Esercitazione 1: DIODO RETTIFICATORE e DIODO ZENER
Corso di Elettronica Prof. Gian-Franco Dalla Betta
Ing. Francesco Ficorella, Ph.D.
FBK Tel: 0461 - 314443
E-mail: ficorella@fbk.eu
Esempio 1.1: RADDRIZZATORE a DOPPIA SEMIONDA Il primo passo per poter realizzare un circuito rettificatore AC/DC quello di trasformare la sinusoide dingresso in unonda avente tensione sempre positiva. Un circuito in grado di fare questo il ponte di diodi riportato in Figura 1.
Figura 1 - Circuito rettificatore a doppia semionda. Per capire come funziona questo semplice circuito, occorre anzitutto impostare ampiezza e frequenza del generatore sinusoidale di ingresso: VAMPL=10, FREQ=50. A questo punto si pu osservare la tensione ai capi della resistenza di carico RLoad=4kO: tramite una simulazione in transitorio si ottiene landamento riportato in Figura 2 (final time=60ms). Rload in gergo si dice flottante ovvero non ha un terminale direttamente collegato a GND. Per poter visualizzare la tensione differenziale ai capi di RLoad occorre selezionare un apposito marker differenziale attraverso Markers -> Mark Voltage Differential e posizionare le due sonde sui due terminali di Rload (il cui segno dipender da come vengono posizionati i marker + e -). Listato Spice: RADDRIZZATORE A DOPPIA SEMIONDA
.MODEL Dbreak D
V1 In 0 DC 0 AC 10 + SIN(0 10 50 0 0) D1 In Out1p Dbreak Rload Out1p Out1n 4k D3 Out1n 0 Dbreak D2 O Out1p Dbreak D4 Out1n In Dbreak
Figura 2 - Simulazione in transitorio del circuito rettificatore ad onda intera. Durante il semiciclo positivo della sinusoide dingresso i diodi D1 e D3 sono in conduzione mentre D2 e D4 sono spenti, al contrario durante il semiciclo negativo, sono accesi D2 e D4 e sono spenti D1 e D3. Questo comportamento pu essere meglio compreso visualizzando landamento delle correnti di ogni diodo al variare della tensione di ingresso (Figura 3).
Figura 3 - Andamento delle correnti di ciascun diodo e delle tensioni ai capi di Rload. Allinizio le due uscite Out1p e Out1n sono a massa; non appena Vin inizia ad aumentare (primo semiciclo positivo), non succede nulla finch ai capi di D1 e D3 non si raggiunge la tensione di accensione del diodo. A questo punto D1 e D3 vanno in conduzione e Out1p segue Vin. Un discorso analogo vale durante il semiciclo negativo. ELETTRONICA Esercitazione 1 Esempio 1.2: RADDRIZZATORE STABILIZZATO (con filtro RC) Una volta raddrizzata la tensione sinusoidale di ingresso tramite il ponte di diodi, necessario filtrare luscita di questultimo per ridurre le oscillazioni residue. Questo pu essere fatto tramite il circuito di Figura 4, in cui si semplicemente aggiunto al ponte di diodi un filtro RC avente tempo di scarica determinato dalla costante di tempo Load Load C R = t t 2 .
Figura 4 - Raddrizzatore stabilizzato con filtro RC. Il risultato della simulazione in transitorio riportato in. Figura 5. Come possibile notare la tensione duscita presenta unoscillazione residua (ripple) piuttosto contenuta. In pratica, durante il periodo di conduzione del diodo il condensatore accumula energia, e la cede al carico durante linterdizione del diodo.
