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Riepilogo: Chimica Generale.

Stechiometria della reazione: bilanciamenti


Se cambiano i numeri di ossidazione la reazione è di ossido-riduzione: lo scambio di elettroni comporta sempre
una variazione dello stato di ossidazione.
La specie che cede elettroni prende il nome di riducente;
La specie che acquista elettroni prende il nome di ossidante.
Stato ridotto quello a numero di ossidazione più basso e stato ossidato quello a numero di ossidazione più alto.
La forma ridotta di una coppia (Red1/Ox1) reagisce con la forma ossidata di un’altra coppia (Ox2/Red2).
Il numero degli elettroni acquistati è uguale al numero degli elettroni ceduti.
Elettroni pari a Δn.o. (reag. – prod.).
Bilanciare prima red-ox poi le moli.
Se nessun elemento subisce una variazione del numero di ossidazione la reazione è di acido-base.
Si bilanciano per ultimi ossigeno e idrogeno.
Reazioni in forma ionica: bisogna bilanciare le cariche.

Rapporti ponderali e volumetrici


Metodo stechiometrico molare:
Il metodo consiste nel bilanciare la reazione e nel ricavare le moli delle singole sostanze che partecipano o che
si formano nella reazione attraverso i coefficienti stechiometrici. Le moli vengono poi convertite in massa.
𝒎( ) 𝒎( )
𝑷𝑴 = 𝒏= 𝒎 = 𝒏 (𝑚𝑜𝑙) ∙ 𝑷𝑴 ( )
𝒏( ) 𝑷𝑴 ( )

I rapporti ponderali si basano sui rapporti stechiometrici messi in proporzione alle moli effettive che reagiscono
nel singolo caso.

Può succedere di condurre reazioni in cui i reagenti vengano mescolati in rapporto diverso da quello
stechiometrico, in questi casi un reagente risulterà in difetto stechiometrico e l’altro in eccesso. Il reagente in
difetto stechiometrico prende il nome di reagente limitante, e si trasforma completamente nei prodotti. Al
contrario, la trasformazione del reagente in eccesso non è completa, in quanto la parte eccedente la quantità
stechiometrica resterà come quantità non reagita.

Si definisce resa o rendimento di una reazione il rapporto moltiplicato per 100 tra le quantità di prodotto che
effettivamente si forma (valore trovato) e quella prevista dalla stechiometria della reazione (valore teorico). I
suddetti valori possono essere espressi in moli o in grammi.

𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂𝒕𝒐
𝑹𝒆𝒔𝒂 % = ∙ 𝟏𝟎𝟎
𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒆 𝒕𝒆𝒐𝒓𝒊𝒄𝒐
Equivalenti:

𝒎( )
neq = neq = 𝒏 ∙ 𝒛
𝑷𝑬 ( )
Leggi dei Gas
Legge di Boyle: isoterma (T = cost) PV = K ovvero P1V1 = P2V2 iperbole equilatera

𝑽 𝑽𝟏 𝑽𝟐
Ia legge di Gay-Lussac: isobara (P = cost) =K ovvero =
𝑻 𝑻𝟏 𝑻𝟐

𝑷 𝑷𝟏 𝑷𝟐
IIa legge di Gay-Lussac: isocora (V = cost) =K ovvero =
𝑻 𝑻𝟏 𝑻𝟐

Equazione generale di stato: PV = nRT



dove: R = 0,0821

Principio di Avogadro (1811):


Volumi uguali di gas diversi, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono lo stesso numero
di particelle (atomi o molecole).
Il volume di una certa quantità di gas dipende quindi da T e P ma non dalla natura del gas.
Se un gas è in condizioni normali T = 273,15 K e P =1 atm il volume di una mole di gas è di 22.414 L.

