Sei sulla pagina 1di 1

Freud

mercoledì 8 giugno 2022 11:06

Freud
LA SCOPERTA DELL’INCONSCIO
Isteria e inconscio
Freud dopo essersi laureato in medicina, si recò presso l’ospedale di Parigi per studiare alcuni nuovi approcci terapeutici di Charcot all’isteria basati
sull’ipnosi; dopo i suoi studi presso la città francese, Freud tornò a Vienna dove collaborò con Breuer, il quale guarì molti casi di isteria attraverso
l’ipnosi con un metodo catartico che liberava il soggetto dalla sofferenza attraverso la rievocazione di un’esperienza che ne era ritenuta la causa.
Freud e Breuer collaborano in questo studio e conclusero che la causa originaria di questo disturbo fosse di natura psichica e che i disturbi organici
fossero la conversione di una sofferenza psichica in un malessere fisico (somatizzazione)

Breuer e Freud credevano che all’origine dell’isteria ci fosse un trauma psichico (esperienza di forte dolore mentale, di terrore, di vergogna..)
causato dall’impossibilità di soddisfare un desiderio poiché avrebbe compromesso la stabilità del soggetto. Inoltre, un altro fattore che sta all’origine
di ciò sono gli affetti sviluppati in situazioni patogene e per questo non potevano svilupparsi apertamente e, dunque, questi affetti repressi
portavano allo sviluppo di manifestazioni abnormi e si convertivano in sintomi fisici disturbanti.
In queste situazioni, poi, entrano in conflitto dei meccanismi di “rimozione” che rigetta gli affetti e le rappresentazioni dove non vi è
consapevolezza. Così Freud e Breuer distinguono l’apparato psichico in: cosciente (dimentica le esperienze traumatiche) e inconscio (i ricordi
dolorosi persistono)

Freud considera inconsci i processi che non vengono controllati dalla coscienza. L’inconscio è un’area della psiche dove manca la consapevolezza,
dove agiscono i desideri, le pulsioni, l’istinto primo: nell’inconscio si manifestano esperienze non gestibili dalla coscienza. Freud paragona la psiche a
una città quasi del tutto sepolta, la quale bisogna riportare alla luce: il “sottosuolo” inconscio è gestito da dinamiche non razionali e influenza i
comportamenti degli uomini senza che essi ne siano consapevoli. L’inconscio è un estraneo nella psiche che non ci rende pienamente padroni di
essa.
Le esperienze rimosse, non vengono mai del tutto cancellate, vengono eliminate dalla memoria, ma poiché sono cariche di energia affettiva
continuano a premere sull’Io e creano un contrasto che crea un sintomo di malattia psichica caratterizzata da desideri repressi (contrasto tra IO e
scarica degli affetti)

La teoria della sessualità


Freud definì una teoria della psiche, basata sulla sua esperienza lavorativa sui suoi pazienti.
Freud approfondì il ruolo del desiderio e della sessualità con l’analisi dei sogni in modo particolare. Scoprì man mano che buona parte delle storie
traumatiche aveva un contenuto sessuale sviluppato in età infantile. La pulsione sessuale è, infatti, una pulsione fondamentale dell’essere umano
che, però, non riguarda solo l’attività genitale volta alla conservazione della specie né tantomeno solo l’età adulta, ma anzi la pulsione sessuale è
portatrice di “libido” (energia che non rispecchia quella erotica) che si diffonde in tutto il corpo e prova soddisfazioni tramite il piacere.

Il bambino per Freud non è innocente, ma anzi anch’esso ha pulsioni sessuali fin dai primi giorni di vita e, in seguito, attraverso un suo sviluppo
perviene ad avere la sessualità tipica dell’uomo adulto. Nel bambino la pulsione sessuale è indipendente dalla funzione riproduttiva (lo diverrà in
seguito), la libido è infatti funzionale al raggiungimento di sensazioni piacevoli per mezzo di un’idonea eccitazione di determinate zone del corpo
(zone erogene). Solo con l’adolescenza le pulsioni
Freud distingue diverse fasi dell’evoluzione sessuale: fase orale (nei primi 2 anni di vita il bambino il bambino vive una fase sessuale di tipo orale,
privilegiando la zona della bocca dove il bambino succhia il latte e prova piacere perché soddisfa il bisogno di nutrirsi ma anche per la stimolazione
sensoriale che ne ricava basato dal rapporto con la madre), fase anale (dai 2 ai 3 anni dove il bambino privilegia le altre parti del corpo come gli
sfinteri e l’uretra che gli consentono di espellere o di contenere i residui dei processi di sostentamento, trattenere e lasciar andare), fase fallica (fra i
3 e i 5 anni il bambino scopre la differenza sessuale tra maschio e femmina, acquistando la consapevolezza che può provare piacere con la
manipolazione degli organi genitali)

