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L’apparato scheletrico è diviso in due parti: Scheletro assile, ossa di cranio, torace e colonna
vertebrale, e Scheletro appendicolare. Le ossa sono in totale 206, 80 nello scheletro assile e
126 nello scheletro appendicolare Delle 80 ossa dello scheletro assile fanno parte:
- 22 ossa del cranio
- 6 ossicini + osso ioide associati al cranio
- 24 vertebre, osso sacro e coccige
-24 coste + sterno
CRANIO: Costituito da 22 ossa. 8 sono del neurocranio o scatola cranica. 14 costituiscono
lo splancnocranio o scheletro facciale.
L’osso SFENOIDE fa da ponte tra le ossa del cranio e quelle della faccia. Dallo sfenoide
passano anche i NERVI OTTICI. Nello sfenoide sono presenti i processi pterigoidei, siti per
l’attacco dei muscoli che muovono palato e mandibola.
Gabbia toracica: è costituita dalle vertebre toraciche, dallo sterno e dalle coste. Tra le
funzioni c’è quella di protezione del cuore, polmoni, timo. Poi da inserzioni ai muscoli della
respirazione, della colonna vertebrale e dei cingoli scapolare degli arti superiori.
Le coste da 1 a 7 sono dette COSTE VERE o VERTEBROSTERNALI, perchè si connettono
in maniera diretta con lo sterno.
Le coste da 8 a 12 sono dette COSTE FALSE perchè non si connettono in maniera diretta
allo sterno.
La 11 e la 12 sono dette COSTE FLUTTUANTI perchè non si connettono proprio con lo
sterno.
Le coste si articolano con la colonna vertebrale grazie ai PROCESSI TRASVVERSI grazie
alla TESTA e al TUBERCOLO.
Lo STERNO è un osso piatto posto al centro della parte anteriore del torace,è costituito da:
1. manubrio, triangolare, si articola con le clavicole dello scheletro appendicolare.
2. corpo, allungati si unisce alla parte inf del manubrio. Qui si uniscono tutte le
cartilagini costali: da sole fino al settimo paio, UNITE PAIA 8,9 E 10.
3. Processo XIFOIDEO, parte più piccola. Qui si uniscono il diaframma e i muscoli retti
dell’addome.
Arto superiore: L’omero si articola con la cavità glenoidea della scapola. I punti di
inserzione muscolare prossimali, vicini all’articolazione gleno-omerale, sono il TUBERCOLO
MAGGIORE e il TUBERCOLO MINORE. Nella parte superiore della diafisi c’è la
TUBEROSITÀ DELTOIDEA, sito di attacco del deltoide. Altre porzioni di aggancio sono
l’EPICONDILO e l’EPITROCLEA. La superficie articolare inferiore dell’omero è divisa in due
regioni: la TROCLEA (mediale) e il CONDILO (laterale). A livello del condilo, l’omero si
articola con il radio. A livello della troclea, l’omero si articola con l’ulna. ULNA e RADIO sono
parallele tra loro e sono le ossa dell’avambraccio. Quando il gomito si estende, l’omero
accoglie l’OLECRANO dell’ulna. (FOSSA OLECRANICA) Quando il gomito si flette, l’omero
accoglie il PROCESSO CORONOIDEO dell’ulna. (FOSSA CORONOIDEA). Le ossa carpali
del polso sono disposte su due file, una prossimale e una distale. PROSSIMALE:
SCAFOIDE, SEMILUNARE, PIRAMIDALE E PISIFORME. DISTALE: TRAPEZIO,
TRAPEZOIDE, CAPITATO E UNCINATO.
Arti inferiori: Il femore è l’osso più lungo di tutto il corpo. La sua testa è arrotondata e si
articola prossimalmente con la pelvi nell’acetabolo. Si articola invece distalmente grazie ai
CONDILI mediale e laterale, con la tibia nell’articolazione del ginocchio. Si trovano anche
due rilievi che legano i tendini che prendono il nome di TROCANTERI GRANDE e
TROCANTERI PICCOLO La PATELLA è un voluminoso osso sesamoide che si forma
all’interno del tendine. Il legamento patellare si estende dalla patella alla tuberosità tibiale.
La TIBIA è l’osso più voluminoso della gamba e presenta, oltre che la tuberosità tibiale,
anche un MALLEOLO MEDIALE che fornisce supporto all’ARTICOLAZIONE
TALO-CRURALE, o articolazione della caviglia. La FIBULA o PERONE è più sottile della
tibia ed è parallelo ad essa. La testa della fibula si articola con la tibia al di sotto del
ginocchio.
