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Lezione 6

Risposta in frequenza degli amplificatori elementari

1
Introduzione
• Nello studio del transistor, fino ad ora, abbiamo considerato che i suoi
parametri fossero indipendenti dalla frequenza del segnale di
ingresso.
• Questo ci ha consentito di studiare le proprietà dei circuiti
amplificatori elementari. In questa parte del corso invece studieremo i
limiti di validità che i risultati ottenuti fino ad ora devono rispettare.
• Cosa dobbiamo aspettarci se la frequenza del segnale di ingresso
aumenta?
• Cosa dobbiamo aspettarci se la frequenza del segnale diminuisce
verso valori molto bassi?
2
Circuiti passa-basso
R
• Un circuito passa-basso lascia
passare i segnali inalterati fino a + +
che la pulsazione non raggiunge 1
un determinato valore chiamato Vo(s) 𝑍𝐶 =
Vi(s) 𝑠𝐶
polo. - -
• Il più semplice circuito
passabasso è il cosiddetto filtro
R-C costituito dalla serie di una
resistenza e di un condensatore 𝑉𝑜 (𝑠) 1Τ𝑠𝐶 1
• Per i nostri scopi è utile studiare 𝐻 𝑠 = = =
questo circuito nel dominio di 𝑉𝑖 (𝑠) 𝑅 + 1Τ𝑠𝐶 𝑠𝑅𝐶 + 1
Laplace
3
Circuiti passa-basso
1
𝐻 𝑠 =
𝑠𝑅𝐶 + 1
• H(s) è detta funzione di trasferimento del circuito. Rappresenta il legame
tra la trasformata di Laplace dell’uscita e quella dell’ingresso.
• Ci accorgiamo che se |sRC|<<1, H(s) tende all’unità
• Passando nel dominio di Fourier, possiamo scrivere |jwRC|<<1 ovvero
w<<1/RC
• Ciò significa che se la pulsazione del segnale è << 1/RC il segnale non viene
modificato (|H(s)|=1). All’aumentare della pulsazione il segnale verra via-
via attenuato.
• wH=1/RC viene detto polo della funzione di trasferimento e quindi del
circuito
4
1
Circuiti passa-alto 𝑍𝐶 =
𝑠𝐶
• Un circuito pass-aalto lascia
passare i segnali inalterati a + +
partire da una certa pulsazione R
Vi(s) Vo(s)
che chiamiamo polo.
-
• Il più semplice circuito passa- -
altoè il cosiddetto filtro C-R
costituito dalla serie di un
condensatore e di un resistenza 𝑉𝑜 (𝑠) 𝑅 𝑠𝑅𝐶
• Per i nostri scopi è utile studiare 𝐻 𝑠 = = =
𝑉𝑖 (𝑠) 𝑅 + 1Τ𝑠𝐶 𝑠𝑅𝐶 + 1
questo circuito nel dominio di
Laplace
5
Circuiti passa-alto
𝑠𝑅𝐶
𝐻 𝑠 =
𝑠𝑅𝐶 + 1
• H(s) è detta funzione di trasferimento del circuito. Rappresenta il legame
tra la trasformata di Laplace dell’uscita e quella dell’ingresso.
• Ci accorgiamo che se |sRC|>>1, H(s) tende all’unità
• Passando nel dominio di Fourier, possiamo scrivere |jwRC|>>1 ovvero
w>>1/RC
• Ciò significa che se la pulsazione del segnale è >> 1/RC il segnale non viene
modificato (|H(s)|=1). Al diminuire della pulsazione il segnale verra via-via
attenuato.
• wL=1/RC viene detto polo della funzione di trasferimento e quindi del
circuito
6
Risposta in frequenza degli amplificatori
• Nella quasi totalità dei circuiti
amplificatori si osserva una risposta in
frequenza con una forma simile a quella |H(s)|
riportata nella figura.
• Esiste una regione centrale, detta banda Av
passante, in cui i segnali vengono
soltanto amplificati del guadagno Av.
• Se la frequenza del segnale diminuisce,
ci si approssima alla frequenza fL detta banda passante
frequenza di taglio inferiore, a partire
dalla quale il guadagno si riduce
• Se la frequenza del segnale aumento, ci
si approssima alla frequenza fH, detta
frequenza di taglio superiore, a partire fL f
dalla quale il guadagno si riduce fH

