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A basse T è favorito l'ads. fisico e man mano che aumenta la T le molecole desorbono. *Più la T è bassa più l'ads. fisico è favorito.
Ad alte T sono favoriti gli ads. chimici, ma prima è necessatio che le molecole superino l'en. di attivazione
La reazione avviene più velocemente in catalizzatori con area sup. specifica del cat.più elevata
Immaginiamo di avere una particella sferica
che rappresenta il cat. e questa viene
immersa in un flusso di reagente => ci sarà
un trasporto di materia
desorbimento
adsorbimento
di materia
del cat.
Adesso vediamo i meccanismi di una reazione catalitica => studiamo le isoterme di reazione, inizialmente ci concentriamo sulla
curva 1 dove si forma un solo monostrato. => stiamo osservando l'ads. chimico => le molecole non si ads. in tutta la sup del cat
ma solo in alcuni punti, dove si ha la situazione ideale per avere l'ads chimico. Questi
punti vengono chiamati siti attivi.
siti attivi= difetti delle strutture cristalline (vacanze,ovvero un atomo che manca, atomi interstiziali) => siti attivi hanno energie di ads.
diverse
si ads. tutte le molecole sul monostrato e dato che sono stati occupati tutti i siti attivi, non è possibile più che le molecole si ads
concentraz.dell'adsorbato
= siti occupati
v di ads. = v di des.
sostituiamo
La velocità di reazione è proporzionale a teta A tetaA ci da l'info di che percentuale di sup è ricoperto da A
Fino a qui abbiamo analizzato il caso di una sola specie adsorbita
A compete nell'ads. con tutte le altre specie adsorbite, ecco perchè nel denominatore dobbiamo mettere la sommatoria di K*P di
ogni specie presente. => tenere conto dei siti occupati dalle altre specie
In presenza di due siti attivi liberi (2S), la molecola H2 di dissocia in due atomi (H) e si adsorbe sulla sup. del cat. => la molecola
si adsorbe sul catalizzatore in maniera dissociata.
r ads. = r des.
Ka = k ads. / k des.
Le molecole ads. possono reagire sulla sup. del cat. in maniera differente => vediamo come:
una molecola viene ads. su un sito e interagisce con un altro sito, che può essere pieno o vuoto
2 molecole ads. su due siti uguali => per il sito è indifferente ads.
2 molecole ads. su siti diversi, questi siti preferiscono ads. una molecola rispetto ad un altra
1 molecola ads. su un sito attivo che interagisce con una molecola diversa presente nelle vicinanze e si trasforma in un altra mo
= velocità di reazione
trascuriamo la diffusione sia nello strato limite del film, sia all'interno dei pori
velocità di adsorbimento:
Ka= ka / k(-a)
velocità di superficie:
Ks= ks / k(-s)
velocità di desorbimento:
Kd= kd / k(-d)
dalla reaz. 2
dalla reaz 3
=> ricaviamo le concentrazione dei siti occupati del cumene e del benzene: Sostituiamo Cbs in Ccs:
reazione di decomposizione
sostituiamo Ke a r ad:
sul catalizzatore:
sostituiamo Cv a rad:
velocità di scomparsa del cumene = velocità di ads. del cumene
Pb e Pc = 0
=> la velocità iniziale del cumene e proporzionale alla pressione parziale del cumene. Questo è importante per poi stabilire queale sia lo stadio cineticamente
imitante.
Se tramite delle prove in labboratori otteniamo una retta passante per l'origine => simao sicuri che lo stadio limitante è l'ads. del cumene
stadio limitante
Con questa v iniziale, si ottiene una curva di saturazione tipo lungmir che sale e tende asintoticamente ad un valore
Stadio limitante:
Ks
Pp
la velocità di reazione non dipende dall P parziale => v costante => otteniamo una retta orizzontale
=> Dal tipo di curva che otteniamo dalle prove sperimentali, capiamo qual è lo stadio cineticamente determinante, ovvero se è l'ads. del cumeno, la reazione sullo
strato superficiale o il desorbiento del benzene.
