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Matto 

di Morphy. 

Se hai un alfiere sulla grande diagonale verso l’angolo del Re, puoi non aver bisogno di mettere la
tua Donna od una torre in h8; se3 la colonna g- è aperta, puoi usare un pezzo pesante per dare
matto. Nel diagramma, il Re può stare in g8 o in h8 ed è sempre matto; ma nota che se il Re fosse in
h8 il Bianco avrebbe un problema: il Nero potrebbe interporre un pedone in f6, protetto dalla torre
f8. Guarderemo questa complicazione più tardi. Per convenienza qui semplifichiamo e ci riferiamo
a questo schema come al Matto di Morphy, sebbene questo termine tecnicamente si riferisce ad un
modo particolare di raggiungere questa posizione, modo che esamineremo tra un momento.

Nota la relazione tra questo pattern ed il precedente (Matto di Anderssen). Lì c’era l’idea di usare
un alfiere per attaccare una casa (h8) e poi piantarvi lì un pezzo pesante. Qui l’idea è di far lavorare
il pezzo pesante da una certa distanza.

Per usare lo schema di Morphy spesso è necessario un sacrificio per aprire la colonna g‐. Il Bianco non può 
catturare il pedone g7, ma può prendere qualcosa che esso protegge, come agià sappiamo fare. Quindi: 1. 
DxC, richiede g7xD (se no il Bianco matta con Dxg7); poi 2. Tg1+, Rh8; 3. Axf6#. La posizione finale è la 
stessa del precedente diagramma, ma con l’alfiere avanzato in f6—impedendo l’interposizione del pedone 
f7.  
 

Vi è un’altra tecnica comune usata per aprire la colonna g- e raggiungere lo stesso schema di matto:
il Bianco gioca 1. Txg7. La torre è protetta, quindi il Re deve andare nell’angolo. Ed ora? Sembra
che non vi sia matto, per via dell’interposizione f7-f6. Vi sono due modi per prevenirla:

(a) il Bianco può sacrificare la torre: 2. Tg8+, RxT; 3. Ta1-g1#. Questa sequenza è nota come
Matto di Pillsbury per una partita giocata da Harry Pillsbury che presto vedremo. Poichè lo Scacco
conclusivo è dato sulla colonna e non sulla diagonale, interporre il pedone non serve.

(b) Vi è un altro modo dopo 1. Txg7, Rh8. Il Bianco può prendere il pedone f7 con lo Scacco di
scoperta Txf7; il Re nero deve tornare in g8. Ora il Bianco ritorna con la sua torre in g7, dando
Scacco di nuovo e forzando il Re in h8. Questa piccola sequenza è un vortice o mulinello. Esso ha
permesso al Bianco di rimettere la posizione precedente ma senza il pedone f6. Ora, quando il
Bianco gioca Tg6 scacco di scoperta, il Nero ha l’interposizione Tf6;ma è inutile perchè è indifesa,
e quindi il Bianco gioca Axf6 e matta. Questa sequenza talvolta è chiamata Matto di Morphy. Ma i
nomi non contano, anche se confusi. L’importante è l’idea.

Il Re nero è esposto; vi è una diagonale aperta verso la sua posizione. Il Bianco ha già una verticale
pressione lungo la colonna g-. Se si aggiungesse una pressione diagonale con Df6, si potrebbe dare
matto. Ma la Donna nera guarda la casa di matto, quindi fissa la tua attenzione su di lei. Una
manovra standard è mettere una torre in ottava traversa, con Te8. La Donna nera non può andare in
d6 per guardare ancora f6 da lì. Se 1. …DxT, il Bianco ha Df6+ e matta la mossa dopo. Se 1.
…TxT, il Bianco matta con Dg7.
Hai torre ed alfiere ben coordinati contro g7. Puoi catturare il pedone g7; ma con la torre o con
l’alfiere? Con latorre, ovviamente, perchè è Scacco; Axg7 in questa posizione permette al Nero di
giocare f7-f6 e le tue minacce sono finite. (Se il Re nero fosse in h8, prenderesti il pedone con
l’alfiere perchè sarebbe Scacco: 1. Axg7+, Rg8; 2. Af6#.)

