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FILTRI

Il filtro è un quadripolo che seleziona i segnali in base alla loro frequenza; nel senso che
trasmette in uscita solo alcune delle “frequenze contenute” nel segnale di ingresso, bloccando
tutte le altre.

Per realizzare un filtro è necessario utilizzare componenti il cui comportamento cambia a


secondo della frequenza del segnale che li attraversa; questi componenti sono i condensatori e
gli induttori. I condensatori impiegano un certo tempo per caricarsi e scaricarsi; essi, perciò,
sono più sensibili ai segnali di bassa frequenza perché questi segnali, variando lentamente,
danno il tempo al condensatore di caricarsi e scaricarsi; per lo stesso motivo i condensatori
sono poco sensibili ai segnali di alta frequenza; questi ultimi infatti, variando velocemente, non
danno il tempo ai condensatori di adeguarsi. Le bobine hanno un comportamento opposto
rispetto a quello dei condensatori; la tensione che si induce ai capi di un a bobina è direttamente
proporzionale alla rapidità con cui varia il flusso all’interno della bobina stessa; quindi la
tensione indotta cresce proporzionalmente con la frequenza del segnale di ingresso e perciò le
bobine sono più sensibili ai segnali di alta frequenza; mentre ignorano praticamente quelli di
frequenza molto bassa.

Un filtro è un circuito elettrico perció selettivo nei confronti della frequenza dei segnali
applicati in ingresso.

Ci sono due categorie di filtri:

- filtri passivi (composti solo da R, L, C)


- filtri attivi (per es. un amplificatore)

Ogni categoria è composta da 4 tipi di filtri:

- filtri passa - basso


- filtri passa - alto
- filtri passa - banda
- filtri elimina - banda

Il filtro passa-basso attenua i segnali di frequenza superiore ad una certa frequenza di taglio,
che è definita sulla base dei valori di capacità, induttanza e resistenza presenti nel circuito.

Il filtro passa-alto attenua i segnali di frequenza inferiore ad una certa frequenza di taglio.

Il filtro passa-banda è una combinazione di un filtro passa-alto con un filtro passa-basso.

ll filtro elimina banda, detto anche notch, è una combinazione di filtri che attenuano fortemente
i segnali che si trovano all’interno di una banda ristretta, lasciando invece inalterati i segnali
che sono al di fuori.

Si definisce frequenza di taglio del filtro il valore di frequenza in corrispondenza della quale il
valore della tensione di uscita si riduce a 0,707 (ovvero 1 ) volte del valore massimo.
√2
Ovvero è il valore di frequenza in corrispondenza del quale il segnale di uscita
si è ridotto di circa il 30% rispetto al suo valore massimo.

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Guadagno di un quadripolo
In un quadripolo generico (fig. 1)

si definisce guadagno G il rapporto tra il valore d’uscita e quello d’ingresso delle grandezze
elettriche considerate. Si ha quindi un guadagno in tensione Av, in corrente AI e in potenza AP
così espressi:

Av= ; AI= ; AP=

In funzione del valore numerico di A si possono avere i seguenti casi:

● A >1: si ha un quadripolo attivo costituito da componenti elettronici, con A che può assumere
anche valori molto elevati, in cui si parla di amplificazione della grandezza o segnale
considerato;
● A ≤ 1: si ha un quadripolo passivo costituito da componenti elettrici passivi (R, L, C), con
A che può assumere anche valori molto piccoli, in cui si parla di attenuazione della grandezza
o segnale considerato.

Per non avere un guadagno molto elevato o molto piccolo si è definita la sua unità di misura in
scala logaritmica denominate decibel [dB].
AP [dB] = 10 log
AV[dB] = 20log
AI[dB] = 20 log
Se non diversamente specificato si farà sempre riferimento al guadagno in tensione.

Si possono quindi avere tre possibili situazioni:


● Av = 1 ⇒ GdB = 0: non c’è né amplificazione né attenuazione del segnale;
● Av > 1 ⇒ GdB > 0: si riferisce ai quadripoli attivi o amplificatori;
● Av < 1 ⇒ GdB < 0: si riferisce ai quadripoli passivi o filtra passivi.

