIRITTO CONSUETUDINARIO
Tipico di comunità che mantengono molto a lungo una loro specifica identità
rispetto al mondo esterno – diritto consuetudinario di venezia connota la città
lagunare le sue attività economiche e la sua società – poi con la nascita della città-
stato il diritto consuetudinario comincia ad esprimere le prerogative del gruppo
patrizio eretto a ceto dirigente (caratteristiche politiche del diritto consuetudinario)
– binomio giustizia e politica: contesto politico veneziano è un contesto privo di
conoscenze giuridiche ed è incline ad utilizzare la nozione di arbitrium =
caratteristiche di giustizia politica ossia legata a forme decisionali legate al ceto
dirigente veneziano, conseguenza di un assoluta assenza di tecnici del diritto – il
riferimento del diritto romano non c’è perchè ha bisogno di un diritto veloce e
pragmatico capace di adattarsi alle attività mercantili e soprattutto venezia
originariamente è ducato dell’esarcato di ravenna e quindi dell’impero bizantino =
se accetta diritto di tradizione imperiale allora riconosce l’autorità di bisanzio (rifiuto
di riconoscimento imperiale) – non significa che non si pensa al ruolo che avrebbe
potuto avere il diritto romano, si pensa soprattutto a fine ‘700 – non è lo sviluppo
del diritto a cambiare la politica ma viceversa – nel ‘700 si va verso l’abbandono
dello stato giurisdizionale – venezia non riesce mai ad approdare alla formazione di
uno stato in cui tutte le forze sociali egemoni riescano a riconoscersi – diritto non
cambia per questo motivo

GERARCHIA DELLE FONTI

A che fonti giuridiche fanno riferimento i giudici?

Sulla terraferma: primo riferimento: statuti – sono statuti municipali (che vengono
riformati con la conquista di venezia) – venezia non vuole stravolgere questi statuti
ma vuole che non ci siano palesi riferimenti polemici contro la dominante – con
commissione di giuristi locali – interesse che ci sia esplicito riferimento all’autorità
veneziana – statuti sostanzialmente rispettati in modo da garantire buoni rapporti
con il territorio locale – per le comunità molto piccole venezia non interviene sugli
statuti – secondo riferimento del giudice: (se statuti non bastano) consuetudini –
non si parla di tradizioni ma tradizioni riconosciute come peso giuridico – si portano
dietro anche dei modi di procedere nel giudicare (non solo diritto sostanziale ma
anche procedurale) – terzo riferimento: analogia – leggi che trattano casi analoghi
oppure a sentenze emanate che trattano casi analoghi – la configurazione sembra
quella della dominante ma l’ultimo step cambia perchè nella terraferma se non
trovo riferimenti in nessuno di questi tre mi appello al diritto comune romano
(quarto riferimento) = diritto romano integrato da altri diritti (tra cui ad esempio
longobardo) – perchè in terraferma ci sono i tecnici del diritto (a Venezia no) –
questo diritto romano reinterpretato deve fare riferimento a un diritto o dell’impero
o della chiesa (anche per questo venezia rifugge – venezia vuole autonomia anche
giurisdizionalmente)

A Venezia: primo riferimento: statuti – secondo riferimento: consuetudini – non


come quello della terraferma perchè il richiamo alle consuetudini è vincolato non da
giudici dotti e formati ma dall’arbitrium dei giudici stessi (concetto di equità anche
politica perchè i giudici a venezia sono gli stessi uomini politici che reggono la
repubblica) – questi giudici non sono preparati e formati ma sono politici e quindi
interpretano le consuetudini non nel diritto comune romanistico ma attraverso
l’arbitrium (equità) – diritto più duttile e veloce – terzo riferimento: analogia –
quarto riferimento: (non diritto comune) arbitrium = discrezionalità – arbitrium del
giudice patrizio riflette un monopolio politico costituitosi ad esclusivo emblema della
repubblica – patrizi chiamati a giudicare fanno ricorso all’arbitrium

Nello stato da mar: politica più attiva – non c’è una forza significativa del diritto
romano nello stato da mar – a favore delle consuetudini – molto più risalente nel
tempo – smarcarsi da bisanzio, usare le proprie consuetudini, dialogo con le elite
locali = crea un diritto particolare che finisce per caratterizzare le elite delle località –
anche per questo quando arriveranno i diritti inglese e francese ci sarà una
rivendicazione del diritto veneziano adattato – classi dirigenti si autolegittimano –
diritto veneto era penetrato in questi luoghi attraverso le elite

LA SERENISSIMA E LE SUE ISTITUZIONI

Le competenze dei vari organismi si modificano nel tempo – si sovrappongono tra


loro = non hanno competenze ben definite – molte nascono come magistrature
provvisorie e poi diventano permanenti – alcune magistrature sonostraordinarie
(come i sindaci inquisitori)

IL DOGE – figura più importante ma fin da subito un primus inter pares – non è un
sovrano – ruolo istituzionale del doge è fondamentale perchè è un emblema – ha
una carica a vita – è eletto dal maggior consiglio – con un sistema elettorale molto
complicato che risale al 1268 – conta il broglio e l’amicizia = rapporti di patronage e
protezione – è principe della repubblica (serenissimo principe ma senza potere di
sovrano) – rappresenta al massimo livello l’ordinamento giuridico della repubblica –
essendo solo è costantemente sorvegliato nelle sue funzioni e nei suoi doveri da
altre magistrature che lo affiancano – non bisogna alterare la costituzione
repubblicana dello stato quindi per questo è affiancato – anche nelle cerimonie
procede affiancato da sei persone (sei consiglieri dogali che rappresentano
idealmente ognuno dei sestieri della città) – doge presiede i consigli più importanti
della repubblica e li presiede con la signoria che è costituita dal doge, dai sei
consiglieri dogali (doge + sei consiglieri = minor consiglio), tre capi della quarantia
criminal (tre esponenti principali del tribunale della quarantia criminal = tribunale di
appello che riceveva le cause dalla terraferma) – serenissima signoria presiede
anche altri consessi come il senato, il collegio – svolge ruolo di propulsione, di spinta
politica della signoria – l’unico organismo non presieduto dalla serenissima signoria
è il consiglio dei dieci – limiti e controlli del doge: promissine dogale (limiti posti al
doge messi per iscritto scelti o modificati dai cinque della promissione), inquisizione
sopra il doge defunto (creata alla fine del ‘400) = tre inquisitori che vagliano la
passata gestione dogale soprattutto nei risvolti economici, esaminano l’attività
svolta dal doge – ha una caratteristica religiosa (princeps in ecclesia, princeps in
repubblica) – altri funzionari politico-religiosi: primicerio, procuratori di san marco