7
Risposta in frequenza degli amplificatori
• Possiamo dire che lo studio delle
configurazioni elementari che |H(s)|
abbiamo fatto nelle precedenti
lezioni ha riguardato la regione Av
della banda passante (o anche
detta delle medie frequenze)
• In questa fase siamo interessati a banda passante
valutare l’estensione di questa
regione, ovvero i limiti fL e fH.
• Un circuito si dice a banda larga f
se fH>>fL (almeno due decadi). fL fH

8
Banda di un amplificatore
• Si definisce larghezza di banda
(bandwidth, BW) dell’amplificatore, |H(s)|
o anche semplicemente banda di un
Av
amplificatore
𝐵𝑊 = 𝑓𝐻 − 𝑓𝐿
banda passante
• Nel caso di amplificatori a larga
banda possiamo approssimare la
larghezza di banda con la sola
frequenza di taglio superiore fL f
fH
𝐵𝑊 ≈ 𝑓𝐻
9
Risposta in bassa ed alta frequenza
• Negli amplificatori a larga banda possiamo scomporre la risposta in
frequenza in tre contributi

𝐻 𝑠 = 𝐴𝑣 𝐻𝐿 (𝑠)𝐻𝐻 (𝑠)
|HL(s)| |HH(s)|
1 1

fL f fH f 10
Risposta in bassa ed alta frequenza
• Negli amplificatori a larga banda possiamo scomporre la risposta in
frequenza in tre contributi, tra di loro indipendenti.

𝐻 𝑠 = 𝐴𝑣 𝐻𝐿 (𝑠)𝐻𝐻 (𝑠)

Guadagno di tensione nella Risposta in alta


regione delle medie frequenze. frequenza,
Abbiamo già valutato questo Risposta in bassa
comportamento
contributo nello studio delle frequenza,
assimilabile ad un
configurazioni elementari comportamento
circuito R-C
assimilabile ad un
circuito C-R
Commenti
• Nella regione delle medie frequenze
• tutti i componenti responsabili del funzionamento del circuito in bassa frequenza
(condensatori nei filtri C-R) non fanno sentire più il proprio effetto. Siamo a
frequenze molto più alte di fL. Questi elementi possono essere assimilati a dei corto
circuiti
• Tutti i componenti responsabili del comportamento in alta frequenza (condensatori
nei filtri R-C), ancora non fanno sentire il proprio effetto. Siamo a frequenze molto
più basse di fH. Questi elementi possono essere assimilabili a dei circuiti aperti.
• In definitiva siamo interessati ad identificare tutti gli elementi responsabili
del taglio in bassa frequenza (quelli che configurano circuiti C-R passa-alto).
Con questi identificheremo il circuito da studiare per il calcolo di fL.
Successivamente identificheremo gli elementi che configurano circuiti R-C
(passa-basso) ed utilizzeremo questi ultimi per il calcolo di fH.
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Alcune considerazioni pratiche
• Per lo studio del comportamento del circuito in bassa frequenza,
cercheremo tutti gli elementi reattivi posti in serie lungo il percorso del
segnale dall’ingresso verso l’uscita.
• Per lo studio del comportamento del circuito in alta frequenza invece
proveremo ad identificare componenti che azzerano l’uscita, ovvero in
parallelo tra i nodi del circuito e massa o in parallelo sulle tensioni che
controllano i generatori.
• Quasi sempre il comportamento in bassa frequenza è retto dai
condensatori di accoppiamento e di bypass (i quali, seppure hanno valori
molto elevati, di sicuro non hanno valore infinito) mentre il
comportamento in alta frequenza è imposto dalle capacità interne dei
transistor.

