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Ipnosi

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L'ipnosi è un fenomeno psicosomatico che può essere causato tramite una
suggestione dovuta ad un'immagine o un suono che il soggetto percepisce
intensamente. Coinvolge sia la dimensione fisica che la dimensione psicologica del
soggetto a cui viene sottoposto. È una condizione particolare di "funzionamento"
dell'individuo che consente di influire sia sulla sua condizione psicofisica che sulle
sue condizioni di comportamento.

L'ipnosi è una condizione molto simile al sonno, provocata artificialmente da un


operatore o dal soggetto stesso (autoipnosi) che, trovandosi in questo stato, è come
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privo di coscienza e di volontà.
Photographic Studies in Hypnosis,
La disciplina che utilizza l'ipnosi in ambito terapeutico si chiama ipnoterapia.[1] Abnormal Psychology (1938)
Alcune tecniche utilizzate nell'ipnoterapia varcano il confine della scienza,
risultando pseudoscientifiche, poiché non sempre si fondano scientificamente.[2]

Indice
1 Storia
2 Definizione
3 Il dibattito concettuale
4 Le potenzialità
Una seduta ipnotica raffigurata in un
5 Tecniche
quadro del tardo XIX secolo.
6 Applicazioni
6.1 Ipnoterapia
6.2 Ipnosi extraclinica
6.3 Autoipnosi
6.4 Regressioni a vite passate
7 Critiche all'ipnosi
8 False opinioni e pregiudizi comuni
9 Aspetti psicobiologici
10 Considerazioni giuridiche
10.1 Normativa italiana
11 Note
12 Bibliografia
13 Voci correlate
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni

Storia
L'ipnosi intesa come potenzialità della mente umana pare essere impiegata fin dall'antichità; Charles Arthur Musès (1972) scrive di
aver trovato un'antica registrazione di una seduta ipnotica nella incisione di una stele egizia risalente al regno di Ramesse XI della
XX dinastia egizia, circa 3.000 anni fa[3].

Nel papiro di Ebers (circa 1.500 a.c.) si descrivono rituali magici che inducono la persona in uno stato alterato con il fine di guarirla.
Il papiro di Leida, risalente al regno di Ramsete XII, descrive una tecnica di induzione ottenuta facendo dondolare una lampada
davanti agli occhi della persona. Caldei, Medi, Persiani, Egizi, Aztechi, Maya, Zapotechi, praticavano rituali simili. Tra gli indiani
l'ipnosi e l'autoipnosi (dei fachiri) sono praticate da almeno duemila anni, gli Ebrei si avvalevano di pratiche ipnotiche per indurre la
divinazione. Tra gli indiani Chippewa la trance ipnotica indotta attraverso la ripetizione del canto dello sciamano aveva funzione
analgesica [4] e di preparazione all'insegnamento dei costumi tribali nei riti di iniziazione dei giovani alla pubertà.
[5]

Il primo tentativo di considerare scientificamente l'ipnosi si ebbe nel 1772 con F.A. Mesmer, che ne diede una spiegazione
scientifico-naturalistica ritenendo che i fenomeni organici fossero influenzati dal magnetismo gravitazionale e che la malattia fosse
causata dall'alterazione nel corpo di un fluido necessario a connettere gli uomini ai corpi celesti: la guarigione poteva essere ottenuta
applicando al corpo dei magneti che riequilibrassero il fluido bio-cosmico. Mesmer comprese il valore del legame terapeutico e
ridusse l'uso dei magneti a favore delle relazione, ma pochi ne capirono l'importanza e l'ipnosi venne delegata ai teatranti di strada
che ne favorirono l'uso popolare.[6]

Secondo Gualtiero Guantieri (1927-1994)[7], l’ipnosi, al pari di ogni altra disciplina, presenta due fasi che trapassano gradualmente
una nell'altra: da una fase empirica, prescientifica, fondata esclusivamente sull'osservazione dei fenomeni, si passa ad una fase
scientifica, caratterizzata soprattutto dalla descrizione e classificazione dei fenomeni rilevati, nonché dalla ricerca del come e del
perché essi possano prodursi.

La fase prescientifica dell’ipnosi inizia nella preistoria, della quale non si hanno testimonianze scritte, ma lo studio dei reperti
archeologici rinvenuti e dei costumi degli attuali popoli primitivi, testimoniano la possibilità che fossero già allora presenti fenomeni
di ipnosi e manifestazioni affini, indotti con varie modalità con scopi divinatori o terapeutici. Ad esempio i fenomeni studiati da
Pierre Dominique Gaisseau sui primitivi neoguineani e da Francis James Gillen e Walter Baldwin Spencer sui primitivi australiani,
tra i quali si registrano manifestazioni di analgesia, ad esempio in occasione di estrazione di denti. Compaiono poi cenni in opere
letterarie o testimonianze scritte o raffigurate relative a complicati cerimoniali: ad esempio il rito del fuoco in uso nella medicina
iranica agli inizi del VI secolo a.C. e pratiche mediche indiane posteriori al VI secolo, influenzate dal Brahmanesimo e dal
Buddhismo, oppure alcune tecniche rituali appartenenti ai Maya, Aztechi e Incas, con finalità terapeutiche. Secondo Guantieri anche
alcuni fenomeni che si accompagnano ai misteri bacchici della Magna Mater e della Terra Madre menzionati nell'Attis di Gaio
Valerio Catullo, oltre alla cerimonia di iniziazione ai misteri di Sileno, dipinta nella pompeiana Villa dei Misteri, che prevedeva la
[8].
fissazione protratta di una maschera raffigurante Sileno stesso riflessa in una coppa illuminata, implicavano fenomeni ipnotici

