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Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
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1 La malattia mentale
La malattia mentale con è un semplice disturbo medico, ma è una sindrome complessa, dove
i diversi fattori biologici, psicologici e sociali, si intrecciano con la storia di ciascuna persona e
determinano un disturbo mentale specifico per ogni persona. Nella classificazione delle malattie
mentali riportata nella nosografia ufficiale del DSM IV e nel ICQ X, si possono individuare
centinaia di diversi disturbi tra di loro, dove ciascuno è costituito da diversi sintomi che devono
essere presenti per un determinato periodo di tempo e che gli stessi sintomi possano comunque
trovarsi in diversi altri disturbi mentali1. Il disturbo mentale può essere definito come
un’alterazione, temporanea o permanente, che induce l’individuo malato a non riuscire a fra
fronte in modo adeguato ai suoi bisogni e alle esigenze del mondo sociale in cui vive, a volte
1
American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR. Manuale Diagnostico e Statistico
dei Disturbi Mentali. Trad. it. Milano: Masson, 2001
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2 Quadro nevrotico
La netta distinzione fra il quadro nevrotico e quello psicotico e’ solo un artificio didattico.
Il modo nevrotico di vivere e’una sofferta esagerazione delle preoccupazioni che caratterizzano
PSICOSOMATICO)
1.1 L’ansia
L’ansia rappresenta uno dei sentimenti fondamentali dell’uomo: sentimento penoso che
pervade tutta la persona, vissuto di minaccia e di pericolo incombente e indefinito, che mette
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Ansia normale:
Ansia patologica:
imminente.
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essere difficile o imbarazzante fuggire, o nelle quali è difficile ottenere aiuto nel
evitante.
comportamento d’evitamento.
causano una forte ansietà e angoscia, e/o compulsioni che neutralizzano l’ansia.
disagio nel corso del quale si sono sviluppati quattro o più dei seguenti sintomi:
sudorazione - parestesie
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sensazione di asfissia
derealizzazione o depersonalizzazione
Nel trattamento dei disturbi d’ansia molti pazienti rispondono bene alla psicoterapia basata
coinvolgano lo stile di vita del paziente; in altri casi sono preferibili e/o possono essere associate
alla psicoterapia terapie farmacologiche specifiche. I farmaci che riducono l’ansia sono descritti
come ansiolitici e agiscono alterando la trasmissione sinaptica chimica del cervello. I farmaci
utilizzati nel trattamento dei disturbi ansiosi sono le benzodiazepine e gli inibitori selettivi per il
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3 Quadro depressivo
Una breve ed occasionale sensazione di “sentirsi giù” è una risposta comune agli eventi
della vita, come per esempio quando subiamo una perdita o rimaniamo delusi. Tuttavia non si tratta
di un vero disturbo depressivo. Mentre uno stato d’animo che indica tristezza, malinconia,
abbattimento, fino alla disperazione, superando certi limiti per intensità e durata, si può trasformare
in patologia.
insopportabile.
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4 Disturbi bipolari
Il disturbo bipolare, come la depressione, è una patologia ricorrente dell’umore. Consiste in
presente.
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5 Quadro psicotico
Una persona che percepisce ed interpreta se stesso ed il mondo esterno in modo strano e
poco ragionevole, senza rendersi conto di tale sua condizione. I sintomi che caratterizzano il
argomentazioni logiche.
relazione alla vita psicologica dell’individuo che ne è portatore. Deve essere inteso come tentativo,
circostante.
L’ allucinazione è una percezione senza oggetto, percepire qualcosa che non esiste o
crederla come effettivamente esistente. Il soggetto percepisce una voce senza alcun stimolo esterno
(altrimenti è illusione). Il soggetto deve essere profondamente convinto della realtà della sua
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interlocutori che possano capirlo e aiutarlo a cambiare, poco per volta, tale modo di vivere.
Chi diventa schizofrenico ha vissuto angosce orribili; egli se ne è liberato alla meno peggio,
può chiedere al paziente di accedere ad un modo di vita diverso se non a piccoli passi, attraverso
la comprensione del suo modo di vivere. Questa è una verità universale : come si può pensare di
aiutare qualcuno senza prima riuscire a capire, senza prima mettersi nei suoi panni”
P.C. Racamier
più di 2 milioni di persone negli Stati Uniti ne soffrono. Questo grave disturbo mentale distorce i
del pensiero, della percezione, dell’umore e del movimento. Il disturbo solitamente insorge in età
adolescenziale o nella prima età adulta e può persistere per tutta la vita.
