Sei sulla pagina 1di 72

1

SDS/RIVISTA DI CULTURA SPORTIVA ANNO XXV N. 71

Sommario 39
Allenamento eccentrico
47
La programmazione
e prevenzione dei danni dell’allenamento
muscolari Claudio Scotton, Massimiliano Gollin
Gian Nicola Bisciotti Linee generali di progettazione
Eventi fisiologici che caratterizzano dell’allenamento: l’esempio
un danno muscolare e indicazioni del Windsurf olimpico
di ordine pratico per mettere in atto
un condizionamento muscolare
3
Venticinque anni
idoneo alla sua prevenzione 56
Trainer’s digest
di SdS-Scuola dello Sport, A cura di Mario Gulinelli
rivista di cultura sportiva
Alberto Madella
43
Allenamento della tecnica
Il carico psichico nel calcio professionistico

e atleti di alto livello


7 Antonio La Torre, Antonio Dotti
Alcune domande e risposte
57
Il potere dà successo
Nuovi occhi per l’allenatore sull’allenamento della componente o il successo dà potere?
Dario Dalla Vedova, Claudio Gallozzi, tecnica con atleti di alto livello Ulrich Kuhl, Joachim Siegbert Krug
Maurizio Besi, Marcello Faina degli sport di resistenza Alcune considerzioni sul ruolo
Nuovi occhi per gli allenatori... della motivazione al potere
venticinque anni dopo nello sport di vertice

17
Concezione e realizzazione
65
So che posso farcela!
di un “Programma volontari” Veronica Santori
Nicolas Chavanat, Alain Ferrand Incrementare e sostenere il senso
Il management dei volontari di autoefficacia nei giovani atleti
per l’organizzazione
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

degli avvenimenti sportivi


68
Trainer’s digest
29
La valorizzazione dell’atleta
A cura di Mario Gulinelli
Pechino 3
di alto livello
Alessandra Sensini, Giovanni Esposito
Strategie di valorizzazione degli atleti
di alto livello: il caso della Vela olimpica
72
Summaries
Venticinque anni
di SDS-Scuola dello sport,
rivista di cultura sportiva
Sono trascorsi venticinque anni da quando il Coni decise che l’attività tradizionale di for-
mazione della Scuola dello Sport, che quest’anno compie quarant’anni, fosse affiancata
dalla produzione di una rivista di cultura sportiva, appunto SDS-Scuola dello Sport. Nata
per volontà del dott. Mario Vivaldi, allora dirigente della Scuola dello Sport, con l’obiet- 3
tivo di marcare in modo chiaro l’evoluzione delle conoscenze degli operatori sportivi,
SDS apparve con un numero unico nel febbraio 1982, a metà tra due Olimpiadi
indubbiamente particolari, quelle di Mosca e di Los Angeles, che verranno a lungo
ricordate come i Giochi olimpici dei boicottaggi. In questi Giochi dimezzati, le rap-
presentative italiane mettono a segno prestazioni di grande risalto occupando per
due volte la quinta posizione nella classifica (non ufficiale) delle Nazioni parteci-
panti. Posizioni certamente agevolate dalle assenze di competitori importanti,
ma segno anche della vivace mobilitazione di allenatori, ricercatori ed esperti di
varia estrazione attorno al fenomeno sportivo. Una mobilitazione ambiziosa e
globale, come fin dall’inizio il Progetto SDS coglie in modo preciso. La rivista
non si limita ad alimentare le conoscenze utili per sostenere la conquista dei
podi olimpici o dei grandi eventi internazionali, ma immediatamente coglie la sfida di
indicare un modello anche per la pratica sportiva giovanile, scoprendo per un pubblico più
largo le problematiche dei “piccoli atleti che crescono”.
Naturalmente SDS non si “costruì” sul vuoto e non fu un’innovazione assoluta; è giusto
indicare altri veicoli di formazione dei tecnici che certamente hanno segnato l’inizio di
un percorso di sviluppo scientifico ed intellettuale per gli operatori sportivi italiani,
prima fra tutte Atleticastudi, la rivista della Federazione italiana di atletica leggera o
Didattica del Movimento, particolarmente attenta alle problematiche dell’educazione
fisica e degli apprendimenti di base. Ma profittando di queste esperienze pilota, SDS
immediatamente definisce la sua specifica identità e il progetto innovativo: si trat-
tava di fornire una piattaforma interdisciplinare a discipline sportive e problemati-
che didattiche e di allenamento assai eterogenee.
SDS si definisce subito come un veicolo essenziale per la formazione continua degli
allenatori e degli educatori sportivi, in un momento in cui non tutte le Federazioni
sportive avevano un sistema di formazione degli allenatori codificato ed organiz-
zato e gli Istituti superiori di educazione fisica mostravano certamente una voca-
zione prioritariamente orientata all’inserimento professionale in ambito scola-
stico, pur non trascurando le problematiche della pratica e dell’insegnamento
sportivo. Ma si trattava spesso di formazioni iniziali, che fornivano brevetti e
qualifiche idonee per operare ai vari livelli di attività nei Club o nelle Federazioni, ma
che raramente si ponevano il problema della formazione permanente e dell’aggiornamento
degli operatori già formati. Vale forse la pena di aggiungere che quello della formazione conti-
nua resta – in Italia come in Europa – un problema largamente irrisolto o affrontato in manie-
ra episodica, se non proprio attraverso progetti come quello di SDS.
Ma torniamo al battesimo del fuoco, che si completa con un numero zero a fine 1982. SDS
parte ufficialmente nel 1983 e si caratterizza subito per due elementi distintivi, la spiccata
natura internazionale da un lato e lo sforzo di integrare e collegare ricerche di campo,
condotte per lo più dagli studiosi di punta del contesto italiano, tra i quali spiccano
quelli dell’allora Istituto di Scienza dello sport del Coni, con articoli divulgativi di eleva-
to rigore e generalmente di immediata applicazione. Viene così offerta al pubblico ita-
liano un’opportunità allora non scontata, quella di osservare la lenta accumulazione
di risultati scientifici, spesso “piccoli” e “locali” insieme all’evoluzione delle concezio-
ni metodologiche e teoriche sulle discipline sportive.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

I numeri pubblicati nel primo anno della rivista danno chiaramente il segno di
questa vocazione: propongono tra gli altri articoli di Autori russi (Achmerov,
Geller, Ostrovskij sulla preparazione ai giochi di movimento), tedeschi
(Pöhlmann, Kirchner, Wohlgefahrt sulla classificazione del complesso delle
capacità psicomotorie, Hahn sul bambino sportivo, che apre nel nostro Paese
la discussione della specializzazione precoce), francesi (Clement, i giochi educa-
tivi nel ciclismo e Schaab sull’avviamento al salto con l’asta) ma anche riflessioni di
autori nazionali sulla valutazione motoria (Carbonaro), sulla scienza dello sport (Beulke,
Manno), la struttura delle capacità motorie (ancora Manno), sullo sport dei bambini
(Gulinelli e Morino, Merni e Cennerazzo), sullo sport per tutti (Ravazzolo).
L’attenzione per i risultati della ricerca scienti-
fica europea sullo sport costituisce un filo Distribuzione per paese
conduttore costante per la rivista; l’attenzione
è – come comprensibile in quegli anni – Paese Numero articoli
soprattutto per la Germania capace di pro- Italia 325
porre modelli e sistematizzazioni, e in misu- Germania 187
ra minore per la Francia (dove si pubblica Francia 27
la spesso tradotta Education Physique et
Russia 23
Sport) e per alcuni paesi dell’Europa
Misti 14
dell’Est, probabilmente il vero blocco
4 dominante della cultura sportiva, dal USA 14
Polonia 11
punto di vista di risultati agonistici e
di ricerca (peraltro spesso indirizzata Ungheria 10
verso le pratiche illecite, come oggi Ucraina 10
ben sappiamo). L’attenzione per le Spagna 9
conoscenze e le teorie che veni- Svizzera 8
vano da questi Paesi è stata a Belgio 7
volte un po’ criticata da alcuni Grecia 6
addetti ai lavori nostrani per Danimarca 5
una supposta dipendenza Estonia 5
“quasi coloniale”, ma anche col senno Israele 5
di poi, è difficile pensare che il Progetto SDS si Finlandia 3
sarebbe potuto reggere prevalentemente sui Canada 2
soli contributi italiani (numerosi quelli del già Romania 2
citato Istituto di Scienza dello sport) o con il Altri 4
riferimento alla produzione scientifica Totale 677
anglosassone troppo legata alla scienza
fondamentale, spesso poco applicabile o
rilevante per la prestazione sportiva.
Certamente il riferimento alla Germania era orientato soprattutto da un potente
modello ispiratore, la rivista Leistungssport, (insieme a quello costituito a livello ita-
liano da “Le Scienze” la rivista di alta divulgazione scientifica per eccellenza) uscita
per la prima volta in Germania nel 1971, il cui più noto “Caporedattore”, Peter
Tschiene risulta tra gli autori stranieri più ospitati su SDS, anche in quanto fre-
quentatore abituale dei corsi e dei convegni organizzati nel nostro Paese.
Proprio dei risultati dei convegni, SDS si alimenta costantemente fornendo una
cassa di risonanza importante per eventi non sempre di facile accesso ai tec-
nici sportivi. Va detto che il rapporto con la cultura sportiva tedesca, esem-
plificata da Leistungssport, e evidenziato dalle numerose traduzioni, non fu
però affatto unilaterale o di pura imitazione, fu frutto di una collaborazione reci-
proca: nei primi trent’anni di quella rivista, vengono pubblicati lavori di settantaquattro
autori italiani, in maggioranza traduzioni in tedesco di articoli originali di SDS. L’Italia è al
quarto posto della classifica dei paesi che contribuiscono a Leistungssport dopo (ovviamen-
te) la Germania, la Russia e l’Austria.
Già al primo anno di vita, SDS si propone un ritmo ambizioso di pubblicazione, non sempre
facile da rispettare e da riprendere in caso di ritardi sempre in agguato anche per motivi
burocratico-amministrativi; se da un lato la scelta di tradurre autori stranieri di qualità
impone limiti e strategie ragionate, non sempre il flusso di contributi che provengono
dagli autori italiani riesce ad essere così alto da consentire il rispetto delle cadenze
promesse di pubblicazione. In fondo anche l’idea di un Comitato di redazione interdi-
sciplinare capace di assicurare qualità e continuità alla Rivista è per certi versi una
novità sul panorama italiano. Il Coordinatore redazionale Mario Gulinelli, è affian-
cato in questo compito pionieristico da Carlo Morino, Renato Manno, Giorgio
Carbonaro, Alessandro Camilli, Pietro Delfini, Luigi Cimnaghi; a differenza di altre
riviste in cui i membri del board editoriale rispecchiano le diverse branche disci-
plinari, il gruppo che cominciò ad animare la rivista era estremamente com-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

patto e rappresentava essenzialmente il progetto culturale che dal 1966


aveva portato il Comitato Olimpico Italiano ad istituire con la Scuola dello
Sport una struttura di formazione per Maestri dello Sport.
Dalla fondazione della rivista, vengono pubblicati (alla fine del 2005) 677 articoli con
oltre 1323 autori individuali o collettivi; gli autori italiani sono evidentemente i più rap-
presentati, ma i contributi degli autori stranieri contribuiscono in modo non trascurabile,
garantendo la dimensione di internazionalità.
Leggere SDS significa soprattutto cogliere l’evoluzione delle tematiche del dibattito scientifico
nello sport e il loro impatto sul nostro Paese. Difficile è dire se sia stata SDS a determinare il
dibattito su alcuni temi o se li abbia raccolti
Sport Numero articoli dal campo proponendoli all’attenzione gene-
rale. Probabilmente sono vere entrambe le
Atletica leggera 30 versioni. Nel 1983 viene inaugurata l’attenzio-
Giochi sportivi 16 ne per le problematiche biomeccaniche, alle
Calcio 15 quali già aveva fatto riferimento il prof. A.
Ginnastica 14 Dal Monte con un suo articolo pubblicato
Pallacanestro 12
nel numero zero (es. lo studio del salto
con gli sci di Pedotti e Rodano), per i
Pallavolo 11
processi cognitivi (lo studio dell’atten-
Sci di fondo 10 zione di Bagnara), il controllo del 5
Scherma 9 movimento (Arrigo) e per la psicolo-
Nuoto 6 gia sociale (Salvini), ma anche per la
Tennis 5 genetica (Bianchi, Bach e Klissouras
Judo 5 sull’ereditarietà). Al tempo stesso
Ciclismo 4
si saldano le prime di esperienze
di rapporto tra il contesto acca-
Sport di combattimento 4
demico e la ricerca applicata
Vela 3 allo sport. Nel giugno 1983,
Tiro con l’arco 3 Carmelo Bosco pubblica un
Pattinaggio su ghiaccio 3 primo contributo assai innovativo
Canoa 3 per quei tempi sulla determinazione della
Sci alpino 2 curva forza-velocità e ne suggerisce impor-
Pallanuoto 2
tanti applicazioni per l’allenamento.
Contemporaneamente vengono abbozzate
Lotta 2
una prima teoria dei giochi sportivi (Kon-
Canottaggio 2 zag, Teodorescu), modelli per l’identifica-
Tiro a volo 1 zione del talento (Nadori) e per l’allena-
Tiro 1 mento della forza giovanile, ma non
Tennis tavolo 1 mancano contributi di sistema sulla
Sport subacqueo 1 teoria e metodologia dell’allenamento
Sci nautico 1
(Verchosanskij et al.) da tempo al
centro del dibattito per il pubblico
Salto con gli sci 1
italiano, grazie al precursore Atle-
Rugby 1 ticastudi (allora diretta da
Pentathlon 1 Pasquale Bellotti, futuro Capo
Nuoto pinnato 1 servizio della Scuola dal 1992
Hockey 1 al 2005, anno in cui è stato
Golf 1 sostituito dall’attuale Diri-
Sport tecnico-compositori 1
gente della Scuola stessa, il
dott. Nicola Schiavone).
Automobilismo 1
Da allora nuovi temi vengono costantemente
Tiro con l’arco 1 introdotti e approfonditi, mentre tematiche
Alpinismo 1 più tradizionali vengono rivisitate nell’ottica
Aeronautica 1 dell’interdisciplinarietà: l’insegnamento
Aerobica 1 della tecnica, l’allenamento degli sport di
resistenza, il ruolo e la personalità dell’al-
lenatore, le simulazioni e le tecnologie
applicate all’allenamento e alla gara. Bruna Rossi è la prima autrice-donna italiana ad
essere ospitata nel 1984 sulla rivista con un articolo su Ritmi biologici e prestazione,
scritto in coppia con Zani sul numero di aprile e giugno. Nello stesso tempo vengono
pubblicati il contributo miliare (davvero ancora attuale) di José Maria Cagical, sulla
pedagogia dello sport e lo studio dell’evoluzione dei record atletici di Enrico di
Prampero. Con il 1985 – anno in cui in coincidenza con il rinnovamento della
linea grafica della Scuola dello Sport (promosso dal Mds Gianfranco Carabelli,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

nominato ufficialmente Capo servizio della Scuola dello Sport nel 1984), la rivi-
sta si dà un restyling ripartendo dal numero 1 della nuova serie – vanno in
primo piano gli studi endocrinologici, l’allenamento ideomotorio, mentre pro-
segue senza sosta il dibattito sulle capacità coordinative, sulla rapidità/velocità
e sullo sviluppo della prestazione giovanile. Il 1987, riscontra non solo l’affiorare delle
problematiche dello stretching e della fatica muscolare locale, ma soprattutto vede per la
prima volta SDS estendere l’attenzione al di fuori del range di problematiche a cuore degli alle-
natori e degli studiosi della prestazione, presentando un articolo sulla violenza negli stadi
sportivi (de Leo e altri) e legittimando quindi un approccio sociologico (o più in generale delle
scienze sociali) al fenomeno sportivo che poi ritroveremo con relativa frequenza dal 1990 in
poi con contributi - tra gli altri - di Nicola tra preparazione fisica e preparazione tecni-
Soggetto Numero
Porro e Antonio Mussino. co-tattica, come quelli particolarmente sti-
principale articoli
Nel marzo 1988 (anno nel quale il Mds molanti di G. Lehmann e H. Sass, A.
Roberto Contento subentra come Capo ser- Fisiologia 85 Vietinghof, R. Stoll, entrambi apparsi sul
vizio della Scuola dello Sport a Gianfranco Teoria dell’allenamento 82 numero di luglio-settembre del 1997, segui-
Carabelli, nominato Segretario della Fede- Psicologia 80 to da un altro numero “quasi” monotemati-
razione italiana di atletica leggera), viene Forza 35
co dedicato prevalentemente al talento gio-
inaugurata con la collaborazione di Arnd vanile.
Biomeccanica 30
Krüger, curatore dell’omonima rubrica in Superallenamento, problematiche della lotta
Leistungssport, la rubrica Trainer’s Digest, Attività giovanile 27 al doping e gestione dell’alimentazione, spe-
6 una selezione sistematica di contributi stra- Modelli di prestazione 26 cie per quanto riguarda l’integrazione ali-
nieri importanti che vengono messi a dispo- Valutazione 25 mentare, sono altri temi che trovano un’ac-
sizione in forma sintetica agli allenatori ita- Metodologia dell’insegnamento 23 celerazione importante a partire dal nuovo
liani, senza rendere necessario l’accesso alla Medicina dello sport 22 millennio. Quest’ultimo è segnato oltre che
lingua originale o la loro traduzione. Alimentazione 19 da un continuo progresso delle conoscenze
Dagli indici di SDS, è facile ricostruire i temi Controllo motorio 18
sui modelli di prestazione dei diversi sport, in
più vivi dell’evoluzione del dibattito sporti- particolare dall’ingresso (con il numero 49)
Capacità coordinative 18
vo: nel 1988 la donna atleta va in primo delle problematiche del marketing e del
piano, con un dibattuto articolo di Marcello Resistenza 14 management sportivo, inaugurate con un
Faina, presto pubblicato tradotto anche su Talento 13 articolo di Giuseppe Ricci e poi portate avan-
Leistungssport, nel 1989; si ritorna più Tattica 12 ti attraverso contributi di numerosi autori
volte sul tema del “bambino sportivo” che Sociologia 10 italiani e stranieri, tra cui Alain Ferrand. Viene
ripropone le problematiche sull’attività pre- Informatica 9 riconosciuta così la centralità delle proble-
scolare e della prima età scolare, a partire Allenamento in altitudine 8 matiche gestionali, organizzative e di comu-
da un review assai approfondito di Arnd Capacità motorie 8
nicazione per l’ulteriore sviluppo delle pre-
Krüger. È di quegli anni inoltre la crescita stazioni e del sistema sportivo. Al tempo
Doping 8
ulteriore dell’interesse per le problematiche stesso l’innovazione tecnologica apre il
della metodologia dell’insegnamento delle Marketing 8 dibattito sull’ingegneria genetica (cfr. l’arti-
tecniche sportive, argomento di solito Tecniche specifiche 8 colo di Wolfarth sul n. 55 del 2002) .
lasciato agli educatori fisici, che viene inve- Allenamento dei bambini 7 Un importante cambiamento avviene nel
ce tradotto anche nel linguaggio degli alle- Varie 7 2004, anno in cui la pubblicazione e la distri-
natori (si veda il contributo di Pièron nel Antropometria 6 buzione della rivista vengono affidate all’e-
gennaio-marzo del 1989), come sarà con- Flessibilità 6 sterno, alla Casa editrice Calzetti-Mariucci.
fermato nel 1991 dalla pubblicazione di Genetica 6
La filosofia e l’ispirazione della rivista resta-
uno specifico supplemento al numero 22, no, però, inalterate, anzi la sfida del “merca-
Rapidità 6
dedicato interamente alla tecnica sportiva to” spinge la Redazione, come sempre gui-
che riunì i principali articoli pubblicati fino Scienza 6 data da Mario Gulinelli, ad introdurre nuove
ad allora sul tema. Sviluppo motorio 6 problematiche, come quelle legate al rappor-
Nel 1990 SDS, pubblica per la prima volta un Auxologia 5 to tra attività fisica e salute, oggetto di due
articolo del “decano” della teoria dell’allena- Giochi olimpici 5 importanti articoli di rewiew del finlandese
mento, Lev Matveev, nel momento in cui il Management 4 Vuori apparsi nel numero 64 e 65 del 2004,
dibattito sull’attualità e l’efficacia dei modelli Preparazione fisica 4 o ad affrontare quelle tradizionali anche da
generali proposti agli allenatori per condurre Coaching 3
prospettive diverse. Il resto è attualità o pro-
la loro azione pratica comincia a vivacizzarsi. gettualità futura: la rivista mantiene oggi
Donna 3
Lo stesso dibattito riaffiorerà con molto come allora la sua vocazione interdisciplina-
maggiore vigore alla fine del decennio (1998 Record 3 re e internazionale.
e 1999) e poi per i primi anni del nostro Riscaldamento 3 Le tabelle n. 1, 2 e 3 mostrano la distribuzio-
secolo, culminando con un’appassionata Salute 3 ne dell’interesse tra gli sport, tra i grandi
recente polemica che contrapporrà tra gli Bambini 2 temi delle scienze applicate e anche il con-
altri Platonov e Verchosanskij. Fisioterapia 2 tributo dei diversi paesi alla creazione di
Nel 1991 il tema dell’allenamento in altitu- Match analysis 2 questo “corpus di conoscenze” ormai tra-
dine prende “quota” (ci si lasci il gioco di sversale per gli allenatori e per tutti gli ope-
parole) e verrà particolarmente affrontato ratori del mondo dello sport.
da una serie di articoli del 1995, anno in cui sulle problematiche specifiche di questo Resta da interrogarsi sul futuro della rivista,
esce un secondo numero speciale sulla pra- settore critico. Il corposo numero speciale o meglio delle riviste, nell’era di Internet,
tica sportiva giovanile in corrispondenza con riuniva, accanto a materiale già pubblicato, strumento più immediato, democratico ma
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

una importante Conferenza Nazionale sul- contributi non conosciuti al pubblico italia- per certi versi meno capace di assicurare la
l’attività giovanile fortemente voluta da no come quello di Malina, sul concetto di continuità di progetti culturali e la garanzia
Pasquale Bellotti, subentrato come Capo “maturità” e il suo rapporto con la presta- di qualità e rigore scientifico e metodologi-
servizio della scuola dello sport nel 1992 a zione sportiva. Nel 1997 un numero quasi co, pur nell’evoluzione delle conoscenze e
Roberto Contento, diventato Segretario monotematico affronta i problemi certa- nel continuo cambiamento di prospettive. È
della Federazione italiana sport invernali. mente non nuovi della cronobiologia e cro- questo probabilmente lo spazio elettivo e la
L’evento riunì alla Scuola dello Sport studio- nopsicologia (dal jet lag allo studio dei ritmi missione per SDS, Scuola dello Sport, rivista
si, addetti ai lavori e rappresentanti tecnici e circadiani), mentre sempre più spesso sono di cultura sportiva.
politici delle Federazioni per fare il punto proposti articoli tesi a rivedere il rapporto Alberto Madella
SCIENZA DELLO SPORT

Dario Dalla Vedova,


Claudio Gallozzi,
Maurizio Besi,
Marcello Faina,
Istituto di Medicina e Scienza dello Sport,
Coni, Roma
7

Nuovi occhi
per l’allenatore
Nuovi occhi per gli allenatori...
venticinque anni dopo

Gli “occhi nuovi” sono tutti gli


strumenti che la moderna tecnologia
mette a disposizione di tecnici,
allenatori ed atleti per “vedere” ed
approfondire i fenomeni che sono
coinvolti nell’esecuzione di una
prestazione sportiva di alto livello.
Nei venticinque anni trascorsi dalla
pubblicazione su questa rivista di un
articolo dallo stesso titolo e con la
firma del prof. Antonio Dal Monte
molte cose sono cambiate. La ricerca
e la scienza hanno compiuto passi da
gigante e sono state rese disponibili
al grande pubblico sofisticate
tecnologie nate per applicazioni
in ambito militare e aerospaziale.
È interessante notare come molti
dei problemi pratici posti dal campo
di gara siano rimasti gli stessi, così
come le intuizioni avute anche un
secolo fa dai primi scienziati dello
sport siano ancora valide. È cambiata
invece la metodologia per arrivare
a determinati risultati, la potenza di
calcolo, la possibilità di automazione
dell’elaborazione dati, il tempo
necessario per dare risposte concrete
e precise. Si presenta una parte
dell’esperienza, quella relativa alla
ricerca biomeccanica e meccanica sui
mezzi da gara, maturata dall’Istituto
di Medicina e Scienza dello Sport
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

del Coni (IMSS) in questi anni,


FOTO ISTITUTO DI MEDICINA E SCIENZA DELLO SPORT

con particolare riferimento al fatto


che avere ospitato i Giochi Olimpici
Invernali di Torino 2006 ha offerto
l’opportunità di lavorare in modo
approfondito con le Squadre
Nazionali della Federazione italiana
sport invernali e della Federazione
italiana sport del ghiaccio ed
il loro equipaggiamento da gara.
Introduzione sono la comprensione di quanto accade, la
valutazione dei parametri su cui agire e del
“La valutazione funzionale dell’atleta si peso che ciascuna componente ha nella
basa sull’utilizzazione delle leggi della fisica, prestazione finale, analisi ancora più impor-
delle nozioni di fisiologia e delle rilevazioni tante quando sia utilizzato un mezzo di
di biochimica, allo scopo di studiare la gara più o meno evoluto. Quello che segue
performance dell’atleta. Il gesto sportivo ed è quindi un breve elenco di alcuni strumenti
il raggiungimento dei massimi risultati ago- disponibili per scienziati e tecnici con relati-
nistici sono oggi arrivati a livelli tanto eleva- ve applicazioni pratiche.
ti che l’occhio dell’allenatore più esperto Esempio di quanto detto è l’analisi video ed
8 non riesce a cogliere ed a quantificare tutti i in particolare l’analisi stroboscopica. Tale
complessi fenomeni che caratterizzano gli tipo di studio fu adottato oltre un secolo fa
effetti dell’allenamento e quindi le trasfor- per effettuare i primissimi lavori di tipo bio-
mazioni che è necessario che si verifichino meccanico di analisi delle varie fasi di passo
nel corpo dell’atleta”. Con queste parole e corsa appena la tecnologia rese disponibile
scritte venticinque anni fa il professore uno strumento rivoluzionario come la foto-
Antonio Dal Monte iniziava un articolo inti- grafia. Può apparire strano, ma ancora oggi
tolato “Nuovi occhi per l’allenatore” pubbli- l’analisi stroboscopica è molto utilizzata sul
cato sul numero zero di questa rivista. Ed è campo per comprendere che cosa avviene in
proprio a quell’articolo che si ispira e con- tempi brevi ed in fenomeni complessi.
giunge idealmente questo lavoro diretto a Quindi non è cambiato il principio su cui si nell’impianto dell’Oval di Torino. In questo
presentare ciò che in venticinque anni è basa questo tipo di analisi, ma le strumenta- caso sono state predisposte alcune posta-
successo dal punto di vista scientifico e zioni scientifiche disponibili per il ricercatore. zioni di fotocellule per misurare tempi e
dell’innovazione tecnologica e, di conse- Lo studio che fino a qualche anno fa richie- velocità di percorrenza del giro e delle sin-
guenza, quali siano state le ricadute prati- deva ingenti investimenti dal punto di vista gole curve durante la simulazione di gare di
che nel mondo dello sport di alto livello. Il delle attrezzature, ma soprattutto del tempo diversa lunghezza. Uno studio ancora più
professor Dal Monte continuava: “Con la di elaborazione dell’immagine, oggi richiede interessante è stato effettuato sulla gestio-
valutazione funzionale dell’atleta che, come pochi minuti. Di seguito si vedranno alcuni ne dell’accelerazione posizionando le foto-
si è detto, coinvolge oltre che il grande capi- esempi di analisi stroboscopica e saranno cellule rispettivamente all’ingresso, al centro
tolo della fisiologia del lavoro muscolare brevemente presentate diverse strumenta- e all’uscita di una curva. È stato così possibi-
anche i settori biomeccanico e biochimico, si zioni, più o meno recenti, che sono disponi- le valutare, per diversi atleti e specialità, la
tende a fornire all’allenatore “nuovi occhi” bili per lo studio nel mondo sportivo ed i distribuzione di velocità e quindi l’andamen-
che gli permettano di “quantizzare” e cioè di relativi esempi applicativi che fanno parte to dell’accelerazione nel relativo settore. I
misurare con sufficiente esattezza i nume- del bagaglio di esperienza dell’Istituto di risultati sono molto importanti sia dal punto
rosi fenomeni che, variamente amalgamati, Medicina e Scienza dello Sport del Coni di di vista tecnico che tattico perché coinvol-
concorrono alla formazione di quell’organi- Roma (IMSS). gono fattori quali la preparazione fisica del-
smo così eccezionale nelle prestazioni fisi- l’atleta, la messa a punto dei pattini, ma
che quale è l’atleta”. Sin dagli albori del I nuovi occhi per l’allenatore anche valutazioni relative a gare, come le
mondo sportivo moderno desiderio e oggi staffette, che richiedono l’alternanza di atle-
necessità costanti di tecnici, allenatori, ti con caratteristiche fisiche e tecniche
medici e atleti delle diverse discipline spor- Le fotocellule: le fotocellule, come noto, diverse.
tive sono stati, infatti, quelli di studiare ed funzionano sul principio dell’interruzione Un tipo particolare di fotocellula è quella a
ottimizzare il gesto tecnico e l’eventuale di un fascio luminoso riflesso da un barre ottiche continue, cioè un sistema
attrezzo di gara, rendere oggettive le espe- riscontro riflettente e, una volta che sia modulare costituito da aste di plastica
rienze maturate sul campo e analizzare gli nota la loro disposizione spaziale, consen- lunghe ciascuna un metro che possono
avversari più forti. Le misure infatti consen- tono di risalire a misure quali tempo e essere composte fino a raggiungere la lun-
tono il confronto e la verifica delle impres- velocità media di percorrenza di un deter- ghezza complessiva di diciotto metri.
sioni sul campo, ma anche la creazione di minato tratto. Loro pregi sono di essere Qualunque cosa tocchi il suolo all’interno
un archivio di dati e di esperienze che siano strumenti da campo, facili da gestire con di questo sistema interrompe il fascio
disponibili nel tempo per essere poi, even- precisione fino ad un millesimo di secon- luminoso e di conseguenza vengono misu-
tualmente, approfondite, confrontate ed do. Però, proprio perché basate sull’inter- rati in modo diretto il tempo di volo e i
aggiornate. A questo scopo è nata e si è ruzione di un fascio luminoso, la geome- tempi di contatto. Sono possibili anche
sviluppata la biomeccanica: la scienza che tria dell’oggetto che le attraversa può misure indirette quali, ad esempio, il moto
si occupa dell’analisi della meccanica degli influenzare la misura, in qualche caso del baricentro del sistema. Lo strumento è
organismi viventi e che si avvale di tutti gli anche pesantemente. Altri limiti sono l’il- preciso, misura tempi e lunghezza dei
strumenti di indagine della fisica per quan- luminazione, in quanto diverse condizioni passi ed è modulare, cioè può essere con-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

to riguarda lo studio dell’equilibrio (statica), di luce esterna possono influenzare la rile- figurato secondo le esigenze. I suoi limiti
del movimento (cinematica) e delle forze vazione, ed il rischio di interferenze nocive sono il costo, purtroppo ancora abbastan-
(dinamica) (cfr. riquadro a pagina 15). Fino come la pioggia che con le sue gocce crea za elevato, il tempo necessario per mon-
a pochi anni fa le analisi biomeccaniche disturbi tali da rendere a volte impossibile taggio e calibrazione, la necessità di ali-
erano lunghe e laboriose, oggi la tecnologia effettuare le misure. Uno studio recente- mentazione e la possibilità di interferenze
mette a disposizione strumenti sempre più mente eseguito dall’IMSS con utilizzo di esterne, soprattutto in caso di precipita-
sofisticati per cercare di semplificare pro- fotocellule ha riguardato l’analisi del tempo zioni come la pioggia. Nella figura 1 è
blemi complessi come quelli legati allo stu- di percorrenza di curva dei pattinatori su riportato un esempio di utilizzo con la
dio del movimento umano. Interessi primari ghiaccio, specialità pista lunga, effettuato misura di tempi di volo e di contatto e di
Tempi di contatto e di volo Lunghezza e frequenza dei passi
0,3 180 6,0
160 5,5
0,26
140
5,0
0,20
120
4,5
ms

cm

p/s
0,15 100
4,0
0,10 80
60 3,5
0,05 3,0
40
0 20 2,5
9
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Numero passi Numero passi
TC Media TC Lunghezza passi L media
TV Media TV Frequenza dei passi F media

Figura 1 – Tempi di contatto e di volo, lunghezza e frequenza dei passi nella fase di spinta di un atleta di bob. Linea tratteggiata: media della nazionale
maschile di bob.

lunghezza e frequenza dei passi di un primi cento metri di un normale impianto


atleta della nazionale italiana di bob di slittino: in questo caso per i limiti citati
maschile. In particolare si nota come lo precedentemente non è stata usata la ruota
strumento consente, in tempi brevi, di metrica, ma un encoder a filo fissato con
valutare i dati ottenuti, nella figura rap- opportuno sistema all’attrezzo da gara e
presentati dalla linea continua, rispetto ad che si staccava dopo circa dieci metri
esempio alla media degli altri componenti lasciando scendere liberamente lo slittino,
della nazionale (linea tratteggiata). mentre la ruota metrica ed il sistema di
acquisizione erano fissi a terra. I risultati di
L’encoder a filo o ruota metrica: è una questo tipo di analisi consentono numerose
rotella con opportuni contatti magnetici o ed interessanti considerazioni sull’ottimiz-
sensori luminosi, come quelli ormai diffu- zazione delle fasi di spinta, sulle diverse
samente utilizzati nei mouse di molti com- modalità di esecuzione, sulle valutazioni
puter, che misura angoli e velocità. dello stato di preparazione fisica degli atleti
Nell’encoder questo avviene svolgendo un e, soprattutto nel bob a quattro, sul modo
filo come accade, ad esempio, al rocchetto di formare gli equipaggi. Figura 2 – Fotodiodo montato su uno slittino.
della canna da pesca. I pregi dello strumen-
to sono la notevole precisione che può arri- Il fotodiodo: è uno strumento messo a coder a filo che non può misurare oltre la
vare ad oltre 200 dati per ogni singolo giro, punto, nella configurazione proposta, lunghezza del cavo utilizzabile. Viceversa il
la leggerezza e, di conseguenza, la facilità dall’IMSS proprio per ovviare ai citati pro- fotodiodo consente la rilevazione continua
di trasporto. I limiti sono il montaggio, per- blemi della rotella metrica circa la misura- della velocità di discesa sul ghiaccio e in
ché nel caso dell’encoder a filo bisogna zione della velocità su superfici quali, ad teoria, mettendo gli opportuni riferimenti,
prevedere un cavo che sia collegato in esempio, il ghiaccio. Funziona con lo stesso anche per tutta la lunghezza della pista,
qualche modo all’atleta e che, eventual- principio della penna ottica ormai comune- parametro fondamentale per l’analisi di
mente, si sganci al momento di massima mente utilizzata in diversi campi, che è quanto accade nelle singole curve, per
estensione oppure, nel caso della ruota quello di leggere le variazioni di luce causa- diverse discese e tecniche di guida.
metrica, il fatto che debba essere montata te da un’alternanza di strisce bianche e
con una opportuna forcella ammortizzata nere. Lo strumento, figura 2, è montato a Il GPS: il Global Positioning System (abbre-
sul mezzo da gara. Altro limite è la neces- bordo del mezzo con una piccola centralina viato in GPS, a sua volta abbreviazione di
sità di una memoria esterna che registri i di memorizzazione dati ed ha il pregio di NAVSTAR GPS, acronimo di NAVigation
dati. Inoltre nel caso della ruota metrica vi avere elevata precisione di misura, di non System with Time And Ranging Global
deve essere necessariamente un contatto necessitare di alcun contatto a terra e fun- Positioning System) sfrutta una tecnologia
con il terreno, cosa che ne esclude, ad zionare quindi su tutte le superfici in un militare statunitense che si basa sulla trian-
esempio, l’utilizzo su superfici quali la neve ampio range di velocità. I limiti, viceversa, golazione di segnali provenienti da una
o il ghiaccio. Con tali strumenti, nell’ambito sono l’ingombro leggermente maggiore costellazione di satelliti. In base a questa
del Progetto Speciale Torino 2006, sono degli strumenti precedentemente citati e la procedura e con una serie di calcoli molto
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

stati eseguiti numerosi test di misura di necessità di avere opportuni riferimenti al precisi sincronizzati da un orologio atomico,
velocità e accelerazioni nelle fasi di parten- suolo che, nel caso del ghiaccio, sono stati lo strumento calcola la propria posizione
za di bob e slittino. Nel caso del bob è stato appositamente creati colorando alcune nelle tre coordinate x, y, z. A questo proposi-
utilizzato un vecchio mezzo da gara sui cui aree. Altri limiti sono la sensibilità alla to occorre citare il fatto che la precisione del
erano montate quattro rotelle al posto distanza da terra, che non può variare di sistema è volutamente disturbata dall’eser-
delle lame che poi è stato spinto dagli atleti più di qualche millimetro rispetto ad un cito statunitense per evitare che uno stru-
su una pista dotata di rotaie riproducente valore prefissato, e la sensibilità alla varia- mento del genere possa essere utilizzato per
la planimetria della parte iniziale di una zioni di luce ambientale. Anche con questo scopi bellici ostili o terroristici. Ai numerosi
pista di bob. Per lo slittino si è invece utiliz- strumento è stata analizzata la fase di par- pregi di questo nuovo strumento disponibile
zata una pista ghiacciata che riproduceva i tenza dello slittino, ma senza i limiti dell’en- ormai su larghissima scala, che sono la sua
e le possibili interferenze dovute a riflessi
Il software SailingVideo di altri oggetti fissi o in moto presenti nel
campo di misura, come un pilastro oppure
Sailing Viewer v. 1.1 - Registrato il 14/07/2003 l’azione di altri atleti. La precisione poi è
strettamente correlata con il fatto che
l’oggetto da misurare si muova lungo una
linea parallela al posizionamento del sen-
Data sore, perché movimenti su traiettorie obli-
07 mag 2003
que fanno perdere una componente di
Ora
velocità. Ultimo limite, infine, la necessità
10 12.11.07
di una memoria esterna per registrare i
SOG/COG
5,0 km 091° dati. Ad esempio con questa tecnica si
LOG/Prua sono analizzati i grafici di velocità relativi
--- 080° alla fase di spinta di un bob da cui sono
Vento Appar. state tratte interessanti informazioni quali
11,7 km -042°
le oscillazioni impresse al sistema dagli
Vento reale
8,6 km -064° atleti, il punto in cui essi sono saliti a
Cella 1(kg)
bordo, il grafico delle velocità in funzione
1,2 kg dello spazio o del tempo.
Cella 2(kg)
1,9 kg Un’altra vasta famiglia di strumenti è
Scala 1:2.015 Stato 20 quella utilizzata per le misure della forza,
Mouse 45°49,2938N 010°50,1899’E – + quindi nel campo della dinamica, come
molle, dinamometri, estensimetri e celle di
Figura 3 – Tracciato al suolo della rotta percorsa durante un test dalla dalla barca Yngling, nuova carico.
Classe introdotta per i Giochi olimpici di Atene 2004.
Gli strumenti a molla funzionano sul
economicità, le dimensioni ridotte e il peso infine sviluppato un software chiamato principio fisico per cui la molla si allunga
leggero e che consente di avere dati nelle Sailing Video che importa i dati prove- in modo linearmente proporzionale al cari-
tre dimensioni, si affiancano i limiti dovuti nienti dalle strumentazioni montate a co cui è sottoposta e il fenomeno può
alla necessità di avere il cielo libero per bordo della barca e quelli del GPS sincro- essere descritto da poche formule. Lo stru-
poter “vedere” letteralmente i satelliti, e la nizzandoli con un video e visualizzando in mento è tanto semplice quanto antico, ma
frequenza di campionamento, cioè il nume- tempi molto brevi i risultati, permettendo ancora oggi è utilizzato. Un’evoluzione
ro di misure che il sistema è in grado di fare così di capire quello che succede durante notevole per precisione, minor ingombro e
in un secondo, ancora piuttosto bassa. fasi tecniche complesse come le manovre per la capacità di essere letta e memorizza-
Quindi questo strumento non può essere o le virate. ta su un computer è costituita dagli strain-
utilizzato, ad esempio, in un impianto gauges o estensimetri e dalle celle di
indoor e sono possibili imprecisioni nel cal- Il Radar: acronimo dell’espressione ingle- carico. Il funzionamento di questi sensori è
colo della posizione se l’atleta o il mezzo da se RAdio Detection and Ranging, noto basato sul principio che la resistenza di un
gara si muovono ad alta velocità. Infine anche agli automobilisti come Autovelox, conduttore cambia quando è soggetto a
bisogna ricordare la precisione che viene funziona misurando il tempo impiegato deformazioni. In particolar modo la resi-
volutamente disturbata, così come i possibili da un’onda emessa da una sorgente (il stenza opposta da un filo ad essere attra-
errori soprattutto sull’asse z, cioè per le Radar appunto) a tornare indietro dopo versato da una corrente aumenta quando è
valutazioni di variazioni di posizione verti- essere stata riflessa da un ostacolo. Se il sottoposto a trazione. Utilizzando questo
cale. Un esempio pratico di utilizzo di que- corpo è fermo il tempo necessario per il principio fisico è stato possibile costruire
sto strumento è proposto nella figura 3 in ritorno è ovviamente uguale a quello di strumenti molto piccoli, come quello pro-
cui si vede il tracciato al suolo della rotta andata, viceversa se l’ostacolo è in movi- posto in figura 4, che possono essere mon-
percorsa durante un test dalla barca mento l’onda di ritorno ha un tempo di tati su diversi tipi di attrezzatura sportiva.
Yngling, nuova Classe introdotta per i percorrenza maggiore o minore a seconda
Giochi olimpici di Atene 2004, sulla quale che l’oggetto si stia rispettivamente allon-
l’IMSS ha svolto una lunga serie di test tanando o avvicinando alla sorgente. I
insieme alla Federazione italiana vela per pregi di questo strumento sono semplicità
la caratterizzazione del mezzo e lo studio e velocità operative, soprattutto il fatto
delle tecniche di conduzione. In particola- che non è necessario il montaggio di sen-
re è stato possibile ricostruire le posizioni sori sul soggetto, la possibilità di misure
in sequenza della barca sincronizzandole anche da lontano (sono stati rilevati dati
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

con altre misurazioni quali la velocità del di oggetti in movimento anche a diverse
vento, l’angolo di sbandamento e di timo- centinaia di metri, ottenuti solo nel caso
ne, la forza sul timone stesso e sull’attrez- di bersagli di dimensioni notevoli oppure
zatura in un ambiente come l’acqua dove molto veloci), la cattura del movimento
normalmente è difficile misurare. Ciò ha degli avversari o di oggetti come, ad Figura 4 – Maniglia strumentata per la misura-
consentito di valutare il peso che la rego- esempio, una pallina da tennis. I limiti, di zione della forza esercitata dagli atleti nella
lazione delle vele, gli assetti e le diverse contro, sono nella precisione, variabile in fase di spinta del bob. (In collaborazione con il
posizioni dell’equipaggio hanno sulla pre- funzione della superficie esposta dell’og- Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Uni-
stazione finale dell’imbarcazione. È stato getto che si muove rispetto alla sorgente, versità di Padova).
360
laterale sinistro e dal frenatore sul carrello
FX1 (N) di spinta del bob a 4 di cui si è accennato
-180
120
Forza pilota in precedenza, sincronizzate con lo spazio
FZ1 (N)
-370
percorso, la velocità e l’accelerazione.
490 Particolarmente interessante è notare le
FX2 (N)
-110 simmetrie di spinta del braccio destro e del
230
Forza laterale Dx braccio sinistro del frenatore, mentre le
FZ2 (N)
-340 oscillazioni presenti sul grafico corrispondo-
410
FX3 (N)
no ai singoli passi. Si nota l’andamento della
-140
Forza laterale Sx
forza espressa con l’aumento della velocità
60
e l’eventualità che qualcuno degli atleti nel 11
FZ3 (N)
-460 momento della salita a bordo eserciti una
680
FX4R (N) trazione sulla maniglia, frenando così il
-150
710
sistema. Come si può facilmente intuire, uno
FX4L (N) Forza frenatore strumento del genere è utile non solo per
-130
15 fare valutazioni veloci dello stato di forma
ax (m/s2) Accelerazione dell’equipaggio, ma anche per studiare le
-62
17 capacità tecniche e l’opportunità della sele-
vx (m/s) Velocità
-1 zione di un determinato ruolo in funzione
290 delle caratteristiche specifiche. Un’altra
sx (m) Spazio
0 applicazione dello stesso tipo di sensore è
Tempo (secondi) stata messa a punto per le maniglie di spin-
ta dello slittino. In questo caso le maniglie
Figura 5 – Grafici delle forze esercitate da un equipaggio di bob a 4 durante la fase di spinta. sono solidali con il terreno e l’atleta effettua
una serie di oscillazioni per il caricamento
elastico prima della spinta finale per partire.
Quello proposto si riferisce ad una mani- mento al sole per lungo tempo. Anche Nella figura 6 è mostrato il grafico delle
glia strumentata per la misura della forza fenomeni vibratori o di isteresi possono forze rispettivamente destra e sinistra, ver-
esercitata dagli atleti nella fase di spinta di falsare le misure. Le celle di carico sono ticale e orizzontale, impresse dall’atleta
un bob. I vantaggi sono le dimensioni estensimetri montati su opportuni telai. sulle maniglie. La possibilità di sincronizzare
molto ridotte, la possibilità di modellarli a Nella figura 5 è mostrato un grafico esem- queste forze con le varie fasi di spinta rile-
seconda delle esigenze, la precisione della plificativo del tipo di informazione sinteti- vate mediante analisi video consente di
misura e l’elevata sensibilità. I limiti sono i ca, ma contemporaneamente molto inte- valutare la tecnica di esecuzione del gesto,
disturbi dovuti a sollecitazioni tridimensio- ressante, che questi strumenti possono eventuali asimmetrie, di misurarle, di fare
nali e la conseguente necessità di essere fornire. In particolar modo, partendo dal- confronti sullo stato di forma di un atleta
tarati con frequenza. Inoltre poiché misu- l’alto verso il basso, si notano la compo- durante la programmazione dell’allenamen-
rano una deformazione, sono sensibili a nente x, orizzontale, e la componente z, to e in seguito a cicli di ginnastica corretti-
variazioni di temperatura, quindi non è verticale, delle forze esercitate rispettiva- va o compensativa, così come la possibilità
consigliabile, ad esempio, lasciare lo stru- mente dal pilota, dal laterale destro, dal di effettuare confronti tra diversi atleti e
tecniche di esecuzione del gesto. Come
accennato, la sincronizzazione dei dati di
tipo dinamico con quelli cinematici è anche
molto utile perchè una volta correlati i due
parametri, sarà sufficiente filmare l’atleta
per valutarne la condizione, così come è
possibile studiare le caratteristiche degli
avversari.
Prima di partire Prima spinta in avanti I inversione del moto
I software per l’analisi della prestazione
sportiva, siano essi di tipo video, per l’anali-
459.397
si fisico-matematica, la simulazione, la sta-
376.427
tistica o la valutazione del gesto tecnico,
233.157
sono forse gli occhi veramente “più nuovi”
210.487
resi disponibili per tecnici, allenatori ed
II inversione del moto atleti negli ultimi anni. Di seguito saranno
127.517
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

44.548
velocemente presentati alcuni programmi
-38.422
utilizzati, se non addirittura direttamente
-121.392
sviluppati dall’IMSS del Coni, per il supporto
-204.382
alle Federazioni Sportive Nazionali e agli
-287.332
atleti olimpici e di alto livello.
Fase I Fase II Fase III
-370.202
Innanzitutto, la video analisi, della quale
5.04 10.24 10.65 11.65 11.45 11.05 12.25 12.55 13.05 13.45 15.05 Rilascio delle maniglie sono stati già forniti alcuni esempi. Il note-
vole progresso scientifico nell’utilizzo di
Figura 6 – Grafici delle forze esercitate da uno slittinista durante le fasi della partenza. (Rilievi strumenti di ripresa, ma anche di elabora-
effettuati in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova). zione e calcolo dei filmati acquisiti, ha reso
8,9°
3,7°

139,0°

Codici ora Dati


00:11.600 142.81 Codici ora Dati
00:11.620 140.05 00:11.620 120.05
00:11.640 140.70 00:11.640 119.70
12 00:11.660 137.50 00:11.660 119.35
00:11.680 138.32 00:11.680 119.00
00:11.700 135.39 00:11.700 119.00
00:00.000 225.97 00:00.000 206.42

149.1° 156.0°

Figura 7 – Analisi delle oscillazioni verticali del baricentro nella scherma.

la video analisi fondamentale nella scienza cioè lo studio delle componenti che concor-
dello sport in distinti filoni di ricerca. Infatti rono alla ricostruzione di una prestazione
attraverso essa si può analizzare il gesto sportiva. Di seguito sono proposti alcuni
tecnico per ottimizzarlo dal punto di vista esempi di risultati ottenuti con la video
prestativo, si può valutare l’eventuale sim- analisi.
metria, asimmetria e postura di un atleta
per ottimizzare e personalizzare il suo pro- Figura 8 – Valutazione del grado di simmetria e
gramma di allenamento, ma anche sche- asimmetria dell’azione nello slittino. Agli angoli
matizzare la performance per arrivare a formati da tronco e braccia sono state asso-
quella che viene definita la match analysis, ciate le forze misurate sulle maniglie di spinta.