Il termine deriva dal greco "hypnos", sonno, e fu introdotto da James Braid nella prima metà del XIX secolo per le analogie che a
quel tempo sembravano esserci fra le manifestazioni del sonno fisiologico e quelle che si avevano in quella condizione particolare
che si pensava creata dai magnetizzatori. Prima delle ricerche di Franz Anton Mesmer (1734 - 1815) tutti i fenomeni che oggi
possono essere fatti rientrare in specifiche potenzialità dell'immaginazione erano considerati isolatamente come manifestazioni divine
o diaboliche, oppure il risultato di pratiche magiche.Mesmer formulò nel 1779 la teoria del magnetismo animale, secondo la quale un
fluido magnetico permeava l’universo e costituiva la base dell’interconnessione tra le creature, e la salute dipendeva da una sua
corretta circolazione, mentre la malattia era causata da una sua alterazione. Le sue terapie ebbero all’inizio un misto di successo e di
critiche, ma le sue teorie furono condannate dall'Accademia delle Scienze e dalla Facoltà di Medicina di Parigi nel 1784. Mesmer si
1815[9].
trasferì quindi in Germania dove condusse vita appartata fino alla morte nel
Un'importante revisione delle teorie di Mesmer fu proposta dal medico inglese James Braid (1785-1860). Braid diede
un'interpretazione fisiologica al fenomeno studiato e introdusse il termine ipnosi oltre al termine neuro-ipnotismo nel suo lavoro
pubblicato nel 1843 (Neurypnology)[10], al fine di superare l’ipotesi mesmeriana del fluido magnetico e introdurre la teoria secondo
la quale i fenomeni ipnotici dipendevano esclusivamente da «un'impressione sui centri nervosi». In un lavoro successivo
(Observations on Trance or Human Hybernation) Braid riferì di aver sperimentato su sé stesso l’autoipnosi: nel 1844 subì un grave
attacco di reumatismi in seguito al quale non riuscì a dormire, né a girare la testa o alzare un braccio a causa di dolori lancinanti.
Coadiuvato da due assistenti, Braid ricorse all’autoipnosi riuscendo a liberarsi dai disturbi reumatici e dal dolore per diversi anni
successivi[11]. Braid introdusse anche il concetto di “monoideismo”, vale a dire la focalizzazione dell’attenzione e della
concentrazione su un singolo oggetto. Tra i meriti delle ricerche di Braid sono da ricordare lo spostamento dal concetto di trance a
quello di suggestione e che quest’ultima è un elemento sia dell’induzione ipnotica, sia dei suoi effetti terapeutici; l’avere chiarito che
il soggetto ipnotizzato non può essere forzato ad agire contro la sua volontà; inoltre che l’ipnosi è uno stato psicofisiologico che non
[9].
richiede di per sé l’operatore e può essere autoindotto

Gli sviluppi successivi di interpretazione dell'ipnosi si devono ai lavori di Ambroise-Auguste Liébeault (1823-1904), un medico di
Nancy, e di Hippolyte Bernheim (1837-1919), famoso neurologo parigino. Insieme fondarono la Scuola di Nancy. La scuola di
Nancy si trovò a dover opporre studi e teorie sull'ipnosi alla scuola di Jean-Martin Charcot (1825-1893) che operava all'Ospedale
della Salpêtrière di Parigi. Mentre per la scuola di Nancy l'ipnosi era un fenomeno psicologico normale e tutti i suoi fenomeni
potevano essere spiegati con la suggestione, Jean-Martin Charcot considerava l'ipnosi un fenomeno patologico, una nevrosi isterica
artificiale.

L’ipnosi conobbe applicazioni anche in chirurgia: i primi ad aver sperimentato l’ipnosi per l’analgesia chirurgica furono John
Elliotson e John Forbes in Inghilterra. Il 12 aprile 1829, Jules Germain Cloquet effettuò il primo intervento con anestesia ipnotica in
Francia, asportando una mammella a una paziente ipnotizzata, che non sentì dolore e non ricordò l'operazione subita al risveglio. Nel
1830 Jean Victor Dudet estrasse il primo dente in anestesia ipnotica. Nel 1880 Ambroise-Auguste Liébeault produsse analgesia totale
in un travaglio di parto della durata di 22 ore[12].

Di ipnosi si occupò anche Sigmund Freud (1856-1939), ma la transitorietà dei risultati terapeutici, la laboriosità dei procedimenti
ipnotici, la limitazione delle applicazioni terapeutiche e, forse non ultima, l'individuazione da parte sua di “un misterioso elemento”
di natura sessuale, spinsero Freud ad abbandonare l'ipnosi e a creare un nuovo metodo: la psicoanalisi. Con la morte di Jean-Martin
Charcot (1893) e l'inizio della psicoanalisi cominciò per l'ipnosi un periodo di decadenza.

L'interesse per l'ipnosi si risvegliò durante la prima guerra mondiale, quando con tale metodo si iniziarono a trattare le nevrosi
traumatiche di guerra, ma soltanto dopo la seconda guerra mondiale l'atteggiamento della comunità scientifica nei confronti
dell'ipnosi migliorò. In particolare in questo periodo il dottor Milton Erickson (1901 –1980), che fu presidente e fondatore della
Società americana di ipnosi clinica e membro dell'Associazione americana di psichiatria, dell'Associazione americana di psicologia e
dell'Associazione americana di psicopatologia, riprendendo la lezione di uno degli allievi di Charcot, Jean Leguirec, sviluppò
un'ipnositerapia chiamata "ipnosi ericksoniana", che permette di comunicare con l'inconscio del paziente. Questo tipo di ipnosi è
molto simile ad una normale conversazione ed induce una trance ipnotica nel soggetto.

Grazie a Milton Erickson negliUSA e ad altre importanti figure di livello internazionale, come Franco Granone e Gualtiero Guantieri
in Italia, l'ipnosi ha subito un progressivo sviluppo nella seconda metà del XX secolo, acquisendo finalmente lo status di disciplina
scientifica, medica e psicologica[9].