Cappella ducale (basilica di san marco) – tra le prerogative del doge c’era anche la
giurisdizione goduta sulla basilica di san marco che era cappella ducale –
giurisdizione che si sottraeva a quella del patrirca di castello – giurisdizione
esercitata dal primicerio ossia il primo canonico della basilica nominato dal doge
stesso – dopo l’elezione del doge il primicerio ascoltava il giuramento del doge –
doge poteva esprimere su di se un immagine sacrale e religiosa – altri soggetti che
hanno a che fare con la chiesa di san marco sono i procuratori di san marco = carica
vitalizia, erano uomini di carriera, non sono sempre dello stesso numero, sono
senatori a vita (membri del senato a vita e con diritto di voto), eletti dal maggior
consiglio, all’inizio era uno poi aumentano (dagli anni 40 del 400 iniziano ad essere
stabilmente nove), divisi in procuratori de supra, de citra, de utra – de supra: si
occupano di beni pupillari (beni dei minori lasciati in eredità che hanno bisogno di
tutela e lasciati in testamento alla chiesa) – procuratori de citra: per tutti quei beni
lasciati al di qua del canale(es. San marco – de ultra: al di la del canale (dorsoduro,
san polo e santa croce) – abitavano tutti nelle procuratie vecchie = sono vicino alla
basilica e sono di proprietà della repubblica – si occupano dell’amministrazione e
della tutela della basilica – godono di una sorta di carisma sacrale tale che in alcune
circostanze riuscirono a limitare l’esercizio del potere personalistico del doge

Il patriziato: nel ‘700 il lignaggio inizia a calare: una delle motivazioni è che il
patrimonio viene lasciato alle donne, ceto dirigente sfilacciato, disaffezione nei
confronti della vita politica, devoluzione dei beni che viene definita bilaterale ossia
sia per linea maschile che per quella maschile – tra queste famiglie ci sono famiglie
egemoni di fatto – patrizi grandi siedono nelle magistrature importanti – patrizi
medi stanno in magistrature come le quarantie – patrizi minori (maggior consiglio,
magistrature spesso cittadine e marginali, es. 5 anziani alla pace) – espansione di
venezia in terraferma comporta anche una conseguenza sul villaggio – nasce il
fenomeno delle ville – politica che attua napoleone nei confronti dei fedecommessi
(impediva agli eredi di alienare l’eredità): abolisce il fedecommesso per colpire le
famiglie più in vista perchè così il patrimonio viene disperso, tranne per alcune
famiglie del patriziato che lega a se –

Cittadini: si è o cittadini originari o per privilegio - fanno una sorta di serrata per
decisione del consiglio dei dieci entrano solo cittadini originari – sono verificati dalla
avogaria di ca mun attraverso il libro d’argento – cittadini originari sono figli di
veneziani e hanno maggiori privilegi (entrare nelle scuole maggiori) – finiscono per
prendere in mano gli uffici della repubblica – la massima carica della cancelleria è
quella del cancellier grande – cittadini per privilegio si dividono in deintus (possono
esercitare commercio e attività a venezia) – a partire da fine 300 si crea un ceto
intermedio tra patrizi e popolo – le cariche sono assegnate a patrizi originari –
serrata avviene nel 1569 – da questo anno bisognava avere delle caratteristiche per
essere iscritti nel libro d’argento ossia per ottenere la cittadinanza: 1) essere nati a
venezia 2) risiedervi da tre generazioni 3) nascita legittima – cittadini originari sono
in questa cancelleria – la cancelleria era l’anima della repubblica perchè vi erano
conservati i documenti politici – questi cancellieri gestiscono la cancelleria non
filtrano i documenti o informazioni – un elite vera e propria si costituisce con il
cancellier grande che è eletto in maggior consiglio ma anche altri cancellieri sono
eletti dal patriziato – manca l’inclusione dei cittadini provenienti dalle terre
conquistate nelle cancellerie – c’erano delle scuole dove si formavano

Caratteristiche dello stato veneziano: la struttura istituzionale è fluida,


consuetudinaria, repubblicana, aristocratica, c’è alla base una forte influenza di ciò
che era inizialmente la città-stato, forte pragmatismo, contrasto tra ordine ideale e
ordine del vissuto = richiama alla tematica mito-realtà – si esplicita nel momento del
conflitto, nel mondo consuetudinario il controllo di questi conflitti si esercita in una
maniere che non garantisce che non emergano degli elementi nuovi rispetto a
consuetudini precendenti, così quanto di nuovo emergeva si usava o per confermare
l’ordine iniziale oppure si accoglieva nell’ordine ideale del mito – o il conflitto genera
qualcosa che riesco a gestire oppure relego la novità nel mito

CARATTERISTICHE DELLE MAGISTRATURE


1)OBBLIGO DI ASSUNZIONE DELLE CARICHE E LORO GRATUITA’ – evitabile assumere
una carica solo per valide motivazioni – gratuità presuppone una solida situazione
economica per il seguito di persone di cui ci si deve dotare – bisogna essere ricchi
anche perchè se si fanno danni si pagano

2)COLLEGIALITA’

3)PROVVISORIETA’ – sia della magistratura in sè sia come capacità di entrare nella


magistratura

4)INTERFERENZA RECIPROCA E SOVRAPPOSIZIONE DI ORGANI CHE SI CONTROLLANO


FRA LORO – obbiettivo di controllo fra organi –

contumacia = impossibilità di essere eletto per un tot di tempo a una carica appena
scaduta - strettezze (delle specie di quorum) = maggioranza qualificate per cui si
approvano i provvedimenti, qualificate sia rispetto al numero di coloro che sono
favorevoli sia rispetto alle presenze, queste strettezze rivelano una trama complessa
che amalgama le magistrature – se non si raggiunge una maggioranza qualificata la
parte (=legge) pende ossia rimane lì ma si può rivotarla – si vota per mani ossia per
gruppi di elettori – si vota per ballotte = palline – metter ballotta = dare il voto –
c’erano tre colori: bianca se sono favorevole, verde se non sono favorevole, rossa se
ci si astiene (i non-sinceri) – se si vota non-sincero bisogna proporre un’alternativa –
andare a cappello = andare a votare – cazzadi = coloro che vengono cacciati duante
il voto per diverse ragioni – expulsis papalistis = coloro che hanno rapporti di
parentela con la santa sede – piezzi o pieggi = garanti che propongono i nomi per le
cariche e che garantiscono in caso di mala condotta degli eletti che loro hanno
proposto – chi propone il candidato diventa un fideiussiore e risponde civilmente in
solido di qualunque danno del patrizio da lui garantito – tensione anti oligarchica =
ci si trasforma da una struttua aristocratica a una oligarchica, si sta sempre attenti a
strutture di potere che fanno emergere pochi, timore che si elevi il potere di un
gruppo o di una famiglia, ecco perchè è meglio avere delle magistrature collegiali –
ci sono anche magistrature che cercano di prevalere e per questo esiste
l’interferenza reciproca