SISTEMA ENDOCRINO:
Sistema endocrino: L’attività del sistema endocrino è strettamente correlata a quella del
sistema nervoso. Il sistema nervoso, in linea di massima, risponde agli stimoli ambientali con
risposte a breve termine ma altamente specifiche.Le cellule endocrine sono cellule
secernenti che riversano nel liquido interstiziale, nella linfa o nel sangue. Il sistema
endocrino risponde producendo sostanze chimiche direttamente della circolazione
sanguigna. Queste sostanze immesse nel circolo sanguigno sono chiamate ORMONI e
influenzano contemporaneamente le attività metaboliche di diversi tessuti e organi. Essi non
agiscono immediatamente ma il loro effetto persiste per giorni.
L’IPOTALAMO controlla le attività endocrine e quelle nevose:
1. controlla la decrezione midollare del SURRENE
2. i NEURONI IPOTALAMIVI producono due ormoni ( vasopressina o ADH e
OSSITOCINA) che vengono immessi nel circolo dalla NEUROIPOFISI (lobo
posteriore dell’ipofisi)
3. controlla l’attivra dell’ADENOIPOFISI (lobo ant.) producendo fattori di rilasscio RH e
fattori di inibizioni IH.
Ipofisi: chiamata anche GHIANDOLA PITUITARIA, è situata inf. all’IPOTALAMO.
Può essere divisa in ADENOIPOFISI anteriore e NEUROIPOFISI posteriore.
LA NEUROIPOFISI NON PRODUCE ORMONI MA FA DA SERBATOIO a quelli prodotti
dall’IPOTALAMO.
Gli ormoni rilasciati dalla neuroipofisi sono:
1. ADH, ormone antidiuretico o VASOPRESSINA, secreto in seguito all’aumento di
elettroliti nel sangue e in seguito all’abbassamento di pressione del sangue. Viene
ridotta la perdita idrica dei reni e viene provocata la vasocostrizione dei vasi
sanguigni periferici, aumentando quindi la pressione
2. OSSITOCINA, stimola la muscolatura liscia dell’UTERO a contrarsi e viene rilasciato
nel momento del PARTO, a fine GRAVIDANZAe successivamente per la
stimolazione delle cellule mioepiteliali della ghiandola mammaria per la secrezione
del latte.
Nel MASCHIO l’ossitocina stimola la contrazione della muscolatura liscia della
PROSTATA.
Tiroide: Ubicata al di sotto della cartilagine tiroidea che costituisce gran parte della
superficie anteriore della laringe. Ha la forma di una “FARFALLA” le cui ali corrispondono ai
due lobi uniti per mezzo di un ISTMO.
PARATIROIDI: sono quattro piccoli corpuscoli di colore rosso-marrone delle dimensioni di un
pisello. Si trovano nella superficie posteriore della tiroide e sono disposti a due a due su ogni
ala. Le paratiroidi sono contengono due tipi di cellule: - Cellule principali, responsabili della
produzione di paratormone PTH.
Timo: Ѐ situato subito dietro lo sterno ed è molto sviluppato nei bambini. Il timo produce
ormoni necessari allo sviluppo e al mantenimento delle normali difese immunitarie.
Pancreas: si trova tra l’esofago e l’intestino tenue. E’ una ghiandola mista a secrezione sia
endrocina sia esocrina. Il pancreas ESOCRINO prduce un secreto ricco di enzimi digestivi
che raggiungono il canale digerente tramite i DOTTI PANCREATICI.
Il pancreas ENDOCRINO è rappresentato dalle isole pancreatiche o ISOLE DI
LANGHERANS.
Tra le cellule del panreas ci sono le cellule: ALFA ( producono glucagone), BETA
(producono insulina), DELTA, CELLULE F.
Ovaie: le cellule follicolari producono ESTROGENI tra cui ESTRADIOLO che stimola la
maturazione degli ovociti. Sotto stimolazione dell’FSH le cellule follicolari secernon INIBINA
così come avviene nei testicoli. Dopo l’ovulazione le cellule del follicolo si riorganizzzano nel
CORPO LUTEO che rilascia soprattutto PROGESTERONE.