Nel 1949 venne fondata negli USA la Society for Clinical and Experimental Hypnosis che divenne Società internazionale nel 1959.
Nel 1957 venne fondata una seconda associazione, l'American Society of Clinical Hypnosis. In particolare nel 1958 l'American
Medical Association riconobbe l'ipnosi come metodo legittimo di cura in medicina e in odontoiatria. Nel 1969 l'American
Psychological Association creò una sezione di psicologi che si interessavano prevalentemente di ipnosi. In Inghilterra, nel 1955 la
British Medical Association riabilitò ufficialmente l'ipnosi[13]. Negli anni Cinquanta fu fondata la Federación Latinoamericana de
Hipnosis Clínica che riuniva più associazioni locali, mentre in Giappone l’ipnosi fu oggetto di grande interesse già a partire dal
periodo Meiji (1868-1912), tanto che nel 1902 fu costituita la Teikoku Saimin Gakkai (Imperial Society for the Study of Hypnotism),
oltre alla Nihon Saimin Tetsugakkai (Japan Society for Hypnosis Philosophy) e alla Dai Nihon Saimin Jutsu Kyokai (Japanese
Society for the Practice of Hypnotism)[14].
In Italia la prima Associazione scientifica per lo studio e l'applicazione dell'ipnosi, l'A.M.I.S.I. (Associazione Medica Italiana per lo
Studio dell'Ipnosi), fu costituita nell'aprile del 1960. Nel 1965 fu costituito il Centro di Ipnosi Clinica e Sperimentale divenuto, nel
1979, Centro Italiano di Ipnosi Clinico-Sperimentale (CIICS) ad opera di Franco Granone, autore di importanti lavori sull’ipnosi,
come il Trattato di ipnosi[15]. Nel 1985 fu fondata a Bologna la Società Medica Italiana di Psicoterapia e Ipnosi (SMIPI) e in seguito
a Roma la Società Italiana di Ipnosi (SII).

Dopo la seconda metà del XX secolo si è registrato un crescente interesse per l’ipnosi, in particolare negli anni più recenti sono state
create nuove opportunità di studio grazie allo sviluppo delle tecniche di imaging cerebrale, che permettono di visualizzare le
[9].
variazioni dell’attività cerebrale durante lo stato di ipnosi

Definizione
Nella XIV edizione dell'Enciclopedia Britannica, anno 1954, venne pubblicata una delle prime definizioni di ipnosi su base
scientifica. L'autore era Milton H. Erickson (1901-1980), uno psichiatra diventato famoso soprattutto per i suoi studi sull'ipnosi
clinica avendo pubblicato complessivamente oltre 150 articoli sull'argomento nell'arco di 60 anni di lavoro e ricerca. Erickson ha
definito l'ipnosi come un tipo molto particolare di comportamento complesso e insolito, ma normale, che in condizioni opportune può
essere sviluppato probabilmente da tutte le persone comuni e anche dalla gran parte di quelle che hanno problemi di salute.

Si tratta principalmente di una speciale condizione sia psicologica sia neuro-fisiologica nella quale la persona funziona in un modo
speciale, un modo in cui la persona può pensare, agire, e comportarsi come nel normale stato di coscienza o anzi anche meglio, grazie
all'intensità della sua attenzione e alla forte riduzione delle distrazioni. In questa situazione focalizzata, la persona che sta
funzionando ipnoticamente non solo mantiene la capacità di usare la volontà o la ragione, ma dimostra anche di essere meno
manipolabile, al punto che non è in alcun modo possibile costringerla ad agire contro il suo volere.

Anzi, gli stessi fallimenti dell'ipnositerapia dimostrano che a volte è difficile persino raggiungere gli obiettivi che pure si desiderano
fortemente. La sola relazione ipnotica utile tra ipnotista e soggetto ipnotico è quindi quella basata su una profonda e sincera
collaborazione al fine di raggiungere gli obiettivi personali dell'interessato. Dato che l'esperienza ipnotica è molto individuale, essa
mantiene un carattere inesplicabile e affascinante, ma per questo stesso motivo continua a rimanere esposta a persone che cercano di
sfruttarla in direzioni nonscientifiche e anche a sperimentatori con buone intenzioni, ma privi di una competenza ipnotica sufficiente.
Ciò vale anche per chi opera in ambito clinico con l'ipnosi come infermieri, operatori sociali, ipnologi-hypnotherapist, medici,
psicologi, terapeuti, e personale paramedico.

Per esempio, nell'ipnosi l'eventuale processo terapeutico non dipende affatto dalle parole o dalle azioni dell'operatore come
comunemente si crede, ma deriva interamente da una riorganizzazione interna che solo il paziente medesimo può portare a termine in
un ambiente favorevole (Erickson, 1948). Inoltre l'esperienza ipnotica è straordinariamente più importante e riabilitante di qualsiasi
ingiunzione o suggerimento (Erickson, 1944). Infine, ciò che si sviluppa in trance deriva dalle attività del soggetto ipnotico e non
dalle suggestioni (Erickson, 1948), inoltre l'operatore non può controllare né la trance né i fenomeni ipnotici (Erickson, 1962 e 1967).

Il dibattito concettuale
Il termine: "Ipnosi" proposto da James Braid non è certo quello più adeguato per sintetizzare e descrivere quanto avviene in quella
condizione particolare di funzionamento dell'organismo umano detta ipnosi. In detta condizione sono coinvolti aspetti neuro-
psicofisiologici particolari, una relazione interpersonale e l'impiego di potenzialità specifiche del soggetto. Lo stesso Braid nel 1847
sostituì il termine ipnosi conmonoideismo.

Attualmente l'ipnosi è definita negli ambienti universitari come "la manifestazione plastica dell'immaginazione creativa
adeguatamente orientata in una precisa rappresentazione mentale, sia autonomamente (autoipnosi), sia con l'aiuto di un operatore con
il quale si è in relazione".[16]

È inoltre opportuno differenziare i termini: ipnosi e ipnotismo, intendendo con "ipnosi" lo stato particolare, psicofisiologico (trance)
del soggetto e con "ipnotismo" la metodica e le tecniche impiegate dall'ipnotizzatore per realizzare l'ipnosi.
Diverse sono ancora oggi le teorie e le interpretazioni del fenomeno che si confrontano. In termini neurofisiologici l'ipnosi viene
interpretata come condizionamento, apprendimento, inibizione ed eccitazione corticale e in termini psicologici è interpretata come
rapporto interpersonale, come suggestione, come gioco di ruoli, come regressione e come transfert; alcuni addirittura sostengono che
l'ipnosi non esista in quanto per spiegare i fenomeni osservati non è necessario ricorrere al concetto di ipnosi. Tutti punti di vista
plausibili e tutti rientranti in ciò che oggi sappiamo essere l'ipnosi. L'ipnosi non è altro che "la manifestazione plastica
dell'immaginazione creativa adeguatamente orientata". Quest'ultima è la definizione fatta propria dal CIICS (Centro Italiano di Ipnosi
Clinica e Sperimentale)[17].