-00:00:200 -00:00:200 -00:00:200 -00:00:200

-00:00:100 -00:00:100 -00:00:100 -00:00:100


SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

-00:00:60 -00:00:60 -00:00:60 -00:00:60

T < 300 ms
Figura 9 – Elaborazione tratta da filmati ripresi durante gli Internazionali di Tennis d’Italia a Roma del 2006. Le azioni dei principali giocatori al mondo
sono state scomposte nelle loro fasi fondamentali per essere analizzate dai Maestri della Federazione italiana tennis alla ricerca di informazioni bio-
meccaniche sui più forti giocatori.
gara oppure se il movimento è eseguito in
modo ottimale in base a quanto suggerito
dall’esperienza e dagli archivi di informazio-
ni. Ad esempio, nel ciclismo professionistico
si è notato che atleti di caratteristiche
antropometriche anche molto diverse tra
loro hanno angoli di estensione del ginoc-
chio simili. Ciò significa che per la “macchi-
na uomo” questi valori sono quelli ottimali e
vanno in qualche modo raggiunti agendo
sulle regolazioni del telaio della bicicletta. Si 13
può costruire il grafico dell’estenso-flessio-
ne del ginocchio in modo da valutarne le
variazioni con l’altezza della sella durante
-00:00.060 -00:00.040 00:00.000 un test al cicloergometro, ma anche pren-
dendo informazioni da filmati di gara.
Figura 10 – Analisi grafica della distanza gomito-centro racchetta in un colpo di diritto di Federer. Sempre relativamente all’analisi degli angoli,
uno studio ha riguardato lo sci di fondo. In
Si è già parlato dell’analisi stroboscopica che sono stati confrontati servizio, diritto e rove- questo caso sono state analizzate le posi-
è utile qui richiamare per mostrare le note- scio dei tre atleti più forti nelle rispettive zioni dei componenti delle squadre naziona-
voli potenzialità che ancora oggi offre a tec- specialità per analizzarne le eventuali simili- li femminili e maschili juniores di sci di
nici e allenatori. Infatti molti gesti avvengo- tudini o differenze. fondo correlandole con le rispettive caratte-
no in tempi estremamente ridotti e nelle tre ristiche antropometriche, le posizioni assun-
dimensioni per cui è difficile scomporre l’a- Un altro parametro molto utilizzato è il te e gli angoli di caviglia, ginocchio, anca e
zione nelle sue diverse parti fondamentali cosiddetto ROM (range of motion) cioè il spalle. Digitalizzando le fotografie degli
per studiare e correggere quanto ottimizza- grado di estensione massimo e minimo rag- atleti nelle varie posizioni è stata calcolata
bile. L’analisi stroboscopica consente di fer- giunto da un’articolazione durante l’esecu- la sezione frontale e quindi, in modo indi-
mare, “congelare”, solamente le fasi interes- zione di un gesto tecnico a catena cinetica retto, la resistenza presentata all’avanza-
santi, di sovrapporre una serie di ulteriori chiusa come ad esempio il ciclismo. Il ROM è mento di ognuno di loro nelle diverse confi-
oggetti come griglie di riferimento e crono- interessante proprio nei casi in cui non si gurazioni. Il risultato sintetico riportato in
metri interni, di confrontare diverse presta- può modificare il vincolo e quindi è neces- figura 11 è una tabella grazie alla quale il
zioni e di sincronizzare filmati ripresi da sario l’adattamento da parte dell’atleta. tecnico con un veloce colpo d’occhio riesce
diversi punti di vista. Ciò permette di rico- Allenatore, preparatore atletico e riabilitato- a sapere, per ogni singolo atleta, se è stata
struire un gesto più complesso che si svolge re usano quindi questo indice per valutare ottenuta la posizione desiderata semplice-
nelle tre dimensioni con strumenti bidimen- gli effetti delle regolazioni del mezzo da mente dalla misura dei due angoli di anca e
sionali come la ripresa video. Ma è altrettan-
to interessante studiare gli avversari, perché
partendo da filmati a volte ripresi anche ANG1 vs ANG2
dalle trasmissioni televisive, si possono rico- (Casewise MD deletion)
struire dettagli, particolari ed analizzare ele- ANG2 = 14,318 + ,88874 ANG1
Correlazione: r = ,94655 8
menti altrimenti difficilmente visibili all’oc-
chio. La figura 7 è relativa alla scherma dove 7
10
è stata effettuata un’analisi delle oscillazioni 12 1
verticali del baricentro; nella figura 8, relati-
va allo slittino, agli angoli formati da braccia 9
e tronco sono state associate le forze misu-
rate sulle maniglie di spinta, per valutare il 14 160
8 3
grado di simmetria-asimmetria dell’azione. 150 1
12
La figura 9 è un’elaborazione tratta da fil- 140 3
11
mati ripresi durante gli Internazionali di 130
7
Tennis d’Italia a Roma nel maggio del 2006, 120 10 6
ANG2

11
in cui le azioni dei principali giocatori al 5
110 9
14 16
mondo sono state scomposte nelle loro fasi 100 6
5 4 2
fondamentali per essere analizzate dai 90
15
Maestri della Federazione italiana tennis alla 80 16
13
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

ricerca di informazioni biomeccaniche sui 15 70


più forti giocatori. Un esempio si vede nella 80 100 120 140 160 180 Regressione
ANG1 95% confid.
figura 10 in cui il giocatore numero uno al
2
mondo effettua un diritto: in questo caso 13
sono state sovrapposte all’immagine le ela-
borazioni atte a ricostruire un modello bio- 4
meccanico molto semplificato, ma altrettan-
to utile, per la comprensione di quello che
accade nelle diverse fasi di esecuzione del Figura 11 – Sci di fondo: analisi delle posizioni in funzione degli angoli di caviglia, ginocchio, anca
colpo. Durante gli Internazionali di Tennis e spalle.
Atleta Dx Sx Media

1 51 50 50,5
2 48 56 52,0 Frequenze principali = 0,76-0,79 Hz
3 53 56 54,5 T medio colpi: 1,3 s
4 52 54 53,0
5 51 54 52,5

Ampiezza
6 56 57 56,5
14 7 47 50 48,5
8 49 50 49,5
9 55 60 57,5
10 52 55 53,5
11 53 54 53,5
12 50 54 52,0
13 47 48 47,5
14 54 54 54,0

Media 51,3 53,7 52,5


0,00
0,03
0,06
0,09
0,12
0,15
0,18
0,21
0,24
0,27
0,31
0,34
0,37
0,40
0,43
0,46
0,49
0,52
0,55
0,58
0,61
0,64
0,67
0,70
0,73
0,76
0,79
0,82
0,85
0,89
092
095
0,98
1,01
1,04
1,07
1,10
1,13
1,16
1,19
1,22
1,25
1,28
1,31
1,34
1,37
1,40
1,43
1,46
1,50
1,53
1,56
1,59
1,62
1,65
1,68
1,71
1,74
1,77
1,80
1,83
1,86
1,89
1,92
1,95
1,98
2,01
Berlino, settembre 2005 Frequenza (Hz)

Tabella 1 – Valutazione del triangolo di spinta. Figura 12 – Spettro di frequenza della velocità di palleggio nel tennis.

ginocchio. La tabella 1 propone invece l’ar- tutto dei tempi relativi all’effettuazione di oscillazioni delle donne, che sono guidate e
chivio dati relativo al cosiddetto triangolo di ogni singolo palleggio. Nel caso presentato camminano all’indietro per cui non possono
spinta formato da ginocchio, punta del pat- si è analizzata una serie di scambi tra due vedere dove vanno, oltre alle componenti in
tino e piano orizzontale per gli atleti del giocatori, entrambi compresi tra i migliori bassa frequenza sopra menzionate presen-
pattinaggio su ghiaccio, specialità pista dieci al mondo, in cui sono state prese in tano, rispetto agli uomini, valori più elevati
lunga. Infatti è noto che tanto maggiore è la considerazione fasi di gioco con più di dieci in quelle di alta frequenza. Tali componenti
forza propulsiva esercitata dall’atleta sul palleggi. Nella figura 12 è presentata l’anali- sono state valutate con opportuni strumenti
ghiaccio, tanto minore deve essere l’angolo si spettrale effettuata con la Trasformata di matematici e software ed hanno mostrato
compreso tra la sua lama e il piano orizzon- Fourier dove si nota che per tutta la durata come la donna esegua una serie continua di
tale. Di conseguenza si può costituire una della partita i due giocatori hanno effettua- adattamenti al moto del partner per unifor-
correlazione molto interessante da studiare to gli scambi con un tempo medio tra un mare il proprio spostamento a quello dell’al-
tra l’angolo raggiunto e la capacità di un colpo ed il successivo pari a circa 1,3 s, tro. Ancora più interessante è stato il risul-
atleta di trasferire la sua forza sul ghiaccio quindi con le frequenze principali rispettiva- tato ottenuto correlando queste caratteristi-
valutata attraverso la velocità raggiunta. A mente di 0,76 e 0,79 Hz. È interessante che con il ranking occupato dalle rispettive
proposito del pattinaggio su pista lunga si è notare che quasi sempre il punto è stato coppie, in cui si nota che tanto più elevata è
anche studiato l’angolo formato dalla cavi- segnato in conseguenza di una variazione di la posizione e tanto maggiore è questa dif-
glia durante l’esecuzione di una curva. ritmo, nel senso che l’atleta che per primo ferenza di comportamento tra uomo e
Dall’analisi del cedimento della caviglia si riusciva ad accelerare, ma in qualche caso donna, cioè tanto più è accentuato il fatto
possono trarre informazioni molto impor- anche a rallentare la frequenza media del che l’uomo guida e che la donna effettua
tanti sulla preparazione dei singoli atleti, gioco, era quello che poi vinceva lo scambio. piccoli e continui adattamenti per seguire il
sulle loro caratteristiche specifiche e circa le Si può facilmente intuire quanto sia impor- suo compagno.
modalità ottimali di costruzione dello scar- tante questo tipo di analisi per lo studio, ad
pino. esempio, degli avversari che si dovranno Altri tipi di software molto utilizzati dai tec-
affrontare. Altro lavoro sulle oscillazioni ha nici sono quelli di simulazione della presta-
Altro filone di studio, e quindi altra tipologia riguardato tredici coppie di altissimo livello zione, cioè i programmi dove un sistema di
di software utilizzata dai tecnici dell’IMSS, è della Federazione italiana danza sportiva, equazioni più o meno complesso e raffinato
l’analisi dei fenomeni oscillatori associati ad danze standard, specialità Slow Foxtrot, per calcola una previsione della prestazione
una prestazione sportiva. Due lavori di que- le quali si sono misurate e quindi studiate le dopo aver opportunamente inserito i dati
sto genere sono stati recentemente svolti oscillazioni longitudinali del bacino. Il primo iniziali relativi alla potenza esprimibile del-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

rispettivamente per il tennis e per la Fede- risultato ottenuto è la conferma che le l’atleta, all’eventuale presenza di una com-
razione italiana danza sportiva. oscillazioni del bacino sono indipendenti ponente gravitazionale (come avviene nello
Nel caso del tennis è stata studiata la velo- dalle caratteristiche antropometriche degli sci), ma anche tutte le componenti limitanti
cità di palleggio tra due giocatori durante atleti ma strettamente connesse con la fre- la prestazione come la resistenza all’avan-
gli Internazionali di Tennis d’Italia nel mag- quenza della musica, come ci si aspettava zamento e le resistenze meccaniche. A
gio 2006. Dopo aver registrato i dati con il che fosse. Ma la scoperta più interessante è parte il valore assoluto del risultato, che in
Radar sopra citato, sono state fatte le ela- che mentre le oscillazioni degli uomini sono qualche caso può essere affetto da errori
borazioni standard per l’analisi delle velocità molto marcate sulle basse frequenze, e que- proporzionali all’imprecisione degli input
di picco raggiunte dalla pallina, ma soprat- sto significa che sono molto regolari, le inseriti o conseguenti all’eccessiva semplifi-
Definizioni
Proprio perché la valutazione funzionale dell’atleta si basa in gran parte sul- costruito sul corpo dell’atleta. In questo caso si “sacrificano” le informazioni
l’utilizzazione delle leggi della fisica, come ricordava anche il prof. Dal Monte relative al modo in cui l’atleta si muove sul campo, ma ad esempio si può
nel lavoro citato all’inizio, si ritiene utile richiamare sinteticamente alcuni analizzare con notevole precisione ed accuratezza la cinematica di un arto
concetti e definizioni che ricorrono nel testo. rispetto al centro di gravità e quindi studiare alcuni fenomeni in maggior det-
La meccanica è la parte della fisica che si occupa del comportamento dei taglio. Ricercatore e tecnico debbono quindi valutare e scegliere di volta in
corpi quando sono soggetti a forze e spostamenti e si divide in: volta il sistema di riferimento più opportuno per lo studio da svolgere.

• Statica che studia l’equilibrio dei corpi. Il corpo rigido. Si dice corpo rigido un oggetto le cui parti sono soggette a
• Cinematica che analizza il moto di un punto o di un corpo indipendente- vincoli di posizione, il che significa che la distanza tra due punti qualunque
mente dalle cause che lo provocano. Grandezze caratteristiche sono spa- del sistema rimane invariata in ogni istante. La conseguenza pratica molto
zio e tempo. Grandezze da esse derivate sono la velocità che è pari allo importante è che si può ricostruire il moto di un corpo rigido seguendo solo 15
spazio percorso nell’unità di tempo, e l’accelerazione che è la variazione la traiettoria di uno o di pochi suoi punti. Il problema è più complesso quan-
di velocità nel tempo. do si voglia studiare le possibilità di movimento di un corpo complesso come
• Dinamica che studia il movimento di un punto o di un corpo tenendo quello umano. Infatti per analizzare tutti i movimenti delle diverse articolazio-
conto delle forze che agiscono su di esso e dei vincoli cui è sottoposto. Le ni servirebbero oltre duecento equazioni, per cui è necessario effettuare
sue grandezze caratteristiche sono la massa e la forza. alcune semplificazioni utilizzando modelli in cui sia notevolmente diminuito il
numero delle variabili in gioco e, di conseguenza, dei calcoli necessari.
Le tre leggi fondamentali della dinamica (o di Newton) affermano sintetica-
mente che: Le catene cinetiche sono una classificazione delle diverse tipologie di moto
del corpo umano allo scopo di semplificarlo schematizzandolo con un siste-
1. ogni corpo rimane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme fin- ma di segmenti rigidi che rappresentano le ossa uniti da giunzioni mobili,
ché su di esso non viene esercitata una forza esterna; definite snodi, al posto delle articolazioni. Il motore della catena cinetica
2. l’accelerazione di un corpo è proporzionale alla forza ad esso applicata ed sono i muscoli. Le catene cinetiche possono essere di tre tipi:
avviene nella stessa direzione di applicazione della forza stessa;
3. ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. 1. chiuse, nelle quali sono presenti uno o più vincoli e che quindi permetto-
no solamente la modifica della potenza esprimibile (ad esempio: il cicli-
I sistemi di riferimento sono l'insieme dei parametri utilizzati per individuare smo);
la posizione di un oggetto nello spazio. Possono essere “globali” o “locali”. Il 2. aperte, in cui non sono presenti vincoli, che consentono range di variabi-
sistema globale è solidale con la terra oppure, nel caso dello sport, con il lità del movimento per il raggiungimento del target permettendo, quindi,
campo di gioco e presenta il vantaggio di mostrare il moto dell’atleta o del un’opportuna modifica delle componenti biomeccaniche (esempio: le fasi
complesso atleta-mezzo di gara in valore assoluto. Nell’applicazione pratica di volo in diversi sport quali tuffi, salti, ginnastica);
ha però lo svantaggio di far spesso perdere una serie di informazioni che 3. frenate, che non presentano vincoli ma un sovraccarico tale da limitare la
invece sono disponibili con l’utilizzo di un sistema di riferimento locale, cioè libertà del movimento (esempio: sollevamento pesi).
Finish
140 7,00
Velocità
Accelerazione
120 6,00

100 5,00

80 4,00
km/h

g
16 60 3,00

40 2,00
Figura 14 – Analisi della finale Federer-Nadal
20 1,00 degli Internazionali di Roma nella quale è evi-
denziata la sequenza delle posizioni in campo
dei giocatori.
0 0,00
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
m ti ad un’interpretazione delle situazioni di
gioco pur sempre soggettiva.
Figura 13 – Simulazione di velocità e accelerazione di un bob a 4 sulla pista di Cesana. Per questo motivo in tempi recenti sono
stati sviluppati software che cercano di ren-
dere obiettive le misure, ad esempio regi-
strando il tempo di occupazione del campo
da parte di un atleta, le fasce di velocità
nelle quali un determinato ruolo sviluppa la
propria azione, ricostruendo i cosiddetti
“schemi” e le posizioni reciproche dei diversi
giocatori, come nel caso di calcio o pallaca-
nestro, nei confronti di quelli della squadra
avversaria. Si veda ad esempio la figura 14
relativa all’analisi della finale Federer-Nadal
degli ultimi Internazionali d’Italia in cui è
evidenziata la sequenza delle posizioni dei
giocatori in campo.

Conclusioni
Questa breve rassegna dei “nuovi occhi” che
gli sviluppi tecnologici mettono oggi a
disposizione di tecnici, allenatori ed atleti,
non ha ovviamente la pretesa di essere
esaustiva quanto il desiderio di mostrare
cazione del modello matematico usato, l’a- pre maggiore è quella dei programmi per come esigenze vecchie e nuove del mondo
spetto più interessante offerto da questi la cosiddetta match analysis, cioè l’analisi dello sport di alto livello siano soddisfatte
software è la valutazione del peso delle sin- della partita o delle diverse situazioni di da nuovi sensori, innovativi strumenti di
gole variabili sulla prestazione finale. A tito- gioco in modo da capire quali siano stati i misura e software ma, soprattutto, dalla
lo d’esempio si veda l’articolo La previsione punti salienti e soprattutto quali le varia- continua spinta dell’uomo a migliorarsi. Ed
di prestazioni sportive con il programma bili che hanno determinato vittoria o è proprio questa la molla che ancora oggi
"Speed-simulator” pubblicato su questa sconfitta di un atleta o di una squadra. La genera soluzioni originali nell’eterno tenta-
rivista nel n. 45-46 del 1999 (D. Dalla match analysis è un tipo di studio effet- tivo di superare quei limiti che, come scrive-
Vedova, P. Pas, M. Besi, C. Gallozzi, L. M. tuato ormai da diverso tempo e può esse- va il prof. Dal Monte, “costituiscono non
Leonardi, pagg. 73-80) nel quale si presen- re eseguito a diversi livelli. Quello più solamente un risultato sportivo, ma anche la
tava in modo completo la metodologia ed semplice è la cosiddetta analisi notazio- dimostrazione di quanto in assoluto la mac-
un software usato con interessanti risultati nale, cioè la descrizione in forme più o china umana sa compiere”.
per la simulazione del tempo finale della meno complesse delle varie situazioni di
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

gara di ciclismo, specialità inseguimento gioco, caratterizzate da posizioni del gio-


individuale, dei Giochi olimpici di Atlanta catore o della squadra in attacco o in Gli Autori ringraziano il Dipartimento di Ingegneria
‘96. La figura 13 mostra una simulazione difesa, con il commento tecnico relativo a Meccanica dell’Università di Padova, Mario Gulinelli
effettuata più recentemente per i Giochi quanto accaduto in campo. Tale strumen- per la collaborazione prestata e il prof. Antonio Dal
olimpici invernali di Torino 2006 relativa a to consente di fare una serie di statistiche Monte per aver tracciato la strada.
velocità ed accelerazioni di una discesa di sulle situazioni e sui giocatori più vincenti
Indirizzo degli Autori: Istituto di Medicina e Scienza
bob a 4 sulla pista di Cesana. in una determinata squadra, ma presenta dello Sport, Largo G. Onesti n. 1, 00197, Roma.
L’ultima famiglia di software qui presenta- il limite che essendo elaborato da una
ti che stanno assumendo importanza sem- persona può essere affetto da errori dovu- e-mail: dario.dallavedova@coni.it
MARKETING

Nicolas Chavanat, Alain Ferrand,


Centro di ricerca e d’innovazione per lo sport,
Università Claude Bernard, Lione 1

17

Concezione
e realizzazione
di un “Programma
volontari”
Il management dei volontari
per l’organizzazione
degli avvenimenti sportivi

Introduzione
Dagli eventi d’importanza mondiale che
possono modificare la posizione geoturisti-
ca o geopolitica di una città (ad esempio, i
Giochi olimpici di Barcellona e di Atene) alle
manifestazioni sportive locali, il successo
dell’evento progettato dipende spesso dal
coinvolgimento e dalle competenze dei
volontari. Per organizzare i XX Giochi olim-
pici invernali di Torino il Comitato organiz-
zatore (Toroc)1 ha coinvolto persone con
profili e stati molto vari e complementari: in
totale più di ventimila persone erano sog-
gette all’autorità gerarchica del Toroc. Il
91% di esse erano volontari. Qualunque sia
la forma e la natura dell’evento (ad esem-
pio, culturale, musicale, sportivo…) l’orga-
nizzatore deve gestire le risorse umane
volontarie intorno ad un progetto definito
Programma volontari.
Questo lavoro è diretto a tutti gli interessati
coinvolti nel settore degli eventi sportivi e
della gestione delle risorse umane. Più in
Lo scopo di questo articolo è facilitare il trasferimento di conoscenze e
competenze attraverso la condivisione delle esperienze acquisite sulla particolare riguarda quattro tipi di parti
gestione di un Programma volontari. Si basa soprattutto sull’analisi di nove interessate: gli organizzatori di eventi (più
eventi sportivi internazionali studiati nel quadro della redazione di una guida specificamente i responsabili dei Programmi
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

sulla gestione dei volontari per l’organizzazione di eventi sportivi. Articolato volontari), le organizzazioni sportive, i politi-
in due parti non ha l’ambizione di proporre un insieme di ricette o modelli ci eletti localmente e territorialmente, i
infallibili che garantiscono il successo dell’evento per quanto riguarda responsabili amministrativi dello sport, del
la gestione dei volontari, ma si propone piuttosto di evidenziare quali sono turismo e dello sviluppo economico e terri-
gli elementi strategici e operativi indispensabili in materia. Vengono così toriale. Si propone di esporre il processo glo-
proposti i principi fondamentali, necessari alla gestione dei volontari per bale di gestione dei volontari in un evento
l’organizzazione di un evento sportivo prima, durante e dopo lo svolgimento sportivo senza avere l’ambizione di proporre
della competizione. un insieme di “ricette o modelli infallibili”
che garantiscono il successo dell’evento in
termini di gestione dei volontari.
Vuole, invece, evidenziare gli elementi stra-
tegici e operativi indispensabili in questo
campo ricavati dalla: Guide de management le
territoria
des volontaires pour l’organisation d’èvène- Sistema
riali
ità territo
ment sportifs: Comment manager les res- • Collettiv
sources humaines? (Ferrand, Chanavat et al. • Imprese ioni professionali
zaz
2006), opera in cui sono descritte le princi- • Organiz
ità
pali tappe necessarie agli organizzatori per sportivo • Univers
Sistema ti
• Sindaca ristiche
strutturare la loro azione diretta a gestire tu
con efficacia i volontari che si trovano al • Federa
zioni • Agenzie
18 nali
centro del meccanismo dell’organizzazione e interna ioz
n a z io n a li
rappresenta la terza e ultima guida agli e
to • Legh e
avvenimenti sportivi internazionali realizza- dell’even ti dipartim
entali
Sistema • Comita
ta nel quadro del progetto SENTEDALPS ti spo rt iv e
ri dei dirit • Società
(Sports Event Network for Tourism & • Detento ministeria
li
• Atleti • Strutture
Economic Development of Alpine Space, rete zatori e locali
transfrontaliera per lo sviluppo turistico ed • Organiz nto olimp
ico
•V o lo n ta ri • Movime
economico dell’Arco alpino attraverso gli o e sportiv o
• Pubblic
avvenimenti sportivi)2. • M e d ia
Questo articolo riguarda, principalmente, gli • Sponso
r
eventi sportivi internazionali che prevedono • Agenzie
un programma di gestione delle risorse
umane volontarie e, per estensione, tutti
quegli eventi che potrebbero realizzare que- Figura 1 – I tre sistemi interessati dall’evento sportivo.
sto tipo di programma. I principi strategici e
operativi sono ricavati dall’analisi di queste con complessità e rischi diversi. Ogni fase Tomba e Piero Gros per i Giochi olimpici di
manifestazioni: Universiadi invernali, relativa all’organizzazione di un evento ha Torino 2006). È caratterizzato anche dalle
Innsbruck/Seefeld 2005 (Austria), America’s bisogno della collaborazione di un insieme strutture pubbliche e/o parapubbliche di
Cup, Valenza 2007 (Spagna), Campionati di parti interessate. Secondo Freeman gestione dello sport, ministeriali e locali.
mondiali di corsa campestre, Saint- (1984): “Una parte interessata rappresenta Il sistema territoriale comprende gli Enti
Etienne/Saint-Galmier 2005 (Francia), ogni gruppo o individuo che può adibire o pubblici e privati legati ad una zona geo-
Giochi olimpici invernali, Torino2006 (Italia), essere adibito alla realizzazione degli obiet- grafica che hanno un rapporto con l’even-
Athletissima, Losanna (Svizzera), Festival tivi organizzativi”. Le parti coinvolte in una to sportivo. Abbiamo constatato che l’e-
olimpico della Gioventù europea 2005, manifestazione sportiva rappresentano gli vento è sempre più in rapporto con il terri-
Monthey e il Valais (Svizzera), Grand Raid attori che collaborano alla riuscita del pro- torio in una prospettiva di sviluppo dure-
Cristalp, Valais (Svizzera) e il Campionato getto dell’evento. Il loro numero può variare vole6. Per cui l’impatto economico e sociale
mondiale di vela olimpica Serie 49er, Aix les significativamente specie in funzione del della manifestazione è legato al coinvolgi-
Bains 2006 (Francia). formato dell’evento (cioè, pubblico, caratte- mento dei soggetti interessati in un dato
Il lavoro si articola in due parti. La prima è ristiche: sportive, temporali, spaziali)3. Il set- territorio. Ciò riguarda completamente i
dedicata alle parti interessate all’evento tore legato all’evento nel quale si muovono volontari.
sportivo e ai sistemi nel quale è integrato questi soggetti interessati si colloca in un
e inizialmente, prima di analizzare il gioco sistema globale, costituito da tre elementi: I volontari
degli attori che ne determineranno la con- il sistema legato all’evento in sé, il sistema
cezione e la realizzazione, viene definito il sportivo e il sistema relativo al territorio nel I volontari
concetto di volontario e di Programma quale si svolge (figura 1). Tenuto conto
volontari. delle relazioni multilaterali tra i diversi “Volontario” deriva dal latino voluntas, volontà.
Nella seconda parte, al di là delle specificità stakeholder questi tre sistemi interagiscono In questo articolo accetteremo la definizione di
legate ad ogni evento, sono presentate le continuamente. Chèroute (1989) per la quale il volontario è defi-
sei fasi fondamentali necessarie alla gestio- Il sistema legato all’evento comprende le nito come colui: “che s’impegna liberamente a
ne operativa di un Programma volontari, parti interessate che sono al centro della condurre un’azione non retribuita verso gli altri,
alla sua pianificazione, alla sua valutazione, sua organizzazione. Così si possono identi- al di fuori del suo tempo professionale e familia-
poi alla sua perpetuazione. ficare: i detentori dei diritti, gli atleti, gli re”. In Francia, secondo il Centre d’Etudes et
information sur le volontariat (Halba, Le Net
organizzatori, i volontari, il pubblico4 , i
1997) sono necessarie cinque condizioni perché
Le relazioni tra le parti mass media, gli sponsor, le agenzie5.
vi sia volontariato:
interessate a un evento sportivo Il sistema sportivo è costituito da entità
e il Programma volontari sportive che rimandano al movimento
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

• il volontario è colui che s’impegna (concetto


sportivo (ad esempio, Federazioni interna- d’impegno);
Il progetto dell’evento al centro zionali, nazionali, Leghe, società sportive • per sua liberà volontà (concetto di libertà);
del sistema professionistiche, il movimento olimpico e • in modo disinteressato (concetto d’azione
sportivo, ecc…) e alle personalità sportive senza scopo di lucro);
L’organizzazione di una manifestazione che spesso sono ambasciatori dell’evento • in una azione organizzata (concetto di appar-
sportiva, di dimensioni locali o di portata e, in particolare, del Programma volontari tenenza ad un gruppo, a una struttura);
internazionale, genera problematiche (ad esempio, le medaglie olimpiche J. C. • al servizio della comunità (concetto d’interes-
comuni (cioè gestione dei volontari, della Killy per i Giochi olimpici invernali di se comune).
logistica, dei mass media…), naturalmente Albertville e della Savoia nel 1992; Alberto
FOTO SPECIALOLYMPICS

19

Benefici di natura socio-emotiva Benefici di natura funzionale

• Contribuire al successo di un avvenimento di risonanza mondiale • Sviluppare le proprie conoscenze


• Incontrare personalità (ad esempio, atleti, allenatori…) • Sviluppare una rete professionale
• Incontrare persone di tutto il mondo • Trovare un impiego
• Assistere alle più belle imprese sportive • Acquisire un saper-fare pratico
• Fare parte della più grande manifestazione sportiva mondiale • Essere dotato di equipaggiamento sportivo (ad esempio, uniformi valorizzanti)
• Scrivere una pagina della storia (specificità relativa alle Olimpiadi) • Essere mantenuto nel quadro dell’avvenimento
• Vivere momenti indimenticabili • Essere rimborsato dei costi dei trasporti pubblici
• Essere al centro di un avvenimento mondiale • Ottenere un documento, un attestato di partecipazione alla manifestazione
• Fare festa per favorire le conoscenze tra i volontari • Seguire un programma di formazione fornito gratuitamente
• Vivere una esperienza unica • Assistere gratuitamente alle prove al di fuori del proprio tempo di lavoro
• Realizzare incontri • Assistere alle cerimonie (ad esempio, apertura, chiusura dei Giochi olimpici)
• Scambiare e condividere esperienze con altri giovani • Partecipare a concorsi riservati (ad esempio, viaggi, formazione all’estero...)
• Aiutare gli altri • Ottenere dei doni simbolici (ad esempio, distintivo del presidente del Cio...)
• Apprendere a comunicare con gli altri e rispettare le loro idee
• Lavorare alla realizzazione di un avvenimento sportivo internazionale
• Fare parte di un progetto collettivo di grande rilevanza
• Accogliere stranieri
• Vivere un avvenimento internazionale dall’interno
• Non mancare a un avvenimento importante
• Avere un’esperienza personale unica

Tabella 1 – I benefici cercati dai volontari (Ferrand, Chanavat et al. 2006).

Il volontariato, globalmente, dà da un tive: benefici di natura socio-emotiva e di Il concetto Programma volontari


senso e uno scopo alla vita come anche un natura funzionale (tabella 1).
posto nella società a coloro che vi s’impe- Naturalmente, le motivazioni dei volontari Le finalità, l’organizzazione e la program-
gnano. Risponde ad un desiderio di incon- variano soprattutto secondo l’età, il sesso, mazione globale delle azioni relative alla
tri, un bisogno di riconoscimento, una l’origine sociale, la cultura del Paese d’origi- gestione delle risorse umane volontarie
volontà di acquisire nuove competenze. ne (l’impegno nel volontariato è maggiore (prima, durante e dopo l’evento) rappre-
Nell’opera Bènèvolat et solidaritè (1995) si nei Paesi anglosassoni che in Giappone)… sentano il programma della gestione dei
sottolinea che se l’assenza di una remune- volontari. Il suo principale obiettivo è, evi-
razione è di regola, è normale che alcuni L’impatto sul Programma dentemente, disporre delle persone giuste
volontari siano spesati, altrimenti l’offerta volontari delle parti interessate nel posto e nel momento giusto ad un
di sè spinta all’estremo potrebbe produrre costo nettamente inferiore a quello neces-
una selezione sociale. Il proprietario dell’evento influenza la sario per retribuire il numero delle persone
Per reclutare, coinvolgere e fidelizzare i gestione delle risorse umane in generale e, delle quali si ha bisogno. L’economia così
volontari è importante identificarne le aspet- più specificamente, quella dei volontari. Ciò realizzata, però, potrebbe non essere il
tative. Il Programma volontari deve rispon- viene fatto soprattutto attraverso il cahier solo obiettivo manageriale, in quanto, per
dere ad esse. Così, uno degli obiettivi del pro- des charges (capitolato degli oneri e delle molti partecipanti, i volontari impersonifi-
getto della Coppa del Mondo FIFA Germania esigenze) dell’evento, che può essere più o cheranno la manifestazione e saranno un
2006, indubbiamente è stato: “dare piacere e meno dettagliato e definire gli oneri in ter- elemento essenziale di comunicazione
gioia a tutti coloro che sono coinvolti nell’e- mini di risorse umane (cioè numero, com- durante il suo svolgimento (Chappelet
vento, volontari e spettatori”7. Da notare che
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

petenza, expertise…) come anche le carat- 2001). A livello operativo abbiamo artico-
questo programma è sostenuto dal book- teristiche, le finalità, le relazioni tra le parti lato il Programma volontari in sei fasi. Le
maker sportivo ODSET che unisce la condi- interessate, tra le quali c’è il Comitato orga- prime tre mirano a acquisire le risorse
zione di partner ufficiale del programma e nizzatore. Per prima cosa definiremo il con- umane volontarie (pianificazione, valuta-
fornitore nazionale dell’evento. cetto di Programma volontari e presentere- zione dei bisogni, reclutamento e destina-
Dalle interviste a volontari coinvolti nel- mo una tipologia che permette di caratte- zione), mentre oggetto delle altre tre
l’organizzazione di numerosi avvenimenti rizzare i diversi tipi di programmi, per poi (integrazione e formazione, gestione ope-
sportivi8 si ricava che la motivazione pri- analizzare il “gioco” delle parti interessate rativa, controllo continuo, valutazione e
maria del volontario si basa sull’altruismo. all’evento che porta a definire finalità e perpetuazione) è conservare e fidelizzare
Poi vengono due tipi principali di aspetta- caratteristiche di tali programmi. queste risorse umane.
Le componenti del Comitato Queste parti interessate hanno caratteri- rie al lavoro in gruppo nel quadro dell'e-
organizzatore legate stiche e finalità diverse. Dovranno collabo- vento. Il Settore 4 è relativo allo sviluppo
al Programma volontari rare a definire le finalità e le caratteristi- delle competenze collettive in un'ottica di
che del Programma volontari. valorizzazione di quelle acquisite che facili-
Per organizzare avvenimenti sportivi di gran- ta l'integrazione professionale e/o sociale
de ampiezza è opportuno creare un Le finalità del Programma volontari del volontario. Va sottolineato che un
Comitato organizzatore che, in particolare, Programma volontari può combinare molte
avrà il compito di gestire le risorse umane e L'analisi dei diversi programmi esaminati finalità. In questo lavoro ci occuperemo di
di volontari. Alcune strutture sono parti inte- in quest'articolo, ci ha permesso di porne programmi che perseguono tutte le finalità
granti del Comitato organizzatore, altre, le finalità su due assi. citate. Per chi organizza si tratta, certa-
20 invece sono solo in relazione con esso. Così Il primo è orientato secondo due poli: mente, di attuare con successo l’operatività
nel Comitato organizzatore (CO) dei dei suoi volontari, ma anche di tenere
Campionati del mondo di sci alpino di Val - la realizzazione operativa dell'evento che conto della dimensione societale, a partire
d’Isère 2009 si possono, identificare cinque si attua con l'esecuzione dei compiti dall'ideale tipo citato precedentemente10.
parti interessate: lo Stato francese, la regione connessi al posto di lavoro occupato dal
Rhône-Alpes, il Dipartimento della Savoia, la volontario nel Comitato organizzatore. Conclusione della prima parte
città di Val d’Isère e la Federazione francese - la perpetuazione nel quadro di uno svi-
di sci (FFS). Questi enti partecipano attiva- luppo sociale (cioè, il concetto d'eredità) Al termine di questa prima parte dedicata
mente all’organizzazione dell’evento. Bernard che valorizza le competenze acquisite dai all'analisi della relazione tra le parti coin-
Catelan (sindaco di Val d’Isère e Presidente volontari e facilita la loro integrazione volte in un evento sportivo e il Programma
del CO) e Jean-Claude Killy (Presidente ese- nel tessuto sociale. volontari occorre sottolineare questi punti:
cutivo del CO) sottolineano che: “il coinvolgi-
mento di questi diversi soggetti conferisce Anche il secondo asse è bipolare: - un Programma volontari risponde alle
una dimensione che va al di là dell’ambito finalità delle più importanti parti coin-
sportivo: strutturante, rispettosa dell’am- - sviluppo delle competenze individuali che volte nell'organizzazione di un evento al
biente, durevole”9. E affermano che: “senza di permettono di svolgere una serie di com- cui centro troviamo in primo luogo i
loro non sarebbe possibile organizzare i piti. volontari stessi;
Campionati del mondo che sogniamo” e di - sviluppo di competenze collettive che - le parti interessate devono definire una
ciò sono molto riconoscenti. permettono di lavorare in gruppo. strategia che sarà attuata dal Comitato
organizzatore;
Individuale - il Programma volontari deve permettere
Le organizza-
zioni sportive una buona organizzazione dell'evento
Perpetuazione

potendo pure costituire un legame che


dell’avveni operativa

di uno svilupp

Settore 1 Settore 2
permette ai vari attori di collaborare
mento

La società Il Comitato I partner


civile organizzatore economici nella prospettiva di uno sviluppo dure-
vole del territorio;
one

Le collettività - secondo le loro finalità esistono quattro


Realizzazi

nell’ambito
o sociale

territoriali tipi di Programmi volontari;


Settore 3 Settore 4 - sebbene i programmi differiscano per il
loro contenuto, sono strutturati in un
Figura 2 – I quattro grandi poli dei soggetti inte- certo numero di fasi che presenteremo
ressati all’evento sportivo (Ferrand, Chanavat et nella seconda parte.
Collettivo
al. 2006).
Le fasi operative della gestione
Figura 3 – Le finalità organizzative e societali
In generale, al di là delle specificità di ogni
dell'evento (Ferrand, Chanavat et al. 2006).
dei volontari
evento, per la sua riuscita in generale e del
Programma volontari in particolare, sono Il Programma volontari:
identificabili e indispensabili quattro gran- quali realtà?
di poli (figura 2): La combinazione di questi due assi per-
mette di definire i quattro settori della Il Programma volontari di una manifesta-
- le organizzazioni sportive che rinviano al figura 3. zione sportiva internazionale come i Giochi
sistema sportivo già ricordato (ad esem- I programmi del Settore 1 si prefiggono di olimpici richiede il coinvolgimento di un
pio, Federazione internazionale, naziona- permettere ad ogni volontario di svolgere numero notevole di persone per molti anni.
le, Leghe, società professionistiche, movi- efficacemente la sua funzione nel quadro Il suo successo parte da una pianificazione
mento olimpico e sportivo…); dell'organizzazione. I programmi del Settore ed un'organizzazione rigorosa fin dalla
- le collettività pubbliche: Stato, consigli 2 cercano di adattarsi alle aspettative dei genesi del progetto dell’evento. Un evento
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

regionali, municipalità… il cui coinvolgi- volontari in una logica di continuazione del sportivo può essere unico o ricorrente,
mento è vitale; loro coinvolgimento nel tessuto sociale e di comunque è essenziale che i suoi organiz-
- i partner economici come i mass media valorizzazione delle loro competenze. Così, zatori siano capaci di adattarsi all’impon-
ed gli sponsor che influiscono sull’evento il loro coinvolgimento nell'evento costitui- derabile.
sportivo; sce una tappa nel loro sviluppo personale Dopo avere definito la strategia globale
- la società civile che permette, in particola- (che può riguardare una strategia profes- del Programma volontari si tratta, ora, di
re, di dare credibilità all'evento (ad esem- sionale) in un dato ambiente. Il Settore 3 tradurre queste decisioni strategiche in
pio, organizzazioni professionali, sindacati, riguarda i programmi imperniati sullo svi- azioni concrete sul campo. A prescindere
università…). luppo delle competenze collettive necessa- dalle particolarità di qualsiasi manifesta-
zione sportiva nella seconda parte saranno ste fasi (figura 4) e, come ricordato, com- proporre il nome della persona responsabile,
rese operative tutte le azioni necessarie prende due dimensioni: strategica relativa o anche proporre eventuali indicatori di ren-
per gestire le donne e gli uomini volontari. alle sue finalità ed alla sua struttura gene- dimento e di valutazione. Questo lavoro di
L'applicazione dei principi relativi alla rale e operativa che riguarda l'attuazione pianificazione permetterà di precisare i limiti
gestione delle risorse umane nel quadro di delle decisioni strategiche. Questa seconda e i risultati di ogni fase (durata precisa, coor-
questi programmi e l'attuazione dell’ap- parte presenta obiettivi e elementi del pro- dinamenti, eventuali sovrapposizioni, ecc.).
proccio qualità, inducono a definire sei cesso operativo, generalmente organizzato
fasi operative che possono sovrapporsi in sei fasi (figura 5). Processo operativo
nell'azione quotidiana di chi gestisce i
volontari. Le tre prime riguardano princi- Pianificazione del programma A prescindere dalle specificità proprie ad
palmente il reclutamento e la convalida ogni organizzazione di un evento, esistono 21
dell'impegno dei volontari, le altre tre sono La prima delle sei grandi fasi organizzative, tappe comuni a tutti i progetti di manife-
relative al loro coinvolgimento nell'evento definita “pianificazione del programma„ è stazione che sono organizzati in processo
ed alla loro fidelizzazione. Questa fase fondamentale poiché permette di identifica- (figura 6) che devono essere adattati per
richiede una cooperazione stretta ed una re e coordinare tutti i compiti relativi al pro- quanto riguarda importanza e contenuto.
sinergia tra i componenti del Dipartimento gramma, modulandoli nel tempo. Si tratta
risorse umane (dal quale, generalmente, dunque di concepire e programmare la • Comprendere del tenore dell’evento
dipende la cellula “risorse umane volonta- gestione del progetto tenuto conto dei suoi Si consiglia, innanzitutto, di conoscere le
rie”), le altre funzioni dell'organizzazione e obiettivi, del suo contenuto tecnico, dei ter- esperienze precedenti e rendersi conto della
le risorse di personale (ad esempio, mini e delle risorse disponibili. “dimensione” dell'evento sportivo (Bouchet
Università, Agenzie turistiche…) sollecitate Virette 2006). Questa tappa è valida per l’in-
tra la fase di reclutamento e d'incarico. Obiettivi sieme del progetto e per tutte le fasi del
Programma volontari.
La presentazione lineare della figura 4 semplifi- Come appena indicato, si tratta di concepire
ca una realtà più complessa per facilitarne la progettare ed organizzare il programma • Identificare le fasi operative chiave
comprensione al lettore. Sottolineiamo che definendo nel tempo e nello spazio tutte le Occorre poi identificare ed anticipare preci-
questi programmi esigono valutazione, controllo fasi e le tappe necessarie alla sua riuscita. samente le fasi operative successive e/o
e adattamento permanente. Così, sulla base del bilancio di previsione, la concomitanti del progetto (Lechat 2006). Si
fase Pianificazione del Programma volontari deve garantire una gestione ottimale dei
ha lo scopo di identificare le varie fasi, defi- volontari strutturando e progettando le fasi
La riflessione che riguarda la gestione dei nire le risorse (umane, finanziarie, materiali), necessarie alla riuscita del programma. Al di
volontari comincia contemporaneamente le procedure e i mezzi che fungeranno da là di una elencazione completa, queste fasi
al progetto e si deve concludere dopo la quadro di funzionamento prima, durante e cercano di suscitare l'interesse degli orga-
chiusura della manifestazione. La gestione dopo l'evento. Successivamente, per ciascu- nizzatori. Ogni manifestazione sportiva resta
dei volontari è in relazione con tutte que- na di esse occorre definire tutte le tappe, unica, ma alcune fasi del processo: valuta-
zione delle necessità, reclutamento e desti-
nazione (ai compiti), formazione, integrazio-
Programma volontari ne, gestione operativa, valutazione, control-
lo, perpetuazione, appaiono inevitabili.

