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Relatore:
Correlatore:
Fabio BACCHIEGA
Matr. 638198
PREMESSA:
1 INTRODUZIONE ……………………………………………………………. 4
SPORT E DISABILITA’
3 SPORT E DEFICIT MENTALE……………………………………………. ..8
SPECIAL OLYMPICS
4.1 LA STORIA………………………………………………………………….32
4.2 LA MISSIONE……………………………………………………………….34
4.4.1 TECNICA……………………………………………………….…..38
4.4.3 STAMPA……………………………………………….………….. 41
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SPECIAL OLYMPICS ITALIA ED IL CALCIO
5 IL CALCIO IN ITALIA…………………………………………….……….53
PROTOCOLLO DI LAVORO
6 STRUMENTI UTILIZZATI…………………………………….……………..64
7.MODALITA’ DI VALUTAZIONE…………………...……………………….72
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STUDIO DI FATTIBILITA’ DEL PROTOCOLLO DEI TEST
12. CONCLUSIONI……...………......………………………………..……100
13. BIBLIOGRAFIA………………………………………………...……...102
14. SITOGRAFIA…………………………………………………...………106
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1. INTRODUZIONE
Si è iniziato a parlare di sport per disabili nel 1948, in Gran Bretagna, quando il
Londra), Sir Ludwing Guttman vide la possibilità per i portatori di handicap di svolgere
attività sportiva (Pancalli, 2000) .Grazie allo sport, i pazienti paraplegici del Dott. Guttman
utilizzate.
Nello stesso anno durante il messe di Luglio si svolsero i primi giochi di Stoke
Manderville per atleti disabili, a cui parteciparono ex membri delle forze britanniche,
reduci dalla guerra e che avevano riportato menomazioni fisiche e nel 1952 gli stessi
giochi si diffusero a livello nazionale. Nel 1960 le competizioni per disabili, si svolsero
per la prima volta all’interno delle Olimpiadi di Roma, accedendovi a titolo definitivo, fino
qualche anno dopo quella riguardante soggetti con deficit motorio: nasce infatti nel 1968
nel 1982.
La cultura dello sport per disabili si sviluppa in Italia negli anni seguenti, come testimonia
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il ddl 2212 (Ravazzolo , 1997) approvato in via definitiva dal Senato, in cui s’incentiva lo
sviluppo dello sport per disabili, con un’attenzione particolare al perfezionamento della
F.I.S.D. ( Federazione Italiana Sport Disabili) che, come Comitato Paraolimpico Italiano,
conta quasi 2000 società con oltre 15000 atleti iscritti. Si dirige principalmente sulla
Uno degli scogli che un disabile incontra principalmente nel fare sport, è proprio
l’inadeguatezza delle strutture: nella maggior parte dei casi non vi sono attrezzature e
L’Italia è stato il primo paese europeo ad emanare, nel 1979, una legge che prevedeva
l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e, fra deroghe e circolari
applicative, è stato dato come termine ultimo per le strutture pubbliche il 1996, inserendo
differenti;
presente con disabilità motorie) di posti definiti “protetti” per persone disabili in
carrozzina.
• Non è stato tenuto in considerazione che una persona disabile può anche andare
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Nonostante l’aggiornamento della suddetta legge, varato il 24 Luglio del 1996 con il d.p.r.
Oltre alle barriere fisiche, un altro elemento cruciale riguarda l’approccio: l’atleta disabile
Un ulteriore scoglio da superare, a livello personale, sta nel vincere la paura alimentata dal
luogo comune che lo sport non fa bene, non è terapeutico, non è riabilitativo, ... non si
considera che un atleta disabile o meno rischia comunque di farsi male: è normale
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2. SCOPO DELLA TESI
Lo scopo di questa tesi è quella di determinare attraverso uno studio accurato, una batteria
di test, da proporre a Special Olympics Italia , per valutare in maniera scientifica gli atleti
del gioco del calcio , sulla base di una regola supplementare inserita nelle norme ufficiali
La suddetta si fonda sul presupposto che ogni squadra che partecipa ad una manifestazione
Special Olympics, porti a termine alcuni test, nella maniera più corretta possibile quindi
con il massimo impegno, svolgendo delle prove preliminari; così facendo i gironi
(chiamati nelle manifestazioni Special Olympics, livelli di abilità) nei quali saranno
Da quando il gioco del calcio è stato inserito nelle discipline ufficiali, la definizione dei
raggruppamenti è sempre stata eseguita attraverso delle mini- partite da dieci minuti,
circostanza tutti i risultati venivano annullati e si richiedeva alla relativa squadra di giocare
tutte le partite del nuovo gruppo, con un minor tempo di recupero tra gli incontri, ed una
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3. SPORT E DEFICIT MENTALE
li avrà su persone che vivono in una dimensione di disagio e sono ancor più bisognosi di
momenti, occasioni di sfogo che permettano di allontanarsi dalla difficile realtà in cui sono
cresciuti.
difficoltà motorie, che tendenzialmente è sedentario, il muoversi avrà delle ricadute sulle
condizione più sfavorevole per l’esplicarsi delle connessioni neurotiche che stanno alla
base sia dei possibili apprendimenti motori sia di quelli cognitivi. Per questo motivo,
sarebbe ancora più auspicabile una pratica motoria fin dai primi anni di vita, proprio nel
periodo in cui si struttura lo schema corporeo, l’immagine interiorizzata del nostro corpo e
esponenzialmente il numero delle sinapsi neurotiche, cioè di quelle connessioni tra cellule
nervose, che rimarranno nel suo patrimonio neuro- fisiologico e utili per lo sviluppo
armonico del soggetto nel suo complesso, dagli aspetti cognitivi a quelli mnemonici, da
Per quanto riguarda le persone adulte, l’intervento è volto al mantenimento delle prassi
sperimentate.
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Facendo riferimento a una visione globale, dove il corpo e la mente sono in stretta
relazione, la stimolazione permetterà al soggetto di trarne beneficio sia per il corpo sia per
la mente; in una partita di calcio, ad esempio, entrano in gioco fattori non solo fisici, ma
privilegiano i giochi di squadra, dove esiste una maggior possibilità di relazionarsi con più
persone, dai compagni di squadra agli avversari. Inoltre, essendo in gruppo, i gap
gli stimoli possono essere carpiti anche negli animali, come il cavallo, i cani, i delfini etc.
Un’ulteriore distinzione può essere fatta tra sport di contatto e sport di confronto a
distanza.
Negli sport di contatto rientrano quasi tutti gli sport di squadra: calcio, basket, pallamano,
Negli sport di confronto a distanza rientrano: la pallavolo come sport di gruppo, nuoto,
tennis, sci, canottaggio, come sport individuali. In queste attività sportive diventa molto
importante la motivazione del singolo, che deve essere piuttosto elevata anche per
sopportare il peso degli allenamenti e lo stress emotivo delle competizioni, delle eventuali
sconfitte o vittorie.
E’ facilmente intuibile che gli sport di squadra sono più adatti a sostenere la motivazione e
per cause legate alla patologia, fattore molto frequente nei disabili mentali. Dopo questo
periodo di stop forzato, infatti, è sempre possibile reinserirsi in squadra senza che vi siano
giocatori, dove ognuno ha il suo ruolo, e il senso di appartenenza (Diamond et al., 2003).
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L’aspetto appena descritto non riguarda tutti i soggetti disabili, ma è più facilmente
riscontrabile nei soggetti con handicap più grave (Ghirlanda, 2003). In ragazzi meno
della cultura sportiva che emerge dai mass media dove il messaggio che passa è quello
della vittoria. Il significato della vittoria, per un disabile, ha un valore particolare: lo sport
diventa un’occasione quasi unica di poter provare una sensazione che la vita quotidiana
difficilmente permette.
cui si rivolge; si tratta di una rieducazione che segue canoni nuovi rispetto alla tradizione
medico- riabilitativa o clinica: in sostanza propone una nuova modalità relazionale con la
dimensione psichica. Tale approccio fa sentire i fruitori del servizio, protagonisti del loro
stesso percorso e della vita sociale, coinvolti in prima persona e portatori di una visione
più aperta e accogliente del fare sport, che sottolinea l’importanza dello stare insieme, del
Nelle squadre di disabili, non dovrebbero esserci esclusioni sulla base delle capacità, in
quanto tutti possono partecipare all’attività e dare il proprio contributo, sulla base di un
A volte però si presentano dinamiche in cui i genitori degli atleti, contestano le decisioni di
tipo tecnico; queste problematiche aggiunte, devono essere gestite il meglio dal tecnico
La diversità di vedute può essere determinato da diversi fattori : c’è chi vede nel momento
sportivo un occasione per stare insieme, conoscersi, instaurare relazioni, trovarsi dopo la
partita; chi invece ripone nel momento ludico-sportivo una sottolineatura dell’aspetto
2001).
