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• palpitazione o tachicardia;
• sudorazione;
• tremore;
• dispnea o sensazione di soffocamento;
• dolore al petto;
• nausea;
• sensazioni di sbandamento, instabilità o svenimento;
• derealizzazione o depersonalizzazione (sono due meccanismi di difesa e
rientrano tra i SINTOMI DISSOCIATIVI, che rientrano nel disturbo dello
stress post-traumatico. Con il termine depersonalizzazione si descrive
l'esperienza di sentirsi un osservatore esterno rispetto al proprio corpo;
con la derealizzazione invece, si intendono quelle esperienze di irrealtà
rispetto a un ambiente). Questi due li ritroviamo anche negli episodi
psicotici.
• paura di perdere il controllo o impazzire;
• paura di morire;
• parestesie (=disturbo soggettivo della sensibilità che consiste
nell'insorgenza di una sensazione come ad esempio il formicolio,
pizzicore, solletico, prurito, punture di spillo)
• brividi o vampate di calore.
LA FOBIA
DISTURBI DI ALIMENTAZIONE
Una componente ossessiva la troviamo anche nei disturbi alimentari, come la
bulimia e l’anoressia. La principale caratteristica che distingue
la bulimia dall'anoressia è la presenza di ricorrenti abbuffate.
DISFUNZIONI SESSUALI
I sintomi del disturbo acuto da stress iniziano poco dopo il trauma e hanno una
durata che non supera i trenta giorni, mentre l’esordio del disturbo post-
traumatico da stress può avvenire in qualsiasi momento, anche a distanza di
anni dal trauma, e i sintomi possono perdurare per mesi o anni.
DISTURBI DISSOCIATIVI
Sono alterazioni marcate della coscienza, della memoria, del senso di identità
e della percezione dell’ambiente. L’alterazione può essere improvvisa o
graduale, transitoria o cronica. Per essere definiti disturbi devono creare un
disagio clinicamente significativo o compromettere il normale funzionamento
sociale o lavorativo.
- insonnia o ipersonnia;
Episodio maniacale:
LA PSICOSOMATICA
La psicosomatica è quella parte della medicina e della psicologia clinica volta a
ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua
possibile causa di natura psicologica.
La psicosomatica è quella branca della medicina che pone in relazione la
mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (il
disturbo), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l'influenza che
l'emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.
Nel disturbo da sintomi somatici la sofferenza del paziente non deriva tanto
dalla presenza dei sintomi somatici in quanto tali, ma piuttosto dal modo in
cui l’interessato li interpreta, li presenta, li pone al centro della propria vita.
Egli è difficile da trattare in quanto la diagnosi è fatta in base alla presenza di
pensieri, preoccupazioni, comportamenti eccessivi correlati ai sintomi
somatici o alla salute, al tempo e alle energie che essi assorbono, alla
presenza costante di un elevato livello di ansia connesso appunto a questo o
a quel sintomo.
Il disturbo di conversione è anche detto «disturbo da sintomi neurologici
funzionali» perché ha per caratteristica essenziale la presenza di sintomi o
deficit riguardanti le funzioni motorie volontarie o sensitive (sintomi
pseudoneurologici). I sintomi e deficit motori più comuni sono alterazioni
della coordinazione e dell’equilibrio, paralisi o astenia localizzate, afonia,
difficoltà a deglutire e ritenzione urinaria. I sintomi o deficit sensitivi
comprendono perdita della sensibilità tattile o dolorifica, diplopia (un difetto
della visione che consiste nel percepire un’immagine doppia), cecità, sordità.
Altri sintomi comuni sono attacchi epilettiformi o convulsioni.
Il termine «conversione» deriva dall’ipotesi che il sintomo somatico
rappresenti la risoluzione simbolica di un conflitto psicologico inconscio, che
riduce l’angoscia e che serve a tenere il conflitto fuori dalla coscienza.
Diverso è il caso dell’ansia per la salute, dove in primo piano non sono i
sintomi somatici, ma la paura dei sintomi somatici. Nel disturbo, la
preoccupazione è chiaramente eccessiva e sproporzionata, l’individuo si
allarma spesso e facilmente (per esempio solo sentendo parlare di questa o
quella malattia), raggiunge un livello di ansia eccessivamente elevato (per
esempio dà luogo a ripetuti accessi al Pronto Soccorso).