13
Esempio LTSpice

A esempio, se nel circuito in figura variamo il valore del condensatore posto sulla base C1, ad essere influenzata è
la sola parte in bassa frequenza della risposta del circuito. Stessa cosa vale per il condensatore C2 in uscita.
14
Risposta in bassa frequenza del circuito ad
emettitore comune V CC

• Riprendiamo il circuito ad RB1 RC


emettitore comune e studiamo il CC
circuito rimuovendo l’ipotesi che i
due condesatori di +
RS CB
accoppiamento CB e CC e il
Q1 RL vo(t)
condensatore di bypass CE CE -
presentino valore infinito.
RB2
• Disegnamo quindi il circuito a vs(t) RE
piccolo segnale tenendo
esplicitamente in conto questi
ultimi.
15
Circuito a piccolo segnale in bassa frequenza
• Il circuito equivalente in bassa frequenza è riportato in figura. E’
abbastanza semplice identificare che CB e CC sono posti in serie nel
percorso che il segnale segue dall’ingresso verso l’uscita.

Rs CB rp vp gmvp ro RC CC
vs RL

R1// R2
RE CE Ciò e meno evidente per quanto
riguarda il condensatore CE, che si
trova in una maglia non percorsa
dal segnale 16
Circuito a piccolo segnale in bassa frequenza

Rs C B rp vp gmvp ro RC CC
vs RL

R1// R2
RE CE

Ricordiamo però che in un transistor si ha ic=aFie. Per cui, se l’impedenza


data dal parallelo di RE e CE cresce, essatenderà ad annulare la corrente di
emettitore e di conseguenza la corrente di collettore e con lei la corrente di
uscita. Quindi anche CE è virtualmente in serie con la corrente di segnale.
17
Circuito a piccolo segnale in bassa frequenza
+
Rs C B rp vp gmvp ro RC CC
Vs(s) RL Vo(s)
-
R1// R2
RE CE

Dal momento che abbiamo a che fare con un circuito lineare, potremmo con
facilità valutare la funzione di trasferimento del circuito calcolando il
rapporto tra Vo(s) e Vs(s). Basterà sostituire ai condensatori le loro
impedenze 1/sC e risolvere il circuito utilizzando le LKC e LKT. 18
Metodo delle costanti di tempo
• Dal momento che non siamo interessati alla conoscenza della intera
funzione di trasferimento ma ci accontentiamo di valutare la sola
frequenza di taglio inferiore fL, la teoria dei circuiti ci viene in aiuto
con un metodo approssimato, ma valido, per il calcolo di fL.
• Si tratta del metodo delle costanti di tempo in bassa frequenza, o
anche detto metodo delle costanti di tempo in corto circuito.
• Esso consiste nella valutazione della costante di tempo ti=RiCi
associata a ciascuna capacità (nel nostro circuito ce ne sono tre)
• Questo calcolo va fatto considerando una capacità alla volta,
sostituendo tutte le altre con dei corto-circuiti, e valutando la
resistenza equivalente vista ai suoi capi.
19
Metodo delle costanti di tempo

• La frequenza di taglio inferiore del circuito potrà essere valutata


quindi in forma approssimata dalla relazione

𝑁
1
𝑓𝐿 ≈ ෍
𝑅𝑖 𝐶𝑖
1

• In conseguenza di quanto detto, studiare la risposta in bassa


frequenza di un amplificatore consiste nella valutazione di un certo
numero di resistenze equivalenti!
20
Emettitore comune in bassa frequenza C
C

+
Rs C B rp vp gmvp ro RC
Vs(s) RL Vo(s)
-
R1// R2
RE CE

• Iniziamo dal condensatore CB, calcolando la resistenza equivalente


vista ai suoi capi e sostituendo gli altri condensatori con dei corto
circuiti.
21
Emettitore comune in bassa frequenza
R1||R2||rp
Rs CB gmvp
vp ro||RC||RL