Nella fase fallica secondo Freud il bambino comincia a provare attrazione verso la figura genitoriale di sesso opposto: questa attrazione genera
rivalità nei confronti del genitore di sesso uguale al bambino, “complesso di Edipo” (nella tragedia greca di Sofocle, Edipo re, Edipo sposerà una
vedova che si rivelerà essere sua mamma e ucciderà suo padre.
Solitamente i genitori vietano desideri incestuosi che vengono visti dal bambino come una punizione, “angoscia di castrazione”, divieto insuperabile
al quale bisogna adattarsi per vivere in pace. Dal momento che il bambino realizza l’irrealizzabilità dei suoi desideri, inizia ad identificarsi con il
genitore dello stesso sesso e con tale identificazione interiorizza i divieti, le regole morali, arrivando all’autocontrollo, censurando il mondo
pulsionale: distingue, quindi, cos’è realtà e cos’è piacere: si giunge per questo alla rimozione del complesso edipico che lo porta nell’inconscio e
diventa inaccessibile alla memoria (amnesia infantile)

Il complesso edipico viene associato all’angoscia di castrazione poiché il suo desiderio non viene soddisfatto per il divieto dell’incesto e la
sovrapotenza del padre che porta il bambino a sviluppare timore della minaccia paterna nei suoi organi genitali. Nella bambina, invece, la
castrazione è vista come una condizione di deficienza causata dalla mancanza del pene e porta quindi a un desiderio della maternità.

Il fatto di essere inaccettabili le pulsioni sessuali incestuose e che la rimozione dei divieti determinino la rimozione nell’inconscio del complesso
edipico. Il bambino attraverso l’identificazione con il genitore, assume una specifica identità sessuale, assimilando divieti e regole e sviluppando,
quindi, una coscienza morale connessa ad una capacità di auto-osservazione: si forma la propria personalità, il SUPER-IO. Quest’ultimo, nel corso
della vita, poi, si arricchirà di altri elementi culturali e sociali in base all’educazione ricevuta. In questo bisogna tenere in considerazione la differenza
tra bambino e bambina dove la bambina rimane per molto in una situazione edipica, rimuovendo tardi il complesso e in modo incompleto:
determina la formazione di un Super-Io meno autonomo e meno indipendente dell’uomo

Secondo Freud dai 5-6 anni fino alla pubertà attraverso la “fase della latenza” dove avviene il superamento del complesso edipico dove
diminuiscono le pulsioni sessuali, prevalendo i sentimenti e le relazioni sociali
Il bambino si identifica con i genitori, socializzando, investendo nelle attività di apprendimento e sviluppando aspirazioni morali ed estetiche, forma
sentimenti come il pudore. Con la maturazione biologica e psichica emerge la pulsione sessuale rivolta verso l’altro sesso che non è più
rappresentata dal genitore: “fase genitale” che si identifica con la storia biologica/psicologica della sessualità adulta. Una maturazione psico-
sessuale equilibrata consente di sviluppare un’identità normale dove sono integrate tutte le altre forme sperimentate nelle varie fasi di infanzia
Secondo Freud in ogni caso è possibile che nell’evoluzione del bambino si sviluppino nell’iter evolutivo psico-sessuale delle fissazioni o forme di
regressione ai diversi stadi. Tali processi si pongono alla base delle perversioni sessuali

LA METAPSICOLOGIA
La prima topica
Le psicologie positivistiche dell’Ottocento si erano fermate all’analisi della coscienza, mentre l’analisi di Freud va oltre a ciò “metappsicologia”,
analizzando ciò che sta oltre la coscienza e, quindi, l’inconscio
Nella metapsicologia, Freud cerca di descrivere nella sua totalità e nella sua organicità la struttura e il funzionamento del soggetto

Freud descrive la struttura dell’apparato psichico, rappresentandolo come un insieme di funzioni che è possibile raffigurare spazialmente come
“luoghi psichici”; le descrizioni sono dette “topiche” e Freud ne costruisce due.
Secondo la “prima topica” elaborata da Freud (1915) l’apparato psichico si distribuisce in 3 aree distinte anche se in relazione tra loro: INCONSCIO,
PRECONSCIO, CONSCIO; queste 3 aree sovrapposte vengono divise e regolate dalla censura (vigila e vieta il passaggio all’area superiore)