Fin ora abbiamo definito l'equazione di progetto dei reattori omogenei, adesso lo facciamo per reattori eterogenei, ovvero r. catalitici. In questo caso la complessità
è dovuta al fatto che la reazione è superficiale, però possiamo definire le v di progetto sostituendo al posto del Volume della soluz. reagente, la sup.tot. esposta dal
cat. o il peso del cat. (V --> W)
in catalisi eterogenea:
L'area sup. esposta del cat. = alla sua area sup. specifica def. in m^2 * g di cat. => o mettiamo grammi di cat. o mettiamo la sup.
esposta (=area sup. specifica* g di cat.) è la stessa cosa. Mettiamo l'apice in ra per dire che stiamo def. la velocità per unità di g di
cat. piuttosto che per unità di volume
della soluz. reagente.
Avevamo trovato:
In maniera analoga:
=> Prendiamo l'eq. di progetto che avevamo ricavato per sistemi omogenei con i bilanci molari, sostituiamo V con W e otteniamo
l'eq. di progetto per sistemi etereogenei
Avevamo trovato:
In maniera analoga:
Integrando l'eq, di prima, otteniamo il tempo necessario al nostro sistema per raggiungere una det. conversione con un determinato
peso del catalizzatore (W).
Oppure avendo il tempo di
reazione possiamo det. il
peso del cat. (W) per
raggiungere quella det.
conversione
velocità x nel tempo
di scomparsa di A (descritta dLangmuir)
dovuto.
Equazione di progetto:
Dobbiamo conoscere alcune
caratterictiche chimico-fisiche del cata
Peso del cat. (W) necessaro per L'area al di sotto della curva (-1/ra in funz.
ottenere in un sistema continuo della conversione) è uguale a W / Fao =>
una conversione x Valgono tutte le considerazioni fatte per i
con queste portate molari sistemi omogenei, soltando che qui invece
iniziali (Fao) e con questa di det. il volume del rattore si deve det. il
velocità di reazione (r'a) peso del cat. o l'area esposta del cat. che
ci consente di ottenere quella particolare
conversione con queste portate molari
iniziali.
Eq. di progetto:
=uscita
Per sistemi omogenei abbiamo ipotizzato che l'attività del cat. rimanga cost. nel tempo,
ovvero la concentrazione tot dei siti attivi è cost. e non varia nel tempo, ma nella realtà non è così.
Nel caso di sistemi eterogenei, abbiamo un'altra complicazione, ovvero dobbiamo tenere conto della:
I siti attivi possono venire fuori dai difetti della struttura cristallina del cat. (vuoto, atomi interstiziali, spigolo di un cristallo) perchè
queste situaizoni creano condizioni d'instabilità => può avvenire la reaz. se la nostra specie vine ads. su questi siti *
Consideriamo un nuovo parametro :
* La disattivazione dei cat. può avvenire, nelle reaz. in cui i cat. sono sogg a stress termici (es.durante la reaz. bisogna portare le T
del cat. a liveli molto elevati, poi quando si spegne il reattore le T si abbassano) => Le T possono far sinterizzare i pori (chiudono i
pori) opp. le spseci attive metalliche presenti sul cat. si possono agglomerare, si possono avere fenomeni di ricristallizzazione
(scomparsa dei difetti=> scomparsa dei siti attivi ) o si possono avere fenomeni di sporcamento in cui residui carboniosi ricoprono i
pori e riducono drasticamente la sup. esposta del cat.e il n. dei siti attivi
p[a(t)] = legge di
decadimento del cat. legge di decadimento del II ordine rispetto ad a
che può essere di
oridni differenti
Conoscendo la cost. cinetica alla To, possiamo conoscere la cost. cinetica ad un'altra T
del cat.
L'attività può avere anche un andamento esponenziale => di ottene la curva di decadimento
Adsorbimeto :
Desorbimento:
integrando otteniamo :
una legge dell'attività in funzione del tempo
Al procedere del tempo, per mantenere cost la conversione, aumentiamo la T della reazione e quindi anche le costanti cinetiche e la velocità di reazione.
=> aumentiamo la velocità (e le cost. cinetiche) per compensare la diminuzione di attività del cat.