IL MAGGIOR CONSIGLIO – comprende tutti i patrizi con più di 25 anni o tutti coloro
che hanno estratto la balla d’oro – elegge: il doge, il consiglio dei dieci, i preladi
(senato), avogadori di comun, uffici di terra e mare (rettori), altri uffici della città,
organi giudiziari minori (es. 5 anziani della pace), quarantia civil nuova, quarantia
civil vecchia, quarantia criminal, 6 consiglieri ducati – esprime la sovranità della
repubblica – è custode del principio di legittimità politica del potere – la sovranità
sulla repubblica aspetta alla grande assemblea del maggior consiglio – sovranità
effettiva ma la rappresentanza spetta alla serenissima signoria che presiede il
maggio consiglio – il magio consiglio elegge 831 cariche (550 a venezia e 280 fuori da
venezia) – è evidente che la struttura della città stato è preponderante (550 vs. 280)
– vota le parti (=leggi), anche se anche altre assemblee come il senato possono
votare leggi –

differenze all’interno del maggior consiglio che cambiano nel tempo: tra “lunghi” e
“corti” (patrizi di vecchia data e patrizi nuovi) – poi successivamente cisono i
barnabotti (abitano a san barnaba a dorsoduro) ossia i patrizi poveri – poi un’altra
divisione legata all’interdetto tra vecchi (più conservatori) e giovani (sono
“progressisti” nel senso che tendono ad appoggiare posizioni politiche che vogliono
recuperare magistrature minori o ruoli di magistrature esistenti) –

come si entra in maggior consiglio? All’età di 25 anni detti anche i tristi perchè non
erano entrati con l’eccezione prevesta per coloro che entrano prima dei 25 = nel
giorno di santa barbara era possibile essere ammessi al maggior consiglio a 20 anni
(in alcuni casi 18) se quel giorno specifico in una cerimonia si riusciva ad estrarre da
un cappello una delle poche balle d’oro che si trovavano in mezzo a una serie di
balle d’argento – se pescavo la d’oro entravo in maggior consiglio

da quante persone composto? Varia a seconda dell’aumento o diminuzione della


popolazione – dopo la peste del 300 aumentano i componenti ad esempio – primi
decenni del 500 massimo numero = 2500 persone – non sempre tutti presenti
(alcuni sono via per commercio o a fare ambasciatori e rettori o ci sono anche gli
assenteisti) – agli inizi del 700 dai 2500 si passa a 1700 – quando cade la repubblica
sono poco più di 1200

all’interno del maggior consiglio ci sono patrizi ricchi e patrizi poveri – perchè si
entra per diritto di nascita – esperti di politica o inesperti – acculturati o dotti =
molto variegata la composizione del consiglio –

il maggior consigliovota le leggi = parti ma vota anche delle parti già state deliberate
da altri consigli come il senato perchè la sanzione del maggior consiglio è
indispensabile – votare in senato non basta quindi ci vuole l’organo rappresentante
la sovranità – si votano anche le magistrature (830 di cui 550 a venezia e 280 fuori –
dei 280 più della metà è dello stato da terra) – si vota il doge e anche le cosidette
grazie = permessi – (lasciare ai rettori ditornare a venezia e quindi lasciare il luogo in
cui amministra – altre grazie sono più delicate = es. aggregare nuove famiglie al
patriziato)
la sala: presiede la signoria e vengono fatti anche dei controlli all’interno della sala –
controlli esercitati dagli avogadori di comun e dai censori – si era studiata anche la
disposizione della sala in modo che chi presiedeva ossia la signoria e le magistrature
che dovevano controllare avessero una vista completa in modo da sorvegliare ogni
punto – perchè si interveniva? Perchè c’erano brogli – obbiettivo di evitare che
l’assemblea o una parte dell’assemblea avesse degli scarti d’umore ossia cambiasse
modlità di voto facendosi trasportare da qualcuno che aveva piani sovversivi – poi
bisognava anche controllare che le cariche non fossero date a chi si fosse deciso che
non era degno di rappresentare la repubblica – maneggi materiali non erano quindi
ammessi -

era un’assemblea troppo ampia perchè questi giochi di palazzo potessero


succedere? Si infatti già dal 4 e 500 comincia a verificarsi un crescendo di sfiducia nei
confronti del maggior consiglio – non tanto nell’istituzione in se ma negli uomini che
vi entrano a far parte – problema fondamentale era che ha i vizi che sono tipici di un
assemblea fatta da tante persone – dal 1497 per limitare l’arrivo di componenti
incapaci soprattutto giovani si porta l’eccezione del giorno di santa barbara si porta
a 20 anni e non più 18 – poi vengono col tempo alleggerite le attività e i poteri del
maggior consiglio, a favore di altre magistrature meno numerose (es. Senato
consiglio dei dieci etc...) – magistrature meno numerose e più efficenti – prerogative
del maggior consiglio rimangono insuperabili successivamente – se il maggior
consiglio rappresenta la sovranità se tolgo prerogative a questa assemblea ledo il
funzionamento della repubblica stessa – l’idea di sovranità non verrà mai tolta al
maggior consiglio

MINOR CONSIGLIO – il doge + i 6 consiglieri dogali - stanno in carica 1 anno - sono


sempre a fianco del doge – doge apre lettere ufficiali di fronte al minor consiglio –
nelle cerimonie ci sono tutti assieme – se si aggiungono i tre capi della quarantia
criminal si forma la serenissima signoria – quando è morto il doge la signoria rimane
perchè il ruolo importante del minor consiglio viene esaltato col vacante ducato –
c’è un ordinaria amministrazione che deve ssere svolta da qualcuno – anche in
questo caso il minor consiglio fa le veci del doge – tra i sei consiglieri all’interno del
vacante ducato si sceglie un “vice-doge” – rimane comunque il carattere collegiale –
presiede il minor consiglio assieme al doge i massimi consessi della repubblica (nel
consiglio dei dieci non ci sono i tre capi della quarantia ma c’è un avogadore di
comun = minor consiglio + avogadore di comun) – con signoria o serenissima
signoria si indica un particolare organismo avente determinate funzioni istituzionali
COLLEGIO (cervello della repubblica) – dove la signoria ha un ruolo fondamentale – il
collegio è composto dalla signoria + consulta dei savi - 16 savi (tutti eletti dal senato)
che compongono assieme alla signoria il collegio e sono divisi in tre gruppi: 6 savi
grandi che si occupano di politica generale ed estera che stanno in carica 6 mesi, 5
savi di terraferma per 6 mesi che si occupano di aspetti militari in generale, 5 savi
agli ordini per 6 mesi che si occupano di aspetti militari navali