APPARATO CARDIOVASCOLARE
LINFONODI: sono dotati di forma ovale e rivestiti da una capsula fibrosa connettivale che
invia all’interno dell’organo delle trabecole fibrose. Attraverso L’ILO entrano i vasi sanguigni
e i nervi ed escono i VASI EFFERENTI. Quelli AFFERENTI invece entrano dai lati opposti
all’ILO LINFONODALE. La linfa entra nel linfonodo e passsa dapprima dal SENSO
SOTTOCAPSULARE che contiene fibre reticolari, macrofagi e cellule dendritiche. Queste
cellule dendritiche raccolgono gli antigeni e li presentano ai linfociti T per dare inizio alla
risposta immunitaria.
TIMO: si trova posteriormente al manubrio sternale. La capsula che ricopre il timo, lo divide
in 2 LOBI TIMICI.Ha una struttura a LOBULI suddivisi in numerosi SETTI. Nel timo troviamo
cellule reticolare che producono gli ormoni timici e stimolano il differenziamento dei
LINFOCITI T.
MILZA: è l’organo linfatico di dimensioni maggiori, si estende dalla 9 all’11 costa di sinistra.
La milza è connessa allo stomaco con una lamina peritoneale.
Funzioni:
1. rimozione delle cellule anomale nel sangue mediante fagocitosi
2. accumulazione di ferro derivante dal riciclaggio dei globuli rossi
3. dare inizio alla risposta immunitaria mediata dai linfociti B e T
All’interno della milza si trovano: LA POLPA ROSSA ricca di eritrociti e LA POLPA BIANCA
ricca di linfociti e macrofagi.
APPARATO RESPIRATORIO:
L’apparato respiratorio comprende il naso, le cavità paranasali, la faringe, la laringe, la
trachea e altri condotti più piccoli quali: bronchi, ,bronchioli e alveoli.
Il TRATTO SUPERIORE di questo apparato comprende i primi 4. Queste vie di passaggio
filtrano, riscaldano e umidificano l’aria proteggendo le più delicate superfici del tratto inferiore
da detriti e patogeni.
Il TRATTO INFERIORE comprende laringe, trachea, bronchi e polmoni. Le funzioni
dell’apparato sono: fornire ampia area di scambio tra sangue ed aria, condurre l’aria da e
verso le sup. di scambio, difendere l’organismo da microrganismi patogeni presenti nell’aria.
La superficie delle vie respiratorie è molto delicata e può essere facilmente danneggiata. Per
tale motivo l’aria viene filtrata a livello delle cavità nasali. Viene qui filtrata dalle VIBRISSE,
PELI rigidi che trattengono le particelle solide, legate al vestibolo nasale.
Il pavimento delle cavità nasali è il PALATO DURO che prosegue con il PALATO MOLLE,
carnoso. Quest’ultimo segna il confine tra rinofaringe e l’orofaringe.
FARINGE: mette in comunicazione naso bocca e gola. Appartiene sia allìapparato digerente
che a quello respiratorio. E’ suddivisa in tre regioni:
1. RINOFARINGE: porzione sup. tratto dove c’è tonsilla faringea
2. OROFARINGE: si trova tra palato molle e base della lingua
3. LARINGOFARINGE: SI TROVA TRA OSSO IOIDE E L’INGRESSO
DELL’ESOFAGO
LARINGE: è un cilindro che inizia a livello della vertebra C3-4 e finisce a livello della C7
I MUSCOLI LARINGEI regolano la tensione delle pieghe vocali e aprono e chiudono la rima
della glottide, mettendo in movimento le pieghe vocali.
TRACHEA:si trova inf. alla laringe. La parte posteriore della trachea può modificare la sua
forma per permettere il passaggio di grandi volumi di cibo dall’esofago. All’interno del
MEDIASTINO la trachea si divide in due BRONCHI: DESTRO E SINISTRO. I bronchi e le
rispettive ramificazioni formano l’albero bronchiali. Ogni bronco entra nel rispettivo
POLMONE a livello dell’ILO punto di passaggio di vasi e nervi.
POLMONI: Il polmone destro è suddiviso in in 3 LOBI: sup. medio e inf.Quello sinistro è
diviso in 2 LOBI: sup e inf.
Ogni polmone occupa una singola cavità pleurica rivestita da una membrana sierosa, la
PLEURA. La PLEURA PARIETALE riveste la sup. interna della parete toracica e la
PLEURA VISCERALE invece è adesa alle superfici polmonari.