Figura 5 - Andamento nel tempo del raddrizzatore stabilizzato con filtro RC a basso t. Listato Spice: RADDRIZZATORE STABILIZZATO RC
.MODEL Dbreak D(RS=0.1)
V1 In 0 DC 0 AC 10 + SIN(0 10 50 0 0) D1 In Out1p Dbreak RLoad Out1p Out1n 4k CLoad Out1p Out1n 25u D3 Out1n 0 Dbreak D2 O Out1p Dbreak D4 Out1n In Dbreak
.TRAN 200u 20m .PRINT TRAN V(In) V(Out1p,Out1n)
ELETTRONICA Esercitazione 1 Per poter calcolare il valore di C Load , tale da poter garantire un valore di ripple prefissato, sufficiente operare delle semplificazioni: - considerare come punto iniziale della scarica del condensatore listante in cui il generatore eroga la massima tensione, ovvero 1 4 t T = , dove T i periodo della sinusoide generata ( 1 T f = ) - considerare come punto finale per la scarica del condensatore listante in cui il generatore eroga la minima tensione, ovvero 3 4 t T = - considerare LINEARE la scarica del condensatore (approssimazione del primo tratto di esponenziale), ovvero t V C I Load Load C A A = - considerare la corrente che scorre sul carico COSTANTE e pari a | | | | | | | | mA V V R V V R V I Load Max Load Load R Load R 15 . 2 4000 4 . 1 10 2 ~ O
=
= =
dove Max V lampiezza della sinusoide generata e
V la tensione del ginocchio del diodo
Volendo ottenere un ripple massimo di | | 100 mV si ottiene il seguente valore di Load C : | | uF V f I V I t C Load C Load C Load 215 2 ~ A = A A = avendo sostituito i seguenti valori f T T T t 2 1 2 4 1 4 3 = = = A tempo di scarica del condensatore | | 100 V mV A = tensione di scarica del condensatore Load R Load C I I = corrente erogata dal condensatore = corrente dissipata dal carico Ripetendo la simulazione di Transitorio con tale valore di C Load si ottiene landamento riportato in Figura 6.
Figura 6 - Andamento nel tempo del raddrizzatore stabilizzato con filtro RC ad elevato t. ELETTRONICA Esercitazione 1 Esempio 1.3: Raddrizzatore Stabilizzato (con Diodo Zener) Molto spesso, i circuiti elettronici richiedono uno specifico valore di tensione di alimentazione. Per poter ottenere quindi una tensione stabile (entro i limiti del ripple che stato calcolato in precedenza), ma soprattutto di valore noto, nel passato si fatto largo uso di diodi Zener. Tale tipo di diodo, superato un certo valore di tensione inversa applicata, denominato di Breackdown (BV), in prima approssimazione presenta una tensione FISSA ai suoi capi, anche al variare della corrente che lo attraversa. Si modifichi quindi lo schematico dellesercizio precedente, come riportato in Figura 7.
Figura 7 - Schematico del Raddrizzatore Stabilizzato con Diodo Zener NOTARE BENE: COME INSTANZIARE IL COMPONENTE DIODO ZENER - Il componente Diodo Zener denominato DbreakZ e si trova nella libreria Breakout. - Una volta instanziato il diodo Zener D5, selezionarlo con il tasto sinistro del mouse. - Andare quindi nel men Edit->Model e selezionare Edit Instance Model (text). A questo punto compare la finestra riportata in Figura 8. - MODIFICARE il nome del modello da Dbreak a DbreakZ - INSERIRE i valori BV=4.7 (tensione di Breakdown) e Ibv=5m (corrente alla tensione BV)
Figura 8 - Editino dei parametri del Diodo Zener Listato Spice: INSTANZIARE UN DIODO ZENER
V1 In 0 DC 0 AC 10 + SIN(0 10 50 0 0) D1 In Out1p Dbreak R1 Out1p Out2p 100 RLoad Out2p Out1n 4k CLoad Out2p Out1n 25u DZ1 Out1n Out2p DbreakZ D3 Out1n 0 Dbreak D2 O Out1p Dbreak D4 Out1n In Dbreak
.TRAN 200u 20m .PRINT TRAN V(In) V(Out1p,Out1n)
ELETTRONICA Esercitazione 1
Figura 9 - Simulazione di Transitorio del Raddrizzatore Stabilizzato con Diodo Zener Operando una simulazione di transitorio su pi periodi si ottiene landamento riportato in Figura 9. Si pu notare come, sebbene il valore basso di CLoad comporterebbe un ripple di quasi 700mV (Esempio 1.1), la presenza del diodo zener consente di ottenere un ripple pi contenuto (meno di 300mV) ma soprattutto un valore medio della tensione di uscita pari al valore nominale dello zener stesso, permettendoci di svincolarci dal valore di tensione in ingresso.