Perchè il collegio viene chiamato cervello della repubblica? Perchè ha determinate


competenze: funzione di preconsultiva e istruzione dei lavori del senato - funzione di
vagliare le carte che provengono dall’estero (es. Documenti che vengono dalla santa
sede come bolle papali) - funzione di vagliare le suppliche provenienti dai sudditi
(cominciano sempre con “serenissima signoria”) che poi eventualmente la
serenissima signoria inoltra alle varie magistrature che le esaminano – risposte di
dentro o risposte di fuori = se il collegio e la signoria dopo aver esaminato la supplica
la danno a una magistratura della dominante allora è di dentro, mentre quando le
suppliche vengono inoltrate a magistrature locali le risposte saranno di fuori –
funzione di inoltrare al senato le “comunicate non lette” ossia delle questioni che
vengono riassunte dal collegio che poi il senato deve votare (battaglia politica: da
una parte il collegio poi supportato dal consiglo dei dieci e dall’altra i senatori che
vogliono che si lega tutto e non parzialmente) – funzione di ricevere gli ambasciatori
nella sala del collegio (esposizioni principi = con ambasciatori esteri, esposizioni
roma = dalla santa sede – più volte accade che l’ambasciatore estero dice che sono
in troppi perchè sono abituati ad avere il re – in realtà è fondamentale che tutti i
membri del collegio ascoltino – un ambasciatore importante è il nunzio apostolico)

(CONSULTORE IN IURE) – non una magistratura vera e propria – danno assistenza


esterna al collegio stesso in materia che riguardano la santa sede – non sono patrizi
– paolo sarpi era un consultore in iure (eletto dal senato) – la carica nasce con
l’interdetto – precedentemente non erano così chiamati ma erano degli esperti di
diritto e facevano consulenza al collegio – dal 1606-1607 nasce la figura vera e
propria – perchè sono interpellati quando devono dare pareri? Per questioni
giuridiche con altri stati in primis la santa sede – un altro importante fu fulgenzio
ficanzio (di udine)– sia sarpi che lui sono non patrizi e sono religiosi – appartengono
ai serviti – non sono giuristi ma conoscono bene la struttura e le dinamiche della
repubblica e la sua politica – sono sempre dei religiosi? No ci sono anche laici e
giuristi – il più famoso è servilio treo (di udine) e un altro è piero franceschi - in
realtà venezia non ha la forza di costituire una propria chiesa e neanche la forza di
aderire al fronte protestante = perchè i governanti veneziani si rendono conto che il
popolo non seguirebbe – il giurisdizionalismo è quindi in sintonia con il sentimento
cattolico e la vicenda di paolo sarpi e dell’interdetto lo insegna
SENATO – cresce di importanza nel 300 ma è protagonista nel 400 –
precedentemente il nome era Consiglio dei Pregadi o dei Rogati – perchè questi
soggetti partivano dal palazzo ducale andavano nelle case e richiedevano la
presenza – il senato acquista più potere a scapito del maggior consiglio che viene
considerato troppo numeroso – paradossalmente i memebri del senato è contro la
classicità nonostante il nome tipicamente romano – non è legato al diritto romano e
non ha al suo interno giuristi importanti – anche dal punto di vista architettonico è
contro la classicità di roma (es. Progetto per il ponte di rialto – senato respinge il
progetto di palladio perchè troppo legata a impostazione classica, il progetto che
passa è quello di antonio da ponte) – perchè se si fosse abbracciato anche
architettonicamente la romanità si sarebbe sottintesa la subordinazione ad essa –
competenze importanti in materia fiscale – si occupa anche di materia militare, di
politica estera, vedrà perdere queste competenze a favore del consiglio dei dieci (a
partire dal 500) – inizialmente sia il senato che la quarantia sono commisioni del
maggior consiglio – l’attività di governo sarebbe stata assorbita nel ‘500 dal consiglio
dei dieci perchè a sua volta anche il senato è ritenuta un’assemblea troppo
numerosa (ad esempio nella questione della vittoria di lepanto – la pace con gli
ottomani viene stipulata dal consiglio dei dieci all’insaputa del senato – perchè? In
consiglio dei dieci ci si rende conto che la guerra per tenere cipro era già persa e
quindi non si fa ammaliare dalla vittoria di lepanto ma gioca d’anticipo) – il senato è
il protagonista del 400 (secolo di guerre e conquiste) – si occupa degli accordi con le
terre appena conquistate quindi si occupa di politica estera – quando subentra il
consiglio dei dieci gli rimane la nomina degli ambasciatori o dei “residenti” ossia
rappresentanti della dominante all’estero – poi si occupava di altre questioni come
ad esempio dalla fine del 500 esercita un autorità giudiziaria ossia di materia
economica-finanziaria – perde a favore dei dieci l’alto tradimento – crescendo di
importanza si allargano i membri di diritto ordinari – fino ad un massimo di 60
membri – età minima per consuetudine è di 32 anni – non c’è contumacia ossia non
bisogna fare un periodo di stop per essere rieletto perchè ci voleva esperienza e
quindi la continuità andava bene – poi c’è una zonta ossia una aggiunta che
inizialmente è provvisoria e poi viene sempre rinnovata (modalità tipica per la
nascita di nuove istituzioni a venezia) – la zonta è di 60 membri anch’essa – sono 60
dal 1450 – diversa dal senato perchè c’è una scelta fra i senatori di chi deve farne
parte ma il maggior consiglio deve sempre approvare – alle riunioni del senato
partecipano anche altre magistrature – alcuni hanno diritti di voto nel senato pur
appartenenendo ad un altra magistratura mentre altri altri hanno anche il diritto di
proporre (solo la serenissima signoria – che presiede il senato) – numero di persone
in senato? 230 persone quelle che votano e 50 senza diritto di voto (tra cui i 16 savi
– sorta di timone del senato perchè fanno gli ordini preparatori)
Quando si riuniscono le magistrature deve esserci sempre un avogadore