• Strutturazione e dimensionamento
dell'organizzazione
Concezione Realizzazione Chiusura
Strutturazione
Preparazione
Svolgimento Smantellamento
Perpetuazione L'articolazione tra risorse, azioni e processo
necessaria all’attuazione di un “approccio
qualità” porta a strutturare e dimensionare
l'organizzazione. La tabella 2 illustra que-
st'aspetto presentando l'esempio del
Figura 4 – Le cinque fasi dell’organizazione di un evento sportivo (Ferrand, Chanavat et al. 2006). Programma volontari “Noi 2006” del Toroc.

Valutazione,
Pianificazione Valutazione Reclutamento Integrazione Management
continuazione e
del programma dei bisogni e destinazione e formazione operativo
perpetuazione
1° fase 2° fase 3° fase 4° fase 5° fase 6° fase
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Figura 5 – Le sei fasi dei “Programmi volontari” (Ferrand, Chanavat et al. 2006).

Comprendere Identificare Identificare Strutturare


il tenore le fasi operative i processi e dimensionare Programmare
dell’evento chiave di supporto l’organizzazione

Figura 6 – Le tappe relative al “Programma volontari” (Ferrand, Chanavat et al. 2006).


Settori Pianificazione dei bisogni Processo di gestione Reclutamento Formazione Dotazione
dell’organizzazione e del personale dei siti dei volontari di equipaggiamento

Responsabilità Responsabile Referente del Dipartimento In collaborazione In collaborazione


della pianificazione volontari e del centro con Adecco, con Adecco,
dei bisogni di volontari di chiamata sponsor del Toroc sponsor del Toroc

Attività principali Definire I posti di lavoro Adeguare i profili dei Progettare e Progettare e Definire e
Pianificare i bisogni di risorse candidati ai posti pianificare il processo pianificare la formazione pianificare le azioni
Regolamenti e procedure da coprire di reclutamento e generale e la formazione di distribuzione
22 Pianificare i processi operativi Adattamento dei processi di interwiew dei team leader Gestione della
rispetto alla cronologia di gestione dei volontari Gestione del planning Coordinare le formazioni distribuzione in
dei Giochi ai bisogni specifici dello sponsor specifiche (metodo, collaborazione con
Gestione del personale dei Dipartimenti Controllo del livello organizzazione...) gli altri dipartimenti
responsabile dei volontari Pianificare le azioni di servizio dello Gestione del planning del Toroc
di reclutamento sponsor dello sponsor (logistica, acquisti,
e formazione Controllo del livello trasporti)
Gestione delle attività di servizio dello sponsor Creazione e
dello sponsor gestione del centro
Gestire il centro di contatto di distribuzione
con i volontari

Tabella 2 – Il Programma volontari “Noi 2006” del Toroc.

• Programmazione orari, le date di formazione, il numero di • Diagnosi e concezione del metodo


La strutturazione ed il dimensionamento posti e di risorse necessarie12. Inoltre, secon- di valutazione dei bisogni
dell'organizzazione generalmente porta ad do Fantini (2006), si tratta di definire profili La diagnosi della situazione si stabilisce
adattare le fasi operative definite prece- di posti flessibili per permettere rotazioni. analizzando la lista delle esigenze forma-
dentemente. Comunque è opportuno pro- Infine, il gestore del progetto necessaria- lizzata da chi detiene i diritti della manife-
grammarle nel tempo. mente terrà conto della dimensione culturale stazione. Però è opportuno considerare la
del volontariato del Paese organizzatore. dimensione culturale e il rapporto con il
Valutazione di bisogni volontariato del Paese ospite (Chappelet
Obiettivi 2001; Schnitzer 2004).
Dopo la concezione, la pianificazione e l'or-
ganizzazione dell'insieme dei compiti che Il numero di volontari spesso è sopravvaluta- • Formalizzazione di un organigramma
riguardano il Programma volontari, occorre to poiché l'organizzatore pensa che si tratti operativo
realizzare un'analisi dettagliata del bisogno di una risorsa poco costosa, che occorre darsi Grazie a questa analisi, la concettualizza-
di personale, permettendo all’organizzazione un margine di sicurezza a causa degli impre- zione di un organigramma permette agli
di individuare le esigenze di risorse umane visti e del fatto che alcuni volontari possono organizzatori di definire le forze necessa-
volontarie. Secondo il formato dell'evento, ritirarsi. Anche se in media occorre prevedere rie alle unità funzionali costitutive dell'en-
l'analisi globale è realizzata per unità funzio- un tasso di ritiro che varia dal 15 al 30%, tità organizzatrice (Comitato organizzato-
nali (marketing, accredito, sicurezza…) e per considerare un 5% di risposte negative e re). Questo strumento permetterà anche
località (per competizioni che si svolgono in costruire un gruppo di riserva, l'organizzato- di definire i posti da coprire. Prima di
più località come le Universiadi). Gli organiz- re deve restare vigile. Per cui si deve proietta- focalizzarsi sul problema dei volontari,
zatori possono ricevere da parte del titolare re al meglio nella fase di svolgimento dell'e- anzitutto, occorre valutare globalmente le
dei diritti dell'evento una lista delle esigenze vento. Charmetant (2005) sottolinea che l'o- necessità.
più o meno precisa che notifica in particola- biettivo principale è: “analizzare l’insieme dei
re i bisogni di volontari, rappresentando sia bisogni in termine di volontari, partendo dai • Definizione dei bisogni di volontari
un aiuto sia una costrizione che occorre compiti e dai posti realmente esistenti e per unità funzionale
mettere in relazione con le esperienze prece- necessari all’organizzazione”. Secondo la dimensione dell’evento, i
denti. Charmetant (2006) sottolinea che responsabili del programma organizzano
questa fase fondamentale eviterà di recluta- Processo operativo sedute di valutazione che permettono di
re volontari per compiti che non esistono e definire i compiti e il numero dei posti da
di creare eventuali frustrazioni. Secondo Le tappe che costituiscono il processo relati- coprire. Occorre identificare, inizialmente,
Lechat (2006), l'analisi dei bisogni non vo a questa seconda fase sono presentate le missioni che devono essere affidate al
riguarda solo contenuto e relative compe- nella figura 7. Ne preciseremo ogni elemen- personale dipendente, distaccato o messo
tenze, ma anche il periodo d’impegno, gli to costitutivo. a disposizione13, e successivamente quelle
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Diagnosi Definizione Definizione


e determinazione dei bisogni dei bisogni Formalizzazione Redazione
Organigramma
del metodo di volontari in rapporto delle schede del documento
operativo
di valutazione per unità con le fasi dei posti di sintesi
dei bisogni funzionale dell’organizzazione

Figura 7 – Le tappe relative alla fase di definizione del bisogno di volontari (Ferrand, Chanavat et al. 2006).
che si possono attribuire ai volontari. Il
responsabile della valutazione delle neces-
sità deve prevedere un tasso di rinunce
che oscilla tra 15 e 30%. Inoltre, si tratta
di prevedere un gruppo di riserva ed un
5% di risposte negative. Si consiglia, inol-
tre di calcolare un 5% di defezioni e pre-
vedere una riserva di “jolly” polivalenti.

• Definizione dei bisogni in rapporto


alle varie fasi dell'organizzazione 23
Questa valutazione permetterà di definire,
per ogni unità funzionale, il numero di
volontari necessari prima, durante e dopo
l'evento. Comunque, insistiamo sulla neces-
sità di prevedere risorse umane che permet-
tono di garantire la chiusura e lo “smantel-
FOTO SPECIALOLYMPICS
lamento” dell’evento.

• Formalizzazione delle schede dei posti di reclutamento e si conclude con un Processo operativo
Si tratta, successivamente, di realizzare per incarico definitivo che si può concretizza-
ogni posto identificato sull'organigramma, re, secondo gli eventi, nella firma di un Il processo relativo a questa fase compren-
una descrizione esauriente del profilo del contratto (ad esempio, 32° Coppa America, de sette tappe presentate nella figura 8.
candidato ricercato (competenze, cono- Valencia 2007). La riuscita di questa terza
scenze e qualità necessarie) come pure fase Reclutamento e destinazione del • Diagnosi e concezione del piano
quella dettagliata della sua funzione (com- Programma, in cui occorre reclutare pre- di reclutamento e di destinazione
piti da realizzare, prerogative, legami gera- sto per reclutare meno, dipende diretta- La prima tappa fondamentale si basa sull'a-
chici). La definizione del posto indica quale mente dalla precedente. Attraverso collo- nalisi degli elementi di sintesi elaborati nella
è il tipo di competenze volute ed il modo in qui personalizzati, selezionatori affidabili e Fase di valutazione dei bisogni di volontari.
cui applicarle. appositamente formati, ci si baserà sul
documento di sintesi formalizzato per • Lancio della campagna di reclutamento
• Redazione del documento di sintesi adeguare il profilo del candidato al posto presso pubblici “target”
Infine, secondo il posto occupato, si deve da coprire. È verosimile che si realizzeran- Malgrado alcune specificità, proprie di ogni
elaborare un documento di sintesi nel quale no adattamenti dopo prove o test che manifestazione sportiva, per il reclutamento
compaiono l'organigramma dell'unità possono mettere in luce carenze di effetti- di volontari non è opportuno rivolgersi al
(secondo il formato dell'evento), le schede vi o compiti inizialmente affidati a perso- grande pubblico, in quanto si rischierebbe di
dei bisogni di volontari (organigramma, ne retribuite che possono essere affidati a avere un grande numero di candidature14,
quadro degli strumenti) e le schede dei volontari (ad esempi, istruttori di sci per i difficilmente gestibili o inadatte alle neces-
posti. Giochi olimpici d’Albertville e della Savoia sità dell’organizzazione. Invece, è opportuno
Questo documento ricapitolativo di riferi- nel 1992). realizzare una campagna in pubblici “target”.
mento rappresenta una base di lavoro per Uno dei fattori chiave del successo del reclu-
procedere alla fase di reclutamento e di Obiettivi tamento è rappresentato da un rapporto di
destinazione delle risorse. fiducia tra rappresentanti delle organizzazio-
L’obiettivo da ottenere consiste nel convali- ni sollecitate (sourcing targets) ed il gruppo
Reclutamento e destinazione dare un impegno reciproco volontario- organizzatore.
dei volontari organizzazione. Secondo la strategia elabo- Nei Giochi olimpici invernali di Albertville
rata gli organizzatori si garantiranno che i e della Savoia 1992 alla fase di recluta-
In occasione dei Giochi olimpici del 1992 a profili delle candidature e quelli dei posti mento e di destinazione hanno partecipa-
Barcellona, per i 46000 posti che doveva- valutati siano adeguati tra loro. Si tratta di to il Ministero per l’educazione nazionale,
no essere coperti furono riempite e tra- verificare motivazioni e competenze di ogni le Scuole superiori e le Università come
smesse al COJO più di un milione di candidato. Per questa ragione, come abbia- anche alcune ditte15.
domande. Per evitare di creare frustrazio- mo detto, occorrono selezionatori (spesso Inoltre, per creare un senso di appartenenza
ni, questa fase richiede un processo ben volontari) appositamente formati ed affida- alla “squadra”, come fatto dal Toroc, nel-
definito che comincia generalmente dal bili: solo selezionatori di qualità seleziona- l’ambito del Programma volontari, da una
lancio di una campagna mirata (sourcing) no buoni volontari. parte occorre pensare e realizzare un mar-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Comunicazione
Diagnosi
e promozione
e concezione Creazione Lancio
Destinazione
della fase della cellula della campagna
dei volontari
di reclutamento di reclutamento di reclutamento
Gestione
e di assegnazione
delle candidature

Figura 8 – Le tappe del processo di reclutamento e di destinazione dei volontari (Ferrand, Chanavat et al. 2006).
Integrazione Valutazione formativa
Diagnosi
dei volontari e certificativa
e concezione Creazione Creazione
del piano della cellula della cellula
di integrazione di integrazione di formazione
e di formazione Realizzazione del piano di formazione

Figura 9 – Processo d'integrazione e formazione (Ferrand, Chanavat et al. 2006).


24
chio specifico, Noi 2006, e per promuovere formazione tecnica, l’obiettivo è sviluppare • Realizzazione della cellula
la campagna di reclutamento, si devono uti- azioni per la costruzione di gruppi e per l’in- d'integrazione dei volontari
lizzare: il presente per dare l’impressione che tegrazione che permetteranno al volontario La realizzazione di sedute d'accoglienza
il gruppo già esista, un linguaggio semplice di comprendere l’organizzazione nel suo deve essere pensata fin dal lancio della pro-
e diretto e il colore rosso, simbolo della pas- insieme. Non dedicare un’attenzione parti- cedura d'assunzione e, per impulso dei
sione dei volontari per l’evento (Fantini colare a questa fase può essere pregiudizie- membri della cellula Programma volontari,
2006). Della strategia di reclutamento, inol- vole: se è necessario assicurarsi l’impegno di ha bisogno della partecipazione di varie
tre, fa parte il ruolo di “ambasciatori” come i una persona di qualità è indispensabile fide- parti interessate, soprattutto, e in particola-
campioni olimpici Alberto Tomba e Piero lizzarla. È indispensabile, perciò accoglierla, re degli attori principali dell'organizzazione.
Gros per il Programma volontari dei Giochi formarla e responsabilizzarla. A tale scopo la In particolare occorre responsabilizzare i
olimpici di Torino 2006. coesione del gruppo stesso e la comunica- personaggi più rappresentativi del Comitato
zione tra i vari attori sarà facilitata da sedu- organizzatore e i manager delle unità.
• Creazione della cellula di reclutamento te informative combinate con attività ludi-
Come sottolinea Lechat (2006), la seconda che di gruppo, permettendo a chi gestisce di • Realizzazione della cellula
tappa consiste nel rendere operativa la realizzare azioni in comune prima dell’inizio di formazione dei volontari
struttura di reclutamento (trattamento delle competizioni. Per dare il “tono” in que- Il programma di formazione mira a dotare i
informatico delle candidature, scelta e for- ste operazioni devono essere coinvolti i volontari delle competenze e delle cono-
mazione dei selezionatori, selezione, alle- responsabili di primo livello: membri del scenze necessarie alla loro partecipazione
stimento dei locali e della logistica per gli Programma volontari, responsabili di ogni all'evento. Secondo gli eventi può compren-
appuntamenti, ecc.). Questa fase richiede dipartimento, senza dimenticare il direttore dere formazioni generali, una familiarizza-
una logistica di alto livello il cui successo generale e il Presidente del Comitato orga- zione con gli impianti, come pure un inse-
si basa sulla gestione, senza errori, di una nizzatore. gnamento specializzato diretto ad acquisire
banca di dati specifici e di strumenti di conoscenze specifiche che permettono ai
rapida comunicazione con i volontari (e- Obiettivi volontari di svolgere le loro funzioni con
mail automatiche, gruppi di contatto, sito successo. Se si prevede di integrare non
web dell'evento, pratica di candidatura in In un primo tempo si deve accogliere il appena possibile il volontario nel Comitato
linea e collegamento con la banca dati). Il volontario, coinvolgerlo e integrarlo nel- d'organizzazione, come precisa Bouchet
gruppo di gestione delle risorse umane l'organizzazione pur creando, contempo- Virette (2006), si debbono cominciare que-
volontarie è incaricato di scegliere e for- raneamente, un sentimento di apparte- ste formazioni specifiche e pratiche più pre-
mare i selezionatori che incontrano i can- nenza. È importante che il volontario si sto possibile (ad esempio, tre mesi prima
didati, con il compito di reclutare selezio- senta utile e non “utilizzato” dall'organiz- dell'inizio dell'evento).
natori affidabili e preparati (soprattutto zazione. L’obiettivo delle azioni formative,
attraverso giochi di ruoli) che conoscono d’altronde, è motivare e rendere operativo • Valutazione
l’insieme dei posti da coprire. ogni volontario, preparandolo al massimo La valutazione riguarda da un lato i parte-
al suo compito. cipanti e dall'altro il piano di formazione e
• La gestione delle candidature deve essere sia formativa sia certificativa
Come appena sottolineato si basa sulla Processo operativo (ad esempio, le Universiadi invernali di
creazione di una base di dati disponibile fin Innsbruck/Seefeld 2005).
dall’inizio del sourcing. Si tratta di creare un Nella figura 9 sono mostrate le sette tappe
legame in linea con il dossier della candida- costitutive del processo di questa fase d’in- Management operativo
tura per utilizzare la base dei dati come tegrazione e formazione dei volontari.
strumento di decisione (pubblicazione di In occasione dell'evento, si deve garantire il
rapporti, di stati, per fare il punto della • Diagnosi e concezione dei piani successo operativo delle azioni volontarie. Il
situazione). d'integrazione e di formazione ruolo del manager di gruppo (team mana-
Al centro del Programma volontari ci sono ger o team leader) è fondamentale, in
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Integrazione e formazione l'accoglienza e la formazione del volontario. quanto ha un legame diretto con i volontari
dei volontari Occorre tenere conto, innanzitutto, della che gestisce quotidianamente. Dopo avere
strategia e del processo di gestione dei reclutato, integrato e formato il volontario,
Una volta dato il suo accordo ed il suo volontari del progetto. La domanda alla quindi, occorre porlo in condizioni da per-
impegno agli organizzatori, il candidato quale si deve rispondere riguarda quali parti mettergli di compiere la sua missione nel
diventa volontario. Prima che diventi opera- interessate si impegneranno, mobilitando quadro dell'organizzazione. Al di là delle
tivo il giorno “x”, chi organizza deve attuare quali risorse (umane, finanziarie, materiali). capacità tecniche (strumenti di controllo
un processo per integrarlo nel Comitato È necessario poi scegliere e realizzare il mec- necessari per controllare e rispettare gli
organizzatore, quindi, formarlo. Oltre alla canismo d'integrazione e di formazione. obiettivi fissati, realizzazione di bilanci in
Responsabile dell’unità

Manager della squadra Gestione operativa Volontario

Membri della cellula


Assistenza Manager della squadra
“programma volontari”

Membri della cellula


Informazione operativa Volontario
“programma volontari”

Figura 10 – Elementi che compongono i processi relativi alla fase di gestione operativa (Ferrand,
Chanavat et al. 2006).

FOTO SPECIALOLYMPICS
seguito al debriefing…) il suo ruolo si basa Il responsabile di ogni gruppo (team lea-
soprattutto su qualità relazionali. È neces- der, manager) non gestisce la squadra di
sario responsabilizzare, motivare, coinvol- volontari come vuole, poiché le dimensioni
gere ogni componente del gruppo perché effimere dell’evento esigono che conosca
raggiunga il suo obiettivo nel quadro del bene ogni membro della sua squadra • L'assistenza ai manager dei membri
progetto comune. prima dell’inizio delle competizioni. Di qui della cellula risorse umane volontarie
l’importanza delle fasi precedenti (integra- Come ricordato all’inizio il successo del pro-
Obiettivi zione, formazione…). gramma richiede una stretta collaborazione
Le prove test e i momenti di scambio e di tra la cellula Programma volontari e gli
L'obiettivo di questa fase è disporre delle dialogo, prima delle competizioni, daranno organizzatori che si trovano in rapporto
persone giuste nel momento e nel luogo risultati durante la fase di svolgimento diretto con essi. Così, i membri della cellula
giusto e dare ai volontari i mezzi per lavo- dell'evento. volontari devono mettersi a disposizione dei
rare bene. Si tratta di raggiungere gli obiet- Il responsabile dei volontari, come ogni manager delle squadre. Ad esempio, dopo la
tivi fissati durante le fasi precedenti. buon manager deve anche organizzare prima riunione realizzata a Saint-Etienne
condizioni ottimali di funzionamento del (FIFA Confederation Cup France 2003) il
Processo operativo suo settore e riconoscere, al momento giu- responsabile della biglietteria ha identificato
sto e in ugual modo, anche gli sforzi realiz- una carenza di volontari, per cui la cellula
Il processo che corrisponde a questa fase è zati ed i successi ottenuti da essi e da colo- volontari è stata incaricata di rendere ope-
più complesso. Comporta tre tappe che si ro che sono retribuiti. Non deve mai perde- rative nuove risorse per la successiva riunio-
svolgono parallelamente (figura 10). re di vista che non comanda, ma assiste i ne. Inoltre, i membri del programma per
volontari. essere un reale sostegno all’attività quoti-
• La gestione dei volontari da parte Deve avere senso dell’equità, gestire ogni diana dei manager possono essere sollecita-
dei capi squadra volontario allo stesso modo ed essere in ti a rispondere a problemi di natura diversa
Durante l'evento, il ruolo di chi li gestisce grado di valutare sia gli sforzi realizzati e i come: la ristorazione, l’alloggio, l'abbiglia-
consiste nell’impegnarsi più possibile, conti- successi ottenuti, sia i problemi incontrati. mento, ma anche fare fronte alle defezioni,
nuando le fasi d'integrazione e di formazio- Il fatto che: “l'organizzazione di un evento ai problemi di tipo giuridico, ecc. Vero e pro-
ne, per sviluppare lo spirito di gruppo e la sportivo è un sistema temporaneo, un'orga- prio sostegno quotidiano ai manager deb-
coesione del gruppo di volontari dei quali è nizzazione materiale ed immateriale la cui bono essere operativi in qualsiasi momento.
responsabile. fine è programmata“ (Charmetant 2006),
Oltre alla gestione quotidiana dei volontari, esige che i responsabile inculchino e faccia- • Informazione dei volontari
deve condividere momenti di convivialità no condividere un linguaggio, valori e un Si tratta di soddisfare le necessità dei volon-
con i componenti della sua squadra fuori progetto comune ad ogni componente tari. Come avviene per l’assistenza fornita ai
dall'orario di lavoro (ad esempio: pasti, sera- della squadra. manager, i componenti della cellula volon-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

te...). Schnitzer (2004), spiega che il successo Infine, i responsabili sapranno fare evolvere tari hanno il compito di aiutare il volontario
della fase operativa delle Universiadi 2005 è i “loro” volontari in molti luoghi della com- durante la manifestazione. Ciò comporta
stato favorito da questo tipo di iniziativa. petizione, pur conservando il compito per il una comunicazione continua, informazioni
Charmetant (2006) sottolinea che: “gli quale sono stati reclutati. Così, i volontari diverse su vari temi: ristorazione, abbiglia-
organizzatori non devono mai perdere di dei Giochi olimpici d'inverno di Torino 2006 mento, alloggio… per migliorare le condizio-
vista che, per definizione, il volontario, della località di San Sicario Fraiteve ni di lavoro del volontario. Come ricordato
può andarsene in qualsiasi momento! Una (Biathlon) hanno potuto conoscere i vari nel secondo capitolo della Guida uno dei
prospettiva che facciamo nostra esige che aspetti del ruolo di assistente al pubblico fattori chiave di successo della gestione dei
siano reclutati manager dotati di qualità (ad esempio, tribune degli spettatori, fami- volontari è una comunicazione precisa e
tecniche ed umane (Bouchet Virette 2006). glia olimpica…). regolare.
Valutazione, controllo
SENTEDALPS
e perpetuazione
SENTEDALPS (Sports Event Network for Tourism & Economic Development of Alpine Space) è un
Questa fase: Valutazione, controllo, perpe-
programma finanziato dalla Commissione europea nell’ambito dell’iniziativa comunitaria INERREG IIB il
tuazione, troppo spesso ignorata quando cui obiettivo principale è facilitare la trasmissione di conoscenze e capacità (expertise) nel settore degli
l’attenzione non è più concentrata sulle avvenimenti sportivi capitalizzando e condividendo le esperienze acquisite. In effetti, basandosi soprat-
gare e giornalisti e spettatori sono partiti, tutto sui saper fare dei diversi partner oggetto del progetto SENTEDALPS è la formalizzazione e la valo-
è parte integrante del Programma volon- rizzazione della loro esperienza per sviluppare metodi e strumenti che permettono di legare organizza-
tari, con duplice obiettivo. zione di avvenimenti sportivi, promozione economica e turistica dell’Arco alpino in un ottica di sviluppo
Si tratta, da un lato, di valutare, di fare durevole. Il programma comprende sedici partner originari dall’Austria, dalla Francia, dall’Italia, dalla
26 un bilancio generale del programma Slovenia e dalla Svizzera e riunisce rappresentanti d’istituti di ricerca pubblici e privati, amministrazioni
(processo, strumenti, attori…), e dall’altro pubbliche regionali e locali, organizzazioni private (cfr. tabella sotto).
di capitalizzare le competenze e le reti di
collaborazione per re-investirle su altre Institut de hautes études en administration (IDHEAP), Caposcuola tecnico Svizzera
iniziative che contribuiscono, in partico- Scuola universitaria interfacoltà in Scienze motorie dell’Universita di Torino
lare, allo sviluppo durevole del territorio. (SUISM), Caposcuola finanziario Italia
Agence touristique départementale de Savoie (ATDS) Francia
Così, si è potuta constatare la creazione Consiglio regionale Rhône-Alpes (CRRA) Francia
di associazioni di ex-volontari, in partico- Comitato regionale (Alpi Occidentali) della Federazione italiana sport
lare per eventi come la Coppa del mondo invernali (FISI-CAO) Italia
di calcio o i Giochi olimpici, ma anche Istituto superiore d’educazione fisica (ISEF) Italia
Comitato organizzatore delle Universiadi invernali, Innsbruck 2005
una conservazione delle risorse di volon- (ISOC 2005) Austria
tari per eventi di minori dimensioni ricor- Università della Savoia (IUP-THTL) Francia
renti come Athletissima, o il Grand Raid Provincia di Torino (PTO) Italia
Cristalps. Città di Innsbruck (STINN) Austria
Comitato organizzatore dei XXI giochi olimpici d’inverno,
Torino 2006 (TOROC) Italia
Obiettivi Università Claude Bernard, Lione 1 (UCBL) Francia
Haute école Valaisienne (HEVs) Svizzera
L'obiettivo di questa fase successiva all’av- Cantone del Valais (SDET) Svizzera
Cantone di Vaud (DEC) Svizzera
venimento è valutare il programma sia dal Associazione turistica della Slovenia (MUCCHIO) Slovenia
punto di vista della sua efficacia operativa,
sia della qualità percepita e della soddisfa-
zione delle principali parti interessate. - ascoltare le osservazioni dei volontari; l'evoluzione della legislazione richiedono
Occorre valorizzare le conoscenze acquisite, - ringraziare e celebrare le persone per il che gli organizzatori siano vigili e ed esi-
capitalizzare le esperienze per contribuire ad loro impegno; genti. Ciò che vale a livello globale dell'e-
uno sviluppo durevole del territorio. - animare e confederare organizzazioni e vento vale anche per il Programma volon-
È importante che l'evento lasci un'eredità volontari; tari17.
nella quale può assumere un ruolo impor- - attivare con progetti le reti dei soggetti - Esistono tuttavia ostacoli alla messa in
tante la rete di associazioni che compren- interessati. opera di questo approccio, legati alla
dono volontari. cultura interna delle parti interessate, al
Conclusione della seconda parte controllo della metodologia, alle scaden-
Processo operativo ze, all'impegno ed alle competenze del
La seconda parte dedicata all'attuazione management.
Questo processo è costituito solo da due del Programma volontari ci permette di
tappe. Si nota che la fase di perpetuazione sottolineare quattro punti importanti. Conclusione generale
comincia molto prima di questa fase.
- Le sei fasi che abbiamo descritto rappre- Oltre che sulla sua forma e sulle sue speci-
• Valutazione del programma sentano la trasformazione operativa da ficità, l'organizzazione ed il successo di un
Si tratta, innanzitutto, di fare un bilancio parte del Comitato organizzatore della evento sportivo si basano sulla gestione, il
del programma. Ogni responsabile di grup- strategia definita dai soggetti più impor- controllo e l'adattamento di un Programma
po è incaricato di identificare i punti di tanti interessati all’evento. volontari. In questo articolo abbiamo espo-
forza e quelli da migliorare. - L’approccio qualità applicato alla gestione sto una metodologia e strumenti che per-
del Programma volontari permette di mettono la concezione e l'attuazione delle
• Perpetuazione della rete ideare e organizzare processi che consen- dimensioni strategiche ed operative neces-
L’effetto di una organizzazione dell'evento tono di realizzare la prestazione di servizi sarie a questo tipo di progetto. La redazio-
sportivo basata su una strategia relaziona- auspicata dal Comitato organizzatore del- ne di un testo impone, però, una struttura-
le sono stati la costruzione e il rafforza- l'evento a costi minori e soddisfare aspet- zione lineare nella quale le fasi si succedo-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

mento delle relazioni tra parti interessate tative delle parti interessate più importan- no. Si tratta, in realtà, della costruzione di
che hanno vissuto momenti indimentica- ti al cui centro si trovano i volontari. modelli di una realtà più complessa nella
bili, condiviso valori e vissuto forti emo- - È anche opportuno mettere in cantiere i quale il notevole numero di variabili da
zioni. processi di supporto necessari agli orga- considerare in questo tipo di progetto ne
Nella prospettiva di uno sviluppo durevole nizzatori. Da un lato si tratta della gestione rende il controllo molto relativo.
del territorio occorre organizzarsi per per- logistica e della documentazione sul L'esperienza e la competenza contribuisco-
petuare quest'acquisizione umana. Tale Programma volontari e della gestione no a ridurre l'incertezza legata ad ogni
perpetuazione può essere organizzata amministrativa delle persone che vi parte- azione manageriale. È per questo che la
rispetto a questi quattro tipi di azioni: cipano. La complessità dei regolamenti e rete SENTEDALPS integra le competenze dei
suoi membri e quelle di coloro che sono (o
sono stati) coinvolti nei Programmi volon-
tari di grandi eventi sportivi. Ciò ci ha per-
messo di definire metodo, strumenti e di
identificare fattori chiave di successo in
relazione diretta con la realtà.
Al di là delle sei fasi del Programma volonta-
ri va sottolineata l'importanza della comuni-
cazione, della motivazione e della retribuzio-
ne del volontario. Elementi che non rappre-
sentano una semplice tappa tra le fasi
Pianificazione del Programma volontari e
Valutazione, controllo permanente, perpe-
tuazione, ma sono legati ad un processo,
che è un sostegno essenziale all'attuazione
dell'insieme del progetto.
Uno dei principi di base del programma
consiste nel comunicare in modo regolare
aumentando gradualmente l'intensità
delle azioni, in modo tale che l'entusiasmo
dei volontari cresca contemporaneamente
all'eccitazione legata all'attesa e alla pros-
simità dell'evento.
È fortemente consigliato, inoltre, mante-
nere una relazione costante ed individua-
lizzata (principalmente via Internet). Gli
esperti concordano nell’affermare che, a
partire dal suo reclutamento fino alla sua
partecipazione all'evento, non deve tra-
scorrere mai un mese senza che il volonta-
rio riceva notizie da parte del Comitato
organizzatore. Occorre, inoltre, creare un
senso d'appartenenza, in particolare con
un marchio specifico, appositamente stu-
diato per i volontari.
D’altra parte il riconoscimento del lavoro
dei volontari rappresenta uno dei grandi
assi del programma. L'organizzatore di un
evento, quindi, si deve ricordare sempre
che: “poiché il compito di ognuno è vitale
per il funzionamento dell'evento, è impor-
tante valorizzare il volontario nella sua
funzione” (Delapierre, 2006). Occorre, per-
ciò, conoscere perfettamente ogni volon-
tario per personalizzare i messaggi di rin-
graziamento in modo che si senta real-
mente apprezzato. Occorre anche fare in
modo che la retribuzione non costituisca
la principale ragione del suo impegno. Lo
si deve fare in modo progressivo. Inoltre,
l’imparzialità deve essere la norma: a
parità di missione, parità di retribuzione,
perché ogni sensazione di ingiustizia può
essere un fattore di smobilitazione. Infine,
occorre sottolineare che non si deve fare
una promessa ad un volontario se non si è
in grado di mantenerla (Schnitzer, 2006).
Gli eventi studiati si trovano in un periodo
che va dai Giochi olimpici di Albertville e
della Savoia nel 1992, fino alla Coppa
America Valenza 2007 e dimostrano che la
gestione dei Programmi volontari è sempre
più razionale e strutturata. Si deve ricordare
sempre, però, che le risorse umane volonta-
rie costituiscono una delle chiavi del suc-
Perpetuazione Note
Valutazione
in una prospettiva
del programma (1)
La sigla TOROC è l’acronimo di “Torino Organising Commitee” o Comitato organizzatore dei XX Giochi
di sviluppo duraturo
olimpici d’inverno.
(2)
Le due prime guide del programma SENTEDALPS sono dedicate, rispettivamente, alla candidatura e all’or-
ganizzazione degli avvenimenti sportivi. Possono essere già scaricate dal sito www. sentedalps.org.
Figura 11 – Il sistema relativo alla gestione del (3)
Guide de management des volontaires pour l’organisation d’èvènements sportifs: comment manager les
Programma volontari (Ferrand, Chanavat et al. ressources humaines? (Ferrand, Chanavat et al. 2006).
(4)
2006). Da una parte si tratta del pubblico diretto (atleti, collaboratori, spettatori, giudici…) e dall’altra di quello
indiretto ( telespettatori, ascoltatori, lettori, internauti…).
(5)
Si enumerano tipi diversi di agenzie che si possono categorizzare secondo il loro obiettivo principale: con-
cesso di un evento. È necessario dare una sulenza in marketing sportivo, ricerca di sponsor…
28 senso all'impegno dei volontari e fare in
(6)
Modalità di sviluppo il cui oggetto è quello di conciliare il progresso economico e sociale e la conservazio-
ne dell’ambiente, considerato come un patrimonio da trasmettere alla generazioni future.
modo che percepiscano la loro esperienza (7)
http://fifawordlcup.yahoo.com/06/041018/17oxcpy.htlm
come unica ed indimenticabile senza (8)
Colloqui e raccolte d’informazioni sono state realizzate con volontari che hanno partecipato all’organizza-
dimenticare peraltro che possono disimpe- zione di questi avvenimenti: Giochi olimpici invernali di Torino 2006, Coppa del mondo Fifa Francia 1998,
gnarsi in qualsiasi momento. Le parti inte- Coppa delle Federazioni Fifa Francia 2003, Universiadi d’inverno di Innsbruck/Seefeld 2005, Torneo ATP
Challenger 42 Andrèzieux-Bouthèon…).
ressate e le risorse umane di un evento, (9)
(http://www.ffs.fr/new/indez.asp?Debut=1&reference=1064)
sono molto differenziate. (10)
Concetto sociologico introdotto da Max Weber, nel quadro dell'individualismo metodologico, diretto a
Perciò è importante creare e/o rafforzare costruire un modello di un fenomeno sociale attraverso un caso particolare, ma tipico e rappresentativo,
un'identità collettiva che coinvolga in per studiarne funzionamento e implicazioni.
(11)
Ogni tappa dei Programmi volontari è dettagliata in modo preciso nella Guide de management des
primo luogo i volontari che, come abbia- volontaires pour l’organisation d’événements sportifs: Comment manager les ressources humaines?
mo sottolineato, costituiscono spesso le (Ferrand, Chanavat ed al. 2006).
(12)
risorse umane più numerose (ad esempio, Oltre alle particolarità proprie di ogni manifestazione, il responsabile dell'assunzione può prevedere un
il Comitato organizzatore dei Campionati tasso di ritiro che va dal 15 al 30%. Si deve anche formare un gruppo di riserve polivalenti e prevedere dal
5 al 10% di risposte negative.
del mondo di vela Classe 49er di Aix Bains (13)
Gli organizzatori hanno potuto esigere personale dipendente su compiti delicati come biglietterie o accre-
era composto per il 98% di volontari). dito. Così, nell’ambito della Federal Coup Fifa 2003 France queste funzioni erano soprattutto svolte da
Nonostante le necessarie differenze tra personale dipendente.
(14)
loro raccomandiamo di attribuire loro uno Alludiamo di nuovo ai Giochi olimpici di Barcellona 1992.
(15)
Il progetto dell’avvenimento sportivo olimpico ha rafforzato una politica di comunicazione e di motiva-
status di componente della squadra che zione interna alla Renault o alla Sncf. Duemilacinquecento volontari provenienti dalle ditte membre del
rappresenta un elemento d'identificazione Club Coubertin (sponsor nazionali) tra i quali Bis, agenzia già coinvolta nel Giochi olimpici invernali di
forte e associativo. Grenoble del 1968 erano sotto l’autorità gerarchica del Comitato organizzatore.
(16)
Nella figura 11 sono presentati gli elementi Questi quattro tipi di azioni sono esplicitati nella Guide de management des volontaires pour l’organisa-
tion d’événements sportifs: Comment manager les ressources humaines? (Ferrand, Chanavat et al. 2006)
essenziali da considerare e le loro relazioni. specie nella sesta sezione della 3° parte: Les phases operationelles du management des volontaires.
La creazione e/o il rafforzamento di un'i- (17)
Una sezione della Guide de management des volontaires pour l’organisation d’événements sportifs: Comment
dentità collettiva in rapporto con il territo- manager les ressources humaines? (Ferrand. Chanavat et al 2006), cioè la settima sezione della 3a parte: Les
rio nel quale si svolge l'evento sportivo è fases opèrationelles du management des volontaires é intitolata Processus support.
alla base di questo approccio. Al cuore del
meccanismo vi sono uomini e donne e il Bibliografia
Programma volontari è composto da tappe
che si raccolgono attorno a due finalità: Bouchet Virette M., Intervista sulla gestione dei volontari dei Campionati del mondo d’atletica leggera Parigi
acquisizione cioè impegno e fidelizzazione. 2003, Parigi 19 aprile 2006 (documento SENTEDALPS non pubblicato).
Catena J. L., Volunteer Management at a major sport event: the case of the Olympic Winter games, in: de
I volontari apporteranno all’evento il loro Moregas et al. (a cura di), Volunteers, Global Society and the Olympic Movement, IOC Editions (Documents of
entusiasmo e la loro competenza. Ma que- museum), Losanna, 2001, 245-255.
sti momenti indimenticabili richiedono Charmetant R., Les enjeux relatifs au management des grand èvènements sportifs, in: Conferenza internazio-
una lunga preparazione a monte (pianifi- nale “I grandi avvenimenti sportivi e il loro impatto sul territorio. Confronto tra la Francia, Svizzera, Austria”,
Torino 30-31 marzo 2006 (non pubblicato).
cazione, valutazione, reclutamento e desti- Charmetant R., Bergeri P., Sordet P., Geffroy D., Favre N., Ferrand A., Rizzon J., Guide d’organisation des èvène-
nazione, gestione operativa, integrazione e ments sportifs pour les responsables sportifs, politiques et administratifs, SENTEDALPS, Losanna, 2005.
formazione) e devono essere prolungati a Chéroute M. T., L’essor et l’avenir du bènèvolat, facteur d’amèlioration de la qualitè de vie, Parigi, Editions du
valle per perpetuare il processo (fase di Conseil èconomique et social, 1989.
Delapierre J., Intervista su come gestire i volontari del Meeting internazionale Athletissima, Losanna 15
controllo, valutazione e perpetuazione). marzo 2006, (documento SENTEDALPS non pubblicato).
L’obiettivo è trasmettere alle generazioni Fantini G., Intervista su come gestire i volontari dei Giochi olimpici d'inverno di Torino 2006, Torino 29 marzo
future una vera eredità, fondata sulle nozio- 2006, (documento SENTEDALPS non pubblicato).
ni d'identità collettiva e di territorio. La rete Fantini G., Il Programma volontari dei Giochi olimpici di Torino 2006, in: Conferenza internazionale
“Gouvernance et management des organisation sportives – l’èphèmére au service du durable”, Le Bourget du
SENTEDALPS si inserisce in questo approccio Lac, 21 giugno 2006 (non pubblicato).
che mette in comune competenze e cono- Ferran-Bechmann D., Bènèvolat et solidaritè, Parigi, Syros-alternatives, 1995.
scenze in termini d'organizzazione di eventi Ferrand A., Torrigiani L., Marketing of Olympic sport organisation, Champaign, Il, Human Kinetics, 2005.
sportivi a livello regionale, nazionale ed Ferrand A., Torrigiani L., Camps A., Sport and sponsoring, Parigi, Edizioni INSEP, 2006.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Ferrand A., Chanavat N. et al., Guide de management des volontaires pour l’organisation d’èvènements sportifs:
internazionale. Comment manager les ressources humaines?, Losanna, SENTEDALPS, 2006.
Freeman R. E., Strategic Management: A Stakeholder Approach, Boston, Pitman, 1984.
Articolo originale. Halba B., Le Net M., Bènèvolat et volontariat, Parigi, Documentation française, 1997.
Traduzione dal francese di M. Gulinelli. Lechat B., Intervista su come gestire i volontari della 32esima Coppa d’America Valencia 2007, Valencia 21
Titolo originale: Le management des volontaires marzo 2006 (documento SENTEDALPS non pubblicato).
pour l’organisation d’événements sportifs. Schnitzer M., Managing volunteers at the Winter Universiade Innsbruck/Seefeld 2005, Mèmoire Master
Indirizzo degli Autori: Alain Ferrand, Université Exècutif en management des organisations sportives (MEMOS VII), Università di Lione 1 (non pubblicato).
Schnitzer M., Intervista su come gestire i volontari delle Universiadi d’Innsbruck/Seefeld 2005, Innsbruck 4
Claude Bernard Lyon 1, CRIS, 27/29 Boulevard du aprile 2006 (documento SENTEDALPS non pubblicato).
11 novembre 1918, Bâtiment R. Dubois 69622, Weber M., Economia e società, Milano, 1961.
Villeurbanne, Cedex, France.
MANAGEMENT

Alessandra Sensini, Yacht Club Italiano, Genova;


Federazione italiana vela; Corso di management
Scuola dello Sport, Roma
Giovanni Esposito, Scuola dello Sport, Roma

La valorizzazione 29
dell’atleta
di alto livello
Strategie di valorizzazione
degli atleti di alto livello:
il caso della Vela olimpica
Si analizzano alcuni aspetti riguardanti la gestione
degli atleti italiani di alto livello, cercando di
individuare eventuali strategie per valorizzare
in particolare il movimento della Vela olimpica.
I continui cambiamenti del sistema sportivo,
la riduzione dei finanziamenti erogati alle Federazioni
negli ultimi anni dal Coni hanno creato non poche
difficoltà organizzative che si sono inevitabilmente
riflesse per un certo periodo anche nella gestione
degli atleti di alto livello. In questo contesto,
ci si chiede come abbia reagito la Federazione italiana
vela, se l’atleta di alto livello si trovi al centro
della politica federale, quali sono i suoi programmi
per incentivare la pratica delle specialità olimpiche,
se esistono opportunità che la Vela olimpica può
sfruttare e quali sono le minacce a cui tale sistema
dovrà far fronte nei prossimi anni. A queste domande
si è tentato di dare una risposta cercando di definire
alcune linee guida per una possibile migliore gestione
dell’atleta di alto livello con particolare riferimento
alla Vela olimpica, chiamata a prendere in debita
considerazione una serie di stakeholder le cui esigenze
ed aspettative devono necessariamente essere
contemplate nel prossimo futuro.

