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IL DIENCEFALO LEZ N 7

Il diencefalo è una struttura complessa che si trova al centro dell’encefalo è


costituita prevalentemente dal talamo e dall' ipotalamo, ed è collocata ai lati del III
ventricolo. Origina dal PROSENCEFALO, si colloca medialmente alle vescicole
telencefaliche al di sopra del mesencefalo. Dal prosencefalo detto anche cervello
anteriore originano superiormente e lateralmente il TELENCEFALO: da cui derivano
la corteccia cerebrale, i gangli della base e le strutture limbiche. Medialmente
origina il DIENCEFALO che sarà connesso con il talamo, l'ipotalamo e le strutture
peritalamiche. Il diencefalo fa parte del cervello, ed è costituito da 5 gruppi nucleari:
• TALAMO
• EPITALAMO
• METATALAMO
• IPOTALAMO
• SUBTALAMO
La regione diencefalica occupa una posizione centrale al di sopra del tronco
encefalico, al di sotto del corpo calloso e lateralmente al III ventricolo. Il diencefalo è
la parte dell’encefalo posta tra cervello e tronco encefalico:
La cavità al suo interno si chiama terzo ventricolo.
Il diencefalo può essere suddiviso in due parti: PARS DORSALIS E PARS VENTRALIS.
Queste suddivisioni si vedono sulla vista mediano sagittale del cervello e sono
separate l’una dall’altra da un solco poco profondo, IL SOLCO IPOTALAMICO che si
estende dal forame interventricolare fino all'estremità più rostrale dell'acquedotto
cerebrale del Silvio del mesencefalo.
PARS DORSALIS: si trova sopra al solco ipotalamico: troviamo il talamo, l’epitalamo
(che comprende l'epifisi, i nuclei abenulari e le commessure ad essi connessi) e il
metatalamo che comprende i corpi genicolati mediali e laterali.
PARS VENTRALIS: si trova al di sotto del solco ipotalamico sarà costituita
dall’ipotalamo e dal subtalamo.
Il solco ipotalamico quindi divide una parte ventrale da una parte dorsale. E si
estende dall’acquedotto di Silvio fino alla porzione più rostrale dell'area
diencefalica.
Il diencefalo è una formazione posta al davanti e sopra (supero-anteriormente) al
tronco encefalico ed è quasi completamente circondata dal telencefalo. Consiste in
un insieme di numerosi nuclei, stazioni di vie di senso ascendenti e vie di moto
discendenti che vengono suddivisi in 5 gruppi. Il diencefalo conserva al suo interno
la cavità del terzo ventricolo. Non è una formazione assiale, non riceve ne invia nervi
(se si esclude il nervo ottico).
Dal punto di vista tridimensionale il diencefalo presenta 6 facce: una faccia
superiore, una faccia inferiore (che si prosegue con l'ipofisi), una faccia anteriore,
una posteriore e due facce laterali destra e sinistra, medialmente è posto il terzo
ventricolo. Ossa limitrofe: l’etmoide, lo sfenoide e il frontale.
Il diencefalo ha la forma grossolana di una piramide tronca con la base superiore
posta al di sotto del corpo calloso e del fornice, con l'apice visibile alla faccia
inferiore dell’encefalo, dove mostra l'ipotalamo con il peduncolo ipofisario e l’ipofisi.
Lateralmente il diencefalo è contiguo con la sostanza bianca centrale degli emisferi
cerebrali (telencefalo). I gruppi nucleari del diencefalo sono 5: Le formazioni dorsali
sono costituite dal talamo PARI, dall’epitalamo IMPARI, posto superiormente e
posteriormente al talamo (epifisi e nuclei abnulari) e dal metatalamo PARI, sotto e
posteriormente al talamo (corpi genicolati). Le formazioni ventrali sono costituite
dall’ipotalamo, sotto al talamo e medialmente e dal subtalamo PARI, sotto e
lateralmente al talamo (corpo di Luys e zona incerta).