AVOGARIA DI COMUN – sono tre avogadori – è sempre presente un avogadore


perchè nel sistema rappresenta al massimo grado la difesa della legalità – cioè
garantiscono che queste magistrature operano legalmente – perchè inizialmente
non erano altro che i rappresentanti e i procuratori degli interessi del comune
veneziano e hanno sempre rappresentato gli interessi e la legalità del comune e poi
della repubblica – sono tre e sono eletti dal maggior consiglio – durano in carica 16
mesi – hanno la contumacia pari a 16 mesi – competenze: sono nelle quarantie – il
problema è che sia auditori che avogadori che quarantie si sovrappongono perchè si
occupano di appelli – la sovrapposizione dei compiti subentra anche con il consiglio
dei dieci – si occupano dei libri d’oro ossia tengono presso di sè i libri dove erano
segnate le nascite e più tardi i matrimoni patrizi – ha funzione di pubblico
accusatore nel consiglio dei dieci e svolgono gli interrogatori – hanno anche dei
segretari (notai della vogaria – eletti dal consiglio dei dieci) – utilizzano il latino
perchè significava distinguersi dalle altre magistrature – bastano due avogadori per
mettere sotto accusa il doge (= rapporto tra autorità e giustizia)

QUARANTIE – tribunale d’appello – si occupa degli appelli provenienti da tutto lo


stato ma non da subito – sono 40 membri – eletti dal maggior consiglio – durata
della carica 1 anno – non contumacia – la signoria presiede la quarantia – sono tre:
la civil vecchia, la civil nova, criminal – le cause in appello arrivano alla quarantia –
gliele portano gli auditori novi per il civile e l’avogaria di comun per il penale – le
quarantie civili vecchia e nova prendono gli appelli di terraferma – ci sono degli
avvocati nella quarantia – sono avvocati che devono conoscere la procedura usata
nei tribunali locali e quella veneziana – entrano in gioco gli avogadori perchè
l’avogaria non si pronuncia solamente su una sentenza ma anche su alcuni atti che
fanno parte del processo – l’avogadore può impugnare atti del processo e
contestarli (intromissioni degli avogadori) per ordine e quindi modalità o per merito
ossia per contenuto – l’atto o la sentenza vengono esaminati nel grande tribunale
della quarantia criminal – l’avogadore che decide di impugnare sostiene di fornte
alla garantia la legittimità del suo intervento – spetta alla quarantia dire che l’atto è
impugnabile oppure valido – all’inizio del 400 per la materia civile era stata creata la
quarantia civil – successivamente viene sdoppiata in vecchia e nuova – non si
occupano solo di materia civile – crea una giurisprudenza processuale uniforme

Da fine ‘500 l’equilibrio di potere tra le grandi magistrature comincia a indirizzarsi


più verso organismi per loro natura emergenziali (es. Consiglio dei dieci) – questo
orientamento va a sfavore di alcune assemblee ad esempio la quarantia o l’avogaria
– sono degli organi meno spregiudicati per scelta individuale ma anche per la
posizione della magistratura – nel 1546 su spinta del consiglio dei dieci si costituisce
il CONTRADDITORE

Contradditore: difende le sentenze dei rettori – è parte della quarantia

IL CONSIGLIO DEI DIECI – guadagna importanza da metà 500 – sono 17 in tutto –


guida il controllo politico della republlica – la collaborazione tra collegio, signoria e
consiglio dei dieci = (soprattutto dal 400) cuore del governo dello stato – nel corso
del 500 erode i poteri e le prerogative di altre magistrature: es. Senato (politica
fiscale, politica militare e estera – anche le grazie le concede il consiglio dei dieci – i
rettori cominciano a giurare fedeltà alla repubblica di fronte ai capi del consiglio dei
dieci anche se sono nominati dal maggior consiglio – ma sottraggono competenze
anche all’avogaria di comun sui patti di dedizione = modifica degli statuti delle nuove
terre conquistate) – quando nasce? Istituito nel 1310 col compito di giudicare i
partecipanti alla congiura di marco querini e baiamonte tiepolo = organo
inizialmente eccezionale – poi rimane stabilmente – è il sommo garante giudiziario
del sistema politico aristocratico – fa politica di governo soprattutto attraverso
l’attività giudiziaria (giurisdizionalismo) – inizialmente è una derivazione del senato
perchè doveva essere ascoltato nelle deliberazioni politiche – la disparità che si crea:
specie in politica estera i dieci conoscono i segreti della politica del senato ma non il
contrario (es. Pace dopo Lepanto all’insaputa del senato) – diventa un organo per
cui sa tutto quello che fa il senato ma non il contrario – funzione politico giudiziaria
di salvaguardare la città e lo stato – da chi è composto? Dieci consiglieri + doge + sei
consiglieri dogali – non c’è tutta la signoria perchè mancano i capi della quarantia
criminal – all’interno del consiglio dei dieci c’è un avogadore di comun che è garante
di legalità, può anche intromettere le parti – l’avogadore non vota – l’avogadore che
intromette non va in quarantia criminal ma la intromette in senato oppure nel
consiglio dei dieci stesso – l’avogadore conduce il costituto opposizionale (=
interrogatorio) all’imputato – per le parti ossia le leggi ci possono essere presenze e
maggioranze variabili mentre per il rito inquisitorio devono essere tutti presenti –
rito del consiglio dei dieci = processo inquisitorio (tre caratteristiche: scritto, segreto,
senza avvocato) – qual è il dovere del consiglio dei dieci? DIFESA DELLO STATO (poi
espande le proprie facoltà soprattutto nel 400) – progressivamente comincia ad
abbandonare il campo strettamente giudiziario e va verso attività sempre più ampie
che si sovrappongono ad altre magistrature – favorito in questo perchè le norme
che lo costituiscono sono molto indeterminate – paragone fra quello che succede a
venezia e altri stati italiani: il problema del rapporto fra legalità e autorità è comune
a molti stati – i problemi dell’amministrazione della giustizia possono essere risolti in
due modi: fare grandi riforme (difficile perchè ci sono gruppi del patriziato che si
oppongono) oppure affidare ampi poteri ad organi ristretti dotati di autorità,
prestigio e soprattutto procedure e riti che consentono di scaalcare l’ordine giuridico
esistente (ecco perchè è importante il rito inquisitorio) – però il problema a venezia
è che c’è una forma repubblicana = tensione costante tra l’esigenza di difendere la
legalità e quella di disporre un organo autoritario che assume delle decisioni
ritenute impriscindibili per la creazione di una altra gestione (negli altri stati italiani è
più semplice perchè vice il principato e ci sono classi di giudici formati) – ma il
consiglio dei dieci non prende mai pieni poteri ad esempio non può mai
estromettere l’avogadore perchè garantisce legalità – non prende pieni poteri sia
per la sovrapposizione delle competenze fra le magistrature e perchè il gran
consiglio si oppone a questo perchè vige l’eguaglianza fra patrizi e perchè c’è uno
spirito repubblicano alla base – perchè c’è bisogno di una magistratura più efficace?
Perchè nel 400 c’è la conquista della terraferma (si ha bisogno di guerre, denaro,
sicurezza, compattezza della classe dirigente) – e ciò fa sentire l’esigenza di trovare
un organismo che in virtù dei suoi particolari requisiti si collochi al di sopra delle
altre – modalità d’azione più ampia e rapida – fa cambiare la politica della
repubblica senza distruggere le strutture e i principi di base della repubblica –

