La Costituzione è la massima espressione dei valori fondamentali del
nostro ordinamento giuridico, e riflette la nostra forma di Stato democratico. Costituisce la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico e si pone in una posizione di assoluta superiorità rispetto alle altre fonti del diritto. Il nostro ordinamento giuridico è costituito dalla separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giurisdizionale). Si tratta di funzioni fondamentali dello Stato che trovano, nell’ambito dell’ordinamento, frequenti momenti di comunicazione. Il Presidente della Repubblica non è titolare di nessuno dei poteri dello Stato, ma ha un ruolo insostituibile nel mantenere un equilibrio tra di essi.
2 DALLO STATUTO ALBERTINO ALL’ASSEMBLEA
COSTITUENTE
La Carta costituzionale in vigore prima della nostra attuale era lo Statuto
Albertino, emanato nel 1848 nel Regno di Sardegna. Si trattava di una Costituzione ottriata, cioè concessa dal sovrano (Carlo Alberto), e dunque non votata dal popolo. Lo SA servì per ottenere l’unificazione d’Italia e per salvarsi definitivamente dalle potenze straniere che avevano governato l’Italia. Dopo l’unità il popolo era composto da persone di diverse culture: si parlavano 80 lingue diverse, gli istruiti erano una percentuale minima; si avvertiva, dunque, l’esigenza di consolidare l’unione. La nozione di amministrazione espressa dallo SA era sostanzialmente autoritativa, era un insieme di obblighi che venivano imposti ai soggetti, e si accompagnò ad una legislazione autoritaria ispirata unicamente dalle élites dominanti che credevano di avere la capacità assoluta di interpretare le esigenze di tutti. Qui la differenza di fondo con la nostra Costituzione. La seconda guerra mondiale trascinò in guerra l’intera società, e fu durante la stessa che il popolo un ruolo fondamentale. La Resistenza vide protagonista il popolo nella vita politica, comprese le donne fino a quel momento escluse. Pur essendoci ideologie diverse, si voleva raggiungere un risultato comune, e fu da questa esigenza che il popolo richiese di definire una Carta costituzionale (Assemblea Costituente).
3 CARATTERI DELLA COSTITUZIONE
La Costituzione repubblicana è rigida, in quanto è modificabile solo
attraverso un procedimento aggravato rispetto a quello ordinario. Per una stato democratico è importante che non ci siano orientamenti politici in contrasto con i valori costituzionali; se le frammentazioni tra i vari livelli sociali diventano irreparabili, è la democrazia a soffrirne. La Costituzione è democratica e sociale, poiché allarga la sfera dei diritti e delle libertà, affermando anche i diritti sociali, finalizzati al soddisfacimento dei bisogni dei cittadino e al miglioramento della qualità della loro vita. La Costituzione repubblicana vede un mutamento di prospettiva del soggetto, da mero INDIVIDUO a PERSONA, nell'accezione piena di cui all'art. 2. Con lo SA tutti i cittadini erano uguali, cioè tutti potevano sottostare agli obblighi, ma era un concetto astratto in quanto nella pratica esistevano differenze culturali tra i cittadini; il cittadino era individuo. Con la Carta il cittadino diventa persona, cioè viene messo nelle condizioni di poter provvedere a se stesso in base alla vita che conduce ed alle reali esigenze. Per garantire ciò, lo Stato deve capire la reale situazione del soggetto e tener presente dell’individuo non in senso astratto (come con lo SA), ma della persona nel concreto.