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Emozioni represse.

 Questo articolo esplora il modo in cui le emozioni represse ci influenzano e


fornisce una serie di consigli per trasformare le emozioni negative in energia positiva.

Per molte persone le emozioni sono come alieni che abitano il corpo e la mente. Per questo sembra
sempre maledettamente difficile relazionarsi con loro o fare qualcosa per renderle meno scoordinate.

Come nel caso di tutti i contenuti psichici, ciò di cui non possiamo occuparci spesso viene nascosto
sotto il tappeto.

Sebbene questo approccio possa sembrare funzionale a breve termine, nel tempo la repressione
delle nostre emozioni provoca il caos sul nostro benessere mentale, emotivo e fisico.

Allora cosa sono le emozioni represse? Cosa ci stanno facendo? E come diamine possiamo lavorare
con loro?

Cosa sono le emozioni represse?


Un bambino di sette anni sta facendo i compiti al tavolo della cucina. Suo fratello maggiore,
scontento, irrompe nella stanza e con la mano rastrella il  tavolo, facendo volare i libri del fratello
minore sul pavimento.

Il bambino di sette anni è infuriato, ma vede subito la rabbia negli occhi del fratello maggiore. Non
vuole essere punito anche lui, quindi non dice niente e si china per riprendere i compiti.

Ora, cosa è successo alla rabbia del bambino più piccolo? Non la esprime per paura delle
conseguenze. Invece, la sopprime . Cioè, la spinge verso il basso dentro di sé.

Se il ragazzo riesce a respingere la sua rabbia, a lungo andare, non la sentirà nemmeno più.

Significa che la rabbia è andata via? No. Indica solo che il ragazzo ha represso con efficacia la rabbia
dalla sua coscienza.

Ma allora dov’è andata?

Come le emozioni represse influenzano il corpo


La psicologia molto spesso vede le emozioni represse come un evento psichico, qualcosa che ha
luogo nella mente o nel cervello.

Lo psicoanalista Wilhelm Reich, contemporaneo di Carl Jung, aveva un punto di vista diverso. Reich
osservò l’effetto che le emozioni represse hanno sul corpo, e chiamò questo effetto “armatura”. Man
mano che accumuliamo traumi emotivi durante l’infanzia, per adattarci al nostro ambiente, i nostri
corpi (e il carattere) iniziano a proteggerci da ulteriori dolori emotivi.

Questa armatura ostacola la nostra capacità di connetterci e guarire vecchie ferite emotive e
sperimentare il rilascio risultante da questo processo.
Le intuizioni di Reich furono scoperte migliaia di anni prima nell’antica Cina. I taoisti vedono le
emozioni come informazioni o energia . Quando qualcosa blocca questo flusso di informazioni
all’interno del corpo, si crea un blocco o ristagno energetico.

Organi specifici si associano a determinate emozioni. Per esempio:

La paura va ai reni.
La rabbia si accumula nel fegato o nello stomaco.
Il dolore vive nei polmoni.

Infatti, da una prospettiva taoista, la maggior parte delle malattie fisiche trova la sua radice nelle
emozioni represse che causano blocchi energetici nei meridiani del corpo.

Il costo enorme delle emozioni represse


Invece di elaborare queste emozioni, la maggior parte di noi inconsciamente impara a evitarle.

Evitare i sentimenti è il motore principale dietro la maggior parte dei nostri malesseri interiori tracui:

Tendenze nevrotiche,
Comportamenti compulsivi,
Dipendenze
Consumismo

Per evitare di provare emozioni negative, perseguiamo distrazioni e stimoli palliativi.

Potremmo sedarci affogandoci nel lavoro, televisione, cibo, alcol, droghe, internet, acquisti compulsivi
o qualcos’altro che speriamo possa darci una spinta temporanea nel nostro tentativo di scappare da
noi stessi.

Reprimere le emozioni richiede un’enorme energia. La stanchezza cronica e la nostra ossessione per
la caffeina e gli integratori energetici potrebbero essere dovute principalmente a questa
repressione? Credo di sì.

Il costo del non prestare attenzione alle nostre emozioni è ancora più alto.

Le ferite non cicatrizzate disattivano anche la nostra esperienza di emozioni positive come gioia,
meraviglia, curiosità, entusiasmo e amore.

Le emozioni represse,  lasciate incontrollate e non esaminate, possono distruggere le nostre


relazioni, renderci infelici e causare malattie fisiche.

John Sarno era un medico odiato da molti suoi colleghi. Per decenni ha aiutato a guarire migliaia di
pazienti con dolore cronico (soprattutto mal di schiena), senza intervento chirurgico .