I filtri passivi sono quadripoli costituiti da R ed elementi reattivi, L e C comunque collegati tra
loro, caratterizzati da una Zeq.

Il GdB in tensione di questi quadripoli dipende dalla frequenza di V1, questo significa che V2
può avere il valore massimo uguale a V1 (GdB = 0) in corrispondenza di certe frequenze,
mentre per altre frequenze si può avere che V2→ 0, essendo fortemente attenuato.

I filtri in genere, e quindi anche quelli passivi sono così classificati:

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● filtro passa basso: in cui sono fortemente attenuati i segnali di f elevata lasciando inalterati
quelli a f bassa; (curva caratteristica f-G nella figura 4);
● filtro passa alto: in cui sono fortemente attenuati i segnali a f bassa lasciando praticamente
inalterati quelli di f elevata; (curva caratteristica f-G nella figura 5);
● filtro passa banda: in cui sono lasciati inalterati i segnali con f compresa in un determinato
intervallo, e fortemente attenuate quelli al suo esterno; (curva caratteristica f-G nella figura 6);
● filtro elimina banda: in cui sono lasciati inalterati i segnali con f esterne a un determinato
intervallo, e fortemente attenuati quelli al suo interno; (curva caratteristica f-G nella figura 7).

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Unità logaritmiche

Spesso le grandezze elettriche vengono espresse in unità logaritmiche. Le unità più utilizzate
sono relative a tensioni e potenze.

dBV

I dBV misurano una tensione su scala logaritmica. Sono definiti come


VdBV = 20 · log10 |VV| (tensione in decibel-Volt)

V = 10( )

Esempi:

• Una tensione di 10 V coincide con una tensione di 20 · log10 |10| = 20 dBV


• Una tensione di 1 V coincide con una tensione di 20 · log10 |1| = 0 dBV
• Una tensione di 0,1 V coincide con una tensione di 20 · log10 |0,1| = -20 dBV
• Una tensione di -0,5 V coincide con una tensione di 20 · log10 |-0,5| = -6 dBV
• Una tensione di 0,5 V coincide con una tensione di 20 · log10 |0,5| = -6 dBV
• Una tensione di 6 dBV coincide con una tensione di 10(6/20) = 2 V
• Una tensione di -3 dBV coincide con una tensione di 10(-3/20) = 0,707 V

dBm
I dBm misurano una potenza su scala logaritmica. sono definiti come
PdBm = 10 · log10 |PmW| (Potenza in decibel-milliwatt)

P = 10( )

I dBm sono l'unità di misura più usata nell'ambito delle telecomunicazioni.

Esempi:

• Una potenza di 10 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |10| = 10 dBm


• Una potenza di 1 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |1| = 0 dBm
• Una potenza di 0,1 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |0,1| = -10 dBm
• Una potenza di 0,5 mW coincide con una potenza di 10 · log10 |0,5| = -3 dBm
• Una potenza di 7 dBm coincide con una potenza di 10(7/10) = 5 mW
• Una potenza di 3 dBm coincide con una potenza di 10(3/10) = 2 mW

Filtri passivi passa- basso

CIRCUITO RC

Si dice circuito RC un circuito in cui compaiono solo resistenze e condensatori. Lo schema


elettrico è il seguente:

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Nel circuito RC si combinano i due effetti della resistenza del resistore R e della reattanza del
condensatore C, per cui si ha uno sfasamento complessivo tra tensione e corrente, che dipende
sia da R che da XC. Si dice impedenza del circuito RC l'ostacolo che esso oppone al passaggio
della corrente alternata. L'impedenza si indica con la lettera Z, si misura in Ω,si calcola con la
seguente formula:

Z= ( )

Z è un vettore il cui modulo lo indichiamo con Z. Tale formula ci dice che il modulo
dell'impedenza Z si calcola facendo la radice quadrata della somma di R al quadrato
+ (1/ω C) tutto al quadrato, che poi è la reattanza al quadrato. Invece Z vettore è: Z = R - j
(1/ωC). La legge di Ohm diventa:

V = Z I = (R - j (1/ω C) I

Cioè la tensione vettore ai capi di un circuito RC è uguale al prodotto della impedenza Z vettore
per la corrente vettore.