Esempio 1.4: Circuito di clipping (limitatore di tensione) Si consideri il circuito riportato in Figura 10:
Figura 10 - Limitatore di tensione positiva. Effettuando una simulazione DC sweep sulla tensione V1 tra -5V e 5V possibile visualizzare leffetto di limitatore di tensione positiva svolto dal diodo D1, come possibile osservare nella Figura 11. Listato Spice: CIRCUITO DI CLIPPING
.MODEL Dbreak D(RS=0.1)
V1 In 0 DC 5 R1 In Out 1Meg D1 Out 0 Dbreak
.DC V1 -5 5 0.1 .PRINT DC V(In) V(Out)
ELETTRONICA Esercitazione 1
Figura 11 - Simulazione DC per visualizzare l'effetto di limitatore di tensione positiva. Finch la tensione ai capi del diodo non supera la tensione di accensione, il diodo D1 spento (Id=0) e la tensione duscita, Vout, segue la tensione di ingresso V1. Non appena Vout supera la tensione di accensione del diodo (V ON =450mV), il diodo si accende e si comporta come un generatore di tensione con tensione V ON . Al crescere di V1, il nodo duscita si muove appena e la corrente Id cresce in modo lineare con pendenza 1/R1 (legge di Ohm).
Esempio 1.5: Simulazione in transitorio del circuito di clipping positivo. Per poter spostare il punto in cui interviene leffetto limitatore del diodo, sufficiente aggiungere in serie a D1 un generatore di tensione DC del valore desiderato. Per poter osservare nel tempo leffetto di limitatore di tensioni positive si disegni il circuito riportato in Figura 12, in cui viene applicata una tensione sinusoidale in ingresso e si visualizza la tensione duscita filtrata dal circuito di clipping.
Figura 12 - Circuito per osservare nel tempo l'effetto di clipping di tensioni positive. Listato Spice: CIRCUITO DI CLIPPING POSITIVO
.MODEL Dbreak D(RS=0.1)
Vin In 0 DC 0 AC 5 SIN(0 5 1k 0 0) R1 In Out 1Meg D1 Out 1 Dbreak Vmax 1 0 DC 3
.TRAN 50u 1m .PRINT TRAN V(In) V(Out)
ELETTRONICA Esercitazione 1 Si impostino i parametri del generatore di tensione sinusoidale Vin come riportato in Figura 13:
Figura 13 - Finestra di dialogo per l'impostazione dei parametri di VSIN. In questo modo viene applicato allingresso un segnale di tensione di tipo sinusoidale avente valor medio VOFF=0V, ampiezza della semionda pari a VAMPL=5V (10V picco-picco), una frequenza di 1KHz, un tempo di ritardo TD=0s, un fattore di smorzamento DF=0, ed una fase iniziale PHASE=0. Il risultato di una simulazione in transitorio (Transient) di durata 5ms con uno step ceiling di 10us, riportato in Figura 14:
Figura 14 - Andamento nel tempo di Vin e Vout del circuito di clipping positivo riportato in Fig. 9. Com possibile notare, finch Vout<V ON +Vmax=3.45V il diodo non in conduzione e Vout=Vin. Non appena tale valore viene superato il diodo si accende limitando la tensione duscita. Esercizi proposti: A. Considerando il circuito proposto nellesempio 1.1, si utilizzi un segnale di tensione in ingresso (sempre di tipo sinusoidale) con una frequenza maggiore (ad esempio attraverso un AC Sweep). Valutare leffetto dei parametri SPICE relativi al comportamento in frequenza del diodo (CJ0 e TT) sulla tensione duscita. B. Tracciare la curva caratteristica del Diodo Zener (attraverso un DC Sweep). ELETTRONICA Esercitazione 1 C. Dato il seguente circuito
eseguire una simulazione PARAMETRICA per determinare il miglior valore di R1, al fine di far funzionare correttamente DZ1 (BV=20, Ibv=10m).