Come? Il metodo principale di Sarno era spiegare ai suoi pazienti, attraverso una presentazione
logica e ben strutturata, che la fonte del loro dolore non era soltanto fisica. Invece, le concause della
loro sofferenza erano le emozioni represse, specialmente la rabbia .
Nella nostra cultura investiamo moltissimo tempo nella “guarigione” o “ottimizzazione” del nostro corpo
e della nostra mente, lavorando principalmente con gli effetti. Ma, purtroppo, ignoriamo quasi sempre
le cause.

La causa della malattia fisica è in larga misura emotiva , non fisica.

Come ti relazioni con le emozioni negative?


Prima di imparare a elaborare le emozioni represse, è istruttivo diventare più consapevoli del nostro
rapporto con loro.

Il modo in cui ci relazioniamo con le emozioni negative avrà un effetto significativo sul modo in cui le
affrontiamo.

Se consideri le emozioni negative come qualcosa che non dovresti provare, tenderai ovviamente ad
opporre loro resistenza.

Se accetti che le emozioni negative sono una parte naturale della nostra esperienza, potresti essere
più aperto e più invogliato a lavorare con loro.

Considera il tuo rapporto con emozioni negative come rabbia, paura, dolore e vergogna:

Ti irriti quando le provi?


Hai paura di questi sentimenti?
Sei ansioso di sbarazzarti delle emozioni negative quando si presentano?
Credi che le emozioni negative siano solo per le persone deboli?
Riesci a osservare uno schema di ricerca del piacere per sfuggire ai tuoi sentimenti?
Consideri le emozioni negative come parte della vita?
Credi di essere in grado di accettare qualunque cosa provi?

Prenditi un minuto per riflettere su come percepisci e ti relazioni con le emozioni negative dentro di te.

Le 7 Emozioni represse più comuni


Ora, passiamo in rassegna rapidamente sette emozioni che molti di noi reprimono. Tieni presente
che queste emozioni sono la fonte di molte delle nostre tensioni interiori, dei comportamenti incoerenti
e del malcontento.

Rabbia repressa
La rabbia repressa coinvolge la maggior parte, se non tutti  noi. Qualsiasi forma di maltrattamento
(presa in giro, bullismo, rifiuto, ecc.) durante l’infanzia o la negazione dei bisogni umani fondamentali ,
può portare a rabbia repressa.
Inoltre, la parte tirannica di noi può indignarsi praticamente per qualsiasi cosa , alimentando questa
rabbia. La rabbia repressa può portare ad ansia , depressione e dolore cronico.

Repressione di dolore e tristezza


Quando non elaboriamo completamente una perdita, la trasciniamo con noi. Nel reprimere il nostro
dolore, sopprimiamo anche la gioia autentica.

Il pianto che non porta alla catarsi è di solito una forma di dramma dell’ego, non di guarigione. Se la
tua mente va continuamente alle immagini del passato (persone, luoghi o cose), è un segno che ti stai
aggrappando a qualcosa che richiede elaborazione o comprensione.

Vergogna e senso di colpa


La vergogna e il senso di colpa sembrano essere il sistema operativo principale della nostra cultura,
oltre che la base di molte religioni.

La vergogna e il senso di colpa sono potenti  strumenti di manipolazione  per farci fare ciò che
qualcun altro vuole. Queste emozioni sono così pervasive nei condizionamenti che riceviamo dalla
società, che spesso ci ritroviamo a comunicare trasmettendo queste emozioni inconsciamente.

A livello personale, evitare la vergogna e il senso di colpa appropriati blocca il nostro sviluppo
psicologico.

Odio represso
Durante l’infanzia, a molti di noi viene insegnato che non è accettabile odiare. Questo fa sparire la
sensazione di odio? No. Ci costringe solo a spingerlo nel nostro inconscio.

La maggior parte dei genitori reprime i propri sentimenti di odio verso i propri figli per lo stesso
motivo: non va bene odiare. I bambini non sperimentano le nostre parole; assorbono i nostri
sentimenti. Anche quando diciamo: “Ti amo”, queste parole possono essere una maschera per un
odio senza nome.

Paura repressa
Con la paura normale, c’è una risposta di fuga o di combattimento. La paura repressa, al contrario, ci
immobilizza.