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3.1 LA CARTA DEI PRINCIPI DELLO SPORT PER TUTTI
La Carta dei Principi dello Sport per Tutti (Roma, 2004) è stata elaborata all'interno degli
Terzo Settore (Il Forum Permanente del Terzo Settore, parte sociale riconosciuta, si è
ufficialmente costituito il 19 giugno 1997. Vi aderiscono le principali realtà del mondo del
coinvolgimento, dal 2002 al 2004, di molte realtà anche distanti fra loro per provenienza
culturale, campi di esperienza e storia. Il tavolo di lavoro che si è costituito ha però voluto
tracciare dei riferimenti condivisi, e la Carta può essere considerata quindi un primo
Hanno partecipato ad elaborare la Carta dei Principi dello Sport per Tutti (figura 1) :
FEDER-ITALIA
FIPEC UPTER
Così com’è oggi il sistema sportivo italiano rappresenta un’anomalia rispetto al resto del
mondo: siamo l’unico Paese in cui il Comitato nazionale olimpico, invece di essere
deputato alla selezione e alla preparazione degli atleti da inviare alle Olimpiadi, gestisce
Ciò si deve ad un impianto legislativo vecchio, nato nel 1942, confermato nel primo
dopoguerra e ulteriormente rafforzato dall’avvento del Totocalcio, che ha fatto del CONI il
Avere un CONI facente funzioni di “Ministero dello sport” ha indirizzato lo sviluppo dello
sport italiano a vantaggio quasi esclusivo dello sport finalizzato alla selezione e alla
L’incongruenza si è fatta ancor più palese allorché, a partire dagli anni Settanta, è maturata
in Italia, come in tutti i Paesi industrialmente avanzati, una crescente domanda di sport per
tutti.
Lo sport per tutti interpreta una filosofia dell’inclusione anziché privilegiare – come nella
fini del risultato tecnico. La sua rilevanza sociale ha trovato nel tempo numerosi
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Un primo riconoscimento dello sport per tutti fu operato dal Consiglio d’Europa (21-25
marzo 1975), il quale ne riconobbe almeno due principi fondanti: il diritto di ogni cittadino
di praticare lo sport, l’importanza del ruolo che lo sport per tutti riveste nello sviluppo
preservare l’equilibrio fisiologico dei cittadini, minacciato dalla carenza di esercizio fisico
compiere un tirocinio di responsabilizzazione. Nello sport per tutti, di fatto, il fine sociale
In tempi più recenti, un’ulteriore definizione degli scopi dello sport per tutti è scaturita
dall’ VIII Congresso mondiale dello sport per tutti (Québec , Maggio 2000), per il quale lo
• porre particolare attenzione sui crescenti bisogni sportivi della popolazione anziana, delle
La promozione dello sport per tutti è espressamente raccomandata nelle Conclusioni del
Consiglio Europeo di Nizza del 7/8 dicembre 2000 (“Dichiarazione di Nizza relativa alle
caratteristiche dello sport e alle sue funzioni sociali in Europa di cui tener conto
Quali siano oggi in Italia le dimensioni dello sport per tutti è dato ricavabile dalle
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saltuaria rappresentavano nel 2000 il 28.4% della popolazione, pari a circa 16 milioni di
individui. Di questi solo poco più di 3 milioni fanno capo al mondo dello sport finalizzato
alla pura performance, ovvero dello sport promosso dalle Federazioni Sportive Nazionali,
Non ha più dunque modo di essere un sistema tutto incentrato sull’interesse dello sport di
Nazionale del CONI, organo di indirizzo dello sport nazionale, siedono i rappresentanti di
La situazione discriminatoria nei confronti dello sport per tutti si rispecchia nel modo in
di sport per tutti un contributo globale annuo pari allo 0.90% delle sue entrate. Il restante
Nel corso dei decenni sono stati presentati in Parlamento, da forze politiche differenti,
diversi progetti di legge per varare una legge-quadro dello sport, che tra l’altro
riconoscesse e assegnasse risorse sufficienti allo sport sociale. Nessuna di quelle proposte
Oggi un discorso di una riforma legislativa del sistema non è più rinviabile, per via delle
trasformazioni che comunque sono intervenute a cambiare il quadro del sistema sportivo.
Negli ultimi anni la crisi del totocalcio e degli altri concorsi sportivi gestiti dal CONI,
sfociata di recente nel passaggio della gestione dei concorsi dal CONI ai Monopoli di Stato
e nel trasferimento di alcune funzioni del CONI ad una società “CONI servizi S.p.A.” di
proprietà dello Stato, ha cancellato i due pilastri su cui si è retto per decenni il modello
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Non si può che prendere atto dell’esaurimento del “modello sportivo italiano” fondato
sulla centralità della prestazione e sulla delega al CONI dei compiti di promozione e tutela
considerazione per lo sport per tutti e il ruolo sociale che esso svolge e che ancor più
Più precisamente:
accompagna il cittadino attraverso tutto l’arco della sua vita, dall’infanzia all’età anziana.
In particolare bisogna valutare la rilevanza che l’esperienza sportiva può assumere nella
formazione del minore, così come raccomandato anche nel rapporto pubblicato nel 2001
sottolinea anche l’inefficacia, anzi gli effetti negativi, di una pratica sportiva in cui l’enfasi
venga posta più sui risultati sportivi che sull’intero processo di costruzione della
personalità
Lo sport educativo non va visto solo come risorsa nel contrasto alla devianza giovanile, o
al recupero dalla marginalità, piuttosto come uno strumento ordinario da fare entrare nel
curricolo formativo di ogni ragazzo, nel quadro di un percorso di formazione globale della
persona.
stili di vita correnti. L’O.M.S. ha indicato nella sedentarietà una delle maggiori cause di
tabagismo. Secondo l’O.M.S. perfino un terzo dei tumori (attesi) potrebbe essere evitato
associando una sana alimentazione con una attività fisica praticata regolarmente nel corso
della vita.
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C. un ruolo di inclusione e coesione sociale. L’inclusione è la grande sfida dei prossimi
e sociale degli immigrati va realizzata l’inclusione culturale nella testa e nel cuore di
quegli italiani che si sentono minacciati dall’immigrazione. La pratica sportiva può essere
uno degli strumenti per affrontare e vincere tale sfida. Basti dire che su di essa puntano
anche gli organismi europei per realizzare una migliore inclusione sociale a livello
può offrire risposta: è il problema della frammentazione della nostra società, che produce
mancanza di relazioni, isolamento, distacco dal contesto sociale delle altre minoranze, si
assunzione di responsabilità, senso della collettività come primo passo per l’affermarsi
nell’ottobre 2000 dalla “Commissione Europea 10”, che si occupa di educazione e cultura,
lo sport di massa (non quello professionistico, ma quello non profit o di Terzo Settore), è
dal resto dell’associazionismo non profit, e dunque non dovrebbe faticare quantomeno a
raggiungere quei livelli medi; il bisogno di sport reclama sempre più strumenti e servizi
dallo sport saranno tanto maggiori quanto più lo sport per tutti andrà ad intersecarsi con le
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politiche sociali, perché ciò renderà più plausibili investimenti pubblici sulla promozione
sportiva.
Nell’acclusa “Carta dei principi dello sport per tutti” le associazioni di sport per tutti hanno
raccolto, in una enunciazione di sintesi, i criteri che caratterizzano la pratica dello sport per
sociale. Altresì hanno indicato alcuni elementi su cui fondare una politica di sviluppo dello
Una convergenza sui contenuti della “Carta” può essere il punto d’avvio per lavorare al
varo di una riforma del sistema sportivo italiano, nel cui ambito si riconosca, inquadri e
sostenga lo sport per tutti, riconoscendo la sua pari dignità nei confronti dello sport di
prestazione.
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LA CARTA DEI PRINCIPI DELLO SPORT PER TUTTI
La pratica dello sport è diventata parte integrante
della vita di milioni di cittadini e rappresenta oggi
una dimensione importante della qualità della vita
1 - Praticare lo sport è un diritto dei cittadini di tutte individuale e collettiva.In quanto diritto, l’attività
le età e categorie sociali sportiva deve essere accessibile a tutti, nel rispetto
delle aspirazioni e delle capacità di ciascuno e nella
diversità delle pratiche agonistiche o amatoriali,
organizzate o individuali.
