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20/05/2021.
Oggi analizzeremo il funzionamento della prima locomotiva di tipo tradizionale
che non include nessun convertitore di potenza per la regolazione della velocità
e il controllo della corrente. Oggi consideriamo la locomotiva E656 che è l’ultima
locomotiva tradizionale tra l’altro tutta progettata tutta dentro le Ferrovie dello
Stato. Questa locomotiva è stata utilizzata per il trasporto in primis passeggeri
per treni pesanti a lunga percorrenza e poi per il trasporto merci ed attualmente
è abbastanza difficile vederle in funzione, ve ne sono alcune che sono state
spostate alla divisione cargo delle Ferrovie dello Stato ed ancora utilizzate per il
trasporto merci e teniamo conto che alcuni di questi esemplari erano stati
modificati per il traino dei treni navetta e quindi la parte di controllo è stata
modificata in modo da telecomandare la locomotiva anche dalla pilotina, ma solo
alcune di queste locomotive erano state modificate.
Cosa abbiamo dentro la locomotiva? Questa foto è della locomotiva 646 e non
della 656, buona parte del volume della locomotiva è legata ai pezzi di reostato
fatti in ghisa e diciamo che per ogni elemento vi è un interruttore che
cortocircuita il reostato. Il reostato di avviamento è usato solo in fase transitoria,
ovvero per tempi molto ridotti, quindi solo in fase di avviamento e la locomotiva
non può assolutamente funzionare in modo continuativo anche con un solo
elemento di reostato inserito perché il reostato raggiungerebbe delle
temperature così elevate da bruciare e quindi lavora per un tempo limitato,
proprio perché non è progettato per lavorare in modo continuativo per tempi
elevati, quindi, quando il macchinista esegue l’avviamento del treno disinserirà,
e vedremo come viene condotta la locomotiva ed il tutto avviene in tempi
abbastanza veloci, proprio perché i reostati non sono progettati per funzionare
per tempi molto lunghi con correnti e quindi il reostato con le sue tempistiche
viene disinserito e la locomotiva non funziona mai con i reostati inseriti per
tempi elevati.
Quindi osserviamo tutte le connessioni e poi sotto gli interruttori collegati con
dei cavi ed aprendo e chiudendo gli interruttori possiamo cortocircuitare od
inserire gli elementi di reostato, poi abbiamo la porta di ingresso e vi è anche il
corridoio, tutta questa è la zona di alta tensione ed è impossibile entrare qua
quando la locomotiva è collegata alla linea di alimentazione altrimenti si rischia
la folgorazione della persona e tutta questa sicurezza avviene con interblocchi
meccanici realizzati con delle chiavi e quindi prima di sbloccare la porta di
ingresso bisogna inserire una serie di chiavi che garantiscano che il pantografo è
stato
abbassato, l’ingresso della locomotiva è collegato a terra e quindi tutta una serie
di accorgimenti per evitare che il personale entri nella zona di alta tensione
mentre è collegata alla linea di contatto, sono accadute in passato degli incidenti,
ma alla fine sono condizioni in cui è chiaro che se io mi faccio portare nella
locomotiva e richiudo tutte le chiavi nella configurazione di avviamento,
assolutamente vietato, ecco allora che c’è il problema di incoscienza di chi ha
fatto questa operazione, che rimane folgorato.