Per disegnare i vettori usiamo il seguente schema:

cioè prima disegniamo la tensione ai capi di R che è orizzontale e quindi VR = RI; poi
disegniamo la tensione ai capi del condensatore C, che è sfasata di 90° in ritardo VC = - j XC I,
poi facciamo la somma vettoriale dei due vettori e otteniamo il vettore V, che è la tensione
applicata al circuito RC. Per calcolare lo sfasamento ϕ ,cioè l'angolo tra tensione V e
corrente I si può usare la seguente formula:

ϕ= arctg - 1 / ωRC

cioè arcotangente del rapporto tra parte immaginaria e parte reale.

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Il circuito è un filtro passa basso; in pratica esso è un partitore di tensione costituito dalla
resistenza R e dall’impedenza Zc del condensatore sappiamo che la reattanza capacitiva Xc =
1/ ωC è molto elevata alle basse frequenze mentre si riduce molto quando la frequenza del
segnale è molto elevata.
Di conseguenza:
- se la frequenza del segnale di ingresso è molto piccola, allora il condensatore si
comporta come una resistenza molto elevata e il segnale di ingresso cade in gran parte
su di esso
- se la frequenza di Vin è molto elevata, allora il condensatore si comporta come una
resistenza molto piccola e la tensione ai suoi capi, cioè quella di uscita Vout, è molto
piccola (Vin cade quasi tutta sulla resistenza R)

Il prodotto RC è la costante di tempo τ del condensatore; il suo inverso ha le dimensioni di una


pulsazione ed la pulsazione caratteristica ωt del circuito; la pulsazione caratteristica a sua volta
determina la frequenza ft (frequenza di taglio) caratteristica del circuito; più precisamente:

τ= RC [sec]
ωt = 1/RC [rad/sec]
ft = = [Hz]
!"

E’ importante osservare che sia la costante di tempo, sia la pulsazione caratteristica, sia la
frequenza caratteristica dipendono solo dai componenti del circuito e restano costanti sino a
quando non cambiamo il valore di R e C.

Possiamo vedere come il condensatore sia un componente che conduce molto i segnali di alta
frequenza mentre attenua e non fa passare quelli di bassa frequenza.

Nel nostro caso, però, il C non è posto in serie tra ingresso e uscita ma in parallelo all'uscita,
quindi i segnali di alta frequenza vengono messi in corto circuito dal C verso massa, e non li
ritroviamo in uscita, dove arrivano solo quelli di bassa frequenza.

Il filtro si comporta perciò da passa basso.

CIRCUITO RL

Si dice circuito RL un circuito in cui compaiono solo resistenze e induttanze. Lo schema


elettrico è il seguente:

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Nel circuito RL si combinano i due effetti della resistenza del resistore R e della reattanza della
bobina L, per cui si ha uno sfasamento complessivo tra tensione e corrente, che dipende sia da
R che da XL. Si dice impedenza del circuito RL l'ostacolo che esso oppone al passaggio della
corrente alternata. L'impedenza si indica con la lettera Z, si misura in Ω, si calcola con la
seguente formula:

Z =# ( $)

Z è un vettore il cui modulo lo indichiamo con Z. Tale formula ci dice che il modulo
dell'impedenza Z si calcola facendo la radice quadrata della somma di R al quadrato
+ (ω L) tutto al quadrato, che poi è la reattanza al quadrato. Invece Z vettore è: Z = R +
jω L. La legge di Ohm diventa:

V = Z I = (R + jω L) I

Cioè la tensione vettore ai capi di un circuito RL è uguale al prodotto della impedenza Z vettore
per la corrente vettore.