Fra le suddivisioni dorsali iniziamo a descrivere dettagliatamente


IL TALAMO:
Rappresenta un centro intercalato sulle vie della sensibilità somatica, ha funzioni di
integrazione e di “arricchimento” emotivo grazie alle connessioni con il sistema
limbico, regola la componente motoria grazie alla presenza di circuiti pallido-talamo-
corticale (sistema extra piramidale) e cerebello-talamo-corticale (per la regolazione
del tono muscolare). È un attivatore della corteccia encefalica e ha una funzione
associativa tra aree corticali diverse. È un grande complesso di nuclei di forma
ovoidale situato nella parete del diencefalo caudalmente al forame
interventricolare. Lateralmente presenta la lamina midollare esterna che divide il
corpo principale del talamo dal nucleo reticolare talamico. La principale massa del
talamo costituisce IL TALAMO DORSALE. Il nucleo reticolare del talamo ed altre
strutture ad esso connesse fanno parte del TALAMO VENTRALE. Vi è rapporto del
talamo con la parte dorsale e ventrale del diencefalo. I termini talamo dorsale e
ventrale derivano dalla loro disposizione topografica nella parete laterale del
diencefalo durante lo sviluppo. Schematizzando i confini del talamo: terzo ventricolo
e la capsula interna sono i limiti mediale e laterale, il corpo calloso è il limite
superiore, la base mesencefalica è il limite inferiore. Infero-medialmente alla
capsula interna si apprezza il subtalamo, mentre in profondità sarà presente
l'ipotalamo. I due talami sono connessi da una struttura che prende il nome di
adesione inter-talamica. All’interno di ciascun talamo si trova una massa
rotondeggiante composta da diversi nuclei talamici tra loro interconnessi (il talamo
è costituito da un insieme di nuclei connessi tra loro tramite l’adesione inter-
talamica). Dal punto di vista strutturale riconosciamo i nuclei talamici della regione
laterale, i nuclei talamici della regione anteriore, e quelli della regione mediale;
suddivisi da una lamina presente in ciascun talamo che prende il nome di lamina
midollare interna (a forma di Y).
I NUCLEI DEL TALAMO:

Classificazione topografica
dei nuclei del talamo:
nuclei della parte anteriore,
nuclei della parte mediale e
nuclei della parte laterale;
classificazione funzionale: i
nuclei del talamo specifici,
non specifici e reticolari.

Abbiamo: il gruppo ventrale che


riceve dai nuclei della base, dal
cervelletto e dalle vie della sensibilità
generale; il gruppo anteriore riceve e
proietta al sistema limbico; il gruppo
mediale è connesso al lobo frontale e
al lobo parietale; le aree associative
della corteccia cerebrale sono
connesse al pulvinar → gruppo
posteriore; i corpi genicolati sono
connessi alle vie uditive e alle vie
ottiche; il gruppo laterale si porta al
lobo parietale e al giro del cingolo.
LE RADIAZIONI TALAMICHE
Sono: - superiori dai nuclei ventrali che vanno a formare la corona radiata; - anteriori
che formano i fasci anteriori e mediali; - posteriori sono quelle delle radiazioni
ottiche; - inferiori quelle delle radiazioni uditive. La corona radiata e le radiazioni
talamiche anteriori hanno rapporto con il tratto piramidale verso il basso.
Il talamo dal punto di vista vascolare:
Le arterie sono:
l' arteria polare
posteriore, la
comunicante, la
para mediana
talamica e
subtalamica, le
talamo genicolate
(questi sono tutti
rami della arteria
cerebrale
posteriore).
Possono presentarsi
ovviamente alcune
variazioni
anatomiche.

FORMAZIONI DORSALI DEL DIENCEFALO:


Nel diencefalo dorsale definiamo l’epitalamo formato dall’epifisi, dai corpi della
abenula, dalla commessura abenulare, dalla commessura posteriore.
EPITALAMO: - L’ ABENULA, le abenule, o nuclei abenulari sono due strutture
collegate all'epifisi detta anche ghiandola pineale che facilitano la connessione tra
sistema limbico e formazione reticolare. Sono a loro volta suddivise in due
componenti altamente specializzate; il nucleo abenulare laterale e il nucleo
abenulare mediale. – L’EPIFISI, secerne melatonina è un organo subcommisurale e
oltre a controllare alcuni riflessi (riflesso pupillare e movimenti oculari) entra nel
ritmo sonno veglia e nella regolazione della pubertà.
Per ultimo abbiamo la - COMMESSURA POSTERIORE.
L' epitalamio si estende in parte superiormente e in parte posteriormente al talamo;
l’epifisi occupa la porzione posteriore al talamo e prende rapporti con il terzo
ventricolo. Le strutture che compongono l’epitalamo sono:
• I NUCLEI NERVOSI ABENULARI: che sono formazioni di sostanza grigia che,
mediante fibre afferenti ed efferenti, mettono in connessione l’epitalamo con
diverse aree dell'encefalo: i nuclei della base, l’area di Broca, il mesencefalo,
il sistema limbico ecc.
• LA COMMESSURA ABENULARE: è una formazione di sostanza bianca che
collega i nuclei abenulari i della metà destra del corpo umano con quelli della
metà sinistra.
• LA STRIA MIDOLLARE: è un importante fascio di fibre bianche (fibre nervose
afferenti) che collega l’epitalamo al sistema limbico.
• L’ Epifisi: morfologicamente simile ad una pigna, è una piccola ghiandola
endocrina, 5-8 mm, a cui spetta il compito di secernere l’ormone melatonina.
IL NUCLEO DELL’ABENULA: si trova al di sotto di una struttura che prende il nome di
trigono dell’abenula (un’aria triangolare della porzione posteriore del diencefalo che
si trova anteriormente all’epifisi); essa si connette al sistema limbico, entra nel
controllo del sistema nervoso viscerale e del sistema del controllo delle emozioni.
Medialmente è delimitata dalla stria midollare del talamo e dal peduncolo della
ghiandola epifisaria (fusto della ghiandola pineale).
LA COMMESSURA ABENULARE: collega i nuclei abenulari dei due lati e attraversa la
linea mediana passando per la lamina superiore del peduncolo dell’epifisi.
LA COMMESSURA POSTERIORE: è un fascio composto di fibre che collegano i
fascicoli longitudinali mediali, i nuclei interstiziali, i collicoli superiori, i nuclei
pretettali e i nuclei talamici posteriori dei due lati. Attraversa la linea mediana
passando per la lamina inferiore del fusto della ghiandola pineale.
Il trigono dell’abenula è una formazione triangolare bianca nella quale sono accolti i
nuclei dell’abenula che si trova davanti ai tubercoli quadrigemelli superiori e
medialmente al talamo.
L’EPIFISI O GHIANDOLA PINEALE
L’epifisi si è una ghiandola endocrina, sintetizza melatonina, regola il ciclo sonno
veglia e l'esordio della pubertà. E’ legata alla luce che entra attraverso la retina, ha
una via tramite l'ipotalamo → il sistema nervoso periferico →il sistema nervoso
centrale→ tramite le vie viscerali nel controllo della veglia, del sonno, del giorno e
della notte, i cosiddetti ritmi circadiani!
IL METATALAMO
CORPO GENICOLATO MEDIALE: è un centro di trasmissione di impulsi acustici; è in
rapporto con il pulvinar, che lo ricopre, si connette con il collicolo inferiore tramite il
braccio inferiore, riceve soprattutto fibre dal lemnisco laterale, è connesso con le vie
acustiche.
• CORPO GENICOLATO LATERALE: è un centro di trasmissione di impulsi ottici.
• Lesioni del metatalamo → lesioni con perdita dell'udito e nei riflessi acustici o
lesioni come l’emianopsia e disturbi dei riflessi visivi.
LE FORMAZIONI VENTRALI:
sono costituite dall’ipotalamo e dal subtalamo.
• SUBTALAMO: è una struttura che si connette al nucleo rosso, alla sostanza
nigra, alla formazione reticolare, (contiene fasci sensitivi dal lemnisco
mediale, e di associazione dal cervelletto e dal globus pallidus). Si trova in
posizione ventrale inferiore rispetto al talamo, in posizione mediale rispetto
alla capsula interna e intorno all' ipotalamo. E’ una regione formata da diversi
nuclei di sostanza grigia che si associa con 5 strutture principali: - la regione
del nucleo subtalamico (neuroni che contengono acido glutammico, sono
neuroni eccitatori nei confronti del pallido e della sostanza nigra); - la zona
incerta è localizzata tra due strutture che vengono chiamate campi di Forel
H1/H2 ed è in continuità con il talamo reticolare; - il fascicolo subtalamico
formato dal fibre che connettano il pallido al nucleo subtalamico; - campi di
Forel che si trovano a ridosso delle zone H1 e H2; - ansa lenticolare.