Con la conoscenza sempre più approfondita del fenomeno, nel tempo sono stati proposti da autori diversi neologismi sostitutivi del
termine "ipnosi", ma nessuno finora ha avuto fortuna come il vecchio termine. I concetti che si avvicinano molto a quello che oggi si
pensa essere l'ipnosi, sono forse quelli proposti da A. Romero nel 1976 di "eidosi"[18], fatto derivare dal greco èidos (aspetto, figura)
e da G. Tirone 2005 di "geniosi"[19] (potenzialità dell'immaginazione creativa).

Le potenzialità
Sono diverse le potenzialità dell'ipnosi documentate scientificamente. Il soggetto in ipnosi può modificare la percezione del mondo
esterno; può percepire stimoli che in realtà non ci sono e non percepire quelli che sono presenti; può distorcere percezioni di stimoli
effettivamente esistenti creando illusioni. Diviene così possibile avvertire, ad esempio, un odore, una luce, un rumore inesistenti o
percepire come gradevole un odore assai molesto, quale quello dell'ammoniaca, come squillante un suono a tonalità bassa, come
gano di senso[8].
verde un colore rosso o sviluppare insensibilità in ogni or

In ipnosi è possibile modificare il vissuto sensoriale; il vissuto di schema corporeo e in particolare è possibile un controllo del dolore.
Il soggetto in ipnosi può orientare con facilità la propria introspezione nei diversi settori del suo organismo, può ampliare o ridurre le
sensazioni che provengono dall'interno del suo corpo, può alterare i parametri fisiologici avvertibili come il battito cardiaco, il ritmo
respiratorio, la temperatura cutanea. Ad esempio, suggerimenti di freddo e di caldo possono portare rispettivamente a vasocostrizione
e a vasodilatazione. Semplici suggerimentidi maggior o minor frequenza del battito cardiaco e del respiro, di aumento o diminuzione
della tensione arteriosa oppure di fatica muscolare e ansia o di tranquillità, sono altresì in grado di determinare effettivamente un
aumento o una diminuzione della frequenza del polso, del respiro o della tensione arteriosa. Bernard Boris Raginsky
, in un paziente al
quale era stato asportato il seno carotideo a causa di episodi sincopali riferiti ad arresto cardiaco, ha riprodotto temporaneamente tale
arresto, registrato su elettrocardiogramma, suggerendo al soggetto di rivivere uno dei suoi precedenti attacchi più gravi. Inoltre
nell'ambito delle funzioni gastrointestinali è stata notata la tendenza all'aumentata produzione di succo gastrico e di pepsina
[8].
inducendo soddisfazione, nonché la diminuita produzione, suscitando invece collera o paura

Con l'ipnosi è possibile entrare nella propria storia e variare i criteri di elaborazione dell'informazione in ingresso; è possibile
modificare i significati che il soggetto ha dato in passato alle sue esperienze fruendo delle alternative che possedeva. Si possono
ottenere dei cambiamenti nella continuità dellamemoria (amnesie parziali o totali).

È stato invece provato che la possibilità di ricordare eventi passati di cui non si ha memoria è pressoché nulla: le indagini hanno
dimostrato che terapie simili sono spesso causa di falsi ricordi o ricordi non esatti, dettati dalla fantasia del paziente o da
un'interpretazione errata.[20][21][22][23][24]

I meccanismi psicodinamici regolatori del comportamento sono più accessibili e le resistenze sono più facilmente superate. In ipnosi
variano i parametri di valutazione spazio-temporali e la valutazione critica.

Le emozioni sono una risposta dell'organismo a momenti dell'esistenza. Mentre nello stato di veglia il controllo volontario delle
emozioni pare essere un compito particolarmente arduo, in ipnosi queste possono essere amplificate o ridimensionate; e vi è inoltre la
possibilità di passare repentinamente da un'emozione all'altra in relazione ai suggerimenti che vengono impartiti dall'ipnotista.

Attraverso l'ipnosi il soggetto può apprendere a smorzare la sua risonanza emotiva. Il senso dell'Io può essere distaccato da un'ampia
varietà di tipo di informazioni e situazioni ai quali è normalmente applicato. In un soggetto in regressione d'età l'emergere di un
ricordo con tonalità affettiva particolarmente coinvolgente può essere vissuto non come esperienza propria ma semplicemente come
informazione neutra attinta dalla memoria. Il senso dell'Io può anche essere distaccato dal proprio corpo come avviene per la non
percezione del dolore.

In ipnosi esiste la possibilità di alterare la qualità e la quantità del controllo della muscolatura volontaria, della motilità e in
particolare di modificare alcune modalità di funzionare del nostro organismo, credute al di fuori di ogni controllo volontario, quali
quelle del sistema neurovegetativo, del sistema neuroendocrino e del sistema immunitario. Tutte le possibilità di comportamento
elencate non possono essere ovviamente pensate come realizzabili allo stesso livello da tutti i soggetti, almeno immediatamente, in
quanto sono coinvolti predisposizione genetica e tempi diapprendimento.

Tecniche
Le tecniche di gestione dell'ipnotismo, specialmente in ambito terapeutico, sono cambiate nel tempo in relazione alla maggior
conoscenza e ai diversi criteri di interpretazione del fenomeno. Si è transitati dai "passi" di Franz Anton Mesmer, dalle tecniche che
cercavano di indurre rilassamento e sonno, dalle suggestioni dirette all'eliminazione dei sintomi, per giungere con Milton Erickson e
altri studiosi alle elaborate tecniche di visualizzazioni guidate e di regressioni di età orientate alla definizione e rielaborazione delle
dinamiche inconsce per finalitàpsicoterapeutiche.

Le tecniche elaborate nel tempo sono state verbali, gestuali, attive, passive, di tensione, di rilassamento, dirette, indirette, mascherate,
esplicite, accompagnate da comunicazioni visive, tattili, sonore e posturali.

Oggi che l'ipnosi non è più solo interpretata come uno stato rigido da ricercare (trance) per poi inserire suggestioni, ma come un
modo di funzionare dinamico caratterizzato dall'abilità del soggetto a realizzare ideoplasie (monoideismi plastici) attraverso
l'orientamento adeguato della propria rappresentazione mentale, si sono ben definiti i criteri per l'elaborazione di tecnicheficaci.
ef

È necessario che l'ipnotista abbia ben chiaro e ben definito l'obiettivo da raggiungere, ossia qual è l'idea che deve esprimersi
plasticamente, qual è il comportamento da realizzare e qual è la rappresentazione mentale che li definisce in maniera adeguata. L'idea
da realizzare deve essere fatta propria dal soggetto con cui si opera perché possa attivarsi il dinamismo atteso.