Per VENTILAZIONE POLMONARE si intende il movimento di aria da e verso i polmoni. I
muscoli respiratori più importanti sono il DIAFRAMMA e i MUSCOLI INTERCOSTALI
INTERNI ed ESTERNI. Quando il diaframma si contrae, aumenta il volume della cavità
toracica. Gli intercostali esterni intervengono nell’inspirazione elevando le coste. Gli
intercostali interni riducono l’ampiezza della cavità toracica abbassando le coste e quindi
contribuendo all’espirazione.
APPARATO DIGERENTE.
Costituito da un CANALE DIGERENTE a parete muscolare e da organi accessori.
Funzioni: ingestione, elaborazione meccanica del cibo, digestione, secrezione, assorbimento
compattazione e escrezione.
Comprende:
LA CAVITA’ ORALE :è qui che ha inizio la prima digestione. Dopo la masticazione, la lingua
inizia la compattazione dei frammenti in una piccola massa ovulare, il BOLO, che può
essere finalmente deglutito.
LA FARINGE: i muscoli COSTRITTORI della faringe spingono il bolo verso l’esofago. I
muscoli PALATOFARINGEO innalzano la laringe. I muscoli PALATALI innalzano il palato
molle. Cooperano quindi nel processo di DEGLUTIZIONE.
DEGLUTIZIONE: spinta del bolo nel palato duro → faringe → orofaringe → esofago →
stomaco.
ESOFAGO: è simili ad un tubo, conduce i cibi solidi e liquidi nello stomaco. Presenta una
mucosa e una sottomucosa che possono ampliare il LUME per far passare il bolo.
STOMACO: ha la forma di una sacca. Funzioni: accumulo di cibo ingerito, trasformazione
meccanica e chimica di enzimi secreti dalle ghiandole gastriche produce una sostanza
fortemente acida che prende il nome di CHIMO.
Lo stomaco presenta una PICCOLA CURVATURA SUPERIORE e UNA GRANDE
CURVATURA INFERIORE.
Suddiviso in:
a. CARDIAS: porzione che unisce esofago e stomaco
b. FONDO:
c. CORPO: regione che funziona da serbatoio all’interno del quale viene
rimescolato con le secrezioni gastriche.
d. PILORO: parte terminale dello stomaco. Presenta uno SFINTERE PILORICO
che regola il passaggio del CHIMO.
Tutto lo stomaco è rivestito da un EPITELIO CILINDRICO SEMPLICE, costituito da cellule
secernenti muco per proteggere l’epitelio dagli enzimi gastrici e dall’acidità del succo
gastrico.
INTESTINO TENUE: ha il ruolo di assorbire le sostanze nutritive,lungo 6 metri.
L’assorbimento si svolge 90% nel tenue 10% nel crasso. La sua posizione p tenuta stabile
da dei MESENTERI attaccati alla parete dorsale. Si divide in:
1. DUODENO: assume una forma a C con la concavità che abbraccia il pancreas. Nel
duodeno il CHIMO viene attaccato dalle secrezioni digestive di fegato e pancreas.
2. DIGIUNO: qui avviene gran parte della digestione chimica e dell’assorbimento dei
nutrienti.
3. ILEO: ultimo tratto dell’intestino tenue.
INTESTINO CRASSO: inizia dopo il tratto terminale dell’ileo e termina a livello dell’ano.
Funzioni: riassorbimento di acqua e elettroliti compattazione del contenuto intestinale in feci
e il riassorbimento delle vitamine liberate dalla flora batterica. Si divide in:
1. CIECO: sulla superficie posteriore è presente L’APPENDICE. Ѐ un organo linfoide
paragonabile alle tonsille e una sua infiammazione porta all’appendicite.
2. COLON: ha diametro maggiore e tra le caratteristiche distintive si osservano una
serie di tasche, che consentono un buon margine di distensione e allungamento.
3. RETTO: è molto estensibile e permette l’accumulo di materiale fecale
Nell’intestino crasso mancano i villi, caratteristici dell’intestino tenue. Le sostanze che
vengono assorbite qui vengono portate al fegato con il sistema della VENA PORTA. Il
movimento nell’intestino crasso è molto lento ed è determinato da energiche contrazioni
peristaltiche, i MOVIMENTI DI MASSA. Quando la massa fecale arriva al retto, distendendo
le sue pareti, essa stimola la defecazione. Quando lo sfintere anale esterno, volontario, si
rilascia, le feci vengono emesse all’esterno.
APPARATO URINARIO:
L’apparato urinario è costituito da: RENI, URETERI, VESCICA URINARIA e URETRA.
RENI: i due reni sono posti a lato della colonna vertebrale, nelle DOCCE
PARAVERTEBRALI, tra la T12 e 50 la L3. Il rene destro è leggermente più in basso del rene
sinistro a causa delle dimensioni del fegato.