La paura repressa rende il nostro mondo piccolo e limita le nostre opzioni percepite. Inoltre
rinsecchisce i nostri corpi e danneggia i nostri reni .
Desiderio represso
Il potere, la ricchezza, lo status sociale, il sesso e il controllo dominano la nostra natura inferiore. Molti
di noi, nel tentativo di essere “spirituali”, reprimono questi desideri.

Come ho accennato in questa guida al risveglio spirituale, una trappola comune è credere di essere
“meglio” degli altri identificandoci come “spirituali”. E così facendo, abbiamo inevitabilmente represso
i nostri desideri di base.

Quando neghiamo l’esistenza dei nostri desideri, la nostra invidia diventa più forte.

Invidia repressa
Il valore dominante nella nostra società è il raggiungimento. Il confronto e la competizione guidano i
risultati. I messaggi subliminali della mentalità del realizzatore includono:

“Sono migliore di te.”


“Prendimi se ci riesci.”
“Non sarai mai bravo come me.”
“Sono un vincitore (il che implica che tu sei un perdente).”

Il motivo per cui i social media rendono le persone depresse è che rafforzano questi messaggi. Il
messaggio nascosto dietro molti post sui social sono “Guarda quanto sono bravo” e “Guarda cosa ho
e tu no”.

Questa forma di presa in giro sottile, se non ne siamo consapevoli, ci fa invidiare cose che forse non
vogliamo nemmeno. L’invidia repressa porta alla depressione e ansia.

5 modi per affrontare le emozioni negative


Ora, da adulti, abbiamo una varietà di modi in cui possiamo affrontare le emozioni negative.

1) Reprimere l’emozione
Reprimiamo la sensazione al punto in cui non ne siamo consapevoli.

In questi casi, proiettiamo l’emozione su altre persone, gruppi, istituzioni o idee. Lo abbiamo


esplorato nella nostra discussione sulle ombre interiori. Reprimere le emozioni porta a un
comportamento passivo-aggressivo. Mina le nostre relazioni.

E le emozioni represse, in particolare la rabbia, sono la causa della maggior parte del dolore cronico
e di altre malattie mentali.
2) Sopprimere l’emozione
Cerchiamo di sopraffare e sfuggire alle emozioni negative.

Qui siamo consapevoli dell’emozione negativa a un certo livello, ma concentriamo la maggior parte
della nostra attenzione su qualcos’altro.

A volte la soppressione è necessaria quando siamo al lavoro o quando qualcuno ha bisogno del
nostro aiuto. Ma molti di noi spesso usano la soppressione quando non c’è una richiesta immediata
della nostra attenzione.

Molti dei nostri comportamenti compulsivi, problemi di controllo degli impulsi, cattive abitudini
e inseguimenti di piacere senza scopo sono il risultato della nostra spinta a sopprimere i sentimenti
negativi.

3) Esprimere l’emozione
Quando siamo arrabbiati, alcuni di noi lo fanno sapere al mondo. Quando siamo tristi, potremmo
condividere la nostra miseria con gli altri.

Esprimere emozioni, se fatto con maturità, può fornire un sollievo moderato e temporaneo. Ma più
spesso, queste emozioni vengono espresse senza criterio.

Esprimere rabbia, ad esempio, spesso influisce negativamente sulle nostre relazioni e tende ad
alimentare l’emozione invece di risolverla.

4) Rilasciare le emozioni represse


Ora passiamo finalmente ai metodi costruttivi per lavorare con le emozioni tra cui il rilascio
emozionale istantaneo.

Questo metodo, che si basa sui principi della medicina orientale, è l’ideale per sciogliere i “blocchi” di
emozioni represse congelati nella memoria procedurale del corpo.

Ho lavorato a lungo con questo metodo ottenendo risultati a volte sorprendenti. Fermo restando che
ogni situazione è un caso a sé e va trattata in maniera specifica.

Per alcuni tipi di emozioni represse, si arriva alla risoluzione del problema applicando esclusivamente
il rilascio emozionale istantaneo.

Per altri tipi di emozioni, il rilascio istantaneo va affiancato da opportune tecniche di trasmutazione ed
elaborazione.

5) Trasmutare l’emozione
Qui, sviluppando abilità di introspezione , un individuo lavora consapevolmente con le emozioni
per elaborare e sbloccare l’energia che contengono.

Invece di essere prosciugati dalle emozioni, costruiamo le nostre riserve di energia abbattendo la
resistenza che le circonda.

Come iniziare a lavorare con le emozioni


represse
La sfida più grande nel risolvere le emozioni represse è che sono represse! Potremmo sospettare
razionalmente che siano lì, ma non le sentiamo.