Lo sport per tutti è un’attività umana che si fonda su
valori sociali, educativi e culturali essenziali, e
rappresenta quindi un eccellente strumento per
2 - Lo sport per tutti costituisce un fenomeno equilibrare la formazione e lo sviluppo della persona
socialmente rilevante, poiché assolve a primarie in ogni età. Esso è: fattore di partecipazione alla
funzioni nei processi di crescita degli individui e vita sociale, di tolleranza, di accettazione delle
della collettività. In particolare, lo sport costituisce differenze e di rispetto delle regole;- fonte di
un elemento irrinunciabile della dimensione benessere psicofisico e di realizzazione personale
educativa, per il ruolo che esso svolge nella strumento appropriato per promuovere l’inclusione e
formazione del fanciullo e dell’educazione continua la coesione sociale; fattore di conoscenza del
degli adulti.Il diritto allo sport è dunque diritto a territorio e di integrazione con l’ambiente, del quale
compiere un’esperienza di maturazione umana e di promuove il rispetto e la protezione; mezzo
integrazione sociale. privilegiato per garantire ai disabili fisici o mentali il
diritto ad uno sviluppo individuale, di rieducazione,
di integrazione sociale e di solidarietà. Se sostenuto
da scopi e obiettivi pedagogici, lo sport svolge un
importante ruolo nei percorsi formativi dei giovani,
anche per quanto riguarda i giovani svantaggiati e
demotivati. Peraltro lo sviluppo delle dinamiche
sociali e culturali del Paese fa emergere una forte
domanda di educazione continua che non attiene più
alle sole fasce giovanili della popolazione. L’attività
motoria e lo sport vanno considerati parte integrante
dell’educazione continua dei cittadini oltre che del
processo di sviluppo della loro personalità.
3 - Lo sport per tutti svolge una preziosa funzione L’attività motoria e sportiva svolge un ruolo
sanitaria a beneficio di tutti: tutela la salute ed è fondamentale nel migliorare e conservare la salute
fattore di prevenzione contro le malattie.Il diritto dei cittadini, ed è uno strumento efficace per
allo sport è quindi parte integrante del diritto alla contrastare alcune malattie. Contribuisce, inoltre, al
salute. mantenimento di un buono stato di salute e di qualità
della vita in età avanzata.
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La società sportiva è il luogo proprio e privilegiato
in cui l’esperienza sportiva nasce e si configura in
4 - La dimensione associativa dello sport costituisce forme e a misura dei bisogni, delle possibilità e delle
un’importante risorsa di relazione e interazione aspirazioni dei suoi componenti, praticanti e
sociale, una preziosa esperienza di democrazia, operatori, che insieme concorrono a esprimere e
partecipazione e corresponsabilità. realizzare i grandi valori di umanità e socialità di cui
lo sport è portatore.Per questo suo ruolo
fondamentale, la società sportiva deve essere difesa,
valorizzata e sostenuta come condizione integrante
di una soddisfacente diffusione dello sport sul
territorio e della validità tecnica ed etica delle
attività praticate.
Lo sport per tutti comprende le diverse forme di
pratica sportiva che si prefiggono quale scopo
principale il mantenimento della salute,
5 - Lo sport per tutti, in tutte le sue forme e per tutti i l’educazione, la ricreazione, il rapporto con
cittadini, dev’essere affermato, riconosciuto e l’ambiente, la solidarietà, la socializzazione. Esso è
garantito per assicurare i massimi benefici svincolato da fini di selezione, e trova la sua
dell’esperienza sportiva alle singole persone, ai connotazione principale nell’assenza di intenti
gruppi sociali e alla collettività. spettacolari e di superamento di limiti assoluti, in
accordo con quanto sancito dal CIO nel suo
Documento del centenario, lo sport per tutti
“raccoglie tutti i tipi di sport, ad eccezione dello
sport di alto livello”.Lo sport per tutti consiste in
proposte differenziate e qualificate di attività diverse
per le diverse fasce di età, senza che alcuno ne possa
restare escluso a motivo delle sue condizioni
psicofisiche e delle sue possibilità economiche,
nonché delle condizioni socio-ambientali in cui vive.
Il concetto di sport per tutti esprime un richiamo e
un impegno alla massima diffusione della pratica
sportiva, in ogni sua forma, fra tutti i cittadini
6 - Per assolvere le sue funzioni educative, culturali La qualità dell’esperienza sportiva è fondamentale
e sociali lo sport deve essere organizzato e praticato perché questa possa esprimere in pieno i suoi
sulla base di principi e criteri scientificamente valori.Un rigorosa formazione degli operatori, in
fondati, nel rispetto delle regole disciplinari, di tutti i loro ruoli, costituisce la condizione
norme di fair play condivise e liberamente accettate, preliminare per conferire qualità tecnica e
e dei bisogni dei cittadini.Un’adeguata formazione metodologica all’esperienza sportiva.Nel pensare le
degli operatori è indispensabile per sviluppare lo cose da fare perché trovi pieno diritto di cittadinanza
sport sociale e in particolare per concretizzare la ed adeguato sviluppo uno sport sociale che colga le
dimensione educativa dell’attività sportiva. novità e risponda ai bisogni attraverso la
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sottolineatura della dimensione educativa, è
assolutamente necessario ripensare la formazione
degli operatori, mettendo in rete le agenzie
formative. tradizionali e nuove, che sono andate
progressivamente accreditandosi..
7 - L’associazionismo sportivo è essenziale per la Ne deriva il ruolo fondamentale delle organizzazioni
promozione e l’organizzazione dello sport secondo sportive, che devono essere riconosciute e sostenute
criteri di qualità, eticità e regolarità. nei loro programmi volti a migliorare le attività
promozionali, tecniche, formative, amministrative.
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condizione e la base per lo sviluppo dello sport in
tutte le sue espressioni.Le politiche dello sport per
tutti coincidono con lo sviluppo dello sport sociale, i
cui campi di azione si incrociano con altri servizi
sociali quali la sanità pubblica, l’istruzione, la
formazione professionale e l’ambiente, la cura degli
anziani e dei disabili, la lotta all’esclusione sociale e
la ricerca di forme pacifiche di integrazione.Il
riconoscimento dello sport per tutti e il sostegno alla
sua promozione è dunque interesse, prima ancora
che un dovere, di tutte le Istituzioni, sia centrali che
territoriali.In quanto fenomeno sociale rilevante, la
realtà dello sport per tutti coinvolge anche forme di
associazionismo non sportivo ed altre componenti
sociali ed economiche, sia pubbliche che del privato
sociale. E’ necessario che tutte le forze cointeressate
alla promozione dello sport per tutti adottino una
logica di sistema, ispirata ai principi del federalismo
solidale (art. V della Costituzione), con un ruolo di
programmazione e di sostegno da parte delle
pubbliche istituzioni centrali e territoriali. La logica
di sistema è indispensabile anche al fine di
raggiungere l’opportuna concertazione e sviluppare
le relative sinergie. Nelle politiche pubbliche è più
che mai urgente favorire un riequilibrio delle risorse
finanziarie ed impiantistiche a favore dello sport per
tutti.
Figura 1- La “Carta dei Principi dello Sport per Tutti”, e la descrizione delle 10 regole
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3.2 CHI SONO I DISABILI ?
Nel 1908 l’O.M.S. , pubblicò un primo documento dal titolo “International Classification
Handicap prevista dall’articolo n° 3 della Legge 104/92 nasceva proprio dalle definizioni
classificazione delle conseguenze della malattia e indica una correlazione tra malattia e la
nove gruppi:
4. Menomazioni auricolari;
5. Menomazioni oculari;
6. Menomazioni viscerali;
7. Menomazioni scheletriche;
8. Menomazioni deturpanti;
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La Disabilità (Disability) è definita come la limitazione o perdita (conseguente a
normali per un essere umano. L’ICIHD indica nove aree ove può evidenziarsi la disabilità:
4. Disabilità locomotorie;
7. Disabilità circostanziali;
o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l'adempimento del ruolo
normale per tale soggetto in relazione all' età, al sesso e ai fattori socioculturali. L'ICIDH