Prima topica:
1. Conscio = rapporto con la realtà esterna dove si organizzano le rappresentazioni simboliche, idee e concetti, sia della realtà interna a noi
sia della realtà esterna. Seleziona il materiale psichico e trattiene gli elementi che potrebbero risultare perturbanti. Vige il processo
secondario governato dal principio di realtà in base alle esigenze del mondo esterno. In quest’area l’energia della libido si lega a
formazioni psichiche stabili, qui si organizza il pensiero e vengono organizzati elementi affettivi e cognitivi
2. Preconscio = regola e filtra le pulsioni provenienti dall’inconscio, bloccandone alcune con la censura, mentre altre vengono fatte passare
trasformandole in psichiche stabili. Questo spazio è virtuale dove vi si trovano elementi inconsci provvisoriamente, gli elementi contenuti
in quest’area potenzialmente sono accessibili alla coscienza (esempio: ricordi o contenuti dell’attività mentale). Vige il processo
secondario governato dal principio di realtà in base alle esigenze del mondo esterno. In quest’area l’energia della libido si lega a
formazioni psichiche stabili, qui si organizza il pensiero e vengono organizzati elementi affettivi e cognitivi
3. Inconscio = area dove si verificano le pulsioni fondamentali dell’essere umano dove circola l’energia psichica. Questo spazio viene
governato dal principio di piacere che raggiunge la soddisfazione della pulsione. In quest’area non vi è morale e tantomeno
preoccupazione per la realtà esterna. Vige il processo psichico primario basato sul principio di piacere. Nell’inconscio vi sono solo
elementari rappresentazioni mentali delle pulsioni e tracce mnestiche (grumi di memoria) di eventi/esperienze rimosse.

La seconda topica
Seconda topica:
Negli scritti del 1920 Freud ripensa alla struttura dell’apparato psichico e ne riformula l’organizzazione
1. L’Es = il processo primario inconscio, portatore di libido, si colloca ora nell’Es, l’area in cui sono presenti le pulsioni primarie guidate dal
principio del piacere: si ritrovano tutti i contenuti psichici rimossi dalla coscienza
2. Il Super-Io = una nuova area le cui funzioni si ritrovavano nella prima topica nella “censura”. Svolge un ruolo di giudice/censore sull’IO.
Rappresenta la coscienza morale, la legge interiore la cui trasgressione provoca un senso di colpa. E’ il depositario di un modello ideale
dell’Io e indica ciò che l’Io dovrebbe essere sulla base dei principi che ciascuno di noi apprende interiorizzando i divieti e i comandi
genitoriali e le norme che provengono dalla società
3. L’Io = svolge una funzione di filtro e di mediazione tra le istanze libidiche inconsce (Es) e la realtà (Preconscio e Conscio) alla quale
devono adattare l’intero sistema personale tenendo presenti le istanze dell’Super-Io. L’Io deve trovare un equilibrio con le richieste del
mondo esterno, con le pretese del Super Io e con il bisogno pulsionale: si cercherà di trovare un equilibrio sviluppando una propria
identità razionale, sopportando sofferenze, conflitti e angosce

La formazione dell’IO
L’io è costituito dall’energia dell’Es (legame con realtà e il mondo esterno) che lega le cariche pulsionali alle attività del pensiero ed è formato
anche da processi di identificazione e di introiezione delle relazioni e di esperienze più significative vissute nel sviluppo. L’Io è frutto di un processo
di elaborazione delle esperienze che si costruisce nei primi anni di infanzia attraverso il rapporto con i propri genitori

I meccanismi di difesa
L’Io per controllare il conflitto tra Super-Io ed Es mette in atto meccanismi di difesa e fa da mediatore tra le istanze. Questi meccanismi di difesa
hanno lo scopo o di eliminare o di ridurre ogni modifica che possa compromettere l’integrità dell’individuo a livello psicofisico
L’attività di difesa può essere: normale (se tutti utilizzano meccanismi di difesa per proteggere il proprio equilibrio, controllando anche il rapporto
con la realtà) o patologica (se la difesa non si svolge in modo corretto e sufficiente, rendendo difficile la vita quotidiana e determinando un disagio)
I meccanismi di difesa sono:
• Rimozione = impedisce l’affiorare alla coscienza di pulsioni/affetti/ricordi la cui soddisfazione viene considerata pericolosa per il soggetto.
Determina un accumulo di tensione che può risultare distruttiva per luoghi inconsci o consci (immagine diga)
• Regressione = processo di ritorno a uno stadio anteriore dello sviluppo psichico, a forme immature dello sviluppo del pensiero
• Sublimazione = quando una pulsione originariamente di natura sessuale viene deviata verso una meta non sessuale e si rivolge verso
attività socialmente utili
• Proiezione = il soggetto in questo processo attribuisce ad un’altra persona/cosa sentimenti, desideri, caratteristiche che egli non è
disposto a riconoscere come propri. Molto simile alla proiezione è l’introiezione dove il soggetto porta dentro si sé qualità e desideri che
non erano suoi

Potrebbero piacerti anche