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8 mercoledì 14 dicembre 2022

LA BIBLIOTECA DELLA DESTRA

La bugia integrale del fascismo


Autori e testi tra storia vissuta e costruzione del mito
Filippo La Porta e ragionevole”.
Commendevole è la intenzione “in-
clusiva” dell’agile libretto (non cen-

H
o già accennato alla diffi- surare punti di vista e linguaggi
coltà di immaginare una altri), certamente utile per un capi-
biblioteca dietro i nostri tolo della storia delle idee nel passa-
partiti. Proviamo a chie- to recente. Ma tento di fare un paio
derci quale potrebbe essere quella di considerazioni in margine.
di Fratelli d’Italia. D’accordo, le scelte di un venten-
Ora, è singolare come siano degli ne in una situazione storicamente
autori di sinistra a ricostruire - con confusa vanno contestualizzate. Né
lodevole puntiglio e intelligenza er- possiamo dubitare della buona fe-
meneutica - le narrazioni di destra de di tanti volontari della Rsi. Però
nel dopoguerra: Non di sola destra è possibile che nel 1943 non ci si
(Rubbettino, Zonafranca), di Alex rendesse minimamente conto del-
Bardascino e Luciano Curreri (auto- la natura di stato-fantoccio di quella
ri di saggi separati), che hanno pre- repubblica, un governo illegittimo
so in esame sei di queste narrazioni al servizio diretto dello stranie-
dal 1953 al 1986. Si tratta di opere ro invasore (altro che orgoglio pa-
molto diverse tra loro, che testimo- triottico, piuttosto tradimento della
niano una adesione al fascismo (in patria!). Una volta Mazzantini vol-
qualche caso ritrattata), e al tempo le onestamente ammettere che “se
stesso invocano una qualche com- avesse vinto la parte in cui militam-
prensione da parte dei lettori. Bar- mo non avrebbero vinto le vaghe
dascino e Curreri aggiungono che si idealità di onore, di dignità, di eroi-
tratta di narrazioni “non di sola de- smo, che ci muovevano, ma avreb-
stra”, poiché contengono una ric- be vinto una orrenda ideologia, un
chezza di elementi che sfugge alla sistema di odio razziale, di intolle-
ideologia dei loro autori. Proviamo a ranza, di barbarie”. E veniamo al
ripassarle velocemente. punto decisivo.
Giosè Rimanelli nel Tiro al piccione Le narrazioni filofasciste rievo-
(1953) racconta il suo arruolamen- cate hanno indubbi motivi di in-
to nella neonata Repubblica di Salò, teresse. Però messe accanto alle
provenendo da un paesino del Moli- Le narrazioni filofasciste hanno indubbi motivi d’interesse. Però messe opere di Fenoglio, Primo Levi, Bas-
se, ad appena 18 anni. Per un attimo accanto alle opere di Beppe Fenoglio, Primo Levi, Giorgio Bassani- su quegli sani - su quegli stessi anni ed even-
lo trattiene la “carne di Giulia” nel ti - mostrano l’abisso che separa le
sole di settembre, ma “sulla strada stessi anni ed eventi - mostrano l’abisso che separa le due narrazioni due narrazioni (qui mi riferisco so-
ripresero a rotolare i camion” verso lo alle opere di narrativa, escluden-
il Nord. Molti di questi volontari, an- dei rari romanzi italiani sull’occu- Il testo più interessante è certa- sto spiega la adesione ai Littoriali do Zangrandi e Salierno): sul piano
che Carlo Mazzantini in A cercar la pazione coloniale (qui in Libia), do- mente Il viaggio attraverso il fasci- di scrittori e intellettuali illustri, da anzitutto stilistico, e poi di qualità
bella morte (1986), Giuseppe Berto ve l’autore - pur insofferente verso smo (1962) di Ruggero Zangrandi Meneghello a Pratolini, da Guttu- intellettuale, di sensibilità e imma-
in Guerra in camicia nera (1955), o la retorica ufficiale - intende onora- che dopo un primo fervore fascista so a Comencini, da Ingrao ad Aldo ginazione morale. Da che dipen-
Roberto Vivarelli (giovanissimo re- re coloro “che servirono il fascismo ne prende le distanze, e dal regime Moro. de? Il punto è che gli scrittori che si
pubblichino e poi autorevole stori- con la convinzione di servire l’Italia”, verrà arrestato nel 1942, deporta- Un altro libro della rassegna che si muovono nell’area antifascista han-