4. Handicap occupazionali;
7. Altri handicap.
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L'ICF (Cieza et al., 2002) non classifica le persone: è una classificazione delle
caratteristiche della salute delle persone all'interno del contesto .delle loro situazioni di vita
e degli impatti ambientali. «Molto spesso si ritiene erroneamente che l'ICF riguardi
soltanto le persone con disabilità, in realtà esso riguarda tutti. L'ICF ha un'applicazione
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3.3 LA DISABILITA’ IN ITALIA: LE CIFRE
In base alle stime ottenute dall’indagine sulla salute e il ricorso ai servizi sanitari emerge
che in Italia le persone con disabilità sono 2 milioni e 615 mila, pari al 5% circa della
popolazione dai 6 anni che vive in famiglia (tabella 1). La stima si basa su un criterio
molto restrittivo di disabilità, quello secondo cui vengono considerate persone con
disabilità unicamente quelle che nel corso dell'intervista hanno riferito una totale
mancanza di autonomia per almeno una funzione essenziale della vita quotidiana. Se
nello svolgimento di queste funzioni la stima allora sale a 6milioni 980mila persone, pari
al 13% della popolazione, che vive in famiglia, di età superiore ai 6 anni. Tale dato è in
linea con quello rilevato nei principali paesi industrializzati. Sfuggono tuttavia le persone
che, soffrendo di una qualche forma di disabilità non fisica ma mentale, sono in grado di
Nell'indagine sulla salute non sono compresi i bambini fino a 5 anni, in quanto lo
strumento utilizzato non è idoneo a fornire indicazioni utili per questa fascia di
popolazione. E' possibile stimare il numero di bambini con disabilità utilizzando i dati
al trend della disabilità nella prima infanzia. Dai dati provenienti dal Sistema Informativo
bambini con disabilità che frequentano la prima classe elementare è pari all'1,32%. Inoltre
alcuni studi specifici stimano una prevalenza alla nascita di bambini con disabilità pari
anni, e consideriamo come punto di partenza la prevalenza alla nascita dell'1% e di arrivo
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Per quanto riguarda la stima delle persone con disabilità che non vivono in famiglia ma
rilevazione condotta su queste strutture, che indicano la presenza di 169.160 persone con
Considerando quindi il numero di persone che vivono in famiglia, la stima del numero di
bambini sotto i 6 anni e le persone residenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad una
stima complessiva di poco più di 2 milioni 800mila persone con disabilità. E' bene chiarire
ancora che si tratta di stime, che presumibilmente distorcono verso il basso il reale numero
di persone con disabilità in Italia. Poiché infatti le persone con disabilità in famiglia
vengono rilevati tramite indagine campionaria col metodo dell'intervista (direttamente alla
persona con disabilità o a un suo familiare), non si può escludere che vi sia una sottostima,
dipendente dal tipo di disabilità, dovuta alla mancata dichiarazione della presenza di
Passiamo ora ad un'analisi più dettagliata dei risultati dell'indagine sulle condizioni di
salute, quindi con riferimento alle persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in
famiglia.
quota di popolazione con disabilità è del 19,3%, e raggiunge il 47,7% (38,7% per gli
le donne rappresentano infatti il 66% delle persone disabili e gli uomini solo il 34%, e in
rapporto al totale della popolazione le donne hanno un tasso di disabilità del 6,2% mentre
gli uomini del 3,4%. Anche la differenza di genere è correlata alle età più anziane, infatti,
più del 79% delle donne con disabilità ha 65 anni o più, mentre tra gli uomini tale
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una crescita della speranza di vita alla nascita per tutta la popolazione, ma in misura
nell’Italia insulare e del 5,2% nell’Italia Meridionale, mentre tale tasso scende al 4,4%
un tasso di disabilità del 4,8%. La stessa struttura geografica si osserva per gli uomini e per
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Tabella 1
Femmine
Fonte: ISTAT, indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000.
Tabella 1 - Numero di persone disabili di 6 anni e più che vivono in famiglia, per sesso e
Tabella 2
Persone con disabilità con Persone con disabilità con Anziani non Totale
Femmine
Tabella 2 - Persone con disabilità e anziani non autosufficienti ospiti dei presidi
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Tabella 3
Disabili
Fonte: ISTAT, indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari 1999-2000.
Tabella 3 - Disabili di 6 anni e più per regione. Anno 1999-2000. Tassi grezzi e
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4. COS’E’ SPECIAL OLYMPICS ?
Dal 1° Ottobre 2003, Special Olympics ha raggiunto una maggiore autonomia approvando
anche un nuovo statuto, con il proposito di dare un maggior risalto a tutto il movimento ed
SPORTIVO.
Mondiali (Invernali o Estivi) o a quelli Europei. Nel mondo, più di 3 milioni di membri di
famiglie ed 1milione di volontari aiutano a realizzare ogni anno circa 16.000 grandi eventi.
Special Olympics Inc. è riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale, così come il
Paraolimpico opera coerentemente con i criteri dei Giochi Olimpici con gare competitive
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riservate agli atleti con le migliori performance, Special Olympics ovunque nel mondo e
propone ed organizza allenamenti ed eventi solo per persone con ritardo mentale e per ogni
livello di abilità.
Le manifestazioni sportive sono aperte a tutti e premiano tutti, sulla base di regolamenti
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4.1 STORIA
Lo Special Olympics International nasce nel 1968 negli Stati Uniti per volontà di Eunice
Kennedy Shriver, sostenitrice per più di 3 decenni del miglioramenti delle persone con
ritardo mentale, in occasione dei Primi Giochi Internazionali tenutisi a Chicago, Illinois.
Qualche anno prima (1960) Eunice Kennedy, organizzò una giornata di gioco e sport
esclusivamente per disabili e si accorse immediatamente che questi ragazzi erano molto
Nei primi anni lo Special Olympics ( S.O.) fu finanziato dalla Fondazione Kennedy e da
vari enti. Attualmente la Fondazione Kennedy non sostiene più economicamente S.O. ma
Nel Dicembre 1971 la Commissione Olimpica degli Stati Uniti conferisce l'approvazione
ratifica una convenzione nella quale riconosce ufficialmente Special Olympics Italia, ed
accetta di collaborare con esso come rappresentante degli interessi degli atleti con
disabilità mentale.
Il riconoscimento del C.I.O. comporta che le gare, gli allenamenti si conducano secondo i
più alti ideali del movimento olimpico internazionale, e di proteggere e di vigilare sull'uso
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Eunice Kennedy Shriver, durante i giochi mondiali del giugno 1999 in North Carolina
disse:
" Trent' anni fa dicevano che non eravate in grado di correre i 100mt.
Trent' anni fa, dicevano che dovevate rimanere chiusi negli istituti.
Trent' anni fa, dicevano che non potevate dare un valido contributo
all'umanità.
Oggi, voi riunite sullo stesso terreno dello sport nazioni che sono in
guerra..."
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4.2 MISSIONE
sport olimpico per individui con difficoltà mentali, dando loro continue opportunità di
sviluppo fisico e psichico, facendo loro dimostrare coraggio, capacità, e creando sempre
nuovi motivi per gioire insieme alle proprie famiglie, ai propri amici e a tutta la comunità.
Il fine ultimo di Special Olympics è quello di dare, alle persone con ritardo mentale, la
possibilità di diventare cittadini utili alla società e quindi accettati, apprezzati, e rispettati
dall’intera comunità.
Special Olympics crede che la competizione tra persone con uguali abilità è il miglior
modo per testare le proprie capacità atletiche, misurare i propri progressi ed aspirare ad
una crescita.
34
4.3 L’ORGANIGRAMMA DI SPECIAL OLYMPICS
Special Olympics è organizzato secondo una struttura che mette al centro le esigenze
dell'atleta.
In tutto il mondo il programma Special Olympics segue le stesse direttive per sviluppare in
modo il più possibile omogeneo ed efficace le attività sportive, gli eventi e ogni altra
aree in base alle loro competenze e mansioni. Il direttore nazionale e il direttore regionale
sono strettamente collegati fra loro sugli interventi territoriali, in modo tale che tutte le
aree dialoghino tra loro sui tre livelli possa comunicare e agire in sinergia con i relativi
referenti
35
Figura 2 - Grafico dell’organigramma di Special Olympics Italia
36
4.4 LE AREE IN CUI E’ DIVISO
Special Olympics Italia è strutturato in diverse aree, autonome ma collegate tra loro,
ovvero:
• Area tecnica;
• Area stampa;
• Area volontari;
• Area famiglie;
• Area salute;
37
4.4.1 AREA TECNICA
L'Area Tecnica è quella più a diretto contatto con gli Atleti e si occupa non solo degli
costante attenzione alla missione all'aggiornamento tecnico specifico sulle attività adattate.
sono stati adeguatamente adattati alle abilita' speciali differenti, che le persone con ritardo
Questo vale per tutti e a maggior ragione per le persone con ritardo mentale.
gli allenamenti devono essere condotti da personale specializzato di Special Olympics che
metta in evidenza le reali abilita' dell'allievo e dia la giusta importanza alla prestazione.
Allo stesso tempo l'istruttore dovrà lavorare per l'acquisizione di autonomia da parte del
ragazzo, sia per la gestione della propria persona, sia per la gestione dell'attività sportiva
(allenamento e gare); ogni performance e' una vittoria personale a prescindere da come gli
atleti si classificano. Ogni atleta e' premiato con una medaglia; possono partecipare
persone di tutte le età (a partire dagli 8 anni ) e di tutti i livelli di abilita'. I regolamenti
sono stati adattati per permettere la piu' ampia partecipazione;ogni atleta gareggia con altri
Si pensa così, che l'attivita' sportiva concepita secondo questi principi sia il mezzo piu'
integrazione sociale.