c’erano state già proteste a metà 400 contro alcuni tentativi di allargare prerogative
del consiglio dei dieci – avevano condotto il consiglio a legiferare – nel 1468 il
maggior consiglio interviene con due leggi – una tende a precisare le prerogative del
consiglio – l’altra per definire le prerogative dell’avogaria di comun – nonostante
questi interventi d’altra parte riconoscono prerogative che aveva assorbito da altre
magistrature (es. Facoltà di punire i rettori che rifiutassero di obbedire agli obblighi
della repubblica – prima era prerogativa dell’avogaria di comun) – ma veniva
revocato il controllo sull’osservanza dei privilegi concessi alle città suddite (lo si ridà
all’avogaria) – revoca breve perchè già nel 1486 viene ridata con una nuova legge
del maggior consiglio il controllo sui patti di dedizione al consiglio dei dieci – nel 500
il consiglio dei dieci riesce a creare esso stesso delle magistrature (es. 1)Provveditori
sopra i monasteri – controllo su persone e beni dei monasteri, creati dai dieci nel
1521, sono tre, hanno ingresso nel consiglio dei dieci per processi istituiti e creati
proprio dai tre provveditori sopra i monasteri, piena giurisdizione su ecclesiastici
regolari 2) esecutori contro la bestemmia – 1537, sono quattro, hanno giurisdizione
su venezia e hanno competenze che riguardano le bestemmie ereticali,
profanazione dei luoghi sacri, matrimoni clandestini, perdita della verginità con una
promessa di matrimonio in cambio, prostituzione, rapporti carnali tra ebrei e
cristiani, ruolo d’appello in materia di bestemmia = controllo della moralità che è
solita prerogativa ecclesiastica ((a venezia dal 1547 vengono creati i savi all’eresia –
per integrare il tribunale canonico ecclesiastico quindi l’inquisizione formato da
nunzio apostolico, patriarca e inquisitore – savi all’eresia tendono a far trasmigrare
competenze della chiasa di roma verso la prerogativa statuale)) ) – se una
magistratura crea altre magistrature significa che ha campo libero – il consiglio
rappresenta quindi l’oligarchia veneziana – tutta l’attività del consiglio dei dieci è
caratterizzata da due elementi ossia la segretezza e la rapidità – nel 500 il consiglio
dei dieci assume controllo su fisco, moneta, boschi, miniere, ordine pubblico, scuole
grandi, privilegi, cancelleria ducale – all’interno ci sono i tre capi ma che non hanno
la presidenza (ce l’ha il doge col minor consiglio) – il lavoro organizzativo è quello
che spetta ai capi – maggior tensione c’è tra consiglio dei dieci e avogaria – gli
scontri diretti più accesi avverranno con il maggior consiglio – consiglio dei dieci è
composto anche dalla zonta di 15 patrizi – creata per evitare paradossalmente delle
derive oligarchiche, per renderlo un po’ più ampio – il consiglio dei dieci nomina
questi 15 in più per aggirare il periodo della contumacia – i membri della zonta nono
sono sottoposti alla contumacia = continuare ad avere il potere (da un lato
limitazione del potere, dall’altra continuità) – nel 1356 si era deciso di associare
questa zonta al consiglio dei dieci al posto di zonte di zonte di 20 o 25 persone
create provvisoriamente (mentre quella di 15 si stabilizza) – quelle provvisorie
venivano nominate per situazioni particolari – la giunta del 1356 è stabile – viene
costantmente rinnovata dal maggior consiglio fino al 1582 – maggior critica al
consiglio dei dieci = troppo potere – eppure questa concentrazione di potere risulta
necessaria perchè il principio di autorità che prevale su quello di legalità è utile –
con le Correzioni - maggior consiglio si rifiuta di rieleggere la zonta nel 1582 – un
altra correzione del 1628-29 con cui si da respiro al collegio e al senato e riprendono
prerogative prima del consiglio dei dieci – connubio con una parte della cancelleria –
connubio tra elemento politico e burocratico sarà problematico