Il termine schizofrenia fu introdotto per la prima volta nel 1911 dallo psichiatra svizzero
Eugen Bleuler, significa grossolanamente “mente divisa” perché molti pazienti sembrano oscillare
caratteristici segni e sintomi (sia positivi che negativi) per un significativo periodo di tempo, che
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Sulla base degli attuali criteri diagnostici, la schizofrenia può essere classificata in alcuni
organizzate intorno a un tema: per esempio, la credenza che nemici molto potenti stiano per
attaccarci. Queste illusioni sono spesso accompagnate da allucinazioni uditive (udire voci
immaginarie, per esempio) collegate allo stesso tema. Di tutti i pazienti con schizofrenia, quelli con
il tipo paranoide possono essere riabilitati più facilmente. La prospettiva è meno ottimistica nei casi
un eloquio incoerente. L’eloquio può essere accompagnato da sciocchezze e risate che non hanno
alcuna relazione con ciò che viene detto. Questa forma schizofrenica è soggetta ad un
(catatonia), da una postura bizzarra, da smorfie, e spesso anche da una ripetizione di frasi e parole
senza senso.
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La terapia della schizofrenia consiste in una terapia farmacologia combinata con il sostegno
sintomi positivi della schizofrenia in molti pazienti. Sfortunatamente i farmaci hanno anche molti
effetti collaterali, non deve sorprendere che molti sintomi del bloccaggio dei recettori della
dopamina nello striato assomiglino a quelli della malattia di Parkinson; fanno parte di questi sintomi
la rigidità, il tremore e la difficoltà a dare inizio ai movimenti. La terapia cronica con i neurolettici
può far emergere una discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti involontari delle labbra e della
mascella.
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6 Le emergenze psichiatriche
“ Ci deve essere qualcuno che riesca a superare questo panico, questa fuga dal dolore degli
altri che ci ricorda la nostra infelicità, la nostra incapacità o la nostra disperazione; qualcuno che
riesca a stare con una persona che si accorge di non poter assolutamente aiutare, senza avvertire
R.Laing
L’emergenza psichiatrica può essere definita come una situazione acuta e grave in cui la
psicopatologia, richiedano un intervento psichico immediato per i rischi che tale stato comporta alla
persona stessa (per la sua tutela somatica, relazionale, sociale, professionale e patrimoniale) o agli
altri2.
questa presenta chiari segni di scompenso psicologico acuto, in particolare modo quelli che fanno
temere per un stato francamente psicotico, come nelle depressioni severe, stati d’ansia o di grave
panico, accesso delirante acuto, comportamenti di tipo autistico, condizione per la quale è senz’altro
necessario un intervento.
Nella categoria “emergenze psichiatriche” sono compresi molti disturbi e sindromi sostenuti
da varie condizioni psicofisiche. Possono essere determinati da condizioni non psicotiche, senza
implicazioni comportamentali con rilevanza soggettiva, come di solito accade nei disturbi d’ansia,
2
Casacchia M, Sconci U., Urgenza, emergenza e crisi, In urgenza in psichiatria, Milano, Masson, 1990.
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Generale.
differenziate, sia per l’eziologia, sia per la fenomenologia. Possono presentarsi come una riduzione
delle condizioni sociali fino a gravi disturbi comportamentali con atti violenti.
caratterizzati dall’agitazione fino alla condotta aggressiva e violenta: vanno a costituire quella
disturbo psicotico.
In quest’ultimo ambito si collocano i disturbi psicotici in fase acuta, che sono di difficile
essere sostenute dalla comorbilità, con la presenza di tutte e tre le cause, aumentando le difficoltà di
organiche nelle condizioni comportamentali dello stato mentale e la diffusione dei disturbi da uso di
sostanze, quali l’alcol o altre sostanze psicoattive e, nello stesso tempo, una migliore organizzazione
delle risposte della Psichiatria, con la presenza dello psichiatra nel Pronto Soccorso degli ospedali,
hanno determinato e favorito un aumento nel numero degli interventi psichiatrici in emergenza.
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aggressivi o violenti contro cose e persone, questa condizione viene compresa nella frequente
può essere definita come una serie di comportamenti determinati da varie condizioni patologiche,
fisiche e psichiche, con caratteristiche fluttuanti, e si configura come una sindrome trans nosologica.
Infatti, in vari disturbi, psichiatrici e non, possiamo trovare un insieme di sintomi comportamentali
riferibili al termine “agitazione”. Possiamo definire l’agitazione in base alla presenza di uno o più
irrequietezza motoria
facile irritabilità
Sulla scorta della prevalenza di un sintomo, o di una serie di sintomi, possono essere
individuati alcuni sottotipi di agitazione. In relazione alla prevalenza di sintomi motori o di quelli
aggressività verbale, con imprecazioni e urla. Non sempre l’agitazione psicomotoria si presenta con
risposte terapeutiche.