• Il circuito può essere notevolmente semplificato. Essendo l’emettitore


a massa si ha che ro||RC||RL ed inoltre R1||R2||rp
• Al solito, per valutare la resistenza vista dal condensatore CB, lo
sostituiamo con un generatore di test Vx e valutiamo la corrente da
esso erogata.
22
Emettitore comune in bassa frequenza
R1||R2||rp
Rs Vx gmvp
vp ro||RC||RL

• La maglia che contiene Vx è separata dalla maglia di uscita, per cui la


corrente Ix scorre nella serie di Rs e R1||R2||rp ed è data da
Ix=Vx/(Rs+R1||R2||rp)
• Possiamo quindi ricavare Req,B= Rs+R1||R2||rp e quindi

𝜏𝐵 = 𝐶𝐵 𝑅𝑆 + R1||R2||rp 23
Le altre costanti di tempo
Rs rp vp gmvp ro RC CC
R1// R2 RL

• Proseguiamo valutando la costante di tempo associata a CC.


Ovviamente abbiamo spento il generatore e sostituito gli altri due
condensatori con dei corto-circuiti.
• Dal momento che nella maglia di ingresso non ci sono generatori
indipendenti vp sarà nulla, pertanto il generatore controllato sarà
spento
24
Le altre costanti di tempo

ro RC CC
RL

• Valutiamo la resistenza vista da CC, stavolta provando a farlo senza


inserire il generatore etc…
• A destra del condensatore vi è la sola resistenza RL, a sinistra il
parallelo di ro e RC. Queste due resistenze sono in serie e sono in serie
al condensatore CC. Pertanto
𝜏𝐶 = 𝐶𝐶 𝑅𝐿 + RC ||ro 25
Le altre costanti di tempo

Rs C B rp vp gmvp ro RC CC
RL

R1// R2
RE CE

• Resta da valutare la costante di tempo associata a CE.


• Ai capi di CE c’è già la resistenza RE. Possiamo scorporarla mettendola
successivamente in parallelo al risultato calcolato.
26
Le altre costanti di tempo

Rs C B rp vp gmvp ro RC CC
RL

R1// R2
Vx

• Resta da valutare la costante di tempo associata a CE.


• Ai capi di CE c’è già la resistenza RE. Possiamo scorporarla mettendola
successivamente in parallelo al risultato calcolato.
27
Le altre costanti di tempo

C B rp vp gmvp ro RC CC
RL

Rs||R1||R2
Vx

• Ricordiamo la seconda regola di riflessione, che ci consente di valutare agevolmente la


resistenza vista guardano il transistor dal terminale di emettitore.
𝑅𝑠 ||𝑅1 ||𝑅2 + 𝑟𝜋 𝑅𝑠 ||𝑅1 ||𝑅2 + 𝑟𝜋
𝑅𝑥 = da cui 𝑅𝑒𝑞,𝐸 = 𝑅𝐸 || e 𝜏𝐸 = 𝑅𝑒𝑞,𝐸 𝐶𝐸
1 + 𝛽𝐹 1 + 𝛽𝐹 28
Riepilogo
• Abbiamo valutato le tre costanti di tempo associate ai due
condensatori di accoppiamento ed al condensatore di by-pass
• Possiamo quindi applicare il metodo delle costanti di tempo in bassa
frequenza per valutare, in maniera approssimata, la frequenza di
taglio inferiore del circuito