MISCELE GASSOSE
nT = na + nb + nc
frazione molare: χA = na / nT

Legge di Dalton:
La legge di Dalton delle pressioni parziali stabilisce che la pressione totale di una miscela di gas (in cui siano
presenti le specie A, B, C…) è uguale alla somma delle pressioni parziali dei singoli componenti della miscela:
PTOT = PA + PB + PC + …
La pressione parziale (PA, PB, PC ecc.) è la pressione che ciascun componente della miscela eserciterebbe se
fosse da solo ad occupare il volume del contenitore alla stessa temperatura della miscela.
PA = χA PT

In una miscela gassosa % moli = % volume


%
PA = χA ∙ P TOT = ∙ P TOT

Le soluzioni
𝒏 (𝑚𝑜𝑙) 𝒏 𝒆𝒒 (𝑒𝑞𝑢𝑖𝑣𝑎𝑙𝑒𝑛𝑡𝑖)
𝑴= 𝑵=
𝑽 (𝐿) 𝑽 (𝐿)
𝑤
𝒅 ∙ % 𝑤 ∙ 𝟏𝟎
𝑴= 𝑔
𝑷𝑴 ( )
𝑚𝑜𝑙

Formula della diluizione M1 V1 = M2 V2


Equilibri chimici
Specchietto:

n/M iniziali
n/M che reagiscono
n/M prodotte
n

n/M tot

aA+bB ↔cC+dD
[𝑪]𝒄 ∙ [𝑫]𝒅
costante di equilibrio Kc = (le concentrazioni sono quelle all’equilibrio)
[𝑨]𝒂 ∙ [𝑩]𝒃

Se Kc > 10 -3 la reazione è spostata a destra, mentre se Kc < 10 -3 la reazione è spostata verso sinistra.
Si definisce elettrolita una sostanza che genera ioni dissociandosi. Elettroliti forti si dissociano totalmente
mentre gli elettroliti deboli solo in parte, producendo reazioni all’equilibrio.

Equilibri ionici. Calcolo del pH.


L’acqua è una sostanza anfotera cioè si comporta sia come un acido sia come una base.
2 H2O ↔ OH- + H3O+
[ ]∙[ ]
Kc = = 3,2 ∙ 10-18
[ ]

[ ]∙[ ]
Kc ∙ [H2O] = Ka = = 1,8 ∙ 10-16
[ ]

Ka ∙ [H2O] = KW = [𝑂𝐻 ] ∙ [𝐻 𝑂 ] = 10 -14


Prodotto ionico dell’acqua: KW = [𝑶𝑯 ] ∙ [𝑯𝟑 𝑶 ] = 10 -14
pH = - 𝐥𝐨𝐠 [H+] pOH = - 𝐥𝐨𝐠 [OH-] pH + pOH = 14
[H+] = 10 -pH [OH-] = 10 -pOH
C°a e C°b sono le concentrazioni analitiche (cioè iniziali) rispettivamente dell’acido o della base.
Ka e Kb sono rispettivamente la costante di dissociazione acida e basica e rappresentano la forza di un acido o
di una base.
pKa = - log Ka
Dissociazione di acidi o basi forti:
Se C°a ≥ 10 -6 è trascurabile [H3O+]acqua , analogamente se C°b ≥ 10 -6 è trascurabile [OH-]acqua. Contrariamente
bisogna considerare l’autoprotolisi dell’acqua.
Ricordando che: [𝑶𝑯 ]𝑻𝒐𝒕 ∙ [𝑯𝟑 𝑶 ]𝑻𝒐𝒕 = 10 -14

Dissociazione acidi o basi deboli:


Si trascura l’autoprotolisi dell’acqua per l’acido debole quando C°a ∙ Ka ≥ 10-12 ∧ C°a ≥ 10 -6, mentre per la
base quando C°b ∙ Kb ≥ 10-12 ∧ C°b ≥ 10 -6.
𝑲𝒂
Grado di dissociazione α = √
𝑪°𝒂
Se α < 0,1 si trascura la quantità di acido che si dissocia durante la reazione considerando come concentrazione
all’equilibrio quella iniziale.

Calcolo del pH di soluzioni contenenti un sale


Reazione di neutralizzazione consiste nella combinazione di protoni e ioni idrossido per formare acqua
𝐻 + 𝑂𝐻 → 𝐻 𝑂 (equazione ionica netta)

Idrossido + acido → sale + acqua (reazione irreversibile)


Per qualsiasi coppia coniugata acido-base 𝑲𝒂 ∙ 𝑲𝒃 = 𝑲𝒘
Gli ioni che sono basi coniugate di acidi deboli si comportano da basi deboli;
Gli ioni che sono acidi coniugati di basi deboli si comportano da acidi deboli.