La faccia anteriore del rene destro è coperta da fegato, flessura epatica del colon e
duodeno.
La faccia anteriore del rene sinistro è coperta da milza, stomaco, pancreas, digiuno e
flessura splenica del colon. Sopra i reni è presente la ghiandola surrenale.
Sono RETROPERITONEALI. Sul margine mediale di ciascun rene si trova l’ILO renale che
rappresenta il punto di entrata per l’arteria renale e la via di uscita della vena renale e
l’uretere.Nel rene di distinguono:
● Corticale renale, porzione esterna del rene a contatto con la capsula.
● Midollare renale, interna alla corticale e più scura, consiste di 6-18 formazioni
triangolari chiamate PIRAMIDI RENALI o DI MALPIGHI.
VESCICA URINARIA: Organo cavo che funge da deposito temporaneo di urina. Nel
maschio, si trova tra il retto e la sinfisi pubica. Nella femmina, inferiormente all’utero e
anteriormente alla vagina. La vescica è legata dal LEGAMENTO OMBELICALE MEDIANO
(URACO) e dai LEGAMENTI OMBELICALI LATERALI. Questi ultimi due cordoni portano il
sangue alla placenta durante lo sviluppo embrionale e fetale.
URETRA: si estende dal collo della vescica all’esterno del corpo. Differisce in lunghezza e
funzioni nel maschio e nella femmina. Nella femmina l’uretra è molto corta, 3-5 cm, e l’orifizio
uretrale esterno si trova vicino alla parete anteriore della vagina. Nel maschio l’uretra si
estende dal collo della vagina fino all’apice del pene, lunga circa 18-20 cm e si divide in 3
porzioni:
1. Uretra prostatica, attraversa la prostata.
2. Uretra membranosa, comprende il breve segmento che penetra nel diaframma
urogenitale.
3. Uretra peniena, o spugnosa, si estende dal diaframma urogenitale all’apice del pene.
In entrambi i sessi, la porzione di uretra che attraversa il diaframma urogenitale è circondata
da uno strato di muscolatura scheletrica che va a costituire lo SFINTERE URETRALE
ESTERNO, volontario.
L’urina raggiunge la vescica tramite contrazioni peristaltiche degli ureteri, il processo della
minzione consiste nello svuotamento della vescica ed è ordinato dal RIFLESSO DELLA
MINZIONE. I recettori da stiramento della parete vescicale vengono stimolati quando la
vescica è piena. Il segnale trasmesso dalle cellule stimola gli interneuroni della corteccia
celebrale. Come conseguenza viene avvertita la percezione del riempimento vescicale. Lo
stimolo si avverte sui 200 ml di urina. Al termine della minzione la vescica contiene circa 10
ml di urina.
SISTEMA NERVOSO:
Il sistema nervoso comprende tutto il tessuto nervoso del corpo umano ed è suddiviso in
SISTEMA NERVOSO CENTRALE (SNC) e SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (SNP). Il
SNC è costituito dall’ENCEFALO e dal MIDOLLO SPINALE, è responsabile di integrazione,
elaborazione e coordinamento delle informazioni sensitive e degli stimoli motori. Ѐ inoltre
sede delle funzioni come l’intelligenza, la memoria, l’apprendimento e le emozioni. Il SNP
comprende tutto il tessuto nervoso presente all’esterno del SNC. Questo sistema trasporta
le informazioni motorie ai muscoli e alle ghiandole per mezzo del COMPARTIMENTO
AFFERENTE che inizia con un RECETTORE che percepisce una specifica modificazione.
La stimolazione del recettore genera impulsi che vengono trasportati al SNC. Da qui
vengono stimolati degli EFFETTORI, una cellula muscolare o ghiandolare
(COMPARTIMENTO EFFERENTE). Recettori sensitivi somatici, controllano la muscolatura,
le articolazioni e la cute. Recettori sensitivi viscerali, controllano gli altri tessuti degli organi
interni. Nel compartimento efferente è compreso il SISTEMA NERVOSO SOMATICO (SNS),
che controlla la muscolatura scheletrica, e il SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (SNA), che
regola l’attività di muscolatura liscia e cardiaca, oltre che delle ghiandole. Le attività del
sistema nervoso somatico possono essere volontarie o involontarie, per esempio il
movimento del braccio per afferrare qualcosa è volontario, la mano sopra una pentola
bollente è involontario.