L’aggressività può essere definita come ogni comportamento tendente alla distruttività di sé, di altre
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necessario fornire una risposta immediata e non dilazionabile, in un contesto in cui è possibile
parlare dei problemi, cercando di capire ciò che sta succedendo. Non è possibile seguire in questa
prima fase schemi preordinati. E’ importante che ogni operatore abbia consapevolezza del fatto che
tutto ciò che egli farà, nel corso di questo primo contatto, segnerà inevitabilmente i suoi successivi
– utilizzare un linguaggio semplice, chiaro, facilmente accessibile e che non sia ambiguo;
– accettare che sia il paziente a stabilire di cosa parlare, cercando di portare poi il discorso
– evitare commenti diretti sulle “convinzioni” del paziente e sui suoi comportamenti
bizzarri;
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o minacciosi, di ostacolare la possibilità del paziente d'allontanarsi dalla stanza. Quando, nonostante
tutte queste precauzioni, il paziente continui ad essere agitato, l’obiettivo immediato dovrà essere
quello di ricorrere alla sedazione farmacologica, da attuare, se possibile, in maniera non drammatica
provvedimenti dovrebbe essere spiegata in maniera esplicita e decisa al paziente e ai suoi familiari.
collaborante. È ovvio, naturalmente, che ci sono delle situazioni, in cui è impossibile rimandare un
intervento, come nel caso delle grosse crisi d’agitazione psicomotoria, nel caso di suicidio, di grave
violenza su persone e cose e/o di sperpero di beni. In questi casi il contenimento e l’assistenza
necessaria al soggetto sono resi possibili solo da una condizione di degenza ospedaliera. Se tali
misure non sono accettate dal paziente si deve procedere al Trattamento Sanitario Obbligatorio
(TSO).
psichiatrica è quella orale, ma questo presuppone una quota di collaborazione da parte del paziente.
Possono essere utili alcune formulazioni orali come le soluzioni o le formule orodispensibili, che
parenterale, che in genere risulta più rapida, ma ugualmente efficace dell’assunzione per via orale,
ma è poco gradita dai pazienti, di solito è riservata ai soggetti che necessitano di una maggiore
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rapidità d’azione e a quelli che rifiutano la terapia stessa. Senza dubbio la via intramuscolare è più
utilizzata rispetto a quella endovenosa, che in condizioni di emergenza con agitazione e aggressività
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1. Esistenza dello stato di necessità. Il sanitario, in presenza di una situazione nelle quali si
riscontra una grave e attuale pericolo per l’incolumità del paziente o altrui, non solo può, ma
deve intervenire (direttamente), pur limitando la libertà del paziente e, ove ne sussistano i
coscienza gravemente alterato, (la cui origine può essere più o meno nota o verificabile
clinicamente o con esami di laboratorio), può determinare, da parte del paziente, l’incapacità
di esprimere un consenso.
l’imposizione di trattamenti sanitari per patologie non psichiatriche, sulla base dell’art.33.
ponderata, considerando il carico di valenze negative che esso può assumere nella storia individuale
Infatti, è stato osservato che non è la gravità del quadro psicopatologico la principale
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microsociale con scarsa accettazione della disabilità del paziente sembra direttamente correlato al
ricovero coatto.
provvedimento non più difensivo da parte dell’ambiente, ma uno strumento terapeutico per il
All’art. 34 della legge 833/78, che ha recepito la legge 180/78 viene stabilito che il medico,
dopo aver eseguito ogni tentativo di convincimento del paziente, può richiedere il ricovero contro la
terapeutici;
Il provvedimento di TSO viene adottato in base ad una proposta motivata, di un medico che
ha visitato il paziente (art. 33 della legge 180/78), redatta in triplice copia (una copia è per il reparto
psichiatrico, una copia è per il Sindaco ed una copia per il Giudice Tutelare).
diagnostiche, ma offrire notizie cliniche relative al paziente e la descrizione delle condizioni del
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soggetto e delle circostanze rilevate, così da rispettare il concetto di “proposta motivata” propria
diagnosi di stato che va oltre la patologia psichica di cui è affetto il paziente e può essere comune a
varie categorie diagnostiche dalla schizofrenia, ai disturbi dell’umore, dalla dipendenza da sostanze
La proposta di TSO deve essere convalidata dal medico dell’Unità Sanitaria Locale (USL)
In genere è a ciò preposto un medico del Servizio Psichiatrico o della Direzione Sanitaria
Il provvedimento di TSO viene disposto dal Sindaco in qualità di autorità sanitaria locale
(art. 35).
• Proposta del medico che certifica l’esistenza delle suddette tre condizioni.
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Bibliografia
Bear m. F., Connors B. W., Paradiso M. A., Neuroscienze: esplorando il cervello, Masson,
Milano, 2007.
Masson, 1990.
Siti Web
www.psichiatria.it
www.psychiatryonline.it
www.consulta-salutementale.it
www.psychomedia.it
www.sospsiche.it
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