1 1 1
𝑓𝐿 ≈ + +
𝑅𝑒𝑞,𝐵 𝐶𝐵 𝑅𝑒𝑞,𝐶 𝐶𝐶 𝑅𝑒𝑞,𝐸 𝐶𝐸

29
Modello in alta frequenza del transistor
Cm
b + c
Cp ro
vp
gmvp
-
e

• Al crescere della frequenza, il transistor a piccolo segnale deve tenere in


conto anche di fenomeni reattivi che avvengono al suo interno.
• Il modello a piccolo segnale si complica quindi con l’inserimento delle due
capacità evidenziate in rosso
• Queste capacità configurano dei filtri RC e quindi sono responsabili delle
limitazioni in alta frequenza
30
Risposta in alta frequenza di un amplificatore
VCC
• Per studiare la risposta in alta
frequenza considereremo che i RB1 RC
condensatori di accoppiamento e
bypass, pur non avendo valore +
infinito, possano essere assimilate RS
Q1 RL vo(t)
a dei corto-circuiti.
-
• Ciò avviene dal momento che RB2
siamo a frequenza molto vs(t) RE
maggiore di fL e di consequenza
essi presentano una impedenza
molto piccola.
31
Risposta alta frequenza dell’amplficatore ad
emettitore comune.
• Disegnamo il modello a piccolo segnale includendo esplicitamente le
capacità interne del transistor.
• Anche in questo caso potremmo valutare la f.d.t. ma faremo invece ricorso
alla versione in alta frequenza del metodo delle costanti di tempo

Rs Cm
+
+
Cp ro RC RL
Vs(s) rp vp Vo(s)
gmvp
-
-
32
Metodo delle costanti di tempo
• Dal momento che non siamo interessati alla conoscenza della intera
funzione di trasferimento ma ci accontentiamo di valutare la sola frequenza
di taglio superiore fH, la teoria dei circuiti ci viene in aiuto con un metodo
approssimato, ma valido, per il calcolo di fH.
• Si tratta del metodo delle costanti di tempo in alta frequenza, o anche
detto metodo delle costanti di tempo a circuito aperto.
• Esso consiste nella valutazione della costante di tempo ti=RiCi associata alle
capacità (nel nostro circuito ce ne sono due)
• Questo calcolo va fatto considerando una capacità alla volta, sostituendo
tutte le altre con dei circuiti aperti, e valutando la resistenza equivalente
vista ai suoi capi.
• Prima di applicare questo risultato al circuito in esame, vediamo un altro
strumento molto utile: il Teorema di Miller.
33
Metodo delle costanti di tempo

• La frequenza di taglio superiore del circuito potrà essere valutata


quindi in forma approssimata dalla relazione

1 1
𝑓𝐻 ≈
2𝜋 σ𝑁
𝑖 𝑅𝑖 𝐶𝑖

• In conseguenza di quanto detto, studiare la risposta in alta frequenza


di un amplificatore consiste nella valutazione di un certo numero di
resistenze equivalenti!
34
Teorema di Miller
I1 Y I2 I1 I2
+ + + +
V1 V2 V1 Y1 Y2 V2
- - - -

• A partire da un doppio bipolo costituito da un unico elemento ”a


ponte” tra ingresso e uscita, in particolari ipotesi, è possibile costruire
un doppio bipolo equivalente che ha due elementi messi in parallelo
sulla porte di ingresso e uscita. 35
Ipotesi del teorema di Miller
• Il rapporto tra V2 e V1 deve essere costante e indipendente dalla
frequenza
𝑉2
=𝐾
𝑉1
• K viene detto guadagno di Miller
• La corrente che scorre nell’impedenza posta tra ingresso e uscita può
essere trascurata.
• In queste condizioni può essere dimostrato che, se
𝑌
𝑌1 = 𝑌(1 − 𝐾) 𝑌2 =
(1 − 𝐾)
i doppi bipoli sono tra di loro equivalenti 36
Modifichiamo Cm secondo Miller
Rs Cm
+
+
Cp ro RC RL
Vs(s) rp vp
gmvp
-
-
Rs
+
+ Cp+C’m C’’m
Vs(s) rp vp ro RC RL Vo(s)
gmvp
-
-
37
Valutiamo il K di Miller
Cm
+
+
Cp ro RC RL
V1 vp V2
gmvp
-
-
N.B. nel definire V1 e V2 ci siamo riferiti ad un terminale comune!