Per ogni disciplina vengono organizzati a livello regionale vari incontri, giochi, meeting,
tornei ed a livello nazionale i Giochi Nazionali. La gestione tecnica dei Giochi Nazionali e'
38
affidata ad uno staff tecnico nazionale che lavora tutto l'anno per la realizzazione di
manifestazioni nazionali e' affidata ad un Comitato Organizzatore che cura, nel rigoroso
rispetto delle necessità degli atleti speciali, tutti gli aspetti logistico - organizzativi.
In ogni disciplina sportiva possiamo affidarci ad uno staff tecnico nazionale qualificato,
presente gli adattamenti necessari per la realtà italiana. In Italia gli sport praticati sono in
continuo aumento.
39
4.4.2 AREA SCUOLA- “SO GET INTO IT”
Il Progetto Scuola è un programma formativo rivolto alle scuole, che si propone di educare
alla diversità. “So Get Into It” fornisce agli insegnanti strumenti e risorse per valorizzare le
differenze. Il materiale strutturato offre opportunità per insegnare agli studenti come
diventare più attenti e consapevoli verso la disabilità e anche per apprendere che le persone
con disabilità possono raggiungere importanti obiettivi. La guida aiuta a impostare progetti
40
4.4.3 AREA STAMPA
L’area stampa di Special Olympics Italia ricopre un ruolo molto importante; infatti svolge
• UFFICIO STAMPA;
• CONFERENZE STAMPA;
• COMUNICATI STAMPA;
• RASSEGNE STAMPA;
• SITO INTERNET;
• MAILING LIST.
Per quanto riguarda il sito internet www.specialolympics.it i contatti sono stati rilevati ed
41
Visitatori sito
www.specialolympics.it
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
-
2004 2005
“Unici” significa che il sistema non conteggia le visite ripetute da una stessa postazione
Per quanto riguarda la mailing list i contatti dal 2003 al 2005 sono illustrati nella figura 4.
42
6000 contatti
newsletter
5000
4000
3000
2000
1000
0
2003 2004 2005
Per quanto riguarda infine, il notiziario informativo in cartaceo, sono stati distribuiti 3
43
4.4.4 AREA VOLONTARI
L'Area Volontari si occupa della ricerca, della formazione, della gestione delle persone che
vogliono offrire il loro servizio volontario in varie forme, sia durante gli eventi che in altre
In tutto il mondo i volontari sono circa 1.000.000, per 2.000.000 di atleti speciali.
In Italia ogni anno vengono coinvolti circa 3.000 volontari tra tutti gli eventi locali,
regionali e nazionali.
Il supporto dei volontari è vitale, ogni contributo è prezioso e ci aiuta a realizzare delle
Tutti possono avvicinarsi al programma volontari anche coloro che non hanno mai avuto
Special Olympics Italia tende a formare i quadri regionali dell'area volontari al fine di
L'impegno può non essere costante durante l'anno, ma è indispensabile in alcuni momenti
Atleti.
44
4.4.5 AREA FAMIGLIE
famigliari degli Atleti al fine di una partecipazione concreta ed efficace al benessere degli
45
Cosa possono fare i familiari ?:
• Raccogliere fondi;
Per entrare a far parte del Programma Famiglie, bisogna rivolgersi ad ogni Team S. O. I. ,
che può dare informazioni relative al Programma; inoltre ogni regione ha un referente che
46
4.4.6 AREA SALUTE
svolgono visite altamente qualificate e gratuite ai nostri Atleti affinché possano sviluppare
tutte le loro potenzialità ed esprimersi al meglio sia nello sport che nella vita quotidiana.
I PRINCIPALI OBIETTIVI :
• Incoraggiare Medici Specialisti a fornire assistenza alle persone con ritardo mentale
• Comprendere meglio i bisogni delle persone diversamente abili al fine di elaborare, sulla
base di dati di ricerca attendibili, test valutativi e diagnostici più specifici ed efficaci;
• Accrescere i Programmi Salute affinché sempre più atleti possano beneficiarne e creare
una rete mondiale di specialisti che vogliano mettere le loro conoscenze al servizio degli
atleti speciali in occasione degli eventi regionali, nazionali e mondiali Special Olympics;
disabili mentali;
• Fornire assistenza medica specializzata ed altamente qualificata alle persone con ritardo
mentale;
47
Le Parole chiave saranno quindi:
• Prevenzione;
I Medici Volontari :
mentale;
e di festa;
• Con lo sviluppo del programma si troverebbero inseriti in una rete internazionale dove
48
I PROGRAMMI SALUTE realizzati in Italia sono:
Roma (figura 6 ).
49
Figura 6 – visita podologica atleta Special Olympics
• otorinolaringoiatri
• cardiologi
• ortopedici
• dietologi e nutrizionisti
• dermatologi
50
4.4.7 AREA FORMAZIONE E STUDI
L'Unità Formazione e Studi (UFS) è la struttura di Special Olympics Italia (SOI) preposta
situazione di ritardo mentale. Si propone, inoltre, di fornire agli operatori ed ai tecnici SOI
partecipazione sportiva per il valore formativo che esso rappresenta, nella prospettiva di
una sempre migliore integrazione sociale e lavorativa, anche come proficua utilizzazione
Pertanto L'UFS:
disabilità mentale;
Olympics Italia;
51
• Studia e promuove, con particolare interesse, gli "Sport Unificati" come approccio
52
5. IL CALCIO IN ITALIA
Il gioco del calcio ha sempre ottenuto all’interno delle manifestazioni di Special Olympics,
Le discipline calcistiche sono variate negli anni, passando dal calcio ad 11, al calcio a 5;
negli ultimi due anni, visto la crescente necessità di integrazione è stato inserito il calcio a
Negli ultimi anni inoltre in Italia, il gioco del calcio si è sviluppato anche a livello
5.1 IL CALCIO AD 11
Nei primi anni ’90, il calcio è stato inserito nelle manifestazioni nazionali Special
Olympics , la disciplina contemplata era quella del calcio a 11, ma con il passare degli anni
si è pensato che l’esigenze dei team nazionali potessero sposarsi meglio con altre soluzioni
di gioco.
Infatti dopo alcuni anni di pratica, cominciarono a presentarsi alcune perplessità, relative
all’attività, sottolineando le difficoltà fisiche nel sostenere uno sforzo così importante,
L’area tecnica del calcio, dopo un’attenta analisi ed un confronto con i tecnici dei vari
53
5.2 IL CALCIO A 5 MASCHILE
Dal 2000, si svolsero a Salerno, i primi giochi nazionali di calcio a 5, constatando a fine
manifestazione un risultato molto soddisfacente, sia dal punto di vista della partecipazione,
Infatti oltre ad una maggiore tenuta fisica, date ovviamente le dimensioni minori del
campo ed il ridotto tempo di gioco rispetto al calcio ad 11, si sono potute formare diverse
squadre della stessa società, partecipando ad un torneo adeguato alle reali capacità tecnico
–tattico –fisiche .
come il calcio a 5 non fosse un’attività sportiva per soli uomini, ma aperta a tutti.
In quella occasione, l’evento provocò un enorme interesse, tanto che alcuni team
54
5.4 IL CALCIO A 7 UNIFICATO
Dal 2005 SOI , ha inserito una nuova disciplina del calcio ovvero il calcio a 7 unificato.
Europe / Eurasia , con l’intento di ampliare il concetto di integrazione sociale, non solo
fuori dal campo, ma soprattutto all’interno del settore, in vista dei Giochi Europei
massimo di tre. Potranno ricoprire qualsiasi ruolo, tranne il portiere, con l’intento di
alterare il risultato finale; i partner inoltre non avranno la possibilità di segnare gol.
Questa disciplina potrebbe segnare un cambiamento radicale, rispetto a come è stato inteso
fino ad oggi lo sport per disabili intellettivi e relazionali, ottenendo una vera integrazione
55
5.5 EUROPEAN FOOTBALL WEEK
Special Olympics Italia organizza questo torneo in contemporanea con tutti i paesi europei
La risposta da parte delle società è sempre stata ottima, sottolineando come sia importante
il senso di giocare in contemporanea con altri paesi europei, cercando così di diffondere il
Team
12 18 24 13 9
Partecipanti
56
5.6 I NUMERI DEL CALCIO IN ITALIA
• il numero dei team partecipanti ai giochi nazionali di calcio, dal 1993 al 2005
(tabella 5);
( tabella 6).