il consiglio dei dieci viene creato dal maggior consiglio come tribunale speciale e
straordinario per pronunciarsi su una congiura = congiura querini tiepolo del 1310 –
dopo una serie di riconferme nel 1335 diventa permanente – i dieci venivano eletti
in diverse tornate dallo stesso maggior consiglio tra i senatori – la carica è una carica
gratuita ed è incompatibile con qualsiasi altra carica – dura un anno la carica con
una contumacia di un anno – più prende prerogative più si farà in modo che la
contumacia sia portata a tre anni – non ci possono essere dei parenti stretti o di una
stessa casata – i parenti del doge sono eleggibili solo al senato – i dieci scelgono al
loro interno i tre capi – i tre capi stanno in carica un solo mese (dopo ritornano ad
essere parte del consiglio dei dieci così si evita che l’ordine dei lavori sia organizzato
sempre dai soliti tre) – anche loro hanno pari contumacia quindi di un mese – questi
capi sono coordinati a turno da uno dei tre ossia il capo di settimana – garantiscono
le esecuzioni del consiglio stesso – in realtà in consiglio dei dieci siedono anche il
doge e i consiglieri dogali – essi hanno funzioni di presidenza politica e non
nell’organizzazione politica – nel 1355 in pieno conflitto con genova in levante e con
la guerra di chioggia viene progettato un colpo di stato a cui partecipa il doge
Marino Falier – si vuole passare da un sistema repubblicano a uno signorile – un
piano preciso non c’era ma c’è la risposta delle istituzioni della repubblica con il
consiglio dei dieci in prima linea = stabilisce l’esecuzione del doge – il ritratto di
marino falier nella sal del maggior consiglio è stato oscurato con un drappo nero con
sopra un’iscrizione – proprio in questo caso il consiglio si assomma una zonta di 15
perchè bisogna condannare un doge – nel 1582 la zonta viene tacitamente
soppressa perchè il maggior consiglio si rifiuta di eleggerla perchè ssi riescono a
eleggere solo 12 membri e non 15 – non nominando la zonta il maggior consiglio
crea un caso – obbiettivo: neutralizzare la zonta perchè veniva strumentalizzata dal
consiglio dei dieci (perchè chi sedeva in giunta continuava ad esercitare influenza nel
consiglio eludendo la contmacia) – si è posto un freno al consiglio dei dieci? sì ma
sono solo paletti – rivela come la tensione fra autorità e legalità non si è totalmente
risolta a favore dell’autorità – il consiglio dei dieci da fine 500 si occupa di tutti i
delitti che avessero assunto connotati politici o che comunque avessero intaccato
vita, onore e beni dei sudditi – tribunale dei delitti gravi che riguardano tutti i sudditi
ma soprattutto i patrizi, più nello specifico il consiglio dei dieci stesso si era riservato
nel 1571 si era riservato su casi dove interveniva omicidio e premeditazione dei
delitti – perchè? Diverse teorie – attraverso questa prerogativa di occuparsi dei
patrizi è chiaro che vuole indicare uno stacco del ceto dirigente lagunare da altri ceti
sociali compresi i nobili di terraferma (gaetano cozzi) – secondo claudio povolo c’è
una preoccupazione che la situazione di privilegio goduta dal patriziato non creasse
tensioni interne alla città e al patriziato stesso – perchè in un tipo di giustizia
negoziata c’è il rischio che le parti si accordino = mostrare che il consiglio può punire
anche i patrizi – prima i patrizi non venivano giudicati da tribunali speciali ma con
procedure normali (= quarantia) – il consiglio adotta soluzioni miti e deboli con
coloro che non sono sudditi e aspramente i patrizi (motivo politico per difendere
l’intergrità dello stato) – nel 1761 c’è un altra Correzione = discussione che pone in
evidenza il potere del consiglio dei dieci e soprattutto un’emanazione = dei TRE
INQUISITORI DI STATO nella difesa dell’integrità dello stato – organismo che nasce
nel 1539 e che diventa permanente dal 1577 – sono eletti tra i dieci o meglio tre dei
17 perchè uno dei tre inquisitori è vestito di rosso gli altri due di nero – il rosso è un
consigliere dogale mentre i neri sono parte dei dieci – durano in carica 8 mesi o 1
anno – non hanno contumacia – deliberano solo all’unanimità – se non votano tutti
e tre assieme in maniera favorevole il giudizio passa ai 10 – il fatto che il consiglio
dei dieci rimanga il fulcro è confermato dal fatto che gli inquisitori votano tra loro
ma i dieci sono informati – tutelano il segreto di stato e la sicurezza di stato –
tribunale supremo e le loro sentenze sono inappellabili – raccolgono denuncie –
possono compiere arresti preventivi – hanno delle spie (confidenti – tra loro anche
molti artisti famosi) – potevano delegare processi ai rettori col rito del consiglio dei
dieci – 1775 è l’ultima correzione – reazione degli inquisitori di stato = pesanti
conseguenze subite sul piano penale dai protagonisti non solo dalla correzione del
1775 ma anche di quella del 1761 – questa persecuzione penale che avevano
contestato il consiglio dei dieci ha un significato rilevante: secondo gaetano cozzi è
un segno che la sopravvivenza della repubblica era sempre più precaria da non
consentire il dibattito nel ceto dirigente patrizio che pure in precedenza aveva
potuto svolgersi

CASE STUDY - patrizio veneziano di fine 500 (periodo in cui il consiglio dei dieci da un
nuovo equilibrio alla repubblica) –

Concetti di corpo e anima della repubblica – il corpo: considerato nelle sue


rappresentazioni simboliche =palazzo ducale inteso nella sua fisicità ma anche nelle
sue trasformazioni anche nelle rappresentazioni del potere (comune veneziano,
dominium) e come rappresentazione del potere aristocratico oligarchico – nel corso
del 500 il palazzo ducale assume una conformazione particolare in cui una struttura
oligarchica (consiglio dei dieci) tende a manifestare una sorta di alterità attraverso la
ristrutturazione di un’ala architettonica – prigioni: prima le pene pecuniarie erano
favorite su quelle detentive – alcuni erano detenuti nelle prigioni vecchie (dette
pozzi) e altri nelle prigioni nuove dall’altra parte del canale collegate dal ponte dei
sospiri – fa vedere la vista sulla laguna a coloro che dovevano finire in prigione per
lungo tempo – strutturazione del potere si ritorce anche sulla struttura del palazzo
ducale e nello specifico delle prigioni, che evidenziano il potere del consiglio dei
dieci (da fine 500) = questo è il corpo – e l’anima? – è rappresentata degli archivi
della repubblica – dove si conserva la documentazione – sistemata in base alle
diverse magistrature

Delitto d’onore – vicenda ha come protagonista il patrizio Alvise Bon che uccide una
Trevisan – è l’imputato – sentenza pronunicata dal consiglio dei dieci nel 1587 –
alvise aveva già commesso un omicidio – nel 1587 il consiglio lo condanna al carcere
a vita – questi due omicidi riguardano anche altre famiglie – Paolina Molin (moglie di
Alvise) aveva intrattenuto una relazione amorosa con Andrea Trevisan – alvise
uccide le mogli in entrambi i casi – vicenda si conclude per Bon con la condanna al
carcere a vita nelle prigioni del palazzo ducale – questione che riguarda l’onore – in
realtà il Bon muore fuori dalla prigione –