• La tensione V1 coincide con vp mentre V2, se trascuriamo la corrente


che scorre nella capacità, è data da -gmvpro||RL||RC per cui

K= -gmro||RL||RC 38
Calcolo di Cm1 e Cm2
• Dal momento che 𝑌1 = 𝑌(1 − 𝐾) dovrà essere 𝐶′𝜇1 = 𝐶𝜇 (1 − 𝐾)

𝑌 𝐶𝜇
• Dal momento che 𝑌2 = dovrà essere 𝐶′′𝜇2 =
(1 − 𝐾) (1−𝐾)

+ Cp+C’m C’’m
Vs(s) rp vp ro RC RL
gmvp
-
-
39
Valutazione di fH.
• Applichiamo adesso il metodo delle costanti tempo in alta frequenza.
Analizzeremo dapprima la maglia di ingresso, considerando la
capacità come un circuito C’’m aperto.
• Spegnamo il generatore di ingresso
C’’m
RS
+ Cp+C’m
rp vp ro RC RL
gmvp
-
40
Valutazione di fH.
• Le maglie sono tra di loro separate.
• La resistenza equivalente vista dalla capacità è semplicamente pari al
parallelo di RS e rp.

RS
+ Cp+C’m
rp vp ro RC RL
gmvp
-
41
Valutazione di fH.
Effetto moltiplicativo di Miller

• Si avrà quindi
𝜏1 = 𝑅𝑆 ||𝑟𝜋 𝐶𝜋 + 𝐶𝜇′ = 𝑅𝑆 ||𝑟𝜋 𝐶𝜋 + 𝐶𝜇 1 − 𝐾 = 𝑅𝑆 ||𝑟𝜋 𝐶𝜋 + 𝐶𝜇 1 + gmro||RL||RC

RS
+
rp vp Cp+C’m
-

42
Valutazione di fH.
• Valutiamo la maglia di uscita. Il generatore controllato è ovviamente
spento.
𝐶𝜇
• Si avrà 𝜏2 = 𝑟𝑜||𝑅𝐶 ||𝑅𝐿 𝐶𝜇 = 𝑟𝑜||𝑅𝐶 ||𝑅𝐿
′′
1−𝐾

RS
+ Cp+C’m
rp vp ro RC RL
C’’m
-
43
Considerazioni conclusive
• L’effetto moltiplicativo di Miller suggerisce che la maglia di ingresso
domini la risposta in frequenza.
• In generale per la valutazione della fH possiamo utilizzare
l’espressione approssimata che deriva dall’applicazione del metodo
delle costanti di tempo in alta frequenza

1 1 1 1
𝑓𝐻 ≈ =
2𝜋 𝜏1 + 𝜏2 2𝜋 𝐶𝜇
𝑅𝑆 ||𝑟𝜋 𝐶𝜋 + 𝐶𝜇 1 + gmro||RL||RC + 𝑟𝑜||𝑅𝐶 ||𝑅𝐿
1−𝐾

44
Altre configurazioni
• Non studieremo la risposta in bassa frequenza delle altre
configurazioni elementari dal momento che la posizione dei tre
condensatori che separano la polarizzazione dal segnale è sempre la
stessa. Ne vedremo però qualche esempio durante la parte
esercitativa.

• E’ invece interessante studiare la risposta in alta frequenza dei circuiti


a collettore comune e base comune

45
Collettore comune in HF
• Prima di iniziare l’analisi del Rs Cm
circuito possiamo fare alcune
semplificazioni +
Vs Cp rp vp gmvp ro
• Spostiamo ro in parallelo
sull’emettitore -
• Ci ccorgiamo che Cm è +
collegata tra la base e la RE||RL Vo
massa -

46
Collettore comune in HF
• Iniziamo con il Rs
valutare l’impedenza
vista tra base e massa +
Cp rp vp gmvp ro
del transistor. Cm
-
• Chiamiamo Zp
l’impedenza data dal +
parallelo di rp e Cp. ro||RE||RL Vo
• Possiamo applicare la
prima regola di -
riflesisone
generalizzata
𝑍𝑖𝑛 = 𝑍𝜋 + ro||RE||RL 1 + 𝑔𝑚 𝑍𝜋 47
Elaboriamo il risultato appena ottenuto
𝑍𝑖𝑛 = 𝑍𝜋 + ro||RE||RL 1 + 𝑔𝑚 𝑍𝜋
𝑍𝑖𝑛 = 𝑍𝜋 1 + 𝑔𝑚 ro||RE||RL + RE||RL||ro

• E’ una resistenza

• E’ un impedenza Quest’impedenza è ancora


moltiplicata per un numero
reale una serie di due impedenze!

