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CARLO V

I possedimenti degli Asburgo (Il Sudamerica):

Carlo V avrebbe ereditato un impero immenso, perché da parte del nonno ereditava le terre degli Asburgo
perché era il nipote di Massimiliano D’Asburgo per parte di madre, dall’altra parte avrebbe ereditato i
possedimenti dell’imperatore germanico, della famiglia della Sassonia, quindi si trovò a mettere insieme
due grosse eredità da una parte quella materna e dall’altra quella paterna, poiché il suo impero
incominciava dalla Germania, dalle terre della Polonia e finiva nell’America Latina, coniarono l’espressione
sul suo impero non tramonta mai il sole, perché ogni volta che il sole faceva il suo percorso, quando era
tramontato sulla parte Europea, c’era il sole sulla parte Sudamericana.

Questa vastità dell’impero di Carlo V, evidentemente è anche un problema, perché iniziò da giovanissimo,
lui era nato nelle Fiandre, che si trovano nell’Europa del Nord, attualmente sono il Belgio Settentrionale (la
parte sopra Bruxelles), come lingua madre parlava il fiammingo, perché era stato educato da persone che
parlavano il fiammingo, poi parlava anche il latino, il francese (lingua molto importante per gli Europei).
Quando ereditò tutto questo ricco territorio gli fu chiaro, che lui avrebbe dovuto imparare immediatamente
lo spagnolo, perché la corte si trovava a Madrid, luogo in cui lui fu costretto a spostarsi, c’erano dei
funzionari che non parlavano il fiammingo (lingua mista tra il tedesco e l’inglese). Gli spagnoli per questo
non lo vedevano di buon occhio, perché lui non parlava la loro lingua, e gli spagnoli erano molto legati alla
loro lingua, perché con l’unificazione del Regno di Spagna, Elisabetta di Castiglia e Ferdinando d’Aragona,
era nata l’idea della GRANDE SPAGNA. Tra il 500 e il 600 verrà un periodo chiamato il secolo d’oro dagli
spagnoli, in cui la potenza artistica, letteraria degli spagnoli arrivò all’apice.

Proprio perché l’impero di Carlo V era così grande, e proprio perché lui si dovette trasferire a Madrid, lui
non ha vissuto una vita molto serena, viveva in un contesto che non gli piaceva, non amava vivere in
Spagna, perché sentiva la nostalgia di casa sua. Il problema è che però il suo impero era spezzato, c’era la
Francia, che stava in mezzo tra la parte tedesca e la parte spagnola, era la nemica contro la quale Carlo V
deve combattere, lui si trovò a combattere anche contro la Riforma luterana, perché i principi che scelsero
di seguire Lutero, andavano tutti verso il luteranesimo, quindi lui che era un imperatore cattolico, doveva
comunque accettare di avere questi principi, che invece erano protestanti. Carlo V si trovo a combattere
contro l’impero ottomano, perché i turchi risalivano dalla Turchia, dopo aver sconfitto gli ultimi residui
dell’impero romano d’oriente facendo cadere Costantinopoli, ribattezzandola Istanbul (nome turco), loro
si prendono quindi tutta la parte della Turchia ed incominciano a voler conquistare l’Europa, quindi
incominciano a risalire e Carlo V dovette frenare anche l’avanzata dei Turchi.

C’è un legame molto forte dalla potenza di Carlo V, di cui Filippo II diventa l’erede, ma che viene poi
bruciata con la sconfitta dell’Invincibile Armata. L’Inghilterra incomincia a risalire e diventa la nazione
dominante e la Spagna incomincia il suo declino, come se fosse una specie bilancia un paese acquista
potere e l’altro lo perde.

Dopo la morte di Enrico VIII, nonostante suo figlio morirà giovanissimo, per una malattia, sale al trono
Elisabetta I (che non si sposò mai). Questo regno di Elisabetta I sarà in grado di mettere in difficoltà il
grande impero spagnolo, però fino alla sconfitta dell’Invincibile Armata di Filippo II, ad opera della regina
Elisabetta I, che la sconfigge con l’intelligenza, fa arrivare le navi, gli enormi galeoni spagnoli pesanti, lei li
aspetta, mette i vascelli inglesi, che erano leggeri e agili, schierati davanti alle Coste di Dover (Dover è il
castello che accoglie, chi attraversa il canale della Manica), si mise lei a cavallo con l’armatura scintillante
sulla scogliera, tutto l’esercito dietro di lei e le navi schierate sulla costa davanti, appena arrivano i galeoni
spagnoli guidati dal miraglio di Filippo II, il canale della manica è pieno di correnti, arrivano anche delle
turbini di vento, e i galeoni iniziano ad andare in difficoltà, provano ad uscire fuori da questa situazione, che
si è venuta a creare, non c’è la fanno, i vascelli inglesi li attaccano e li affondano, lì all’interno del canale
della manica. Questa sconfitta sarà la fine di Filippo II.

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