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CERVELLETTO

Il cervelletto è una regione dell’encefalo assieme il cervello (o telencefalo). Nonostante il


cervelletto costituisce 1/10 del volume totale dell’encefalo, contiene più della metà dei
suoi neuroni, poiché alcuni di essi sono molto piccoli, i più piccoli dell’SNC.

FUNZIONI
Il cervelletto ha il compito di controllare il tono muscolare (cioè la capacità dei muscoli di
contrarsi e mantenere l’assetto posturale dell'individuo), programmare ed eseguire le
attività motorie. È inoltre coinvolto nell’apprendimento motorio.

Gli input che arrivano al cervelletto (quindi le varie afferenze sensoriali o informazioni
sensitive) arrivano dall’orecchio dell’equilibrio, che invia info legate appunto all’equilibrio;
arrivano dal midollo spinale, e in quel caso sono informazioni propriocettive ed
informazioni sulle condizioni di muscoli e articolazioni; arrivano anche dalla corteccia
cerebrale del telencefalo, in particolare dalle aree motorie del lobo frontale. In questo caso
specifico, il cervelletto compara in tempo reale l’intenzione del movimento con il
movimento che effettivamente si esegue in quel momento. Se vi sono delle discrepanze tra
questi due fattori, allora il cervelletto invia delle fibre efferenti per consentire
un’esecuzione corretta del movimento e per correggere gli errori ed avere una migliore
pianificazione motoria. Le fibre efferenti che partono dal cervelletto (a partire dai nuclei)
si portano sia all’origine dei fasci discendenti dei sistemi motori per consentire una
corretta esecuzione dei movimenti, sia alla corteccia cerebrale (alle aree motorie e
associative) per poter eseguire una corretta pianificazione dei movimenti stessi.

DERIVAZIONE EMBRIOLOGICA
Il cervelletto origina dal rombencefalo (nella fase a 3 vescicole), il quale si divide in
metencefalo e mielencefalo. Il primo darà origine dorsalmente al cervelletto e
ventralmente al ponte.

LOCALIZZAZIONE DEL CERVELLETTO


Il cervelletto è situato nella fossa cranica posteriore, inferiormente ai lobi occipitali del
telencefalo, dal quale è separato da una struttura detta tentorio del cervelletto (un setto
della dura madre, a forma di tenda, che prende attacco in corrispondenza delle ossa
occipitali), mentre è situato dorsalmente al tronco encefalico al quale è collegato
attraverso 3 paia di peduncoli cerebellari.

PEDUNCOLI CEREBELLARI
I peduncoli cerebellari sono 3 paia, da non confondere con i peduncoli cerebrali del
mesencefalo.

Queste 3 paia costituiscono i peduncoli superiori, medi e inferiori.

I peduncoli cerebellari legano il cervelletto al tronco encefalico. In particolare, quelli


superiori lo collegano alla porzione superiore del tronco (mesencefalo), i medi lo collegano
al ponte, mentre quelli inferiori lo collegano al midollo allungato.

Tutti i peduncoli sono attraversati da fasci di fibre sia ascendenti che discendenti.
Fra i 3, i peduncoli medi sono i più ampi, poiché costituiti da circa 20 milioni di fibre
nervose afferenti (ovvero che partono dal ponte e arrivano al cervelletto).

Tra il cervelletto e il ponte si estendono una gran quantità di fibre responsabili


dell’ispessimento ventrale del ponte. Si tratta di fibre cortico-pontine, le quali instaurano
un complesso circuito di collegamento tra la corteccia cerebrale e il cervelletto, circuiti
fondamentali per il movimento armonico e ottimale del corpo.

MORFOLOGIA DEL CERVELLETTO


Il cervelletto ha la forma di una farfalla o ovoide appiattito, con una porzione centrale più
allungata detta verme e due porzioni laterali più espanse che prendono il nome di
emisferi cerebellari.