Dato che nella v di reaz. c'è una costante cinetica che dipende dalla T e una v di disattivazione (attività del cat.) che dipende sia dalla T che dal tempo => posso
modificare la T durante la reazione in modo da bilanciare il decadimento del cat. con l'innalzamento della T affinchè la conversione del sistema rimanga cost.
=> Dobbiamo mantenere uguali
questi 2 membri variando
opportunamente la T per
mantenere cost. la conversione <--All'inizio della nostra reaz.
=>significa mantenere cost. cost.cinetica ad una determ. T * attività a quella T = costante cinetica iniziale abbiamo una det. attivita
l'attività (quando nel tempo il cat. inizia e a quel tempo (quando il cat. è fresco) alla To data da k(To) = cost. cinetica di reaz.
a disattivarsi )
Mettendo insieme le due relaz (sostituendo questa relaz. verde in quella marrone) leghiamo il tempo con la T, ovvero il tempo
necessario per variare opportumanete la T e tanere la conversione cost (= mantenre cost. nel tempo l'attività9.
Diagrammando questa funz. nel grafico T vs t, otteniamo una curva crescente.
Queste sono delle convenzioni che si usano per det. lo strato limite
Il gradino di concentrazione, che è la forza spingente per il trasporto di materia, dal seno del fluido alla sup. del cat. è (Ca,o - Ca,s)
di materia
=> a seconda delle condizioni di flusso, possiamo ricavare il nostro Kc => il flusso di A verso la sup. della particella di cat.
Velocità di scomparsa di A (descritta dal modello di Langmuir): A viene trasportato sulla sup. del cat.,
si adsorbe, si trasforma in B, che poi
desorbe.
=> se il processo è governato dalla resistenza di materia nello starto limite, la velocità di traspoto di materia sulla sup. del cat. sarà
la v del nostro processo => si ottiene:
Dall'uguaglianza di prima troviamo la concentraz. -> dal punto di vista analitico non siamo in grado
sulla sup. del cat.: di determinare la concentraz. sulla sup. del cat.,
perchè siamo in grado si det. le concentraz. nel
seno del fluido(Ca) ma non quella sulla sup. del cat.
In questo caso, però, siamo in grado di det. perchè
siamo in grado di trovare Ca, i coeff. di trasporto di
sostituendo Cas a Wa di prima otteniamo: materia (Kc) e le cost. cinetiche (Kr).
Adesso possiamo discriminare, possiamo avere dei casi in cui la velocità di reazione è molto più alta della v del trasporto di materia
sulla sup. o il caso contrario, che la v di reaz. sup. è molto più lenta della v di trasporto di materia della specie A sulla sup. del cat.
velocità del
processo
Dato che gli altri termini sono cost => kc è proporzionale a (Vinfinito/dp)^1/2
Tutto questo serve per determinare le costanti cinetiche => è importante capire
quale sia lo stadio limitante -> infatti possimamo ricavare i parametri cinetici solo
sel il controllo è della reazione chimica, se lo stadio limitante è la diff. non si
ricavano i parametri cinetici.
All'nterno del reattore cilindrico (PFR) avrò un letto impaccato costituito da pellets di catalizzatori => avrò una det. area sup.esterna
a contatto con la corrente di alimentazione e stabilisco un volume di controllo in una fetta del reattore in cui faccio il bilancio di
materia sul reagente A
ra si usa per unità di volume di reazione (sistema omogeno); r'a per unità di peso di cat. (sistema eterogeneo) e r''a è per unità di
sup esposta di cat.
sup. esposta di cat.
Flusso di materia: una parte diffusiva (J) governata dalla legge di Fick e una parte convettiva (B)
contributo convettivo molto più grande rispetto a quello diffusivo flusso= sezione * velocità*concentrazione
del reagente
in condiz. stazionarie:
sostituiamo:
Ca/Ca0 = 1-X
ln(1-x) =...
portando il meno dell'exp al 1 membro otteniamo ln(1/(1-x)) sostituendo xl nella relazione blu, otteniamo:
conversioni all'interno del reattore sono basse => l'andamento delle concentrazione in funzione della lunghezza del reattore e circa
lineare => le differenze tra la conc. in ingresso e quella in uscita sono basse => la concentrazione all'interno del reattore
differenziale
orientatvamente
si mantiene cost.