TEAM PARTECIPANTI AI
GIOCHI NAZIONALI CALCIO
ANNO ‘93 ‘94 ‘95 ‘96 ‘97 ‘98 ‘99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05
TEAM 10 6 6 / 8 10 3 11 12 18 24 13 9
ATLETI PARTECIPANTI AI
GIOCHI NAZIONALI CALCIO A 5
ANNO 2000 2001 2002 2003 2004 2005
57
Il calo di presenze che si può notare durante l’anno 2004 è dovuto dal termine della
convenzione stipulata tra Special Olympics Italia e il Comitato Italiano Paraolimpico ( ex-
Dall’anno 2004 quindi in Italia esistono due organismi che organizzano manifestazioni sia
58
5.7 I NUMERI DEL CALCIO NEL MONDO
Per capire quanto la disciplina del calcio si diffusa in tutto il mondo (Beckerman, 1997) ,
basta vedere nelle tabelle n° 7 e 8, i dati relativi ai Giochi Mondiali Estivi Special
59
Squadre partecipanti ai
World Summer Games 2003 – Dublino
Football/Soccer 11-a-side Team Competition 246
60
5.8 REGOLAMENTO TECNICO
Per quanto riguarda il regolamento tecnico del calcio a 5 ed il precedente del calcio ad 11,
Special Olympics ha deciso di seguire le tracce del regolamento ufficiale della F.I.G.C.;
infatti nel regolamento viene riportato quanto segue: “Regole ufficiali che controlleranno
tutte le competizioni di calcio per i giochi Special Olympics . Come i programmi sportivi
internazionali, i giochi Special Olympics, hanno creato queste regole basate sulle regole
il calcio a cinque.
Le regole ufficiali del Calcio Special Olympics sostituiranno le regole del calcio applicate
dalla F.I.F.A. quando queste dovessero risultare in conflitto con le regole del calcio dello
Special Olympics .
Per quanto non previsto dal seguente regolamento si rimanda al “Regolamento di gioco del
Possono partecipare alle competizioni di calcio Special Olympics Italia gli atleti che
abbiano compiuto gli 8 anni alla data del primo giorno della manifestazione e che abbiano
Sono ammessi a partecipare anche atleti con disabilità multipla (deficit motori o
61
5.9 LA REGOLA DELLO SFORZO ONESTO
Una parte particolare dei regolamenti di tutte le discipline del calcio, riguarda la regola
Infatti, una delle caratteristiche di S.O. è quella di organizzare gironi assestanti, dove tutte
la squadre possano esprimere il proprio valore tecnico contro dei pari livello; a questo
proposito i test, consistenti in mini – partite di dieci minuti, forniscono dati tecnici per la
Lo sforzo onesto è quindi la richiesta da parte dei valutatori, di far giocare durante i
preliminari, la formazione con le più alte competenze tecniche, in modo da non falsare i
risultati.
Inoltre il comitato organizzatore dei giochi, mantiene la facoltà di variare, anche durante lo
Di seguito, l’estratto della regola citata dal Regolamento Ufficiale di Special Olympics:
onestamente e con il massimo dell’impegno, sia nei test e minipartite di qualificazione, sia
• “Se le squadre sono ritenute come non partecipanti secondo le loro potenzialità, con
l’intento di essere inseriti in gironi di minori abilità, potranno essere spostati nel girone più
appropriato”;
• “Gli allenatori devono assicurare che i risultati ottenuti nei test o minipartite di
valutazione, riflettano le reali abilità delle loro squadra. Se per qualsiasi ragione
62
valutazione, potrà segnalare ciò allo staff Tecnico Nazionale o Regionale, entro 1 ora dalla
comunicazione delle suddivisioni in gironi. In questi casi sarà fatta una nuova verifica ed
ulteriormente non partecipa con il massimo dell’impegno potrà essere declassata all’ultimo
posto o squalificata”.
63
6. STRUMENTI UTILIZZATI
Gli strumenti utilizzati per il raggiungimento dei nostri obiettivi sono stati:
• OPTOJUMP;
• PEDANA LYBRA;
• TEST DI VELOCITA’;
• PERCORSO TECNICO.
64
6.1 L’OPTOJUMP
permette la misurazione dei tempi di contatto e di volo, con una precisione di 1/1000s.,
(dimensioni 100x4x3 cm), una contenente la parte di controllo e ricezione, l’altra la parte
di trasmissione.
Figura 7 - L’optojump
Senza ricorrere ad analisi più complicate ed intrusive, è così possibile ricavare numerosi
parametri che caratterizzano l’atleta, quali: n.° dei balzi, tempo di contatto, tempo di volo,
altezza in cm, ritmo, energia specifica (J/kg), potenza specifica (W/Kg), energia totale (J),
Per installare il sistema è sufficiente posizionare a terra le due barre, ponendole una di
fronte all’altra, a non più di 3 m (un led verde segnala l’esatto posizionamento) e collegare
65
Durante il test i dati sono presentati graficamente in tempo reale, e vengono memorizzati
per successive rielaborazioni o visualizzazioni, sia in forma numerica che grafica (figure 8
e 9)
66
6.2 LYBRA
Per quanto riguarda la valutazione delle capacità di equilibrio, è stata utilizzata una pedana
Caratteristiche principali:
- videogiochi;
67
Le prove che possono essere effettuate con questo tipo di strumento si basano
La tavoletta è dotata di un encoder per la rilevazione della posizione, azionato da una leva
a contatto con il pavimento e collegato a una scheda elettronica che provvede alla
rilevazione dell’angolo del piano della tavoletta rispetto al pavimento su cui è appoggiata,
68
6.3 TEST DI VELOCITA’
basato su di uno scatto, con partenza da fermo, fino alla percorrenza di 20 metri, come
FINISH START
20 metri
69
6.4 PERCORSO TECNICO
Il percorso tecnico è stato inserito nella nostra batteria di test, per cercare di valutare un
aspetto molto importante relativo alla determinazione dei gironi, ovvero l’aspetto della
tecnica individuale.
Come si può intuire dalla figura 13, il materiale utilizzato risulta essere:
70
20 m
start
1m
10 m
Istruttore
3m 3m
2m 5m
71
7.MODALITA’ DI VALUTAZIONE
studiati sulla base delle possibili difficoltà, che un disabile intellettivo o relazionale
potrebbe incontrare durante l’esecuzione degli stessi. Questo a portato a degli adattamenti,
Per valutare il lavoro svolto, il protocollo prevede l’esecuzione di tre salti verticali
effettuati con la modalità counter moviment jump, ad gli arti superiori liberi.
I test di salto verticali sono stati considerati utili poi al fine di valutare le capacità
In primo luogo perché questa tipologia di test effettuati attraverso le pedane di salto a
contatti o con fotocellule sono oggi il sistema più diffuso di valutazione, insieme agli
sprint sui 10/20/30 metri, per valutare le qualità di forza nei calciatori. Avendo questo
Ed in secondo luogo poiché nei calciatori, e’ stata verificata una stretta correlazione fra il
salto verticale, la velocità di sprint e la massima forza in ½ squat (Wisloff et al., 2004) e
1994).
Il CMJ è una prova in cui l'azione di salto verso l'alto viene realizzata grazie al ciclo
verticale (fase concentrica) preceduto da un dinamico piegamento delle gambe fino a 90°
(fase eccentrica), con i talloni che rimangono fino all’ultimo aderenti al suolo. La caduta
72
deve essere effettuata con le ginocchia distese, sulla punta dei piedi e ammortizzata per
evitare traumi. In questo balzo (lavoro positivo) l’attivazione nervosa è massimale sia in
soggetti lenti che in soggetti veloci. Durante l'azione di piegamento il busto deve rimanere
il più eretto possibile per evitare ogni possibile influenza, sulla prestazione degli arti
molto modesta e gli estensori vengono attivati solo al momento dell'inversione del
riutilizzo di energia elastica sia contenuto e che l'incremento della prestazione rispetto allo
Squat Jump (salto con partenza dalla posizione di 1/2 squat e ginocchia piegate a 90°) sia
dovuto in qualche caso anche allo sfruttamento del riflesso miotattico (quando il muscolo
viene stirato si contrae per reazione di difesa). Il test può essere effettuato sia con le mani
ai fianchi sia con le braccia libere. Nel secondo tipo da noi scelto, le capacità coordinative
intervengono nel determinare il risultato del test che risulterà così più utile per valutare
atleti di discipline sportive nelle quali l’intervento delle braccia favorisce l’elevazione del
E’ stato adottato questo test perchè molto diffuso in letteratura, specialmente nelle
valutazioni dei calciatori, per la misura della forza degli arti inferiori delle componenti
elastiche e coordinative. Le mani libere rendono il test più simile alle reali situazioni di
73
7.2 LYBRA E TEST DI EQUILIBRIO
Per quanto riguarda la modalità di valutazione sono stati impostati dei valori mantenuti
• Livello di difficoltà 2;
• Calibrazione 40 cm;
• Bipodalica;
• Stazione eretta in appoggio centrale con gli arti superiori, a livello dell’addome;
Per la stessa motivazione che ha portato a scegliere il counter movement jump a braccia
libere, è stato aggiunto un appoggio tramite gli arti superiori all’altezza delle spalle, in
74
7.3 TEST DI VELOCITA’
manuale, che partiva nel momento in cui l’atleta staccava dal terreno l’arto inferiore posto
E’ stato adottato questo test in quanto risulta di facile comprensione, ed a basso impegno
fisico.
metri;
5. Guidare il pallone e calciare in una porta da calcio a cinque, ad una distanza non inferiore
a 5 metri.