Quindi il primo passo è aumentare la nostra consapevolezza di ciò che stiamo provando.

In definitiva, le nostre emozioni represse sono ciò che innesca gli archetipi dentro di noi, portandoci
ad adottare specifici modelli comportamentali.

Questi archetipi e le loro emozioni correlate ci controllano finché siamo fuori dal nostro centro. Ed è
per questo motivo che spesso sottolineo l’importanza di imparare a trovare il tuo centro con il
supporto di una guida esperta.

Come trasmutare le emozioni represse in


energia positiva
Ecco un processo in cinque fasi che puoi utilizzare autonomamente per trasmutare le emozioni
negative, ricordando sempre che la cosa migliore è rivolgersi a un professionista per ricevere la
giusta assistenza.

Passaggio 1: mettiti in pausa e trova il tuo centro


Più velocemente ci muoviamo nella vita, meno ci sentiamo. Mentre rallentiamo, fermandoci di tanto in
tanto, possiamo “fermarci e vedere” cosa sta succedendo.

Più riesci a radicarti nel tuo Centro , più facilmente e prontamente le emozioni represse affioreranno
in superficie. E, con queste emozioni, vedrai spesso immagini e ricordi (forse dell’infanzia) in cui hai
vissuto originariamente tali sentimenti.

Supponiamo che tu l’abbia fatto e che ti si presenti un’emozione negativa.


Passaggio 2: sintonizzati sul tuo corpo
Sintonizzati sullo stato emotivo del tuo corpo. Qual è lo stato emotivo? (Rabbia, tristezza, frustrazione,
paura, dolore, depressione o vergogna).

Dove lo stai sperimentando esattamente nel tuo corpo? (Testa, gola, petto, intestino o piedi.)

E come ci si sente? (Duro, morbido, freddo, caldo, appiccicoso, pulsante, vibrante o pesante.)

Concentra la tua attenzione sulle sensazioni fisiche e sulla sensazione generale.

Lascia che le sensazioni siano come sono, accogliendole e abbracciandole con piena
consapevolezza.

Passaggio 3: sospendere ogni giudizio


Tendiamo a giudicare i nostri sentimenti. Non dovrei sentirmi così, potremmo dire a noi stessi.

Rilassa la tendenza a giudicare o reagire all’emozione. Sii imparziale con quello che senti.

Assumiti la piena responsabilità delle emozioni. Nota che l’energia emotiva sta sorgendo dentro di te,
invece di accaderti.

Finché mantieni qualcuno o qualcos’altro come fonte delle tue emozioni (“le sue azioni mi fanno
sentire in questo modo”), avrai risorse limitate per elaborare le emozioni.

Per il momento, rilassa il tuo rapporto con la persona o l’oggetto se la sensazione riguarda qualcuno o
qualcosa.

Passaggio 4: consentire all’energia emotiva di fluire


Respira profondamente dalla pancia . Fai respiri lenti, costanti e profondi, permettendo all’energia
emotiva di fluire liberamente attraverso di te.

Mentre respiri consapevolmente, osserva come cambia la tua esperienza sensoriale mentre l’energia
emotiva si muove attraverso di te.

Continua a prestare attenzione all’emozione in uno spazio rilassato e centrato.

Passaggio 5: sperimenta l’energia emotiva liberata


Dopo un po’, l’energia grezza dell’emozione viene liberata.

Qui puoi osservare un’altra emozione negativa nascosta dietro di essa; in questo caso, ripeti il ​
processo dall’inizio.
Ma, più probabilmente, sperimenterai l’energia positiva non ostruita da questo processo di
trasmutazione.

Ti sentirai più aperto, leggero e libero.

Un nuovo approccio alle emozioni represse


La maggior parte di noi sviluppa inconsciamente l’abitudine di giudicare o cercare di controllare i
propri sentimenti. E quindi è utile stabilire un nuovo contesto e una nuova convinzione su di loro.

Nella mia comprensione, le emozioni sono una forma di energia. Non ci sono sentimenti “sbagliati”. I
sentimenti spesso sembrano irrazionali finché non ne capiamo l’origine.

Non siamo le nostre emozioni, ma risiedono in noi. I sentimenti che non conteniamo sono


necessariamente “diffusi” su coloro che ci circondano.

O accettiamo l’emozione o resistiamo.

La resistenza fa crescere il sentimento in noi.

L’accettazione ci mette su un percorso di risoluzione.

L’elaborazione delle emozioni ci aiuta ad espandere la nostra coscienza quando arriviamo alla fonte
dell’esperienza originale dell’emozione.

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