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CRITICA DEL GIUDIZIO:

Adesso la razionalità è stata messa da parte ed è stata


sostituita dal sentimento e in quest’opera parla di regole. I
giudizi di quest’opera sono giudizi determinanti ovvero che
troviamo sia il particolare che l’universale, mentre nel
giudizio riflettente io devo riflettere ovvero che ho il
particolare e devo individuare l’universale. La critica del
giudizio si divide in 2 parti: la parte che riguarda il giudizio
estetico che adesso significa bello e giudizio teleologico che
vuol dire finalità. Per quanto riguarda il giudizio estetico,
Kant dice che la bellezza sta negli occhi di chi la guarda
quindi la bellezza non è nelle cose ma negli occhi di chi sta
guardando, in quest’opera quindi la bellezza è soggettiva
mentre il sublime è il sentire che io provo davanti
all’immensamente grande (es. l’oceano, natura) e
all’immensamente dinamico (es. immagini relative a un
terremoto, tsunami). Un’opera è arte quando rientra in
questi 4 parametri:
-l’oggetto di un piacere senza interesse
-l’oggetto di un piacere universale, che deve essere
comunicabile
-la forma della finalità, che deve esprimere una finalità
-l’oggetto di un piacere necessario, l’uomo non può fare a
meno di quell’oggetto per crescere e migliorare
Per quanto riguarda invece il giudizio teleologico bisogna
che l’uomo comprenda la finalità della natura e non
possiamo fare a meno di pensarla finalisticamente
organizzata, dato che in noi c’è una tendenza irrefrenabile a
considerarla in questo modo. Anzi, Kant ammette che alcuni
prodotti della natura fisica (gli organismi) non si posso
spiegare secondo leggi meccaniche ed esige una legge del
tutto diversa cioè la casualità finalistica
 

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