75
STUDIO DI FATTIBILITA’ DEL PROTOCOLLO
DEI TEST
Per verificare la fattibilità dei test che si andranno a proporre, è stata effettuata un
patologie, ovvero:
Nelle tabelle n° 9, 10, 11 e 12, vengono illustrati i risultati emersi dai quattro test enunciati
Per avere un’ulteriore verifica sull’attendibilità dei test proposti, i dati raccolti sono stati
76
Questa funzione è un calcolo che mette a confronto due serie per evidenziare se esse hanno
uno stesso andamento o se, viceversa, non esiste alcuna relazione tra esse. Quindi il
Perché nella nostra casistica sia ritenuta valida una correlazione, il risultato del relativo
77
PERCORSO TECNICO
A -1° B - 2° C - 3°
COEFFICIENTE
Tempo(secondi) Tempo(secondi) Tempo(secondi) DI
B.R. 22,3 22,2 23,0 CORRELAZIONE
PEDANA LYBRA
78
OPTOJUMP
A B C
Altezza salto Altezza salto Altezza salto COEFFICIENTE
DI
(cm) (cm) (cm)
CORRELAZIONE
B.R. 31,8 34,8 32,2
C.M. 23,8 21,8 21,9
0,924964
A–B
F.L. 11,9 10,1 9,9
G.T. 7,4 7,7 7,5
0,950767
A–C
P.M. 16,5 18,3 18,5
R.D. 17,1 21,3 21,0
0,990408
B–C
Z.E. 19,4 13,4 15,9
Come si può notare nelle tabelle precedenti, i coefficienti di correlazione di tutti i quattro
test proposti, rispecchia un valore superiore a 0,8; questo indica che tutte e quattro prove
79
SPERIMENTAZIONE DEL PROTOCOLLO DEI TEST
I test descritti e verificati in precedenza sono stati eseguiti durante una manifestazione
media, delle squadre, rispecchiano o meno la posizione occupata dai team nella classifica
80
RISULTATI TEST E DISCUSSIONE
I dati raccolti per ogni raggruppamento, verranno discussi sulla base delle seguenti
elaborazioni:
• i singoli risultati dei team, e l’attinente media aritmetica per ogni prova;
Questo permetterà così di verificare, o meno, il rapporto tra la qualità prestativa nei test, e
DISCUSSIONE
1. GS CASTELLI
2. SPORTING 4E
3. TEAM LOMBARDIA
La successiva tabella n° 13 illustra i risultati ottenuti per ognuno dei quattro test, e le
81
CASTELLI
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 5,36 32,74 0,8 27,09
B 3,94 21,02 0,8 17,07
C 3,92 19,2 1 20,01
D 4,01 25,66 1,2 16,05
E 4,39 22,39 0,8 18,03
media 4,32 24,202 0,92 19,65
SPORTING
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 4,41 26,82 1 21,02
B 3,92 26,9 1,8 32,05
C 4,67 26,64 0,6 19,04
D 4,06 20,49 1 23,08
E 4,59 23,89 2,2 -
F 4,82 26,1 0,2 -
G 5,13 30,1 1,3 21,02
H 4,41 26,82 - 30,02
media 4,5 25,97 1,16 24,37
TEAM LOMBARDIA
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 3,62 27,19 1 -
B 4,06 20 2,3 33,03
C 4,72 22,43 6 18,03
D 4,52 - 4,6 18,08
E 4,02 - 6 14,05
media 4,19 23,21 3,98 20,8
82
TEAM EMILIA ROMAGNA
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 5,21 27,15 0,4 21,02
B 4,94 34,49 1,6 19,04
C 4,23 - 1,3 -
D 5,85 35,25 - 14,04
E 4,56 32,05 0,5 11,09
F 4,5 - 3,8 -
G 6,03 30,84 0,6 5,07
media 5,05 31,96 1,37 14,05
Tabella 13 - dati singoli test e relative medie
Dopo aver quindi estrapolato il valore medio di ogni test, per squadra partecipante, si
CLASSIFICA FINALE
1° GS CASTELLI
2° SPORTING 4E
3° TEAM LOMBARDIA
83
Test Sprint Test percorso Pedana Optojump(cm)
20m(sec) tecnico Lybra
(sec) (indice di
performance)
1° CASTELLI
media 4,32 24,2 0,92 19,65
2° SPORTING
media 4,5 25,97 1,16 24,37
3° TEAM LOMBARDIA
media 4,19 23,21 3,98 20,8
4° TEAM EMILIA ROMAGNA
media 5,05 31,96 1,37 14,05
Possiamo quindi descrivere se esiste una corrispondenza tra i dati , e la graduatoria finale,
notando che :
• nel test Sprint sui 20 metri, percorso tecnico e pedana Lybra, l’unico valore che si
discosta dalla classifica risulta essere quello del Team Lombardia, in maniera poco
marcata nelle prime due prove, ed in maniera abbastanza marcata nella terza prova;
• nel test dell’Optojump invece non si è verificato un legame tra dati ricavati e
classificazione finale.
84
10.2 RISULTATI TEST CALCIO FEMMINILE E
DISCUSSIONE
1. CASTELLI 1
2. CASTELLI 2
3. NO LIMITS
4. SVEZIA
La successiva tabella n° 16 illustra i risultati ottenuti per ognuno dei quattro test, e le
SVEZIA
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 4,45 20,67 0,6 20
B 3,17 20,51 1 18,03
C 5,75 28,71 1,2 13,04
D 4,56 31,14 0,8 22,05
E 4,47 - 3,8 -
F 4,61 23 2,1 18,08
G 4,23 28,43 3,4 20,01
media 4,46 25,41 1,84 18,54
85
CASTELLI 1
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 4,81 20,02 7 14,09
B 4,24 21,39 3,8 25,08
C 4,74 22,08 4,8 13,05
D 5,21 52,97 1,5 12,05
E 5,6 31,75 - 24,06
media 4,92 29,64 4,28 17,67
CASTELLI 2
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 4,31 42,12 1,7 18,08
B 5,38 - 0,2 -
C 7,04 53,88 1,3 12,04
D 6,03 38,18 0,3 17,01
E 4,42 43,33 4,2 15,04
F 5,9 - 0,4 7,04
G 5,42 - 5,9 -
media 5,5 44,38 2 13,84
NO LIMITS
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 5,89 22,90 3,1 16,06
B 5,61 26,21 3,9 16
C 10,89 39,42 1,1 4,07
D 6,84 36,81 1,1 14,04
E 5,89 37,35 0,6 23,01
media 7,02 32,54 1,96 14,64
86
Dopo aver quindi estrapolato il valore medio di ogni test, per squadra partecipante, si
CLASSIFICA FINALE
1° SVEZIA
2° CASTELLI 1
3° CASTELLI 2
4° NO LIMITS
1° SVEZIA
Media 4,46 25,41 1,84 18,54
2° CASTELLI 1
Media 4,92 29,64 4,28 17,67
3° CASTELLI 2
Media 5,5 44,38 2 13,84
4° NO LIMITS
Media 7,02 32,54 1,96 14,64
87
Possiamo quindi descrivere se esiste una corrispondenza tra i dati , e la graduatoria finale,
notando che :
• nel test Sprint sui 20 metri tutti i risultati sono corrispondenti alla classifica finale;
• nel test del percorso tecnico solo il risultato del Team No Limits, non ha un
• sia nel test della pedana Lybra, l’unico dato fedele alla graduatoria è quello della
Svezia;
88
10.3 RISULTATI TEST CALCIO UNIFICATO E
DISCUSSIONE
1. ORIZZONTE GELA
2. GS DEI CASTELLI
3. ANFFAS LIGURIA
La successiva tabella n° 19 illustra i risultati ottenuti per ognuno dei quattro test, e le
CASTELLI
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 3,29 21,38 0,7 12,09
B 3,2 - - -
C 3,6 14,3 0,4 19,09
D 3,85 33,42 0,4 31,06
E 3,76 21,3 0,4 20
F 3,53 23,31 2,8 30,02
G 3,29 29,99 1 37,02
media 3,5 20,53 0,95 24,88
89
GELA
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 3,49 20,38 0,7 37,04
B 3,74 21,42 1 23,09
C 3,6 26,14 1,7 27,03
media 3,61 22,65 1,13 29,05
ANFFAS LIGURIA
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 4,11 20,46 4,1 30,09
B 3,35 15,77 3,1 -
C 4,5 22,56 4,1 -
D 4,27 22,42 - -
E 3,42 22,11 1,3 24,05
F 4,12 17 - 16,05
G 4,92 22,12 0,3 14,04
media 4,1 20,35 2,58 21,06
SAN MARINO
Test Test
Sprint percorso Pedana Lybra Optojump
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
A 4,42 24,12 1,6 17,06
B 3,8 18,91 2,2 31,01
C 4,81 21,99 2 18,08
media 4,34 21,67 1,93 22,06
90
Dopo aver quindi estrapolato il valore medio di ogni test, per squadra partecipante, si
CLASSIFICA FINALE
1° ORIZZONTE GELA
2° GS DEI CASTELLI
3° ANFFAS LIGURIA
4° SAN MARINO
91
Possiamo quindi descrivere se esiste una corrispondenza tra i dati , e la graduatoria finale,