D. Analizzare tramite simulazione TRANSIENT il comportamento del seguente circuito (circuito di clipping a doppia alimentazione).
Listato Spice: ESERCIZIO D
.MODEL Dbreak D(RS=0.1)
Vin In 0 DC 0 AC 5 SIN(0 5 1k 0 0) R1 In Out 1Meg D1 Out 1 Dbreak Vmaxp 1 0 DC 3 Vmaxn 0 2 DC 2 D2 2 Out Dbreak Listato Spice: ESERCIZIO C
.MODEL DbreakZ D(BV=4.7 IBV=5m RS=0.1)
V1 In 0 DC 10 R1 In Out {res} R2 Out 0 4k D1 0 Out DbreakZ
ELETTRONICA Esercitazione 1 Appunti di Teoria Parametri PSPICE del componente DIODO Nella seguente Tabella 1, sono riportati i parametri PSPICE di LIVELLO 1 (modello analitico attinente alla FISICA del dispositivo) del componente DIODO.
Diode Parameter Name Default Value Unit IS Saturation Current 1.E-14 [A] N Ideality factor (aka emission coefficient) 1 BV (positive number) Breakdown voltage Infinite [V] IBV (positive number) Breakdown current 1.E-03 [A] RS Parasitic series resistance 0 [O] TT Transit Time 0 [s] CJO Zero-bias junction capacitance 0 [F] VJ Junction Potential 1 [V] M Capacitance coefficient 0.5 EG Semiconductor band-gap 1.11 [eV] XTI Temperature coeff. for the saturation current 3 KF Flicker noise coefficient 0 AF Flicker noise exponent 1 FC Forward-bias capacitance coefficient 0.5 TNOM Nominal operating temperature 27 [C] Tabella 1 - Parametri PSPICE del componente DIODO Le grandezze in esso utilizzate hanno quindi un significato ben preciso e sono legate alle equazioni che ne regolano il comportamento FISICO. Nel caso di componenti reali, ovvero componenti discreti presenti in commercio, tali grandezze sono estrapolate mediante caratterizzazione sperimentale dei dispositivi. Nel corso di Elettronica, prenderemo in considerazione soltanto ALCUNI di tali parametri, legati per lo pi al modello equivalente del diodo visto a lezione e riportato in Figura 15, ovvero R S , I S , TT e C J0 .
Figura 15 - Equivalente circuitale del componente DIODO In particolare, R S la resistenza serie del dispositivo mentre I S la corrente di saturazione inversa. Per caratterizzare in prima approssimazione la dinamica del dispositivo, si tiene conto anche della capacit C Listato Spice: CIRCUITO EQUIVALENTE DEL DIODO REALE
R1 A 1 Rs_value C1 1 K Cj_value D1 1 2 D_ideal V1 2 K DC Vt_value
ELETTRONICA Esercitazione 1 legata ai parametri TT (tempo di transito) e C J0 (capacit di giunzione in assenza di polarizzazione), luno preponderante nel caso di conduzione diretta, laltro nel caso di inversione di polarizzazione. Prendendo in esame dispositivi del tipo Zener, occorre specificare anche i parametri BV (tensione di breakdown) e IBV (corrente circolante nel dispositivo per una tensione inversa ai suoi capi pari a BV).
NOTA: per avvicinare un diodo reale al comportamento di quello ideale, possibile abbassare il valore di R s (=> maggiore pendenza della curva I/V nel tratto a conduzione diretta), oppure abbassare il valore di N (=> ginocchio del tratto a conduzione diretta sempre pi prossimo ai 0V) Tali trucchi hanno per scarso interesse, in quanto molto spesso portano soltanto alla generazione di numerosi errori di convergenza per il simulatore.
