Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Abbiamo deciso di parlare di questo argomento soprattutto per le nostre esperienze personali....
La Psicologia dello Sport lo studio dei fattori mentali e psicologici che influenzano e sono influenzati dalla partecipazione e dalla prestazione nello sport. La Psicologia dello sport una vasta corrente di pensiero dove confluiscono diverse dottrine(psicologia, medicina, psichiatria, sociologia, pedagogia, filosofia,educazione fisica e riabilitazione, igiene, ecc), un argomento quindi multidisciplinare
Offrire informazioni sui fattori psicologici dello sport migliorare l'apprendimento dello sport aiutare i giovani a maturare con lo sport preparare un programma di
Lo psicologo dello sport parte quindi dalla psicodiagnostica; La psicodiagnostica mirata alla valutazione delle caratteristiche psicologiche generali e delle capacit cognitive dell'atleta. Lo scopo quello di evidenziare o escludere la presenza di tratti o sintomi psicopatologici manifesti o latenti e di fornire indicazioni circa le capacit visuo-immaginative, attentive e mnemoniche del giocatore.
Tra le molteplici scale psicodiagnostiche validate, negli ultimi anni, l'orientamento stato quello di preferire strumenti sport specifici . Un esempio il C.B.A. Sport, un questionario che si occupa di vari aspetti,dalla valutazione dell'ansia a quella dell'assertivit,da quella della depressione a quella della consapevolezza corporea
lo psicologo dello sport si occupa quindi degli aspetti relativi alla preparazione mentale. Uno di questi aspetti l'aiutare l'atleta a sviluppare il pensiero positivo.
Il pensiero positivo, prima di essere una positivo preparazione mentale, uno stile di vita. Si tratta capire come l'individuo, che si vuole preparare, vive gli eventi positivi e quelli negativi. In seguito a cosa, a suo avviso, si vinto o perso. Si tratta di aiutare l'atleta a cercare ci che di lui positivo per tirarlo fuori.
Si tratta di spostare il negativo, vedere positivo, stoppare i pensieri neri, far avanzare solo quelli chiari. Man mano ci che sembra uno sforzo diventa naturale, e l'atleta scopre che ha imparato a pensare positivo. Poich il pensiero positivo contagioso ,senza rendersene conto l'atleta comincia a insegnare a pensare positivo a chi sta accanto a lui. FLAVIO GIAMPIERETTI
lo psicologo dello sport si occupa poi del GOAL SETTING -pianificazione di specifici obiettivi significativi per il gruppo o per il singolo - determinazione di obiettivi chiari, realistici, e definiti operativamente - definizione di obiettivi misurabili e di procedure di valutazione dei risultati - diversificazione di sotto-obiettivi a breve, medio e lungo termine
differenziazione di obiettivi di prestazione e di risultato formulazione di obiettivi in termini positivi e propositivi pianificazione di strategie per il raggiungimento delle mete.
Una delle proposte del mental trainer il training propriocettivo, vale a dire portare l'individuo ad apprendere ed affinare gradualmente le capacit di autopercezione, autoispezione e raggiungere una migliore consapevolezza corporea come prerequisiti al training di rilassamento psicofisico vero e proprio. Si tratta di ASCOLTARE IL PROPRIO CORPO
La concentrazione un altro argomento di cui si occupa uno psicologo dello sport; L' attenzione pu essere spontanea (cio involontaria, che "segue" gli stimoli cos come si susseguono attorno all'individuo) e conativa (cio volontaria, focalizzata su un determinato stimolo). E' appunto questo secondo tipo di attenzione che molto importante nello sport e che anche chiamata concentrazione.
C' poi il rilassamento, il cui obiettivo controllare il livello di attivazione al fine di gestire stati d'ansia e di tensione psicofisica. I benefici che se ne possono derivare sono notevoli:dal miglioramento della qualit di tutto il periodo di allenamento alla gestione ed ottimizzazione delle ore pre-gara fino alla creazione di una base solida su cui instaurare un serio progetto di preparazione mentale
La visualizzazione pu essere definita la rappresentazione immaginativa del programma e delle singole sequenze motorie da eseguire nei diversi momenti della gara. Tale capacit immaginativa non uguale in ogni individuo, ma differisce sia per quantit (immagini e sensazioni pi o meno vivide e realistiche) e qualit (c' chi dimostra di avere una spiccata capacit immaginativa del senso della vista, del tatto, piuttosto che dell'olfatto o dell'udito). Ce ne parla MARCO BRACHI
Con il il self-talk, si aiuta l'atleta ad effettuare un intenso dialogo con se stesso, mediante parole, frasi o immagini positive che possano svolgere una funzione appunto positiva della percezione di efficacia che l'atleta ha di se in una determinata situazione sportiva. composto da: 1. affermazioni rilevanti per il compito (aspetti tecnicotattici); 2. parole chiave riguardanti l'umore (singole parole a forte contenuto emotivo-affettivo); 3. affermazioni positive (parole significativamente positive).
Infine l'allenamento ideomotorio, una rappresentazione mentale sistematicamente ripetuta e cosciente dell'azione motoria (Frester, 1985)che deve essere appresa, perfezionata o stabilizzata, senza che vi sia una esecuzione reale, visibile esternamente, di movimenti parziali o globali (Corbin, 1972). Le caratteristiche principali, quindi dell'allenamento ideomotorio sono: capacit individuale di provare sensazioni in assenza di stimolo consapevolezza nell'esecuzione di questa attivit mentale assenza di movimenti visibili, durante tale attivit
CONCLUDIAMO AFFERMANDO CHE IL CALCIO NON UNA SCIENZA MA LA SCIENZA PUO' AIUTARE IL CALCIO