co del fascismo), “rotolano” via nel chiedendo il riconoscimento del- to in Germania, avvicinandosi infi- smarca dall’iniziale adesione al fa- no un maggior rapporto con la real-
buio sui camion, che diventano una la loro “sostanza umana comune a ne all’azionismo. La percezione che scismo è Autobiografia di un pic- tà, mentre i “solisti” di queste pagine
specie di grande gavetta, che por- tutti i soldati e a tutti gli eserciti”. Poi il giovane Zangrandi aveva del fa- chiatore fascista (1976) di Giulio tendono a muoversi, almeno finché
ta la zuppa alle tante piccole gavette Berto sarà quello che nel Male oscu- scismo e della sua “rivoluzione” è Salierno. Quella di Salierno in car- restano fascisti, in una dimensione
dei militi. Il libro di Berto, accanto a ro (1964) denuncerà la “mafia”de- sorprendente: l’anticapitalismo del cere (recluso dal 1953 al 1968 per perlopiù irreale. Se la democrazia è
Tempo di uccidere di Flaiano, è uno gli ambienti intellettuali antifascisti. cosiddetto programma di San Sepol- omicidio) sarà una vera e propria una mezza bugia (fondata sulla fin-
Vero. Ma quando la destra prende cro (tassazione della ricchezza pri- conversione culturale, finendo in zione che ognuno sappia giudicare
il potere nelle cose della cultura, co- vata - se ne ricordino Fratelli d’Italia! una adesione al “movimento rivo- del proprio interesse) il fascismo è
me avviene adesso, non è specular- -, soppressione di ogni speculazio- luzionario operaio” e nella solida- una bugia integrale sulla condizione
mente identica? ne finanziaria, suffragio universale, rietà con i compagni carcerati, tutti umana perché pretende di rimuo-
Un caso a parte sarà il romanzo “na- terra ai contadini, perfino l’interna- sottoproletari. Punto di partenza di verne la originaria infermità. Rivol-
zista” apocalittico La distruzione, zionalismo). Nei Littoriali della Cul- Salierno, che all’inizio degli anni ’50 giamoci a un classico: in una lettera
del misterioso Dante Virgili ( già in- tura e dell’Arte di Palermo, nel 1938, militava nella famigerata sezione di Manzoni dichiara la scelta di “star
terprete delle SS a Salò) pubblicato questa universalità del fascismo si Colle Oppio del Msi - almeno allo- basso”, che significa entrare in con-
nel 1970, capace di prevedere stragi e dichiara incompatibile con conce- ra non proprio un circolo di virtuosi tatto con la propria debolezza - che
complotti, avvolto da fantasie nichi- zioni imperialiste e razziste. Forse boyscout come tende ad accredita- poi appartiene a tutti - con la pro-
listico-paranoiche e deliri di onnipo- così il fascismo somiglia a un infor- re Giorgia Meloni nella sua autobio- pria ontologica fragilità. Ecco, il fa-
tenza. Un documento raggelante, ai me melting pot dove troviamo tutto grafia (riferendosi ovviamente a un scismo - di destra e di “sinistra”, in
limiti della psicopatologia, non solo e il contrario di tutto, ma certo que- periodo successivo) - è il recupero doppio petto ed estremista, esplici-
sul sadomasochismo dell’autore ma degli avversari politici come “obiet- to e dissimulato - nega questa fra-
su umori e filoni della sottocultura tivo naturale della lotta per la demo- gilità, e perciò rischia sempre di
nazi, da un romanticismo degradato crazia”. Di qui un rifiuto radicale sprofondare nell’irrealtà.
alla lettura ridicolmente strumen- della violenza, la quale, come inve- Nella foto in alto
tale di Nietzsche e Spengler. L’io ce fomentava Julius Evola, il Tolkien Carlo Mazzantini
narrante “spera per davvero nell’e- degli squadristi, capace di vedere A sinistra
stinzione definitiva, odia profonda- nei testi sapienziali indiani il Terzo La copertina del libro “A cercar la bella
mente il genere umano e la vita”. Reich, “è l’unica soluzione possibile morte” (foto di Francesca Cambi)

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