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71


Introduzione
Qualunque sia il suo livello tecnico la
gestione di un atleta presenta molte diffi-
coltà, ma risulta fondamentale perché da
essa possono dipendere motivazioni, risul-
tati e longevità agonistica. Atleti, allenatori,
manager, società sportive, Federazioni,
Coni, media e sponsor: sono tutti parte di
questa sfida in cui il protagonista assoluto
30 rimane unicamente l’atleta, fulcro ed
oggetto delle attenzioni e delle strategie di
tutte le parti coinvolte.
Parlando poi di un atleta olimpico le cose
possono complicarsi perché la sua vita è di
solito soggetta a continui cambiamenti
dovuti ad un insieme di situazioni interne ed
esterne che si modificano in continuazione
e che, quindi, hanno bisogno di approcci
sempre diversi con soluzioni in perenne
evoluzione e, soprattutto, sempre più perso-
nalizzate.
La programmazione di una campagna olim-
pica, oltre alla parte tecnica, che rimane
sempre basilare ed insostituibile, deve tene-
re conto di diversi aspetti e settori, tutti di
fondamentale importanza, che devono
avere uno sviluppo costante nel tempo e
che devono essere sempre calibrati con il
momento preciso della carriera dell’atleta.
È chiaro che la vita professionale non può
essere totalmente separata dalla vita priva-
ta: il carattere, la determinazione, le aspira-
zioni ed i legami di vario genere sono una risultato sportivo. Questo non vuol dire La metodologia
parte fondamentale dell’atleta. Saper gesti- perdere la passione, ma solo aver raggiun-
re, affrontare e mettere a frutto queste to una maturità personale che esige un Per individuare le possibili strategie di valo-
caratteristiche che, ovviamente, variano da approccio diverso allo sport. rizzazione degli atleti di alto livello, pren-
persona a persona, con il passare del tempo Difficilmente lo sport, con alcune ovvie ed dendo come caso di studio quello della Vela
e con il raggiungimento di risultati impor- evidenti eccezioni, porta a guadagni tali da olimpica è stata analizzata in partenza la
tanti, è un aspetto fondamentale dal quale permettere ad un atleta, anche se di alto Federazione italiana vela, la sua storia con i
dipendono, in maniera diretta, sia la longe- livello, di non dover più lavorare una volta risultati agonistici, le strutture organizzati-
vità professionale sia la possibilità di centra- abbandonato l’agonismo. Quindi, da un ve con particolare riferimento a quella
re gli obiettivi agonistici. certo punto della carriera, diventa fonda- olimpica, deputata a fornire assistenza agli
La crescita tecnico-atletica da una parte, e mentale per l’atleta, soprattutto per la sua atleti di alto livello candidati a prendere
quella psicologica e personale dall’altra, tranquillità e stabilità, crearsi una serie di parte alla manifestazione a cinque cerchi.1
hanno due percorsi e timing diversi, ma opportunità per il dopo agonismo. Si è proceduto poi con la tecnica del bench-
devono essere messi sempre in correlazio- Opportunità che sono spesso legate allo mark approfondendo alcuni aspetti che
ne in modo da alimentarsi vicendevolmen- sport ed ai risultati raggiunti, ma che non caratterizzano il funzionamento di realtà
te al fine di raggiungere la completezza e sono scontate e che richiedono un impe- eccellenti di altre Nazioni: verificare l’orga-
maturità della persona-atleta. gno ed una attenzione non indifferenti. nizzazione della struttura olimpica di Paesi
Le motivazioni che sono il motore dell’atleta, Le motivazioni, quindi, sono in continua con esperienze e risultati anche molto
con il passare degli anni e con il raggiungi- trasformazione e devono essere sempre diversi dalla Fiv ha consentito di ricavare
mento degli obiettivi cambiano: da quello considerate e coordinate con la program- preziosi suggerimenti per tracciare un qua-
che all’inizio era solo un gioco, un diverti- mazione. dro più ampio delle alternative possibili. In
mento si passa ad un impegno agonistico Le situazioni, le difficoltà, le motivazioni o quest’ottica sono state analizzate breve-
con prospettive di successi e soddisfazioni i fattori da tenere conto in una program- mente le realtà delle strutture olimpiche di
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

personali, per poi raggiungere il pieno rico- mazione sono comuni in tutti gli atleti di Inghilterra e Spagna.
noscimento dell’ambiente esterno. alto livello di qualsiasi sport; ovviamente Si è anche proceduto all’elaborazioni di
Lo sport diventa quindi un lavoro che cambia la parte tecnica ed ha esigenze interviste a tredici opinion leader (tre tec-
perde un po’ di quell’entusiasmo e di quel- diverse. Così come cambia il protagonista: nici, uno psicologo, tre dirigenti di club,
la incoscienza giovanile, ma che acquista ogni singolo atleta è differente, non può tre giornalisti, due sponsor, un dirigente
nuovi valori ed ha bisogno di avere uno esistere un unico metodo valido sempre e Coni, un dirigente federale). Tale indagine
spazio ben definito nel tempo che occupa comunque perché diverse sono le aspira- qualitativa era finalizzata all’individuazio-
e soprattutto una programmazione più zioni, la determinazione, il carattere e la ne dei riferimenti fondamentali sull’argo-
lunga, con obiettivi che vanno al di là del personalità. mento.
Con un questionario somministrato a dieci dare certezze e creare sicurezza nell’atleta
atleti di alto livello della Fiv, atleti di alto sotto tutti i punti di vista.
livello della Vela d’altura e sei atleti di alto Altro punto da non trascurare - ed i tecni-
livello di altre Federazioni di sport olimpici si ci ne sono consapevoli – è il fatto che
sono approfondite le tematiche precedente- dopo il raggiungimento del risultato, men-
mente emerse, cercando di dimensionare le tre l’importanza dell’aspetto tecnico rima-
ipotesi formulate per avere un panorama ne invariata, aumenta l’impegno da dedi-
più completo dell’agonismo di eccellenza. care alla stampa ed agli sponsor.
Attraverso l’elaborazione delle informazioni Emerge con forza come nella programma-
raccolte con le appena descritte tecniche di zione una delle difficoltà maggiori sia quel-
ricerca è stato possibile effettuare l’analisi la di mantenere l’aspetto tecnico in primo
SWOT (dalle iniziali inglesi Strength, Weak- piano trovando un equilibrio per tutti gli
ness, Opportunity, Threat), per evidenziare altri impegni che diventano pressanti ed
lo stato della vela, le sue potenzialità, ma indispensabili.
anche le criticità, in modo da individuare le
linee guida necessarie per stabilire le scelte I dirigenti di club e quelli federali
strategiche. Per capire aspettative, opinioni e percezio-
L’individuazione dei punti di forza (Strenghts) ni della Vela olimpica sono stati consultati
e di debolezza (Weaknesses) della Vela olim- anche alcuni dirigenti impegnati in Fede-
pica ha fatto emergere alcuni elementi fon- razioni e in Società. In particolare dalle
damentali per il raggiungimento degli obiet- interviste a dirigenti di società di alto livel-
tivi agonistici, evidenziando contempora- lo emerge - come evidenziato peraltro
neamente anche tutte quelle fragilità che anche dagli atleti - la mancanza di forma-
ostacolano o ritardano questo percorso. zione di alto livello per gli allenatori. La
Così come l’aver ben chiaro quali potrebbero formazione è strettamente legata ad espe-
essere le opportunità (Opportunities) e le rienze personali, guadagnate direttamente
minacce (Threats) della Vela olimpica ha per- sui campi di gara; pochi, e spesso poco
messo di individuare con maggiore imme- specifici, sono i corsi a livello nazionale.
diatezza alcune linee strategiche per valoriz- La poca comunicazione tra i Club e i tecni-
zare la gestione degli atleti di alto livello cer- ci federali è stata ribadita anche soprat-
cando di ridurre l’impatto che alcune criticità tutto dagli atleti di altri sport. Gli allenato-
potrebbero avere su tale obiettivo. ri di Club hanno, infatti, contatti con quelli
federali, ma seguono una metodologia
Sintesi dei risultati basata sulle esperienze personali. Cosa Si presenta così nuovamente il confronto
questa che, se da un lato può essere con- con la Vela d’altura dove i guadagni sono
La ricerca qualitativa siderata positiva, perché il confronto tra più facili e soprattutto immediati.
metodi diversi genera sempre una crescita, Le potenzialità all’interno dei circoli e della
I tecnici nazionali dall’altro crea non pochi problemi di coor- Fiv di fatto esistono; semmai sembra laten-
Le interviste semistrutturate hanno sottoli- dinamento ed omogeneità. te una linea strategica comune che permet-
neato come, con il passare degli anni ed il Sulla strada giusta sembra invece essere il ta di ottimizzare le risorse e le sinergie
raggiungimento di obiettivi importanti, sia Coni che sta investendo direttamente sulla comunque esistenti. Da segnalare anche il
sempre più difficile mantenere l’attenzione formazione dei tecnici. dato che evidenzia come non sempre i pro-
dell’atleta esclusivamente sull’allenamento, Con riferimento alle maggiori difficoltà grammi federali riescano ad integrarsi
per il continuo modificarsi delle motivazioni incontrate dai dirigenti dei Club nel pro- completamente con quelli dei Club.
e il diverso peso che assumono anche altri grammare la preparazione degli atleti è
aspetti della vita dell’atleta stesso. risultato evidente che il reperimento di Gli sponsor
Nell’alto livello si aggiungono poi altre dif- risorse economiche ed umane siano perce- Indubbiamente uno dei motivi principali
ficoltà esterne come quelle dei calendari piti dal sodalizio come il problema fonda- per cui le grandi aziende investono nella
spesso densi di appuntamenti, delle compli- mentale nella gestione degli atleti. Vela olimpica, è per estendere i valori di
cazioni presenti nel reperimento di mezzi Inoltre, relativamente alle richieste più fre- questa disciplina sui loro marchi.
tecnici ed economici, per cui diviene sem- quenti da parte degli atleti che vorrebbero Come tutti sappiamo però durante i Giochi
pre più complicata una adeguata program- intraprendere una carriera agonistica nelle olimpici ci sono molto restrizioni e regole
mazione. Classi olimpiche, è emersa l’importanza ferree su sponsor e pubblicità. Nell’ottica di
Tutti gli allenatori intervistati concordano dell’aspetto economico e la richiesta di un buon piano di marketing, è fondamen-
nell’affermare che durante i Giochi olimpici fornitura di materiali, che coincide con le tale programmare la comunicazione duran-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

l’aspetto più delicato è sicuramente quello richieste degli atleti. te tutto il quadriennio e nel periodo imme-
psicologico e che, specialmente nell’ultimo Infatti, le difficoltà nel trovare atleti che si diatamente successivo, per sfruttare l’effet-
anno del quadriennio, il sacrificio richiesto impegnino nelle Classi olimpiche sono to trainante dell’evento. Per questo motivo
agli atleti relativamente alla loro vita priva- dovute ai costi molto alti di una campa- dai dati della ricerca emerge che una piani-
ta è veramente notevole. Tale conferma gna, alle difficoltà da parte dei circoli nel ficazione della comunicazione coordinata a
arriva anche dal contributo chiesto ad uno supportare l’atleta dal punto di vista eco- quella di allenamento è indispensabile,
psicologo dello sport attraverso alcune spe- nomico, alla mancanza di comunicazione soprattutto per la tutela dell’atleta.
cifiche domande. Diventa quindi fonda- tra i vari organi (Circoli e Federazione) in Anche se non sempre è facile, è di assoluta
mentale cercare di personalizzare il più qualche modo coinvolti nella preparazione importanza, durante tutto l’arco della pre-
possibile la programmazione in maniera da olimpica. parazione olimpica, integrare le esigenze
loro la voglia di diventare atleti professio-
nisti, le aspirazioni, e le eventuali paure
del dopo agonismo.
In realtà da una panoramica delle risposte
emerge che lo sport può essere un “lavoro”,
ma non può essere mai solo un dovere.
Passione e motivazioni sono alla base di
tutto: se queste vengono a mancare difficil-
mente un atleta diventa di “alto livello”. Alla
stessa maniera è fondamentale per colui
32 che sta vicino all’atleta capire chi ha real-
mente davanti per cercare sempre di tenere
alte queste motivazioni, soprattutto perché i
sacrifici e le rinunce della scelta di vita fatta
non sono indifferenti. Alla domanda sulle
cose più importanti a cui hanno rinunciato
al primo posto ci sono la famiglia e gli
affetti, seguono lo studio ed il lavoro (1°
domanda).

1° DOMANDA
Quali sono le cose più importanti
a cui hai dovuto rinunciare per
lo sport di alto livello?
degli sponsor e della Federazione, senza tra- sciute – a dimostrazione della necessità di
scurare la centralità dell’atleta. Per questo è investire e dedicare maggiore attenzione Risposte Vela Altri sport
altresì necessario che la comunicazione sia alla comunicazione – e la vela è percepita
coordinata e che integri le esigenze sia dello come troppo costosa e, specialmente quel- Amici/Famiglia 53% 52%
Università/Lavoro 33% 34%
sponsor che dell’atleta e/o Federazione. la olimpica, senza adeguate prospettive di Nessuna rinuncia 7% 8%
guadagno. Vita regolare 7% 6%
I giornalisti A parere degli intervistati – in merito alla
Per inquadrare la percezione esterna del logistica degli allenamenti – i cosiddetti
mondo della vela e degli atleti di alto livello, “Centri nazionali”, non esistendo al momen-
al fine di individuare punti di forza e di to nessuna valida alternativa, rimangono I valori olimpici, l’alto livello e la competi-
debolezza dell’intero movimento, i valori ancora l’unica soluzione. La percezione degli zione spiccano sempre in tutti i questio-
trasmessi, l’identità di questo sport ed il suo intervistati è però che manchino, in effetti, nari, questo è il sogno di ognuno fin dall’i-
appeal sui media e sui giovani sono stati adeguate risorse umane per la gestione tec- nizio, poi c’è il momento della decisione di
intervistati anche alcuni giornalisti sportivi. nica degli atleti. diventare un professionista ed alle volte
La prima domanda posta è stata: “Quali Fondamentale nel rilancio della Vela olimpi- accade senza accorgersene, con l’arrivo dei
sono i valori della Vela olimpica?” ca è risultato un massiccio investimento in primi risultati e molto spesso con l’arruo-
Ne è emerso il quadro di uno sport positi- comunicazione per far conoscere uno sport lamento nei Gruppi sportivi militari.
vo che trasmette integrità, correttezza, al momento distante dal grande pubblico. Questi ultimi oggi ricoprono un ruolo fon-
lealtà e quindi una serie di valori “puliti”. Importante è sottolineare il rapporto tra damentale, dando la possibilità agli atleti
Per contro, però, le troppe classi in cui è Vela olimpica e Vela d’altura. Secondo i gior- di allenarsi con la dovuta tranquillità eco-
diviso e la lunghezza delle regate, sono un nalisti intervistati questi sono, al momento, nomica e con l’adeguato supporto tecnico
ostacolo specialmente durante i Giochi due mondi distinti anche se non distanti, e logistico, ma soprattutto avendo la cer-
olimpici. Questi sono diventati ormai un mediaticamente più visibile la Vela d’altura, tezza di un’opportunità lavorativa una
vero e proprio evento mediatico con “trop- anche per i maggiori investimenti fatti sulla volta abbandonata l’attività agonistica.
pe cose da seguire” ed i media tendono a comunicazione. La Vela d’altura, comunque, Il momento di smettere, invece, è sempre
concentrarsi su quelle specialità che porta- e specialmente la Coppa America, potrebbe molto temuto e la maggior parte degli
no risultati immediati e relativamente alle di fatto essere una opportunità per la Vela atleti intervistati ritengono che dipenderà
quali la notizia può essere consumata rapi- olimpica se solo, reciprocamente, venissero dalla mancanza di motivazioni.
damente. sfruttate sinergie ed opportunità comuni. Una volta raggiunti risultati importanti
Tutti gli intervistati concordano sulla neces- rimane sempre e comunque lo spauracchio
sità di maggiore integrazione all’interno del Gli atleti del problema economico. Il fatto che l’atti-
mondo della vela. Alla domanda relativa al Per gli scopi della ricerca è stato sommini- vità agonistica non sia una fonte di guada-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

perché la Vela olimpica fatichi a trovare un strato un questionario ad atleti professioni- gno sufficiente e le difficoltà nel conciliare
identità è emerso, ancora una volta, come la sti della vela e di altri sport allo scopo di lavoro-studio e attività agonistica (2°
attuale frammentazione delle classi sia di capire l’assistenza che gli atleti stessi ricevo- domanda), fanno sì, talvolta, che la concen-
fatto un ostacolo per l’affermazione di que- no e quella che, invece, percepiscono dai trazione dell’atleta non sia totale. Il tempo
sto sport al pari della mancanza di “perso- Club e dalle Federazioni di appartenenza, dedicato alla attività agonistica potrebbe
naggi” di spessore. nonché per individuare le loro esigenze ed essere notevolmente migliorato se l’attività
Per quello che riguarda, invece, l’appeal aspettative. sportiva corrispondesse con quella lavorati-
sui giovani, a parere degli intervistati le Con il questionario si è cercato di capire le va o se si avessero più garanzie economiche
Classi olimpiche sono ancora poco cono- motivazioni che hanno fatto scattare in e lavorative per il futuro (3° domanda).
2° DOMANDA A differenza della vela, gli altri sport sem- Di fatto il sostegno economico dalle Fede-
Riesci a conciliare studio/lavoro brano più organizzati localmente e anche i razioni arriva dopo il raggiungimento di
e attività agonistica? Club sembrano più partecipi alla vita del- risultati, soprattutto con premi distribuiti
l’atleta, sia nella programmazione che nel su base meritocratica, anche se è ancora
Risposte Vela Altri sport sostegno economico. elevata la percentuale di atleti che non
Infatti, tutti gli atleti di altri sport intervi- ottengono nulla e, comunque, nella quasi
Sì 30% 67% stati sembrano essere riusciti ad avere una totalità dei casi, non c’è la possibilità di
No 40% buona organizzazione logistica, anche nel vivere tranquilli con le agevolazioni econo-
Abbastanza,
con difficoltà 30% 33% luogo di residenza, fornitagli dal Club o miche ricevute (8° domanda).
costruita da soli (6° domanda).
33
3° DOMANDA 6° DOMANDA 8° DOMANDA
Dedicheresti maggiore tempo Hai una situazione logistica a casa che ti Ricevi assistenza economica
all’attività sportiva se: permetta di poter seguire un programma dalla Federazione?
di allenamento finalizzato alle Olimpiadi? Viene data in base ai risultati raggiunti?

Risposte Vela Altri sport


Risposte Vela Altri sport Risposte Vela Altri sport
Avessi garanzie lavorative 25%
L’attività sportiva Sì 50% Sì in base ai risultati 37,5% 66%
corrispondesse Sì, ma non per Olimpiadi 20% 33% Non in base ai risultati
all’attività lavorativa 42% No 80% 17% Nessuna assistenza 12,5% 17%
L’attività lavorativa ti Buona distribuzione
impegnasse meno tra gli atleti
tempo 8% 2 Il 33% lamenta, però, la poca coordinazio- del monte premi 17%
Dedico il tempo giusto Solo assistenza
allo sport 8% 80% ne con i tecnici federali per avere una pro- materiali 12,5%
Altro 17% grammazione di alto livello. Per gli sport di Normativa/Rimborsi
contatto, poi, non c’è la possibilità di con- spese 37,5%
frontarsi con atleti di livello.
Questo problema viene evidenziato soprat- Sicuramente uno dei punti di debolezza
tutto nelle risposte, per quanto riguarda gli della vela è proprio la difficoltà organizza- Ancora lontana, in ogni caso, è la possibilità
atleti della vela, relative, a come vorrebbero tiva, soprattutto per i costi, di una base di avere una programmazione personaliz-
essere supportati dai Club e dalla Fede- logistica attrezzata. I velisti per prima cosa zata in tutti gli sport, dopo il raggiungi-
razione. Al primo posto, infatti, ci sono gli vorrebbero un sostegno in denaro attraver- mento di risultati di rilievo (9° domanda).
aiuti economici e solo dopo i tecnici e o i so uno stipendio o dei rimborsi spese, poi
materiali adeguati (4°, 5° domanda). materiali e tecnici per poter seguire una 9° DOMANDA
programmazione di alto livello. Dopo il raggiungimento di risultati
Emerge, però, in tutti gli sport, una notevole di rilievo, hai ricevuto un’assistenza
4° DOMANDA
carenza nelle rispettive Federazioni di figure personalizzata dalla Federazione?
Come vorresti essere supportato
dal Club? professionali e di tecnici competenti e pre-
parati (7° domanda). Questo fa sì che gli Risposte Vela Altri sport
Risposte Vela Altri sport atleti percepiscano, talvolta, molto distanti
Assistenza
dai veri problemi di un atleta le Federazioni
Tecnica 20% 11% personalizzata 17% 20%
di appartenenza. No 50% 60%
Materiali 20% 11%
Logistica 6,5% 22% Sì con difficoltà 33% 20%
Denaro 47% 11%
Bene così 6,5% 45% 7° DOMANDA
Una cosa fondamentale che manca,
a tuo parere, nella organizzazione
A tutti è stata posta una domanda (10°
del tuo Club e in quella federale? domanda) relativa alla suddivisione del
5° DOMANDA tempo e dell’impegno nei vari settori di
Come vorresti essere supportato attività e cioè tra allenamento, gestione e
dalla Federazione? Risposte Vela Altri sport
ricerca sponsor e rapporti con la stampa.
Preparazione dei tecnici/
Risposte Vela Altri sport figure professionali 36% 25% 10° DOMANDA
Logistica 12,5%
Tecnica 18% Denaro 19% 12,5%
Materiali (programmazione Cultura velica e sportiva 9% Risposte Vela Altri sport
e ricerca…) 31% 9% Manca tutto (federazione) 12,5%
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Logistica 9% Capacità di creare Allenamento 91% 89%


Denaro 23% 28% alternative alle squadre Sponsor 5% 2%
Bene così 9% militari 12,5% Stampa 4% 9%
Puntare sui giovani e Club ok, più presenza
sui tecnici 9% per la Federazione 12,5%
Decentramento Ricerca sponsor e
della preparazione 9% comunicazione/eventi 9% 12,5% Il tempo dedicato all’allenamento rimane
In maniera personalizzata 7,5% 9% Aspetto psicologico 9% prioritario: infatti facendo una media delle
Garanzie per il futuro 7,5% Coordinamento/
organizzazione, dialogo
risposte di tutti gli atleti, raggiunge il 90%
Assistenza tecnica/
figure professionali 31% e ricerca obiettivi 18% del totale. Se però dividiamo gli atleti di
altri sport da quelli della vela, pur rima-
nendo, come ovvio, prioritario l’allena- 15° DOMANDA
mento con percentuali molto simili, varia il
peso della attività di ricerca sponsor e rap- Valutazione dell’assistenza fornita
Grado di importanza dei seguenti
porti con la stampa: nella vela la riparti- dalla Federazione
settori per una assistenza eccellente
in ognuno dei seguenti settori
zione è pressoché uguale, negli altri sport
viene, invece, privilegiato il rapporto con la 1 2 3 4 5 Preparazione fisica 1 2 3 4 5
stampa. 1 2 3 4 5 Preparazione tecnica 1 2 3 4 5
Mettendo questo dato in relazione con le 1 2 3 4 5 Regolamento e tecniche 1 2 3 4 5
riposte ad una altra domanda (11° doman- 1 2 3 4 5 Meteorologia* 1 2 3 4 5
da) - “hai una agenzia o un manager che 1 2 3 4 5 Assistenza medica 1 2 3 4 5
34 gestisce la tua immagine?”, alla quale ha 1 2 3 4 5 Preparazione psicologica 1 2 3 4 5
risposto affermativamente circa il 67% 1 2 3 4 5 Assistenza economica 1 2 3 4 5
degli intervistati - si deduce che non ven- 1 2 3 4 5 Assistenza logistica 1 2 3 4 5
gono trascurati gli sponsor ma, piuttosto, di 1 2 3 4 5 Gestione allenamenti residenza 1 2 3 4 5
questi si occupano agenti e professionisti 1 2 3 4 5 Test e sviluppo materiale 1 2 3 4 5
personali degli atleti. 1 2 3 4 5 Contatti con cantieri* 1 2 3 4 5
1 2 3 4 5 Rapporti con la scuola/lavoro 1 2 3 4 5
Si è ritenuto importante anche valutare
1 2 3 4 5 Ufficio Stampa 1 2 3 4 5
come cambia il peso della vita professio-
1 2 3 4 5 Reperimento/rapporti con sponsor 1 2 3 4 5
nale e della vita privata di un atleta pro-
fessionista (12° domanda): “Vita professio- * Domande riservate ai soli atleti della vela
nale e vita privata, come cambia la loro
importanza con il passare degli anni e
anche all’interno di un quadriennio?” cazione (rapporti con sponsor e stampa), e atletico, come pensi la Federazione possa
È emerso che all’interno del quadriennio più la stabilità economica – visto che l’attività aiutare a conciliare tali impegni?” Circa il
ci si avvicina all’anno olimpico e più la vita sportiva diventa totalmente assorbente – 60% del campione di riferimento della vela,
professionale prende spazio, ma è altrettan- diviene una necessità stringente. ha risposto a questa domanda con l’attività
to evidente come, con il passare degli anni, Con l’avvicinarsi dei Giochi olimpici, poi, gli dell’Ufficio stampa. Negli sport diversi dalla
la vita privata acquisti sempre più impor- atleti si rendono conto della sempre mag- vela, data la maggiore presenza di manager
tanza. giore importanza della comunicazione. Agli personali, gli impegni vengono filtrati e
Questo a dimostrazione del fatto che le atleti è stata posta la seguente domanda quindi controllati. Rimane anche per loro
motivazioni per continuare, probabilmen- (14° domanda) “Con l’avvicinarsi delle prioritario l’allenamento e solo il 20% ritie-
te, vanno anche ricercate all’interno di una Olimpiadi, gli impegni con la stampa e gli ne che la Federazione possa aiutare con un
soddisfazione personale dell’atleta. sponsor aumentano, così come l’impegno Ufficio stampa.
Dall’analisi dei dati risulta anche che gli
allenamenti a casa sono prevalenti solo in
quegli atleti che sono riusciti ad avere una
situazione logistica buona nel posto di resi-
denza. Da notare che (questa sembra essere
la realtà prevalente della squadra olimpica
italiana e non solo di una specialità in par-
ticolare) gli atleti di vertice non sono più
giovanissimi e sono ai massimi livelli ormai
da anni. Comunque, nonostante l’età e gli
impegni familiari e personali, riescono a
continuare l’attività agonistica, mantenen-
do anche ottimi risultati, probabilmente
proprio grazie alla situazione logistica che
sono riusciti a crearsi.
Gli atleti che hanno dovuto sacrificare
troppo la vita personale, o gli altri che non
hanno trovato una situazione logistica
adatta hanno spesso abbandonato l’attività
agonistica, per i troppi sacrifici diventati
insopportabili, oppure non sono riusciti
neppure a salire di livello.
Come risulta dalle risposte ottenute alla
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

domanda (13° domanda) “Come cambia-


no, con il tempo e soprattutto con l’arrivo
di risultati, le priorità nella vita professio-
nale di un atleta di alto livello?”, con l’arri-
vo di risultati importanti, soprattutto per
gli atleti della vela, lo sport diventa priori-
tario, e di conseguenza aumentano di
importanza l’allenamento e la program-
mazione. Cresce l’impegno nella comuni-
Infine, per inquadrare compiutamente la
Preparazione
percezione e le aspettative degli atleti relati- fisica
vamente al lavoro delle Federazioni di Reperimento/ 5 Preparazione
appartenenza, è stato chiesto (15° doman- Rapporti con sponsor tecnica
da) di valutare il grado di importanza e di 4
Ufficio Regolamenti
esprimere una valutazione dell’assistenza Stampa 3 e tecniche
fornita dalla Federazione in una serie di set-
2
tori su una scala da 1 a 5.
Rapporti con
Le figure 1 e 2 mostrano i grafici ottenuti la scuola/lavoro 1 Meteorologia Importanza
con il calcolo dei valori medi ricavati dall’e- per l’atleta
laborazione dei dati relativi alla domanda 0 35
precedente, suddivisi fra vela ed altri sport. Contatti Assistenza
con i cantieri medica
In particolare per quanto riguarda la vela Valutazione
(figura 1) confrontando il livello di assisten- dell’assistenza
federale
za che gli atleti ritengono fondamentale Test e sviluppo Preparazione
nella loro preparazione e quella che perce- materiale psicologica
piscono essere, invece, fornita dalla Fede-
razione si può osservare come il settore Gestione allenamenti Assistenza
residenza Assistenza economica
medico sembra sia più potenziato e coeren- logistica
te con le aspettative, mentre la preparazio-
ne psicologica è il settore meno sviluppato; Figura 1 –
merita, a questo proposito, sottolineare che,
all’interno dello staff della Fiv, infatti, lo
psicologo è stato presente solamente alle Preparazione
Olimpiadi di Atlanta. fisica
Reperimento/ Preparazione
Analizzando invece gli altri sport si eviden- Rapporti con sponsor 5 tecnica
zia come sia abbastanza rilevante l’insoddi- 4
sfazione percepita verso i servizi offerti
Ufficio 3 Regolamenti
dalla propria Federazione, soprattutto per
Stampa e tecniche
quanto riguarda la ricerca degli sponsor e 2 Importanza
l’assistenza medica (figura 2). per l’atleta
1
Il grafico seguente contiene la compara-
zione della soddisfazione (con segno posi- Rapporti con 0 Assistenza
la scuola/lavoro medica
tivo) e della insoddisfazione (con segno Valutazione
negativo) delle prestazioni delle rispettive dell’assistenza
Federazioni tra atleti della vela ed atleti di federale
altri sport (figura 3). Test e sviluppo Preparazione
materiale psicologica
Risulta evidente un generale senso di insod-
disfazione che accomuna gli atleti della vela
a quelli degli altri sport. Analizzando il grafi- Gestione allenamenti Assistenza
residenza Assistenza economica
co si segnala in particolare la maggiore
logistica
insoddisfazione dei velisti per quanto
riguarda il settore della preparazione tecnica
e fisica. Figura 2 –

L’analisi SWOT
Regolamenti e tecniche

Rapporti con la scuola/


Assistenza economica

Reperimento/Rapporti
Preparazione tecnica

Gestione allenamenti

Contatti con i cantieri


Assistenza logistica
Preparazione fisica

Assistenza medica

Dalle considerazioni fino ad ora effettuate è


scaturita la seguente analisi SWOT (tabella
Test e sviluppo

Ufficio stampa
Preparazione
Meteorologia

1) elaborata dopo il coinvolgimento di tutti


con sponsor
psicologica

residenza

gli stakeholder implicati nella gestione degli


materiale

atleti di alto livello, con particolare riguardo


lavoro

a quelli della Vela olimpica.


Se nelle pagine precedenti erano state ana- 0,5
lizzate anche altre Federazioni e atleti di 0
-0,5
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

altri sport al fine di completare il quadro


informativo, è bene sottolineare che l’anali- -1,0
-1,5
si SWOT verterà solo ed esclusivamente -2,0
sulla Vela olimpica. -2,5
Come si può notare la Vela d’altura può -3,0
essere inserita sia tra le opportunità sia tra le -3,5
minacce (tabella 2): l’essere l’una piuttosto
che l’altra potrebbe dipendere dalla Vela Vela Altri sport
olimpica, dalle sue scelte e dalle sue strate-
gie per il futuro. Figura 3 –
Punti di forza Punti di debolezza Alcune proposte operative
per valorizzzare la Vela olimpica
Valori - Valori olimpici – competizione – alto livello - Poca cultura velico-sportiva e scarsa
- Libertà – agonismo – gioventù cultura di atleta professionista Dall’analisi appena descritta emerge la
- Ecologia – purezza – forza - Pochi atleti di alto livello con cultura
- Immagine pulita non ancora inquinata professionistica
necessità di definire una strategia globale
- La VO è poco conosciuta e poco alla moda che possa mettere al centro del sistema
- Mancano campioni di spessore Vela olimpica l’atleta, prendendo in debita
- I Club mancano di spirito giovanile considerazione una serie di stakeholder le
cui esigenze ed aspettative necessariamen-
Struttura - Unico organo di riferimento per la VO - Livello organizzativo non percepito te devono essere contemplate nel prossimo
36 singola - Organigramma ben definito - Poco utilizzata la capacità di management
futuro.
- Normativa troppo discrezionale
- Obiettivi federali non chiari Volendo riepilogare quanto descritto si
- Programmi federali senza riscontro pratico segnalano le seguenti criticità della Vela
olimpica:
Atleti e - Longevità dell’atleta (cambio di classe) - Pochi allenatori e poco preparati
allenatori - Gruppi sportivi militari - Poca comunicazione tra allenatori nazionali • Gli atleti si riconoscono nei valori che la
e allenatori di Club
- Gestione lavoro/studio-sport difficile
VO esprime ma, mancano, in fondo, di
- Mancanza di programmi personalizzati cultura “professionistica” dello sport, sia
- Mancanza di motivazioni a causa della carenza di personaggi di
- Forti incertezze sul futuro spessore ai quali fare riferimento, sia per
- Necessità di redditi integrativi la scarsa cultura velico sportiva all’inter-
no delle strutture periferiche.
Logistica - Rete capillare di società in tutto il territorio - Logistica su residenza difficile
- Situazione geografica ottima per - Costi alti sia per le attrezzature sia per
• Una delle maggiori difficoltà emerse è
la lunghezza delle coste la logistica quella di conciliare l’attività agonistica
- Condizioni meteomarine ottime - Zone non attrezzate, con poca cultura con un percorso formativo scolastico
sportiva e attività agonistica prima e professionale poi, che potrebbe
- Materiali difficili da reperire garantire maggiori certezze per il futuro.
• I riconoscimenti economici arrivano spes-
Aspetti - Costante afflusso di tesseramento - Costi alti delle attrezzature
economici e di società affiliate - Costi logistici alti
so solo dopo il raggiungimento di risultati
- Certezza del contributo Coni fino al 2008 importanti e molti giovani, quindi, sono
fatalmente attratti dalla Vela d’altura che
Sport - La VO è considerata la base propedeutica - Troppe classi olimpiche e troppi campioni garantisce, invece, guadagni immediati ed
Vela e formativa della vela - Non c’e ricambio fra gli atleti di alto livello opportunità per il futuro.
olimpico - Più facile da praticare (mezzi e location) - Numero praticanti basso • Proprio a causa di questa insicurezza
rispetto ad altre classi veliche tipo
Vela d’altura
sono di fatto molto pochi quelli abba-
stanza determinati e motivati da riuscire
Comuni- - Ufficio Stampa strutturato - La VO non è legata al sistema commerciale a raggiungere risultati di rilievo. Questo
cazione e - Facilità di trasmissione dei valori della Vela spiega perché, in fondo, nella VO gli atleti
marketing - Spirito di squadra - I campionati durano troppi giorni di spessore sono sempre gli stessi e non
- Strategie di promozione da implementare viene garantito un adeguato ricambio
- Difficoltà e costi elevati nel rendere la vela
televisiva
generazionale. Vero è che nella VO, la
- Presenza sui media da potenziare molteplicità di classi e le diverse presta-
zioni fisiche richieste, garantiscono all’a-
Tabella 1 – Analisi SWOT Vela olimpica: Punti di forza-Punti di debolezza. tleta un longevità che difficilmente si

Opportunità Minacce

Quadro legislativo - Decreto Melandri che ha inserito gli atleti all’interno - In elevata crescita gli Enti di promozioni riconosciuti
dei consigli con diritto di voto dal Coni che hanno più potere
- Privatizzazione Federazione - Modifiche nelle caratteristiche delle classi da
- Regolamentazione istruttore all’interno del testo un’Olimpiade all’altra che porta ad un elevato
unico della Nautica da diporto dispendio di risorse economiche

Aspetti tecnologici - Uso dei mezzi di comunicazione moderni poco costosi - Aumento dei costi delle riprese televisive
sia come tecnologie, sia come pluralità di mezzi
- Canale satellitare tematico dedicato alla Vela
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Aspetti socio-economici - Sponsor che investono nella vela


- Il mercato degli sponsor si sta spostando sugli sport minori - Riduzione finanziamenti Coni
- Formazione Coni per allenatori e tecnici - Costi alti rispetto ad altri sport più popolari
- La vela crea uno status - Vela d’altura
- La vela offre diversi sbocchi lavorativi
- Possibilità per le aziende di traslare valori della vela
sulla loro immagine
- Vela d’altura

Tabella 2 – Analisi SWOT Vela olimpica: Opportunità-Minacce.


vede in altri sport, ma nessuno è eterno • Al giorno d’oggi, molto più che in pas- • Quando si parla di sponsor, però, si
ed investire sui giovani è l’unica possibi- sato, abbandonare la carriera scolastica parla soprattutto della Vela d’altura,
lità per mantenere una squadra competi- per quella sportiva è una scelta che vista – in questo senso - come una
tiva. molti non sono disposti a fare: ecco, minaccia dalla VO proprio perché, dati
• Anche dall’analisi delle interviste con i quindi, l’importanza di creare strutture gli immediati guadagni, molto spesso
tecnici nazionali emerge come l’aspetto periferiche qualificate ed in grado di attrae giovani e promettenti velisti che
psicologico, la cui debolezza risulta in fornire “in loco” la necessaria assistenza abbandonano l’idea di intraprendere
maniera evidente dall’elaborazione stati- per i giovani atleti promettenti. una carriera agonistica nelle Classi
stica delle risposte, sia fondamentale per • Questo non significa negare la validità olimpiche.
l’approccio all’evento olimpico in consi- dei Centri nazionali che, anzi, anche in • Se è innegabile che i guadagni con la
derazione del fatto che, durante l’ultimo base all’esperienza personale rimangono Vela d’altura sono maggiori, è d’altro 37
anno, le difficoltà nel riuscire a definire fondamentali, sia per la preparazione canto evidente che i valori agonistici
una programmazione personalizzata tecnica sia per la formazione psicologica non potranno mai essere neppure para-
sono ancora più accentuate. dell’atleta. La scelta di intraprendere la gonati a quelli dei Giochi olimpici.
• L’attenzione e le risorse dedicate ai test carriera agonistica deve avere comunque Allora perché dato che lo sport è lo
ed allo sviluppo dei materiali devono solide basi motivazionali. stesso ed è rappresentato anche dagli
essere accresciute: è di tutta evidenza • Avvicinando il campione, inoltre, le strut- stessi organi, non cercare di unire le
come questo aspetto sia fondamentale ture periferiche riuscirebbero anche a forze? I vantaggi che ne deriverebbero
in uno sport come la vela, dove la pre- dare uno slancio fondamentale a tutta la sarebbero molteplici. Per gli atleti – che
parazione del mezzo è essenziale spe- promozione di base sul loro territorio, sono al centro di questa ricerca - sareb-
cialmente nei casi in cui le regole di sfruttando l’immagine e le emozioni che be un’occasione in più per fare espe-
stazza permettono un minimo di tolle- solo la presenza dell’atleta di alto livello rienze diverse che andrebbero a com-
ranza da sfruttare al meglio grazie alla può trasmettere ai più giovani. Riuscire pletare il loro bagaglio tecnico e profes-
ricerca. In questo caso riuscire a creare ad aumentare la base, creerebbe più com- sionale, un’occasione di guadagno e per
delle relazioni professionali con i cantie- petizione che potrebbe anche innalzare il creare contatti ed opportunità lavorati-
ri costruttori, sia per ottenere aiuti eco- livello di tutti gli atleti. Magari anche ve per il futuro. Cose queste che servi-
nomici sia per sviluppare nuove soluzio- sponsor locali potrebbero trovare un loro rebbero anche a trovare nuovi stimoli e
ni tecniche, sarebbe di grande aiuto per spazio all’interno dei Club, che quindi motivazioni.
gli atleti di più elevato livello. potrebbero supportare con maggiori • Per la Federazione, poi, sarebbe un’op-
• L’assistenza della Federazione in merito risorse i loro atleti di livello più alto. portunità per contattare quegli sponsor
alla preparazione tecnica, fisica e sui • È evidente come le aspettative per una già vicini al mondo della vela e che
regolamenti e tecniche è considerata assistenza economica si discostino note- potrebbero trovare nei valori olimpici
adeguata, mentre la meteorologia rice- volmente dalla realtà, così come il reperi- opportunità diverse ed uniche. Per la
ve, soprattutto durante i primi anni del mento di sponsor. Vela d’altura ci sarebbe l’evidente van-
quadriennio, scarsissima attenzione. • L’ufficio stampa della Fiv è ben struttu- taggio del contatto con gli atleti di più
Durante le Olimpiadi, invece, di solito rato e professionale, gli atleti chiedono alto livello atletico.
vengono fatti degli studi specifici sulla solo di avere maggiore visibilità e mag- • I mezzi di comunicazione sono oggi
zona dei campi di regata dei Giochi. giori spazi all’interno dei media e gua- molteplici, ovviamente, hanno costi dif-
• L’assistenza logistica è considerata abba- dagnare, così, maggiore appeal verso ferenti e finalità diverse, e devono esse-
stanza soddisfacente, si potrebbe, invece, potenziali sponsor. Tutto questo, però, re scelti in base agli obiettivi di marke-
cercare di fare qualcosa di più per una non deve far sottovalutare il fatto che, ting che l’organizzazione si prefigge ed
gestione migliore degli allenamenti nel dal punto di vista dei media, la vela è un essere collegati da un’unica strategia di
luogo di residenza, magari con l’aiuto di prodotto non facilmente seguibile. Il comunicazione. Non va sottovalutato
tecnici con una formazione più specifica fatto di dipendere completamente dal comunque il fatto che la Vela olimpica
di alto livello e che seguano un metodo vento, di non avere orari precisi, la man- ha a disposizione, oltre ad internet ed a
omogeneo a livello nazionale. canza di certezze per l’organizzazione tutte le riviste del settore (circa otto-
• Tutti gli stakeholder coinvolti concordano delle dirette, la lunga durata delle com- dieci le più importanti), un canale satel-
sulla mancanza sia di tecnici preparati, sia petizioni e gli alti costi di produzione la litare tematico dove, grazie al nuovo
di figure manageriali e professionali all’in- rendono, per i media, non sempre formato della Coppa America, durante
terno di molti settori dello sport. Una attraente. Inoltre il numero elevato di gli Act di avvicinamento alla fase finale,
soluzione potrebbe essere quella di inve- classi e quindi di personaggi rende tutto vengono realizzate trasmissioni in diret-
stire nella formazione specifica delle per- molto confuso. ta alle quali partecipano diversi atleti
sone che più conoscono questo mondo e • La vela è, e rimane, comunque, uno sport olimpici in qualità sia di atleti sia di opi-
a cui hanno dato tanto: sono proprio con una immagine solida e di valore: nionisti esperti.
quegli atleti che potrebbero essere inseriti, numerose sono le aziende che investono
Conclusioni
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

una volta finita la carriera agonistica, budget anche molto rilevanti in questo
all’interno delle strutture che governano sport. Aziende spesso molto affermate e
lo sport. In questo modo, tra l’altro, si riu- leader nei rispettivi settori, con posizio- Negli ultimi anni il sistema sportivo nazio-
scirebbero a creare più certezze per un namenti di alto livello, hanno individuato nale è cambiato e sono aumentate le diffi-
futuro lavorativo e, quindi, si eliminerebbe nella vela i giusti valori da traslare sui coltà gestionali di tutte le Federazioni
quella sorta di paura del dopo agonismo. loro marchi. Basti, in questo senso, pen- nazionali che devono reagire ad un muta-
In questo campo il Coni sta facendo sare alla sfida di Coppa America dove mento evidente manifestatosi anche nella
molto investendo direttamente nella for- l’Italia è rappresentata da ben tre consor- domanda di sport.
mazione, non solo tecnica ma anche pro- zi con un budget collettivo di circa 200 Meno vincoli, più libertà di scegliere le
fessionale in senso più ampio. milioni di euro. modalità, meno propensione ai sacrifici della
Juergen Weineck
gioventù moderna, meno risorse finanziarie. Bibliografia
Questo sembra essere lo scenario che deve
affrontare anche la Federazione italiana vela. Monitoraggio CONI-FSN-DSA 2001- Coni
Se esaminiamo le ultime tre campagne Servizi SpA, 2004.
olimpiche, vediamo che gli effetti del taglio Aa. Vv., Gestire le società e le attività sportive,
delle risorse trasferite dal Coni al sistema ed. CONI, Roma, 1994.
federale sono abbastanza evidenti, se si Bazzanella F., Il valore del marchio, SDS-
Scuola dello Sport, 22, 2003, 58-59, 21-25.
considera che mentre nella vela, ad Atlanta, Beccarini C., Soddisfazione degli utenti e
l’Italia aveva equipaggi in grado di compete- gestione della qualità, SDS-Scuola dello sport,
re per una medaglia nell’ 80% delle classi, a 22, 2003, 58-59, 8-12.
Sydney era scesa al 55% per poi arrivare ad Biffi F., De Sanctis A., La ricerca sull’organiz-
Atene con il 18%. Così come risultano in zazione dei Settori e degli Uffici marketing
diminuzione le risorse a disposizione dello delle Federazioni Sportive Nazionali, Scuola
staff tecnico, e quelle destinate agli allena- dello Sport, Roma, 2002.
menti sul luogo delle Olimpiadi. Buscarini C., Responsabilità sociale e aziende
Dai documenti esaminati, dall’analisi delle sportive, SDS-Scuola dello Sport, 23, 2004,
interviste e dei questionari, soprattutto gra- 61-62.
Cherubini S., Il marketing sportivo, Milano, F.
zie alle numerose informazioni raccolte Angeli, 2003.
anche con colloqui informali, è emerso che Cherubini S., Canigiani M., Media e co-marke-
la maggior parte degli stakeholder sembra ting sportivo, Milano, F. Angeli, 2000.
essere d’accordo sulla necessità di interven- Corsolini L., Frontiere della comunicazione
ANATOMIA
A SP
SPORTIVA ti mirati a valorizzare ulteriormente la delle Associazioni e delle Federazioni sportive:
gestione degli atleti della Vela olimpica che, la partecipazione come forma di comunica-
al pari degli atleti di altre discipline, sento- zione, Atleticastudi, 2003, 3, 39-47.
no la necessità di una maggiore assistenza Diana C., Il marketing delle società sportive,
da parte di tutte le componenti il sistema Roma, CISU, 1997.
Ferrand A., La gestione della qualità dei servizi
sportivo. nelle organizzazioni sportive, SDS-Scuola
Principi Attualmente tali tematiche sono anche al dello sport, 22, 2003, 58-59, 13-20.
centro di approfonditi esami e discussioni Ferrand A., Ferrand C., Torrigiani L., Un model-
di anatomia all’interno della Federazione internazionale lo di management strategico della sponsoriz-
funzionale che ha recentemente cambiato il formato zazione sportiva, SDS-Scuola dello sport, 23,
dello sport olimpico allo scopo di renderlo più televisivo. 2004, 60-61, 75-82.
Le proposte operative scaturite dal seguen- Giretti R., Madella A., Comunicare per essere
te lavoro non hanno la pretesa di risolvere i credibili e reperire le risorse, in: Madella A.,
problemi attuali della Vela olimpica, ma Marano M., Ghiretti R., Marchioni M., Repetto
2004 certamente potrebbero rappresentare un M., Manuale del dirigente di atletica leggera,
Roma, Fidal, 1999.
punto di partenza per approfondire alcune Guarini F., Sponsorizzazione e management
tematiche che meritano una risposta con- sportivo, Roma, ed. CONI-Scuola dello Sport,
creta anche da parte del sistema sportivo 1993.
Chiunque operi come insegnante, istruttore
federale. Madella A., Marano M., Ghiretti R., Marchioni
od allenatore non può prescindere dalla
Oggi, con il contributo del Coni tornato ad M., Repetto M., Manuale del dirigente di atle-
conoscenza dell’anatomia del corpo umano. tica leggera, vol. I., Atleticastudi, 30, 1999, 1.
essere su buoni valori e, soprattutto, con la
L’Autore risponde pienamente al suo obiettivo certezza della sua erogazione fino a Pechino Marano M., Introduzione allo studio delle azien-
di rendere accessibile l’anatomia funzionale 2008, pure la Fiv può, finalmente, modulare de erogatrici di servizi sportivi, Atleticastudi,
dello sport a tutti coloro che operano nell’ambito i suoi programmi con obiettivi a medio- 1996, 6, 476-492.
della prestazione sportiva. Da elementi di Zagnoli P., Radicchi E., Sport marketing: il
lungo periodo, e non solo in un ottica di nuovo ruolo della comunicazione, Milano, F.
citologia ed istologia all’apparato locomotorio breve termine. Occorrono però strategie Angeli, 2005.
attivo e passivo, dalla descrizione dei più condivise da tutti gli attori del sistema spor-
importanti sistemi articolari, dei muscoli tivo e sembra ormai irrinunciabile un deciso
ad essi interessati, con notazioni di biomeccanica, coinvolgimento di coloro che tecnicamente
traumatologia e prevenzione degli infortuni, sono chiamati in prima linea a tenere alto il
all’analisi dei principali movimenti del tronco nome dello sport italiano: stiamo parlando Il presente lavoro riassume i risultati di un Project
e delle estremità, come anche dei movimenti proprio degli atleti. Work presentato al Primo Corso Nazionale di
complessi dello sport e dei muscoli che vi Management dello sport organizzato dalla Scuola
intervengono. Strutturato in modo tale da fornire
dello Sport del CONI.
una visione quanto più possibile approfondita Gli Autori:
Note
della materia in esso trattata, il testo è arricchito Alessandra Sensini, dieci volte Campionessa mon-
da un ricchissimo apparato iconografico diale, medaglia di bronzo nei Giochi olimpici di
(1)
Per ragioni di spazio tale parte non è stata Atalanta 1996 e di Atene 2004, Campionessa olim-
che ne facilita la lettura e la comprensione.
riportata nel presente articolo ma è parte pica nei Giochi olimpici di Sydney 2000, Corso di
integrante del Project Work, elaborato nel- management dello sport, Scuola dello Sport;
l’ambito del primo Corso nazionale di Giovanni Esposito, docente e consulente della SdS
Management dello Sport organizzato dalla per la formazione in management dello sport.
Pagine: 320 Euro 28,00 Scuola dello Sport del CONI, dal quale è
stato ricavato il presente articolo. Indirizzo degli Autori: c/o Scuola dello Sport, Largo
G. Onesti 1, 00197, Roma.
PER INFORMAZIONI E ORDINI:
tel. 075 5997310 • fax 075 5990491
www.calzetti-mariucci.it
sport@calzetti-mariucci.it
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