Per disegnare i vettori usiamo il seguente schema:

cioè prima disegniamo la tensione ai capi di R che è orizzontale e quindi VR = RI; poi
disegniamo la tensione ai capi della induttanza L, che è sfasata di 90° in anticipo quindi VL =
j XL I, poi facciamo la somma vettoriale dei due vettori e otteniamo il vettore V, che è la
tensione applicata al circuito RL. Per calcolare lo sfasamento ϕ,cioè l'angolo tra tensione V e
corrente I si può usare la seguente formula:

ϕ= arctg ωL/R

cioè arcotangente del rapporto tra parte immaginaria e parte reale.

Il filtro passa basso RL ha una struttura duale rispetto a quella del filtro passa basso RC; nel
senso che, nel filtro passa basso RL, la resistenza e la reattanza hanno posizioni scambiate
rispetto a quelle che occupano nel passa basso RC. Ciò è dovuto al fatto che la bobina ha un
comportamento duale rispetto a quello del condensatore perché, quando l’una si comporta da
resistenza elevata, l’altro si comporta da resistenza di piccolo valore e viceversa.
Anche questo filtro è un partitore costituito dalla impedenza induttiva ZL e dalla resistenza R;
perciò:
- alle basse frequenze la reattanza induttiva XL= ωL=2πfL è trascurabile, la tensione che cade
su di essa è piccola e quindi i segnali sinusoidali di bassa frequenza si trasferiscono quasi
inalterati sulla resistenza R, cioè in uscita.

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- viceversa alle alte frequenze la reattanza induttiva è molto elevata e perciò i segnali di alta
frequenza sono bloccati dalla bobina; la tensione di uscita è, quindi, molto piccola e il circuito
si comporta da filtro passa basso.

τ= L/R [sec] costante di tempo


ft = [Hz]
%

Anche stavolta occorre rilevare che sia la costante di tempo, sia la pulsazione caratteristica, sia
la frequenza caratteristica dipendono solo dai componenti del circuito e restano costanti sino a
quando non cambiamo il valore di R e L.

Filtro passivo passa-alto

RC

Nel circuito di fig la tensione di uscita Vout è prelevata ai capi della resistenza R. Esso è un
filtro passa alto; infatti esso è un partitore di tensione costituito dalla resistenza R e
dall’impedenza Zc del condensatore che, come sappiamo, è molto elevata alle basse frequenze
mentre si riduce molto quando la frequenza del segnale è molto elevata. Di conseguenza:
- se la frequenza del segnale di ingresso è molto piccola, allora il condensatore si
comporta come una resistenza molto elevata; il segnale di ingresso cade in gran parte
su di esso e la tensione di uscita, quella ai capi di R, è, perciò, molto piccola.
- se la frequenza di Vin è molto elevata, allora il condensatore si comporta come una
resistenza molto piccola e anche la tensione ai suoi capi è molto piccola. La tensione di
ingresso si trasferisce quasi tutta in uscita e il circuito si comporta da filtro passa alto.
Anche per il passa alto vengono definite la costante di tempo, la pulsazione critica e la
frequenza critica e sono identiche a quelle delpassa basso poiché i due filtri RC hanno lo stesso
circuito; l’unica cosa che li differenzia è il componente su cui si preleva la tensione di uscita.

RL

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Anche il filtro passa alto RL ha una struttura duale rispetto a quella del corrispondente filtro
passa alto RC; infatti, anche stavolta la resistenza e la reattanza hanno posizioni scambiate
rispetto a quelle che occupano nel passa alto RC. Ciò è dovuto sempre al fatto che la bobina e
il condensatore hanno un comportamento duale.
Anche questo filtro è un partitore costituito dalla impedenza induttiva ZL e dalla resistenza R;
perciò:
- visto che alle basse frequenze la reattanza induttiva XL è trascurabile, la tensione che
cade su di essa, cioè la tensione di uscita, è piccola e quindi i segnali sinusoidali di
bassa frequenza vengono attenuati dal filtro
- viceversa alle alte frequenze la reattanza induttiva è molto elevata e perciò i segnali di
alta frequenza si trasferiscono quasi per intero sulla bobina, cioè in uscita; la tensione
di uscita è, quindi, pressocchè uguale a quella di ingresso e il circuito si comporta da
filtro passa alto.