notando che :
• nel test Sprint sui 20 metri, i valori della prima e della seconda classificata non sono
• nel test del percorso tecnico, come nel test della pedana Lybra, non si riscontra una
• nel test dell’Optojump, l’unico dato che si discosta dalla graduatoria finale è quello
92
10. CORRELAZIONE DEI TEST EFFETTUATI SU
Dopo aver discusso le medie dei dati relativi ai test, comparate con la classifica finale di
ogni torneo, ora ci appresteremo a verificare se esiste una rapporto tra i risultati dei
differenti test, come spesso riscontrato in letteratura su soggetti normalmente abili, anche
Per questo si verificherà se esiste un correlazione, tra i dati raccolti nelle quattro prove, in
questo ordine:
Da sottolineare che sono stati estromessi dal calcolo del coefficiente di correlazione tutti i
gli atleti che non hanno, per diverse motivazioni come infortuni o indisposizione, portato a
93
11.1 CORRELAZIONE RISULTATI CALCIO MASCHILE
Dopo aver sottoposto i dati dei test (tabella 22) alla funzione sopradescritta, sono stati
Test Test
Pedana
Sprint percorso Optojump
Lybra
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
94
Correlations
Sprint Percorso
20m tecnico Libra CMJ bl
Sprint Pearson Correlation 1,000 ,691** -,099 -,240
20m Sig. (2-tailed) , ,003 ,716 ,371
N 16 16 16 16
Percorso Pearson Correlation ,691** 1,000 -,257 -,208
tecnico Sig. (2-tailed) ,003 , ,337 ,439
N 16 16 16 16
Libra Pearson Correlation -,099 -,257 1,000 ,148
Sig. (2-tailed) ,716 ,337 , ,585
N 16 16 16 16
CMJ bl Pearson Correlation -,240 -,208 ,148 1,000
Sig. (2-tailed) ,371 ,439 ,585 ,
N 16 16 16 16
**. Correlation is significant at the 0.01 level (2-tailed).
Come possiamo notare, l’unico risultato che si avvicina al valore di 0,7, è tra il test Sprint
sui 20 m ed il test percorso tecnico, e questo dato ha anche significatività statistica P <
0,01).
Tutti gli altri risultati indicano l’assenza di una correlazione e di significatività statistica tra
95
11.2 CORRELAZIONE RISULTATI CALCIO FEMMINILE
Dopo aver sottoposto i dati dei test (tabella 24) alla funzione sopradescritta, sono stati
Test Test
Pedana
Sprint percorso Optojump
Lybra
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
96
Correlations
Sprint Percorso
20m tecnico Libra CMJ bl
Sprint Pearson Correlation 1,000 ,407 -,269 -,368
20m Sig. (2-tailed) , ,083 ,265 ,121
N 19 19 19 19
Percorso Pearson Correlation ,407 1,000 -,386 -,375
tecnico Sig. (2-tailed) ,083 , ,103 ,113
N 19 19 19 19
Libra Pearson Correlation -,269 -,386 1,000 -,158
Sig. (2-tailed) ,265 ,103 , ,518
N 19 19 19 19
CMJ bl Pearson Correlation -,368 -,375 -,158 1,000
Sig. (2-tailed) ,121 ,113 ,518 ,
N 19 19 19 19
Tutti i risultati presenti, indicano che non esiste una correlazione tra i risultati dei test
proposti.
97
11.3 CORRELAZIONE RISULTATI CALCIO UNIFICATO
Dopo aver sottoposto i dati dei test (tabella 26) alla funzione sopradescritta, sono stati
Test Test
Pedana
Sprint percorso Optojump
Lybra
20 m tecnico
(indice di
(sec) ( sec) (cm)
performance)
98
Correlations
Percorso
sprint 20m tecnico Libra CMJ bl
Sprint Pearson Correlation 1,000 -,057 ,124 -,447
20m Sig. (2-tailed) , ,841 ,660 ,095
N 15 15 15 15
Percorso Pearson Correlation -,057 1,000 -,110 ,355
tecnico Sig. (2-tailed) ,841 , ,696 ,194
N 15 15 15 15
Libra Pearson Correlation ,124 -,110 1,000 ,287
Sig. (2-tailed) ,660 ,696 , ,300
N 15 15 15 15
CMJbl Pearson Correlation -,447 ,355 ,287 1,000
Sig. (2-tailed) ,095 ,194 ,300 ,
N 15 15 15 15
Tutti i risultati presenti, indicano che non esiste una correlazione tra i risultati dei test
proposti.
99
12. CONCLUSIONI
per la determinazione dei livelli di abilità nel calcio a 5; eseguita attraverso la valutazione
soggettiva da parte dei tecnici nazionali, per mezzo di una serie di due o più mini partite
uno studio accurato, una batteria di test, da proporre a Special Olympics Italia , per
valutare in maniera scientifica gli atleti del gioco del calcio , sulla base di una regola
supplementare inserita nelle norme ufficiali Special Olympics Italia, denominata “regola
Durante l’elaborazione dei dati, post – manifestazione, sono state ricavate le seguenti
valutazioni:
sprint sui 20 metri; una discreta attinenza per i test pedana Lybra e percorso
100
2. nel coefficiente di correlazione tra i quattro test proposti non esiste un legame in
quanto nessuno dei risultati rientra nella forbice 0,8 – 1 , indicante appunto una
I dati ottenuti danno modo di pensare che alcune problematiche presenti negli atleti
Special Olympics, rendano i risultati dei test poco significativi ai fini del risultato
complessivo della prestazione, e quindi non possano essere adottati dallo staff tecnico
In particolare le variabili che possono interferire potrebbero a nostro avviso essere quelle
legate a :
semplice.
tecnici e motori.
all’esecuzione del test, eseguendolo al massimo delle sue capacità ( ricerca della
migliore performance).
101
• Difficoltà legate al deficit intellettivo , quindi la possibilità che un mandato anche
Ciò pare ulteriormente confermato dalla mancanza di correlazione riscontrata nei differenti
test (come ad esempio fra il test di sprint ed il test CMJ braccia libere) al contrario di
quanto accade normalmente in soggetti normodotati dove esiste una stretta correlazione fra
il salto verticale, la velocità di sprint e la massima forza in ½ squat (Wisloff et al., 2004)
102
12. BIBLIOGRAFIA
Beckerman S.A., Block S.S. , Berman P.E. (1997) : Vision profile of the athletes of the
1995 Special Olympics World Summer Games - Journal of the American Optometric
Birrer RB.(2004) - The Special Olympics athlete: evaluation and clearance for
Bührle M, Schmidtbleicher D. (1977): Der einfluss von maximal krafttraining auf die
Cieza A.,Stucki G., Ewert T., Kostanjsek N., Chatterji S., Ustun T.B. (2002): Application
Cohen D.J., Dykens E.M. (1996): Effects of Special Olympics International on social
Corbo L.(2001) :La progettazione antincendio (p. 42)- edi Pirola - il sole 24 ore –Roma.
103
Diamond T., Demark J., Lovald B., Weiss J. - ( 2003): Involvement in Special Olympics
Ghirlanda S. (2003): Sport per tutti … spazio ai disabili- Edizioni del Cerro – Tirrenia (Pi).
Ravazzolo M. (1997) : Legislazione e normativa riferita allo sport - Scuola e Sport Coni – Roma.
Schmidtbleicher D. (1992)::Training for power events. In: Komi PV, ed. Strength
- Bologna.
Wisloff U.- Castagna C.- Helgerud J.- Jones R.- Hoff J. (2004): Strong correlation of
maximal squat strength with sprint performance and vertical jump height in elite
104
( CARTA INTERNAZIONALE PER L’ed. FISICA E LO SPORT) art. 1 - UNESCO
22/11/1979.
Corso di formazione Special Olympics Italia - STAFF 2006 – Roma (Acqua Acetosa).
105
13. SITOGRAFIA
http://www.specialolympics.it/ - (2006).
106