Quindi giochi 1. Txg7+, che forza 1. …Rh8. Ora il Nero può interporre il suo pedone f- (con
protezione) in f6, quindi devi prenderlo con 2. Txf7+, entrando in un vortice. Il gioco continua 2.
…Rg8; 3. Tg7+, Rh8; ed ora la torre si muove sulla colonna g-, dando Scacco di scoperta e matto.

L’alfiere b2 è indifeso ed attaccato dal cavallo nero. Come Bianco, cosa fai? L’alfiere camposcuro è
sulla grande diagonale, e la tua torre è sulla colonna semiaperta g- . Il pedone g7 è il focus della tua
attenzione. Importante è la seconda torre, che può arrivare sulla colonna g-. Questo rende plausibile
un sacrificio per togliere di mezzo il pedone g7. Il Bianco inizia con l’immaginare Txg7+ e vede il
matto di Morphy: il Nero deve spostare il Re in h8, e poi la torre si sposta sulla colonna g- dando
Scacco di scoperta.

Ma aspetta: non funziona, per due ragioni. La prima è che il pezzo che dà Scacco—l’alfiere b2 —
viene catturato dal cavallo. Secondo, il Nero può interporre sulla diagonale. Il problema non è f7-f6;
se fosse solo questo il guaio, il Bianco potrebbe affrontarlo giocando 2. Txf7 come abbiamo appena
visto. Il problema, invece, è che il Nero può interporre d5-d4 (il pedone è protetto) oppure Ce5.
Quindi il Bianco deve giocare, dopo Rh8, la mossa Tg8++—doppio Scacco, ed il Nero non ha
alternative oltre a RxT. Ora il Bianco porta l’altra torre in g1 ed è matto. (il Nero può interporre la
Donna in g5, ma il Bianco la prende TxD#.) Poichè lo Scacco cruciale è stato dato sulla colonna g-,
queste interposizioni sulla diagonale non aiutano il Nero.
Sembra una posizione candidata per uno dei nostri matti; ma dove sono gli alfieri bianchi? Ma il
Bianco ha una Donna che può fare il loro lavoro, ed ha una torre puntata su g7 più un’altra torre
pronta a prendere il posto della prima sulla colonna g-. Vi sono molti spunti per suggerire: 1.
Txg7+, Rxg7; il Re Nero non va in h8, perchè allora segue Dh6 e matto. Tutto bene; quindi il Re
deve andare in g7. Ora hai bisogno di una pressione diagonale e verticale contro il Re. Quindi usi la
Donna: 2. Dg5+, Rh8; 3. Df6+ Rg8, ed ora matto con Ta1-g1.

Una lezione da questa posizione è l’importanza di essere flessibile nel lavorare con questi schemi di
matto. Se non ci sono tutti gli ingredienti, cerca di improvvisare con sostituti. Una seconda lezione
la speciale importanza della flessibilità della Donna. La Donna è versatile. Funziona come una
torre, premendo sulla colonna g- per portare il Re nell’angolo; poi si trasforma in alfiere, contro il
Re in h8.

Altro punto della posizione è il valore delle torri connesse. Il modo più intuitivo per usare le torri è
raddoppiarle su una colonna in batteria. Ma anche se sono semplicemente collegate sull’ultima
traversa possono attivarsi rapidamente. E’ facile dimenticare una torre posizionata come qui in a1.
Non lo fare.

Il Bianco ha una pressione diagonale contro h8; l’alfiere è in f6, quindi il Nero non può interporre
un pedone. E la colonna g- è aperta, un invito per il matto di Morphy. Il problema sono la torre e4 e
la Donna c7, che guardano le case che vuoi. Se inizi con TxT non risolvi niente; le torri nere sono
doppiate, quindi replica TxT. Quindi prova con la Donna. Se va in g3, il Nero ha DxD e le minacce
finiscono. Se muove in g4, la replica forzata del Nero è TxD—ma allora hai TxT+, e porti la torre
sulla colonna g- con niente da attaccare lì. Il prossimo diagramma continua la sequenza.
Ora il Nero non può muovere il Re, ma ha una interposizione: Ag7. Tu replichi TxA+ senza
esitazione. Il Re nero non va in h8 ma in f8, che è più aperto. Il Re è ancora sotto chiave, perchè il
tuo alfiere controlla e7; ma poichè non puoi giocare Tg8, la tua prossima mossa non sarà uno
Scacco.