Filtro passivo passa banda

Per realizzare un filtro passa banda, si può pensare di mettere in cascata un filtro passa alto di
frequenza di taglio fL, che blocca le frequenze minori di fL, ed un passa basso di frequenza di
taglio fH, che taglia le frequenze maggiori di fH, come in fig. 31; l’ordine con cui sono inseriti
i due filtri non è importante.
Questa maniera di realizzare il passa banda è, però, effettivamente praticabile quando la banda
passante del filtro è molto larga, come in fig. 30; in questo caso, infatti, i due filtri tagliano in
zone molto diverse di frequenza per cui essi non interferiscono.
Ovviamente, al posto di due filtri RC, potremmo usare due filtri RL.

Quando, invece, la banda passante del filtro è molto stretta, come in fig. 32, i due filtri vengono
a tagliare in zone molto vicine se non nella stessa zona; i loro effetti si sovrappongono e, come
risultato, l’attenuazione del filtro può essere rilevante, anche in banda passante. Per questo
motivo, per realizzare i filtri passa banda, a banda stretta, si preferisce ricorrere ai circuiti
risonanti.

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Circuiti Risonanti
Sono costituiti, nel caso più semplice, da una bobina e un condensatore connessi in serie (fig.
33) o in
parallelo (fig. 34)

Nel circuito risonante serie (fig. 33), l’impedenza complessiva è la somma delle due
impedenze; cioè:

&
Zeq=ZL+ZC = jωL + = ()* − = (()* − )
& " " "
Avendo segno opposto, le reattanze induttiva e capacitiva tendono a sottrarsi; ad una particolare
frequenza, detta frequenza di risonanza, la reattanza totale, e quindi l’impedenza, si annulla.
Per determinare la frequenza di risonanza fo, basta imporre che, ad una particolare frequenza,
l’impedenza complessiva Zeq si annulli; ciò comporta che:
ωL – =0
"

Da questa ricaviamo
) *, = 1 e quindi ω = per cui in definitiva, la frequenza di risonanza è
√-"

fo =
√-"

1-
Q= .
= 0
= = (coefficiente di risonanza o fattore di qualitá)
/ / ! 1!"
La banda passante é:
!
B=ft2-ft1 =
-

E’ importante osservare che, alla risonanza serie, le tensioni sulla bobina e sul condensatore
sono uguali ed opposte; L e C sono, infatti, attraversate dalla stessa corrente ma le loro reattanze
sono opposte. La tensione complessiva sulla serie è, ovviamente, nulla e, infatti, alla risonanza,
la serie LC si comporta da cortocircuito.

Nel circuito risonante parallelo (fig.34), l’ammettenza complessiva è la somma delle due
ammettenze, che hanno segno opposto; cioè:
&
Yeq = YL + YC = (), = − (), = ((), − )
& - - -

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Alla frequenza di risonanza, l’ammettenza complessiva si annulla; ciò accade quando:
), − = 0 cioè quando ) LC = 1 ; la frequenza di risonanza parallelo è, anche in questo
-
caso:
fo =
√-"

Osserviamo che, alla risonanza parallelo, le correnti nella bobina e nel condensatore sono
uguali ed opposte;
L e C sono, infatti, hanno la stessa tensione ai capi ma hanno reattanze opposte. In queste
condizioni, la corrente assorbita complessivamente dal parallelo è, ovviamente, nulla e, infatti,
alla risonanza, il parallelo LC si comporta da circuito aperto (impedenza infinita e, perciò,
ammettenza nulla)
In definitiva:
- alla risonanza serie l’impedenza del blocco LC è minima (idealmente nulla)
- alla risonanza parallelo, l’impedenza del blocco LC è massima (idealmente infinita)
Filtro passa banda risonante serie