48
Collettore comune in HF
Rs
Cp/(1+gmR*L)
Cm
rp(1+gmR*L)

Ricordiamo che siamo sempre interessati a R*L=ro||RE||RL


valutare fH, per cui le capacità non fanno
ancora sentire il loro effetto e nella serie
delle due resistenze possiamo trascurare
quella posta sul terminale di emettitore 49
Collettore comune in HF
Rs

Cm Cp/(1+gmR*L) rp(1+gmR*L)

Le due capacità sono dunque in parallelo dando cosi’ origine ad un unica


costante di tempo che, da sola, determina la fH:

𝐶𝜋 ∗
𝜏𝐻 = 𝐶𝜇 + 𝑅 || 𝑟 1 + 𝑔 𝑅
1 + 𝑔𝑚 𝑅𝐿∗ 𝑆 𝜋 𝑚 𝐿
50
Base comune in HF
• L’analisi del circuito a Cm
base comune in HF è +
molto semplice se ci +
Cp rp vp gmvp RC RL Vo
accorgiamo che Cp è
collegata tra emettitore - -
e massa mentre Cm si
RE Rs
trova tra collettore e
Vs
massa.

51
Base comune in HF +
gmvp Cm RC RL Vo
-
-
Rs
Vp Cp rp RE 𝜏𝜇 = 𝐶𝜇 𝑅𝐶 ||𝑅𝐿
+ Vs

1
𝜏𝜋 ≈ 𝐶𝜋
𝑔𝑚 52
VCC

RB1 RC
∞ VCC=10V
VC=5kW
RS CB=1mF RL=50kW
Q1 RB=530kW
vs(t) CC=1mF RS=50W
+ RE=150W
RE RL BF=100
- VA=100V

53
VCC=10V
VCC
VCC RC=5kW
RB RB=530kW
RC CC RS=10kW
CB RE=430W
RS
Q1 RL=10kW
VBE1 Q2 RL
VBE2 bF=100
vs(t)
RE VA=100V
CB=CC=1mF
Cp=20Cm=400pF

54
Studio della polarizzazione: VCC
VCC
• Per calcolare IB1, criviamo una LKT RB
partendo da VCC ed includendo le due RC
giunzioni base-emettitore dei transistor:

Q1
VBE1 Q2
VBE2
RE

55
Studio della polarizzazione: VCC
VCC
• A partire da IB1, calcoliamo IC1 e IE1. RB
RC

Q1
VBE1 Q2
VBE2
RE

56
Calcolo dei parametri differenziali
• A partire dalle correnti di base e collettore appena calcolate,
possiamo valutare i parametri differenziali dei due transistor.
• Per Q1 si ha:

• Per Q2 si ha:
Calcolo di Rin e Rout
Rs La resistenza ro1 si ristrova tra
+ massa ed emettitore, quindi
gm1vp1 la possiamo spostare in
vs rp1 vp1 ro1 parallelo ad RE.
-
+
gm2vp2
RE rp2 vp2 ro2 RC RL
Rin
-
Per valutare Rin possiamo
applicare la prima regola di Rout
riflessione:

58
Calcolo di Av.
Rs
+
gm1vp1
vs rp1 vp1
-

+
gm2vp2
vp2 RL*
RE*
-

59
Calcolo di Av.
Rs
+
gm1vp1
vs rp1 vp1
-

+
gm2vp2
vp2 RL*
RE*
-
Sostituendo questa equazione nelle altre due
otteniamo vo e vs in funzione della sola vp1
60
Calcolo di Av.

• Dividendo membro a membro

61
Commenti

• Il termine in blu corrisponde al guadagno del secondo stadio che è un


circuito ad emettitore comune. Esso è pari a -141 V/V.
• Il termine in verde invece è il guadagno del primo stadio a collettore
comune, pari a 0,76.

62

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