La superficie del cervelletto presenta numerose fessure che delineano piccole


circonvoluzioni che prendono il nome di folia, e servono ad aumentare notevolmente la
superficie disponibile per i neuroni. Infatti, la quasi totalità della corteccia del cervelletto
non è superficiale ma situata in profondità, nascosta nelle fessure in modo ancora più
accentuato rispetto a quanto non accada con la corteccia cerebrale del telencefalo.

DISPOSIZIONE SOSTANZA GRIGIA E BIANCA NEL CERVELLETTO


La disposizione della sostanza grigia e della sostanza bianca è simile a quella degli
emisferi telencefalici. Pertanto, è presente sostanza grigia verso all’esterno della corteccia
cerebellare, ampiamente pieghettata in modo da accogliere più neuroni, mentre la
sostanza bianca si dispone internamente e presenta configurazione ad arbor vitae, simile
ad un albero della vita.

NUCLEI PROFONDI DEL CERVELLETTO


Tuttavia, la sostanza grigia nel cervelletto è presente anche in profondità, concentrata in
alcuni punti precisi. Questi rappresentano i nuclei profondi del cervelletto. I nuclei sono
organi pari (2 coppie): il nucleo dentato, il nucleo globoso, il nucleo emboliforme (che
talvolta formano un unico nucleo detto interposito) ed il nucleo del tetto o del fastigio.

Essi ricevono le informazioni somato-sensitive e propriocettive elaborate al livello della


corteccia cerebrale attraverso dei circuiti complessi, ed infine le inviano ai diversi
bersagli. Rappresentano quindi l’output del cervelletto, le vie efferenti del cervelletto.

LOBI CEREBELLARI DEL CERVELLETTO


Sia il verme che gli emisferi vengono suddivisi in lobi e lobuli.

I lobi vengono distinti in base a 3 criteri:

 Morfologico: in base alla presenza di solchi più o meno profondi. Essi sono:
o Anteriore e posteriore: separati da un solco detto solco primario;
o Flocculo-nodulare: visibile soltanto da un punto di vista inferiore, separato
dal lobo posteriore da una fessura detta fessura postero-laterale;
 Filogenetico: in base allo sviluppo filogenetico delle porzioni del cervelletto. Essi
sono:
o Archicerebello: è il più primitivo e corrisponde al lobo flocculo-nodulare. Si
trova anche nei pesci o rettili;
o Paleocerebello: compare successivamente ed è costituito da gran parte del
lobo anteriore. Anch’esso presente negli uccelli e rettili;
o Neocerebello: ha sviluppo maggiore e rappresenta la porzione più estesa del
cervelletto ovvero la maggior parte del lobo posteriore. Presente solo nei
primati, si è sviluppato assieme alla porzione ventrale del ponte e il lobo
frontale degli emisferi cerebrali, porzione deputata al controllo dei
movimenti più fini del corpo;
 Funzionale: in base alle funzioni. Essi sono:
o Vestibolocerebello: corrisponde al lobulo flocculo-nodulare. Deputato al
controllo dell’equilibrio e dei movimenti oculari;
o Spinocerebello: è rappresentato dal verme e dalle regioni adiacenti (regioni
paravermiali). Connesso con il midollo spinale, è deputato al controllo
dell’esecuzione dei movimenti volontari e postura;
o Cerebrocerebello: è più esteso ed evoluto detto anche pontocerebello.
Corrisponde alle regioni laterali degli emisferi cerebellari ed è deputato alla
pianificazione dei movimenti.

ALTERAZIONI CEREBELLARI
Le alterazioni cerebellari si esplicano in vari modi: un esempio pratico è l’ipotonia, ovvero
l’alterazione del tono muscolare, disartria (linguaggio difettoso) o anche atassia (mancata
coordinazione del corredo muscolare), impossibilità di camminare ad occhi chiusi o di
toccarsi il naso con la punta del dito. Talvolta possono anche provocare delle alterazioni
al livello cognitivo.

Inoltre, il cervelletto è molto sensibile ad alcune sostanze come l’alcol, il quale può
alterare in maniera permanente le sue funzioni. Infatti, dopo aver assunto notevoli
quantità di alcol si ha un riscontro fisico come perdita di equilibrio, perdita di memoria,
difficoltà a parlare correttamente.

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