Protagonisti: Alvise Bon, figlio di Messer Alessandro Bon (denominazione di messer


viene attribuita solo ai procuratori di san marco – era morto al tempo della vicenda
presa in considerazione) e della madre Cecilia Mocenigo (parte di un
importantissimo lignaggio), Adriana Dario (prima moglie – la famiglia dario è una
famiglia cittadinesca importante non patrizia – viene uccisa), Paolina Molin (uccisa),
Andrea Trevisan è l’amante della moglie Paolina, compagni di carcere, guardiani
delle carceri, Marco Dolce (capitan grande del consiglio dei dieci – che dal 1583
sovrintende al satellizio ossia la polizia della città = si afferma il concetto di ordine
pubblico – obbiettivo non è punire il colpevole ma ristabilire un equilibrio rotto
perchè non contano i singoli ma le famiglie e i gruppi), capitano delle barche che è
uno del consiglio dei dieci (uno dei dieci capitani della città con a disposizione una
barca armata e alcuni uomini)

Luoghi: palazzo ducale nello specifico prigioni del consiglio dei dieci (i piombi e i
pozzi), il Bon non compie il delitto a Venezia ma in un territorio padovano (Mincana
dove c’è la villa dei trevisan, Ponte di Riva villa dei Malipiero, Gorgo dove c’è la villa
dei Bon e Mocenigo), venezia

Quando: dal 1586 (data dell’omicidio) al 1602

La vicenda comincia nel 1586 quando alvise bon compie l’atto che lo porterà ad
essere condannato dal consiglio dei dieci – accusato di aver ucciso nella villa di
Gorgo la propria moglie Paolina e Andrea Trevisan – le cronache narrano che i dui
sono stati uccisi perchè colti in flagrante adulterio – il consiglio dei dieci nel 1587
condanna il bon al carcere a vita – anche se la condanna non è all’unanimità – nel
rito devono votare tutti ma non si vota all’unanimità (coloro che erano contrari
volevano relegarlo a vita a Capodistria) – premeditazione: obbiettivo è dimostrare
che ci sia stata la premeditazione e non solo la flagranza – i Trevisan puntano sulla
premeditazione perchè se non ci fosse stata la premeditazione non sarebbe stato
perseguibile – l’adultera scatena delle conseguenze non tanto morali ma di carattere
economico, perchè l’adultera perde la dote e rompe equilibri comunitari – ecco
perchè l’adultera poteva essere uccisa se colta nell’atto – soprattutto se l’adulterio
avveniva nella casa del marito o del padre – solo riferito alla donna? Differenza tra
onore maschile e femminile: onore ha duplice valenza = legato o alla virtù o allo
status – onore maschile e quello femminile sono complementari (differenza è che
quello maschile può essere accresciuto, quello femminile solo mantenuto o perso,
quello maschile è depositario dello stato, quello maschile del sangue) – la donna
disonorata influenza l’intera famiglia – il disonore ricade però anche sul maschio
perchè significa che non è riuscito a difendere la moglie – la tesi dei Trevisan pesa
anche perchè il Bon non è abile a difendersi – chi propone la pena? L’avogadore –
cosa pesa contro il bon? Il fatto che lui prima aveva ucciso la prima moglie ossia
Adriana Dario – quella volta era stato condannato non al carcere a vita ma al bando
– era rientrato acquistando una voce di liberal bandito – se qualcuno acquisisce
meriti contro altri banditi lo stato regala la possibilità di far liberare altri banditi – nel
maggio 1587 viene rinchiuso in una cella dei Pozzi del così detto piano di sopra (ci
sono due piani) – una condizione che ritiene inaccettabile perchè dalla piena libertà
alla peggiore condizione – nel 1588 tenta la fuga ma viene stroncata – la reazione
del consiglio dei dieci è dura = ordina al capitan grande di trasferirlo dalla cella al
piano superiore a una al piano inferiore (contrassegnata dal numero 4) – nel
dicembre 1588 interviene cecilia Mocenigo = madre di Alvise Bon – rivolge una
supplica al consiglio dei dieci perchè il figlio sia trasferito in una cella diversa e
perchè non stia isolato – c’è una discussione nel consiglio dei dieci perchè si votano
molte volte ma pendono sempre (in questo caso ci vuole una maggioranza specifica)
– chi si oppone da fuori a questo trasferimento? La famiglia trevisan – alla fine c’è
una votazione che accoglie la richiesta della madre del Bon (perchè cecilia mocenigo
appartiene a un grande lignaggio e “minaccia” con il fatto di avere quattordici figli in
grado di ribellarsi) – nelle votazioni ci sono anche dei cazzadi perchè vicini ad una
delle due famiglie – viene tirato su dai pozzi – a più riprese Bon prende coraggio e
chiede di poter rivedere i figli per questioni famigliari = implicazioni economiche –
chiede di rivedere i figli nella sala dei capi del consiglio dei dieci – alla repubblica non
conviene limitare un lignaggio che può dare ricchezze alla repubblica – dopo varie
votazioni contrarie nel 1594 viene accolta la sua richiesta – maggio 1595 fugge da
palazzo ducale – consiglio dei dieci lo bandisce (se qualcuno lo becca può
ammazzarlo) – nello stesso documento in cui si concede il bando non si fa
riferimento alla fuga perchè altrimenti sarebbe stata messa in discussione l’autorità
del consiglio dei dieci – dopo il 1595 non abbiamo più notizie di Bon fino al 1602 –
nel 1602 riemerge in un documento del consiglio dei dieci in cui gli si permette di
rientrare a venezia con un salvacondotto = bando viene cancellato – nel dicembre lui
muore durante una festa alla Giudecca – perchè nel frattempo è riuscito ad ottenere
la pace con la famiglia Trevisan – proprio per questa pace il consiglio concede il
salvacondotto – la sua libertà dura poco – un cronista registra la sua improvvisa
morte nel dicembre dello stesso anno (cascò zu de un pergolo de ca trevisan alla
zudeca) – si stava facendo una festa alla casa trevisan alla giudecca – è in balcone
con un certo renier zen e cade giù dal balcone – questo fa pensare che qualche
trevisan l’abbia spinto – in realtà nei registri dei necrologi dei provveditori alla sanità
(magistratura eletta inizialmente dal senato e poi dal maggior consiglio, sono tre,
hanno giurisdizione anche criminale su molte materie, deliberano giudizialmente,
materie: sovrintendono a lazzaretti, pulizia strade, pozzi, vagabondi, meretrici,
sepolture, sovrintendono alla registrazione delle morti – alle loro dipendenze ci sono
uffici di sanità in ogni città e luogo del dominio) riportano che il pergolo è crollato
improvvisamente

DOCUMENTI

Rito inquisitorio del consiglio dei dieci – segretezza del consiglio era necessaria per
colpire anche i potenti – è una segretezza perchè da la possibilità di colpire membri
del patriziato stesso – e poi si tende a salvaguardare l’onore delle famiglie più in
vista perchè del procedimento non si sa nulla –

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