Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lezione 6-Musumeci
Lezione 6-Musumeci
17-05-2021.
Oggi parliamo di DC/DC converter di cui abbiamo già iniziato la scorsa volta. Ora
parliamo da un punto di vista di polo di commutazione con ingresso capacitivo
ed uscita induttiva.
allora a regime deve essere zero e quindi possiamo dire che durante t s, il
funzionamento lo divido da 0 a ton e da ton a toff:
quindi l’integrale lo abbiamo diviso in due pezzi: da zero a t on più l’integrale da
ton a ts di Vl*dt. Quindi questa espressione è quella lì, in cui d*ts è ton praticamente
e mentre l’espressione integrale da ton a ts è -Vo*(1-d) e tutto questo deve essere
pari a zero. Se andiamo a fare un minimo di elaborazione avremo Vo=d*Vin e
questo è la formula generale di un circuito Buck abbassatore, dove Vo è una
percentuale, in base a d, di Vin con d che va da 0 ad 1.
a regime.
e quindi queste equazioni sono uguali a quelle che si usano nel trasformatore
abbassatore, diciamo che nella nomenclatura il nome di questi convertitori è
trasformatori elettronici, questi sono specializzati nel fare solo abbassatori,
perché la corrente in uscita è l’inverso di un fattore di trasformazione che è il
duty cycle e sono trasformatori elettronici statici perché non vi sono parti in
movimento e sono trasformatori non isolati galvanicamente perché la parte in
ingresso ed uscita sono collegate attraverso il componente elettronico di
potenza che con q=0 fa un certo isolamento che invece non viene fatto quando
q=1. L’equazione che regge la funzione di trasferimento della corrente e della
tensione è uguale a quella di un trasformatore. Altro nome di questi convertitori
è quello di chopper, ovvero affettatore, perché la forma d’onda è affettata, è più
stretta o larga e quindi faccio questo tipo di distribuzione della forma d’onda
attraverso il duty-cycle e quindi il convertitore si indica come chopper ed è
utilizzato nel controllo di un motore in continua.
Ricordiamoci il discorso delle aree: l’area durante la fase ON sottesa da Vl, deve
essere uguale a quella sottesa quando q=0 e quindi basta fare Vin*d*ts e poi (1-
d)*ts *(Vo-Vin) ritiriamo fuori l’equazione di prima.
In verde ho la corrente del ripple dell’induttore che a regime deve essere zero, la
corrente sull’induttanza ha andamento crescente lineare e decrescente lineare
Nel secondo caso, la modulazione può essere fatta con forma d’onda triangolare,
detta triangola, che può essere o unipolare o bipolare. Affrontiamo quella
bipolare: il segnale portante ha forma triangolare bipolare, quindi con valore
positivo e negativo e sempre quando Vc(t) è maggiore di Vtr allora abbiamo q=1
se invece in questo stato in cui abbiamo che la nostra Vc(t) è minore della nostra
forma d’onda triangolare e allora in questo tratto abbiamo q=0, mentre dove
abbiamo d*ts q=1 e
allora se Vc(t) maggiore
di Vr q=1 ed ovviamente
q=0 quando Vc(t)<Vr(t).
Vc qui può variare sia positivamente che negativamente e quindi può essere
anche sotto lo zero e quindi Vc(t) può essere maggiore o uguale a Vr(t) o anche
minore o uguale a Vr(t), quindi è necessario tirare fuori una equazione
opportuna che mi dica che quando il duty cycle è 0,5 mi dica che V c(t) sia in una
certa posizione ed allora se Vc(t) è zero e siamo sull’asse, tutto il pezzo di Vc(t)
dell’equazione si elimina ed d(t)=0,5. Quando Vc(t) è meno Vr(t) allora ecco che
il duty cycle diventa pari a zero, altrimenti se è pari a più V r(t) ecco che diventa
pari ad uno, giusto. A volte è più comodo avere il segnale portante unipolare,
quindi con valore di picco pari a 2*Vtr e quindi il funzionamento di q è ancora
analogo, qua il nostro d(t) va da 1 a 0 perché Vc va da 0 a 2*Vtr e quindi d(t) =
(1/2VTR)*Vc, ovviamente per fare questo controllo necessiteremo sempre di un
comparatore.
Facciamo ora qualche altra slide. Abbiamo il polo di commutazione buck e boost
ed ognuno di essi è unidirezionali e quindi la corrente va in un solo verso e
quindi Buck corrente positiva, boost corrente negativa, se li sconvolgiamo e li
mettiamo al contrario, ma se li mettiamo insieme possiamo creare un sistema
bidirezionale, cosa importante per i caricabatterie e quindi devo mettere
insieme io Buck ed il Boost. Quindi ho messo insieme il buck ed il boost ed
evidentemente buck e boost siccome questi IGBT nascono integrati con diodo in
antiparallelo, avrò un ramo di un ponte con dispositivo superiore con diodo di
ricircolo e quindi attenzione che lui sta mettendo insieme un polo di
commutazione buck ed uno di tipo boost e se li metto insieme ottengo un buck-
boost e quindi da un lato funziona come buck e dall’altro come boost e quindi è
bidirezionale. Notiamo la presenza di una porta logica NOT che se all’ingresso ho
1 all’uscita ho zero e viceversa ed in questo modo piloto i miei dispositivi in
modo alterno, in modo che non accenda contemporaneamente q1 e q2 siano
uguali a 1 altrimenti provocherei un cortocircuito e quindi questa è la ragione
principale della presenza della porta logica NOT. q1 e q2 sono in parallelo ad un
a sorgente capacitiva e non devono mai essere comandati in ON
simultaneamente, quindi la tensione è unipolare, ma la corrente è bidirezionale
e quindi questa è una porta bidirezionale in corrente.
Il dispositivo è pilotato da un circuito driver, al driver arriva il segnale q(t) che
poi va sul dispositivo, quindi poi il segnale di comando è realizzato attraverso un
modulatore che può essere a processore o analogico e questo è semplicemente
fatto in questo modo ed è un blocco che non è nè a monte e nè a valle e fa parte
totalmente del convertitore, perché il convertitore senza modulatore non può
assolutamente funzionare e quindi il cervello è dato dal controllo con segnale
q(t) e la modulazione PWM.