Gian Nicola Bisciotti,


Cattedra di riabilitazione funzionale
dell’atleta, Centro di ricerca e d’innovazione
per lo sport, Facoltà di scienze dello sport,
Università Claude Bernard, Lione;
F.C. Internazionale Milano
39

Allenamento
eccentrico
e prevenzione
dei danni
muscolari
Eventi fisiologici che
caratterizzano un danno
muscolare e indicazioni
di ordine pratico
per mettere in atto
un condizionamento
muscolare idoneo
alla sua prevenzione

Le sempre maggiori richieste


di prestazione che si ritrovano
nell’ambito dello sport professionistico,
impongono un’ottimizzazione
delle tecniche di recupero funzionale
in seguito ad insulto traumatico.
Dopo avere descritto brevemente
l’eziologia biomeccanica del danno
strutturale che l’unità muscolo
tendinea può subire nel corso
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

di un evento di tipo traumatico,


si affronta la problematica inerente
la riabilitazione funzionale del danno
muscolare e le strategie di tipo
preventivo che possono essere messe
FOTO F.C. INTERNAZIONALE

in atto al fine di evitare possibili


eventi traumatici recidivanti.
Introduzione velocità di contrazione, rispetto alle fibre di
tipo ST (Garret e coll. 1984; Friden e Lieber
L’evento lesivo a livello muscolare, costitui- 1992). Inoltre i muscoli che presentano
sce uno degli insulti traumatici più ricorrenti un’alta percentuale di FT, sono general-
in ambito sportivo. L’entità della lesione può mente più superficiali (Lexell e coll. 1983) e
andare dal semplice stiramento, spesso normalmente interessano due o più artico-
associato a rottura dei piccoli vasi, con com- lazioni, fattori entrambi predisponenti al
parsa di dolore e tumefazione, sino allo danno strutturale (Brewer 1960; Garret
strappo muscolare completo. Le conseguen- 1990). Inoltre è interessante notare come
ze per l’atleta, che appaiono ovviamente l’insulto traumatico sia prevalentemente
40 correlate all’entità della lesione subita, sono localizzato a livello della giunzione musco-
sempre comunque sgradevoli e comportano lo-tendinea, a testimonianza del fatto che
sempre una sospensione, più o meno lunga, in questa zona, come del resto nella porzio-
dell’attività agonistica e l’attuazione di un’ ne finale della fibra muscolare, si verifichi il
idonea terapia fisica. maggior stress meccanico (Garrett 1990;
Ma le lesioni muscolari possono essere cor- Garrett e coll. 1987; Lieber e coll. 1991). In
relate ad un particolare tipo di attivazione ultimo occorre sottolineare il particolare
muscolare? Ed inoltre si possono mettere in aspetto metabolico connesso alla contra-
atto delle strategie, per cosi dire “preventi- zione di tipo eccentrico. Durante la contra-
ve” a riguardo? zione di tipo eccentrico, dal momento che
In quanto segue cercheremo di rispondere, la vascolarizzazione muscolare viene inter-
anche se non ovviamente in modo esausti- rotta, il lavoro svolto è di tipo anaerobico,
vo, data la complessità del problema, a que- questo determina, sia un aumento della
ste domande, cercando, oltre che di fare temperatura locale, che dell’acidosi, oltre
chiarezza sugli eventi fisiologici che nor- ad una marcata anossia cellulare. Questi
malmente caratterizzano l’evento traumati- eventi metabolici si traducono in un’au-
co, di fornire alcune indicazioni di ordine mentata fragilità muscolare ed in una pos-
pratico per cercare di mettere in atto un sibile necrosi cellulare, sia a livello musco-
condizionamento muscolare il più idoneo lare, che del connettivo di sostegno
possibile alla prevenzione, entro ovviamente (Middleton e coll. 1994).
certi limiti, di questo tipo di traumi.
L’allenamento eccentrico come
Danno strutturale e modalità metodologia di allenamento
di contrazione muscolare di tipo preventivo
come anche il fenomeno puramente mec-
Il danno strutturale della fibra muscolare canico dell’elongazione, possa giocare un Se si considera, quindi, il fatto che il musco-
può essere causato sia da una singola con- ruolo importante nell’insorgenza dell’even- lo si presenta particolarmente vulnerabile
trazione muscolare, come dall’effetto to traumatico, visto che quest’ultimo può nel momento in cui venga sottoposto ad
cumulativo di una serie di contrazioni verificarsi, sia in un muscolo che si presenti una contrazione di tipo eccentrico, soprat-
(Armstrong e coll. 1991). In ogni caso, il attivo durante la fase di stiramento, come tutto quando quest’ultima sia di notevole
meccanismo maggiormente correlato al in un distretto muscolare che sia passivo entità, come nel caso di uno sprint, di un
possibile danneggiamento della fibra durante la fase di elongazione (Garrett e balzo o di comunque un gesto di tipo esplo-
muscolare, risulterebbe essere la contrazio- coll. 1987). Durante la contrazione eccen- sivo, nasce l’esigenza di “condizionare” i
ne di tipo eccentrico (Armstrong 1990; trica il muscolo è in effetti sottoposto ad distretti muscolari maggiormente a rischio
Garret 1990). La ragione della maggior inci- un fenomeno di overstretching che, in con un tipo di lavoro consono a questa par-
denza traumatica a livello muscolare, quanto tale, può determinare l’insorgenza ticolare esigenza.
riscontrabile durante una situazione di con- di lesioni a livello dell’inserzione tendinea, Si tratta quindi di agire secondo una meto-
trazione eccentrica, è soprattutto imputabi- della giunzione muscolo-tendinea, oppure dologia di lavoro che comporti la ricerca
le alla maggior produzione di forza registra- a livello di una zona muscolare resa mag- dell’ instaurazione di un ambiente musco-
bile nel corso di quest’ultima, rispetto a giormente fragile da un deficit di vascola- lare acido, condizione immediatamente
quanto non avvenga nella modalità di atti- rizzazione (Middleton e coll. 1994). È inte- seguita, senza soluzione di continuità, da
vazione di tipo concentrico od isometrico ressante notare come siano i muscoli plu- una serie di contrazioni eccentriche rapide
(Stauber 1989; Garret 1990). Infatti durante riarticolari quelli maggiormente esposti ad (definibili come eccentriche-flash) effet-
una contrazione eccentrica, effettuata alla insulti traumatici, proprio per il fatto di tuate sull’atleta da un operatore, oppure da
velocità di 90° · s-1, la forza espressa dal dover controllare, attraverso la contrazione una contrazione eccentrica lenta e control-
distretto muscolare risulta essere di ben tre eccentrica, il range articolare di due o più lata (che potremmo definire come eccentri-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

volte maggiore di quella espressa, alla stes- articolazioni (Brewer 1960). Anche la diver- ca-classica).
sa velocità, durante una contrazione con- sa tipologia delle fibre muscolari presenta L’acidosi muscolare può essere prodotta da
centrica (Middleton e coll. 1994). Inoltre, una differente incidenza di evento trauma- una serie di scatti a velocità massimale,
durante una contrazione eccentrica, risulta tico. Le fibre a contrazione rapida (FT), sono ancor meglio se effettuati su distanze rela-
maggiore anche la forza prodotta dagli ele- infatti maggiormente esposte a danni tivamente brevi (20-30 metri) con arresto
menti passivi del tessuto connettivo del strutturali rispetto a quelle a contrazione e cambio di direzioni immediati, in modo
muscolo sottoposto ad allungamento lenta (ST), probabilmente a causa della loro da ricalcare, nella biomeccanica di corsa, il
(Elftman 1966). Soprattutto in riferimento a maggior capacità contrattile, che si traduce più possibile il modello prestativo. In tal
quest’ultimo dato, occorre sottolineare in un’accresciuta produzione di forza e di modo il condizionamento muscolare è
Che cosa è la contrazione eccentrica…
Un altro schema di lavoro interessante,
sempre a carico del bicipite femorale, è
La contrazione di tipo eccentrico (figura 1) è un particolare tipo di attivazione muscolare durante il
costituito da una serie di corsa calciata,
quale il muscolo produce forza, anziché accorciandosi come durante il lavoro concentrico, allungando- eseguita ad alta intensità, con l’ausilio di
si. Per spiegare in termini pratici questo concetto di meccanica muscolare, immaginiamo di tenere in bande elastiche, della durata di alcuni
mano con il braccio piegato a 90°, un manubrio il cui peso sia molto maggiore rispetto alla massima secondi, seguita da una serie di contrazio-
forza esprimibile dal mio bicipite, poniamo 60 kg. In questo caso, nonostante ogni sforzo, non posso ni eccentriche-flash (esempio 3) o da con-
certamente flettere il braccio e portare il manubrio verso la spalla, abbiamo appena detto che il suo trazioni eccentriche di tipo tradizionale
peso è maggiore della mia forza, anzi il mio braccio si distenderà verso il basso, proprio in virtù del (esempio 4).
grande carico che tengo in mano. L’unica cosa che sono in grado di fare in questa situazione, è cerca-
re di rallentare al massimo la caduta del carico, grazie appunto ad una contrazione eccentrica del mio Esempio 3 41
bicipite. In questa condizione il mio muscolo funziona come un vero e proprio “freno”, più riuscirò a
rallentare la caduta del peso, maggiore sarà la forza di tipo eccentrico espressa. Un altro schema di lavoro a carico del bicipite
femorale può prevedere una serie di corsa cal-
ciata, eseguita ad alta intensità, con l’ausilio di
bande elastiche, della durata compresa tra i
20 ed i 30 s, immediatamente seguita da una
serie di contrazioni eccentriche-flash (10-15
ripetizioni per gamba).
Corsa calciata con resistenza elastica

Figura 1 – La modalità di contrazione concentrico (a sinistra) prevede l’accorciamento del ventre


muscolare, mentre quella eccentrica (a destra), vede il muscolo allungarsi.

orientato verso un progressivo adattamen- Per provocare una marcata acidosi locale, del +
to nello sviluppare contrazioni eccentriche bicipite femorale, è possibile indurre que-
rapide ed intense in condizioni di forte aci- st’ultima attraverso un esercitazione musco- Contrazioni
dosi e di marcata anossia cellulare. Questo lare settoriale, come l’esercizio di leg curl, eccentriche “flash”
tipo di lavoro, come riportato nell’esempio eseguito ad esaurimento muscolare comple-
1 si dimostra particolarmente interessante to, immediatamente seguito dall’esercitazio-
per il bicipite femorale. ne eccentrica, come descritto dall’esempio 2.

Esempio 1 Esempio 2 Esempio 4

L’esercitazione è complessivamente composta Per provocare una marcata acidosi locale, del Lo stesso schema di lavoro dell’esempio prece-
una serie di cinque scatti a velocità massimale bicipite femorale, è possibile effettuare un eser- dente, nel quale, però, l’eccentrico flash è stato
effettuati su di una distanza breve (20 metri), citazione muscolare settoriale, come il leg curl, sostituito dall’eccentrico classico (carico pari al
con arresto e cambiamento di direzione, effet- eseguito ad esaurimento muscolare completo 120% del massimale, 3-4 ripetizioni eseguite il
tuati senza soluzione di continuità, abbinati ad (65-70% del carico massimale per 12-10 RM), più lentamente possibile). È sempre buona
una serie di contrazioni flash (10-15 ripetizioni immediatamente seguito da una serie di con- norma adottare entrambi questi tipi di lavoro, al
per gamba) a carico del bicipite femorale. trazioni flash (10-15 ripetizioni per gamba). fine di ottenere un condizionamento muscolare
consono ad entrambi i pattern di attivazione.
5 scatti massimali Contrazione concentrica Corsa calciata con resistenza elastica
sui 20 m con arresto (ad esaurimento)
e cambio di direzione

+ +
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Contrazioni Contrazioni
eccentriche “flash” eccentriche “flash” +
Eccentrico “classico”
Occorre notare che in tutti gli schemi di
lavoro sopra illustrati, il numero di serie
consigliabile oscilla tra tre e sei. Il tempo
di recupero deve essere relativamente
importante (dell’ordine di 3-4 min, all’oc-
correnza anche oltre) per poter permettere
all’atleta di effettuare le serie successive
ad un’alta intensità di lavoro, condizione
essenziale per poter indurre un’apprezza-
bile acidosi muscolare.
42 Questi esempi esercitativi, che naturalmen-
te possono essere integrati o modificati,
sempre restando in quest’ottica metodolo-
gica, possono quindi costituire sia un egre-
gio lavoro di tipo preventivo nei confronti
dei possibili danni muscolari, sia, ovviamen-
te con i dovuti adattamenti, fornire una
solida base di condizionamento muscolare
per ciò che riguarda i piani di lavoro riabili-
tativo susseguenti ad eventi traumatici a
Ricordiamo, inoltre, che una serie eccentri- metodo eccentrico classico, sarebbe buona livello muscolare.
ca, definibile come di tipo classico, com- norma adottare entrambi questi tipi di
porta l’utilizzo di un carico sovra-massi- lavoro, al fine di ottenere un condiziona- L’articolo è l’adattamento, in vista della pubbli-
male (110%-120% del carico massimale) e mento muscolare consono ad entrambi i cazione, della relazione presentata dall’Autore in
un numero di ripetizioni compreso tra tre e pattern di attivazione. Lo stesso tipo di occasione del Terzo Seminario SdS per Tecnici di
quattro, la fase eccentrica deve essere ese- lavoro è proponibile anche per il quadrici- alto livello su: “Le problematiche dell’allenamen-
guita molto lentamente e naturalmente la pite femorale (esempio 5), in questo caso to della forza” organizzato dalla Scuola dello
fase concentrica deve essere effettuata dopo una serie di skip con resistenza ela- sport, svoltosi a Roma, presso la Scuola dello
Sport il 24 giugno 2006.
grazie ad un aiuto esterno. Data la diver- stica, viene eseguita una serie di eccentrico Indirizzo dell’Autore: Via IV Novembre 46, 54027,
sità della modalità di contrazione eccentri- classico al leg extension, oppure di contra- Pontremoli (Massa Carrara).
ca tra il cosiddetto eccentrico-flash e il zioni eccentriche flash (esempio 6). e-mail: bisciotti@libero.it

Esempio 5 Esempio 6 Bibliografia

Lo stesso tipo di lavoro per il quadricipite femo- Esercitazione simile alla precedente dove però, Armstrong R. B., Initial events in exercise induced
rale, in questo caso dopo una serie di skip con dopo una serie di skip con resistenza elastica muscular injury, Med. Sci. Sports Exerc, 22, 1990,
resistenza elastica della durata di 20-30’’ viene sempre della durata di 20-30 s, viene eseguita 429-437.
eseguita una serie di classico al leg extension una serie di eccentrico flash (10-15 ripetizioni Armstrong R. B., Warren G. L., Warren A.,
(carico pari al 120% del massimale, 3-4 ripeti- per gamba). Anche nel caso del quadricipite Mechanism of exercise induced fiber injury,
zioni eseguite il più lentamente possibile). femorale è sempre consigliabile adottare Sports Med. 12, 1991, 184-207.
entrambe le modalità di contrazione eccentrica Brewer, B.J., Mechanism of injury to the muscle
Skip con resistenza (classica e flash). tendinous unit, AAOS Instruct Lect., 17, 1960,
elastica 354-358.
Skip con Elftman H., Biomechanics of muscle, Journal of
resistenza Bone and Joint Surgery, 48A, 1966, 363-377.
elastica Friden J., Lieber R. L., Structural and mechanical
basis of the exercise-induced muscle injury, Med.
Sci. Sports Exerc., 24, 1992, 521-530.
Garrett W. E., Safran M. R., Seaber A. V., Bio-
+ mechanical comparison of stimulated and non
+ stimulated skeletal muscle pulled to failure,
Am. J. Sports Med., 15, 1987, 448-454.
Garret W. E., Muscle strain injury: clinical and
basic aspects, Med. Sci. Sports Exerc., 22, 1990,
439-443.
Garret W. E. Jr., Califf J. C., Basset F. H., Histo-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Eccentriche Eccentriche chemical correlates of hamstring injuries, Am. J.


“classiche “flash” Sports Med., 12, 1984, 98-103.
al leg extention Lieber R. L., Woodburn T. M., Friden J., Muscle
damage induced by eccentric contractions of
25% strain, J. Appl. Physiol., 70, 1991, 2498-
2507.
Stauber W. T., Eccentric action of muscles: phys-
iology, injury and adaptation, Exerc. Sport Sci.
Rev., 17, 1989, 157-185.
Antonio La Torre, Facoltà di Scienze motorie
dell’Università di Milano, Istituto di esercizio fisico,
salute e attività sportiva
Antonio Dotti, Federazione italiana d’atletica leggera

Allenamento 43

della tecnica
e atleti
di alto livello
Alcune domande e risposte
sull’allenamento della componente
tecnica con atleti di alto livello
degli sport di resistenza

L’insegnamento e l’allenamento della tecnica


e della tattica sono da anni oggetto di ricerche
e pubblicazioni che si pongono l’obiettivo di
come migliorarli e renderli sempre più efficaci.
Tali studi e tali pubblicazioni, però, considerata
l’importanza che un atleta s’impossessi e
sia in grado di controllare una tecnica e
una tattica ottimali nello sport da esso
praticato, concentrano la loro attenzione,
prevalentemente, sull’insegnamento delle
abilità tecnico-tattiche agli atleti principianti.
Ma chi allena atleti di alto e altissimo livello
si trova ad affrontare problemi di natura
completamente diversa, che non vengono
frequentemente trattati in letteratura. Su
alcuni di questi problemi che riguardano
la tecnica e il suo legame con la tattica e
la preparazione fisica, in particolare nelle
discipline di resistenza, abbiamo chiesto un
contributo a due tecnici di atletica, Antonio
La Torre, allenatore di Ivano Brugnetti,
Campione del mondo nel 1999 nei 50 km
e Campione olimpico dei 20 km di marcia,
professore associato di Metodi e didattiche
delle attività sportive presso la Facoltà
di Scienze motorie dell’Università di Milano,
Istituto di esercizio fisico, salute e attività
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

sportiva e Antonio Dotti, responsabile tecnico


FIDAL del Piemonte, responsabile nazionale
del Settore mezzofondo veloce dal 1990-1996
e dal 2002 al 2004, in forma di domanda-
risposta, che ci è sembrato un modo diretto
per affrontare i problemi che quotidianamente
si pongono molti allenatori.
passo stesso, per procedere nel modo più
efficace. Nella marcia, ci permettiamo di
sottolinearlo, l’efficacia tecnica è conditio
sine qua non per la prestazione. Essendo
disciplina ciclica “normata” da regole ben
precise, il cui mancato rispetto comporta
l’esclusione dalla competizione, il lavoro
sulla tecnica è una costante fissa e impre-
scindibile nell’allenamento.
44 2.
L'allenatore di alto e altissimo livello
si occupa ancora di insegnamento o
meglio di allenamento della tecnica
oppure si limita ad ottimizzare quello
che l'atleta sa già fare? Fino a che punto
conviene sforzarsi a questo livello per
ottenere cambiamenti tecnici soprattutto
in discipline di carattere ciclico?

1. sequenze svolte dapprima in forma analitica La tecnica dipende innanzitutto dalle capa-
L’insegnamento e l’allenamento della e successivamente assemblate in un corpo cità di movimento fine condizionate dal
tecnica e della tattica sono parte unico; è evidente che tali modalità consen- sistema nervoso e, quindi, come ribadito in
integrante del processo di allenamento tono numeri ripetitivi modesti se paragonati tutti i testi di metodologia dell’allenamento,
in tutti gli sport e da sempre esistono al movimento ciclico di un maratoneta o di le basi fondamentali del gesto tecnico della
studi, articoli, libri il cui obiettivo è quello un marciatore. Infatti ciò che distingue le disciplina praticata devono essere insegna-
di ricercare e insegnare metodi per specialità di resistenza è la possibilità (quasi) te, seppur in forma non definitiva, sin dalla
migliorarli e aumentarne l’efficacia. automatica della acquisizione del gesto, giovanissima età. Infatti, con il consolidarsi
Per quanto riguarda la tecnica, in tutti seppur non nella forma ottimale, legata alle della struttura morfo-funzionale dell’atleta
quegli sport nei quali essa è oggetto di migliaia di gesti ripetitivi che caratterizzano si creano forti resistenze ad eventuali
valutazione, come ad esempio il salto le discipline di endurance. Ma, attenzione, modificazioni motorie dovute ad adatta-
con gli sci, la ginnastica artistica, i tuffi, poiché le variabili umane sono infinite, non menti ossei e tendinei. Detto in altre parole
il pattinaggio su ghiaccio di figura, la sua possiamo dare per assodato che il far corre- l’atleta, proprio perché di alto livello com-
esecuzione perfetta è essenziale per re, o marciare o remare un giovane sia suffi- petitivo deve già saper fare.
il risultato di gara, mentre, in altre ciente per poter raggiungere una abilità La ripetizione e la cura dei movimenti tec-
discipline sportive, ad esempio i salti e motoria ottimale; a nostro parere l’errata nici nell’atleta di alta qualificazione, ma
i lanci dell’atletica leggera, la padronanza convinzione, diffusasi negli ultimi anni, che soprattutto di anzianità sportiva, purtutta-
di una tecnica ottimale è essenziale dà risalto solo ai cosiddetti fattori fisiologici via, diviene un utile mezzo atto anche a
per ottenere grandi risultati, mentre nei che determinano le performance nelle disci- prevenire gli infortuni, a “conservare” più a
giochi sportivi la tecnica è il presupposto pline di resistenza, ha prodotto un arretra- lungo l’apparato locomotore, sottoposto a
essenziale per la realizzazione della mento sia delle prestazioni stesse che della volumi di lavoro elevati per molti anni.
tattica di gioco. Si può affermare che essa cultura dei tecnici. Studi recenti di ricercato- Nello sci di fondo, pur nelle diverse meto-
sia di non minore importanza negli sport ri australiani
. evidenziano invece che, a diche adottate da Nazione a Nazione, gli
di resistenza, ad esempio, la maratona o parità di VO2max, di Soglie anaerobiche, atleti di alto livello dedicano molta atten-
la marcia, e di resistenza alla forza, come, vince l’atleta che ha il Costo Energetico (CE) zione alla cura del gesto tecnico. Il limite
ad esempio, il canottaggio, nei quali più basso, cioè che sa spendere meno e oltre il quale è controproducente spingersi
l’economia dell’esecuzione del gesto disporrà quindi di maggiori energie nelle sta nel cercare di provocare cambiamenti
di gara e, quindi, l’utilizzazione razionale fasi decisive della gara. Tra i fattori che inci- tecnici in atleti ormai prossimi alla cessa-
dell’energia, sono essenziali per dono fortemente sul CE c’è la tecnica zione dell’attività, che rischiano dunque di
il risultato di gara? espressa dall’atleta stesso. Spetterà dunque comprometterne il rendimento a fine car-
ai tecnici prevedere sedute di allenamento riera agonistica.
L’allenamento è un processo pedagogico nelle quali l’accento venga posto sul miglio-
che si sviluppa attraverso moduli (dal facile ramento di alcuni aspetti del gesto attraver- 3.
al difficile, dal semplice al complesso) ed in so l’esecuzione di esercitazioni specifiche Esistono e come si scelgono dei modelli
questa ottica le progressioni per apprendere (rivolte comunque allo sviluppo resistente) tecnici di riferimento e come si stabilisce
le tecniche si differenziano sostanzialmente in differenti condizioni di affaticamento, quale sia la tecnica (o la tattica) da
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

proprio a seconda delle modalità esecutive intensità e ambiente. Gli esempi non man- insegnare? Dove si trovano questi modelli:
delle varie specialità sportive. L’acquisizione cano: l’affermazione di Baldini nella mara- nella teoria biomeccanica, negli atleti
delle diverse abilità tecniche negli sport nei tona di Atene, è dipesa da una eccellente vincenti e come si fa ad adattarli ai diversi
quali la tecnica risulta essere determinante preparazione nella quale ha trovato spazio livelli di abilità degli atleti e in particolare
per una valutazione più o meno positiva, anche la modifica di alcuni aspetti del passo all'evoluzione dall’ atleta principiante
deve procedere per gradi, per cui la diffi- di corsa, in previsione di un percorso non a quello di alto livello? Si deve insegnare
coltà esecutiva si evolve verso movimenti piatto, con ondulazioni consistenti e che subito il movimento preciso o si può
sempre più complessi e spesso rischiosi richiedevano dunque, una continua rimodu- parlare di modelli diversi a seconda
attraverso una combinazione alternata delle lazione dell’ampiezza e della frequenza del delle varie tappe di sviluppo dell’atleta?
A tal proposito, qualche anno fa, ci capitò cia che sembravano avere vita propria avul-
di ascoltare Arthur Lydiard, tecnico neoze- sa dall’incedere delle gambe; il tutto dava
landese, allenatore di molti atleti vincitori all’osservatore un’immagine sgradevole,
di medaglie alle Olimpiadi, tra i quali il più quasi che solo la forza di volontà sostenes-
noto è Peter Snell, vincitore degli 800 nei se l’atleta allorché compiva le sue formida-
Giochi olimpici di Roma nel 1960 e degli bili imprese. Anche la corsa di un altro
800 e dei 1500 nei Giochi olimpici di Tokio grande atleta dell’epoca di Zatopek, il russo
del 1964, il quale formulava all’incirca Vladimir Kuts appariva sgraziata. Ma ad un
questo concetto: “il vero allenatore deve attento osservatore, non digiuno dalla
fare affidamento solo sui suoi occhi e conoscenza di quei principi biomeccanici a
sulle sue sensazioni, e se queste sensazio- cui accennavamo sopra non poteva sfuggi- 45
ni gli comunicano che si trova di fronte ad re che, in realtà, il vero motore dell’atleta, il
una azione armonica e piacevole, vuol dire treno inferiore (cioè l’azione degli arti infe-
che l’atleta non sta commettendo errori riori) eseguiva splendidamente il suo lavoro
tecnici e la sua azione rispetta i principi attraverso un’azione di corsa efficace e red-
dell’economia dello sforzo”. ditizia. Tutto ciò per sottolineare che il ter-
Non sappiamo se questa sensazione corri- mine “campione” sta ad indicare un indivi-
spondesse effettivamente a un’azione duo che per molteplici ragioni, fisiche, di
economica, ma è certo che il tecnico deve adattamento muscolare, ideo- motorie è
possedere queste sensibilità visive che riuscito a trasformare il movimento in una
sono poi il frutto della sua permanenza sua proprietà e a esprimerlo in maniera
quotidiana, per diverse ore, sui campi di unica e non ripetibile. Per molte specialità
allenamento . di endurance (maratona, marcia, sci di
Pensiamo che nello sport competitivo fondo) la frase che recita “la tecnica è una
moderno, l’occhio del tecnico non sia più (forse) e gli stili sono tanti” è vera in quan-
di per sé da considerare esaustivo nell’ana- to, come si diceva in precedenza non pos-
lisi del gesto tecnico. È necessario che sono essere trascurate le caratteristiche
alcuni elementi basilari di biomeccanica antropometriche, la preparazione dell’atleta
facciano parte del bagaglio culturale del da vari punti di vista e le innumerevoli
tecnico e che esso ricorra agli strumenti variabili con cui queste specialità si devono
che gli mettono a disposizione le moderne confrontare.
tecnologie (cfr. articolo di Dalla Vedova et La discriminante fra errore e variabile indivi-
al., in questo numero). La conoscenza delle duale è legata all’efficienza del gesto stesso
basi biomeccaniche permette di analizzare per l’atleta. Spesso non bisogna confondere
in maniera utile la tecnica stessa e di tro- gli “atteggiamenti” (nella maggior parte dei
vare correzioni efficaci. Se ci si riferisce ad casi inestetici) che “sporcano” il gesto dell’a-
esempio alle specialità di mezzofondo e tleta, ma non pesano sull’efficacia della sua
fondo dobbiamo essere consapevoli che la azione, con errori che compromettono l’ef-
distanza di una esecuzione tecnica di corsa ficienza del gesto stesso. L’attuale detentrice
tra un mezzofondista veloce ed un mara- del record del mondo della maratona fem-
toneta è abissale e le due esecuzioni non minile, la britannica Paula Radcliffe, ha un
possono essere confuse, pena il fallimento movimento del capo non solo non bello a
del progetto prestativo. L’osservazione vedersi, ma assolutamente inutile ai fini del-
delle azioni di corsa o di sci di fondo degli 4. l’avanzamento. Questo atteggiamento non
atleti vincenti è senza dubbio un mezzo in In tutti gli sport comunemente si è soliti le ha impedito di diventare sul piano crono-
più in possesso del tecnico per riuscire a affermare che ci sono aspetti di stile metrico la più forte maratoneta del mondo.
trasmettere, almeno visivamente, ciò che individuale che devono essere tenuti in Le caratteristiche tecnico-tattiche di ogni
sarebbe necessario realizzare dal punto di considerazione dall’allenatore. Quanto singolo atleta (passista, scalatore, finisseur,
vista motorio. La valutazione del gesto di è corretta questa affermazione? front runner) vengono acquisite e affinate
atleti vincenti non va però studiata slegan- Ma come deve essere valutato tale stile nel corso di anni di allenamento; il tecnico
dola dalle caratteristiche fisiche e antropo- individuale e come si fa e come fanno osserva e sottolinea le caratteristiche indi-
metriche dell’atleta. L’errore che viene gli allenatori a decidere quando viduali e in base a queste sceglie, in accor-
spesso commesso è quello di pretendere di un comportamento tecnico-tattico può do con l’atleta, i comportamenti in gara in
adattare forzosamente la tecnica di giova- essere un errore o quando è una variante base anche alle caratteristiche degli avver-
ni atleti a quella ritenuta “ideale”degli atle- individuale. Si possono fare degli esempi sari. Ovviamente poi starà all’atleta cercare
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

ti evoluti. Si può tuttavia indirizzare, senza e fornire delle indicazioni? di realizzare i comportamenti stabiliti anche
l’ossessione dell’esecuzione precisa, i gio- in conseguenza di ciò che gli permetteran-
vani alla ricerca di gesti che sviluppino Uno dei più grandi atleti della storia dell’a- no di fare i suoi avversari: il raggiungimen-
determinate capacità coordinative ed tletica leggera e forse dello sport, è senza to della perfezione si avrà quando sarà lui
eventualmente condizionali in funzione dubbio Emil Zatopek, vincitore in una sola ad imporre agli altri la scelta tattica da
dell’evoluzione del gesto tecnico a cui si Olimpiade di tre medaglie d’oro in gare di tenere in gara; si potrebbe ipotizzare che in
vuole tendere e soprattutto che sviluppino fondo (5000 m, 10000 m, maratona, realtà in una gara non vi è solo uno scontro
in loro il desiderio di imparare sempre di Helsinki 1952). Fu definito la “locomotiva tra capacità fisiche, ma una battaglia di
più e di perfezionarsi alfine di un miglior umana” per il suo modo di correre con il menti in cui la più forte condiziona il rendi-
rendimento prestativo. viso trasfigurato dalla sofferenza e le brac- mento fisico degli altri.
5. to nervoso talmente tenue da consentire
Secondo la vostra esperienza di allenatori all’atleta di concentrarsi sulla correzione di
nazionali come si come si può affrontare eventuali errori o su innovazioni tecniche.
il problema del perfezionamento tecnico Questo perché la capacità di concentrazio-
e tattico di atleti dei quali non si ha ne e la attentività giocano un ruolo fonda-
la responsabilità per tutto l'anno? Si mentale, come già detto più sopra, per l’ac-
tratta di un problema che si vive ai raduni quisizione di questi nuovi compiti motori.
tecnici quando si lavora con atleti di club Nelle diverse discipline dell’endurance, il
o per le competizioni internazionali? rapporto che lega preparazione tecnica e
fisica è molto stretto e interdipendente in
46 Le problematiche in questo caso non sono quanto la seconda condiziona in modo
solo di natura metodologica, ma riguardano notevole la prima per poter esprimere il
soprattutto il carisma di chi deve relazionar- gesto ai massimi livelli sia dal punto di vista
si con i tecnici personali i quali sono solita- agli atleti di provocare in gara quelle varian- qualitativo che quantitativo e un’azione
mente molto restii a cedere i propri atleti ad ti tattiche che si realizzano attraverso incre- tecnicamente efficace valorizza al meglio i
altri. Debbono emergere le capacità umane menti improvvisi del ritmo e, che ripetuti più cambiamenti derivati dall’incremento della
del tecnico che in tal modo è in grado di volte, dovrebbero consentire di “sfiancare” preparazione fisica.
stabilire con l’atleta, ma soprattutto con il gli avversari che invece non siano abituati a Spetta all’allenatore gestire questo rappor-
tecnico di questo ultimo, stretti rapporti di questo tipo di condotta di gara. Un esempio to in funzione del livello e delle capacità
collaborazione sia sotto il profilo tecnico, storico di questa tattica fu rappresentato dell’atleta.
ma anche umano in modo da avere la mas- dalla condotta del russo Vladimir Kuts nella Nel caso in cui sia presente un preparatore
sima convergenza e uniformità di vedute finale dei 10000 m dei Giochi olimpici di atletico è necessaria, una convergenza di
per non creare confusione all’atleta. Questo Melbourne, nella quale cercò di stroncare il idee con l’allenatore e che il primo abbia
consente di percorrere strade comuni per ritmo del suo principale avversario, il britan- chiare le problematiche e gli aspetti tecnici
cui l’atleta passa indifferentemente e senza nico Gordon Pirie con una serie di accelera- dello sport a cui ci si riferisce.
soluzione di continuità dal lavoro nel pro- zioni alle quali questi non seppe resistere, Gli esercizi di carattere atletico-specifico
prio Club a quello nei raduni in quanto è per cui al 21° giro, Kuts rimase da solo sono a nostro avviso molto utili per miglio-
stato possibile stabilire una linea di azione avviandosi a vincere facilmente. Alcuni alle- rare la qualità della espressione tecnica in
senza alcun contrasto con i tecnici di Club. natori hanno provato ad inserire in partico- quanto migliorano la coordinazione e la
Non è certamente una operazione facile, lari momenti dell’anno (e cioè in prossimità mobilità e quindi servono non solo per ese-
infatti il tecnico responsabile dei raduni dei grandi eventi) delle prove in allenamen- guire meglio il gesto ma anche per “perce-
deve possedere doti di gestore oltre a quelle to che simulassero particolari situazioni tat- pirlo”.
di programmatore, perché se non si vuol tiche. L’atleta di èlite circondato da altri
correre il rischio di sprecare il lavoro met- compagni, tatticamente istruiti dal tecnico, 8.
tendo in contrasto due metodologie diffe- era costretto a gestire l’allenamento, ora Spesso si dice che l'atleta deve essere
renti è necessario che si arrivi ad un com- rispondendo ad un “attacco improvviso” ora partecipe e consapevole affinché un vero
promesso che consenta all’atleta di lavorare effettuando una lunga volata finale, ora miglioramento tecnico tattico possa
con serenità senza dover sopportare lo reagendo a ritmi elevati. Sono scelte utili se avvenire. È vero? Come si può agire
stress derivato da frizioni dei due personag- i “gregari” sanno mettere alla “frusta” il a tale proposito? Come si fa quando
gi che lo devono guidare in questi due campione (ci si passi il linguaggio più adatto l'atleta non collabora e pensa
momenti distinti della programmazione. alle gare negli ippodromi che non sulle piste che la sua tecnica vada bene per
di atletica) ma, in questi anni di gare di resi- lui e non ci sia motivo di cambiare?
6. stenza troppo legate alle cosiddette “lepri”,
Negli sport di resistenza l’aspetto tattico abbiamo visto che molti campioni una volta Il contributo di partecipazione all’allena-
è spesso essenziale, ma non facile da privati di questo riferimento si sono smarriti mento da parte dell’atleta evoluto (quindi
allenare attraverso situazioni specifiche e sono stati incapaci di trovare altre soluzio- il suo coinvolgimento) costituisce un
come avviene, ad esempio, negli sport ni tattiche di fronte alla natura vera delle momento irrinunciabile nella crescita tec-
di squadra. Come si risolve questo competizioni, e cioè la lotta dell’atleta- nica di questo atleta; l’allenatore deve
problema e quali possono essere uomo contro altri atleti-uomo. assolutamente fare affidamento sulle sen-
alcune indicazioni metodologiche? sazioni che il proprio atleta percepisce
7. durante il lavoro e su queste sensazioni si
Come già detto sopra preparare tatticamen- Come va affrontato il rapporto tra deve basare per modificare immediata-
te una competizione dipende dalle caratteri- preparazione tecnica e preparazione mente il piano dell’allenamento giornaliero
stiche dell’atleta e dalla conoscenza delle fisica specifica. Si tratta di due ambiti e anche quello degli allenamenti successi-
caratteristiche degli avversari, il che appare separati o invece, nel caso specifico degli vi. Il fatto che l’atleta non sia in grado di
abbastanza arduo e al tempo stesso essen- sport di resistenza, si deve parlare di una “sentirsi” è sicuramente un handicap note-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

ziale se si pensa ad es. ad una gara ciclistica. forte integrazione di questi due aspetti? vole, tale da poter costituire un limite alla
In genere le possibilità di migliorare l’acume crescita tecnica e prestativa. Se in aggiun-
tattico, la capacità di lettura della competi- Tendenzialmente, e questo soprattutto ta a questo non è disponibile a collaborare
zione in atto, di maturazione delle condotte negli sport fortemente condizionati dall’e- o non accetta consigli sulla sua esecuzione
agonistiche non vengono scisse dal piano di spressione tecnica, le varianti di difficoltà e tecnica ciò stà a significare che in passato
lavoro annuale. Ad esempio, nelle specialità le nuove acquisizioni tecnico-motorie ven- l’allenatore ha commesso errori nella
di mezzofondo e fondo dell’atletica leggera gono affrontate in un periodo della perio- costruzione del rapporto, tanto gravi da
vengono previsti allenamenti con variazioni dizzazione annuale in cui il volume di lavo- poter anche costituire una seria barriera
di velocità le quali, in definitiva, consentono ro risulta inferiore e quindi il coinvolgimen- allo sviluppo delle prestazioni.
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

Claudio Scotton, Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze motorie, Università di Torino; Federazione italiana vela
Massimiliano Gollin, Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze motorie, Università di Torino

La programmazione dell’allenamento 47
Linee generali di progettazione dell’allenamento:
l’esempio del Windsurf olimpico

Si evidenzia come, partendo dal calendario


agonistico internazionale e scegliendo
le competizioni nazionali più funzionali
al progetto competitivo annuale, sia possibile
organizzare in modo preciso allenamenti e test
al fine di una migliore gestione, controllo e
verifica della prestazione dell’atleta. Vengono
indicate, passo per passo, tutte le tappe della
progettazione dell’allenamento per il Windsurf
olimpico con esempi riferiti alla preparazione
fisica. Viene altresì menzionata la figura
del Progettista dell’allenamento sportivo:
professionista specializzato che si integra
nel team di esperti che caratterizza, ormai,
tutte le più accreditate squadre olimpiche.

SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71


Introduzione
La teoria e metodologia generale dell’alle-
namento ci insegna che le capacità organi-
co-muscolari e coordinative di un atleta
possono essere modificate secondo specifi-
ci programmi di allenamento, che i risultati
sono prescindibili in base alla metodologia
utilizzata e, poiché si impiegano grandezze
fisiche, sono misurabili.
48 Pensare allo sviluppo di un atleta in termini
di progetto vuol dire introdurre le metodo-
logie di comune utilizzo in campo scientifi-
co: la programmazione, la pianificazione, la
periodizzazione, la misurazione, il feed-
back, note come project management. Tali
fasi permettono di stabilire se l’atleta può
potenzialmente raggiungere gli obiettivi
voluti e in quanto tempo - ancor prima di
aver mosso un solo muscolo - attraverso
misurazioni costanti e puntuali che consen-
tono di valutare se si stanno ottenendo
secondo il piano prestabilito. Ogni gesto
atletico, compiuto durante l’allenamento,
non viene lasciato al caso ma previsto in antropometrica, morfologica e test moto- padroneggiare i contenuti tecnico-scienti-
fase progettuale (Gollin, Vota 2004, 67-72). rio-atletici dei surfisti (Gallozzi 1996, 22- fici della teoria e metodologia della presta-
Precisiamo che nell’articolo non verranno 35; Cilia et al. 1995), altri lavori non ancora zione. L’insieme di questi saperi presuppone
trattati, anche se vi si farà riferimento, i pubblicati (De Pedrini, Ghione 2005). un approccio multidisciplinare che nelle
classici temi dell’allenamento come, ad Per progettare l’allenamento sportivo si attività ai più alti livelli, appunto l’Alta spe-
esempio, il metabolismo energetico, i vari deve tener conto del regolamento (Isaf cializzazione, richiede la consultazione di
tipi di classificazione degli sport, il riscal- 2005), si debbono conoscere i principali un team di professionisti con caratteristi-
damento (warm-up) o il defaticamento gruppi muscolari implicati nella realizzazio- che diverse e complementari.
(cool-down), il rapporto fra la tecnica e il ne della tecnica sportiva (tabella 1), le capa- In questo contesto si colloca il Progettista
Bernstein’s problem, né tanto meno lo cità motorie specifiche prevalentemente dell’allenamento sportivo, un professionista
stretching o i principi dell’allenamento, impiegate, nonché, occorre individuare la specializzato, aggiornato (Verchoshanskij,
neanche l’andamento del carico lineare o a tipologia dello sforzo fisiologico preminen- Verchoshanskajia 2004; Platonov 2005a,
step, il detraining o la supercompensazio- te, meglio se classificato con i tempi delle 50-54; Platonov 2005b, 11-22) per quanto
ne; si tenterà, invece, di sviluppare un fasi agonistiche (Scotton 2005, 195, tabella possibile, innovativo e non un semplice
semplice metodo di progettazione della 2, riquadro di pagina 54) in una frase: è corollario nel panorama degli esperti in
preparazione sportiva applicato ad uno importante indagare il “modello di allena- sport con competenze sulla preparazione
sport, nel nostro esempio ad una classe mento” e il “modello di gara (Scotton 2005, sportiva di alto livello. Pertanto egli non può
velica presente ai Giochi olimpici. 39-41; De Pedrini, Ghione 2005). prescindere dall’approfondita conoscenza
del regolamento, della tecnica e della bioe-
Materiali e metodi Obiettivi nergetica della specialità sportiva oggetto
del suo lavoro e del suo studio.
Lo studio si basa su precedenti lavori degli Scopo dello studio è tracciare un semplice e Il Metodo di progettazione dell’allenamen-
Autori (Capone, Scotton 2005; D’Isep, Gollin razionale percorso di progettazione dell’alle- to (Gollin, Vota 2004, 29-49) è basato
2002a; D’Isep, Gollin 2002b; Gollin, Vota namento sportivo per un surfista di diciotto sulla costruzione di una griglia di organiz-
2004; Scotton 2003a; Scotton 2003b; anni che regati sull’RS : X con esemplifica- zazione degli eventi che si ritiene possa
Scotton 2005), di altri Autori (De Pedrin, zioni pratiche della preparazione fisica. essere in grado di evidenziare tutte le esi-
Ghezzi 2003; De Vito et al. 1996; Platonov La grande complessità che caratterizza la genze sopra descritte.
2004a; Platonov 2004b; Bellotti, Matteucci programmazione dell’allenamento sportivo Nei paragrafi successivi si propone un pro-
1999; Weineck 2001; Matveiev 1980; può creare dubbi al tecnico che vuole strut- getto di allenamento sportivo rivolto ad un
Matveiev 1990; Bellotti, Donati 1992; turare il dosaggio della quantità e della ipotetico windsurfista, che possa impe-
Tschiene 1990; Tschiene 2002; Tschiene intensità delle esercitazioni da proporre al gnarsi sempre per una sola unità di allena-
2001; Zanon 2000; Verchoshanskij, proprio atleta, nel rispetto delle caratteristi- mento quotidiano, per il quale si prevedono
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Verchoshanskaija 2004; Platonov 2005a; che psico-biologiche dell’individuo. settimanalmente due sedute di preparazio-
Platonov 2005b; Issurin 2003; Bomba 2001; L’allenatore deve disporre di un ampio spet- ne fisica (e di questi verranno sviluppati
Viru, Viru 2002; Wilmore, Costill 2005) su tro di conoscenze e competenze quali la specifici esempi), due di tecnica e due,
questionari rivolti agli atleti e tecnici - capacità di gestire le leggi che regolano l’e- indifferentemente, di tecnica o in alternati-
anche della categoria assoluta - riprese volversi dell’allenamento (Bellotti, Donati va di “multilateralità mirata” (surf da onda,
video, su misurazioni cronometriche, rileva- 1992, 61-68; Tschiene 1990, 43; Tschiene skate, snowboard, boogie-board, altre spe-
menti con il cardiofrequenzimetro interfac- 2002, 19; Tschiene 2001, 3; Zanon 2000, cialità del windsurf, ecc.) (Weineck 2001,
ciabile e con il metabolimetro durante l’at- 16-19) la possibilità di verificare la validità 495-501). Una giornata è dedicata al recu-
tività agonistica e di allenamento, anamnesi dei mezzi e dei metodi impiegati, in sintesi, pero.
Gruppo Funzione Bolina ad impegno Bolina ad impegno Portanti ad impegno Portanti ad impegno Grado medio
muscolare principale dinamico statico dinamico statico implicazione

Collo Flessione avanti X X XX XXXX (8)


Flessione indietro XXX XXXX X XXX (10)
Rotazione XXX XXXX X X (9)
Flessione laterale X X X X (4)

Trapezio Elevazione
monc. spalla XXXX XXX XXXX XXX (14)
Adduzione 49
scapolare XXXX XXXX XXXX XXXX (12)
Abbassa
monc. spalla X X X X (4)

Spalle Anteposizione XXXX XXX XX XXX (12)


Retroposizione XXXX XXXX XXX XXXX (15)
Abduzione X X X X (4)

Braccio Flessione XXXX XXXX XXXX XXXX (16)


Estensione XXX XX XXX XX (10)

Avambraccio Flessione mano


su avambraccio XXXX XXXX XXXX XXXX (16)
Estensione mano
su avambraccio X X X X (4)
Pronazione
e supinazione XX XX XX XX (8)

Pettorali Adduzione
avambraccio X X XXX X (6)
Anteposizione
del braccio XXXX XXX XXX XXX (13)
Distensione
braccio su petto XXX X XXX X (8)
Rotatore interno X X X X (4)

Dorsali Adduzione braccio


e grande per dietro XXX XXXX XXX XXXX (14)
rotondo Retroposizione XXXX XXXX XXXX XXXX (16)
Intrarotazione XXX XXXX XXX XXXX (14)

Grande Elevatori XXXX XXXX XXXX XXXX (16)


e piccolo scapole
romboideo

Lombari Estensione tronco XXX XXXX XXX XXXX (14)

Addominali Flessione e
rotazione laterale XXXX XXXX XXXX XXXX (16)
Flessione anteriore XXX XX XXXX XXXX (13)

Glutei Abduzione XX XX XX XX (8)


Retroposizione XX XXXX XX XXXX (12)

Gambe Estensione XXXX XXXX XXXX XXXX (16)


Flessione XXX XX XXX XX (10)
Adduzione XXX XX XXXX XX (11)

Polpacci Flessione plantare XX XX XX XX (8)

Tibiali Flessione dorsale XX XXXX XX XXXX (12)

Tabella 1 – I gruppi muscolari prevalentemente implicati nel Mistral olimpico. Legenda: grado di implicazione: XXXX – elevato, XXX – medio, XX – limita-
to, X – trascurabile. Grado medio di implicazione: da 1 a 4 X = trascurabile, da 5 a 8 X = limitato, da 9 a 12 X = medio, da 13 a 16 X = elevato.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Fasi della regata Tempo Percentuale Attività prevalente

Prepartenza 5 min –––– Aerobica di destrezza


Partenza 1 min circa 2,5% Anaerobica lattacida
Giri boa 2 min circa 5% Di potenza
Tabella 2 – La lettura dei tempi di ogni fase
Lati andature portanti 13 min circa 32,5% Aerobica, anaerobica massiva
Lati bolina 15 min circa 37,5% Aerobica, anaerobica massiva della regata permette di ipotizzare che il prin-
Manovre ed ingaggi 9 min circa 22,5% Aerobica, anaerobica massiva cipale tipo di lavoro richiesto a un regatante di
Durata (media) totale 40 min 100% Aerobica, anaerobica massiva Classe olimpica Mistral sia aerobico-anaerobi-
co massivo.
PROGRAMMAZIONE ANNUALE
P PPF PPS PC PT
M Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre
S 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51
G/T A B C D E F G H I K L M N
% I I (FC) Q
100 202 15 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
max

95 192 14 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95 95
submax

90 182 13 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90 90

85 173 12 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85 85
50 80 165 12 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80 80
alta

75 156 11 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75 75
70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70
media

70 148 10
65 141 10 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65 65

50 134 9 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50
debole

40 127 9 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40

30 121 9 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30

Allenamento Regata di selezione Obiettivo Test Allenamento di gara

Tabella 3 – Esempio di programmazione annuale. Legenda: A: Coppa di Francia, 7-12 marzo; B: Regata di selezione, Ostia 2-3 aprile; C: Test/allena-
mento-raduno, S. Remo 11-16 aprile; D: Regata di selezione, Grosseto 30 aprile-1 maggio; E: Imco Wordl, Mondello, 15-20 maggio; F: Test/allenamen-
to-raduno, Grosseto 13-18 giugno; G. Test/allenamento-raduno, Malcesine, 3-7 luglio, allenamento raduno 27-31 luglio; H: Isaf Corea 15-23 luglio –
Regata selezione 17-19; I: Wordl Sopot, 7-12 agosto; L: Cico RSX, Marsala, 6-11 settembre; M: Nazionali U. 20 – Selezione Team 2006; N: Test/alle-
namento-raduno, Marsala, ottobre. P = periodi, M = mesi, S = settimane, G/T = gare/test; Q = ore.

Questo articolo vuole essere, soprattutto, quello per la formazione del Gruppo Atleti
un contributo didattico per coloro che Nazionali, GAN, dell’anno successivo.
intendono conoscere passo dopo passo le Il tecnico stabilisce una zona di quantità
fasi che devono essere rispettate nel pro- minima (trattini blu scuro) di allenamento
gettare l’allenamento sportivo; cerchere- in funzione del livello dell’atleta e della
mo, quindi, di costruire un modello di pro- sua capacità di recupero, al di sotto della
gettazione confezionato su misura per il quale non si dovrebbe mai scendere per
nostro ipotetico regatante. evitare di perdere gli adattamenti organici
Pertanto, ribadiamo, ci serviamo di un esem- e neuro-muscolari.
pio che comunque deve necessariamente Nel PC quantità e intensità (Scotton 2005,
avere la sua specificità. La progettazione del- 196-197) fluttuano alla ricerca della massi-
l’allenamento non è una ricetta stereotipata, ma forma che dovrebbe essere ottenuta
ripetitiva e anonima, somministrabile a tutti una decina di giorni prima dell’evento.
FOTO ISTITUTO DI MEDICINA E SCIENZA DELLO SPORT

indiscriminatamente, senza personalizzazioni Raramente la quantità e l’intensità raggiun-


o studi specifici. gono contemporaneamente un livello ele-
vato (maggiore dell’85% del massimo sti-
La griglia di previsione mato). Nell’esempio troviamo questa situa-
zione fra la 31° e la 33°, fra la 35° e la 37°,
Per la costruzione di un ciclo annuale di fra la 39° e la 42° settimana. In questi
allenamento, tabella 3, si seguono alcune periodi, in cui l’atleta raggiunge il top-form
regole fondamentali da adottare in modo (Tschiene 2002, 21) occorre prestare molta
specifico a seconda dei casi. attenzione ai recuperi (Platonov 2004a,
195-221) (quadratino giallo sulla linea delle
Individuazione dei periodi settimane).
di allenamento Terminando il PC, soprattutto durante il PT
Tracciatura delle curve la quantità e l’intensità dell’allenamento
Il calendario agonistico nazionale e i periodi diminuiranno progressivamente - appun-
dei raduni nazionali vengono stabiliti sulla Si traccia, quindi, la curva della quantità di tamenti agonistici e test permettendo -
base delle date dei più importanti eventi allenamento che nell’esempio è contraddi- per ottenere un valore prossimo a quello
internazionali (Weineck 2001, 56-64) (rico- stinta dalle colonne con il colore azzurro e iniziale.
noscibili nella tabella 3 dalle lettere e dalle giunge al suo massimo verso la fine del PPF
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

date e sedi di svolgimento riportate nella inizio del PPS e quando incomincia il PC. La griglia dei mesocicli
didascalia della tabella) che determinano il Poi si traccia la curva dell’intensità (linea
Periodo Centrale, PC. rossa) di allenamento; nell’esempio è mas- L’intervallo di tempo fra la fine di una setti-
Il PC (color amaranto) consente di determi- sima in occasione del primo raduno con mana di scarico e la fine della successiva
nare il Periodo di Transizione, PT (color beige) somministrazione di test fisici (Platonov definisce il mesociclo (ad esempio: dalla 9°
e calcolare i Periodi per la Preparazione 2004, 159-192; Weineck 2001, 38-45) alla 12° nel PPF, dalla 22° alla 25° nel PPS,
Fondamentale, PPF, e per la Preparazione (quadratino rosa sotto la linea delle setti- dalla 31° alla 34° nel PC e dalla 48° alla 51°
Specifica, PPS (ambedue color grigio) mane) e ad ogni appuntamento agonistico nel PT) (tabella 4). Nel riquadro sono definiti
(Bellotti, Donati 1992, 152-154). importante, compreso il test intermedio e i parametri che caratterizzano il mesociclo.
GRIGLIA MESOCICLI: PESI/ELASTICI
Periodi PPF PPS PC PT
Mesi Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre
Settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51
Fmax Fmax
Forza Forza Forza Richiami di Forza: ...........
Capacità (Forza Forza submax (Forza
resistente submax resistente submassimale, Fmax (ipertrofica), resistente
ipertonica) ipertrofica)
N° microcicli 3:1 3:1 3:1 – 3:1 5:1 2:1 4:1 3:1 – 3:1 – 4:1 – 3:1 ...........
gg. microcicli ...........
M-G M-G M-G M-G M-G M-G M
Metodo SRBI/CT SRMI/CT Piramidale/CT SRMI/CT Pir/CT SRBI/CT Piramidale/CT ...........
51
10-8-6- ...........
Ripetizioni 20 10 10-8-6-6-15 10 20 15-10-6-6-20-20
- 6-15
Ritmo 2”-2” 2”-2” 2”-2” 2”-2” 2”-2” 2”-2” 2”-2” ...........

Recupero 1 2 2-3-3-1 1 2-3-3-1 45 s 1-1-3-3-45” ...........

Split A-B A-B A-B A-B A-B A-B A-B ...........

GRIGLIA MESOCICLI: ROWING/BICI/CORSA (CARDIO)


Periodi PPF PPS PC PT
Mesi Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre
Settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51
Resistenza/ Res/ Resistenza/
Capacità Resistenza Resistenza Resistenza/Potenza Resistenza/Potenza Resistenza
Potenza Pot Potenza
N° microcicli 3:1 3:1 3:1 – 3:1 5.01 2:1 4:1 3:1 – 3:1 – 4:1 – 3:1 2:2
gg. microcicli M-G M-G M-G M-G M-G M-G M ...........

Fartlek Fartlek Interval Interval Fartlek


Metodo Fartlek intensivo Fartlek intensivo Interval training
estensivo estensivo training training estensivo
Ritmo FL/FM FL/FM FM/FV FM/FV FV FV/PL FV/PL ...........

Recupero .......... .......... .......... .......... 1,30” 1,30” 1,30” ...........

Tabella 4 – Un esempio di griglia mesocicli. Legenda: M-G – martedì-giovedì; FL – fondo lento; FM – fondo medio; FV – fondo veloce; SRBI – sforzo ripe-
tuto bassa intensità; SRMI – sforzo ripetuto media intensità; CT – circuit training.

I parametri che caratterizzano il mesociclo Il windsurf agonistico

Capacità: forza resistente, ipertrofica, ecc. Il windsurf agonistico è caratteriz-


zato da molte specialità sportive1
Numero microcicli: quelli di allenamento più quelli di scarico, es. 3:1, (Scotton 2003). Si annoverano fra
5:1. le altre: wave (salti e surfate sulle
onde), speed (misurazione della
GG microcicli: nell’esempio il martedì e il giovedì (M-G) vengono pro- velocità su tratti di 500 metri),
posti per la preparazione fisica. free-style (abilità motorie sportive2
acrobatiche svolte prevalentemen-
Metodo: rappresenta il metodo di allenamento da utilizzare in quel te in acque “non agitate”), Classe
mesociclo, es. piramidale, fartlek. olimpica.
Per quest’ultima disciplina, nel qua-
Ripetizioni: il numero di esecuzioni di un singolo movimento di un driennio preparatorio i Giochi
segmento corporeo in andata e ritorno, ad es. nel piramidale 10-8-6- Olimpici di Pechino 2008, viene uti-
6-15. lizzata la tavola Neil Pryde RS:X
(figura a fianco), che ha sostituito,
Ritmo: il ritmo di esecuzione delle esercitazioni. Ad esempio flesso- dopo ben tre cicli olimpici, l’ormai
estensioni arti superiori con pesi o elastici, 2 secondi di contrazione obsoleto Mistral Olympic OD. La
concentrica e 2 secondi di contrazione eccentrica, si legge 2“:2”. categoria femminile regata con
Oppure, altro esempio nel rowing, fondo veloce, fondo lento (FV, FL), un’attrezzatura velica di 8,5 mq e pinna3 da 60 cm, quella maschile impiega
ecc. un rig4 di ben 9,5 mq, con pinna da 66 cm. Possono regatare in questa
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

classe gli atleti di almeno diciassette anni.


Recupero: è la durata delle pause di recupero tra le serie di ripetizio- Per gli under, a partire dagli U 17, si utilizza il Techno 293 One Design, con
ni, ad es. nei pesi o elastici utilizzando il piramidale (10-8-6-6-15), il
rig di 7,8 mq, anch’essa scelta come la Neil Pryde RS:X dall’ISAF
recupero sarà 2-3-3-1 minuti.
(International Sailing Federation, Federazione internazionale vela) nel
2004.
Split: si usa suddividere il corpo, da un punto di vista muscolare, in
Gli under 15 usano una vela 6,8 mq e gli under 12 una vela di 3,3 mq. I
più parti che vanno allenate in sedute successive. Nell’esempio il
surfisti appartenenti alle tre categorie giovanili (under 17, 15, 12) possono
corpo è suddiviso in due parti e si prevedono due split-routine: A
scegliere fra una pinna di 36 cm o di 46 cm.
oppure B (D’Isep, Gollin 2002).
GRIGLIA MICROCICLI: QUANTITÀ
Periodi PPF PPS PC PT
Mesi Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre
Settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51
Lunedì Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec.
Q (minuti) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Martedì Pesi e cardio Pesi e cardio Pesi e cardio Cardio e pesi CardioPesi CardioPesi CardioPesi Cardio
Q (minuti) 110 110 110 44 130 130 130 52 130 130 130 52 130 130 130 52 100 100 100 100 100 65 100 100 65 100 100 100 100 65 90 90 90 59 90 90 90 59 90 90 90 90 59 90 90 90 59 60 60 39 39
Mercoledì WS WS WS WS WS WS WS WS WS WS WS
Q (minuti) 90 90 90 36 90 90 90 36 130 130 130 52 130 130 130 52 120 120 120 120 120 78 120 120 78 120 120 120 120 78 150 150 150 98 150 150 150 98 150 150 150 150 98 130 130 130 85 90 90 59 59
52 Giovedì Pesi e cardio Pesi e cardio Pesi e cardio Cardio e pesi CardioPesi CardioPesi CardioPesi Cardio
Q (minuti) 110 110 110 44 130 130 130 52 130 130 130 52 130 130 130 52 100 100 100 100 100 65 100 100 65 150 150 150 150 98 150 150 120 98 120 120 120 78 120 120 120 120 78 120 120 120 78 60 60 39 39
Venerdì WS WS WS WS WS WS WS WS WS WS M
Q (minuti) 90 90 90 36 120 120 120 48 130 130 130 52 130 130 130 52 120 120 120 120 120 78 120 120 78 120 120 120 120 78 150 150 120 98 120 120 120 78 120 120 120 120 78 120 120 120 78 90 90 59 59
Sabato WS/M WS/M WS/M WS WS WS WS WS WS WS M
Q (minuti) 100 100 100 40 120 120 120 48 180 180 180 72 180 180 180 72 150 150 150 150 150 98 150 150 98 150 150 150 150 98 180 180 180 111 180 180 180 111 160 160 160 160 104 140 140 140 91 100 100 65 65
Domenica WS/M WS/M WS/M WS WS WS WS WS WS WS M
Q (minuti) 120 120 120 48 120 120 120 48 180 180 180 72 180 180 180 72 150 150 150 150 150 98 150 150 98 150 150 150 150 98 180 180 180 111 180 180 180 111 160 160 160 160 104 140 140 140 91 120 120 78 78
Q (ore) sett. 10 10 10 4,13 12 12 12 5 15 15 15 6 15 15 15 6 12 12 12 12 12 8 12 12 8 13 13 13 13 8,6 15 15 14 9,8 14 14 14 9,1 13 13 13 13 8,7 12 12 12 8 9 9 5,6 5,6
Q% 50 70 70 40 80 80 80 40 100 100 100 40 100 100 100 40 85 85 85 85 86 65 85 85 65 85 85 85 85 65 100 100 95 65 95 95 95 65 90 90 90 90 65 85 85 85 65 50 50 30 30

GRIGLIA MICROCICLI: INTENSITÀ


Periodi PPF PPS PC PT
Mesi Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre
Settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51
Lunedì Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec. Rec.
Intensità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Martedì Pesi e cardio Pesi e cardio Pesi e cardio Cardio e pesi CardioPesi CardioPesi CardioPesi Cardio
Intensità 65 65 65 50 75 75 75 65 80 80 80 65 85 85 85 70 90 90 100 90 100 70 90 100 70 90 100 90 90 70 90 95 100 70 90 100 95 70 100 100 95 100 70 90 90 100 70 65 65 65 65
Mercoledì WS WS WS WS WS WS WS WS WS WS WS
Intensità 65 65 65 50 75 75 75 65 80 80 80 65 85 85 85 70 90 90 100 90 100 70 90 100 70 90 100 90 90 70 90 95 100 70 90 100 95 70 100 95 95 100 70 90 90 100 70 65 65 65 65
Giovedì Pesi e cardio Pesi e cardio Pesi e cardio Cardio e pesi CardioPesi CardioPesi CardioPesi Cardio
Intensità 65 65 65 50 75 75 75 65 80 80 80 65 85 85 85 70 90 90 100 90 100 70 90 100 70 90 100 90 90 70 90 95 100 70 90 100 95 70 100 95 95 100 70 90 90 100 70 65 65 65 65
Venerdì WS WS WS WS WS WS WS WS WS WS M
Intensità 65 65 65 50 75 75 75 65 80 80 80 65 85 85 85 70 90 90 100 90 100 70 90 100 70 90 100 90 90 70 90 95 100 70 90 100 95 70 100 95 95 100 70 90 90 100 70 65 65 65 65
Sabato WS/M WS/M WS/M WS WS WS WS WS WS WS M
Intensità 65 65 65 50 75 75 75 65 80 80 80 65 85 85 85 70 90 90 100 90 100 70 90 100 70 90 100 90 90 70 90 95 100 70 90 100 95 70 100 95 95 100 70 90 90 100 70 65 65 65 65
Domenica WS/M WS/M WS/M WS WS WS WS WS WS WS M
Intensità 65 65 65 50 75 75 75 65 80 80 80 65 85 85 85 70 90 90 100 90 100 70 90 100 70 90 100 90 90 70 90 95 100 70 90 100 95 70 100 100 95 100 70 90 90 100 70 65 65 65 65
Intensità media % 55,714 355,714 355,714 342,9 64,285 764,285 764,285 756 68,571 468,6 68,6 56 72,9 72,9 72,857 160 77,142 977,142 985,73 77,142 985,7 60 77,142 985,7 60 77,14 85,7 77,1 77,1 60 77,1 81,4 85,7 60 77 85,7 81 60 85,7 82,9 81 85,7 60 77 77 85,7 60 56 56 56 56

Intensità % 55,714 355,714 355,714 342,9 64,285 764,285 764,285 756 68,571 468,6 68,6 56 72,9 72,9 72,857 160 77,142 977,142 985,73 77,142 985,7 60 77,142 985,7 60 77,14 85,7 77,1 77,1 60 77,1 81,4 85,7 60 77 85,7 81 60 85,7 82,9 81 85,7 60 77 77 85,7 60 56 56 56 56

Quantità % 50 70 70 40 80 80 80 40 100 100 100 40 100 100 100 40 85 85 85 85 86 65 85 85 65 85 85 85 85 65 100 100 95 65 95 95 95 65 90 90 90 90 65 85 85 85 65 50 50 30 30

120

Intensità 100
80
Quantità
60
40
20
0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51

Tabella 5 –

Calcolare quantità e intensità La quantità, Q, e la intensità, I, a cui svol- del tempo massimo giornaliero dedicabile
dei microcicli gere gli esercizi sono dati dalle curve di Q al training con il windsurf. Il giovedì dello
e di I del mesociclo a cui appartiene il stesso microciclo è previsto un allenamen-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Completata la griglia dei mesocicli (tabella microciclo. to “a secco”, prima cardio e poi pesi o ela-
4), per i quali sono stati scelti come discipli- stici, di 150 min pari a poco più dell’80%
ne ausiliarie (Gollin, Vota 2004, 51) i pesi, in • Quantità del tempo giornaliero a disposizione.
alternativa gli elastici (tabella 5, linea gialla Nell’esempio riportato si è ipotizzato un Invece, le ore settimanali fra acqua e pale-
chiara) e il cardiotraining con remoergome- tempo massimo della seduta in acqua di stra ammontano ad un totale di 15 ore.
tro o cicloergometro (anche bicicletta) o 180 minuti. Alla base della griglia del microciclo è
corsa (tabella 5, linea rosa pallido), siamo in Mercoledì della 28° settimana si registra riportata la quantità di lavoro in ore e in
grado di definire l’organizzazione e gli alle- un carico di lavoro di 120 min (esclusi tra- percentuale, che nella 28° settimana sono
namenti di ogni microciclo. sferimenti e correzioni) pari a circa il 65% di 13 ore pari all’85%.
Nome Cognome • Intensità
Data Periodo PPF Settimana n°
L’intensità di lavoro viene espressa in per-
centuale considerando la FCmax calcolata
Pesi-elastici

Capacità FM (Forza Ipertrofica) con visita medica specialistica.


N. Microcicli 3:1
GG Microcicli M-G Prendendo ad esempio sempre la 28° setti-
Metodo SRMI (sforzi ripetuti di media intensità)
Ripetizioni 10 mana, sia mercoledì sia giovedì l’intensità è
Ritmo ± 2”:2” pari al 90%, quella media settimanale è del
Recupero 2
Split A-B 77%. Nell’esempio, il cui ipotetico atleta ha
202 battiti per minuto di FCmax (tabella 3,
NB: Tutti gli esercizi di stretching e di mobilità devono essere eseguiti per tre serie da 20 ripetizioni o 20 secondi
colonna rossa a sinistra), l’intensità viene
N° Esercizi Serie e ripetizioni Recupero Muscoli suddivisa nella colonna bianca a sinistra (fra- 53
A Riscaldamento 15 minuti di tappeto, con frequenza cardiaca compresa tra il 70-80% zionamento più realistico considerata la
1 Crunches con rotazioni 3x20 1 Addominali tipologia della specialità sportiva) in massi-
2 Side band sospensione 3x20 1 Addominali ma - fra il 95 e il 100%, sub max - fra l’85 e
3 Stacco gambe piegate 5x10 2 Lombari
4 Pulley passo largo 2 corde 5x10 2 Dorsali il 94%, alta – fra il 75 e l’84%, media - fra il
5 Alzate laterali (fly) 3x15 1 Romboidei
6 Panca piana bilanciere 5x10 2 Pettorali 65 e il 74%, debole - sotto al 65% (tabella 3).
7 Curl con bilanciere 5x10 2 Bicipiti
8 Estensioni alla poliercolina 5x10 2 Tricipiti
9 Flessori palmari 3x20 1 Flessori palmari Definire le sedute di allenamento
10 Flessori dorsali 3x20 1 Flessori dorsali
11 del microciclo
N° Esercizi Serie e ripetizioni Recupero Muscoli
In base ai parametri del microciclo (capa-
B Riscaldamento 15 minuti di tappeto, con frequenza cardiaca compresa tra il 70-80%
cità, n. microcicli, metodo, ecc.), si possono
1 Sit up 3x20 1 Addominali programmare in modo completo tutte le
2 Leg rais 3x20 1 Addominali
3 Lento avanti bilanciere 5x10 2 Spalle schede di allenamento giornaliero (Scotton
4 Tirate al mento 5x10 2 Trapezi
5 Estensioni alla poliercolina 3x15 1 Tricipiti 2005; D’Isep, Gollin 2002a; D’Isep, Gollin
6 Squat 5x10 2 Quadricipiti 2002b, 47-72; Issurin 2003, 34-35; Bomba
7 Leg curl 3x10 2 Femorali
8 Standing gluteus 5x10 2 Glutei 2001, 135-150).
9 Adductor machine 3x20 1 Adduttori
10 Flessioni dorsali del piede alla polierc. 3x20 1 Flessori dorsali In questo studio proponiamo, a titolo
11 esemplificativo, quelle per la preparazione
fisica indicate per la settimana numero 6
Tabella 6 –

Nome Cognome Nome Cognome

Data Periodo PPF Settimana n° 6 Data Periodo PPF Settimana n° 6

Capacità FM (Forza Ipertrofica) Capacità FM (Forza Ipertrofica)


Pesi-elastici

Pesi-elastici

N. Microcicli 3:1 N. Microcicli 3:1


GG Microcicli M-G GG Microcicli M-G
Metodo SRMI (sforzi ripetuti di media intensità) Metodo SRMI (sforzi ripetuti di media intensità)
Ripetizioni 10 Ripetizioni 10
Ritmo ± 2”:2” Ritmo ± 2”:2”
Recupero 2 Recupero 2
Split A-B Split A-B

1 Crunches con rotazioni 6 Panca piana bilanciere 1 Sit up 6 Squat


Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero
1 20 1 1 10 2 1 20 1 1 10 2
1 20 1 1 10 2 1 20 1 1 10 2
1 20 1 1 10 2 1 20 1 1 10 2
1 10 2 1 10 2
2 Sise band sospensione 1 10 2 2 Leg rais 1 10 2
Serie Ripetizioni Recupero 7 Curl con bilanciere Serie Ripetizioni Recupero
1 20 1 1 20 1 7 Leg curl
1 20 1 Serie Ripetizioni Recupero 1 20 1 Serie Ripetizioni Recupero
1 10 2 1 20 1 1 10 2
1 20 1
1 10 2 1 10 2
1 10 2 1 10 2
3 Stacco GP 1 10 2 3 Lento avanti bilanciere
Serie Ripetizioni Recupero 1 10 2 Serie Ripetizioni Recupero
1 10 2 1 10 2 8 Standing gluteus
1 10 2 8 Estensioni alla poliercolina 1 10 2 Serie Ripetizioni Recupero
1 10 2 Serie Ripetizioni Recupero 1 10 2 1 10 2
1 10 2 1 10 2 1 10 2 1 10 2
1 10 2 1 10 2 1 10 2 1 10 2
1 10 2 1 10 2
4 Pulley passo largo 2 corde 1 10 2 4 Tirate al mento 1 10 2
1 10 2
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero


1 10 2 1 10 2 9 Adductor machine
9 Flessori palmari
1 10 2 1 10 2 Serie Ripetizioni Recupero
Serie Ripetizioni Recupero 1 10 2 1 20 1
1 10 2
1 10 2 1 20 1 1 10 2 1 20 1
1 10 2 1 20 1 1 10 2 1 20 1
1 20 1
5 Alzate laterali 10 Flessori dorsali 5 Estensioni alla poliercolina 10 Fless. dors. del piede alla polierc.
Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero Serie Ripetizioni Recupero
1 15 1 1 20 1 1 15 1 1 20 1
1 15 1 1 20 1 1 15 1 1 20 1
1 15 1 1 20 1 1 15 1 1 20 1

Tabella 7 – Tabella 8 –
(seconda settimana di gennaio); non sug- Nome Cognome
gerendo, però, la quantità di kg da solle- Data Periodo PPF Settimana n° 6
vare o la tipologia e spessore degli elastici.
Il tempo necessario per la seduta, sia per il

Circuit training
Qualità Forza resistente

Pesi-elastici
martedì sia per il giovedì, è di 15 min per il Metodo Circuit training a ripetizioni con stazioni aerobiche:
2-3 passate
riscaldamento, un’ora circa per i pesi-ela- Ritmo ± Controllo nella fase negativa
stici (tabelle 6, 7, 8) o in alternativa di cir- Recupero tra le serie 30 s tra gli esercizi – 3 min tra le passate
Split Total body
cuit training (tabella 9), 45 min per il car-
diotraining (tabella 10) e 10 min per il Riscaldamento generale 15 minuti di tappeto, con frequenza cardiaca compresa tra il 70-80% FCmax.
defaticamento. Fare sempre due serie di riscaldamento specifico prima del carico efficace
54
N° Esercizi Serie e ripetizioni Recupero Muscoli
Diario giornaliero 1 Crunches 1x20 30” Addominali
2 Rowing 5 minuti 70-80% Fcmax – Rec 3 minuti
Un apposito data base informatico - o 3 Stiffnes 1x20 30” Polpacci
cartaceo per i meno esperti - permetterà 4 Rowing 5 minuti 70-80% Fcmax – Rec 3 minuti
di raccogliere tutti i dati di allenamento 5 Jump squat 90° 1x20 30” Quadricipiti
6 Rowing 5 minuti 70-80% Fcmax – Rec 3 minuti
giornaliero. Meglio se arricchito da grafici 7 Abduzioni 90° elastico 1x20 30” Spalle
di confronto tra i carichi di Q e di I previsti 8 Trazioni sbarra 1x20 30” Dorsali
ed effettuati (Platonov 2004b, 196-200) 9 Rowing 5 minuti 70-80% Fcmax – Rec 3 minuti
nei microcicli e mesocicli. Quest’ultimo 10 Curl con elastici 1x20 30” Bicipiti
11 Tenute isometriche 90° 1x20 30” Flessori braccio
valore permetterà di proseguire con gli
allenamenti in calendario o, se particolar- Crunches Rowing 5 min Stifness
mente discordanti, si dovrà valutare una
modifica della programmazione successi- Tenute
Rowing 5 min
va (Bellotti, Matteucci 1999, 157-158; isometriche 90°
Viru, Viru 2002, 157-158).
Curl con elastici Jump squat 90°
Limiti dello studio
Rowing 5 min Trazioni sbarra Abduzioni
90° elastico
Nell’esempio cui ci siamo riferiti non sono
esemplificate le esercitazioni specifiche
Tabella 9 –
relative all’aspetto tecnico del windsurf
poiché esulano dagli scopi del presente Nome Cognome
lavoro. Sarebbe, però, certamente utile
Data Periodo PPF Settimana n° 6
indagare, in un successivo studio, quantità
ed intensità degli esercizi previsionalmen- Capacità Resistenza
bici-corsa

te utili per le giornate dedicate alla con- N. Microcicli 3:1


(cardio)
Rowing

GG Microcicl M-G
duzione del windsurf. Metodo Fartlek estensivo
Infine il conteggio settimanale dell’inten- Ritmo ± FL/FM (fondo lento/fondo medio)
Tempo di lavoro 45 minuti
sità di lavoro, ad esempio all’85% nella
19° settimana, può risultare approssimati- Tabella 10 –
vo, ma l’intervento dell’Allenatore e/o del
Progettista dell’allenamento sportivo - che
sono gli unici che conoscono veramente Dai dati oggi disponibili (Scotton 2005a, 190-195; Scotton 2005b; De Pedrin, Ghione 2005) sap-
l’atleta dal punto di vista fisico, tecnico e piamo che nell’attività velica surfistica competitiva olimpica il sistema cardiovascolare raggiunge un
nelle sue dinamiche psicologiche e sociali livello d’impegno intenso fino al 92-95% della frequenza cardiaca massima, FCmax, anche per varie
– è volto a calibrare, in modo particolar- decine di minuti e, mediamente, non scende sotto l’80% (Scotton 2005b; De Pedrin, Ghezzi 2003;
mente preciso, l’entità giornaliera del cari- De Vito et al. 1996; De Pedrin, Ghione 2005). È quindi ragionevole ritenere che il parametro guida
co di lavoro. che determina l’intensità del carico di lavoro durante la preparazione sportiva possa essere la fre-
quenza cardiaca. Dobbiamo pure tenere conto che, nella misurazione della quantità del carico di
Conclusioni lavoro, il tempo è un elemento preponderante, ma l’allenatore deve anche registrare o far registrare
dall’atleta, fra l’altro, con cosa si allena (tavola olimpica o tavole usate in altre specialità sportive),
Siamo certi di non aver indicato nuove dove si esercita (al mare con onda o al lago con acqua piatta), con quale temperatura (5°, 15°,
frontiere per la prestazione sportiva, credia- 25°, 35° centigradi) (Wilmore, Costill 2005, 353-385) e soprattutto quali esercitazioni sono state
mo e speriamo, però, di essere riusciti a fare oggetto della seduta: partenze, virate e strambate5 fra le boe, navigare con vele molto più grandi o
più chiarezza sulle fasi da rispettare durante molto più piccole del necessario, ecc.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

la progettazione dell’allenamento.
Il taglio dell’articolo non nasconde le ambi-
zioni degli Autori: l’auspicio è che possa Gli Autori:
rappresentare, vista l’applicazione nelle sue Claudio Scotton è docente della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze motorie presso l’Università
linee generali alle varie discipline sportive, di Torino;
Massimiliano Gollin è docente della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze motorie presso
un supporto didattico per gli studenti in l’Università di Torino.
Scienze motorie e fonte di ampliamento
delle conoscenze per allenatori, preparatori Indirizzo dell’Autore: Claudio Scotton, viale Pio VII 38-9, 16148 Genova.
fisici ed istruttori. e-mail: claudioscotton@libero.it
Note

(1)
Per specialità sportiva (propriamente detta) s’intende ogni attività sportiva praticata almeno in ambito nazionale, a livello dilettantistico o professionisti-
co la cui associazione o Federazione di rappresentanza, alla quale gli atleti “agonisti” debbono essere tesserati, sia riconosciuta dagli organismi sportivi
territoriali (in Italia, dal Coni). La competizione deve essere regolata da norme tecniche e sanitarie, fatte rispettare da giudici sportivi che convalidino i
risultati degli eventi “calendarizzati”, tra i quali sia presente una manifestazione in cui si assegni il titolo di Campione nazionale assoluto della specialità
sportiva (Scotton 2003)
(2)
Se, vedendo eseguire un’azione motoria completa, o parte di essa, le associamo una specialità sportiva, significa che le azioni motorie visualizzate sono
state combinate secondo necessità tecnico-sportive. Si parla quindi, comunemente e indifferentemente, di gesto tecnico, movimento sportivo, azioni 55
motorie sportive. In letteratura, è ormai consolidata l’espressione abilità motoria sportiva o, in alternativa, specifica. Si distinguono abilità motorie ste-
reotipate, abilità motorie sportive non stereotipate, abilità motorie sportive a carattere ciclico, abilità motorie sportive a carattere aciclico. Le abilità
motorie sportive stereotipate costituiscono movimenti semplici o complessi - riprodotti sempre allo stesso modo convenzionale – che, se eseguiti fedel-
mente rispetto a modelli tecnici ottimali (teorici), contribuiscono in modo determinante al conseguimento del risultato sportivo. Le abilità motorie spor-
tive non stereotipate si individuano nei movimenti delle specialità sportive in cui l’esecuzione tecnica perfetta di un gesto è decisamente secondaria
rispetto al controllo dei fattori imprevedibili della variazione ambientale e alla pertinenza delle scelte strategiche individuali e/o collettive. Le abilità
motorie sportive a carattere ciclico sono visivamente riconoscibili dall’esecuzione dello stesso gesto tecnico più volte ripetuto a bassa, media o alta fre-
quenza, nell’intero arco della competizione. Se le abilità motorie, che prevalentemente caratterizzano una specialità sportiva, vengono impiegate solo
all’occorrenza, adeguandole alla particolare fase agonistica che si è determinata, oppure risultano indispensabili, talvolta uniche, per il raggiungimento
dell’obiettivo fondamentale della tecnica sportiva, si può ricorrere alla locuzione a carattere aciclico.
(3)
Piccola lama dal profilo alare, posta sotto e sulla parte posteriore della tavola, che concorre a stabilizzare la direzione della rotta.
(4)
Tutto ciò che compone l’attrezzatura velica: albero, boma, vela.
(5)
Cambio di mura (lato della tavola colpita dal vento) passando con la prua contro vento o passando col vento in poppa.