Va bene, allora replichi a Rf8 con Txh7. Ora il Nero ha la grossa chance di giocare una mossa di
sua scelta; quale sarà? Non vi è molta scelta. Può giocare Dg3 per andare in g8, ma tu la prendi.
Dopo qualsiasi altra mossa, matti con Th8. Anche se non è forzante, Txh7 vince.

Questa è una sequenza tratta da Pillsbury-Lee (1899). Il Nero ha usato la Donna per prendere il
pedone g2 e minacciare la torre bianca. Cosa deve fare il Bianco? La colonna g- è aperta, ed il Re
nero è su quella colonna: una importante opportunità. Vero, l’alfiere bianco non sta sulla grande
diagonale, ma possiamo aggiustarlo. Prima il Bianco crea una colonna aperta per la sua torre con 1.
Df3. Questa è una forchetta a Donna e torre nera; se il Nero ritira la Donna in g6, il Bianco prende
la torre in b7. Quindi l’invito è per 1. …DxD, sacrificio di Donna—e per cosa? Per 2. Tg1+, che
forza Rh8. Ora l’alfiere si sposta sulla grande diagonale: 3. Ag7+, Rg8; 4. Axf6— matto. (il Nero
può interporre la Donna, ma il Bianco la prende con la torre.)

Questa posizione divenne leggendaria per il drammatico sacrificio di Donna. Molto istruttivo il
finale, che mostra come un alfiere può andare da h6 ad f6. Questa manovra talvolta è citata come
“Matto di Pillsbury” come la precedente idea mostrata di sacrificare materiale in g8, per portare il
Re in quella casa.
Ora una posizione da Paulsen-Morphy (1857). L’idea per il Nero non è ovvia; il Re bianco sembra
sicuro, no? Morphy inizia con 1. ….DxA—un sacrificio per aprire la posizione del Re. L’immediata
minaccia è 2. …Dxf2+; 3. TxD, ed ora la torre f2 è inchiodata, permettendo al Nero il matto con
Te1. Quindi il Bianco giocò 2. g2xD. Il Nero immediatamente conquista la colonna g- giocando 2.
…Tg6+, forzando 3. Rh1. Ehi, ma....dov’è l’alfiere campochiaro del Nero? Non è posto sulla
grande diagonale, e muovere il pedone c6 avanti per far posto all’alfiere richiede troppo tempo. La
soluzione di Morphy a questo problema fu 3. …Ah3. Ed arriviamo al prossimo diagramma.

Ora il Nero minaccia di giocare come Pillsbury, trasferendo l’alfiere dalla colonna h- alla colonna
f-: Ag2+, poi dopo Rg1 ha il matto di scoperta con Axf3. Poichè l’ultima mossa del Nero non è
stato uno Scacco, il Bianco ha una chance per mettersi in difesa. Le cose sono un po’ complicate
qui; i dettagli delle varie possibili risposte del Bianco ( Dd3, Td1, o Tg1) e le migliori repliche del
Nero sono molte e sono discusse in molti libri (il libro di Weeramantry, ad esempio). La
presentazione di questa partita aveva solo il significato di mostrarti quello il sacrificio che ha dato il
nome a questo pattern (matto di Morphy). La intera sequenza giocata in partita fu 1. …DxA; 2.
g2xD, Tg6+; 3. Rh1, Ah3 (la posizione delll’attuale diagramma); 4. Td1, Ag2+; 5. Rg1, Axf3+; 6.
Rf1, Ag2+; 7. Rg1, Ah3+; 8. Rh1, Axf2; 9. Df1, AxD; 10. TxAf1, Te2; 11. Ta1, Th6; 12. d2-d4,
Ae3; 13. Abbandona per evitare Axe3, Thxh2; 14. Rg1, Teg2#. (Alla sesta mossa Morphy poteva
concludere prima con ...Tg2; 7. Dd3, Txf2+; 8. Rg1, Tg2+; 9. Rf1, Tg1#.)

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