Occorre distinguere: - Comicità: suscita la risata fine a se stessa , aperta e immediata - Umorismo: suscita il riso ma fa anche riflettere su qualcosa di serio
La risata scaturisce da:
Eventi inattesi, imprevisti ( es. l’insegnante che scivola e cade per terra entrando in aula). Equivoci, cioè errori non voluti dovuti a incomprensione (es. considerare non vedente una persona della Repubblica Ceca). Esagerazioni, caricature (deformazioni della realtà), personificazioni ( es. delle scarpe molto strette diventano “assassine” oppure provocano un cerchio alla testa). Contrasti ( es. un uomo grande, grosso e forzuto che parla con una vocina nasale). Paradossi cioè situazioni, azioni e modi di pensare assurdi, contrari alla logica ( es. Una nonna lavora velocemente a maglia. La nipote le chiede: ”Perché lavori così in fretta?” e la nonna risponde: “Perché voglio finire la maglia prima che termini la lana”). Colpi di scena, finali a sorpresa ( es. una situazione drammatica che evolve in modo ridicolo) Tecniche espressive ricorrenti: Doppi sensi (es. “ Cosa fa un cowboy con la colla? Attacca gli Indiani”). Giochi di parole, accostamenti inusuali di parole, sostituzioni di lettere ( es. “ A che velocità va il cammello dei Re Magi? A tutta Mirra”; “Il mio prof non fa lezioni di economia, ma economia di lezioni”). Battute di spirito ( barzellette). Tecniche umoristi che sotti li:
IRONIA cioè dire l’opposto di ciò che si vuole comunicare, facendo
intendere con il tono della voce il reale pensiero. SATIRA: è la denuncia, attraverso l’umorismo, di situazioni o comportamenti collettivi/ individuali sbagliati. La satira mette in ridicolo personaggi di spicco. SARCASMO: si ha quando ironia e satira sono pungenti, aggressive, hanno la scopo di ferire. PARODIA : versione comica e caricaturale (cioè una riproduzione molto lontana da ciò che dovrebbe essere) di opere letterarie, film, canzoni.