07-06-2021.
Oggi chiudiamo sostanzialmente l’analisi dei principali sistemi di
trazione ferroviaria ed analizzeremo una locomotiva di tipo diesel-
elettrico per dare una idea di come è possibile diciamo trainare treni
di una certa importanza sia passeggeri che merci, in linee ovviamente
non elettrificate e poi avremo informazioni sui Frecciarossa ed
ETR500 e ETR550 per focalizzarci sui punti interessanti di un treno di
quel tipo. Cominciamo a vedere la trazione diesel-elettrica.
Ora discutiamo che uno dei problemi di fondo che il progetto di una
locomotiva di questo tipo ha richiesto è quello di adattare la
caratteristica meccanica del motore diesel con la caratteristica
meccanica che riusciamo a realizzare con i motori elettrici che sono
collegati ad una sorgente di energia che in questo caso è un generatore
sincrono. Questa affermazione può sorprendere perché uno può dire
che abbiamo a che fare con un motore diesel che viene usato nella
trazione veicolare e allora che problemi ci sono in un utilizzo di questo
genere? Beh, dobbiamo pensare che quando noi utilizziamo un motore
diesel o a combustione interna su un autoveicolo, abbiamo un organo
che è fondamentale per adattare il motore diesel o ICE alla trazione
interna che è il cambio. Ovviamente quando si parla di motori di
questa potenza, ricordiamoci che siamo ad 1,25MW il cambio è un
organo di non facile costruzione e gestione e quindi il problema nasce
dal fatto che abbiamo un motore diesel senza cambio che deve fare
funzionare il generatore sincrono su un ampio range di tensione e
ricordiamoci che tensione vuol dire velocità di rotazione e flusso di
eccitazione che oltre un certo limite non può essere aumentato a causa
della saturazione.
Qui osserviamo che l’ETR500 ha due diversi pantografi: uno per il 3kV
e l’altro per il 25kV a corrente alternata, quando abbiamo avuto la
prima evoluzione, ovvero dall’ETR500 all’ETR550 sino al Frecciarossa
e quindi a seconda della situazione di alimentazione deve essere
sollevato uno o l’altro pantografo.
Ecco, qua vediamo l’evoluzione della cabina di controllo, qua siamo sul
Frecciarossa più moderno, ormai tutto è trasferito sugli schermi
multifunzione con le leve di comando che permettono di selezionare lo
sforzo di trazione ed impostare la velocità e quindi questo per darci
una carrellata sui treni ad alta velocità. Italo rispetto a questa tipologia
di treno, già al solo Frecciarossa più moderno troveremo una
grossissima differenza, perché fino al Frecciarossa, il Frecciarossa
1000 è entrato in servizio dopo Italo e la grossa differenza sarà nel
fatto che non esiste più il concetto di locomotiva, perché la trazione è
distribuita lungo tutto il treno e quindi alcune carrozze sono adibite
alla trazione, altri hanno i convertitori di trazione dei motori e quindi
tutto il sistema di trazione viene distribuito lungo il treno, con il
vantaggio che il volume occupato dal sistema di trazione dalle due
locomotive in testa ed in coda il treno può essere occupato dai
passeggeri e quindi è un carico pagante e quindi vedremo che qua
abbiamo accennato a questo treno, ma i Frecciarossa sono poli
tensione, così come anche l’ETR550, sappiamo che uno dei problemi,
già visto nella E402 è la presenza del trasformatore il quale è un
componente pesante che pesa e quindi i pesi vengono distribuiti lungo
il treno e quindi sono elettrotreni di concetto diverso ed il primo ad
entrare in servizio al mondo è Italo che Alstom chiama AGV che ha
rivoluzionato il concetto tradizionale di treno ad alta velocità ed ha
introdotto la alimentazione distribuita.