Perché la rappresentazione mentale possa essere espressa in termini fisici e/o di comportamento deve essere "carica della valenza
giusta" (credenza, motivazione, aspettative, orientamento e attenzione). Un ulteriore accorgimento è che l'azione definita
dall'obiettivo debba essere di possibile realizzazione per il soggetto in virtù della sua costituzione psicofisica e delle sue potenzialità
di apprendimento.

Applicazioni
Le fonti più remote nelle diverse culture che fanno pensare all'uso dell'ipnosi in ambito terapeutico illustrano tale impiego
prevalentemente rivolto al controllo del dolore, quindi come metodica analgesica. Da quando l'ipnosi è maggiormente conosciuta
come modalità particolare del funzionare umano, che può essere tecnicamente controllata da esperti professionisti, è utilizzata in
ambito extraterapeutico nello spettacolo, nello sport e nella ricerca, e in ambito terapeutico nelle diverse specializzazioni della
medicina, della psicologia clinica e dell'odontoiatria.

Viene sempre più utilizzata con buoni risultati nel controllo delle emozioni (disturbi d'ansia, attacchi di panico, rabbie, tristezze) e
delle dipendenze (alcol, fumo, droghe), attraverso le varie forme di psicoterapia e ipnositerapia. È impiegata in ostetricia nella
preparazione e nella conduzione del parto, in odontoiatria nelle varie fobie da studio dentistico e come analgesico, in dermatologia
nelle diverse forme di malattie psicosomatiche, e negli ultimi anni anche in oncologia come strumento del sostegno psicologico,
impiegata come tecnica di rilassamento, e nella eliminazione degli effetti collaterali alle diverse terapie quali la nausea, il vomito,
l'eccessiva stanchezza e ovviamente nella gestione delle diverse emozioni negative.

Ipnoterapia
L'utilizzo dell'ipnosi nella terapia è detta ipnoterapia, (o, per evitare confusioni con la terapia del sonno, "ipnositerapia") ed è un
lavoro clinico, ossia si tratta di impiegare lo stato e le dinamiche dell'ipnosi in una strategia terapeutica. Essa, poiché viene
discutibilmente considerata una tecnica psicoterapeutica, in Italia può essere applicata solo da professionisti abilitati (medici,
psicologi e odontoiatri).

Nel Regno Unito la professione di Ipnoterapeuta (Hypnotherapist) è una professione indipendente a cui si accede dopo formazione
specifica - presso Scuole riconosciute dalle principali Associazioni professionali quali per citarne alcune APHP, HA, NCH, NCP -
della durata generica di un anno. Tuttavia per il mantenimento dell'iscrizione agli elenchi di tali Associazioni è necessaria la
supervisione continua formale (stipulata per contratto con un supervisore accreditato) con un numero di sessioni che varia in rapporto
al numero dei clienti e l'aggiornamento continuo professionale (CPD - Continuous Professional Developement). Lo stesso vale in
alcuni Stati degli U.S.A. L'APA (Associazione degli Psicologia Americani) non considera l'ipnoterapia come psicoterapia. Nel Regno
Unito la ipnositerapia è considerata medicina complementare. In Italia ci sono alcune scuole di formazione in ipnosi che rilasciano
attestati con qualifica di ipnotista e scuole di specializzazione post-laurea in psicoterapia ipnotica.

L'ipnoterapia, attraverso le sue svariate metodiche, che spaziano dall'intervento diretto sul sintomo a sofisticate strategie di
ristrutturazione di credenze e dipersonalità, può essere utilizzata da molti specialisti nel contesto delle loro specifiche competenze.

Psicoterapeuti, psicologi e psichiatri possono impiegare l'ipnoterapia per intervenire nelle diverse forme di nevrosi, nei disturbi
somatoformi, nelle diverse dipendenze (alcol, tabacco, droga), nei disturbi sessuali di origine psicogena, nei disturbi alimentari. Gli
anestesisti nel controllo del dolore, nella preparazione agli interventi chirurgici e nel post operatorio. Gli ostetrici e i ginecologi nella
preparazione e nella conduzione del parto e nei disturbi ginecologici psicosomatici. Gli odontoiatri nel controllo delle fobie, delle
ansie e del dolore (ipnodontria). Gli oncologi possono impiegare l'ipnoterapia nelle diverse fasi della malattia, in alcuni momenti sarà
ipnoterapia di chiarificazione e di ristrutturazione psicologica di credenze false, in altri momenti sarà ipnoterapia orientata alla
gestione delle emozioni, alla realizzazione della calma e al potenziamento del sistema immunitario, in altri momenti ancora sarà
ipnoterapia di incoraggiamento e orientata al controllo del dolore fisico.

Gli studi in psicobiologia ed in psiconeuroendocrinoimmunologia hanno dimostrato che è possibile stimolare la risposta immunitaria
per la cura di patologie della pelle e di allergie respiratorie. Ricerche scientifiche dimostrano una risposta immunologica anche nei
tumori, con l'aumento dei linfociti T e NK, però solo in via del tutto temporanea, pertanto inutile ai fini terapeutici. La difficoltà
dell'ipnosi nel campo della PNEI è stata determinata principalmente dalla difficile standardizzazione dei risultati, e da una ricerca con
dei criteri applicativi non rigidissimi. Nella fattispecie, i risultati ottenuti si differenziano sia in base alla suggestionabilità del
soggetto, che alle capacità del terapeuta. Ciò comporta che due campioni differenti in termini di suggestionabilità, e due terapeuti
differenti in termini di tecnica di induzione e carisma/capacità intrinseche comunicative-relazionali, potrebbero produrre risultati
molto differenti.