• L’IPOTALAMO: è una struttura connessa anatomicamente e funzionalmente


con l’ipofisi, con la neuroipofisi tramite il contatto diretto dovuto alla
proiezione dei suoi neuroni interno della neuroipofisi sia con l’adenoipofisi
tramite la secrezione di pre-ormoni che vengono trasferiti all'ipofisi grazie
alla presenza di un sistema portale ipotalamico- ipofisiario. Esso è formato da
alcuni gruppi nucleari che includono nuclei della regione preottica, della
regione sopra ottica, includono il tuber cinereum, infundibolo, e i corpi
mammillari. Riceve afferenze dal sistema limbico, da sistemi del tronco
encefalico soprattutto legati al sistema nervoso viscerale, riceve informazioni
dal sangue circolante soprattutto legato al sistema di feedback endocrino per
il controllo dell'asse ipotalamo-ipofisiario , riceve dai nuclei del sistema
nervoso viscerale con i nuclei autonomi simpatici del tronco encefalico e del
midollo spinale. L'ipotalamo è costituito da una serie di piccoli nuclei laterali
pari e simmetrici che si trovano ventralmente e inferiormente ai nuclei del
talamo. Le cellule neuroendocrine dell'ipotalamo sono contemporaneamente
neuroni e cellule con capacità secretiva (cellule endocrine). Piccole cellule
neuroendocrine controllano il rilascio di ormoni dalle cellule endocrine della
parte anteriore dell'ipofisi nel seno cavernoso. Altre cellule neuroendocrine
di dimensioni maggiori mandano i loro prolungamenti nella parte posteriore
dell’ipofisi dove rilasciano i loro ormoni direttamente nel seno cavernoso.
Alcuni neuroni ipotalamici sono coinvolti nel controllo della temperatura
corporea, dell’introduzione di cibi e liquidi e del sonno. Altri invece coinvolti
nelle risposte di attacco e difesa e nella memoria, sono controllati dal sistema
limbico.
Classificazione dei NUCLEI IPOTALAMICI secondo un piano sagittale, si dividono in:
• anteriori
• intermedi
• posteriori

Secondo invece il piano coronale vengono descritti nuclei:

• della regione peri-ventricolare


• della regione intermedia
• della regione laterale
I NEURONI NEUROSECERNENTI DELL'IPOTALAMO
NUCLEI MAGNOCELLULARI: sono elementi nervosi in cui i neuriti si proiettano
all'interno della neuro ipofisi dove secernono gli ormoni neuroipofisari (la
vasopressina e l'ossitocina).
PARVOCELLULARI IPOFISITROPI: sono elementi nervosi in cui i neuriti arrivano
all’eminenza mediana ove scaricano fattori di rilascio (RF) e fattori inibenti (IF)
regolando così l'attività ipofisaria.
I fattori di rilascio stimolano le cellule dell'ipofisi a produrre ormoni; i fattori inibenti
o inibine inibiscono la secrezione.
Quando l'ormone della cellula bersaglio aumenta la sua concentrazione, il sangue
raggiunge l’ipotalamo, esso produce un inhibiting Factor che va a bloccare la
produzione dell'ormone ipofisario che non raggiunge l'organo bersaglio e di
conseguenza l'organo bersaglio determina una diminuzione della concentrazione
dell'ormone. Questa diminuzione della concentrazione dell'ormone viene
successivamente “letta” dall’ipotalamo che quindi stimola la produzione di un
releasing Factor che raggiunge l’adenoipofisi; qui stimola le sue cellule a produrre
l'ormone che poi raggiungerà l'organo bersaglio che a sua volta produrrà e
aumenterà la concentrazione, così inizierà nuovamente il ciclo.
Il sistema ipotalamo-ipofisiario comprende nuclei che producono i fattori di rilascio
(RH) onfattori di inibizione (IH) per le cellule della adenoipofisi. Comprende i due
sistemi di capillari (sistema portale ipotalamo-ipofisiario) dove questi fattori
vengono immessi.
VIDEO: L’IPOTALAMO è situato al di sotto del TALAMO separato in una parte destra
e in una sinistra dal III ventricolo. L’ipotalamo ha due funzioni principali: una
funzione endocrina e una funzione di controllo del sistema nervoso autonomo. Esso
è un centimetro quadrato di tessuto incredibilmente importante. Guardando
l’ipotalamo da una sezione sagittale mediana si riscontra che sia il talamo che
l’ipotalamo toccano il III ventricolo, vi è un solco (piuttosto un solco immaginario)
chiamato solco ipotalamico che separa il talamo, posto superiormente,
dall’ipotalamo posto inferiormente. I confini posteriori dell’ipotalamo si trovano
approssimativamente dove si trova l’acquedotto del Silvio scendendo fino ai corpi
mammillari e al chiasma ottico, sopra fino alla commissura anteriore. Questo
centimetro quadrato circa di tessuto è incredibilmente vitale. Osserviamolo dalla
superfice ventrale: ci permette di vedere la base dell’encefalo. Troviamo i nervi
ottici, chiasma e tratti ottici. I tratti ottici e il chiasma sono confini dell’ipotalamo,
l’estensione posteriore è data dai corpi mammillari. Troviamo un’area morbida su
entrambi i lati chiamata TUBER CINEREUM, si può apprezzare un foro, esso è il
punto dove passa il peduncolo infundibolare. L’area subito sopra il chiasma ottico e
sotto la commessura anteriore rappresenta la parte più anteriore, qualche volta
quest’area viene chiamata AREA PREOTTICA. Ci sono assoni che provengono dal
nervo ottico che non raggiungono il nucleo genicolato laterale ma che invece
raggiungono un nucleo situato qui vicino. Su entrambi i lati, IL NUCLEO
SOPRACHIASMATICO (sopra il chiasma); questo è importante nell’impostazione del
ritmo circadiano. L’attività ritmica diurna e notturna è controllata da afferenze
ottiche in questa regione. FASCICOLO PROSENCEFALICO MEDIALE: ha diverse origini
e destinazioni ma esso connette l’ipotalamo indietro con il sistema autonomo
nervoso, per un controllo discendente del sistema nervoso autonomo così come
proietta anche anteriormente nell’area prosencefalica basale e in parte del sistema
limbico. I corpi mammillari, sono la parte posteriore dell’ipotalamo, sono associati
alla consolidazione della memoria (dei danni in questa zona, come nella malattia di
Korsakoff, porta problemi della memoria così come li porta il coinvolgimento del
nucleo mediale dorsale del talamo). La consolidazione della memoria in nuovi ricordi
coinvolge i corpi mammillari e i nuclei mediali dorsali del talamo. Alcune altre
funzioni e afferenze dell’ipotalamo oltre alla retina e all’ippocampo sono
rappresentate dalle afferenze dall’amigdala che può facilmente raggiungere
l’ipotalamo, essa è associata alla paura ed è morto importante per le risposte
viscerali. Una cosa rimarchevole dell’ipotalamo è che neuroni differenti in nuclei
diversi hanno recettori e rispondono fisiologicamente ad ormoni circolanti derivanti
dall’ipofisi e rappresentano un sistema feedback per controllare il rilascio degli
ormoni sia dall’ipotalamo che dall’ipofisi stessa. Ci sono ormoni circolanti che hanno
effetto sull’appetito: la grelina, oressigena (proviene dallo stomaco quando si ha
fame) e sostanze anoressigene come l’insulina, il glucosio e le leptine. I neuroni
rispondono alla presenza si queste sostanze nel sangue così come alla presenza di
sodio e al delicato bilanciamento tra sali e acqua e ovviamente dobbiamo
mantenere la temperatura per l’omeostasi ed esistono neuroni che rispondono alla
temperatura del sangue circolante e rispondono anche a prostaglandine circolanti