Bibliografia

Bellotti P., Donati A., L’organizzazione dell’allenamento sportivo. Nuove Matveiev L. P., La base de l’entraînement, Paris, Editions Vigot, 1980.
frontiere, Roma, Società Stampa Sportiva, 1992. Platonov V. N., Teoria generale della preparazione degli atleti negli sport
Bellotti P., Matteucci E., Allenamento sportivo, Torino, UTET, 1999. olimpici. Fondamenti dell’allenamento e dell’attività di gara, Perugia,
Bomba T. O., Periodizzazione dell’allenamento sportivo, Perugia, Calzetti- Calzetti-Mariucci, 2004a.
Mariucci, 2001. Platonov V. N., Teoria generale della preparazione degli atleti negli sport
Capone C., Scotton C., Tecnica, didattica, teoria e metodologia della tavola olimpici. L’organizzazione dell’allenamento e dell’attività di gara, Perugia,
a vela, vol. II, Genova, Edizioni Federazione Italiana Vela, 1989. Calzetti-Mariucci, 2004b.
Cilia G., Ballucci M., Riva M., Venerucci I., Eurofit 1995, Edizioni ISEF Roma, 1995. Platonov V. N, Supercompensazione, carichi, adattamento e alcuni problemi
De Pedrini L., Ghezzi M., Metodologia e tecnica Mistral - Alto Livello, della scienza dello sport (parte I), SdS-Scuola dello Sport, 2005a, 65, 49-60.
Livorno, Corso di aggiornamento istruttori classi tavole a vela, 2003. Platonov V. N., Supercompensazione, carichi, adattamento e alcuni altri
De Pedrini L., Ghione P., Mistral One Design, modello di prestazione: valuta- problemi della scienza dello sport (parte II), SdS-Scuola dello Sport, 2005b,
zione compatibilità fisiologica ergometro come strumento per l’allenamen- 66, 11-22.
to, Corso nazionale per allenatori di IV livello europeo, in collaborazione Scotton C., Classificazione tecnica delle specialità sportive, Perugia, Calzetti-
con Faina M., Gallozzi C., Gianfelici A., Merni F, Scotton C., Roma, Coni Mariucci, 2003.
Servizi, Scuola dello Sport, 2005. Scotton C., Manuale ufficiale dell’istruttore FIV di tavole a vela, Genova,
De Vito G., Di Filippo L., Felici F., Gallozzi C., Madaffari A., Marino S., Rodio Edizioni Federazione Italiana Vela, 2005a.
A., Assessment of energetic cost in Laser and Mistral sailor, International Scotton C., Una tavola olimpionica, Sport & Medicina, 2005b, 2, 39-45.
Journal of sports cardiology, 1996, 5, 55-59. Tschiene P., Alcuni aspetti della preparazione alla gara, SdS-Scuola dello
D’Isep R., Gollin M., Fitness e Muscolazione, Torino, Edizioni Sportive Sport, 2002, 54, 20-27.
Libertas, 2002a. Tschiene P., Lo stato attuale della teoria dell’allenamento, SdS-Scuola dello
D’Isep R., Gollin M., Il recupero nell’allenamento con sovraccarichi, SdS- Sport, 1990, 19, 43-47.
Scuola dello Sport, 2002b, 54, 54-58. Tschiene P., Lo stato attuale della teoria dell’allenamento, SdS-Scuola dello
Gallozzi C., La valutazione della forza, SdS-Scuola dello Sport, 1996, 34, 22-35. Sport, 2001, 52, 2-6.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Gollin M., Vota G., Progettare l’allenamento sportivo, Torino, Edizioni Verkhoshanskij Y., Verkhoshanskaja N., SdS-Scuola dello Sport, 2004, 62-
Libreria Cortina, 2004. 63, 13-22.
ISAF, International Sailing Federation, Regolamento di Regata 2005-2008, Viru M., Viru A., Il monitoraggio dell’allenamento, SdS-Scuola dello Sport,
Voll. A e B, Genova, Edizioni Federazione Italiana Vela, 2005. 2002, 56, 10-18.
Issurin V., Pianificazione a breve termine e struttura a blocchi dell’allena- Weineck J., L’allenamento ottimale, Perugia, Calzetti-Mariucci, 2001.
mento, SdS-Scuola dello Sport, 2003, 58-59. Wilmore J. H, Costill D. L, Fisiologia dell’esercizio fisico e dello sport,
Matveev L. P, L’allenamento e la sua organizzazione, SdS-Scuola dello Perugia, Calzetti-Mariucci, 2005.
Sport, 1990, 18, 3-6. Zanon S., Scienza o fede?, SdS-Scuola dello Sport, 2000, 49, 16-19.
Trainer’s digest Il carico psichico
nel calcio professionistico
L’immagine della testata di Zidane a Materassi nella finale della aspettativa o convinzione di autoefficacia. La sua rilevanza per la
Coppa del mondo di calcio è diventata un cult che è ancora negli resistenza allo stress e come presupposto della capacità di prestazio-
occhi di tutti ed è stata una ulteriore, clamorosa dimostrazione visiva ne sportiva, soprattutto in situazioni competitive, è stata sufficiente-
che, al di là di ciò che può essere avvenuto tra i due atleti, anche i mente provata e dimostrata, non solo teoricamente, sia per i singoli,
giocatori più esperti e di valore internazionale, che giocano da anni al sia per una squadra o un gruppo, nel quale l’aspettativa collettiva di
massimo livello, sono sottoposti a stress tali da non riuscire a con- competenza definisce l’aspettativa comune ai suoi componenti di
56 trollare le loro reazioni, senza pensare alle conseguenze sulla loro essere all’altezza di un compito e riuscire a compierlo. Sulla base delle
prestazione e su quella della loro squadra. Nel calcio professionistico riflessioni teoriche di Bandura, i tedeschi Eberspächer e Immenroth
è ormai evidente che per varie cause (interessi economici, attenzione hanno elaborato forme diverse di allenamento dell’aspettativa di
dei mass media, intensità dell’impegno psicofisico dovuto all’incre- competenza, che permettono di allenare e migliorare la convinzione
mento delle partite in una stagione) è aumentato non solo lo stress degli atleti di riuscire ad applicare anche in gara e in condizioni di
fisico, ma anche quello psichico sia del singolo giocatore, sia di tutti i stress le competenze fisiche, tecnico-tattiche e psichiche acquisite in
componenti di una squadra. Malgrado l’esistenza di questo problema allenamento e, nel 1998, ne hanno esposta una applicabile al calcio.
le ricerche sulle reazioni allo stress psichico nel calcio professionistico L’idea fondamentale consiste nel simulare quanto più possibile in
di alto livello, finora, non sono state numerose. Dietrich Hans allenamento carichi psichicamente stressanti, simili a quelli che si
Hermann dell’Istituto di sport e scienza dello sport dell’Università di producono in gara. A tale scopo la squadra o una sua parte defini-
Heidelberg ha passato in rassegna i risultati di alcune ricerche con- scono un obiettivo realistico e, quindi, motivante che il gruppo cerca
dotte nel calcio (maschile) e li ha riassunti in un articolo pubblicato di raggiungere, ma che può anche fallire (numero di tiri in porta,
nella rivista tedesca di medicina dello sport (Hermann H. D. numero delle azioni di attacco o di difesa concluse positivamente,
Psychische Belastungsreaktionen im leistungsorientierten Fussball –
Übersicht und Trainingsmöglichkeiten, Deutsche Zeitschrift für Sport L’allenamento di prognosi come allenamento
Medizin, 57, 5, 2006, 138-141) osservando, all’inizio che esistono vari dell’aspettativa di competenza
strumenti per determinare il carico psichico percepito e le reazioni ad 1. Definizione del compito (Istruzione e quantificazione
esso, come lo STAI (State-Trait-Anxiety-Inventory) o il Poms (Profile della qualità esecutiva)
of Mood States), e che per studiare il tema dell’ansia e della percezio-
2. Fase d’esercitazione (soprattutto nell’assegnazione
ne dello stress nello sport si impiegano sempre più anche strumenti di compiti sconosciuti)
specifici quali il CSAI (Competition-Trait-Anxiety-Inventory) il REST-
Q-Sport Features (Recovery Stress-Questionnaires for Athletes-Sport 3. Pronostico (giocatore, squadra, parte di una squadra)
(secondo il compito assegnato)
Features). Oggi come in passato, però, esistono scarse ricerche, scien-
tificamente fondate, sulle reazioni al carico psichico negli sport di 4. Definizione delle conseguenze (sanzioni)
squadra. Ciò riguarda anche il calcio. Le ricerche disponibili affronta- 5. Esecuzione del compito (di regola solo un tentativo)
no problemi come le differenze dal punto di vista dell’ansia pre-gara 6. Confronto (tra pronostico e risultato)
tra un buon giocatore e uno di minore valore, il rapporto tra umore e
prestazione, come viene percepito il carico in situazioni diverse di 7. Analisi (da parte dei giocatori e dell’allenatore,
attribuzione delle cause)
gioco e come i giocatori di riserva riescono a superare la rabbia per
non essere impiegati, ecc. I loro risultati dimostrano sia l’importanza 8. Conseguenze (quando la prestazione realizzata <
delle reazioni psichiche al carico nel calcio professionistico di alto del pronostico) (secondo quanto concordato in 4.)
livello, sia anche l’efficacia di strategie cognitive d’intervento sui
fenomeni psico-somatici dell’ansia, derivate soprattutto dal campo ecc.). Alla fine dell’allenamento si analizza il risultato, per individuare
della terapia del comportamento. Le ricerche passate in rassegna le cause del successo o dell’insuccesso. L’efficacia dell’ allenamento
dimostrano che le reazioni psichiche al carico svolgono un ruolo può essere gradualmente aumentata con sanzioni nel caso di insuc-
notevole nel calcio professionistico, per cui considerata la sua impor- cesso, come ad esempio, esercizi supplementari poco graditi (anche
tanza, è ancora più stupefacente la scarsità di ricerche su questo se utili) ai giocatori. Il vissuto di uno stato emotivo di eccitazione-
tema condotte in tutto il mondo, mentre, per quelle esistenti, non si tensione – come afferma Bandura – è auspicabile per costruire un’a-
può parlare di risultati consistenti o riproducibili. Se si considera che spettativa di competenza, perché confrontati ripetutamente con
le reazioni psichiche individuali sono strettamente legate alla capa- situazioni psichicamente stressanti in allenamento, i giocatori
cità di prestazione nelle condizioni di stress competitivo, sarebbero apprendono a autovalutarsi e a superare situazioni di pressione. Si
necessari ulteriori sforzi di ricerca, possibilmente interdisciplinari. Gli può parlare di rafforzamento dell’aspettativa collettiva di competen-
stress psichici sono immanenti ad ogni sport competitivo, perciò za, specie se il risultato pronosticato è stato raggiunto o superato,
occuparsene rappresenta un importante compito dell’allenatore che quando i giocatori riferiscono di un carico psichico prima e/o durante
dovrebbe riuscire a controllarli in modo tale che non abbiano conse- il compito, ma contemporaneamente affermano che sono riusciti a
guenze sulla prestazione del singolo giocatore e della squadra. Da superare lo stress attraverso l’esercizio o il parallelo ricorso a strate-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

questo punto di vista, secondo Hermann, il metodo elettivo che ha gie cognitive. Invece, se i giocatori riferiscono di avere incontrato dif-
dato buoni risultati, nella pratica della psicologia dello sport in ficoltà nell’affrontare il carico psichico e non riescono a svolgere il
Germania è il cosiddetto Prognosetraining (allenamento di prognosi) compito assegnato, ciò offre importanti punti d’approccio per ulte-
basato sulle ricerche e i principi della teoria socio-cognitiva dell’ap- riori interventi psicologici, come ad esempio, l’allenamento mentale.
prendimento di Bandura. In tale allenamento ha una posizione L’allenamento di prognosi, dovrebbe essere applicato occasionalmen-
importante in quanto caratteristica di resistenza allo stress quella che te, ma sempre a distanza di più giorni, per evitare un effetto di
Herman definisce aspettativa di competenza, che descrive la convin- assuefazione e la perdita del carattere di situazione competitiva
zione soggettiva di una persona di riuscire a eseguire il compito asse- stressante che si vuole ottenere.
gnatogli grazie alla propria competenza e praticamente è sinonimo di A cura di Mario Gulinelli
PSICOLOGIA

Ulrich Kuhl, Joachim Siegbert Krug,


KKP-Managementberatung, Essen

Il potere
dà successo 57

o il successo
dà potere?
Alcune considerazioni
sul ruolo della motivazione
al potere nello sport di vertice

Da sola la motivazione al successo


non è sufficiente ad spiegare la riuscita
nello sport di vertice. Le esperienze
compiute con atleti di alto livello hanno
sempre dimostrato che la motivazione
al potere nei suoi aspetti di motivazione
auto-referenziale al potere e motivazione
egoistica al potere, è molto importante
per il successo nello sport di alto livello.
Soprattutto negli sport di resistenza e di
resistenza alla forza la motivazione auto-
referenziale al potere fornisce l’energia
necessaria che permette di soffrire
in allenamento e in gara. La motivazione
all’affilazione svolge un ruolo, anche
se secondario solo nei giochi sportivi.

L’importanza delle motivazioni


L’importanza che assume la motivazione al
successo/prestazione 1 per affermarsi nello
sport è stata dimostrata anche sperimental-
mente (ad esempio, Gabler 1986). Ciò non
deve sorprendere in quanto lo sport – almeno
nel settore dell’alto livello – di regola prevede
che gli atleti si confrontino con criteri di qua-
lità (Heckenhausen 1980; Rheinberg 2006) per
cui si fissano obiettivi, vogliono rendere otti-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

mali i loro risultati e incrementarli.


Per questa ragione una elevata motivazione al
successo/prestazione è una importante molla
che fornisce energia allo sforzo di migliorare
continuamente. In questo lavoro postuliamo
che nello sport di vertice, oltre alla motivazio-
ne al successo e alla prestazione sia di estrema
importanza un altro genere di motivazione,
cioè la motivazione al potere (McClelland
1978).
Per quanto ne sappiamo il rapporto tra
Fonti del potere
questo tipo di motivazione e il successo
nello sport di vertice è stato poco trattato
o studiato: ciò è sorprendente in quanto Altri Sé

Obiettivo del potere


concetti come competizione e confronto
con l’avversario sportivo, ma anche la
struttura delle esigenze di una gara fanno M2
M1
pensare, invece, che tale rapporto sia Sé Motivazione
Motivazione
molto stretto. Anche la nostra esperienza affiliativa al potere auto-referenziale
al potere
pluriennale di collaborazione con atleti di
58 vertice ci ha confermato nell’opinione che M3 M4
un’elevata motivazione al potere rappre- Altri Motivazione Motivazione
senta un importante presupposto motiva- altruistica al potere egoistica al potere
zionale per ottenere successo in gara.
Prima di occuparci più a fondo di questa
tematica, però, vogliamo illustrare breve-
mente la teoria dell’americano David Figura 1 – La sfaccettature della motivazione al potere.
McClelland, uno psicologo della motivazio-
ne, in quanto rappresenta il quadro teorico La motivazione all’affiliazione - la motivazione egoistica al potere
delle nostre riflessioni. Si tratta di una teo- (M3): in questo caso lo scopo è quello
ria molto “economica” che parte da tre La motivazione all’affiliazione comprende di acquisire potere sugli altri o influen-
motivazioni, ma permette di affrontare un l’incentivo a stabilire relazioni armoniche, zarne sentimenti, pensieri e azioni. Le
ampio ambito di fenomeni. Secondo positive, amichevoli con gli altri. Buoni personalità con M3 realizzano grandi
McClelland la dinamica del comportamento rapporti con gli altri, quindi, sono una prestazioni per dimostrare la propria
può essere descritta attraverso tre motivi finalità in sé, non il mezzo per ottenere superiorità sugli altri, per essere supe-
fondamentali: successo/prestazione (achie- uno scopo. Coloro che sono motivati riori agli altri, per procurare loro una
vement), affiliazione (affiliation) e potere all’affiliazione si sentono costretti a pre- sconfitta o dominarli nella gara. Le per-
(power). Questa teoria è riuscita a provare stazioni straordinarie quando temono sone con una elevata M3 si sentono
da anni la sua utilizzabilità in campo eco- insuccessi che possono provocare tensioni forti e potenti quando possono mostra-
nomico (cfr. anche McClelland, Burnham nel gruppo e quindi turbare i buoni rap- re quanto sono inferiori e deboli gli altri.
1976). McClelland è riuscito a provare che porti con esso. Qui si tratta di diventare padroni delle
la combinazione e l’espressione di questi tre altre persone;
motivi decide se una persona è contenta La motivazione al potere - la motivazione altruistica al potere
della sua attività professionale e riesce nel (M4): in questo caso lo scopo non è
suo settore di attività. La motivazione al potere può essere descrit- quello di sminuire e indebolire gli altri,
Nel settore dello sport questa prova ancora ta come bisogno di fare di tutto per sentirsi ma di renderli grandi e forti. I soggetti
manca. Questo articolo si propone di essere forti, potenti e imbattibili. Un importante motivati al potere con una forte compo-
un lavoro teorico preliminare su questo obiettivo specifico è quello di influenzare e nente M4 non hanno o hanno scarsi
aspetto. controllare se stesso e gli altri. Mc Clelland obiettivi di potere. Hanno certo potere,
descrive quattro sfaccettature della motiva- ma rispetto ai motivati M3 non utilizzano
La motivazione zione al potere: i loro strumenti di potere per raggiungere
al successo/prestazione obiettivi di potere personale. Sono al ser-
- la motivazione affiliativa al potere vizio di valori superiori e vogliono aiutar-
La motivazione al successo/prestazione – in (M1): si acquista potere appoggiandosi ne l’affermazione.
quanto motore di prestazioni straordinarie – a persone e organizzazioni potenti e Vogliono porsi al servizio di qualcosa
comprende, in generale, l’incentivo, lo sforzo influenti. Si acquisisce un senso di d’importante per la quale realizzano pre-
a volere fare qualcosa sempre meglio. Le appartenenza ad esse e appoggiandosi o stazioni massime.
persone con un elevata motivazione al suc- subordinandosi ad esse si partecipa del
cesso/prestazione provano piacere nel realiz- loro potere, della loro reputazione, della Ciò che hanno in comune i diversi aspetti
zare prestazioni perfette, godono della loro loro forza in quanto se ne fa parte: ne del potere e le loro differenze, seguendo
capacità, desiderano provare ciò che sono in deriva un senso di potere, di invincibilità, Mc Clelland (1978) si possono illustrare
grado di fare personalmente, mostrare come di unicità e di superiorità; molto chiaramente in uno schema come
sono sempre più padroni del problema e - la motivazione auto-referenziale al quello della figura 1.
sentono che diventano sempre più compe- potere (M2): si diventa potenti anche Poiché in questo lavoro ci occupiamo del
tenti nel risolverlo. perché si sente che si sta acquisendo comportamento prestativo degli atleti di
Per loro i successi rappresentano lo sprone potere su se stessi (dominio di sé), che vertice, da questo punto di vista ci sem-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

per nuove imprese, gli insuccessi sono una si diventa padroni di sé. Le persone con brano essere rilevanti solo la motivazione
prova della necessità di migliorarsi, mentre una forte M2 sono fortemente motivate al successo/prestazione, la motivazione al
la stasi significa regresso. Sono massima- a provare i propri limiti e superare le potere M2 (auto-referenziale) e quella M3
mente motivati da compiti il cui grado di proprie debolezze. Si realizzano presta- (egoistica) e, con dei limiti, anche la moti-
difficoltà rappresenta una sfida, dai quali zioni estreme per sperimentare la vitto- vazione all’affiliazione.
ricevono immediatamente un feedback ria di uno spirito forte su una “carne” La motivazione al potere M4 (altruistica)
concreto sulla loro prestazione e nei quali debole, ma anche per rendersi indipen- secondo noi è rilevante per spiegare il suc-
possono essere personalmente responsabili denti e inattaccabili attraverso presta- cesso delle azioni di altri personaggi
del loro agire. zioni eccezionali; importanti nello sporti di vertice, quali, ad
esempio, gli allenatori, gli arbitri, i giudici, Lo sport di prestazione
e ci occuperemo di questo tema in un come lotta con se stessi
altro articolo. La motivazione al potere M1
non è importante per le riflessioni che Sarebbe però ingenuo supporre che si
faremo, ma, nello sport può essere util- possa riuscire nello sport solo con molto
mente utilizzata per spiegare il comporta- talento e un’elevata motivazione al succes-
mento dei tifosi. so. Anche negli sport prevalentemente
orientati sulla tecnica si tratta non solo di
Lo sport di vertice in quanto impossessarsi completamente di una deter-
aspirazione a prestazioni minata tecnica, ma di controllare se stessi.
eccellenti Il salto con gli sci, ad esempio, non è solo
una disciplina tecnica, ma anche uno sport
Nello sport, nel nostro caso soprattutto nel quale si deve controllare la paura. Un
nello sport di vertice, la sfida consiste nel soggetto motivato alla prestazione certa-
migliorare costantemente le proprie presta- mente desidera migliorarla continuamente,
zioni. Il motto: “citius, altius, fortius”, tradot- ma potrebbe detestare la routine d’allena-
to nella terminologia della motivazione al mento che ciò comporta. Per avere succes-
successo/prestazione significa raggiungere so nello sport di vertice, occorre essere
o superare continuamente criteri elevati di padroni di se stessi, riuscire a disciplinare e
qualità. La concorrenza non dorme e grazie controllare se stessi.
a metodi di allenamento sempre più raffi- Per gestire tutto ciò con le necessaria coe-
nati, il miglioramento degli attrezzi e pro- renza è necessaria una adeguata aspirazio-
gressi in altri campi della scienza, i limiti dei ne al potere con una forte componente M2,
migliori vengono continuamente spostati che è particolarmente richiesta negli sport
verso l’alto. Per questa ragione, a coloro che di resistenza e di resistenza alla forza, dei
sono motivati ad ottenere grandi prestazio- quali fanno parte discipline come il cicli-
ni o successi nel confronto con criteri di smo, il canottaggio, il nuoto, la maratona, il
qualità sempre più elevati, lo sport offre triathlon, lo sci di fondo, ecc. L’obiettivo qui
possibilità ideali per soddisfare la loro moti- è che occorre migliorare continuamente in
vazione al successo/prestazione, a porsi allenamento e ciò, generalmente, rappre-
sfide, a mettere alla prova la propria mae- senta una sfida per la motivazione al suc-
stria e a provare orgoglio per la propria bra- cesso/prestazione. Si arriva a prestazioni
vura. massime solo se si riesce ad aumentare
Quelli che corrispondono in modo partico- sistematicamente gli stimoli prodotti dal
lare alla motivazione al successo/prestazio- carico di allenamento e spostare i limiti del
ne sono gli sport ad orientamento tecnico: carico sempre più in alto. I raduni di allena-
per primeggiare in sport come salto con gli mento in altitudine dei canottieri con unità
Georg Hackl
sci, ginnastica artistica, pattinaggio su di allenamento estremamente faticoso, l’al-
ghiaccio di figura, salto con l’asta, golf, lenamento monotono dei nuotatori ed
tuffi, lancio del disco, lancio del giavellotto, anche l’allenamento in salita dei ciclisti fu più volte campione nazionale della ex-
salto triplo ecc. occorre controllare comple- richiedono un’elevata capacità di riuscire a Rdt, Campione del mondo e olimpico. Alla
tamente alcune tecniche particolari. I pro- soffrite, a “tormentare” se stessi. In questi fine della sua carriera, la capacità funzionale
cessi e le tecniche motorie debbono essere casi, un’elevata motivazione al potere con del suo cuore si abbassò al 15% mettendone
migliorate e perfezionate continuamente una forte componente M2 è un presuppo- in pericolo la vita e gli fu impiantato dappri-
per raggiungere il massimo dell’automatiz- sto inevitabile per riuscire. Se si vuole avere ma un cuore artificiale e poi fu sottoposto
zazione e della perfezione. successo si deve riuscire a dominare se ad un trapianto cardiaco. Alcuni giorni dopo
stessi, apprendere a sopportare il dolore, l’operazione cominciò ad andare in bicicletta
Alcuni esempi sono forniti da Georg Hackl2, sconfiggere la propria “vigliaccheria”. e alcuni anni dopo corse la maratona di New
(cfr. foto) uno dei più grandi atleti dello Jan Ulrich, un ciclista accreditato di gran- York. Nel 2003 scalò la montagna più alta
slittino e da Michael Schumacher, il pilota de talento, da questo punto di vista pre- del Giappone, il Fujiyama (Westdeutsche
di Formula 1 di maggior successo di tutti i sentava chiaramente alcune difficoltà e, Allgemeine Zeitung, 4.7.2005). L’esempio di
tempi. Ambedue “limano” continuamente il ad esempio, aumentava di peso durante Gauder è anche una prova della stabilità ele-
loro “attrezzo” di gara per guadagnare cen- l’inverno. Un membro della sua squadra, vata della motivazione M2.
tesimi di secondo su centesimi di secondo, Udo Böls in una salita durante il Tour de
attraverso miglioramenti anche minimi. E France arrivò a insultarlo, invitandolo a Lo sport di vertice come lotta
contro gli altri
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

anche nel tennis le probabilità di successo soffrire, e la mancanza di M2 potrebbe


diminuiscono se, anche i grandi tennisti, essere una ragione per la quale non sem-
non riescono a migliorare continuamente i pre è riuscito a sfruttare completamente il Ma anche questa componente della moti-
loro colpi o mantenersi costantemente a suo potenziale. vazione non è sufficiente per raggiungere il
livello elevato. È da supporre, invece, che fosse dotato di successo nello sport di vertice. Essere bravo
Per questo, per avere successo nello sport è una straordinaria capacità di superare se o migliorare continuamente (motivazione al
inevitabile che vi sia un’elevata motivazione stesso Hartwig Gauder (cf. foto pagina suc- successo/prestazione) e essere padroni di se
al successo/prestazione, non basta avere cessiva), un grande atleta del passato, che stessi (motivazione al potere con una forte
talento occorre anche aspirare a sviluppare negli anni ’80 vinse quasi ogni gara di mar- componente M2) nello sport di vertice non
continuamente le proprie capacità. cia sui 50 km – un tipico sport M2. Gauder sono un fine a se stesso. Il coronamento di
60

Dailey Thompson Hartwig Gauder Jens Lehmann

tutte le attività sportive è la gara, la lotta sport individuali come il tennis, il tennis gara e, quindi, non deve farsi sviare dalle
con gli altri, la vittoria. tavolo, il badminton, la scherma, la lotta, il proprie paure, dai risultati dei suoi concor-
C’è da chiedersi quanto sia utile ad un atle- judo, il pugilato, ecc., ma anche sport di renti. In questa fase deve essere padrone
ta essere un “campione del mondo in alle- squadra come il calcio, l’hockey su ghiaccio, di sé e vivere il controllo delle proprie
namento” se – come avveniva al decatleta la pallamano. Tutti questi sport sono carat- emozioni come un’ulteriore sfida (compo-
tedesco Jürgen Hingsen contro il britannico terizzati dal fatto che le proprie azioni nente M2). Non c’è alcuna possibilità di
Dailey Thompson – poi normalmente perde. influenzano le azioni degli altri. Si cerca di riuscire ad influenzare la prestazione del-
O che a che cosa serva se, in una finale dei impedire all’avversario di giocare, lo si l’avversario attraverso qualche espediente
Giochi olimpici si arriva secondo con un costringe al proprio gioco. Gli si vieta di tattico (componente M3), in quanto l’inte-
buon risultato, sebbene si sarebbe potuto costruire il gioco, ci si procura rispetto con razione diretta con esso è quasi inesisten-
vincere. Per vincere l’oro si deve essere azioni spettacolari, lo si costringe a fondo te. Nel bob e nello slittino durante la
capaci di lottare non solo con o contro le campo o alle corde come nel pugilato. discesa sulla pista ghiacciata non c’è un
difficoltà degli attrezzi, non solo contro se avversario diretto. Per questa ragione, in
stessi, ma soprattutto con gli altri. Non solo Forme diverse di competizione queste discipline si pone la domanda se ci
nei cosiddetti sport di combattimento si si batte soprattutto contro l’avversario
tratta di dominare l’avversario: anche nelle Ma non tutte le gare sono uguali. Dal tipo sportivo (e sarebbe M3) o piuttosto (più o
discipline tecniche come negli sport di resi- di competizione dipende fino a che punto meno indipendentemente dalla sua perso-
stenza e di resistenza alla forza esiste un può essere o deve essere messa in gioco la na) con il suo risultato. In questo caso la
avversario che si deve battere. In ciò svolge motivazione al potere con la componente forza trainante sarebbe la motivazione al
un ruolo importante la motivazione al M3. Per quanto riguarda il carattere com- successo/prestazione.
potere o almeno un comportamento moti- petitivo delle diverse discipline sportive si È nostra opinione, però, che accanto ad
vato al potere. possono distinguere tre tipi diversi di con- un’elevata motivazione al successo/presta-
Naturalmente nel nuoto si vuole nuotare il fronto con l’avversario sportivo e le sue zione, in queste discipline sia importante
tempo migliore in finale (motivazione al prestazioni: sport nei quali l’esecuzione del- anche al motivazione egoistica al potere
successo/prestazione), ma in una gara l’azione avviene uno dopo l’altro, uno insie- (M3). Nel lancio del giavellotto, ad esem-
molto combattuta non si vuole assoluta- me all’altro, o uno contro l’altro. pio, è naturale che l’obiettivo sia quello di
mente farsi superare quindici metri dall’ar- lanciare più lontano degli altri. Ma, nella
rivo da un avversario (motivazione al pote- • Gli sport nei quali l’esecuzione dell’azio- finale, quando ci sono in ballo la vittoria o
re M3). Soprattutto quando ci sono rivalità ne dei rivali sportivi avviene uno dopo l’al- la sconfitta, si tratta di scioccare gli altri
personali. tro sono le già ricordate discipline ad atleti con un lancio spettacolare alla prima
Anche negli scacchi, che sicuramente sono orientamento tecnico come la ginnastica prova o di rispondere con un lancio ancora
lo sport che più corrisponde alla motiva- attrezzistica, il golf, il salto con l’asta, lo più lungo ad un grande lancio dell’avver-
zione al successo, i giocatori non arrive- slittino, ecc. Tipica di questi sport è la non sario3.
ranno a posti di vertice a livello interna- contemporaneità delle azioni dei conten-
zionale se non posseggono stratagemmi denti. Ogni atleta esegue il suo esercizio • Tra gli sport nei quali in gara l’esecuzione
per irritare gli avversari, renderli insicuri e agli attrezzi, colpisce la pallina, salta o dell’azione avviene uno insieme all’altro tro-
costringerli all’errore. scende senza confrontarsi direttamente viamo i già citati sport di resistenza e di
La motivazione al potere M3, dopo una con l’avversario e, come avviene ad esem- resistenza alla forza come il ciclismo su
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

sconfitta inattesa contro un avversario for- pio nello slittino, sa solo dopo se è stato strada, il canottaggio, il nuoto, il triathlon,
nisce anche l’energia per essere disponibili a migliore o meno del suo avversario. ecc. nei quali non si gareggia, come avviene,
soffrire in allenamento, per prendersi la Mentre in allenamento si chiede di con- ad esempio nello slittino, solo contro il
rivincita nell’incontro successivo. centrarsi prevalentemente sulla tecnica, in tempo, ma esiste un avversario che si trova
La motivazione al potere con una forte gara la concentrazione dell’atleta si sposta a fianco, di dietro o davanti. Anche qui si
componente M3 può essere completamente dall’attrezzo alla propria persona: l’atleta tratta di migliorare continuamente in alle-
soddisfatta negli sport d’interazione/com- deve essere in grado di trasformare la per- namento, il che rappresenta una sfida alla
battimento, nei quali si deve essere migliori fezione elaborata e acquisita in allena- motivazione al successo/prestazione. Poiché
dell’avversario sportivo e nei quali rientrano mento in una adeguata prestazione di è necessario costringere se stessi a soffrire
sia in allenamento sia in gara, riteniamo che una persona motivata egoisticamente al
un elemento essenziale di riuscita assoluta- potere (M3), che vuole dominare i suoi
mente necessario sia, però, un elevata moti- avversari.
vazione al potere con una forte componen- Meritano di essere ricordati anche gli avvin-
te M2. centi duelli tra i decatleti Jürgen Hingsen e
Inoltre, ad esempio per la vittoria nelle Daley Thompson negli anni ‘80. Il decathlon
corse ciclistiche, è decisivo il piacere per i è sicuramente una disciplina che richiede
cosiddetti giochi di potere o la loro padro- un’elevata motivazione al successo/presta-
nanza (M3), come fu evidente nel duello tra zione (ottenere il migliore risultato possibile
Jan Ulrich e Lance Armstrong. I lettori nel maggior numero di discipline) e un’ele-
appassionati di ciclismo si ricorderanno vata motivazione al potere con una notevo- 61
sicuramente il Tour de France 2004, nel le componente M2 (riuscire a sforzare se
quale in una tappa di montagna Ulrich stesso per due giorni). La maggiore espres-
andò fuori strada, ma senza farsi male. sione della motivazione al potere M3 di
Armstrong si comportò sportivamente, ral- Daley Thompson fu sicuramente una delle
lentando la sua andatura e aspettando che cause per cui il britannico riuscì a sconfig-
Ulrich rientrasse. Non appena ciò avvenne gere tutti i suoi rivali in tutte le competizio-
scattò e lasciò Ulrich, dimostrandogli così il ni internazionali importanti, sebbene Jürgen
suo potere e la sua superiorità. Una azione Hingsen disponesse di migliori presupposti
diretta a demoralizzare l’avversario che non fisici e si presentasse spesso come posses-
fu inutile. Ulrich rimase indietro e successi- sore del record mondiale ai Giochi olimpici,
vamente, dopo questa tappa, avrebbe perso ai Campionati mondiali ed europei.
il Tour. Siamo sicuri che la motivazione Fondamentalmente esiste una bella diffe-
egoistica al potere (M3) in Armstrong (che renza tra quando dà la caccia ad un record
l’Equipe defini “lo spietato”) fosse molto più in un meeting (lotta contro se stesso e con-
forte che in Jan Ulrich. tro il vecchio record) e quando, invece, l’o-
Comportamenti simili si possono osserva- biettivo è quello di battere i più accaniti
re anche nelle corse di maratona. avversari in un Campionato e vincere la
Diversamente dallo sport di tempo libero medaglia d’oro.
nel quale chi corre per hobby cerca di non
ritirarsi (componente M2) o di abbassare il • Tra gli sport nei quali l’esecuzione dell’a-
suo tempo di 3h40 min a 3h30min (moti- zione dei contendenti sportivi avviene uno
vazione al successo/prestazione), nello contro l’altro, troviamo gli sport d’intera-
sport di vertice l’obiettivo è di dare scacco zione e di combattimento come il tennis, il
ai propri avversari e l’andamento della calcio, la pallacanestro, il pugilato, il judo, Roger Federer
gara è stabilito dalla strategia e dalla tat- ecc. Un presupposto inevitabile per il suc-
tica. Si aumenta il ritmo quando si avverte cesso in questi sport è una motivazione
che l’avversario è in difficoltà, oppure lo si egoistica al potere. Questi sport sono carat-
frena quando vuole aumentare il ritmo. terizzati dal fatto che le azioni dell’avversa- Non molto tempo assistevamo un giovane
Gli appassionati conoscono bene i giochi rio vengono influenzate dalla proprie, in giocatore di tennis tecnicamente molto dota-
di potere dei corridori kenioti e marocchi- modo tale da costringerlo a perdere. Per to che aveva un problema: anche se tecni-
ni nelle grandi manifestazioni internazio- vincere non basta essere bravi tecnicamen- camente superiore perdeva spesso in quegli
nali di atletica leggera. te, si deve anche riuscire a battersi con gli incontri che vengono definiti “serrati”. Gli
Persino nel nuoto, una disciplina cha abbia- altri per sconfiggerli: alla fine vince un solo. mancava, infatti, la volontà assoluta di uscire
vincente dal campo. Che non si trattasse di
mo già trattato sotto gli aspetti M2, nemici In questo senso il tennis rappresenta uno
una debolezza momentanea, ma una dispo-
immaginari servono a mobilitare forze sup- sport orientato al potere. Si deve superare
sizione motivazionale radicata fu messo in
plementari: così nei Campionati mondiali di l’avversario, costringerlo all’errore e al pro- evidenza da molti esempi. Tra gli altri riferì
nuoto, alla fine di una staffetta molto com- prio gioco: non basta disporre di un grande che, quando era a scuola e l’insegnante
battuta, l’ultimo componente della staffetta repertorio di colpi tecnicamente perfetti. diceva che la lezione era finita e tutti si preci-
dopo un testa a testa serrato affermava: Durante il gioco occorre essere in grado di pitavano verso la porta per uscire, general-
“Ho dato tutto perché quello non mi supe- riuscire a impegnare l’avversario, influen- mente era il primo ad arrivare alla porta, ma
rasse”. zarlo, costringerlo al proprio gioco. Dopo l’ultimo a uscire perché normalmente perde-
Anche nelle corse automobilistiche, che in ogni colpo vincente gli si mostra il pugno e va la lotta con gli altri per uscire: infatti non
base al tipo di attività rappresentano una si fa di tutto perché non possa esprimere il sentiva la necessità di imporsi agli altri, ma
sfida per la motivazione al successo/pre- suo gioco: alla fine vince uno solo. solo quella di essere il più veloce.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

stazione (quale vite, quale sospensione si Anche qui sono importanti l’apprendimento
deve ancora regolare per guadagnare e la padronanza delle tecniche e dei proces-
ancora qualche centesimo di secondo) in si di movimento e presuppongono una
gara l’avversario viene ostacolato e, nel motivazione al successo/prestazione di “Nei Campionati mondiali conta solo vince-
casi meno corretti, viene spinto fuori medio livello: ma, in questi sport definiti re. Anche giocando male” (Westdeutsche
pista. In questi momenti della gara uno “d’interazione” l’obiettivo principale è batte- Allgemeine Zeitung, 27.6.2005). Si deve vin-
sport tecnico, orientato alla prestazione, re un avversario, e non è un fattore decisivo cere, si deve esprimere spirito agonistico e
diventa quasi uno sport di combattimento essere tecnicamente migliore in tutte le fasi se internamente non si possiede questo spi-
e lo stesso Michael Schumacher, un perfe- della gara. Come del resto ha affermato rito si pongono limiti alle proprie possibilità
zionista motivato alla prestazione, diventa Michael Ballack, nazionale tedesco di calcio: (vedi riquadro).
Il modello delle motivazioni
richieste dallo sport di vertice
Secondo McClelland (1978) un importante
presupposto per il successo professionale
è la coincidenza ottimale tra profilo delle
motivazioni personali e il profilo delle
motivazioni richieste dalle attività che si
debbono svolgere. Più il profilo delle moti-
vazioni personali si adatta a quelle richie-
62 ste dalla professione più è probabile il suc-
cesso professionale – naturalmente se si
dispone delle competenze necessarie (cfr.
Krug, Kuhl 2006).
Le precedenti analisi hanno messo in luce
che le motivazioni richieste dallo sport di
vertice ad atleti e atlete dipendono da se
la prestazione deve essere realizzata in
allenamento o in gara e dal tipo di sport.
Tennisti di successo come Boris Becker, Jens Lehmann per i Campionati mondali di In allenamento l’obiettivo è acquisire le
John McEnroe, Jimmy Connors e Martina calcio 2006). È importante giocare ad un necessarie competenze, perfezionare pro-
Navratilova secondo noi sono stati giocatori livello tecnicamente elevato (motivazione cessi motori e abilità sportive, elaborare
orientati al potere in misura molto notevole. al successo/prestazione), ma è altrettanto strategie che sono necessarie per avere
D’altro canto ci sono e ci sono stati tennisti importante, se non più importante, vince- qualche probabilità di riuscita in gara. Agli
e tenniste di classe mondiale come Steffi re lo spirito agonistico, la volontà dell’av- atleti con elevata motivazione al successo,
Graf e Ivan Lendl nei quali, secondo noi, la versario (motivazione egoistica al potere). dovrebbe essere facile ricorrere alla neces-
motivazione al successo/prestazione si La componente orientata al potere nel cal- saria motivazione intrinseca e avere, quindi,
esprimeva in modo più forte che la motiva- cio si può vedere anche dal ruolo del por- il piacere di diventare sempre più veloci,
zione egoistica al potere. Ciò non contrad- tiere: Jens Lehmann, portiere della nazio- migliori e perfetti. La continua ripetizione
dice la nostra opinione che il tennis sia uno nale tedesca l’ha così descritta: “Devo dare delle unità di allenamento necessarie alla
sport orientato al potere. Come giocatori ci l’impressione che è difficile segnarmi. Se formazione degli automatismi e per lo spo-
si può ampiamente sottrarre ai giochi di l’attaccante che scende verso la porta, mi stamento in alto dei limiti del carico pon-
potere se, come avveniva per Steffi Graf, teme ho già quasi parato la palla” (Der gono tuttavia esigenze elevate alla capacità
Ivan Lendt e come avviene attualmente con Spiegel, 27.06.2005). di sforzo fisico e psichico dell’atleta. Si trat-
Roger Federer, si possiede una superiorità L’obiettivo non è solo quello di respingere ta di riuscire a soffrire, di vincere la propria
nella tecnica di gioco. la palla dalla linea di porta o di mandarla vigliaccheria, la propria svogliatezza, di sop-
Comunque un Ivan Lendl più orientato al sopra la traversa, reagendo fulmineamente. portare la monotonia, ecc. Ciò dovrebbe
potere, nella leggendaria partita degli ottavi Il portiere deve essere il “padrone” dell’area essere tanto più facile, e addirittura piace-
di finale del Roland Garros si sarebbe com- dei 5 m. Deve cercare di irritare chi tira, vole, quando esiste un adeguato bisogno di
portato in modo meno incerto contro deve incutergli rispetto. E nei casi più nega- diventare padrone di se stessi, di sentire
Michael Chang, uno ”sconosciuto” tormen- tivi provoca paura negli attaccanti avversari come una mente forte è in grado di domi-
tato dai crampi e non avrebbe perso l’incon- con azioni scorrette. Le regole e la necessità nare un corpo debole.
tro. Anche in questo sport, come affermano di correttezza, comunque, limitano i com- L’allenamento però non è fine a se stesso: il
molti allenatori, occorre avere l’istinto del portamenti dettati da una motivazione al suo obiettivo è preparare alle gare e in que-
killer. A parità di capacità tecniche in questi potere M3, e debbono impedire che i com- ste non è sufficiente avere il piacere di esse-
sport oltre alla forza mentale la motivazione portamenti orientati al potere superino re bravo o migliore di prima (motivazione al
al potere M3 è decisiva per vincere. limiti tollerabili. Purtroppo il superamento successo/prestazione). Si deve anche essere
dei limiti della correttezza è tipico di molti migliori del proprio avversario. Per chi vuole
• Nei giochi di squadra, tipo calcio, hand- atleti (ad esempio, interventi brutali o frasi sfruttare al massimo il suo potenziale, in
ball, hockey, hockey su ghiaccio, pallaca- e espressioni dirette a provocare l’avversa- questo caso, sconfiggere gli altri o evitare di
nestro ecc. che appartengono anche essi rio) come anche di vari allenatori (“Se si essere sconfitto da loro deve diventare una
agli sport d’interazione si potrebbe sup- vuole avere successo nel tennis si deve necessità. Abbiamo visto come nel loro svol-
porre che il piacere di avere contatti socia- essere una canaglia!” diceva un noto alle- gimento le gare si differenzino per le
li, cioè la motivazione all’affiliazione sia un natore di tennis). Muhammed Alì sicura- modalità del confronto tra gli atleti. Ma in
fattore rilevante di riuscita. In questi sport, mente era un grande pugile con grandi abi- ogni sport (non soltanto in quelli d’intera-
però, il fine primario non è creare e pro- lità tecniche. Per acuirle doveva avere lavo- zione e di combattimento) la formazione
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

muovere rapporti armonici e amichevoli rato a lungo (possesso di una motivazione della motivazione al potere M3 deve essere
(né verso la squadra avversaria, né all’in- al successo e una al potere M2 di medio talmente elevata che l’obiettivo, in una
terno della propria squadra). L’obiettivo è livello). Il suo comportamento prima della manifestazione importante, diventa non
battere la squadra avversaria, ma anche gara (derisione dell’avversario), ma anche solo quello di migliorare i risultati finora
quello di guadagnarsi un posto di titolare sul ring (provocazione dell’avversario) testi- ottenuti in gara, ma – se ne esiste la possi-
in concorrenza con i compagni della pro- moniano una elevata componente M3. bilità – battere l’avversario. Infatti è molto
pria squadra (un esempio è rappresentato Spesso, quando si valutano i suoi risultati si incerto se dopo quattro anni si avrà ancora
dalla concorrenza tra i due portieri della trascura volentieri il fatto che spesso ha una volta la probabilità di diventare vincito-
nazionale tedesca di calcio Oliver Kahn e superato i limiti della correttezza. re olimpico.
La motivazione all’affiliazione, cioè l’aspi-
razione a rapporti amichevoli ed armonici, Sport Sport Sport
ad orientamento di resistenza di interazione,
nello sport di vertice è quasi irrilevante. Le tecnico o di resistenza alla forza di combattimento
richieste che vengono poste all’atleta sono (uno dopo l’altro) (uno insieme all’altro) (uno contro l’altro)
M2 M3
affrontate o da solo o in un confronto con S
l’avversario sportivo. In questo caso un
elevata motivazione all’affiliazione sarebbe
M2 S M3 S
piuttosto uno svantaggio. Troppa indul-
genza verso un avversario che nella situa- M2
M3
zione di gara non riesce a sfruttare tutto il
suo potenziale diminuirebbe la propria 63
volontà di vittoria. La motivazione all’affi- A A A
liazione avrebbe scarsa importanza, anche
Successo- Affilia- Potere Successo- Affilia- Potere Successo- Affilia- Potere
se si tratto di una attività di gruppo, pure Prestazione zione Influenza Prestazione zione Influenza Prestazione zione Influenza
negli sport di squadra (handball, calcio,
hockey su ghiaccio, pallacanestro). Il
Figura 2 – Il profilo delle motivazioni richieste dai vari sport.
motto “Vi debbono essere undici amici”
corrisponde più ad un auspicio che sa d’i-
dealismo che a necessità reali. Pensiamo Conseguenze pratiche scita in uno sport specifico, ma ciò non
comunque che per migliorare la coesione avviene frequentemente. Un atleta che per
del gruppo negli sport di squadra la moti- A questo punto si pone la domanda di quali le sue doti fisiche potrebbe presentare i pre-
vazione all’affiliazione dovrebbe esprimersi siano le conseguenze che si possono ricava- supposti fisici necessari per diventare un
maggiormente rispetto agli sport indivi- re per la pratica dello sport di vertice dalle atleta di vertice, potrebbe non essere in
duali. Nello sport di tempo libero – sicura- riflessioni fatte finora. grado di sottoporre sé stesso a grandi sforzi
mente più che nello sport di vertice – la (motivazione al potere M2), non avere gran-
motivazione all’affiliazione è una forza Tenere conto dell’espressione de interesse a confrontarsi con le sfide
trainante, però, in questo, caso in primo delle motivazioni nella selezione poste dall’apprendimento e il miglioramento
piano non ci sono (o non ci dovrebbero e nella promozione del talento della tecnica (motivazione al successo/pre-
essere, ndt) la prestazione o il successo, Nella selezione del talento, secondo noi, stazione) e non essere assolutamente un
ma il piacere di praticare attività sportiva occorre dedicare attenzione non soltanto ai tipo combattivo (motivazione al potere M3).
insieme agli altri. presupposti fisici, alle capacità motorio/ In questo caso l’atleta potrebbe restare in
Da quanto abbiamo esposto finora si pos- coordinative, ma anche alle possibilità di eterno solo un talento.
sono abbozzare tre profili diversi delle psicoregolazione. Dopo quanto abbiamo Ma chiediamoci cosa significa se è poco
motivazioni richieste dallo sport di vertice esposto sopra riteniamo che sia importante presente questa o quella componente della
differenti secondo il tipo di sport (cfr. rilevare anche quale sia l’espressione delle motivazione: una elevata motivazione al
figura 2): motivazioni nei bambini e negli adolescenti. potere con una componente M3 dominante
Per quanto ne sappiamo ciò è stato fatto rappresenta un presupposto indispensabile
• negli sport ad orientamento tecnico come solo in riferimento alla motivazione al suc- per il successo nello sport di vertice. Le
la ginnastica artistica, il pattinaggio di cesso/prestazione (ad esempio, Elbe, carenze in questo settore possono essere
figura su ghiaccio, il salto con gli sci, il Wenhold, Müller 2005). Rilevare anche la compensate solo limitatamente da una ele-
lancio del giavellotto, gli atleti per amare motivazione al potere con le sue sfaccetta- vata motivazione al successo/prestazione.
il loro sport e avere successo in gara deb- ture M2 (auto-referenziale) e M3 (egoistica) Gli atleti ai quali basta avere realizzato una
bono possedere una motivazione al suc- potrebbe fornire informazioni importanti, prestazione ottimale senza vincere, avranno
cesso/prestazione molto elevata, una tanto più perché si può partire dal fatto che sempre difficoltà a entrare nel gruppo degli
motivazione al potere M3 media e una le motivazioni nel tempo sono molto stabili. atleti di vertice di maggiore successo.
M2 abbastanza maggiore. Successivamente, nella promozione del Invece, carenze nel campo della motivazione
• Negli sport di resistenza e di resistenza talento si potrebbe individuare se la motiva- al successo/prestazione possono essere
alla forza come il ciclismo, il canottag- zione al potere M3 di un giovane atleta è assolutamente compensate da una elevata
gio, il nuoto, la maratona, ecc. debbono sufficiente perchè a lungo termine continui motivazione al potere M3. Per gli atleti l’ot-
disporre di una elevata motivazione al a piacergli praticare uno sport d’interazione timizzazione delle loro tecniche non deve
successo/prestazione, una motivazione come il tennis o la scherma e abbia successo essere fine a sé stessa: è sufficiente che la
al potere M3 anche essa elevata e una in esso. Gli allenatori di questi sport cono- concepiscano come mezzo per ottenere lo
M2 molto elevata. scono bene il problema dei grandi talenti scopo, per aumentare le loro probabilità di
• Negli sport d’interazione e di combatti- che in allenamento s’impegnano con acca- vittoria. Rispetto a un atleta motivato
mento quali il tennis, il pugilato, le arti nimento, ma evitano le gare, e il cui spirito intrinsecamente al successo/prestazione,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