Ipnosi extraclinica
L'uso delle tecniche ipnotiche in diversi campi ha prodotto numerose attività diversamente definite; tra esse:

Ipnosipedia: l'impiego dell'ipnosi nell'apprendimento. Il suo impiego è finalizzato ad aumentare la concentrazione, a


realizzazione monoideismi che esaltino le capacità intellettuali e, attraverso suggerimenti post-ipnotici, è possibile
rafforzare la personalità ed aumentare la motivazione allo studio.
Ipnosi per lo sport: riguarda tecniche utilizzate per la preparazione psicologica degli atleti in diverse discipline
sportive[25].
I risultati che si possono ottenere con l'impiego dell'ipnosi con gli atleti sono:
1) il raggiungimento di rilassamento sia muscolare che mentale, il che favorisce il controllo del tono muscolare e
dello stato emotivo,
2) il controllo dell'ansia pre-agonistica,
3) il recupero della fatica fisica e mentale.
Ipnosi per scopi militari.
Ipnosi nei programmi spaziali.
Ipnosi da palcoscenico.
Ipnosi per lo studio di fenomeni paranormali.
Ipnosi "illegale", applicazioni extracliniche per finalità illecite, solitamente truf
faldine.
Autoipnosi
L'autoipnosi è la realizzazione dello stato ipnotico su se stessi. In ambito clinico l'ipnotista impartisce al paziente delle istruzioni
particolari affinché apprenda a entrare autonomamente nello stato ipnotico. All'inizio dell'apprendimento, per agevolare la
realizzazione della trance, possono essere utili delle audiocassette con la voce registrata del terapeuta. Con l'allenamento e
l'esperienza migliora sempre più l'abilità del soggetto a realizzare l'ipnosi.

L'autoipnosi può essere utilizzata per gli stessi obiettivi per i quali è impiegata l'ipnosi eterodiretta: correzione di comportamenti
inadeguati (mantenere una dieta, smettere di fumare ecc.), controllare emozioni (ansie varie), realizzare stati di distensione, terapia
regressiva, etc..

Regressioni a vite passate


Sulle presunte regressioni a vite passate, alle quali secondo alcuni autori (ma senza alcuna evidenza scientifica oggettiva) si
accederebbe attraverso un percorso ipnotico a ritroso, Aureliano Pacciolla in un suo libro[26] afferma che alcuni ricordi affascinanti
delle vite trascorse, in realtà sono solo il frutto della fantasia del soggetto in quanto, dopo aver cercato in biblioteche e in antichi
documenti non ha trovato corrispondenza fra i racconti dei pazienti e i documenti rilevati né di luoghi, né di nomi, né di famiglie, né
di abitazioni con i fatti raccontati. Diametricalmente opposto è il parere di molti altri ricercatori, tra i quali Ian Stevenson (1966),
[27]
Brian Weiss, (1997) e Angelo Bona (2001), i quali hanno riscontrato, e portato come prove di questi riscontri, evidenze opposte.

La controversa ipnosi regressiva, per quanto ancora oggetto di studi e approfondimenti, è considerata dalla maggior parte dei medici
e più in generale dalla comunità scientifica una procedura metodologica pseudoscientifica che crea dei falsi ricordi:[28] la fonte dei
ricordi, presentati come frutto di vite passate, è costituita da racconti creati dal subconscio sotto l'influenza delle informazioni e dei
suggerimenti forniti dal terapeuta.[29][30][31][32][33][34][35] I ricordi creati sotto ipnosi non sarebbero inoltre distinguibili dai reali
[30]
ricordi e potrebbero apparire più vivi di quelli reali.

Critiche all'ipnosi
Piero Angela, avvalendosi di un'indagine del suo collaboratore Marco Visalberghi, ha messo in dubbio, nel libro Viaggi nella scienza,
la reale efficacia dell'ipnosi nel recuperare ricordi del passato o addirittura di vite precedenti, sostenendo che essa sia sovente una
forma di suggestione in cui il soggetto ipnotizzato non riporta alla memoria ricordi attendibili, ma accoglie fantasie suscitategli al
momento, che poi, tornato lucido, qualifica come reali.[36] In un altro libro (Nel cosmo alla ricerca della vita) Piero Angela ha
mostrato che sotto ipnosi possono essere ricordate come reali delle esperienze che in passato si sono intensamente immaginate ma
che non sono state vissute nella realtà.[37]

False opinioni e pregiudizi comuni


La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento psicologia è
stata messa in dubbio.
Motivo: Questa sezione, più che riportare le risposte di alcuni specialisti alle critiche
rivolte all'ipnosi, fa un'apologia soggettiva dell'ipnosi, infarcita di termini POV
Fra i pregiudizi diffusi sull'ipnosi (da cui derivano le riserve di alcuni pazienti) vi è quello secondo cui essa consentirebbe il controllo
della mente e la perdita di coscienza. Questa idea, che corrisponde all'immagine dell'ipnosi riportata più frequentemente nella
narrativa, nel cinema, nella fiction, e soprattutto in televisione, è fuorviante. Più corretto è dire che l'ipnosi fa vivere al soggetto
un'esperienza di trance, senza tuttavia modificarne la personalità (e quindi, per esempio, la volontà o i principi morali).

Giuridicamente sono contemplati i reati con l'ipnosi, intendendo con ciò quei casi in cui si induca con la suggestione un soggetto a
compiere un illecito. Esempio: un ipnotista suggestiona un individuo in modo da fargli credere che egli è nel proprio letto armato di
un coltello, e che la persona che ha di fronte è un malvivente che ha appena ucciso la sua famiglia e ora vuole uccidere anche lui. La
responsabilità di un'azione simile è di chi ha indotto la suggestione.
Oggi, grazie a tecniche di indagine sofisticate (risonanza magnetica funzionale, tomografia a emissione di positroni) sappiamo che il
funzionamento ipnotico per sua natura ha poco o nulla di psicologico, in quanto l'ipnosi produce evidenti alterazioni
neurofisiologiche, e questo avviene in modo non farmacologico, naturale, e sovente anche spontaneo. Per questo motivo non ha alcun
senso confinare l'ipnosi al solo ambito clinico. Molti parlano di ipnoterapia, ma ad esempio Erickson ha affermato che una cosa come
l'ipnoterapia non esiste (Seminars, Workshops, and Lectures of MHE, vol. IV), perché l'eventuale processo terapeutico non dipende
affatto dalle parole o dalle azioni del terapeuta, come comunemente si crede, ma deriva interamente da una riorganizzazione interna
che solo il paziente medesimo può portare a termine in un ambiente favorevole (Erickson, 1948). In pratica il presunto ipnoterapeuta
è soltanto un mezzo.