risultato di una reazione infiammatoria. RADIOGRAFIA SAGITTALE MEDIALE: mostra
sulla destra il cervelletto, in alto il corpo calloso, l’ipofisi ha il lobo anteriore a
sinistra e quello posteriore a destra, si può immaginare il peduncolo ipofisiario che si
estende verso il basso dalla base del III ventricolo e il limite posteriore
dell’ipotalamo rappresentato dai corpi mammillari. I lobi anteriori e posteriori
hanno funzioni e connessioni molto diverse. LOBO POSTERIORE DELL’IPOFISI: è in
realtà una propaggine del pavimento del diencefalo o dell’ipotalamo, troviamo
neuroni grandi, neuroni magnocellulari nei nuclei paraventricolari e sopraottico.
Questi neuroni sintetizzano ormoni. Due ormoni importanti sono: L’ADH O
VASOPRESSINA e L’OSSITOCINA. Questi ormoni scendono mediante flusso
assoplasmatico attraverso il tratto ipotalamico-ipofisiario per finire, come terminali
assonici nei vasi sanguigni che presentano fenestrazioni, capillari fenestrati, cosicchè
i grandi ormoni possono passare nel torrente circolatorio. Questi ormoni sono
rilasciati in proporzione al numero di impulsi assonici che scendono trasportando
questi ormoni impacchettati, quindi un efferenza diretta dall’ipotalamo al sistema
circolatorio. Questi due ormoni, vasopressina e ossitocina, possono causare risposte
inappropriate se non sono ben bilanciati. Per esempio, se si ha un trauma o un
intervento chirurgico o un tumore e qualcosa interrompe il flusso di questi ormoni ci
si potrebbe ritrovare con qualcosa chiamato diabete insipido, quando c’è una
secrezione di vasopressina troppo bassa e si produce troppo ultrafiltrato e quindi si
ha un grande volume di urina queste persone sono sempre assetate e vogliono
reintegrare il contenuto d’acqua manifestano quindi la polidipsia. Quindi il diabete
insipido è la conseguenza di un’interruzione del livello di secrezione di vasopressina.
LOBO ANTERIORE DELL’IPOFISI: possiede un sistema diverso, ha origine da
un’evaginazione del tetto della bocca e quindi le connessioni con l’encefalo sono,
possiamo dire, un sistema a due passaggi. Nell’ ipotalamo vi sono neuroni piccoli o
parvicellulari nei nuclei arcuato o periventricolare, si trovano in basso in quella parte
morbida carnosa dell’ipotalamo chiamata TUBER CINEREUM. Questi neuroni
producono ormoni, ma li chiamiamo liberine (releasing homones-RH) perché
scendono lungo gli assoni ma finiscono su capillari del sistema portale che circonda
l’eminenza mediana e poi, queste liberine, con emivita molto corta circolano per la
breve distanza fino al lobo anteriore dell’ipofisi e fanno si che il lobo anteriore
dell’ipofisi rilasci gli ormoni che sintetizza, come la corticotropina e la tireotrpina.
Quindi non deve sorprendere che se si ha un tumore situato nell’ipotalamo che
interrompe la circuitazione si hanno problemi ormonali o se si ha un tumore
dell’ipofisi che cresce e fa pressione sull’ipotalamo si possono avere sia problemi
visivi che ormonali perfino di comportamento. Un’altra principale funzione
dell’ipotalamo è la sua funzione viscerale. Il controllo ipotalamico del sistema
nervoso viscerale è molto diretto. Abbiamo visto che tutti i tipi di sistemi e situazioni
confluiscono nel comportamento dell’ipotalamo e quindi non deve sorprendere che
ci sia una via diretta dall’ipotalamo al midollo spinale perciò bisogna controllare e
modificare sia la muscolatura liscia che le ghiandole. Questo tratto è chiamato
TRATTO IPOTALAMOSPINALE, non è visibile, ma quando viene interrotto si
percepiscono cambiamenti. Esistono due neuroni nello schema del SNV, il primo è il
neurone pregangliare con l’assone che raggiunge un ganglio viscerale (periferico) ed
un neurone gangliare (postgangliare) in periferia che raggiunge con la fibra
postgangliare la ghiandola o la muscolatura liscia bersaglio. Prendiamo come
esempio la reazione quando l’amigdala risponde alla paura e manda una raffica di
stimoli all’ipotalamo per iniziare uno schema comportamentale che comprenderà la
paura. Quindi, quello che succede quando si ha paura è sempre quella risposta
banale chiamata “combatti o fuggi” e questo è esattamente ciò che “decidono”
l’ipotalamo ed il prosencefalo: “è tempo per usare il cervello per uscire da questa
situazione o è tempo di attivare il sistema autonomo e levarsi di qui”. Quando si usa
la via ipotalamica, attraverso questa catena di tre neuroni ci si ritrova con l’aumento
della pressione sanguigna, del battito cardiaco, l’irrorazione dei muscoli aumenta
così si può scappare, si dilatano i bronchi così si respira efficacemente, si suda e così
via. Stimolare anche la pupilla se si è spaventati la pupilla si dilata e questa è un’altra
parte della risposta “combatti o fuggi” alla paura. Lesioni del tratto ipotalamico-
spinale possono capitare, come si può immaginare, dovunque dall’ipotalamo giù
fino al MS. questa via è importante non solo nel controllo delle risposte autonome
ma anche di tutte le interazioni ormonali, senza menzionare cose come la memoria,
il sonno e la veglia. L’ipotalamo riceve afferenze da quasi tutte le regioni
dell’encefalo e le sue efferenze raggiungono moltissimi posti, abbastanza da far
scoppiare la testa.

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