 Un sale derivato da acido forte e base forte presenta un’idrolisi neutra, quindi la soluzione sarà neutra.
 Un sale derivato da acido debole e base forte presenta un’idrolisi basica, quindi la soluzione sarà basica.
 Un sale derivato da acido forte e base debole presenta un’idrolisi acida, quindi la soluzione sarà acida.

Soluzione tampone
Una soluzione per definirsi tampone:
 deve contenere acido debole e la sua base coniugata;
 entrambi presenti a concentrazioni elevate (generalmente > 10-3 M);
 entrambi i membri in concentrazioni non dissimili tra loro.

Tampone HA/A-
[ ]
Una soluzione è un tampone se 0,1 < [ ]
< 10
-7
Tampone acido: Ka (HA) > 10
Tampone basico: Ka (HA) < 10-7

𝑪°𝒂
[H3O+] = Ka ∙
𝑪°𝒃

𝑪°𝒂
pH = - log (Ka ∙ )
𝑪°𝒃
Equazione di Henderson-Hasselback
𝒏𝒂
pH = - log (Ka ∙ )
𝒏𝒃

(pKa + 1) < pH < (pKa - 1)


ΔpH = pH (finale) – pH (iniziale)

∆𝑪𝒂𝒄𝒊𝒅𝒐
Potere tampone β = −
∆𝒑𝑯
Quando si ha il pH e bisogna calcolare la concentrazione iniziale si utilizza l’equazione di Henderson-
Hasselback:
°
pH = pKa – log
°
°
pH – pKa = – log
°
°
- (pH – pKa) = log °
°
log 10 – (pH – pKa) = log
°

Titolazione acido-base
Determinare la normalità (titolo) di una soluzione contenente un acido (o una base) mediante una reazione di
neutralizzazione
Al punto equivalente n eq (acido) = n eq (base)
Vacido ∙ Nacido = Vbase ∙ Nbase
Per rilevare il punto finale della titolazione si usa un indicatore che vira con una KIn, inoltre, il viraggio avviene
quando pKIn = pHsoluzione = pHviraggio

Pila
Il semielemento di sinistra dove avviene l’ossidazione si chiama Anodo (-) mentre il semielemento di destra
dove avviene la riduzione si chiama Catodo (+).
f.e.m. = ΔEcella = Ecatodo – Eanodo
Il filo conduttore collega l’ossidante e il riducente: Red1 cede e- a Ox2. Coppie Red1/Ox1 e Ox2/Red2.
a Red1 + b Ox2 → c Ox1 + d Red2
All’anodo: Red1 → Ox1 + n e-
Al catodo: Ox2 + n’ e- → Red2

Per un generico processo red-ox: p Ox + n e- + m H+ ↔ q Red + r H2O


𝟎,𝟎𝟓𝟗𝟏 [𝑶𝒙]𝒑 ∙[𝑯 ]𝒎
L’equazione di Nernst assume la forma: E = E° + ∙ log
𝒏 [𝑹𝒆𝒅]𝒒
(N.B. per le specie allo stato gassoso, al posto della concentrazione si può riportare la pressione parziale)
(-)
Schema pila: anodo // catodo (+)
Struttura molecole

Numero sterico Struttura molecola Geometria Ibridazione

2 AX2 Geometria lineare (180°) sp


3 AX3 Trigonale planare (120°) sp2
AX2E Angolare
4 AX4 Geometria tetraedrica (109.5°) sp3
AX3E Piramidale trigonale (107,3°)
AX2E2 Angolare (104,5°)
5 AX5 Bipiramide a base triangolare sp3d1
AX4E ad altalena
AX3E2 “a T”
AX2E3 lineare
6 AX6 Ottaedrica (90°) sp3d2
AX5E Piramidale quadrata
AX4E2 Quadrata

 considerare la configurazione elettronica fondamentale degli atomi;


 calcolare i doppietti di elettroni;
 disporre prima i doppietti di legame poi quelli di non legame;
 affermare la geometria;
 considerare la carica formale e lavorare sulla molecola sin quando quest’ultima non raggiunge la
stabilità;
 calcolare i numeri di ossidazione formali per gli atomi: bisogna considerare il loro comportamento
come se fosse un legame ionico, cioè in funzione dell’elettronegatività: l’atomo più elettronegativo
acquista gli elettroni del doppietto mentre quello meno elettronegativo li perde;
n.o. Formale = (e- di valenza – e- rimanenti);
 esplicitare le forme limite e l’ibrido di risonanza.

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