marziali, il calcio, l’hockey su ghiaccio, combattivo non è sufficiente a cavarsela in però, gli atleti puramente motivati al potere
ecc. per avere successo a livello di verti- situazioni critiche di gara. Un problema che debbono sempre tenere presente questo
ce occorrono una motivazione al suc- negli sport con la palla si può osservare aspetto di miglioramento della tecnica o
cesso/prestazione elevata, una motiva- molto di più negli atleti degli sport indivi- portati (dal loro allenatore) a tenerlo sempre
zione al potere M3 molto elevata, una duali che in quelli degli sport di squadra. presente. Lo stesso vale per carenze nella
M2 quantomeno media-elevata. motivazione al potere M2. In questo caso si
La compensazione di deficit motivazionali deve utilizzare un controllo volontario e
Come abbiamo già detto la motivazione L’ideale sarebbe trovare atleti che possegga- cosciente in modo più finalizzato rispetto a
all’affiliazione nello sport di vertice non no contemporaneamente un talento e un coloro nei quali l’autocontrollo rappresenta
dovrebbe avere grande importanza. profilo delle motivazioni rilevanti per la riu- una esigenza interna.
La preparazione alla situazione di gara talento, anche un allenatore adeguatamen- soffrire sia nella fase di allenamento sia in
Poiché allenamento e gara presentano te orientato al successo (e ancor più un alle- quella di gara.
strutture di esigenze diverse, già in allena- natore motivato all’affiliazione) non avrà Siamo coscienti, comunque, che - malgra-
mento ci si deve confrontare con tutte le successo con questo tipo di atleta. do la loro plausibilità – siano necessarie
richieste della gara. Durante l’allenamento , In questo caso ha senso un lavoro in comu- ricerche per esaminare le riflessioni e le
ad esempio nel nuoto, non basta percorrere ne con un allenatore motivato al successo, ipotesi che abbiamo formulato in questo
una dopo l’altra molte vasche, anche ad ma anche al potere, che, con l’assenso del- lavoro. Dal punto di vista della ricerca ciò
intensità elevata, senza tenere conto che in l’atleta esercita la quantità di pressione significherebbe, da un lato rilevare profili
gara si hanno a fianco altri sette nuotatori necessaria – che, ad esempio, controlla per delle motivazioni degli atleti che, oltre alla
che vogliono tutti vincere. E nel tennis non fare in modo che si mantengano coerente- motivazione al successo/prestazione, con-
64 serve a nulla lavorare intensivamente a per- mente i piani di allenamento che sono stati tenessero anche la motivazione all’affilia-
fezionare la tecnica se non si tiene conto discussi e interviene quando l’atleta trascura zione e quella al potere con le sue sfaccet-
che nella partita s’incontra un avversario, il suo allenamento. In un successivo articolo tature. Dall’altro occorrerebbe mettere a
che anche lui vuole vincere e che fa di tutto illustreremo più dettagliatamente questo punto, come necessario, profili più precisi
perché siano i suoi colpi a dominare il gioco aspetto, discutendo, alla luce della teoria di delle motivazioni richieste dai vari sport, in
e non quelli del suo avversario. E per non McClelland e della nostra esperienza nello modo tale, da potere costruire in base ad
diventare “campioni del mondo in allena- sport di vertice e nell’economia, l’importan- essi una selezione e una promozione del
mento” gli atleti di vertice hanno bisogno, di za che hanno le motivazioni al successo talento più mirate. Inoltre si otterrebbero
una misura notevole di “cattiveria” agonisti- degli allenatori e di altre persone con fun- conoscenze sperimentalmente sicure per
ca che deve essere costruita già in allena- zioni direttive nello sport (ad esempio, gli l’impostazione di un allenamento di tipo
mento. Ciò vuole dire che, da un lato, si arbitri). competitivo.
debbono costruire tutti i presupposti fisici,
tecnico-tattici necessari, ma dall’altro anche Osservazioni conclusive
le cosiddette capacità mentali o di psicore-
golazione. L’atleta deve apprendere a con- In questo lavoro abbiamo tentato di mettere Note
trollare i suoi nervi, a essere padrone di sé in luce che, per quanto riguarda la motiva-
(1)
attraverso un allenamento di tipo competi- zione, quella al successo/ prestazione da sola In tedesco Leistungsmotivation, letteralmente
tivo. Deve apprendere a considerare la gara non è sufficiente a spiegare la riuscita delle motivazione alla prestazione, che abbiamo
tradotto con motivazione al successo/presta-
una sfida e non una minaccia (Kuhl, Shulz azioni di un atleta nello sport di vertice. Le zione, concetti che secondo noi sono ambe-
1986). Deve avere il piacere e la gioia di nostre esperienze nel lavoro con atleti di alto due contenuti nel termine inglese achieve-
gareggiare o come disse un allenatore, di: livello ci ha mostrato continuamente che la ment, normalmente tradotto in italiano con
“danzare sul filo del rasoio”. Deve avere il motivazione al potere con la componente successo o riuscita.
(2)
piacere e la gioia di gareggiare, ma anche la M2 (auto-referenziale) e M3 (egoistica) svol- Georg Hackl, con i suoi tre titoli mondiali, le
sue tre medaglie d’oro e due d’argento ai
volontà di affermarsi, anche contro i com- gono un ruolo importante per il successo Giochi olimpici invernali (su sei partecipazioni)
pagni della sua squadra. È probabile che nello sport di vertice. La motivazione al suc- è stato uno degli atleti che insieme al nostro
Kevin Kurany3, un giocatore che agisce in cesso/prestazione, semplificando, potrebbe Armin Zöggeler, ha dominato la scena mondia-
modo corretto e leale, debba proprio alla essere definita motivazione ad allenarsi e la le nello slittino monoposto negli ultimi due
sua presumibile relativamente scarsa moti- motivazione egoistica al potere motivazione decenni.
(3)
vazione al potere M3, la mancata selezione alla gara. La motivazione autoreferenziale al Come riuscì al ceco Zelezny nella finale del
lancio del giavellotto dei Giochi olimpici di
per i Campionati mondiali del 2006. potere soprattutto negli sport di resistenza e Sydney.
Sapere da soli quali sono i propri limiti dal di resistenza alla forza, potrebbe inoltre for- (4)
Giocatore tedesco dello Schalke 04.
punto di vista motivazionale è un presuppo- nire l’energia necessaria per costringersi a
sto inevitabile per potere migliorare in
campo sportivo. Se, malgrado eccellenti Bibliografia
risultati di allenamento, le prestazioni di
Elbe A. – M., Wendhold F., Müller D., Zur Reliabilitätat der Achievement Motives Scales-Sport. Ein
gara non sono soddisfacenti ciò può essere Instrument zur Bestimmung des sportspezifischen Leistungsmotivs, Z. f. Sportspsychologie, 12, 2005, 57-68.
dovuto al fatto che la motivazione egoistica Gabler H., Motivationale Aspekte sportlicher Handlungen, in: Gabler H, Nitsch J. R, Singer R. (a cura di),
al potere dell’atleta non è d’intensità tale Einführung in die Sportpsychologie, Teil 1, Hofmann, Schondorf, 1986, 64-106.
perché si possa realizzare soddisfacente- Heckhausen H., Motivation und Handeln, Berlin, Springer, 1980.
mente il potenziale di prestazione esistente. Krug S., Kuhl U., Macht, Leistung, Freundschaft – Motive als Erfolgsfaktoren in Wirtschaft, Politik und
In questo caso, ad esempio, nello sport di Spitezensport, Stoccarda, Kohlhammer, 2006.
McClelland, Macht als motiv, Stoccarda, Klett-Cotta, 1978.
vertice, un allenatore di tennis non deve McClelland D., Burnham D., Power is the great motivator, Harvard Bussiness Review, 54, 1976, 2, 110.
essere solo uno specialista innamorato della Rheinberg F., Motivation, Stoccarda, Kohlhammer, 2006.
tecnica. Deve anche lavorare a fare in modo
che il suo atleta consideri la partita un gioco
per il potere. Determinare il gioco vuole dire Gli Autori: Dott. Ulrich Kuhl: dopo essersi laureato in psicologia è stato collaboratore scientifico
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

anche osservare il giocatore avversario e dell’Università di Treviri e psicologo dello sport presso il Centro di preparazione olimpica della Renania-
Ruhr. Da quindici anni con il suo partner Joachim Siebert Krug è amministratore principale del KKP-
aumentare la pressione in modo tale che Managementberatung di Essen, un Istituto di consulenza per il miglioramento della motivazione e del ren-
addirittura non riesca ad “entrare” in partita. dimento nelle imprese, e per la selezione del personale. È uno dei più noti psicologi dello sport tedeschi, ed
Conoscere se stesso aiuta anche quando si è è consulente di atleti ed allenatori di alto livello per la preparazione ad eventi sportivi di altissimo livello.
un atleta di vertice che pratica uno sport di Dottor. Joachim Siebert Krug: dopo essersi laureato in psicologia, ha insegnato ed ha lavorato come
resistenza e si sa che è difficile sapersi ricercatore all’Università di Bochum e di Heidelberg. Da quindici anni con il suo partner Ulrich Kuhl è
amministratore principale del KKP-Managementberatung di Essen.
costringere a soffrire in allenamento (caren- Indirizzo degli Autori:
za di una componente M2). A lungo termi- KKP-Management Beratung, Laupenddahler Landstrasse 5, 45239, Essen-Werden.
ne, quando non è più sufficiente il solo e-mail: k.k.p.@t-online.de
PSICOLOGIA

Veronica Santori
Istituto di Medicina e Scienza dello Sport,
Coni, Roma

So che posso 65

farcela!
Incrementare
e sostenere il senso
di autoefficacia
nei giovani atleti

Le persone si prefiggono mete, si


promettono ricompense, si infliggono
punizioni essendo più o meno severe
con sé stesse; tutto ciò avviene
secondo un criterio di autoregolazione
assolutamente personale che deriva
sia dalle proprie inclinazioni che
dalle esperienze che vivono ed hanno
vissuto. Per senso di autoefficacia
si intende la percezione personale di
quanto siamo in grado di organizzare
e realizzare le azioni necessarie
per gestire in modo competente
una situazione specifica, in modo
da raggiungere l’obiettivo prefissato.
Bandura si occupa da trent’anni di
autoefficacia e ha costruito intorno
a questo concetto una vera e propria
teoria della motivazione.
L’autoefficacia va oltre le classiche
teorie sull’ottimismo e le illusioni
positive a sostegno dell’autostima,
e costituisce una variabile che si può
misurare e utilizzare per favorire
in un soggetto il raggiungimento
di obiettivi personali. Attualmente
l’autoefficacia è considerata
una delle credenze più importanti
che influenzano il raggiungimento
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

degli obiettivi nello sport e


nell’attività fisica. L’adolescenza è
il periodo in cui si ritiene più utile
ed opportuno intervenire per
incrementare il senso di autoefficacia.

FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI


Cos’è l’autoefficacia cessi ottenuti. L’attribuzione degli insucces- Incrementare l’efficacia
si a cause esterne e incontrollabili, invece, personale
Le persone intraprendono delle attività riduce l’impegno del soggetto in compiti
quando, in base ad una propria autovaluta- futuri e genera uno stato d’ansia nell’af- Aumentando il senso di autoefficacia in una
zione, si giudicano capaci di tenere più o frontare compiti nuovi o situazioni infre- persona si incrementa la sua capacità di
meno saldamente in mano una determinata quenti, portando in alcuni casi a sviluppare muoversi adeguatamente nel proprio conte-
situazione; in caso contrario, si sentono inti- un senso di impotenza che si autoalimenta. sto e nelle situazioni più diverse; aumentare
morite e tendono a procrastinare o evitare Nel contesto sportivo, la consapevolezza le potenzialità significa far nascere nuove
del tutto quell’attività. Il senso di autoeffica- del proprio valore e delle proprie capacità capacità.
cia corrisponde alla consapevolezza della ha un peso estremamente importante ai Per incrementare il senso di autoefficacia
66 propria capacità di utilizzare al meglio le fini della prestazione; questo è vero sia per negli atleti adolescenti è bene lavorare in
risorse personali in vista della realizzazione quanto riguarda la fase di allenamento e modo particolare sulla loro capacità di
di un obiettivo (Bandura 1977). preparazione, in cui l’atleta si esercita per autoregolazione. Ciò si può attuare:
La teoria dell’autoefficacia costituisce un il miglior risultato possibile, sia per la
importante passo verso una spiegazione di performance in gara, in cui l’atleta deve • stabilendo obiettivi adeguati e graduali;
come avviene il cambiamento personale e ponderare una scelta lucida della tattica • sviluppando strategie efficaci;
di come cambiano i comportamenti. migliore. • valutando e giudicando adeguatamente
L’innovazione di Bandura consiste nell’aver i risultati delle proprie azioni;
comprovato e misurato come e in che L’autoefficacia negli adolescenti • attribuendo le cause di ciò che accade a
modo la mente umana si auto-regola e svi- sportivi qualcosa di modificabile.
luppa nuove capacità attraverso l’esperien-
za e le risposte dell’ambiente. Inoltre, ha Se ammettiamo che per natura alcune per- È possibile sviluppare negli adolescenti
indagato su come e quanto dall’esterno si sone tendono a cimentarsi in attività più queste ed altre funzioni autoregolatorie,
può accrescere questa caratteristica nelle semplici rispetto ad altre che scelgono di che lo aiutino ad attraversare questo perio-
persone. confrontarsi con compiti sempre più impe- do in maniera più funzionale. Un modo
Bandura riconosce che le aspettative proprie gnativi, si può ipotizzare che esista una opportuno per favorire questo processo è
e altrui riguardo le prestazioni hanno un’a- maggiore o minore predisposizione all’ago- lavorare sulle aspettative di efficacia perso-
zione particolarmente forte sul comporta- nismo. Ma consideriamo ora il periodo di nale. Le aspettative hanno un effettivo
mento e sulla valutazione dei suoi effetti, vita in cui i giovani iniziano a confrontarsi ruolo causale nel determinare il comporta-
influenzando i processi di apprendimento. con l’agonismo sportivo, prima ancora di mento dell’individuo: quelle forti non si
Il comportamento di una persona è forte- conoscere esperienze di successo ed insuc- faranno annullare da feedback negativi o
mente influenzato dalle aspettative che essa cesso in tale ambito. assenza di risultati positivi (sconfitte), quel-
nutre sulle proprie capacità. L’aver ottenuto È soprattutto il sentirsi capaci di affrontare le deboli porteranno presto l’atleta ad
successi in un certo compito influenza le specifiche attività, di gestire con competen- abbandonare l’impegno per il raggiungi-
aspettative dei soggetti al riguardo e rinfor- za la propria attività agonistica che, insieme mento dell’obiettivo sportivo che si era pre-
za positivamente il loro comportamento. alle effettive competenze tecniche, porta fisso.
Inoltre, non conta soltanto la percentuale di all’esecuzione di una buona performance Come si modificano le aspettative? Secondo
successi precedenti ma anche l’interpreta- sportiva. Come afferma Caprara (Caprara Bandura (1996), principalmente in quattro
zione e le attribuzioni delle cause che hanno 1996), “a parità di preparazione atletica, la modi:
determinato il successo o il fallimento. convinzione di poter vincere (o di poter rea-
Il senso di autoefficacia non è legato ad lizzare una prestazione più elevata) costi- 1. attraverso esperienze dirette;
un generale senso di competenza: è facile tuisce un vantaggio notevole per il raggiun- 2. attraverso esperienze vicarie;
rendersi conto che tutti abbiamo la con- gimento dei massimi traguardi nello sport”. 3. attraverso la modificazione di stati fisio-
vinzione di essere abili e competenti in La partecipazione allo sport è importante logici e affettivi;
certe cose e molto meno in altre. Per que- come fonte di credenze di autoefficacia e 4. attraverso metodi di persuasione verbale.
sto l’autoefficacia determina molte delle per il raggiungimento dei comportamenti
nostre scelte: influenza l’ottica con cui si correlati. È bene sottolineare come proprio quest’ul-
guarda alle opportunità che ci si presenta- L’autoefficacia è considerata contempora- tima modalità sia quella che può essere
no, l’impegno che mettiamo nei compiti neamente (in rapporto circolare) sia varia- efficacemente utilizzata dalle figure educa-
che ci prefiggiamo, i rischi che siamo bile determinante sia conseguenza dello tive che interagiscono con i ragazzi (genito-
disposti a correre, nonché le stime che sport e dell’attività fisica. ri, insegnanti, allenatori). La persuasione
facciamo delle nostre probabilità di suc- La scelta dell’atleta di partecipare o meno sociale è il modo più controllabile per
cesso. ad una competizione dipenderà da un pro- rafforzare la credenza che le persone hanno
Inoltre, il senso di autoefficacia è intima- cesso valutativo che prevede la sottrazione di influire su ciò che accade loro. Coloro
mente legato all’attribuzione di responsabi- tra motivazione al successo e tendenza ad che vengono persuasi verbalmente di pos-
lità per i propri successi ed insuccessi. Un evitare l’insuccesso. Di conseguenza, se la sedere le capacità e competenze per deter-
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

soggetto convinto che il risultato della sua motivazione al successo è maggiore della minate attività mostrano di impiegare più
prestazione dipenda da cause interne su cui paura dell’insuccesso si avrà un valore posi- energie nel sostenere l’impegno, piuttosto
egli può esercitare un controllo, piuttosto tivo che porterà l’atleta ad affrontare l’e- che ancorarsi sui dubbi su se stessi o rimu-
che da cause esterne e indipendenti dalla vento agonistico. L’atleta, inoltre, valuterà ginare se compaiono dei problemi. Dal
propria volontà, si avvicinerà a compiti se porsi per la performance un obiettivo più momento che la persuasione esterna sul-
nuovi con maggiore impegno. Sarà più per- o meno alto e si allenerà con maggiore l’autoefficacia permette alle persone di
meabile alle esperienze e a modificare il impegno quanto maggiore sarà la differen- mettere maggior energia in ciò che fanno,
proprio comportamento in base ad esse e za tra tendenza al successo e paura dell’in- ha anche la proprietà di promuovere lo svi-
svilupperà un maggiore orgoglio per i suc- successo (Atkinson 1995). luppo delle abilità e del senso di autoeffica-
cia. Tutto ciò avviene in modo circolare,
dato che l’incremento stesso di autoeffica-
cia determina una maggiore predisposizio-
ne all’azione e all’impegno.
Occorre però considerare che, attraverso la
persuasione sociale, è facile minare alla
base il senso di autoefficacia di una perso-
na: più difficile risulta innescare quel pro-
cesso circolare che determina la crescita
dell’efficacia personale.
Le aspettative poco realistiche rispetto
all’autoefficacia sono rapidamente discon-
fermate dai risultati deludenti degli sforzi
degli individui. D’altro canto, le persone che
sono state (seppure realisticamente) convin-
te che mancano del tutto di capacità, ten-
dono per lo più ad evitare le sfide all’interno
delle quali invece potrebbero essere coltiva-
te certe potenzialità, e inoltre tendono ad
arrendersi velocemente rispetto alle diffi-
coltà. La sfiducia nelle proprie capacità mina
la motivazione e crea le condizioni perché si
FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI
determini l’insuccesso.

La motivazione al successo menti per poter apprendere da essi. Sarà mento ed impegno. Per contro è bene non
dunque compito dell’allenatore competente orientarli troppo ‘al sé’, ovvero alla ricerca
Utilizzando il concetto di motivazione alla far gareggiare il giovane atleta in competi- del risultato, della vittoria in gara come
riuscita, chiamata anche motivazione al zioni la cui difficoltà sia commisurata alla motivazione principale ad allenarsi, renden-
successo, occorre considerare che la dispo- probabilità di riuscita. Si crea così una con- do così più debole la motivazione personale
sizione ad agire in vista di un certo obiettivo vinzione realistica, e non illusoria, di poter (Duda, 1998).
non dipende soltanto dal desiderio di riusci- gestire in un certo modo la competizione.
re, ma anche dalla paura di andare incontro
all’insuccesso. Inoltre, gli studi di Atkinson Conclusioni Bibliografia
(1985) hanno messo in luce che gli individui
motivati al successo tendono perlopiù ad Per un adolescente che inizia a fare sport Atkinson J., Personality, motivation and action,
intraprendere compiti moderatamente diffi- agonistico, sognare di diventare un cam- New York, Praeger, 1985.
cili (mete per le quali la probabilità di riusci- pione è più produttivo che valutare reali- Bandura A., Self Efficacy: the exercise of contral
ta si aggira attorno al 50%). Questo livello di sticamente che ci sarà sempre qualcuno New York, Freeman, 1997, traduzione italiana a
compiti mette infatti maggiormente alla più bravo di lui. cura di Gabriele Lo Iacono, Autoefficacia, teoria e
applicazione, Trento, Erickson, 2003.
prova senza costituire un obiettivo irrealiz- È importante tener conto di questo, sia per Bandura A., (a cura di), Self-efficacy in changing
zabile e nello stesso tempo porta al massi- motivare i ragazzi a non abbandonare l’at- societies, New York, Cambridge University Press,
mo rendimento. Al contrario, coloro che tività sportiva, da cui possono trarre soddi- 1995, traduzione italiana a cura di Gabriele Lo
sono poco motivati al successo sono attratti sfazioni e insegnamenti, sia per formare la Iacono, Il senso di autoefficacia, Trento, ed.
da compiti più semplici e si pongono obiet- mentalità vincente di un futuro campione. Centro Studi Erickson, 1996.
Bandura A., Self-efficacy mechanism in human
tivi poco ambiziosi. Può però talvolta acca- Ciò non vuol dire alimentare false illusioni: agency, American Psychologist, 37, 1982, 122-
dere che individui eccessivamente timorosi sviluppare il senso di autoefficacia nelle 147.
di fallire si pongano obiettivi elevati e irrea- persone significa molto di più che fare degli Bandura A., Self-efficacy: Toward a unifying
listici proprio a causa di questa paura. apprezzamenti. Oltre ad accrescere la sicu- theory of behavioral change, Psychological
Infatti fallire in compiti difficili, in cui tutti o rezza delle persone nelle proprie capacità, Review, 84, 1977, 191-215.
Bandura A., Barbaranelli C., Caprara G. V., &
quasi sarebbero destinati a fallire, è meno occorre saper costruire per i giovani atleti Pastorelli C., Self-efficacy beliefs as shapers of
nocivo per l’autostima che fallire in compiti contesti che permettano loro di raggiunge- children’s aspirations and career trajectories,
facili o di media difficoltà. re il successo evitando di trovarsi prematu- Child Development, 72, 2001, 187-206.
Alcune persone, attraverso il confronto con ramente in situazioni che non sarebbero in Caprara G.V., Le ragioni del successo, Bologna, Il
compiti molto difficili, traggono modo per grado di controllare. È opportuno che colo- Mulino, 1996.
Duda J.L., Advances in Sport and Exercise
accrescere la propria autoefficacia; altre, ro che incrementano il senso di efficacia Psychology Measurement, - Fitness Information
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

invece, incrementano il proprio senso di dei giovani atleti misurino il successo in Technology, Inc Morgantown, WV, 1998.
efficacia solo se si cimentano in compiti in termini di miglioramento personale piutto- Giovannini D., Savoia L., Psicologia dello sport,
cui hanno successo. In altre parole, sono sto che in relazione alle vittorie e ai trionfi Roma, Carocci, 2002.
quelli che già possiedono un buon senso di sugli altri.
autoefficacia che riescono a trarre profitto Sarebbe opportuno orientare gli atleti ‘al
dalle proprie sconfitte. Di conseguenza, compito’, cioè alla competenza e al miglio- L’Autore: Veronica Santori.
Indirizzo dell’Autore: Largo G. Onesti n 1, 00197,
essendo gli adolescenti spesso inesperti in ramento personale, portandoli ad intendere Roma, Istituto di Medicina e Scienza dello Sport,
questo senso, occorre che nell’attività spor- lo sport come un’attività in cui dare prova Coni.
tiva siano aiutati a ‘capitalizzare’ le espe- della propria abilità e un’attività divertente
rienze che derivano anche dai propri falli- e piacevole, anche se necessita di allena- e-mail: ve.santori@tiscali.it
68

Trainer’s
digest
Beijng 3 mondiale. I successi cinesi nello sport di alto livello sono un indi-
catore del continuo sviluppo dell’organizzazione dello sport in quel
La Cina negli ultimi decenni ha conosciuto uno sviluppo economi- Paese, senza il quale essi non sarebbero possibili. A come è orga-
co e sociale impressionante e altrettanto è avvenuto in campo nizzato lo sport in Cina è dedicato un articolo, pubblicato nel
sportivo. L’evoluzione e i successi dello sport cinese si possono numero di luglio di Leistungssport (Jia Miao, Organisationen des
vedere già dalla semplice considerazione dei suoi successi olimpici. (Leistungs-) Sports in China, Leistungssport, 4, 2006, 29-31) i cui
Tra il 1980 e il 2004, la squadra olimpica cinese ha partecipato sei contenuti cercheremo di riassumere brevemente.
volte ai Giochi olimpici estivi e sette a quelli invernali, vincendo un In Cina la responsabilità e l’organizzazione dello sport finora sono
totale di 114 medaglie. La Cina si è classificata terza nella gradua- affidate ad organizzazioni statali. Dal 1998 il compito del coordi-
toria per medaglie nei Giochi olimpici di Sydney e seconda in quel- namento di tutti i problemi riguardanti lo sport è affidato
li di Atene. Ed è di questi giorni la vittoria della squadra cinese, sia all’Amministrazione generale dello sport (Guo Jia Ti Yu Zong Ju,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

maschile sia femminile, nei Campionati mondiali di ginnastica d’ora in poi: AGS), un organo governativo, che ha dignità di mini-
tanto per ricordare uno degli ultimi successi dello sport cinese. In stero ed è subordinato ai Vicepresidenti dei Ministri e al Consiglio
questo sviluppo è particolarmente evidente il ruolo che ha avuto di stato della Repubblica popolare cinese. L’AGS dipende diretta-
l’apertura del Paese all’occidente, che partendo dalle trasformazio- mente dal Consiglio di Stato. Dirige, coordina e controlla tutto lo
ni economiche ha avuto notevoli riflessi sia nel settore della ricer- sport in Cina e elabora norme sportive nazionali. Inoltre promuove
ca scientifica, sia nello sport. La Cina ha riallacciato solo nel 1979 i in tutto il Paese riforme del sistema sportivo e coordina i lavori del
rapporti con il Comitato internazionale olimpico, che aveva inter- Consiglio di Stato e dei diversi Governi ai vari livelli territoriali nel
rotto nel 1958. Il suo ritorno nella comunità olimpica ha segnato settore dello sport. Nel sistema sportivo cinese e, quindi, anche
anche l’inizio del suo interesse verso la sua presenza nello sport nello sport di alto livello si distinguono così tre livelli d’organizza-
69

zioni: a livello statale, territoriale e distrettuale. Le organizzazioni a Gli uffici dell’AGS


livello statale cioè l’Amministrazione generale dello sport e la
Federazione pan-cinese dello sport (Zhong Hua Quan Guo Ti Yu Ufficio del Direttore generale: amministrazione, contatti ufficiali con i
Zong Hui) sono due organi ambedue responsabili per lo sport che Ministeri, coordinamento di tutti gli altri Uffici
dipendono dal Consiglio di Stato, ma hanno compiti diversi. La Ufficio delle finanze: finanze e sviluppo dello sport
AGS può essere definita l’istanza principale che organizza, regola e Ufficio per lo sport di massa: pianificazione dello sport di massa in tutto il
pianifica lo sport in Cina, dallo sport per tutti allo sport olimpico. Paese
Questi i suoi compiti e le sue competenze: definizione e pianifica- Ufficio del personale: posizione e graduatorie del personale nell’ammini-
zione delle linee nazionali in materia di politica dello sport; defini- strazione e controllo della qualificazione di allenatori e atleti
zione del bilancio per lo sport da proporre al governo; ripartizione Ufficio dello sport di alto livello e delle gare: organizzazione di giochi e
del bilancio; pianificazione e coordinamento dello sviluppo dello competizioni nazionali, pianificazione dello sviluppo dello sport di vertice a
sport di massa; pianificazione e coordinamento dello sport scola- livello nazionale
stico; pianificazione e coordinamento dello sport di vertice; orga- Ufficio per la legislazione sportiva: formulazione delle leggi che regolano lo
nizzazione delle Istituzioni ad esso direttamente subordinate sport nel Paese
(Scuole superiori dello sport, Istituti di ricerca, ecc.), controllo delle Ufficio per gli affari internazionali: rapporti diplomatici della AGS, collabo-
organizzazioni sportive e di tutte le attività sportive; prosecuzione razione internazionale e competizioni all’estero
e approfondimento delle riforme delle istituzioni sportive cinesi Ufficio per la scienza e l’educazione: pianificazione e sviluppo dello sport
per adattarle alle esigenze dell’economia di mercato socialista; dal punto di vista scientifico, esame deii risultati delle ricerche, pianificazio-
regolazione e organizzazione a lungo termine dello sport attraver- ne della formazione di allenatori e atleti
so il miglioramento dell’amministrazione, degli obiettivi politici, Comitato del Partito: applicazione della politica e delle direttive del Partito,
dei controlli legali. L’AGS si compone di dodici uffici con diverse reclutamento di nuovi membri
funzioni e responsabilità (cfr. riquadro). Ufficio per le pubbliche relazioni: immagine pubblica dell’AGS e presenza
La seconda organizzazione responsabile dello sport in Cina è la nei mass media
Federazione pan-cinese dello sport (FPS) una associazione nazionale Ufficio di controllo: controllo del rispetto delle leggi nel lavoro degli Uffici e
per lo sviluppo, la diffusione e l’organizzazione dello sport di massa. delle norme stabilite nel lavoro dei funzionari
Uno dei suoi compiti è quello di curare i contatti con le Federazioni Ufficio per i funzionari in pensione: si occupa degli ex-funzionari
sportive internazionali e di rappresentare lo sport cinese. Inoltre è
una confederazione generale che crea rapporti tra le singole
Federazioni con l’obiettivo futuro di federarle. Altri compiti della FPS Lin Pi Ke Yun Dong Yuan Hui), invece, è una organizzazione nazionale,
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

sono l’organizzazione di gare in tutto il Paese, la realizzazione dell’in- senza scopi di lucro, non governativa, che - analogamente ad altri
segnamento morale e ideologico (ad esempio, educare i giovani al Comitati olimpici nazionali - ha l’obiettivo di sviluppare lo sport e
patriottismo, all’eroismo, al collettivismo e all’internazionalismo), la promuovere il movimento olimpico. È il rappresentante del movi-
promozione delle scienze dello sport e della loro applicazione, la pro- mento olimpico cinese nei rapporti con il CIO, le altre organizzazioni
paganda dello sport di massa, la promozione del suo sviluppo, la for- sportive internazionali e gli altri Comitati olimpici nazionali. I suoi
mulazione di proposte per quanto riguarda la politica e le strategie di compiti e le sue funzione sono analoghe a quelle di altri Comitati
sviluppo dello sport. Momentaneamente non si tratta di una ulterio- olimpici nazionali (ad esempio, la diffusione dei principi fondamenta-
re organizzazione indipendente nel sistema sportivo cinese, ma quasi li dell’idea olimpica e la garanzia del rispetto della Carta olimpica in
di un sinonimo per l’AGS, e la sua posizione può essere definita una Cina, l’organizzazione della partecipazione cinese ai Giochi olimpici,
soluzione di passaggio. Il Comitato olimpico cinese (Zhong Guo Ao continentali e internazionali, ecc.). Tra tali compiti c’è quello di sce-
gliere le città cinesi che sono in grado di ospitare Giochi olimpici, sportive che hanno la responsabilità di realizzare la politica sportiva o
Asiatici ed Est-asiatici e altre grandi manifestazioni internazionali. Il l’organizzazione dello sport nella rispettiva zona territoriale di compe-
Comitato olimpico cinese prevede un Segretariato, quattro tenza. Dal punto di vista amministrativo la Cina è suddivisa in ventitrè
Commissioni (marketing, agonistica, anti-doping, medica), un Ufficio provincie (compresa Taiwan, considerata un provincia cinese anche se
stampa e l’Accademia nazionale olimpica. Dal 1998, le varie discipline di fatto si tratta di uno stato indipendente), cinque regioni autonome,
sportive in Cina sono organizzate attraverso un Centro amministrati- quattro municipalità sottoposte direttamente al controllo dello Stato
vo delle discipline sportive. I Centri amministrativi e le Federazioni e due regioni con amministrazione speciale. Province e regioni auto-
sportive specializzate sono costruite come l’AGS e la FPS. Questa nome si suddividono in prefetture autonome, distretti, distretti auto-
struttura, che è stata riformata secondo il piano proposto dal nomi e città. Ogni provincia e ognuna delle altre ripartizioni ammini-
Consiglio di Stato è stata approvata dal Congresso nazionale del strative hanno una Amministrazione dello sport, per un totale di tren-
70 popolo in una sua seduta plenaria nel 1998. Un parte del piano di tatrè Amministrazioni, secondo il modello di quella generale, ma la
riforma prevede un nuovo ordinamento delle istituzioni subordinate loro realizzazione concreta si orienta sui rispettivi presupposti e i
al Consiglio di Stato, per cui attualmente talune istituzioni a livello bisogni territoriali. Non sono uguali per quanto riguarda denomina-
ministeriale vengono sciolte, istituite ex-novo o ristrutturate. Durante zione, personale a disposizione e dettagli della loro struttura. Nelle
la ristrutturazione dell’AGS sono stati istituiti Centri di amministra- diverse province, regioni autonome, municipalità, regioni a ammini-
zione dello sport per le discipline sportive subordinate. Si tratta di strazione speciale e loro ulteriori ripartizioni, quindi, Amministrazioni
uffici che sono, certamente, dipendenti dall’AGS, ma, contempora- dello sport dello stesso livello possono essere strutturate in modo
neamente fungono da centri di servizio permanenti per le diverse molto diverso. Le trentatrè Amministrazioni dello sport hanno la
Federazioni sportive. Non tutti gli sport possono disporre di un pro- responsabilità d’organizzare e coordinare tutti gli “affari” sportivi nelle
prio Centro amministrativo. Gli sport con maggior numero di tesse- rispettive aree territoriali di competenza, promuovendo lo sport di
rati e più popolari, come l’atletica leggera, la pallacanestro, la palla- massa, formando gli istruttori per questo sport, costruendo le infra-
volo e il calcio, sono organizzati in un proprio Centro amministrativo, strutture, curando i rapporti internazionali e promuovendo lo sport di
sport con meno tesserati e popolarità sono riuniti per discipline affini vertice. Queste trentatrè Amministrazioni a livello territoriale hanno
per cui vi sono Centri amministrativi per gli sport invernali (pattinag- una posizione di rilievo nello sport di vertice cinese in quanto le squa-
gio su ghiaccio, hockey su ghiaccio, sci) gli sport di tiro (tiro sportivo, dre e gli atleti che esse mantengono formano la base delle squadre
tiro con l’arco) o gli sport con la palla (handball, softball, hockey). nazionali. Gli atleti si allenano e si preparano alle gare nelle province,
Questa forma organizzativa viene considerata una soluzione transi- nelle regioni, nelle municipalità che mettono a disposizione gli
toria sul cammino verso una Federazione autonoma. La tendenza impianti, le attrezzature, gli allenatori e i diversi servizi che sono indi-
dominante è quella ad un’ulteriore differenziazione delle organizza- spensabili per un allenamento ottimale. Inoltre, le Amministrazioni
zioni in modo tale che in futuro tutti gli sport o gruppi di sport pos- provinciali, regionali, municipali sono responsabili del pagamento
sano disporre di proprie Federazioni. Nel 2004 vi erano venti Centri degli atleti, che a partire da un certo livello sono loro dipendenti.
amministrativi per le varie discipline o gruppi di discipline sportive, Le Amministrazioni distrettuali dello sport, per ciò che concerne lo
con questi compiti: promozione del relativo sport in Cina e degli sfor- sport di vertice rappresentano l’anello di congiunzione tra le diverse
zi diretti al suo coordinamento in tutto il Paese; organizzazione e Scuole di sport di tempo libero, le squadre dello sport di vertice e le
direzione strategica dei vari sport, secondo le direttive di politica istituzioni di promozione del talento e da questo punto di vista, col-
sportiva; formulazione delle regole di gara e della pianificazione delle laborano strettamente con l’AGS e le Federazioni nazionali a
gare nei Centri amministrativi delle discipline sportive; organizzazio- Pechino, come anche con i Centri di allenamento, gli Istituti di ricer-
ne della ricerca scientifica diretta al miglioramento dello sport speci- ca e le Scuole di sport provinciali, regionali o delle municipalità.
fico; organizzazione e preparazione delle squadre per le gare interna- Dopo la politica di riforme e di apertura degli anni ‘80, la Cina sta
zionali; organizzazione dei partecipanti alle gare che si svolgono in cambiando rapidamente, e questi cambiamenti sono un presuppo-
Cina; analisi dei risultati sportivi e formazione degli allenatori. sto per l’ulteriore sviluppo dello sport in generale e di quello d’alto
Le Federazioni sportive specifiche sono organizzazioni pubbliche che livello in particolare. Una circostanza favorevole è stata l’assegna-
formano un organo unico con i rispettivi Centri amministrativi, anche zione alla Cina dell’organizzazione dei Giochi olimpici di Pechino del
se hanno un proprio nome, cioè quello del proprio sport. Così, due 2008, un impegno che ha rafforzato la politica di riforme e di aper-
sport possono avere due Federazioni sportive diverse ciascuna con il tura della Cina, ne ha promosso la modernizzazione, ha diffuso l’in-
proprio nome, ma appartenere allo stesso Centro amministrativo. Ciò teresse della popolazione verso le attività sportive e ha aumentato
semplifica i contatti tra i singoli sport e Federazioni simili a livello l’importanza dello sport in generale e di quello di alto livello in parti-
internazionale. Le Federazioni sportive specifiche attraverso l’affilia- colare, rappresentando così una grande opportunità. Grazie alla
zione di tutti gli atleti e tutti i collaboratori hanno il compito di pro- riforma e l’ulteriore sviluppo dello sport cinese, compreso quello di
muovere il loro sport in tutta la Cina e quindi hanno il compito di alto livello, è previsto che si costruirà un nuovo sistema sportivo nel
coordinarlo in tutto il Paese. Nel 2004 in Cina vi erano sessanta Paese, che come si afferma ufficialmente si dovrà adeguare sia al
Federazioni sportive i cui compiti, delegati loro dall’AGS e dalla FPS “sistema economico di mercato socialista” sia anche alle leggi di svi-
sono la responsabilità e la pianificazione dello sviluppo e della diffu- luppo dello sport: si tratterà, si dice, di un sistema d’organizzazione
sione della loro disciplina; l’organizzazione e la promozione del loro “socialista” dello sport di stampo cinese. Intendiamo dire che la Cina
sport in collaborazione con le strutture ai vari livelli territoriali; la rap- passerà da un sistema sportivo centralizzato, modellato su una pia-
presentanza della Cina nelle istituzioni internazionali e i rapporti con nificazione centralizzata dell’economia a un sistema sportivo nel
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

gli altri Paesi. La combinazione Centri amministrativi-Federazioni quale già dal 1990 lo Stato ha iniziato a “ritirarsi” in modo simile a
sportive specifiche è una soluzione transitoria fino a quando in Cina quanto è avvenuto nella riforma delle imprese di stato. Quali saran-
saranno completate le riforme politiche ed economiche. Quando le no risultati di questo adeguamento dello sport cinese alle nuove
riforme economiche si saranno completate anche le Federazioni spor- realtà del sistema economico lo si potrà vedere solo in futuro, e i
tive dovrebbero trasformarsi in organizzazioni indipendenti dallo Giochi olimpici 2008 rappresenteranno il primo banco di prova del
Stato. Per quanto riguarda le organizzazioni a livello provinciale e cambiamento.
distrettuale, l’AGS mantiene il contatto con la base sportiva attraverso
un sistema di Amministrazioni generali dello sport a due livelli ammi-
nistrativi inferiori dove esistono Amministrazioni o Commissioni A cura di Mario Gulinelli
72
Summaries
New eyes for coaches
D. Dalla Vedova, C. Gallozzi, M. Basi, M. Faina
exploit and the threats that this system must face up to in coming years.
Answers have been sought by attempting to draw up some guidelines for the
These “new eyes” are all the instruments made available by modern technolo- optimal management of top-level sportsmen, with special reference to
gies to coaches, trainers and athletes to “see” and analyse the phenomena Olympic sailing, called upon to take into due account a series of stakeholders,
involved in the performance of high-level sporting activity. In the twenty-five whose needs and expectations have to be considered in the near future.
years that have elapsed since the publication in this magazine of an article
having the same title written by Prof. Antonio Dal Monte many things have Eccentric training and prevention of muscle damage
changed. Giant strides forward have been made by research and science, and G. N. Bisciotti
sophisticated technologies originally conceived for applications in the military With professional sport asking more and more of athletes, it is necessary to
and aerospace fields have been made available to the general public. It is seek to optimise practical recovery techniques following injuries. Firstly this
interesting to note that many of the practical problems posed by the compet- paper briefly describes the biomechanical aetiology of the structural damage
itive arena have remained the same, just as the concepts of the first sports that the musculo-tendinous unit may suffer during the course of a traumatic
scientists a century ago remain valid. What has changed however is the event. It then goes on to look at the problem of the practical rehabilitation of
methodology adopted to attain certain results, the power and speed of calcu- muscular damage and at preventive strategies that may be implemented in
lation, the possibility of automating data processing, the time required to give order to avoid possible recurrences of injuries.
concrete and precise responses. The paper presents a part of this experience,
that pertaining to biomechanical and mechanical research into competition The planning of training
equipment, acquired by CONI’s Istituto di Medicina e Scienza dello Sport C. Scotton, M. Gollin
(IMSS) over these years, with special reference to the fact that the staging of The paper emphasises how, departing from the international competition cal-
the Winter Olympics in Turin in 2006 gave it the opportunity to work more endar and following the national competitions more in keeping with the
closely with the national Teams of the winter and ice sports Federation and annual competition programme, it is possible to organise training in a precise
with their competition equipment. way, and further to improved management activity check and test the ath-
lete’s performance. Indications are given, step by step and with particular ref-
Planning and rollout of a “volunteers” programme erence to physical preparation, of all stages of planning for the training of
N. Chavanat, A. Ferrand Olympic windsurfers. Also mentioned is the role of the Sport Training Planner:
This paper sets out to facilitate the transfer of knowledge and skills through a professional specialist integrated in the team of experts characterising all
the sharing of experiences acquired on the running of a Volunteers pro- recognised international Olympic Teams.
gramme. It is based chiefly on the analysis of nine international sporting
events studied with a view to drafting a guide on the management of volun- Power leads to success or success leads to power?
teers for the organisation of sporting events. Split up into two parts, it does U. Kuhl, S. Krug
not have the ambition of proposing a set of infallible models that guarantee The paper seeks to show that the achievement motivation alone is not suffi-
an event’s success with reference to the management of volunteers, but cient to explain successful behaviour in top-level sport. Experiences in work-
rather seeks to identify the indispensable strategic and operative elements ing with elite athletes have always shown that the power motive, with its
involved. The paper thus proposes the fundamental principles needed to man- facets of egocentricity and selfishness, is very important for success in top-
age volunteers for the organisation of a sporting event before, during and level sport. Especially in endurance and strength-endurance sports, the selfish
after the staging of the competition. power motive provides the necessary energy to “torture” oneself. Only in team
sports does the friendship motive play a (subordinate) role.
Valorisation of top-level sportsmen
A. Sensini, G. Esposito I know I can do it!
The paper analyses some aspects regarding the management of top-level Veronica Sartori
Italian athletes, seeking to pinpoint possible strategies to enhance in particu- Self-belief is taken to mean the personal perception of the extent to which we
lar the Olympic sailing movement. Constant changes to the sporting system are capable of organising and performing the actions needed to competently
and the reduction in funding granted to Federations by CONI in recent years handle a given situation, in such a way as to achieve a set goal. Self-belief is
have led to considerable organisational difficulties for single Federations. This currently considered as one of the most important convictions that can impact
has inevitably had an impact for a certain period on the management of top- on the achievement of goals in sport and physical activity, since there is a ‘cir-
level sportsmen. In this context, the article raises the issues of how the Italian cular’ relationship between self-belief and the propensity to compete and
Sailing Federation has reacted, whether top-level sportsmen are at the core of commit oneself. In the period of adolescence, which is the best period for act-
federal policies, which programmes it pursues to encourage the practice of ing to raise the sense of self-belief, coaches, teachers and parents can work to
Olympic specialities, whether there are opportunities that Olympic sailing can encourage and trigger the process of raising youngsters’ level of self-belief.
SdS/Rivista di cultura sportiva Anno XXV n.71

Potrebbero piacerti anche