Poi osserviamo il banco di manovra da cui il macchinista può condurre la
locomotiva ed adesso vedremo cosa fa il macchinista per condurre una
locomotiva di questo genere. In tutte le locomotive vi è una maniglia collegata al
sistema di frenatura che permette di effettuare la frenatura della locomotiva e
del treno. Tutto il sistema frenante lavora mediante aria compressa, il treno può
muoversi solo se ha l’alimentazione ma deve avere anche l’aria compressa, senza
aria compressa non posso neanche alzare il pantografo che è azionato da un
compressore con batteria che mi innalza il pantografo mediante l’uso di aria
compressa e sono quindi collegato alla linea di alimentazione che mi alimenta
opportunamente i compressori per la produzione di aria compressa per la
frenatura. La frenatura avviene a depressione, quindi fin quando ho il sistema in
pressione i freni sono aperti, quindi quando agisco sulla leva, riduco la pressione
ed i freni iniziano ad agire, perché frenatura a depressione, simile al sistema
degli autocarri? Perché se per qualunque motivo il treno dovesse spezzarsi, si
spezza anche la linea della aria compressa e quindi il treno frena
automaticamente, altrimenti avremmo un treno incontrollabile perché viene a
mancare il sistema di frenatura. A parte la strumentazione come amperometri,
voltmetri che mi dicono la corrente assorbita dalla locomotiva e la tensione di
linea, però quello che ci interessa sono queste maniglie che servono a condurre il
treno: la prima è una maniglia unica è la chiave di accensione della locomotiva,
senza questa maniglia che è removibile, generalmente ce n’è una sola e questa
maniglia ce l’ha il macchinista e viene inserita ed il movimento di questa
maniglia a tre posizioni (due posizioni ed una neutra) indica una direzione di
moto della locomotiva, quella avanti, indietro o neutro e quindi tramite questa
maniglia posso avviare il moto della locomotiva in una certa direzione. Poi
abbiamo la seconda maniglia, piccola e semplice è l’equivalente del maniglione
vista nella slide la scorsa settimana e quindi il macchinista sceglie una posizione
folle (ovvero la locomotiva non si muove), seleziona la connessione serie, serie-
parallelo, parallelo e superparalello e quindi è una maniglia che ha cinque
posizioni quindi come faccio a regolare i reostati, perché ci ricordiamo che con
quel maniglione in base al dente che impegnavo, cortocircuitavo i vari reostati.
Nella realtà su questa locomotiva vi è un sistema quasi automatico perché
quando il macchinista sceglie una configurazione, va a mettere in moto un
cilindro che si trova in questa posizione, qui abbiamo lo schema:
In cui abbiamo delle
piastre di rame, una specie
di circuito stampato, con
dei connettori, dei contatti,
che a seconda che il
contatto si trovi isolato o
su una piastra di rame
comanda gli interruttori
che cortocircuitano le
resistenze e danno anche
le configurazioni del
motore, qua possiamo
osservare le varie parti, sono un po'come le piste dei circuito stampato, di sopra
abbiamo un motore in corrente continua, vediamo gli ingranaggi e gira a velocità
costante e quindi effettua la regolazione, la disinserzione dei reostati in modo
automatico e quando il tamburo ha fatto un giro su se stesso, tutti i reostati sono
stati disinseriti. Quindi quando il macchinista sceglie la posizione serie, parte
questo motorino e fa girare il tamburo, vengono connessi in serie i motori e a
mano a mano che il motorino gira, in modo automatico vengono disinseriti i
reostati e quindi qua il macchinista non ha la possibilità di poter inserire o
disinserire i reostati, qua è definita dalla velocità di rotazione che è fissata da
questo tamburo rotante. La levetta sulla destra serve per poter effettuare il
deflussaggio dei motori e quindi spostando la levetta avanti vado nel primo
stadio di deflussaggio, un altro colpo vado nel secondo, nel terzo e così via,
dando dei colpi opposti vado a inserire il numero di spire e quindi la leva che
agisce ad impulsi mi permette di poter effettuare il deflussaggio dei motori e
quindi la regolazione di flusso. Abbiamo ancora un’altra leva, a sinistra simile a
quella di destra che è importante perché serve per poter effettuare una marcia
molto lenta necessaria quando devo connettere la locomotiva ai vagoni perché
non potrei utilizzare subito questa levetta, perché automaticamente quando
posiziono dalla posizione di folle a quella di serie , automaticamente la
locomotiva tende a partire, mentre io devo accostare la locomotiva molto
lentamente ai vagoni, teniamo presente che la connessione meccanica è fatta da
un meccanico che deve fare il collegamento fisico, quindi deve collegare i tubi
dell’aria compressa eccetera, quindi con la leva in folle, dando qualche colpo a
questa leva, io mantengo tutti i reostati in serie e quindi riesco a fare muovere la
locomotiva lentamente e così posso avere l’aggancio in sicurezza cosa che non
potrei fare con la configurazione che abbiamo appena descritto. Poi troviamo
una strumentazione legata non alla trazione della locomotiva, ma ai segnali che
troviamo sulla linea e nella realtà questa apparecchiatura (quella a destra nella
foto) tramite dei segnali trasmessi tra le rotaie viene anticipato il segnale che
troverà il macchinista ed ogni tot di tempo, soprattutto quando cambia la
Ecco che abbiamo un’altra figura con la nomenclatura e poi abbiamo altri esempi
riguardo agli interruttori, abbiamo l’elettrovalvola in basso a destra, i tubi
dell’aria compressa, il caminetto e dentro la locomotiva ne abbiamo un numero
enorme per escludere i reostati,
cortocircuitare le spire di eccitazione e quindi