Simulazioni PARAMETRICHE e PARAMETRI di MODELLI E possibile effettuare delle simulazioni parametriche utilizzando come variabile il valore di un parametro presente allinterno di un modello. Per far ci occorre anzitutto abilitare la simulazione parametrica, poi immettere il nome del modello e quello del parametro (interno al modello) da utilizzare come variabile, come riportato nella seguente Figura 16.
Figura 16 - Simulazione Parametrica di un parametro di modello Nel caso di un diodo, il TIPO del modello da inserire D. Il NOME del modello invece legato al dispositivo instanziato nel circuito: nellesempio 1.3 per i diodi rettificatori viene utilizzato un modello di nome Dbreak, mentre per il diodo Zener viene utilizzato un modello di nome DbreakZ ENTRAMBI sono modelli di TIPO D, ovvero DIODI, ma per ciascuno dei due sono stati assegnati dei valori differenti dei parametri. Il NOME del PARAMETRO dipende invece dal TIPO di modello. Nel caso di diodi, si possono utilizzare i parametri elencati nella Tabella 1. Scelto il parametro, occorre poi definire il tipo di sweep ed il range di valori in cui farlo variare.
Listato Spice: SIMULAZIONI PARAMETRICHE CON PARAMETRI DI MODELLO
ELETTRONICA Esercitazione 1 Soluzione parziale dellEsercizio Proposto (A) Si consideri il circuito di Figura 17, nel quale i due diodi hanno i parametri riportati in Figura 18
Figura 17 - Schematico del circuito per lanalisi dinamica del comportamento del componente DIODO
Figura 18 - Parametri del modello Dbreak utilizzato per D1 e D2 Una prima simulazione AC Sweep porta al risultato di Figura 19.
Figura 19 - Simulazione AC Sweep Listato Spice: ESERCIZIO D
.MODEL Dbreak D(RS=0.1 TT=1u)
Vin In 0 DC 1 AC 1 R1 In OutDir 1k D1 OutDir 0 Dbreak R2 In OutInv 1k D2 0 OutInv Dbreak
.AC DEC 10 1k 100g .PRINT AC V(OutDir) V(OutInv) ELETTRONICA Esercitazione 1 Occorre far notare come il simulatore, prima di procedere nella simulazione AC Sweep, trovi prima di tutto il punto di lavoro DC del circuito stesso. Per permettere a D1 di funzionare correttamente in condizione di polarizzazione DIRETTA e a D2 di funzionare correttamente in condizione di polarizzazione INVERSA, occorre inserire come valore DC di Vin una tensione superiore a quella di ginocchio della caratteristica del diodo, ovvero qualcosa nellintorno dei 0.6V o 0.7V: DC=1V ci consente un margine di tranquillit. Allinterno della sua maglia, una volta fissato il suo stato di conduzione, il DIODO viene quindi a comportarsi come un CONDENSATORE avente un valore legato ai parametri di modello Cjo e TT. A questo punto, giocando con delle simulazioni parametriche, si pu notare come il parametro TT vada ad influenzare il solo comportamento di D2 (per cui risulta legato alla sola conduzione diretta) mentre Cjo influenza il comportamento di entrambe i diodi. Si pu quindi considerare la simulazione parametrica impostata con i valori riportati in Figura 20, al fine di considerare leffetto delle variazioni del parametro TT.
Figura 20 - Impostazioni della simulazione di tipo parametrico sul parametro di modello TT Il risultato di tale simulazione riportato nella seguente Figura 21: come accennato, il comportamento di D2 rimane invariato, mentre D1 presenta una frequenza di taglio molto differente a seconda del valore di TT.
Figura 21 - Risultati della simulazione AC Sweep, parametrizzata rispetto al parametro di modello TT