In questo filtro la bobina e il condensatore sono posti in serie al carico R; di conseguenza:


- i segnali di bassa frequenza sono bloccati dal condensatore, che alle basse frequenze ha
reattanza molto elevata;
- quelli di alta frequenza sono bloccati dalla bobina, che alle alte frequenze ha reattanza
molto grande.
- Alla frequenza di risonanza la serie LC è, globalmente, un cortocircuito per cui
Vout=Vin e il guadagno di tensione raggiunge il suo massimo valore Avmax=1

Nel filtro risonante parallelo, il blocco LC parallelo è posto, a sua volta, in parallelo al carico;
perciò:
- i segnali di bassa frequenza sono cortocircuitati dalla bobina
- quelli di alta frequenza sono cortocircuitati dal condensatore
- alla risonanza il blocco LC è un tasto aperto per cui Voutp raggiunge il suo massimo
valore

CIRCUITO RLC
Il quadripolo più semplice che realizza questo filtro passive è il circuito R-L-C serie.

Si dice circuito RLC un circuito in cui compaiono resistenze, induttanze e condensatori. Lo


schema elettrico è il seguente:

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Nel circuito RLC si combinano gli effetti della resistenza del resistore R, della reattanza della
bobina L e della reattanza del condensatore C, per cui si ha uno sfasamento complessivo tra
tensione e corrente, che dipende sia da R sia da XL sia da XC. Si dice impedenza del circuito
RLC l'ostacolo che esso oppone al passaggio della corrente alternata. L'impedenza si indica
con la lettera Z, si misura in Ω, si calcola con la seguente formula:

Z= ( $− )2

Z è un vettore il cui modulo lo indichiamo con Z. Tale formula ci dice che il modulo
dell'impedenza Z si calcola facendo la radice quadrata della somma di R al quadrato + (ω L -
1/ω C) tutto al quadrato, che poi è la reattanza al quadrato. Invece Z vettore è : Z = R + j (ω L
- 1/ωC). La legge di Ohm diventa:

V = Z I = (R + j (ω L - 1/ω C) I

Cioè la tensione vettore ai capi di un circuito RLC è uguale al prodotto della impedenza Z
vettore per la corrente vettore.

Per disegnare i vettori usiamo il seguente schema:

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cioè prima disegniamo la tensione ai capi di R che è orizzontale e quindi VR = RI; poi
disegniamo la tensione ai capi della induttanza L, che è sfasata di 90° in anticipo quindi VL =
j XL I; poi disegniamo la tensione ai capi del condensatore C, che è sfasata di 90° in
ritardo VC = - j XC I, poi facciamo la somma vettoriale dei tre vettori e otteniamo il vettore V,
che è la tensione applicata al circuito RLC. Per calcolare lo sfasamento ϕ ,cioè l'angolo tra
tensione V e corrente I si può usare la seguente formula:

j= arctg (ω L - 1/ω C) / R

cioè arcotangente del rapporto tra parte immaginaria e parte reale.

Filtri taglia banda (Notch)

Il filtro taglia banda lascia passare tutte le frequenze, bloccando solo quelle comprese in un
certo intervallo; esso è usato per bloccare un rumore fastidioso ad una determinata frequenza,
ad esempio quella di rete.

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La figura riporta la risposta in ampiezza di un filtro notch che blocca solo le frequenze centrate
attorno a 50Hz; tutte le altre frequenze sono lasciate passare.

La risposta in ampiezza suggerisce che il filtro potrebbe essere realizzato mettendo in parallelo
due filtri, uno passa basso con frequenza di taglio fL, l’altro passa alto con frequenza di taglio
fH, come in fig.

In questo modo:

- i segnali di frequenza minore di fL passano attraverso il passa basso, mentre sono


bloccati dal passa alto
- i segnali di frequenza maggiore di fH passano attraverso il passa alto e sono bloccati
dal passa basso
- i segnali di frequenza compresa tra fL e fH vengono bloccati da entrambi i filtri

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