Un altro pregiudizio è che l'ipnosi sia meramente suggestione. Per quanto appena detto è abbastanza ovvio che l'esperienza ipnotica è
straordinariamente più importante e riabilitante di qualsiasi ingiunzione o suggerimento (Erickson, 1944). Infine, ciò che si sviluppa
in trance deriva dalle attività del soggetto ipnotico e non dalle suggestioni (Erickson, 1948), e inoltre il terapeuta non può controllare
né la trance né i fenomeni ipnotici (Erickson, 1962 e 1967), per cui i vari test che tentano di misurare oggettivamente la
fenomenologia ipnotica perdono validità, dato che l'ipnosi è per sua natura una delle espressioni più soggettive e variabili della
personalità. Nell'approccio ericksoniano il terapeuta non conta quasi nulla se non come mezzo di collaborazione, mentre il paziente
acquista un valore enorme e quasi assoluto. Lo scopo della relazione ipnotica è dunque quello di facilitare un lavoro personale del
quale spesso sanno ben poco sia l'operatore sia lo stesso soggetto ipnotico. Ma forse è proprio qui che troviamo l'aspetto più
affascinante, profondo, e ricco dell'ipnosi come esperienza personale molto forte e significativa.

Infine, si tenga conto che il principio di autorità è finito con il Medioevo. A quel tempo per dimostrare qualcosa si diceva: "ipse
dixit", l'ha detto lui (Aristotele). Oggi sembra che stia accadendo la stessa cosa con Erickson, il cui nome viene citato per dare
credibilità a certe affermazioni. Di questo fenomeno Erickson si era già lamentato nel 1964 in un suo editoriale.

Aspetti psicobiologici
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Nel campo della fenomenologia ipnotica la psicobiologia è anche la scienza che si interessa dei rapporti tra psiche e soma mettendo
in evidenza vie e mezzi attraverso cui essi si realizzano. Partendo dal dato di fatto che l'emisfero cerebrale sinistro è l'emisfero della
logica ed il destro quello dell'emozione, l'esperienza nell'emisfero sinistro è registrata preminentemente come parola, nell'emisfero
destro è conservata come emozione. Ciò viene descritto ed illustrato ad esempio da Ronald Shone, riportando un esperimento fatto su
[38].
un soggetto che aveva subìto la resezione dei peduncoli cerebrali del corpo calloso

Il nostro psichismo dispone di una energia vitale complessiva da cui originano le cariche psicodinamiche che esplicano, secondo la
loro natura, una azione favorevole o meno sull'organismo. Le parole, le idee, le immagini, le emozioni, man mano che entrano a far
parte del vissuto e quindi dell'esperienza della persona, provocano una eccitazione psichica ed acquisiscono una carica psicodinamica
che ne ricalca il significato. Tale carica può essere utilizzata, secondo il principio dei riflessi condizionati, usando come stimolo
suggestivo proprio la parola o l'immagine o l'emozione, che l'hanno realizzata. L'idea di benessere utilizza l'energia insita in essa per
realizzare la sensazione di benessere. L'idea di paura utilizza la sua energia per realizzare una sindrome fobica. L'idea di levitazione e
di trascinamento di un braccio in alto determina il suo alleggerimento e sollevamento verso l'alto. E così può dirsi per ciascun'altra
idea o immagine o parola suggestiva. Nel momento in cui una persona richiama alla sua mente una idea e la mantiene per un po' di
tempo, questa idea realizza il suo contenuto (ideoplasia). È una legge dell'interazione mente-corpo trasformare in azione le cariche
contenute nelle idee. Se si sottopone all'attenzione di una persona in trance una idea che richiama una carica psicodinamica da cui ci
si aspetta una determinata azione, questa, dopo un tempo di latenza ragionevole, si realizza, come ci si attendeva. Le parole, le idee,
le immagini richiamano e mobilitano nel cervello psichico le energie che ricalcano, le quali, a loro volta, danno origine ad eventi a
catena per evidenziare un'azione a livello periferico.

Durante lo stato ipnotico si può influire su tutte le funzioni dell'organismo abolendole, inibendole, potenziandole o normalizzandole.
Le vie di cui la mente si serve per influire sul somatico, sul viscerale o sull'umorale sono le stesse di cui si serve lo stress per
provocare i suoi effetti. Dal punto di vista neurofisiologico, la mente comunica col corpo principalmente attraverso il sistema
ipotalamo-limbico, centro di affluenza di stimoli provenienti dal talamo e quindi dalla corteccia, dal sistema limbico e dal sistema
reticolare. L'ipotalamo poi funziona come un trasformatore di energia perché trasforma l'informazione neuronale (fornita di energia
psichica) in informazione neurormonale che mediante messaggeri raggiunge la periferia. Tutte le strutture sono collegate tra loro sia
mediante fibre nervose che mediante ormoni, neuropeptidi, neurotrasmettitori, che interagiscono tra loro mediante uno sviluppato
comportamento a feedback.

Il funzionamento del sistema nervoso autonomoporta in periferia l'informazione in manieradigitale (mentre quella di ormoni, peptidi
e mediatori è di tipo analogico). Attraverso queste vie si possono ottenere risultati terapeutici significativi.

Gli esperimenti condotti in ipnosi tengono conto delle conoscenze scientifiche attuali, in particolar modo di quelle psicobiologiche
che riguardano i mediatori che portano i messaggi in periferia. Ciò permette di reinterpretare tutta la fenomenologia e le relative
risposte terapeutiche, per renderle utilizzabili in medicina.

Considerazioni giuridiche
L'ipnosi è un metodo terapeutico riconosciuto e verificato sperimentalmente da oltre un secolo.

Normativa italiana
Sebbene non sia molto conosciuto e praticato in Italia, trova piena legittimazione nel principio della libertà terapeutica e nel
riconoscimento da parte della comunità scientifica. L'ipnosi come intervento sanitario (cioè come intervento clinico e/o come terapia
di affezioni con componente organica o come terapia del dolore) può essere praticata solamente da chi sia abilitato all'esercizio di una
professione sanitaria. La legge 14 gennaio 2013, n. 4, prevede in ambito non sanitario, di riconoscere quali professionisti abilitati
all'ipnosi, anche tutti coloro che non esercitano una professione sanitaria, ma che sono qualificati e inquadrati in uno dei rami delle
''discipline analogiche'' e/o delle ''discipline olistiche''.

In altra parole: solo in un contesto clinico l'ipnotista deve avere la qualità di medico o psicologo, o anche, in relazione all'impiego
nella terapia del dolore, odontoiatra. Ogni altro impiego per finalità sanitarie cliniche o diagnostiche da parte di persona non abilitata
integra il reato di esercizio abusivo di professione, previsto e punito all'art. 348 delcodice penale.

È ovvio che il terapeuta dovrà conoscere adeguatamente l'ipnosi, come deve conoscere bene tutti i metodi terapeutici pertinenti alla
sua specializzazione, e dovrà valutare in scienza e coscienza i possibili vantaggi e rischi dell'eventuale terapia. È altrettanto ovvio che
non potrà procedere alla terapia senza ilconsenso informato del paziente ovvero di chi ne ha la legale rappresentanza, genitore, tutore
o curatore speciale.

Il vigente codice penale, promulgato nel 1930, menziona espressamente l'ipnosi in due punti. L'art. 613 del codice penale punisce
chiunque mediante suggestione ipnotica o in veglia, sostanze alcooliche o stupefacenti ponga una persona, senza il di Lei assenso, in
stato d'incapacità d'intendere o volere. La punibilità non è esclusa se chi presta il consenso è minore di anni diciotto, infermo di
mente, ovvero in stato di deficienza psichica per altra infermità ovvero abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti, ovvero il
consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o suggestione ovvero carpito con l'inganno.

La pena è la reclusione fino ad un anno. La pena è la reclusione fino a cinque anni se il colpevole ha agito col fine di far commettere
un reato ovvero se la persona resa incapace commette, in tale stato, un fatto previsto dalla legge come reato. L'art. 728 del codice
penale prevede un'ipotesi contravvenzionale. Chiunque ponga taluno, col suo consenso, in stato di narcosi o ipnotismo ovvero esegua
sul medesimo un trattamento che ne sopprima la coscienza o la volontà è punito, se dal fatto deriva pericolo per l'incolumità della
persona, con l'arresto da uno a sei mesi ovvero con l'ammenda da Euro 30,00 a 516,00. È ammessa l'estinzione del reato mediante
oblazione. La predetta norma non si applica se il fatto è posto in essere, per finalità scientifiche o di cura, da persona che esercita una
professione sanitaria.

Note
1. ^ Voci dizionario: http://dizionari.repubblica.it/Italiano/I/ipnoterapia.php
http://dizionari.repubblica.it/Italiano/I/ipnositerapia.php
2. ^ Silvano Fuso, Domande articolate sull'ipnosi., su vialattea.net. URL consultato il febbraio 2016.
3. ^ Musès C. Trance-induction techniques in ancient Egypt, in Musès C. e Yung A.M. (a cura di) Consciousness and
Reality. New York, Outerbridg and Lazard, 1972. pp.9-17
4. ^ L'ipnosi regressiva: rievocare le vite precedenti e liberarsi dalle catene inconsce di eventi dimentiati.
.
5. ^ Invito al benessere. Ipnosi, autoipnosi e meditazione per la gestione del dolore .
6. ^ Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della cura integrata. .
7. ^ Annoverato dalla International Society of Hipnosystra i massimi esperti internazionali in Ipnosi Clinica, nel1963 è
Docente di Psicopatologia generale e dell'Età Evolutiva, e dal1970 al 1979 di Psichiatria presso le Università di
Padova e Verona. Fellow della Royal Society of Medicinedi Londra e Membro del Consiglio Direttivo di numerose
Società scientifiche nazionali e internazionali, ha all'attivo più di 100 pubblicazioni; Guantieri ha introdotto nel
1963 in
Italia, il parto indolore attraverso l'induzione ipnotica
8. ^ a b c Gualtiero Guantieri, L’ipnosi come oggetto di studio e mezzo di impiego in medicina, Rizzoli, Milano, 1973
9. ^ a b c d Enrico Facco, Meditazione e ipnosi. Tra neuroscienze, filosofia e pregiudizio, Altravista, Pavia, 2014
10. ^ James Braid, Neurypnology, or the Rationale of Nervous Sleep considereed in relation to animal magnetism , J.
Churchill, London, 1843
11. ^ James Braid, Observations on Trance or Human Hybernation, J. Churchill, London, 1850
12. ^ Franco Granone, L’ipnotismo, Bollati Boringhieri, 1962
13. ^ Leon Chertok, L'Ipnosi. Teoria - Pratica - Tecnica, Edizioni Mediterranee, Roma, 2005, pp. 31-32
14. ^ Sharon Minichiello, Japan's Competing Modernities, University of Hawai Press, Honolulu, 1998, p. 136
15. ^ Franco Granone, Trattato di ipnosi, prefazione di Cesare Musatti, Bollati Boringhieri, Torino, 1983; Ristampa UTET
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36. ^ Piero Angela, Viaggi nella scienza. Il mondo di Quark, Garzanti, 1985, pp. 108-114.
37. ^ Piero Angela, Nel cosmo alla ricerca della vita, Garzanti, 1987, pp. 240-244.
38. ^ R. Shone, 'La tecnica dell'autoipnosi', Astrolabio, 1994, pp. 31-33

Bibliografia
Vincent Gaddis, Il triangolo maledetto e altri misteri del mare, Armenia, 1975, ISBN 88-344-0027-5
Theodore X. Barber. et al. Ipnotismo immaginazione potenzialità umane. Padova, Piccin Editore,1980,ISBN 88-212-
0797-8
Franco Granone. Trattato di Ipnosi. Torino, UTET, 1989, ISBN 88-02-04294-2
Milton H. Erickson. Opere. Roma, Astrolabio-Ubaldini, 1982,ISBN 88-340-0735-2
Giuseppe Tirone. Ipnosi: Un potenziale dell'uomo. Torino, Centro scientifico Torinese, 1983, ISBN 88-7640-019-2.
Felice Perussia. Manuale completo di ipnosi. Milano, Psicotecnica Amazon, 2013,ISBN 978-1-4820-9163-2

Voci correlate
Controllo mentale
Ipnositerapia
Ipnosi ericksoniana
Ipnosi regressiva
Psicoterapia
Suggestione (psicologia)
Trance (psicologia)
Tecnica della confusione

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